2-11-19 (11-12-19)
Con riferimento al discorso del wargame, ripercorro un attimo due casi particolari, relativi alle blindo francesi e inglesi del dopoguerra. Una è la Ferret inglese. L'altra è la EBR francese. Due blindo che non potrebbero essere più differenti di così. Ma sono entrambe accumunate da una storia precisa: da un lato esse sono apparse nel dopoguerra, dall'altro la loro origine si fonda addirittura su mezzi apparsi PRIMA del dopoguerra.
Come è forse noto, nelle regole dei wargame che ho elaborato, beffardamente, si considerano solo i mezzi apparsi chiaramente dopo la fine della II GM. Solo in casi particolari questo è emendabile. E questi mezzi sono due di tali casi.
In effetti, entrambi potrebbero essere esclusi dal wargame se l'avvocato Ghedini/Azzeccagarbugli della parte avversa (immaginatevi un caso reale in cui ogni sotterfugio sarebbe utilizzato per tirare l'acqua al proprio mulino!) perché hanno il peccato originale. La Ferret (e quindi pure la successiva Fox che ne è un modello molto migliorato) deriva dal Dingo/Scout della II GM (e nato in realtà anche prima del suo inizio). La meno conosciuta EBR, prodotta comunque in quantità importanti, è nata invece grazie al prototipo prebellico Type 201, sempre della Panhard.
Ma adesso cerchiamo di capirne di più.
Daimler Ferret
La Ferret, così come la EBR, e anzi, direi, decisamente di più di essa, effettivamente deriva dalla Dingo. Ma questo ne fa una versione 'migliorata' e come tale, da scartare in quanto basata su di un progetto bellico? Assolutamente no.
Ricordo che la presenza della Ferret è effettivamente di poco peso dal punto di vista bellico. Però essa fa numero (4.400), e per le regole del wargame, anche un mezzo corazzato leggero può dare diritto a schierare 5 mezzi non corazzati e 50 uomini, oppure il doppio se è armato pesantemente (nella sua configurazione base, che qui non è certo in discussione...). In altre parole, il Ferret, pesando meno di 10 tonnellate, non ha pieni diritti rispetto ai mezzi più pesanti (e anche il limite delle 10 tonnellate in assetto di COMBATTIMENTO, è critico, perché molti mezzi arrivano proprio appena appena sopra quel valore, e solo equipaggiati, ma a questo peso facciamo riferimento, e quindi poco c'é da aggiungere in tal senso, se non che potrebbero esservi delle stime differenti su quel che significa 'equipaggiato'. Per cui si prende nota dei pesi normalmente assegnati in questa configurazione dagli almanacchi internazionali e pubblicazioni varie e si finisce lì).
Il Ferret, però, anche così, può dare diritto a circa 50x4.400 uomini, ovvero a quasi 250.000 effettivi (circa, incluso il Fox). Averli o meno non è marginale, perché dà o meno la possibilità di schierare (all'80% del personale coinvolto) circa 200.000 di prima linea, ovvero a circa 20 divisioni equivalenti (a 10k per ciascuna). Se la modalità del gioco è ridurre il massimo schierabile a 1.000.000 per parte, fa poca differenza, ma la presenza del Ferret è comunque importante anche per il tiro a.a. a difesa degli aeroporti, visto che ognuno porta teoricamente una mitragliatrice e che questa modalità di difesa a bassa quota è molto utilizzata dai britonni data la loro consistenza numerica (mi riferisco al wargame e 'britonni' sono i britanni depotenziati con una serie di handicap 'sleali', come l'omissione dei Tornado ADV e altre quisquiglie).
Ma sopratutto, il Ferret era o no un mezzo bellico o addirittura prebellico? Beh, vediamo un pò.
Anzitutto, il Ferret è entrato in servizio dopo il 1950 e questo già da solo sistema tutto, infatti proprio per diversificare quel periodo misto tra mezzi bellici e postbellici dove i progetti del periodo precedente diventavano operativi oppure migliorati nel periodo successivo, la regola è che 5 anni di periodo postbellico prima dell'entrata effettiva in servizio (quindi, attorno all'estate 1950) possano bastare per qualificare un veicolo o velivolo ecc come postbellico.
Un aereo come il Meteor (circa il 90% prodotto nel dopoguerra) è già molto 'postbellico', ma il Vampire è sicuramente postbellico sia come produzione che come carriera; purtroppo è apparso nel periodo bellico e quindi è escluso in quanto 'nato' durante il conflitto, da un punto di vista meramente tecnico. Tuttavia, il suo modello migliorato Venom è sicuramente includibile nel wargame: ali nuove, motore nuovo, fusoliera almeno parzialmente nuova, e una carriera iniziata dopo il 1950 (notare bene: il prototipo può essere apparso anche prima, ma date le numerose differenze tra prototipo e serie che in genere si riscontrano, questo ha poco peso; basti dire che l'Harrier è almeno il 90% differente rispetto al prototipo P.1127, per esempio, se non addirittura anche rispetto al Kestrel che ne è il tipo intermedio!)
Il prototipo del Ferret apparve addirittura nel giugno 1950, sviluppato dall'anno prima con un contratto che faceva riferimento al concorso del 1947 per un successore del Dingo, non ancora proprio '5 anni dopo la fine della guerra', ma certamente non entrò in servizio subito dopo. Infatti, l'immissione in servizio avvenne nel 1952.
Dal punto di vista tecnico, comunque sia, esistono numerose differenze anche con il (la?) Dingo. Le similitudini comportavano tra le altre cose, la forma della trasmissione a H e le sospensioni a molloni. Ma il cambio era epicicloidale, il motore da 116-129 hp molto più potente, la corazza inclinata e lo scafo più ampio e di costruzione integrale anziché con compartimento sistemato sopra il telaio del mezzo come nella Dingo. Sebbene esso sia di dimensioni contenute, è assai differente dal Dingo con maggiore larghezza e proporzioni anche per quel che riguarda il compartimento equipaggio.
Secondo tankpedia, il mezzo è sia una versione ingrandita della Dingo, come concetto di base,
Daimler was quickly chosen due to the outstanding success of its Dingo scout car, widely produced and used throughout the war. Based on this experience, the Ferret was a straightforward extrapolation, duly modernized of the Dingo.
ma nondimeno:
Although it had some likenesses, this was an all brand new vehicle. First, it was heavier (four tons in battle order) and larger, with a fully enclosed fighting compartment, and central driver position. It was equipped with a turret and semi-amphibious. It was sturdy enough to carry heavy loads like AT missiles and served until the Gulf war, from the latest version.
http://www.tanks-encyclopedia.com/coldwar/UK/Daimler_Ferret
Quindi, inevitabilmente il Ferret è erede e figlio del Dingo, ma questo non significa, come alle volte riportato anche da pubblicazioni specializzate, che esso sia una semplice versione migliorata di esso! SE così non fosse, non ci sarebbe stato bisogno di fare un vero e proprio prototipo!
Quindi dal punto di vista del regolamento tutto è a posto: un mezzo tecnicamente differente e che è apparso in tempi sufficientemente distanziati rispetto al conflitto mondiale, per giunta burocraticamente riconosciuto come un veicolo nuovo, visto che il prototipo non era certo richiesto per un semplice Dingo rimotorizzato, anzi...
Ecco come Wikipedia riassume il discorso:
Arguably one of the finest armoured fighting vehicles built in Britain during the war, the Dingo was a compact two-man armoured car, well protected for its size with 1.2 in (30 mm) of armour at the front and powered by a 2.5 litre 55 hp straight six petrol engine in the rear of the vehicle. An ingenious features of the Dingo's design was the transmission, which included a preselector gearbox and fluid flywheel that gave five speeds in both directions, another was a four-wheel steering system made possible by the H-drive drivetrain, giving a tight turning circle of 23 ft (7.0 m). Inexperienced drivers found it difficult to control so rear-steering was deleted in later production at the cost of increasing the turning circle by 65 per cent to 38 ft (12 m).
The layout of the H-drive drivetrain contributed greatly to its low silhouette, agility and - an important consideration in any vehicle used for reconnaissance, an exceptionally quiet engine and running gear. Power was led forward to a centrally placed transfer box and single differential driving separate left and right hand shafts, each in turn running forwards and back to a bevel box powering each wheel. This compact layout resulted in a low-slung vehicle with a flat plate that allowed the Dingo to slide across uneven ground but made the Dingo extremely vulnerable to mines.
No spare wheel was carried, considered unnecessary because of the use of run-flat (nearly solid) rubber tyres rather than pneumatic types vulnerable to punctures. Despite hard tyres, independent coil suspension gave each wheel approximately 8 in (20 cm) vertical deflection and coil springs all round gave a remarkably comfortable ride.
A swivelling seat beside the driver allowed the second crew member to attend to the No. 19 wireless set or Bren gun. The driver's seat was canted slightly off to the left of the vehicle which, in conjunction with a raise-able vision flap in the rear armour, allowed the driver to drive in reverse and look behind by looking over his left shoulder, a useful feature in a reconnaissance vehicle where quick retreats were sometimes necessary.
E la Ferret:
Given the designation FV 701(C) it was one of several versions but the one that most closely resembled the original Daimler scout cars, and represented the basic model Ferret. This shared many similar design features with the Dingo, notably the H form drive train in which a central differential eliminates loss of traction due to wheel-slip, and parallel drive shafts considerably reduced the height of the vehicle (roughly equivalent to that of a tracked AFV), considerably reducing the vehicle's visual signature over conventional armoured car designs.[3]
Like the Daimler scout car, the Ferret suspension consisted of pairs of transverse links and single coil springs, the wheels driven by Tracta constant-velocity joints, but the Ferret benefited from epicyclic reduction gears that reduced transmission torque loads, essential given the more powerful six cylinder 4.26 litre water-cooled Rolls Royce B.60 petrol engine. Connected by a fluid coupling to a pre-selector five speed epicyclic gearbox, all gears being available in reverse, in its original form the Ferret this installation produced 116 bhp at 3,300 rpm and 129 bhp at 3,750 in its final form.
This improved power-to-weight ratio, longer wheelbase (2.29 m (7.5 ft) as compared with the Dingo's 1.98 metres (6.5 feet)) and the fitting of larger 9.00 x 16 run flat tyres both increased speed and mobility over broken ground.
When compared with the Daimler Dingo and Canadian Ford Lynx, the Ferret featured a larger fighting compartment, directly mounted to the hull (a feature that made the Ferret much noisier than Dingo, which lacked a fully monocoque body).
Constructed of 6–16 mm (0.24–0.63 in) steel plate protecting the crew from shell splinters at most angles except directly overhead, as the basic vehicle was open-topped and unarmed, with the exception of six forward-firing grenade launchers fitted to the hull over the front wheels (normally carrying smoke grenades), a feature found on all subsequent marks and models.
However, the Ferret normally carried a .303" Bren light machine gun or a pintle-mounted .30" Browning light machine gun[3] for defensive purposes, in addition to the crew's personal weapons.
Una caratteristica comune era la trasmissione ad H. Sviluppata dagli olandesi negli anni '30 (sempre che qualcuno non dimostri che sia stato, per l'ennesima volta, un'invenzione di Leonardo NdA), nel caso dei mezzi 4x4 in genere non è usato perché troppo complicato, tuttavia la blindo Lynx canadese era circa 30 cm più alta della Dingo originale non avendo tale sistema di sospensioni. Ecco come wikipedia descrive le caratteristiche di questi mezzi:
The first major production of the H-drive and the greatest numbers produced were for the British Daimler Armoured Car and Daimler Dingo scout cars of WWII.
As relatively small four-wheeled vehicles, these used a simplified layout of the H-drive. A single wide casing housed the differential and transfer box, with four articulated driveshafts running to bevel gear boxes inboard of each wheel.[2] The use of bevel boxes, rather than DAF's worm gears, required the final drive reduction to be placed in the hubs, using an epicyclic reduction in each hub. This had the advantage of reducing torque in the driveshafts, allowing their unsprung weight to be made lighter.
In later years a similar layout would be used for the Ferret scout car. This had an even more compact layout, with the gearbox and transfer case within a single housing.[3] The driveshafts were articulated with Tracta joints and epicyclic reduction gears in the hubs.[4]
An advantage of the H-drive was the low overall body height as the hull could sit between the suspension units, rather than above axles. This was demonstrated by the Canadian Lynx Scout Car, a derivative of the Daimler Dingo but using conventional Ford axles, which was a foot higher overall (70 in, 1.8 m vs 59 in, 1.5 m)
- FERRET DINGO
---trazione ad H__________trazione ad H
---5 marce av/ind_________5 marce av/ind
---sospensioni mollone____sospensioni mollone
---corazza inclinata_______corazza squadrata
---pilota centrale_________pilota laterale
---motore da 116 hp______motore da 55 hp
---scafo monoscocca_____scafo su telaio
---ruote di scorta_________no ruote di scorta
Daimler Ferret Mk.II vs Dingo:
Dimensioni (L x W x H) 3,7 x 1,91 x 1,88 m vs 3,18×1,71×1,50 m
Peso: 3,7 t vs 3 t
Motore: circa 130 hp vs 55 hp.
V.max 93 vs 89 km/h
A parte questo, ci sono altri due elementi da considerare: A) che la Ferret è nata come prototipo nel 1950.
The Ferret was developed in 1949 as a result of a British Army requirement issued in 1947. 'Light reconnaissance cars' existed during the Second World War, notably the Daimler Reconnaissance Scout Car.
Given its experience with the successful "Dingo" (6,626 produced and one of two British AFVs produced throughout WWII) Daimler was awarded a development contract in October 1948, and in June 1950 the first prototype of the Car, Scout, 4x4, Liaison (Ferret) Mark 1 was delivered.
Quindi: requisito del 1947 per un nuovo veicolo da ricognizione leggera, sviluppo nel 1949, primo prototipo giugno 1950, servizio dal 1952, produzione fino al 1971 totalizzando circa 4.405 veicoli.
Con una carriera del genere è chiaro che trattasi di veicolo postbellico, anche se derivato dal Dingo. Come prototipo arrivò 5 anni dopo la fine della guerra, e il servizio arrivò 7 anni dopo la fine del conflitto, quindi è sufficientemente postbellico dal punto di vista del wargame.
E infine, abbiamo lo sviluppo tecnico: dopo il modello Mk 1 iniziale, arrivò l'Mk 2 con torretta, e poi una serie di mezzi di ogni sorta, inclusi i missili Vigilant e Swinfgire e mille mila altre attrezzature. A tutt'oggi molte Ferret sono utilizzate da privati, a prezzi modici per l'acquisto e la vendita.
In definitiva, il Ferret è un tipico figlio del suo tempo: derivato da un mezzo addirittura prebellico, ma nondimeno un progetto di per sé postbellico. Evidentemente l'una cosa non esclude l'altra, per strano che possa sembrare.
La blindo 8x8 francese: Panhard EBR
Contrariamente alla piccola ed essenziale Ferret, la EBR era un bestione di grandi prestazioni ed elevate capacità belliche e tecniche. Come sarà chiaro più sotto, esso è tutt'altro che una semplice autoblindo, ma un vero e proprio mostro meccanico che aveva numerose innovazioni (e complicazioni) tecnologiche nel suo progetto, che nell'insieme davano un elevato valore bellico, e anche qualche grattacapo, tra cui la rumorosità e una certa, irrisolta tendenza a guasti al sistema idraulico (senza il quale non poteva né sterzare né frenare normalmente).
La EBR, nata negli anni '40 e rimasta confinata quasi esclusivamente in Francia, fu sostituita dalla potente e meno anticonvenzionale AMX-10RC (che comunque, è un mezzo ruotato... derivato da uno cingolato) entro il 1985, ma prima fu valorizzata con vari gradi di aggiornamento nel frattempo intervenuti per farla restare all'altezza dei tempi.
Pochissimi esemplari vennero esportati, per lo più in Portogallo, a differenza di tanti altri modelli francesi di blindo di largo uso. La piccola AML, evidentemente, era più conveniente da comprare e usare per tanti clienti.
Essendo così poco esportata, essa è uno dei mezzi corazzati meno noti prodotti dai francesi, ma non è per questo anche dei meno importanti. Esso è uno dei due veicoli largamente prodotti con l'uso standardizzato di torrette oscillanti, che sono stati sfornati a migliaia dall'industria francese dal dopoguerra in poi.
La storia delle torrette oscillanti è affascinante e ben più ampia di quel che normalmente si pensi. Per chi è interessato:
http://www.tanks-encyclopedia.com/tech-oscillating-turrets/
Non sono state ideate in Francia, ma i francesi le hanno espanse al massimo per poter utilizzare mezzi poco pesanti con cannoni molto potenti, come è stato nel caso degli AMX-13 e delle stesse EBR.
Gli americani, da soliti 'esagerati' quali sono sempre stati come potenza di fuoco, sperimentarono cannoni da 90, 120 e persino da 155 mm su questo tipo di torrette. Ma i francesi non furono da meno e arrivarono al 100 e poi al 120 mm con le due versioni studiate dell'AMX-50, un mezzo che anticipava i tempi essendo, in pratica, capace di fare sia il carro medio che quello pesante (con il cannone da 120 mm) e possedeva ancora un'elevata velocità massima, paragonabile a quella dei mezzi della generazione successiva. In verità, queste ed altre esperienze sono rimaste fino ai carri francesi di ultima generazione, essendo essi provvisti di caricatore automatico (ma senza torretta oscillante).
Ma torniamo alla nostra EBR. Fu veramente un mezzo che venne 'progettato' prima della guerra, come dice la Wikipedia inglese e come è stato anche riportato anche nella vecchia e gloriosa enciclopedia Armi da guerra?
Risposta breve: NO!
Infatti il mezzo a cui si fa riferimento è il progetto Panhard Type 201. Esso introdusse una torretta oscillante per il suo cannone da 25 mm, ed era poco più alto di un uomo di statura media (1,8 metri).
Il T.201, che è in ogni caso il progenitore diretto dell'EBR, prendeva a sua volta come modello un'altra blindo pure apparsa prima della guerra, la Gendrom-Sumua, che aveva solo 3 assi di cui uno solo ribassabile al centro del mezzo. La nuova Panhard era invece un modello a 4 assi, con due centrali con ruote agricole metalliche e sistema idraulico di sollevamento e abbassamento per l'impiego in condizioni di terreno vario, migliorando le capacità di movimento del mezzo solo quando necessario.
Questo veicolo aveva anche una torretta oscillante, un'idea assai originale, ma per un solo uomo d'equipaggio.
A parte queste caratteristiche, però, l'EBR, progettato nel dopoguerra era del tutto diverso!
Ecco come mai:
Type 201 Type 212 (EBR)
Peso:_________8.000 kg________________13.000(?) kg
Dimensioni:____4,34 x 2 x 1,8 m __________6,15 x 2,42 x 2,24 m
Equipaggio:____2 (1+1)_________________4 (2+2)
Motore:_______6 cilindri-aria_____________12 cilindri (200 cv) aria
Cannone:_____25 mm __________________75 mm
Armi sec:_____1x7,5 mm _______________4x7,5 mm + 4 l.granate
E questo è niente! Bisogna aggiungere altre questioni da considerare attentamente...
La torretta: il Type 201 aveva solo un piccolo aggeggio monoposto, con cannone da 25 mm oblungo, ma pur sempre un 25 mm (vi sono fonti che parlano di un pezzo da 37, forse era previsto per la versione di serie?). Il prototipo Type 212 aveva una torre biposto e con cannone da 75 mm. Quest'arma sparava proiettili circa 20 volte più pesanti (6 kg).
Nel Mod 51 c'era un'arma da 48 calibri, ma nel Mod 54 giunse il cannone Mod 50 da 75/51, derivato da quello del Panther (o forse era addirittura da 61 calibri?), più potente. In seguito arrivò il pezzo a media velocità da 90 mm (750 m/sec). Oltre 1.100, per lo più nel modello 54, entrarono in servizio nell'esercito francese, 650 dei quali aggiornati al modello 64 con il pezzo da 90.
Motore e trasmissione: questa era forse la vera novità del progetto, la nuova meccanica della blindo, radicalmente diversa da quella precedente. Il motore era alto meno di 230 mm, praticamente un record per un 12 cilindri (raffreddato ad aria e derivato, udite udite, da un 2 cilindri di una vettura civile!), necessario per essere ospitato nello scafo di un mezzo molto basso perché usato per la ricognizione più che per il combattimento. Ma sopratutto, la posizione del motore nella Type 201 era POSTERIORE, quindi la trasmissione era semplice. La EBR invece aveva il motore CENTRALE, con una serie di assi di trasmissione che si dipanavano entro tutto il veicolo per raggiungere i 4 assali. Mentre il cambio consentiva sia di raggiungere i 100+ km/h malgrado il peso molto maggiore (contro appena 80), sia di ottenere l'inversione di marcia con la stessa velocità in entrambi i sensi, cosa che chiaramente comportava una differenza sostanziale con la '201, che aveva un solo posto di pilotaggio.
Altre differenze significative:
-doppio posto di pilotaggio, anteriore e posteriore; il che spiega la capacità di correre alla stessa velocità in entrambi i sensi di marcia.
-corazzatura notevolmente inclinata in maniera pressoché identica sia sul lato posteriore che anteriore; era a doppio angolo di inclinazione e in questo, molto simile in foggia al carro JS-3, contrariamente all'antenata che aveva una semplice struttura poco inclinata e piatta per lo più (peraltro più spessa, fino a 60 mm vs 40, ma in ogni caso di concetto notevolmente diverso; per la cronaca lo spessore medio dello scafo era di circa 20 mm, e i 40 mm erano sulla piastra frontale inferiore)
-struttura: saldata, mentre la 201, anche se non è chiaro, era quasi sicuramente parzialmente imbullonata (almeno per lo scafo)
-pneumatici Michelin molto più grandi e larghi (prevedibile!) e sopratutto, innovativi: antiforatura, caricati ad azoto (utilizzato largamente anche per gli aerei), multicelle e pesantissimi (la ruota completa era sui 250 kg); essi spiegano la necessità di usare le 4 ruote centrali in metallo (pesanti solo 80 kg, in lega d'alluminio), con risparmio di circa 680 kg in peso totale.
-sospensioni: quelle centrali idrauliche (per via del sistema di abbassamento delle ruote, che tra l'altro una volta giù alzano la luce libera da 34 a 42 cm dello scafo) come nella Type 201, ma quelle gommate a braccio oscillante, con sospensioni costruite in maniera tale da ridurre gli effetti dell'esplosione di mine (la 201 aveva dei molloni).
-armi secondarie: mitragliatrici di scafo, anteriore e posteriore, più quella antiaerei, più 4 lanciagranate fumogeni.
-(ovviamente) apparati elettrici di bordo, tra cui radio e batterie erano di nuovo modello (ma è difficile trovare dettagli in questo senso)
Nell'insieme, mitragliatrici a parte, non c'é probabilmente un solo bullone in comune tra Type 201 e Type 212/EBR Mod 51/54.
Dal punto di vista storico, poi, la Type 201 pone ancora più problemi per la versione semplicistica del suo approntamento prebellico: infatti, essa fu costruita in un unico prototipo che poi finì in Marocco, abbandonato e demolito. E non solo: i disegni costruttivi vennero dai alle fiamme durante la guerra!
Quindi abbiamo: differente ruolo (il cannone da 75/90 mm è un'arma degna di un carro armato, cosa che il 25 mm non è mai stato); differente tecnica (corazza, motore, trasmissione, disposizione equipaggio ecc). E per giunta, differente sviluppo, ripartito praticamente da zero a causa dei disastri della II GM, senza nemmeno uno straccio di progetto su cui lavorare.
Tutte ottime ragioni per considerarla un mezzo assolutamente POSTBELLICO. I cannoni, ruote, motore, corazza, erano nettamente diversi.
Per cui, a parte il concetto delle ruote centrali e della torretta oscillante, davvero, della Type 201 non rimase che una memoria utile come esperienza, ma assolutamente NON un progetto da realizzare in serie, come invece fu la nuova Type 212.
Certo che poi l'aspetto è simile, dati questi principi di base; ma è come dire che tutti i carri armati sono modelli migliorati dell'FT-17 della Grande Guerra!
E non solo: pesando ben oltre 10 tonnellate, nel wargame, essa dà pieni diritti nel wargame: 100 uomini e 10 mezzi non corazzati per ciascuno di essi. Moltiplicati per 1.200 sono un capitale non indifferente per le forze di guerra galliche.
Con questo penso che sia più chiaro il perché il Ferret e l'ERC siano considerabili come parte integrante del wargame. Naturalmente al di fuori di questo discorso non è che la questione sia così interessante, ma almeno ci dà modo di ricostruire e ripercorrere la storia di questi due storici testimoni del secondo dopoguerra.
Nelle foto qua sotto potrete ammirare la notevole evoluzione tecnica del progetto della EBR rispetto alla sua primordiale antenata. Dimensioni e forma sono di una differenza molto evidente!
Sono ben consapevole che l'interpretazione della realtà sia molto difficile anche quando a talini paia 'evidente' come le cose siano andate; specialmente dopo avere assistito all'ennesimo tentativo di spacciare Sepang 2015 come un perfido trucco di Marc Marquez per far perdere il titolo a Valentino Rossi (oggi domenica 3 novembre, su Tv8, NdA). E ovviamente, fu puramente casuale che il ginocchio di VR46 iniziò a muoversi appena appena prima che MM93 cadesse come un sacco di patate, eh!
Con riferimento al discorso del wargame, ripercorro un attimo due casi particolari, relativi alle blindo francesi e inglesi del dopoguerra. Una è la Ferret inglese. L'altra è la EBR francese. Due blindo che non potrebbero essere più differenti di così. Ma sono entrambe accumunate da una storia precisa: da un lato esse sono apparse nel dopoguerra, dall'altro la loro origine si fonda addirittura su mezzi apparsi PRIMA del dopoguerra.
Come è forse noto, nelle regole dei wargame che ho elaborato, beffardamente, si considerano solo i mezzi apparsi chiaramente dopo la fine della II GM. Solo in casi particolari questo è emendabile. E questi mezzi sono due di tali casi.
In effetti, entrambi potrebbero essere esclusi dal wargame se l'avvocato Ghedini/Azzeccagarbugli della parte avversa (immaginatevi un caso reale in cui ogni sotterfugio sarebbe utilizzato per tirare l'acqua al proprio mulino!) perché hanno il peccato originale. La Ferret (e quindi pure la successiva Fox che ne è un modello molto migliorato) deriva dal Dingo/Scout della II GM (e nato in realtà anche prima del suo inizio). La meno conosciuta EBR, prodotta comunque in quantità importanti, è nata invece grazie al prototipo prebellico Type 201, sempre della Panhard.
Ma adesso cerchiamo di capirne di più.
Daimler Ferret
La Ferret, così come la EBR, e anzi, direi, decisamente di più di essa, effettivamente deriva dalla Dingo. Ma questo ne fa una versione 'migliorata' e come tale, da scartare in quanto basata su di un progetto bellico? Assolutamente no.
Ricordo che la presenza della Ferret è effettivamente di poco peso dal punto di vista bellico. Però essa fa numero (4.400), e per le regole del wargame, anche un mezzo corazzato leggero può dare diritto a schierare 5 mezzi non corazzati e 50 uomini, oppure il doppio se è armato pesantemente (nella sua configurazione base, che qui non è certo in discussione...). In altre parole, il Ferret, pesando meno di 10 tonnellate, non ha pieni diritti rispetto ai mezzi più pesanti (e anche il limite delle 10 tonnellate in assetto di COMBATTIMENTO, è critico, perché molti mezzi arrivano proprio appena appena sopra quel valore, e solo equipaggiati, ma a questo peso facciamo riferimento, e quindi poco c'é da aggiungere in tal senso, se non che potrebbero esservi delle stime differenti su quel che significa 'equipaggiato'. Per cui si prende nota dei pesi normalmente assegnati in questa configurazione dagli almanacchi internazionali e pubblicazioni varie e si finisce lì).
Il Ferret, però, anche così, può dare diritto a circa 50x4.400 uomini, ovvero a quasi 250.000 effettivi (circa, incluso il Fox). Averli o meno non è marginale, perché dà o meno la possibilità di schierare (all'80% del personale coinvolto) circa 200.000 di prima linea, ovvero a circa 20 divisioni equivalenti (a 10k per ciascuna). Se la modalità del gioco è ridurre il massimo schierabile a 1.000.000 per parte, fa poca differenza, ma la presenza del Ferret è comunque importante anche per il tiro a.a. a difesa degli aeroporti, visto che ognuno porta teoricamente una mitragliatrice e che questa modalità di difesa a bassa quota è molto utilizzata dai britonni data la loro consistenza numerica (mi riferisco al wargame e 'britonni' sono i britanni depotenziati con una serie di handicap 'sleali', come l'omissione dei Tornado ADV e altre quisquiglie).
Ma sopratutto, il Ferret era o no un mezzo bellico o addirittura prebellico? Beh, vediamo un pò.
Anzitutto, il Ferret è entrato in servizio dopo il 1950 e questo già da solo sistema tutto, infatti proprio per diversificare quel periodo misto tra mezzi bellici e postbellici dove i progetti del periodo precedente diventavano operativi oppure migliorati nel periodo successivo, la regola è che 5 anni di periodo postbellico prima dell'entrata effettiva in servizio (quindi, attorno all'estate 1950) possano bastare per qualificare un veicolo o velivolo ecc come postbellico.
Un aereo come il Meteor (circa il 90% prodotto nel dopoguerra) è già molto 'postbellico', ma il Vampire è sicuramente postbellico sia come produzione che come carriera; purtroppo è apparso nel periodo bellico e quindi è escluso in quanto 'nato' durante il conflitto, da un punto di vista meramente tecnico. Tuttavia, il suo modello migliorato Venom è sicuramente includibile nel wargame: ali nuove, motore nuovo, fusoliera almeno parzialmente nuova, e una carriera iniziata dopo il 1950 (notare bene: il prototipo può essere apparso anche prima, ma date le numerose differenze tra prototipo e serie che in genere si riscontrano, questo ha poco peso; basti dire che l'Harrier è almeno il 90% differente rispetto al prototipo P.1127, per esempio, se non addirittura anche rispetto al Kestrel che ne è il tipo intermedio!)
Il prototipo del Ferret apparve addirittura nel giugno 1950, sviluppato dall'anno prima con un contratto che faceva riferimento al concorso del 1947 per un successore del Dingo, non ancora proprio '5 anni dopo la fine della guerra', ma certamente non entrò in servizio subito dopo. Infatti, l'immissione in servizio avvenne nel 1952.
Dal punto di vista tecnico, comunque sia, esistono numerose differenze anche con il (la?) Dingo. Le similitudini comportavano tra le altre cose, la forma della trasmissione a H e le sospensioni a molloni. Ma il cambio era epicicloidale, il motore da 116-129 hp molto più potente, la corazza inclinata e lo scafo più ampio e di costruzione integrale anziché con compartimento sistemato sopra il telaio del mezzo come nella Dingo. Sebbene esso sia di dimensioni contenute, è assai differente dal Dingo con maggiore larghezza e proporzioni anche per quel che riguarda il compartimento equipaggio.
Secondo tankpedia, il mezzo è sia una versione ingrandita della Dingo, come concetto di base,
Daimler was quickly chosen due to the outstanding success of its Dingo scout car, widely produced and used throughout the war. Based on this experience, the Ferret was a straightforward extrapolation, duly modernized of the Dingo.
ma nondimeno:
Although it had some likenesses, this was an all brand new vehicle. First, it was heavier (four tons in battle order) and larger, with a fully enclosed fighting compartment, and central driver position. It was equipped with a turret and semi-amphibious. It was sturdy enough to carry heavy loads like AT missiles and served until the Gulf war, from the latest version.
http://www.tanks-encyclopedia.com/coldwar/UK/Daimler_Ferret
Quindi, inevitabilmente il Ferret è erede e figlio del Dingo, ma questo non significa, come alle volte riportato anche da pubblicazioni specializzate, che esso sia una semplice versione migliorata di esso! SE così non fosse, non ci sarebbe stato bisogno di fare un vero e proprio prototipo!
Quindi dal punto di vista del regolamento tutto è a posto: un mezzo tecnicamente differente e che è apparso in tempi sufficientemente distanziati rispetto al conflitto mondiale, per giunta burocraticamente riconosciuto come un veicolo nuovo, visto che il prototipo non era certo richiesto per un semplice Dingo rimotorizzato, anzi...
Ecco come Wikipedia riassume il discorso:
Arguably one of the finest armoured fighting vehicles built in Britain during the war, the Dingo was a compact two-man armoured car, well protected for its size with 1.2 in (30 mm) of armour at the front and powered by a 2.5 litre 55 hp straight six petrol engine in the rear of the vehicle. An ingenious features of the Dingo's design was the transmission, which included a preselector gearbox and fluid flywheel that gave five speeds in both directions, another was a four-wheel steering system made possible by the H-drive drivetrain, giving a tight turning circle of 23 ft (7.0 m). Inexperienced drivers found it difficult to control so rear-steering was deleted in later production at the cost of increasing the turning circle by 65 per cent to 38 ft (12 m).
The layout of the H-drive drivetrain contributed greatly to its low silhouette, agility and - an important consideration in any vehicle used for reconnaissance, an exceptionally quiet engine and running gear. Power was led forward to a centrally placed transfer box and single differential driving separate left and right hand shafts, each in turn running forwards and back to a bevel box powering each wheel. This compact layout resulted in a low-slung vehicle with a flat plate that allowed the Dingo to slide across uneven ground but made the Dingo extremely vulnerable to mines.
No spare wheel was carried, considered unnecessary because of the use of run-flat (nearly solid) rubber tyres rather than pneumatic types vulnerable to punctures. Despite hard tyres, independent coil suspension gave each wheel approximately 8 in (20 cm) vertical deflection and coil springs all round gave a remarkably comfortable ride.
A swivelling seat beside the driver allowed the second crew member to attend to the No. 19 wireless set or Bren gun. The driver's seat was canted slightly off to the left of the vehicle which, in conjunction with a raise-able vision flap in the rear armour, allowed the driver to drive in reverse and look behind by looking over his left shoulder, a useful feature in a reconnaissance vehicle where quick retreats were sometimes necessary.
E la Ferret:
Given the designation FV 701(C) it was one of several versions but the one that most closely resembled the original Daimler scout cars, and represented the basic model Ferret. This shared many similar design features with the Dingo, notably the H form drive train in which a central differential eliminates loss of traction due to wheel-slip, and parallel drive shafts considerably reduced the height of the vehicle (roughly equivalent to that of a tracked AFV), considerably reducing the vehicle's visual signature over conventional armoured car designs.[3]
Like the Daimler scout car, the Ferret suspension consisted of pairs of transverse links and single coil springs, the wheels driven by Tracta constant-velocity joints, but the Ferret benefited from epicyclic reduction gears that reduced transmission torque loads, essential given the more powerful six cylinder 4.26 litre water-cooled Rolls Royce B.60 petrol engine. Connected by a fluid coupling to a pre-selector five speed epicyclic gearbox, all gears being available in reverse, in its original form the Ferret this installation produced 116 bhp at 3,300 rpm and 129 bhp at 3,750 in its final form.
This improved power-to-weight ratio, longer wheelbase (2.29 m (7.5 ft) as compared with the Dingo's 1.98 metres (6.5 feet)) and the fitting of larger 9.00 x 16 run flat tyres both increased speed and mobility over broken ground.
When compared with the Daimler Dingo and Canadian Ford Lynx, the Ferret featured a larger fighting compartment, directly mounted to the hull (a feature that made the Ferret much noisier than Dingo, which lacked a fully monocoque body).
Constructed of 6–16 mm (0.24–0.63 in) steel plate protecting the crew from shell splinters at most angles except directly overhead, as the basic vehicle was open-topped and unarmed, with the exception of six forward-firing grenade launchers fitted to the hull over the front wheels (normally carrying smoke grenades), a feature found on all subsequent marks and models.
However, the Ferret normally carried a .303" Bren light machine gun or a pintle-mounted .30" Browning light machine gun[3] for defensive purposes, in addition to the crew's personal weapons.
Una caratteristica comune era la trasmissione ad H. Sviluppata dagli olandesi negli anni '30 (sempre che qualcuno non dimostri che sia stato, per l'ennesima volta, un'invenzione di Leonardo NdA), nel caso dei mezzi 4x4 in genere non è usato perché troppo complicato, tuttavia la blindo Lynx canadese era circa 30 cm più alta della Dingo originale non avendo tale sistema di sospensioni. Ecco come wikipedia descrive le caratteristiche di questi mezzi:
The first major production of the H-drive and the greatest numbers produced were for the British Daimler Armoured Car and Daimler Dingo scout cars of WWII.
As relatively small four-wheeled vehicles, these used a simplified layout of the H-drive. A single wide casing housed the differential and transfer box, with four articulated driveshafts running to bevel gear boxes inboard of each wheel.[2] The use of bevel boxes, rather than DAF's worm gears, required the final drive reduction to be placed in the hubs, using an epicyclic reduction in each hub. This had the advantage of reducing torque in the driveshafts, allowing their unsprung weight to be made lighter.
In later years a similar layout would be used for the Ferret scout car. This had an even more compact layout, with the gearbox and transfer case within a single housing.[3] The driveshafts were articulated with Tracta joints and epicyclic reduction gears in the hubs.[4]
An advantage of the H-drive was the low overall body height as the hull could sit between the suspension units, rather than above axles. This was demonstrated by the Canadian Lynx Scout Car, a derivative of the Daimler Dingo but using conventional Ford axles, which was a foot higher overall (70 in, 1.8 m vs 59 in, 1.5 m)
- FERRET DINGO
---trazione ad H__________trazione ad H
---5 marce av/ind_________5 marce av/ind
---sospensioni mollone____sospensioni mollone
---corazza inclinata_______corazza squadrata
---pilota centrale_________pilota laterale
---motore da 116 hp______motore da 55 hp
---scafo monoscocca_____scafo su telaio
---ruote di scorta_________no ruote di scorta
Daimler Ferret Mk.II vs Dingo:
Dimensioni (L x W x H) 3,7 x 1,91 x 1,88 m vs 3,18×1,71×1,50 m
Peso: 3,7 t vs 3 t
Motore: circa 130 hp vs 55 hp.
V.max 93 vs 89 km/h
A parte questo, ci sono altri due elementi da considerare: A) che la Ferret è nata come prototipo nel 1950.
The Ferret was developed in 1949 as a result of a British Army requirement issued in 1947. 'Light reconnaissance cars' existed during the Second World War, notably the Daimler Reconnaissance Scout Car.
Given its experience with the successful "Dingo" (6,626 produced and one of two British AFVs produced throughout WWII) Daimler was awarded a development contract in October 1948, and in June 1950 the first prototype of the Car, Scout, 4x4, Liaison (Ferret) Mark 1 was delivered.
Quindi: requisito del 1947 per un nuovo veicolo da ricognizione leggera, sviluppo nel 1949, primo prototipo giugno 1950, servizio dal 1952, produzione fino al 1971 totalizzando circa 4.405 veicoli.
Con una carriera del genere è chiaro che trattasi di veicolo postbellico, anche se derivato dal Dingo. Come prototipo arrivò 5 anni dopo la fine della guerra, e il servizio arrivò 7 anni dopo la fine del conflitto, quindi è sufficientemente postbellico dal punto di vista del wargame.
E infine, abbiamo lo sviluppo tecnico: dopo il modello Mk 1 iniziale, arrivò l'Mk 2 con torretta, e poi una serie di mezzi di ogni sorta, inclusi i missili Vigilant e Swinfgire e mille mila altre attrezzature. A tutt'oggi molte Ferret sono utilizzate da privati, a prezzi modici per l'acquisto e la vendita.
In definitiva, il Ferret è un tipico figlio del suo tempo: derivato da un mezzo addirittura prebellico, ma nondimeno un progetto di per sé postbellico. Evidentemente l'una cosa non esclude l'altra, per strano che possa sembrare.
La blindo 8x8 francese: Panhard EBR
Contrariamente alla piccola ed essenziale Ferret, la EBR era un bestione di grandi prestazioni ed elevate capacità belliche e tecniche. Come sarà chiaro più sotto, esso è tutt'altro che una semplice autoblindo, ma un vero e proprio mostro meccanico che aveva numerose innovazioni (e complicazioni) tecnologiche nel suo progetto, che nell'insieme davano un elevato valore bellico, e anche qualche grattacapo, tra cui la rumorosità e una certa, irrisolta tendenza a guasti al sistema idraulico (senza il quale non poteva né sterzare né frenare normalmente).
La EBR, nata negli anni '40 e rimasta confinata quasi esclusivamente in Francia, fu sostituita dalla potente e meno anticonvenzionale AMX-10RC (che comunque, è un mezzo ruotato... derivato da uno cingolato) entro il 1985, ma prima fu valorizzata con vari gradi di aggiornamento nel frattempo intervenuti per farla restare all'altezza dei tempi.
Pochissimi esemplari vennero esportati, per lo più in Portogallo, a differenza di tanti altri modelli francesi di blindo di largo uso. La piccola AML, evidentemente, era più conveniente da comprare e usare per tanti clienti.
Essendo così poco esportata, essa è uno dei mezzi corazzati meno noti prodotti dai francesi, ma non è per questo anche dei meno importanti. Esso è uno dei due veicoli largamente prodotti con l'uso standardizzato di torrette oscillanti, che sono stati sfornati a migliaia dall'industria francese dal dopoguerra in poi.
La storia delle torrette oscillanti è affascinante e ben più ampia di quel che normalmente si pensi. Per chi è interessato:
http://www.tanks-encyclopedia.com/tech-oscillating-turrets/
Non sono state ideate in Francia, ma i francesi le hanno espanse al massimo per poter utilizzare mezzi poco pesanti con cannoni molto potenti, come è stato nel caso degli AMX-13 e delle stesse EBR.
Gli americani, da soliti 'esagerati' quali sono sempre stati come potenza di fuoco, sperimentarono cannoni da 90, 120 e persino da 155 mm su questo tipo di torrette. Ma i francesi non furono da meno e arrivarono al 100 e poi al 120 mm con le due versioni studiate dell'AMX-50, un mezzo che anticipava i tempi essendo, in pratica, capace di fare sia il carro medio che quello pesante (con il cannone da 120 mm) e possedeva ancora un'elevata velocità massima, paragonabile a quella dei mezzi della generazione successiva. In verità, queste ed altre esperienze sono rimaste fino ai carri francesi di ultima generazione, essendo essi provvisti di caricatore automatico (ma senza torretta oscillante).
Ma torniamo alla nostra EBR. Fu veramente un mezzo che venne 'progettato' prima della guerra, come dice la Wikipedia inglese e come è stato anche riportato anche nella vecchia e gloriosa enciclopedia Armi da guerra?
Risposta breve: NO!
Infatti il mezzo a cui si fa riferimento è il progetto Panhard Type 201. Esso introdusse una torretta oscillante per il suo cannone da 25 mm, ed era poco più alto di un uomo di statura media (1,8 metri).
Il T.201, che è in ogni caso il progenitore diretto dell'EBR, prendeva a sua volta come modello un'altra blindo pure apparsa prima della guerra, la Gendrom-Sumua, che aveva solo 3 assi di cui uno solo ribassabile al centro del mezzo. La nuova Panhard era invece un modello a 4 assi, con due centrali con ruote agricole metalliche e sistema idraulico di sollevamento e abbassamento per l'impiego in condizioni di terreno vario, migliorando le capacità di movimento del mezzo solo quando necessario.
Questo veicolo aveva anche una torretta oscillante, un'idea assai originale, ma per un solo uomo d'equipaggio.
A parte queste caratteristiche, però, l'EBR, progettato nel dopoguerra era del tutto diverso!
Ecco come mai:
Type 201 Type 212 (EBR)
Peso:_________8.000 kg________________13.000(?) kg
Dimensioni:____4,34 x 2 x 1,8 m __________6,15 x 2,42 x 2,24 m
Equipaggio:____2 (1+1)_________________4 (2+2)
Motore:_______6 cilindri-aria_____________12 cilindri (200 cv) aria
Cannone:_____25 mm __________________75 mm
Armi sec:_____1x7,5 mm _______________4x7,5 mm + 4 l.granate
E questo è niente! Bisogna aggiungere altre questioni da considerare attentamente...
La torretta: il Type 201 aveva solo un piccolo aggeggio monoposto, con cannone da 25 mm oblungo, ma pur sempre un 25 mm (vi sono fonti che parlano di un pezzo da 37, forse era previsto per la versione di serie?). Il prototipo Type 212 aveva una torre biposto e con cannone da 75 mm. Quest'arma sparava proiettili circa 20 volte più pesanti (6 kg).
Nel Mod 51 c'era un'arma da 48 calibri, ma nel Mod 54 giunse il cannone Mod 50 da 75/51, derivato da quello del Panther (o forse era addirittura da 61 calibri?), più potente. In seguito arrivò il pezzo a media velocità da 90 mm (750 m/sec). Oltre 1.100, per lo più nel modello 54, entrarono in servizio nell'esercito francese, 650 dei quali aggiornati al modello 64 con il pezzo da 90.
Motore e trasmissione: questa era forse la vera novità del progetto, la nuova meccanica della blindo, radicalmente diversa da quella precedente. Il motore era alto meno di 230 mm, praticamente un record per un 12 cilindri (raffreddato ad aria e derivato, udite udite, da un 2 cilindri di una vettura civile!), necessario per essere ospitato nello scafo di un mezzo molto basso perché usato per la ricognizione più che per il combattimento. Ma sopratutto, la posizione del motore nella Type 201 era POSTERIORE, quindi la trasmissione era semplice. La EBR invece aveva il motore CENTRALE, con una serie di assi di trasmissione che si dipanavano entro tutto il veicolo per raggiungere i 4 assali. Mentre il cambio consentiva sia di raggiungere i 100+ km/h malgrado il peso molto maggiore (contro appena 80), sia di ottenere l'inversione di marcia con la stessa velocità in entrambi i sensi, cosa che chiaramente comportava una differenza sostanziale con la '201, che aveva un solo posto di pilotaggio.
Altre differenze significative:
-doppio posto di pilotaggio, anteriore e posteriore; il che spiega la capacità di correre alla stessa velocità in entrambi i sensi di marcia.
-corazzatura notevolmente inclinata in maniera pressoché identica sia sul lato posteriore che anteriore; era a doppio angolo di inclinazione e in questo, molto simile in foggia al carro JS-3, contrariamente all'antenata che aveva una semplice struttura poco inclinata e piatta per lo più (peraltro più spessa, fino a 60 mm vs 40, ma in ogni caso di concetto notevolmente diverso; per la cronaca lo spessore medio dello scafo era di circa 20 mm, e i 40 mm erano sulla piastra frontale inferiore)
-struttura: saldata, mentre la 201, anche se non è chiaro, era quasi sicuramente parzialmente imbullonata (almeno per lo scafo)
-pneumatici Michelin molto più grandi e larghi (prevedibile!) e sopratutto, innovativi: antiforatura, caricati ad azoto (utilizzato largamente anche per gli aerei), multicelle e pesantissimi (la ruota completa era sui 250 kg); essi spiegano la necessità di usare le 4 ruote centrali in metallo (pesanti solo 80 kg, in lega d'alluminio), con risparmio di circa 680 kg in peso totale.
-sospensioni: quelle centrali idrauliche (per via del sistema di abbassamento delle ruote, che tra l'altro una volta giù alzano la luce libera da 34 a 42 cm dello scafo) come nella Type 201, ma quelle gommate a braccio oscillante, con sospensioni costruite in maniera tale da ridurre gli effetti dell'esplosione di mine (la 201 aveva dei molloni).
-armi secondarie: mitragliatrici di scafo, anteriore e posteriore, più quella antiaerei, più 4 lanciagranate fumogeni.
-(ovviamente) apparati elettrici di bordo, tra cui radio e batterie erano di nuovo modello (ma è difficile trovare dettagli in questo senso)
Nell'insieme, mitragliatrici a parte, non c'é probabilmente un solo bullone in comune tra Type 201 e Type 212/EBR Mod 51/54.
Dal punto di vista storico, poi, la Type 201 pone ancora più problemi per la versione semplicistica del suo approntamento prebellico: infatti, essa fu costruita in un unico prototipo che poi finì in Marocco, abbandonato e demolito. E non solo: i disegni costruttivi vennero dai alle fiamme durante la guerra!
Quindi abbiamo: differente ruolo (il cannone da 75/90 mm è un'arma degna di un carro armato, cosa che il 25 mm non è mai stato); differente tecnica (corazza, motore, trasmissione, disposizione equipaggio ecc). E per giunta, differente sviluppo, ripartito praticamente da zero a causa dei disastri della II GM, senza nemmeno uno straccio di progetto su cui lavorare.
Tutte ottime ragioni per considerarla un mezzo assolutamente POSTBELLICO. I cannoni, ruote, motore, corazza, erano nettamente diversi.
Per cui, a parte il concetto delle ruote centrali e della torretta oscillante, davvero, della Type 201 non rimase che una memoria utile come esperienza, ma assolutamente NON un progetto da realizzare in serie, come invece fu la nuova Type 212.
Certo che poi l'aspetto è simile, dati questi principi di base; ma è come dire che tutti i carri armati sono modelli migliorati dell'FT-17 della Grande Guerra!
E non solo: pesando ben oltre 10 tonnellate, nel wargame, essa dà pieni diritti nel wargame: 100 uomini e 10 mezzi non corazzati per ciascuno di essi. Moltiplicati per 1.200 sono un capitale non indifferente per le forze di guerra galliche.
Con questo penso che sia più chiaro il perché il Ferret e l'ERC siano considerabili come parte integrante del wargame. Naturalmente al di fuori di questo discorso non è che la questione sia così interessante, ma almeno ci dà modo di ricostruire e ripercorrere la storia di questi due storici testimoni del secondo dopoguerra.
Nelle foto qua sotto potrete ammirare la notevole evoluzione tecnica del progetto della EBR rispetto alla sua primordiale antenata. Dimensioni e forma sono di una differenza molto evidente!
Sono ben consapevole che l'interpretazione della realtà sia molto difficile anche quando a talini paia 'evidente' come le cose siano andate; specialmente dopo avere assistito all'ennesimo tentativo di spacciare Sepang 2015 come un perfido trucco di Marc Marquez per far perdere il titolo a Valentino Rossi (oggi domenica 3 novembre, su Tv8, NdA). E ovviamente, fu puramente casuale che il ginocchio di VR46 iniziò a muoversi appena appena prima che MM93 cadesse come un sacco di patate, eh!