Oggi scrivo a riguardo di un altro piccolo cruccio che così spesso mi capita d'esternare in queste pagine: sulle reali, e sottolineo, REALI, capacità belliche di un aereo da combattimento.
Abbiamo già visto, nel caso dei Macchi 326 (e se è per questo, sia pure in minor misura, è vero anche con i Macchi 339...), come le prestazioni EFFETTIVE siano molto inferiori rispetto ai valori dichiarati. Infatti, un aereo che ha una velocità come il Macchi 326 GB, riesce a raggiungere i 470 kt ovvero 870 km/h: però queste prestazioni non risultano da NESSUNO dei grafici, nemmeno con l'aereo assolutamente pulito e a peso leggero. Infatti, il massimo che raggiunge è sui 450 kt SLM e anche in altre condizioni (la cosa più assurda: con i cannoni esterni, 400 kt SLM ma 440 kt ad alta quota, addirittura più della velocità pulito: qualche premio Nobel potrebbe spiegare un'assurdità del genere?).
Alle volte non sono previsioni così balorde: per esempio, per fare un esercizio in merito ho calcolato il raggio d'azione lo-lo-lo di un Macchi 326K. La pubblicità lo calcola, a pieno carico, come essere 268 km lo-lo-lo. Ma pieno carico 'come'? Magari con sole 4 bombe, perché non ha il margine per portarne 6 (la differenza tra 'pulito' e pienamente rifornito, e a pieno carico esterno è di soli 1.250 kg, circa 110 in meno di 6 bombe Mk 82, e circa 600 kg in meno del carico nominale esterno, il che comporterebbe il dimezzamento del combustibile interno e forse anche l'annullamento/dimezzamento delle munizioni...).
Ci sono molti modi per definire quindi il 'a pieno carico'. 6 bombe Mk 82 lo sarebbero? Oppure 4 bombe da 750 lb e 2 da 500 lb? (totale = 4.000 lb nominali).
Beh, io penso che non siano stati così idioti da pensare seriamente che un aereo andasse in azione con metà carburante e il doppio del carico bellico, in una qualsiasi situazione reale che non fosse (in stile Vietnam, del resto...) contro il nemico che assedia lo stesso campo d'aviazione. Per cui penso che il 'a pieno carico di armi' significhi in realtà a pieno carico di armi praticamente portabili, con l'aereo già pienamente rifornito e -presumo- armato.
A quel punto avremmo un totale di 4 bombe, possibilmente 2 da 750 e 2 da 500 lb, e il peso al decollo sarebbe raggiunto, giustificando quindi la definizione di 'a pieno carico di armi' perché effettivamente, non ci sarebbe più spazio per altra robba. Se l'aereo decollasse con 1.800 kg di armi, avrebbe sui 600 kg di carburante interno, rispetto al normale di circa 1.280 kg, con il bel risultato di avere a stento, 700 kg di carburante e quindi, -113 kg per il decollo, un massimo utilizzabile sui 570 kg; al consumo medio di 2 kg/km, sarebbero appena 280 km possibili, ergo un raggio d'azione massimo di 140 km. Se si considera anche una minima riserva del 10% si scende a 245/122 km di raggio d'azione; se poi consideri anche un consumo di combattimento di 100 kg, a quel punto hai 195/97 km di raggio d'azione! Oh, sempre meglio di niente, per carità, ma certamente NON le migliori prestazioni da pubblicizzarsi nelle brochure!
Ora, il raggio dichiarato è di 268 km. Vediamo come può essere raggiunto:
-carburante: solo quello interno, ergo circa 1290 kg (c'é un serbatoio extra da 250 litri dentro la fusoliera, rispetto ai normali tipi biposto; questo e i due cannoni da 30 rappresentano il 'bunus' dell'aereo monoposto).
1.290 kg
-113 kg per il decollo
-113 kg per l'atterraggio (sempre 250 lb)
-113 kg per il combattimento (5 minuti)
Totale: 951 kg di carburante. Adesso calcoliamo il consumo di crociera medio: se l'andata con 4 bombe (4x500 o forse, addirittura 2x500 e 2x750 lb) è dell'ordine di 2 kg/km, al rientro potrebbe essere sui 1,4 kg/km. Media: 1,7 kg/km. 951:1,7 = 560 km (autonomia totale). Diviso 2 = raggio 280 km. Ehy, mi viene addirittura leggermente maggiore di quello dichiarato!
In altre parole, se hai un carico costante, l'autonomia sarà di circa 590 km. Senza carico, sarà di 840 km. Però se si toglie la riserva scende a 532 o 760 km. Se si toglie il carburante per i fatidici '5 minuti di combattimento' allora sarà 475 o 679 km. Per cui, facendo una media arriviamo a circa 560 km (= 280 km). Ecco come si formano i 'raggi d'azione'.
COMUNQUE sia, il problema non è realmente questo. E' tutto il resto, almeno per quanto riguarda questo post.
Anzitutto le tipologie di armi disponibili. Facciamo 5 esempi 5:
Macchi 326H/GB:
Macchi 326K:
Macchi/Atlas Impala Mk 1 e 2
Macchi 339A/C
Fiat G.91R
Caso 1: il Macchi 326H (97 esemplari di cui 87 RAAF e 10 RAN): http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2251todo.html
Una cosa che è stata ribadita anche nell'ultimo numero di Storia Militare (2/2018) è che quest'aereo aveva maggiori capacità di carico bellico rispetto a quelli precedenti (MB.326F). Secondo la Macchi era senz'altro così, del resto perché non avrebbe dovuto esserlo? Dal modello B era iniziata questa 'corsa agli armamenti'.
L'autonomia di missione era, in configurazione H, tra 460 e 890 NM, superando anche le 3 ore di volo.
Il Macchi 326H pulito aveva una velocità di circa 380 kt SLM, sui 420 kt a 6.100 m. (ufficialmente, è molto simile: circa 815 km/h a 6.100 m, quindi parliamo di 440 kt)
Quanto ai consumi:
pulito circa 0,175 NM/lb e 0,45 NM/lb a 12.200 m. Ergo tra 1,45 e 0,55 kg/km.
Con 2 carichi esterni: velocità max: 350 kt SLM e 370 a 12.200 m.
Consumo: 0,17 SLM e 0,43 a 12.200 m. Circa 1,4- 0,52 kg/km.
Con 4 carichi esterni: velocità max: 330 kt SLM e più o meno anche 330 kt a 12.200 m.
Consumo: 0,153 SLM e 0,365 a 12.200 m. Circa 1,6-0,67 kg/km.
Con 6 carichi esterni: velocità max: circa 280 (?) kt SLM e circa 280 kt a 10.700 m.
Consumo migliore medio: circa 0,125 (0,118-0,131) e 0,29 circa (0,257-0,31) a 10.700 m. Circa 1,96-0,84 kg/min.
Lo stallo avviene a seconda delle velocità e dei flap. In condizioni normali, a 1G, a 6.000 lb arriva a 82 kt; a 8.000 lb a 94 (peso assai tipico); a 9.500 lb, ben 103 lb. Se con 2 G di manovra bisogna considerare che l'aereo manovra tra 115 e 152 kt. Per i 100 kt il peso indicato a 1G è di ben 9.000 lb.
Con i flap totalmente giù si scende a 73 kt (6.000 lb), 84 kt (8.000 lb), 92 kt (9.500 lb). In sostanza, al peso tipico di 8.000 lb, abbiamo 175 km/h (con stallo pulito) e 155 (con i flpa giù).
Tra gli altri dati utili: da 2.000 m è impossibile recuperare da una picchiata di 90° anche con richiamo a 4G.
La Macchi, tra le altre configurazioni, reclamizzava: 2 bombe da 100, 260 e 500 lb; serbatoi da 400 lb; 2 minigun; 2 mitragliere da 12,7, lanciarazzi Matra di almeno due tipi, o razziere Zuni da 127 mm, o due contenitori fotografici.
Oppure configurazione C: 2 pod da 12,7 e due bombe da 100-500 lb o serbatoi da 400 lb; oppure G: gunpod e due lanciarazzi vari; oppure H: 2 gunpod e fino a 4 lanciarazzi o in alternativa, fino a 6 bombe da 100 o 260 lb.
Un arsenale, insomma.
Che però non c'era!
La versione australiana, non aveva affatto la panoplia di armamenti reclamizzati! Il manuale (reperibile su avialogs.com), parla letteralmente di DUE sistemi d'arma, se vogliamo chiamarli così: i minigun da 7,62 in pod subalari e i lanciatori di bombe d'esercitazione! Tutto qui! E del resto di razzi, bombe di vario genere e altre amenità? Nessuna traccia. Soltanto in seguito, su iniziativa della piccola aviazione navale, vennero introdotti i razzi: come armi per affondare bersagli navali erano ideali, anche se venivano usate le testate inerti metalliche. Bastava colpire sotto il livello di galleggiamento... La RAAF e RAN almeno all'inizio, utilizzavano solo minigun e bombette, poi aggiunti razzi da 70 mm FFAR.
E questo è tutto. Se non basta c'é anche da sottolineare che i gunpod avevano fino a 1.500 colpi, ma non sparavano per più di 0,5 secondi. I lanciabombe erano due ciascuno con 4 (?) 'practice bombs'. Il volume di fuoco era limitato tra 200 e 400 kt IAS (che è anche la velocità max per portare carichi esterni) e max 2G (!), fino a 3.050 metri (evidentemente erano solo per tiri aria-superficie, malgrado un mirino giroscopico Ferranti).
Le prestazioni indicate dalla RAAF erano di una Vno di 350 KIAS 'normale', ma eccedibile fino ad un massimo di 380 kt KIAS. Max velocità IAS accettabile fino a 450 kt IAS (con serbatoi da 30 galloni anziché quelli più grandi da 70 gal).
La RAAF inoltre notava che la vita a fatica dei Macchi era inferiore rispetto a quella calcolata dalla Macchi, e così veniva limitata almeno temporaneamente, tra 6 e -2 G, oppure con armi, tra appena 4 e -1G (data: luglio 1971). Questo mentre il Macchi era dato tra 7,5 e -2,5 G, oppure 6 e -2 G con carichi esterni.
Tra le altre indicazioni, la RAAF notava che l'unico tipo di dati conosciuti dalla Macchi era alla configurazione A ('pulito') e la comparazione tra quanto dichiarato dalla Macchi e quello riscontrato dalla RAAF è consistentemente peggiore, tra 11 e 14% nel caso dell'autonomia. Questo è notato come essere un differenziale 'eccessivo', perché il valore normale tra i valori dichiarati e quelli effettivi, non dovrebbe superare il 5%. In altre parole, se è accettabile perdere 1 km ogni 20 km dichiarati, perderne 2,5 (circa 1/8) è troppo, significa che anziché 300 km di raggio ridotto a 285, si è riscontrato un calo da 300 a soli 267-254 km. Non proprio la stessa cosa!
Non solo, ma nella configurazione A in un grafico appare una distanza di decollo teorica di 2.100 ft (630 m), mentre in realtà arriva a ben 2.600 ft (780 metri). E a quanto raccontano i veterani, ai pesi massimi (sopra le 10.000 lb) e in giornate calde, la distanza di decollo era mooolto più lunga.
IN definitiva: il Macchi 326H era pressoché inutile come mezzo bellico. Anche mettendogli le bombe, la velocità calava a livelli raggiungibili da un caccia della II Guerra mondiale... strano ma vero. Poco più di 500-520 km/h a pieno carico, 610 con 4 carichi bellici a bordo. E questo, beninteso, con atmosfera STANDARD, quando faceva più caldo era un disastro (e in Australia in genere non c'é un clima molto 'siberiano'...): -10% di potenza per ogni 10° sopra lo standard ISA (15°C SLM).
Quanto ai Macchi 326GB: va ricordato che qualcuno aveva anche un missile Martin Pescador. Erano gli aerei della Marina argentina, ma solo qualcuno è stato modificato. Del resto il Martin Pescador era primariamente applicato al Super Etendard e pare che ne siano stati realizzati solo una cinquantina, per cui non c'é da aspettarsi molto da questo piccolo ordigno da 8 km di raggio.
Quanto ai primi Macchi 326, l'Aermacchi tra le altre cose pubblicizzava: velocità max 420 kt SLM, 430 in quota attorno ai 7.600 m. Autonomia a 270 kt SLM: 400 NM, in quota 600 NM (a 12.200 m) a 302 kt; salita a 9.150 m: circa 10 minuti.
Caso 2: il Macchi 326K (circa 130 esemplari prodotti in tutto, di cui 100 per la SAAF)
Era l'ultima generazione dei Macchi 326, ma ancora una volta, ha ottenuto un certo 'ritardo' negli ordini. I primi voli sono avvenuti nel 1970, ma gli ordinativi sono partiti solo dal 1974.
Quest'aereo ha alcuni 'miti' da sfatare.. Essenzialmente, il tipo di armi utilizzabili.
La potenza di fuoco dell'aereo è apparentemente aumentata dall'uso di due missili R-550 Magic 1. Ma in realtà, non risulta alcun caso concreto in cui l'aereo li abbia avuti operativamente, al di là dell'abilitazione teorica. La stessa SAAF usava solo i V-3B Kukhri e soltanto nei 12 aerei modificati allo standard BRENDA. Questi vennero poi, circa metà anni '90 a quanto pare, modificati per portare i V-3C molto migliorati, ma soltanto in versione 'trainer'. Quindi 1)- non c'erano realmente missili Magic in servizio con i Macchi 326K (sicuro per 100 su 130, ma altamente probabile anche per gli altri); 2)- solo 12 aerei sudafricani sono noti con missili-aria aria (V-3B Kukhri) 3)- i V-3C Darter sono stati immessi in servizio solo nel tipo da addestramento 4)- pur avendone teoricamente la capacità, questi ordigni non hanno avuto alcun casco-designatore e l'ottica di puntamento era semplicemente 'fissa' in avanti ad una data angolazione, riducendo così grandemente le loro effettive capacità di acquisizione.
Aggiungiamo anche che i V-3B si sono dimostrati probabilmente inferiori rispetto ai loro progenitori Magic, che i Macchi 326K non avevano alcun sistema di mira telemetrico al di là del collimatore giroscopico (attenzione, NON era un HUD con modalità di navigazione) e che la gittata dei V-3B era scarsissima, in quota quella utile era sui 5 km, e a bassa quota era circa 2 km (!) Considerando che i Macchi di per sé sono lenti, e che i V-3B erano assai sensibili ai flare, è facile immaginare quanto realmente fossero efficaci questi pochi aerei 'missilistici'.
Quanto agli Impala Mk 2, va detto che essi avevano ancora il motore Viper Mk 540 da circa 1.525 kg/s, anziché il 632 con il 20% di potenza extra. Quest'ultimo è usato -nel migliore dei casi- solo dall'altra trentina di Macchi 326K, nonché dai 339A. I 339K e i 339C hanno il 680 da oltre 2.000 kg/s.
Quanto ai sistemi ECM, gli Impala Mk 2 hanno avuto il sistema CRWS con 4 antenne d'estremità; copre le frequenze anche di 2-18 GHz, ma ci sarebbe anche un'antenna a lama per le 0,7-1,4; però non è affatto chiaro se essa sia presente anche sul Macchi.
Macchi MB.326M:
Altre cose strane, nei Macchi sudafricani, sono quelle relative ai motori: a tutt'oggi non c'é accordo tra molti commentatori, se il Viper Mk 540 fosse presente o meno a bordo degli Impala Mk 1. Appare certo che l'Mk 2 avesse il 540, ma questo è stato giustificato perché così c'era comunanza con l'Impala Mk 1. Ma se quest'ultimo aveva il Viper 11, allora come diavolo è possibile che vi fosse tale 'esigenza'?
Va detto che TUTTE le fonti parlano di Viper 11 (da circa 1.100 kg/s). E che all'epoca, 1965 -consegne dal 1966- quando vennero ordinati, non c'erano ancora i Viper 20/Mk 540 disponibili: i primi Macchi 326G vennero fuori solo nella seconda metà del decennio.
Il numero prodotto: soltanto 151 e non, come era stato originariamente pensato, 165. Forse il contratto per cento MB.326 Impala Mk 2 ha superato di fatto quello dei precedenti Impala, dopo tutto è stato siglato all'inizio anni '70, quando la produzione del vecchio lotto era iniziata da pochi anni. E poi la piccola SAAF che ci avrebbe fatto con tutti quegli 'addestratori'?
Un altro problema ancora era quello dell'armamento: secondo le fonti meno recenti, 40 sono stati forniti DISARMATI dalla Macchi; secondo le fonti più recenti, ne vennero forniti solo 16, più pezzi per altri 30. Non si sa a tutt'oggi se questi velivoli siano stati o meno in configurazione armata: del resto, non mancavano nemmeno quelli armati, ma sono stati poco usati in questo modo. Bisogna considerare in merito, che i Macchi 326M normalmente non portavano bombe. Alcuni, in compenso, ebbero dei missili aria-superficie, ma per puri scopi addestrativi (probabilmente erano AS-11, AS-12 o AS-20). L'unico scopo pratico, però, era quello di addestrare in maniera economica gli equipaggi del Buccaneer.
Nel contempo, si sa per certo che normalmente i Macchi 326 Impala Mk I non portavano bombe nelle missioni belliche (che spesso erano solo 'indirette' come le TELSTAR da relé radio), quanto razzi e mitragliatrici. Tutto molto interessante, anche se ovviamente, come opzione di 'default' tutti i Macchi armati possono essere equipaggiati anche di bombe (sarebbe assurdo che non venissero considerati buoni come bombardieri quando sono abilitati come 'razzieri'!)
In definitiva: a parte il discorso delle prestazioni d'attacco di questi aerei dovuto alla presenza o meno del Viper 20, il vero problema è la mancanza di notizie sulla presenza o meno di armi a bordo dei primi 40 (o 46?) Macchi.
In effetti, nei primi anni '80 almeno, questo contratto era ben noto per numerose fonti al riguardo assai precise. Una dietro l'altra, tutte hanno detto la stessa cosa: 1) l'enciclopedia l'Aviazione dice che i primi 40 Macchi 326 erano disarmati e che il lotto successivo era provvisto di armamento (Impala Mk 1), comunque da non confondersi con il tipo monoposto Mk 2.
Macchi 339A/C:
Per il Macchi 339A c'é solo da dire che questo velivolo è spesso 'dipinto' con due missili R-550, ma in realtà non li ha mai avuti.
Per i Macchi 339CB, neozelandesi, invece, c'é parecchio da dire...
Infatti, questi velivoli teoricamente hanno ottenuto un grande risultato: leggi il manuale https://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb339/2249todo.html e scopri che sono stati ottimizzati con oltre 50 tipi diversi di armi! Tra questi, 2 missili aria-aria (AIM-9 e R-550), e almeno uno aria-terra (Maverick), per giunta Sidewinder e Maverick sono entrambi in carico all'aviazione neozelandese. Per cui uno pensa: Ohhh! 18 aerei, giusto giusto uno squadrone, un'unità d'elité nel panorama dei Macchi dei primi anni '90. Armati di missili Maverick, AIM-9L, telemetro laser (nel nasino a punta...) e sistemi RWR, nav-attack e pod ECM. Ottimo, ottimo. Un intero gruppo così nel wargame è un bell'asset.
Invece, poi vai a vedere che:
1- anzitutto i numeri: i Macchi cominciarono ad essere consegnati solo dalla primavera del 1991, a gruppi di 3 ogni 6 mesi; per il giugno 1992 ce n'erano solo 9 sicuramente consegnati! Anche aggiungendo il prototipo stiamo a circa 10 aerei (più il Macchi 339K, se uno è tanto pazzo da conteggiarlo e c'é persino un paio di Macchi 339B...). Quindi parliamo di mezzo gruppo (e 4 prototipi.. che come tali è incerto se considerare, almeno per le versioni non entrate in servizio), non certo di una intera unità
2- le armi: vieni a sapere dagli aviatori neozelandesi dell'apposito forum, che in realtà l'aereo non aveva affatto tutte quelle dannate opzioni per le armi. Teoricamente lo era, ma poi bisognava fare i test di qualificazione ed erano altri soldi al già discreto ammontare costituito dal contratto di base, e questo in un tempo (primi anni '90) quando per fortuna, le spese militari erano in ribasso. Così si sono tenuti i Macchini come addestratori e niente di più. Tutto quel che hanno avuto, in maniera simile agli aerei della RAAF/RAN è stato: A) gunpod da 12,7 mm (nemmeno i 30 mm erano disponibili) B) lanciarazzi a 6 colpi LAU-5002 per i razzi CRV-7 (almeno in teoria, ma saranno stati davvero quelli o i più vecchi FFAR, certamente meno costosi per un semplice 'addestratore'?) C) bombe addestrative leggere, serbatoi ausiliari, sistemi fumogeni e bagagli..volanti. Tutto qua.
Di fatto, nonostante che lo stesso manuale dell'MB.339CB giurasse e spergiurasse l'enorme ammontare delle armi disponibili, di fatto non era affatto il caso in questione, anzi... e l'unica arma veramente temibile era il CRV-7, così preciso da dare un certo timore anche nel tiro aria-aria. Per il quale, peraltro, specie nelle azioni di duello aereo vere e proprie, non era stato mai concepito realmente! (a differenza del più piccolo FFAR, nato come arma anti-bombardiere)
3- le apparecchiature. Pensavo molto positivo su questo velivolo. RWR, laser, ecc ecc.
Poi ho letto, dallo stesso libretto di volo, che in realtà, in coda, dentro le bozze, non ci sono sistemi RWR, ma semplici antenne radio, malgrado l'apparenza sia quella dei sistemi d'allarme radar! Azz, questo sì che è un brutto colpo. Finché hai questi sistemi, hai una buona possibilità di scamparla almeno restando allertato dell'aggancio da parte dei radar nemici, in territorio ostile, così da fare le manovre più opportune (il primo Sea Harrier abbattuto, per esempio, modificato per i missili Sea Eagle, non l'aveva a bordo e l'unico vantaggio fu che gli argentini, ritrovando i rottami, pensarono che i Sea Harrier avessero già ricevuto i potenti missili antinave come standard...), magari andando a dare la caccia ai radar (poco importa se con i razzi...anziché i Maverick...). E come se non bastasse, non c'era traccia operativa di pod ECM e lanciatori di falsi bersagli! Non bastando questo, c'é anche un piccolo particolare: come testimonia anche qualche foto ravvicinata, nel musetto, alla sua estremità così acuminata, non c'é un sistema laser, ma quella che sembrava una finestrella ottica lo era davvero... solo che è il faretto d'atterraggio! E così, se pensavi di utilizzare i razzi CR-7 come aria-aria, perdi sicuramente una modalità di funzionamento importante, perché senza la telemetria della distanza non hai l'equazione balistica per il tiro di precisione! Bella roba davvero. Restano i sistemi di navigazione e 'attacco', ma con che cosa? E per andare dove?
Infine, non bastasse, i primi anni di carriera dei Macchi 339CB furono anche funestati da continui problemi del motore Viper 680, che nonostante i molti anni di sviluppo, di fatto dimostrò una certa fragilità e inaffidabilità iniziali, che costrinsero a 'correzioni' apposite nel corso degli anni '90.
Insomma, come ridurre un gruppo d'elité ad una schifezza. Un gruppo ibrido con i Macchi 339C e A è l'unica cosa che resta. Bisogna dire che la sua efficacia è modesta in tutti i casi, anche applicando le bombe; ma forse e nel migliore dei casi, i pochi MB.339C sono utilizzabili al più come pathfinder, dato il sistema di navigazione moderno (con sistema INS e probabilmente anche GPS) per il resto della formazione. Sarebbe forse la cosa migliore che potrebbero fare. E io che pensavo invece di mandarli ad attaccare selettivamente i radar nemici, mah!
Macchi 326GB: dimensioni: 10,67x 10.85 x 3,72 m x 19,35 mq
Pesi: Macchi 326: 2.237 kg a vuoto, pulito 3.330 kg, addestrativo 4.535 kg, attacco 5.216 kg (carico utile fino a 2979 kg ed esternamente, fino a 1886 kg!!!); motore Viper 11 (765 l interni)
Macchi 326GB: 2.685 kg a vuoto, max 5.215 kg (carico utile, 2608 kg, esterno sui 1.500?)
Macchi 326K: 3.123 kg a vuoto, max 5.895 kg (carico utile, 2.772 kg), 'pulito' 4.645 kg (carico esterno max: 1.250 kg)
Macchi 339A: dimensioni 10,972x 10,86 x 3,99 m x 19,3 mq
3.140 kg a vuoto, pulito 4.400 kg, massimo 5.900 kg; carico utile: 2.760 kg, carico utile esterno 1.500 kg
Tra le caratteristiche: MB.326GB: v.max 867 km/h; MB.326K 890 km/h a 1.520 m, 685 'armato' a 9.100 m; MB.339A, 899 kmh slm, 817 km/h a 9.150 m. La salita era tipicamente di 15,75 m/sec per il GB, tangenza 11.900 m, autonomia 1.850 m. Per il MB.326K: 33 m/sec, 19,05 m/sec con armamento, raggio 268 km lo-lo-lo e autonomia 2.130 km.
MB.339A: salita a 33,5 m/sec, a 9.150 m in 7 min 1s, tangenza 14.600 m, autonomia 1.716 km (2h50min) e di traferimento max 2.110 km (3,75 h). Decollo in 465 m, atterraggio in 415 m G -4 e +8G.
Abbiamo già visto, nel caso dei Macchi 326 (e se è per questo, sia pure in minor misura, è vero anche con i Macchi 339...), come le prestazioni EFFETTIVE siano molto inferiori rispetto ai valori dichiarati. Infatti, un aereo che ha una velocità come il Macchi 326 GB, riesce a raggiungere i 470 kt ovvero 870 km/h: però queste prestazioni non risultano da NESSUNO dei grafici, nemmeno con l'aereo assolutamente pulito e a peso leggero. Infatti, il massimo che raggiunge è sui 450 kt SLM e anche in altre condizioni (la cosa più assurda: con i cannoni esterni, 400 kt SLM ma 440 kt ad alta quota, addirittura più della velocità pulito: qualche premio Nobel potrebbe spiegare un'assurdità del genere?).
Alle volte non sono previsioni così balorde: per esempio, per fare un esercizio in merito ho calcolato il raggio d'azione lo-lo-lo di un Macchi 326K. La pubblicità lo calcola, a pieno carico, come essere 268 km lo-lo-lo. Ma pieno carico 'come'? Magari con sole 4 bombe, perché non ha il margine per portarne 6 (la differenza tra 'pulito' e pienamente rifornito, e a pieno carico esterno è di soli 1.250 kg, circa 110 in meno di 6 bombe Mk 82, e circa 600 kg in meno del carico nominale esterno, il che comporterebbe il dimezzamento del combustibile interno e forse anche l'annullamento/dimezzamento delle munizioni...).
Ci sono molti modi per definire quindi il 'a pieno carico'. 6 bombe Mk 82 lo sarebbero? Oppure 4 bombe da 750 lb e 2 da 500 lb? (totale = 4.000 lb nominali).
Beh, io penso che non siano stati così idioti da pensare seriamente che un aereo andasse in azione con metà carburante e il doppio del carico bellico, in una qualsiasi situazione reale che non fosse (in stile Vietnam, del resto...) contro il nemico che assedia lo stesso campo d'aviazione. Per cui penso che il 'a pieno carico di armi' significhi in realtà a pieno carico di armi praticamente portabili, con l'aereo già pienamente rifornito e -presumo- armato.
A quel punto avremmo un totale di 4 bombe, possibilmente 2 da 750 e 2 da 500 lb, e il peso al decollo sarebbe raggiunto, giustificando quindi la definizione di 'a pieno carico di armi' perché effettivamente, non ci sarebbe più spazio per altra robba. Se l'aereo decollasse con 1.800 kg di armi, avrebbe sui 600 kg di carburante interno, rispetto al normale di circa 1.280 kg, con il bel risultato di avere a stento, 700 kg di carburante e quindi, -113 kg per il decollo, un massimo utilizzabile sui 570 kg; al consumo medio di 2 kg/km, sarebbero appena 280 km possibili, ergo un raggio d'azione massimo di 140 km. Se si considera anche una minima riserva del 10% si scende a 245/122 km di raggio d'azione; se poi consideri anche un consumo di combattimento di 100 kg, a quel punto hai 195/97 km di raggio d'azione! Oh, sempre meglio di niente, per carità, ma certamente NON le migliori prestazioni da pubblicizzarsi nelle brochure!
Ora, il raggio dichiarato è di 268 km. Vediamo come può essere raggiunto:
-carburante: solo quello interno, ergo circa 1290 kg (c'é un serbatoio extra da 250 litri dentro la fusoliera, rispetto ai normali tipi biposto; questo e i due cannoni da 30 rappresentano il 'bunus' dell'aereo monoposto).
1.290 kg
-113 kg per il decollo
-113 kg per l'atterraggio (sempre 250 lb)
-113 kg per il combattimento (5 minuti)
Totale: 951 kg di carburante. Adesso calcoliamo il consumo di crociera medio: se l'andata con 4 bombe (4x500 o forse, addirittura 2x500 e 2x750 lb) è dell'ordine di 2 kg/km, al rientro potrebbe essere sui 1,4 kg/km. Media: 1,7 kg/km. 951:1,7 = 560 km (autonomia totale). Diviso 2 = raggio 280 km. Ehy, mi viene addirittura leggermente maggiore di quello dichiarato!
In altre parole, se hai un carico costante, l'autonomia sarà di circa 590 km. Senza carico, sarà di 840 km. Però se si toglie la riserva scende a 532 o 760 km. Se si toglie il carburante per i fatidici '5 minuti di combattimento' allora sarà 475 o 679 km. Per cui, facendo una media arriviamo a circa 560 km (= 280 km). Ecco come si formano i 'raggi d'azione'.
COMUNQUE sia, il problema non è realmente questo. E' tutto il resto, almeno per quanto riguarda questo post.
Anzitutto le tipologie di armi disponibili. Facciamo 5 esempi 5:
Macchi 326H/GB:
Macchi 326K:
Macchi/Atlas Impala Mk 1 e 2
Macchi 339A/C
Fiat G.91R
Caso 1: il Macchi 326H (97 esemplari di cui 87 RAAF e 10 RAN): http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2251todo.html
Una cosa che è stata ribadita anche nell'ultimo numero di Storia Militare (2/2018) è che quest'aereo aveva maggiori capacità di carico bellico rispetto a quelli precedenti (MB.326F). Secondo la Macchi era senz'altro così, del resto perché non avrebbe dovuto esserlo? Dal modello B era iniziata questa 'corsa agli armamenti'.
L'autonomia di missione era, in configurazione H, tra 460 e 890 NM, superando anche le 3 ore di volo.
Il Macchi 326H pulito aveva una velocità di circa 380 kt SLM, sui 420 kt a 6.100 m. (ufficialmente, è molto simile: circa 815 km/h a 6.100 m, quindi parliamo di 440 kt)
Quanto ai consumi:
pulito circa 0,175 NM/lb e 0,45 NM/lb a 12.200 m. Ergo tra 1,45 e 0,55 kg/km.
Con 2 carichi esterni: velocità max: 350 kt SLM e 370 a 12.200 m.
Consumo: 0,17 SLM e 0,43 a 12.200 m. Circa 1,4- 0,52 kg/km.
Con 4 carichi esterni: velocità max: 330 kt SLM e più o meno anche 330 kt a 12.200 m.
Consumo: 0,153 SLM e 0,365 a 12.200 m. Circa 1,6-0,67 kg/km.
Con 6 carichi esterni: velocità max: circa 280 (?) kt SLM e circa 280 kt a 10.700 m.
Consumo migliore medio: circa 0,125 (0,118-0,131) e 0,29 circa (0,257-0,31) a 10.700 m. Circa 1,96-0,84 kg/min.
Lo stallo avviene a seconda delle velocità e dei flap. In condizioni normali, a 1G, a 6.000 lb arriva a 82 kt; a 8.000 lb a 94 (peso assai tipico); a 9.500 lb, ben 103 lb. Se con 2 G di manovra bisogna considerare che l'aereo manovra tra 115 e 152 kt. Per i 100 kt il peso indicato a 1G è di ben 9.000 lb.
Con i flap totalmente giù si scende a 73 kt (6.000 lb), 84 kt (8.000 lb), 92 kt (9.500 lb). In sostanza, al peso tipico di 8.000 lb, abbiamo 175 km/h (con stallo pulito) e 155 (con i flpa giù).
Tra gli altri dati utili: da 2.000 m è impossibile recuperare da una picchiata di 90° anche con richiamo a 4G.
La Macchi, tra le altre configurazioni, reclamizzava: 2 bombe da 100, 260 e 500 lb; serbatoi da 400 lb; 2 minigun; 2 mitragliere da 12,7, lanciarazzi Matra di almeno due tipi, o razziere Zuni da 127 mm, o due contenitori fotografici.
Oppure configurazione C: 2 pod da 12,7 e due bombe da 100-500 lb o serbatoi da 400 lb; oppure G: gunpod e due lanciarazzi vari; oppure H: 2 gunpod e fino a 4 lanciarazzi o in alternativa, fino a 6 bombe da 100 o 260 lb.
Un arsenale, insomma.
Che però non c'era!
La versione australiana, non aveva affatto la panoplia di armamenti reclamizzati! Il manuale (reperibile su avialogs.com), parla letteralmente di DUE sistemi d'arma, se vogliamo chiamarli così: i minigun da 7,62 in pod subalari e i lanciatori di bombe d'esercitazione! Tutto qui! E del resto di razzi, bombe di vario genere e altre amenità? Nessuna traccia. Soltanto in seguito, su iniziativa della piccola aviazione navale, vennero introdotti i razzi: come armi per affondare bersagli navali erano ideali, anche se venivano usate le testate inerti metalliche. Bastava colpire sotto il livello di galleggiamento... La RAAF e RAN almeno all'inizio, utilizzavano solo minigun e bombette, poi aggiunti razzi da 70 mm FFAR.
E questo è tutto. Se non basta c'é anche da sottolineare che i gunpod avevano fino a 1.500 colpi, ma non sparavano per più di 0,5 secondi. I lanciabombe erano due ciascuno con 4 (?) 'practice bombs'. Il volume di fuoco era limitato tra 200 e 400 kt IAS (che è anche la velocità max per portare carichi esterni) e max 2G (!), fino a 3.050 metri (evidentemente erano solo per tiri aria-superficie, malgrado un mirino giroscopico Ferranti).
Le prestazioni indicate dalla RAAF erano di una Vno di 350 KIAS 'normale', ma eccedibile fino ad un massimo di 380 kt KIAS. Max velocità IAS accettabile fino a 450 kt IAS (con serbatoi da 30 galloni anziché quelli più grandi da 70 gal).
La RAAF inoltre notava che la vita a fatica dei Macchi era inferiore rispetto a quella calcolata dalla Macchi, e così veniva limitata almeno temporaneamente, tra 6 e -2 G, oppure con armi, tra appena 4 e -1G (data: luglio 1971). Questo mentre il Macchi era dato tra 7,5 e -2,5 G, oppure 6 e -2 G con carichi esterni.
Tra le altre indicazioni, la RAAF notava che l'unico tipo di dati conosciuti dalla Macchi era alla configurazione A ('pulito') e la comparazione tra quanto dichiarato dalla Macchi e quello riscontrato dalla RAAF è consistentemente peggiore, tra 11 e 14% nel caso dell'autonomia. Questo è notato come essere un differenziale 'eccessivo', perché il valore normale tra i valori dichiarati e quelli effettivi, non dovrebbe superare il 5%. In altre parole, se è accettabile perdere 1 km ogni 20 km dichiarati, perderne 2,5 (circa 1/8) è troppo, significa che anziché 300 km di raggio ridotto a 285, si è riscontrato un calo da 300 a soli 267-254 km. Non proprio la stessa cosa!
Non solo, ma nella configurazione A in un grafico appare una distanza di decollo teorica di 2.100 ft (630 m), mentre in realtà arriva a ben 2.600 ft (780 metri). E a quanto raccontano i veterani, ai pesi massimi (sopra le 10.000 lb) e in giornate calde, la distanza di decollo era mooolto più lunga.
IN definitiva: il Macchi 326H era pressoché inutile come mezzo bellico. Anche mettendogli le bombe, la velocità calava a livelli raggiungibili da un caccia della II Guerra mondiale... strano ma vero. Poco più di 500-520 km/h a pieno carico, 610 con 4 carichi bellici a bordo. E questo, beninteso, con atmosfera STANDARD, quando faceva più caldo era un disastro (e in Australia in genere non c'é un clima molto 'siberiano'...): -10% di potenza per ogni 10° sopra lo standard ISA (15°C SLM).
Quanto ai Macchi 326GB: va ricordato che qualcuno aveva anche un missile Martin Pescador. Erano gli aerei della Marina argentina, ma solo qualcuno è stato modificato. Del resto il Martin Pescador era primariamente applicato al Super Etendard e pare che ne siano stati realizzati solo una cinquantina, per cui non c'é da aspettarsi molto da questo piccolo ordigno da 8 km di raggio.
Quanto ai primi Macchi 326, l'Aermacchi tra le altre cose pubblicizzava: velocità max 420 kt SLM, 430 in quota attorno ai 7.600 m. Autonomia a 270 kt SLM: 400 NM, in quota 600 NM (a 12.200 m) a 302 kt; salita a 9.150 m: circa 10 minuti.
Caso 2: il Macchi 326K (circa 130 esemplari prodotti in tutto, di cui 100 per la SAAF)
Era l'ultima generazione dei Macchi 326, ma ancora una volta, ha ottenuto un certo 'ritardo' negli ordini. I primi voli sono avvenuti nel 1970, ma gli ordinativi sono partiti solo dal 1974.
Quest'aereo ha alcuni 'miti' da sfatare.. Essenzialmente, il tipo di armi utilizzabili.
La potenza di fuoco dell'aereo è apparentemente aumentata dall'uso di due missili R-550 Magic 1. Ma in realtà, non risulta alcun caso concreto in cui l'aereo li abbia avuti operativamente, al di là dell'abilitazione teorica. La stessa SAAF usava solo i V-3B Kukhri e soltanto nei 12 aerei modificati allo standard BRENDA. Questi vennero poi, circa metà anni '90 a quanto pare, modificati per portare i V-3C molto migliorati, ma soltanto in versione 'trainer'. Quindi 1)- non c'erano realmente missili Magic in servizio con i Macchi 326K (sicuro per 100 su 130, ma altamente probabile anche per gli altri); 2)- solo 12 aerei sudafricani sono noti con missili-aria aria (V-3B Kukhri) 3)- i V-3C Darter sono stati immessi in servizio solo nel tipo da addestramento 4)- pur avendone teoricamente la capacità, questi ordigni non hanno avuto alcun casco-designatore e l'ottica di puntamento era semplicemente 'fissa' in avanti ad una data angolazione, riducendo così grandemente le loro effettive capacità di acquisizione.
Aggiungiamo anche che i V-3B si sono dimostrati probabilmente inferiori rispetto ai loro progenitori Magic, che i Macchi 326K non avevano alcun sistema di mira telemetrico al di là del collimatore giroscopico (attenzione, NON era un HUD con modalità di navigazione) e che la gittata dei V-3B era scarsissima, in quota quella utile era sui 5 km, e a bassa quota era circa 2 km (!) Considerando che i Macchi di per sé sono lenti, e che i V-3B erano assai sensibili ai flare, è facile immaginare quanto realmente fossero efficaci questi pochi aerei 'missilistici'.
Quanto agli Impala Mk 2, va detto che essi avevano ancora il motore Viper Mk 540 da circa 1.525 kg/s, anziché il 632 con il 20% di potenza extra. Quest'ultimo è usato -nel migliore dei casi- solo dall'altra trentina di Macchi 326K, nonché dai 339A. I 339K e i 339C hanno il 680 da oltre 2.000 kg/s.
Quanto ai sistemi ECM, gli Impala Mk 2 hanno avuto il sistema CRWS con 4 antenne d'estremità; copre le frequenze anche di 2-18 GHz, ma ci sarebbe anche un'antenna a lama per le 0,7-1,4; però non è affatto chiaro se essa sia presente anche sul Macchi.
Macchi MB.326M:
Altre cose strane, nei Macchi sudafricani, sono quelle relative ai motori: a tutt'oggi non c'é accordo tra molti commentatori, se il Viper Mk 540 fosse presente o meno a bordo degli Impala Mk 1. Appare certo che l'Mk 2 avesse il 540, ma questo è stato giustificato perché così c'era comunanza con l'Impala Mk 1. Ma se quest'ultimo aveva il Viper 11, allora come diavolo è possibile che vi fosse tale 'esigenza'?
Va detto che TUTTE le fonti parlano di Viper 11 (da circa 1.100 kg/s). E che all'epoca, 1965 -consegne dal 1966- quando vennero ordinati, non c'erano ancora i Viper 20/Mk 540 disponibili: i primi Macchi 326G vennero fuori solo nella seconda metà del decennio.
Il numero prodotto: soltanto 151 e non, come era stato originariamente pensato, 165. Forse il contratto per cento MB.326 Impala Mk 2 ha superato di fatto quello dei precedenti Impala, dopo tutto è stato siglato all'inizio anni '70, quando la produzione del vecchio lotto era iniziata da pochi anni. E poi la piccola SAAF che ci avrebbe fatto con tutti quegli 'addestratori'?
Un altro problema ancora era quello dell'armamento: secondo le fonti meno recenti, 40 sono stati forniti DISARMATI dalla Macchi; secondo le fonti più recenti, ne vennero forniti solo 16, più pezzi per altri 30. Non si sa a tutt'oggi se questi velivoli siano stati o meno in configurazione armata: del resto, non mancavano nemmeno quelli armati, ma sono stati poco usati in questo modo. Bisogna considerare in merito, che i Macchi 326M normalmente non portavano bombe. Alcuni, in compenso, ebbero dei missili aria-superficie, ma per puri scopi addestrativi (probabilmente erano AS-11, AS-12 o AS-20). L'unico scopo pratico, però, era quello di addestrare in maniera economica gli equipaggi del Buccaneer.
Nel contempo, si sa per certo che normalmente i Macchi 326 Impala Mk I non portavano bombe nelle missioni belliche (che spesso erano solo 'indirette' come le TELSTAR da relé radio), quanto razzi e mitragliatrici. Tutto molto interessante, anche se ovviamente, come opzione di 'default' tutti i Macchi armati possono essere equipaggiati anche di bombe (sarebbe assurdo che non venissero considerati buoni come bombardieri quando sono abilitati come 'razzieri'!)
In definitiva: a parte il discorso delle prestazioni d'attacco di questi aerei dovuto alla presenza o meno del Viper 20, il vero problema è la mancanza di notizie sulla presenza o meno di armi a bordo dei primi 40 (o 46?) Macchi.
In effetti, nei primi anni '80 almeno, questo contratto era ben noto per numerose fonti al riguardo assai precise. Una dietro l'altra, tutte hanno detto la stessa cosa: 1) l'enciclopedia l'Aviazione dice che i primi 40 Macchi 326 erano disarmati e che il lotto successivo era provvisto di armamento (Impala Mk 1), comunque da non confondersi con il tipo monoposto Mk 2.
Macchi 339A/C:
Per il Macchi 339A c'é solo da dire che questo velivolo è spesso 'dipinto' con due missili R-550, ma in realtà non li ha mai avuti.
Per i Macchi 339CB, neozelandesi, invece, c'é parecchio da dire...
Infatti, questi velivoli teoricamente hanno ottenuto un grande risultato: leggi il manuale https://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb339/2249todo.html e scopri che sono stati ottimizzati con oltre 50 tipi diversi di armi! Tra questi, 2 missili aria-aria (AIM-9 e R-550), e almeno uno aria-terra (Maverick), per giunta Sidewinder e Maverick sono entrambi in carico all'aviazione neozelandese. Per cui uno pensa: Ohhh! 18 aerei, giusto giusto uno squadrone, un'unità d'elité nel panorama dei Macchi dei primi anni '90. Armati di missili Maverick, AIM-9L, telemetro laser (nel nasino a punta...) e sistemi RWR, nav-attack e pod ECM. Ottimo, ottimo. Un intero gruppo così nel wargame è un bell'asset.
Invece, poi vai a vedere che:
1- anzitutto i numeri: i Macchi cominciarono ad essere consegnati solo dalla primavera del 1991, a gruppi di 3 ogni 6 mesi; per il giugno 1992 ce n'erano solo 9 sicuramente consegnati! Anche aggiungendo il prototipo stiamo a circa 10 aerei (più il Macchi 339K, se uno è tanto pazzo da conteggiarlo e c'é persino un paio di Macchi 339B...). Quindi parliamo di mezzo gruppo (e 4 prototipi.. che come tali è incerto se considerare, almeno per le versioni non entrate in servizio), non certo di una intera unità
2- le armi: vieni a sapere dagli aviatori neozelandesi dell'apposito forum, che in realtà l'aereo non aveva affatto tutte quelle dannate opzioni per le armi. Teoricamente lo era, ma poi bisognava fare i test di qualificazione ed erano altri soldi al già discreto ammontare costituito dal contratto di base, e questo in un tempo (primi anni '90) quando per fortuna, le spese militari erano in ribasso. Così si sono tenuti i Macchini come addestratori e niente di più. Tutto quel che hanno avuto, in maniera simile agli aerei della RAAF/RAN è stato: A) gunpod da 12,7 mm (nemmeno i 30 mm erano disponibili) B) lanciarazzi a 6 colpi LAU-5002 per i razzi CRV-7 (almeno in teoria, ma saranno stati davvero quelli o i più vecchi FFAR, certamente meno costosi per un semplice 'addestratore'?) C) bombe addestrative leggere, serbatoi ausiliari, sistemi fumogeni e bagagli..volanti. Tutto qua.
Di fatto, nonostante che lo stesso manuale dell'MB.339CB giurasse e spergiurasse l'enorme ammontare delle armi disponibili, di fatto non era affatto il caso in questione, anzi... e l'unica arma veramente temibile era il CRV-7, così preciso da dare un certo timore anche nel tiro aria-aria. Per il quale, peraltro, specie nelle azioni di duello aereo vere e proprie, non era stato mai concepito realmente! (a differenza del più piccolo FFAR, nato come arma anti-bombardiere)
3- le apparecchiature. Pensavo molto positivo su questo velivolo. RWR, laser, ecc ecc.
Poi ho letto, dallo stesso libretto di volo, che in realtà, in coda, dentro le bozze, non ci sono sistemi RWR, ma semplici antenne radio, malgrado l'apparenza sia quella dei sistemi d'allarme radar! Azz, questo sì che è un brutto colpo. Finché hai questi sistemi, hai una buona possibilità di scamparla almeno restando allertato dell'aggancio da parte dei radar nemici, in territorio ostile, così da fare le manovre più opportune (il primo Sea Harrier abbattuto, per esempio, modificato per i missili Sea Eagle, non l'aveva a bordo e l'unico vantaggio fu che gli argentini, ritrovando i rottami, pensarono che i Sea Harrier avessero già ricevuto i potenti missili antinave come standard...), magari andando a dare la caccia ai radar (poco importa se con i razzi...anziché i Maverick...). E come se non bastasse, non c'era traccia operativa di pod ECM e lanciatori di falsi bersagli! Non bastando questo, c'é anche un piccolo particolare: come testimonia anche qualche foto ravvicinata, nel musetto, alla sua estremità così acuminata, non c'é un sistema laser, ma quella che sembrava una finestrella ottica lo era davvero... solo che è il faretto d'atterraggio! E così, se pensavi di utilizzare i razzi CR-7 come aria-aria, perdi sicuramente una modalità di funzionamento importante, perché senza la telemetria della distanza non hai l'equazione balistica per il tiro di precisione! Bella roba davvero. Restano i sistemi di navigazione e 'attacco', ma con che cosa? E per andare dove?
Infine, non bastasse, i primi anni di carriera dei Macchi 339CB furono anche funestati da continui problemi del motore Viper 680, che nonostante i molti anni di sviluppo, di fatto dimostrò una certa fragilità e inaffidabilità iniziali, che costrinsero a 'correzioni' apposite nel corso degli anni '90.
Insomma, come ridurre un gruppo d'elité ad una schifezza. Un gruppo ibrido con i Macchi 339C e A è l'unica cosa che resta. Bisogna dire che la sua efficacia è modesta in tutti i casi, anche applicando le bombe; ma forse e nel migliore dei casi, i pochi MB.339C sono utilizzabili al più come pathfinder, dato il sistema di navigazione moderno (con sistema INS e probabilmente anche GPS) per il resto della formazione. Sarebbe forse la cosa migliore che potrebbero fare. E io che pensavo invece di mandarli ad attaccare selettivamente i radar nemici, mah!
Macchi 326GB: dimensioni: 10,67x 10.85 x 3,72 m x 19,35 mq
Pesi: Macchi 326: 2.237 kg a vuoto, pulito 3.330 kg, addestrativo 4.535 kg, attacco 5.216 kg (carico utile fino a 2979 kg ed esternamente, fino a 1886 kg!!!); motore Viper 11 (765 l interni)
Macchi 326GB: 2.685 kg a vuoto, max 5.215 kg (carico utile, 2608 kg, esterno sui 1.500?)
Macchi 326K: 3.123 kg a vuoto, max 5.895 kg (carico utile, 2.772 kg), 'pulito' 4.645 kg (carico esterno max: 1.250 kg)
Macchi 339A: dimensioni 10,972x 10,86 x 3,99 m x 19,3 mq
3.140 kg a vuoto, pulito 4.400 kg, massimo 5.900 kg; carico utile: 2.760 kg, carico utile esterno 1.500 kg
Tra le caratteristiche: MB.326GB: v.max 867 km/h; MB.326K 890 km/h a 1.520 m, 685 'armato' a 9.100 m; MB.339A, 899 kmh slm, 817 km/h a 9.150 m. La salita era tipicamente di 15,75 m/sec per il GB, tangenza 11.900 m, autonomia 1.850 m. Per il MB.326K: 33 m/sec, 19,05 m/sec con armamento, raggio 268 km lo-lo-lo e autonomia 2.130 km.
MB.339A: salita a 33,5 m/sec, a 9.150 m in 7 min 1s, tangenza 14.600 m, autonomia 1.716 km (2h50min) e di traferimento max 2.110 km (3,75 h). Decollo in 465 m, atterraggio in 415 m G -4 e +8G.