Quanto ai Macchi 326 Impala Mk II aggiornati...
Vale la pena di ricordare che Dei Macchi 326K vennero realizzati circa 130 esemplari; di questi 100 esatti finirono in Sudafrica (di cui 78 prodotti dalla Atlas). Fu così che la SAAF è diventata l'utente più prolifico dei Macchi 326 e forse anche dei Macchi in generale (forse nemmeno l'Italia ha ordinato così tanti MB.326 e 339 rispetto ai 251 comprati dai Sudafricani, e certamente non all'epoca, quando era dietro, in classifica, anche al Brasile con altri 166 esemplari dello Xavante).
Strano come i Macchi 326K apparvero tanto in ritardo, pur dando una nuova prospettiva commerciale alla famiglia del '326. Del resto i nuovi trainer tipo Hawk e Alpha Jet non erano ancora apparsi e i '326 di ultima generazione (c'erano anche i derivati... biposto) fecero da utile ponte, negli anni '70, tra il successo del '326 di 1a e 2a generazione, e il successivo '339, che peraltro è poco più di un Macchi 326 'con la gobba' per alzare il sedile dell'istruttore. In ogni caso, l'aereo base esiteva già da una dozzina d'anni quando finalmente venne costruito il monoposto d'attacco.
Il Sudafrica ne ha fatto anche l'uso più intenso e proficuo e li ha anche aggiornati quando è stato il caso, ovvero negli anni '80, a causa dell'evoluzione della minaccia antiaerea.
In effetti a prima vista, si direbbe (quanto meno da parte mia...) che ben 100 Impala con missili aria-aria (e sistemi RWR/ECM) siano un formidabile avversario, specie considerando l'avvento dei V-3C, paragonabili ai Sidewinder L.
Però... la verità non è questa.
Cosa è successo davvero?
Prima fase: hanno messo un sistema di difesa EW minimamente omnicomprensivo: il CRWS, con un set di 4 antenne RWR sistemate... alle estremità dei serbatoi alari fissi. C'é un piccolo quadrante nel cruscotto che dà la direzione delle minacce rilevate. Strano ma vero, è stato installato prima nei Macchi che ancora prima dei Mirage, forse perché questi ultimi avevano già un sistema d'allarme. Inoltre, sotto le ali sono stati posti due lanciatori di falsi bersagli tipo flare e anche chaff. Tutto qui, ma molto meglio di niente, come si vede dalle perdite drammaticamente ridotte nella seconda metà degli anni '80.
Only the Impala MK2 had a RWS.
The RWS system on board was called the CRWS. (Compact Radar Warning System)
Grinell Avitronics developed a Missile Launch Warning System and a Chaff/Flare dispensing system to warn the pilot against incoming missiles and to distract the missile by Chaff or Flares. Atlas was contracted to do the installation design and upgrading of the SAAF aircraft.
Fase 2: hanno anche installato i missili aria-aria (modifica BRENDA). Inizialmente si era parlato dei missili Magic 1, effettivamente ottimizzati anche per il Macchi 326K; ma in pratica, per quanto pubblicizzato, quest'uso non risulta in alcuna delle nazioni che hanno avuto i Macchi, e sopratutto, NON nel caso dei sudafricani. Di fatto questi ultimi si sono ben guardati da sprecare i loro missili a bordo di questi 'cacciabombardieri leggeri'. Però hanno installato i loro derivati, i V-3B. Ad un certo punto sono apparsi anche i molto più sofisticati V-3C ulteriormente migliorati.
PERO'... non tutti gli Impala hanno avuto tali sistemi! Anzitutto la maggior parte sono gli Impala Mk I (151 su 251) e questi non sono stati mai aggiornati in questo modo.
Quanto ai Macchi 326K Impala Mk 2, in realtà, anch'essi non hanno avuto tutto il set di modifiche. Chiaramente, iniziando solo dopo una serie di perdite dolorose nei tardi anni '70-inizio anni '80, i Macchi 326 non potevano essere stati tutti aggiornati. Se si calcola che le modifiche hanno cominciato ad essere disponibili a metà anni '80, allora bisognerà escludere tutti i Macchi persi prima, evidentemente. Nel sito 'non ufficiale' della SAAF si contano sui 14 casi di perdite effettive, più altri 4 incidenti di cui non è chiaro se il risultato sia stato anche qui, la perdita dell'aereo.
La fase peggiore fu tra la fine del '79 e i 12 mesi successivi, come dimostra questa lista di ben 7 aerei di cui 4 sicuramente abbattuti da missili o cannoni a.a., 1 abbattuto (e poi ... riparato perché caduto evidentemente in maniera 'dolce', dopo che il pilota si era eiettato!), uno perso in 'area d'operazioni' (abbattuto?), uno perso in Angola (dunque in zona di guerra) per 'perdita di potenza' (causata da danni? Spesso le cause delle perdite non sono note, e ci si limita a constatarne gli effetti, è cosa piuttosto comune persino discutere se un aereo sia stato abbattuto dalla flak o dai caccia nemici, per esempio, come nel caso del celebre Barone Rosso e di Baracca), ovvero 4 (abbattuti)+1 (abbattuto e riparato)+1(perso in Angola)+1(Angola, forse guasto?).
In tutto sono già una mezza dozzina di Impala. E dire che il successivo Impala abbattuto sarebbe stato distrutto solo nel 1987! Nel 1983 successe anche che due Impala ritornarono con un missile russo nel culo, un SA-7 e un SA-9 a quanto pare (a meno che non siano 'doppioni' della stessa storia), che semplicemente non avevano funzionato esplodendo come avrebbero dovuto fare.
Ecco l'elenco dell'anno 'nero':
10 Oct 1980
Impala Mk II 1042 1 k SW of Mupa, Angola Hit by two SA-7's and pilot ejected, but executed on ground after capture.
12 Sep 1980
Impala Mk II 1074 1 k Operational area.
20 Jun 1980
Impala Mk II 1037 1 OK In Angola Hit by 23mm fire and pilot ejected. Aircraft recovered and repaired.
25 Apr 1980
Impala Mk II 1029 1 k In Angola Hit by AAA. Pilot killed during ejection sequence with fractured neck.
22 Mar 1980
Impala Mk II 1050 1 OK Near Ongiva, Angola Aircraft lost power and pilot ejected.
24 Jan 1980
Impala Mk II 1056 1 OK Near Aanhanca, Angola Hit by SA-7, pilot ejected near AFB Ondangwa.
18 Oct 1979
Impala Mk II 1033 1 OK Near Ompande, Angola Hit by AAA and pilot ejected.
CHIARAMENTE, gli Impala perduti all'epoca non erano ancora stati modificati per il set ECM di difesa, e presumo che quelli effettivamente modificati, anche ammesso che davvero fossero stati tutti quanti modificati con il CDMS (o CMS?) siano stati tra 80 e 90, forse attorno agli 85 esemplari. Quindi la gran parte, ma non proprio tutti quelli esistenti.
Quanto alla modifica con i missili, beh, è meno importante di quel che si potrebbe immaginare.
La teorica predisposizione per i missili Magic 1 non è stata mai esercitata.
Solo i missili sudafricani sono stati impiegati e soltanto per gli aerei appositamente modificati.
1- Gli Impala modificati con il sistema missilistico, noto come programma BRENDA, sono stati soltanto 12.
12 aerei appena, su 100 teorici!
2- Inoltre, il V-3B non si è dimostrato particolarmente efficace ed affidabile in combattimento, con una portata piuttosto scarsa e una certa propensione ad agganciare l'avversario sbagliato.
http://www.loneflyer.com-tutti i missili aria-aria del Sudafrica
3- La modifica ad ogni modo non sfruttava le capacità piene del V-3B: questo è asservibile al casco-designatore del pilota... ma gli Impala non ce l'avevano; non solo, ma non avendo nemmeno un radar di puntamento o simili, di fatto avevano i missili con la testa di ricerca 'fissa' che guardava solo in avanti. Non proprio il miglior modo di sfruttare le capacità del V-3B!
4- Infine, il V-3C Darter è stato portato sì, ma A: soltanto da metà anni '90, B: soltanto dagli aerei con il BRENDA e C: sopratutto, soltanto nella versione trainer.
Detto in altri termini, non sono stati mai usati i missili operativi (con motore e testa di guerra) con gli Impala Mk 2, almeno non a livello operativo.
5- Ah, anche i Darter, malgrado le loro capacità di 'guardarsi attorno', erano usati 'fissi in avanti' e quindi con capacità ridotte di acquisizione, altro che HMS!
Ecco come alla fine ci si ritrova: su 100 Impala, solo 80-85 con il CRWS e di questi, solo 12 con i V-3, esclusivamente del tipo V-3B e senza HMS (casco-designatore). Alla fine la loro capacità operativa si riduce a ben poco!
Quanto alle capacità di tiro aria-aria, esse dipendono molto dal collimatore. Con quelli semplici, è in genere necessario porsi entro i 20° di spalle all'avversario per colpirlo con una qualche speranza di fare centro.
I migliori modelli erano quelli girostabilizzati francesi e sembra che gli Impala avessero effettivamente un sistema giroscopico di questi tipi (piuttosto che il tipo Aeritalia, presente probabilmente sugli Impala Mk I e altri Macchi esportati, ma su questo non ho notizie certe...).
Però, pur funzionando bene, anche questi mirini hanno dei punti deboli: 1- bisogna seguire i movimenti del bersaglio in maniera stabile per almeno 1 secondo, cosa non sempre possibile in combattimento 2- hanno delle funzioni di calcolo tiro per forza di cose 'simulate' con velocità del bersaglio, velocità della piattaforma, quota di volo (sui 3.000 metri), e distanza di tiro (250 o 500 yd) pre-selezionata, per cui non offrono una reale funzione di inseguimento bersaglio. La cosa migliore che si può fare, in effetti, è di avvicinarsi 'quanto più possibile' per far centro (i proiettili migliori sono quelli 'anti-aerei' con forte capacità HE, I e pure FRAG, ergo degli HEI-FRAG), perché quanto più ci si allontana dalle condizioni pre-selezionate, tanto peggiore sarà l'accuratezza di tiro. Inoltre, in genere i collimatori sono 'settati' a 2,5 G in manovra; qualsiasi altro tipo di accelerazione produrrà effetti di precisione inferiori, che sia 1G o 4G le cose saranno ben diverse, e la differenza ben sentita alle distanze maggiori di tiro. Certo che per un Impala, raggiungere velocità tali da tirare entro breve raggio contro i caccia nemici non è cosa facile.. a meno che l'avversario non rallenti. Se invece usa il post-bruciatore, consumo a parte, poco dovrà temere, dato che l'Impala è palesemente sottopotenziato e non potrà seguirlo in manovra ad alta velocità. Se solo l'Impala avesse dei missili IR costringerebbe l'avversario ad un uso moderato dell'A/B e se lo impiegasse, anche guadagnando qualche km sarebbe ancora un bersaglio 'perfetto' per il lancio di missili aria-aria. Un grosso SE', visto che solo 1/8 degli Impala li ha avuti effettivamente, e mai con un casco-designatore aggiunto...
La ragione di questi limiti di tiro è data sopratutto dall'assenza di un qualsivoglia sistema di telemetria radar o laser, che quindi lascia alla sola acquisizione ottica l'impiego efficace del collimatore giroscopico. Come dimostrato in Corea, questo non è sufficiente per garantire un'alta probabilità di successo, specie se il bersaglio è molto più veloce dell'aereo 'tiratore'.
I MiG-15 avevano solo il sistema giroscopico e non riuscivano a sfruttare appieno la gittata dei loro cannoni; i Sabre, invece, con armi meno potenti ma più precise erano meglio serviti dal fatto che il collimatore era collegato ad un piccolo radar-telemetrico. I risultati furono chiari. Certo che l'armamento dei MiG non era molto buono contro i caccia (spesso i piloti americani, a distanza elevata, si vedevano le traccianti di un tipo di cannone passargli sotto, e dell'altro passargli sopra!), l'addestramento e anche le tattiche di tiro contavano; ma si fossero scambiati i sistemi di tiro (e magari anche le armi vere e proprie), è facile immaginare come i comunisti avrebbero aumentato moltissimo le perdite nemiche e ridotto le proprie. A parità di collimatori (entrambi radar o entrambi ottici), a parità di armamenti (pesanti o leggeri che fossero), o meglio ancora, con il vantaggio dei mirini invertito a pro dei MiG, il 7:1 vantato dagli americani si sarebbe drasticamente ridotto, su questo non c'é dubbio.
Aggiungiamo anche le tute anti-G (che almeno inizialmente, i MiG non avevano) e la migliore risposta a bassa velocità e alla vite del Sabre, e il gioco è fatto. Inoltre, mentre i sovietici erano almeno dignitosi essendo spesso anche veterani di guerra, come gli americani e alleati, i cinesi e coreani non avevano alcuna esperienza bellica e si fecero massacrare in quantità elevate nel 1952-53.
Per cui, contare nel tiro aria-aria del Macchi 326K con i cannoni è molto aleatorio, specie se è con parecchi gradi di anticipo. Questo senza nulla togliere all'impresa del 1985, quando distrussero 6 grossi elicotteri Mil a seguito delle imboscate eseguite dalla SAAF.
Quanto ai pod esterni, di sicuro non giovano alla stabilità dell'aereo in manovra ad alto numero di G, specie in caso di malfunzione. I gunpod Macchi sono stati creati sopratutto per il tiro aria-superficie, ma sebbene utilizzabili per l'aria-aria, sono decisamente pesanti (250 kg l'uno) e in effetti, i Macchi 326GB (2a generazione, non parliamo nemmeno della 1a) non li portano, preferendo i gunpod da 12,7 mm, più leggeri (130 kg) ma molto meno potenti, oppure i minigun da 7,62 dalla gittata utile risibile contro un caccia.
Sulle doti del Macchi con carichi esterni, poi i piloti della RAAF/RN hanno le idee chiare: è un 'cane'. Certo che l'MB.326H era meno potente, però anche meno pesante dei GB/K e come rapporto potenza: peso, non particolarmente peggiore dell'Impala Mk 2. L'unica cosa buona è che, mentre la versione H doveva portare armi esterne (due minigun), il Macchi 326K non ne aveva bisogno (e i due pod da 12,7 alle volte impiegati erano essenzialmente per addestramento).
Nell'insieme, un Macchi 326 ben sviluppato avrebbe dovuto avere un telemetro laser (o radar) nel muso, un mirino giroscopico computerizzato collegato al sistema telemetrico, e due missili Darter, possibilmente con l'HMS. Quello sì che sarebbe stato un avversario temibile! Ma se consideriamo che gli Impala avevano poco o nulla di tutto questo e che per giunta erano tutti con il Viper 540, il 15% meno potente del tipo normale 632, allora si capisce come mai le loro prestazioni aria-aria, almeno contro i caccia nemici, sarebbero state molto marginali. Persino quando si trattò, nel 1985, di attaccare gli elicotteri sovietici, i Macchi 326, pur senza missili (circa 250 kg di peso complessivo tra armi, rotaie e piloni), faticavano così tanto in salita, che i piloti si accorsero come gli elicotteri sovietici li stessero addirittura distanziando!
Ma facendo la somma di tutto, allora i Macchi sarebbero stati o no un avversario credibile in una guerra ad alta tecnologia? E' difficile da dire, ma molto dipende da chi hanno di fronte e come è organizzato. Negli anni '80 si dimostrarono temibili, ma se i caccia avversari non dormno, mi aspetterei che le cose finissero più o meno come è andata la prima battaglia aerea della NATO, nel 1994:
Da wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Banja_Luka_incident
Air engagement
The Bosnian Serb Jastrebs headed northwards, back to their base. At 6:45 a.m., the NATO fighters engaged their opponents. Captain Robert G. Wright fired an AIM-120 AMRAAM, downing the first Jastreb which was flying at 5,000 feet. The remaining Jastrebs dropped to a few hundred feet, flying at low level to use the mountainous terrain to hide from radar and make their escape back to Udbina. Wright pressed on, closing to within AIM-9 Sidewinder range. He engaged two aircraft with heat-seeking Sidewinder missiles, shooting them both down.
After he had expended all his missiles and low on fuel, Wright handed over the chase to his wingman, Capt. Scott O'Grady, who had been flying 'top cover' above his flight leader. O'Grady dropped down to engage and fired an AIM-9M, the missile was locked on and the proximity fuse of the warhead severely damaged the tail of the targeted Jastreb. Black flight was now approaching "bingo fuel", the point at which a plane will not have enough fuel to return, so they pulled off to refuel from a KC-135 Stratotanker circling in orbit over the Adriatic.
At the same time another pair of F-16Cs, "Knight 25" and "Knight 26",[6] had been vectored to the area by the AWACS. At 6:50 a.m., "Knight 25", piloted by Capt. Steve "Yogi" Allen, managed to get in behind a single Jastreb flying at a very low altitude. He launched a Sidewinder, downing another J-21 Jastreb. Knight 25 flight turned back hard to the south, where Knight 26, Col John "Jace" Meyer, established radar lock on another aircraft egressing to the Northwest. After a minute of pursuit, radar contact was lost and the flight broke off the attack. Low on fuel, Knight 25 and 26 returned to the tanker over the Adriatic. After refueling, they resumed combat air patrol over Bosnia. One remaining Serb aircraft was able to land as it ran out of fuel at Udbina Air Base in the Republic of Serbian Krajina in present-day Croatia.
The USAF credited three kills to Captain Robert Gordon "Wilbur" Wright,[7] flying F-16C-40 #89-2137/RS,[8] using an AIM-120 AMRAAM and two AIM-9 Sidewinders; and one kill using an AIM-9 Sidewinder to Captain Stephen L. "Yogi" Allen[9] flying F-16C-40 #89-2009/RS of the same unit. The Serbs acknowledged the loss of five aircraft in the incident; the discrepancy probably stems from the fact that an additional aircraft crashed after being hit by a missile explosion[11] while trying to escape in low-level flight.[12]
This engagement was the first wartime action conducted by NATO forces since its formation in 1949.
Bosnian Serb pilots
The Bosnian Serb pilots involved in the incident were:
Per quello che riguarda i Macchi, in altre parole, anche volare bassi e veloci potrebbe non bastargli. E' ben vero che ci sono voluti 4 F-16 per abbattere 4 (o 5) Jastreb, ma è anche vero che un singolo pilota ha distrutto tre aerei nemici. Anche se il primo è stato sorpreso in quota da un AMRAAM, gli altri due sono stati distrutti mentre filavano radenti al terreno, in mezzo alle montagne, dai missili AIM-9L.
Quanto alla vulnerabilità ai cercatori IR; è notevole rilevare come tutti e due i principali aerei militari italiani, ovvero il G.91R e il Macchi 326, vennero impiegati in Africa australe ed entrambi hanno dovuto fare i conti con i missili a guida termica sovietici, in particolare gli SA-7 Strela. Per quanto primitivi, persino i tipi di produzione iniziale potevano colpire facilmente il bersaglio se riuscivano ad agganciarlo. Gli aerei a pistoni venivano considerati 'sicuri' perché con ridotta emissione termica e scarichi ben schermati e gas opportunamente e rapidamente 'dissolti' dal flusso dell'aria; ma in realtà gli Strela si dimostrarono capaci di abbatterli (e così accadde anche agli elicotteri), anche con tiri frontali e con questi velivoli incapaci di distanziarli o di superarli in manovra: una brutta fazenda...
I G.91R sono diversi dai Macchi 326, e va segnalato anche come mai: hanno un motore più potente e spostato in coda, a causa della presenza di molto più carburante in una fusoliera di dimensioni simili (1600 l vs 781); così il motore non ha raffreddamenti e schermature intermedi ed emette il suo potente soffio direttamente dietro la fusoliera dell'aereo, a differenza del Macchi (e dell'Hunter, se è per questo...) dove è sistemato in posizione centrale e vi sono circa 4 metri di condotto di scarico.
Il risultato è tale che il Macchi ha effettivamente un'impronta termica molto minore:
-se è di 1a generazione (Viper 11): 50° a 15 metri di distanza e 30° a 30 m
-se è di 2a/3a generazione: almeno 55° a 18 metri e 35° a 36 m. (NB: è improbabile che il Viper 632, del 20% più potente, avesse la stessa area di pericolo, presumo che fosse ancora maggiore, anche se non di molto)
Del G.91 non ho trovato nulla, ma l'area di pericolo è indicata in 91 m a piena potenza; persino col motore al minimo sono 46 metri, quindi...
D'altro canto, il Macchi 326 è più lento del G.91, il quale essendo capace di velocità transoniche, è un bersaglio difficile per lo Strela. Non solo il missile russo ha bisogno di un certo tempo di preparazione, e se è tenuto spento (per non scaricare le batterie) è anche peggio; ma ha un margine di velocità scarso per ingaggiare qualsiasi cosa a più di 900 km/h.
Ad ogni modo, nonostante i pericoli posti da questo e da sistemi più efficaci e moderni, i Macchi 326 e G.91 hanno saputo sopravvivere, ma non prima di avere cambiato tattica, volando bassissimi per dare poco tempo alle difese di reagire, e confondersi con il calore del terreno africano; inoltre almeno i '326 hanno avuto i lanciatori di bengala.
Non è molto, ma è servito a ridurre largamente le perdite operative, altrimenti intollerabili: nel 1973, quando pure erano disponibili soltanto i primi SA-7A, un paio di G.91R portoghesi vennero abbattuti nell'arco di qualche giorno ((forse addirittura lo stesso giorno, il 25 marzo, mentre appare sicuro che 3 G.91R vennero abbattuti nell'ultima decade di quel mese!). In seguito gli aerei riuscirono a scamparla quasi sempre alla minaccia della flak e dei missili SAM.
Però, per quanto limitato come esempio, è chiaro che i Macchi e i Fiat sono sensibili ai missili IR di vecchio tipo, e questo è molto più vero per quelli moderni; quindi mi aspetto che in caso di battaglia possano essere abbattuti. Magari non è facile, magari bisogna porsi proprio in coda e non molto distanti, ma è possibile che ingaggi con caccia 'seri' finiscano come con Jastreb.
Perché i Jastreb? Perché essi hanno lo stesso motore dei Macchi e sistemato pure allo stesso modo; sono solo più lenti di qualche nodo, ma poca roba. Quindi qualsiasi cosa possa distruggere i Jastreb può fare lo stesso anche ai Macchi. Il resto è conseguenza inevitabile: i caccia non hanno problemi di 'orizzonte di tiro', a differenza dei missili tirati da terra.
Quanto a questi ultimi, giova ricordare che anche i meno efficaci dei missili inglesi, i Blowpipe, ,alle Falklands, pur con un rateo di colpi a segno limitato, riuscirono ad abbattere ben due jet, uno era niente di meno che un Harrier di Sua Maestà, abbattuto dalle forze speciali argentine. L'altro era un Macchi 339A, abbattuto vicino Goose Green dai britannici. Se si considera che il successivo Javelin è stato migliorato sia come sistema di guida (grandemente superiorire), sia come potenza del motore e prestazioni in generale, c'é di che meditare...
NB: per quello che riguarda la produzione dei Macchi 339, il totale è di circa 235 esemplari; a parte i prototipi, abbiamo la seguente serie di ordini: Argentina (10), Perù (16), Nigeria (12), Mali (4), Malesia (13), Dubai (7), AMI (107), totalizzando 169 aerei, di cui 62 esportati e 107 per l'Italia; poi altri 62 aerei della generazione C di cui 18 per la N.Zelanda, 6 per l'Eritrea, 8 per la Malesia e 30 per l'AM. Totale: circa 231 più almeno 4 prototipi vari. Dei precedenti MB.326 l'AMI ha ordinato 118 semplari di cui 12 modificati o costruiti allo standard E.
In tutto fanno 255 aerei e così l'AMI ha battuto, per pochissimo, la SAAF (251), anche se ci ha messo circa 30 anni in più per ordinare alla fine, soltanto 4 Macchini in più!
Fonti:
https://www.saairforce.co.za Discussione sull'Impala Mk II e dettagli sull'armamento ed ECM
http://www.saairforce.co.za/forum/viewtopic.php?t=7825 altra discussione del sito SAAF sul Macchi Impala Mk 1 e 2
http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2254todo.html (manuali di volo e tiro del '326)
http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2255todo.html
Vale la pena di ricordare che Dei Macchi 326K vennero realizzati circa 130 esemplari; di questi 100 esatti finirono in Sudafrica (di cui 78 prodotti dalla Atlas). Fu così che la SAAF è diventata l'utente più prolifico dei Macchi 326 e forse anche dei Macchi in generale (forse nemmeno l'Italia ha ordinato così tanti MB.326 e 339 rispetto ai 251 comprati dai Sudafricani, e certamente non all'epoca, quando era dietro, in classifica, anche al Brasile con altri 166 esemplari dello Xavante).
Strano come i Macchi 326K apparvero tanto in ritardo, pur dando una nuova prospettiva commerciale alla famiglia del '326. Del resto i nuovi trainer tipo Hawk e Alpha Jet non erano ancora apparsi e i '326 di ultima generazione (c'erano anche i derivati... biposto) fecero da utile ponte, negli anni '70, tra il successo del '326 di 1a e 2a generazione, e il successivo '339, che peraltro è poco più di un Macchi 326 'con la gobba' per alzare il sedile dell'istruttore. In ogni caso, l'aereo base esiteva già da una dozzina d'anni quando finalmente venne costruito il monoposto d'attacco.
Il Sudafrica ne ha fatto anche l'uso più intenso e proficuo e li ha anche aggiornati quando è stato il caso, ovvero negli anni '80, a causa dell'evoluzione della minaccia antiaerea.
In effetti a prima vista, si direbbe (quanto meno da parte mia...) che ben 100 Impala con missili aria-aria (e sistemi RWR/ECM) siano un formidabile avversario, specie considerando l'avvento dei V-3C, paragonabili ai Sidewinder L.
Però... la verità non è questa.
Cosa è successo davvero?
Prima fase: hanno messo un sistema di difesa EW minimamente omnicomprensivo: il CRWS, con un set di 4 antenne RWR sistemate... alle estremità dei serbatoi alari fissi. C'é un piccolo quadrante nel cruscotto che dà la direzione delle minacce rilevate. Strano ma vero, è stato installato prima nei Macchi che ancora prima dei Mirage, forse perché questi ultimi avevano già un sistema d'allarme. Inoltre, sotto le ali sono stati posti due lanciatori di falsi bersagli tipo flare e anche chaff. Tutto qui, ma molto meglio di niente, come si vede dalle perdite drammaticamente ridotte nella seconda metà degli anni '80.
Only the Impala MK2 had a RWS.
The RWS system on board was called the CRWS. (Compact Radar Warning System)
Grinell Avitronics developed a Missile Launch Warning System and a Chaff/Flare dispensing system to warn the pilot against incoming missiles and to distract the missile by Chaff or Flares. Atlas was contracted to do the installation design and upgrading of the SAAF aircraft.
Fase 2: hanno anche installato i missili aria-aria (modifica BRENDA). Inizialmente si era parlato dei missili Magic 1, effettivamente ottimizzati anche per il Macchi 326K; ma in pratica, per quanto pubblicizzato, quest'uso non risulta in alcuna delle nazioni che hanno avuto i Macchi, e sopratutto, NON nel caso dei sudafricani. Di fatto questi ultimi si sono ben guardati da sprecare i loro missili a bordo di questi 'cacciabombardieri leggeri'. Però hanno installato i loro derivati, i V-3B. Ad un certo punto sono apparsi anche i molto più sofisticati V-3C ulteriormente migliorati.
PERO'... non tutti gli Impala hanno avuto tali sistemi! Anzitutto la maggior parte sono gli Impala Mk I (151 su 251) e questi non sono stati mai aggiornati in questo modo.
Quanto ai Macchi 326K Impala Mk 2, in realtà, anch'essi non hanno avuto tutto il set di modifiche. Chiaramente, iniziando solo dopo una serie di perdite dolorose nei tardi anni '70-inizio anni '80, i Macchi 326 non potevano essere stati tutti aggiornati. Se si calcola che le modifiche hanno cominciato ad essere disponibili a metà anni '80, allora bisognerà escludere tutti i Macchi persi prima, evidentemente. Nel sito 'non ufficiale' della SAAF si contano sui 14 casi di perdite effettive, più altri 4 incidenti di cui non è chiaro se il risultato sia stato anche qui, la perdita dell'aereo.
La fase peggiore fu tra la fine del '79 e i 12 mesi successivi, come dimostra questa lista di ben 7 aerei di cui 4 sicuramente abbattuti da missili o cannoni a.a., 1 abbattuto (e poi ... riparato perché caduto evidentemente in maniera 'dolce', dopo che il pilota si era eiettato!), uno perso in 'area d'operazioni' (abbattuto?), uno perso in Angola (dunque in zona di guerra) per 'perdita di potenza' (causata da danni? Spesso le cause delle perdite non sono note, e ci si limita a constatarne gli effetti, è cosa piuttosto comune persino discutere se un aereo sia stato abbattuto dalla flak o dai caccia nemici, per esempio, come nel caso del celebre Barone Rosso e di Baracca), ovvero 4 (abbattuti)+1 (abbattuto e riparato)+1(perso in Angola)+1(Angola, forse guasto?).
In tutto sono già una mezza dozzina di Impala. E dire che il successivo Impala abbattuto sarebbe stato distrutto solo nel 1987! Nel 1983 successe anche che due Impala ritornarono con un missile russo nel culo, un SA-7 e un SA-9 a quanto pare (a meno che non siano 'doppioni' della stessa storia), che semplicemente non avevano funzionato esplodendo come avrebbero dovuto fare.
Ecco l'elenco dell'anno 'nero':
10 Oct 1980
Impala Mk II 1042 1 k SW of Mupa, Angola Hit by two SA-7's and pilot ejected, but executed on ground after capture.
12 Sep 1980
Impala Mk II 1074 1 k Operational area.
20 Jun 1980
Impala Mk II 1037 1 OK In Angola Hit by 23mm fire and pilot ejected. Aircraft recovered and repaired.
25 Apr 1980
Impala Mk II 1029 1 k In Angola Hit by AAA. Pilot killed during ejection sequence with fractured neck.
22 Mar 1980
Impala Mk II 1050 1 OK Near Ongiva, Angola Aircraft lost power and pilot ejected.
24 Jan 1980
Impala Mk II 1056 1 OK Near Aanhanca, Angola Hit by SA-7, pilot ejected near AFB Ondangwa.
18 Oct 1979
Impala Mk II 1033 1 OK Near Ompande, Angola Hit by AAA and pilot ejected.
CHIARAMENTE, gli Impala perduti all'epoca non erano ancora stati modificati per il set ECM di difesa, e presumo che quelli effettivamente modificati, anche ammesso che davvero fossero stati tutti quanti modificati con il CDMS (o CMS?) siano stati tra 80 e 90, forse attorno agli 85 esemplari. Quindi la gran parte, ma non proprio tutti quelli esistenti.
Quanto alla modifica con i missili, beh, è meno importante di quel che si potrebbe immaginare.
La teorica predisposizione per i missili Magic 1 non è stata mai esercitata.
Solo i missili sudafricani sono stati impiegati e soltanto per gli aerei appositamente modificati.
1- Gli Impala modificati con il sistema missilistico, noto come programma BRENDA, sono stati soltanto 12.
12 aerei appena, su 100 teorici!
2- Inoltre, il V-3B non si è dimostrato particolarmente efficace ed affidabile in combattimento, con una portata piuttosto scarsa e una certa propensione ad agganciare l'avversario sbagliato.
http://www.loneflyer.com-tutti i missili aria-aria del Sudafrica
3- La modifica ad ogni modo non sfruttava le capacità piene del V-3B: questo è asservibile al casco-designatore del pilota... ma gli Impala non ce l'avevano; non solo, ma non avendo nemmeno un radar di puntamento o simili, di fatto avevano i missili con la testa di ricerca 'fissa' che guardava solo in avanti. Non proprio il miglior modo di sfruttare le capacità del V-3B!
4- Infine, il V-3C Darter è stato portato sì, ma A: soltanto da metà anni '90, B: soltanto dagli aerei con il BRENDA e C: sopratutto, soltanto nella versione trainer.
Detto in altri termini, non sono stati mai usati i missili operativi (con motore e testa di guerra) con gli Impala Mk 2, almeno non a livello operativo.
5- Ah, anche i Darter, malgrado le loro capacità di 'guardarsi attorno', erano usati 'fissi in avanti' e quindi con capacità ridotte di acquisizione, altro che HMS!
Ecco come alla fine ci si ritrova: su 100 Impala, solo 80-85 con il CRWS e di questi, solo 12 con i V-3, esclusivamente del tipo V-3B e senza HMS (casco-designatore). Alla fine la loro capacità operativa si riduce a ben poco!
Quanto alle capacità di tiro aria-aria, esse dipendono molto dal collimatore. Con quelli semplici, è in genere necessario porsi entro i 20° di spalle all'avversario per colpirlo con una qualche speranza di fare centro.
I migliori modelli erano quelli girostabilizzati francesi e sembra che gli Impala avessero effettivamente un sistema giroscopico di questi tipi (piuttosto che il tipo Aeritalia, presente probabilmente sugli Impala Mk I e altri Macchi esportati, ma su questo non ho notizie certe...).
Però, pur funzionando bene, anche questi mirini hanno dei punti deboli: 1- bisogna seguire i movimenti del bersaglio in maniera stabile per almeno 1 secondo, cosa non sempre possibile in combattimento 2- hanno delle funzioni di calcolo tiro per forza di cose 'simulate' con velocità del bersaglio, velocità della piattaforma, quota di volo (sui 3.000 metri), e distanza di tiro (250 o 500 yd) pre-selezionata, per cui non offrono una reale funzione di inseguimento bersaglio. La cosa migliore che si può fare, in effetti, è di avvicinarsi 'quanto più possibile' per far centro (i proiettili migliori sono quelli 'anti-aerei' con forte capacità HE, I e pure FRAG, ergo degli HEI-FRAG), perché quanto più ci si allontana dalle condizioni pre-selezionate, tanto peggiore sarà l'accuratezza di tiro. Inoltre, in genere i collimatori sono 'settati' a 2,5 G in manovra; qualsiasi altro tipo di accelerazione produrrà effetti di precisione inferiori, che sia 1G o 4G le cose saranno ben diverse, e la differenza ben sentita alle distanze maggiori di tiro. Certo che per un Impala, raggiungere velocità tali da tirare entro breve raggio contro i caccia nemici non è cosa facile.. a meno che l'avversario non rallenti. Se invece usa il post-bruciatore, consumo a parte, poco dovrà temere, dato che l'Impala è palesemente sottopotenziato e non potrà seguirlo in manovra ad alta velocità. Se solo l'Impala avesse dei missili IR costringerebbe l'avversario ad un uso moderato dell'A/B e se lo impiegasse, anche guadagnando qualche km sarebbe ancora un bersaglio 'perfetto' per il lancio di missili aria-aria. Un grosso SE', visto che solo 1/8 degli Impala li ha avuti effettivamente, e mai con un casco-designatore aggiunto...
La ragione di questi limiti di tiro è data sopratutto dall'assenza di un qualsivoglia sistema di telemetria radar o laser, che quindi lascia alla sola acquisizione ottica l'impiego efficace del collimatore giroscopico. Come dimostrato in Corea, questo non è sufficiente per garantire un'alta probabilità di successo, specie se il bersaglio è molto più veloce dell'aereo 'tiratore'.
I MiG-15 avevano solo il sistema giroscopico e non riuscivano a sfruttare appieno la gittata dei loro cannoni; i Sabre, invece, con armi meno potenti ma più precise erano meglio serviti dal fatto che il collimatore era collegato ad un piccolo radar-telemetrico. I risultati furono chiari. Certo che l'armamento dei MiG non era molto buono contro i caccia (spesso i piloti americani, a distanza elevata, si vedevano le traccianti di un tipo di cannone passargli sotto, e dell'altro passargli sopra!), l'addestramento e anche le tattiche di tiro contavano; ma si fossero scambiati i sistemi di tiro (e magari anche le armi vere e proprie), è facile immaginare come i comunisti avrebbero aumentato moltissimo le perdite nemiche e ridotto le proprie. A parità di collimatori (entrambi radar o entrambi ottici), a parità di armamenti (pesanti o leggeri che fossero), o meglio ancora, con il vantaggio dei mirini invertito a pro dei MiG, il 7:1 vantato dagli americani si sarebbe drasticamente ridotto, su questo non c'é dubbio.
Aggiungiamo anche le tute anti-G (che almeno inizialmente, i MiG non avevano) e la migliore risposta a bassa velocità e alla vite del Sabre, e il gioco è fatto. Inoltre, mentre i sovietici erano almeno dignitosi essendo spesso anche veterani di guerra, come gli americani e alleati, i cinesi e coreani non avevano alcuna esperienza bellica e si fecero massacrare in quantità elevate nel 1952-53.
Per cui, contare nel tiro aria-aria del Macchi 326K con i cannoni è molto aleatorio, specie se è con parecchi gradi di anticipo. Questo senza nulla togliere all'impresa del 1985, quando distrussero 6 grossi elicotteri Mil a seguito delle imboscate eseguite dalla SAAF.
Quanto ai pod esterni, di sicuro non giovano alla stabilità dell'aereo in manovra ad alto numero di G, specie in caso di malfunzione. I gunpod Macchi sono stati creati sopratutto per il tiro aria-superficie, ma sebbene utilizzabili per l'aria-aria, sono decisamente pesanti (250 kg l'uno) e in effetti, i Macchi 326GB (2a generazione, non parliamo nemmeno della 1a) non li portano, preferendo i gunpod da 12,7 mm, più leggeri (130 kg) ma molto meno potenti, oppure i minigun da 7,62 dalla gittata utile risibile contro un caccia.
Sulle doti del Macchi con carichi esterni, poi i piloti della RAAF/RN hanno le idee chiare: è un 'cane'. Certo che l'MB.326H era meno potente, però anche meno pesante dei GB/K e come rapporto potenza: peso, non particolarmente peggiore dell'Impala Mk 2. L'unica cosa buona è che, mentre la versione H doveva portare armi esterne (due minigun), il Macchi 326K non ne aveva bisogno (e i due pod da 12,7 alle volte impiegati erano essenzialmente per addestramento).
Nell'insieme, un Macchi 326 ben sviluppato avrebbe dovuto avere un telemetro laser (o radar) nel muso, un mirino giroscopico computerizzato collegato al sistema telemetrico, e due missili Darter, possibilmente con l'HMS. Quello sì che sarebbe stato un avversario temibile! Ma se consideriamo che gli Impala avevano poco o nulla di tutto questo e che per giunta erano tutti con il Viper 540, il 15% meno potente del tipo normale 632, allora si capisce come mai le loro prestazioni aria-aria, almeno contro i caccia nemici, sarebbero state molto marginali. Persino quando si trattò, nel 1985, di attaccare gli elicotteri sovietici, i Macchi 326, pur senza missili (circa 250 kg di peso complessivo tra armi, rotaie e piloni), faticavano così tanto in salita, che i piloti si accorsero come gli elicotteri sovietici li stessero addirittura distanziando!
Ma facendo la somma di tutto, allora i Macchi sarebbero stati o no un avversario credibile in una guerra ad alta tecnologia? E' difficile da dire, ma molto dipende da chi hanno di fronte e come è organizzato. Negli anni '80 si dimostrarono temibili, ma se i caccia avversari non dormno, mi aspetterei che le cose finissero più o meno come è andata la prima battaglia aerea della NATO, nel 1994:
Da wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Banja_Luka_incident
Air engagement
The Bosnian Serb Jastrebs headed northwards, back to their base. At 6:45 a.m., the NATO fighters engaged their opponents. Captain Robert G. Wright fired an AIM-120 AMRAAM, downing the first Jastreb which was flying at 5,000 feet. The remaining Jastrebs dropped to a few hundred feet, flying at low level to use the mountainous terrain to hide from radar and make their escape back to Udbina. Wright pressed on, closing to within AIM-9 Sidewinder range. He engaged two aircraft with heat-seeking Sidewinder missiles, shooting them both down.
After he had expended all his missiles and low on fuel, Wright handed over the chase to his wingman, Capt. Scott O'Grady, who had been flying 'top cover' above his flight leader. O'Grady dropped down to engage and fired an AIM-9M, the missile was locked on and the proximity fuse of the warhead severely damaged the tail of the targeted Jastreb. Black flight was now approaching "bingo fuel", the point at which a plane will not have enough fuel to return, so they pulled off to refuel from a KC-135 Stratotanker circling in orbit over the Adriatic.
At the same time another pair of F-16Cs, "Knight 25" and "Knight 26",[6] had been vectored to the area by the AWACS. At 6:50 a.m., "Knight 25", piloted by Capt. Steve "Yogi" Allen, managed to get in behind a single Jastreb flying at a very low altitude. He launched a Sidewinder, downing another J-21 Jastreb. Knight 25 flight turned back hard to the south, where Knight 26, Col John "Jace" Meyer, established radar lock on another aircraft egressing to the Northwest. After a minute of pursuit, radar contact was lost and the flight broke off the attack. Low on fuel, Knight 25 and 26 returned to the tanker over the Adriatic. After refueling, they resumed combat air patrol over Bosnia. One remaining Serb aircraft was able to land as it ran out of fuel at Udbina Air Base in the Republic of Serbian Krajina in present-day Croatia.
The USAF credited three kills to Captain Robert Gordon "Wilbur" Wright,[7] flying F-16C-40 #89-2137/RS,[8] using an AIM-120 AMRAAM and two AIM-9 Sidewinders; and one kill using an AIM-9 Sidewinder to Captain Stephen L. "Yogi" Allen[9] flying F-16C-40 #89-2009/RS of the same unit. The Serbs acknowledged the loss of five aircraft in the incident; the discrepancy probably stems from the fact that an additional aircraft crashed after being hit by a missile explosion[11] while trying to escape in low-level flight.[12]
This engagement was the first wartime action conducted by NATO forces since its formation in 1949.
Bosnian Serb pilots
The Bosnian Serb pilots involved in the incident were:
- Capt. 1st Class Ranko Vukmirović KIA.
- Capt. 1st Class Zvezdan Pešić KIA.
- Capt. 1st Class Goran Zarić ejected at low altitude, KIA.
- Maj. Uroš Studen ejected near Jajce, survived.
- Capt. 1st Class Zlatko Mikerević ejected probably near the villages of Bravsko and Crkveno, 9 miles west of Ključ, survived.
- Capt. 1st Class Zlatan Crnalić landed at Udbina Airport with his J-21 Jastreb Sr.nr. 24275 badly damaged; the aircraft later re-entered service.
Per quello che riguarda i Macchi, in altre parole, anche volare bassi e veloci potrebbe non bastargli. E' ben vero che ci sono voluti 4 F-16 per abbattere 4 (o 5) Jastreb, ma è anche vero che un singolo pilota ha distrutto tre aerei nemici. Anche se il primo è stato sorpreso in quota da un AMRAAM, gli altri due sono stati distrutti mentre filavano radenti al terreno, in mezzo alle montagne, dai missili AIM-9L.
Quanto alla vulnerabilità ai cercatori IR; è notevole rilevare come tutti e due i principali aerei militari italiani, ovvero il G.91R e il Macchi 326, vennero impiegati in Africa australe ed entrambi hanno dovuto fare i conti con i missili a guida termica sovietici, in particolare gli SA-7 Strela. Per quanto primitivi, persino i tipi di produzione iniziale potevano colpire facilmente il bersaglio se riuscivano ad agganciarlo. Gli aerei a pistoni venivano considerati 'sicuri' perché con ridotta emissione termica e scarichi ben schermati e gas opportunamente e rapidamente 'dissolti' dal flusso dell'aria; ma in realtà gli Strela si dimostrarono capaci di abbatterli (e così accadde anche agli elicotteri), anche con tiri frontali e con questi velivoli incapaci di distanziarli o di superarli in manovra: una brutta fazenda...
I G.91R sono diversi dai Macchi 326, e va segnalato anche come mai: hanno un motore più potente e spostato in coda, a causa della presenza di molto più carburante in una fusoliera di dimensioni simili (1600 l vs 781); così il motore non ha raffreddamenti e schermature intermedi ed emette il suo potente soffio direttamente dietro la fusoliera dell'aereo, a differenza del Macchi (e dell'Hunter, se è per questo...) dove è sistemato in posizione centrale e vi sono circa 4 metri di condotto di scarico.
Il risultato è tale che il Macchi ha effettivamente un'impronta termica molto minore:
-se è di 1a generazione (Viper 11): 50° a 15 metri di distanza e 30° a 30 m
-se è di 2a/3a generazione: almeno 55° a 18 metri e 35° a 36 m. (NB: è improbabile che il Viper 632, del 20% più potente, avesse la stessa area di pericolo, presumo che fosse ancora maggiore, anche se non di molto)
Del G.91 non ho trovato nulla, ma l'area di pericolo è indicata in 91 m a piena potenza; persino col motore al minimo sono 46 metri, quindi...
D'altro canto, il Macchi 326 è più lento del G.91, il quale essendo capace di velocità transoniche, è un bersaglio difficile per lo Strela. Non solo il missile russo ha bisogno di un certo tempo di preparazione, e se è tenuto spento (per non scaricare le batterie) è anche peggio; ma ha un margine di velocità scarso per ingaggiare qualsiasi cosa a più di 900 km/h.
Ad ogni modo, nonostante i pericoli posti da questo e da sistemi più efficaci e moderni, i Macchi 326 e G.91 hanno saputo sopravvivere, ma non prima di avere cambiato tattica, volando bassissimi per dare poco tempo alle difese di reagire, e confondersi con il calore del terreno africano; inoltre almeno i '326 hanno avuto i lanciatori di bengala.
Non è molto, ma è servito a ridurre largamente le perdite operative, altrimenti intollerabili: nel 1973, quando pure erano disponibili soltanto i primi SA-7A, un paio di G.91R portoghesi vennero abbattuti nell'arco di qualche giorno ((forse addirittura lo stesso giorno, il 25 marzo, mentre appare sicuro che 3 G.91R vennero abbattuti nell'ultima decade di quel mese!). In seguito gli aerei riuscirono a scamparla quasi sempre alla minaccia della flak e dei missili SAM.
Però, per quanto limitato come esempio, è chiaro che i Macchi e i Fiat sono sensibili ai missili IR di vecchio tipo, e questo è molto più vero per quelli moderni; quindi mi aspetto che in caso di battaglia possano essere abbattuti. Magari non è facile, magari bisogna porsi proprio in coda e non molto distanti, ma è possibile che ingaggi con caccia 'seri' finiscano come con Jastreb.
Perché i Jastreb? Perché essi hanno lo stesso motore dei Macchi e sistemato pure allo stesso modo; sono solo più lenti di qualche nodo, ma poca roba. Quindi qualsiasi cosa possa distruggere i Jastreb può fare lo stesso anche ai Macchi. Il resto è conseguenza inevitabile: i caccia non hanno problemi di 'orizzonte di tiro', a differenza dei missili tirati da terra.
Quanto a questi ultimi, giova ricordare che anche i meno efficaci dei missili inglesi, i Blowpipe, ,alle Falklands, pur con un rateo di colpi a segno limitato, riuscirono ad abbattere ben due jet, uno era niente di meno che un Harrier di Sua Maestà, abbattuto dalle forze speciali argentine. L'altro era un Macchi 339A, abbattuto vicino Goose Green dai britannici. Se si considera che il successivo Javelin è stato migliorato sia come sistema di guida (grandemente superiorire), sia come potenza del motore e prestazioni in generale, c'é di che meditare...
NB: per quello che riguarda la produzione dei Macchi 339, il totale è di circa 235 esemplari; a parte i prototipi, abbiamo la seguente serie di ordini: Argentina (10), Perù (16), Nigeria (12), Mali (4), Malesia (13), Dubai (7), AMI (107), totalizzando 169 aerei, di cui 62 esportati e 107 per l'Italia; poi altri 62 aerei della generazione C di cui 18 per la N.Zelanda, 6 per l'Eritrea, 8 per la Malesia e 30 per l'AM. Totale: circa 231 più almeno 4 prototipi vari. Dei precedenti MB.326 l'AMI ha ordinato 118 semplari di cui 12 modificati o costruiti allo standard E.
In tutto fanno 255 aerei e così l'AMI ha battuto, per pochissimo, la SAAF (251), anche se ci ha messo circa 30 anni in più per ordinare alla fine, soltanto 4 Macchini in più!
Fonti:
https://www.saairforce.co.za Discussione sull'Impala Mk II e dettagli sull'armamento ed ECM
http://www.saairforce.co.za/forum/viewtopic.php?t=7825 altra discussione del sito SAAF sul Macchi Impala Mk 1 e 2
http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2254todo.html (manuali di volo e tiro del '326)
http://www.avialogs.com/index.php/en/aircraft/italy/aermacchi/mb326/2255todo.html