AHDomani è il gran giorno del Giudizio finale (forse) per Massimo Giuseppe Bossetti.
Per lungo tempo ho irriso quest'uomo, chiamandolo Bossetto, e pensando che fosse colpevole e che meritasse di starsene in galera per avere ucciso la povera Yara. E anche per avere una moglie troppo bbona, che mi ricorda irrestistibilmente la cuggina della Hunziker.
Poi, l'anno scorso ho avuto una piccola illuminazione. C'era il processo d'appello e le informazioni girano e permangono, in Rete. E così ho controllato meglio quale fosse il problema che pensavo avesse avuto facile soluzione.
Come mai, qualcuno sosteneva, c'é il DNA sul corpo di Yara... con tanto di mitocondriale... però non è di Bossetti?
E ho cominciato ad indagare. Allora, per farla breve, ecco le conclusioni, o meglio, la narrazione che mi è venuta fuori.
Immaginiamo che la storia che sto per narrarvi non sia con nomi e cognomi noti. Facciamo che sia, piuttosto, relativa ad un'altra delle tante storie di cronaca nera. Nel bergamasco o in Wyoming, poco importa. Ma i fatti, acclarati, sono quelli che seguono. Leggete e poi ditemi se ci sono errori, e se non vi sono, potreste mai credere davvero a quel che avete letto come 'unica fonte' di verità e giustizia in questo truce processo di morti e di provette.
Immaginate una ragazza, non importa che nome ha e dove sta.
Questa ragazza ha 13 anni, giovane sì, ma alta 1,60 e fa ginnastica, e quella sera è appena uscita dalla sua palestra. E' una sera di mezzo autunno e fa rapidamente buio.
Esce dalla palestra, e anziché fare la solita strada, fa un percorso diverso dal normale. Probabilmente esce addirittura dalla porta di servizio anziché da quella principale e da qui, forse, esce addirittura dal cancello posteriore, che normalmente è chiuso.
Bene. Adesso questa ragazza, camminando da sola e al buio, viene avvicinata da un uomo che per lei è un perfetto sconosciuto. Malgrado stia così vicina a casa sua, accetta un passaggio nel camioncino bianco di quest'uomo.
Bella bimba dove vai da sola, su vieni qua che ti accompagno a scuola. Girare al buio non è divertente, si può incontrare tanta brutta gente...
Poi lui la porta non a casa sua, ma in un posto più appartato...
...un campo, di una località chiamiamola pure Ch, dove tenta di violentarla. A quel punto lei fugge. Lui la insegue nel campo, la mena, l'accoltella, ma solo un pò, si diverte a farle dei taglietti sulla faccia con il coltello, e poi già che c'é, estrae un pezzo degli slip della ragazza e li taglia netti con il coltello, senza tra l'altro asportarne un singolo pezzo. E non solo, riesce a fare questa 'tentata violenza sessuale' non soltanto, per l'appunto, senza violentare fisicamente la ragazza, ma anche senza nemmeno... sfilarle i calzoni, benché mirasse ad estrarre le mutande. Roba da mago Silvan, o no?
Bene, a questo punto, lui, contento di quel che ha fatto, esce di scena, risale sul camioncino e torna a casa come se niente fosse, fa la sua vita ordinaria, non torna sul luogo del delitto, è contento così, di avere lasciato la ragazza in mezzo al campo mezza morta, senza nemmeno tentare di nasconderla sotto un cespuglio, e tantomeno, caricarla sul furgone e tentare di farla sparire per le montagne dove probabilmente per mesi o anni non sarebbe mai stata trovata (siamo nel bergamasco, non so se rendo).
E infatti Lei, chiamamola Y13, non è morta. Morirà poi di stenti e freddo in quella fredda notte. Ma che sfortuna nera, vero?
Ma il resto del mondo si mobilita: la ragazza va ritrovata, in tutti i modi. Prendono 3 cani molecolari, uno dei quali campione internazionale, chiamiamolo pure Jocker (nome a caso, eh), e la fanno cercare. Due di questi dirigono diritti ad un cantiere non lontano dalla palestra, amministrato da una nota famiglia di specchiata moralità, chiamoli L. A quanto pare 'non trovano niente'. IN compenso nessuno dei tre cani va al campo di Ch, chissà perché, forse non hanno il fiuto della PM a cui sarà affidato questo spinoso caso, no?
E' così per 3 mesi. Poi finalmente, dopo che tutto il territorio è stato passato palmo a palmo, un aeromodellista vede finalmente quel mucchio di 'stracci' che è in realtà il corpo decomposto della povera Y13.
A quel punto ci si potrebbe chiedere: ma dove era mai questo campo che nessuno poteva scoprirla in 3 mesi di ricerche?
Il campo 'appartato' è tutt'altro che isolato, tanto che vicino c'é addirittura una discoteca e una serie di grossi edifici industriali o commerciali, appena prospicenti il campo. Una stradina a 80 metri scarsi da dove è la ragazza, viene percorsa giornalmente da centinaia di persone, specialmente in quel periodo di clima moderatamente freddo. Non solo, ma sopra il campo c'é addirittura una aerovia dove transitano elicotteri e forse anche aerei, e intendo transitano, a bassa quota, mica nella stratosfera.
Nonostante questo, la ragazza sparisce per 3 mesi alla vista di chiunque. Anche di un satellite che ha fotografato proprio quella zona, anche se la foto, onestamente, non è totalmente probante sulla presenza del corpo o meno.
E' solo, che un elicottero che vola a 150 metri sul terreno, quel campo, lo esplora in 30 secondi. L'hanno fatto più volte, così come sono passati con guide alpine e cani. Eppure, NULLA è mai stato visto.
E pensate un pò, un ragazzo, tale Eddie C, è stato ammazzato di botte proprio in quel campo, poco più di un mese prima. L'hanno ritrovato in poche ore. Chissà a che distanza da dove stava la ragazza, 40 metri? 50 metri? 100 metri? 200 metri? E nessuno, ma proprio nessuno, ha visto niente, ovviamente.
E poi c'é il DNA. Ma quale DNA? Quello dell'ignoto1 che poi diventa il colpevole per definizione, tale MadMax.
E non solo quello. Circa 10 altri DNA di 'ignoti' e ignote, tanti da farci una squadra di calcio. Chi sono e che ruolo hanno avuto nella vita di Y13? Non si sa e non si saprà mai.
E sapete invece, dove hanno trovato il DNA di MadMax? Sul bordo degli slip, quella parte tagliata ed esposta, come se fosse un'etichetta (l'impressione è quella, bastava aggiungere anche il cerchietto rosso e con la freccia per indicare meglio dove 'grattare e vincere'). Uno stupratore che non riesce a stuprare una ragazzina tramortita, e che lascia il suo DNA soltanto su di un indumento ESTERNO (perché era sugli slip, ma nel lembo tirato fuori dai calzoni!)
Poi ci sono altri 'ignoti', 2 soltanto sui guanti di Y13, riposti nella tasca del giubbotto.
Ma sopratutto, c'era un DNA NOTO, notissimo. Quello dell'istruttrice di Y, innominabile e innominata. Lei, non è stata mai imputata di nulla, nemmeno di reticenza o di falsa testimonianza. Dice che quella sera non ha toccato Y, l'ha solo vista 'di sfuggita'. Eh, avrete sentito, se l'avete sentito, di questo nome? Di tale Silvia B, diciamo? Sì? E avrete visto anche come l'hanno giustificata dicendo che era 'naturale' che vi fosse il DNA di una persona con cui Y era in 'relazione'. Ma se è così, qualcuno dovrebbe spiegare anche altre cose...
Come mai c'erano quelle tracce importanti da costrizione, sulle maniche? Come mai erano positive al sangue? Risponde al vero che Y13 avesse per la prima volta, quella serata, quel giubbotto e quindi DOVEVA essere stato contaminato alla sparizione della ragazza? E come è possibile che si sia conservato per tanto tempo all'aperto, 9 settimane, quando normalmente il DNA si degrada in 2?
Ebbene, non solo la signorina non ha avuto alcuna accusa, ma indovinate un pò... al processo, dove almeno l'hanno chiamata come testimone, 'non ricordava' un accidente. Dopo qualche anno già una persona giovane non ricorda niente di una delle giornate più imporanti della sua vita?
E non è finita: anche le amiche di Y13, anche quella del cuore, nessuna di loro ha brillato per 'memoria', sorridenti, belline, smemorate. Tutte.
Strano, no?
Ma non è tutto.
Il DNA che incastra Ignoto1 è stato ritrovato sì, ma: 1)- non c'é il mitocondriale, che è come ritrovare un cadavere senza ossa ma ancora con la carne, tanto per capirci 2)- è stato detto che il DNA non è ripetibile ma stranamente, c'é un perito del tribunale che ha detto sotto giuramento che ESISTONO ANCORA dei reperti. Ebbene, questo perito, è stato inibito (in maniera del tutto arbitraria) dalla PM che segue il caso, dal parlarne con i giornalisti, persino dopo il secondo grado del processo. Ma ci si rende conto o no?
Non soltanto questo. Ci mancherebbe. Il kit per repertare il DNA era pure almeno parzialmente scaduto. La prova non è ripetibile, certo non per colpa dell'imputato ma di chi ha fatto le indagini, che in questo modo non consentono una difesa. Ricordo che nel nostro ordinamento la prova si forma NEL processo, non fuori di esso.
UNUS INDITIUS, NULLUS INDITIUS.
Con un solo indizio in genere non si può condannare una persona, le prove dovrebbero essere 'convergenti'. Ma quali PROVE al plurale? Qui c'é solo il DNA mezzo sconosciuto tra l'altro, e non ripetibile. Alla faccia 1) della prova che si forma 'nel processo' e 2) alla faccia della ripetibilità dell'esperimento (metodo scientifico, e NON ricerca fideistica di una sola verità).
E voi direte: ma Bossetti ha anche altre prove a carico. Sì? E quali? Quelle che 'giornalisti' come Abbate e Longo ti hanno gabellato esistere? Non c'era nessun furgone che girava continuativamente attorno alla palestra, i RIS hanno fatto un 'bricolage' per 'ragioni comunicative' (sic), in altre parole, ogni furgone tipo quello di Bossetti andava bene...
... le ricerche in internet pedofile? Ah, già, quello. Altra balla, poi smentita per quanto ne so, pressoché totalmente.
...e le celle telefoniche? In realtà NON erano compatibili.
Piuttosto, ma come è che SilviaB ha mandato un SMS al fratello proprio quando Y13 veniva rapita... e hanno cancellato quell'SMS e SOLO quello? Eh? Mistero!
Insomma, ce ne sarebbe abbastanza per dubitare o NO? Se vi raccontassero questa storia, e vi dicessero che poi l'imputato MadMax, alias ignoto1, è stato condannato come UNICO colpevole della morte della povera Y13, pensereste che sia stata una cosa giusta, al di là di ogni RAGIONEVOLE DUBBIO?
Il DNA che è bastato, incompleto ed estratto in maniera a dire il minimo, approssimativa, dalle mutandine della povera Y13, è stato sufficiente per condannare MadMax all'ergastolo, ben due volte.
Lo stesso DNA non è stato minimamente tenuto in considerazione per la povera, smemoratissima SilviaB.Eppure c'era, era il SUO, ed era positivo al sangue, e su questo non ci sono dubbi di sorta.
Se poi si vuol dire che basta conoscere una persona per graziarla della prova del DNA, perché tanto è 'normale' ritrovarlo sul corpo dei congiunti di questa, allora perché Parolisi è stato condannato per il DNA trovato nella bocca della moglie?
Ma il fondo non è stato ancora toccato. Sapete che non solo la stampa è stata inibita dal registare o filmare qualsiasi cosa dei DUE processi, ma oltretutto i verbali sono stati secretati per 3 anni? A che pro?
Forse lo stesso per cui è stato minacciato (senza alcun titolo) il consulente del tribunale che ha giurato di avere ancora dei campioni da far analizzare?
E poi parliamo dei cosidetti 'giornalisti' ed 'esperti'.
In una nota trasmissione, chiamiamola sQuarto Grado, non si sa mai da che parte pendono, audience a parte, ma vogliamo parlare o no di quel che dissero l'anno scorso?
Un tale 'esperto' con l'aria da super-saccente, arricciava il naso e stridulava l'anno scorso, affermando che per MadMax non dovesse essere fatto alcuno sconto, quindi niente ripetizione dell'esame del DNA come da lui richiesto disperatamente e da subito.
Ebbene, è lo stesso esperto, chiamiamolo pure Giorgio il Portiere, che ha chiesto e ottenuto, per il marito della professoressa Jenny, la ripetizione dell'esame dei RIS che aveva trovato, sul taglierino usato per uccidere la donna, proprio il DNA dell'esuberante marito.
Ora, in una casa chiusa è chiaro che difficilmente è provabile che qualcun altro fosse presente, a parte la coppia di coniugi quella sera del delitto, no?
Bene, ripetuto l'esame, non ritrovato il DNA (hanno SBAGLIATO o prima, o dopo, evidentemente: ma come, il DNA non è 'infallibile'?), ecco che il CLIENTE dell'intransigente Portiere è stato lasciato a piede libero.
Buffo o no?
Traduciamo: per i MIEI clienti la ripetizione la chiedo e la ottengo, gli altri si fottano.
Mettiamola meglio ancora: se il marito della prof Jenny fosse stato trattato come MadMax sarebbe in prigione in attesa dell'inevitabile ergastolo.
Se MadMax fosse stato trattato invece come il marito di Jenny, sarebbe a piede libero e probabilmente, i suoi genitori (almeno quelli 'civili', visto che è figlio naturale di un altro uomo), forse, non sarebbero morti (di crepacuore?) nei 3 anni di prigionia che ha subito, fin da subito, perché quella sera il ministro dell'ingiustizia Al Fano, giubilante, aveva annunciato che era stato preso l'assassino di Y13, e parliamo di quello che per il suo capo (Berluska) faceva addirittura lodi per evitare che lo ingabbiassero, ma evidentemente il garantismo ha un 'prezzo', o no?
Ora, vedete voi se credete a questa storia, chiaramente di fantasia, e che non sarà certo un problema per la corte di Cassazione. Nel senso che dopo i soldi spesi, ripartire da zero sarà difficile, perché o dietro c'é il giudice Carnevale (l'ammazzasentenze), o c'é la Clinton che sbraita all'ingiustizia per la sua concittadina (con lo strano caso Meredith, in cui la calunniatrice A. Knox e Sollecito sono stati scarcerati mentre Guedé è rimasto dentro sempre con l'accusa di 'concorso in omicidio', anche se non ci sono più i complici!), sì, la Clinton, quella del paese in cui un giudice può condannare qualcuno senza nemmeno scrivere la sentenza per spiegare come mai l'ha fatto. La carta costa.
E non ho ancora parlato di come la egregia PM Ruggiery abbia derubricato a suicidio la morte di una ragazza, poche settimane dopo, ritrovata caduta da un ponte e con i pantaloni abbassati....
... o di come in zona siano morti suicidi ben due preti, e pure un CC quasi omonimo.... in quel periodo di tempo. Strano, no?
E chissà quante altre ce ne saranno da dire (una traccia: Bossetti libero, fan page di Facebook).
Scommetto che lo condanneranno ancora, domani.
Scommetto ancora che la Corte dei Diritti umani Europea avrà qualcosa da ridire tra qualche anno, sempre che l'Europa ci sarà ancora.
Ma a chi festeggerà, in tal caso, lo dico chiaramente: non contate su di me per allungare la lista dei plaudenti.
E adesso, come è mia abitudine, non vorrei che voi lettori, che già non capite che c'entra un articolo di cronaca nera in questo blog, foste in qualche modo lasciati con il dubbio che io conti balle. Ecco un pò di fonti.
COMINCIAMO con il dialogo tra l'avv.Salvagni e i due CC che hanno svolto le indagini sul DNA. Ecco un tratto che ha messo quasi KO la pubblica accusa. Come? Così!
Gentile: su quegli indumenti ci sono almeno tre tracce di altri Dna non ricostruibili.
Salvagni: "Ricorda se la traccia (Silvia) Brena fosse visibile a occhio nudo
Staiti: "C' era una alone", dice. E qui entra in un tunnel che cambia la sua espressione della mattina pietrificandogli il volto:
-Salvagni: "Avete fatto una indagine su quel fluido biologico che era sulla manica?".
-(Silenzio).
-Salvagni: "Fatta o no?".
-Gentile: "Non mi risulta sia stata fatta" (brusio).
-Salvagni: "E perché?".
-Gentile: "Perché… gli esami sono distruttivi…. E prima non era stata fatta".
Salvagni: "Ma scusate, avevate una traccia di una persona nota, era in una quantità che definite copiosa, e non verificate con gli esami del caso di che fluido corporeo si tratti?".
Staiti: "Non aveva cromaticità".
-Salvagni: "Non è curioso non aver fatto questi test?".
- Staiti (seccato): "Non si fanno tutti i test su tutti i reperti!".
- Salvagni: "Su quello forse sì, che dice?".
-Staiti: "E' la mia risposta".
-Salvagni: "Accetto risposte che hanno logica! Qui non c' è".
- Staiti: "No! Non è così…!".
Salvagni: "Ma quanti Dna completi avete trovato?".
Staiti (incerto): "Devo andare a leggere il rapporto…".
"Era, per quanto circoscritta, di un fluido corposo".
"Noi sapevamo che la manica era un punto sensibile: si può trasportare un corpo, o sotto le ascelle, o per i polsi".
Salvagni: "Non le pare incredibile questo? Interessante per l' indagine?".
Salvagni: "Con la sua esperienza come si spiega la mancanza di tracce dei familiari di Yara sul suo corpo?".
Staiti: (...)"Non si spiega".
Salvagni: "Quella traccia può imprimersi per contatto?".
Staiti: "Lo escluderei".
Salvagni? "E allora?".
Staiti: "Penso che fosse qualcosa di più corposo che conteneva sangue. Forse… muco?".
Salvagni: "Secondo lei, per essere scientifico, come dev' essere un esame?". Il supercarabiniere: "Ripetibile". L' avvocato: "In astratto o in concreto?".
Salvagni: "Le risulta che abbiate fatto solo quattro amplificazioni del G20?".
Staiti: "Non ho modo".
La Pm Ruggeri: "Mi oppongo! Non può dire 'solo'!!!!".
Salvagni: "Io sono la difesa, dico quel che voglio! Mi risponda, se può".
Staiti: "Non ricordo!"
Salvagni: "Può controllare sulla sua relazione?".
Staiti: "Non ricordo!".
Salvagni: "Guardi le carte!".
Staiti: "L' operazione è complessa, va letta una mole esorbitante di dati".
Marzio Capra: "Per aiutarla a trovare questo dato essenziale le posso dare la date degli esami. Io le ho trovate". Domanda: "Dove?". Sorriso: "Nei raw data che mi avete dato voi!". Il perito ora è davvero è in difficoltà: "Sì, ma anche con la data io non posso… Quei dati sono misti ad altre pratiche"
Salvagni: "Che pratiche?".
Staiti: "Quelle di altri esami di altri casi…".
La sala rumoreggia di sconcerto. La Ruggeri ruggisce girandosi verso il pubblico: "Silenzio! Vi faccio identificare dai carabinieri ed espellere dall' aula!!". I due esperti gettano la spugna: chiedono un' ora per trovare le cifre.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/come-perch-ex-istruttrice-yara-silvia-brena-avrebbe-dovuto-avere-112366.htm
Da confrontarsi con questo articolo, di Bergamonews, notate quanto è più APPROSSIMATIVO nello spiegare i dettagli:
https://www.bergamonews.it/2015/11/07/yara-processo-bossettigiornalista-urla-in-aulama-stiamo-scherzando/209673/
È la quindicesima volta consecutiva che Silvia ripete di non ricordare quello che lei stessa aveva testimoniato agli agenti. Gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni la stanno sottoponendo a un quarto grado di quelli che nemmeno Perry Mason. La domanda è una di quelle importanti: «Ricorda di essersi scambiata un messaggio con suo fratello, alle 18.35?». Risposta: «No». Domanda: «E ricorda di averlo cancellato subito dopo?». E lei: «No, non ricordo». Domanda: «Ma non è strano che sia lei che suo fratello abbiate entrambi cancellato solo quello?». Risposta: «Sì, forse. Ma se io non ricordo….». Le chiedono: «Ricorda di aver visto Yara, seduta in palestra?». «Se l’ho detto doveva essere così». Ancora gli avvocati: «Ma si ricorda almeno di aver detto di aver ricevuto delle avances in palestra?». «No, non ricordo». Salvagni cela nei toni garbati uno moto di stizza: «Ma come può aver dimenticato? Le leggo la sua deposizione!». E allora lei: «Ah, sì, adesso che me lo dice, mi ricordo». Si ricorda di aver pianto, a casa, la sera della scomparsa, come ha raccontato suo padre? «No, non ricordo. Ma se lui l’ha detto è possibile».
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11827765/Processo-a-Bossetti--le-strane.html
Il caso, per capirci, sarebbe un rapimento a scopo intimidatorio degenerato in delitto. Il padre della ragazzina, geometra Fulvio Gambirasio, è conoscente e frequentatore di Pasquale Locatelli arrestato e coinvolto in grandi inchieste internazionali per traffico di cocaina. Secondo alcuni giornalisti il geometra avrebbe testimoniato nell’ambito di una inchiesta a Napoli e la Camorra si sarebbe incaricata di intimorirlo.
A condurre le indagini dai Locatelli sarebbero stati i cani molecolari. Questa pista poi, secondo la difesa, sarebbe stata sottovalutata dai giudici. Il corpo, forse ancora vivo, di Yara sarebbe stato quindi portato fuori dal centro sportivo clandestinamente per essere consegnato e nascosto in un cantiere dei Locatelli.
Forse anche la testimonianza stessa di Gambirasio sarebbe stata già a suo tempo segretata e l’inchiesta internazionale, che presume infiltrati, servizi segreti ecc. non dovrebbe venire disturbata da altre scomode inchieste dei carabinieri o della polizia giudiziaria. E tali necessità di tutela e riservatezza sarebbero alla base del comportamento processuale. Sta di fatto che al funerale di Yara venne letto un messaggio del Presidente della Repubblica, segno di rilevante attenzione istituzionale al caso.
http://omniavulnerant.over-blog.it/2017/09/yara-gomblotto-di-stato.html
Sul povero corpo straziato della ragazza sono state trovate altre 11 tracce di DNA, nessuna delle quali appartenenti né alla vittima né al presunto omicida. Undici tracce su cui in sostanza non si è indagato. E che dire se si sa dalla sentenza che una di queste tracce è dell'insegnante di ginnastica Silvia Brena? Per la Corte il posizionamento di quella traccia, il cui riscontro di specie appare farraginoso risulta essere compatibile con la conoscenza e la frequentazione della vittima con la sua insegnante di ginnastica. Escludo però che la Gambirasio facesse ginnastica con il giubbotto dove è stata trovata la traccia. La Silvia Brena pur essendo stata interrogata e sottoposta ad indagine non è mai stata formalmente indagata. Ancora peggio per quanto riguarda le numerose altre tracce trovate e ben visibili. Perché la povera Yara abbia finalmente giustizia e si trovi non un colpevole ma il colpevole tre sono le domande pregiudiziali su cui ci si attende una risposta:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/perch-queste-prove-bossetti-non-colpevole-1335960.html
L'indagine che non c'è
Soltanto di uno di questi la procura ha sentito il bisogno di indagare ed era quello riferito alla insegnante di ginnastica di Yara, tale Silvia Brena. La Brena fu interrogata ma mai posta sotto indagine in quanto il suo dna trovato sul giubbotto della vittima, era compatibile con il fatto che le due ragazze si conoscessero. Quindi la procura parte da un postulato: la vittima e l'omicida non si dovevano conoscere. Postulato assai pericoloso perché noi sappiamo come spesso questi delitti si consumino tra persone che, quantomeno, si conoscono. Undici dna sul corpo della vittima ma l'unico ignoto da ricercare è Bossetti.
E se ci fossero complici?
Una domanda a questo punto sorge spontanea: ma l'omicida di Yara non poteva aver agito con dei complici? Altri elementi che mi procurano qualche dubbio sono legati sia al famoso furgoncino bianco che «per motivi di comunicazione» sembrava essere quello di Bossetti ma che si è scoperto, lo cita la sentenza di primo grado, che è «compatibile» ma non «uguale» a quello del muratore bergamasco.
Le celle telefoniche
E che dire delle celle telefoniche? Appare in sentenza che Yara si connetteva il 26 novembre 2010 (data della scomparsa della piccola) per l'ultima volta con una cella telefonica alle 18,50 compatibile alla palestra e che Bossetti alle 17,45 con una cella telefonica, diversa, e compatibile con casa sua.
Il movente dov'è?
Se il movente appare di natura sessuale, pur non avendo subito la vittima alcuna violenza carnale, appare ancora dubbiosa la ricostruzione di come sia avvenuto l'orrendo agguato. Yara e Bossetti non si conoscevano e quindi risulta pressoché impossibile che una ragazzina di tredici anni salga volontariamente su un furgone guidato da uno sconosciuto.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dna-traffico-telefonico-troppe-cose-non-quadrano-1421566.html
Un ex giudice, dopo tanti anni di lavoro, racconta come i PM sentano solo i periti che avvalorano i loro teoremi. E non solo: sapevate che anche voi che leggete potreste spacciarvi facilmente, con i dovuti agganci, per periti di tribunale? Sapete perché?
http://www.ilgiornale.it/news/e-giudice-si-tolse-toga-non-sopportavo-pi-l-idiozia-troppi.html
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/processo-bossetti-quello-non-torna-69032/
E le foto dal satellite? Ah, già, eccola:
http://www.cronaca-nera.it/5169/yara-foto-satellite-corpo-campo
INVECE, qui abbiamo una foto molto più chiara.
Quella di magistrati a tavola con gente di 'specchiata moralità'. Indovinato? Sono quelli del clan Locatelli. Eccola:
ntanto i due figli sono rimasti in Italia e mettono in piedi la Lopav Spa, che si occupa di pavimentazioni. Vincono pure un appalto da 500mila euro all’Aquila. Oltre a quello per il nuovo centro commerciale di Mapello, Bergamo, che a fine 2010 verrà scandagliato per la scomparsa della 13enne Yara Gambirasio, inghiottita nel buio di Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e trovata cadavere tre mesi dopo. Nel maggio 2010 Pasquale Locatelli finisce in carcere, dopo che gli inquirenti avevano pedinato proprio il figlio che lo stava raggiungendo in Spagna. Pochi mesi dopo, anche i rampolli subiranno lo stesso trattamento. Nel corso delle indagini su Yara, era emerso che il padre della ragazza, Fulvio Gambirasio, aveva avuto rapporti di lavoro con la Lopav. Per Saviano, aveva addirittura testimoniato in un processo contro Pasquale Locatelli. Ma la pista di un possibile collegamento con la scomparsa della 13enne è stata abbandonata in fretta.
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1220125/Le-toghe-a-tavola-fanno-festa--coi-boss-del-narcotraffico.html
E QUESTO (vedi sotto) è il video che testimonia come Yara NON sia passata per la porta principale, come rilevato dai cani molecolari, alla faccia della PM e delle sentenze... ah, ovviamente, questa ricostruzione è del tutto INCOMPATIBILE con quella della PM.
Che tra l'altro, NON parla, e impedisce persino a chi, come il perito del tribunale, di parlare con i giornalisti. Vedi il video qui sotto (quello inferiore)