19-12-18
Altri appunti fatti nei mesi passati (e già rimpianti!).
1-9-18
USA: GIMME FIVE (inches)
I cannoni da 127 mm sono un classico della marina americana, anche se stranamente sono stati sempre sovranamente ignorati da quella inglese, che è passata dai 3 pollici, ai 4 pollici, ai 4,75 pollici (119 mm) ai 4,5 pollici (114 mm). Solo con le navi modernizzate o ricevute dagli USA ha cambiato leggermente avviso, ma non di molto.
Le armi americane sono invece sistematicamente da 127 mm, da un'età infinita.
Generazione 0: in realtà sono almeno 3 generazioni, ma le considero così perché non mi interessa realmente parlarne, essendo armi essenzialmente dell'800, mentre volevo parlare di quelle del XX secolo.
La prima fu il pezzo da 127/31 mm Mk 1, nome tutto sommato azzeccato. Cannone del 1886, pesante 2808 kg senza culatta, tirava circa 6 volte al minuto proiettili da 50 libbre ovvero 22,7 kg a 701 m/sesc, corrispondenti, all'alzo di 30°, alla rispettabile gittata di 14.630 m (16.000 yarde).
La prima arma a tiro rapido, invece, fu la Mk 2, seguita da Mk 3 e 4, tutti simili tra di loro, ma più rinforzati. Lungo 40 calibri, il cannone, un 127/40, insomma, era entrato in servizio nel 1895 e pesava 3.211 kg con la culatta. Nonostante la differenza di dimensioni lineari, il cannone aveva le stesse prestazioni dell'altro, ma tirava 12 anziché 6 colpi al minuto.
I modelli Mk 5 e 6, invece, erano cannoni da ben 127/50 mm, e anche questi, come i precedenti, erano assegnati a corazzate e incrociatori. Entrato in servizio nel 1904, sparava 6-8 colpi al minuto e ovviamente, con velocità ed energia maggiore, tanto che arrivava a 9,5 kg di carica di lancio, praticamente il doppio dei precedenti.
Poteva arrivare ala formidabile velocità iniziale di 914 m/sec (1.000 yarde o 3.000 ft al secondo) con la granata leggera da 50 lb, ma ne esisteva anche una da 27,2 kg (60 lb) che era lanciabile a 823 m/sec, nonostante che per accomodarla nella camera di scoppio la polvere fosse stata ridotta di ben 1 kg. Nonostante questo, con la granata da 50 lb arrivava a 19.000 yd ovvero 17.370 metri, nonostante un alzo limitato a 25,3°. Il peso dell'affusto era di circa 9,5 tonnellate per quelli più massivi. Ma questo cannone era un progetto ad interim, perché l'USN voleva qualcosa di ancora più potente. Ed eccoci alla vera generazione del XX secolo, diciamo quella 'moderna', anche se pure quest'ultimo cannone era nato dopo l'800 e potrebbe starci, sebbene io preferisca considerarlo un'arma a 'cavallo' dei due secoli. Ad ogni modo, iniziamo.
1a generazione: -cannone Mk 7 da 127/51 mm. Arma essenzialmente antinave, sempre usata così anche dopo che sono apparsi gli aerei. In origine non era presente sui cacciatorpediniere e a pensarci bene, mai c'é stata anche dopo. La USN era fiera delle prestazioni di quest'arma, potente e precisa, anche se di scarsa durata (700-800 colpi).
La sua balistica è nota e quindi ce la studiamo; essa era talmente buona, che per arrivare a 3.000 yd, ovvero 2.750 metri, gli bastava esattamente 1 grado (uno) di elevazione!
Per i 4.500 m (5.000 yds) ne bastavano due (!) e la velocità finale era ancora di ben 563 m/sec (da 960 iniziali).
Le prime 1.000 yd ha perso 93 m/sec, le seconde 1.000 ha perso 85 m/sec, le terze 1.000 ha perso 79 m/sec, le successive 1.000 ha perso 73 m/sec, le ultime 1.000 ha perso altri 67 m/sec.
Come si vede, la perdita è maggiore all'inizio (come prevedibile visto che dopo tutto, l'attrito agisce al quadrato della velocità), per poi ridursi ancora di 60 m/sec, mentre per arrivare a 8.000 yd perdeva altri 81 m/sec (ma per 2.000 yd), e per le 10.000 yd ne perdeva altri 65. Per la cronaca, a quel punto era sceso a circa la velocità del suono, ovvero 337 m/sec. A 14.000 yds (12.800 m) scendeva a 297 m/sec, stranamente (a causa della traiettoria di caduta sempre più ripida) alla massima gittata risaliva a 303 m/sec (a 18800 yds/17.190 m), con alzo aumentato a ben 25° (e angolo di caduta a 45,1°). Notevole, no? Al dunque, nel 1911 c'erano già cannoni così potenti e con velocità prossime a 1 km al secondo.
Il tempo di volo a 5000 yd era di appena 6,2 secondi. Chiaramente questo è su bersagli a bassa quota, non certo su bersagli alla quota di 5.000 yd! Però la media è di ben 806 m/sec, solo 1/6 inferiore rispetto a quella della velocità iniziale, mentre la velocità residua supera ancora il mezzo km al secondo. Per la gittata di 10.000 yd ci vogliono 17 secondi, per 16.000 yd ce ne vogliono 36,3, e per le 18800 yd ce ne vogliono 48, totalizzando medie di circa 538 m/sec (per 9,1 km), 403 m/sec (per 14,3 km), e 358 m/sec per 17,2 km, appena meglio della velocità del suono. Proprio così, nonostante una velocità iniziale di quasi mach 3, quella media alla massima distanza era appena superiore a mach 1. Un missile Harpoon, di conseguenza, sarebbe arrivato appena dietro questo proiettile. Un Tornado carico di armi, per esempio, a pieno A/B, sarebbe stato praticamente altrettanto veloce su questo stesso percorso! Notevole, no?
La gittata max assoluta era di 18,42 km a 45°, sempre con la granata da 23 kg. Non molto alta, forse perché la granata di per sé era piuttosto leggera. L'energia alla bocca era di quasi 21 MJ.
Come penetrazione, a 3 km poteva perforare circa 102 mm di corazza, ma si riduceva a 51 mm a 7,3 km (8.000 yd). Quanto ai ponti corazzati, 25 mm erano perforabili a 18 km. Per quanto buona, non era dunque capace di sconfiggere un incrociatore con un minimo di protezione balistica nelle parti vitali, se non a brevissimo raggio e con angolo del tutto perpendicolare, visto che i 76 mm a 0° evaporano in fretta se l'angolo è di 30-60°.
Fu arma largamente diffusa nelle navi americane, sopratutto nota come arma anti-siluranti a bordo delle corazzate, ma venne installata anche sui cacciatorpediniere e portaerei, persino sottomarini e batterie costiere. Stranamente, però, non la usarono gli incrociatori. Anche più stranamente, l'USN non utilizzò al massimo le capacità di quest'arma, essendo gli affusti solo a 15 o 20°, o al massimo, con i sottomarini, a 25°.
Con 15° arrivava sui 13 km, con i 20° (apparsi dopo) arrivava a circa 16 km. Evidentemente, per un'arma nata per contrastare le torpediniere, questo era quel che serviva e comunque nel periodo prebellico era difficile immaginare gittate superiori a 12 km, spesso persino le torrette delle navi da battaglia avevano i cannoni limitati a circa 12-15° di alzo, rovinandone le capacità balistiche, e costringendo poi a pesanti lavori di modifica delle torri per guadagnare qualche grado e qualche chilometro di gittata. Anche più incredibile, queste armi ebbero anche munizioni VT (spoletta di prossimità) antiaerei, malgrado il ridottissimo alzo disponibile: al più da cannoni antisiluranti erano diventati cannoni anti... aerosiluranti.
Peso: 5.130 kg. Cadenza: 8-9 RPM. Munizione: 22,7 kg (50 lb), ma i modelli più recenti come gli a.a. arrivavano anche a 25. Vo= 960 m/sec. Peso affusto singolo: 11-12 t.
2a generazione: -cannoni da 127 mm da 25 calibri (Mk 10, 11, 13 e 17). Arma per la difesa a distanza ridotta di grandi navi, essenzialmente incrociatori e corazzate. Una volta era presente sulle corazzate americane assieme al pezzo da 127/51: questo stava in casamatta, mentre il 127/25 stava in postazioni aperte per la difesa aerea, essenzialmente erano sistemi semplici e leggeri, normalmente si trattava di installazioni singole aperte, mai di binati chiusi e tanto meno corazzati. Era un'arma maneggevole, molto rapida nell'azionamento e nella direzione, affidabile. Per questo era molto popolare anche come arma antiaerei. Però aveva dei limiti che poi ne decreteranno la decadenza. La sua canna corta era il principale, del resto essa derivava come prototipo da un vecchio Mk 3 da 127/31 con canna tagliata appositamente.
Entrò in servizio nel 1926, e fu la prima vera arma antiaerei delle corazzate e incrociatori americani. Pesava appena 1000 kg (peso della canna, 36 kg il peso della munizione completa, e rimase bene o male un cannone molto popolare anche durante la guerra. Il fatto che aveva una ridotta Vo significava che la vita utile arrivava a 3.000 colpi. La granata aveva una carica di lancio di circa 4,35 kg. La pressione di esercizio, poco più di 2.600 atm, era simile a quella del cannone da 51 calibri, malgrado la molto minore potenza (6 MJ).
Peso: circa 1.000 kg (solo canna). Cadenza: 15-20 RPM. Munizione: 23-25 kg. Peso HE: fino a 3,3 kg circa (le AP, con circa 0,7 kg, non erano disponibili per questo cannone). Vo = 657 m/sec. Gittata max: circa 13,2 km o oltre 8 km a.a. Peso affusto circa 10 ton, alzo fino a 85°.
3a generazione: -cannone da 127/38 mm Mk 12. Evidentemente il cannone ideale da 5 pollici ancora non c'era. Il 127/51 era mono-uso, lento nel tiro e non utilizzabile come antiaereo. Il pezzo da 127/25 era molto buono, ma come antiaerei. Come arma antinave, invece, aveva semplicemente una gittata insufficiente, che non era un problema da nulla già come cannone secondario, perché 12 km non sono semplicemente una gittata ridotta, ma proprio insufficiente, visto che la maggior parte delle battaglie navali si svolgeva sui 15-20 km, almeno di giorno, e che persino un cannone da 100-102 mm possedeva facilmente gittate sui 15 km, abbastanza per partecipare agli scontri navali, mentre il 127 corto poteva al più essere usato dopo avere serrato le distanze e questo significava correre grossi rischi. Così apparve questo cannone, che divenne rapidamente il miglior pezzo a doppio uso della II guerra mondiale, specie con direzione e spolette radar. Gli mancava un tantino di gittata, che era letteralmente intermedia tra quella del 127/25 e 127/51, ma era comunque apprezzabile in ogni ambito, sebbene questo tipo di armi dava ai cacciatorpediniere americani, così come il 120/45 ai loro cuggini inglesi, il minor raggio d'azione tra tutte le navi della categoria, inclusi i caccia tedeschi e giapponesi armati anch'essi con pezzi da 127 (ma più lunghi e meno versatili). Il tiro antiaerei era comunque buono anche sopra i 4.000 m di quota, circa il doppio di quella usualmente ottenuta dai 127/25.
Entrò in servizio nel 1934, peso del cannone 1810 kg senza culatta, cadenza 12-22 RPM. Munizione 23-25 kg. Il tempo per coprire 5.000 yd era di 8 secondi (con cannone con usura 'media' a 762 m/sec), quando il pezzo da 127/51 ci riusciva in 6,2 secondi. La gittata di 15,8 km arrivava in 69 secondi quando il vecchio pezzi da 127/51 ci riusciva in 48 secondi (a 17 km). Energia circa 7,8 MJ (cannone nuovo, sennò 7,3). stranamente, pur essendo molto meno perforante del pezzo da 127/51 come energia, in realtà poteva perforare 101 mm di acciaio a 5 km anziché 3; non solo, poteva perforare 51 mm (2 in) a 10 km anziché 7.
Peso: circa 1.810 kg (senza culatta). Cadenza: 15-20 RPM. Munizione: 23-25 kg. Peso HE: fino a 3,3 kg circa (le AP, con circa 0,7 kg, non erano disponibili per questo cannone). Vo = 792 m/sec. Raggio: 16 km, a.a. 11,8 km. Peso affusto: 13-15 t (singolo), 34-70 t (binato). La differenza di peso è tra 6,3 mm dello scudo dei cacciatorpediniere, e i 63 mm delle corazzate.
4a generazione: -cannone da 127 mm lungo 54 calibri Mk 16. Questo era un cannone da 127 mm postbellico, essenzialmente un ingrandimento del cannone da 127/38. Così facendo risolveva la scarsa gittata del modello da 38 calibri, per giunta aumentava largamente anche il peso della granata di per sé, per cui era davvero un'arma formidabile. Sulla carta. Benché fosse chiaramente un'arma a doppio impiego, era pesante e lento, e l'equipaggio non era contento di sfiancarsi caricando munizioni che pesavano molto di più di quelle precedenti, tanto meno quando c'era da fare del tiro antiaerei che per forza comportava un elevato volume di fuoco, che ovviamente affaticava i serventi in maniera accelerata. E' vero che i vecchi duelli tra artiglieria e aerei fatti di fuoco di sbarramento per lunghi periodi, non era più attuale con le tecnologie moderne e la precisione dei sistemi di tiro da una parte, e la velocità dei jet dall'altra. Però non era un cannone che potesse davvero dimostrare il meglio di sé, essendo gli esseri umani l'anello debole della catena del suo funzionamento. Occorreva qualcosa che potesse migliorare la situazione. Per il momento era un cannone entrato in servizio sulle portaerei Midway nel 1945, benché fosse stato progettato nel 1940 per le corazzate classe Montana.
Peso: circa 2.430 kg (senza culatta). Cadenza: 15-18 RPM. Munizione: 31,5 kg. Peso HE: fino a 3,5 kg circa (le AP, circa 1 kg). Vo = 808 m/sec. Raggio: 23,8 km, a.a. 15,7 km. Peso affusto: 33 t.
Non mancarono altri tipi di cannoni proposti: per esempio, l'Mk 65 e la sua versione binata, ad altissima cadenza di tiro, ma mai costruiti. navweaps.com/Weapons/WNUS_5-54_mk65.php
5a generazione: -cannone da 127 mm lungo 54 calibri, modello Mk 42. Questo era la soluzione al problema di cui sopra. Un cannone con alimentazione automatica, un sogno per tutti i cannonieri. Del resto all'epoca si riusciva oramai a rendere automatico ogni tipo di cannone fino al 203 mm. Alcuni erano affidabili, come il 203 mm degli incrociatori Salem, altri non funzionavano realmente bene, come nel caso dei cannoni da 127/54 Mk 42. Quest'arma ebbe inizialmente un livello di prestazioni eccezionale per l'epoca: ben 40 colpi al minuto. Questo era possibile grazie all'uso di un sistema di alimentazione che non solo era automatico, ma era anche sofisticato.
C'erano ben due sistemi di caricamento diversi, e questi caricavano a turno il cannone, così da dargli una cadenza di tiro paragonabile a quella che ebbe circa 15 anni dopo il Compatto da 127/54 italiano. Ma il cannone Mk 42 era dotato di due sistemi di caricamento e questo lo rendeva più complesso. Inoltre i primi cannoni automatici non funzionavano realmente bene in molti casi, e quest'arma si dimostrò poco affidabile. Così, quel che si era guadagnato da una parte, si era perso dall'altra. Inoltre, il cannone era sempre in installazione singola, ma nonostante questo, era molto pesante e ingombrante, anche perché sull'impianto erano presenti contemporaneamente due attrezzature di tiro, gli 'occhi di rospo', uno per il tiro anti-superficie, l'altro per il tiro anti-aereo. Spesso quest'ultimo veniva soppresso, perché i jet erano un pò troppo veloci per essere seguiti in quel modo, con il tiro locale che al più era da intendersi come misura d'emergenza. Un radar di tiro fu installato in qualche modello, ma senza molto successo, così il cannone restò ancorato sopratutto ai sistemi di tiro della nave. Troppo avanti come prestazioni per la sua epoca, si trovò la cadenza di tiro calata da 40 a 28 colpi al minuto nel tentativo di ridurre i guasti al sistema. In seguito è stato riportato a livelli più alti, ma mai come inteso in origine, tanto che è stato autorizzato solo per 34 colpi al minuto, oppure 17 se era usato un solo elevatore per volta. Nonostante il peso elevato dell'affusto, l'Mk 42 era simile in capacità di movimento al Compatto di 14 anni dopo, la direzione era a 40°/sec, mentre l'elevazione era a 25°/sec anziché 30.
Chiaramente, pur non essendo un'arma balorda, il cannone Mk 42 era ancora insoddisfacente per un servizio prolungato nel futuro. Entrò in servizio nel 1954, appena prima dell'epoca dei missili che avrebbero preso sempre più parte nella struttura delle navi del futuro.
Peso: circa 2.550 kg (senza culatta). Cadenza: 28-40 RPM. Munizione: 31,5 kg. Peso HE: fino a 3,5 kg circa (le AP, circa 1 kg). Vo = 808 m/sec. Raggio: 23,8 km, a.a. 15,7 km. Peso affusto: 66 t.
6a generazione: -cannone da 127 mm lungo 54 calibri, Mk 45. Questa era la prima arma davvero moderna della categoria, assieme al Compatto italiano da 127/54. E' entrata in servizio nel 1971, appena qualche anno dopo (e anzi, rispetto alle navi italiane, forse addirittura prima, visto che i Compatto vennero inizialmente esportati in Canada).
La differenza stava nelle esigenze. Gli americani pensarono che tutto sommato, il compito antiaereo non era un'esigenza assoluta per un'arma del genere, ora che quasi tutte le loro navi erano dotate di missili di qualche tipo. Così produssero un'arma che pesava poco più della metà del Compatto e pur avendone le stesse caratteristiche balistiche, aveva un sistema d'alimentazione e di movimento molto meno energico. La cadenza di tiro scendeva a soli 20 colpi al minuto, ma il cannone era piccolo, affidabile, leggero, senza equipaggio e senza sistemi di tiro locale, che al dunque sono di un'utilità piuttosto marginale, a meno di non avere emergenze tecniche a bordo, come guasti elettronici o danni in combattimento.
Si è dimostrato un'arma affidabile ed efficiente, così che ha sostituito l'Mk 42 nella marina americana. Il fatto di avere un'elevazione ridotta a 65° anziché 85, o di avere velocità di elevazione/direzione di 20 e 30°/sec anziché 25 e 40, o di avere solo 20 colpi al minuto anziché 40, o di non avere sistemi di controllo del tiro autonomi, non ha significato niente, rispetto alla semplicità, economia e affidabilità di quest'arma e al suo compito essenzialmente di arma anti-superficie, come nel caso dei cannoni inglesi da 114 mm prodotti con gli stessi criteri. Basti dire che la durata del cannone è passata da 3.000 colpi a ben 8.000. Metà cadenza di tiro, forse, ma quasi il triplo di durata.
Questa differenza di concezione è dimostrata da molti particolari; il cannone è alimentato da un solo tamburo di munizioni, mentre il Compatto ne ha addirittura 3 per un totale di 66 colpi. In passato i cannoni americani erano decisamente più rapidi come potenza di fuoco ma al prezzo della complessità, come si è visto. Durante gli anni '60, per non sottovalutare nessuna esigenza, venne proposto un cannone, l'Mk 65, sempre da 127/54, che era in alternativa all'Mk 45. Questo aveva una cadenza di ben 48 colpi al minuto con qualcosa come 8 caricatori a tamburo e circa 100 colpi disponibili pronti al fuoco. Non bastando ancora, venne anche proposto l'Mk 66, che era la versione binata di questo cannone, in cui c'erano soltanto due caricatori a tamburo, uno per cannone, ma ciascuno di essi portava ben 100 proiettili. In definitiva, non è stata certo la mancanza di tecnologia per migliorare e rendere più affidabile il disegno base del cannone Mk 42 con un nuovo sistema di alimentazione e un affusto migliore, a condurre ad un cannone molto meno potente ma evidentemente più adatto a navi quasi esclusivamente missilistiche. Del resto gli americani, a differenza della marina sovietica e italiana, non ci tenevano particolarmente a sovraccaricare le loro enormi navi di armamento. Magari al posto loro gli ammiragli italiani avrebbero trovato più adatto l'Mk 66 che l'Mk 45, anche se dubito che avrebbero potuto installarlo sulle fregate Lupo!
Peso: circa 1.615 kg. Cadenza: 20 RPM. Munizione: 31,5 kg. Peso HE: fino a 3,5 kg circa. Vo = 808 m/sec. Raggio: 23,1+ km, effettivo sui 15 km, a.a. effettivo 7 km. Peso affusto: 22 t.
7a generazione: -cannone da 127 mm lungo 62 calibri Mk 45 Mod 4. Questo è lo sviluppo dell'Mk 45, capace di sparare a distanze maggiori e previsto originariamente per un proiettile molto sofisticato, con oltre 100 km di gittata, che peraltro non si è mai dimostrato realmente conveniente dato che più che un proiettile a gittata prolungata è un'arma missilistica tirata da un cannone. Tanto che alla fine il progetto è stato addirittura interrotto. La gittata è di 38 km anche con le munizioni convenzionali, con una carica di lancio di oltre 11 kg anziché 8. E' chiaramente un'arma solo offensiva, con quel tanto che basta di automazione per rendere possibile un tiro rapido, ma niente di più. Praticamente tutte le condizioni sono come quelle dei cannoni da 127/54 Mk 45, ma la velocità iniziale con i propellenti potenziati è di circa 1052 m/sec.
2-9-18:
Lo stesso vale per tanti altri cannoni con relative 'genie'.
Nel caso dei cannoni inglesi... un quattro e mezzo va sempre bene.
1) un modello da 4,5 pollici apparso durante la guerra: l'Mk 1-5 da 114/45 mm. Caricamento manuale, non molto efficiente nel sostenere forti cadenze di tiro, ma sempre meglio del più pesante 133 mm e più potente del 102 mm almeno nel tiro antinave. Però il caricamento a mano era comunque pesante per sostenere un tiro rapido a lungo.
2) un modello da 4,5 pollici, l'Mk 6, che era previsto fin dall'inizio per innovazioni importantissime: torretta interamente chiusa, collegamento per il tiro diretto dalle direzioni di tiro della nave, e sopratutto alimentazione automatica. Ma quest'ultima, come nel caso del cannone Mk 42, non si è dimostrata molto affidabile.
3) arriva quindi l'Mk 8 da 114/55 mm, altro cannone da 114 mm della nuova generazione. Più specializzato nel tiro anti-superficie, ma più leggero, affidabile ed efficiente, è rimasto con il suo bizzarro calibro, il cannone tipico della RN e dei suoi sempre più rari clienti 'all british'. Comunque sia, con una velocità di spostamento di circa 38 e 42°/sec è un'arma molto rapida nell'azione e capace di tirare 90 colpi in 7,5 minuti. Il tempo di reazione è inferiore a 10 secondi, ma l'alzo è limitato a 55°. Nell'insieme è un'arma un pò a metà strada tra le caratteristiche dell'Mk 45 e quelle del Compatto da 127 mm. Rispetto a quest'ultimo è inferiore in tutti i contesti, ma pesa 7 tonnellate in meno. Notevole è che il cannone NON è raffreddato ad acqua, per ridurre il peso dell'affusto, e malgrado questo è capace di cadenze sostenute molto rispettabili, grazie alla migliorata metallurgia. Altrettanto notevole è che esso derivi niente di meno che dal cannone Abbot da 105 mm dell'esercito... ma allora, visto che la Vosper produceva molte motovedette lanciamissili, invece di lasciarle equipaggiare dai 76 italiani, non potevano... ridurre il 105 a più piccola taglia, così come l'hanno ingrandito? Era anche più facile, presumibilmente. Bah.
C'é stato anche un cannone da 5 pollici navale inglese, ma è un aggeggio preistorico: navweaps.com/Weapons/WNBR_5-25_mk1.php
MA è roba preistorica (tardo XIX secolo).
Caratteristiche dei vari cannoni inglesi:
Peso: Mk 1-5 Mk 6 Mk 8
Cadenza: 2.890 kg 2.860 kg 2.400 kg
Munizione: 25 kg 25 kg 21 kg
Peso HE:
Vo = 746 m/s 746 m/s 870 m/s
ROF: ca 12 RPM 24 RPM 20-26 RPM
Raggio: 18,9 km 18,9 km 22 km
Peso affusto: 11-46 t 44 t 27 t
Poi abbiamo i cannoni francesi...
In questo caso il calibro di riferimento è il 100 mm, benché, anche se non molti lo ricordano, nel secondo dopoguerra è stato anche costruito un 127/54 mm.
navweaps.com/Weapons/WNFR_5-54_m1948.php
Era un'arma ad alto angolo, con 22 km di gittata, 15-18 RPM e munizioni americane. Verrà presto soppiantata dai cannoni da 100 mm automatici.
I primi cannoni da 100 francesi erano modelli ben poco conosciuti, come questi: navweaps.com/Weapons/WNFR_39-45_m1892.php
I cannoni degli anni '30 e '40 erano per lo più del Mod 1930 da 100/45 mm.
Peso: 1.620 kg, proiettile da 13,5 kg HE, Vo 780 m/sec; ROF 10-16 RPM; raggio 15.900 m; peso affusto (binato): 13,5 tonnellate.
Abbiamo un modello di transizione, utilizzato nel dopoguerra: Il mod. 1945 da 100/55 mm. Arma con migliori qualità tecniche, asservita al radar e con sistemi di alimentazione munizioni migliorati.
Peso: 1.840 kg, proiettile da 13,32 kg HE; Vo 855 m/sec; ROF 20-25 RPM; gittata 17,2 km e peso affusto 26 tonnellate (binato)
1) il primo modello realmente post-bellico è stato prodotto negli anni '50, naturalmente escludendo le armi non automatiche prebelliche. E' stato efficiente a sufficienza per diffondersi largamente nelle marine centro-europee e pure alcune latine. Questo era il Modello 53 da 100/55 e poté sostituire sia il 127 che il 57 mm come arma multi-uso, senza più fare distinzione tra artiglieria pesante e leggera a.a. Una buona scelta, tutto sommato. Il Mod 64 aveva un aumento del 30% della cadenza di tiro grazie ad ulteriori migliorie della meccanica, veramente un prodigio per un'arma così compatta ma di calibro piuttosto consistente. E fu così che essa ebbe vasto successo anche all'export, incluse nazioni quali Germania Ovest e Portogallo.
Peso: ? kg, proiettile da 13,5 kg HE, Vo 870 m/sec; ROF 60-78 RPM; raggio 17.200 m; peso affusto (binato): 13,5 tonnellate.
2) dopo di che è apparso un cannone ben più moderno, il Mod 68, più compatto e automatizzzato. Il peso dell'affusto è di 22 tonnellate. Per il resto le caratteristiche sono simili, inclusa la cadenza di tiro di 60 RPM, poi con la versione CADAM aumentata sui 78-80. Questa apparve a circa la metà degli anni '80, più o meno come il Super Rapido italiano da 76 e il Bofors Mk 3 svedese da 57 mm. In effetti, un'arma da 40 che tira 450 colpi/min, o una da 57 che spara 220 RPM, una da 76 che tira 120, o una da 100 che tira sugli 80 colpi/min, sono tutti disegni piuttosto comparabili come progresso tecnico.
3) Ma la vera risposta ai cannoni italiani e simili è stata, piuttosto, il modello Compact, sempre da 100/55 mm, sempre con le stesse prestazioni, ma con numerosi miglioramenti. Sebbene non abbia avuto totalmente successo e sia stato addirittura rimpiazzato sia sulle fregate saudite che su quelle francesi tipo FREMM, con l'SR da 76 mm (ma perché? Un cannone più grande potrà comunque fare cose migliori rispetto ad un'arma di calibro minore, o no?), esso è un cannone molto potente. Cadenza di tiro a seconda delle versioni, tra 60, 78 e addirittura 90 RPM. Esso ha 42 colpi pronti al tiro, ma nelle versioni più spinte (è stato adottato SOLO da nazioni estere) arriva a 90-114, inoltre può scegliere tra 3 tipi diversi di munizioni. Il peso è solo di 19 tonnellate, considerando solo la torre abbiamo sui 14.000 kg. Inoltre ha un'elevata rapidità di movimento: circa 35°/sec elevazione e addirittura 50°/sec direzione, contro quasi 30 e 40°/sec dei modelli precedenti. Sebbene abbia avuto poco successo, è stato prodotto fin dal 1982 (anche prima del Super Rapido) e la Cina ne ha fatto una copia quasi identica.
Poi questa genia di cannoni si interrompe con l'arrivo dei 76 mm sulle navi francesi, e in seconda battuta, sulle navi saudite ammodernate. Ma c'é ancora una speranza: i cinesi ne fabbricano una loro versione, piuttosto largamente prodotta.
E i cannoni russi: la dinastia del 130
L'URSS ha avuto un gran numero di famiglie di cannoni: da 57, 76, 100 e 130 mm. Qui seguiamo l'arma più importante, che tutto sommato è il 130 mm (di stretta misura sugli altri tipi). Il primo modello non era un granché, comunque potente per l'era: il Mod 1913 da 130/55 mm.
Aveva circa 15 km di gittata a 20°, e tirava colpi a 36 kg.
navweaps.com/Weapons/WNRussian_51-55_m1913.php
Negli anni '30 comparve una nuova arma da 130 mm, il Mod 1936 da 130/50 mm.
Malgrado la canna più corta, aveva prestazioni maggiori, 12 RPM, 25 km di gittata ( con munizioni da 33 kg) e gli affusti pesavano tra 11 e 48 ton. Ma generalmente non era un'arma DP.
1) il primo modello da 130 mm automatico è stato il Mod 57 da 130/58 mm, con una grande torretta da 130 mm binata e radar di controllo del tiro. Grandemente migliorata rispetto agli altri modelli, aveva una cadenza semi-automatica di 10-15 RPM, un sistema di controllo tiro sofisticato e una torretta chiusa, potendo tirare fino a grande distanza le munizioni antiaerei e antinave. Quelle antiaerei fino oltre 23 km, quelle antinave da 33 kg addirittura a 27,7 km. La torretta pesava sulle 57 tonnellate, notevolmente meno della torre singola da 127 Mk 42!
La velocità di alzo e di brandeggio (15 e 20°/sec circa) era pari, nondimeno, alla metà circa di quella dell'arma americana, così come la cadenza di tiro. Però era senz'altro un'arma potente e che poteva competere con quelle occidentali. L'affusto era stabilizzato triassialmente e aveva sia un radar di tiro che un sistema ottico.
Tirava a 950 m/sec le sue munizioni, per cui non poteva avere un'elevata vita utile della canna. Nondimeno, essa era decente e superava largamente quella dell'arma precedente, che andava poco oltre i 100 colpi!
Da rimarcare che il cannone derivava un modello tedesco da 127 mm a.a. e che ha dato poi origine al formidabile cannone M-46 a lunga gittata per uso campale, a tutt'oggi apprezzato e di grandi qualità belliche.
La Cina ha costruito queste armi per i suoi caccia Luda, ma ovviamente è oramai un sistema obsoleto.
2) il secondo modello importante è stato l'AK-130 da 130/70 mm, cannoni per i cacciatorpediniere missilistici, pesanti ma potentissimi. Binati da circa 100 tonnellate con 180 colpi pronti, circa 80+ RPM e direttore di tiro automatico, ma anche con controllo locale, che è un must per tutti i cannoni sovietici. Spesso ci sono anche comandi di movimento manuali, evidentemente la sopravvivenza anche in caso di guasti gravi o danni erano molto sentiti.
Stranamente, la gittata indicata è di soli 23 km con le munizioni da 33 kg, a causa principalmente della riduzione della V0 che passa da 950 a 850 m/sec; ma anche così, è una velocità maggiore di quella dei pezzi occidentali da 127, quindi perché non deve avere una portata superiore? Specie considerando l'eccellenza raggiunta proprio con i cannoni da 130 mm precedenti. Il fatto che non sia particolarmente elevata la gittata rispetto alla lunghezza della canna, può far pensare che seomplicemente non si sia voluto 'calcare' troppo la mano come capacità, per conservare l'arma in termini di vita utile e affidabilità. L'affusto, pesantissimo, è relativamente lento rispetto a quello delle altre armi specificatamente a.a. ma forse questo non è un grande problema, data la potenza di fuoco a lungo raggio dell'arma. Alzo fino a 80°, velocità 25 e 25°/sec.
Attualmente è presente anche un cannone singolo e con cupola stealth derivato dallo stesso tipo, simile all'Mk 45 e al Compatto LW italiano.
Discorsi simili sono disponibili anche per i cannoni da 57, 76 e pure 100 millimetri. Tutti hanno avuto almeno 2 o 3 generazioni. Ma non è questa la sede per approfondire la questione (o almeno, così la penso io).
Comparazioni tra i cannoni russi da 130 mm più moderni:
Mod 36 L50 Peso: ? kg, proiettile da 33 kg HE, Vo 870 m/sec; ROF ca 12 RPM; raggio 25.000 m; peso affusto (binato): 48 tonnellate.
Mod 57 L58 Peso: ? kg, proiettile da 33+ kg HE, Vo 950 m/sec; ROF 10-15 RPM; raggio 27.700 m; peso affusto (binato): 57 tonnellate.
AK-130 L70 Peso: ? kg, proiettile da 33+ kg HE, Vo 850 m/sec; ROF 40-43 RPM; raggio 23.000 m; peso affusto (binato): 102 tonnellate.
E i cannoni italiani da 76 mm... mai più senza!
Di artiglierie la storia militare italiana è stra-piena, sia nazionali che d'importazione. Di cannoni da 76 mm c'erano molti tipi anche prima della II GM, ma questi sono i principali sistemi prodotti a tutt'oggi. I cannoni da 127 mm non hanno una vera 'genealogia', visto che in pratica sono apparsi, come disegni, soltanto con il Compatto. In realtà i primi cannoni automatici non sono nemmeno questi. Avrebbero dovuto essere le mitragliere o cannoni, da 65/64 mm, che però ebbero solo un sistema di alimentazione manuale. Era questo il primo passo verso il fuoco automatico con armi di grosso calibro. Poi, nel dopoguerra, si concretizzarono altri due disegni, entrambi anch'essi, legati alla Marina. Il 130/45 venne reso automatico, con ben 30 RPM anziché i 6 del tipo originale. Quest'arma venne posta solo sul Garibaldi una volta aggiornato, studiata negli anni '50 ed entrata in servizio nel 1961, chiaramente era simile al cannone Mk 42 americano, anche i proiettili erano di peso pressoché identico (sui 32 kg), malgrado il calibro maggiore. La Marina ottenne anche, per la protezione delle proprie basi, un 90/50 mm automatico. Stranamente, malgrado la differenza di calibro e peso, la cadenza di tiro era anche qui, di 30 RPM.
Ma nessuna di queste armi ebbe un grande successo e non durò a lungo in servizio. Quindi andiamo con la vera 'genealogia', i cannoni da 76 mm.
1) il primo modello è l'SMT automatico, e insoddisfacente al contempo, degli anni '50. Apparve su alcune fregate/corvette italiane.
2) il secondo modello è il Sovrapposto, della OTO Melara, costruto negli anni '50, ma anche questa 'doppietta' non ha avuto successo perché ha avuto una scarsa affidabilità di funzionamento, malgrado garantisse sui 120 RPM (come il Super Rapido attuale).
3) poi è stata la volta del cannone MMI da 76/62, di maggior ruccesso e semplicità, ma pur sempre un'arma complicata, pesante, poco popolare al di fuori della MMI, diciamo pure che non ha avuto alcun successo all'estero. Entrata in servizio attorno al 1960, è andata male nell'export, ma di sicuro ha avuto parecchi ordini (fino a 8 per nave!) nelle unità italiane. Da notare che nonostante un peso quasi doppio (12 ton vs 7,5) questo cannone aveva velocità di alzo e direzione di 40 e 70°/sec, mentre il successivo Compatto, da 7,5 t, si sarebbe limitato a 'solo' 35 e 60°/sec. Erano i tempi in cui si brindava se i cannoni tiravano 10 colpi senza incepparsi.
4) il terzo modello è stato il Compatto del 1969 circa. Finalmente un progetto utile, dopo 20 anni di studi, che ha poi fatto il pieno di ordini per mancanza di alcun concorrente, né francese (che pure avevano il 100 automatico), o svedese (malgrado il pezzo da 57 mm appena più piccolo e anche il 120 mm automatico, sia singolo che binato e persino un ignoto cannone navale chiamato TAK-76 ), o inglese (con il pezzo da 114 mm). Solo i sovietici hanno fatto qualcosa del genere, dopo che i 76/70 inglesi erano diventati troppo pesanti e complessi per le nuove motomissilistiche, costruite sopratutto da Germania, UK e Francia,ma stranamente, senza armi per equipaggiarle. Così è arrivato il Compatto italiano, che pur con diversi limiti, ha riportato una quantità di contratti impressionanti.
6) poi è arrivato il Super Rapido nel 1988 circa. Come già per il Compatto, cursiomente, all'inizio la MM non ha avuto molto interesse per quest'arma. Nel caso precedente, probabilmente perché non veniva vista come utile perché c'erano già parecchi cannoni da 76 MMI, mai rimpiazzati dai pur molto superiori Compatto, malgrado siano molto più automatizzati e compatti, per l'appunto. In questo caso, perché erano stati da poco adottati i Dardo, i primi CIWS europei se non occidentali, e che sembravano già efficaci per qualsiasi ruolo. E' strano comunque, come se nell'aggiornamento degli incrociatori italiani nel 1976-83, gli oramai obsoleti MMI siano rimasti mentre circa 10 anni dopo si è deciso di sostituire i molto migliori Compatto con i Super Rapido sui cacciatorpediniere. Bah!
Inoltre sono apparsi diversi altri cannoni come il Sovraponte, le versioni stealth con cupolino sfaccettato, e addirittura il tipo con proiettili teleguidati DART/DAVIDE e la versione 'ridotta' del Vulcano, con ben 40 km di gittata. Non si può negare che abbiano cercato in tutti i modi di usare il successo di quest'arma, propiziato, come il precedente trionfo con il Mod 56 da 105 mm, dalla totale mancanza di concorrenza nel settore, che pure non è esattamente una nicchia di altissima tecnologia.
Peso (Compatto): circa 7,6 ton (senza munizioni); v0 925 m/sec; cadenza 85 RPM.
E i kanoni Sfedesi?
Questa oramai è una genia morta, in realtà dovremmo parlare dei pezzi da 40 o da 57 mm. MA siccome entrambi paiono più mitragliere glorificate che cannoni veri e propri, preferisco parlare dei pezzi da 120 mm, ottime realizzazioni della celebre Bofors, anche se a dire il vero, non per questa categoria di calibri. Ed è un peccato, perché meriterebbero.
Il primo modello da 120 mm era il 120/50 Mod 1924 che fino a non molto tempo fa era ancora utilizzato come difesa costiera. Caratteristiche salienti, specie per un'arma del 1924 ed entrata in servizio nel 1928, erano: 10 RPM, proiettili da 24 kg lanciabili a 900 m/sec con gittata massima di ben 19.500 metri, con un'elevazione di appena 30 gradi. Era un degno rivale dei potentissimi cannoni italiani paricalibro e dei molto più tardi pezzi inglesi da 120/50.
In seguito ne fu esportata una versione binata in Polonia. Mentre nel dopoguerra apparve un'altra arma, la 120/50 mm. Questa era il Mod 1942 da 120/50 mm.
Aveva canna analoga, ma solo 850 m/sec e questo comportava una gittata inferiore, però era semi-automatico e tirava 20 RPM. Proiettili da 23,5 kg a 19.100 m, ma solo all'alzo massimo di 45°.
Un gioiello della tecnologia Bofors era senz'altro il Mod 1950 da 120/50. Questo era un cannone interamente automatizzato, capace di tirare 42-45 RPM per canna, e normalmente usato in affusti binati pesanti 65 t (poi ridotti a 52 semplificando l'affusto, per esempio senza il diesel d'emergenza e controllo di tiro locale). Cadenza di tiro 42-45 RPM, alzo 40°/sec e rotazione 25°/sec, elevazione fino a 80°.
Un'ottima arma senza dubbio, stesse doti della precedente in termini balistici, con 19,1 km per proiettili da 23,5 kg (ma solo con V0 di 825 m/sec, leggermente ridotta rispetto a prima). Quando fu analizzato dai tecnici inglesi nel 1953 fu trovato però troppo pesante (eh sì che il 114 Mk 6...), rumoroso e senza tenuta di gas sufficiente. Mah! Diciamo che non volevano comprare straniero, e finiamiola lì! Quest'arma, sicuramente la migliore tra i pezzi sopra i 100 mm dell'epoca e per vari anni a venire, era semplicemente superiore rispetto alla concorrenza, eppure venne adottata solo da Olanda (in particolare, per i potenti caccia tipo Tromp), Svezia e qualche altro cliente, come il Perù.
Il succesivo Mod TAK-120, da 120/46 mm, è una versione estremamente compatta, capace di tirare CON UNA CANNA SOLA, 80 RPM. A dire il vero, esso deriva da un cannone terrestre automatico e da 120 mm, ovviamente un flak pesante, che tuttavia non ha avuto molto successo: il Luftvärnsautomatkanon 4501, se volete sentire qualcosa in più, andate in questa pagina: http://beyondthesprues.com/Forum/index.php?topic=7644.0
Il peso è ridottissimo, così come l'ingombro. Ma per ottenere questo non si è potuto conservare tutto quanto: il cannone è lungo solo 46 calibri, velocità iniziale e peso proiettile inferiori rispetto ai vecchi tipi. Però è un'arma da 120 automatica utilizzabile anche da cannoniere. E' anche dotata di ben 52 colpi pronti al tiro e ha un alzo di 80°, e persino 6 rotaie per razzi illuminanti laterali. Velocità di elevazione: 32°/sec, di brandeggio 40°/sec. Scudo d'acciaio da 4 mm, alimentazione elettrica con punte d'uso di oltre 150 kW. Arma veramente eccezionale, non sfigurerebbe con tanti concorrenti moderni.
Quasi oltraggioso è che le navi finniche con questo cannone sono state riequipaggiate con l'ultimo modello Bofors da appena 57 mm.
Anche la data è importante: progettato nel 1963, e provato già nel 1967, un vero 'super-rapido' ante-litteram.
Caratteristiche del TAK 120 (tra partendsi quelle del Mod 1950).
Mod 50 L50: proiettile da 23,5 kg HE, Vo 825 m/sec; ROF 42-45 RPM; raggio 19.100 m; peso affusto (binato): 52-65 tonnellate.
TAK-120 L46 proiettile da 21 kg HE, Vo 800 m/sec; ROF 80 RPM; raggio 18.500 m; peso affusto (binato): 28,5 tonnellate (+razziere e munizioni)