26-11-18
Tra i tanti misteri irrisolti e probabilmente irrisolvibili della vita c'é quello che Fossati identificava con il 'maledetto muro' che tutti quanti abbiamo nella testa. Evidentemente esso ha una sua funzione biologica o logica, perché è difficile capire come mai tante persone, anche intelligenti e preparate, pretendano di piegare la visione della vita e delle cose secondo la propria interpretazione di quel che è giusto o meno. Ovviamente, quelle persone (cioé più o meno tutti noi) sono convinte che quella sia l'unica modalità in cui si possano vedere le cose. Oppure sono proprio in malafede e lo fanno per tornaconto. Però sono pur sempre delle persone che agiscono in certo modo perché, nel loro modo di capire il mondo, si tratta di qualcosa di giusto e giustificabile.
Dentro questa casistica c'é tutto quel che siamo e facciamo. C'é la bugia del bambino preso con le mani nella marmellata, come quella di gente quale l'emerito Pasqualino Rossi, preso col sorcio in bocca in un giro di mazzette. Lui, N.2 di AIFA, che prende mazzette per tenere un medicinale in commercio (l'Aulin, all'epoca vera panacea per ogni male) in commercio. Tanto poi il processo per lui (e l'altra quarantina di gaglioffi, presumo), Guariniello dovette spostarlo a Roma e lì nell'arco dei successivi 7 anni, è rimasto talmente immobile da andare a prescrizione senza processo. Ovviamente di questo non si parla, perché Rossi non è un dottor Miedico qualsiasi, è uno del Sistema. E così la Lorenzin, quella preoccupata che gli italiani non fanno abbastanza vaccini, l'ha mandato a rappresentarci in Europa, perché lui 'conosce le lingue'.
https://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_05/dirigente-prescritto-corruzione-rappresenta-italia-ue-433b79b8-8a6e-11e6-8935-fd9af6958684.shtml
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-af09c2fe-9562-42e5-90c2-5b9456f326b3.html
Insomma, se siamo rappresentati da Pasqualino Sette Mazzette, è grazie alla prescrizione e alle 'strane dimenticanze' di un tribunale, noto come Porto delle Nebbie, che è poi lo stesso che ha messo sotto torchio, quasi due anni fa, Virginia Raggi per il NULLA più conclamato, con tanto di interrogatorio di quasi 9 ore. E la stampa fuori che parlava di incredibili scandali, e tutti a commentare come se fosse la moglie di Himmler.
Ma Virginia è una Donna con la D maiuscola, e l'ha dimostrato. Altri, femmine e maski, dovrebbero nascondersi per avere fatto crimini ben peggiori di quelli a cui lei è stata accostata. Eppure non si vergognano e sopratutto, nessuno o quasi glieli ricorda.
Questo è uno dei tanti esempi, chiaro. E nemmeno il più grave. Però è incredibile come quella faccia di tolla della Lorenzin, o De Lorenzin (più assonante con il celebre quasi ominimo ministro finito in galera per mazzette, e anch'esso autore di una riforma dei vaccini), l'abbia promosso e mandato a rappresentarci a livello internazionale. Chissà gli investigatori (e Guariniello) come si sono sentiti frustrati a vedere vanificata un'indagine come quella che avevano meritoriamente fatto a carico di un tale soggetto.
Ce ne sono tanti altri, dicevo. Si può arrivare anche a Stalin, o a Pol Pot, e alle loro incredibili azioni genocide, nei confronti oltretutto del loro stesso popolo. Le Purghe staliniane annientarono l'80% degli ufficiali dell'Armata Rossa, così a nulla valsero i 20.000 carri e altrettanti aerei disponibili quando i tedeschi attaccarono nel '41: la maggior parte delle divisioni era comandata da gente a stento esperta da dirigere un battaglione, e con ordini rigidissimi e irrealistici.
Ci sono anche 'mostri minori', come il celebre Dracula. O meglio, la sua versione storica. Vlad Dracula, ovvero figlio di colui che ha l'ordine del Drago. Che è per l'appunto il nome con cui conosciamo il despota che governò nel XVI secolo nei Balcani, e che era ben noto con l'orrendo soprannome di Vlad l'Impalatore. Tempo fa diedero ben due documentari su di lui. Incredibile ma vero, non se ne sono più rivisti di altri, sul tema, mentre al contempo quelli lì, pur fatti molto bene, sono spariti. Ma dove vanno a finire tutti questi documentari 'd'epoca'? Boh. Su Raistoria, se sono fortunati, oppure parte di Ulisse del sempreverde Alberto Angela, che si sposta nello spazio e nel tempo nemmeno come il Dottor Manhattan, tanto che questa primavera Raitre ha dato per l'ennesima volta, la puntata di Hiroshima, già vista nel 2005 e (almeno) 2008. Forte Angela, una settimana ha 50 anni, un'altra 30, un'altra ancora 40. Ma funziona lo stesso, anche se dopo l'ultima serie (dove è rimasto senza barba, forse perché solo i sauditi riescono a tingersi anche quella), ha deciso di smettere (mah...).
Vlad Dracula era decisamente un sanguinario, eppure al contempo aveva a cuore la salvezza delle anime: fece costruire ben cinque monasteri. E al contempo, sterminò quasi il 10% della popolazione a lui assoggettata nei suoi anni di regno.
Ce ne furono altri, come Ivan il terribile, ma anche Pietro il Grande, Oliviero Cromwell, Cortez e così via.
Poi ci sono le persone normali, della vita di tutti i giorni. Che magari diventano talmente sballate, nella loro testa, da uccidere i figli come Medea. Se si suicidano come l'infermiera di Aosta, rifuggono dalle loro responsabilità terrene e gli fanno pure il funerale assieme ai figli, che poi sono stati uccisi propri da loro!
Mi chiedo: ma se esiste un Aldilà, la madre... andrà in Paradiso con i figli? Oppure farà la fine che in genere si immagina per un padre che facesse lo stesso criminale gesto? Oppure sono buonisti anche lì?
Se invece le donne non si uccidono e non si chiamano Panarello, allora possono sempre sperare nell'incapacità di intendere e di volere, con cui fior di figlicide sono state rimesse in libertà anche se avevano pianificato la strage. E poi leggi i giornali. Unisci i puntini e pensi: una donna che uccide il figlio, una giudice che l'assolve, e una giornalista che la compatisce con termini oscenamente 'morbidi'.
Come nel caso di Laura Pettenello .
http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2014/02/07/news/uccise-il-figlio-annegandolo-assolta-1.8623420
Sentite che prosa:
Di fronte all’abisso che si stava spalancando sotto di lei non è riuscita a restare aggrappata a quel cavo teso che avrebbe potuto segnare il confine tra la vita e la morte, tra il sorriso di un bambino di 16 mesi e la pietra che ora porta il suo nome in un cimitero. Laura Pettenello, la commercialista romana accusata di aver ucciso suo figlio, il piccolo Federico Cassinis, tenendolo sott’acqua per otto lunghi minuti nel mare della Feniglia, non aveva visto che quell’acqua era colorata d’azzurro e che i raggi del sole ballerini disegnavano una danza sulla superficie.
Vedeva l'Abisso LEI, scrive la GIORNALISTA (femmina, naturalmente), MICA IL BAMBINO CHE STAVA ANNEGANDO IN MARE!!!
Otto lunghi minuti. Uno in più del record di Umberto Pelizzari, tante volte il bimbo fosse particolarmente 'dotato'. Poi basta, è morto per davvero e la missione killer è finita lì.
E cosa fa la brillante giustizia italiana? Ma l'assolve, ovviamente! E condanna il MARITO per non avere saputo 'impedire' il triste evento. La mamma no, lei ha solo pianificato l'uccisione con tanto di ricerche in internet, ma non sapeva quel che faceva.
Vedeva l’abisso, lei. Vedeva un colore che non ha colore, vedeva nero. (e il figlio, invece, stava vedendo... blu scuro?)
Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Montesarchio, è uscita dall’aula al terzo piano del tribunale con lo sguardo sicuro di chi ha fatto una scelta che non poteva essere differente. Laura Pettenello è stata assolta perché incapace di intendere e volere al momento dell’uccisione di suo figlio.
Sul tavolo del giudice sono finite, in questi due anni e mezzo, montagne di carte. Perizie, incontroversibili. Che raccontavano la malattia della donna, una malattia che ha un nome, psicosi affettivo puerperale biologica che l’ha spinta a uccidere il suo bambino.
CASPISTA. Capito che malattia? Con un nome chilometrico come questo, chiunque è autorizzato a farsi assolvere.
IL Marito, invece, è stato condannato per 'concorso esterno in omicidio volontario'. NOTARE bene: ma come, la mamma uccide il bambino ed è 'incapace di intendere e volere', e però il babbo è condannato per concorso in 'omicidio volontario'? Ma come, l'omicidio volontario c'é ma l'omicida 'volontaria' no?
E il bello 'è che A- gli hanno dato solo 8 mesi, francamente pochissimi per un reato del genere e B- la sua colpa è quella di non avere 'prevenuto' tale evento delituoso, ma allora, come mai non è stato condannato in primo luogo il dottore, che pure seguiva la donna? Se non lo sapeva lui, doveva saperlo il marito, il nome chilometrico che tutte assolve? Se la moglie aveva già provato ad affogare il bimbo, perché non si è incolpato anche il dottore che 'la seguiva'?
Ma per fortuna c'é la giornalistA che mette i puntini sulle I e ricorda la 'vera' vittima di quel giorno.
il piccolo Federico è morto annegato giù da un pedalò, spinto dalle mani della mamma che lo avrebbe invece dovuto crescere. Laura, quando ha tenuto Federico fermo sott’acqua non si rendeva conto di quello che stava facendo. Non c’era Federico, probabilmente tra le sue mani. Non c’era suo figlio, il terzo, l’ultimo arrivato e tanto voluto. C’era lei e forse il mare. C’era la sua psicosi che l’aveva portata a cercare su Google un metodo sicuro per uccidere il suo bambino. A leggere pagine dove si parlava appunto della morte dei bambini per annegamento....
La donna, fino ad agosto è rimasta ricoverata in una clinica specialistica. È tornata a casa. Laura non è pericolosa, non potrà più fare male a nessuno. Non potrà nemmeno dimenticare di aver dato e tolto la vita al suo bambino, che quel giorno, sul pedalò forse, avrebbe voluto soltanto imparare un gioco nuovo, al sicuro tra le braccia della sua mamma.@francegori
Chiaro no? A chi interessa della vita del bambino? Alla giustizia? No. Alla giornalista? No. Alla madre? Evidentemente NO.
Adesso sarebbe facile paragonare l'ergastolo che ha preso Bossetti. Il fatto che non era il genitore ha una qualche aggravante in sé? O forse è più grave che sia un genitore l'assassino? Eppure per Bossetti nessuno ha parlato di 'incapacità di intendere e volere'. Eppure la sua 'pianificazione' è stata minore di quella 'signora' dei Parioli.
Non fa impressione? A me tanta. Tantissima. Nell'immaginario di tutti, l'uomo che uccide, peggio se padre, è un mostro che non merita pietà. La madre, invece, è una vittima delle proprie debolezze. E meno male che abbiamo l'articolo 3 della Costituzione che ipocritamente ci dice, che tutti sono uguali davanti alla Legge. Ma come diceva il mio compianto prof di Diritto, il grande Baldetti, se la legge è uguale per tutti, non tutti sono uguali davanti alla legge. Infatti.
Ma almeno, un pò di onestà intellettuale nel raccontare una cosa OGGETTIVA come un omicidio pianificato, no?
I mostri non possono che essere maschi.
Pensate che proprio il fine settimana scorso le donne hanno sfilato frignando delle 'diseguaglianze' che le penalizzano, della violenza, e della legge che non le protegge. Queste suffragette, ovvio, non hanno perso 5 secondi a dimenticarsi della 'mamma' infermiera di Aosta, che ha concepito nella sua insanità l'offesa peggiore per 'vendicarsi' della presunta infedeltà del marito.
Hanno anche avuto la faccia tosta di lamentarsi che i numeri della Polizia di Stato 'sottostimino' la violenza sulle donne. Non gli bastano i 32 'femminicidi' e nemmeno la mole impressionante di denunce che la stessa PS ammette, nel suo sito, essere per la maggior parte false.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/24/femminicidio-perche-le-donne-continuano-a-morire-dati-falsati-si-sottovaluta-la-violenza-degli-uomini/4787723/
Calerebbero negli ultimi 8 mesi i reati di stalking (-15,5%), i maltrattamenti in famiglia (-4,47%), le violenze sessuali (-6,65%), le percosse (-11,25%).
Emergenza finita? Nemmeno per idea!
Persino il presidente Mattarella è intervenuto, oggi, a dire che bisogna incentivare a 'denunciare'. Ma vista la natura delle denunce, è un'apologia di reato o cosa?
Violenza sulle donne, Mattarella: "Ancora poche denunce, bisogna incentivarle soprattutto negli ambienti di lavoro" - Il Fatto Quotidiano
E il ministro della Giustizia Malafede, oramai soggiogato come un piddino qualsiasi al duo delle meraviglie Hunziker- Bongiorno, che fa? Fa il telefono Rosa con linea Rossa. MA COME: lo stesso Stato dice che l'emergenza non esiste e questi che fanno, agiscono come se fossero in emergenza?
Ma a che gioco giocano questi soggetti? Anzitutto la Bongiorno, quella di Andreotti Assolto-assolto-assolto, ha capito o no che è ministra della P.A. e NON della giustizia? La Hunziker e lei hanno un'associazione 'paritaria' chiamata Doppia Difesa. La figuraccia che hanno fatto quando Selvaggia Lucarelli (nientedimeno) ha provato a 'contattarli', è stata epica quanto a impossibilità pratiche di risposta. A che gioco giocano, dunque?
Ma più in generale, come si giustifica il fatto che si chiede PARITA' DI DIRITTI, e al contempo, si invocano leggi SPECIALI per favorire le donne in ogni ambito? Dallo screeming del seno (e perché la prostata no?) ai fondi per l'imprenditoria femminile. A quelli per le università dove si laureano più donne.
E vogliamo parlare poi delle agevolazioni per le donne in prigione? Lasciamo perdere, va. Ecco la lista di agevolazioni su Wikipedia:
'''alle detenute con figli al di sotto dei tre anni, la legge fornisce la possibilità di tenere i figli con sé e di scontare la pena agli arresti domiciliari o, nel caso in cui questo non sia possibile (principalmente nei casi di plurirecidive), in reparti speciali del carcere in cui si trovano.
- a questo si aggiungono ulteriori privilegi volti a evitare alle donne incinte e alle madri con figli minori di 10 anni la pena detentiva all’interno delle prigioni e a consentire loro di scontare presso il proprio domicilio o, nel caso ne fossero sprovviste, in case-famiglia la loro condanna
- il giudice inoltre può estendere l’applicazione della norma anche alla madre di prole con età superiore ai dieci anni
- un emendamento dà inoltre la possibilità di scontare ai domiciliari o in case-famiglia anche il primo terzo di pena
- in generale le donne possono accedere, in regime di detenzione, a tutta una serie di privilegi, agevolazioni e sconti che possono variare dalla riduzione della pena a condizioni di vita più favorevoli che agli uomini vengono concessi con molta meno frequenza - nonostante questo sistema di privilegi, una recente proposta di legge prevederebbe l'obbligo di garantire alle madri detenute la sospensione della pena o, qualora questo non sia possibile a causa del pericolo di reiterazione del reato, la detenzione domiciliare o in case famiglia anche nel caso la prole abbia un'età superiore ai dieci anni.
Questo consentirebbe innanzitutto a qualunque madre incensurata di evitare il carcere indipendentemente dalla fattispecie di reato commessa, e alle altre di scontare la pena all'interno di strutture differenti dalla prigione
- tutto ciò, unito al fatto che alle donne per tradizione vengono inflitte, a parità di reato, pene generalmente molto inferiori rispetto alle controparti maschili, spiega il motivo per cui la popolazione carceraria femminile costituisce solo un'esigua minoranza
Invece Nadia Somma che dice? Che le donne sono una minoranza di carcerate e poverine, dimenticate. E te credo che sono una minoranza, visto quanto sopra.
'''http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/03/carcere-le-detenute-sono-una-minoranza-dimenticata/2344198/
E qui si torna davvero alla malefede. Del resto parliamo di una femminista 'di professione', mica una che lo fa tanto per divertimento. Sono Soldi, anzi $omme.
Tra i tanti misteri irrisolti e probabilmente irrisolvibili della vita c'é quello che Fossati identificava con il 'maledetto muro' che tutti quanti abbiamo nella testa. Evidentemente esso ha una sua funzione biologica o logica, perché è difficile capire come mai tante persone, anche intelligenti e preparate, pretendano di piegare la visione della vita e delle cose secondo la propria interpretazione di quel che è giusto o meno. Ovviamente, quelle persone (cioé più o meno tutti noi) sono convinte che quella sia l'unica modalità in cui si possano vedere le cose. Oppure sono proprio in malafede e lo fanno per tornaconto. Però sono pur sempre delle persone che agiscono in certo modo perché, nel loro modo di capire il mondo, si tratta di qualcosa di giusto e giustificabile.
Dentro questa casistica c'é tutto quel che siamo e facciamo. C'é la bugia del bambino preso con le mani nella marmellata, come quella di gente quale l'emerito Pasqualino Rossi, preso col sorcio in bocca in un giro di mazzette. Lui, N.2 di AIFA, che prende mazzette per tenere un medicinale in commercio (l'Aulin, all'epoca vera panacea per ogni male) in commercio. Tanto poi il processo per lui (e l'altra quarantina di gaglioffi, presumo), Guariniello dovette spostarlo a Roma e lì nell'arco dei successivi 7 anni, è rimasto talmente immobile da andare a prescrizione senza processo. Ovviamente di questo non si parla, perché Rossi non è un dottor Miedico qualsiasi, è uno del Sistema. E così la Lorenzin, quella preoccupata che gli italiani non fanno abbastanza vaccini, l'ha mandato a rappresentarci in Europa, perché lui 'conosce le lingue'.
https://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_05/dirigente-prescritto-corruzione-rappresenta-italia-ue-433b79b8-8a6e-11e6-8935-fd9af6958684.shtml
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-af09c2fe-9562-42e5-90c2-5b9456f326b3.html
Insomma, se siamo rappresentati da Pasqualino Sette Mazzette, è grazie alla prescrizione e alle 'strane dimenticanze' di un tribunale, noto come Porto delle Nebbie, che è poi lo stesso che ha messo sotto torchio, quasi due anni fa, Virginia Raggi per il NULLA più conclamato, con tanto di interrogatorio di quasi 9 ore. E la stampa fuori che parlava di incredibili scandali, e tutti a commentare come se fosse la moglie di Himmler.
Ma Virginia è una Donna con la D maiuscola, e l'ha dimostrato. Altri, femmine e maski, dovrebbero nascondersi per avere fatto crimini ben peggiori di quelli a cui lei è stata accostata. Eppure non si vergognano e sopratutto, nessuno o quasi glieli ricorda.
Questo è uno dei tanti esempi, chiaro. E nemmeno il più grave. Però è incredibile come quella faccia di tolla della Lorenzin, o De Lorenzin (più assonante con il celebre quasi ominimo ministro finito in galera per mazzette, e anch'esso autore di una riforma dei vaccini), l'abbia promosso e mandato a rappresentarci a livello internazionale. Chissà gli investigatori (e Guariniello) come si sono sentiti frustrati a vedere vanificata un'indagine come quella che avevano meritoriamente fatto a carico di un tale soggetto.
Ce ne sono tanti altri, dicevo. Si può arrivare anche a Stalin, o a Pol Pot, e alle loro incredibili azioni genocide, nei confronti oltretutto del loro stesso popolo. Le Purghe staliniane annientarono l'80% degli ufficiali dell'Armata Rossa, così a nulla valsero i 20.000 carri e altrettanti aerei disponibili quando i tedeschi attaccarono nel '41: la maggior parte delle divisioni era comandata da gente a stento esperta da dirigere un battaglione, e con ordini rigidissimi e irrealistici.
Ci sono anche 'mostri minori', come il celebre Dracula. O meglio, la sua versione storica. Vlad Dracula, ovvero figlio di colui che ha l'ordine del Drago. Che è per l'appunto il nome con cui conosciamo il despota che governò nel XVI secolo nei Balcani, e che era ben noto con l'orrendo soprannome di Vlad l'Impalatore. Tempo fa diedero ben due documentari su di lui. Incredibile ma vero, non se ne sono più rivisti di altri, sul tema, mentre al contempo quelli lì, pur fatti molto bene, sono spariti. Ma dove vanno a finire tutti questi documentari 'd'epoca'? Boh. Su Raistoria, se sono fortunati, oppure parte di Ulisse del sempreverde Alberto Angela, che si sposta nello spazio e nel tempo nemmeno come il Dottor Manhattan, tanto che questa primavera Raitre ha dato per l'ennesima volta, la puntata di Hiroshima, già vista nel 2005 e (almeno) 2008. Forte Angela, una settimana ha 50 anni, un'altra 30, un'altra ancora 40. Ma funziona lo stesso, anche se dopo l'ultima serie (dove è rimasto senza barba, forse perché solo i sauditi riescono a tingersi anche quella), ha deciso di smettere (mah...).
Vlad Dracula era decisamente un sanguinario, eppure al contempo aveva a cuore la salvezza delle anime: fece costruire ben cinque monasteri. E al contempo, sterminò quasi il 10% della popolazione a lui assoggettata nei suoi anni di regno.
Ce ne furono altri, come Ivan il terribile, ma anche Pietro il Grande, Oliviero Cromwell, Cortez e così via.
Poi ci sono le persone normali, della vita di tutti i giorni. Che magari diventano talmente sballate, nella loro testa, da uccidere i figli come Medea. Se si suicidano come l'infermiera di Aosta, rifuggono dalle loro responsabilità terrene e gli fanno pure il funerale assieme ai figli, che poi sono stati uccisi propri da loro!
Mi chiedo: ma se esiste un Aldilà, la madre... andrà in Paradiso con i figli? Oppure farà la fine che in genere si immagina per un padre che facesse lo stesso criminale gesto? Oppure sono buonisti anche lì?
Se invece le donne non si uccidono e non si chiamano Panarello, allora possono sempre sperare nell'incapacità di intendere e di volere, con cui fior di figlicide sono state rimesse in libertà anche se avevano pianificato la strage. E poi leggi i giornali. Unisci i puntini e pensi: una donna che uccide il figlio, una giudice che l'assolve, e una giornalista che la compatisce con termini oscenamente 'morbidi'.
Come nel caso di Laura Pettenello .
http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2014/02/07/news/uccise-il-figlio-annegandolo-assolta-1.8623420
Sentite che prosa:
Di fronte all’abisso che si stava spalancando sotto di lei non è riuscita a restare aggrappata a quel cavo teso che avrebbe potuto segnare il confine tra la vita e la morte, tra il sorriso di un bambino di 16 mesi e la pietra che ora porta il suo nome in un cimitero. Laura Pettenello, la commercialista romana accusata di aver ucciso suo figlio, il piccolo Federico Cassinis, tenendolo sott’acqua per otto lunghi minuti nel mare della Feniglia, non aveva visto che quell’acqua era colorata d’azzurro e che i raggi del sole ballerini disegnavano una danza sulla superficie.
Vedeva l'Abisso LEI, scrive la GIORNALISTA (femmina, naturalmente), MICA IL BAMBINO CHE STAVA ANNEGANDO IN MARE!!!
Otto lunghi minuti. Uno in più del record di Umberto Pelizzari, tante volte il bimbo fosse particolarmente 'dotato'. Poi basta, è morto per davvero e la missione killer è finita lì.
E cosa fa la brillante giustizia italiana? Ma l'assolve, ovviamente! E condanna il MARITO per non avere saputo 'impedire' il triste evento. La mamma no, lei ha solo pianificato l'uccisione con tanto di ricerche in internet, ma non sapeva quel che faceva.
Vedeva l’abisso, lei. Vedeva un colore che non ha colore, vedeva nero. (e il figlio, invece, stava vedendo... blu scuro?)
Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Montesarchio, è uscita dall’aula al terzo piano del tribunale con lo sguardo sicuro di chi ha fatto una scelta che non poteva essere differente. Laura Pettenello è stata assolta perché incapace di intendere e volere al momento dell’uccisione di suo figlio.
Sul tavolo del giudice sono finite, in questi due anni e mezzo, montagne di carte. Perizie, incontroversibili. Che raccontavano la malattia della donna, una malattia che ha un nome, psicosi affettivo puerperale biologica che l’ha spinta a uccidere il suo bambino.
CASPISTA. Capito che malattia? Con un nome chilometrico come questo, chiunque è autorizzato a farsi assolvere.
IL Marito, invece, è stato condannato per 'concorso esterno in omicidio volontario'. NOTARE bene: ma come, la mamma uccide il bambino ed è 'incapace di intendere e volere', e però il babbo è condannato per concorso in 'omicidio volontario'? Ma come, l'omicidio volontario c'é ma l'omicida 'volontaria' no?
E il bello 'è che A- gli hanno dato solo 8 mesi, francamente pochissimi per un reato del genere e B- la sua colpa è quella di non avere 'prevenuto' tale evento delituoso, ma allora, come mai non è stato condannato in primo luogo il dottore, che pure seguiva la donna? Se non lo sapeva lui, doveva saperlo il marito, il nome chilometrico che tutte assolve? Se la moglie aveva già provato ad affogare il bimbo, perché non si è incolpato anche il dottore che 'la seguiva'?
Ma per fortuna c'é la giornalistA che mette i puntini sulle I e ricorda la 'vera' vittima di quel giorno.
il piccolo Federico è morto annegato giù da un pedalò, spinto dalle mani della mamma che lo avrebbe invece dovuto crescere. Laura, quando ha tenuto Federico fermo sott’acqua non si rendeva conto di quello che stava facendo. Non c’era Federico, probabilmente tra le sue mani. Non c’era suo figlio, il terzo, l’ultimo arrivato e tanto voluto. C’era lei e forse il mare. C’era la sua psicosi che l’aveva portata a cercare su Google un metodo sicuro per uccidere il suo bambino. A leggere pagine dove si parlava appunto della morte dei bambini per annegamento....
La donna, fino ad agosto è rimasta ricoverata in una clinica specialistica. È tornata a casa. Laura non è pericolosa, non potrà più fare male a nessuno. Non potrà nemmeno dimenticare di aver dato e tolto la vita al suo bambino, che quel giorno, sul pedalò forse, avrebbe voluto soltanto imparare un gioco nuovo, al sicuro tra le braccia della sua mamma.@francegori
Chiaro no? A chi interessa della vita del bambino? Alla giustizia? No. Alla giornalista? No. Alla madre? Evidentemente NO.
Adesso sarebbe facile paragonare l'ergastolo che ha preso Bossetti. Il fatto che non era il genitore ha una qualche aggravante in sé? O forse è più grave che sia un genitore l'assassino? Eppure per Bossetti nessuno ha parlato di 'incapacità di intendere e volere'. Eppure la sua 'pianificazione' è stata minore di quella 'signora' dei Parioli.
Non fa impressione? A me tanta. Tantissima. Nell'immaginario di tutti, l'uomo che uccide, peggio se padre, è un mostro che non merita pietà. La madre, invece, è una vittima delle proprie debolezze. E meno male che abbiamo l'articolo 3 della Costituzione che ipocritamente ci dice, che tutti sono uguali davanti alla Legge. Ma come diceva il mio compianto prof di Diritto, il grande Baldetti, se la legge è uguale per tutti, non tutti sono uguali davanti alla legge. Infatti.
Ma almeno, un pò di onestà intellettuale nel raccontare una cosa OGGETTIVA come un omicidio pianificato, no?
I mostri non possono che essere maschi.
Pensate che proprio il fine settimana scorso le donne hanno sfilato frignando delle 'diseguaglianze' che le penalizzano, della violenza, e della legge che non le protegge. Queste suffragette, ovvio, non hanno perso 5 secondi a dimenticarsi della 'mamma' infermiera di Aosta, che ha concepito nella sua insanità l'offesa peggiore per 'vendicarsi' della presunta infedeltà del marito.
Hanno anche avuto la faccia tosta di lamentarsi che i numeri della Polizia di Stato 'sottostimino' la violenza sulle donne. Non gli bastano i 32 'femminicidi' e nemmeno la mole impressionante di denunce che la stessa PS ammette, nel suo sito, essere per la maggior parte false.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/24/femminicidio-perche-le-donne-continuano-a-morire-dati-falsati-si-sottovaluta-la-violenza-degli-uomini/4787723/
Calerebbero negli ultimi 8 mesi i reati di stalking (-15,5%), i maltrattamenti in famiglia (-4,47%), le violenze sessuali (-6,65%), le percosse (-11,25%).
Emergenza finita? Nemmeno per idea!
Persino il presidente Mattarella è intervenuto, oggi, a dire che bisogna incentivare a 'denunciare'. Ma vista la natura delle denunce, è un'apologia di reato o cosa?
Violenza sulle donne, Mattarella: "Ancora poche denunce, bisogna incentivarle soprattutto negli ambienti di lavoro" - Il Fatto Quotidiano
E il ministro della Giustizia Malafede, oramai soggiogato come un piddino qualsiasi al duo delle meraviglie Hunziker- Bongiorno, che fa? Fa il telefono Rosa con linea Rossa. MA COME: lo stesso Stato dice che l'emergenza non esiste e questi che fanno, agiscono come se fossero in emergenza?
Ma a che gioco giocano questi soggetti? Anzitutto la Bongiorno, quella di Andreotti Assolto-assolto-assolto, ha capito o no che è ministra della P.A. e NON della giustizia? La Hunziker e lei hanno un'associazione 'paritaria' chiamata Doppia Difesa. La figuraccia che hanno fatto quando Selvaggia Lucarelli (nientedimeno) ha provato a 'contattarli', è stata epica quanto a impossibilità pratiche di risposta. A che gioco giocano, dunque?
Ma più in generale, come si giustifica il fatto che si chiede PARITA' DI DIRITTI, e al contempo, si invocano leggi SPECIALI per favorire le donne in ogni ambito? Dallo screeming del seno (e perché la prostata no?) ai fondi per l'imprenditoria femminile. A quelli per le università dove si laureano più donne.
E vogliamo parlare poi delle agevolazioni per le donne in prigione? Lasciamo perdere, va. Ecco la lista di agevolazioni su Wikipedia:
'''alle detenute con figli al di sotto dei tre anni, la legge fornisce la possibilità di tenere i figli con sé e di scontare la pena agli arresti domiciliari o, nel caso in cui questo non sia possibile (principalmente nei casi di plurirecidive), in reparti speciali del carcere in cui si trovano.
- a questo si aggiungono ulteriori privilegi volti a evitare alle donne incinte e alle madri con figli minori di 10 anni la pena detentiva all’interno delle prigioni e a consentire loro di scontare presso il proprio domicilio o, nel caso ne fossero sprovviste, in case-famiglia la loro condanna
- il giudice inoltre può estendere l’applicazione della norma anche alla madre di prole con età superiore ai dieci anni
- un emendamento dà inoltre la possibilità di scontare ai domiciliari o in case-famiglia anche il primo terzo di pena
- in generale le donne possono accedere, in regime di detenzione, a tutta una serie di privilegi, agevolazioni e sconti che possono variare dalla riduzione della pena a condizioni di vita più favorevoli che agli uomini vengono concessi con molta meno frequenza - nonostante questo sistema di privilegi, una recente proposta di legge prevederebbe l'obbligo di garantire alle madri detenute la sospensione della pena o, qualora questo non sia possibile a causa del pericolo di reiterazione del reato, la detenzione domiciliare o in case famiglia anche nel caso la prole abbia un'età superiore ai dieci anni.
Questo consentirebbe innanzitutto a qualunque madre incensurata di evitare il carcere indipendentemente dalla fattispecie di reato commessa, e alle altre di scontare la pena all'interno di strutture differenti dalla prigione
- tutto ciò, unito al fatto che alle donne per tradizione vengono inflitte, a parità di reato, pene generalmente molto inferiori rispetto alle controparti maschili, spiega il motivo per cui la popolazione carceraria femminile costituisce solo un'esigua minoranza
Invece Nadia Somma che dice? Che le donne sono una minoranza di carcerate e poverine, dimenticate. E te credo che sono una minoranza, visto quanto sopra.
'''http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/03/carcere-le-detenute-sono-una-minoranza-dimenticata/2344198/
E qui si torna davvero alla malefede. Del resto parliamo di una femminista 'di professione', mica una che lo fa tanto per divertimento. Sono Soldi, anzi $omme.