20-8-19 (o quando verrà pubblicato...)
AVVERTENZA/DISCLAIMER: Non è scopo di questo articolo incitare all'odio sessista/rassista/religioso o qualsiasi altra forma vi venga in mente. Lo scopo è discutere seriamente e senza pudore di quanto viene nascosto largamente dalle 'notizie' e dal 'politicamente corretto', ma che, solo perché dimenticato/censurato, non è certo né falso né ingiusto. Falsi e ingiusti sono coloro che in nome delle proprie opinioni vogliono cambiare la realtà a proprio piacimento. Lo scrivente non è contro l'Africa, contro l'Islam, contro l'emancipazione femminile. Ma non è nemmeno così fesso da bersi ogni buonismo da 4 soldi (cito Ida Magli, mica Sfera), ignorando che un problema, solo perché rimosso, non farà che ripresentarsi domani ancora più grande. Grazie per la comprensione. Dio Salvi la Boldrini.
Dopo avere visto dipanarsi la crisi di governo più idiota degli ultimi 100 anni, causata da un cazzaro inutile e arrogante come il Capitone, mi soggiace di usare anche la parte politica e sociologica di questo blog per continuare la dissertazione sulla crisi politica, ma sopratutto morale, che di questi tempi si è sempre più fatta vedere, tra edonismo nichilista e consumismo di tendenza, tra tatuaggi ovunquemente e politici che si credono condottieri pur essendo asini e ignoranti, tra un Salvini-Masaniello e un Renzi-Cola di Rienzo (andatevi a vedere le biografie su wikipedia: Masaniello passò dalla gloria alla polvere in dieci giorni)... ecco una visione più chiara, ma più inquietante, delle cose che come mosconi di mezza estate, ci girano attorno.
Quando ho fatto alcuni post in passato, al riguardo della giustizia, avevo già preso questa strada, del resto chiara a chiunque la voglia vedere: non c'é razionalità né onestà intellettuale nemmeno nei gangli del Potere che pure dovrebbero averne, almeno per rendere il mondo migliore (anche per loro). E la cosa peggiore che può fare un politico, giudice o intellettuale è farsi prendere la mano da ideologie che rappresentano un fritto misto del '68, del comunismo, del turbo-liberismo e del femminismo. Anzi, sopratutto del femminismo.
Già mi fa schifo la legge del Codice Rosso, voluta tra l'altro in pieno conflitto d'interessi, dalla Bongiorno e ossequiosamente messa in auge dal mite Bonafede, per le ragioni già dette: è incostituzionale, tanto per cambiare, fare una legge pro-femmine che inevitabilmente penalizza i maski, in maniera così cinica, deliberata e inutile, in uno dei paesi più sicuri al mondo, anche e sopratutto per le donne.
Eppure è successo anche questo.
Ma se pensate che sia un caso isolato... sbagliate di grosso.
Ecco a voi un pò di notizie di cronaca che sono riuscito (con poco sforzo di tempo, ma molto di stomaco), a trovare e a vedere.
Premetto che non mi piace per niente la Fallaci, ma come donna e persona era una con le palle che nemmeno 100 Weltroni potrebbero eguagliare. Già 18 anni fa diceva cose verissime sugli immigrati e sull'Islam, sulla loro prepotenza, inciviltà e arroganza, e sulla debolezza e sudditanza psicologia dei nostri politici e intellettualoidi. Ecco a voi un'intervista dal lontano 2001.
Tra le tante righe scelgo qualche perla che penso, vada di traverso a tutte le Boldrini, Bonino e Karola di oggi.
DONNE D'ALTRI TEMPI: FALLACI E MAGLI
''Ma quelli di cui parlo, che lavoratori sono? Che lavoro fanno? In che modo suppliscono al bisogno della mano d’ opera che l’ ex proletariato italiano non fornisce più? Bivaccando nella città col pretesto della merce-da-vendere? Bighellonando e deturpando i nostri monumenti? Pregando cinque volte al giorno? E poi c’ è un’ altra cosa che non capisco. Se davvero son tanto poveri, chi glieli dà i soldi per il viaggio sulla nave o sul gommone che li porta in Italia? Chi glieli dà i dieci milioni a testa (come minimo dieci milioni) necessari a comprarsi il biglietto? Non glieli darà mica Usama Bin Laden allo scopo d’ avviare una conquista che non è solo una conquista di anime, è anche una conquista di territorio? Bè, anche se non glieli dà, questa faccenda non mi convince. ''
''Eh, no, caro mio. No. Non è affatto la stessa cosa. E non lo è per due motivi abbastanza semplici. Il primo è che nella seconda metà dell’ Ottocento l’ ondata migratoria in America non avvenne in maniera clandestina e per prepotenza di chi la effettuava. Furono gli americani stessi a volerla, sollecitarla. (NDA e te credo! dopo avere sterminato i pellerossa e avere perso il mercato degli schiavi con la cosidetta 'guerra di secessione'...) E per un preciso atto del Congresso. «Venite, venite, ché abbiamo bisogno di voi. Se venite, vi si regala un bel pezzo di terra». Ci hanno fatto anche un film, gli americani. Quello con Tom Cruise e Nicole Kidman, e del quale m’ ha colpito il finale. La scena dei disgraziati che corrono per piantare la bandierina bianca sul terreno che diventerà loro, sicché solo i più giovani e i più forti ce la fanno. Gli altri restano con un palmo di naso e alcuni nella corsa muoiono. Ch’ io sappia, in Italia non c’ è mai stato un atto del Parlamento che invitasse anzi sollecitasse i nostri ospiti a lasciare i loro paesi.
Venite-venite-ché-abbiamo-tanto-bisogno-di-voi, se-venite-vi-regaliamo-il-poderino-nel-Chianti. Da noi ci sono venuti di propria iniziativa, coi maledetti gommoni e in barba ai finanzieri che cercavano di rimandarli indietro. Più che d’ una emigrazione s’ è trattato dunque d’ una invasione condotta all’ insegna della clandestinità. Una clandestinità che disturba perché non è mite e dolorosa. È arrogante e protetta dal cinismo dei politici che chiudono un occhio e magari tutti e due. Io non dimenticherò mai i comizi con cui l’ anno scorso i clandestini riempiron le piazze d’ Italia per ottenere i permessi di soggiorno. Quei volti distorti, cattivi. Quei pugni alzati, minacciosi. Quelle voci irose che mi riportavano alla Teheran di Khomeini. Non li dimenticherò mai perché mi sentivo offesa dalla loro prepotenza in casa mia, e perché mi sentivo beffata dai ministri che ci dicevano: «Vorremmo rimpatriarli ma non sappiamo dove si nascondono». Stronzi! In quelle piazze ve n’ erano migliaia, e non si nascondevano affatto. Per rimpatriarli sarebbe bastato metterli in fila, prego-gentile-signore-s’ accomodi, e accompagnarli ad un porto od aeroporto. Il secondo motivo, caro nipote dello zio con la valigetta di fibra, lo capirebbe anche uno scolaro delle elementari. Per esporlo bastano un paio di elementi. Uno: l’ America è un continente. E nella seconda metà dell’ Ottocento cioè quando il Congresso Americano dette il via all’ immigrazione, questo continente era quasi spopolato. Il grosso della popolazione si condensava negli stati dell’ Est ossia gli stati dalla parte dell’ Atlantico, e nel Mid-West c’ era ancora meno gente. La California era quasi vuota. Beh, l’ Italia non è un continente. È un paese molto piccolo e tutt’ altro che spopolato. Due: l’ America è un paese assai giovane. Se pensi che la Guerra d’ Indipendenza si svolse alla fine del 1700, ne deduci che ha appena duecento anni e capisci perché la sua identità culturale non è ancora ben definita.''
E chi glielo dice agli immigrazionisti di oggi, che la Fallaci aveva già queste idee 18 anni fa? E la situazione è migliorata da allora? E come potrebbe? Con altri 3 governi Berlusconi, con Renzi, con Monti, e con 1,5 mld di bipedi umani in più.
https://infosannio.wordpress.com/2015/11/14/oriana-fallaci-la-rabbia-e-lorgoglio/
MA, se pensate che questa sia l'unica modalità di espressione del politicamente scorretto, quella di una donna non propriamente di sinistra, allora ecco quel che diceva la grande Ida Magli:
Ida Magli: l’immigrazione sregolata utilizzata dai musulmani per uccidere gli europei
''Antopologa nota a livello internazionale, è stata la prima, negli anni Novanta, a denunciare le storture e le follie dell’ Unione europea.
Si è opposta alla corrente impetuosa del politicamente corretto e ha denunciato l’immigrazione senza regole, il tentativo di distruggere i popoli dell’ Europa, la cancellazione della cultura in Italia e nel Vecchio Continente.
«Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei»... C’ è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani… Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».
Però a quanto sembra vogliono molto bene agli immigrati.
«Questo è buonismo da quattro soldi. Le dico una cosa: nessuno ha il diritto di uccidere il proprio popolo.
Che bisogno abbiamo di aspettare che arrivino? Li andiamo persino a prendere… Dico fino in fondo quello che penso: gli africani non hanno saputo fare nulla a casa loro e non faranno nulla pure qui.
Resteranno i musulmani…
«Un tempo c’ erano musulmani che producevano e pensavano, venivano per lo più dall’ Egitto. Ma le civiltà muoiono. Quello che sapevano fare allora, non lo sanno più fare. I musulmani che vengono qui sono prima di tutto incapaci di pensare.
L’ islamismo organizza tutta la loro giornata e dunque anche la loro struttura psicologica. Anche per i cristiani del medioevo funzionava così, in gran parte. I musulmani non avrebbero alcun problema a farci fuori subito. Ma non hanno bisogno di farlo. Noi ci ammazziamo già da soli».
La crisi della Chiesa non è tanto una crisi dell’ istituzione. Nasce dalla difficoltà di reggere il mondo di oggi. Un mondo in cui o il cristianesimo diventa la parola di Gesù senza Chiesa – cosa impossibile – oppure è costretto a venire a miti pensieri, ad accomodare, cosa che sta facendo Bergoglio.
La sensazione è che la Chiesa sia molto accomodante anche sui temi dell’ immigrazione, della «accoglienza».
«La civiltà europea sarà fatta fuori prestissimo dai musulmani, attraverso questa immigrazione che è praticamente tutta islamica… Rimangono la Chiesa e il potere d’ Oriente. La Russia sarà uno scoglio.
Qui nessuno vuol sentirne parlare, ma se qualcuno salverà l’ Europa – non intendo salvarla oggi, ma per il futuro – questo qualcuno sarà la Russia. Se qualcosa rimarrà della civiltà europea, sarà la Russia a tenerlo in piedi. Avessimo dei politici più intelligenti, ci affideremmo alla Russia. Ma ormai è troppo tardi, abbiamo fatto entrare troppi immigrati…».
Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’ 85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’ asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile.
Durante l’ età infantile, ma anche durante l’ età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’ omosessualità per via dell’ eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’ omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’ unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».
È molto dura con le donne.
«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne.
Che sono aggressive, anche nell’ eroticità. Devono sempre farti vedere il seno, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’ erotismo.
Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’ arte, tutta l’ attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente.
Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».
https://infosannio.wordpress.com/2015/11/16/ida-magli-limmigrazione-sregolata-utilizzata-dai-musulmani-per-uccidere-gli-europei/
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MA ne volete sapere un'altra? Ecco quel che la Magli scrisse nel pamphlet 'dopo l'Occidente': «L’uguaglianza finale non sarà soltanto quella delle idee, della lingua, della religione, della Patria, ma anche fisica. L’uguaglianza che si persegue, però, è il più possibile indistinta, di cui il modello è il trans. Si tratta, dunque, di preparare i giovani a non appartenere a nulla, a non identificarsi in nulla, a non sapere orientarsi sessualmente ma anche geograficamente, come è stato affermato con semplicità eliminando la geografia dagli insegnamenti scolastici: a che servirebbe visto che il pianeta appartiene a tutti?». Strumento per realizzare l’omologazione è il politicamente corretto, di cui la Magli dà una interpretazione originale: «La forma più radicale di lavaggio del cervello che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica. (…) Non sappiamo chi sia stato a ideare un tale strumento di potere per dominare gli uomini e indurli a comportarsi secondo la volontà dei governanti, un’evoluzione terrificante di quella che un tempo si chiamava censura. Terrificante soprattutto perché la censura non è più visibile come tale, nessuno ne è più consapevole: è stata introiettata».
E dell'integrazione con i musulmani? Si legge in un intervento su Panorama nel 2011 in cui la Magli sintetizzava le sue tesi: «Per creare l’entità politica cui è stato imposto il nome di Unione europea, i governanti hanno dovuto capovolgere la realtà storica mettendo in atto una finzione che passa sopra la testa dei popoli. Una finzione però contemporaneamente smentita dalla necessità di ammettere venticinque lingue diverse come lingue ufficiali dell’Unione. È evidente che laddove non esiste una lingua, non esiste né un popolo né una cultura». E ancora: «Lo scopo dell’operazione Unione europea è proprio quello di distruggere la peculiarità delle singole Nazioni e l’identità dei popoli, obbligandoli a omologarsi con l’eliminazione dei confini territoriali e con l’imposizione di una cittadinanza che, oltre a non rispondere ai contenuti psicologici e affettivi del concetto di patria da cui nasce la cittadinanza, è di per sé invalida dato che l’Unione europea non è uno Stato». Uguaglianza, dunque. Peccato che la ricchezza dell’Europa sia «proprio quella di possedere al suo interno, formatesi durante un lunghissimo processo storico, in base a scambi, conflitti, invasioni, rivoluzioni, espressioni artistiche diversissime fra loro». Il risultato di quest’opera di ingegneria sociale, cui è funzionale anche l’immigrazione di massa, sarà tragico: «Una rapida agonia culturale, e a poco a poco la sparizione anche fisica di francesi, inglesi, tedeschi, italiani così come di tutti gli altri popoli. Resi debolissimi dalla decomposizione delle Nazioni, perseguita ad hoc dall’Unione europea, saranno presto sopraffatti dalle immigrazioni delle popolazioni africane le quali non hanno bisogno di diventare numericamente maggioranza per dominare coloro che sono stati allenati al pacifismo, alla tolleranza, al rispetto delle diversità, alla rinuncia a qualsiasi giudizio tramite la dispotica censura del politicamente corretto» (cito ancora da Panorama). Il tema dell’immigrazione, in particolare dai Paesi musulmani, fu affrontato dalla Magli nel 1996, quando uscì il libro-intervista Per una rivoluzione italiana a cura di Giordano Bruno Guerri. «È indispensabile una legislazione rigida per fare in modo che almeno non ne arrivino troppi. Ripeto: gli islamici sono una popolazione forte, con una religione forte, non possono in alcun modo essere integrati nel nostro contesto (come in nessun altro contesto: vedi l’esempio francese), anche se lo volessero, ma naturalmente non lo vogliono. L’integrazione è impossibile già al livello, che sarebbe indispensabile, delle leggi: perché il Corano è un codice sia civile sia religioso». Il prezzo della mancata integrazione, scriveva la Magli sul Giornale nel 2014, lo pagheranno le donne: «Da quanto abbiamo detto sullo statuto delle donne nell’islamismo è facile comprendere come questo rappresenti uno dei pericoli maggiori di disintegrazione per il tessuto della società italiana». Difficile non pensare al capodanno con molestie di Colonia.
https://infosannio.wordpress.com/2016/05/08/ida-magli-lantidoto-al-conformismo-sulleuropa-e-altro/
Ieri, Fallaci e Magli. Oggi abbiamo fallaci e magliare. Non so se mi spiego. SE no, andiamo sotto tra qualche paragrafo...
ORA, qualcuno penserà che la Fallaci sia stata troppo dura con gli 'immigrati' e la Magli, che ha scritto tanto per la 'sinistra', si sia bevuta il cervello passati i 90 anni.
E invece no.
Volete qualche esempio? Quanti ne volete?
UN PIANETA SEMPRE PIU' AFFOLLATO E NERVOSO
Parliamo del problema immigrazione, e ricordiamoci quel che la Magli ha detto sugli africani. E' vero, l'Africa sub-sahariana, a parte l'Etiopia, quasi mai ha saputo costruire strutture statali. Per loro tutto si gioca sulle tribù. E la cosa anche più scabrosa, è che persino nel Sudafrica, dove pure esistette il feroce e ben organizzato impero Zulu, succede che le cose stiano prendendo una bruttissima piega. Ma proprio brutta.
Dall’avvento al potere di Nelson Mandela a oggi pare siano stati massacrati quasi 70.000 bianchi, per odio razziale. Non è la povertà il fattore scatenante, ma l’odio: prendiamo in considerazione che la gente bianca costituisce solo il 9% (4.500.000) della popolazione del Sud Africa e il tasso di omicidi di nero-su-bianco è del 95% del totale.
...Il Sud Africa ha il più alto tasso di stupri il mondo e il secondo più alto tasso di omicidi, la qual cosa rende il Paese più pericoloso rispetto alla maggior parte dell’Iraq.
“Quando è stata l’ultima volta che hai letto dei bianchi che irrompevano nelle case dei neri, aggredendo brutalmente e uccidendo i neri anziani nei loro letti?” chiede con un commento internet un cittadino che non si sa se definire più ingenuo che sbigottito. Qualcuno prova a difendersi. Molti si rinchiudono in villaggi blindati come la bella realtà di “Orania”, di cui varrebbe la pena parlare. Tuttavia, fare domanda per una pistola in Sud Africa è un incubo burocratico che finisce quasi sempre nel fallimento, anche se ormai possedere almeno un’arma, più che necessario, è vitale in ogni azienda agricola. Tutto ciò, sia chiaro, nella stessa repubblica in cui la polizia perde 1.000 pistole l’anno, che finiscono opportunamente in mani criminali.
Potremmo continuare cosi per quasi settantamila volte. Tutti zitti i giornali radical-chic italiani. Gli stessi che fecero risolini derubricando a folklore l’assassinio dell’attivista bianco Terrè-Blanche o che forse, in preda ad auto-razzismo, pensano che stia bene così.
Le ultime elezioni, tenutesi nel febbraio scorso a seguito della caduta del presidente Jacob Zouma, dimessosi e agli arresti per corruzione, hanno visto la vittoria del candidato di colore Matamela Cyril Ramaphosa (Soweto 1952) avvocato, politico, sindacalista e Gran Consigliere dell’Ordine del Baobab, ex vice primo ministro. Se la levatura politica del corrotto Zouma è grosso modo riassumibile nella vignetta che lo ritrae con una cuffia da doccia in testa, in riferimento a quella volta che si giustificò, nel corso di un precedente processo (fra l’altro vinto) per lo stupro di una giovane donna sieropositiva, affermando di essersi protetto dall’hiv facendosi una doccia, il primo provvedimento preso dal nuovo governo è la legge sull’esproprio delle terre ai bianchi per regalarle ai neri.
D’altra parte Julius Malema, il leader di un altro partito del black power, quello dei “Combattenti per la libertà economica” (altro nome per i soliti comunisti), descritto dall’ex presidente Zouma come futuro padre del Sud Africa ha rassicurato: “I bianchi dovrebbero essere felici, non abbiamo chiesto il genocidio”, per ora. Testualmente: “Whites must be happy we are not calling for genocide”.
La verità è che la “zimbabwizzazione” nazionale è ineluttabile, mentre i bianchi non hanno un futuro in Sud Africa. Chi ne ha la possibilità sta scappando in Australia o in Nuova Zelanda, gli altri aspettano il loro turno. Salviamoli.
Volete l’immigrazione africana? Benissimo: il governo organizzi subito un ponte aereo per salvare la vita a 800.000 di potenziali profughi Boeri – la cifra è per difetto, perché nei campi abusivi, allestiti nei parchi in cui i loro nonni li portavano per i pic-nic dei giorni di festa, ci sono già circa 450.000 persone in condizioni igieniche precarie. Sono bravi medici, ottimi contadini, artigiani e professori. Ma, soprattutto, non stuprano, né fanno a pezzi ragazze italiane per mangiarle o metterle nei trolley.
https://www.imolaoggi.it/2018/11/14/volete-limmigrazione-africana-benissimo-ci-sono-800mila-boeri-da-salvare/
ALLORA? Chi è rasssssista, cari signori? Come mai non sento alcuna presa di posizione contro il Sudafrica e la sua criminale legge sull'esproprio (di terre dei bianchi per regalarle ai neri)? E questo mentre la nazione cade in rovina (e addio rinoceronti!), come si evince da questi due esempi:
Altro esempio: la Sud Africa Airways è un fallimento completo che non è stato in grado di mantenere la testa fuori dall’acqua per oltre un decennio. Altro che volare. Anche se esistono ingegneri sudafricani con un’esperienza molto ricercata, la SA si rifiuta di assumerli: perché sono bianchi.
È possibile osservare il crollo dell’intero Paese dei diamanti scrutando attraverso il riflesso di una delle sue capitali: Joburg la città dell’oro. Il fallimento Johannesburg significa Sud Africa in fallimento. E il castone di questa pietra è il “The Carlton Hotel”, l’hotel a cinque stelle – a forma di Y rovesciata che si affacciava sul Carlton Centre, l’edificio più alto dell’Africa, una volta fiore all’occhiello nel mondo dell’edilizia, un ricco status symbol per Johannesburg, oltre che uno stabilimento di fama internazionale. L’hotel da 600 camere, costruito in sette anni, venne aperto nel 1972 e chiuso nel 1997 (oggi è abbandonato) perché era diventato troppo pericoloso per i clienti rimanere lì, nel caso avessero osato avventurarsi nelle strade circostanti.
Ma naturalmente, tutto questo i nostri 'intellettuali' non lo dicono, tanto meno i politici.
Per loro è importante accogliere abbracciaperte tutti quelli che arrivano. E si torna daccapo, alla Fallaci e poi alla Magli. Ricorsività.
E una volta che arrivano qua da noaltri, che fanno? Quel che diceva la Fallaci, a quanto pare.
Nella tranquilla Svezia (e Germania):
Kajsa Norman è una giornalista investigativa svedese, che si è trasferita da anni a Londra, per poter portare avanti inchieste in tutto il mondo, trovando il proprio paese “piuttosto noioso”. Mai avrebbe immaginato di doversi occupare della Svezia, con una indagine che sarebbe risultata così ostica, e persino dolorosa alla luce delle sue convinzioni personali.
Tutto nasce nell’estate del 2015 quando, ad un festival con 200mila persone in un parco di Stoccolma, le teenager che assistono al concerto vengono letteralmente assalite da gruppi di giovanissimi immigrati, aggressivi e spavaldi. Per tutta la giornata, ragazze si rivolgono ai responsabili della sicurezza denunciando di essere appena state molestate nella folla. Un conoscente della reporter, che ha accompagnato la figlia, assiste attonito ad una situazione fuori controllo: rientrato a casa, manda una mail al più importante giornale della Svezia, denunciando i fatti e offrendo la propria testimonianza. Viene ricontattato subito dalla redazione: una giornalista si dimostra molto interessata al suo racconto, ma appena egli fa cenno all’evidente provenienza mediorientale dei molestatori, quella si irrigidisce, taglia corto e interrompe la telefonata. Non esce alcun articolo.
Il padre della teenager, frustrato dalla situazione, ha allora l’idea di rivolgersi al gestore di un blog di “informazione alternativa”, vicino al temuto partito populista degli Svedesi Democratici: immediatamente viene pubblicato un post sulla vicenda, che in poche ore diventa virale. Nei commenti sui social network si raccolgono molte altre testimonianze sul festival.
Solo a quel punto le autorità e i giornali iniziano ad occuparsi della vicenda: ma non per indagare su ciò che è accaduto al festival, quanto per minimizzare i fatti, confondere le acque o sopire le polemiche.
È impossibile, infatti, alle autorità ma anche a molti svedesi ammettere che le politiche migratorie seguite sinora dal loro paese abbiano delle falle, e molto gravi. Ogni elemento che possa incrinare questa visione idilliaca (e, paradossalmente, patriottica) di una “Svezia-che-accoglie”, di una “Svezia-che-non-è-come-gli-altri-paesi-egoisti” viene respinto e negato, trattato come “anti-svedese”.
Al contempo, però, da quell’estate in poi, il governo socialdemocratico e antipopulista dà il via, senza proclami, a un giro di vite sui futuri ingressi e sui migranti già entrati, che se non dà grandi risultati comunque costituisce una inversione a 180° delle politiche precedenti.
https://totalitarismo.altervista.org/il-lato-oscuro-della-svezia/
E in effetti, andiamo a vedere cosa dicono questi articoli linkati dal sito qua sopra:
https://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/04/swedish-music-festivals-hit-by-reports-of-rapes-by-migrants/
Police in Sweden are investigating five reported rapes and nearly forty instances of groping at two music festivals over the weekend.
“Foreign young men“ were blamed by police for the attacks at one of the festivals and at least two unaccompanied migrant youths were under arrest.
Police recorded five reports of rapes and 12 of sexual molestation at Bravalla, Sweden's biggest music festival, and 35 reports of sexual molestation at Putte i Parken, a free festival in Karlstad, where the youngest victim was just twelve years old.
Two of the seven young men suspected of mounting a campaign of aggressive groping at the second festival were unaccompanied refugee youth, reportedly living at a nearby accommodation centre.
Police are looking for a man who speaks “flawless Swedish” in connection with one of the five rapes at the first festival.
In January the Swedish police and media were accused of covering up a spate of sexual offences involving young migrants at We Are Sthlm, a free summer youth festival in Stockholm.
The scandal broke after the New Year’s Eve sexual assaults in Cologne, Germany.
E allora andiamo a vedere quest'altro 'evento':
Public anger is growing in Germany over a series of sexual assaults against women in the centre of Cologne on New Year’s Eve, amid suggestions that authorities were slow to act due to political sensitivity surrounding the perpetrators' ethnicities.
Politicians and police were facing mounting questions on Wednesday over how a crowd of some 1,000 men “of North African or Arab appearance” was able to mass around the city’s main train station on New Year’s Eve, with roving gangs allegedly assaulting dozens of women with impunity.
Even Thomas de Maiziere, the German interior minister, spoke out in rare public criticism of the police. “I expect urgent clarification: was it organised, was it really North Africans, and how could they say it all went peacefully the next day,” he said.
“It can’t be that you clear the station area because fireworks were thrown, and later these events take place and you wait for complaints to be filed. The police should not work like that,” Mr de Maiziere added.
https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/germany/12082366/German-women-report-string-of-sexual-assaults-by-Arab-and-North-African-men.html
“Some girls were chased like cattle,” a 17-year-old woman told Bild newspaper. “I’m stunned that such a thing is possible in Hamburg. It makes you scared to celebrate in the neighbourhood.”
E la SVEZIA, dicevamo? Ha decine di no-go zones, in altre parole non c'é più lo 'stato' al suo interno. Troppo buonismo. Ecco quel che ne pensa un esperto svedese:
“Ormai il panorama politico svedese è condizionato da una infelice combinazione tra la necessità di prendere voti tra i gruppi che subiscono il problema e la ‘carta del razzismo’ [rasistkortet] che viene sempre giocata non appena qualcuno prova a sollevare il problema. I politici devono essere preparati ad agire in modo deciso se vogliamo avere la minima possibilità di fermare la deriva”». https://www.totalitarismo.blog/la-svezia-e-sull-orlo-di-una-guerra-civile/
BENE. C'é qualcuno che se la sente di parlare di 'rassssismo', di 'incitamento all'odio razziale', di 'sessismo' eccetera eccetera? Questi riportati sopra sono fatti duri e puri, per quanto ne sappiamo. A me non interessa parlare contro qualcuno, ho simpatia per gli africani e quant'altri; ma una società non può e non potrà mai avere una infinita capacità di ospitare gente che per prima cosa, pensa di farsi gli affari suoi e disprezzare le regole di chi la accoglie. L'abbiamo fatto anche noi (Al Capone partì 13enne da Napoli, raccontano le cronache), ma questa non è una buona ragione per continuare di quest'andazzo. Anche ricordare gli orrori del colonialismo non aiuta molto: il problema è QUI E ORA. E cosa fanno i nostri legislatori? Ma le leggi contro l'odio razziale, che non c'entrano nulla perché per parlare di fatti VERI si è sempre nel giusto, almeno in teoria.
Da noi, ricordiamo i due casi della povera Pamela Mastropietro e dell'altra ragazzetta romana, entrambe cadute vittime di mostri. Ma stranamente, le femministe non parlano molto di questi femminicidi, preferendo quelli causati dal patner 'bianco e italiano', per evitare accuse di rasssismo.
Ecco, parlavamo di femministe. Avete letto tutto quanto sopra? Bene.
TREMATE TREMATE, LE STREGHE SON TORNATE
Adesso guardate quali sono i punti cardine delle azioni delle femministe 'di prima linea' che abbiamo. E che forse pure ci meritiamo, qui in Occidente. Parlano degli stupri subiti da africani e islamici? Della persecuzione di cristiani e boeri? Ma no, ovviamente.
Il problema è imbastire oscene schifezze di manifestazioni, in cui arrivano a sfregiare la Madonna (no, non la cantante) con delle cerimonie turpi e blasfeme, non tanto per un cristiano, ma per qualsiasi forma di vita sopra al protozoo.
Ecco un esempio:
https://videos.files.wordpress.com/KFYscTF6/video_abortospain_hd.mp4
Femministe spagnole bruciano un bamboccio rappresentante un bambino da abortire (e se fosse una BAMBINA, come le milioni abortite SOLO PER QUESTO, in Cina? Nooo, oh, mica è femminicidio!). Ragazzette sgallettate che non so cosa vogliano dalla vita (e di sicuro non lo sanno nemmeno loro). Forse sono come Paola Egonu, la quale ha confessato di essere omosessuale, ma non è tanto questo che sconcerta, quanto il fatto che lei ha detto testualmente che trova 'normale' avere una fidanzata (per una donna? E vai, che si ritorna a quel che diceva sopra IDA MAGLI, ricordarte?). Ma in che mondo è 'normale'? Di che parlano? Bene, vedendo questo tipo di attività intellettuale che dimostrano le femministe ispaniche, in effetti posso solo ricordar loro che i 50 anni arrivano per tutti (o quasi) e quando sarà allora, forse ripenseranno, per dirla con Guccini 'ad un figlio temuto, che ora non hai'.
Ma vogliamo andare ancora più giù nella scala dei valori, per esempio a livelli che farebbero indignare anche un batterio? Ecco il risultato:
TUCUMAN, Argentina, March 13, 2017 (LifeSiteNews) – Feminists in pink masks pretended to commit an abortion on a woman dressed as the Virgin Mary outside a northern Argentina cathedral as part of an International Women's Day protest last week.
A photo of the protest shows what looks like blood and body parts gushing from between the Virgin Mary's legs, facilitated by the pink mask-wearing feminists. The woman dressed as the Virgin Mary holds a fist in the air. She appears to be smiling and wearing a rosary around her neck.
"This act also shows what is at the foundation of the hard-core pro-abortion people," Pavone concluded. "They hate the church, and they literally want to abort Jesus off the face of the earth in every manifestation of his presence today."
https://www.lifesitenews.com/news/feminist-dressed-as-virgin-mary-pretends-to-abort-jesus-in-front-of-cathedr
Ne volete di più? Allora sappiate che, come due simpatiche musulmane a Notre Dame (prima che venisse bruciata per davvero, ovviamente 'per errore'), due attiviste argentine hanno cercato di incendiare la cattedrale cattolica:
BUENOS AIRES, Argentina, March 10, 2017 (LifeSiteNews) – Women who participated in an International Women’s Day march in historic heart of Buenos Aires covered the national museum with graffiti, attempted to set the Metropolitan Cathedral afire, and viciously attacked a lone man who bravely tried to defend the cathedral.
Startling video footage shows the man standing in front of the cathedral, quietly holding a Vatican City flag. He is approached by a masked women who attempts to take the flag from his hands. After that another woman lunges at him and tries to punch him in the head.
After that, hordes of women surround him, punching him, pulling his hair, and shoving him away from the cathedral.
https://www.lifesitenews.com/news/womens-day-demonstrators-attack-buenos-aires-cathedral-male-defender
Ora, penserete che questi siano solo atti e pensieri di gente scollegata dalla realtà, ragazzette sgallettate. Beh, non ci sono solo loro...
Julie Burchill è una giornalista britannica che si definisce “femminista militante”. È un personaggio imbarazzante, una lolcow ante-litteram la cui produzione scritta è talmente insignificante da non meritare alcun approfondimento. La introduciamo qui solo per un suo pezzo del 16 ottobre 1999 per il “Guardian” sul suicidio maschile, nel quale, col suo stile sgradevole e insopportabile, tra una battutina e l’altra, esprimeva talune illuminanti considerazioni:
«La questione non è che i ragazzi si suicidino più frequentemente delle ragazze. In effetti, il più insensibile tra noi direbbe che non è male per i maschi aver trovato finalmente qualcosa in cui sono più bravi delle donne».
«L’ultima volta che ho affermato che i suicidi dovessero essere lasciati liberi di portare a termine i loro intenti, ho ricevuto qualche lettera da persone i cui figli si erano suicidati, le quali pretendevano delle scuse. Questa volta possono risparmiare sui francobolli perché li avviso già che non me ne frega nulla».
Bene, nel 2015 uno dei figli che la femminista ha avuto dalle sue numerose relazioni (tra le quali compare un toyboy esibito come “trofeo” sulla stampa) si è suicidato all’età di 29 anni. La stessa Burchill ha raccontato di aver cacciato di casa il figlio per problemi di droga e di non averlo rivisto per almeno un anno prima di aver saputo del suo suicidio, né di essere andata al suo funerale (“Dopo aver fatto per tutta la vita la psicologa, il bancomat e la cameriera di mio figlio, ne ho avuto abbastanza”). https://www.totalitarismo.blog/essere-figlio-di-una-femminista/
Quindi, le femministe si divertono nelle loro 'manifestazioni di coscienza collettiva' a inscenare l'uccisione dei bambini non voluti (detta anche aborto), addirittura in versione sacrilega. Come se in Argentina non ci fossero problemi maggiori (ovvero: economia in pezzi, e Macri, altro ennesimo turboliberista e servo del capitale, quindi nemico del suo stesso popolo).
Però c'é anche chi i bambini li AMA. Molto. Troppo. Ma per questo, sarà meglio andare sul successivo post. Questo è già abbastanza lungo.
AVVERTENZA/DISCLAIMER: Non è scopo di questo articolo incitare all'odio sessista/rassista/religioso o qualsiasi altra forma vi venga in mente. Lo scopo è discutere seriamente e senza pudore di quanto viene nascosto largamente dalle 'notizie' e dal 'politicamente corretto', ma che, solo perché dimenticato/censurato, non è certo né falso né ingiusto. Falsi e ingiusti sono coloro che in nome delle proprie opinioni vogliono cambiare la realtà a proprio piacimento. Lo scrivente non è contro l'Africa, contro l'Islam, contro l'emancipazione femminile. Ma non è nemmeno così fesso da bersi ogni buonismo da 4 soldi (cito Ida Magli, mica Sfera), ignorando che un problema, solo perché rimosso, non farà che ripresentarsi domani ancora più grande. Grazie per la comprensione. Dio Salvi la Boldrini.
Dopo avere visto dipanarsi la crisi di governo più idiota degli ultimi 100 anni, causata da un cazzaro inutile e arrogante come il Capitone, mi soggiace di usare anche la parte politica e sociologica di questo blog per continuare la dissertazione sulla crisi politica, ma sopratutto morale, che di questi tempi si è sempre più fatta vedere, tra edonismo nichilista e consumismo di tendenza, tra tatuaggi ovunquemente e politici che si credono condottieri pur essendo asini e ignoranti, tra un Salvini-Masaniello e un Renzi-Cola di Rienzo (andatevi a vedere le biografie su wikipedia: Masaniello passò dalla gloria alla polvere in dieci giorni)... ecco una visione più chiara, ma più inquietante, delle cose che come mosconi di mezza estate, ci girano attorno.
Quando ho fatto alcuni post in passato, al riguardo della giustizia, avevo già preso questa strada, del resto chiara a chiunque la voglia vedere: non c'é razionalità né onestà intellettuale nemmeno nei gangli del Potere che pure dovrebbero averne, almeno per rendere il mondo migliore (anche per loro). E la cosa peggiore che può fare un politico, giudice o intellettuale è farsi prendere la mano da ideologie che rappresentano un fritto misto del '68, del comunismo, del turbo-liberismo e del femminismo. Anzi, sopratutto del femminismo.
Già mi fa schifo la legge del Codice Rosso, voluta tra l'altro in pieno conflitto d'interessi, dalla Bongiorno e ossequiosamente messa in auge dal mite Bonafede, per le ragioni già dette: è incostituzionale, tanto per cambiare, fare una legge pro-femmine che inevitabilmente penalizza i maski, in maniera così cinica, deliberata e inutile, in uno dei paesi più sicuri al mondo, anche e sopratutto per le donne.
Eppure è successo anche questo.
Ma se pensate che sia un caso isolato... sbagliate di grosso.
Ecco a voi un pò di notizie di cronaca che sono riuscito (con poco sforzo di tempo, ma molto di stomaco), a trovare e a vedere.
Premetto che non mi piace per niente la Fallaci, ma come donna e persona era una con le palle che nemmeno 100 Weltroni potrebbero eguagliare. Già 18 anni fa diceva cose verissime sugli immigrati e sull'Islam, sulla loro prepotenza, inciviltà e arroganza, e sulla debolezza e sudditanza psicologia dei nostri politici e intellettualoidi. Ecco a voi un'intervista dal lontano 2001.
Tra le tante righe scelgo qualche perla che penso, vada di traverso a tutte le Boldrini, Bonino e Karola di oggi.
DONNE D'ALTRI TEMPI: FALLACI E MAGLI
''Ma quelli di cui parlo, che lavoratori sono? Che lavoro fanno? In che modo suppliscono al bisogno della mano d’ opera che l’ ex proletariato italiano non fornisce più? Bivaccando nella città col pretesto della merce-da-vendere? Bighellonando e deturpando i nostri monumenti? Pregando cinque volte al giorno? E poi c’ è un’ altra cosa che non capisco. Se davvero son tanto poveri, chi glieli dà i soldi per il viaggio sulla nave o sul gommone che li porta in Italia? Chi glieli dà i dieci milioni a testa (come minimo dieci milioni) necessari a comprarsi il biglietto? Non glieli darà mica Usama Bin Laden allo scopo d’ avviare una conquista che non è solo una conquista di anime, è anche una conquista di territorio? Bè, anche se non glieli dà, questa faccenda non mi convince. ''
''Eh, no, caro mio. No. Non è affatto la stessa cosa. E non lo è per due motivi abbastanza semplici. Il primo è che nella seconda metà dell’ Ottocento l’ ondata migratoria in America non avvenne in maniera clandestina e per prepotenza di chi la effettuava. Furono gli americani stessi a volerla, sollecitarla. (NDA e te credo! dopo avere sterminato i pellerossa e avere perso il mercato degli schiavi con la cosidetta 'guerra di secessione'...) E per un preciso atto del Congresso. «Venite, venite, ché abbiamo bisogno di voi. Se venite, vi si regala un bel pezzo di terra». Ci hanno fatto anche un film, gli americani. Quello con Tom Cruise e Nicole Kidman, e del quale m’ ha colpito il finale. La scena dei disgraziati che corrono per piantare la bandierina bianca sul terreno che diventerà loro, sicché solo i più giovani e i più forti ce la fanno. Gli altri restano con un palmo di naso e alcuni nella corsa muoiono. Ch’ io sappia, in Italia non c’ è mai stato un atto del Parlamento che invitasse anzi sollecitasse i nostri ospiti a lasciare i loro paesi.
Venite-venite-ché-abbiamo-tanto-bisogno-di-voi, se-venite-vi-regaliamo-il-poderino-nel-Chianti. Da noi ci sono venuti di propria iniziativa, coi maledetti gommoni e in barba ai finanzieri che cercavano di rimandarli indietro. Più che d’ una emigrazione s’ è trattato dunque d’ una invasione condotta all’ insegna della clandestinità. Una clandestinità che disturba perché non è mite e dolorosa. È arrogante e protetta dal cinismo dei politici che chiudono un occhio e magari tutti e due. Io non dimenticherò mai i comizi con cui l’ anno scorso i clandestini riempiron le piazze d’ Italia per ottenere i permessi di soggiorno. Quei volti distorti, cattivi. Quei pugni alzati, minacciosi. Quelle voci irose che mi riportavano alla Teheran di Khomeini. Non li dimenticherò mai perché mi sentivo offesa dalla loro prepotenza in casa mia, e perché mi sentivo beffata dai ministri che ci dicevano: «Vorremmo rimpatriarli ma non sappiamo dove si nascondono». Stronzi! In quelle piazze ve n’ erano migliaia, e non si nascondevano affatto. Per rimpatriarli sarebbe bastato metterli in fila, prego-gentile-signore-s’ accomodi, e accompagnarli ad un porto od aeroporto. Il secondo motivo, caro nipote dello zio con la valigetta di fibra, lo capirebbe anche uno scolaro delle elementari. Per esporlo bastano un paio di elementi. Uno: l’ America è un continente. E nella seconda metà dell’ Ottocento cioè quando il Congresso Americano dette il via all’ immigrazione, questo continente era quasi spopolato. Il grosso della popolazione si condensava negli stati dell’ Est ossia gli stati dalla parte dell’ Atlantico, e nel Mid-West c’ era ancora meno gente. La California era quasi vuota. Beh, l’ Italia non è un continente. È un paese molto piccolo e tutt’ altro che spopolato. Due: l’ America è un paese assai giovane. Se pensi che la Guerra d’ Indipendenza si svolse alla fine del 1700, ne deduci che ha appena duecento anni e capisci perché la sua identità culturale non è ancora ben definita.''
E chi glielo dice agli immigrazionisti di oggi, che la Fallaci aveva già queste idee 18 anni fa? E la situazione è migliorata da allora? E come potrebbe? Con altri 3 governi Berlusconi, con Renzi, con Monti, e con 1,5 mld di bipedi umani in più.
https://infosannio.wordpress.com/2015/11/14/oriana-fallaci-la-rabbia-e-lorgoglio/
MA, se pensate che questa sia l'unica modalità di espressione del politicamente scorretto, quella di una donna non propriamente di sinistra, allora ecco quel che diceva la grande Ida Magli:
Ida Magli: l’immigrazione sregolata utilizzata dai musulmani per uccidere gli europei
''Antopologa nota a livello internazionale, è stata la prima, negli anni Novanta, a denunciare le storture e le follie dell’ Unione europea.
Si è opposta alla corrente impetuosa del politicamente corretto e ha denunciato l’immigrazione senza regole, il tentativo di distruggere i popoli dell’ Europa, la cancellazione della cultura in Italia e nel Vecchio Continente.
«Hanno fatto di tutto per uccidere gli europei»... C’ è stata una volontà precisa: questa immigrazione sregolata è stata utilizzata per uccidere gli europei. Ma, dico, perché ci dobbiamo lasciare uccidere senza un tentativo di reazione? Ripristiniamo i confini! Altri mettono le reti? Facciamo anche noi una rete col filo spinato! Se non avessimo dei governanti che odiano gli italiani… Questa è la verità: non so perché, ma i nostri governanti ci odiano».
Però a quanto sembra vogliono molto bene agli immigrati.
«Questo è buonismo da quattro soldi. Le dico una cosa: nessuno ha il diritto di uccidere il proprio popolo.
Che bisogno abbiamo di aspettare che arrivino? Li andiamo persino a prendere… Dico fino in fondo quello che penso: gli africani non hanno saputo fare nulla a casa loro e non faranno nulla pure qui.
Resteranno i musulmani…
«Un tempo c’ erano musulmani che producevano e pensavano, venivano per lo più dall’ Egitto. Ma le civiltà muoiono. Quello che sapevano fare allora, non lo sanno più fare. I musulmani che vengono qui sono prima di tutto incapaci di pensare.
L’ islamismo organizza tutta la loro giornata e dunque anche la loro struttura psicologica. Anche per i cristiani del medioevo funzionava così, in gran parte. I musulmani non avrebbero alcun problema a farci fuori subito. Ma non hanno bisogno di farlo. Noi ci ammazziamo già da soli».
La crisi della Chiesa non è tanto una crisi dell’ istituzione. Nasce dalla difficoltà di reggere il mondo di oggi. Un mondo in cui o il cristianesimo diventa la parola di Gesù senza Chiesa – cosa impossibile – oppure è costretto a venire a miti pensieri, ad accomodare, cosa che sta facendo Bergoglio.
La sensazione è che la Chiesa sia molto accomodante anche sui temi dell’ immigrazione, della «accoglienza».
«La civiltà europea sarà fatta fuori prestissimo dai musulmani, attraverso questa immigrazione che è praticamente tutta islamica… Rimangono la Chiesa e il potere d’ Oriente. La Russia sarà uno scoglio.
Qui nessuno vuol sentirne parlare, ma se qualcuno salverà l’ Europa – non intendo salvarla oggi, ma per il futuro – questo qualcuno sarà la Russia. Se qualcosa rimarrà della civiltà europea, sarà la Russia a tenerlo in piedi. Avessimo dei politici più intelligenti, ci affideremmo alla Russia. Ma ormai è troppo tardi, abbiamo fatto entrare troppi immigrati…».
Questa “buona scuola” è un fallimento, perché è fatta per l’ 85% da personale di sesso femminile. Ormai la scuola, dall’ asilo nido alle superiori, è fatta quasi esclusivamente da donne. Questo è gravissimo: gli allievi maschi non hanno nessuna persona di riferimento di sesso maschile.
Durante l’ età infantile, ma anche durante l’ età puberale, avrebbero bisogno non soltanto delle qualità del pensiero maschile, ma anche di persone di riferimento. Io credo che molti giovani si rifugino nell’ omosessualità per via dell’ eccesso di presenze femminili nella loro vita. Non è detto che per loro l’ omosessualità sia un desiderio, però permette di sentire di più l’ unione fra maschi. Se dovessi fare io una riforma nella scuola metterei obbligatoria la quota di maschi».
È molto dura con le donne.
«Ho combattuto tanto, per le donne… Ma mi hanno deluso. Oggi guardo la tv e vedo donne che sanno tutto, che parlano di tutto… La nostra è una società che ha allontanato i maschi e ha preso il lato peggiore delle donne.
Che sono aggressive, anche nell’ eroticità. Devono sempre farti vedere il seno, le cosce. Per un maschio, oggi, forse è più attraente una donna musulmana col velo che queste qui. Il maschio la donna la deve anche un po’ conquistare, deve esserci anche un po’ di mistero, nell’ erotismo.
Di una donna che è subito pronta a dare tutto, il maschio non sa che farsene. Io sono una donna e posso dire cose che sono in apparenza contro le donne e cioè che la scienza, l’ arte, tutta l’ attività intellettuale fino ad oggi è stata fatta dei maschi. Poiché oggi i maschi si sono allontanati, la nostra società è povera intellettualmente, culturalmente.
Non è una società “femminilizzata”, come dice qualcuno, ma malata, patologica. Dobbiamo immediatamente riprendere il controllo. E tocca ai maschi riprenderlo».
https://infosannio.wordpress.com/2015/11/16/ida-magli-limmigrazione-sregolata-utilizzata-dai-musulmani-per-uccidere-gli-europei/
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MA ne volete sapere un'altra? Ecco quel che la Magli scrisse nel pamphlet 'dopo l'Occidente': «L’uguaglianza finale non sarà soltanto quella delle idee, della lingua, della religione, della Patria, ma anche fisica. L’uguaglianza che si persegue, però, è il più possibile indistinta, di cui il modello è il trans. Si tratta, dunque, di preparare i giovani a non appartenere a nulla, a non identificarsi in nulla, a non sapere orientarsi sessualmente ma anche geograficamente, come è stato affermato con semplicità eliminando la geografia dagli insegnamenti scolastici: a che servirebbe visto che il pianeta appartiene a tutti?». Strumento per realizzare l’omologazione è il politicamente corretto, di cui la Magli dà una interpretazione originale: «La forma più radicale di lavaggio del cervello che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica. (…) Non sappiamo chi sia stato a ideare un tale strumento di potere per dominare gli uomini e indurli a comportarsi secondo la volontà dei governanti, un’evoluzione terrificante di quella che un tempo si chiamava censura. Terrificante soprattutto perché la censura non è più visibile come tale, nessuno ne è più consapevole: è stata introiettata».
E dell'integrazione con i musulmani? Si legge in un intervento su Panorama nel 2011 in cui la Magli sintetizzava le sue tesi: «Per creare l’entità politica cui è stato imposto il nome di Unione europea, i governanti hanno dovuto capovolgere la realtà storica mettendo in atto una finzione che passa sopra la testa dei popoli. Una finzione però contemporaneamente smentita dalla necessità di ammettere venticinque lingue diverse come lingue ufficiali dell’Unione. È evidente che laddove non esiste una lingua, non esiste né un popolo né una cultura». E ancora: «Lo scopo dell’operazione Unione europea è proprio quello di distruggere la peculiarità delle singole Nazioni e l’identità dei popoli, obbligandoli a omologarsi con l’eliminazione dei confini territoriali e con l’imposizione di una cittadinanza che, oltre a non rispondere ai contenuti psicologici e affettivi del concetto di patria da cui nasce la cittadinanza, è di per sé invalida dato che l’Unione europea non è uno Stato». Uguaglianza, dunque. Peccato che la ricchezza dell’Europa sia «proprio quella di possedere al suo interno, formatesi durante un lunghissimo processo storico, in base a scambi, conflitti, invasioni, rivoluzioni, espressioni artistiche diversissime fra loro». Il risultato di quest’opera di ingegneria sociale, cui è funzionale anche l’immigrazione di massa, sarà tragico: «Una rapida agonia culturale, e a poco a poco la sparizione anche fisica di francesi, inglesi, tedeschi, italiani così come di tutti gli altri popoli. Resi debolissimi dalla decomposizione delle Nazioni, perseguita ad hoc dall’Unione europea, saranno presto sopraffatti dalle immigrazioni delle popolazioni africane le quali non hanno bisogno di diventare numericamente maggioranza per dominare coloro che sono stati allenati al pacifismo, alla tolleranza, al rispetto delle diversità, alla rinuncia a qualsiasi giudizio tramite la dispotica censura del politicamente corretto» (cito ancora da Panorama). Il tema dell’immigrazione, in particolare dai Paesi musulmani, fu affrontato dalla Magli nel 1996, quando uscì il libro-intervista Per una rivoluzione italiana a cura di Giordano Bruno Guerri. «È indispensabile una legislazione rigida per fare in modo che almeno non ne arrivino troppi. Ripeto: gli islamici sono una popolazione forte, con una religione forte, non possono in alcun modo essere integrati nel nostro contesto (come in nessun altro contesto: vedi l’esempio francese), anche se lo volessero, ma naturalmente non lo vogliono. L’integrazione è impossibile già al livello, che sarebbe indispensabile, delle leggi: perché il Corano è un codice sia civile sia religioso». Il prezzo della mancata integrazione, scriveva la Magli sul Giornale nel 2014, lo pagheranno le donne: «Da quanto abbiamo detto sullo statuto delle donne nell’islamismo è facile comprendere come questo rappresenti uno dei pericoli maggiori di disintegrazione per il tessuto della società italiana». Difficile non pensare al capodanno con molestie di Colonia.
https://infosannio.wordpress.com/2016/05/08/ida-magli-lantidoto-al-conformismo-sulleuropa-e-altro/
Ieri, Fallaci e Magli. Oggi abbiamo fallaci e magliare. Non so se mi spiego. SE no, andiamo sotto tra qualche paragrafo...
ORA, qualcuno penserà che la Fallaci sia stata troppo dura con gli 'immigrati' e la Magli, che ha scritto tanto per la 'sinistra', si sia bevuta il cervello passati i 90 anni.
E invece no.
Volete qualche esempio? Quanti ne volete?
UN PIANETA SEMPRE PIU' AFFOLLATO E NERVOSO
Parliamo del problema immigrazione, e ricordiamoci quel che la Magli ha detto sugli africani. E' vero, l'Africa sub-sahariana, a parte l'Etiopia, quasi mai ha saputo costruire strutture statali. Per loro tutto si gioca sulle tribù. E la cosa anche più scabrosa, è che persino nel Sudafrica, dove pure esistette il feroce e ben organizzato impero Zulu, succede che le cose stiano prendendo una bruttissima piega. Ma proprio brutta.
Dall’avvento al potere di Nelson Mandela a oggi pare siano stati massacrati quasi 70.000 bianchi, per odio razziale. Non è la povertà il fattore scatenante, ma l’odio: prendiamo in considerazione che la gente bianca costituisce solo il 9% (4.500.000) della popolazione del Sud Africa e il tasso di omicidi di nero-su-bianco è del 95% del totale.
...Il Sud Africa ha il più alto tasso di stupri il mondo e il secondo più alto tasso di omicidi, la qual cosa rende il Paese più pericoloso rispetto alla maggior parte dell’Iraq.
“Quando è stata l’ultima volta che hai letto dei bianchi che irrompevano nelle case dei neri, aggredendo brutalmente e uccidendo i neri anziani nei loro letti?” chiede con un commento internet un cittadino che non si sa se definire più ingenuo che sbigottito. Qualcuno prova a difendersi. Molti si rinchiudono in villaggi blindati come la bella realtà di “Orania”, di cui varrebbe la pena parlare. Tuttavia, fare domanda per una pistola in Sud Africa è un incubo burocratico che finisce quasi sempre nel fallimento, anche se ormai possedere almeno un’arma, più che necessario, è vitale in ogni azienda agricola. Tutto ciò, sia chiaro, nella stessa repubblica in cui la polizia perde 1.000 pistole l’anno, che finiscono opportunamente in mani criminali.
Potremmo continuare cosi per quasi settantamila volte. Tutti zitti i giornali radical-chic italiani. Gli stessi che fecero risolini derubricando a folklore l’assassinio dell’attivista bianco Terrè-Blanche o che forse, in preda ad auto-razzismo, pensano che stia bene così.
Le ultime elezioni, tenutesi nel febbraio scorso a seguito della caduta del presidente Jacob Zouma, dimessosi e agli arresti per corruzione, hanno visto la vittoria del candidato di colore Matamela Cyril Ramaphosa (Soweto 1952) avvocato, politico, sindacalista e Gran Consigliere dell’Ordine del Baobab, ex vice primo ministro. Se la levatura politica del corrotto Zouma è grosso modo riassumibile nella vignetta che lo ritrae con una cuffia da doccia in testa, in riferimento a quella volta che si giustificò, nel corso di un precedente processo (fra l’altro vinto) per lo stupro di una giovane donna sieropositiva, affermando di essersi protetto dall’hiv facendosi una doccia, il primo provvedimento preso dal nuovo governo è la legge sull’esproprio delle terre ai bianchi per regalarle ai neri.
D’altra parte Julius Malema, il leader di un altro partito del black power, quello dei “Combattenti per la libertà economica” (altro nome per i soliti comunisti), descritto dall’ex presidente Zouma come futuro padre del Sud Africa ha rassicurato: “I bianchi dovrebbero essere felici, non abbiamo chiesto il genocidio”, per ora. Testualmente: “Whites must be happy we are not calling for genocide”.
La verità è che la “zimbabwizzazione” nazionale è ineluttabile, mentre i bianchi non hanno un futuro in Sud Africa. Chi ne ha la possibilità sta scappando in Australia o in Nuova Zelanda, gli altri aspettano il loro turno. Salviamoli.
Volete l’immigrazione africana? Benissimo: il governo organizzi subito un ponte aereo per salvare la vita a 800.000 di potenziali profughi Boeri – la cifra è per difetto, perché nei campi abusivi, allestiti nei parchi in cui i loro nonni li portavano per i pic-nic dei giorni di festa, ci sono già circa 450.000 persone in condizioni igieniche precarie. Sono bravi medici, ottimi contadini, artigiani e professori. Ma, soprattutto, non stuprano, né fanno a pezzi ragazze italiane per mangiarle o metterle nei trolley.
https://www.imolaoggi.it/2018/11/14/volete-limmigrazione-africana-benissimo-ci-sono-800mila-boeri-da-salvare/
ALLORA? Chi è rasssssista, cari signori? Come mai non sento alcuna presa di posizione contro il Sudafrica e la sua criminale legge sull'esproprio (di terre dei bianchi per regalarle ai neri)? E questo mentre la nazione cade in rovina (e addio rinoceronti!), come si evince da questi due esempi:
Altro esempio: la Sud Africa Airways è un fallimento completo che non è stato in grado di mantenere la testa fuori dall’acqua per oltre un decennio. Altro che volare. Anche se esistono ingegneri sudafricani con un’esperienza molto ricercata, la SA si rifiuta di assumerli: perché sono bianchi.
È possibile osservare il crollo dell’intero Paese dei diamanti scrutando attraverso il riflesso di una delle sue capitali: Joburg la città dell’oro. Il fallimento Johannesburg significa Sud Africa in fallimento. E il castone di questa pietra è il “The Carlton Hotel”, l’hotel a cinque stelle – a forma di Y rovesciata che si affacciava sul Carlton Centre, l’edificio più alto dell’Africa, una volta fiore all’occhiello nel mondo dell’edilizia, un ricco status symbol per Johannesburg, oltre che uno stabilimento di fama internazionale. L’hotel da 600 camere, costruito in sette anni, venne aperto nel 1972 e chiuso nel 1997 (oggi è abbandonato) perché era diventato troppo pericoloso per i clienti rimanere lì, nel caso avessero osato avventurarsi nelle strade circostanti.
Ma naturalmente, tutto questo i nostri 'intellettuali' non lo dicono, tanto meno i politici.
Per loro è importante accogliere abbracciaperte tutti quelli che arrivano. E si torna daccapo, alla Fallaci e poi alla Magli. Ricorsività.
E una volta che arrivano qua da noaltri, che fanno? Quel che diceva la Fallaci, a quanto pare.
Nella tranquilla Svezia (e Germania):
Kajsa Norman è una giornalista investigativa svedese, che si è trasferita da anni a Londra, per poter portare avanti inchieste in tutto il mondo, trovando il proprio paese “piuttosto noioso”. Mai avrebbe immaginato di doversi occupare della Svezia, con una indagine che sarebbe risultata così ostica, e persino dolorosa alla luce delle sue convinzioni personali.
Tutto nasce nell’estate del 2015 quando, ad un festival con 200mila persone in un parco di Stoccolma, le teenager che assistono al concerto vengono letteralmente assalite da gruppi di giovanissimi immigrati, aggressivi e spavaldi. Per tutta la giornata, ragazze si rivolgono ai responsabili della sicurezza denunciando di essere appena state molestate nella folla. Un conoscente della reporter, che ha accompagnato la figlia, assiste attonito ad una situazione fuori controllo: rientrato a casa, manda una mail al più importante giornale della Svezia, denunciando i fatti e offrendo la propria testimonianza. Viene ricontattato subito dalla redazione: una giornalista si dimostra molto interessata al suo racconto, ma appena egli fa cenno all’evidente provenienza mediorientale dei molestatori, quella si irrigidisce, taglia corto e interrompe la telefonata. Non esce alcun articolo.
Il padre della teenager, frustrato dalla situazione, ha allora l’idea di rivolgersi al gestore di un blog di “informazione alternativa”, vicino al temuto partito populista degli Svedesi Democratici: immediatamente viene pubblicato un post sulla vicenda, che in poche ore diventa virale. Nei commenti sui social network si raccolgono molte altre testimonianze sul festival.
Solo a quel punto le autorità e i giornali iniziano ad occuparsi della vicenda: ma non per indagare su ciò che è accaduto al festival, quanto per minimizzare i fatti, confondere le acque o sopire le polemiche.
È impossibile, infatti, alle autorità ma anche a molti svedesi ammettere che le politiche migratorie seguite sinora dal loro paese abbiano delle falle, e molto gravi. Ogni elemento che possa incrinare questa visione idilliaca (e, paradossalmente, patriottica) di una “Svezia-che-accoglie”, di una “Svezia-che-non-è-come-gli-altri-paesi-egoisti” viene respinto e negato, trattato come “anti-svedese”.
Al contempo, però, da quell’estate in poi, il governo socialdemocratico e antipopulista dà il via, senza proclami, a un giro di vite sui futuri ingressi e sui migranti già entrati, che se non dà grandi risultati comunque costituisce una inversione a 180° delle politiche precedenti.
https://totalitarismo.altervista.org/il-lato-oscuro-della-svezia/
E in effetti, andiamo a vedere cosa dicono questi articoli linkati dal sito qua sopra:
https://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/04/swedish-music-festivals-hit-by-reports-of-rapes-by-migrants/
Police in Sweden are investigating five reported rapes and nearly forty instances of groping at two music festivals over the weekend.
“Foreign young men“ were blamed by police for the attacks at one of the festivals and at least two unaccompanied migrant youths were under arrest.
Police recorded five reports of rapes and 12 of sexual molestation at Bravalla, Sweden's biggest music festival, and 35 reports of sexual molestation at Putte i Parken, a free festival in Karlstad, where the youngest victim was just twelve years old.
Two of the seven young men suspected of mounting a campaign of aggressive groping at the second festival were unaccompanied refugee youth, reportedly living at a nearby accommodation centre.
Police are looking for a man who speaks “flawless Swedish” in connection with one of the five rapes at the first festival.
In January the Swedish police and media were accused of covering up a spate of sexual offences involving young migrants at We Are Sthlm, a free summer youth festival in Stockholm.
The scandal broke after the New Year’s Eve sexual assaults in Cologne, Germany.
E allora andiamo a vedere quest'altro 'evento':
Public anger is growing in Germany over a series of sexual assaults against women in the centre of Cologne on New Year’s Eve, amid suggestions that authorities were slow to act due to political sensitivity surrounding the perpetrators' ethnicities.
Politicians and police were facing mounting questions on Wednesday over how a crowd of some 1,000 men “of North African or Arab appearance” was able to mass around the city’s main train station on New Year’s Eve, with roving gangs allegedly assaulting dozens of women with impunity.
Even Thomas de Maiziere, the German interior minister, spoke out in rare public criticism of the police. “I expect urgent clarification: was it organised, was it really North Africans, and how could they say it all went peacefully the next day,” he said.
“It can’t be that you clear the station area because fireworks were thrown, and later these events take place and you wait for complaints to be filed. The police should not work like that,” Mr de Maiziere added.
https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/germany/12082366/German-women-report-string-of-sexual-assaults-by-Arab-and-North-African-men.html
“Some girls were chased like cattle,” a 17-year-old woman told Bild newspaper. “I’m stunned that such a thing is possible in Hamburg. It makes you scared to celebrate in the neighbourhood.”
E la SVEZIA, dicevamo? Ha decine di no-go zones, in altre parole non c'é più lo 'stato' al suo interno. Troppo buonismo. Ecco quel che ne pensa un esperto svedese:
“Ormai il panorama politico svedese è condizionato da una infelice combinazione tra la necessità di prendere voti tra i gruppi che subiscono il problema e la ‘carta del razzismo’ [rasistkortet] che viene sempre giocata non appena qualcuno prova a sollevare il problema. I politici devono essere preparati ad agire in modo deciso se vogliamo avere la minima possibilità di fermare la deriva”». https://www.totalitarismo.blog/la-svezia-e-sull-orlo-di-una-guerra-civile/
BENE. C'é qualcuno che se la sente di parlare di 'rassssismo', di 'incitamento all'odio razziale', di 'sessismo' eccetera eccetera? Questi riportati sopra sono fatti duri e puri, per quanto ne sappiamo. A me non interessa parlare contro qualcuno, ho simpatia per gli africani e quant'altri; ma una società non può e non potrà mai avere una infinita capacità di ospitare gente che per prima cosa, pensa di farsi gli affari suoi e disprezzare le regole di chi la accoglie. L'abbiamo fatto anche noi (Al Capone partì 13enne da Napoli, raccontano le cronache), ma questa non è una buona ragione per continuare di quest'andazzo. Anche ricordare gli orrori del colonialismo non aiuta molto: il problema è QUI E ORA. E cosa fanno i nostri legislatori? Ma le leggi contro l'odio razziale, che non c'entrano nulla perché per parlare di fatti VERI si è sempre nel giusto, almeno in teoria.
Da noi, ricordiamo i due casi della povera Pamela Mastropietro e dell'altra ragazzetta romana, entrambe cadute vittime di mostri. Ma stranamente, le femministe non parlano molto di questi femminicidi, preferendo quelli causati dal patner 'bianco e italiano', per evitare accuse di rasssismo.
Ecco, parlavamo di femministe. Avete letto tutto quanto sopra? Bene.
TREMATE TREMATE, LE STREGHE SON TORNATE
Adesso guardate quali sono i punti cardine delle azioni delle femministe 'di prima linea' che abbiamo. E che forse pure ci meritiamo, qui in Occidente. Parlano degli stupri subiti da africani e islamici? Della persecuzione di cristiani e boeri? Ma no, ovviamente.
Il problema è imbastire oscene schifezze di manifestazioni, in cui arrivano a sfregiare la Madonna (no, non la cantante) con delle cerimonie turpi e blasfeme, non tanto per un cristiano, ma per qualsiasi forma di vita sopra al protozoo.
Ecco un esempio:
https://videos.files.wordpress.com/KFYscTF6/video_abortospain_hd.mp4
Femministe spagnole bruciano un bamboccio rappresentante un bambino da abortire (e se fosse una BAMBINA, come le milioni abortite SOLO PER QUESTO, in Cina? Nooo, oh, mica è femminicidio!). Ragazzette sgallettate che non so cosa vogliano dalla vita (e di sicuro non lo sanno nemmeno loro). Forse sono come Paola Egonu, la quale ha confessato di essere omosessuale, ma non è tanto questo che sconcerta, quanto il fatto che lei ha detto testualmente che trova 'normale' avere una fidanzata (per una donna? E vai, che si ritorna a quel che diceva sopra IDA MAGLI, ricordarte?). Ma in che mondo è 'normale'? Di che parlano? Bene, vedendo questo tipo di attività intellettuale che dimostrano le femministe ispaniche, in effetti posso solo ricordar loro che i 50 anni arrivano per tutti (o quasi) e quando sarà allora, forse ripenseranno, per dirla con Guccini 'ad un figlio temuto, che ora non hai'.
Ma vogliamo andare ancora più giù nella scala dei valori, per esempio a livelli che farebbero indignare anche un batterio? Ecco il risultato:
TUCUMAN, Argentina, March 13, 2017 (LifeSiteNews) – Feminists in pink masks pretended to commit an abortion on a woman dressed as the Virgin Mary outside a northern Argentina cathedral as part of an International Women's Day protest last week.
A photo of the protest shows what looks like blood and body parts gushing from between the Virgin Mary's legs, facilitated by the pink mask-wearing feminists. The woman dressed as the Virgin Mary holds a fist in the air. She appears to be smiling and wearing a rosary around her neck.
"This act also shows what is at the foundation of the hard-core pro-abortion people," Pavone concluded. "They hate the church, and they literally want to abort Jesus off the face of the earth in every manifestation of his presence today."
https://www.lifesitenews.com/news/feminist-dressed-as-virgin-mary-pretends-to-abort-jesus-in-front-of-cathedr
Ne volete di più? Allora sappiate che, come due simpatiche musulmane a Notre Dame (prima che venisse bruciata per davvero, ovviamente 'per errore'), due attiviste argentine hanno cercato di incendiare la cattedrale cattolica:
BUENOS AIRES, Argentina, March 10, 2017 (LifeSiteNews) – Women who participated in an International Women’s Day march in historic heart of Buenos Aires covered the national museum with graffiti, attempted to set the Metropolitan Cathedral afire, and viciously attacked a lone man who bravely tried to defend the cathedral.
Startling video footage shows the man standing in front of the cathedral, quietly holding a Vatican City flag. He is approached by a masked women who attempts to take the flag from his hands. After that another woman lunges at him and tries to punch him in the head.
After that, hordes of women surround him, punching him, pulling his hair, and shoving him away from the cathedral.
https://www.lifesitenews.com/news/womens-day-demonstrators-attack-buenos-aires-cathedral-male-defender
Ora, penserete che questi siano solo atti e pensieri di gente scollegata dalla realtà, ragazzette sgallettate. Beh, non ci sono solo loro...
Julie Burchill è una giornalista britannica che si definisce “femminista militante”. È un personaggio imbarazzante, una lolcow ante-litteram la cui produzione scritta è talmente insignificante da non meritare alcun approfondimento. La introduciamo qui solo per un suo pezzo del 16 ottobre 1999 per il “Guardian” sul suicidio maschile, nel quale, col suo stile sgradevole e insopportabile, tra una battutina e l’altra, esprimeva talune illuminanti considerazioni:
«La questione non è che i ragazzi si suicidino più frequentemente delle ragazze. In effetti, il più insensibile tra noi direbbe che non è male per i maschi aver trovato finalmente qualcosa in cui sono più bravi delle donne».
«L’ultima volta che ho affermato che i suicidi dovessero essere lasciati liberi di portare a termine i loro intenti, ho ricevuto qualche lettera da persone i cui figli si erano suicidati, le quali pretendevano delle scuse. Questa volta possono risparmiare sui francobolli perché li avviso già che non me ne frega nulla».
Bene, nel 2015 uno dei figli che la femminista ha avuto dalle sue numerose relazioni (tra le quali compare un toyboy esibito come “trofeo” sulla stampa) si è suicidato all’età di 29 anni. La stessa Burchill ha raccontato di aver cacciato di casa il figlio per problemi di droga e di non averlo rivisto per almeno un anno prima di aver saputo del suo suicidio, né di essere andata al suo funerale (“Dopo aver fatto per tutta la vita la psicologa, il bancomat e la cameriera di mio figlio, ne ho avuto abbastanza”). https://www.totalitarismo.blog/essere-figlio-di-una-femminista/
Quindi, le femministe si divertono nelle loro 'manifestazioni di coscienza collettiva' a inscenare l'uccisione dei bambini non voluti (detta anche aborto), addirittura in versione sacrilega. Come se in Argentina non ci fossero problemi maggiori (ovvero: economia in pezzi, e Macri, altro ennesimo turboliberista e servo del capitale, quindi nemico del suo stesso popolo).
Però c'é anche chi i bambini li AMA. Molto. Troppo. Ma per questo, sarà meglio andare sul successivo post. Questo è già abbastanza lungo.