23-12-18
Allora, questo post necessita di essere spiegato un pò, prima di poterlo apprezzare (se è possibile apprezzarlo).
Io penso che abbiate già sentito sia della guerra delle Falklands, sia del Grande tiro al Tacchino delle Marianne.
https://en.wikipedia.org/wiki/Falklands_War
https://en.wikipedia.org/wiki/Great_Mariana%27s_Turkey_Shoot
Ora qui ho fatto un mix di due wargame e vi spiego come mai questo strano ibrido è stato creato e scritto.
Spesso ho meditato sul fatto che la RN sia riuscita a riconquistare le Falklands, pur combattendo da grande distanza e contro un nemico ben deciso a difendere le 'sue' isole tanto a lungo rivendicate contro la corona inglese.
https://en.wikipedia.org/wiki/Falklands_War
E mi sono chiesto quali altre marine avrebbero potuto fare un viaggio dall'altra parte del mondo, per ottenere un successo come questo.
L'US Navy? Sicuramente. La marina sovietica? Almeno sulla carta sì, anche se dubito che sarebbe stata capace, con la sua flotta ancora piuttosto costiera, di fare un'operazione anfibia a tali distanze da casa (ma i sommergibili e i bombardieri a lunga autonomia avrebbero accerchiato eternamente le isole Falklands e le avrebbero di fatto assediate in maniera insuperabile, rendendo impossibile agli argentini la vittoria anche senza far scomodare le portaerei Kiev e l'incrociatore Kirov).
Le altre potenze europee, a parte la britannica?
Mmmh, secondo me la Francia forse no, troppo poco potente come forze anfibie. Certo che due portaerei convenzionali non erano poca cosa, ma le navi anfibie erano soltanto tre, anche se una era una portaerei. Sarebbero bastate? Dubito.
La Spagna nemmeno, troppo poco potente come flotta principale e forse anche come forze anfibie a dire il vero.
L'Italia? Ecco, l'Italia... beh, avrebbe anche potuto provare, ma troppo scarse le forze anfibie. Le navi, di ultima generazione, erano potenzialmente migliori di quelle inglesi, però meno numerose. Quanto avrebbero potuto resistere 4 Lupo e due Audace (il nucleo delle navi scorta) non saprei, ma la RN mobilitò 8 caccia e non meno di 14 fregate, per quanto singolarmente inferiori. Maltempo, scarsità di rifornimenti (solo due piccole petroliere), attacchi nemici, avrebbero messo a dura prova la 'spedizione' italiana, con una marina che al più era buona per fare la sorveglianza alla missione di pace del Libano (1982-84). All'epoca c'era una sola Maestrale (classe che avrebbe potuto migliorare la situazione in maniera sensibile), appena consegnata e che ben difficilmente avrebbe potuto imbarcarsi per una missione così lunga e pericolosa dopo appena un paio di mesi dall'entrata in servizio teorico (più l'addestramento degli equipaggi...).
Inoltre le due petroliere Stromboli non avrebbero potuto sostenere molte navi, sebbene i consumi delle navi italiane con motore CODAG sono ottimali anche a velocità moderate, pur garantendo spunti molto buoni alle velocità più alte, tanto che paradossalmente erano sia più veloci che con più autonomia rispetto alle navi inglesi con motori tutto-turbina. Però sostenere per settimane una campagna bellica è un impegno molto gravoso.
La forza principale aveva a che fare con i vecchi caccia Impavido (necessari), le due Alpino (anche loro necessarie), i due caccia Audace, e ovviamente, le due navi da sbarco Grado, nonché le ammiraglie della forza d'impiego: gli incrociatori. Se ci fosse stato già il Garibaldi, all'epoca nemmeno varato, sarebbe stata un'altra cosa, specie se con gli Harrier. Nel 1986 la marina aveva moltiplicato da 5 a 12 le sue fregate missilistiche, e aveva ben 4 incrociatore porta-aeromobili; però stava per mandare ai lavori di mezzavita gli Audace e quindi la finestra era comunque stretta, visto che gli Impavido era no già obsoleti.
Però la logistica e le forze da sbarco della Marina del 1996 sarebbero state comunque insufficienti anche rispetto a quelle della RN del 1982.
I tre incrociatori portaelicotteri Doria e Veneto sarebbero stati fondamentali, potendo portare un massimo teorico di 17 elicotteri medi (anche se in pratica è più probabile che non avrebbero superato i 15-16). Però... però... ci sono varie notizie non altrettanto positive per la marina italiana. Infatti, con una forza totale di 3 incrociatori, 4 caccia, 4 fregate missilistiche e 2 ASW, sarebbe stato possibile ancora combinare qualcosa, più eventualmente la 5a fregate Maestrale... ma, a parte che non tutte queste navi potevano essere mobilitate contemporaneamente, visto che nel settore mediterraneo doveva pur restarne qualcuna, non ci si poteva certo ridurre alle corvette Airone... ci sono altre notizie. A parte la consegna appena fatta della Maestrale, ancora presumibilmente non operativa e appena appena equipaggiata con il set completo di attrezzature (ammesso che non ne mancasse ancora qualcuna), c'é un'altra notizia importante, e che è addirittura fondamentale.
Ovvero il fatto che il potente incrociatore Vittorio Veneto... non era disponibile. All'epoca fu sottoposto ai lavori di grande revisione, e rimase fuori servizio tra il 1981 e il 1983. Nella primavera del 1982 non era quindi affatto pronto ed è praticamente impossibile che avrebbe potuto essere approntato ed equipaggiato per ritornare in mare in tempo utile per l'emergenza Falklands.
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Veneto_(C_550)
Questo lascia soltanto due incrociatori e meno della metà degli elicotteri a bordo di questi; come se non bastasse, il Duilio era a quel punto l'ammiraglia, ma il Doria era diventato una nave scuola e aveva rimosso anche due cannoni e un radar di tiro, di fatto passando ad un ruolo secondario come nave bellica.
Questo fatto, da solo, avrebbe reso pressoché impossibile la missione, con tre incrociatori forse, con 1 e 3/4 no.
Adesso, però, immaginiamo che nondimeno gli italiani abbiano lanciato lo stesso l'operazione Corporate per riprendersi le Falklands.
Dall'altra parte, per contrastarli, al posto degli argentini, però, ci mandiamo la flotta mmerrigana del giugno 1944. Perché? Per puro cazzeggio, come sempre. Vediamo chi lo fa il 'grande tiro al Tacchino' stavolta.
Totale dei velivoli amerrrigani disponibili nel campo avverso (nove portaerei di squadra e altre ancora categoria leggere):
400 F6F-3
180 SBC/SBD
160 TBF (740 tot su 480+222+199 = 901)
Flotta italiana
-2 Doria - incrociatore l.m. portaelicotteri 8 o 6x76MM + lm. Terrier (40 armi)
-2 Audace - c.t. l.m. 2x127 OTO e 4x 76 OTO + lm. Mk 13 (40 armi)
-2 Impavido - c.t. l.m. 2x127 USA e 4x76 MM + lm. Tartar/SM-1 (40 armi)
-4 Lupo - ffg l.m. 1x127 mm OTO e 4x40 Breda + S.Sparrow/Aspide (24 armi)
-2 Alpino - ff 6x76 MM
-2 Grado LPD 6x76 USA
-2 Stromboli Rif 1x76 MM
Totale: 6 l.m. Terrier e Tartar + 4 l.m. S.Sparrow = 10 l.m. con 336 (??) missili, di cui 96 Aspide(e Sparrow?), più 240 Standard (160 SM1/Tartar e 80 SM-1ER); 4x127 OTO; 4x127 USA; 8x76 OTO; 36x76 MM; 12x76 USA
Totale: 336 SAM a corto/medio/lungo raggio con 10 lanciamissili. NB: a quanto pare, i missili degli Audace rimasero i RIM-24 Tartar (32 km) fino ai lavori di ammodernamento, mentre paradossalmente i più vecchi Impavido avevano già gli SM-1MR (46 km) da metà anni '70, grazie all'aggiornamento di mezza vita. Gli Audace rimasero senza COC fino all'aggiornamento, probabilmente non avevano quindi il sistema SADOC.
-4x127/54 OTO
-4x127/38
-8x76 OTO
-36x76 MM
12x76 USA
8-2x40 Dardo
Totale: 8 pezzi da 127 mm e 56 da 76 mm = 64 cannoni automatici+16 mitragliere da 40 mm = 80 cannoni e mitragliere da 40-127 mm.
Installazioni: 6 torri da 127 e 50 da 76 mm, 8 da 40 mm = 64 torri. Di queste, quelle moderne sono 20.
L'attacco degli Hellcat
Prima ondata: arrivano gli Hellcat, a decine, a dozzine, a centinaia. In tutto 400 esemplari (o quanto meno, 360, di cui 200 in ogni caso in testa).
Avvicinamento a circa 25.000 ft/7.600 m, sottovento, a velocità di crociera di circa 320 km/h.
Le navi italiane tipo incrociatore attaccano da oltre 60 km di distanza. Anche così, vedono le scie di lancio e cominciano la corsa a tutto gas, con motore in super-potenza, si abbassano a circa 500-600 m/min, per giunta hanno il vento in poppa e questo dà circa 50 km/h extra. In tutto, superano i 660 km/h di velocità effettiva d'avvicinamento alla flotta italiana. Questo significa circa 11 km al minuto.
Il lancio avviene da circa 60 km di distanza e rotti, ergo a circa 6 minuti di volo dagli Hellcat anche alla massima potenza. La cadenza di tiro è di 4 missili al minuto come massimo, ma devono anche guidarli e per arrivare alla meta servono forse circa 90 secondi dalla distanza massima. Il lancio dei missili SM-1 viene fatto da 40 km circa, ergo meno di 4 minuti dal bersaglio, e quindi anche qua, con 6 colpi al minuto teorici, sarebbero 24 missili ovvero il 60% del totale disponibile. Se gli Audace hanno ancora i Tartar allora i lanci saranno solo da 32 km.
La gigantesca massa di Hellcat sta arrivando scendendo leggermente, in planata, a tutta velocità, come se 'non ci fosse un domani'.
La prima serie di missili, 4 in tutto, viene lanciata quando questi aerei sono a circa 65 km dagli incrociatori e circa 60 km dalle fregate esterne.
I missili impiegano circa 70 secondi per arrivare all'incrocio, a circa 50 km di distanza. Nel mentre, comunque sia, sono stati lanciati altri 4 missili, anche loro tirati in maniera tale da ingaggiare alcuni aerei del massiccio stormo. Ma essi arrivano comunque sia, ben 30 secondi dopo le prime, se non oltre ancora, ovvero sui 45 km di distanza. In tutto, questi primi 8 missili, hanno probabilmente abbattuto 6 aerei.
Nel mentre, parte sia la terza salva dai lanciamissili degli incrociatori, nonché la prima dei 4 cacciatorpediniere. Questa massa di 8 missili SM-1MR/Tartar e SM-1ER è arrivata quasi contemporaneamente sulla flotta aerea nemica, e abbatte altri 6 aerei. Questo accade circa un minuto dopo il lancio, quando la forza aerea è scesa a circa 35 km di distanza dagli incrociatori e 32 dai cacciatorpediniere.
Il lancio dei successivi missili falcia ulteriori aerei, anche stavolta 8 missili lanciati in pochi secondi tra il primo e l'ultimo da parte di ben 6 navi diverse. Più o meno anche stavolta sono stati abbattuti altri 6 aerei, stavolta a circa 25 km, praticamente appena oltre il raggio di tiro utile dei missili a corto raggio delle fregate del cerchio esterno, a circa 20 km di distanza.
Poi c'é il lancio della quinta salva dei missili SM-1ER e la terza degli SM-1MR/Tartar, anche qui con 8 missili tirati, colpendo un'altra mezza dozzina di aerei, stavolta a circa 18-20 km di distanza dalle navi italiane della cerchia interna.
A questo punto le perdite americane sono aumentate in maniera considerevole, e l'intervento dei quattro cacciatorpediniere ha aumentato grandemente l'efficacia della difesa missistica.
Senza nemmeno poter sparare un proiettile, gli aerei sono stati ingaggiati da ben 20 SM-1ER e 12 SM-1MR/Tartar. L'abbattimento, al 75% di Pk, è arrivato già a ben 32 aerei. Ma anche così, sono meno del 10% del totale.
A quel punto arriviamo alla sesta salva di tiro dei missili, anche qui abbiamo una valanga di missili tirati contro, con altri 8 missili in poco tempo lanciati verso di essi, tra 16 e 18 km circa. E l'impatto arriva a circa 12-14 km.
La settima salva di missili (quinta per gli SM-1MR/Tartar) parte da circa 12 km dagli incrociatori e circa 10 km dai cacciatorpediniere che sono nella cerchia più esterna (in realtà questo riguarda la parte anteriore del cerchio, quella posteriore è ancora più lontana degli incrociatori).
Nel mentre, le fregate, pur essendo più esterne, non sparano ancora, perché gli aerei sono ancora per lo più oltre i 6.000 m di quota, sopra la quota pratica degli Aspide che è di 5.000-6.000 m, e ben difficilmente i Sea Sparrow possono fare meglio, visto che hanno, almeno nel motore iniziale, una potenza inferiore.
Questo è vero fino a quando non c'é un avvicinamento a quel punto, sulle navi.
Dopo la 7a salva, in tutto, sono stati lanciati ben 28 SM-1ER e 20 SM-1MR, totalizzando sui 36 aerei abbattuti.
Poi iniziano gli attacchi alle navi italiane esterne, con gli Hellcat che scendono a circa 50-60° da circa 10 km di distana. A quel punto le navi aprono il fuoco.
Le due Lupo di testa sono le navi più esposte a questa ondata d'attacco. Malgrado fossero decimati, gli Hellcat di testa scendono giù all'attacco. Purtroppo per loro, non hanno bombe o razzi HVAR, a parte forse qualche esemplare che effettivamente cominciò ad usarli durante la campagna delle Marianne. Al più hanno serbatoi esterni sganciabili, e cosa buona sarebbe se li sganciano e poi fanno manovre evasive, così i missili potrebbero attaccare questi ultimi che continuano ad avvicinarsi verso le navi mentre gli aerei si allontanano. Però i serbatoi esterni sono più piccoli e oltretutto fatti di materiali non metallici, inoltre riducono la velocità massima dell'aereo, per cui non è detto che siano vantaggiosi. Però se riescono a fare una manvora evasiva vedendo i missili in avvicinamento sganciando il tank e poi virando di 40-60°. Con un pò di fortuna il radar troverà il tank in avvicinamento piuttosto che il caccia.
Gli Hellcat stanno andando giù a circa 720 km/h ovvero sui 200 m/sec. Ci sono circa 15-20 aerei contro ciascuna fregata anteriore. Ciascuna Lupo spara con gli Aspide, il 127 mm e una delle torri da 40 mm. In tutto, abbattono 4-6 aerei nemici, altri scappano per quanto possibile, ma circa 10 arrivano sulle navi (una delle due probabilmente solo 6-8, con meno danni) e sparano contro di esse, come anche alcuni non ancora abbattuti. La gittata delle mitragliere da 12,7 mm è di 3.000 metri, due raffiche da 5 secondi l'una con una breve pausa, poi recupero a meno di 1.000 metri di distanza, possibilmente a circa 600 metri. Ciascuna Lupo è stata crivellata da almeno 500 colpi, circa 50 per ciascun Hellcat, sui circa 7.000 sparati, ovviamente sempre più precisi mentre gli aerei si avvicinano. I colpi sono arrivati per lo più sulle sovrastrutture, specialmente quella di prua, che probabilmente ha preso sui 200 colpi. Non è molto, ma è qualcosa, e infatti riduce largamente la capacità di difesa della nave, essendo i proiettili di tipo perforante-incendiario o solo incendiario.
I circa 20 Hellcat che hanno completato l'attacco scendono raso al mare, e poi vanno verso l'esterno oppure verso i cacciatorpediniere della fascia più interna, andando a tutto gas ad oltre 500 km/h.
E' probabile che addirittura gli Hellcat utilizzino alle volte addirittura il tank ventrale sganciabile come bomba incendiaria.
Altri Hellcat continuano a volare verso i cacciatorpediniere e gli incrociatori, che a quel punto lanciano rispettivamente la sesta e l'ottava salva missilistica, con i soliti effetti devastanti sullo stormo di aerei in avvicinamento.
Però poi è andata: gli Hellcat stanno arrivando in picchiata anche su queste navi, scendendo ad alta velocità verso di essi. Circa 20 Hellcat si fiondano su ciascuna di queste navi, colpendo in rapida sequenza il Duilio, il Doria, e tutti e 4 i cacciatorpediniere missilistici. Anche qui, le perdite in avvicinamento sono 4-6 aerei, per lo pù dovuti alle artiglierie visto che gli SM-1ER hanno 5,5 km di gittata minima, gli SM-1MR 2,7 e i Tartar, curiosamente, 1,8.
E' probabile che in media circa 10 aerei, anche qui, abbiano colpito le navi italiane (del resto, tra almeno 6 pezzi da 76 MMI, 2 Compatto da 76 e 2 da 127, 1 Compatto da 127, 1 Sparrow/Aspide e 1 Dardo come 'bordata', c'é poco da scegliere...), mettendo a segno mediamente circa 500 colpi. Le Alpino non sono state molto disturbate, non essendo il bersaglio numero uno, che sono le navi lanciamissili, così si sono limitate a fare fuoco con tutto quel che hanno, ovvero i loro vecchiotti e non molto affidabili pezzi MMI da 76 mm.
Il lancio dei missili da parte delle 2 Lupo posteriori attacca e abbatte diversi aerei durante questa fase.
In tutto, la prima ondata di Hellcat è di circa 200 aerei, seguita a ruota dalla seconda.
Come si è visto prima, il massacro è stato incredibile in questa formidabile pur formidabile prima ondata. Almeno 36 aerei sono stati distrutti dal lancio di circa un quarto dei circa 240 missili SM-1 disponibili, ma con l'attacco così rapido e concentrato è stato possiile almeno evitare che venissero lanciati 'tutti' i dannati SAM a lunga e media gittata.
Circa 160 aerei sono rimasti ancora in giro, e scendono giù. Ce ne sono abbastanza che possono colpire tutte le 12 navi da guerra con circa 12 aerei l'una, oppure tutte le 16 navi con 10 aerei l'una, oppure, come in effetti accade, solo una parte di queste navi, 8 per la precisione, tutte da guerra, con una potenza di fuoco complessiva di circa 20 aerei contro ciascuna, di cui circa la metà arriva a destinazione e crivella le navi. Sono attaccate in questo modo le due Lupo anteriori, i 4 cacciatorpediniere e i due incrociatori.
Nel mentre quest'attacco ha luogo, il tiro delle navi abbatte un media 5 aerei per ciascuna unità, ovvero ben 40 aerei oltre ai 36 circa iniziali; ma essi sono solo il 25% del totale degli aerei andati all'attacco.
A quel punto, in questo modo, i velivoli da caccia americani hanno subito delle perdite terribili, in pochi minuti circa 80 sono stati abbattuti sui 200 della 1a ondata. In compenso, peraltro, circa il 50% della capacità antiaerea delle navi italiane è stata neutralizzata, specie di quelle più qualificate, ovvero i missili SAM di vario tipo.
E subito dopo, le navi italiane sono attaccate anche da un paio di centinaia di Hellcat, che sono arrivati a ruota dietro i primi.
Nel mentre, dei circa 120 Hellcat superstiti dal fuoco delle navi mentre si avvicinavano, altri 20 almeno sono stati abbattuti dal tiro delle navi a corto raggio, tra cannoni e anche missili mentre saettano tra le navi a bassa quota. MA quest'abbondanza di target riduce le riserve di missili e di proiettili proprio sul più bello.
Poi arrivano gli altri 160-200 Hellcat, e dato che i sistemi di tiro sono stati sopraffatti dal numero semplice degli assalitori, questi velivoli, in arrivo a velocità effettive di oltre 600 km/h, sono praticamente impossibili da fermare. Almeno 20 di questi portano una bomba da 227 kg HE, e forse qualcuno anche 6 razzi FFAR o HVAR.
La picchiata degli aerei è anche stavolta oltre i 45°, possibilmente sui 50-60°, potendo così andare oltre l'angolo dei radar d'avvistamento delle navi singole, che devono così collegarsi tra di loro per vedere gli aerei in arrivo, ma probabilmente questo causa un problema sensibile per agganciare i bersagli ai radar di tiro, specie con quell'immensa massa di aerei in avvicinamento. Volo a circa 700+ km/h, e con piccole manovre per evitare un troppo facile centro da parte nemica, aprendo poi il fuoco da 3 km. Inoltre, non tutte le navi hanno questo sistema: per quanto ne so, gli Audace, prima dell'ammodernamento della seconda metà degli anni '80, non avevano una COC e tanto meno il SADOC, per quanto assurdo possa sembrare.
Ancora una volta, le due fregate Lupo anteriori, e il nucleo di 4 cacciatorpediniere e ancora più dentro, i due incrociatori, sono attaccati dagli aerei di questa ondata, con il preciso intento di neutralizzarli totalmente.
Stavolta il tiro delle due Lupo posteriori è l'unico ancora totalmente affidabile, mentre le due Alpino vengono attaccate, essendo più vicine, appena dietro il nucleo principale, mentre fanno la guardia ravvicinata alle navi da sbarco e rifornimento. Sono tutte navi armate con vecchi tipi di cannoni binati da 76 mm italiani e americani, che fanno comunque un fuoco d'inferno. Ma il tiro delle navi di questo tipo non è allo stesso livello di quello delle navi italiane di tipo più recente, ovvero le Lupo. Le due Lupo posteriori hanno consumato gran parte delle munizioni pronte per il 127 mm che peraltro è ricaricabile anche mentre spara, mentre i missili Aspide non sono ricaricabili con altrettanta rapidità visto che sono privi del sistema di ricarica meccanizzato come nel caso dell'Albatross.
A questo punto, gli Hellcat mitragliano massicciamente le navi italiane del nucleo principale, e questo le mette largamente KO con numeri di proiettili in eccesso di 1.000 per nave. Non solo, ma pare che un Hellcat colpisca il Duilio con qualcosa di più di questo, o una salva da 127 mm oppure più probabilmente, una bomba da 500 lb HE (o addirittura, uno degli aerei precipita esplodendo direttamente sulla nave). Un altro centra l'Audace con un'altra bomba analoga. Altri fanno dei 'near miss' comunque dannosi.
Anche le Lupo posteriori sono attaccate da diversi aerei a volo radente, rispondono al fuoco e riescono ad abbatterne una decina in tutto, oltre a quelli eliminati dalle navi che cercano di difendersi. Ma in tutto, solo una trentina dei circa 200 aerei della 2a ondata vengono distrutti. Questo significa in tutto sui 130 aerei su 400, ergo circa un terzo del totale, più qualche altro danneggiato. Un massacro! Però funzionale per l'impiego tattico dell'aviazione.
Bombardieri in picchiata
A quel punto, appena finiti gli Hellcat, si precipitano in zona le formazioni di bombardieri in picchiata, con la loro pur modesta velocità. Prima gli Helldiver, e poi i Dauntless appena dietro. Scesi da 6.000 e passa metri, si portano in planata sui 4.500 e poi si gettano in picchiata. Volano in formazioni sui 12 velivoli l'una, e sono ben 180. Sono ben 15 formazioni, sufficienti per attaccare ciascuna delle navi italiane eccetto una. Questo è uno scacco matto, data la precisione e la letalità di questi aerei, armati di bombe da 1.000 lb HE, o forse da una da 500 e 2 da 100 o 250 lb, sempre HE, sulla base che anche se più leggere, queste bombe HE sono sufficienti per mettere fuori uso una nave.
La prima dozzina di aerei attacca una Lupo. I missili SAM medio e lungo raggio non sono più operativi, nemmeno quelli a corto raggio visto che sono stati esauriti praticamente tutti oppure messi fuori uso.
La Lupo è rimasta con una torretta da 40 mm funzionante. Il cannone da 127 no, è fuori gioco perché non c'é il radar ancora efficiente in quanto mitragliato, l'altra torretta da 40 mm e il lanciamissili sono stati colpiti direttamente e danneggiati, così come il radar di tiro del Sea Sparrow. Il tiro della torretta Dardo, non supportato dal radar della nave ma probabilmente dal SADOC collegato da altre navi, viene fatto con ragionevole precisione, abbattendo uno dei bombardieri in arrivo a circa 2.500 metri di distanza. Apre il fuoco contro un altro in arrivo, ma solo quando sta per sganciare la bomba, tanto che riesce ad abbatterlo a circa 1.000 metri, ma l'aereo riesce comunque a sganciare la bomba, anche se manca il bersaglio, non di molto, sui 100 metri. L'altra decina di bombardieri, però, non è molto impressionata da questo tiro, anzi sparano spesso da circa 3.000 m con raffiche specialmente tra 3.000 e 1.500 metri, poi pensano solo a sganciare tra 1.000 e 700 metri dalla nave. Il risultato, malgrado le piccole dimensioni, velocità e manovrabilità della nave, è comunque micidiale: delle 10 bombe da 1.000 libbre, ben 2 vanno a segno incendiando la nave.
Non va molto diversamente all'altra nave di testa, che viene attaccata da un'altra dozzina di velivoli. Scesi da 60-70°, oltre il radar di bordo, sono pressoché invisibili ai sistemi dell'unità. Non funziona il sistema datalink e quindi non c'é modo di acquisirli automaticamente. Il cannone da 127 mm è stato mitragliato e ha un'avaria interna. In pratica riesce a tirare soltanto un missile Aspide che abbatte inesorabilmente uno degli aerei. Il Dardo riesce solo a danneggiare un aereo costringendolo a disimpegnarsi durante l'attacco, perché lo scoppio di prossimità non lo abbatte subito e il pilota porta fuori il velivolo dal tiro del cannone e riesce a salvarlo malgrado i tanti buchi. Però attira fuori tiro la contraerea, e gli altri aerei vanno alla carica e anche qui buttano a segno ben 3 bombe in pieno, causando l'esplosione delle munizioni da 127 mm di prua e incendiando la nave, che poi affonda.
Poi vanno all'attacco anche del nucleo interno, importante quanto le navi da sbarco e rifornimento.
12 SBD o SBC si gettano contro i due Audace, cercando di attaccarli. L'Audace ha già abbattuto circa 20 aerei, tanto per dare un'idea. 5 sono stati eliminati durante la picchiata della 1a formazione, 1 da un SM-1/Tartar, 2 dal cannone da 127 anteriore e 2 da due 76 mm laterali. MA anche così, si è visto attaccare e colpire da circa 10 aerei con 60 Browning, che lo hanno centrato con circa 500 colpi. Poi è la volta di un altro gruppo di aerei, circa 20, che lo attaccano ancora; anche stavolta non si fa pregare, riuscendo ad abbattere altri 2 Hellcat con i 127 mm anteriori e 1 con i 76 mm dell'altro lato. Però non riesce ad impedire almeno 600 colpi a segno, più, a quanto pare, anche una bomba da 500 lb. Bisogna dire che gli Audace non offrono molto spazio per eventuali colpi a segno, 'densi' come sono: a prua ci sono i due cannoni da 127 mm con le loro riservette appena sotto il ponte (per cui uno scoppio catastrofico non sarebbe necessariamente causato dai depositi); dietro c'é la plancia; dietro ancora 4 cannoni da 76; dietro ancora il gruppo di radar (2 di tiro SPG e 2 RTN), dietro ancora il lanciamissili SM-1+hangar (!!!), e infine il ponte di volo, dall'apparenza innociente, ma con sotto di esso i lanciasiluri pesanti!!!
Un 'botto' è quasi assicurato in caso di danni a bordo...
In questo caso la bomba ha colpito la zona meno 'esplosiva', la parte anteriore della sovrastruttura poppiera: però tutti i radar lì presenti sono KO, e quindi i cannoni da 76 sono inutilizzabili!
A prua, il mitragliamento ha messo KO un cannone da 127 mm, quello più vicino alla plancia, ma si può ancora tirare con quello anteriore, perché il radar RTN-10X, forse colpito, è però ancora efficiente. La stessa plancia è stata mitragliata, nemmeno a dirlo.
A quel punto viene attaccato dai bombardieri in picchiata e per contrastarli ha soltanto il Compatto anteriore. Quest'armamento così ridotto non aiuta molto la nave, tanto che abbatte soltanto uno sfigato dei bombardieri in picchiata, ma non riesce ad acquisire altri velivoli dopo il tiro da circa 2.000 metri di distanza d'abbattimento (distanza a cui viene riconosciuto totalmente distrutto l'aereo), e poi è stato centrato da altre 3 bombe anche in questo caso. Una di queste, colpendo in pieno la zona centrale, causa l'esplosione di ben 2 delle 4 riservette di munizioni da 76 mm, ancora piene al 60%, 'aprendo' il ponte a dritta e parte della murata. Un'altra bomba centra l'hangar colpendolo e causando l'esplosione anche dei missili Tartar/SM-1, con un'enorme deflagrazione, la 3a va a segno sulla prua e la trapassa esplodendo subito dopo e demolendola in buona parte.
L'Ardito viene a sua volta attaccato. Lancia un missile SM-1MR, che sarà almeno il 12o tirato durante quest'attacco, abbattendo un bombardiere. Spara con due cannoni da 76 mm di lato, abbattendo un altro bombardiere. Malgrado questo e il tiro inefficace con un cannone da 127 con dei problemi alla centrale di tiro, mentre l'altro è fuori uso, la nave viene anch'essa presa in pieno da una bomba e gravemente danneggiata su di un lato dell'hangar, ma miracolosamente, nonostante lo squarcio nel ponte e nella murata destra, senza esplosioni secondarie apprezzabili. Near miss e schegge lo danneggiano ampiamente.
Questi danni sarebbero ancora sopportabili, se la battaglia finisse così, anche con due fregate affondate e un cacciatorpediniere distrutto più uno fuori uso. Ma ci sono altre dodici navi e sopratutto quelle da sbarco.
Ma anche gli incrociatori sono bersagli vulnerabili, anzi più delle altre navi, avendo vecchi cannoni MMI da 76 mm, una delle due ne ha 8 in 4 coppie e 3 radar, e l'altro soltanto 3 coppie con 3 radar. Il lancio delle bombe è poco contrastato, uno degli incrociatori è incapace di comunicare e non riesce ad acquisire i target con i cannoni dato l'angolo di tiro. Il lancio delle bombe non è praticamente constrastato e il Duilio, già colpito duramente prima, viene centrato da ben 4 bombe da 1.000 lb, visto che è più grosso e più lento delle altre navi più piccole fin'ora attaccate. Incendiato totalmente, è fuori uso e in procinto di affondare.
L'altro incrociatore, il Doria, abbatte tre bombardieri con i cannoni e un altro è abbattuto dal tiro di una Lupo. Ma anche così, esso viene centrato da due bombe da 1.000 o forse una da 1.000 e una da 500 libbre.
A quel punto vengono attaccati anche i due vecchi Impavido, che rispetto agli Audace hanno, più che altro, il problema di vecchie artiglierie sia da 127 che da 76 mm, molto meno potenti di quelle di tipo più recente. Anche questi sono stati mitragliati massicciamente e rabbiosamente e hanno perso diversi sistemi d'arma. Uno viene centrato da due bombe e l'altro da ben 5 bombe, precisamente l'Impavido. Sono entrambi fuori uso. Solo uno dei due, probabilmente l'Intrepido, riesce ad abbattere diversi aerei attaccanti, pare 3 con il tiro delle artiglierie da 127 e da 76. L'altro, invece, ha un problema serio ai sistemi radar e spara solo in fuoco locale con i cannoni, però senza molto successo, abbattendo un solo aereo. Però viene centrato da ben 5 bombe.
Il rullo compressore giunge fin sopra le navi di 2a linea, e attaccano pressoché simultaneamente sia le due petroliere che il cuore di tutto, ovvero le due navi da sbarco. Malgrado in tutto esse abbiano ben 14 cannoni da 76 mm, più il tiro di altri 12 d'appoggio delle due Alpino e l'appoggio delle Lupo posteriori, esse non hanno molta fortuna.
In verità, con entrambi gli incrociatori distrutti o fuori uso, e con essi grossa parte delle capacità elicotteristiche, antiaeree e di comando e controllo, la battaglia è già perduta perché anche con le navi da sbarco e rifornimento ancora in funzione, è chiaro che senza una copertura aerea sufficiente non ci sarebbe modo di sostenere l'attacco anfibio.
A quel punto, invece, abbiamo rimaste soltanto 4 fregate, le due Lupo posteriori e le due Alpino, più appunto le due navi da sbarco e le due petroliere. Le altre 8 navi, ovvero le due Lupo anteriori, i 4 caccia e i due incrociatori, sono tutte o distrutte o fuori uso.
Ma in verità, le due navi chiave sono quelle da sbarco, senza di esse non c'é modo di sbarcare in nessun caso. Da sole, in un certo senso, valgono più di tutte le altre messe insieme.
A quel punto, però, il problema è 'risolto' anche contro di esse. Infatti, circa 30 bombardieri si spingono fin sulla loro verticale. Anche qui ottengono un successo notevole, malgrado il tiro antiaereo d'artiglieria 'vecchia scuola' a parte, pare, un singolo Aspide tirato e pare, senza successo per qualche ragione (capita!).
Una decina attacca una delle navi da sbarco, colpendo il Grado con 2 bombe, malgrado l'abbattimento di ben 3 aerei per il tiro combinato delle varie navi. L'altra nave viene miracolosamente risparmiata dalle bombe, ma con una delle due LSD messa sicuramente fuori uso, a quel punto l'operazione di sbarco non può più essere portata avanti visto che anche con due sono troppo poche le forze disponibili, figurarsi con una soltanto.
Come se non bastasse, i bombardieri in picchiata colpiscono con 4 bombe anche una delle cisterne, che esplode e si incendia, è il Vulcano (giustamente).
A questo punto la battaglia è finita, in un certo senso. Entrambi gli incrociatori, inclusa la nave ammiraglia, sono fuori uso, tutti e 4 i cacciatorpediniere sono KO, così come 2 delle fregate missilistiche. Metà delle petroliere e navi da sbarco, sono fuori uso o distrutte. Restano solo una nave da sbarco, una da rifornimento, e 4 fregate.
I bombardieri hanno eseguito complessivamente l'attacco ai 4 caccia, ai 2 incrociatori, alle 2 fregate (tutti con successo), ad una petroliera (idem) e a due navi da sbarco (con un solo successo). In tutto hanno attaccato almeno 11 navi con 180 aerei, di cui 10 distrutte o fuori uso.
Quest'azione è stata fondamentale e da sola ha causato la sconfitta della flotta nemica, ma essa non sarebbe stata possibile senza il sacrificio di un terzo degli Hellcat che li hanno preceduti e che adesso sono in rotta dopo avere subito perdite scioccanti anche per i piloti più induriti.
Avenger
Ma la battaglia non è finita. Come se 130 Hellcat e un numero di perdite che probabilmente arriva a circa 30 bombardieri non fosse sufficiente ancora, arrivano ben 150 aerosiluranti Avenger. Per quanto lenti, essi sono potentemente armati e volando radenti, rappresentano un bersaglio non proprio facile da affrontare. Sopratutto non lo sono con una flotta così malridotta, con metà delle navi fuori uso o affondate.
Una pattuglia di Avenger attacca una delle Lupo dell'avanguardia, colpendola con un siluro che assieme alle due bombe prima, causa la perdita della nave. L'altra Lupo è stata messa fuori uso dalle 3 bombe e l'esplosione interna, per cui nemmeno è stata presa in considerazione dato l'incendio che la sta distruggendo vistosamente.
A quel punto gli aerei vanno dentro la formazione e ben poco trovano anche lì.
I cacciatorpediniere vengono tutti attaccati tranne uno degli Impavido, che con 5 bombe a segno, è fermo e in fiamme, a quanto pare esplode parzialmente proprio mentre gli aerei si avvicinano e quindi non viene proprio considerato.
La formazione N.1 di Avenger, oramai in una formazione pressoché annientata, arriva sui due cacciatorpediniere, che stanno rallentando, sulla destra della formazione, dopo che sono stati colpiti qualche minuto prima dalle bombe. Sia l'Audace che l'Intrepido vengono attaccati, malgrado essi sono senz'altro fuori uso, avendo subito rispettivamente 3 e 2 bombe. L'attacco è stato portato a segno con grande determinazione, tanto da affondare entrambe; circa 12 aerei hanno centrato con 3 siluri l'Audace e altri 2 l'Intrepido. Entrambe non sono state capaci di difendersi a causa dei danni subiti prima.
Altri 12 aerei attaccano il Doria, già danneggiato gravemente. Una delle batterie da 76 mm abbatte un TBF, ma gli altri attaccano ugualmente e affondano la nave con 3 siluri. Il Duilio viene attaccato anch'esso da una dozzina di aerei con 2 siluri a segno, mentre l'Ardito viene attaccato da alcuni di questi aerei che hanno lasciato perdere l'avvicinamento verso l'incrociatore, ma riesce a respingerli abbattendo due TBF.
A quel punto ci sono stati almeno 40 Avenger utilizzati, ma altri 110 stanno arrivando. Sarebbero sufficienti per distruggere tutta la flotta, non c'é dubbio. Le due Lupo hanno finito i missili pronti al lancio, le due Alpino sono vecchiotte e pure danneggiate, vi sono anche una petroliera e una nave da sbarco, ma le loro armi antiarei sono poco efficaci.
Il tiro è comunque eseguito con grande efficacia, abbattendo 4 TBF di una formazione di 12 che fallisce l'attacco. Altri 12, però, arrivano anche loro contro le navi di questa formazione, e puntano sul Caorle, l'altra LSD ancora intatta o quasi. L'azione, malgrado il tiro della nave e di una fregata Alpino, ha successo, nonostante la perdita di 5 aerei. Ma un siluro va a segno sulla nave da sbarco, causandole gravi danni, tali che sicuramente non avrà più modo di entrare in azione. A quel punto abbiamo che una delle navi da sbarco centrata da 2 bombe e l'altra da un siluro. Non sarebbero colpi mortali al momento, ma sono sufficienti per impedire alle navi di continuare a combattere, per giunta la scorta è decimata.
Ma vi sono altri 90 aerei, come la paura. Attaccano le navi italiane rimaste ancora integre mentre una dozzina di Hellcat e un paio di Dauntless cercano di dare loro copertura impegnando le navi italiane. La valanga di TBF sommerge le navi italiane, il Caorle viene colpito ancora da ben 3 siluri da uno squadrone, un altro riesce a centrare con due siluri una delle Alpino, un'altra formazione ancora centra anche il Grado (2 centri) e pure, con un siluro, la petroliera rimasta. Le perdite qui sono limitate: 2 aerei in tutto, probabilmente perché i cannoni delle navi erano oramai surriscaldati e largamente in avaria, specie gli MMI che sono di scarsa affidabilità.
Queste navi prendono fuoco e a quel punto è tutto andato: le due petroliere e le due navi da sbarco sono tutte fuori uso.
Le due Lupo rimaste vengono attaccate a loro volta e pur difendendosi validamente, una di esse viene centrata da un siluro.
Consuntivi
A quel punto la battaglia è finita. Gli Avenger hanno subito perdite considerevoli, circa 20 aerei distrutti su 150, ma hanno colpito 2 Lupo (senza essere determinanti nell'affondamento di alcuna di esse), i 2 Doria (affondati), 1 Audace (affondato), 1 Impavido (affondato), 1 Alpino (affondata), 2 Grado (affondati), 1 Stromboli (affondato), totale ben 10 navi su 16, centrate complessivamente con ben 20 siluri.
-Doria e Duilio. Affondati: Doria con 2 bombe+ 3 siluri e Duilo 4-5 bombe+2 siluri.
-Audace e Ardito. Audace distrutto con 3-4 bombe+3 siluri. Ardito gravemente danneggiato con 2 bombe.
-Impavido e Intrepido. Impavido distrutto con 5 bombe. Intrepido distrutto con 2 bombe+2 siluri.
-4 Lupo: 1 affondata con 3 bombe. 1 affondata con 2 bombe e 1 siluro. 1 danneggiata gravemente con 1 siluro.
-2 Alpino: 1 affondata (Alpino?) con 2 siluri.
-Grado e Caorle: affondate, Grado 2 bombe+2 siluro, Caorle 4 siluri.
-Vulcano e Stromboli: affondate. Vulcano con 4 bombe, Stromboli con 1 siluro.
Perdite degli attaccanti: circa 130 (su 360-400) Hellcat, 30 (su 180) SBD/SBC, 20 (su 150) TBF, totale 180 su 700-740, pari a quasi il 25% del totale, più altri aerei danneggiati. Anche così, meno del Tiro al tacchino delle Marianne, e tra l'altro i giapponesi avevano molti meno aerei imbarcati e subirono anche perdite pesanti come unità navali.
In tutto, però, la flotta nemica è stata sterminata, perdendo 2 incrociatori (inclusa la nave ammiraglia), 3 cacciatorpediniere, 3 fregate, 2 navi anfibie e 2 petroliere = 12 navi su 16. Soltanto poche navi sono sopravvissute: 1 solo caccia su 4, l'Ardito con 2 bombe a segno, gravemente danneggiato; 1 fregata Alpino; 2 fregate Lupo di cui però una silurata e gravemente danneggiata.
Alla fine, 12 navi affondate e 2 gravemente danneggiate, in tutto di 16 sono state centrate 14 navi e di 16 navi iniziali, soltanto 4 rientrano, di cui 2 quasi indenni e 2 gravemente danneggiate, di cui la più grande è l'Impavido, che ha abbattuto oltre 20 aerei nemici tra caccia, bombardieri e siluranti.
Allora, questo post necessita di essere spiegato un pò, prima di poterlo apprezzare (se è possibile apprezzarlo).
Io penso che abbiate già sentito sia della guerra delle Falklands, sia del Grande tiro al Tacchino delle Marianne.
https://en.wikipedia.org/wiki/Falklands_War
https://en.wikipedia.org/wiki/Great_Mariana%27s_Turkey_Shoot
Ora qui ho fatto un mix di due wargame e vi spiego come mai questo strano ibrido è stato creato e scritto.
Spesso ho meditato sul fatto che la RN sia riuscita a riconquistare le Falklands, pur combattendo da grande distanza e contro un nemico ben deciso a difendere le 'sue' isole tanto a lungo rivendicate contro la corona inglese.
https://en.wikipedia.org/wiki/Falklands_War
E mi sono chiesto quali altre marine avrebbero potuto fare un viaggio dall'altra parte del mondo, per ottenere un successo come questo.
L'US Navy? Sicuramente. La marina sovietica? Almeno sulla carta sì, anche se dubito che sarebbe stata capace, con la sua flotta ancora piuttosto costiera, di fare un'operazione anfibia a tali distanze da casa (ma i sommergibili e i bombardieri a lunga autonomia avrebbero accerchiato eternamente le isole Falklands e le avrebbero di fatto assediate in maniera insuperabile, rendendo impossibile agli argentini la vittoria anche senza far scomodare le portaerei Kiev e l'incrociatore Kirov).
Le altre potenze europee, a parte la britannica?
Mmmh, secondo me la Francia forse no, troppo poco potente come forze anfibie. Certo che due portaerei convenzionali non erano poca cosa, ma le navi anfibie erano soltanto tre, anche se una era una portaerei. Sarebbero bastate? Dubito.
La Spagna nemmeno, troppo poco potente come flotta principale e forse anche come forze anfibie a dire il vero.
L'Italia? Ecco, l'Italia... beh, avrebbe anche potuto provare, ma troppo scarse le forze anfibie. Le navi, di ultima generazione, erano potenzialmente migliori di quelle inglesi, però meno numerose. Quanto avrebbero potuto resistere 4 Lupo e due Audace (il nucleo delle navi scorta) non saprei, ma la RN mobilitò 8 caccia e non meno di 14 fregate, per quanto singolarmente inferiori. Maltempo, scarsità di rifornimenti (solo due piccole petroliere), attacchi nemici, avrebbero messo a dura prova la 'spedizione' italiana, con una marina che al più era buona per fare la sorveglianza alla missione di pace del Libano (1982-84). All'epoca c'era una sola Maestrale (classe che avrebbe potuto migliorare la situazione in maniera sensibile), appena consegnata e che ben difficilmente avrebbe potuto imbarcarsi per una missione così lunga e pericolosa dopo appena un paio di mesi dall'entrata in servizio teorico (più l'addestramento degli equipaggi...).
Inoltre le due petroliere Stromboli non avrebbero potuto sostenere molte navi, sebbene i consumi delle navi italiane con motore CODAG sono ottimali anche a velocità moderate, pur garantendo spunti molto buoni alle velocità più alte, tanto che paradossalmente erano sia più veloci che con più autonomia rispetto alle navi inglesi con motori tutto-turbina. Però sostenere per settimane una campagna bellica è un impegno molto gravoso.
La forza principale aveva a che fare con i vecchi caccia Impavido (necessari), le due Alpino (anche loro necessarie), i due caccia Audace, e ovviamente, le due navi da sbarco Grado, nonché le ammiraglie della forza d'impiego: gli incrociatori. Se ci fosse stato già il Garibaldi, all'epoca nemmeno varato, sarebbe stata un'altra cosa, specie se con gli Harrier. Nel 1986 la marina aveva moltiplicato da 5 a 12 le sue fregate missilistiche, e aveva ben 4 incrociatore porta-aeromobili; però stava per mandare ai lavori di mezzavita gli Audace e quindi la finestra era comunque stretta, visto che gli Impavido era no già obsoleti.
Però la logistica e le forze da sbarco della Marina del 1996 sarebbero state comunque insufficienti anche rispetto a quelle della RN del 1982.
I tre incrociatori portaelicotteri Doria e Veneto sarebbero stati fondamentali, potendo portare un massimo teorico di 17 elicotteri medi (anche se in pratica è più probabile che non avrebbero superato i 15-16). Però... però... ci sono varie notizie non altrettanto positive per la marina italiana. Infatti, con una forza totale di 3 incrociatori, 4 caccia, 4 fregate missilistiche e 2 ASW, sarebbe stato possibile ancora combinare qualcosa, più eventualmente la 5a fregate Maestrale... ma, a parte che non tutte queste navi potevano essere mobilitate contemporaneamente, visto che nel settore mediterraneo doveva pur restarne qualcuna, non ci si poteva certo ridurre alle corvette Airone... ci sono altre notizie. A parte la consegna appena fatta della Maestrale, ancora presumibilmente non operativa e appena appena equipaggiata con il set completo di attrezzature (ammesso che non ne mancasse ancora qualcuna), c'é un'altra notizia importante, e che è addirittura fondamentale.
Ovvero il fatto che il potente incrociatore Vittorio Veneto... non era disponibile. All'epoca fu sottoposto ai lavori di grande revisione, e rimase fuori servizio tra il 1981 e il 1983. Nella primavera del 1982 non era quindi affatto pronto ed è praticamente impossibile che avrebbe potuto essere approntato ed equipaggiato per ritornare in mare in tempo utile per l'emergenza Falklands.
https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Veneto_(C_550)
Questo lascia soltanto due incrociatori e meno della metà degli elicotteri a bordo di questi; come se non bastasse, il Duilio era a quel punto l'ammiraglia, ma il Doria era diventato una nave scuola e aveva rimosso anche due cannoni e un radar di tiro, di fatto passando ad un ruolo secondario come nave bellica.
Questo fatto, da solo, avrebbe reso pressoché impossibile la missione, con tre incrociatori forse, con 1 e 3/4 no.
Adesso, però, immaginiamo che nondimeno gli italiani abbiano lanciato lo stesso l'operazione Corporate per riprendersi le Falklands.
Dall'altra parte, per contrastarli, al posto degli argentini, però, ci mandiamo la flotta mmerrigana del giugno 1944. Perché? Per puro cazzeggio, come sempre. Vediamo chi lo fa il 'grande tiro al Tacchino' stavolta.
Totale dei velivoli amerrrigani disponibili nel campo avverso (nove portaerei di squadra e altre ancora categoria leggere):
400 F6F-3
180 SBC/SBD
160 TBF (740 tot su 480+222+199 = 901)
Flotta italiana
-2 Doria - incrociatore l.m. portaelicotteri 8 o 6x76MM + lm. Terrier (40 armi)
-2 Audace - c.t. l.m. 2x127 OTO e 4x 76 OTO + lm. Mk 13 (40 armi)
-2 Impavido - c.t. l.m. 2x127 USA e 4x76 MM + lm. Tartar/SM-1 (40 armi)
-4 Lupo - ffg l.m. 1x127 mm OTO e 4x40 Breda + S.Sparrow/Aspide (24 armi)
-2 Alpino - ff 6x76 MM
-2 Grado LPD 6x76 USA
-2 Stromboli Rif 1x76 MM
Totale: 6 l.m. Terrier e Tartar + 4 l.m. S.Sparrow = 10 l.m. con 336 (??) missili, di cui 96 Aspide(e Sparrow?), più 240 Standard (160 SM1/Tartar e 80 SM-1ER); 4x127 OTO; 4x127 USA; 8x76 OTO; 36x76 MM; 12x76 USA
Totale: 336 SAM a corto/medio/lungo raggio con 10 lanciamissili. NB: a quanto pare, i missili degli Audace rimasero i RIM-24 Tartar (32 km) fino ai lavori di ammodernamento, mentre paradossalmente i più vecchi Impavido avevano già gli SM-1MR (46 km) da metà anni '70, grazie all'aggiornamento di mezza vita. Gli Audace rimasero senza COC fino all'aggiornamento, probabilmente non avevano quindi il sistema SADOC.
-4x127/54 OTO
-4x127/38
-8x76 OTO
-36x76 MM
12x76 USA
8-2x40 Dardo
Totale: 8 pezzi da 127 mm e 56 da 76 mm = 64 cannoni automatici+16 mitragliere da 40 mm = 80 cannoni e mitragliere da 40-127 mm.
Installazioni: 6 torri da 127 e 50 da 76 mm, 8 da 40 mm = 64 torri. Di queste, quelle moderne sono 20.
L'attacco degli Hellcat
Prima ondata: arrivano gli Hellcat, a decine, a dozzine, a centinaia. In tutto 400 esemplari (o quanto meno, 360, di cui 200 in ogni caso in testa).
Avvicinamento a circa 25.000 ft/7.600 m, sottovento, a velocità di crociera di circa 320 km/h.
Le navi italiane tipo incrociatore attaccano da oltre 60 km di distanza. Anche così, vedono le scie di lancio e cominciano la corsa a tutto gas, con motore in super-potenza, si abbassano a circa 500-600 m/min, per giunta hanno il vento in poppa e questo dà circa 50 km/h extra. In tutto, superano i 660 km/h di velocità effettiva d'avvicinamento alla flotta italiana. Questo significa circa 11 km al minuto.
Il lancio avviene da circa 60 km di distanza e rotti, ergo a circa 6 minuti di volo dagli Hellcat anche alla massima potenza. La cadenza di tiro è di 4 missili al minuto come massimo, ma devono anche guidarli e per arrivare alla meta servono forse circa 90 secondi dalla distanza massima. Il lancio dei missili SM-1 viene fatto da 40 km circa, ergo meno di 4 minuti dal bersaglio, e quindi anche qua, con 6 colpi al minuto teorici, sarebbero 24 missili ovvero il 60% del totale disponibile. Se gli Audace hanno ancora i Tartar allora i lanci saranno solo da 32 km.
La gigantesca massa di Hellcat sta arrivando scendendo leggermente, in planata, a tutta velocità, come se 'non ci fosse un domani'.
La prima serie di missili, 4 in tutto, viene lanciata quando questi aerei sono a circa 65 km dagli incrociatori e circa 60 km dalle fregate esterne.
I missili impiegano circa 70 secondi per arrivare all'incrocio, a circa 50 km di distanza. Nel mentre, comunque sia, sono stati lanciati altri 4 missili, anche loro tirati in maniera tale da ingaggiare alcuni aerei del massiccio stormo. Ma essi arrivano comunque sia, ben 30 secondi dopo le prime, se non oltre ancora, ovvero sui 45 km di distanza. In tutto, questi primi 8 missili, hanno probabilmente abbattuto 6 aerei.
Nel mentre, parte sia la terza salva dai lanciamissili degli incrociatori, nonché la prima dei 4 cacciatorpediniere. Questa massa di 8 missili SM-1MR/Tartar e SM-1ER è arrivata quasi contemporaneamente sulla flotta aerea nemica, e abbatte altri 6 aerei. Questo accade circa un minuto dopo il lancio, quando la forza aerea è scesa a circa 35 km di distanza dagli incrociatori e 32 dai cacciatorpediniere.
Il lancio dei successivi missili falcia ulteriori aerei, anche stavolta 8 missili lanciati in pochi secondi tra il primo e l'ultimo da parte di ben 6 navi diverse. Più o meno anche stavolta sono stati abbattuti altri 6 aerei, stavolta a circa 25 km, praticamente appena oltre il raggio di tiro utile dei missili a corto raggio delle fregate del cerchio esterno, a circa 20 km di distanza.
Poi c'é il lancio della quinta salva dei missili SM-1ER e la terza degli SM-1MR/Tartar, anche qui con 8 missili tirati, colpendo un'altra mezza dozzina di aerei, stavolta a circa 18-20 km di distanza dalle navi italiane della cerchia interna.
A questo punto le perdite americane sono aumentate in maniera considerevole, e l'intervento dei quattro cacciatorpediniere ha aumentato grandemente l'efficacia della difesa missistica.
Senza nemmeno poter sparare un proiettile, gli aerei sono stati ingaggiati da ben 20 SM-1ER e 12 SM-1MR/Tartar. L'abbattimento, al 75% di Pk, è arrivato già a ben 32 aerei. Ma anche così, sono meno del 10% del totale.
A quel punto arriviamo alla sesta salva di tiro dei missili, anche qui abbiamo una valanga di missili tirati contro, con altri 8 missili in poco tempo lanciati verso di essi, tra 16 e 18 km circa. E l'impatto arriva a circa 12-14 km.
La settima salva di missili (quinta per gli SM-1MR/Tartar) parte da circa 12 km dagli incrociatori e circa 10 km dai cacciatorpediniere che sono nella cerchia più esterna (in realtà questo riguarda la parte anteriore del cerchio, quella posteriore è ancora più lontana degli incrociatori).
Nel mentre, le fregate, pur essendo più esterne, non sparano ancora, perché gli aerei sono ancora per lo più oltre i 6.000 m di quota, sopra la quota pratica degli Aspide che è di 5.000-6.000 m, e ben difficilmente i Sea Sparrow possono fare meglio, visto che hanno, almeno nel motore iniziale, una potenza inferiore.
Questo è vero fino a quando non c'é un avvicinamento a quel punto, sulle navi.
Dopo la 7a salva, in tutto, sono stati lanciati ben 28 SM-1ER e 20 SM-1MR, totalizzando sui 36 aerei abbattuti.
Poi iniziano gli attacchi alle navi italiane esterne, con gli Hellcat che scendono a circa 50-60° da circa 10 km di distana. A quel punto le navi aprono il fuoco.
Le due Lupo di testa sono le navi più esposte a questa ondata d'attacco. Malgrado fossero decimati, gli Hellcat di testa scendono giù all'attacco. Purtroppo per loro, non hanno bombe o razzi HVAR, a parte forse qualche esemplare che effettivamente cominciò ad usarli durante la campagna delle Marianne. Al più hanno serbatoi esterni sganciabili, e cosa buona sarebbe se li sganciano e poi fanno manovre evasive, così i missili potrebbero attaccare questi ultimi che continuano ad avvicinarsi verso le navi mentre gli aerei si allontanano. Però i serbatoi esterni sono più piccoli e oltretutto fatti di materiali non metallici, inoltre riducono la velocità massima dell'aereo, per cui non è detto che siano vantaggiosi. Però se riescono a fare una manvora evasiva vedendo i missili in avvicinamento sganciando il tank e poi virando di 40-60°. Con un pò di fortuna il radar troverà il tank in avvicinamento piuttosto che il caccia.
Gli Hellcat stanno andando giù a circa 720 km/h ovvero sui 200 m/sec. Ci sono circa 15-20 aerei contro ciascuna fregata anteriore. Ciascuna Lupo spara con gli Aspide, il 127 mm e una delle torri da 40 mm. In tutto, abbattono 4-6 aerei nemici, altri scappano per quanto possibile, ma circa 10 arrivano sulle navi (una delle due probabilmente solo 6-8, con meno danni) e sparano contro di esse, come anche alcuni non ancora abbattuti. La gittata delle mitragliere da 12,7 mm è di 3.000 metri, due raffiche da 5 secondi l'una con una breve pausa, poi recupero a meno di 1.000 metri di distanza, possibilmente a circa 600 metri. Ciascuna Lupo è stata crivellata da almeno 500 colpi, circa 50 per ciascun Hellcat, sui circa 7.000 sparati, ovviamente sempre più precisi mentre gli aerei si avvicinano. I colpi sono arrivati per lo più sulle sovrastrutture, specialmente quella di prua, che probabilmente ha preso sui 200 colpi. Non è molto, ma è qualcosa, e infatti riduce largamente la capacità di difesa della nave, essendo i proiettili di tipo perforante-incendiario o solo incendiario.
I circa 20 Hellcat che hanno completato l'attacco scendono raso al mare, e poi vanno verso l'esterno oppure verso i cacciatorpediniere della fascia più interna, andando a tutto gas ad oltre 500 km/h.
E' probabile che addirittura gli Hellcat utilizzino alle volte addirittura il tank ventrale sganciabile come bomba incendiaria.
Altri Hellcat continuano a volare verso i cacciatorpediniere e gli incrociatori, che a quel punto lanciano rispettivamente la sesta e l'ottava salva missilistica, con i soliti effetti devastanti sullo stormo di aerei in avvicinamento.
Però poi è andata: gli Hellcat stanno arrivando in picchiata anche su queste navi, scendendo ad alta velocità verso di essi. Circa 20 Hellcat si fiondano su ciascuna di queste navi, colpendo in rapida sequenza il Duilio, il Doria, e tutti e 4 i cacciatorpediniere missilistici. Anche qui, le perdite in avvicinamento sono 4-6 aerei, per lo pù dovuti alle artiglierie visto che gli SM-1ER hanno 5,5 km di gittata minima, gli SM-1MR 2,7 e i Tartar, curiosamente, 1,8.
E' probabile che in media circa 10 aerei, anche qui, abbiano colpito le navi italiane (del resto, tra almeno 6 pezzi da 76 MMI, 2 Compatto da 76 e 2 da 127, 1 Compatto da 127, 1 Sparrow/Aspide e 1 Dardo come 'bordata', c'é poco da scegliere...), mettendo a segno mediamente circa 500 colpi. Le Alpino non sono state molto disturbate, non essendo il bersaglio numero uno, che sono le navi lanciamissili, così si sono limitate a fare fuoco con tutto quel che hanno, ovvero i loro vecchiotti e non molto affidabili pezzi MMI da 76 mm.
Il lancio dei missili da parte delle 2 Lupo posteriori attacca e abbatte diversi aerei durante questa fase.
In tutto, la prima ondata di Hellcat è di circa 200 aerei, seguita a ruota dalla seconda.
Come si è visto prima, il massacro è stato incredibile in questa formidabile pur formidabile prima ondata. Almeno 36 aerei sono stati distrutti dal lancio di circa un quarto dei circa 240 missili SM-1 disponibili, ma con l'attacco così rapido e concentrato è stato possiile almeno evitare che venissero lanciati 'tutti' i dannati SAM a lunga e media gittata.
Circa 160 aerei sono rimasti ancora in giro, e scendono giù. Ce ne sono abbastanza che possono colpire tutte le 12 navi da guerra con circa 12 aerei l'una, oppure tutte le 16 navi con 10 aerei l'una, oppure, come in effetti accade, solo una parte di queste navi, 8 per la precisione, tutte da guerra, con una potenza di fuoco complessiva di circa 20 aerei contro ciascuna, di cui circa la metà arriva a destinazione e crivella le navi. Sono attaccate in questo modo le due Lupo anteriori, i 4 cacciatorpediniere e i due incrociatori.
Nel mentre quest'attacco ha luogo, il tiro delle navi abbatte un media 5 aerei per ciascuna unità, ovvero ben 40 aerei oltre ai 36 circa iniziali; ma essi sono solo il 25% del totale degli aerei andati all'attacco.
A quel punto, in questo modo, i velivoli da caccia americani hanno subito delle perdite terribili, in pochi minuti circa 80 sono stati abbattuti sui 200 della 1a ondata. In compenso, peraltro, circa il 50% della capacità antiaerea delle navi italiane è stata neutralizzata, specie di quelle più qualificate, ovvero i missili SAM di vario tipo.
E subito dopo, le navi italiane sono attaccate anche da un paio di centinaia di Hellcat, che sono arrivati a ruota dietro i primi.
Nel mentre, dei circa 120 Hellcat superstiti dal fuoco delle navi mentre si avvicinavano, altri 20 almeno sono stati abbattuti dal tiro delle navi a corto raggio, tra cannoni e anche missili mentre saettano tra le navi a bassa quota. MA quest'abbondanza di target riduce le riserve di missili e di proiettili proprio sul più bello.
Poi arrivano gli altri 160-200 Hellcat, e dato che i sistemi di tiro sono stati sopraffatti dal numero semplice degli assalitori, questi velivoli, in arrivo a velocità effettive di oltre 600 km/h, sono praticamente impossibili da fermare. Almeno 20 di questi portano una bomba da 227 kg HE, e forse qualcuno anche 6 razzi FFAR o HVAR.
La picchiata degli aerei è anche stavolta oltre i 45°, possibilmente sui 50-60°, potendo così andare oltre l'angolo dei radar d'avvistamento delle navi singole, che devono così collegarsi tra di loro per vedere gli aerei in arrivo, ma probabilmente questo causa un problema sensibile per agganciare i bersagli ai radar di tiro, specie con quell'immensa massa di aerei in avvicinamento. Volo a circa 700+ km/h, e con piccole manovre per evitare un troppo facile centro da parte nemica, aprendo poi il fuoco da 3 km. Inoltre, non tutte le navi hanno questo sistema: per quanto ne so, gli Audace, prima dell'ammodernamento della seconda metà degli anni '80, non avevano una COC e tanto meno il SADOC, per quanto assurdo possa sembrare.
Ancora una volta, le due fregate Lupo anteriori, e il nucleo di 4 cacciatorpediniere e ancora più dentro, i due incrociatori, sono attaccati dagli aerei di questa ondata, con il preciso intento di neutralizzarli totalmente.
Stavolta il tiro delle due Lupo posteriori è l'unico ancora totalmente affidabile, mentre le due Alpino vengono attaccate, essendo più vicine, appena dietro il nucleo principale, mentre fanno la guardia ravvicinata alle navi da sbarco e rifornimento. Sono tutte navi armate con vecchi tipi di cannoni binati da 76 mm italiani e americani, che fanno comunque un fuoco d'inferno. Ma il tiro delle navi di questo tipo non è allo stesso livello di quello delle navi italiane di tipo più recente, ovvero le Lupo. Le due Lupo posteriori hanno consumato gran parte delle munizioni pronte per il 127 mm che peraltro è ricaricabile anche mentre spara, mentre i missili Aspide non sono ricaricabili con altrettanta rapidità visto che sono privi del sistema di ricarica meccanizzato come nel caso dell'Albatross.
A questo punto, gli Hellcat mitragliano massicciamente le navi italiane del nucleo principale, e questo le mette largamente KO con numeri di proiettili in eccesso di 1.000 per nave. Non solo, ma pare che un Hellcat colpisca il Duilio con qualcosa di più di questo, o una salva da 127 mm oppure più probabilmente, una bomba da 500 lb HE (o addirittura, uno degli aerei precipita esplodendo direttamente sulla nave). Un altro centra l'Audace con un'altra bomba analoga. Altri fanno dei 'near miss' comunque dannosi.
Anche le Lupo posteriori sono attaccate da diversi aerei a volo radente, rispondono al fuoco e riescono ad abbatterne una decina in tutto, oltre a quelli eliminati dalle navi che cercano di difendersi. Ma in tutto, solo una trentina dei circa 200 aerei della 2a ondata vengono distrutti. Questo significa in tutto sui 130 aerei su 400, ergo circa un terzo del totale, più qualche altro danneggiato. Un massacro! Però funzionale per l'impiego tattico dell'aviazione.
Bombardieri in picchiata
A quel punto, appena finiti gli Hellcat, si precipitano in zona le formazioni di bombardieri in picchiata, con la loro pur modesta velocità. Prima gli Helldiver, e poi i Dauntless appena dietro. Scesi da 6.000 e passa metri, si portano in planata sui 4.500 e poi si gettano in picchiata. Volano in formazioni sui 12 velivoli l'una, e sono ben 180. Sono ben 15 formazioni, sufficienti per attaccare ciascuna delle navi italiane eccetto una. Questo è uno scacco matto, data la precisione e la letalità di questi aerei, armati di bombe da 1.000 lb HE, o forse da una da 500 e 2 da 100 o 250 lb, sempre HE, sulla base che anche se più leggere, queste bombe HE sono sufficienti per mettere fuori uso una nave.
La prima dozzina di aerei attacca una Lupo. I missili SAM medio e lungo raggio non sono più operativi, nemmeno quelli a corto raggio visto che sono stati esauriti praticamente tutti oppure messi fuori uso.
La Lupo è rimasta con una torretta da 40 mm funzionante. Il cannone da 127 no, è fuori gioco perché non c'é il radar ancora efficiente in quanto mitragliato, l'altra torretta da 40 mm e il lanciamissili sono stati colpiti direttamente e danneggiati, così come il radar di tiro del Sea Sparrow. Il tiro della torretta Dardo, non supportato dal radar della nave ma probabilmente dal SADOC collegato da altre navi, viene fatto con ragionevole precisione, abbattendo uno dei bombardieri in arrivo a circa 2.500 metri di distanza. Apre il fuoco contro un altro in arrivo, ma solo quando sta per sganciare la bomba, tanto che riesce ad abbatterlo a circa 1.000 metri, ma l'aereo riesce comunque a sganciare la bomba, anche se manca il bersaglio, non di molto, sui 100 metri. L'altra decina di bombardieri, però, non è molto impressionata da questo tiro, anzi sparano spesso da circa 3.000 m con raffiche specialmente tra 3.000 e 1.500 metri, poi pensano solo a sganciare tra 1.000 e 700 metri dalla nave. Il risultato, malgrado le piccole dimensioni, velocità e manovrabilità della nave, è comunque micidiale: delle 10 bombe da 1.000 libbre, ben 2 vanno a segno incendiando la nave.
Non va molto diversamente all'altra nave di testa, che viene attaccata da un'altra dozzina di velivoli. Scesi da 60-70°, oltre il radar di bordo, sono pressoché invisibili ai sistemi dell'unità. Non funziona il sistema datalink e quindi non c'é modo di acquisirli automaticamente. Il cannone da 127 mm è stato mitragliato e ha un'avaria interna. In pratica riesce a tirare soltanto un missile Aspide che abbatte inesorabilmente uno degli aerei. Il Dardo riesce solo a danneggiare un aereo costringendolo a disimpegnarsi durante l'attacco, perché lo scoppio di prossimità non lo abbatte subito e il pilota porta fuori il velivolo dal tiro del cannone e riesce a salvarlo malgrado i tanti buchi. Però attira fuori tiro la contraerea, e gli altri aerei vanno alla carica e anche qui buttano a segno ben 3 bombe in pieno, causando l'esplosione delle munizioni da 127 mm di prua e incendiando la nave, che poi affonda.
Poi vanno all'attacco anche del nucleo interno, importante quanto le navi da sbarco e rifornimento.
12 SBD o SBC si gettano contro i due Audace, cercando di attaccarli. L'Audace ha già abbattuto circa 20 aerei, tanto per dare un'idea. 5 sono stati eliminati durante la picchiata della 1a formazione, 1 da un SM-1/Tartar, 2 dal cannone da 127 anteriore e 2 da due 76 mm laterali. MA anche così, si è visto attaccare e colpire da circa 10 aerei con 60 Browning, che lo hanno centrato con circa 500 colpi. Poi è la volta di un altro gruppo di aerei, circa 20, che lo attaccano ancora; anche stavolta non si fa pregare, riuscendo ad abbattere altri 2 Hellcat con i 127 mm anteriori e 1 con i 76 mm dell'altro lato. Però non riesce ad impedire almeno 600 colpi a segno, più, a quanto pare, anche una bomba da 500 lb. Bisogna dire che gli Audace non offrono molto spazio per eventuali colpi a segno, 'densi' come sono: a prua ci sono i due cannoni da 127 mm con le loro riservette appena sotto il ponte (per cui uno scoppio catastrofico non sarebbe necessariamente causato dai depositi); dietro c'é la plancia; dietro ancora 4 cannoni da 76; dietro ancora il gruppo di radar (2 di tiro SPG e 2 RTN), dietro ancora il lanciamissili SM-1+hangar (!!!), e infine il ponte di volo, dall'apparenza innociente, ma con sotto di esso i lanciasiluri pesanti!!!
Un 'botto' è quasi assicurato in caso di danni a bordo...
In questo caso la bomba ha colpito la zona meno 'esplosiva', la parte anteriore della sovrastruttura poppiera: però tutti i radar lì presenti sono KO, e quindi i cannoni da 76 sono inutilizzabili!
A prua, il mitragliamento ha messo KO un cannone da 127 mm, quello più vicino alla plancia, ma si può ancora tirare con quello anteriore, perché il radar RTN-10X, forse colpito, è però ancora efficiente. La stessa plancia è stata mitragliata, nemmeno a dirlo.
A quel punto viene attaccato dai bombardieri in picchiata e per contrastarli ha soltanto il Compatto anteriore. Quest'armamento così ridotto non aiuta molto la nave, tanto che abbatte soltanto uno sfigato dei bombardieri in picchiata, ma non riesce ad acquisire altri velivoli dopo il tiro da circa 2.000 metri di distanza d'abbattimento (distanza a cui viene riconosciuto totalmente distrutto l'aereo), e poi è stato centrato da altre 3 bombe anche in questo caso. Una di queste, colpendo in pieno la zona centrale, causa l'esplosione di ben 2 delle 4 riservette di munizioni da 76 mm, ancora piene al 60%, 'aprendo' il ponte a dritta e parte della murata. Un'altra bomba centra l'hangar colpendolo e causando l'esplosione anche dei missili Tartar/SM-1, con un'enorme deflagrazione, la 3a va a segno sulla prua e la trapassa esplodendo subito dopo e demolendola in buona parte.
L'Ardito viene a sua volta attaccato. Lancia un missile SM-1MR, che sarà almeno il 12o tirato durante quest'attacco, abbattendo un bombardiere. Spara con due cannoni da 76 mm di lato, abbattendo un altro bombardiere. Malgrado questo e il tiro inefficace con un cannone da 127 con dei problemi alla centrale di tiro, mentre l'altro è fuori uso, la nave viene anch'essa presa in pieno da una bomba e gravemente danneggiata su di un lato dell'hangar, ma miracolosamente, nonostante lo squarcio nel ponte e nella murata destra, senza esplosioni secondarie apprezzabili. Near miss e schegge lo danneggiano ampiamente.
Questi danni sarebbero ancora sopportabili, se la battaglia finisse così, anche con due fregate affondate e un cacciatorpediniere distrutto più uno fuori uso. Ma ci sono altre dodici navi e sopratutto quelle da sbarco.
Ma anche gli incrociatori sono bersagli vulnerabili, anzi più delle altre navi, avendo vecchi cannoni MMI da 76 mm, una delle due ne ha 8 in 4 coppie e 3 radar, e l'altro soltanto 3 coppie con 3 radar. Il lancio delle bombe è poco contrastato, uno degli incrociatori è incapace di comunicare e non riesce ad acquisire i target con i cannoni dato l'angolo di tiro. Il lancio delle bombe non è praticamente constrastato e il Duilio, già colpito duramente prima, viene centrato da ben 4 bombe da 1.000 lb, visto che è più grosso e più lento delle altre navi più piccole fin'ora attaccate. Incendiato totalmente, è fuori uso e in procinto di affondare.
L'altro incrociatore, il Doria, abbatte tre bombardieri con i cannoni e un altro è abbattuto dal tiro di una Lupo. Ma anche così, esso viene centrato da due bombe da 1.000 o forse una da 1.000 e una da 500 libbre.
A quel punto vengono attaccati anche i due vecchi Impavido, che rispetto agli Audace hanno, più che altro, il problema di vecchie artiglierie sia da 127 che da 76 mm, molto meno potenti di quelle di tipo più recente. Anche questi sono stati mitragliati massicciamente e rabbiosamente e hanno perso diversi sistemi d'arma. Uno viene centrato da due bombe e l'altro da ben 5 bombe, precisamente l'Impavido. Sono entrambi fuori uso. Solo uno dei due, probabilmente l'Intrepido, riesce ad abbattere diversi aerei attaccanti, pare 3 con il tiro delle artiglierie da 127 e da 76. L'altro, invece, ha un problema serio ai sistemi radar e spara solo in fuoco locale con i cannoni, però senza molto successo, abbattendo un solo aereo. Però viene centrato da ben 5 bombe.
Il rullo compressore giunge fin sopra le navi di 2a linea, e attaccano pressoché simultaneamente sia le due petroliere che il cuore di tutto, ovvero le due navi da sbarco. Malgrado in tutto esse abbiano ben 14 cannoni da 76 mm, più il tiro di altri 12 d'appoggio delle due Alpino e l'appoggio delle Lupo posteriori, esse non hanno molta fortuna.
In verità, con entrambi gli incrociatori distrutti o fuori uso, e con essi grossa parte delle capacità elicotteristiche, antiaeree e di comando e controllo, la battaglia è già perduta perché anche con le navi da sbarco e rifornimento ancora in funzione, è chiaro che senza una copertura aerea sufficiente non ci sarebbe modo di sostenere l'attacco anfibio.
A quel punto, invece, abbiamo rimaste soltanto 4 fregate, le due Lupo posteriori e le due Alpino, più appunto le due navi da sbarco e le due petroliere. Le altre 8 navi, ovvero le due Lupo anteriori, i 4 caccia e i due incrociatori, sono tutte o distrutte o fuori uso.
Ma in verità, le due navi chiave sono quelle da sbarco, senza di esse non c'é modo di sbarcare in nessun caso. Da sole, in un certo senso, valgono più di tutte le altre messe insieme.
A quel punto, però, il problema è 'risolto' anche contro di esse. Infatti, circa 30 bombardieri si spingono fin sulla loro verticale. Anche qui ottengono un successo notevole, malgrado il tiro antiaereo d'artiglieria 'vecchia scuola' a parte, pare, un singolo Aspide tirato e pare, senza successo per qualche ragione (capita!).
Una decina attacca una delle navi da sbarco, colpendo il Grado con 2 bombe, malgrado l'abbattimento di ben 3 aerei per il tiro combinato delle varie navi. L'altra nave viene miracolosamente risparmiata dalle bombe, ma con una delle due LSD messa sicuramente fuori uso, a quel punto l'operazione di sbarco non può più essere portata avanti visto che anche con due sono troppo poche le forze disponibili, figurarsi con una soltanto.
Come se non bastasse, i bombardieri in picchiata colpiscono con 4 bombe anche una delle cisterne, che esplode e si incendia, è il Vulcano (giustamente).
A questo punto la battaglia è finita, in un certo senso. Entrambi gli incrociatori, inclusa la nave ammiraglia, sono fuori uso, tutti e 4 i cacciatorpediniere sono KO, così come 2 delle fregate missilistiche. Metà delle petroliere e navi da sbarco, sono fuori uso o distrutte. Restano solo una nave da sbarco, una da rifornimento, e 4 fregate.
I bombardieri hanno eseguito complessivamente l'attacco ai 4 caccia, ai 2 incrociatori, alle 2 fregate (tutti con successo), ad una petroliera (idem) e a due navi da sbarco (con un solo successo). In tutto hanno attaccato almeno 11 navi con 180 aerei, di cui 10 distrutte o fuori uso.
Quest'azione è stata fondamentale e da sola ha causato la sconfitta della flotta nemica, ma essa non sarebbe stata possibile senza il sacrificio di un terzo degli Hellcat che li hanno preceduti e che adesso sono in rotta dopo avere subito perdite scioccanti anche per i piloti più induriti.
Avenger
Ma la battaglia non è finita. Come se 130 Hellcat e un numero di perdite che probabilmente arriva a circa 30 bombardieri non fosse sufficiente ancora, arrivano ben 150 aerosiluranti Avenger. Per quanto lenti, essi sono potentemente armati e volando radenti, rappresentano un bersaglio non proprio facile da affrontare. Sopratutto non lo sono con una flotta così malridotta, con metà delle navi fuori uso o affondate.
Una pattuglia di Avenger attacca una delle Lupo dell'avanguardia, colpendola con un siluro che assieme alle due bombe prima, causa la perdita della nave. L'altra Lupo è stata messa fuori uso dalle 3 bombe e l'esplosione interna, per cui nemmeno è stata presa in considerazione dato l'incendio che la sta distruggendo vistosamente.
A quel punto gli aerei vanno dentro la formazione e ben poco trovano anche lì.
I cacciatorpediniere vengono tutti attaccati tranne uno degli Impavido, che con 5 bombe a segno, è fermo e in fiamme, a quanto pare esplode parzialmente proprio mentre gli aerei si avvicinano e quindi non viene proprio considerato.
La formazione N.1 di Avenger, oramai in una formazione pressoché annientata, arriva sui due cacciatorpediniere, che stanno rallentando, sulla destra della formazione, dopo che sono stati colpiti qualche minuto prima dalle bombe. Sia l'Audace che l'Intrepido vengono attaccati, malgrado essi sono senz'altro fuori uso, avendo subito rispettivamente 3 e 2 bombe. L'attacco è stato portato a segno con grande determinazione, tanto da affondare entrambe; circa 12 aerei hanno centrato con 3 siluri l'Audace e altri 2 l'Intrepido. Entrambe non sono state capaci di difendersi a causa dei danni subiti prima.
Altri 12 aerei attaccano il Doria, già danneggiato gravemente. Una delle batterie da 76 mm abbatte un TBF, ma gli altri attaccano ugualmente e affondano la nave con 3 siluri. Il Duilio viene attaccato anch'esso da una dozzina di aerei con 2 siluri a segno, mentre l'Ardito viene attaccato da alcuni di questi aerei che hanno lasciato perdere l'avvicinamento verso l'incrociatore, ma riesce a respingerli abbattendo due TBF.
A quel punto ci sono stati almeno 40 Avenger utilizzati, ma altri 110 stanno arrivando. Sarebbero sufficienti per distruggere tutta la flotta, non c'é dubbio. Le due Lupo hanno finito i missili pronti al lancio, le due Alpino sono vecchiotte e pure danneggiate, vi sono anche una petroliera e una nave da sbarco, ma le loro armi antiarei sono poco efficaci.
Il tiro è comunque eseguito con grande efficacia, abbattendo 4 TBF di una formazione di 12 che fallisce l'attacco. Altri 12, però, arrivano anche loro contro le navi di questa formazione, e puntano sul Caorle, l'altra LSD ancora intatta o quasi. L'azione, malgrado il tiro della nave e di una fregata Alpino, ha successo, nonostante la perdita di 5 aerei. Ma un siluro va a segno sulla nave da sbarco, causandole gravi danni, tali che sicuramente non avrà più modo di entrare in azione. A quel punto abbiamo che una delle navi da sbarco centrata da 2 bombe e l'altra da un siluro. Non sarebbero colpi mortali al momento, ma sono sufficienti per impedire alle navi di continuare a combattere, per giunta la scorta è decimata.
Ma vi sono altri 90 aerei, come la paura. Attaccano le navi italiane rimaste ancora integre mentre una dozzina di Hellcat e un paio di Dauntless cercano di dare loro copertura impegnando le navi italiane. La valanga di TBF sommerge le navi italiane, il Caorle viene colpito ancora da ben 3 siluri da uno squadrone, un altro riesce a centrare con due siluri una delle Alpino, un'altra formazione ancora centra anche il Grado (2 centri) e pure, con un siluro, la petroliera rimasta. Le perdite qui sono limitate: 2 aerei in tutto, probabilmente perché i cannoni delle navi erano oramai surriscaldati e largamente in avaria, specie gli MMI che sono di scarsa affidabilità.
Queste navi prendono fuoco e a quel punto è tutto andato: le due petroliere e le due navi da sbarco sono tutte fuori uso.
Le due Lupo rimaste vengono attaccate a loro volta e pur difendendosi validamente, una di esse viene centrata da un siluro.
Consuntivi
A quel punto la battaglia è finita. Gli Avenger hanno subito perdite considerevoli, circa 20 aerei distrutti su 150, ma hanno colpito 2 Lupo (senza essere determinanti nell'affondamento di alcuna di esse), i 2 Doria (affondati), 1 Audace (affondato), 1 Impavido (affondato), 1 Alpino (affondata), 2 Grado (affondati), 1 Stromboli (affondato), totale ben 10 navi su 16, centrate complessivamente con ben 20 siluri.
-Doria e Duilio. Affondati: Doria con 2 bombe+ 3 siluri e Duilo 4-5 bombe+2 siluri.
-Audace e Ardito. Audace distrutto con 3-4 bombe+3 siluri. Ardito gravemente danneggiato con 2 bombe.
-Impavido e Intrepido. Impavido distrutto con 5 bombe. Intrepido distrutto con 2 bombe+2 siluri.
-4 Lupo: 1 affondata con 3 bombe. 1 affondata con 2 bombe e 1 siluro. 1 danneggiata gravemente con 1 siluro.
-2 Alpino: 1 affondata (Alpino?) con 2 siluri.
-Grado e Caorle: affondate, Grado 2 bombe+2 siluro, Caorle 4 siluri.
-Vulcano e Stromboli: affondate. Vulcano con 4 bombe, Stromboli con 1 siluro.
Perdite degli attaccanti: circa 130 (su 360-400) Hellcat, 30 (su 180) SBD/SBC, 20 (su 150) TBF, totale 180 su 700-740, pari a quasi il 25% del totale, più altri aerei danneggiati. Anche così, meno del Tiro al tacchino delle Marianne, e tra l'altro i giapponesi avevano molti meno aerei imbarcati e subirono anche perdite pesanti come unità navali.
In tutto, però, la flotta nemica è stata sterminata, perdendo 2 incrociatori (inclusa la nave ammiraglia), 3 cacciatorpediniere, 3 fregate, 2 navi anfibie e 2 petroliere = 12 navi su 16. Soltanto poche navi sono sopravvissute: 1 solo caccia su 4, l'Ardito con 2 bombe a segno, gravemente danneggiato; 1 fregata Alpino; 2 fregate Lupo di cui però una silurata e gravemente danneggiata.
Alla fine, 12 navi affondate e 2 gravemente danneggiate, in tutto di 16 sono state centrate 14 navi e di 16 navi iniziali, soltanto 4 rientrano, di cui 2 quasi indenni e 2 gravemente danneggiate, di cui la più grande è l'Impavido, che ha abbattuto oltre 20 aerei nemici tra caccia, bombardieri e siluranti.
(agg-27-12-18)
Passo doppio?
1- si potrebbe fare, data l'immensa massa di aerei in avvicinamento, una vera e propria doppia azione d'attacco, come immaginato in certi scenari contro il De la Penne. Per esempio, dividendo la forza aerea in due ondate d'attacco, qualcosa come 1a ondata: 200 Hellcat (probabilmente nessuno con bombe a bordo); 90 bombardieri in picchiata; 75(?) aerosiluranti. La seconda: idem, ma con una certa presenza di Hellcat cacciabombardieri.
In tal caso la situazione sarebbe leggermente più 'rosea' per le navi italiane. Infatti esse potrebbero forse riorganizzarsi (dipende anche quanto sono spaziate queste due ondate, diciamo non più di 20-30 minuti) e riarmarsi (rifornendo anche le munizioni delle armi di bordo). Questo darebbe centro un vantaggio, ma come si è visto prima, anche riparando un minimo di danni (ma in quanto tempo si potrebbe davvero fare un certo lavoro di riparazione ai radar?), si potrebbe riattivare solo una parte delle difese dopo il 1o attacco. Questo ha visto l'attacco ad ogni modo, contro 8 delle 12 navi di 1a linea italiane (e 16 in tutto) presenti nella grande formazione 'unica' (ancorché sicuramente allargata per chilometri in ogni direzione). Il risultato è che praticamente tutte le navi prese di mira principalmente (o esclusivamente?) hanno avuto sui 500 colpi in pieno da parte delle mitragliere americane, generalmente di tipo perforante-incendiario (il più nefasto, non essendo disponibili del resto proiettili esplosivi).
Quando arrivano i 90 bombardieri in picchiata (per lo più Helldiver, probabilmente, o quanto meno un mix tra questi e i più lenti Dauntless), allora questi scendono giù e attaccano delle navi meno danneggiate di prima, per cui è logico che subiscano perdite maggiori e abbiano minori risultati. Anche così, con questo numero si possono fare circa 8 formazioni da 12 l'una (circa), e questo permette di sopraffare le navi italiane: le due Lupo anteriori vengono entrambe colpite da 1-2 bombe anche se abbattono entrambe 2-4 aerei l'una pur con una difesa menomata. Una delle Lupo esplode: una bomba l'ha centrata nella zona hangar, provocando la detonazione di innumerevoli munizionamenti che distruggono circa la metà poppiera della nave.
Già questo è un risultato perché significa 1/8 delle navi da guerra KO. Però le altre 6 formazioni vanno avanti e attaccano anche gli incrociatori e i cacciatorpediniere. IL tiro incrociato di queste navi, benché indebolite, è comunque sia potente: circa il 50% degli attaccanti viene abbattuto sia dalle navi attaccate direttamente, che dalle 2 fregate missilistiche e 2 antisom che stanno lì vicino e contribuiscono a sparare, come forse anche le navi da sbarco e logistiche. E' una strage, a tutti gli effetti, ma non è certo una strage da un lato solo: infatti, uno degli incrociatori, il Duilio con ogni evidenza, viene centrato da 2 bombe, e finisce praticamente KO, con incendi a bordo, elettronica fuori uso, motori in panne; la stessa sorte tocca ai due caccia meno moderni, gli Impavido, uno centrato e immobilizzato da una bomba a mezzanave (più, come al solito, vari near-miss), l'altro distrutto con 2, di cui una che finisce in prossimità di un deposito di munizioni, forse da 76 mm. Si sono difesi lanciando missili SM-1 e tirando con tutti i cannoni di bordo, abbattendo almeno 7 aerei complessivamente, ma su di una forza di 20-24, nemmeno questo è stato sufficiente (i maggiori successi li hanno ottenuti presumibilmente i pezzi da 76, che dovrebbero essere stati gli autori di 4 abbattimenti). Come sempre, l'arrivo ad alto angolo rende difficile tracciare gli attaccanti, cosa che la nave direttamente non può fare, ma deve affidarsi ai dati condivisi da altre unità; il guaio è che, con tanti bersagli in giro, non si sa più capacitarsi dell'enorme mole di dati generati: ci sono ancora entro non molti chilometri qualcosa come circa 100 Hellcat, più adesso arrivano quasi altrettanti Helldiver e forse, anche Dauntless! I cannoni MMI da 76 sono meno affidabili e sparano a cadenza inferiore rispetto ai Compatto, per cui la loro utilità non è particolarmente elevata, peggio ancora i due pezzi da 127/38, inferiori al singolo Compatto da 127 delle fregate e addirittura, ai due di questo tipo per i caccia Audace, che hanno anche i Compatto da 76 mm.
Gli Audace non sono così sfortunati; anche se una decina o una dozzina di aerei li attaccano sicuramente, e malgrado che essi abbiano dei danni a bordo, entrambi con almeno una FCS e un cannone di medio calibro inefficienti in quel momento, riescono a reagire opportunamente; uno lancia un SM-1, l'altro addirittura due, inoltre aprono il tiro con almeno 3 cannoni da 76 e 127 mm su due linee di mira. Uno dopo l'altro, abbattono una fila di bombardieri, ma anche questa volta è difficile localizzarli tanto in alto, come angolo, stanno arrivando; i radar di ricerca di bordo non ci arrivano, così sono quelli di tiro che devono cercarli e solo la relativa lentezza degli aerei riesce a dare un pò di tempo per farlo; alla fine, sono riusciti ad abbattere, l'Audace circa 4 aerei, e l'Ardito altri 5, subendo soltanto dei 'near miss' che tuttavia hanno fatto dei danni a bordo, entrate d'acqua in almeno un caso, schegge a decine, danni a qualche radar e cannone. Però sono salvi e con questi, hanno eliminato altri 9 aerei. L'Audace aveva già abbattuto, con i SAM a medio raggio, 6 aerei nemici, e poi con la difesa ravvicinata, altri 5. Quindi in tutto ha ottenuto 15 kill, e un numero simile l'Ardito. Avversari temibili, dunque, nell'insieme anche fortunati.
Il 50% delle navi maggiori è così messo KO, e così le fregate missilistiche. Anche quasi tutte le altre unità hanno dei danni.
Poi arrivano i 75 aerosiluranti. Anche se non hanno la sagoma minuscola e la velocità di un missile antinave, sono pur sempre capaci di andare ad almeno 400 km/h e di incassare duri colpi dalla contraerea. Di più: a differenza dei missili antinave... questi sparano quando si avvicinano.
Una squadriglia si appresta alle due fregate di testa e siccome una di esse non riesce a reagire, la silurano con 2 torpedini. L'altra, colpita da una sola bomba, che ha leso una parte della nave prua, tanto da dover allagare il deposito da 127 per precauzione; apre il fuoco con i cannoni di bordo (chiaramente con le munizioni pronte sotto il cannone), abbattendo 4 TBF, evidentemente ha ancora un potenziale difensivo notevole, evitando i siluri dei pochi superstiti. Per ora l'ha scampata. Per ora.
Altre 5 squadriglie di siluranti penetrano nella flotta principale, se così si può dire.
Una squadriglia attacca l'Audace, che è stato solo leggeremente danneggiato dal tiro delle mitragliere, ma comunque sia ha un cannone da 76 fuori uso e così un radar di tiro laterale. Usa l'altro fianco e spara con i cannoni di prua e di lato sx, oltre che lancia almeno 1 missile SM-1/Tartar. Il risultato è l'abbattimento di almeno 5 aerei americani e la squadriglia (sui 12 o forse meno aerei) evita l'attacco, lanciando forse un solo siluro ma che in ogni caso manca il bersaglio. L'altro caccia viene attaccato a sua volta, è l'Ardito, che combatte in maniera simile, ma non ha il sistema Tartar operativo per via dei danni subiti dal mitragliamento e da qualche scheggia. Adesso ha iniziato il tiro con i cannoni da 76 mm da circa 5 km, più uno dei due Compatto (l'altro è KO), riuscendo ad abbattere altri 4 aerei ed evitando almeno 4 siluri di rimando.
E le altre 3? Una attacca il Duilio, segnandone a quel punto la fine. Incapace di difendersi, anche se spara con almeno un cannone da 76 in fuoco locale che tuttavia non ottiene niente, a causa delle due bombe prima andate a segno, viene centrato in pieno da 3 siluri e subito si inclina, con almeno 7 compartimenti allagati.
L'altro incrociatore, il Doria, non può aiutare il fratello perché è sotto attacco pure esso. La sua potenza di fuoco non è stata tuttavia compromessa, e così lancia una coppia di SM-1ER, che abbatte uno dei TBF volante a meno di 50 metri e a circa 5 km di distanza, praticamente al limite della gittata minima. Poi apre il tiro con la potenza dei sui 4 pezzi da 76 di destra, mirando ai vari attaccanti e venenddo appoggiato anche da una Alpino con due altri cannoni del genere e da uno pezzo da 76 dell'Audace. Il tiro concentrato, ma poco coordinato, di queste artiglierie non ha sufficiente presa su circa 10 TBF in arrivo, tanto da abbatterne soltanto 3 da parte del Doria, mentre un altro viene abbattuto da una delle altre navi (forse la fregata Alpino). Ma anche così, ben 4 TBF lanciano tra 1.200 e 1.600 metri di distanza, prima che un altro ancora sia abbattuto dal tiro dei 76 del Doria. Però uno dei siluri va comunque a segno, allagando 3 compartimenti a centro nave e lasciando l'incrociatore in una condizione critica, con oltre 500 tonnellate d'acqua prontamente entrate a bordo e la velocità ridotta. Di fatto, anche questo incrociatore è fuori gioco, ovvero tutti e due quelli principali.
A quel punto viene fuori un quadro non proprio buono per la flotta italiana. E ancora manca uno squadrone siluranti, che punta diritto alle navi di supporto. La difesa a quadrilatero delle Alpino e delle due Lupo posteriori aiuta molto, tuttavia, e gli aerei perdono uno dopo l'altro, 5 dei loro senza riuscire a colpire nulla.
La battaglia, per adesso, è finita. Però è di fatto perduta: l'ammiraglia è silurata e messa fuori uso, l'altro incrociatore è in affondamento; dei 4 caccia, 2 sono fuori uso, uno dei quali addirittura in affondamento (non sono stati, curiosamente, nemmeno attaccati dai siluranti, giudicati com'erano già compromessi). Delle 4 fregate missilistiche, anche qui, una è in affondamento, l'altra è gravemente danneggiata e necessitante di rientrare alla base.
In tutto gli aerei americani hanno colpito in pieno 2 incrociatori, 2 caccia, 2 fregate, ergo il 50% delle navi italiane, oltre a causare danni minori. Quest'enormità di perdite è tollerabile soltanto se si trattasse di una guerra già vinta, con gli sbarchi effettuati e il territorio riconquistato. Non è affatto tollerabile, però, adesso che si hanno tali danni alla flotta principale che dovrebbe proteggere la già sparuta forza da sbarco: è come se la RN avesse avuto fuori gioco le portaerei Hermes e Invincible prima ancora di eseguire gli sbarchi! Sarebbe stata sicuramente una guerra persa in tal caso.
Ma la battaglia non è finita. Adesso arriva il '2o tempo', con un numero simile di attaccanti, a parte forse un minor quantitativo di Hellcat, dei quali però, alcune decine dotati di bombe da 227 kg o forse anche razzi da 127 mm di vario tipo (almeno 20 quelli con le bombe). Per il resto, da segnalare che gli aerei della 2a ondata sono, per quel che riguarda i bombardieri, dei Dauntless, più lenti ma più affidabili, piccoli e agili.
In realtà la battaglia sarebbe già finita per le ragioni di cui sopra, per cui si può volendo anche terminarla qui, con gli americani che non vogliono andare ancora a perdere dozzine di aerei e uomini, e gli italiani che hanne hanno avuto abbastanza. In tutto, infatti, gli americani hanno perso circa 100 Hellcat (!!!!!), più una mole di Helldiver/Dauntless(?), probabilmente sui 30 esemplari (inclusi quelli in fuga o addirittura, in contrattacco, dopo l'attacco iniziale o che hanno tentato di continuare l'attacco anche dopo avere fallito una prima volta), e i TBF, uno sproposito, non meno di altri 27 aerei distrutti, totalizzando circa 160 aerei persi e altri danneggiati, con oltre 200 uomini d'equipaggio abbattuti. Contro questo massacro, dall'altra parte ci sono 6 navi tra affondate, fuori uso e danneggiate gravemente, che non sembrano molte (circa 25 aerei persi per nave centrata), ma sufficienti per respingere la flotta nemica, che paga un prezzo troppo alto: l'ammiraglia danneggiata gravemente, affondati o in affondamento 1 incrociatore, 1 cacciatorpediniere e 1 fregata, il tutto rende impossibile continuare l'attacco anfibio.
Ma oramai arrivano anche gli aerei dell'altra ondata, lanciati e non richiamati per tempo sufficiente, anche perché le navi da sbarco non erano state colpite. A quel punto l'attacco, sebbene oramai superfluo, diventa ineluttabile.
La battaglia inizia al solito modo da parte americana, ma non è al solito modo che gli risponde la parte italiana. Infatti, delle navi, addirittura sei, che hanno capacità antiaerea d'area, ben 4 di esse sono fuori servizio! L'ammiraglia Doria non ha l'SM-1ER operativo dopo l'esplosione del siluro e non sono certo stati i 30 minuti scarsi di tregua che hanno permesso di migliorare la situazione; dei due Impavido uno è in affondamento, l'altro è immobilizzato e fuori us, anche qui senza alcuna capacità residua da parte del sistema SM-1. Con due navi fuori uso, e altre due in affondamento, restano solo due piattaforme d'area (e anche se fossero state 4, non sarebbe stato comunque sufficiente). Per giunta, pare che siano i Tartar, proprio quelli a bordo delle navi più moderne, e non ne restano tantissimi: almeno 1/3 dei missili sono stati lanciati di già e vi sono stati danni, anche se l'Ardito adesso ha ripristinato almeno parte del sistema missilistico.
Anche se fossero solo 160 Hellcat, affrontandoli con 2 sistemi (o anche 4) sarebbe comunque peggio che affrontarne 200 con 6 sistemi (80:1 anziché 33:1). Così gli Hellcat arrivano giù in picchiata da 6.000 m e mitragliano senza requie i due caccia, che gli hanno inflitto altre perdite devastanti o quanto meno, dolorose. Gli altri Hellcat attaccano le ultime due Lupo. Delle altre navi, quelle colpite, 3 sono in affondamento, 1 è immobilizzata e due sono rallentate e fuori formazione (inclusa l'ammiraglia...).
L'attacco finale è anzitutto diretto contro le ultime 4 navi missilistiche. Circa 40 Hellcat attaccano di sicuro i due Audace, mitragliandoli da prua a poppa. Come se non bastasse, uno ammolla sull'Audace anche una bomba da 500 lb, tanto che con questa mossa gli distrugge o mette KO tutti i radar di tiro poppieri(!!!!!), lasciando solo il malconcio sistema di prua RTN-10X.
La potenza di fuoco dell'Audace è stata quindi compromessa seriamente. L'Ardito è messo meglio, ma di poco (2 FCS rimaste e sistema Tartar fuori uso).
Restano le due Lupo poppiere, ma circa 50 Hellcat attaccano anche loro, subendo circa 10 perdite, ma mettendo fuori uso entrambe le navi, mitragliandole massicciamente e piazzando anche un'altra bomba a segno da 500 lb su di una nave, distruggendo la plancia comando e di fatto, disabilitando la nave. Entrambe le fregate, a parte questo, hanno subito circa 800-1.000 colpi a segno.
Altri Hellcat attaccano le Alpino e le altre navi di supporto, ma non ottengono grandi risultati.
Poi arrivano i circa 90 bombardieri Dauntless. Adesso sono pressoché padroni del cielo e come prima, arrivano quando non c'é modo di contrastarli da parte dei SAM a lungo raggio.
Scendono giù da alta quota, circa 6.000 metri, e cercano di colpire le navi che contano di più stavolta: da un lato sono le navi da sbarco e logistiche, dall'altra le grandi navi ancora come bersagli 'utili', in particolare i cacciatorpediniere missilistici.
Dopo pochi minuti, tutto si è compiuto. Una dozzina di bombardieri in picchiata ha attaccato le due petroliere, il cui cannone da 76 non è certo sufficiente per la difesa, non lo sarebbe forse nemmeno se fosse un SR. La conseguenza è l'avere distrutto la forza logistica della flotta, distruggendo con 5 colpi a segno (3 e 2) entrambe le navi.
I bombardieri attaccano anche la flotta da sbarco, distruggendo le due navi LSD della marina: anche qui, 5 colpi a segno da parte di due squadroni in arrivo (e sempre 3 e 2!), malgrado la difesa accanita dei loro 6 cannoni da 76 e di quelli delle fregate Alpino lì vicino.
Altri bombardieri attaccano una delle Alpino e la mettono KO con un colpo in pieno.
Non resta molto altro da colpire, a questo punto. Ad ogni modo, 24 bombardieri hanno messo la rotta verso la nave ammiraglia (il Doria), che viene attaccata, mentre è difesa da uno degli Audace, proprio la nave omonima. La difesa del caccia, però, non è più all'altezza della situazione. Senza più collegamenti in datalink, tutte e due le navi sono vulnerabili alla distruzione dall'alto. Stavolta vengono giù senza praticamente contrasto. Solo 2 bombardieri vengono abbattuti dall'incrociatore e un altro come ultimo regalo da parte dell'Audace. Ma questo non impedisce ad uno stormo di bombardieri come questo di distruggere quel che resta delle due navi. 3 bombe a segno sul Doria, 3 sull'Audace. Fine della storia di questa parte della flotta.
Restano ancora circa 20 bombardieri da inviare in azione (circa 40 contro le navi da sbarco e rifornimento, circa 25 contro queste navi principali).
La fine della battaglia vede questi velivoli attaccare sia una Lupo che l'Impavido ancora a galla. La Lupo, centrata da mitragliamenti e una bomba, non è stata ancora distrutta né immobilizzata, ma assalita da una decina di aerei, viene distrutta da 2 colpi in pieno. La stessa fine accade all'ultimo dei due Impavido, centrato da 4 bombe in pieno, mentre viaggia ad appena 5 nodi di velocità e ha quasi tutto l'armamento fuori uso.
Quel che resta sono circa 72-75 aerosiluranti TBF che arrivano in giro per spazzare via le ultime presenze italiche. 12 di questi attaccano la Lupo appena centrata, e la beccano altre 2 volte, ma non tutti i siluri vengono lanciati contro di essa.
Poi vanno all'attacco dell'Alpino, ma falliscono perdendo 3 dei loro. Però un altro silura una delle petroliere in fiamme. Un altro squadrone attacca le navi da sbarco e centra tutta la formazione: le due navi da sbarco subiscono 3 siluri a testa, un altro centra l'altra Alpino.
Infine arrivano altri 50 aerei che attaccano tutto quel che galleggia, distruggendo in rapida sequenza le ultime navi italiane sul mare. Prima centrano l'Ardito, con circa 12 aerei che trovano una nave oramai indifesa, e la centrano con due siluri a poppa e centro nave.
La nave ammiraglia viene centrata da altri 4 siluri, ma oramai è un massacro a senso unico. L'Audace nemmeno viene attaccato seriamente: è in fiamme e basta un solo siluro per finire quel che ne resta ancora a galla, dato che ha subito appena un'esplosione terribile, i siluri di grosso calibro poppieri, raggiunti dalle fiamme delle bombe.
Ci sono ancora due Lupo: una fugge a tutto gas, mitragliando gli aerei nemici con una sola torretta ma senza molta precisione; viene silurata 2 volte a centro nave. L'altra, che era sopravvissuta con una bomba a segno nella 1a ondata, deve sottostare alla furia di almeno 7 TBF che l'assaltano da diverse direzioni. Ne abbatte 2 con un Dardo (l'ultima arma ancora funzionante), ma poi viene centrata da un siluro a poppa, che la immobilizza fatalmente. In seguito viene mitragliata ripetutamente da altri aerei.
Alla fine, l'ultima nave italiana è una delle due Alpino, che riesce miracolosamente a sfuggire. Le altre 15 sono state distrutte.
Le altre perdite americane sono state comunque pesanti. Probabilmente sono circa altri 40 Hellcat, più circa 20 SBD, e infine altri 3 (almeno) TBF.
La fine vede dunque 15 navi distrutte su 16. Le perdite americane sono state invece di circa 140 Hellcat, 50 SBC/SBD, e 30 TBF, totale 220 aerei. Che non è ancora quanto perso dai giapponesi nel Great Turkey Shoot...
Dall'altro lato:
-2 incrociatori Doria: il Duilio è affondato con 2 bombe e 3 siluri; il Doria è distrutto con 3 bombe e 5 siluri.
-2 caccia Audace: l'Audace è centrato da 4 bombe (3 da 1.000 e 1 da 500 lb) e, pare, finito da 1 siluro. Ha distrutto circa 30 aerei americani e lanciato oltre 2 dozzine di Tartar (o SM-1?). L'Ardito, che ha ottenuto un simile 'punteggio', è stato affondato con 2 siluri (zona centrale e poppiera).
-2 caccia Impavido: l'Impavido è distrutto da 5 bombe; l'Intrepido è distrutto da 2 bombe.
-4 Lupo: una è affondata per via di 2 bombe e 2 siluri; una è affondata da 3 bombe (1 da 500 lb e 2 da 1.000) più 2 siluri; una è abbandonata dopo avere subito 1 bomba e 1 siluro; un'altra è affondata da 2 siluri.
-1 Alpino: affondata da 1 bomba e 1 siluro.
-2 Grado: una affonda per 3 bombe e 3 siluri; l'altra affonda per 2 bombe e 3 siluri.
-2 petroliere: una affonda per 3 bombe; l'altra affonda per 2 bombe e 1 siluro.
Non tutte queste navi sarebbero necessariamente andate perdute in una condizione del tutto ideale di recupero. Certo nulla poteva essere fatto per il Doria, e nemmeno per il Duilio perché 3 siluri pesanti (questi, per quanto se ne sa, erano già, almeno in larga misura, del tipo Mk 10+, anche Mk 13, dal mod. 10 erano di potenza più che doppia rispetto ai modelli precedenti) lasciano il segno e una nave da 6.000 tonnellate non è la più titolata per sopravvivere ad una simile offesa.
Quanto ai due Audace: il primo dei due, il capoclasse, con 4 bombe poteva sopravvivere, forse, da un punto di vista strutturale, ma è un'impresa trovare un punto in cui 200 kg di TNT possano esplodere senza distruggergli qualcosa di vitale o farlo saltare addirittura in aria, tanto è 'compresso' come capacità complessive in uno scafo ridicolmente piccolo! L'esplosione dei siluri ne ha decretato la fine in ogni caso. Ha subito, pare, anche un siluro a segno, ma solo quando era già un rottame, per accelerarne l'affondamento, più che altro. L'Ardito, centrato da due siluri, è stato meno castigato, paradossalmente, ma i due siluri lo hanno immobilizzato e reso ingovernabile. Senza soccorsi, in mare, la sua fine sarebbe stata sicura, anche se dei 16 compartimenti stagni non più di 5 o 6 erano allagati (che comunque non è pochissimo e la situazione, in questi casi, generalmente non fa altro che peggiorare: il ferro... pesa più dell'acqua).
Dei due Impavido c'é poco da dire, a parte che erano più piccoli degli Audace, quello centrato da 5 bombe da 1.000 lb non poteva verosimilmente sopravvivere; l'altro, colpito da 'solo' 2 bombe, ha avuto una forte esplosione interna (da 76 mm?), che ha reso allagamenti e incendi ingovernabili e immobilizzato totalmente la nave. Tanto che nemmeno è stato attaccato ulteriormente durante la successiva ondata aerea.
Delle 4 Lupo, pare chiaro che quelle colpite da 4-5 centri ben difficilmente potevano salvarsi in ogni caso. Le altre 2, invece, potevano anche farcela, specialmente quella colpita da 1 bomba e 1 siluro. Però era fuori uso il timone e non c'era, in quel massacro, nessuno che potesse prenderla a rimorchio. Abbandonarla è stata una logica conseguenza. Quella silurata due volte, una a poppavia e una a centro nave, è stata immobilizzata di brutto e con un forte incendio che si è sprigionato a mezza nave. La sua sopravvivenza, malgrado 14 compartimenti stagni, era quindi dubbia.
La Alpino è andata giù senza troppa esitazione, malgrado un solo siluro a segno.
Le due petroliere e le due navi da sbarco sono state colpite più volte, ma si sa che queste unità possono alle volte dimostrarsi molto dure a morire. Però le due petroliere hanno preso fuoco e non era davvero il caso di perdere tempo a cercare di spegnere le fiamme. Una di esse è sicuramente esplosa ad un certo punto, per via dei materiali di rifornimento (armi?) stivati al suo interno.
Le due navi da sbarco hanno avuto il fatto loro: anche se le navi di questo tipo hanno una forte riserva di galleggiabilità, è un pò troppo chiedere di sopravvivere a ben 3 siluri più varie bombe per ciascuna, come minimo avrebbero anch'esse necessitato di essere rimorchiate da qualche nave e certo, non in pieno oceano.
In definitiva, soltanto, forse, una delle Lupo e l'Ardito potevano salvarsi, ma con danni molto gravi. Nessuna seria possibilità, però, sarebbe stata pensabile visto che erano ad almeno 3.000 km di distanza dalle basi amiche più vicine.
Alla fine, con una sola fregata, forse proprio la Alpino, sopravvissuta, tutto quel che si poté fare fu raccattare i superstiti.
Ipotesi (irrealistica!) Hellcat tutti cacciabombardieri.
Sì, esatto, un fuori programma. 400 aerei (cifra tonda?) tutti cacciabombardieri, ovvero tutti armati di una bomba da 500 lb HE. Non molto, ma abbastanza per fare male alle navi attaccate, l'alternativa potrebbero essere 6 HVAR, che sono anch'essi una roba non indifferente. Forse i danni sono equivalenti.
Tagliamo corto, dunque: in questo caso abbiamo 400 aerei, in due ondate, ma sono a brevissimo giro di posta, proprio come nell'ipotesi primigenia. Il risultato, considerando un livello di perdite simile a quello stimato nel caso normale, è che gli Hellcat potranno già divertirsi a rendere la vita ben più difficile che con semplici mitragliamenti sulle navi italiane. La prima formazione, le due famigerate Lupo in avanguardia, viene attaccata da circa 40 Hellcat, ed entrambe si beccano almeno 3 bombe a segno. Anche se sono solo da 500 lb, è già molto e forse basta per affondarle o quanto meno, metterle KO.
La seconda forza, con circa 40 aerei, attacca la coppia di Audace di testa. Malgrado la potenza di fuoco, entrambe le navi vengono colpite da 2 bombe.
La 3a forza, altri 40 aerei circa, attacca gli incrociatori, e data la loro mole, non faticano a tirare 3 bombe a segno su ciascuno di essi.
La 4a forza, altri 40 aerei circa (40 infatti, sono quelli abbattuti dai sistemi a medio raggio prima che attacchino), distruggono i due caccia Impavido, 4 bombe ciascuno, avendo questi la peggiore difesa ravvicinata del lotto.
Arriva la 2a flotta d'attacco. Questa punta a due cose A) - l'eliminazione delle grandi navi di squadra, ovvero incrociatori e anche cacciatorpediniere e B)- più importante, forse, ancora, le navi logistiche e da sbarco, queste sono di importanza suprema perché nessuna nave da sbarco, nessuno sbarco!
Con 160 aerei il problema non è molto serio, anche perché di navi missilistiche, a quel punto, restano soltanto due Lupo, che con i missili a pronto impiego, già probabimente parzilamente lanciati, al massimo riescono ad abbattere 1/10 di questi aerei!
L'attacco comporta così: 20 aerei assalgono ancora gli incrociatori e li centrano con altre 3 bombe a testa; altri 20 aerei fanno lo stesso servizio ai caccia Audace, 3 bombe a testa.
Altri 40 aerei si dirigono contro le navi da sbarco e le centrano con almeno 5 bombe a testa.
Altri 20 colpiscono le petroliere con 4 bombe a testa.
Oh, anche così ne mancano ancora 40, di aerei, e le uniche navi ancora indenni sono le due Alpino (che non se le fila nessuno...) e le due Lupo. Queste ultime vengono attaccate da 40 aerei e distrutte o messe KO con 4 bombe ciascuna, perché hanno perso gran parte dei missili per difendere le altre navi.
Quindi, ricapitoliamo:
-Doria e Duilio: 40 aerei--- 6 bombe a testa
-Audace e Ardito: 40 aerei --- 5 bombe a testa
-Impavido e Intrepido: 40 aerei--- 4 bombe a testa
-Lupo: ---- 80 aerei ---- 3 o 4 bombe a testa.
-Grado: --- 40 aerei ---- 5 bombe a testa.
-Stromboli: --- 20 aerei ---- 4 bombe a testa.
-Alpino: niente, apparentemente né attaccate né colpite.
Beh, non male. Direi che comunque vada il totale delle perdite delle navi italiane, i danni sono tali che non potranno andare a fare l'operazione anfibia. Alternativa: usare 2 bombe da 500 lb o 1 da 1.000 con la quale la possibilità di affondare definitivamente le navi aumenta sensibilmente (anche se pure gli aerei diventano più vulnerabili e hanno un pò più di perdite), ma quella di metterle fuori uso e basta no, perché già così sono conciate a sufficienza per non poter più costituire un problema reale. Inoltre, gli aerei americani saranno anche danneggiati di più mentre si avvicinano, ma la 2a ondata troverà navi più danneggiate che nella prima ipotesi, quindi meno capaci di difendersi.
Per esempio, con questo schema:
una nave becca 3 bombe da 500 lb al primo attacco (20 aerei), chiaramente colpita da altrettanti aerei. E' uno degli incrociatori, che magari riesce ancora a difendersi con metà artiglieria contro la 2a ondata (10 aerei) e ad impedire un troppo facile centro ad altri velivoli, abbattendone magari anche un altro. Così becca in tutto 3+3 da 500 lb, probabilità affondamento del 70%.
se gli aerei hanno 1 bomba da 1.000 lb:
-2 bombe a segno (1 aereo abbattuto in più) nella prima ondata. Nave totalmente KO per danno diretto e near-miss (molto più potenti!)
-5 bombe a segno nella seconda ondata, zero aere abbattuti. Nave sicuramente affondata con uguale numero di perdite aerei americani ma maggiori danni inflitti (7x1000 lb anziché 6x500 lb) e affondamento sicuro almeno al 90%
se gli aerei hanno 2 bombe da 500 lb:
-4 bombe a segno (1 aereo abbattuto in più) nella prima ondata (le bombe in più potrebbero essere quelle degli aerei già a segno con una, oppure quelli che l'hanno mancata con 1 soltanto). Nave KO
-8 bombe a segno nella 2a ondata. Nave affondata almeno al 90% (14 da 500 lb anziché 'solo' 6).
Questo calcolo non tiene conto della maggiore efficacia dei near miss, sia 1 da 1.000 che 2 da 500 sono molto peggio di 1 da 500 lb!
Le perdite? Mah, diciamo 100+30 aerei americani.
Schema riassuntivo delle perdite navali italiane nelle 3 ipotesi:
Ipotesi 1 (unico attacco) Ipotesi 2 (2 attacchi) Ipotesi 3 (Hellcat con bomba da 500 lb)
-Doria 2 bombe+ 3 siluri (affondato) 2 bombe+3 siluri (affondato) 6 bombe
-Duilio. 4-5 bombe+2 siluri (affondato) 3 bombe+ 5 siluri (affondato) 6 bombe
-Audace 3-4 bombe+3 siluri (affondato) 4 bombe+1 siluro (affondato) 5 bombe
-Ardito. 2 bombe (gravemente danneggiato) 2 siluri (auto-affondato) 5 bombe
-Impavido 5 bombe (affondato) 5 bombe (affondato) 4 bombe
-Intrepido. 2 bombe+2 siluri (affondato) 2 bombe (affondato) 4 bombe
-4 Lupo: (nomi indicativi)
Lupo 3 bombe (affondata) 2 bombe+2 siluri (affondata) 3 bombe
Sagitt. 2 bombe+1 siluro (affondata) 3 bombe+2 siluri (affondata) 3 bombe
Orsa 1 siluro (gravemente danneggiata) 1 bomba+1 siluro (auto-affondata) 4 bombe
Perseo salva 2 siluri (affondata) 4 bombe
-2 Alpino:
Carabiniere: 2 siluri (affondata) 1 bomba+1 siluro (affondata) salva
Alpino: salva salva salva
-Grado 2 bombe+ siluro (affondato) 3 bombe+3 siluri (affondata) 5 bombe
-Caorle: 4 siluri (affondato) 2 bombe+ 3 siluri (affondata) 5 bombe
-Vulcano 4 bombe (affondato) 3 bombe (affondata) 4 bombe
-Stromboli: 1 siluro (affondato) 2 bombe e 1 siluro (Affondata) 4 bombe
180 aerei persi 220 aerei. 130 aerei (tutti F6F)
Si può notare come nel 1o caso le perdite siano minori in entrambi gli schieramenti, paradossalmente, rispetto al 2o; che nel 3o caso, gli aerei hanno meno perdite; peraltro non è sicuro se le navi vengano distrutte totalmente e affondate, anche se è sicuro che quasi tutte vengano messe KO e costrette a ritirarsi, con altrettanto sicura sconfitta della flotta d'invasione. Per avere probabilità di affondamento maggiori del 70% grossomodo probabile qua sopra (quindi: circa 10 navi su 14 delle 16 presenti), raddoppio carico con 1-2 ordigni totalizzando almeno il 90% dei kill, ovvero almeno 12-13 navi su 14 effettivamente colpite.
E se si eseguisse un attacco interamente a bassa quota? Pensate un pò, dopo le prime salve di missili, vedremmo 400 caccia e oltre 300 aerei d'attacco avvicinarsi a pelo d'acqua, sia in modalità attacco singolo che due ondate, oppure i 400 cacciabombardieri Hellcat. Ci sarebbe da divertirsi, ma non so se sarebbe realmente meglio. L'impressione è di sì, perché le navi italiane dell'epoca erano meno potenti del De la Penne per l'ingaggio di bersagli a volo radente. Però non saprei che dire e tendo ad interpretare l'attacco come nel modello classico di profilo di volo degli aerei americani dell'epoca.
Passo doppio?
1- si potrebbe fare, data l'immensa massa di aerei in avvicinamento, una vera e propria doppia azione d'attacco, come immaginato in certi scenari contro il De la Penne. Per esempio, dividendo la forza aerea in due ondate d'attacco, qualcosa come 1a ondata: 200 Hellcat (probabilmente nessuno con bombe a bordo); 90 bombardieri in picchiata; 75(?) aerosiluranti. La seconda: idem, ma con una certa presenza di Hellcat cacciabombardieri.
In tal caso la situazione sarebbe leggermente più 'rosea' per le navi italiane. Infatti esse potrebbero forse riorganizzarsi (dipende anche quanto sono spaziate queste due ondate, diciamo non più di 20-30 minuti) e riarmarsi (rifornendo anche le munizioni delle armi di bordo). Questo darebbe centro un vantaggio, ma come si è visto prima, anche riparando un minimo di danni (ma in quanto tempo si potrebbe davvero fare un certo lavoro di riparazione ai radar?), si potrebbe riattivare solo una parte delle difese dopo il 1o attacco. Questo ha visto l'attacco ad ogni modo, contro 8 delle 12 navi di 1a linea italiane (e 16 in tutto) presenti nella grande formazione 'unica' (ancorché sicuramente allargata per chilometri in ogni direzione). Il risultato è che praticamente tutte le navi prese di mira principalmente (o esclusivamente?) hanno avuto sui 500 colpi in pieno da parte delle mitragliere americane, generalmente di tipo perforante-incendiario (il più nefasto, non essendo disponibili del resto proiettili esplosivi).
Quando arrivano i 90 bombardieri in picchiata (per lo più Helldiver, probabilmente, o quanto meno un mix tra questi e i più lenti Dauntless), allora questi scendono giù e attaccano delle navi meno danneggiate di prima, per cui è logico che subiscano perdite maggiori e abbiano minori risultati. Anche così, con questo numero si possono fare circa 8 formazioni da 12 l'una (circa), e questo permette di sopraffare le navi italiane: le due Lupo anteriori vengono entrambe colpite da 1-2 bombe anche se abbattono entrambe 2-4 aerei l'una pur con una difesa menomata. Una delle Lupo esplode: una bomba l'ha centrata nella zona hangar, provocando la detonazione di innumerevoli munizionamenti che distruggono circa la metà poppiera della nave.
Già questo è un risultato perché significa 1/8 delle navi da guerra KO. Però le altre 6 formazioni vanno avanti e attaccano anche gli incrociatori e i cacciatorpediniere. IL tiro incrociato di queste navi, benché indebolite, è comunque sia potente: circa il 50% degli attaccanti viene abbattuto sia dalle navi attaccate direttamente, che dalle 2 fregate missilistiche e 2 antisom che stanno lì vicino e contribuiscono a sparare, come forse anche le navi da sbarco e logistiche. E' una strage, a tutti gli effetti, ma non è certo una strage da un lato solo: infatti, uno degli incrociatori, il Duilio con ogni evidenza, viene centrato da 2 bombe, e finisce praticamente KO, con incendi a bordo, elettronica fuori uso, motori in panne; la stessa sorte tocca ai due caccia meno moderni, gli Impavido, uno centrato e immobilizzato da una bomba a mezzanave (più, come al solito, vari near-miss), l'altro distrutto con 2, di cui una che finisce in prossimità di un deposito di munizioni, forse da 76 mm. Si sono difesi lanciando missili SM-1 e tirando con tutti i cannoni di bordo, abbattendo almeno 7 aerei complessivamente, ma su di una forza di 20-24, nemmeno questo è stato sufficiente (i maggiori successi li hanno ottenuti presumibilmente i pezzi da 76, che dovrebbero essere stati gli autori di 4 abbattimenti). Come sempre, l'arrivo ad alto angolo rende difficile tracciare gli attaccanti, cosa che la nave direttamente non può fare, ma deve affidarsi ai dati condivisi da altre unità; il guaio è che, con tanti bersagli in giro, non si sa più capacitarsi dell'enorme mole di dati generati: ci sono ancora entro non molti chilometri qualcosa come circa 100 Hellcat, più adesso arrivano quasi altrettanti Helldiver e forse, anche Dauntless! I cannoni MMI da 76 sono meno affidabili e sparano a cadenza inferiore rispetto ai Compatto, per cui la loro utilità non è particolarmente elevata, peggio ancora i due pezzi da 127/38, inferiori al singolo Compatto da 127 delle fregate e addirittura, ai due di questo tipo per i caccia Audace, che hanno anche i Compatto da 76 mm.
Gli Audace non sono così sfortunati; anche se una decina o una dozzina di aerei li attaccano sicuramente, e malgrado che essi abbiano dei danni a bordo, entrambi con almeno una FCS e un cannone di medio calibro inefficienti in quel momento, riescono a reagire opportunamente; uno lancia un SM-1, l'altro addirittura due, inoltre aprono il tiro con almeno 3 cannoni da 76 e 127 mm su due linee di mira. Uno dopo l'altro, abbattono una fila di bombardieri, ma anche questa volta è difficile localizzarli tanto in alto, come angolo, stanno arrivando; i radar di ricerca di bordo non ci arrivano, così sono quelli di tiro che devono cercarli e solo la relativa lentezza degli aerei riesce a dare un pò di tempo per farlo; alla fine, sono riusciti ad abbattere, l'Audace circa 4 aerei, e l'Ardito altri 5, subendo soltanto dei 'near miss' che tuttavia hanno fatto dei danni a bordo, entrate d'acqua in almeno un caso, schegge a decine, danni a qualche radar e cannone. Però sono salvi e con questi, hanno eliminato altri 9 aerei. L'Audace aveva già abbattuto, con i SAM a medio raggio, 6 aerei nemici, e poi con la difesa ravvicinata, altri 5. Quindi in tutto ha ottenuto 15 kill, e un numero simile l'Ardito. Avversari temibili, dunque, nell'insieme anche fortunati.
Il 50% delle navi maggiori è così messo KO, e così le fregate missilistiche. Anche quasi tutte le altre unità hanno dei danni.
Poi arrivano i 75 aerosiluranti. Anche se non hanno la sagoma minuscola e la velocità di un missile antinave, sono pur sempre capaci di andare ad almeno 400 km/h e di incassare duri colpi dalla contraerea. Di più: a differenza dei missili antinave... questi sparano quando si avvicinano.
Una squadriglia si appresta alle due fregate di testa e siccome una di esse non riesce a reagire, la silurano con 2 torpedini. L'altra, colpita da una sola bomba, che ha leso una parte della nave prua, tanto da dover allagare il deposito da 127 per precauzione; apre il fuoco con i cannoni di bordo (chiaramente con le munizioni pronte sotto il cannone), abbattendo 4 TBF, evidentemente ha ancora un potenziale difensivo notevole, evitando i siluri dei pochi superstiti. Per ora l'ha scampata. Per ora.
Altre 5 squadriglie di siluranti penetrano nella flotta principale, se così si può dire.
Una squadriglia attacca l'Audace, che è stato solo leggeremente danneggiato dal tiro delle mitragliere, ma comunque sia ha un cannone da 76 fuori uso e così un radar di tiro laterale. Usa l'altro fianco e spara con i cannoni di prua e di lato sx, oltre che lancia almeno 1 missile SM-1/Tartar. Il risultato è l'abbattimento di almeno 5 aerei americani e la squadriglia (sui 12 o forse meno aerei) evita l'attacco, lanciando forse un solo siluro ma che in ogni caso manca il bersaglio. L'altro caccia viene attaccato a sua volta, è l'Ardito, che combatte in maniera simile, ma non ha il sistema Tartar operativo per via dei danni subiti dal mitragliamento e da qualche scheggia. Adesso ha iniziato il tiro con i cannoni da 76 mm da circa 5 km, più uno dei due Compatto (l'altro è KO), riuscendo ad abbattere altri 4 aerei ed evitando almeno 4 siluri di rimando.
E le altre 3? Una attacca il Duilio, segnandone a quel punto la fine. Incapace di difendersi, anche se spara con almeno un cannone da 76 in fuoco locale che tuttavia non ottiene niente, a causa delle due bombe prima andate a segno, viene centrato in pieno da 3 siluri e subito si inclina, con almeno 7 compartimenti allagati.
L'altro incrociatore, il Doria, non può aiutare il fratello perché è sotto attacco pure esso. La sua potenza di fuoco non è stata tuttavia compromessa, e così lancia una coppia di SM-1ER, che abbatte uno dei TBF volante a meno di 50 metri e a circa 5 km di distanza, praticamente al limite della gittata minima. Poi apre il tiro con la potenza dei sui 4 pezzi da 76 di destra, mirando ai vari attaccanti e venenddo appoggiato anche da una Alpino con due altri cannoni del genere e da uno pezzo da 76 dell'Audace. Il tiro concentrato, ma poco coordinato, di queste artiglierie non ha sufficiente presa su circa 10 TBF in arrivo, tanto da abbatterne soltanto 3 da parte del Doria, mentre un altro viene abbattuto da una delle altre navi (forse la fregata Alpino). Ma anche così, ben 4 TBF lanciano tra 1.200 e 1.600 metri di distanza, prima che un altro ancora sia abbattuto dal tiro dei 76 del Doria. Però uno dei siluri va comunque a segno, allagando 3 compartimenti a centro nave e lasciando l'incrociatore in una condizione critica, con oltre 500 tonnellate d'acqua prontamente entrate a bordo e la velocità ridotta. Di fatto, anche questo incrociatore è fuori gioco, ovvero tutti e due quelli principali.
A quel punto viene fuori un quadro non proprio buono per la flotta italiana. E ancora manca uno squadrone siluranti, che punta diritto alle navi di supporto. La difesa a quadrilatero delle Alpino e delle due Lupo posteriori aiuta molto, tuttavia, e gli aerei perdono uno dopo l'altro, 5 dei loro senza riuscire a colpire nulla.
La battaglia, per adesso, è finita. Però è di fatto perduta: l'ammiraglia è silurata e messa fuori uso, l'altro incrociatore è in affondamento; dei 4 caccia, 2 sono fuori uso, uno dei quali addirittura in affondamento (non sono stati, curiosamente, nemmeno attaccati dai siluranti, giudicati com'erano già compromessi). Delle 4 fregate missilistiche, anche qui, una è in affondamento, l'altra è gravemente danneggiata e necessitante di rientrare alla base.
In tutto gli aerei americani hanno colpito in pieno 2 incrociatori, 2 caccia, 2 fregate, ergo il 50% delle navi italiane, oltre a causare danni minori. Quest'enormità di perdite è tollerabile soltanto se si trattasse di una guerra già vinta, con gli sbarchi effettuati e il territorio riconquistato. Non è affatto tollerabile, però, adesso che si hanno tali danni alla flotta principale che dovrebbe proteggere la già sparuta forza da sbarco: è come se la RN avesse avuto fuori gioco le portaerei Hermes e Invincible prima ancora di eseguire gli sbarchi! Sarebbe stata sicuramente una guerra persa in tal caso.
Ma la battaglia non è finita. Adesso arriva il '2o tempo', con un numero simile di attaccanti, a parte forse un minor quantitativo di Hellcat, dei quali però, alcune decine dotati di bombe da 227 kg o forse anche razzi da 127 mm di vario tipo (almeno 20 quelli con le bombe). Per il resto, da segnalare che gli aerei della 2a ondata sono, per quel che riguarda i bombardieri, dei Dauntless, più lenti ma più affidabili, piccoli e agili.
In realtà la battaglia sarebbe già finita per le ragioni di cui sopra, per cui si può volendo anche terminarla qui, con gli americani che non vogliono andare ancora a perdere dozzine di aerei e uomini, e gli italiani che hanne hanno avuto abbastanza. In tutto, infatti, gli americani hanno perso circa 100 Hellcat (!!!!!), più una mole di Helldiver/Dauntless(?), probabilmente sui 30 esemplari (inclusi quelli in fuga o addirittura, in contrattacco, dopo l'attacco iniziale o che hanno tentato di continuare l'attacco anche dopo avere fallito una prima volta), e i TBF, uno sproposito, non meno di altri 27 aerei distrutti, totalizzando circa 160 aerei persi e altri danneggiati, con oltre 200 uomini d'equipaggio abbattuti. Contro questo massacro, dall'altra parte ci sono 6 navi tra affondate, fuori uso e danneggiate gravemente, che non sembrano molte (circa 25 aerei persi per nave centrata), ma sufficienti per respingere la flotta nemica, che paga un prezzo troppo alto: l'ammiraglia danneggiata gravemente, affondati o in affondamento 1 incrociatore, 1 cacciatorpediniere e 1 fregata, il tutto rende impossibile continuare l'attacco anfibio.
Ma oramai arrivano anche gli aerei dell'altra ondata, lanciati e non richiamati per tempo sufficiente, anche perché le navi da sbarco non erano state colpite. A quel punto l'attacco, sebbene oramai superfluo, diventa ineluttabile.
La battaglia inizia al solito modo da parte americana, ma non è al solito modo che gli risponde la parte italiana. Infatti, delle navi, addirittura sei, che hanno capacità antiaerea d'area, ben 4 di esse sono fuori servizio! L'ammiraglia Doria non ha l'SM-1ER operativo dopo l'esplosione del siluro e non sono certo stati i 30 minuti scarsi di tregua che hanno permesso di migliorare la situazione; dei due Impavido uno è in affondamento, l'altro è immobilizzato e fuori us, anche qui senza alcuna capacità residua da parte del sistema SM-1. Con due navi fuori uso, e altre due in affondamento, restano solo due piattaforme d'area (e anche se fossero state 4, non sarebbe stato comunque sufficiente). Per giunta, pare che siano i Tartar, proprio quelli a bordo delle navi più moderne, e non ne restano tantissimi: almeno 1/3 dei missili sono stati lanciati di già e vi sono stati danni, anche se l'Ardito adesso ha ripristinato almeno parte del sistema missilistico.
Anche se fossero solo 160 Hellcat, affrontandoli con 2 sistemi (o anche 4) sarebbe comunque peggio che affrontarne 200 con 6 sistemi (80:1 anziché 33:1). Così gli Hellcat arrivano giù in picchiata da 6.000 m e mitragliano senza requie i due caccia, che gli hanno inflitto altre perdite devastanti o quanto meno, dolorose. Gli altri Hellcat attaccano le ultime due Lupo. Delle altre navi, quelle colpite, 3 sono in affondamento, 1 è immobilizzata e due sono rallentate e fuori formazione (inclusa l'ammiraglia...).
L'attacco finale è anzitutto diretto contro le ultime 4 navi missilistiche. Circa 40 Hellcat attaccano di sicuro i due Audace, mitragliandoli da prua a poppa. Come se non bastasse, uno ammolla sull'Audace anche una bomba da 500 lb, tanto che con questa mossa gli distrugge o mette KO tutti i radar di tiro poppieri(!!!!!), lasciando solo il malconcio sistema di prua RTN-10X.
La potenza di fuoco dell'Audace è stata quindi compromessa seriamente. L'Ardito è messo meglio, ma di poco (2 FCS rimaste e sistema Tartar fuori uso).
Restano le due Lupo poppiere, ma circa 50 Hellcat attaccano anche loro, subendo circa 10 perdite, ma mettendo fuori uso entrambe le navi, mitragliandole massicciamente e piazzando anche un'altra bomba a segno da 500 lb su di una nave, distruggendo la plancia comando e di fatto, disabilitando la nave. Entrambe le fregate, a parte questo, hanno subito circa 800-1.000 colpi a segno.
Altri Hellcat attaccano le Alpino e le altre navi di supporto, ma non ottengono grandi risultati.
Poi arrivano i circa 90 bombardieri Dauntless. Adesso sono pressoché padroni del cielo e come prima, arrivano quando non c'é modo di contrastarli da parte dei SAM a lungo raggio.
Scendono giù da alta quota, circa 6.000 metri, e cercano di colpire le navi che contano di più stavolta: da un lato sono le navi da sbarco e logistiche, dall'altra le grandi navi ancora come bersagli 'utili', in particolare i cacciatorpediniere missilistici.
Dopo pochi minuti, tutto si è compiuto. Una dozzina di bombardieri in picchiata ha attaccato le due petroliere, il cui cannone da 76 non è certo sufficiente per la difesa, non lo sarebbe forse nemmeno se fosse un SR. La conseguenza è l'avere distrutto la forza logistica della flotta, distruggendo con 5 colpi a segno (3 e 2) entrambe le navi.
I bombardieri attaccano anche la flotta da sbarco, distruggendo le due navi LSD della marina: anche qui, 5 colpi a segno da parte di due squadroni in arrivo (e sempre 3 e 2!), malgrado la difesa accanita dei loro 6 cannoni da 76 e di quelli delle fregate Alpino lì vicino.
Altri bombardieri attaccano una delle Alpino e la mettono KO con un colpo in pieno.
Non resta molto altro da colpire, a questo punto. Ad ogni modo, 24 bombardieri hanno messo la rotta verso la nave ammiraglia (il Doria), che viene attaccata, mentre è difesa da uno degli Audace, proprio la nave omonima. La difesa del caccia, però, non è più all'altezza della situazione. Senza più collegamenti in datalink, tutte e due le navi sono vulnerabili alla distruzione dall'alto. Stavolta vengono giù senza praticamente contrasto. Solo 2 bombardieri vengono abbattuti dall'incrociatore e un altro come ultimo regalo da parte dell'Audace. Ma questo non impedisce ad uno stormo di bombardieri come questo di distruggere quel che resta delle due navi. 3 bombe a segno sul Doria, 3 sull'Audace. Fine della storia di questa parte della flotta.
Restano ancora circa 20 bombardieri da inviare in azione (circa 40 contro le navi da sbarco e rifornimento, circa 25 contro queste navi principali).
La fine della battaglia vede questi velivoli attaccare sia una Lupo che l'Impavido ancora a galla. La Lupo, centrata da mitragliamenti e una bomba, non è stata ancora distrutta né immobilizzata, ma assalita da una decina di aerei, viene distrutta da 2 colpi in pieno. La stessa fine accade all'ultimo dei due Impavido, centrato da 4 bombe in pieno, mentre viaggia ad appena 5 nodi di velocità e ha quasi tutto l'armamento fuori uso.
Quel che resta sono circa 72-75 aerosiluranti TBF che arrivano in giro per spazzare via le ultime presenze italiche. 12 di questi attaccano la Lupo appena centrata, e la beccano altre 2 volte, ma non tutti i siluri vengono lanciati contro di essa.
Poi vanno all'attacco dell'Alpino, ma falliscono perdendo 3 dei loro. Però un altro silura una delle petroliere in fiamme. Un altro squadrone attacca le navi da sbarco e centra tutta la formazione: le due navi da sbarco subiscono 3 siluri a testa, un altro centra l'altra Alpino.
Infine arrivano altri 50 aerei che attaccano tutto quel che galleggia, distruggendo in rapida sequenza le ultime navi italiane sul mare. Prima centrano l'Ardito, con circa 12 aerei che trovano una nave oramai indifesa, e la centrano con due siluri a poppa e centro nave.
La nave ammiraglia viene centrata da altri 4 siluri, ma oramai è un massacro a senso unico. L'Audace nemmeno viene attaccato seriamente: è in fiamme e basta un solo siluro per finire quel che ne resta ancora a galla, dato che ha subito appena un'esplosione terribile, i siluri di grosso calibro poppieri, raggiunti dalle fiamme delle bombe.
Ci sono ancora due Lupo: una fugge a tutto gas, mitragliando gli aerei nemici con una sola torretta ma senza molta precisione; viene silurata 2 volte a centro nave. L'altra, che era sopravvissuta con una bomba a segno nella 1a ondata, deve sottostare alla furia di almeno 7 TBF che l'assaltano da diverse direzioni. Ne abbatte 2 con un Dardo (l'ultima arma ancora funzionante), ma poi viene centrata da un siluro a poppa, che la immobilizza fatalmente. In seguito viene mitragliata ripetutamente da altri aerei.
Alla fine, l'ultima nave italiana è una delle due Alpino, che riesce miracolosamente a sfuggire. Le altre 15 sono state distrutte.
Le altre perdite americane sono state comunque pesanti. Probabilmente sono circa altri 40 Hellcat, più circa 20 SBD, e infine altri 3 (almeno) TBF.
La fine vede dunque 15 navi distrutte su 16. Le perdite americane sono state invece di circa 140 Hellcat, 50 SBC/SBD, e 30 TBF, totale 220 aerei. Che non è ancora quanto perso dai giapponesi nel Great Turkey Shoot...
Dall'altro lato:
-2 incrociatori Doria: il Duilio è affondato con 2 bombe e 3 siluri; il Doria è distrutto con 3 bombe e 5 siluri.
-2 caccia Audace: l'Audace è centrato da 4 bombe (3 da 1.000 e 1 da 500 lb) e, pare, finito da 1 siluro. Ha distrutto circa 30 aerei americani e lanciato oltre 2 dozzine di Tartar (o SM-1?). L'Ardito, che ha ottenuto un simile 'punteggio', è stato affondato con 2 siluri (zona centrale e poppiera).
-2 caccia Impavido: l'Impavido è distrutto da 5 bombe; l'Intrepido è distrutto da 2 bombe.
-4 Lupo: una è affondata per via di 2 bombe e 2 siluri; una è affondata da 3 bombe (1 da 500 lb e 2 da 1.000) più 2 siluri; una è abbandonata dopo avere subito 1 bomba e 1 siluro; un'altra è affondata da 2 siluri.
-1 Alpino: affondata da 1 bomba e 1 siluro.
-2 Grado: una affonda per 3 bombe e 3 siluri; l'altra affonda per 2 bombe e 3 siluri.
-2 petroliere: una affonda per 3 bombe; l'altra affonda per 2 bombe e 1 siluro.
Non tutte queste navi sarebbero necessariamente andate perdute in una condizione del tutto ideale di recupero. Certo nulla poteva essere fatto per il Doria, e nemmeno per il Duilio perché 3 siluri pesanti (questi, per quanto se ne sa, erano già, almeno in larga misura, del tipo Mk 10+, anche Mk 13, dal mod. 10 erano di potenza più che doppia rispetto ai modelli precedenti) lasciano il segno e una nave da 6.000 tonnellate non è la più titolata per sopravvivere ad una simile offesa.
Quanto ai due Audace: il primo dei due, il capoclasse, con 4 bombe poteva sopravvivere, forse, da un punto di vista strutturale, ma è un'impresa trovare un punto in cui 200 kg di TNT possano esplodere senza distruggergli qualcosa di vitale o farlo saltare addirittura in aria, tanto è 'compresso' come capacità complessive in uno scafo ridicolmente piccolo! L'esplosione dei siluri ne ha decretato la fine in ogni caso. Ha subito, pare, anche un siluro a segno, ma solo quando era già un rottame, per accelerarne l'affondamento, più che altro. L'Ardito, centrato da due siluri, è stato meno castigato, paradossalmente, ma i due siluri lo hanno immobilizzato e reso ingovernabile. Senza soccorsi, in mare, la sua fine sarebbe stata sicura, anche se dei 16 compartimenti stagni non più di 5 o 6 erano allagati (che comunque non è pochissimo e la situazione, in questi casi, generalmente non fa altro che peggiorare: il ferro... pesa più dell'acqua).
Dei due Impavido c'é poco da dire, a parte che erano più piccoli degli Audace, quello centrato da 5 bombe da 1.000 lb non poteva verosimilmente sopravvivere; l'altro, colpito da 'solo' 2 bombe, ha avuto una forte esplosione interna (da 76 mm?), che ha reso allagamenti e incendi ingovernabili e immobilizzato totalmente la nave. Tanto che nemmeno è stato attaccato ulteriormente durante la successiva ondata aerea.
Delle 4 Lupo, pare chiaro che quelle colpite da 4-5 centri ben difficilmente potevano salvarsi in ogni caso. Le altre 2, invece, potevano anche farcela, specialmente quella colpita da 1 bomba e 1 siluro. Però era fuori uso il timone e non c'era, in quel massacro, nessuno che potesse prenderla a rimorchio. Abbandonarla è stata una logica conseguenza. Quella silurata due volte, una a poppavia e una a centro nave, è stata immobilizzata di brutto e con un forte incendio che si è sprigionato a mezza nave. La sua sopravvivenza, malgrado 14 compartimenti stagni, era quindi dubbia.
La Alpino è andata giù senza troppa esitazione, malgrado un solo siluro a segno.
Le due petroliere e le due navi da sbarco sono state colpite più volte, ma si sa che queste unità possono alle volte dimostrarsi molto dure a morire. Però le due petroliere hanno preso fuoco e non era davvero il caso di perdere tempo a cercare di spegnere le fiamme. Una di esse è sicuramente esplosa ad un certo punto, per via dei materiali di rifornimento (armi?) stivati al suo interno.
Le due navi da sbarco hanno avuto il fatto loro: anche se le navi di questo tipo hanno una forte riserva di galleggiabilità, è un pò troppo chiedere di sopravvivere a ben 3 siluri più varie bombe per ciascuna, come minimo avrebbero anch'esse necessitato di essere rimorchiate da qualche nave e certo, non in pieno oceano.
In definitiva, soltanto, forse, una delle Lupo e l'Ardito potevano salvarsi, ma con danni molto gravi. Nessuna seria possibilità, però, sarebbe stata pensabile visto che erano ad almeno 3.000 km di distanza dalle basi amiche più vicine.
Alla fine, con una sola fregata, forse proprio la Alpino, sopravvissuta, tutto quel che si poté fare fu raccattare i superstiti.
Ipotesi (irrealistica!) Hellcat tutti cacciabombardieri.
Sì, esatto, un fuori programma. 400 aerei (cifra tonda?) tutti cacciabombardieri, ovvero tutti armati di una bomba da 500 lb HE. Non molto, ma abbastanza per fare male alle navi attaccate, l'alternativa potrebbero essere 6 HVAR, che sono anch'essi una roba non indifferente. Forse i danni sono equivalenti.
Tagliamo corto, dunque: in questo caso abbiamo 400 aerei, in due ondate, ma sono a brevissimo giro di posta, proprio come nell'ipotesi primigenia. Il risultato, considerando un livello di perdite simile a quello stimato nel caso normale, è che gli Hellcat potranno già divertirsi a rendere la vita ben più difficile che con semplici mitragliamenti sulle navi italiane. La prima formazione, le due famigerate Lupo in avanguardia, viene attaccata da circa 40 Hellcat, ed entrambe si beccano almeno 3 bombe a segno. Anche se sono solo da 500 lb, è già molto e forse basta per affondarle o quanto meno, metterle KO.
La seconda forza, con circa 40 aerei, attacca la coppia di Audace di testa. Malgrado la potenza di fuoco, entrambe le navi vengono colpite da 2 bombe.
La 3a forza, altri 40 aerei circa, attacca gli incrociatori, e data la loro mole, non faticano a tirare 3 bombe a segno su ciascuno di essi.
La 4a forza, altri 40 aerei circa (40 infatti, sono quelli abbattuti dai sistemi a medio raggio prima che attacchino), distruggono i due caccia Impavido, 4 bombe ciascuno, avendo questi la peggiore difesa ravvicinata del lotto.
Arriva la 2a flotta d'attacco. Questa punta a due cose A) - l'eliminazione delle grandi navi di squadra, ovvero incrociatori e anche cacciatorpediniere e B)- più importante, forse, ancora, le navi logistiche e da sbarco, queste sono di importanza suprema perché nessuna nave da sbarco, nessuno sbarco!
Con 160 aerei il problema non è molto serio, anche perché di navi missilistiche, a quel punto, restano soltanto due Lupo, che con i missili a pronto impiego, già probabimente parzilamente lanciati, al massimo riescono ad abbattere 1/10 di questi aerei!
L'attacco comporta così: 20 aerei assalgono ancora gli incrociatori e li centrano con altre 3 bombe a testa; altri 20 aerei fanno lo stesso servizio ai caccia Audace, 3 bombe a testa.
Altri 40 aerei si dirigono contro le navi da sbarco e le centrano con almeno 5 bombe a testa.
Altri 20 colpiscono le petroliere con 4 bombe a testa.
Oh, anche così ne mancano ancora 40, di aerei, e le uniche navi ancora indenni sono le due Alpino (che non se le fila nessuno...) e le due Lupo. Queste ultime vengono attaccate da 40 aerei e distrutte o messe KO con 4 bombe ciascuna, perché hanno perso gran parte dei missili per difendere le altre navi.
Quindi, ricapitoliamo:
-Doria e Duilio: 40 aerei--- 6 bombe a testa
-Audace e Ardito: 40 aerei --- 5 bombe a testa
-Impavido e Intrepido: 40 aerei--- 4 bombe a testa
-Lupo: ---- 80 aerei ---- 3 o 4 bombe a testa.
-Grado: --- 40 aerei ---- 5 bombe a testa.
-Stromboli: --- 20 aerei ---- 4 bombe a testa.
-Alpino: niente, apparentemente né attaccate né colpite.
Beh, non male. Direi che comunque vada il totale delle perdite delle navi italiane, i danni sono tali che non potranno andare a fare l'operazione anfibia. Alternativa: usare 2 bombe da 500 lb o 1 da 1.000 con la quale la possibilità di affondare definitivamente le navi aumenta sensibilmente (anche se pure gli aerei diventano più vulnerabili e hanno un pò più di perdite), ma quella di metterle fuori uso e basta no, perché già così sono conciate a sufficienza per non poter più costituire un problema reale. Inoltre, gli aerei americani saranno anche danneggiati di più mentre si avvicinano, ma la 2a ondata troverà navi più danneggiate che nella prima ipotesi, quindi meno capaci di difendersi.
Per esempio, con questo schema:
una nave becca 3 bombe da 500 lb al primo attacco (20 aerei), chiaramente colpita da altrettanti aerei. E' uno degli incrociatori, che magari riesce ancora a difendersi con metà artiglieria contro la 2a ondata (10 aerei) e ad impedire un troppo facile centro ad altri velivoli, abbattendone magari anche un altro. Così becca in tutto 3+3 da 500 lb, probabilità affondamento del 70%.
se gli aerei hanno 1 bomba da 1.000 lb:
-2 bombe a segno (1 aereo abbattuto in più) nella prima ondata. Nave totalmente KO per danno diretto e near-miss (molto più potenti!)
-5 bombe a segno nella seconda ondata, zero aere abbattuti. Nave sicuramente affondata con uguale numero di perdite aerei americani ma maggiori danni inflitti (7x1000 lb anziché 6x500 lb) e affondamento sicuro almeno al 90%
se gli aerei hanno 2 bombe da 500 lb:
-4 bombe a segno (1 aereo abbattuto in più) nella prima ondata (le bombe in più potrebbero essere quelle degli aerei già a segno con una, oppure quelli che l'hanno mancata con 1 soltanto). Nave KO
-8 bombe a segno nella 2a ondata. Nave affondata almeno al 90% (14 da 500 lb anziché 'solo' 6).
Questo calcolo non tiene conto della maggiore efficacia dei near miss, sia 1 da 1.000 che 2 da 500 sono molto peggio di 1 da 500 lb!
Le perdite? Mah, diciamo 100+30 aerei americani.
Schema riassuntivo delle perdite navali italiane nelle 3 ipotesi:
Ipotesi 1 (unico attacco) Ipotesi 2 (2 attacchi) Ipotesi 3 (Hellcat con bomba da 500 lb)
-Doria 2 bombe+ 3 siluri (affondato) 2 bombe+3 siluri (affondato) 6 bombe
-Duilio. 4-5 bombe+2 siluri (affondato) 3 bombe+ 5 siluri (affondato) 6 bombe
-Audace 3-4 bombe+3 siluri (affondato) 4 bombe+1 siluro (affondato) 5 bombe
-Ardito. 2 bombe (gravemente danneggiato) 2 siluri (auto-affondato) 5 bombe
-Impavido 5 bombe (affondato) 5 bombe (affondato) 4 bombe
-Intrepido. 2 bombe+2 siluri (affondato) 2 bombe (affondato) 4 bombe
-4 Lupo: (nomi indicativi)
Lupo 3 bombe (affondata) 2 bombe+2 siluri (affondata) 3 bombe
Sagitt. 2 bombe+1 siluro (affondata) 3 bombe+2 siluri (affondata) 3 bombe
Orsa 1 siluro (gravemente danneggiata) 1 bomba+1 siluro (auto-affondata) 4 bombe
Perseo salva 2 siluri (affondata) 4 bombe
-2 Alpino:
Carabiniere: 2 siluri (affondata) 1 bomba+1 siluro (affondata) salva
Alpino: salva salva salva
-Grado 2 bombe+ siluro (affondato) 3 bombe+3 siluri (affondata) 5 bombe
-Caorle: 4 siluri (affondato) 2 bombe+ 3 siluri (affondata) 5 bombe
-Vulcano 4 bombe (affondato) 3 bombe (affondata) 4 bombe
-Stromboli: 1 siluro (affondato) 2 bombe e 1 siluro (Affondata) 4 bombe
180 aerei persi 220 aerei. 130 aerei (tutti F6F)
Si può notare come nel 1o caso le perdite siano minori in entrambi gli schieramenti, paradossalmente, rispetto al 2o; che nel 3o caso, gli aerei hanno meno perdite; peraltro non è sicuro se le navi vengano distrutte totalmente e affondate, anche se è sicuro che quasi tutte vengano messe KO e costrette a ritirarsi, con altrettanto sicura sconfitta della flotta d'invasione. Per avere probabilità di affondamento maggiori del 70% grossomodo probabile qua sopra (quindi: circa 10 navi su 14 delle 16 presenti), raddoppio carico con 1-2 ordigni totalizzando almeno il 90% dei kill, ovvero almeno 12-13 navi su 14 effettivamente colpite.
E se si eseguisse un attacco interamente a bassa quota? Pensate un pò, dopo le prime salve di missili, vedremmo 400 caccia e oltre 300 aerei d'attacco avvicinarsi a pelo d'acqua, sia in modalità attacco singolo che due ondate, oppure i 400 cacciabombardieri Hellcat. Ci sarebbe da divertirsi, ma non so se sarebbe realmente meglio. L'impressione è di sì, perché le navi italiane dell'epoca erano meno potenti del De la Penne per l'ingaggio di bersagli a volo radente. Però non saprei che dire e tendo ad interpretare l'attacco come nel modello classico di profilo di volo degli aerei americani dell'epoca.