Quanto al totale dei 'Macchini' di prima generazione complessivamente prodotti, i dati non sono sempre precisissimi, ma per capirci qualcosa (specialmente in termini del wargame a che tanto mi sa a cuore O_o) cerchiamo di approfondire l'argomento al più e al meglio che si può. Perché sapete, a tutt'oggi non è affatto sicuro QUANTI essi furono davvero. Ancora nel 1987, a 30 anni di distanza dal primo volo e a circa un lustro dal termine della produzione, l'Aermacchi non aveva rilasciato cifre assolutamente precise; del resto c'é anche da capirli, con la vendita a clienti (quasi sempre africani e sudamericani, e mai della NATO...) che alle volte ricordavano irresistibilmente un noto film con Alberto Sordi (Finché c'é guerra c'é speranza), basti dire che il Sudafrica è stato il più grande utente del Macchi 326 e questo in un periodo in cui era sottoposto ad embarghi internazionali sempre più stringenti (ma non abbastanza, se è per questo, per evitare l'acquisto di quasi 50 Mirage F.1). In ogni caso, analizzando tutte le fonti in mio possesso (tra cui varie riviste, una monografia, e ben 5 enciclopedie), più l'indagine in siti esteri come quelli sudafricani e australiani, alla fine ho messo da parte un bel gruzzoletto di dati. Ecco quella che penso si possa definire l'ultima parola in merito ai Macchini. O forse no, perché noterete che vi sono ancora discrepanze e non è stato possibile eliminarle totalmente. Ma almeno abbiamo una stima assai precisa e un buon punto di partenza per eventuali indagini future.
1a generazione: (385-387?)
-Prototipi: 2 (10-12-57); esemplari di preserie, 15. Questa preserie (primo volo 5-10-60) è secondo alcune fonti inclusa, e secondo altre esclusa, dal totale dei Macchi 326 'standard'. In effetti, come si spiega l'essere considerati come aerei di preserie 'inclusi nel 1o lotto' (come dice la monografia di Aerei) se poi le MM niziano da 54152 mentre il primo dei lotti, riportato da Aeronautica e Difesa del 1987, parte da 54166?? Evidentemente NON sono stati inclusi nel 'primo lotto'.
-Macchi 326 (AMI): 118 totali (di cui 103 base +12 E, convertiti altri tre in 1 B e 2 G/K), di cui la gran parte disarmata (e quindi non utile per il wargame).
Secondo Aereonautica e Difesa, si tratta di 118 aerei (inclusi i 6 E di nuova produzione), ma escludendo i 15 di preserie (e tanto meno i due prototipi).
Secondo la monografia N.31 di Aerei, invece sono stati suddivisi in nove lotti per un totale di 101 (8+6+6+15+10+14+10+20+12). Tuttavia, questo totale non comporta 8 altri aerei, due prototipi per l'MB.326G e 6 aerei in versione E (nuovi di fabbrica), ma per gli G esiste una notevole ambiguità (le matricole!)
-Macchi MB.326B: 9: erano 8 esemplari nuovi più uno AMI modernizzato (ma non esportato!); acquirente l'aviazione della Tunisia. (modifiche varie, 6 punti d'aggancio, peso max 4.042 kg); 1o volo 1-64, ordinati nel 1965, avevano serbatoi da 305 litri alle estremità alari
-Macchi MB.326D: 4 disarmati per l'Alitalia (dal 1963 in poi) di cui poi i tre superstiti, terminato l'esperimento di addestramento piloti in proprio, vennero girati all'AMI
-Macchi MB.326E: 12: 6 di nuova produzione (gli ultimi ergo MM.54394/89) e 6 modificati per l'AMI, con ala del modello G, ma motore Viper 11, più modifiche minori ad impianti elettrici, batterie ecc; disponibili dal 1974.
-Macchi MB.326F: 7 o 9 per l'aviazione ghanese, simili al modello B (sei piloni subalari) ma con maggiore carburante. Avevano agganci Macchi anziché Matra, serbatoi d'estremità diversi e altro ancora; ordinati nel 1965 (o 1964?)
-Macchi MB.326H: 97 esemplari per l'Australia (87 RAAF, 10 RAN), di cui 12 comprati, 18 montati e 67 prodotti interamente su licenza dalla CAC e DH. Aveva ancora il Viper 11, 6 punti d'aggancio, teoricamente anche una maggiore scelta d'armamento.
-MB.326M: 151 esemplari: 40 (o 46) forniti alla SAAF, e 111 (o 105), su di un totale previsto di 165. Ordinati nel 1965, erano uno sviluppo del modello F.
2a generazione: (230?)
-Macchi MB.326G: 230 esemplari: il 'Gustav' dei Macchi fu anche il primo a passare al Viper 20 Mk 540 da 1.524 kg/s, rinforzi strutturali, carico utile raddoppiato, avionica migliorata tra cui VOR e ILS, radi UHF e IFF, TACAN ecc. attorno alla metà degli anni '60. Esordì a Parigi nel giugno 1967 (ai tempi della Guerra dei Sei Giorni...), ma nemmeno è noto quando di preciso volò per la prima volta..
In tutto vennero realizzati: due prototipi ex AM (gli ultimi dell'ultimo lotto secondo alcune fonti, il che spiegherebbe la discrepanza tra 20 aerei ordinati e solo 12 costruiti, essendo gli altri 6 E e 2 G; però le MM sono 54289 e 54290, ovvero facenti parte del 4o lotto e non certo dell'ultimo!), 182 su licenza dall'Embraer (scelti nel 1970) come MB.326GC (noti come AT-26 Xavante) di cui 166(o 167) per la FAB, 10 (o 9?) per il Paraguay e 6 per il Togo = 182 esemplari. La Macchi, invece, fin dall'inizio aveva prodotto 8 esemplari per la marina dell'Argentina (1968), e poi proseguì con 40 aerei, 17 per lo Zaire (1969) e 23 per lo Zambia (iniziando dal 1971). In definitiva, il Macchi 326G fu quello di maggior successo, ma il 75% venne prodotto all'estero...
3a generazione: (138?)
-Macchi MB.326K: 132 esemplari di cui: 2 prototipi AM (uno solo con il Viper 540, l'altro con il 632: NB entrambi erano i prototipi G ex AM!!), primo volo agosto 1970; ordinato da SAAF (100 di cui 78 prodotti su licenza e altri 15 montati da parti staccate), Tunisia (8, 1977), Dubai (6, 1975), Ghana (9 KB, nel 1976) e Zaire (8 KB, 1979).
-Macchi 326L: 6 esemplari, 2 LD dal Dubai (1979) e 4 dalla Tunisia (1977), che -incredibile ma vero- iniziò gli ordini (modello B) e li chiuse con questi ultimi L, l'ultima produzione del Macchi!
Totale: apparentemente 755 totalmente prodotti. Di questi, apparentemente ben 291 vennero costruiti interamente all'estero, e 99 montati con pezzi costruiti in Italì. Totalmente, dei 755 costruiti (se questo è davvero il totale!), solo 365 vennero costruiti interamente in Italy: appena il 48%!
Secondo la monografia di Aerei, invece, il totale delle versioni è così ripartito (cito le differenze più importanti rispetto ad altre fonti): MB.326F, 7 anziché 9; MB.326 per l'Argentina: 6 anziché 8; degli MB.326H sono confermati i 97, ma quelli prodotti in Italì sarebbero stati 20, mentre è confermato che gli ultimi 67 sono stati fatti essenzialmente in Australia.
Quanto ai Macchi 326KB zairesi, di 6 esemplari (e non 8!) si sa che tre vennero mandati al Ghana, 1 demolito sulla linea di montaggio e uno comprato come 'cellula non volante' da un privato! Quindi non più di un quartetto di Macchi 326KB sarebbe stato mai immesso in servizio!
Il Ghana ha ordinato, solo 6 KG, integrati da 3 ex Zaire, ma sol nel 1996 (forse erano i superstiti dei 4 immessi effettivamente in servizio), per cui sì, alla fine ne ha avuti 9, ma certo non di nuova costruzione! Infine, per quel che riguarda gli Impala Mk I, la produzione non sarebbe stata di 40 aerei (disarmati) e il resto in Sudafrica.. la produzione sarebbe stata di 16 in Italia, 30 montati in Sudafrica e 105 realizzati in Sudafrica, ma comunque confermando 151 del totale; in origine dovevano essere 165, ma bisogna considerare che la produzione partì nel 1966 e finì nel 1974, quando stranamente erano già iniziate le consegne dei Macchi monoposto Impala Mk 2 (1974-1982).
Da notare che Aerei ha da ridire anche qui, affermando in tutto furono forniti 4 esemplari, tra cui anche i due prototipi K (!), 10 smontati e gli altri 86 vennero realizzati dalla Atlas (mentre le informazioni precedenti erano di 7, 15 e 78).
Alla fine, secondo Aerei (più precisamente la serie 'I Grandi aerei moderni', Delta Editrice), il totale dei Macchi 326B/G sarebbe da ribassarsi di 4 unità; mentre i Macchi 326K sarebbero soltanto 6 zairesi, 6 ghanesi, 8 tunisini, 6 emiratini e infine i 100 sudafricani, che però comprendono anche i due prototipi, quindi in tutto non 132 aerei, ma solo 126 (-6).
Il caso sudafricano
Da notare l'enorme confusione che a tutt'oggi esiste sulle varie fonti al riguardo dei primi Impala: secondo Aerei da Guerra, l'Aviazione e Armi da guerra, che tutte dichiaravano 40 esemplari disarmati costruiti in Italia e gli altri dalla Atlas. Armi da guerra, più recente de l'Aviazione, ha scritto ''40 esemplari dall'Italia e 111 nella versione ARMATA costruiti dall'Atlas, '. Anche L'Aviazione lo nota, ovvero scrivendo che ''la versione MB.326M venne prodotta in due modelli per le forze aeree sudaficane: 40 esemplari disarmati di costruzione italiana e ca. 125 esemplari Impala Mk I predisposti per armamento esterno, costruiti su licenza nel Transvaal dall'Atlas Aircraft Corporation''.
Come si è visto sopra, però, secondo le fonti più recenti (inclusa Storia militare 2-2018), gli aerei forniti o montati dall'Italia sono 46 e non c'é traccia della distinzione tra 'armati' e non armati. E' probabile che questi velivoli siano stati equipaggiati successivamente anche con armi, così come semplicemente siano stati costruiti in tal numero nella versione 'armata' che questo è diventato irrilevante in termini pratici. Per cui non è detto che i 40 (o 46?) non siano poi stati riarmati (così aggirando l'embargo, come per esempio ha fatto la Piaggio acquisendo la licenza per 150 motori Viper 540 -usati effettivamente già per i Macchi 326GB, e poi l'ha girata all'Atlas: forse questo chiarisce il mistero del tipo di motore?).
I primi Macchi erano sicuramente disarmati almeno all'inizio, ma nelle foto appaiono aerei in configurazione disarmata e senza mimetica anche delle serie successive (gli SN sono probabilmente tra 460 e 610) ai primi 40. Non ci si capisce molto, a dire il vero. Quel che è certo è che i Macchi avevano anche necessità di essere usati come addestratori primari.
Ne volete sapere un'altra? Esiste anche la foto di un Atlas Impala Mk 2 esposto (sn probabilmente 1085) senza alcun sistema RWR a bordo: forse NON tutti gli aerei erano stati modificati, evidentemente...
Il caso italiano
Da notare che nemmeno il numero di Macchi 326 italiani è realmente noto. Infatti, praticamente tutte le fonti riportano l'acquisizione di un totale di 2 prototipi, 15 esemplari di preserie e 100 di serie per l'AM in diverse serie costruttive. Però Aeronautica e Difesa n.14 (1987) riportava, in occasione degli (allora!) 30 anni di MB.326, che di questi velivoli, in Italia, risultavano immatricolati ben 137 esemplari, e distingueva tra macchine di preserie e di serie. Oltretutto sappiamo che le MM dei primissimi Macchi 326 di preserie erano basse: MM.54152 era la prima, mentre il 1o lotto di serie era MM.54166.
Questo dà il serissimo dubbio, che visto che i lotti (variamente indicati in 7-10 dalle varie fonti) dati da A&D avevano un totale di 118 esemplari da soli, che probabilmente i 15 esemplari di serie (e tanto meno, i due prototipi) non erano inclusi nel totale! Il che porta ad aumentare il totale degli aerei costruiti da circa 750 a forse quasi 770 esemplari, anche se dal punto di vista del wargame, nulla cambia!
Nel dettaglio le matricole AMI sono state: MM.54166-87 (21); 54188-54225 (38); 54238-249 (12); 54266-291(26); 54298-300(3), 54372-383(12) e 54384-89 (6, sono quelli modificati come E già durante la costruzione). Notare che sono in tutto 118 aerei, ma che queste MM non comprendono le macchine di preserie, pur comprendendo i tipi E.
Quindi secondo A&D avremmo alla fine di tutti i giochi 15 aerei di preserie, 112 MB.326 di serie (ridotti a poi a 103 con le modifiche); 1 MB.326B; 6+6 MB.326E e 2 MB.326G (e poi K!). Capito perché tanto 'casino'?
L'unica cosa è che non saprò mai se inserire i primi Impala sudafricani nel novero del totale o meno, degli apparecchi utili per il wargame. Ho le fonti per affermarlo (ai sensi del regolamento, non è ammissibile un aereo disarmato che non sia specifico per compiti quali trasporto, ricognizione, EW o comunque qualcosa di ben specifico, mentre i trainer con poco o nullo armamento non servono in questo contesto). In verità è difficile includere persino i Macchi 326H (di fatto, più per quel che 'potrebbero' usare etoricamente, che per quel che hanno usato realmente!). I 40 (o 46?) primi Macchi hanno del resto una capacità limitata, e sono buoni giusto per fare numero. Però sono pur sempre una quarantina di jet, per cui non mi sarebbe dispiaciuto risolvere questa incertezza. Diciamo di NO e buona notte, tanto di informazioni contrarie non ne sono emerse.
L'altra cosa strana (ma in questo caso storicamente ben chiara) è che l'aereo di per sé volò poco dopo il G.91, quindi parliamo di un velivolo anni '50, precisamente alla fine del 1957. Eppure, le prime esportazioni ebbero luogo a metà anni '60! La cosa realmente assurda è in effetti la tempistica, specialmente per l'epoca. Infatti, l'aereo volò nel 1957 e per via delle prestazioni (dovute all'aerodinamica pulita e ai posti in tandem, oltre alla pressurizzazione per il volo ad alta quota), venne presto notato dai potenziali concorrenti, che magari volevano qualcosa di più di un Jet Provost o di un Magister, entrambi nati da velivoli precedentemente progettati e poi adattati alla propulsione a getto. L'AMI lo immise in servizio nel 1961, ma udite udite, passarono ben 4 anni prima che arrivasse il primo ordine dall'estero, che adesso è normale, ma all'epoca era un'era geologica! E indovinate un pò quando i primi aerei B e F vennero ordinati da clienti esteri? Nel 1965, 8 anni dopo il volo del prototipo e 4 dopo l'entrata in servizio. E indovinate quando avvenne la firma del contratto australiano? Nel 1965. E di quelli sudafricano? Nel 1965! Quell'anno l'Aermacchi ottenne contratti per qualcosa come circa 280 aerei, circa uno al giorno, anche se la maggior parte da produrre all'estero!
Incredibile, no?
E per il wargame?
In tutto, gli aerei utilizzabili per il wargame sarebbero indicabili, alla fine di questo delirio, grossomodo, in: 9(o 7?)B+12E+9F+97H+111(?)M+230G+138K/L = 608 esemplari (o secondo la monografia Aerei, da calarsi a 602). Gli altri, ovvero 103 AM (la designazione non è questa, ma facciamo così, almeno si capisce), 4 D, e 40 (?) Impala Mk 1, non vengono conteggiati (totale = 147 esemplari).
TUTTI I NUMERI DEL MACCHI 339
Quanto ai Macchi 339, invece, le cose sono molto più semplici, dato che non solo le versioni sono di meno, non solo l'aereo è stato prodotto in meno esemplari, ma oltretutto nessuno l'ha prodotto all'estero su licenza (l'unico seriamente interessato era il Perù per un massimo di 66 A e K):
Macchi 339X: 2 prototipi (e una cellula per prove statiche), primo volo 12-8-76
Macchi 339A: 104 per l'AMI; 10 per l'Agentina (dal 1980); 16 Perù (1981); 13 Malesia(1983); 7 Dubai(1984); 12 Nigeria (1985) 2 Ghana (1987, più altri 2 nel 1993)
Macchi 339C: 30 per l'AMI; 18 per la Nuova Zelanda (consegne dal 1991); Eritrea (6, dal 1997); 8 Malesia (2008)
Totale: 2 MB.339X, 166 A e 62C, inclusi 1 o 2 prototipi B (modificando due A standard con serbatoi da 500 litri e motore Viper da 2.000 kg/s, più INS e calcolatore balistico), 1 prototipo MB.339C (simile all'altro ma con schermi multifunzione e HUD) e 1 K, totalizzando circa 232 aerei.
Tuttavia la monografia della Delta Editrice dice esplicitamente che i Macchi in tutto sono stati 238, precisamente 1 cellula per prove statiche, 2 prototipi X, 1 K, e 234 aerei di serie A e C (inclusi i prototipi dei tipi B e C).
Avevo detto sopra che il Macchi 326 pone una sorta di 'mistero', anzi di mystero: come mai, dopo 8 anni dal prototipo e 4 dall'entrata in servizio, così tanti utenti decisero, nel 1965 (o nel 1964-65?) di comprarsi quest'aereo, con un successo mai più ripetuto nell'intera storia dei Macchi? La cosa, a ben vedere, è un qualcosa di stupefacente anche oltre 50 anni dopo, a vederla con mente attenta e fredda. Una vera 'Macchimania', una moda globale per quella metà dei fantastici anni '60, tant'é che di 3 nazioni principali che adottarono quest'aereo nell'arco della sua vita operativa, ben due firmarono all'epoca i contratti di vendita, tra cui tutti gli aerei dell'Australia e la prima (e più numerosa) generazione degli aerei del Sudafrica, totalizzando oltre 250 vendite in circa 12 mesi! E questo, ripeto, pur in assenza dell'effetto 'novità' di un aereo che oramai, con la rapidità del progresso aeronautico dell'epoca, poteva benissimo essere 'rimasto indietro' nella corsa tecnologica (che peraltro, per gli addestratori è mooolto più lenta...).
MA, nel caso dei Macchi 339, salta invece agli occhi un'altra caratteristica: la costanza. Guardiamo sopra: nel 1980 l'Argentina ordinò il suo piccolo lotto di addestratori Macchi e li ottenne, addirittura prima della stessa AMI (dal 1981); nello stesso periodo, ma consegnati l'anno dopo, fu la volta del Perù (nel 1981); nel 1982 nulla, ma nel 1983 arrivò la Malesia, nel 1984 Dubai, e la Nigeria nel 1985. Saltò un altro anno soltanto, e poi arrivò un piccolo ordine dal Ghana. Non bastando, nel 1989 fu la volta della Nuova Zelanda.
Quindi gli anni furono: 1980 (A e P)-1981-1982(M)-1983 (N)-1984-(D)-1985(M)-1986-1987(D e G)-1988-1989(NZ)-1990(D). In pratica, in cadenza di piccoli ordini (solitamente regolati prontamente, entro l'anno o al massimo 1-2 dopo), le linee rimasero in attività tutto il tempo, anche se i successi non erano poi così fantastici, visto che malgrado l'aereo fosse nelle Frecce Tricolori, e che l'Italia avesse un tale livello di vendite (il 4o esportatore di armi mondiale dopo USA, URSS e Francia), non si poteva certo accontentare di così poco, la miseria di 78 ordini in tutti gli anni '80. Del resto, il progetto base del Macchi 339 era nato come una riedizione del Macchi 326K con il muso rialzato e nuovamente biposto e non si poteva sperare molto di più di così. Nel mentre gli Hawk e anche gli Alpha Jet dominavano il mercato pur essendo meno numerosi di tutta la genealogia dei Macchini (che peraltro erano ormai ricordi del passato). Alcuni clienti le mandarono per le lunghe: la Malesia ordinò 12 aerei nel 1982, più il 13o nel 1985; ma Dubai ne ordinò appena 2 nel 1984, 3 nel 1987 e gli ultimi 2 nel 1990!
Gli anni '90 furono meno buoni: 1993(G, gli ultimi 2?)-1996(E, 1997) e infine nel 2006 Malesia (consegne 2009).
In termini di costi, giova ricordare come i 16 aerei del Perù costarono nel 1980, 65 mln di dollari (4 mln unitari); mentre nel 1990 i costi erano aumentati a 5 mln, e la Nuova Zelanda ebbe i suoi 18 CB per ben 153 mln (pari a 8,5 mln per aereo).
Macchi 326GB: dimensioni: 10,67x 10.85 x 3,72 m x 19,35 mq
Pesi: Macchi 326: 2.237 kg a vuoto, pulito 3.330 kg, addestrativo 4.535 kg, attacco 5.216 kg (carico utile fino a 2979 kg ed esternamente, fino a 1886 kg); motore Viper 11 (765 l interni)
Macchi 326GB: 2.685 kg a vuoto, max 5.215 kg (carico utile, 2608 kg)
Macchi 326K: 3.123 kg a vuoto, max 5.895 kg (carico utile, 2.772 kg), 'pulito' 4.645 kg (carico esterno max: 1.250 kg)
Macchi 339A: dimensioni 10,972x 10,86 x 3,99 m x 19,3 mq
3.140 kg a vuoto, pulito 4.400 kg, massimo 5.900 kg; carico utile: 2.760 kg, carico utile esterno 1.500 kg
Da notare che proprio il Macchi 326E, che pure è il più scarso in termini di potenza del motore, ha il differenziale tra carico interno e totale maggiore! Ma se consideriamo che i Macchi 326H stentavano a decollare oltre le 9.000 lb, figurarsi, anche in climi un pò più freddi, se avrebbero mai potuto farlo volare a quasi 12.000 lb, che è un'impresa anche per un 'vero' Macchi 326GB (il modello E aveva solo l'ala di quest'ultimo).
Tra le caratteristiche:
Velocità max:
MB.326GB: v.max 867 km/h;
MB.326K 890 km/h a 1.520 m, 685 'armato' a 9.100 m;
MB.339A, 899 kmh slm, 817 km/h a 9.150 m.
Salita: 15,75 m/sec per il GB, tangenza 11.900 m. MB.326K: 33 m/sec, 19,05 m/sec con armamento;
MB.339A: salita a 33,5 m/sec, a 9.150 m in 7 min 1s, tangenza 14.600 m
Autonomia: MB.326GB, 1.850 m. MB.326K , raggio 268 km lo-lo-lo e autonomia 2.130 km.
Autonomia MB.339A: 1.716 km (2h50min) e di traferimento max 2.110 km (3,75 h). Decollo in 465 m, atterraggio in 415 m G -4 e +8G.
ORA UNA DOMANDA: quanti cavolo erano gli aerei Macchi 339A dell'AM nei primi anni '90?
Difficile dare una risposta! Infatti questi Macchi erano stati originariamente ordinati in 100 esemplari, ma poi hanno dovuto 'potare' l'ordine a 81 o 83 esemplari. A questo punto bisogna ricordare anche che almeno 14-15 e poi anche altri (via via modificati) sono stati modificati nella versione PAN, e 4 nel tipo RM per radio-misure, poi riportati alla versione standard già durante gli anni '80.
Il lotto complessivo di Macchi è stato poi rimpinguato, sopratutto per le perdite subite via via (3 solo a Ramhstein, e tra l'altro la PAN ebbe anche un altro incidente di lì a poco, fortunatamente non così drammatico). Nella monografia di Aerei di una ventina d'anni fa (inclusa dentro non ricordo quale numero di Aerei) e nella monografia di A&D (giugno 1991), era detto chiaramente che vennero ordinati 100 aerei, poi ridotti a 81 (o 83, stando ad Aerei, forse conteggiando anche i due prototipi?), ma aggiungendo anche che esisteva un requisito per 'una ventina di macchine' ma per adesso non c'erano i fondi. In effetti, in seguito è giunto un secondo lotto, circa della dimensione attesa, ergo 21 esemplari.
Ma quando questo sia accaduto non è affatto chiaro, probabilmente vennero ordinati nei primi anni '90 (92-93?), quando le industrie militari piangevano disgrazia e si vedevano comprare persino i G-222 con fondi della Protezione civile! (tanto costavano solo come un Hercules...).
Quindi è probabile che a tutto il 1991-92 non fossero stati ancora consegnati tali velivoli, visto che non c'era nemmeno l'ordine per questi. Altre ricerche verranno condotte per vedere se la stampa dell'epoca diede notizia di questi velivoli in ordine o consegna.
Un'altra cosa che salta all'attenzione: il primo cliente ad ordinare l'aereo fu l'Aviazione di marina argentina. Quegli stessi galantuomini che portavano i dissidenti sopra l'Atlantico con gli elicotteri (magari pure di costruzione Agusta...), e poi li buttavano di sotto... ebbene nel 1980 l'Argentina del gen. Galtieri (di gran lunga più sanguinoso del già bieco Pinochet) ordinò, in giugno, 10 MB.339A, ricevendoli tutti entro il novembre di quello stesso anno! E dire che era passato a stento un anno dai primi esemplari entrati in servizio in Italia... tra l'altro furono gli unici a combattere per davvero, però perdendo metà degli effettivi, e nonostante quel che diceva la Macchi magnificandoli come se fossero accoppatori di navi al pari dei ben più potenti Super Etendard.
Quanto al numero di Macchi 339, in effetti, i misteri non sono del tutto risolti per quel che riguarda il primo periodo di assegnazione all'aviazione italiana.
Come si è detto, originariamente dovevano esservene 100 (o più?) esemplari ordinati, poi ridotti a poco più di 80. Questa era la situazione riporatata dalla monografia A&D giugno 1991.
Notizie discordanti ve ne sono state in seguito: si è anche detto che i Macchi 339 consegnati fossero stati, al momento dell'inizio delle consegne dei Macchi 339A, già 180, il che implicherebbe 180 Macchi 339A (anche se forse comprensivi anche dei prototipi come il K). Ma questa cifra è falsa, tanto da essere smentita successivamente.
Le MM assegnate note, nel 1997, erano: MM.588-89 (i prototipi MB.339X); MM.54438-54449 (12 esemplari di preserie); MM.54450-54501 (52 di serie inclusi RM e PAN), e 18 di serie (ultimo dei quali l'MB.339B) MM.54502-54520.
In tutto, è facile che questi modelli fossero quelli della prima generazione (l'MB.339B è del 1983) incluso 1 modello B (volato nel giugno 1983, quello derivato dall'MB.339 MM.54520), però esiste anche la notizia di un altro volato nel dicembre 1985 (a meno che non sia un refuso perché nello stesso periodo volò anche l'MB.339C). Questo darebbe un totale di 2 prototipi X, 12 MB.339A di preserie, 70 di serie e 1 prototipo B, totalizzando l'immissione con l'AM di un totale di 84 (o 83? Non è chiaro se il B è stato mai in servizio con l'AM).
Questo totale è interessante perché implica che i Macchi 339 consegnati a metà 1992 erano molti di meno di quel che stimassi. In effetti, a metà del 1997, stando a notizie di stampa, l'Aermacchi comunicò la consegna del 200o aereo, uno dei sei CE eritrei (valore sui 50-60 mln di dollari).
Questo significa che per allora anche l'ultimo lotto, qualunquemente fosse stato consegnato, del Macchi 339A, era già in carico all'AM. A questo aggiungiamo i 18 neozelandesi, i 6 eritrei e i primi 15 italiani (che evidentemente, sono stati comprati già verso la metà degli anni '90).
In tutto abbiamo, un totale di 608(?) Macchi 326 di vario tipo (inclusi circa130 K), e se tanto mi dà tanto, anche appena 155 MB.339 (inclusi sui 10 MB.339C e probabilmente il B e il K). Totale? circa 765 aerei (o forse, sui 760 considerando le ultime precisazioni delle varie pubblicazioni). Questo totale aumenterebbe sugli 805-810 aerei se vengono anche inclusi i primi 40 (o 46?) Macchi MB.326 venduti ai sudafricani, quelli di cui non sa al 100% se fossero o meno armati (e tanto meno se lo sono stati successivamente).
Di questi velivoli, quelli realmente validi sono in verità, solo i 155 Macchi 339 e i 360 Macchi 326 di 2a e 3a generazione = 520 velivoli.
Vogliamo fare una somma complessiva dei jet italiani, a questo punto? Circa 759 G.91R/T/Y (la monografia dice peraltro che sono stati 690 i monomotori e 67 i bireattori = 757), circa 155 Macchi 339, circa 600-650 Macchi 326, circa 54 S.211, e infine, 8 PD-808GE e ovviamente, circa 65+ AMX. Totale probabile, metà 1992: un numero tra 1.637 e 1.677-1.680 aerei.
1a generazione: (385-387?)
-Prototipi: 2 (10-12-57); esemplari di preserie, 15. Questa preserie (primo volo 5-10-60) è secondo alcune fonti inclusa, e secondo altre esclusa, dal totale dei Macchi 326 'standard'. In effetti, come si spiega l'essere considerati come aerei di preserie 'inclusi nel 1o lotto' (come dice la monografia di Aerei) se poi le MM niziano da 54152 mentre il primo dei lotti, riportato da Aeronautica e Difesa del 1987, parte da 54166?? Evidentemente NON sono stati inclusi nel 'primo lotto'.
-Macchi 326 (AMI): 118 totali (di cui 103 base +12 E, convertiti altri tre in 1 B e 2 G/K), di cui la gran parte disarmata (e quindi non utile per il wargame).
Secondo Aereonautica e Difesa, si tratta di 118 aerei (inclusi i 6 E di nuova produzione), ma escludendo i 15 di preserie (e tanto meno i due prototipi).
Secondo la monografia N.31 di Aerei, invece sono stati suddivisi in nove lotti per un totale di 101 (8+6+6+15+10+14+10+20+12). Tuttavia, questo totale non comporta 8 altri aerei, due prototipi per l'MB.326G e 6 aerei in versione E (nuovi di fabbrica), ma per gli G esiste una notevole ambiguità (le matricole!)
-Macchi MB.326B: 9: erano 8 esemplari nuovi più uno AMI modernizzato (ma non esportato!); acquirente l'aviazione della Tunisia. (modifiche varie, 6 punti d'aggancio, peso max 4.042 kg); 1o volo 1-64, ordinati nel 1965, avevano serbatoi da 305 litri alle estremità alari
-Macchi MB.326D: 4 disarmati per l'Alitalia (dal 1963 in poi) di cui poi i tre superstiti, terminato l'esperimento di addestramento piloti in proprio, vennero girati all'AMI
-Macchi MB.326E: 12: 6 di nuova produzione (gli ultimi ergo MM.54394/89) e 6 modificati per l'AMI, con ala del modello G, ma motore Viper 11, più modifiche minori ad impianti elettrici, batterie ecc; disponibili dal 1974.
-Macchi MB.326F: 7 o 9 per l'aviazione ghanese, simili al modello B (sei piloni subalari) ma con maggiore carburante. Avevano agganci Macchi anziché Matra, serbatoi d'estremità diversi e altro ancora; ordinati nel 1965 (o 1964?)
-Macchi MB.326H: 97 esemplari per l'Australia (87 RAAF, 10 RAN), di cui 12 comprati, 18 montati e 67 prodotti interamente su licenza dalla CAC e DH. Aveva ancora il Viper 11, 6 punti d'aggancio, teoricamente anche una maggiore scelta d'armamento.
-MB.326M: 151 esemplari: 40 (o 46) forniti alla SAAF, e 111 (o 105), su di un totale previsto di 165. Ordinati nel 1965, erano uno sviluppo del modello F.
2a generazione: (230?)
-Macchi MB.326G: 230 esemplari: il 'Gustav' dei Macchi fu anche il primo a passare al Viper 20 Mk 540 da 1.524 kg/s, rinforzi strutturali, carico utile raddoppiato, avionica migliorata tra cui VOR e ILS, radi UHF e IFF, TACAN ecc. attorno alla metà degli anni '60. Esordì a Parigi nel giugno 1967 (ai tempi della Guerra dei Sei Giorni...), ma nemmeno è noto quando di preciso volò per la prima volta..
In tutto vennero realizzati: due prototipi ex AM (gli ultimi dell'ultimo lotto secondo alcune fonti, il che spiegherebbe la discrepanza tra 20 aerei ordinati e solo 12 costruiti, essendo gli altri 6 E e 2 G; però le MM sono 54289 e 54290, ovvero facenti parte del 4o lotto e non certo dell'ultimo!), 182 su licenza dall'Embraer (scelti nel 1970) come MB.326GC (noti come AT-26 Xavante) di cui 166(o 167) per la FAB, 10 (o 9?) per il Paraguay e 6 per il Togo = 182 esemplari. La Macchi, invece, fin dall'inizio aveva prodotto 8 esemplari per la marina dell'Argentina (1968), e poi proseguì con 40 aerei, 17 per lo Zaire (1969) e 23 per lo Zambia (iniziando dal 1971). In definitiva, il Macchi 326G fu quello di maggior successo, ma il 75% venne prodotto all'estero...
3a generazione: (138?)
-Macchi MB.326K: 132 esemplari di cui: 2 prototipi AM (uno solo con il Viper 540, l'altro con il 632: NB entrambi erano i prototipi G ex AM!!), primo volo agosto 1970; ordinato da SAAF (100 di cui 78 prodotti su licenza e altri 15 montati da parti staccate), Tunisia (8, 1977), Dubai (6, 1975), Ghana (9 KB, nel 1976) e Zaire (8 KB, 1979).
-Macchi 326L: 6 esemplari, 2 LD dal Dubai (1979) e 4 dalla Tunisia (1977), che -incredibile ma vero- iniziò gli ordini (modello B) e li chiuse con questi ultimi L, l'ultima produzione del Macchi!
Totale: apparentemente 755 totalmente prodotti. Di questi, apparentemente ben 291 vennero costruiti interamente all'estero, e 99 montati con pezzi costruiti in Italì. Totalmente, dei 755 costruiti (se questo è davvero il totale!), solo 365 vennero costruiti interamente in Italy: appena il 48%!
Secondo la monografia di Aerei, invece, il totale delle versioni è così ripartito (cito le differenze più importanti rispetto ad altre fonti): MB.326F, 7 anziché 9; MB.326 per l'Argentina: 6 anziché 8; degli MB.326H sono confermati i 97, ma quelli prodotti in Italì sarebbero stati 20, mentre è confermato che gli ultimi 67 sono stati fatti essenzialmente in Australia.
Quanto ai Macchi 326KB zairesi, di 6 esemplari (e non 8!) si sa che tre vennero mandati al Ghana, 1 demolito sulla linea di montaggio e uno comprato come 'cellula non volante' da un privato! Quindi non più di un quartetto di Macchi 326KB sarebbe stato mai immesso in servizio!
Il Ghana ha ordinato, solo 6 KG, integrati da 3 ex Zaire, ma sol nel 1996 (forse erano i superstiti dei 4 immessi effettivamente in servizio), per cui sì, alla fine ne ha avuti 9, ma certo non di nuova costruzione! Infine, per quel che riguarda gli Impala Mk I, la produzione non sarebbe stata di 40 aerei (disarmati) e il resto in Sudafrica.. la produzione sarebbe stata di 16 in Italia, 30 montati in Sudafrica e 105 realizzati in Sudafrica, ma comunque confermando 151 del totale; in origine dovevano essere 165, ma bisogna considerare che la produzione partì nel 1966 e finì nel 1974, quando stranamente erano già iniziate le consegne dei Macchi monoposto Impala Mk 2 (1974-1982).
Da notare che Aerei ha da ridire anche qui, affermando in tutto furono forniti 4 esemplari, tra cui anche i due prototipi K (!), 10 smontati e gli altri 86 vennero realizzati dalla Atlas (mentre le informazioni precedenti erano di 7, 15 e 78).
Alla fine, secondo Aerei (più precisamente la serie 'I Grandi aerei moderni', Delta Editrice), il totale dei Macchi 326B/G sarebbe da ribassarsi di 4 unità; mentre i Macchi 326K sarebbero soltanto 6 zairesi, 6 ghanesi, 8 tunisini, 6 emiratini e infine i 100 sudafricani, che però comprendono anche i due prototipi, quindi in tutto non 132 aerei, ma solo 126 (-6).
Il caso sudafricano
Da notare l'enorme confusione che a tutt'oggi esiste sulle varie fonti al riguardo dei primi Impala: secondo Aerei da Guerra, l'Aviazione e Armi da guerra, che tutte dichiaravano 40 esemplari disarmati costruiti in Italia e gli altri dalla Atlas. Armi da guerra, più recente de l'Aviazione, ha scritto ''40 esemplari dall'Italia e 111 nella versione ARMATA costruiti dall'Atlas, '. Anche L'Aviazione lo nota, ovvero scrivendo che ''la versione MB.326M venne prodotta in due modelli per le forze aeree sudaficane: 40 esemplari disarmati di costruzione italiana e ca. 125 esemplari Impala Mk I predisposti per armamento esterno, costruiti su licenza nel Transvaal dall'Atlas Aircraft Corporation''.
Come si è visto sopra, però, secondo le fonti più recenti (inclusa Storia militare 2-2018), gli aerei forniti o montati dall'Italia sono 46 e non c'é traccia della distinzione tra 'armati' e non armati. E' probabile che questi velivoli siano stati equipaggiati successivamente anche con armi, così come semplicemente siano stati costruiti in tal numero nella versione 'armata' che questo è diventato irrilevante in termini pratici. Per cui non è detto che i 40 (o 46?) non siano poi stati riarmati (così aggirando l'embargo, come per esempio ha fatto la Piaggio acquisendo la licenza per 150 motori Viper 540 -usati effettivamente già per i Macchi 326GB, e poi l'ha girata all'Atlas: forse questo chiarisce il mistero del tipo di motore?).
I primi Macchi erano sicuramente disarmati almeno all'inizio, ma nelle foto appaiono aerei in configurazione disarmata e senza mimetica anche delle serie successive (gli SN sono probabilmente tra 460 e 610) ai primi 40. Non ci si capisce molto, a dire il vero. Quel che è certo è che i Macchi avevano anche necessità di essere usati come addestratori primari.
Ne volete sapere un'altra? Esiste anche la foto di un Atlas Impala Mk 2 esposto (sn probabilmente 1085) senza alcun sistema RWR a bordo: forse NON tutti gli aerei erano stati modificati, evidentemente...
Il caso italiano
Da notare che nemmeno il numero di Macchi 326 italiani è realmente noto. Infatti, praticamente tutte le fonti riportano l'acquisizione di un totale di 2 prototipi, 15 esemplari di preserie e 100 di serie per l'AM in diverse serie costruttive. Però Aeronautica e Difesa n.14 (1987) riportava, in occasione degli (allora!) 30 anni di MB.326, che di questi velivoli, in Italia, risultavano immatricolati ben 137 esemplari, e distingueva tra macchine di preserie e di serie. Oltretutto sappiamo che le MM dei primissimi Macchi 326 di preserie erano basse: MM.54152 era la prima, mentre il 1o lotto di serie era MM.54166.
Questo dà il serissimo dubbio, che visto che i lotti (variamente indicati in 7-10 dalle varie fonti) dati da A&D avevano un totale di 118 esemplari da soli, che probabilmente i 15 esemplari di serie (e tanto meno, i due prototipi) non erano inclusi nel totale! Il che porta ad aumentare il totale degli aerei costruiti da circa 750 a forse quasi 770 esemplari, anche se dal punto di vista del wargame, nulla cambia!
Nel dettaglio le matricole AMI sono state: MM.54166-87 (21); 54188-54225 (38); 54238-249 (12); 54266-291(26); 54298-300(3), 54372-383(12) e 54384-89 (6, sono quelli modificati come E già durante la costruzione). Notare che sono in tutto 118 aerei, ma che queste MM non comprendono le macchine di preserie, pur comprendendo i tipi E.
Quindi secondo A&D avremmo alla fine di tutti i giochi 15 aerei di preserie, 112 MB.326 di serie (ridotti a poi a 103 con le modifiche); 1 MB.326B; 6+6 MB.326E e 2 MB.326G (e poi K!). Capito perché tanto 'casino'?
L'unica cosa è che non saprò mai se inserire i primi Impala sudafricani nel novero del totale o meno, degli apparecchi utili per il wargame. Ho le fonti per affermarlo (ai sensi del regolamento, non è ammissibile un aereo disarmato che non sia specifico per compiti quali trasporto, ricognizione, EW o comunque qualcosa di ben specifico, mentre i trainer con poco o nullo armamento non servono in questo contesto). In verità è difficile includere persino i Macchi 326H (di fatto, più per quel che 'potrebbero' usare etoricamente, che per quel che hanno usato realmente!). I 40 (o 46?) primi Macchi hanno del resto una capacità limitata, e sono buoni giusto per fare numero. Però sono pur sempre una quarantina di jet, per cui non mi sarebbe dispiaciuto risolvere questa incertezza. Diciamo di NO e buona notte, tanto di informazioni contrarie non ne sono emerse.
L'altra cosa strana (ma in questo caso storicamente ben chiara) è che l'aereo di per sé volò poco dopo il G.91, quindi parliamo di un velivolo anni '50, precisamente alla fine del 1957. Eppure, le prime esportazioni ebbero luogo a metà anni '60! La cosa realmente assurda è in effetti la tempistica, specialmente per l'epoca. Infatti, l'aereo volò nel 1957 e per via delle prestazioni (dovute all'aerodinamica pulita e ai posti in tandem, oltre alla pressurizzazione per il volo ad alta quota), venne presto notato dai potenziali concorrenti, che magari volevano qualcosa di più di un Jet Provost o di un Magister, entrambi nati da velivoli precedentemente progettati e poi adattati alla propulsione a getto. L'AMI lo immise in servizio nel 1961, ma udite udite, passarono ben 4 anni prima che arrivasse il primo ordine dall'estero, che adesso è normale, ma all'epoca era un'era geologica! E indovinate un pò quando i primi aerei B e F vennero ordinati da clienti esteri? Nel 1965, 8 anni dopo il volo del prototipo e 4 dopo l'entrata in servizio. E indovinate quando avvenne la firma del contratto australiano? Nel 1965. E di quelli sudafricano? Nel 1965! Quell'anno l'Aermacchi ottenne contratti per qualcosa come circa 280 aerei, circa uno al giorno, anche se la maggior parte da produrre all'estero!
Incredibile, no?
E per il wargame?
In tutto, gli aerei utilizzabili per il wargame sarebbero indicabili, alla fine di questo delirio, grossomodo, in: 9(o 7?)B+12E+9F+97H+111(?)M+230G+138K/L = 608 esemplari (o secondo la monografia Aerei, da calarsi a 602). Gli altri, ovvero 103 AM (la designazione non è questa, ma facciamo così, almeno si capisce), 4 D, e 40 (?) Impala Mk 1, non vengono conteggiati (totale = 147 esemplari).
TUTTI I NUMERI DEL MACCHI 339
Quanto ai Macchi 339, invece, le cose sono molto più semplici, dato che non solo le versioni sono di meno, non solo l'aereo è stato prodotto in meno esemplari, ma oltretutto nessuno l'ha prodotto all'estero su licenza (l'unico seriamente interessato era il Perù per un massimo di 66 A e K):
Macchi 339X: 2 prototipi (e una cellula per prove statiche), primo volo 12-8-76
Macchi 339A: 104 per l'AMI; 10 per l'Agentina (dal 1980); 16 Perù (1981); 13 Malesia(1983); 7 Dubai(1984); 12 Nigeria (1985) 2 Ghana (1987, più altri 2 nel 1993)
Macchi 339C: 30 per l'AMI; 18 per la Nuova Zelanda (consegne dal 1991); Eritrea (6, dal 1997); 8 Malesia (2008)
Totale: 2 MB.339X, 166 A e 62C, inclusi 1 o 2 prototipi B (modificando due A standard con serbatoi da 500 litri e motore Viper da 2.000 kg/s, più INS e calcolatore balistico), 1 prototipo MB.339C (simile all'altro ma con schermi multifunzione e HUD) e 1 K, totalizzando circa 232 aerei.
Tuttavia la monografia della Delta Editrice dice esplicitamente che i Macchi in tutto sono stati 238, precisamente 1 cellula per prove statiche, 2 prototipi X, 1 K, e 234 aerei di serie A e C (inclusi i prototipi dei tipi B e C).
Avevo detto sopra che il Macchi 326 pone una sorta di 'mistero', anzi di mystero: come mai, dopo 8 anni dal prototipo e 4 dall'entrata in servizio, così tanti utenti decisero, nel 1965 (o nel 1964-65?) di comprarsi quest'aereo, con un successo mai più ripetuto nell'intera storia dei Macchi? La cosa, a ben vedere, è un qualcosa di stupefacente anche oltre 50 anni dopo, a vederla con mente attenta e fredda. Una vera 'Macchimania', una moda globale per quella metà dei fantastici anni '60, tant'é che di 3 nazioni principali che adottarono quest'aereo nell'arco della sua vita operativa, ben due firmarono all'epoca i contratti di vendita, tra cui tutti gli aerei dell'Australia e la prima (e più numerosa) generazione degli aerei del Sudafrica, totalizzando oltre 250 vendite in circa 12 mesi! E questo, ripeto, pur in assenza dell'effetto 'novità' di un aereo che oramai, con la rapidità del progresso aeronautico dell'epoca, poteva benissimo essere 'rimasto indietro' nella corsa tecnologica (che peraltro, per gli addestratori è mooolto più lenta...).
MA, nel caso dei Macchi 339, salta invece agli occhi un'altra caratteristica: la costanza. Guardiamo sopra: nel 1980 l'Argentina ordinò il suo piccolo lotto di addestratori Macchi e li ottenne, addirittura prima della stessa AMI (dal 1981); nello stesso periodo, ma consegnati l'anno dopo, fu la volta del Perù (nel 1981); nel 1982 nulla, ma nel 1983 arrivò la Malesia, nel 1984 Dubai, e la Nigeria nel 1985. Saltò un altro anno soltanto, e poi arrivò un piccolo ordine dal Ghana. Non bastando, nel 1989 fu la volta della Nuova Zelanda.
Quindi gli anni furono: 1980 (A e P)-1981-1982(M)-1983 (N)-1984-(D)-1985(M)-1986-1987(D e G)-1988-1989(NZ)-1990(D). In pratica, in cadenza di piccoli ordini (solitamente regolati prontamente, entro l'anno o al massimo 1-2 dopo), le linee rimasero in attività tutto il tempo, anche se i successi non erano poi così fantastici, visto che malgrado l'aereo fosse nelle Frecce Tricolori, e che l'Italia avesse un tale livello di vendite (il 4o esportatore di armi mondiale dopo USA, URSS e Francia), non si poteva certo accontentare di così poco, la miseria di 78 ordini in tutti gli anni '80. Del resto, il progetto base del Macchi 339 era nato come una riedizione del Macchi 326K con il muso rialzato e nuovamente biposto e non si poteva sperare molto di più di così. Nel mentre gli Hawk e anche gli Alpha Jet dominavano il mercato pur essendo meno numerosi di tutta la genealogia dei Macchini (che peraltro erano ormai ricordi del passato). Alcuni clienti le mandarono per le lunghe: la Malesia ordinò 12 aerei nel 1982, più il 13o nel 1985; ma Dubai ne ordinò appena 2 nel 1984, 3 nel 1987 e gli ultimi 2 nel 1990!
Gli anni '90 furono meno buoni: 1993(G, gli ultimi 2?)-1996(E, 1997) e infine nel 2006 Malesia (consegne 2009).
In termini di costi, giova ricordare come i 16 aerei del Perù costarono nel 1980, 65 mln di dollari (4 mln unitari); mentre nel 1990 i costi erano aumentati a 5 mln, e la Nuova Zelanda ebbe i suoi 18 CB per ben 153 mln (pari a 8,5 mln per aereo).
Macchi 326GB: dimensioni: 10,67x 10.85 x 3,72 m x 19,35 mq
Pesi: Macchi 326: 2.237 kg a vuoto, pulito 3.330 kg, addestrativo 4.535 kg, attacco 5.216 kg (carico utile fino a 2979 kg ed esternamente, fino a 1886 kg); motore Viper 11 (765 l interni)
Macchi 326GB: 2.685 kg a vuoto, max 5.215 kg (carico utile, 2608 kg)
Macchi 326K: 3.123 kg a vuoto, max 5.895 kg (carico utile, 2.772 kg), 'pulito' 4.645 kg (carico esterno max: 1.250 kg)
Macchi 339A: dimensioni 10,972x 10,86 x 3,99 m x 19,3 mq
3.140 kg a vuoto, pulito 4.400 kg, massimo 5.900 kg; carico utile: 2.760 kg, carico utile esterno 1.500 kg
Da notare che proprio il Macchi 326E, che pure è il più scarso in termini di potenza del motore, ha il differenziale tra carico interno e totale maggiore! Ma se consideriamo che i Macchi 326H stentavano a decollare oltre le 9.000 lb, figurarsi, anche in climi un pò più freddi, se avrebbero mai potuto farlo volare a quasi 12.000 lb, che è un'impresa anche per un 'vero' Macchi 326GB (il modello E aveva solo l'ala di quest'ultimo).
Tra le caratteristiche:
Velocità max:
MB.326GB: v.max 867 km/h;
MB.326K 890 km/h a 1.520 m, 685 'armato' a 9.100 m;
MB.339A, 899 kmh slm, 817 km/h a 9.150 m.
Salita: 15,75 m/sec per il GB, tangenza 11.900 m. MB.326K: 33 m/sec, 19,05 m/sec con armamento;
MB.339A: salita a 33,5 m/sec, a 9.150 m in 7 min 1s, tangenza 14.600 m
Autonomia: MB.326GB, 1.850 m. MB.326K , raggio 268 km lo-lo-lo e autonomia 2.130 km.
Autonomia MB.339A: 1.716 km (2h50min) e di traferimento max 2.110 km (3,75 h). Decollo in 465 m, atterraggio in 415 m G -4 e +8G.
ORA UNA DOMANDA: quanti cavolo erano gli aerei Macchi 339A dell'AM nei primi anni '90?
Difficile dare una risposta! Infatti questi Macchi erano stati originariamente ordinati in 100 esemplari, ma poi hanno dovuto 'potare' l'ordine a 81 o 83 esemplari. A questo punto bisogna ricordare anche che almeno 14-15 e poi anche altri (via via modificati) sono stati modificati nella versione PAN, e 4 nel tipo RM per radio-misure, poi riportati alla versione standard già durante gli anni '80.
Il lotto complessivo di Macchi è stato poi rimpinguato, sopratutto per le perdite subite via via (3 solo a Ramhstein, e tra l'altro la PAN ebbe anche un altro incidente di lì a poco, fortunatamente non così drammatico). Nella monografia di Aerei di una ventina d'anni fa (inclusa dentro non ricordo quale numero di Aerei) e nella monografia di A&D (giugno 1991), era detto chiaramente che vennero ordinati 100 aerei, poi ridotti a 81 (o 83, stando ad Aerei, forse conteggiando anche i due prototipi?), ma aggiungendo anche che esisteva un requisito per 'una ventina di macchine' ma per adesso non c'erano i fondi. In effetti, in seguito è giunto un secondo lotto, circa della dimensione attesa, ergo 21 esemplari.
Ma quando questo sia accaduto non è affatto chiaro, probabilmente vennero ordinati nei primi anni '90 (92-93?), quando le industrie militari piangevano disgrazia e si vedevano comprare persino i G-222 con fondi della Protezione civile! (tanto costavano solo come un Hercules...).
Quindi è probabile che a tutto il 1991-92 non fossero stati ancora consegnati tali velivoli, visto che non c'era nemmeno l'ordine per questi. Altre ricerche verranno condotte per vedere se la stampa dell'epoca diede notizia di questi velivoli in ordine o consegna.
Un'altra cosa che salta all'attenzione: il primo cliente ad ordinare l'aereo fu l'Aviazione di marina argentina. Quegli stessi galantuomini che portavano i dissidenti sopra l'Atlantico con gli elicotteri (magari pure di costruzione Agusta...), e poi li buttavano di sotto... ebbene nel 1980 l'Argentina del gen. Galtieri (di gran lunga più sanguinoso del già bieco Pinochet) ordinò, in giugno, 10 MB.339A, ricevendoli tutti entro il novembre di quello stesso anno! E dire che era passato a stento un anno dai primi esemplari entrati in servizio in Italia... tra l'altro furono gli unici a combattere per davvero, però perdendo metà degli effettivi, e nonostante quel che diceva la Macchi magnificandoli come se fossero accoppatori di navi al pari dei ben più potenti Super Etendard.
Quanto al numero di Macchi 339, in effetti, i misteri non sono del tutto risolti per quel che riguarda il primo periodo di assegnazione all'aviazione italiana.
Come si è detto, originariamente dovevano esservene 100 (o più?) esemplari ordinati, poi ridotti a poco più di 80. Questa era la situazione riporatata dalla monografia A&D giugno 1991.
Notizie discordanti ve ne sono state in seguito: si è anche detto che i Macchi 339 consegnati fossero stati, al momento dell'inizio delle consegne dei Macchi 339A, già 180, il che implicherebbe 180 Macchi 339A (anche se forse comprensivi anche dei prototipi come il K). Ma questa cifra è falsa, tanto da essere smentita successivamente.
Le MM assegnate note, nel 1997, erano: MM.588-89 (i prototipi MB.339X); MM.54438-54449 (12 esemplari di preserie); MM.54450-54501 (52 di serie inclusi RM e PAN), e 18 di serie (ultimo dei quali l'MB.339B) MM.54502-54520.
In tutto, è facile che questi modelli fossero quelli della prima generazione (l'MB.339B è del 1983) incluso 1 modello B (volato nel giugno 1983, quello derivato dall'MB.339 MM.54520), però esiste anche la notizia di un altro volato nel dicembre 1985 (a meno che non sia un refuso perché nello stesso periodo volò anche l'MB.339C). Questo darebbe un totale di 2 prototipi X, 12 MB.339A di preserie, 70 di serie e 1 prototipo B, totalizzando l'immissione con l'AM di un totale di 84 (o 83? Non è chiaro se il B è stato mai in servizio con l'AM).
Questo totale è interessante perché implica che i Macchi 339 consegnati a metà 1992 erano molti di meno di quel che stimassi. In effetti, a metà del 1997, stando a notizie di stampa, l'Aermacchi comunicò la consegna del 200o aereo, uno dei sei CE eritrei (valore sui 50-60 mln di dollari).
Questo significa che per allora anche l'ultimo lotto, qualunquemente fosse stato consegnato, del Macchi 339A, era già in carico all'AM. A questo aggiungiamo i 18 neozelandesi, i 6 eritrei e i primi 15 italiani (che evidentemente, sono stati comprati già verso la metà degli anni '90).
In tutto abbiamo, un totale di 608(?) Macchi 326 di vario tipo (inclusi circa130 K), e se tanto mi dà tanto, anche appena 155 MB.339 (inclusi sui 10 MB.339C e probabilmente il B e il K). Totale? circa 765 aerei (o forse, sui 760 considerando le ultime precisazioni delle varie pubblicazioni). Questo totale aumenterebbe sugli 805-810 aerei se vengono anche inclusi i primi 40 (o 46?) Macchi MB.326 venduti ai sudafricani, quelli di cui non sa al 100% se fossero o meno armati (e tanto meno se lo sono stati successivamente).
Di questi velivoli, quelli realmente validi sono in verità, solo i 155 Macchi 339 e i 360 Macchi 326 di 2a e 3a generazione = 520 velivoli.
Vogliamo fare una somma complessiva dei jet italiani, a questo punto? Circa 759 G.91R/T/Y (la monografia dice peraltro che sono stati 690 i monomotori e 67 i bireattori = 757), circa 155 Macchi 339, circa 600-650 Macchi 326, circa 54 S.211, e infine, 8 PD-808GE e ovviamente, circa 65+ AMX. Totale probabile, metà 1992: un numero tra 1.637 e 1.677-1.680 aerei.