7-1-19
Uff, che palle. Ancora un noioso post su Okinawa con la MMI al posto della marina USA? Ebbene sì. Altro post dimenticabile, ma che tuttavia mi è venuto di scrivere riflettendo sulle implicazioni tecniche e operative di questo scenario, in due modalità prima non affrontate nel dettaglio. Fatevi un piacere, non leggetelo, tanto è soltanto una serie di appunti tecnici e pippe mentali, peraltro non senza interesse tecnico e storico.
Modello 1995: due gruppi is peggio che uàn.
Nel 1995, naturalmente, oltre alla modalità di schierare tutte le navi in una sola forza d'impiego, unità anfibie a parte intendo, sarebbe anche possibile vedere un differente approccio per la disposizione delle navi. Diciamo più realistico. Però, dico subito: con un livello di perdite maggiore.
E' difficile che nella MMI tutte quante le navi disponibili andassero in azione in un'unica formazione, del resto c'erano almeno due gruppi d'altura e nel 1995 era così a maggior ragione, con ben 12 fregate moderne e due incrociatori portaelicotteri-aeromobili disponibili.
Una tipica formazione sarebbe stata, pertanto, un incrociatore, due cacciatorpediniere e 6 fregate, eventualmente seguiti da una delle due petroliere da rifornimento.
Questo avrebbe senz'altro comportato dei benefici teorici per la marina italiana, potendo usare la propria grande flotta in due formazioni diverse, meno potenti singolarmente ma più flessibili nell'impiego.
Però, non sarebbe stato facile difendersi da un attacco di saturazione, specialmente se questo avveniva con gli aerei ancora tutti concentratissimi su di un unico grande stormo, sia pure suddiviso in formazioni e ondate varie.
In questo caso potremmo lanciare gli aerei contro uno dei due gruppi d'impiego della MMI, probabilmente quello più vicino alla zona degli sbarchi (dove sono già presenti 3 navi da sbarco, 8 corvette, 2 pattugliatori di squadra, più navi minori tra cui presumibilmente da contromisure mine e appoggio di vario genere, totalizzando forse 20 unità navali e anche di più).
Cosa sarebbe successo, dunque, in questo tipo di azione?
Potremmo ipotizzare lo stesso tipo d'attacco in tutto e per tutto uguale rispetto a quello di prima. Non è chiaro quale gruppo navale d'altura, se quello con il Veneto o quello con il Garibaldi, sarebbe scelto per l'attacco. E non è chiaro se questo significherebbe prendersela con il gruppo più vicino agli sbarchi, oppure quello più vicino al territorio giapponese. Entrambe le opzioni sono valide, né è chiaro quale dei due gruppi sarebbe in quale posizione, entrambi hanno pro e contro.
Forse sarebbero disponibili comunque gli Harrier, ma se i giapponesi indovinano il gruppo del Garibaldi, da un lato possono distruggere la nave più importante, dall'altro hanno minori difese da superare perché gli Harrier ci sarebbero forse anche con il Veneto, ma i missili del Veneto sicuramente non ci saranno per il Garibaldi, a meno che i due gruppi non siano in realtà molto vicini, qualche decina di chilometri a far tanto, il che è improbabile viste le distanze oceaniche del teatro d'impiego.
Se la forza d'attacco giapponese assale il Veneto, si muove più o meno come nel caso 'unico' visto qualce post fa, ma ha soltanto 3 navi anziché 5 a contrastarla con i missili a medio raggio, inoltre non ha una difesa aerea sicuramente presente, e se sì, non necessariamente con tutti gli Harrier (pochi comunque) disponibili. E mandarne due contro quattrocento non è comunque sensato.
A quel punto potremmo vedere i caccia nemici che perdono una ventina dei loro, contro diciamo, il Veneto e i due Audace modificati. Oltre 100 caccia però sciamano sulle 10 navi (inclusa la petroliera), mitragliandole o almeno, provandoci e certo con migliori possibilità di riuscirci.
Poi arrivano i circa 100 kamikaze ad alta quota e velocità: ripartiti in una mezza dozzina di formazioni, attaccano le navi italiane che ben poco possono fare per contrastare dei nemici così numerosi. I kamikaze fanno centro 5 volte su 6: colpiscono le due fregate anteriori, una laterale, e poi attaccano le navi centrali, il Veneto e uno dei due caccia, colpendo tutti loro in maniera più o meno grave.
Le due fregate colpite mentre navigano in avanguardia, sono state travolte abbastanza facilmente, senza praticamente il supporto dei missili a medio e lungo raggio degli anelli interni, ma solo con qualche Aspide e cannonata a loro supporto da parte delle altre navi. Troppo poco per fermare 18 kamikaze in picchiata, e così entrambe sono state centrate, una da 4 aerei, l'altra da 2, ma comunque entrambe KO. Una sorte simile accade anche alla 3a, anch'essa una Maestrale. Questa abbatte una mezza dozzina di aerei, di cui circa la metà con gli Aspide e gli altri con i cannoni vari; altre due fregate contribuiscono con gli Aspide e i cannoni, abbattendo altri 4 aerei, altri 2 cadono per via dei missili lanciati da uno dei cacciatorpediniere, probabilmente sono Aspide anche questi, o forse sono SM-1, mentre i cannoni ne abbattono un altro. Le altre navi sono un pò troppo lontane oppure impegnate nella propria difesa. In tutto, 13 kamikaze sono abbattuti, tantissimi, ma ce ne sono altri 5. Due di loro non mancano il bersaglio: due Zero, che centrano la nave a prua, sulla plancia, e sulla zona dell'hangar a poppa. Dopo questi attacchi, la nave, anche non considerando i near miss, è sicuramente fuori uso almeno come capacità belliche. Del resto, quasi certamente ne basterebbe uno ben piantato per fare questo risultato.
A quel punto arrivano circa 100 kamikaze bassi e lenti, diciamo low and slow, anziché high and fast, e questi si presentano in 8 formazioni. Attaccano le navi italiane ancora esistenti. Restano solo 3 fregate, una pressoché indifesa petroliera (che nemmeno è conteggiata tra i sistemi di difesa antiaerei, vedi la lista di sopra), e le navi italiane maggiori, anche quelle colpite, magari solo usando le bombe anziché distruggendocisi sopra.
Il Veneto, abbatte un paio di kamikaze con i missili SM-1ER, poi passa al tiro con i cannoni da 76 abbattendone altri 4, più altri 3 distrutti da due torri Dardo, totalizzando almeno 9 aerei su 18 distrutti. Le altre navi hanno pure reagito, ma siccome c'era già una formazione contro uno dei cacciatorpediniere in azione, in quel momento, l'attenzione non è stata posta interamente contro di loro.
L'ammiraglia ha abbattuto la metà degli aerei in avvicinamento contro di esso, ma è comunque nei guai. La contraerea delle altre navi aiuta, chiaramente: uno dei caccia abbatte altri 2 kamikaze con i cannoni SR, l'altro invece lancia un Aspide e abbatte il bersaglio. Interviene anche una fregata che spara con le armi di prua e abbatte altri due kamikaze. Ma questo non salva totalmente il Veneto, che viene centrato da un Judy e uno Zero, sufficienti per metterlo quasi totalmente fuori uso.
Dal canto suo, il caccia Ardito che l'ha aiutato con l'Aspide è lo stesso che riesce ad evitare, con l'aiuto del Veneto (2 aerei abbattuti con i cannoni da 76) e di due fregate (5 kill con gli Aspide), il peggio, essendo il primo attaccato, riesce nondimeno ad abbattere 5 aerei con i cannoni SR, altri 2 con gli Aspide e 1 con gli SM-1. Restano appena 3 aerei, ma forse sono di meno (1 o 2), e sopratutto, con la manovra il caccia riesce ad evitarli, senza subire danni particolarmente sensibili dai near miss.
Però, questo distrae le forze difensive e quando il Veneto viene assalito, c'é poco che si possa fare. I missili a corto raggio pronti al tiro sono 64, ma non è che vengano usati sempre singoli e sempre con il 100% di successi, così come del resto non è che non vengano usati anche gli SM-1 e ovviamente, i cannoni. Mentre i kamikaze sono circa 100.
Inoltre, molti missili sono stati lanciati contro i caccia in attacco, anche loro un centinaio; anche molte munizioni sono state sparate. Siccome passa al più qualche minuto prima che arrivino, è difficile rimpiazzare questi consumi, inoltre almeno un paio di fregate, quelle anteriori, vengono mitragliate efficacemente dai caccia nemici e non sono in grado di esprimere al 100% le loro capacità; entrambe hanno almeno 1 FCS fuori uso e una ha KO anche il lanciamissili, danneggiato dal tiro dei caccia.
Infine, l'Audace è l'ultimo ad essere attaccato. E la sua capacità difensiva è a quel punto un pò ridotta. Nell'attacco precedente ha abbattuto almeno 5 caccia, forse 6, ma è stato mitragliato anch'esso, e il suo lanciamissili è danneggiato anch'esso dal tiro giapponese, tanto che non può funzionare adeguatamente. Questo è forse determinante, e il Compatto non riesce a rimpiazzare questa mancanza. I cannoni abbattono almeno 4 aerei nemici della nuova ondata, viene lanciata anche una coppia di SM-1 ma uno di essi colpisce un aereo già abbattuto da una fregata laterale, che abbatte con un Aspide quest'aereo e con un cannone da 127 un altro. L'ultima fregata spara con il 127, abbatte un aereo ma questo continua a volare verso l'Audace, come se nulla fosse, tanto è in picchiata e anche se è in fiamme poco conta oramai. In effetti, si schianta contro la nave e la riduce a malpartito colpendone il ponte di volo e timone. Non è il solo: malgrado l'abbattimento di almeno 6 aerei da parte dei SAM, gli altri si fanno avanti, e 4 di essi, incluso quello in fiamme, colpiscono la nave, altri due falliscono finendo in mare, altri 2 finiscono in mare ma fanno danni da near miss, altri 3 rinunciano e piuttosto sganciano bombe, una delle quali va a segno, un altro ancora scappa via dopo avere evitato un altro Aspide.
Finita quest'ondata, abbiamo in effetti 3 fregate, 1 caccia e 1 incrociatore (l'ammiraglia), fuori uso o quanto meno gravemente danneggiati. Sarebbe già più che sufficiente per sentenziare il successo della missione, perché la marina nemica è stata seriamente compromessa nella sua operatività.
Le navi colpite: Veneto (2 kamikaze); Audace (4); 3 Maestrale (4, 2 e 2 a segno), totale 5 con 14 aerei su circa 100 attaccanti.
Però a quel punto giungono anche i kamikaze della seconda ondata, come detto sopra. Una dozzina attaccano direttamente o con bombe le due fregate anteriori, colpendole una con 2, l'altra con 4 colpi. Troppo facile, ma certo un obiettivo alla portata di piloti inesperti.
Poi giungono anche verso le navi centrali. Con appena 10 unità di cui 9 da guerra, non c'é da scialare. Specie se 5 sono già fuori uso più o meno totalmente. Altri 12 aerei attaccano l'Audace, ma questo è talmente malridotto che non vale la pena insistere e così lo bombardano soltanto, centrandolo altre 3 volte almeno. Persino inutile. Poi attaccano una delle fregate Maestrale, quella a lato destro, che tuttavia li respinge abbattendone due con gli Aspide e uno con i cannoni. Anche così l'hanno impegnata duramente, mentre nel frattempo un'altra dozzina attacca il Veneto direttamente. Il Veneto distrugge 3 di essi con i cannoni da 76 mm, di una centrale di tiro rimasta ancora miracolosamente attiva. Però gli altri si fanno sotto ugualmente, anche se l'Ardito lancia contro di loro un paio di missili Aspide e spara con i cannoni da 127 e 76. In tutto, l'Ardito abbatte 3 aerei ulteriori. Ma ce ne sono altri 6 circa, e questi vanno a segno spietatamente, altri 3 colpi in pieno per il Veneto e una bomba sganciata da uno che non voleva fare una fine inutile per l'imperatore.
Queste sono 3 delle formazioni, ma ce ne sono 8 in tutto. Altre 2 vanno addosso, quasi contemporaneamente, all'Ardito. Questo, rimasto l'ultimo grande bersaglio utile della flotta, si difende come può, lanciando diversi Aspide e sparando con i cannoni. Distrugge almeno 7 aerei di una delle due formazioni (probabilmente con 3 abbattuti dagli Aspide e 4 dai cannoni), eppure questo non basta per salvarlo dagli altri, tanto che viene centrato da 3 di essi. L'altra formazione riesce ad attaccarlo ma a quel punto, solo con le bombe: circa la metà sgancia e centra la nave con altri 2 colpi in pieno, che fanno esplodere i missili antinave sul ponte a metà nave, mentre l'Audace ha avuto l'esplosione dei missili SM-1 a poppa.
Il resto della formazione attacca, sia quelli rimasti senza che quelli con le bombe, le ultime navi ancora disponibili. Assalgono la petroliera, ma vengono fermati dal tiro incrociato delle due Lupo e della petroliera stessa, tanto che falliscono il bersaglio venendo quasi tutti abbattuti, anche se uno di essi arriva in fiamme sulla petroliera e ci si schianta sopra.
Però questa azione rende le navi molto vulnerabili all'azione successiva: ci sono ancora 3 formazioni di kamikaze in arrivo. Due di esse puntano alle fregate di scorta, ovvero le due Lupo in quel momento, e l'altra attacca la petroliera. Le due Lupo vengono ciascuna attaccate da una dozzina di aerei nemici, e non riescono a fermarli totalmente. Una ne abbatte 9, eppure viene comunque colpita da due kamikaze e messa fuori uso. L'altra ne abbatte altri 8, ma nemmeno questa può evitare due kamikaze e la successiva messa fuori uso.
La petroliera (Stromboli) viene attaccata dalla terza formazione, che nemmeno l'attacca più di tanto, con azioni dirette. Usano le bombe direttamente e la nave, che dopo lo schianto del primo aereo non è più in grado di sparare con il cannone, viene centrata da una grandinata di colpi, almeno 4 bombe da 250 kg che la trasformano in una pira in fiamme da prua a poppa.
Resta solo l'ultima Maestrale, che abbatte poco dopo due di questi kamikaze mentre cercano rogne contro di essa.
La situazione viene poi chiusa dall'attacco dei circa 40 siluranti B6N, che si fanno avanti e cominciano a silurare le navi italiane una per una.
Ignorate le due fregate d'avanguardia, oramai ridotte a rottami (4-8 colpi tra bombe e kamikaze per ciascuna di loro), viene finita un'altra Maestrale con un siluro a segno di due lanciati contro (era la 3a, quella a lato sx, già colpita da due kamikaze prima), vengono attaccate le navi principali.
Il Veneto è sottoposto al lancio di altri 6 siluri, di cui 3 a segno pieno; non può difendersi adesso, dopo 6 kamikaze in fila a segno, per cui è un bersaglio facile, ma che ancora poteva muoversi. Non più, però, dopo quest'altro lotto di colpi a segno, che lo fermano lì, centrato in pieno e fuori uso totalmente, tanto che in pochi minuti comincia già ad inclinarsi e ad affondare, con circa una decina di compartimenti stagni allagati.
Altri due siluri a segno sia sull'Ardito che sull'Audace, entrambi fuori uso e incendiati.
Altri 5 aerei vanno addosso alla petroliera, che è in fiamme ma può essere ancora utile come bersaglio. La centrano con due siluri ed essa esplode definitivamente. Le due Lupo sono danneggiate e incendiate, ma entrambe si muovono ancora. Altri B6N gli danno addosso, almeno 7 aerei, e non trovano contrasto nemmeno stavolta, colpendo una con 2 siluri e l'altra con una singola arma, ma che tuttavia distrugge la zona poppiera della nave, timone incluso.
Resta qualcuno? L'ultima Maestrale. Questa si trova contro tutto un branco di B6N. Circa 15 aerei, che si fanno sotto da tutti i lati, aiutati anche da 3 kamikaze che hanno sganciato le bombe o fallito il bersaglio, e da almeno 10 B6N che hanno già lanciato. Inoltre compaiono anche un paio di Zero da caccia della scorta, superstiti dell'azione.
La nave si difende per quel che può. In origine non è stata attaccata, né ha aperto il fuoco, forse perché si era allontana di diversi chilometri dalla flotta, essendo se non altro l'unica ancora capace di muoversi correttamente. Poi è stata messa sotto assedio dagli aerei giapponesi, da tutte le parti. Ne abbatte parecchi, comunque sia, almeno 6, circa la metà con i missili e il resto con i cannoni. Uno dei B6N vola talmente basso, che un Aspide esplode anticipatamente prima di incrociarlo. La nave si difende bene. Però la raggiungono con un siluro immobilizzandola, e poi ci si mette anche un kamikaze che la colpisce in pieno.
Finita? Non proprio. Una delle navi non è 'morta' ancora. E' proprio questa nave, che riesce a rimettere in moto e a spegnere gli incendi, mentre il resto della flotta va sotto, una dietro l'altra delle altre 9 navi, nelle 3 ore successive.
Quando il resto della flotta arriva in zona, trova solo questa nave che sta arrancando a 7 nodi di velocità, piena di feriti, morti e naufraghi delle altre navi. Questa battaglia, nemmeno a dirlo, è un vero shock per la marina e peggio ancora andrebbe se fosse stato colpito il Garibaldi, visto che le difficoltà sarebbero state più o meno le stesse e così gli effetti.
Veneto: centrato prima da 2 kamikaze, poi da altri 4, poi da 3 (o 2?) siluri. Affonda circa 2 ore dopo gli attacchi.
Audace: centrato da 4 kamikaze, poi finito da 3 bombe (presumibilmente da 250 kg) e 2 siluri dai B6N. Affonda circa mezz'ora dopo l'ultimo attacco.
Ardito: centrato da 3 kamikaze e 3 bombe, tutti della 2a ondata; finito da 2 siluri dai B6N. Affonda circa 50 minuti dopo l'ultimo attacco.
Maestrale N.1: centrata da 4 kamikaze e poi da 2 bombe. Affonda dopo circa 40 minuti dall'ultimo attacco.
Maestrale N.2: centrata da 2 kamikaze e da 4 bombe (perfetta simmetria con la gemella...). Affonda dopo 15 minuti dall'ultimo attacco.
Maestrale N.3: centrata da 2 kamikaze e poi finita da 1 siluro. Affonda dopo circa 3 ore.
Maestrale N.4: centrata da 1 siluro e 1 kamikaze, riesce tuttavia a salvarsi anche se i danni sono tali da renderla di fatto una sorta di rottame galleggiante necessitante di una ricostruzione.
Lupo N.1: centrata da 2 kamikaze e poi da 2 siluri. Affonda dopo 2 ore.
Lupo N.2: centrata da 2 kamikaze e poi da 1 siluro. Autoaffondata dopo 3 ore.
Petroliera Stromboli: centrata da un kamikaze, 4 bombe da 250 kg, 2 siluri. Affonda dopo circa 1 ora dall'ultimo attacco.
2 fregate della formazione principale e 2 corvette della forza da sbarco recuperano i naufraghi, oltre alla Maestrale superstite. Però è chiaro che non c'é modo di resistere a questa pressione e infatti di lì a poco la forza d'assalto deve ritirarsi, ben consapevole che altri attacchi del genere potrebbero distruggere anche la testa di sbarco oppure l'altro gruppo d'altura, ed entrambe le cose renderebbero impossibile sostenere l'invasione di Okinawa. In effetti, è una brutta fazenda.
Nel 1985?
Calcolo approssimativo della potenzialità tra la flotta principale del 1985 e quella del 1995, riguardante la capacità antiaerea. Non è una grandissima differenza, tutto sommato inferiore rispetto a quel che mi aspettavo, anche se in più ci sono diverse navi missilistiche 'secondarie' che prima non c'erano, ma che qui non sono considerate parte della squadra d'alto mare, per così dire. I due Artigliere sono già in servizio, ma vengono usati per la flotta anfibia e non per quella dei gruppi d'impiego, del resto c'é una ragione se hanno avuto rimossi i sistemi ASW che pure, inizialmente erano addirittura superiori alle Lupo.
In effetti, gli Artigliere, sulle Lupo avevano diversi vantaggi:
1) presenza di due canali di guida SAM RTN-21 multiruolo anziché un sistema S.Sparrow e un RTN-10X specializzati.
2) presenza di cittadella NBC che non sono sicuro esista anche sulle Lupo
3) presenza di alloggi per ammiraglio che sicuramente non esistono sulle Lupo e nemmeno su alcun cacciatorpediniere, almeno fino al tempo dei De la Penne.
4) presenza di un doppio sonar grazie ad un'unità a profondità variabile
5) presenza di un sistema ECM offensivo per disturbare i ponti radio terrestri dell'esercito nemico, anziché un sistema puramente difensivo per la nave stessa.
Da un punto di vista qualitativo, il cambio è essenzialmente questo: 1) i De la Penne al posto dei vecchi Impavido; 2) il Garibaldi al posto dei vecchi Doria. Anche importanti sono i due Audace modernizzati e la sostituzione delle due Alpino con le ultime due Maestrale.
I cannoni da 76 mm MMI non sono straordinari quanto a capacità bellica, del resto non è un caso che ne abbiano imbarcati 4 sui caccia, addirittura 6 sulle fregate (che non avevano altri cannoni né tanto meno missili SAM) e 8 sugli incrociatori missilistici. Una Alpino, con sei cannoni, è certo inferiore ad una Maestrale, specie per la gittata e per la precisione anche contro bersagli difficili. La differenza, grazie anche alle ECM di bordo, è maggiormente visibile contro bersagli difficili come i missili antinave, sia per la difesa aerea che per le ECM. Ma è sicuramente presente anche per il contrasto contro aerei anche di basse prestazioni. Inoltre, a parte le armi più moderne e a maggior gittata, le linee di mira sono più numerose: 4 anziché 3, e con bordata di 3 anziché 2.
La differenza in termini di capacità antiaeree si gioca essenzialmente sul fatto che si sostituiscono i due Doria con il Garibaldi. SE questo avesse già avuto il set completo di Harrier, con 6-8 aerei armati con i missili AMRAAM, allora avremmo sicuramente un progresso. Ma così non era, nell'aprile 1995 (50 anni dopo l'invasione di Okinawa), quando ce n'erano solo 5, di cui 2 biposto senza radar, e tutti quanti ancora senza gli AMRAAM. Solo una limitatissima capacità nominale, con un massimo assoluto di 'ben' 8 missili Sidewinder.
Quindi, a parte le osservazioni qualitative, che cosa si può dire della differenza tra la marina del 1985 e quella del 1995?
Proviamo a dare un valore numerico alla capacità di difesa aerea delle navi italiane, non è la Bibbia ma almeno ce se prova.
2 Audace -----------> 2 Audace modernizzati 40 70
2 Impavido Mod --> 2 De la Penne 40 80
2 Doria ---------------> 1 Garibaldi 60 30
2 Alpino -------------> 2 Maestrale 10 20
__________________________________________________________
150 200
Alpino = 5 (6x76 MMI)
Lupo = 8 (1x127C + 2 Dardo + 1 S.Sparrow)
Maestrale = 10 (1x127C + 2 Dardo + 1 Albatross)
Impavido M = 20 (2x127USA + 4 76 MMI + 1 SM-1MR)
Audace = 20 (2x127C + 4 76 C + 1 SM-1MR)
Doria = 30 (8x 76 MMI + 1 SM-1MR o ER, dato incerto)
Garibaldi = 30 (20+10 per 5 Harrier) (3 Dardo + 2 Albatross)
Audace mod = 35 (1x127C + 4 76SR + 1 SM-1MR + 1 Albatross)
Veneto M = 35 (8x 76 MMI + 3 Dardo + 1 SM-1ER)
De la Penne = 40 (1x127C + 3 76SR + 1 SM-1MR + 1 Albatross)
SOMMA TOTALE: 1985
1 Veneto + 2 Doria + 2 Audace + 2 Impavido + 6 Maestrale + 4 Lupo + 2 Alpino = 277
SOMMA TOTALE: 1995
1 Garibaldi + 1 Veneto + 2 De la Penne + 2 Audace M + 8 Maestrale + 4 Lupo = 327 +14%
Potrebbe andare? Boh, diciamo di sì, via.
Che ne deduciamo?
Senza stare tanto a sottilizzare:
1a fase: intercettazione degli aerei da parte dei missili a lunga gittata e a medio raggio: abbiamo 2 lanciamissili in più per le lunghe distanze (SE sono SM-1ER e non MR, stando al SIPRI degli ER erano stati comprati un numero sufficiente solo per il Veneto...), però dei 4 a medio raggio, 2 sono con i Tartar che hanno una gittata minore e minori capacità degli SM-1MR.
In più non ci sono gli Harrier. Dunque a mio avviso è più o meno simile la capacità di ingaggio: da circa 40 aerei abbattuti dalla combinazione AV-8 + 5 SM-1MR/ER, avremmo diciamo, boh, forse 12 aerei extra abbattuti dalle due piattaforme Doria, ma -10 per gli Harrier, e -2/4 esemplari per i Tartar degli Audace al posto degli SM-1MR.
In tutto, sarebbero un quantitativo probabilmente addirittura inferiore e certo, comparabile rispetto a quello del 1995, con in più la maggiore sicurezza di programmare l'attacco senza essere disturbati dai caccia nemici, per quanto pochi essi siano, restando invincibili finché si resta al di fuori del raggio dei missili.
Dopo di che, l'attacco ravvicinato vedrebbe una difesa basata su un maggior numero di cannoni da 76 MMI, però con soltanto 10 sistemi SAM a corto raggio (e 17 in generale) anziché 18 (e 23 in generale), inoltre i cannoni Dardo sarebbero soltanto 15 sistemi binati, mentre nel 1995 ce ne sono ben 24 solo considerando le fregate e 30 in generale! Quanto ai cannoni di medio calibro, ne abbiamo in tutto 70 contro 38.
Sintesi:
SAM MR/LR: 7 (280 colpi?) vs 5 (200?)
SAM SR: 10 (240) vs 18 (432) = totale SAM 17 x 520 vs 23 x 632 (+30% e +20% rispettivamente)
Cannoni medi: 70 (22 mod) vs 38 (30 mod)
Dardo: 15 vs 30 = 85 cannoni vs 68 (ma quelli moderni: 22+15 = 37 vs 30+30 = 70, MA considerando i Dardo come armi singole anziché binate!)
Harrier: 0 vs 5
Se la difesa a lungo raggio è discutibile, quella a corto raggio è sicuramente migliore nel 1995, la presenza di 30 Dardo anziché 15 è una dimostrazione lampante, così come quella dei missili a corto raggio con 18 sistemi contro 10; l'unico svantaggio sono le artiglierie di medio calibro, ma onestamente non è così determinante, specie se si considera che nel 1995 quelle moderne sono 30 contro 22.
Inoltre, il fatto che gli Audace oltre che con i Tartar, erano senza un vero sistema di combattimento integrato, è un altro problema non indifferente, risolto soltanto con l'ammodernamento di mezza vita delle navi, avvenuto dopo circa 15-18 anni dall'entrata in servizio.
Per cui gli aerei nemici sarebbero certamente assai più temibili e potrebbero colpire con maggiore efficacia e subendo meno perdite. Nell'insieme direi che anziché avere 7 navi su 18 KO, potrebbero essere almeno 9 o 10, ovvero almeno il 50%, e forse sarebbe anche peggio se la difesa aerea leggera non fosse in grado di impedire ai caccia di mitragliare efficacemente le navi nemiche sulle sovrastrutture, il che porta all'impossibilità pratica di contrastare gli aerei nemici quando questi si presentano a causa dei danni alle FCS. Quindi, malgrado l'abbondanza dei cannoni da 76 mm che sono buoni proprio per abbattere aerei di medie prestazioni, sarebbe difficile distruggere i bersagli nemici in maniera sufficientemente efficace per fermarne l'attacco alle navi. Inoltre, i missili SAM sono molto più impressionanti per i piloti di quanto non lo siano i cannoni, gli sbuffi della contraerea sono niente rispetto al lancio di un missile che può scombussolare una formazione che altrimenti passerebbe in uno spazio aereo ostile limitandosi a zig-zagare per non essere un facile bersaglio per la contraerea.
Uff, che palle. Ancora un noioso post su Okinawa con la MMI al posto della marina USA? Ebbene sì. Altro post dimenticabile, ma che tuttavia mi è venuto di scrivere riflettendo sulle implicazioni tecniche e operative di questo scenario, in due modalità prima non affrontate nel dettaglio. Fatevi un piacere, non leggetelo, tanto è soltanto una serie di appunti tecnici e pippe mentali, peraltro non senza interesse tecnico e storico.
Modello 1995: due gruppi is peggio che uàn.
Nel 1995, naturalmente, oltre alla modalità di schierare tutte le navi in una sola forza d'impiego, unità anfibie a parte intendo, sarebbe anche possibile vedere un differente approccio per la disposizione delle navi. Diciamo più realistico. Però, dico subito: con un livello di perdite maggiore.
E' difficile che nella MMI tutte quante le navi disponibili andassero in azione in un'unica formazione, del resto c'erano almeno due gruppi d'altura e nel 1995 era così a maggior ragione, con ben 12 fregate moderne e due incrociatori portaelicotteri-aeromobili disponibili.
Una tipica formazione sarebbe stata, pertanto, un incrociatore, due cacciatorpediniere e 6 fregate, eventualmente seguiti da una delle due petroliere da rifornimento.
Questo avrebbe senz'altro comportato dei benefici teorici per la marina italiana, potendo usare la propria grande flotta in due formazioni diverse, meno potenti singolarmente ma più flessibili nell'impiego.
Però, non sarebbe stato facile difendersi da un attacco di saturazione, specialmente se questo avveniva con gli aerei ancora tutti concentratissimi su di un unico grande stormo, sia pure suddiviso in formazioni e ondate varie.
In questo caso potremmo lanciare gli aerei contro uno dei due gruppi d'impiego della MMI, probabilmente quello più vicino alla zona degli sbarchi (dove sono già presenti 3 navi da sbarco, 8 corvette, 2 pattugliatori di squadra, più navi minori tra cui presumibilmente da contromisure mine e appoggio di vario genere, totalizzando forse 20 unità navali e anche di più).
Cosa sarebbe successo, dunque, in questo tipo di azione?
Potremmo ipotizzare lo stesso tipo d'attacco in tutto e per tutto uguale rispetto a quello di prima. Non è chiaro quale gruppo navale d'altura, se quello con il Veneto o quello con il Garibaldi, sarebbe scelto per l'attacco. E non è chiaro se questo significherebbe prendersela con il gruppo più vicino agli sbarchi, oppure quello più vicino al territorio giapponese. Entrambe le opzioni sono valide, né è chiaro quale dei due gruppi sarebbe in quale posizione, entrambi hanno pro e contro.
Forse sarebbero disponibili comunque gli Harrier, ma se i giapponesi indovinano il gruppo del Garibaldi, da un lato possono distruggere la nave più importante, dall'altro hanno minori difese da superare perché gli Harrier ci sarebbero forse anche con il Veneto, ma i missili del Veneto sicuramente non ci saranno per il Garibaldi, a meno che i due gruppi non siano in realtà molto vicini, qualche decina di chilometri a far tanto, il che è improbabile viste le distanze oceaniche del teatro d'impiego.
Se la forza d'attacco giapponese assale il Veneto, si muove più o meno come nel caso 'unico' visto qualce post fa, ma ha soltanto 3 navi anziché 5 a contrastarla con i missili a medio raggio, inoltre non ha una difesa aerea sicuramente presente, e se sì, non necessariamente con tutti gli Harrier (pochi comunque) disponibili. E mandarne due contro quattrocento non è comunque sensato.
A quel punto potremmo vedere i caccia nemici che perdono una ventina dei loro, contro diciamo, il Veneto e i due Audace modificati. Oltre 100 caccia però sciamano sulle 10 navi (inclusa la petroliera), mitragliandole o almeno, provandoci e certo con migliori possibilità di riuscirci.
Poi arrivano i circa 100 kamikaze ad alta quota e velocità: ripartiti in una mezza dozzina di formazioni, attaccano le navi italiane che ben poco possono fare per contrastare dei nemici così numerosi. I kamikaze fanno centro 5 volte su 6: colpiscono le due fregate anteriori, una laterale, e poi attaccano le navi centrali, il Veneto e uno dei due caccia, colpendo tutti loro in maniera più o meno grave.
Le due fregate colpite mentre navigano in avanguardia, sono state travolte abbastanza facilmente, senza praticamente il supporto dei missili a medio e lungo raggio degli anelli interni, ma solo con qualche Aspide e cannonata a loro supporto da parte delle altre navi. Troppo poco per fermare 18 kamikaze in picchiata, e così entrambe sono state centrate, una da 4 aerei, l'altra da 2, ma comunque entrambe KO. Una sorte simile accade anche alla 3a, anch'essa una Maestrale. Questa abbatte una mezza dozzina di aerei, di cui circa la metà con gli Aspide e gli altri con i cannoni vari; altre due fregate contribuiscono con gli Aspide e i cannoni, abbattendo altri 4 aerei, altri 2 cadono per via dei missili lanciati da uno dei cacciatorpediniere, probabilmente sono Aspide anche questi, o forse sono SM-1, mentre i cannoni ne abbattono un altro. Le altre navi sono un pò troppo lontane oppure impegnate nella propria difesa. In tutto, 13 kamikaze sono abbattuti, tantissimi, ma ce ne sono altri 5. Due di loro non mancano il bersaglio: due Zero, che centrano la nave a prua, sulla plancia, e sulla zona dell'hangar a poppa. Dopo questi attacchi, la nave, anche non considerando i near miss, è sicuramente fuori uso almeno come capacità belliche. Del resto, quasi certamente ne basterebbe uno ben piantato per fare questo risultato.
A quel punto arrivano circa 100 kamikaze bassi e lenti, diciamo low and slow, anziché high and fast, e questi si presentano in 8 formazioni. Attaccano le navi italiane ancora esistenti. Restano solo 3 fregate, una pressoché indifesa petroliera (che nemmeno è conteggiata tra i sistemi di difesa antiaerei, vedi la lista di sopra), e le navi italiane maggiori, anche quelle colpite, magari solo usando le bombe anziché distruggendocisi sopra.
Il Veneto, abbatte un paio di kamikaze con i missili SM-1ER, poi passa al tiro con i cannoni da 76 abbattendone altri 4, più altri 3 distrutti da due torri Dardo, totalizzando almeno 9 aerei su 18 distrutti. Le altre navi hanno pure reagito, ma siccome c'era già una formazione contro uno dei cacciatorpediniere in azione, in quel momento, l'attenzione non è stata posta interamente contro di loro.
L'ammiraglia ha abbattuto la metà degli aerei in avvicinamento contro di esso, ma è comunque nei guai. La contraerea delle altre navi aiuta, chiaramente: uno dei caccia abbatte altri 2 kamikaze con i cannoni SR, l'altro invece lancia un Aspide e abbatte il bersaglio. Interviene anche una fregata che spara con le armi di prua e abbatte altri due kamikaze. Ma questo non salva totalmente il Veneto, che viene centrato da un Judy e uno Zero, sufficienti per metterlo quasi totalmente fuori uso.
Dal canto suo, il caccia Ardito che l'ha aiutato con l'Aspide è lo stesso che riesce ad evitare, con l'aiuto del Veneto (2 aerei abbattuti con i cannoni da 76) e di due fregate (5 kill con gli Aspide), il peggio, essendo il primo attaccato, riesce nondimeno ad abbattere 5 aerei con i cannoni SR, altri 2 con gli Aspide e 1 con gli SM-1. Restano appena 3 aerei, ma forse sono di meno (1 o 2), e sopratutto, con la manovra il caccia riesce ad evitarli, senza subire danni particolarmente sensibili dai near miss.
Però, questo distrae le forze difensive e quando il Veneto viene assalito, c'é poco che si possa fare. I missili a corto raggio pronti al tiro sono 64, ma non è che vengano usati sempre singoli e sempre con il 100% di successi, così come del resto non è che non vengano usati anche gli SM-1 e ovviamente, i cannoni. Mentre i kamikaze sono circa 100.
Inoltre, molti missili sono stati lanciati contro i caccia in attacco, anche loro un centinaio; anche molte munizioni sono state sparate. Siccome passa al più qualche minuto prima che arrivino, è difficile rimpiazzare questi consumi, inoltre almeno un paio di fregate, quelle anteriori, vengono mitragliate efficacemente dai caccia nemici e non sono in grado di esprimere al 100% le loro capacità; entrambe hanno almeno 1 FCS fuori uso e una ha KO anche il lanciamissili, danneggiato dal tiro dei caccia.
Infine, l'Audace è l'ultimo ad essere attaccato. E la sua capacità difensiva è a quel punto un pò ridotta. Nell'attacco precedente ha abbattuto almeno 5 caccia, forse 6, ma è stato mitragliato anch'esso, e il suo lanciamissili è danneggiato anch'esso dal tiro giapponese, tanto che non può funzionare adeguatamente. Questo è forse determinante, e il Compatto non riesce a rimpiazzare questa mancanza. I cannoni abbattono almeno 4 aerei nemici della nuova ondata, viene lanciata anche una coppia di SM-1 ma uno di essi colpisce un aereo già abbattuto da una fregata laterale, che abbatte con un Aspide quest'aereo e con un cannone da 127 un altro. L'ultima fregata spara con il 127, abbatte un aereo ma questo continua a volare verso l'Audace, come se nulla fosse, tanto è in picchiata e anche se è in fiamme poco conta oramai. In effetti, si schianta contro la nave e la riduce a malpartito colpendone il ponte di volo e timone. Non è il solo: malgrado l'abbattimento di almeno 6 aerei da parte dei SAM, gli altri si fanno avanti, e 4 di essi, incluso quello in fiamme, colpiscono la nave, altri due falliscono finendo in mare, altri 2 finiscono in mare ma fanno danni da near miss, altri 3 rinunciano e piuttosto sganciano bombe, una delle quali va a segno, un altro ancora scappa via dopo avere evitato un altro Aspide.
Finita quest'ondata, abbiamo in effetti 3 fregate, 1 caccia e 1 incrociatore (l'ammiraglia), fuori uso o quanto meno gravemente danneggiati. Sarebbe già più che sufficiente per sentenziare il successo della missione, perché la marina nemica è stata seriamente compromessa nella sua operatività.
Le navi colpite: Veneto (2 kamikaze); Audace (4); 3 Maestrale (4, 2 e 2 a segno), totale 5 con 14 aerei su circa 100 attaccanti.
Però a quel punto giungono anche i kamikaze della seconda ondata, come detto sopra. Una dozzina attaccano direttamente o con bombe le due fregate anteriori, colpendole una con 2, l'altra con 4 colpi. Troppo facile, ma certo un obiettivo alla portata di piloti inesperti.
Poi giungono anche verso le navi centrali. Con appena 10 unità di cui 9 da guerra, non c'é da scialare. Specie se 5 sono già fuori uso più o meno totalmente. Altri 12 aerei attaccano l'Audace, ma questo è talmente malridotto che non vale la pena insistere e così lo bombardano soltanto, centrandolo altre 3 volte almeno. Persino inutile. Poi attaccano una delle fregate Maestrale, quella a lato destro, che tuttavia li respinge abbattendone due con gli Aspide e uno con i cannoni. Anche così l'hanno impegnata duramente, mentre nel frattempo un'altra dozzina attacca il Veneto direttamente. Il Veneto distrugge 3 di essi con i cannoni da 76 mm, di una centrale di tiro rimasta ancora miracolosamente attiva. Però gli altri si fanno sotto ugualmente, anche se l'Ardito lancia contro di loro un paio di missili Aspide e spara con i cannoni da 127 e 76. In tutto, l'Ardito abbatte 3 aerei ulteriori. Ma ce ne sono altri 6 circa, e questi vanno a segno spietatamente, altri 3 colpi in pieno per il Veneto e una bomba sganciata da uno che non voleva fare una fine inutile per l'imperatore.
Queste sono 3 delle formazioni, ma ce ne sono 8 in tutto. Altre 2 vanno addosso, quasi contemporaneamente, all'Ardito. Questo, rimasto l'ultimo grande bersaglio utile della flotta, si difende come può, lanciando diversi Aspide e sparando con i cannoni. Distrugge almeno 7 aerei di una delle due formazioni (probabilmente con 3 abbattuti dagli Aspide e 4 dai cannoni), eppure questo non basta per salvarlo dagli altri, tanto che viene centrato da 3 di essi. L'altra formazione riesce ad attaccarlo ma a quel punto, solo con le bombe: circa la metà sgancia e centra la nave con altri 2 colpi in pieno, che fanno esplodere i missili antinave sul ponte a metà nave, mentre l'Audace ha avuto l'esplosione dei missili SM-1 a poppa.
Il resto della formazione attacca, sia quelli rimasti senza che quelli con le bombe, le ultime navi ancora disponibili. Assalgono la petroliera, ma vengono fermati dal tiro incrociato delle due Lupo e della petroliera stessa, tanto che falliscono il bersaglio venendo quasi tutti abbattuti, anche se uno di essi arriva in fiamme sulla petroliera e ci si schianta sopra.
Però questa azione rende le navi molto vulnerabili all'azione successiva: ci sono ancora 3 formazioni di kamikaze in arrivo. Due di esse puntano alle fregate di scorta, ovvero le due Lupo in quel momento, e l'altra attacca la petroliera. Le due Lupo vengono ciascuna attaccate da una dozzina di aerei nemici, e non riescono a fermarli totalmente. Una ne abbatte 9, eppure viene comunque colpita da due kamikaze e messa fuori uso. L'altra ne abbatte altri 8, ma nemmeno questa può evitare due kamikaze e la successiva messa fuori uso.
La petroliera (Stromboli) viene attaccata dalla terza formazione, che nemmeno l'attacca più di tanto, con azioni dirette. Usano le bombe direttamente e la nave, che dopo lo schianto del primo aereo non è più in grado di sparare con il cannone, viene centrata da una grandinata di colpi, almeno 4 bombe da 250 kg che la trasformano in una pira in fiamme da prua a poppa.
Resta solo l'ultima Maestrale, che abbatte poco dopo due di questi kamikaze mentre cercano rogne contro di essa.
La situazione viene poi chiusa dall'attacco dei circa 40 siluranti B6N, che si fanno avanti e cominciano a silurare le navi italiane una per una.
Ignorate le due fregate d'avanguardia, oramai ridotte a rottami (4-8 colpi tra bombe e kamikaze per ciascuna di loro), viene finita un'altra Maestrale con un siluro a segno di due lanciati contro (era la 3a, quella a lato sx, già colpita da due kamikaze prima), vengono attaccate le navi principali.
Il Veneto è sottoposto al lancio di altri 6 siluri, di cui 3 a segno pieno; non può difendersi adesso, dopo 6 kamikaze in fila a segno, per cui è un bersaglio facile, ma che ancora poteva muoversi. Non più, però, dopo quest'altro lotto di colpi a segno, che lo fermano lì, centrato in pieno e fuori uso totalmente, tanto che in pochi minuti comincia già ad inclinarsi e ad affondare, con circa una decina di compartimenti stagni allagati.
Altri due siluri a segno sia sull'Ardito che sull'Audace, entrambi fuori uso e incendiati.
Altri 5 aerei vanno addosso alla petroliera, che è in fiamme ma può essere ancora utile come bersaglio. La centrano con due siluri ed essa esplode definitivamente. Le due Lupo sono danneggiate e incendiate, ma entrambe si muovono ancora. Altri B6N gli danno addosso, almeno 7 aerei, e non trovano contrasto nemmeno stavolta, colpendo una con 2 siluri e l'altra con una singola arma, ma che tuttavia distrugge la zona poppiera della nave, timone incluso.
Resta qualcuno? L'ultima Maestrale. Questa si trova contro tutto un branco di B6N. Circa 15 aerei, che si fanno sotto da tutti i lati, aiutati anche da 3 kamikaze che hanno sganciato le bombe o fallito il bersaglio, e da almeno 10 B6N che hanno già lanciato. Inoltre compaiono anche un paio di Zero da caccia della scorta, superstiti dell'azione.
La nave si difende per quel che può. In origine non è stata attaccata, né ha aperto il fuoco, forse perché si era allontana di diversi chilometri dalla flotta, essendo se non altro l'unica ancora capace di muoversi correttamente. Poi è stata messa sotto assedio dagli aerei giapponesi, da tutte le parti. Ne abbatte parecchi, comunque sia, almeno 6, circa la metà con i missili e il resto con i cannoni. Uno dei B6N vola talmente basso, che un Aspide esplode anticipatamente prima di incrociarlo. La nave si difende bene. Però la raggiungono con un siluro immobilizzandola, e poi ci si mette anche un kamikaze che la colpisce in pieno.
Finita? Non proprio. Una delle navi non è 'morta' ancora. E' proprio questa nave, che riesce a rimettere in moto e a spegnere gli incendi, mentre il resto della flotta va sotto, una dietro l'altra delle altre 9 navi, nelle 3 ore successive.
Quando il resto della flotta arriva in zona, trova solo questa nave che sta arrancando a 7 nodi di velocità, piena di feriti, morti e naufraghi delle altre navi. Questa battaglia, nemmeno a dirlo, è un vero shock per la marina e peggio ancora andrebbe se fosse stato colpito il Garibaldi, visto che le difficoltà sarebbero state più o meno le stesse e così gli effetti.
Veneto: centrato prima da 2 kamikaze, poi da altri 4, poi da 3 (o 2?) siluri. Affonda circa 2 ore dopo gli attacchi.
Audace: centrato da 4 kamikaze, poi finito da 3 bombe (presumibilmente da 250 kg) e 2 siluri dai B6N. Affonda circa mezz'ora dopo l'ultimo attacco.
Ardito: centrato da 3 kamikaze e 3 bombe, tutti della 2a ondata; finito da 2 siluri dai B6N. Affonda circa 50 minuti dopo l'ultimo attacco.
Maestrale N.1: centrata da 4 kamikaze e poi da 2 bombe. Affonda dopo circa 40 minuti dall'ultimo attacco.
Maestrale N.2: centrata da 2 kamikaze e da 4 bombe (perfetta simmetria con la gemella...). Affonda dopo 15 minuti dall'ultimo attacco.
Maestrale N.3: centrata da 2 kamikaze e poi finita da 1 siluro. Affonda dopo circa 3 ore.
Maestrale N.4: centrata da 1 siluro e 1 kamikaze, riesce tuttavia a salvarsi anche se i danni sono tali da renderla di fatto una sorta di rottame galleggiante necessitante di una ricostruzione.
Lupo N.1: centrata da 2 kamikaze e poi da 2 siluri. Affonda dopo 2 ore.
Lupo N.2: centrata da 2 kamikaze e poi da 1 siluro. Autoaffondata dopo 3 ore.
Petroliera Stromboli: centrata da un kamikaze, 4 bombe da 250 kg, 2 siluri. Affonda dopo circa 1 ora dall'ultimo attacco.
2 fregate della formazione principale e 2 corvette della forza da sbarco recuperano i naufraghi, oltre alla Maestrale superstite. Però è chiaro che non c'é modo di resistere a questa pressione e infatti di lì a poco la forza d'assalto deve ritirarsi, ben consapevole che altri attacchi del genere potrebbero distruggere anche la testa di sbarco oppure l'altro gruppo d'altura, ed entrambe le cose renderebbero impossibile sostenere l'invasione di Okinawa. In effetti, è una brutta fazenda.
Nel 1985?
Calcolo approssimativo della potenzialità tra la flotta principale del 1985 e quella del 1995, riguardante la capacità antiaerea. Non è una grandissima differenza, tutto sommato inferiore rispetto a quel che mi aspettavo, anche se in più ci sono diverse navi missilistiche 'secondarie' che prima non c'erano, ma che qui non sono considerate parte della squadra d'alto mare, per così dire. I due Artigliere sono già in servizio, ma vengono usati per la flotta anfibia e non per quella dei gruppi d'impiego, del resto c'é una ragione se hanno avuto rimossi i sistemi ASW che pure, inizialmente erano addirittura superiori alle Lupo.
In effetti, gli Artigliere, sulle Lupo avevano diversi vantaggi:
1) presenza di due canali di guida SAM RTN-21 multiruolo anziché un sistema S.Sparrow e un RTN-10X specializzati.
2) presenza di cittadella NBC che non sono sicuro esista anche sulle Lupo
3) presenza di alloggi per ammiraglio che sicuramente non esistono sulle Lupo e nemmeno su alcun cacciatorpediniere, almeno fino al tempo dei De la Penne.
4) presenza di un doppio sonar grazie ad un'unità a profondità variabile
5) presenza di un sistema ECM offensivo per disturbare i ponti radio terrestri dell'esercito nemico, anziché un sistema puramente difensivo per la nave stessa.
Da un punto di vista qualitativo, il cambio è essenzialmente questo: 1) i De la Penne al posto dei vecchi Impavido; 2) il Garibaldi al posto dei vecchi Doria. Anche importanti sono i due Audace modernizzati e la sostituzione delle due Alpino con le ultime due Maestrale.
I cannoni da 76 mm MMI non sono straordinari quanto a capacità bellica, del resto non è un caso che ne abbiano imbarcati 4 sui caccia, addirittura 6 sulle fregate (che non avevano altri cannoni né tanto meno missili SAM) e 8 sugli incrociatori missilistici. Una Alpino, con sei cannoni, è certo inferiore ad una Maestrale, specie per la gittata e per la precisione anche contro bersagli difficili. La differenza, grazie anche alle ECM di bordo, è maggiormente visibile contro bersagli difficili come i missili antinave, sia per la difesa aerea che per le ECM. Ma è sicuramente presente anche per il contrasto contro aerei anche di basse prestazioni. Inoltre, a parte le armi più moderne e a maggior gittata, le linee di mira sono più numerose: 4 anziché 3, e con bordata di 3 anziché 2.
La differenza in termini di capacità antiaeree si gioca essenzialmente sul fatto che si sostituiscono i due Doria con il Garibaldi. SE questo avesse già avuto il set completo di Harrier, con 6-8 aerei armati con i missili AMRAAM, allora avremmo sicuramente un progresso. Ma così non era, nell'aprile 1995 (50 anni dopo l'invasione di Okinawa), quando ce n'erano solo 5, di cui 2 biposto senza radar, e tutti quanti ancora senza gli AMRAAM. Solo una limitatissima capacità nominale, con un massimo assoluto di 'ben' 8 missili Sidewinder.
Quindi, a parte le osservazioni qualitative, che cosa si può dire della differenza tra la marina del 1985 e quella del 1995?
Proviamo a dare un valore numerico alla capacità di difesa aerea delle navi italiane, non è la Bibbia ma almeno ce se prova.
2 Audace -----------> 2 Audace modernizzati 40 70
2 Impavido Mod --> 2 De la Penne 40 80
2 Doria ---------------> 1 Garibaldi 60 30
2 Alpino -------------> 2 Maestrale 10 20
__________________________________________________________
150 200
Alpino = 5 (6x76 MMI)
Lupo = 8 (1x127C + 2 Dardo + 1 S.Sparrow)
Maestrale = 10 (1x127C + 2 Dardo + 1 Albatross)
Impavido M = 20 (2x127USA + 4 76 MMI + 1 SM-1MR)
Audace = 20 (2x127C + 4 76 C + 1 SM-1MR)
Doria = 30 (8x 76 MMI + 1 SM-1MR o ER, dato incerto)
Garibaldi = 30 (20+10 per 5 Harrier) (3 Dardo + 2 Albatross)
Audace mod = 35 (1x127C + 4 76SR + 1 SM-1MR + 1 Albatross)
Veneto M = 35 (8x 76 MMI + 3 Dardo + 1 SM-1ER)
De la Penne = 40 (1x127C + 3 76SR + 1 SM-1MR + 1 Albatross)
SOMMA TOTALE: 1985
1 Veneto + 2 Doria + 2 Audace + 2 Impavido + 6 Maestrale + 4 Lupo + 2 Alpino = 277
SOMMA TOTALE: 1995
1 Garibaldi + 1 Veneto + 2 De la Penne + 2 Audace M + 8 Maestrale + 4 Lupo = 327 +14%
Potrebbe andare? Boh, diciamo di sì, via.
Che ne deduciamo?
Senza stare tanto a sottilizzare:
1a fase: intercettazione degli aerei da parte dei missili a lunga gittata e a medio raggio: abbiamo 2 lanciamissili in più per le lunghe distanze (SE sono SM-1ER e non MR, stando al SIPRI degli ER erano stati comprati un numero sufficiente solo per il Veneto...), però dei 4 a medio raggio, 2 sono con i Tartar che hanno una gittata minore e minori capacità degli SM-1MR.
In più non ci sono gli Harrier. Dunque a mio avviso è più o meno simile la capacità di ingaggio: da circa 40 aerei abbattuti dalla combinazione AV-8 + 5 SM-1MR/ER, avremmo diciamo, boh, forse 12 aerei extra abbattuti dalle due piattaforme Doria, ma -10 per gli Harrier, e -2/4 esemplari per i Tartar degli Audace al posto degli SM-1MR.
In tutto, sarebbero un quantitativo probabilmente addirittura inferiore e certo, comparabile rispetto a quello del 1995, con in più la maggiore sicurezza di programmare l'attacco senza essere disturbati dai caccia nemici, per quanto pochi essi siano, restando invincibili finché si resta al di fuori del raggio dei missili.
Dopo di che, l'attacco ravvicinato vedrebbe una difesa basata su un maggior numero di cannoni da 76 MMI, però con soltanto 10 sistemi SAM a corto raggio (e 17 in generale) anziché 18 (e 23 in generale), inoltre i cannoni Dardo sarebbero soltanto 15 sistemi binati, mentre nel 1995 ce ne sono ben 24 solo considerando le fregate e 30 in generale! Quanto ai cannoni di medio calibro, ne abbiamo in tutto 70 contro 38.
Sintesi:
SAM MR/LR: 7 (280 colpi?) vs 5 (200?)
SAM SR: 10 (240) vs 18 (432) = totale SAM 17 x 520 vs 23 x 632 (+30% e +20% rispettivamente)
Cannoni medi: 70 (22 mod) vs 38 (30 mod)
Dardo: 15 vs 30 = 85 cannoni vs 68 (ma quelli moderni: 22+15 = 37 vs 30+30 = 70, MA considerando i Dardo come armi singole anziché binate!)
Harrier: 0 vs 5
Se la difesa a lungo raggio è discutibile, quella a corto raggio è sicuramente migliore nel 1995, la presenza di 30 Dardo anziché 15 è una dimostrazione lampante, così come quella dei missili a corto raggio con 18 sistemi contro 10; l'unico svantaggio sono le artiglierie di medio calibro, ma onestamente non è così determinante, specie se si considera che nel 1995 quelle moderne sono 30 contro 22.
Inoltre, il fatto che gli Audace oltre che con i Tartar, erano senza un vero sistema di combattimento integrato, è un altro problema non indifferente, risolto soltanto con l'ammodernamento di mezza vita delle navi, avvenuto dopo circa 15-18 anni dall'entrata in servizio.
Per cui gli aerei nemici sarebbero certamente assai più temibili e potrebbero colpire con maggiore efficacia e subendo meno perdite. Nell'insieme direi che anziché avere 7 navi su 18 KO, potrebbero essere almeno 9 o 10, ovvero almeno il 50%, e forse sarebbe anche peggio se la difesa aerea leggera non fosse in grado di impedire ai caccia di mitragliare efficacemente le navi nemiche sulle sovrastrutture, il che porta all'impossibilità pratica di contrastare gli aerei nemici quando questi si presentano a causa dei danni alle FCS. Quindi, malgrado l'abbondanza dei cannoni da 76 mm che sono buoni proprio per abbattere aerei di medie prestazioni, sarebbe difficile distruggere i bersagli nemici in maniera sufficientemente efficace per fermarne l'attacco alle navi. Inoltre, i missili SAM sono molto più impressionanti per i piloti di quanto non lo siano i cannoni, gli sbuffi della contraerea sono niente rispetto al lancio di un missile che può scombussolare una formazione che altrimenti passerebbe in uno spazio aereo ostile limitandosi a zig-zagare per non essere un facile bersaglio per la contraerea.