17-12-18
Domanda: Ma perché cazzo stai sempre lì a distruggere navi italiane? Che te frega?
Risposta: Perché non gioco A CLASSIC EPIC BATTLES ;D
Adesso facciamoci del male davvero! Prendiamo tutti i potenti bastimenti di 1a linea italiani, nella modalità 'classica' metà anni '90.
Flotta italiana al completo, seconda metà anni '90, escluso comunque il naviglio di 'seconda linea'. Quindi i due incrociatori, i 4 cacciatorpediniere e le 12 fregate ufficialmente così definite. E' questa che viene affrontata dalla forza aerea nemica, questa misteriosa forza che è apparsa dalle nuvole 'da qualche parte' davanti alla flotta, evocata come un incantesimo di Merlino.
Flotta principale: 2 incrociatori (Veneto e Garibaldi, con tanto di AV-8 Harrier, peraltro considerando i limiti di armamento che questi avevano: circa 30 AMRAAM e un pò di Sidewinder era tutto quel che schieravano all'epoca come AAM); 4 caccia; 12 fregate missilistiche.
Flotta di supporto: 2 navi rifornitrici, 3 da sbarco, 4 pattugliatori Artigliere, 8 corvette Minerva. Queste navi seguono la flotta principale, inviata per un'ipotetica missione di dominio dei mari per preparare l'operazione anfibia successiva. Quest'ultima, però, non è sempre contemplata e infatti in molte delle simulazioni sotto non compare.
Prima di tutto, volete sapere qualcosa di più di quel che un pilota (umano) dovrebbe conoscere dell'Helldiver? Ecco qua un umoristico libretto diistruzioni. Pilot and Beast - What every young pilot should know about the Helldiver
Ah, altre informazioni interessanti: stando alle specifiche tecniche, il potente Helldiver (che oltre che silurante, può essere usato come strafer, aereo ASW, silurante ecc), è tutt'altro che un'anatra seduta quanto a prestazioni. Infatti, la sua velocità massima, armato con una bomba da 1.000 lb interna, è:
261 mph SLM (420 km/h)
285 mph a 5.000 m (458 km/h), max circa 295 mph (475 km/h, senza bombe).
Armamento interno: 2x20 mm con 400 cp complessivi; 2x7,62 mm con 2.000 cp.
Notevole è anche la possibilità di usare carichi eccezionali: internamente è possibile impiegare due bombe AP da 1.000 lb, oppure in posizione semi-esterna una da 2.000 lb HE oppure un siluro; è possibile anche portare due bombe da 500 lb (o anche da 1.000, al limite..) e ben 8 razzi sotto le ali. Chiaramente, questo armamento non è possibile da utilizzare tutto insieme, specialmente se si vuole ancora raggio, quota, velocità e agilità sufficienti. Però, è pur sempre un fatto notevole, che sia possibile portare 2 bombe nel vano porta-bombe. Anzitutto, questo ci dice che con due armi da 500 lb, a parità di peso, puoi sganciare due armi sulla nave-bersaglio. Ogni colpo sarà meno letale, sì, ma raddoppiano e ciascuno di essi è sufficiente per mettere KO una nave, quasi come uno di dimensioni maggiori. Per cui, non è affatto detto che solo perché l'ordigno singolo è usato normalmente, allora sarà possibile usare soltanto una bomba (come nel caso del Dauntless, che portava, invariabilmente, una sola bomba sotto la fusoliera e al limite, due piccoli ordigni sotto le ali). La probabilità di colpire la nave è maggiore, quindi non è disprezzabile usare questa tecnica.
L'alternativa di portare una bomba da 1.000 lb, oppure addirittura 4 da 500 tra fusoliera e ali, è altrettanto notevole, perché uno sgancio del genere può portare un tale sconquasso, da danneggiare quasi sicuramente la nave, anche senza riuscire a colpirla in pieno (una singola arma da 2.000 lb, che esploda diciamo 5-6 metri sott'acqua, con circa 500 kg di TNT internamente, è un 'serious businness' almeno per 30 metri di distanza e forse anche di più, vedesi gli esperimenti di Mitchell che riuscì ad affondare persino delle corazzate con questa tecnica).
Non è chiaro a quale angolazione i razzi siano lanciabili. Forse non molto elevata, diciamo entro 30-40°. Però le bombe vengono lanciate ad un'angolazione ottimale di circa 65-70°, a velocità di 500-600 km/h. Meno inclinato significa meno preciso, di più significa perdere largamente il controllo della rotta sul momento più bello.
Uno dopo l'altro?
Noooo, non esiste proprio. Con tutta la flotta? E quanno finimo? Dopo 15x1000 minuti? (15.000 minuti = 10 giorni!)... voglio dire, ce la possiamo anche fare... ma con pazienza, non c'é alcuna fretta. Tanto abbiamo 7.199 Helldiver, eh!
In alternativa, è possibile usare un metodo più dinamico: aerei che arrivano in sequenza, diciamo uno ogni 5 minuti a voler prendersela comoda, oppure uno ogni minuto o al massimo, ogni 2, se si vuole fare in fretta. Con 1 aereo ogni minuto, sarebbe possibile lanciare 720 aerei in 12 ore, che forse potrebbero eliminare, se non la flotta intera, almeno le sue difese, costringendola a fuggire con le gambe levate. Inizio? Diciamo alle 6 del mattino.
Pensate solo, dopo appena un'ora (7.00), sono arrivati ben 60 aerei (indipendentemente se erano abbattuti o meno i predecessori) e tutti i caccia AV-8 costretti a ritirarsi per rifornirsi, mentre i missili cominciano a partire dalle navi. E poi, quando dopo circa 1 ora (8.00) ritornano, trovano altri 60 aerei che nel frattempo hanno impegnato di brutto le difese, probabilmente portando al consumo del 10% dei missili.
Come è? Non male, no? Dopo 3 ore (9.00) gli Harrier devono rientrare dopo avere assicurato quasi totalmente la difesa della flotta. A quel punto gli aerei ritornano in massa, uno al minuto, e riescono ad impegnare ancora le difese. L'ora successiva tornano ancora gli Harrier (10.00), che hanno il lavoro molto facilitato dal fatto che gli aerei nemici non attaccano in formazione (e se invece attaccassero in formazione, raggruppandosi dopo essere apparsi uno dietro l'altro? Quella sarebbe una faccenda molto più seria!). Ma hanno la metà dei missili e possono soltanto cercare di fermare metà degli avversari, l'altra metà va sotto tiro dei SAM. Alle 10.30 ritornano (4:30h), mentre lo stillicidio continua. Dopo 1 ora tornano, e sono le 11.30, nel mentre però le navi sono state costrette a salassarsi con i SAM tirati a dozzine. Entro mezzogiorno (6h) rientrano ancora ma hanno solo i cannoni e così durano un'altra mezz'ora e poi devono rientrare (gli Harrier che nel frattempo si sono ridotti per varie ragioni, tra cui danni e forse perdite per il tiro difensivo dei velivoli nemici).
Alle ore 13.00 la situazione è la seguente. Gli Harrier hanno tenuto banco per 1+1+0,5+0,5 = 3 ore. Le altre 4 ore hanno visto 240 aerei nemici venire contrastati dai soli missili SAM e occasionalmente, dai cannoni. Questo ha comportato il consumo di circa il 45% dei SAM disponibili.
A quel punto vengono usati soltanto i sistemi di difesa delle navi, e nelle 4 ore successive altri 240 aerei vengono abbattuti, ma siamo già arrivati alle 17.00 e i SAM usati sono circa il 90% del totale.
Altre 2 ore vedono l'impiego dell'artiglieria quasi esclusivamente, con l'esaurimento pressoché totale dei missili SAM, e gli aerei nemici abbattuti di continuo, a decine, con i cannoni, probabilmente anche quelli degli Harrier.
Siamo così alle 19.00. La flotta è 'disarmata' in termini antiaerei, ma il Sole comincia a tramontare. Entro 2 ore non sarà più possibile contare sulla luce del giorno. Così abbiamo che la flotta dovrà continuare a tirare contro gli aerei in avvicinamento raffiche di colpi di vario calibro, ma senza mai essere saturata dall'attacco nemico.
In sostanza, non c'é modo di causare alla flotta, al di là dei consumi di missili e anche di munizioni, perdite significative nell'arco di un giorno. Per fare qualcosa in merito, ci vorrebbe o da aspettare il giorno successivo, oppure utilizzare anche la notte per eseguire gli attacchi, due opzioni possibili, ma che comportano chiaramente la necessità di usare un numero di aerei ben maggiore di quello visto sopra!
Altra cosa, invece, è se gli aerei, una volta apparsi, si uniscono l'uno all'altro e iniziano, piuttosto che missioni individuali, ad attaccare in maniera coordinata in formazione. Non è necessario che siano grosse formazioni. Ma possono essere letali. Pensate un pò cosa accadrebbe in questo senso.
Qui abbiamo gli aerei che viaggiano da distanze di 100 km circa, non è una cosa da poco. Se ne appare uno ogni minuto... in teoria... potrebbero assemblarsi in maniera tale che, per quando arriverà l'ultimo aereo, potrebbero arrivare anche 15-18 aerei in formazione. Questa flotta aerea, che potrebbe essere anche più ridotta, per esempio 3-4 aerei in varie formazioncine, sarebbe molto più temibile. Anzitutto potrebbero difendersi meglio dai caccia e costringerli a sparare o a lanciare i missili da più lontano. Poi potrebbero sopraffare le difese delle navi. Se queste possono reggere diciamo, fino a 6-10 bombardieri in picchiata per le fregate e qualcosa di più per i caccia e gli incrociatori, allora 12-18 aerei potrebbero essere sufficienti per 'bucarle' e mandare in buca alcune 'palle'.
In tal caso, avremmo un miglioramento nettissimo dell'efficacia e penso che, una volta fuori gioco gli Harrier (entro le 13.00 probabilmente), potrebbero volerci solo poche centinaia di aerei per distruggere la flotta italiana. Forse entro le 18, forse entro le 21, ma vincerebbero.
Visto come, in queste condizioni, variando semplicemente le modalità di gioco, si possono ottenere risultati molto differenti? E questo anche senza contare che gli Helldiver, di tutti i tipi, sono circa 7.000, per cui il numero disponibile non è certo il problema maggiore, ma come li si impiega, questo sì.
Per esempio, uno dopo l'altro... come abbiamo detto sopra... oppure.... tutti insieme appassionatamente? (edit 19-12-18)
Uno più uno, più uno, più uno...
Nel caso del rapporto incrementale, la questione non è tanto dissimile. Tenere presente che ogni ondata arriva circa 15 (o 20?) minuti dalla precedente. Ps: gli Harrier sono 8 esemplari (più 4 Sea King) sul Garibaldi, e portano seco 32 AMRAAM (2 ricariche), 48 AIM-9 (3 ricariche), e 24.000 colpi da 25 mm (10 ricariche per aereo). Non so se siano sufficienti, ma 80 AAM e 24k colpi dovrebbero essere quanto basta (e comunque non c'erano più AMRAAM disponibili per gli aerei, ammesso che a metà anni '90 fossero già disponibili).
Le navi sono sempre gagliardamente equipaggiate: 5 l.m. SM-1 con almeno 200 (o 220?) SAM, 18 l.m. Aspide con ben 432 missili. Più 14 cannoni da 127, 24 da 76, 30 armi binate da 40 mm. Qualcuna, forse, da 20 mm.
1a ondata: 1 aereo. Opps, prontamente abbattuto dagli AV-8.
2a ondata: 2 aerei. Abbattuti entrambi dagli AV-8
3a ondata: 3 aerei. Idem. Che te lo dico affà?
4a ondata: 4 aerei. Idem.
5a ondata: 5 aerei. Idem.
6a ondata: 6 aerei. Idem.
7a ondata: 7 aerei. Idem.
8a ondata: 8 aerei. Idem. Ma adesso gli AV-8 devono cominciare a tornare alla nave, visto che hanno fatto già fuori 36 aerei.
9a ondata: 9 aerei. Idem. Ultimi velivoli abbattuti dagli AV-8
10a ondata: 10 aerei. Vengono ancora abbattuti dagli aerei (alcuni dei quali già rientrati in azione), tranne 2 distrutti dai SAM navali.
11a ondata: 11 aerei. Anche questa ondata non è ancora potente a sufficienza. Vengono tutti abbattuti dagli Harrier
12a ondata: 12 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier.
13a ondata: 13 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier. Però a questo punto vengono richiamati ancora, visto che hanno finito le munizioni.
14a ondata: 14 aerei. metà (7) abbattuti dagli Harrier, metà dai SAM a lungo raggio.
15a ondata: 15 aerei. Oramai la flotta è in chiara difficoltà: deve ricorrere ai SAM a lungo raggio, per la prima volta in massa, con 11 kill sui 15 in tutto.
Notare che gli Harrier, con un paio di sortite, hanno complessivamente abbattuto ben 100 aerei con 16 sortite (oltre 6 x sortita!), e altri 20 dai SAM.
16a ondata: 16 aerei. La difesa della flotta ha la maggior parte delle vittorie: 10, mentre gli Harrier, che hanno finito gli AMRAAM, usano per la 3a ondata solo gli AIM-9 e i cannoni. Tra l'altro, ci sono rimasti soltanto 4-5 Harrier ancora capaci di volare e combattere dopo le battaglie precedenti, dove spesso hanno corso troppi rischi per abbattere i target usando i cannoni a distanza ravvicinata. E adesso hanno solo 2 AAM per ciascuno.
17a ondata: 17 aerei. La difesa degli Harrier dà l'ultimo acuto, abbattendo altri 9 aerei, ma 8 vengono distrutti dagli SM e forse Aspide delle navi.
18a ondata: 18 aerei. Gli Harrier, dopo 3 sortite con circa 20 missioni individuali, hanno eliminato 115 bombardieri malgrado avessero solo 80 AAM! Ma adesso sono fuori gioco e solo la metà di essi sono preparati per usare i soli cannoni. Basteranno? Per adesso, però, non c'é verso. Sono solo le difese SAM della flotta che eliminano questi 18 aerei, un pò per volta siamo arrivati a ben 56 kill da parte dei soli SAM (e forse in qualche caso, cannoni).
19a ondata: 19 aerei. Eliminati interamente dai SAM navali.
20a ondata: 20 aerei. 12 abbattuti dai SAM navali, ma 8 dagli ultimi, irriduciibili Harrier.
21a ondata: 21 aerei. tutti abbattuti dai SAM navali.
22a ondata: 22 aerei. 20 eliminati dai SAM a medio e corto raggio, 2 dai cannoni.
23a ondata: 23 aerei. 15 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni, 3 dagli ultimi Harrier (cannonieri)
24a ondata: 24 aerei. 20 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
25a ondata: 25 aerei. 20 eliminati dai SAM, 5 dai cannoni.
26a ondata: 26 aerei. 22 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
27a ondata: 27 aerei. 21 eliminati dai SAM, 6 dai cannoni
Finora, in ben 9 ore di battaglia, le ondate d'attacco giunte in azione hanno accumulato ben 378 aerei. Di questi, ben 126 sono stati colpiti dagli Harrier, che pure sono appena 8 esemplari. Però è immenso il numero di SAM utilizzati: hanno abbattuto ben 227 aerei (come il peso di 500 lb..), il che ha comportato l'uso di circa 260 SAM, di cui circa il 60% a medio-lungo raggio (il che significa che ne hanno lanciati ben 156 circa, su 200-220).
Altri 25 aerei sono stati abbattuti dai cannoni.
28a ondata: 28 aerei, oramai affrontati tutti dai SAM e cannoni (per risparmiare i SAM). La consistenza di queste incursioni genera crescenti preoccupazioni da almeno 10 ondate a questa parte! La difesa a.a. abbatte 22 target con i SAM, e 6 con i cannoni.
29a ondata: 29 aerei, anche questi tutti abbattuti da SAM (21) e cannoni (8)
30a ondata: 30 aerei, eliminati da SAM (21) e cannoni (9)
Fino ad adesso, dei circa 650 SAM disponibili, ne sono stati tirati già la metà. E sono passate... beh se gli aerei arrivano a 400 km/h, 30x0,25 = 7,5 ore. Sennò 10 ore (rischia di farsi buio!). Detto questo, gli Helldiver SBC-4 e 5 arrivavano sui 450 km/h a 5.000 m con bomba da 1.000 lb. A parte questo, le navi, a questo punto, hanno lanciato praticamente tutti i loro SAM a medio e lungo raggio: poniamo che siano 200 disponibili, se già alla 27a ondata erano stati tirati oltre 150 missili, adesso, con queste ultime e più numerose 3 ondate, siamo ad altri 64 aerei abbattuti dai soli SAM e questo comporta probabilmente il lancio di almeno 75-80 SAM. Di questi, circa 40 almeno sono a media gittata. Ne restano quindi, probabilmente tra 10 e 30 in tutte le navi, e quelli utilizzabili sono probabilmente soltanto 10! La difesa aerea d'area, quindi, è finita, prima con i caccia, e poi con i SAM SM-1MR/ER progressivamente messi fuori gioco.
31a ondata: 31 aerei (che palle..), eliminati dai SAM (25) e cannoni (6)
32a ondata: 32 aerei, eliminati tutti dai SAM (23) e cannoni (12). Però, per la prima volta, una FFG è centrata da uno di essi. L'anello si è rotto. L'aumento progressivo di aerei e la diminuzione delle difese, con diverse navi a corto di missili e senza più gli AV-8, non permette una capacità di difesa adeguata.
33a ondata: 33 aerei, eliminati tutti dai SAM (27) e cannoni (6). Però, altre 3 navi vengono messe KO, tutte FFG. Oramai inizia il tracollo chiaro e netto.
34a ondata: 34 aerei, eliminati tuti dai SAM (24) e cannoni (10). Altre 4 FFG e 1 DDG centrati.
35a ondata: 35 aerei, eliminati tutti dai SAM (22) e cannoni (13). Altre 2 FFG, 2 DDG e 1 CVG centrati (il Garibaldi)
36a ondata: 36 aerei, eliminati dai SAM (8) e cannoni (8). Altre 2 FFG, 1 DDG e 1 CVG centrati (il Veneto).
Se è andata così, allora abbiamo un totale di 666 (sei-sei-sei) aerei. Sono più dei SAM disponibili sulle navi, questo è sicuro (max 220+432 = 632-652). 126 aerei abbattuti dai caccia, altri 103 dai cannoni, 20 (almeno) sopravvissuti, e infine quelli colpiti dai SAM, che sono di gran lunga i più numerosi, dopo l'erosione dei caccia: 417 aerei, pari (nel caso di 632 o 652 missili) ad una Pk di 64-66% di probabilità abbattimento, ergo i 2/3 dei missili disponibili. MA, in realtà, non tutti i missili sono stati lanciati: le ultime incursioni hanno infatti trovato soltanto i SAM Aspide delle navi italiane, perché gli SM erano stati tutti lanciati. A questo punto, per le navi italiane, c'erano soltanto gli Aspide, ma con tutti i bombardieri in formazione d'attacco da alta quota (6.000 e passa metri), queste armi non hanno avuto modo di essere utilizzate e le ondate d'attacco si sono portate sotto alle navi armate con gli Aspide, prima che questi potessero lanciarli tutti. E' verosimile che gli Aspide siano stati lanciati solo al 90% per i CGV (Garibaldi, 44 su 48 missili = - 4); all'80% circa per i DDG (77 su 96 = -19); e le fregate FFG Lupo e Maestrale, in tutto, hanno potuto lanciare soltanto il 75% dei loro missili (230 su 288 missili = -58), totalizzando un valore di -81 Aspide, armi molto preziose. In tutto, dovrebbero essere stati tirati circa 652-81 = 571 missili, quindi 417 aerei distrutti significano il 73% di successi effettivi, quindi più che 2 su 3 sarebbero 3 su 4. Non è chiaro nemmeno se tutti gli SM siano stati tirati: i lanci continui possono causare avarie e non sarebbe impossibile se l'ambiguità di 220 o 200 missili (a seconda se sono presenti gli ASROC sul Veneto) sarebbero risolti per 200 semplicemente considerando un'avaria che impedisca di lanciare gli ultimi 20 (ad una o più navi). Totale, in tal caso: 76% Pk. Direi che ci siamo, più o meno, anche perché può essere che diversi aerei siano stati alla fine ingaggiati contemporaneamente da più missili, provenienti da una o più navi. (edit 19-12-18)
1+2+4 ecc ecc... (modalità scacchiera)
Arriva un primo aereo: abbattuto prontamente dagli Harrier in CAP, probabilmente con il cannone.
Arriva la seconda incursione, con due aerei: anch'essi abbattuti presumibilmente dagli Harrier, usando forse i Sidewinder. Non è certo un problema eliminare questi pochi bersagli.Però è solo l'inizio...
Arriva la terza incursione: 4 aerei. Non sono molti, ma è il rapporto incrementale che diventa abbastanza evidente anche se un pò negato al riguardo, almeno sulle prime. Sarà un caso? Boh. Vengono tutti abbattuti dai caccia Harrier.
Arriva la quarta incursione: 8 aerei. A quel punto è chiaro che c'é un rapporto incrementale, cosa che molti a bordo delle navi sospettavano dall'incursione precedente. MA a questo punto è un fatto chiaro e netto, tre indizi fanno una prova, no? Comunque, gli Harrier li abbattono tutti. Siccome hanno il brutto vizio di rispondere al fuoco con le mitragliere dorsali (e se possono, anche quelle frontali), gli aerei si tengono a distanza e usano prevalentemente o esclusivamente, i Sidewinder.
Arriva però, subito dopo, la quinta ondata, e indovinate: sono 16 aerei. Sedici. Sono tanti. Gli Harrier in aria sono già tutti e 8 e non si fanno intimidire, li abbattono uno dietro l'altro, totalizzando 31 vittorie, assieme forse anche alla contraerea delle navi, visto che gli aerei pare che appaiano a circa 100 km di distanza, forse anche meno, per cui sono solo a metà del raggio d'azione dei missili delle navi. Tanto la direzione è sempre la stessa, e gli Harrier potranno sicuramente abbattere in media 4 aerei a testa.
A quel punto arriva la sesta ondata: sono ben 32 aerei. Trentadue. Gli Harrier si fanno in quattro per riuscire ad eliminarli, ma stavolta devono anche lasciare un pò di spazio alla difesa delle navi, che lanciano diversi missili, forse dieci (una salva intera delle 5 navi antiaerei?). Ad ogni modo, gli Harrier hanno fatto il grosso del lavoro, con 32 missili e 8 cannoni con 2.400 colpi, hanno sicuramente abbattuto la maggior parte dei 63 aerei nemici eliminati, subendo peraltro anche qualche velivolo danneggiato o abbattuto perché per avvicinarsi tirando con il cannone hanno subito anche il fuoco di risposta dagli aerei nemici, rivelatisi tutt'altro che bersagli immobili. Probabilmente hanno complessivamente abbattuto circa 25 aerei nemici con 32 missili, e ne hanno abbattuti almeno altri 20 con i cannoni, per cui è inevitabile subire in queste battaglie ravvicinate, anche qualche risposta, specie in battaglie con avversari numerosi. Basti vedere la fatica che dovette fare il Sea Harrier per abbattere il Pucarà quel giorno alle Faklands.
Però nemmeno questa ondata è passata. Adesso tocca al resto della gang farsi vedere.
Arriva la settima ondata, e indovinate: 64 aerei. SESSANTAQUATTRO. Sono tanti! E gli Harrier stanno tornando indietro a rifornirsi e riarmarsi prima che sia troppo tardi, per cui non ci si può far più conto almeno per adesso. Gli aerei vengono peraltro ingaggiati dalle 5 navi missilistiche a lungo raggio italiane, che tirano sui sessanta SAM e ottengono sulle 50 vittorie. Come il tiro a segno, ma una dozzina dei 40 SAM disponibili per ciascuna nave vengono così mediamente tirati. A quel punto vengono sotto gli ultimi aerei, del tutto insensibili alla paura, visto che in effetti sono una sorta di robot. Attaccano la linea esterna delle navi e queste sparano anche con gli Aspide mentre scendono giù da circa 7.000 metri di quota, ingaggiandoli essenzialmente quando sono sotto quota 6.000 metri e circa 40 secondi, forse meno, allo sgancio delle armi. In poco tempo, decine di proiettili e molti missili vengono lanciati, con il risultato di abbattere la formazione nemica, che cerca di attaccare le fregate esterne. Ma il tiro incrociato consente alle navi italiane di proteggersi reciprocamente e così soltanto una o forse due fregate vengono danneggiate in maniera leggera, presumibilmente da schegge o mitragliamenti, mentre i bombardieri (Helldiver o forse i più lenti ma più agili Dauntless) vengono abbattuti uno dopo l'altro e mancano i loro bersagli anche con qualche bomba che arrivano a tirargli contro.
NOTARE BENE: grazie ai datalink, è possibile che ciascuna nave venga informata dei velivoli nemici anche quando essi sono nel suo cono del silenzio. Ma non è chiaro se questo basti anche per eseguire il puntamento delle armi su dati delle altre navi, c'é una notevole differenza, ovviamente, tra le due cose (l'AEGIS, per esempio, pare che sia capace di fare anche questo, ma è l'AEGIS, non certo una Maestrale). Inoltre, se le navi sono troppo vicine, gli aerei ad alta quota saranno comunque fuori dal campo visivo, ma se si sparpagliano troppo allora saranno troppo poco dense come difesa, rendendo difficile la copertura reciproca con le artiglierie, se non anche con i missili a più corto raggio. Un grosso problema!
A quel punto, però, non si può certo pensare che i rischi siano finiti: arriva infatti la fatidica ottava ondata: sono ben 128 aerei. CENTOVENTOTTO(!!!)
Gli Harrier sono ancora fermi a rifornirsi e non possono partecipare alla difesa, e con così tanti nemici in giro non c'é molto da fare in ogni caso. Tocca alle navi più potenti lanciare le loro possenti tele-armi ancora una volta, tirano circa sessanta missili e distruggono circa cinquanta incursori. Ma il problema è che ce ne sono ancora circa ottanta, ovvero il 25% circa in più dell'intera formazione che ha attaccato prima. Ci sarebbero voluti gli Harrier, ma non ci sono.
A quel punto gli aerei nemici attaccano. Si ripartiscono in formazioni di circa 12 aerei l'una e danno l'assalto all'anello esterno della formazione navale italiana. 4 attaccano le fregate, e 2 altre squadriglie attaccano i cacciatorpediniere, in maniera molto metodica. Le fregate sono ovviamente più vulnerabili: tutte e 4 vengono colpite. Una viene centrata da una 'sola' bomba, ma i danni da 200 kg di TNT sono tali, che deve lasciare la formazione in fiamme, inoltre altri near miss sono incassati dallo scafo tanto da causare gravi avarie e infiltrazioni d'acqua. Non corre per ora il rischio di affondare, ma comunque bene non sta. Le altre tre fregate, invece, sono tutte centrate da due a quattro bombe l'una, più i near miss e addirittura qualche aereo abbattuto che cade contro le navi (talvolta succede negli attacchi in picchiata). La catastrofe per queste unità è certa: sono tutte immobilizzate con incendi gravissimi ed esplosioni secondarie. Una ha il deposito siluri pesanti esploso a poppa, con conseguenze disastrose già da sé, più una bomba a segno a mezza nave, un'altra ha l'esplosione del deposito da 127 di prua, colpito da una delle quattro bombe che complessivamente vanno a segno. L'ultima delle tre non ha grosse esplosioni a bordo, però quando in uno scafo di 122 metri hai un deposito di munizioni da 127 mm + quello di pronto impiego, altri due di pronto impiego più presumibilmente uno centrale da 40, uno di siluri leggeri(e armi per elicotteri varie), uno di siluri pesanti, uno di missili SAM e uno di razzi che possono essere sistemi ECM ma anche esplosivi, e poi 4 missili antinave ad alto potenziale sparsi per le sovrastrutture, più i siluri, razzi e i missili SAM già pronti al tiro (contateli: sono non meno di 19 locazioni differenti... una ogni 6,5 metri di lunghezza!), c'é poco che puoi fare per evitare di far scoppiare qualcosa, più che una nave, è un campo minato e mediamente c'é 'qualcosa' entro il raggio d'esplosione di un'arma da 1.000 libbre... Ma le tre bombe che la colpiscono la mettono fuori uso e la 'accendono' per le fiamme che prontamente si sviluppano a bordo, finendo per distruggerla (oltretutto le sovrastrutture, a differenza delle Lupo, sono in alluminio).
Una Maestrale colpita ma non distrutta è quella centrata sì da una bomba, ma una soltanto, che la centra a mezza nave circa, ma a parte l'incendio e la messa fuori uso di una sala macchine, almeno non causa esplosioni apprezzabili, anche se è costretta ad allontanarsi dalla formazione.
Anche i cacciatorpediniere sono attaccati, ma solo uno dei due viene colpito: l'altro, un De la Penne, riesce a cavarsela con pochi o nessun danno, ma il suo gemello non se la passa altrettanto bene, con una bomba che esplode proprio a prua, davanti al pezzo da 127, squarciando il 'naso' dello scafo, ma fortunatamente senza far esplodere le munizioni, forse grazie alle corazze protettive per i depositi. Però deve abbandonare la formazione anch'esso, essendo impossibile continuare la manovra ad alta velocità del resto delle navi, con quei danni alla prua che si ritrova. Peraltro non sono i soli: un altro colpo è arrivato nella zona poppiera, a quanto pare un aereo, non si sa se con la bomba o meno, si è schiantato sulla sovrastruttura poppiera, causando un vasto incendio e distruzioni, e mettendo fuori uso il lanciamissili SM-1 poppiero, che ha ancora al suo interno almeno 15-20 missili, una percentuale non trascurabile dei 200 complessivamente disponibili in origine. Almeno altri 120, più probabilmente almeno 130, sono stati lanciati, totalizzando già così i 2/3, ma con quelli non più disponibili siamo a quasi 3/4 del totale. Male, molto male.
Come azione è andata piuttosto bene per gli attaccanti, che hanno eliminato 3 navi, più due fuori uso, su di un totale di diciotto, il che significa quasi un terzo della formazione, con un sesto distrutto definitivamente.
Poi arriva la terrificante nona ondata: 256 aerei. DUECENTOCINQUANTASEI!!!!
Il Garibaldi, che non è stato colpito, lancia i suoi caccia ancora una volta: sono però soltanto 6 aerei, sempre caricati con 4 AAM l'uno. Si è trattato di rifornirli, dotarli di due nuovi Sidewinder e di due AMRAAM, oltre che di 300 colpi da 25 mm per ciascun velivolo. Può essere anche che gli ultimi 4 AMRAAM ancora disponibili li abbiano montati ma è difficile, su due aerei. Ma in ogni caso, non fa una gran differenza.
Il gigantesco stormo aereo si avvicina e gli Harrier lo attaccano, abbattendo circa 30 velivoli nemici in qualche minuto, ma dovendo poi ritirarsi dopo avere finito munizioni e missili, probabilmente anche incassato proiettili.
A quel punto quasi 230 aerei arrivano ancora vicino alle navi. Le 4 missilistiche più grosse lanciano le loro armi, praticamente le ultime che hanno disponibili, e circa 50 missili vengono usati complessivamente, abbattendo circa 40 aerei nemici.
Questo però, fa sì che circa 180 e oltre si dirigano malgrado tutto, ancora in zona d'attacco, specie se sono Helldiver (meno efficaci in agilità dei Dauntless, ma oltre ad essere più veloci e più armati, sono anche capaci di tangenze maggiori, il che significa stare più facilmente fuori dal raggio di tiro delle navi italiane con gli Aspide e anche i cannoni da 76 e 127 mm, finché non si comincia la manovra d'attacco).
Anche stavolta si dispongono come prima, attaccando in formazioni di circa 12 aerei l'una (forse 3 colonne di 4 o 4 di tre, più o meno in simultanea) ogni nave. Cinque formazioni attaccano le navi della flotta interna, quelle rimaste, ovvero i tre cacciatorpediniere e i due incrociatori.
L'attacco ha successo: entrambi gli Audace sono colpiti dalle bombe, con 3-4 ordigni a testa. Il Veneto, con lo sbarramento antiaereo che riesce a fare con tutti quei cannoni, ha comunque subito una singola bomba a segno nella sovrastruttura, con un gruppo di due cannoni e un radar KO, così come anche uno dei Dardo (non è chiaro se con il relativo radar), con gravi danni e incendi in ogni caso. Il Garibaldi è stato colpito in pieno da una bomba nell'hangar e da un aereo sempre nell'hangar, non è chiaro se con la bomba, in entrambi i casi sono fioccati i near miss che hanno danneggiato lo scafo e le parti interne. Entrambe le navi sono praticamente KO e quindi è necessario lasciare perdere la loro missione, per rientrare alla base il prima possibile.
Il De la Penne, valorosamente, riesce a respingere anche quest'attacco, subendo solo qualche danno.
Ma non è una consolazione. Oltretutto gli aerei nemici hanno colpito le fregate: ne restavano otto, e ne hanno attaccato quattro, forse le ultime quattro Maestrale in linea, almeno idealmente, ma più probabilmente tre Maestrale e una delle Lupo. In ogni caso sono riusciti a distruggerle o metterle fuori uso tutte quante, con un numero di bombe da due a quattro per ciascuna nave, abbastanza per eliminarle.
Adesso, dopo nove formazioni di questo tipo, totale circa 108 aerei, ne restano in aria circa ottanta, sufficienti per almeno una mezza dozzina di formazioni.
Ma chi attaccare? A quel punto, ci sono rimaste 4 fregate e un caccia indenne, e i due incrociatori, importanti ma entrambi palesemente e gravemente danneggiati. Attaccare le navi di scorta sarebbe stato il colpo definitivo, ma tanto vale attaccare quelle più importanti, e così fanno. Una dopo l'altra, tre formazioni si gettano sulle navi più importanti.
Il De la Penne, che ha avuto finora fortuna, è uno dei bersagli.
Ma gli altri due sono gli incrociatori. Il Veneto, malgrado sia un vulcano in eruzione quando spara, è gravemente danneggiato anche se ha perso una parte non determinante della sua contraerea. Nonostante questo, non riesce ad impedire agli aerei nemici di farsi sotto, ora che ha finito i missili SM-1 e che ha circa un quarto delle artiglierie fuori uso. La dozzina di aerei, che altrimenti il Veneto si sarebbe magnato, scende giù arrembante e centra la nave con almeno 4 bombe, malgrado che uno o due aerei nemici siano stati abbattuti e qualche altro danneggiato dal tiro difensivo anche in quest'occasione. Il primo quartetto è pressoché annientato, ma il secondo mette a segno una bomba e peggio ancora, l'indisturbato terzo quartetto riesce a lanciare a segno tre bombe in pieno centro, due nelle sovrastrutture e una nell'hangar poppiero, trasformando la vecchia nave in una fornace.
Il Garibaldi non è più fortunato. Delle sue 3 centrali Dardo soltanto una funziona ancora, e questa assieme ai due Dardo di prua affrontano la dozzina di aerei in avvicinamento. Ma non basta nemmeno in questo caso. La nave viene centrata con grande precisione. Del resto, un rettangolo di circa 180 x 25 metri non è facile da mancare per un bombardiere in picchiata. Il risultato sono almeno 4 bombe a segno anche su questa nave, incendiandola in maniera micidiale e decisiva.
Il De la Penne è l'ultimo della lista: ha cercato di difendersi al meglio, ma non può fare molto stavolta, dopo avere respinto già in parte la prima incursione di 32 aerei, poi la seconda di 64, e avere contenuto almeno un pò quella di 128, infine evitando anche la prima ondata di quella da 256. Ma la fortuna non poteva assisterlo sempre. E la fortuna finisce quando uno dei Super Rapido, quello poppiero, a forza di sparare si inceppa per surriscaldamento o forse finisce le munizioni. Il risultato è che un bombardiere, appena appena ingaggiato, vola libero verso la nave e la colpisce in pieno mettendo a segno la sua bomba da mille libbre, a cui segue anche una seconda bomba di un altro aereo superstite al tuffo. E' probabile che il De la Penne avesse finito i missili Aspide, cosa molto probabile se aveva soltanto quelli del deposito e non anche quelli pronti al lancio che avrebbe dato altri 8 disponibili, mentre i missili SM-1 erano a quel punto quasi sicuramente finiti. A quel punto è probabile che il De la Penne avesse solo i cannoni disponibili, con l'Aspide che anche se non avesse finito le armi era impegnato probabilmente a ricaricarle.
Così la nave è messa fuori uso, largamente compromessa nella sua capacità difensiva.
Ma in quota restano ancora circa 36 bombardieri. Che fanno? Si lanciano anche loro contro le navi. Un quartetto attacca ciascuna delle navi interne già viste in azione.
Il Veneto viene centrato da almeno un paio di bombe, il Garibaldi da altre due pure esso, mentre il De la Penne abbatte ancora una volta un aereo, ma non può impedire che una bomba lo centri per la terza volta almeno, mettendolo largamente fuori uso.
Visti i risultati gli altri 24 aerei attaccano le altre navi importanti. Dodici attaccano l'altro De la Penne, riuscendo a centrarlo con altre 3 bombe e mettendolo fuori uso malgrado l'abbattimento di almeno due aerei da parte di questa nave, probabilmente con i Super Rapido visto che quasi tutte le armi antiaeree di altro tipo erano fuori uso in quel momento.
Infine, circa 12 aerei hanno ancora reiterato gli attacchi sulle navi principali, centrando il De la Penne e i due incrociatori con almeno 2 bombe a testa, provocandone il certo affondamento.
Inoltre, a bassa quota c'erano ancora tanti aerei, che mitragliavano le navi con tutte le armi che avevano. Meno male che non possedevano razzi oppure piccole bombe, sarebbero stati letali. Qualcuno, colpito dal tiro delle navi, specie delle fregate, si schianta sulle navi stesse.
C'erano circa 180 aerei sulla verticale delle navi, e la fine della picchiata ha visto anche l'abbattimento di diverse decine di questi. Fino a quel punto hanno eseguito circa 15 assalti, prima 9 di cui 5 contro caccia e incrociatori e 4 contro le fregate, e poi 3 contro gli incrociatori e i caccia, poi 1 contro incrociatori e caccia, 1 contro un caccia già danneggiato e infine 1 contro i tre incrociatori e caccia già attaccati due volte in quella stessa ondata! Incredibile.
Per questo il De la Penne è stato centrato prima da 0, poi da 2, poi da 2 bombe, poi da altre 3 bombe. Notare che il De la Penne aveva già partecipato a respingere la formazione di 32 aerei, poi quella da 64, poi quella da 128, poi ha prima contrastato quella da 256 e poi ha respinto la prima ondata d'attacco, prima di essere colpito; eppure è stato capace di abbattere un altro aereo, e solo l'ultima ondata ha distrutto il valoroso cacciatorpediniere.
Probabilmente, dei circa 180 aerei, circa 100 sono ancora in giro dopo l'attacco (forse anche 120-130, le fregate non hanno abbattuto più di 3-4 aerei l'una prima di essere sopraffatte, gli incrociatori e i caccia hanno probabilmente eliminato almeno 6 aerei a testa, il che significherebbe che 8x4 più 5x6 = circa 80 aerei).
Questo centinaio di 'insetti' ha continuato ad attaccare e a sparare contro le navi, alle volte mitragliandole in gruppi di 6-10 aerei contemporaneamente, crivellando le sovrastrutture e i sistemi di controllo del tiro, nonché mirando a causare esplosioni nelle numerose armi, cannoni, lanciasiluri, lanciarazzi e lanciamissili, disseminate sulla superficie delle navi.
La flotta è sconfitta, a questo punto l'ottava incursione è stata determinante.
Se si vuole distruggere tutto quanto sia ancora a galla, arriva la nonna incursione, con ben 512 velivoli. Niente da fare. Futile anche raccontarla.
1a ondata (1): niente (intercettazione dai caccia)
2a ondata (2): niente
3a ondata (4): niente
4a ondata (8): niente
5a ondata (16): niente
6a ondata (32): niente (inizio contrasto con i SAM navali)
7a ondata (64): 4 FFG e un DDG
8a ondata: 4 FFG, 3 DDG e 2 CVG
Mille frecce in picchiata
Tanti anni fa, c'era un cartone animato giapponese, abbreviato anime (no, non il plurale di anima), Baldios. Uno dei più eleganti tra le tante, ottime animazioni del Sol Levante. In un episodio c'era un'arma infallibile che il nemico invasore aveva tirato fuori contro i difensori della Terra: una flotta di 5.000 (cinquemila!) dischi volanti, quelli strani, a forma romboidale, lucenti e che quando esplodevano sembravano una sfera di cristallo frantumata. Era un dannato problema affrontarli tutti, che a confronto i minidischi di Vega erano quattro gatti. Bene, chiarita l'origine dell'inspirazione (in aggiunta alle mega-astronavi di Indipendence Day, con la loro massiccia e inesorabile sagoma che nessuna difesa terrestre scalfiva), andiamo all'esempio successivo a quello 'costruttivo'.
Nel quarto caso abbiamo circa 1.000 bombardieri (o mille precisi oppure per esempio, 1.024), i quali, tutti assieme, in un'unica comoda soluzione, attaccano le 18 navi della gagliarda flotta italica.
8 Harrier, decollati o già in CAP (i bombardieri appaiono a circa 100 km dalla formazione navale) li contrastano e ne abbattono circa 50. I missili SAM abbattono altri 50 aerei circa, ma a quel punto circa 900 sono ancora lì, sulla testa delle navi, sono circa 50 per ciascuna di esse!!!
L'attacco viene fatto in formazioni di 12 aerei, che sono forse le migliori, abbastanza numerose da saturare le difese, e al contempo abbastanza agili ed 'economiche', per essere manovrate al meglio e per non sprecare troppe bombe su di un bersaglio già 'domato' e quindi da attaccare in maniera meno intensa. Non avrebbe senso buttare 50 bombardieri subito su una certa nave, sarebbe un successo certo quasi al 100% ma sarebbe davvero necessario, specie se poi si volesse attaccare anche la flotta di supporto che segue queste navi?
Il risultato è che i bombardieri attaccano le navi, tutte quante, con formazioni di circa 12 aerei. 12x18 = 216 bombardieri. Non male...
Il risultato della prima ondata d'attacco è micidiale. 6 fregate sono fuori uso, il 50% del totale. Dei cacciatorpediniere, uno è stato messo fuori uso, ovvero il 25%. Degli incrociatori, uno è stato danneggiato seriamente, il Veneto per la precisione, ma è ancora in grado di combattere.
Già quest'azione ha fatto sì che di 18 navi, soltanto 11 siano ancora bersagli validi, quindi quasi 1/3 sono sparite.
A quel punto vengono giù altre 11 formazioni da 12 aerei l'una, per attaccare le navi indenni o anche danneggiate (diverse altre navi, oltre il Veneto, erano sicuramente danneggiate almeno leggermente).
Il risultato è anche stavolta buono: 4 delle 6 fregate, ancora una volta incapaci di tenere testa ad una minaccia così numerosa, vengono eliminate, lasciando soltanto due fortunate superstiti, che a forza di sparare e manovrare ad alta velocità sono riuscite ad evitare il peggio e se la sono cavata con danni lievi o nulli. Però sono le uniche 2 su 12 navi originali!
Le altre 5 formazioni sono riuscite a far danni enormi anche alle navi maggiori. Hanno centrato ancora il Veneto, che aveva una difesa menomata, con altre 3 bombe in aggiunta a quella già entrata in buca. Il Garibaldi, non ancora colpito prima, recepisce un colpo a in pieno, che mette praticamente fuori uso l'intero sistema difensivo della nave, a causa della messa offline dei radar di ricerca aerea dell'isola, appena avanti la quale è avvenuta l'esplosione. E' solo una cosa temporanea, però è quel momento in cui si fa la differenza, come a Midway per esempio, o alle Falklands.
Per giunta, nell'attacco ai cacciatorpediniere, l'ultimo degli Audace viene eliminato con quest'ondata di assalitori, e così uno dei due De la Penne che viene danneggiato, ma è ancora capace di combattere.
A quel punto, viene fuori l'ultima ondata d'attacco, risolutiva. Restano soltanto 6 bersagli validi: le due fregate, i due caccia De la Penne (uno dei quali danneggiato da una bomba a prua e da diversi near miss) e i due incrociatori, entrambi gravemente danneggiati.
Così vanno giù altre 6 formazioni di 12 aerei l'una, che si staccano da quella specie di stormo di cavallette che vola sopra la flotta, come un'astronave di Indipendence Day, lento ma inesorabile, e senza stavolta punti deboli. Abbassandosi con una forte picchiata, affondano entrambe le fregate con almeno 5 bombe a segno complessive (sono quasi certamente delle Lupo), mentre i due cacciatorpediniere non sono stati meno sfortunati. Quello danneggiato è stato centrato ancora, mentre spara quasi di continuo con i cannoni. Così cominciano a incepparsi, oppure finiscono proprio le munizioni, perché le ondate d'attacco non è che si stacchino ogni mezz'ora, vengono giù ogni minuto o due, quello che serve tanto per vedere se l'attacco ha avuto o meno successo. Due-tre centri su navi di media grandezza sono un successo certo, per esempio, 3-4 su navi più grosse ne sono l'equivalente.
Infine, quindi, vengono attaccati i vascelli interni: il Garibaldi, probabilmente attaccato da circa 20 aerei in mitragliamento da varie direzioni, è affondato da quest'attacco con altre 5 bombe a segno, il Veneto, anch'esso probabilmente mitragliato da un numero elevato di aerei, segue con altre 4 bombe in pieno, il De la Penne, pure attaccato da diversi bombardieri (probabilmente, diciamo) subisce altri 3 centri pieni. Praticamente è finita lì.
1a ondata: 12 x 18 = 216 aerei = 6 fregate (su 12) e 1 CT (su 4) KO, più danni seri (1 bomba) per uno dei due incrociatori. = 7 su 18. Aerei superstiti: forse 132.
2a ondata: 12x11 = 132 aerei = 4 fregate (su 6) e 1 CT (su 3) KO, 2 centri su di un CT, altri 3 centri sul Veneto e 1 sul Garibaldi. = 5 su 11 + 3 navi colpite. Aerei superstiti: forse 80 (212)
3a ondata: 12x6 = 72 aerei = 2 fregate (su 2) con 5 bombe complessive, 2 CT (entrambi con 3 bombe a segno), 2 incrociatori = 6 su 6.
Totale: ben 420 aerei con 35 formazioni d'attacco in 3 ondate. E ne restano altri 450-480 circa. Inoltre la maggior parte dei 420 aerei scesi, probabilmente sugli 80 aerei dalle fregate (attaccate 20 volte, 3-4 kill per attacco, 1-2 con gli Aspide, 1-2 con il Compatto e 1-2 con il Dardo, ma non tutti assieme), 50 contro i CT (attaccati 7 volte, una mezza dozzina di kill per attacco?), 30 contro gli incrociatori (attaccati 5 volte, almeno quando erano ancora capaci di difendersi), totale circa 160 perdite su circa 420 aerei. Questo significa che esistono ancora circa 260 aerei, circa 250 forse, ancora in azione. E questi mitragliano tutte le navi che trovano, già la prima ondata di ben 216 aerei ha ottenuto un totale di perdite probabile di 48+24+12 = 84 aerei su 216, ne restano sui 132 alcuni anche danneggiati. Degli 84 aerei abbattuti è facile che almeno un 10% (8?) sia andato a schiantarsi contro una nave, probabilmente su circa una mezza dozzina delle stesse, che non è poco visto che in tutto ufficialmente hanno messo fuori uso 7 navi! Questo significa che oltre a circa 12+3+1 bombe = 16 in tutto, hanno messo 'a segno' anche 8 aerei, forse 9. Non male. Non è detto che siano andati 'a segno' contro le navi bombardate con successo, ma questo non fa altro che estendere i danni anche oltre queste ultime, indebolendo ancora la formazione. Oltretutto non è chiaro se abbiano o meno avuto a bordo anche la bomba, che si assume esploda, al momento dell'impatto.
Questi 132 aerei farebbero un casino d'inferno tra voli di uscita e richiamo, sfrecciando tra le navi della formazione rimaste, e questo già sovraccarica il sistema di controllo del tiro delle navi, comunque sia pressoché accecate dal semplice numero dei target, visto che difficilmente i radar navali di queste unità saranno in grado di vedere mille bersagli contemporaneamente, men che mai i radar che si occupano di designazione dei target ai sistemi antiaerei. Ma purtroppo su questo discorso non abbiamo dati, peraltro è chiaro che almeno i radar a lungo raggio possano seguire almeno alcune centinaia di bersagli per volta, e qui sono probabilmente ecceduti dal totale. I radar a medio raggio forse difficilmente superano i 100 target tracciabili per volta. Perché dovrebbero, del resto?
E poi questi 132 aerei avrebbero almeno 264 mitragliatrici per sparare contro le navi, quindi non sarebbero solo una 'distrazione'. Se una mezza dozzina di questi arriva lungo una nave e la mitraglia, potrebbe mettere fuori uso diversi sistemi antiaerei proprio sul più bello, rendendo impossibile alla nave difendersi dalle ondate di bombardieri. Quest'effetto non è chiaramente osservato qui, in questa simulazione ma in realtà potrebbe essere estremamente pericoloso per le navi stesse, che si troverebbero circa 12 aerei nemici ancora capaci di combattere per ciascuna di loro. Ergo, 24 mitragliere pesanti.
E con la seconda ondata sarebbe anche peggio: con perdite di circa 24+18+10 = 52 aerei, ovvero altri 80 superstiti che si aggiungono ai 132 precedenti, sempre che non siano ancora di più a causa dell'aiutino che hanno avuto. Ci si immagini, per esempio, una fregata che riesce in qualche modo ad evitare un attacco di 12 aerei, dopo la prima ondata, subendo probabilmente anche mitragliamenti e schegge da colpi vicini, e che, mentre si prepara ad affrontare altri 12 aerei (circa, almeno), si trova attaccata da 6 bombardieri che la mitragliano di lato, e che sono solo la metà di quelli che spetterebbero in media, e che si avvicinano. La nave dovrebbe affrontare il nemico con una potenza di fuoco antiaerea adeguata, e magari è anche attaccata da altri due aerei provenienti da un'altra direzione. Contro questi spara con un Dardo, tanto ci potrebbe essere l'altro (ma se è lo stesso lato da dove vengono gli attaccanti?) ad affrontarlo. Ma se così non fosse, e il Dardo sparasse contro i bombardieri in picchiata, gli altri due arriverebbero indisturbati (a parte forse una mitragliera da 20 mm ad azionamento manuale...), sparando contro le sovrastrutture e mirando sopratutto agli stessi Dardo, ben evidenti con quelle grosse torrette che sparano oltretutto. Probabilmente questo basterebbe a mettere il Dardo fuori uso proprio sul più bello. Ma se il Dardo affrontasse questi aerei, a quel punto non potrebbe ingaggiare gli altri in picchiata.
Naturalmente lo stesso vale per i sei aerei che arrivano mitragliando da fronte. In teoria, meriterebbero da soli tutta l'attenzione possibile di due-tre armi della nave, ma in questo modo la nave sarebbe costretta ad abbandondare il contrasto ai bombardieri. L'unica è di calcolare il rischio abbattendo i bombardieri e lasciandosi mitragliare, se gli attaccanti sono abbastanza lontani. Ma se i velivoli nemici mitragliano la nave indisturbati difficilmente non faranno danni apprezzabili. Se arrivano in tempo, potrebbero mettere fuori uso i radar della nave prima che questi aggancino e abbattano la formazione nemica o almeno le sezioni d'attacco successive, diciamo, alla prima. A 400 km/h ci vuole poco per farcela: sono 1 km ogni 9 secondi, più una gittata fino a 2- 3 km delle mitragliere, per cui in una ventina di secondi degli aerei apparentementemente lontani 4-5 km, lontani abbastanza da non dare fastidio, si porterebbero rapidamente a tiro e comincerebbero a sparare. Potrebbero mettere fuori uso alcuni dei sistemi della nave. Se il cannone da 127 a quel punto apre il fuoco, lascia solo l'Aspide e forse un Dardo a sparare sui bombardieri, troppo poco per fermarli in tempo.
Dopo arrivano altri 80 aerei superstiti e siamo a 212, questo con un totale ancora efficiente di forse appena 6 navi: come dire, passare da 12:1 (132:11), a oltre 35:1 (212:6).
Sul raffreddamento dei cannoni durante le azioni di fuoco, armi simili al pezzo da 76 italiano si comportano così:
AK 176
-This mount has selectable rates of fire of 30, 60 and 120-130 rounds per minute. The highest speed could be achieved by firing a burst of 75 rounds, but afterwards the gun had to cool off for 25 to 30 minutes. This weapon is considered effective against missiles and during trials it consistently shot down Falanga ATGMs (AT-2 Swatter) simulating Harpoon ASMs. On average it took 25 rounds per missile.Uses a monobloc barrel with a casing and a vertical sliding breech block. Automatics are recoil operated. The barrel is sea-water cooled, which is pumped between the casing and barrel at 11.5 fps (3.5 mps).
AK 276
This gun is not water-cooled during the firing, but during breaks between firing sea water was pumped through the barrels. It usually took between two and three minutes to cool the guns.
Quindi anche il tiro dei pezzi da 76 mm non è aggratis. Qualche minuto di raffreddamento gli ci vuole (l'AK-176 ha il manicotto come il 76 OTO, ma ha comunque bisogno di molto tempo per rifarsi dell'aver sparato con i suoi cannoni alla massima potenza di fuoco), e questo è quel che non è disponibile! Inoltre la ricarica del caricatore interno, con circa 80 colpi pesanti ciascuno oltre 12 kg, non è cosa banale nemmeno con personale addestrato.
Se l'SR spara a 120 rpm diciamo 3-4 raffiche da 10 colpi l'una, cosa plausibilissima, non solo ha vuotato quasi la metà del caricatore, ma è anche pesantemente surriscaldato. Se dopo 1-2 minuti deve sparare ancora, con modalità simili, è facile che non solo le munizioni non siano state ancora ricaricate (certo non dopo 1 minuto, a meno che non ci sia una formazione da guinness), ma che la canna comunque sia non sia ancora del tutto fredda, e se si mette a sparare ancora allo stesso modo può essere che già alla seconda raffica da 10 colpi (circa 5 secondi), sia soggetto a surriscaldamento e ad eventuali inceppamenti. Anche se non fosse scontato, non è affatto da escludere. E se poi arriva la terza ondata... allora sò cazzi. Oltretutto a quel punto rischia di finire davvero le munizioni.
E gli altri aerei? Con 450 bombardieri (e forse anche 500), sarebbe possibile a quel punto attaccare anche la formazione di supporto, con 4 pattugliatori di squadra, 8 corvette, 2 rifornitori e 3 navi da sbarco, totale circa 18 altre navi. Ma con 450 aerei da bombardamento non c'é problema, sono circa 25 per nave.
Inoltre, la massa di queste navi è poco difesa. A parte i 4 pattugliatori che sono praticamente delle Lupo, per il resto le altre navi sono 8 corvette che hanno un armamento nettamente inferiore seppur ancora con missili disponibili, ma senza CIWS e senza cannone di grosso calibro, mentre il 76 mm non è un SR ma un semplice Compatto. Molto più vulnerabili.
Ma mai quanto le altre: le 3 navi da sbarco e le due da rifornimento sono provviste giusto di un cannone e qualche mitragliera ad azionamento manuale. Al dunque, ben poco potrebbero fare contro l'attacco di così tanti aerei, capaci di lanciare almeno due attacchi con 12 aerei l'uno contro ciascuna nave, quando per eliminare le navi da sbarco e quelle da rifornimento, 5 su 18, potrebbero bastarne la metà (di 12!), mentre le corvette potrebbero essere appena meglio.
Con 6x5 + 12x8 + 24x4 = 222 aerei, la metà scarsa degli almeno 450 disponibili. Con oltre 200 aerei ancora disponibili per un secondo attacco, non ci sarebbero molti problemi ad eliminare anche tutte queste navi eventualmente superstiti o non abbastanza danneggiate. I bombardieri in picchiata, quando non sufficientemente contrastati o contromanovrati, possono mettere a segno anche l'80% delle bombe, la sorte dei due incrociatori inglesi e della portaerei Hermes, nel 1942, parla chiaro al riguardo.
Domanda: Ma perché cazzo stai sempre lì a distruggere navi italiane? Che te frega?
Risposta: Perché non gioco A CLASSIC EPIC BATTLES ;D
Adesso facciamoci del male davvero! Prendiamo tutti i potenti bastimenti di 1a linea italiani, nella modalità 'classica' metà anni '90.
Flotta italiana al completo, seconda metà anni '90, escluso comunque il naviglio di 'seconda linea'. Quindi i due incrociatori, i 4 cacciatorpediniere e le 12 fregate ufficialmente così definite. E' questa che viene affrontata dalla forza aerea nemica, questa misteriosa forza che è apparsa dalle nuvole 'da qualche parte' davanti alla flotta, evocata come un incantesimo di Merlino.
Flotta principale: 2 incrociatori (Veneto e Garibaldi, con tanto di AV-8 Harrier, peraltro considerando i limiti di armamento che questi avevano: circa 30 AMRAAM e un pò di Sidewinder era tutto quel che schieravano all'epoca come AAM); 4 caccia; 12 fregate missilistiche.
Flotta di supporto: 2 navi rifornitrici, 3 da sbarco, 4 pattugliatori Artigliere, 8 corvette Minerva. Queste navi seguono la flotta principale, inviata per un'ipotetica missione di dominio dei mari per preparare l'operazione anfibia successiva. Quest'ultima, però, non è sempre contemplata e infatti in molte delle simulazioni sotto non compare.
Prima di tutto, volete sapere qualcosa di più di quel che un pilota (umano) dovrebbe conoscere dell'Helldiver? Ecco qua un umoristico libretto diistruzioni. Pilot and Beast - What every young pilot should know about the Helldiver
Ah, altre informazioni interessanti: stando alle specifiche tecniche, il potente Helldiver (che oltre che silurante, può essere usato come strafer, aereo ASW, silurante ecc), è tutt'altro che un'anatra seduta quanto a prestazioni. Infatti, la sua velocità massima, armato con una bomba da 1.000 lb interna, è:
261 mph SLM (420 km/h)
285 mph a 5.000 m (458 km/h), max circa 295 mph (475 km/h, senza bombe).
Armamento interno: 2x20 mm con 400 cp complessivi; 2x7,62 mm con 2.000 cp.
Notevole è anche la possibilità di usare carichi eccezionali: internamente è possibile impiegare due bombe AP da 1.000 lb, oppure in posizione semi-esterna una da 2.000 lb HE oppure un siluro; è possibile anche portare due bombe da 500 lb (o anche da 1.000, al limite..) e ben 8 razzi sotto le ali. Chiaramente, questo armamento non è possibile da utilizzare tutto insieme, specialmente se si vuole ancora raggio, quota, velocità e agilità sufficienti. Però, è pur sempre un fatto notevole, che sia possibile portare 2 bombe nel vano porta-bombe. Anzitutto, questo ci dice che con due armi da 500 lb, a parità di peso, puoi sganciare due armi sulla nave-bersaglio. Ogni colpo sarà meno letale, sì, ma raddoppiano e ciascuno di essi è sufficiente per mettere KO una nave, quasi come uno di dimensioni maggiori. Per cui, non è affatto detto che solo perché l'ordigno singolo è usato normalmente, allora sarà possibile usare soltanto una bomba (come nel caso del Dauntless, che portava, invariabilmente, una sola bomba sotto la fusoliera e al limite, due piccoli ordigni sotto le ali). La probabilità di colpire la nave è maggiore, quindi non è disprezzabile usare questa tecnica.
L'alternativa di portare una bomba da 1.000 lb, oppure addirittura 4 da 500 tra fusoliera e ali, è altrettanto notevole, perché uno sgancio del genere può portare un tale sconquasso, da danneggiare quasi sicuramente la nave, anche senza riuscire a colpirla in pieno (una singola arma da 2.000 lb, che esploda diciamo 5-6 metri sott'acqua, con circa 500 kg di TNT internamente, è un 'serious businness' almeno per 30 metri di distanza e forse anche di più, vedesi gli esperimenti di Mitchell che riuscì ad affondare persino delle corazzate con questa tecnica).
Non è chiaro a quale angolazione i razzi siano lanciabili. Forse non molto elevata, diciamo entro 30-40°. Però le bombe vengono lanciate ad un'angolazione ottimale di circa 65-70°, a velocità di 500-600 km/h. Meno inclinato significa meno preciso, di più significa perdere largamente il controllo della rotta sul momento più bello.
Uno dopo l'altro?
Noooo, non esiste proprio. Con tutta la flotta? E quanno finimo? Dopo 15x1000 minuti? (15.000 minuti = 10 giorni!)... voglio dire, ce la possiamo anche fare... ma con pazienza, non c'é alcuna fretta. Tanto abbiamo 7.199 Helldiver, eh!
In alternativa, è possibile usare un metodo più dinamico: aerei che arrivano in sequenza, diciamo uno ogni 5 minuti a voler prendersela comoda, oppure uno ogni minuto o al massimo, ogni 2, se si vuole fare in fretta. Con 1 aereo ogni minuto, sarebbe possibile lanciare 720 aerei in 12 ore, che forse potrebbero eliminare, se non la flotta intera, almeno le sue difese, costringendola a fuggire con le gambe levate. Inizio? Diciamo alle 6 del mattino.
Pensate solo, dopo appena un'ora (7.00), sono arrivati ben 60 aerei (indipendentemente se erano abbattuti o meno i predecessori) e tutti i caccia AV-8 costretti a ritirarsi per rifornirsi, mentre i missili cominciano a partire dalle navi. E poi, quando dopo circa 1 ora (8.00) ritornano, trovano altri 60 aerei che nel frattempo hanno impegnato di brutto le difese, probabilmente portando al consumo del 10% dei missili.
Come è? Non male, no? Dopo 3 ore (9.00) gli Harrier devono rientrare dopo avere assicurato quasi totalmente la difesa della flotta. A quel punto gli aerei ritornano in massa, uno al minuto, e riescono ad impegnare ancora le difese. L'ora successiva tornano ancora gli Harrier (10.00), che hanno il lavoro molto facilitato dal fatto che gli aerei nemici non attaccano in formazione (e se invece attaccassero in formazione, raggruppandosi dopo essere apparsi uno dietro l'altro? Quella sarebbe una faccenda molto più seria!). Ma hanno la metà dei missili e possono soltanto cercare di fermare metà degli avversari, l'altra metà va sotto tiro dei SAM. Alle 10.30 ritornano (4:30h), mentre lo stillicidio continua. Dopo 1 ora tornano, e sono le 11.30, nel mentre però le navi sono state costrette a salassarsi con i SAM tirati a dozzine. Entro mezzogiorno (6h) rientrano ancora ma hanno solo i cannoni e così durano un'altra mezz'ora e poi devono rientrare (gli Harrier che nel frattempo si sono ridotti per varie ragioni, tra cui danni e forse perdite per il tiro difensivo dei velivoli nemici).
Alle ore 13.00 la situazione è la seguente. Gli Harrier hanno tenuto banco per 1+1+0,5+0,5 = 3 ore. Le altre 4 ore hanno visto 240 aerei nemici venire contrastati dai soli missili SAM e occasionalmente, dai cannoni. Questo ha comportato il consumo di circa il 45% dei SAM disponibili.
A quel punto vengono usati soltanto i sistemi di difesa delle navi, e nelle 4 ore successive altri 240 aerei vengono abbattuti, ma siamo già arrivati alle 17.00 e i SAM usati sono circa il 90% del totale.
Altre 2 ore vedono l'impiego dell'artiglieria quasi esclusivamente, con l'esaurimento pressoché totale dei missili SAM, e gli aerei nemici abbattuti di continuo, a decine, con i cannoni, probabilmente anche quelli degli Harrier.
Siamo così alle 19.00. La flotta è 'disarmata' in termini antiaerei, ma il Sole comincia a tramontare. Entro 2 ore non sarà più possibile contare sulla luce del giorno. Così abbiamo che la flotta dovrà continuare a tirare contro gli aerei in avvicinamento raffiche di colpi di vario calibro, ma senza mai essere saturata dall'attacco nemico.
In sostanza, non c'é modo di causare alla flotta, al di là dei consumi di missili e anche di munizioni, perdite significative nell'arco di un giorno. Per fare qualcosa in merito, ci vorrebbe o da aspettare il giorno successivo, oppure utilizzare anche la notte per eseguire gli attacchi, due opzioni possibili, ma che comportano chiaramente la necessità di usare un numero di aerei ben maggiore di quello visto sopra!
Altra cosa, invece, è se gli aerei, una volta apparsi, si uniscono l'uno all'altro e iniziano, piuttosto che missioni individuali, ad attaccare in maniera coordinata in formazione. Non è necessario che siano grosse formazioni. Ma possono essere letali. Pensate un pò cosa accadrebbe in questo senso.
Qui abbiamo gli aerei che viaggiano da distanze di 100 km circa, non è una cosa da poco. Se ne appare uno ogni minuto... in teoria... potrebbero assemblarsi in maniera tale che, per quando arriverà l'ultimo aereo, potrebbero arrivare anche 15-18 aerei in formazione. Questa flotta aerea, che potrebbe essere anche più ridotta, per esempio 3-4 aerei in varie formazioncine, sarebbe molto più temibile. Anzitutto potrebbero difendersi meglio dai caccia e costringerli a sparare o a lanciare i missili da più lontano. Poi potrebbero sopraffare le difese delle navi. Se queste possono reggere diciamo, fino a 6-10 bombardieri in picchiata per le fregate e qualcosa di più per i caccia e gli incrociatori, allora 12-18 aerei potrebbero essere sufficienti per 'bucarle' e mandare in buca alcune 'palle'.
In tal caso, avremmo un miglioramento nettissimo dell'efficacia e penso che, una volta fuori gioco gli Harrier (entro le 13.00 probabilmente), potrebbero volerci solo poche centinaia di aerei per distruggere la flotta italiana. Forse entro le 18, forse entro le 21, ma vincerebbero.
Visto come, in queste condizioni, variando semplicemente le modalità di gioco, si possono ottenere risultati molto differenti? E questo anche senza contare che gli Helldiver, di tutti i tipi, sono circa 7.000, per cui il numero disponibile non è certo il problema maggiore, ma come li si impiega, questo sì.
Per esempio, uno dopo l'altro... come abbiamo detto sopra... oppure.... tutti insieme appassionatamente? (edit 19-12-18)
Uno più uno, più uno, più uno...
Nel caso del rapporto incrementale, la questione non è tanto dissimile. Tenere presente che ogni ondata arriva circa 15 (o 20?) minuti dalla precedente. Ps: gli Harrier sono 8 esemplari (più 4 Sea King) sul Garibaldi, e portano seco 32 AMRAAM (2 ricariche), 48 AIM-9 (3 ricariche), e 24.000 colpi da 25 mm (10 ricariche per aereo). Non so se siano sufficienti, ma 80 AAM e 24k colpi dovrebbero essere quanto basta (e comunque non c'erano più AMRAAM disponibili per gli aerei, ammesso che a metà anni '90 fossero già disponibili).
Le navi sono sempre gagliardamente equipaggiate: 5 l.m. SM-1 con almeno 200 (o 220?) SAM, 18 l.m. Aspide con ben 432 missili. Più 14 cannoni da 127, 24 da 76, 30 armi binate da 40 mm. Qualcuna, forse, da 20 mm.
1a ondata: 1 aereo. Opps, prontamente abbattuto dagli AV-8.
2a ondata: 2 aerei. Abbattuti entrambi dagli AV-8
3a ondata: 3 aerei. Idem. Che te lo dico affà?
4a ondata: 4 aerei. Idem.
5a ondata: 5 aerei. Idem.
6a ondata: 6 aerei. Idem.
7a ondata: 7 aerei. Idem.
8a ondata: 8 aerei. Idem. Ma adesso gli AV-8 devono cominciare a tornare alla nave, visto che hanno fatto già fuori 36 aerei.
9a ondata: 9 aerei. Idem. Ultimi velivoli abbattuti dagli AV-8
10a ondata: 10 aerei. Vengono ancora abbattuti dagli aerei (alcuni dei quali già rientrati in azione), tranne 2 distrutti dai SAM navali.
11a ondata: 11 aerei. Anche questa ondata non è ancora potente a sufficienza. Vengono tutti abbattuti dagli Harrier
12a ondata: 12 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier.
13a ondata: 13 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier. Però a questo punto vengono richiamati ancora, visto che hanno finito le munizioni.
14a ondata: 14 aerei. metà (7) abbattuti dagli Harrier, metà dai SAM a lungo raggio.
15a ondata: 15 aerei. Oramai la flotta è in chiara difficoltà: deve ricorrere ai SAM a lungo raggio, per la prima volta in massa, con 11 kill sui 15 in tutto.
Notare che gli Harrier, con un paio di sortite, hanno complessivamente abbattuto ben 100 aerei con 16 sortite (oltre 6 x sortita!), e altri 20 dai SAM.
16a ondata: 16 aerei. La difesa della flotta ha la maggior parte delle vittorie: 10, mentre gli Harrier, che hanno finito gli AMRAAM, usano per la 3a ondata solo gli AIM-9 e i cannoni. Tra l'altro, ci sono rimasti soltanto 4-5 Harrier ancora capaci di volare e combattere dopo le battaglie precedenti, dove spesso hanno corso troppi rischi per abbattere i target usando i cannoni a distanza ravvicinata. E adesso hanno solo 2 AAM per ciascuno.
17a ondata: 17 aerei. La difesa degli Harrier dà l'ultimo acuto, abbattendo altri 9 aerei, ma 8 vengono distrutti dagli SM e forse Aspide delle navi.
18a ondata: 18 aerei. Gli Harrier, dopo 3 sortite con circa 20 missioni individuali, hanno eliminato 115 bombardieri malgrado avessero solo 80 AAM! Ma adesso sono fuori gioco e solo la metà di essi sono preparati per usare i soli cannoni. Basteranno? Per adesso, però, non c'é verso. Sono solo le difese SAM della flotta che eliminano questi 18 aerei, un pò per volta siamo arrivati a ben 56 kill da parte dei soli SAM (e forse in qualche caso, cannoni).
19a ondata: 19 aerei. Eliminati interamente dai SAM navali.
20a ondata: 20 aerei. 12 abbattuti dai SAM navali, ma 8 dagli ultimi, irriduciibili Harrier.
21a ondata: 21 aerei. tutti abbattuti dai SAM navali.
22a ondata: 22 aerei. 20 eliminati dai SAM a medio e corto raggio, 2 dai cannoni.
23a ondata: 23 aerei. 15 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni, 3 dagli ultimi Harrier (cannonieri)
24a ondata: 24 aerei. 20 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
25a ondata: 25 aerei. 20 eliminati dai SAM, 5 dai cannoni.
26a ondata: 26 aerei. 22 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
27a ondata: 27 aerei. 21 eliminati dai SAM, 6 dai cannoni
Finora, in ben 9 ore di battaglia, le ondate d'attacco giunte in azione hanno accumulato ben 378 aerei. Di questi, ben 126 sono stati colpiti dagli Harrier, che pure sono appena 8 esemplari. Però è immenso il numero di SAM utilizzati: hanno abbattuto ben 227 aerei (come il peso di 500 lb..), il che ha comportato l'uso di circa 260 SAM, di cui circa il 60% a medio-lungo raggio (il che significa che ne hanno lanciati ben 156 circa, su 200-220).
Altri 25 aerei sono stati abbattuti dai cannoni.
28a ondata: 28 aerei, oramai affrontati tutti dai SAM e cannoni (per risparmiare i SAM). La consistenza di queste incursioni genera crescenti preoccupazioni da almeno 10 ondate a questa parte! La difesa a.a. abbatte 22 target con i SAM, e 6 con i cannoni.
29a ondata: 29 aerei, anche questi tutti abbattuti da SAM (21) e cannoni (8)
30a ondata: 30 aerei, eliminati da SAM (21) e cannoni (9)
Fino ad adesso, dei circa 650 SAM disponibili, ne sono stati tirati già la metà. E sono passate... beh se gli aerei arrivano a 400 km/h, 30x0,25 = 7,5 ore. Sennò 10 ore (rischia di farsi buio!). Detto questo, gli Helldiver SBC-4 e 5 arrivavano sui 450 km/h a 5.000 m con bomba da 1.000 lb. A parte questo, le navi, a questo punto, hanno lanciato praticamente tutti i loro SAM a medio e lungo raggio: poniamo che siano 200 disponibili, se già alla 27a ondata erano stati tirati oltre 150 missili, adesso, con queste ultime e più numerose 3 ondate, siamo ad altri 64 aerei abbattuti dai soli SAM e questo comporta probabilmente il lancio di almeno 75-80 SAM. Di questi, circa 40 almeno sono a media gittata. Ne restano quindi, probabilmente tra 10 e 30 in tutte le navi, e quelli utilizzabili sono probabilmente soltanto 10! La difesa aerea d'area, quindi, è finita, prima con i caccia, e poi con i SAM SM-1MR/ER progressivamente messi fuori gioco.
31a ondata: 31 aerei (che palle..), eliminati dai SAM (25) e cannoni (6)
32a ondata: 32 aerei, eliminati tutti dai SAM (23) e cannoni (12). Però, per la prima volta, una FFG è centrata da uno di essi. L'anello si è rotto. L'aumento progressivo di aerei e la diminuzione delle difese, con diverse navi a corto di missili e senza più gli AV-8, non permette una capacità di difesa adeguata.
33a ondata: 33 aerei, eliminati tutti dai SAM (27) e cannoni (6). Però, altre 3 navi vengono messe KO, tutte FFG. Oramai inizia il tracollo chiaro e netto.
34a ondata: 34 aerei, eliminati tuti dai SAM (24) e cannoni (10). Altre 4 FFG e 1 DDG centrati.
35a ondata: 35 aerei, eliminati tutti dai SAM (22) e cannoni (13). Altre 2 FFG, 2 DDG e 1 CVG centrati (il Garibaldi)
36a ondata: 36 aerei, eliminati dai SAM (8) e cannoni (8). Altre 2 FFG, 1 DDG e 1 CVG centrati (il Veneto).
Se è andata così, allora abbiamo un totale di 666 (sei-sei-sei) aerei. Sono più dei SAM disponibili sulle navi, questo è sicuro (max 220+432 = 632-652). 126 aerei abbattuti dai caccia, altri 103 dai cannoni, 20 (almeno) sopravvissuti, e infine quelli colpiti dai SAM, che sono di gran lunga i più numerosi, dopo l'erosione dei caccia: 417 aerei, pari (nel caso di 632 o 652 missili) ad una Pk di 64-66% di probabilità abbattimento, ergo i 2/3 dei missili disponibili. MA, in realtà, non tutti i missili sono stati lanciati: le ultime incursioni hanno infatti trovato soltanto i SAM Aspide delle navi italiane, perché gli SM erano stati tutti lanciati. A questo punto, per le navi italiane, c'erano soltanto gli Aspide, ma con tutti i bombardieri in formazione d'attacco da alta quota (6.000 e passa metri), queste armi non hanno avuto modo di essere utilizzate e le ondate d'attacco si sono portate sotto alle navi armate con gli Aspide, prima che questi potessero lanciarli tutti. E' verosimile che gli Aspide siano stati lanciati solo al 90% per i CGV (Garibaldi, 44 su 48 missili = - 4); all'80% circa per i DDG (77 su 96 = -19); e le fregate FFG Lupo e Maestrale, in tutto, hanno potuto lanciare soltanto il 75% dei loro missili (230 su 288 missili = -58), totalizzando un valore di -81 Aspide, armi molto preziose. In tutto, dovrebbero essere stati tirati circa 652-81 = 571 missili, quindi 417 aerei distrutti significano il 73% di successi effettivi, quindi più che 2 su 3 sarebbero 3 su 4. Non è chiaro nemmeno se tutti gli SM siano stati tirati: i lanci continui possono causare avarie e non sarebbe impossibile se l'ambiguità di 220 o 200 missili (a seconda se sono presenti gli ASROC sul Veneto) sarebbero risolti per 200 semplicemente considerando un'avaria che impedisca di lanciare gli ultimi 20 (ad una o più navi). Totale, in tal caso: 76% Pk. Direi che ci siamo, più o meno, anche perché può essere che diversi aerei siano stati alla fine ingaggiati contemporaneamente da più missili, provenienti da una o più navi. (edit 19-12-18)
1+2+4 ecc ecc... (modalità scacchiera)
Arriva un primo aereo: abbattuto prontamente dagli Harrier in CAP, probabilmente con il cannone.
Arriva la seconda incursione, con due aerei: anch'essi abbattuti presumibilmente dagli Harrier, usando forse i Sidewinder. Non è certo un problema eliminare questi pochi bersagli.Però è solo l'inizio...
Arriva la terza incursione: 4 aerei. Non sono molti, ma è il rapporto incrementale che diventa abbastanza evidente anche se un pò negato al riguardo, almeno sulle prime. Sarà un caso? Boh. Vengono tutti abbattuti dai caccia Harrier.
Arriva la quarta incursione: 8 aerei. A quel punto è chiaro che c'é un rapporto incrementale, cosa che molti a bordo delle navi sospettavano dall'incursione precedente. MA a questo punto è un fatto chiaro e netto, tre indizi fanno una prova, no? Comunque, gli Harrier li abbattono tutti. Siccome hanno il brutto vizio di rispondere al fuoco con le mitragliere dorsali (e se possono, anche quelle frontali), gli aerei si tengono a distanza e usano prevalentemente o esclusivamente, i Sidewinder.
Arriva però, subito dopo, la quinta ondata, e indovinate: sono 16 aerei. Sedici. Sono tanti. Gli Harrier in aria sono già tutti e 8 e non si fanno intimidire, li abbattono uno dietro l'altro, totalizzando 31 vittorie, assieme forse anche alla contraerea delle navi, visto che gli aerei pare che appaiano a circa 100 km di distanza, forse anche meno, per cui sono solo a metà del raggio d'azione dei missili delle navi. Tanto la direzione è sempre la stessa, e gli Harrier potranno sicuramente abbattere in media 4 aerei a testa.
A quel punto arriva la sesta ondata: sono ben 32 aerei. Trentadue. Gli Harrier si fanno in quattro per riuscire ad eliminarli, ma stavolta devono anche lasciare un pò di spazio alla difesa delle navi, che lanciano diversi missili, forse dieci (una salva intera delle 5 navi antiaerei?). Ad ogni modo, gli Harrier hanno fatto il grosso del lavoro, con 32 missili e 8 cannoni con 2.400 colpi, hanno sicuramente abbattuto la maggior parte dei 63 aerei nemici eliminati, subendo peraltro anche qualche velivolo danneggiato o abbattuto perché per avvicinarsi tirando con il cannone hanno subito anche il fuoco di risposta dagli aerei nemici, rivelatisi tutt'altro che bersagli immobili. Probabilmente hanno complessivamente abbattuto circa 25 aerei nemici con 32 missili, e ne hanno abbattuti almeno altri 20 con i cannoni, per cui è inevitabile subire in queste battaglie ravvicinate, anche qualche risposta, specie in battaglie con avversari numerosi. Basti vedere la fatica che dovette fare il Sea Harrier per abbattere il Pucarà quel giorno alle Faklands.
Però nemmeno questa ondata è passata. Adesso tocca al resto della gang farsi vedere.
Arriva la settima ondata, e indovinate: 64 aerei. SESSANTAQUATTRO. Sono tanti! E gli Harrier stanno tornando indietro a rifornirsi e riarmarsi prima che sia troppo tardi, per cui non ci si può far più conto almeno per adesso. Gli aerei vengono peraltro ingaggiati dalle 5 navi missilistiche a lungo raggio italiane, che tirano sui sessanta SAM e ottengono sulle 50 vittorie. Come il tiro a segno, ma una dozzina dei 40 SAM disponibili per ciascuna nave vengono così mediamente tirati. A quel punto vengono sotto gli ultimi aerei, del tutto insensibili alla paura, visto che in effetti sono una sorta di robot. Attaccano la linea esterna delle navi e queste sparano anche con gli Aspide mentre scendono giù da circa 7.000 metri di quota, ingaggiandoli essenzialmente quando sono sotto quota 6.000 metri e circa 40 secondi, forse meno, allo sgancio delle armi. In poco tempo, decine di proiettili e molti missili vengono lanciati, con il risultato di abbattere la formazione nemica, che cerca di attaccare le fregate esterne. Ma il tiro incrociato consente alle navi italiane di proteggersi reciprocamente e così soltanto una o forse due fregate vengono danneggiate in maniera leggera, presumibilmente da schegge o mitragliamenti, mentre i bombardieri (Helldiver o forse i più lenti ma più agili Dauntless) vengono abbattuti uno dopo l'altro e mancano i loro bersagli anche con qualche bomba che arrivano a tirargli contro.
NOTARE BENE: grazie ai datalink, è possibile che ciascuna nave venga informata dei velivoli nemici anche quando essi sono nel suo cono del silenzio. Ma non è chiaro se questo basti anche per eseguire il puntamento delle armi su dati delle altre navi, c'é una notevole differenza, ovviamente, tra le due cose (l'AEGIS, per esempio, pare che sia capace di fare anche questo, ma è l'AEGIS, non certo una Maestrale). Inoltre, se le navi sono troppo vicine, gli aerei ad alta quota saranno comunque fuori dal campo visivo, ma se si sparpagliano troppo allora saranno troppo poco dense come difesa, rendendo difficile la copertura reciproca con le artiglierie, se non anche con i missili a più corto raggio. Un grosso problema!
A quel punto, però, non si può certo pensare che i rischi siano finiti: arriva infatti la fatidica ottava ondata: sono ben 128 aerei. CENTOVENTOTTO(!!!)
Gli Harrier sono ancora fermi a rifornirsi e non possono partecipare alla difesa, e con così tanti nemici in giro non c'é molto da fare in ogni caso. Tocca alle navi più potenti lanciare le loro possenti tele-armi ancora una volta, tirano circa sessanta missili e distruggono circa cinquanta incursori. Ma il problema è che ce ne sono ancora circa ottanta, ovvero il 25% circa in più dell'intera formazione che ha attaccato prima. Ci sarebbero voluti gli Harrier, ma non ci sono.
A quel punto gli aerei nemici attaccano. Si ripartiscono in formazioni di circa 12 aerei l'una e danno l'assalto all'anello esterno della formazione navale italiana. 4 attaccano le fregate, e 2 altre squadriglie attaccano i cacciatorpediniere, in maniera molto metodica. Le fregate sono ovviamente più vulnerabili: tutte e 4 vengono colpite. Una viene centrata da una 'sola' bomba, ma i danni da 200 kg di TNT sono tali, che deve lasciare la formazione in fiamme, inoltre altri near miss sono incassati dallo scafo tanto da causare gravi avarie e infiltrazioni d'acqua. Non corre per ora il rischio di affondare, ma comunque bene non sta. Le altre tre fregate, invece, sono tutte centrate da due a quattro bombe l'una, più i near miss e addirittura qualche aereo abbattuto che cade contro le navi (talvolta succede negli attacchi in picchiata). La catastrofe per queste unità è certa: sono tutte immobilizzate con incendi gravissimi ed esplosioni secondarie. Una ha il deposito siluri pesanti esploso a poppa, con conseguenze disastrose già da sé, più una bomba a segno a mezza nave, un'altra ha l'esplosione del deposito da 127 di prua, colpito da una delle quattro bombe che complessivamente vanno a segno. L'ultima delle tre non ha grosse esplosioni a bordo, però quando in uno scafo di 122 metri hai un deposito di munizioni da 127 mm + quello di pronto impiego, altri due di pronto impiego più presumibilmente uno centrale da 40, uno di siluri leggeri(e armi per elicotteri varie), uno di siluri pesanti, uno di missili SAM e uno di razzi che possono essere sistemi ECM ma anche esplosivi, e poi 4 missili antinave ad alto potenziale sparsi per le sovrastrutture, più i siluri, razzi e i missili SAM già pronti al tiro (contateli: sono non meno di 19 locazioni differenti... una ogni 6,5 metri di lunghezza!), c'é poco che puoi fare per evitare di far scoppiare qualcosa, più che una nave, è un campo minato e mediamente c'é 'qualcosa' entro il raggio d'esplosione di un'arma da 1.000 libbre... Ma le tre bombe che la colpiscono la mettono fuori uso e la 'accendono' per le fiamme che prontamente si sviluppano a bordo, finendo per distruggerla (oltretutto le sovrastrutture, a differenza delle Lupo, sono in alluminio).
Una Maestrale colpita ma non distrutta è quella centrata sì da una bomba, ma una soltanto, che la centra a mezza nave circa, ma a parte l'incendio e la messa fuori uso di una sala macchine, almeno non causa esplosioni apprezzabili, anche se è costretta ad allontanarsi dalla formazione.
Anche i cacciatorpediniere sono attaccati, ma solo uno dei due viene colpito: l'altro, un De la Penne, riesce a cavarsela con pochi o nessun danno, ma il suo gemello non se la passa altrettanto bene, con una bomba che esplode proprio a prua, davanti al pezzo da 127, squarciando il 'naso' dello scafo, ma fortunatamente senza far esplodere le munizioni, forse grazie alle corazze protettive per i depositi. Però deve abbandonare la formazione anch'esso, essendo impossibile continuare la manovra ad alta velocità del resto delle navi, con quei danni alla prua che si ritrova. Peraltro non sono i soli: un altro colpo è arrivato nella zona poppiera, a quanto pare un aereo, non si sa se con la bomba o meno, si è schiantato sulla sovrastruttura poppiera, causando un vasto incendio e distruzioni, e mettendo fuori uso il lanciamissili SM-1 poppiero, che ha ancora al suo interno almeno 15-20 missili, una percentuale non trascurabile dei 200 complessivamente disponibili in origine. Almeno altri 120, più probabilmente almeno 130, sono stati lanciati, totalizzando già così i 2/3, ma con quelli non più disponibili siamo a quasi 3/4 del totale. Male, molto male.
Come azione è andata piuttosto bene per gli attaccanti, che hanno eliminato 3 navi, più due fuori uso, su di un totale di diciotto, il che significa quasi un terzo della formazione, con un sesto distrutto definitivamente.
Poi arriva la terrificante nona ondata: 256 aerei. DUECENTOCINQUANTASEI!!!!
Il Garibaldi, che non è stato colpito, lancia i suoi caccia ancora una volta: sono però soltanto 6 aerei, sempre caricati con 4 AAM l'uno. Si è trattato di rifornirli, dotarli di due nuovi Sidewinder e di due AMRAAM, oltre che di 300 colpi da 25 mm per ciascun velivolo. Può essere anche che gli ultimi 4 AMRAAM ancora disponibili li abbiano montati ma è difficile, su due aerei. Ma in ogni caso, non fa una gran differenza.
Il gigantesco stormo aereo si avvicina e gli Harrier lo attaccano, abbattendo circa 30 velivoli nemici in qualche minuto, ma dovendo poi ritirarsi dopo avere finito munizioni e missili, probabilmente anche incassato proiettili.
A quel punto quasi 230 aerei arrivano ancora vicino alle navi. Le 4 missilistiche più grosse lanciano le loro armi, praticamente le ultime che hanno disponibili, e circa 50 missili vengono usati complessivamente, abbattendo circa 40 aerei nemici.
Questo però, fa sì che circa 180 e oltre si dirigano malgrado tutto, ancora in zona d'attacco, specie se sono Helldiver (meno efficaci in agilità dei Dauntless, ma oltre ad essere più veloci e più armati, sono anche capaci di tangenze maggiori, il che significa stare più facilmente fuori dal raggio di tiro delle navi italiane con gli Aspide e anche i cannoni da 76 e 127 mm, finché non si comincia la manovra d'attacco).
Anche stavolta si dispongono come prima, attaccando in formazioni di circa 12 aerei l'una (forse 3 colonne di 4 o 4 di tre, più o meno in simultanea) ogni nave. Cinque formazioni attaccano le navi della flotta interna, quelle rimaste, ovvero i tre cacciatorpediniere e i due incrociatori.
L'attacco ha successo: entrambi gli Audace sono colpiti dalle bombe, con 3-4 ordigni a testa. Il Veneto, con lo sbarramento antiaereo che riesce a fare con tutti quei cannoni, ha comunque subito una singola bomba a segno nella sovrastruttura, con un gruppo di due cannoni e un radar KO, così come anche uno dei Dardo (non è chiaro se con il relativo radar), con gravi danni e incendi in ogni caso. Il Garibaldi è stato colpito in pieno da una bomba nell'hangar e da un aereo sempre nell'hangar, non è chiaro se con la bomba, in entrambi i casi sono fioccati i near miss che hanno danneggiato lo scafo e le parti interne. Entrambe le navi sono praticamente KO e quindi è necessario lasciare perdere la loro missione, per rientrare alla base il prima possibile.
Il De la Penne, valorosamente, riesce a respingere anche quest'attacco, subendo solo qualche danno.
Ma non è una consolazione. Oltretutto gli aerei nemici hanno colpito le fregate: ne restavano otto, e ne hanno attaccato quattro, forse le ultime quattro Maestrale in linea, almeno idealmente, ma più probabilmente tre Maestrale e una delle Lupo. In ogni caso sono riusciti a distruggerle o metterle fuori uso tutte quante, con un numero di bombe da due a quattro per ciascuna nave, abbastanza per eliminarle.
Adesso, dopo nove formazioni di questo tipo, totale circa 108 aerei, ne restano in aria circa ottanta, sufficienti per almeno una mezza dozzina di formazioni.
Ma chi attaccare? A quel punto, ci sono rimaste 4 fregate e un caccia indenne, e i due incrociatori, importanti ma entrambi palesemente e gravemente danneggiati. Attaccare le navi di scorta sarebbe stato il colpo definitivo, ma tanto vale attaccare quelle più importanti, e così fanno. Una dopo l'altra, tre formazioni si gettano sulle navi più importanti.
Il De la Penne, che ha avuto finora fortuna, è uno dei bersagli.
Ma gli altri due sono gli incrociatori. Il Veneto, malgrado sia un vulcano in eruzione quando spara, è gravemente danneggiato anche se ha perso una parte non determinante della sua contraerea. Nonostante questo, non riesce ad impedire agli aerei nemici di farsi sotto, ora che ha finito i missili SM-1 e che ha circa un quarto delle artiglierie fuori uso. La dozzina di aerei, che altrimenti il Veneto si sarebbe magnato, scende giù arrembante e centra la nave con almeno 4 bombe, malgrado che uno o due aerei nemici siano stati abbattuti e qualche altro danneggiato dal tiro difensivo anche in quest'occasione. Il primo quartetto è pressoché annientato, ma il secondo mette a segno una bomba e peggio ancora, l'indisturbato terzo quartetto riesce a lanciare a segno tre bombe in pieno centro, due nelle sovrastrutture e una nell'hangar poppiero, trasformando la vecchia nave in una fornace.
Il Garibaldi non è più fortunato. Delle sue 3 centrali Dardo soltanto una funziona ancora, e questa assieme ai due Dardo di prua affrontano la dozzina di aerei in avvicinamento. Ma non basta nemmeno in questo caso. La nave viene centrata con grande precisione. Del resto, un rettangolo di circa 180 x 25 metri non è facile da mancare per un bombardiere in picchiata. Il risultato sono almeno 4 bombe a segno anche su questa nave, incendiandola in maniera micidiale e decisiva.
Il De la Penne è l'ultimo della lista: ha cercato di difendersi al meglio, ma non può fare molto stavolta, dopo avere respinto già in parte la prima incursione di 32 aerei, poi la seconda di 64, e avere contenuto almeno un pò quella di 128, infine evitando anche la prima ondata di quella da 256. Ma la fortuna non poteva assisterlo sempre. E la fortuna finisce quando uno dei Super Rapido, quello poppiero, a forza di sparare si inceppa per surriscaldamento o forse finisce le munizioni. Il risultato è che un bombardiere, appena appena ingaggiato, vola libero verso la nave e la colpisce in pieno mettendo a segno la sua bomba da mille libbre, a cui segue anche una seconda bomba di un altro aereo superstite al tuffo. E' probabile che il De la Penne avesse finito i missili Aspide, cosa molto probabile se aveva soltanto quelli del deposito e non anche quelli pronti al lancio che avrebbe dato altri 8 disponibili, mentre i missili SM-1 erano a quel punto quasi sicuramente finiti. A quel punto è probabile che il De la Penne avesse solo i cannoni disponibili, con l'Aspide che anche se non avesse finito le armi era impegnato probabilmente a ricaricarle.
Così la nave è messa fuori uso, largamente compromessa nella sua capacità difensiva.
Ma in quota restano ancora circa 36 bombardieri. Che fanno? Si lanciano anche loro contro le navi. Un quartetto attacca ciascuna delle navi interne già viste in azione.
Il Veneto viene centrato da almeno un paio di bombe, il Garibaldi da altre due pure esso, mentre il De la Penne abbatte ancora una volta un aereo, ma non può impedire che una bomba lo centri per la terza volta almeno, mettendolo largamente fuori uso.
Visti i risultati gli altri 24 aerei attaccano le altre navi importanti. Dodici attaccano l'altro De la Penne, riuscendo a centrarlo con altre 3 bombe e mettendolo fuori uso malgrado l'abbattimento di almeno due aerei da parte di questa nave, probabilmente con i Super Rapido visto che quasi tutte le armi antiaeree di altro tipo erano fuori uso in quel momento.
Infine, circa 12 aerei hanno ancora reiterato gli attacchi sulle navi principali, centrando il De la Penne e i due incrociatori con almeno 2 bombe a testa, provocandone il certo affondamento.
Inoltre, a bassa quota c'erano ancora tanti aerei, che mitragliavano le navi con tutte le armi che avevano. Meno male che non possedevano razzi oppure piccole bombe, sarebbero stati letali. Qualcuno, colpito dal tiro delle navi, specie delle fregate, si schianta sulle navi stesse.
C'erano circa 180 aerei sulla verticale delle navi, e la fine della picchiata ha visto anche l'abbattimento di diverse decine di questi. Fino a quel punto hanno eseguito circa 15 assalti, prima 9 di cui 5 contro caccia e incrociatori e 4 contro le fregate, e poi 3 contro gli incrociatori e i caccia, poi 1 contro incrociatori e caccia, 1 contro un caccia già danneggiato e infine 1 contro i tre incrociatori e caccia già attaccati due volte in quella stessa ondata! Incredibile.
Per questo il De la Penne è stato centrato prima da 0, poi da 2, poi da 2 bombe, poi da altre 3 bombe. Notare che il De la Penne aveva già partecipato a respingere la formazione di 32 aerei, poi quella da 64, poi quella da 128, poi ha prima contrastato quella da 256 e poi ha respinto la prima ondata d'attacco, prima di essere colpito; eppure è stato capace di abbattere un altro aereo, e solo l'ultima ondata ha distrutto il valoroso cacciatorpediniere.
Probabilmente, dei circa 180 aerei, circa 100 sono ancora in giro dopo l'attacco (forse anche 120-130, le fregate non hanno abbattuto più di 3-4 aerei l'una prima di essere sopraffatte, gli incrociatori e i caccia hanno probabilmente eliminato almeno 6 aerei a testa, il che significherebbe che 8x4 più 5x6 = circa 80 aerei).
Questo centinaio di 'insetti' ha continuato ad attaccare e a sparare contro le navi, alle volte mitragliandole in gruppi di 6-10 aerei contemporaneamente, crivellando le sovrastrutture e i sistemi di controllo del tiro, nonché mirando a causare esplosioni nelle numerose armi, cannoni, lanciasiluri, lanciarazzi e lanciamissili, disseminate sulla superficie delle navi.
La flotta è sconfitta, a questo punto l'ottava incursione è stata determinante.
Se si vuole distruggere tutto quanto sia ancora a galla, arriva la nonna incursione, con ben 512 velivoli. Niente da fare. Futile anche raccontarla.
1a ondata (1): niente (intercettazione dai caccia)
2a ondata (2): niente
3a ondata (4): niente
4a ondata (8): niente
5a ondata (16): niente
6a ondata (32): niente (inizio contrasto con i SAM navali)
7a ondata (64): 4 FFG e un DDG
8a ondata: 4 FFG, 3 DDG e 2 CVG
Mille frecce in picchiata
Tanti anni fa, c'era un cartone animato giapponese, abbreviato anime (no, non il plurale di anima), Baldios. Uno dei più eleganti tra le tante, ottime animazioni del Sol Levante. In un episodio c'era un'arma infallibile che il nemico invasore aveva tirato fuori contro i difensori della Terra: una flotta di 5.000 (cinquemila!) dischi volanti, quelli strani, a forma romboidale, lucenti e che quando esplodevano sembravano una sfera di cristallo frantumata. Era un dannato problema affrontarli tutti, che a confronto i minidischi di Vega erano quattro gatti. Bene, chiarita l'origine dell'inspirazione (in aggiunta alle mega-astronavi di Indipendence Day, con la loro massiccia e inesorabile sagoma che nessuna difesa terrestre scalfiva), andiamo all'esempio successivo a quello 'costruttivo'.
Nel quarto caso abbiamo circa 1.000 bombardieri (o mille precisi oppure per esempio, 1.024), i quali, tutti assieme, in un'unica comoda soluzione, attaccano le 18 navi della gagliarda flotta italica.
8 Harrier, decollati o già in CAP (i bombardieri appaiono a circa 100 km dalla formazione navale) li contrastano e ne abbattono circa 50. I missili SAM abbattono altri 50 aerei circa, ma a quel punto circa 900 sono ancora lì, sulla testa delle navi, sono circa 50 per ciascuna di esse!!!
L'attacco viene fatto in formazioni di 12 aerei, che sono forse le migliori, abbastanza numerose da saturare le difese, e al contempo abbastanza agili ed 'economiche', per essere manovrate al meglio e per non sprecare troppe bombe su di un bersaglio già 'domato' e quindi da attaccare in maniera meno intensa. Non avrebbe senso buttare 50 bombardieri subito su una certa nave, sarebbe un successo certo quasi al 100% ma sarebbe davvero necessario, specie se poi si volesse attaccare anche la flotta di supporto che segue queste navi?
Il risultato è che i bombardieri attaccano le navi, tutte quante, con formazioni di circa 12 aerei. 12x18 = 216 bombardieri. Non male...
Il risultato della prima ondata d'attacco è micidiale. 6 fregate sono fuori uso, il 50% del totale. Dei cacciatorpediniere, uno è stato messo fuori uso, ovvero il 25%. Degli incrociatori, uno è stato danneggiato seriamente, il Veneto per la precisione, ma è ancora in grado di combattere.
Già quest'azione ha fatto sì che di 18 navi, soltanto 11 siano ancora bersagli validi, quindi quasi 1/3 sono sparite.
A quel punto vengono giù altre 11 formazioni da 12 aerei l'una, per attaccare le navi indenni o anche danneggiate (diverse altre navi, oltre il Veneto, erano sicuramente danneggiate almeno leggermente).
Il risultato è anche stavolta buono: 4 delle 6 fregate, ancora una volta incapaci di tenere testa ad una minaccia così numerosa, vengono eliminate, lasciando soltanto due fortunate superstiti, che a forza di sparare e manovrare ad alta velocità sono riuscite ad evitare il peggio e se la sono cavata con danni lievi o nulli. Però sono le uniche 2 su 12 navi originali!
Le altre 5 formazioni sono riuscite a far danni enormi anche alle navi maggiori. Hanno centrato ancora il Veneto, che aveva una difesa menomata, con altre 3 bombe in aggiunta a quella già entrata in buca. Il Garibaldi, non ancora colpito prima, recepisce un colpo a in pieno, che mette praticamente fuori uso l'intero sistema difensivo della nave, a causa della messa offline dei radar di ricerca aerea dell'isola, appena avanti la quale è avvenuta l'esplosione. E' solo una cosa temporanea, però è quel momento in cui si fa la differenza, come a Midway per esempio, o alle Falklands.
Per giunta, nell'attacco ai cacciatorpediniere, l'ultimo degli Audace viene eliminato con quest'ondata di assalitori, e così uno dei due De la Penne che viene danneggiato, ma è ancora capace di combattere.
A quel punto, viene fuori l'ultima ondata d'attacco, risolutiva. Restano soltanto 6 bersagli validi: le due fregate, i due caccia De la Penne (uno dei quali danneggiato da una bomba a prua e da diversi near miss) e i due incrociatori, entrambi gravemente danneggiati.
Così vanno giù altre 6 formazioni di 12 aerei l'una, che si staccano da quella specie di stormo di cavallette che vola sopra la flotta, come un'astronave di Indipendence Day, lento ma inesorabile, e senza stavolta punti deboli. Abbassandosi con una forte picchiata, affondano entrambe le fregate con almeno 5 bombe a segno complessive (sono quasi certamente delle Lupo), mentre i due cacciatorpediniere non sono stati meno sfortunati. Quello danneggiato è stato centrato ancora, mentre spara quasi di continuo con i cannoni. Così cominciano a incepparsi, oppure finiscono proprio le munizioni, perché le ondate d'attacco non è che si stacchino ogni mezz'ora, vengono giù ogni minuto o due, quello che serve tanto per vedere se l'attacco ha avuto o meno successo. Due-tre centri su navi di media grandezza sono un successo certo, per esempio, 3-4 su navi più grosse ne sono l'equivalente.
Infine, quindi, vengono attaccati i vascelli interni: il Garibaldi, probabilmente attaccato da circa 20 aerei in mitragliamento da varie direzioni, è affondato da quest'attacco con altre 5 bombe a segno, il Veneto, anch'esso probabilmente mitragliato da un numero elevato di aerei, segue con altre 4 bombe in pieno, il De la Penne, pure attaccato da diversi bombardieri (probabilmente, diciamo) subisce altri 3 centri pieni. Praticamente è finita lì.
1a ondata: 12 x 18 = 216 aerei = 6 fregate (su 12) e 1 CT (su 4) KO, più danni seri (1 bomba) per uno dei due incrociatori. = 7 su 18. Aerei superstiti: forse 132.
2a ondata: 12x11 = 132 aerei = 4 fregate (su 6) e 1 CT (su 3) KO, 2 centri su di un CT, altri 3 centri sul Veneto e 1 sul Garibaldi. = 5 su 11 + 3 navi colpite. Aerei superstiti: forse 80 (212)
3a ondata: 12x6 = 72 aerei = 2 fregate (su 2) con 5 bombe complessive, 2 CT (entrambi con 3 bombe a segno), 2 incrociatori = 6 su 6.
Totale: ben 420 aerei con 35 formazioni d'attacco in 3 ondate. E ne restano altri 450-480 circa. Inoltre la maggior parte dei 420 aerei scesi, probabilmente sugli 80 aerei dalle fregate (attaccate 20 volte, 3-4 kill per attacco, 1-2 con gli Aspide, 1-2 con il Compatto e 1-2 con il Dardo, ma non tutti assieme), 50 contro i CT (attaccati 7 volte, una mezza dozzina di kill per attacco?), 30 contro gli incrociatori (attaccati 5 volte, almeno quando erano ancora capaci di difendersi), totale circa 160 perdite su circa 420 aerei. Questo significa che esistono ancora circa 260 aerei, circa 250 forse, ancora in azione. E questi mitragliano tutte le navi che trovano, già la prima ondata di ben 216 aerei ha ottenuto un totale di perdite probabile di 48+24+12 = 84 aerei su 216, ne restano sui 132 alcuni anche danneggiati. Degli 84 aerei abbattuti è facile che almeno un 10% (8?) sia andato a schiantarsi contro una nave, probabilmente su circa una mezza dozzina delle stesse, che non è poco visto che in tutto ufficialmente hanno messo fuori uso 7 navi! Questo significa che oltre a circa 12+3+1 bombe = 16 in tutto, hanno messo 'a segno' anche 8 aerei, forse 9. Non male. Non è detto che siano andati 'a segno' contro le navi bombardate con successo, ma questo non fa altro che estendere i danni anche oltre queste ultime, indebolendo ancora la formazione. Oltretutto non è chiaro se abbiano o meno avuto a bordo anche la bomba, che si assume esploda, al momento dell'impatto.
Questi 132 aerei farebbero un casino d'inferno tra voli di uscita e richiamo, sfrecciando tra le navi della formazione rimaste, e questo già sovraccarica il sistema di controllo del tiro delle navi, comunque sia pressoché accecate dal semplice numero dei target, visto che difficilmente i radar navali di queste unità saranno in grado di vedere mille bersagli contemporaneamente, men che mai i radar che si occupano di designazione dei target ai sistemi antiaerei. Ma purtroppo su questo discorso non abbiamo dati, peraltro è chiaro che almeno i radar a lungo raggio possano seguire almeno alcune centinaia di bersagli per volta, e qui sono probabilmente ecceduti dal totale. I radar a medio raggio forse difficilmente superano i 100 target tracciabili per volta. Perché dovrebbero, del resto?
E poi questi 132 aerei avrebbero almeno 264 mitragliatrici per sparare contro le navi, quindi non sarebbero solo una 'distrazione'. Se una mezza dozzina di questi arriva lungo una nave e la mitraglia, potrebbe mettere fuori uso diversi sistemi antiaerei proprio sul più bello, rendendo impossibile alla nave difendersi dalle ondate di bombardieri. Quest'effetto non è chiaramente osservato qui, in questa simulazione ma in realtà potrebbe essere estremamente pericoloso per le navi stesse, che si troverebbero circa 12 aerei nemici ancora capaci di combattere per ciascuna di loro. Ergo, 24 mitragliere pesanti.
E con la seconda ondata sarebbe anche peggio: con perdite di circa 24+18+10 = 52 aerei, ovvero altri 80 superstiti che si aggiungono ai 132 precedenti, sempre che non siano ancora di più a causa dell'aiutino che hanno avuto. Ci si immagini, per esempio, una fregata che riesce in qualche modo ad evitare un attacco di 12 aerei, dopo la prima ondata, subendo probabilmente anche mitragliamenti e schegge da colpi vicini, e che, mentre si prepara ad affrontare altri 12 aerei (circa, almeno), si trova attaccata da 6 bombardieri che la mitragliano di lato, e che sono solo la metà di quelli che spetterebbero in media, e che si avvicinano. La nave dovrebbe affrontare il nemico con una potenza di fuoco antiaerea adeguata, e magari è anche attaccata da altri due aerei provenienti da un'altra direzione. Contro questi spara con un Dardo, tanto ci potrebbe essere l'altro (ma se è lo stesso lato da dove vengono gli attaccanti?) ad affrontarlo. Ma se così non fosse, e il Dardo sparasse contro i bombardieri in picchiata, gli altri due arriverebbero indisturbati (a parte forse una mitragliera da 20 mm ad azionamento manuale...), sparando contro le sovrastrutture e mirando sopratutto agli stessi Dardo, ben evidenti con quelle grosse torrette che sparano oltretutto. Probabilmente questo basterebbe a mettere il Dardo fuori uso proprio sul più bello. Ma se il Dardo affrontasse questi aerei, a quel punto non potrebbe ingaggiare gli altri in picchiata.
Naturalmente lo stesso vale per i sei aerei che arrivano mitragliando da fronte. In teoria, meriterebbero da soli tutta l'attenzione possibile di due-tre armi della nave, ma in questo modo la nave sarebbe costretta ad abbandondare il contrasto ai bombardieri. L'unica è di calcolare il rischio abbattendo i bombardieri e lasciandosi mitragliare, se gli attaccanti sono abbastanza lontani. Ma se i velivoli nemici mitragliano la nave indisturbati difficilmente non faranno danni apprezzabili. Se arrivano in tempo, potrebbero mettere fuori uso i radar della nave prima che questi aggancino e abbattano la formazione nemica o almeno le sezioni d'attacco successive, diciamo, alla prima. A 400 km/h ci vuole poco per farcela: sono 1 km ogni 9 secondi, più una gittata fino a 2- 3 km delle mitragliere, per cui in una ventina di secondi degli aerei apparentementemente lontani 4-5 km, lontani abbastanza da non dare fastidio, si porterebbero rapidamente a tiro e comincerebbero a sparare. Potrebbero mettere fuori uso alcuni dei sistemi della nave. Se il cannone da 127 a quel punto apre il fuoco, lascia solo l'Aspide e forse un Dardo a sparare sui bombardieri, troppo poco per fermarli in tempo.
Dopo arrivano altri 80 aerei superstiti e siamo a 212, questo con un totale ancora efficiente di forse appena 6 navi: come dire, passare da 12:1 (132:11), a oltre 35:1 (212:6).
Sul raffreddamento dei cannoni durante le azioni di fuoco, armi simili al pezzo da 76 italiano si comportano così:
AK 176
-This mount has selectable rates of fire of 30, 60 and 120-130 rounds per minute. The highest speed could be achieved by firing a burst of 75 rounds, but afterwards the gun had to cool off for 25 to 30 minutes. This weapon is considered effective against missiles and during trials it consistently shot down Falanga ATGMs (AT-2 Swatter) simulating Harpoon ASMs. On average it took 25 rounds per missile.Uses a monobloc barrel with a casing and a vertical sliding breech block. Automatics are recoil operated. The barrel is sea-water cooled, which is pumped between the casing and barrel at 11.5 fps (3.5 mps).
AK 276
This gun is not water-cooled during the firing, but during breaks between firing sea water was pumped through the barrels. It usually took between two and three minutes to cool the guns.
Quindi anche il tiro dei pezzi da 76 mm non è aggratis. Qualche minuto di raffreddamento gli ci vuole (l'AK-176 ha il manicotto come il 76 OTO, ma ha comunque bisogno di molto tempo per rifarsi dell'aver sparato con i suoi cannoni alla massima potenza di fuoco), e questo è quel che non è disponibile! Inoltre la ricarica del caricatore interno, con circa 80 colpi pesanti ciascuno oltre 12 kg, non è cosa banale nemmeno con personale addestrato.
Se l'SR spara a 120 rpm diciamo 3-4 raffiche da 10 colpi l'una, cosa plausibilissima, non solo ha vuotato quasi la metà del caricatore, ma è anche pesantemente surriscaldato. Se dopo 1-2 minuti deve sparare ancora, con modalità simili, è facile che non solo le munizioni non siano state ancora ricaricate (certo non dopo 1 minuto, a meno che non ci sia una formazione da guinness), ma che la canna comunque sia non sia ancora del tutto fredda, e se si mette a sparare ancora allo stesso modo può essere che già alla seconda raffica da 10 colpi (circa 5 secondi), sia soggetto a surriscaldamento e ad eventuali inceppamenti. Anche se non fosse scontato, non è affatto da escludere. E se poi arriva la terza ondata... allora sò cazzi. Oltretutto a quel punto rischia di finire davvero le munizioni.
E gli altri aerei? Con 450 bombardieri (e forse anche 500), sarebbe possibile a quel punto attaccare anche la formazione di supporto, con 4 pattugliatori di squadra, 8 corvette, 2 rifornitori e 3 navi da sbarco, totale circa 18 altre navi. Ma con 450 aerei da bombardamento non c'é problema, sono circa 25 per nave.
Inoltre, la massa di queste navi è poco difesa. A parte i 4 pattugliatori che sono praticamente delle Lupo, per il resto le altre navi sono 8 corvette che hanno un armamento nettamente inferiore seppur ancora con missili disponibili, ma senza CIWS e senza cannone di grosso calibro, mentre il 76 mm non è un SR ma un semplice Compatto. Molto più vulnerabili.
Ma mai quanto le altre: le 3 navi da sbarco e le due da rifornimento sono provviste giusto di un cannone e qualche mitragliera ad azionamento manuale. Al dunque, ben poco potrebbero fare contro l'attacco di così tanti aerei, capaci di lanciare almeno due attacchi con 12 aerei l'uno contro ciascuna nave, quando per eliminare le navi da sbarco e quelle da rifornimento, 5 su 18, potrebbero bastarne la metà (di 12!), mentre le corvette potrebbero essere appena meglio.
Con 6x5 + 12x8 + 24x4 = 222 aerei, la metà scarsa degli almeno 450 disponibili. Con oltre 200 aerei ancora disponibili per un secondo attacco, non ci sarebbero molti problemi ad eliminare anche tutte queste navi eventualmente superstiti o non abbastanza danneggiate. I bombardieri in picchiata, quando non sufficientemente contrastati o contromanovrati, possono mettere a segno anche l'80% delle bombe, la sorte dei due incrociatori inglesi e della portaerei Hermes, nel 1942, parla chiaro al riguardo.