7/8-1-19 (14-12-19)
Altri appunti messi insieme nel settore navale.
I cacciatorpediniere sono tanti, veloci, audaci, leggeri, economici, aggressivi e sopratutto, tanti (già detto, lo so). Come tenerne il conto con tutte le marine che li hanno prodotti come il pane? Ecco un database per provare a farlo, almeno per sommi capi. A cominciare dal quesito: ma quanti erano prima della guerra? E quanti furono durante e dopo?
Regia Marina
La RM aveva, all'inizio della guerra, complessivamente ben 57 tra cacciatorpediniere ed esploratori/cacciatorpediniere.
3 classe Leone: 1924, 1745-2289 t, 113 m , 42000 hp, 34 kt, 8x120 mm, 3 perse prima dell'Armistizio. (derivate dai Mirabello)
2(4) classe Sella: 1926-27, 1140-1457 t, 85 m, 36000 hp, 35 kt, 3x120 mm. nessuna persa prima, 2 affondate dopo l'Armistizio.
4 classe Sauro: 1926-27, 1260-1575 t, 90 m, 36000 hp, 35 kt, 4x120 mm. Tutte perdute prima dell'Armistizio.
8 classe Turbine: 1927-28, 1220-1670 t, 93 m, 40000 hp, 36 kt, 4x120 mm. 6 affondate prima dell'Armistizio, 2 dopo.
12 classe Navigatori: 1929-31, 1935-2580 t, 107 m, 50000 hp, 38 kt, 6x120 mm. 7 affondate prima dell'Armistizio, 4 dopo, 1 sopravvissuta.
4 classe Freccia: 1931-32, 1400-2116 t, 94 m, 44000 hp, 38 kt, 4x120 mm. 2 affondate prima dell'Armistizio, 2 dopo.
4 classe Folgore: 1932, 1400-2100 t, 96 m, 44000 hp, 38 kt, 4x120 mm. 4 affondate prima dell'Armistizio.
4 classe Maestrale: 1934, 1615-2207 t, 107 m, 44000 hp, 38 kt, 4x120 mm. 2 affondate prima dell'Armistizio, 1 dopo, 1 sopravvissuta.
4 classe Oriani: 1937, 1675-2254 t, 107 m, 48.000 hp, 38 kt, 4x120 mm, 2 affondate prima dell'Armistizio, 1 dopo, 1 sopravvissuta.
12 classe Soldati: 1938-39, 1830-2460 t, 107 m, 48000 hp, 38 kt, 4x120 mm, 7 affondate prima dell'Armistizio, 1 dopo, 4 sopravvissute.
Altre navi che parteciparono alla guerra:
6 classe Generali: 1923-24, 730-870 t, 15500 hp, 30 kt, 3x102 mm. Affondate 3 prima dell'Armistizio (tutti su mine!), poi affondate le altre 3.
4 classe Curtatone: 1923-24, 953-1214 t, 22000 hp, 32 kt, 2x102 +2x76. Affondata 1 prima dell'armistizio, 2 dopo (e 1 sopravvissuta alla guerra)
7 (su 8) Classe Pilo: 1915-16, 770-912 t, 16000 hp, 30 kt, 4x76. Affondate 2 prima dell'Armistizio, 2 dopo, 3 radiate dopoguerra.
4 classe Sirtori: 1916-17, 790-850 t, 15500 hp, 30 kt, 6x102. Affondate 2 prima Armistizio, 2 dopo.
1 classe Audace: 1917, 922-1170 t, 16000 hp, 30 kt, 7x102. Catturata dopo Armistizio e affondata (non più torpediniera dal 1938)
7(8) classe La Masa: 1917-19, 785-851 t, 15500 hp, 30 kt, 4x102+2x76. 3 affondate prima dell'Armistizio, 2 dopo, 2 sopravvissute.
4 classe Palestro: 1921-23, 785-1076 t, 18000 hp, 32 kt, 4x102+2x76. 2 affondate prima dell'Armistizio, 2 dopo.
2(3) classe Mirabello: 1916-17, 1784-1972 t, 44000 hp, 35 kt, 8x102+2x76. 1 affondata prima dell'Armistizio, 1 sopravvissuta.
Quindi, in tutto nel giugno 1940 c'erano ben 35 torpediniere (!!!!) di vecchio tipo.
Torpediniere moderne:
1 classe Albatross 1934, 408-490 t, 70,5 m, 4300 hp, 24,5 kt, 2x102 mm. Affondata nel 1941.
30 classe Spica: 1935-38, 638/785-885-1035 t, 19000 hp, 30 kt, 3x100 mm. 21 affondate prima dell'Armistizio, 2 dopo, 7 sopravvissute.
(derivate dai Freccia). Prove anche 37+ kt, ufficiale 34 kt, normale 30 kt. 207 t, 1900 NM a 15 kt.
4 classe Pegaso: 1938, 1000-1575 t, 89 m, 16000 hp, 28 kt, 2x100 mm. 4 presenti all'Armistizio, 2 affondate dopo, 2 sopravvissute.
(derivate dalle Spica): 520 t, 5100 NM a 14 kt.
Quindi, se i conti sono giusti, nel giugno 1940 c'erano esattamente 35 torpediniere di vecchio tipo (ex cacciatorpediniere, le 'vere' torpediniere anziane erano state radiate), e 35 torpediniere di nuova generazione, esattamente uguali! Tra l'altro ho sempre pensato che fossero una sessantina a far tanto, invece sono ben 70 (settanta).
Somma totale: 127 (centoventisette) siluranti, incluse peraltro 35 obsolete e 5 nuove ma relegate a compiti di scorta, il che lascia il totale delle navi effettivamente disponibili per la 1a linea a 92.
Durante la guerra sono stati aggiunti altri 11 caccia e 25 torpediniere:
5 classe Soldati: 1942, 1830-2460 t, 107 m, 48000 hp, 38 kt, 5x120 mm, 2 affondata prima dell'armistizio, 3 sopravvissute.
2 classe Sebrenico: 1941, 1210-1655 t, 98 m, 40000 hp, 38 kt, 4x120 mm. 1 persa prima dell'armistizio, 1 dopo.
1 classe Premuda: 1941, 2100-2884 t, 113 m, 48000 hp, 37 kt, 4x140 mm, 0 persa prima dell'armistizio, 1 dopo.
3 ct francesi: FR 21 (3200 t), perso dopo Armistizio; FR 23 (3000 t, usato solo come trasporto veloce), FR 31 (1900 t , ex Trombe),
1 torpediniera classe Ariete.
15 torpediniere Ciclone (26 kt, 1113-1683 t, 2x100 mm e 4 tls da 450 mm) su 16 impostate. Prima dell'armistizio ne vennero affondate 6, 4 dopo, 5 sopravvissute. 442 t, 4000 NM a 14 kt.
6 torpediniere iugoslave T1 (320 t), tutti sopravvissuti all'Armistizio, 2 sopravvissuti allla guerra.
3 torpediniere francesi FR 41 (895 t), tutti sopravvissuti all'Armistizio.
Per un totale di 11 navi cacciatorpediniere, 5 italiane, 3 ex-iugoslave e 3 ex-francesi. Più 25 torpediniere, 15 italiane, 6 ex iugoslave e 3 ex francesi.
Totale navi aggiunte: 11+25 navi = 36.
Programma bellico di costruzioni navali:
-corazzata Roma (1942) su 2 previste.
-3 incrociatori 'Regolo' su 8 previsti (originariamente 12, ma poi alcuni cancellati)
-5 ct Soldati II serie (su 7 impostati)
-0 ct Comandanti su 14 previsti/impostati.
-1 torpediniera Ariete (su 42 programmate e 16 impostate)
-15 torpediniere Ciclone (26 kt, 1113-1683 t, 2x100 mm e 4 tls da 450 mm) su 16 impostate. Prima dell'armistizio ne vennero affondate 6. 442 t, 4000 NM a 14 kt.
-28 corvette Gabbiano (su 60 programmate). Di queste navi, ben 22 servirono anche nel dopoguerra, radiate nel 1965-1978.
Le perdite belliche ammontarono a 4 navi italiane (3 prima dell'Armistizio) e 14 tedesche completate dopo armistizio.
Quindi, nell'insieme, le costruzioni non erano state apparentemente marginali. A parte la corazzata, i 3 incrociatori leggeri e i 5 cacciatorpediniere, largo spazio era stato fatto per le navi leggere prevedendo ben 58 torpediere e 60 corvette = 118 navi. Con i cacciatorpediniere, arriviamo a 134 navi ma di cui appena 49 entrate in servizio effettivamente. Non erano poche, ma nemmeno tante.
Poi vediamo meglio il discorso delle navi leggere, forse il più importante. Come visto sopra erano state previste 118 tra corvette, torpediniere di scorta e torpediniere 'normali'.
Di queste, peraltro, soltanto 16 torpediniere (di cui ben 15 erano di scorta) e 28 corvette riuscirono ad entrare effettivamente in servizio prima dell'Armistizio, ovvero 44 navi delle 118 previste, troppo poche per fare la differenza. Basti dire soltanto che le navi perdute come cacciatorpediniere erano state 3 Leone, 4 Sauro, 6 Turbine, 7 Navigatori, 4 Freccia e altre ancora. Per l'armistizio dei circa 60 cacciatorpediniere ne restavano circa 20 efficienti. Inoltre, sostituirli con una corvetta di metà dislocamento e con un cannone da 100 anziché 4 o 5 da 120 non era serio. Anche le torpediniere con 2 pezzi da 100 mm non erano molto efficaci da nessun punto di vista, solo i 5 ct erano seri come ricambi.
Le unità classe Medaglie d'Oro o Comandanti non vennero mai realizzate.
All'atto dell'Armistizio, tra l'altro, già 4 corvette e 6 torpediniere erano andate perdute, riducendo così l'aumento con queste nuove classi, ad un valore 'netto' di sole 34 unità, 9 torpediniere e 25 corvette.
Il contributo delle nuove costruzioni, così facendo, fu poca roba. Le 24 corvette superstiti erano navi trascurabili se non per compiti di 2a linea, mentre le 10 torpediniere ancora a galla erano per il 90% di scorta, nessuna di queste navi aveva possibilità contro le unità di 1a linea nemiche e per la flotta, probabilmente solo 1 (una!) torpediniere, la sola Ariete realizzata prima dell'Armistizio, poteva eventualmente unirsi al gruppo. Per questo le navi realizzate, anche se abbastanza buone a far numero, erano poca roba in sostanza, specie per la flotta principale, ma erano piuttosto navi utili per la 2a linea e la difesa del traffico. Peccato che la 1a linea si fosse nel contempo vaporizzata...
Delle navi prebelliche, ne sopravvivevano ancora solo 20 su 57 (il 35%)
Affondati fino all'Armistizio:
8 Soldati, 7 Navigatori, 3 Dardo, 3 Oriani, 4 Folgore, 2 Maestrale, 6 Turbine, 3 Leone, 4 Sauro.
Totale: 40 su 62 navi costruite in Italia. + 1 nave iugoslava = 41 perdite totali.
+6 stranieri acquisiti durante la guerra. = 41 persi su 68 = 27 cacciatorpediniere di tutti i tipi ancora nominalmente in carico.
Al massimo 19 cacciatorpeniere in servizio: 4 'Navigatori' 1 Dardo, 1 Oriani, 0 Folgore, 8 Soldati, 1 Maestrale, 2 Turbine, 2 Sella, 0 Sauro, 0 Leone.
+almeno 3 KO: 1 Navigatori, 1 Soldati, 1 Maestrale. Ancora in servizio ma fuori uso, + varie navi straniere (francesi e iugoslave).
In tutto erano dunque almeno 43 navi KO su 62 (escluse le nuove costruzioni ma esclusi i 6 ct di preda bellica, dall'operatività più o meno inesistente).
Anche senza conteggiare le torpediniere Spica e di altro tipo affondate, è evidente che non c'era modo di compensare queste perdite. Le 32 Spica, per esempio, avevano avuto un destino simile: 2 vendute prima della guerra agli svedesi che poi ne realizzarono altre 4, le 30 italiane ebbero 23 perdite di cui 21 prima dell'armistizio (7 rimasero in servizio, in alcuni casi fino agli anni '60), quindi già così bisogna fare 21+40/43 = 62/65 navi, altroché 44. Considerando che le altre torpediniere (una trentina) o erano obsolete oppure lente e usate solo per compiti di scorta, le Spica erano un asset importante per le capacità di 1a linea ma perdendo oltre i 2/3 del totale, significa che in tutto, delle 62+30 navi = 92, soltanto 27 (teoricamente 30) erano in giro: le perdite quindi erano di circa 65 navi (in teoria, 'solo' 62, ma almeno altre 3 KO).
Quindi c'erano da rimpiazzare complessivamente almeno 62 navi, ma per farlo non c'erano state altro che 49 navi, di cui 5 caccia, solo 16 torpediniere (di cui ben 15 di scorta, con velocità limitata a 26 nodi) e ben 28 corvette: in pratica, per i compiti di 1a linea, erano uscite dal servizio 62 o 65 navi, ma ne erano entrate in contempo soltanto 6 (sei!) visto che le altre non erano idonee a compiti di squadra e di 1a linea.
Totale perdite durante la guerra e prima dell'armistizio:
-cacciatorpediniere: 38 su 57 iniziali (65%), più 3 dei 11 successivi tra prodotti o catturati: totale 41 su 68 (60%)
-torpediniere vecchie: 14 su 35 (40%).
-torpediniere nuove: 22 su 35 (circa il 60%), più 6 di 16 prodotte nella guerra. = 28 su 51 (il 55%)
-torpediniere catturate: 0 su 9 (0%)
In tutto sono state immesse in servizio 163 navi di queste categorie (68 caccia e 95 torpediniere).
Di queste ne sono andate perse 14+22+37+4 = 42 torpediniere e 41 cacciatorpediniere = 83 navi.
In generale: cacciatorpediniere passati da 57 a 27 (il 47% ovvero - 53%)
Torpediniere: passate da 70 a 53 (resta il 75%, ovvero -25%)
Quindi, nell'insieme, il totale complessivo all'Armistizio ci dà 163 - 83 = 80 navi, anziché le 127 originali (63% ergo -37%)
IN AGGIUNTA a queste, vanno anche ricordate le 28 corvette tipo Gabbiano, di cui peraltro 3 perse durante la guerra, più 2 corvette francesi, una delle quali già persa prima dell'Armistizio, per cui alla fine abbiamo un totale di:
-27 cacciatorpediniere
-53 torpediniere
-26 corvette
= 106 navi su 127 originali = 83% (-17%)
Questo totale peraltro è molto illusorio. Anzitutto comprende: 26 corvette che non erano affatto capaci di combattere in 1a linea, ma giusto per azioni di scorta. Tolte quelle abbiamo 80 su 127 (63% ovvero -37%). I cacciatorpediniere, però, erano ridotti al 47% del totale originario e questo da solo contava moltissimo.
A questo aggiungiamo anche che:
1) - quasi tutte le navi erano logore, danneggiate o malmesse per varie ragioni. Almeno 3 cacciatorpediniere erano ai lavori, fuori uso, per esempio, così come era ai lavori il Premuda.
2) - le navi di preda bellica erano quasi sempre pressoché inutili: le 6 torpediniere ex iugoslave erano vecchissime, le 3 torpediniere francesi di dubbia efficienza, i 3 cacciatorpediniere francesi idem, praticamente valore bellico inferiore alle risorse per recuperarli dopo l'autoaffondamento. Fanno già non meno di 12 navi di valore pressoché zero.
Se si considera questo, si vede che le navi italiane al massimo utilizzabili in 1a linea, potevano essere a stento 24 cacciatorpediniere inclusi tipi del tutto obsoleti (come i due Sella e i due Turbine superstiti), di cui veramente importanti forse soltanto i 19 dei tipi più moderni o potenti, più 23 torpediniere più o meno moderne. Quindi è un calo nettissimo rispetto all'inizio della guerra e poco importa che almeno l'armamento a.a. sia stato migliorato.
Dopo la guerra, le navi superstiti furono:
-appena 7 cacciatorpediniere dei 57 prebellici (-50 unità, il 12%!), 10 se si considerano anche le navi prodotte nel periodo bellico (su 62), e 13 su 68 considerando tutte le navi coinvolte, anche le prede belliche (meno del 20%)
-appena 7 vecchie torpediniere su 35 (il 20%),
-appena 14 nuove torpediniere su 51 navi (il 27%)
A parte le navi catturate, di tutte le navi italiane, escluse quelle completate per i tedeschi, c'erano qualcosa come appena 28 superstiti ( 7 cacciatorpediniere e 21 torpediniere) su un totale di ben 62 cacciatorpediniere e 86 torpediniere, quindi 28 su 148 ergo appena il 19%.
Nel dopoguerra molte di queste navi vennero date in carico a Francia, URSS e altre nazioni, così come vennero ridate indietro le navi catturate.
Esemplare il caso dei caccia Navigatori: erano stati costruiti 12 esemplari, affondati ben 13 volte e con un 1 solo superstite di tutta la classe, il Da Recco.
Genesi dei cacciatorpediniere italiani nel 1920-40
i Sella partirono dai Curtatone ingranditi per i pezzi da 120 e siluri da 533 mm. Alle prove fecero fino a 38 kt, ma in pratica non superavano i 33. (250 t carburante, 1800 NM-14 kt);
i Sauro, sviluppo dei Sella, con siluri da 533 tripli anziché binati, cannoni da 120 binati in entrambe le postazioni. (260 t, 2600 NM a 12 kt).
Turbine, sviluppo dei Sauro. Velocità pratica maggiore di 1 kt, circa 33 kt (400 t,3200 NM a 14 kt).
Freccia, sviluppo dei Turbine, (630 t, 3600 NM a 12 kt). Velocità pratica, raramente superiore a 30 kt. Da questo momento i ct italiani ebbero 1 solo fumaiolo.
Folgore, sviluppo dei Dardo diretto, più veloce ma in pratica 31-32 kt (510 t, 3600 NM a 12 kt).
Maestrale, sviluppo del Folgore, molto più grande, raggiungeva i 32 kt a pieno carico(?) circa 2+ sui tipi precedenti. (520 t, 4000 NM a 12 kt).
Oriani, sviluppo del Maestrale, macchine più potenti, velocità pratica 33 kt, raddoppio mitragliere da 13. (520 t, 2190 NM a 18 kt).
Soldati, sviluppo degli Oriani, nuovi cannoni da 120, macchine più efficienti, cannone 120/15 x colpi iluminanti. 12 armi da 13. Velocità pratica 34-35 kt. (517 t, 2200 NM a 20 kt).
Marina giapponese
12 Momi: 1919-23, 850-1020 t, 21500 hp, 36 kt, 3x120. 5 sopravvissute alla guerra (su 17)
9 Momi convertiti in pattuglia nel '39, rimossi 1 cannone da 120 e i TLS, aggiunte armi da 25 e lanciabombe, velocità ridotta a 18 kt. Altri 5 convertiti in navi depositi o trasporti, velocità ridotta a 14 kt e così anche armamento rimosso in parte. 4 navi convertite in trasporti d'attacco 'veloci'. Di fatto, pare che le navi in servizio fossero ancora 17 su 21 dopo il 1939, ma i cacciatorpediniere veri e propri sembrano essere rimasti soltanto 3, gli altri 14 scafi erano 9 pattugliatori e 5 navi deposito e trasporto.
15 Minekaze: 1920-22. 1345-1.650 t 38.500 hp 39 kt 4x120 (6x533)
3 navi convertite in pattuglia nel 1939. Quasi tutti affondati (10 su 15) durante la guerra.
10 Kamikaze: 1922-25. 1270-1720 t 38.500 hp 37,2 kt 4x120 (6x533)
Tutti tranne due (dannegiati) persi durante la guerra. Uno di essi, l'Hayate, fu affondato l'11-12-41 a Wake, probabilmente il primo ct giapponese perso in guerra.
7 Wakatake: 1922-1923 820-1100 t 21.500 hp 35,5 kt 3x120(4x533)
Praticamente torpediniere ricavate dai Momi. Nel 1940 uno è convertito in pattugliatore (18 kt 10.000 hp, 1 cannone da 120 e senza siluri, ma armi da 25 e lanciabombe). 1 degli 8 originari era affondato in una tempesta; degli altri, 6 affondati in guerra (per lo più da smg) e 1 danneggiato da mine.
http://navypedia.org/ships/japan/jap_dd_wakatake.htm
Minekaze: 15 navi. Ma in parte erano modificate per compiti di 2a linea.
Kamikaze: 9 navi.
Wakatake: 8 navi.
Mutsuki: 12 navi.
Fubuki: 20 navi (1 superstite danneggiato)
Ataktsuki: 4 navi (1 superstite danneggiato)
Hatsuharu: 6 navi
Shiratsuyu: 10 navi
Asashio: 10 navi
Kagero: 18 navi di cui 6 prima del giugno 1940. 1 superstite danneggiato.
Cacciatorpediniere moderni giapponesi: al 6-1940: 56 navi. Al 12-41: non meno di 68 navi.
Cacciatorpediniere obsoleti: 55, ma molti non più in carico come navi di prima linea, anche se probabilmente attorno a 30 e passa ancora usati per questo compito.
Al 6-1940 c'erano dunque probabilmente 111 cacciatorpediniere, ma diversi di questi erano modificati in 2a linea, quelli in 1a linea restavano meno di 100.
Più 12 torpediniere. Totale circa 123 navi, incluse quelle di 2a linea.
Al 12-41 c'erano forse 123 navi tipo cacciatorpediniere e 12 torpediniere (135), di cui circa 110 e passa di 1a linea (68 moderni)
Durante la guerra:
20 Yugumo. Tutti affondati!
12 Akitsuki: 5 sopravvissuti.
1 Shimakaze.
Totale: 33 navi.
Torpediniere:
8 Otori. 1 sopravvissuta.
4 Tumuzuri. 1 sopravvissuta.
ROYAL NAVY
3 caccia V (relegati a 2a linea)
3 caccia S (relegato 2a linea)
20 V e W (per lo più in 2a linea)
6 classe Scott (per lo più in 2a linea)
10 classe S (per lo più 2a linea)
16 classe W (per lo più relegati a 2a linea)
1 Amazon
1 Ambuscade
9 classe A (1929-30)
9 classe B
5 classe C (causa crisi economica, le ultime 4 non vennero realizzate)
9 classe D (1931-32)
9 classe E
9 classe F (1934-35)
9 clase G
9 classe H
9 classe I
8 classe J
8 classe K
16 classe Tribal
In tutto 58 vecchi cacciatorpediniere, più 111 navi moderne, solo considerando quelle costruite entro il 1939 circa. Dei K, peraltro, solo 1 (il Kelly) era sicuramente in servizio allo scoppio della guerra e questo ci darebbe 104 ct più 58 di vecchio tipo.
Bellici:
6 classe H
2 classe I
8 classe N
8 classe L
8 classe M
8 classe O
8 classe P
8 classe Q
8 classe R
8 classe S
8 classe T
8 classe U
8 classe V
8 classe W
8 classe Z
8 classe Ca
8 classe Ch
8 classe Co
8 classe Cr
3 (su 16 ordinate) Battle
Circa 147 navi, apparentemente. 112 per il programma bellico vero e proprio (classi O-Cr).
US Navy:
1 Sampson (2a linea)
4 Caldwell (2a linea)
78 -4 pipe Wickes (incluse navi 2a linea e cedute ad altre nazioni)
87 -4 pipe Clemson (incluse navi 2a linea e cedute ad altre nazioni)
8 Ferragut
8 Porter
16 Mahan
4 Gridley
8 Bagley
5 Somers
10 Benham (entro 1939)
12 Sims (1939-40)
6 Benson (1940)
18 Gleaves (1941)
Così, abbiamo un totale di: un massimo di 170 ct di vecchio tipo, inclusi quelli declassati e quelli ceduti (50 navi) alla RN e altri ancora. Più circa 95 ct costruiti fin verso l'inizio della guerra.
Bellici:
72 Bristol (1941-oltre)
166 Fletcher
69(?) Allen M. Summer.
153 (?) Gearging.
+ le navi di scorta, naturalmente, tipo circa 500 DDE
Commento (Spica e altro)
A PRESCINDERE dalla produzione bellica, che non ha pari, per quella britannica ma ancora di più per quella americana, sembra che la marina italiana se la cavi bene, ha addirittura qualche cacciatorpediniere in più dei giapponesi... ma in realtà non è così.
Circa la metà (abbondante) dei 'cacciatorpediniere' italiani era nient'altro che le torpediniere, in particolare la classe Spica, torpediniere con stazza circa la metà dei normali caccia dell'epoca, da sola quasi la metà del totale delle torpediniere.
Le Spica erano, detto in altri termini, una COLOSSALE TRUFFA. Perché? Perché queste navi erano state costruite sull'assunto che le unità di meno di 600 tonnellate non potevano essere d'interesse per i trattati internazionali. Gli italiani dissero che avevano queste navi da costruire, che erano 'sotto' le 600 tonnellate, e così gliele autorizzarono. Con questo miserabile escamotage riuscirono così a costruire più 'torpediniere' di tutti i cacciatorpediniere moderni degli anni '30: tutti i caccia di ben 5 classi, infatti, assommavano a sole 28 navi, che assieme ai 12 Navigatori erano il nucleo di navi ancora realmente efficienti per le manovre di prima linea nel 1940 e oltre. In pratica 40 navi. Ebbene, le Spica da sole vennero realizzate in 32 navi, di cui 2 vendute alla Svezia (che ne realizzerà altre 4). Le Spica, però, NON erano sotto le 600 tonnellate! A seconda dei sottogruppi, il dislocamento standard era, come minimo, 630 tonnellate (il 5% oltre il valore massimo consentito), e fino ad oltre 780 tonnellate per le ultime navi, vale a dire ben il 30% in più, che non è proprio una bazzecola! L'appesantimento si era reso necessario per migliorare le navi e dar loro un senso pratico, ma così facendo erano andate enormemente oltre le loro caratteristiche teoriche e sopratutto il valore ammesso dai trattati. Il dislocamento a pieno carico arrivava a 800-1000+ tonnellate, quasi come i cacciatorpediniere tipo Sella. Capito che roba?
E così facendo, gli italiani riuscirono a 'strappare' qualcosa come oltre 20.000 tonnellate di naviglio da guerra oltre i valori teorici. SE questo fosse stato conteggiato, a quel punto avremmo dovuto rottamare una corazzata come la Duilo per compensare! Ma vista l'enorme inutilità delle vecchie corazzate italiane, ammoderate con un costo imbarazzante, le pur limitate Spica sarebbero state sicuramente un vantaggio molto superiore e avrebbero consentito indirettamente di liberare risorse, in teoria addirittura sufficienti per completare anche la corazzata Impero o un lotto di caccia Medaglie d'Oro o di incrociatori Regolo. Insomma, per fare i furbi, gli italiani in realtà hanno pagato pegno! Tanto per dirne una, la corazzata Duilio non ha fatto praticamente nulla nel 1940 a parte essere silurata, nel 1941-inizio '42 è stata in mare per proteggere diversi convogli, poi però è rimasta a galleggiare inutilmente nei porti oppure in addestramento, ma con sempre meno nafta disponibile. Ne è valsa la pena, di ammodernarla? Forse sarebbe stato meglio per la marina italiana dichiarare le Spica per quel che erano davvero, e rinunciare alla corazzata. Ma evidentemente erano troppo fissati con le loro manie di grandezza per capirlo
La posizione aggressiva dell'Italia, tutta protesa a trovare nuovi mezzi di offesa di ogni sorta (incluse motosiluranti e incursori) era chiaramente favorevole a queste piccole torpediniere.
Altre nazioni avrebbero seguito volentieri questa modalità di azione, ma essendo oceaniche non potevano fare lo stesso, perché una torpediniera così piccola non avrebbe avuto senso. I Giapponesi ne costruirono solo una dozzina, per esempio, e non nutrirono alcun interesse ulteriore almeno nel periodo prebellico. Piccole navi del genere potevano essere giustificate solo come 'scorte', ma in generale è ovvio che le Spica, per quanto ingrandite rispetto a quel che dovevano essere, restavano comunque dei 'cacciatorpediniere nani' e con un dislocamento di circa 800 tonnellate standard per i tipi più pesanti, non potevano competere con nessun vero cacciatorpediniere. Se era solo un fatto di numeri è un conto, ma le Spica, così come i vecchi cacciatorpediniere 'declassati' a torpediniere, erano di valore bellico modesto e sarebbe stata una truffa considerare 1 vale 1. Al dunque, sarebbe stato meglio calcolare il dislocamento complessivo, piuttosto che il numero.
Però, anche così la cifra può essere ingannevole: le Spica non avevano nessuna capacità oceanica e nazioni come gli USA o il Giappone, o l'Inghilterra, non avrebbero saputo che farsene di navi del genere, così come delle navi più vecchie declassate a torpediniere, troppo piccole per compiti di 1a linea, e con poca autonomia per quelli di scorta. In realtà, Giappone, UK e USA avevano una linea di siluranti nettamente più potente della flotta italiana. Quest'ultima era invece in vantaggio netto come motosiluranti, le quali erano peraltro di validità bellica ancora più scarsa, e sopratutto come numero di sommergibili, di cui molti, stranamente, anche a lunga crociera (chiaramente pensati per impieghi oceanici), ma anche qui bisogna dire che molti dei battelli della RM erano costieri, e per impieghi oceanici le flotte americane, giapponesi e anche inglesi avevano bisogno di navi più potenti e grandi. Fin dall'inizio della guerra c'erano molti sommergibili giapponesi e americani da circa 2.000 tonnellate, mentre raramente i battelli italiani superavano le 1.000, in verità i tipi più diffusi erano anch'essi classe 600 tonnellate (superate, ma non di moltissimo), come le Spica.
Insomma, anche per via della propria posizione geografica, l'Italia aveva potuto e voluto, nell'insensata gara contro la Francia (che in realtà interessava solo all'Italia) inflazionare il numero delle proprie navi, ma il valore di queste torpediniere, tutt'altro che 'economiche', è rimasto decisamente dubbio. .