25-2-19 (13-12-19)
Nel lavoro che sto facendo, ovvero la comparazione tra incrociatori leggeri di ultima generazione, sto perdendo molto tempo e non so nemmeno come diavolo sia possibile come ogni volta ci sia sempre qualcosa da aggiungere, alle volte pure importante, di cui non avevo conoscienza, per cui davvero non so quanto tempo ci metterò ancora. Pazienza.
Però un incrociatore dipende molto sia progettualmente che operativamente dai cannoni che ha bordo (ovviamente riferendosi a quelli dei tempi 'classici'!). E così ecco una classificazione dei cannoni più comuni, almeno per ora limitata a quelli degli incrociatori leggeri. Ecco i dati che ho trovato:
Il BL Mk XXIII 6''/50 (Breech Loading Modello 23) era un tipico cannone prodotto per il trattato di Londra del gennaio 1929, trattato che limitò il calibro delle artiglierie a 152 mm ovvero 6 pollici.
Un'arma apparentemente mediocre, forse la più mediocre del mazzo, con l'uso di sacchetti per le cariche piuttosto che bossoli come in altri cannoni e otturatore tipo Welin. Ma non era affatto un cattivo cannone, era affidabile, preciso e con un'alta cadenza di tiro. Inoltre le installazioni avevano un'ampia spaziatura tra cannone e cannone. Fu programmato come cannone a doppio ruolo ma era troppo lento per questo compito, cosa diventata chiara sopratutto durante il periodo bellico. La dispersione iniziale era comunque di ben 640 metri e la cosa era strana, perché i cannoni tripli erano sia installati in maniera spaziata, sia con quello centrale indietro rispetto agli altri due. Si scoprì poi che i problemi erano di balistica interna dovuti alle troppo piccole dimensioni delle cariche rispetto alla camera di scoppio. Alla fine risolsero con un sistema ulteriore per rendere migliore la precisione del cannone centrale, con un piccolo ritardo prima dello sparo rispetto agli altri due laterali. In tutto vennero costruiti ben 469 cannoni delle varie versioni. Modelli da artiglieria campale o all'opposto, in torri quadrinate, non ebbero esito, ma vennero prodotti cannoni da difesa costiera. E' un fatto che gli italiani giudicassero le salve inglesi molto raccolte, per cui il problema deve essere stato risolto.
Progettato nel 1930, in servizio dal 1933, pesava 7,02 t x 7,87 metri; cadenza di tiro 6-8 RPM per le armi binate, 5-6 per quelle trinate. Peso proiettili 50,8 kg CPBC e 50,8 HE. Carica esplosiva 1,7 e 3,6 kg rispettivamente, mentre la lunghezza era di 68,5 cm e la carica propellente di 13,6 kg (14,5 per l'uso notturno). La velocità iniziale era modesta, 841 m/sec; però la pressione era elevata (ben 3,23 t/cmq). La vita operativa era piuttosto lunga (1.100 cp), 200 i colpi per cannone normalmente impiegati (i Town erano teoricamente provvisti di spazio solo per 150 cp/cannone, ma in realtà ne avevano per 200 e così tutti gli altri, il che significava 2.400 colpi, a cui in realtà si aggiungevano quelli a salve e addestrativi, tanto da arrivare anche a 2.862 colpi per nave).
La gittata era buona ma non straordinaria: a 2,3° 4,5 km con velocità finale di 591 m/sec (CPBC) e angolo di 3°. A 24,1° raggiungevano 18,3 km, velocità finale 331 m/sec e 39,9°. Massima gittata assoluta: 23.200 metri a 45°. L'angolo, con elevazione di 41° e gittata di 22.400 m, era di 56,5°. Notare come questo era l'angolo più o meno rilevato sul Bolzano a causa dei due proiettili arrivati a segno a Punta Stilo: a meno che non fosse stato dovuto al rollio della nave (ma tutti e due i colpi?) o che i cannoni fossero stati seriamente usurati con perdita di velocità iniziale... avremmo una gittata effettiva di circa 22+ km. Se è così, abbiamo presumibilmente il record dei centri (al plurale) da parte di un 6 pollici. Il tempo di volo era di oltre 47 sec per 18,3 km e oltre 71 sec per 22.400 m.
Quanto alla perforazione, a 11.430 m il cannone con i CPBC era accreditato di 76 mm, mentre come corazzatura orizzontale, a 20,1 km era capace di 51 mm sui ponti corazzati. Questo anche se nel caso del Bolzano non riuscì a penetrare la blindatura da 50 mm del ponte principale (però sfondò con facilità i 30 mm del timone), del resto non c'é certo solo il ponte blindato da passare (il Bolzano aveva anche il ponte di coperta da 20 mm oppure le fiancate).
Quanto al peso delle torri: le binate MK XXI arrivava a 92 t, quelle trinate a 148 t (Southampton), 185 (Gloucester ed Edimbourg), 163 (Ceylon).
Alzo: Le Mk XXI arrivavano a 60°, le trinate a 45°.
Elevazione 10°/sec, rotazione 5-7°/sec. Azionamento con 2 motori per impianto per la rotazione. Per le torri binate, 65 hp e 103 hp per quelle trinate. I cannoni binati erano con slitte individuali.
Separazione degli assi cannoni: 213 cm (binate), 198 cm (trinate), comunque ben maggiore dei 10 calibri considerati buoni per evitare l'interferenza tra i proiettili. Questo va paragonato ai 75 cm delle torri italiane di 1a generazione (5 calibri), ai 127 di quelle di 2a generazione trinate (circa 8 calibri), e più o meno lo stesso valore per i Brooklyn. Inoltre il cannone centrale era sistemato indietro circa 76 cm rispetto agli altri due, per evitare influenze reciproche all'atto dello sparo, una delle ragioni per la quale vennero evitati i cannoi in torri quadrinate. La cadenza di tiro nel Mod XXIII trinato a tronco lungo, con un sistema di alimentazione migliorato, era circa 8 RPM.
Nell'insieme, le cariche di lancio e i proiettili arrivavano a ben 16/min nelle torri binate (8 RPM teorici); a ben 32 cariche e altrettanti proiettili completi per le trinate.
L'Mk XXI era per i Leander e simili; per i Southampton ed Gloucester c'era l'Mk XXII da 185 tonnellate, mentre l'Edimbourg aveva l'Mk XXIII di peso analogo ma con sistema d'alimentazione rinnovato e il Ceylon pure l'Mk XXIII che però pesava solo 163 t perché aveva corazza meno spessa.
Corazzatura: Mk XXI: probabilmente sui 25 mm (dato non noto); Mk XXII: 25 mm per tutte le superfici (solo anti-schegge, quindi), ma questo vale solo per il Southampton. Il successivo Gloucester aveva invece 102 mm frontali e 51 mm tutt'attorno, ovvero era passato da 1 a 2-4 pollici di spessore. Certo che il peso della torre era in realtà maggiore. Per l'Mk XXIII, sistemato sugli Edinbourg, lo spessore era di 102-51 mm come nell'altro caso, ovvero spessori a prova di cannoni di medio calibro. Infine sui piccoli Fiji c'era una protezione inferiore, 51 mm fronte-tetto, 25 mm altrove.
In altre parole:
-Mk XXI: 25 mm/1 in (torri binate) 92 t, 65 hp
-Mk XXII: 25 mm/1 in (torri trinate Southampton) 148 t, 103 hp
-Mk XXII: 102-51 mm/4-2 in (torri trinate Gloucester) 185 t, 103 hp
-Mk XXIII: 102-51 mm/4-2 in (torri trinate Edinbourgh) 185 t, 114 hp
-Mk XXIII: 51-25 mm /2-1 in (torri trinate Fiji) 163 t, 114 hp
Il caricamento era manuale e in genere in angoli fino a 12,5°, mentre l'equipaggio per ciascuna torre era di 46 effettivi. Ovviamente la cadenza di tiro soffriva quando il tiro era fatto ad alti angoli.
I cannoni italiani da 152/55 Mod 1934 e 1936 erano armi moderne costruite in modo monoblocco con culatta orizzontale, con due tubi concentrici interni. Erano più largamente spaziati nelle torrette, erano individualmente elevati, e avevano una velocità iniziale inferiore rispetto ai cannoni precedenti, benché alla fine avevano una gittata maggiore (rispetto alle armi precedenti in modalità 'ridotta', come quella adottata nella II GM). L'accuratezza era molto buona, tanto da essere, con le munizioni APC, tra 80 e 90 metri a 17,5 km, mentre le HE erano circa 160-200 metri, sempre a 17,5 km.
Pesavano 9,7 tonnellate, lunghi 8,84 metri, 4-5 RPM, munizioni con proiettili da 50 kg (AP) o 44,4 (HE). La carica propellente era di 16,35 kg e la pressione di 3,27 t/cmq. La velocità iniziale era altissima, ad ogni modo: 910 m/sec per le AP, 945 m/s pwe le HE, addirittura si dice 995 m/s (!!!!) per un cannone nuovo. Esistevano anche proiettili antiaerei; le Littorio avevano, per i loro 12 cannoni, 840 AP, 1428 HE e 252 AA.
Poteva elevarsi fino a 45° e raggiungere i 25,74 km con la AP, curiosamente la più leggera HE arriva invece a 24,9 km.
La perforazione è, su acciaio omogeneo: 86 mm a 0° o 70 mm a 30° /18 mm (ponte) a 14 km; mentre a 18 km si riduce a 65 mm a 0°- 53 mm a 30°/30 mm (ponte); a 20 km, il massimo pratico a cui ci si attendeva di aprire il fuoco (anche se occasionalmente è stato fatto anche a distanze maggiori): 58 mm oppure 47 mm a 30°/43 mm (ponte).
Chiaramente era un'arma molto potente. Per cercare di capire meglio la sua potenza di perforazione: orizzontalmente:
-a 14 km, 86/18 mm;
-a 16, 74/25 mm; -12/+7
-a 18, 65/30 mm; (NB 30 mm mi sembrano decisamente POCHI, più probabile fossero 33-36 mm) -9/+5
-a 20 km, 58/43 mm; -7/+13; probabilmente era possibile perforare 50 mm di acciaio orizzontale (e verticale) a 21-22 km, e chissà quanti alla massima gittata di oltre 25 km, forse oltre 70?
Quanto alle distanze minori, la perforazione dei ponti non era sensibile, ma quella della cintura sì: il gradiente 14-16 km era 6 mm/km; 16-18 km, 4,5 mm/km; 18-20 km, 3,5 mm/km. Chissà quanto ammontava, dunque, per esempio a circa 8-10 km o anche meno (2-3 km?). Difficile dire, perché il gradiente non è uniforme, ma è possibile che superasse i 100 mm a 12 km, e forse i 115+ a 10 km? Possibile. E non oso nemmeno immaginare alle distanze più corte, tipo 2-3 km, forse oltre 200 mm? L'alta velocità era fondamentale, ma un vantaggio che andava perso rapidamente. Eppure era superiore rispetto ai cannoni britannici che a circa 12 km perforavano sui 76 mm, meno e a minore distanza. Probabilmente, una nave con 100 mm di cintura e 50 mm di ponte era considerabile sicura con una IZ tra 10 e 22 km circa. In realtà è ancora più complicato di così, perché se si considera anche lo scafo di circa 15 mm oppure un angolo sui 20-30°, allora la IZ sarà di circa 8-22 km; se si considerano sia lo scafo che l'angolo, allora probabilmente il cannone dovrebbe bucare sui 110 mm equivalenti a 30° e questo probabilmente lo potrebbe fare soltanto a 6-7 km. Difficile dire se la maggiore velocità delle distanze ridotte aumenta l'effetto degli impatti angolati, tanto che a 30°, a 14 km la differenza è di 14/80 mm (il 17,5%); mentre a 20 km è di 11/58 mm (il 19%).
Le torri trinate, senza scudo protettivo erano pesanti ben 135,4 tonnellate. Il caricamento era possbile tra -5 e +20° con caricatori ad aria compressa. I cannoni erano spaziati di 127 cm.
Questi cannoni erano sistemati nelle torrette più assurdamente corazzate della storia dei 6 pollici, e di gran lunga, anche. La Littorio aveva ben 280 mm frontali, 130-80 mm laterali, 80 mm retro, 150-105 mm sul tetto. Sono valori enormi per una torretta secondaria che quasi sono pari a quelli delle principali, però è strano come questi valori, benché apprezzabili, da un lato erano esuberanti per proteggere dal tiro delle armi di medio calibro, e dall'altro erano ancora vulnerabili al tiro delle artiglierie di calibro maggiore, che quindi, a parte che sul tetto, avrebbero potuto ancora perforare le corazze della Littorio. I cannoni degli incrociatori erano invece con blindature tra l'insufficiente e l'ottimo.
I cannoni Modello 1926 e 1929 erano da 152/53 mm, utilizzato solo sui Condottieri delle prime 4 sotto-classi. Erano armi di prestazioni eccezionali, otturatore orizzontale.
Entrati in servizio dal 1928 in poi, pesavano 7,34-7,69 t, lunghezza sugli 8,544 m.
Cadenza di tiro 4 RPM (1929 5-8 RPM?).
Nel modello 1929 c'era un sistema di carica migliorato con circa il doppio della cadenza di quello precedente. La cadenza di tiro comunque non era straordinaria. La velocità iniziale lo era, ivnece, tanto che ebbero una dispersione troppo elevata, il che comportò la riduzione della velocità iniziale.
Peso AP: 50 kg, HE 44,3 kg, iniziali; poi 47,5 kg (AP modelli successivi), lunghezza 63 cm AP. Carica di lancio ben 21,43 kg tanto da dare ben 1.000 m/sec, la velocità tanto cara agli ammiragli italiani valeva anche per le artiglierie, siluri e persino idrovolanti! Però il tipo successivo ebbe solo 850 m/sec, e 950 per gli HE. La pressione iniziale era di ben 3,3 t/cmq, ma è stata ridotta a 3,05 con la velocità di 850 m/sec. La quantità di munizioni era limitata per i primi Condottieri: 35x cannone, in guerra 50.
L'iniziale prestazione è andata scemando rapidamente: a 45° inizialmente si potevano raggiungere, con la munizione iniziale da 55 kg AP, ben 28,4 km, calcolata a 975 m/sec (e il massimo è di 1.000 m/sec).
Queste prestazioni erano eccezionali, mentre la prestazione tipica della II GM era invece ben diversa: solo 850 m/sec con munizione da 47,5 kg AP e gittata ridotta ad appena 22,6 km. La granata HE, invece, non è stata afflitta così ampiamente e così ha mantenuto ben 935 m/sec x 44,3 kg; la gittata era di 24.600 metri, che era ancora una prestazione molto buona, ma non straordinaria.
I modelli di cannoni da 152 erano il Mod 26 per i Da Barbiano, Mod 29 per tutti gli altri a parte gli Abruzzi, che avevano i 152/55.
Peso torri: 85 tonnellate (mod 1926), alzo 45°, azionamento elettrico. Il caricamento era possibile a 20° per il MOd 26 ma ad ogni angolo per il Mod 29. Considerando che l'elevazione era a 5°/sec, questo dava effettivamente una maggiore cadenza di tiro al Mod 29 sulle distanze maggiori specialmente. La distanza degli assi dei cannoni, però, era solo di 75 cm (5 calibri circa).
I cannoni francesi da 152/55 M1930 erano armi molto interessanti. Concepiti per il tiro antiaereo e antisuperficie, si dimostrarono adattissimi per il secondo, ma molto meno per il primo, rivelandosi un mezzo flop come quasi tutte le artiglierie a doppio ruolo del periodo interbellico.
Questi cannoni erano su culle indipendenti e motorizzati con sistemi elettrici e idraulici.
Gli affusti erano concepiti, nel tipo DP, per il caricamento ad ogni angolo e caricamento multiplo per convertirsi rapidamente da un tipo di fuoco all'altro, ma la cadenza di tiro restava bassa e per giunta il sistema era piuttosto inaffidabile, così due delle cinque torri previste vennero sostituite da sei binate da 100 mm.
Questi cannoni avevano un otturatore verticale e costruzione monoblocco.
Entrati in servizio nel 1935, 5 anni dopo il progetto, lunghezza 7,78 t, lunghezza 8,86 m, cadenza di tiro 5-6 RPM a.a. e 6,5 ASu per le corazzate, 4-5 per gli incrociatori, a parte il Gloire (che ebbe una 'semplificazione' del sistema di caricamento nei tardi anni '30) con 5-9 RPM ( 9 RPM mantenuti con alzo di soli 9°). La cadenza progettata era di 8 RPM, e in effetti il Montcalm arrivò fino a 8 RPM durante la battaglia di Dakar, anche se non era stato 'semplificato'.
Le munizioni: SAP da 56 o 57,1 kg; HE 54,5 o 49,3 kg, illuminante 47 kg. Il SAP era lungo circa 72 cm e così l'HE e l'illuminante.
Propellente 17,3 kg. Munizioni 205 colpi x cannone negli incrociatori e 400 per le corazzate.
Esistevano proiettili con colori diversi (interni) in caso di esplosioni, per esempio le Richelieu abbiamo 978 SAP e 1956 HE+ 656 illuminante (previsti ma non è sicuro che siano stati messi in servizio).
La gittata è notevole: con una munizione pesante da 58,8 kg AP americano, oppure 54,17 kg francese. La gittata risultava 26,96 km con la munizione da 58,8 kg; quella da 54,17 kg francese è da 26,474 km e la AA da 47 kg (24,2 km) con a.a. a 14 km.
La perforazione: 122 mm a 9,97 km. Le torri triple avevano un peso di 172 tonnellate e quelle delle corazzate ben 228 t (ma il Bertin solo circa 100 tonnellate).
Elevazione: -10/+45° Mod 1930, e fino a 75 per le corazzate (pianificati addirittura 90°, poi dopo la II GM 85°), ma l'elevazione era nemica delle capacità di caricamento oltre i 45°, per questo i cannoni potevano essere inefficaci nel tiro a.a. .
L'elevazione era di 8°/sec e il brandeggio 12°/sec.
La corazzatura era buona e seconda solo a quella delle torri italiane, ma adeguata per resistere ai medi calibri, ma senza pretesa di resistere a quella delle armi più potenti.
Gli incrociatori La Galissonnière avevano 100 mm frontali, 50 laterali, 40 posteriori e 45 superiore. La Richelieu aveva 130 mm frontali, 70 laterali, 60 retro, 70 superiori.
Il cannone da 155/50 Model 1920 era l'arma di scelta per i Duguay-Trouin, era un'arma meno recente, con un otturatore Welin ma tubo autofrettato.
Disegnato nel 1920, in servizio dal 1926: peso 8,87 t, peso 8,05 metri.
Cadenza di tiro 3-5 RPM (teoricamente aspettato in 6 RPM, ma in pratica non raggiunto).
Peso munizione: 56,5 kg SAP e addirittura 59 kg (HE), con peso di esplosivo di 2,9 e 3,3-5,6 kg rispettivamente.
Carica 19,81 kg, velocità iniziale 870 m/sec (media 850), pressione 3,05 t/cmq. Munizioni per incrociatore 125 colpi.
L'elevazione massima era di 40° e 26,1 km. Peso torri binate: 80 t. Cannoni separati di 150 cm sugli assi.
Malgrado i suoi limiti, ebbe modo di mettersi in mostra durante una battaglia contro la marina thailandese, in cui un incrociatore di questa classe sconfisse un monitore giapponese/thailandese armato con i pezzi da 203 mm.
L'arma americana da 152/47 Mk 16 era insolitamente corta per il suo modello e categoria, ma potente. Usata dai Brooklyn e Cleveland era un'arma ad alta cadenza di tiro e notevole capacità bellica complessiva. Sviluppata da un vecchio modello da 152/50, aveva una costruzione monoblocco e otturatore verticale semi-automatico. Disegnata nel 1932, in servizio dal 1937: peso 6,6 tonnellate, 7,62 m, cadenza di tiro 8-10 colpi al minuto, tanto che l'USS Savannah tirò, nel 1939, 138 colpi in un minuto. I proiettili: AP da 59 kg e HC da 47,6 kg, illuminanti da 43 e 47 kg circa.
Caricamento separato, lunghezza proiettile 68,6 cm. Carica di lancio: 15,4 kg (carica piena), velocità iniziale 762 m/s (AP) e 812 m/sec (HC), 2,91 t/cmq e vita utile del cannone sui 750-1050 colpi. 200 per cannone erano stivati nelle navi. Col tempo ebbe anche la spoletta VT e poteva essere usata anche come arma antiaerei, il che considerando l'enorme cadenza di tiro, era certamente una cattiva notizia per eventuali nemici. La gittata era di circa 23,8 km con gli AP, che da quella distanza scendevano a 369 m/sec e a 58,1°. Per capire la differenza, a soli 5,5 km arrivavano a 548 m/sec (rispetto ai 762 m/sec iniziali) con angolo di appena 4,15°. Questo significa che avevano una KE pari a 8,858 MJ che è meno dei 17,2 MJ iniziali, ma è molto di più dei 4 MJ finali, per giunta con un angolo di impatto molto inferiore, quasi perpendicolare sulla cintura (ma questo era male per il ponte, ovviamente). Il tempo di volo, alla massima distanza, era di 77,3 secondi, circa 45 per i 18 km. L'angolo di caricamento fino a 20°, alzo al quale corrispondeva per l'appunto, la tipica gittata in combattimento, circa 16 km probabilmente. Notare che a 18 km la velocità finale era solo 336 m/sec, addirittura subsonica, ma con caduta di 36,6°, a distanze maggiori aumentava l'angolo e anche la velocità, sia pure di poco.
La granata HE, malgrado il peso inferiore, arrivava invece soltanto a 21,5 km. Anche così, è sufficiente (anche se non strabiliante) per ingaggiare efficacemente qualsiasi altra nave analoga, visto che raramente è possibile anche solo iniziare il tiro oltre i 18-20 km. Chiaramente con cannoni usurati la gittata tende a calare un pò, ma è ancora accettabile, nessun combattimento in pratica sarà mai risolto dai 152 tradizionali (senza munizioni intelligenti) a distanze superiori ai 20 km in ogni caso.
Non sono disponibili dati sulla penetrazione, ma è stato detto che perforasse circa il doppio del vecchio cannone (chiaramente con la nuova munizione e alle medie-lunghe distanze, dove la differenza è maggiore).
Le torri in origine erano capaci soltanto di 40° ma poi vennero modificate per 60° max; elevazione e rotazione erano sui 10°/sec. Il peso delle torri trinate dei Brooklyn era di 156-170 t, mentre i Cleveland e i Fargo avevano pesi maggiori per via della corazzatura aumentata, così da raggiungere 168-176 t. Le differenze in peso erano dovute alla presenza dei telemetri (le prime 4 delle 5 torri dei Brooklyn/St Louis oppure le prime 3 su 5 dei tipi successivi). Erano torri elettriche e avevano bisogno di motori da 50 HP per rotazione e 25 per elevazione, più un motore da 7,5 HP per muovere otturatore e caricatore dietro la slitta dei cannoni, più motori da 15 HP per far salire i proiettili (poi da 20 HP per i Cleveland/Fargo) di ciascuna linea di caricamento. Ogni torre aveva 55 uomini al servizio.
Il cannone giapponese da 155/60 Anno 3 era un'altra arma disegnata come a doppio impiego per i Mogami e Tone, ma poi venne sostituita dai 203 e le torri usate dalle Yamato e dagli incrociatori leggeri Oyodo. Non era molto buona come arma antiaerei, ma lo era come antinave.
Disegnati nel 1930 circa, in servizio dal 1935, pesavano ben 12,7 tonnellate per 9,615 m di lunghezza di cui la parte rigata era di 8,025 m.
Cadenza di tiro 7 RPM teorici ma in pratica al massimo 5 RPM per via della limitata capacità di rifornimento munizioni. Peso: 56 kg sia AP che HE, carica esplosiva 1,15 e 3,1 kg. Propellente 19, kg per la carica normale (12,3 per la ridotta); velocità iniziale 920-925 m/sec sia AP che HE. Pressione: ben 3,4 t/cmq. Vita utile della canna, non sorprendentemente, di soli 250-300 cp, ma i proiettili per cannone a bordo erano 150. Malgrado l'elevata velocità dell'arma, la dispersione era molto buona: a 20 km appena 278 m, molto meglio di quella dei 200 mm dei vecchi incrociaotri giapponesi.
C'erano anche colpi illuminanti con un raggio di 21,6 km.
Le capacità balistiche erano ottime, e con gli AP potevano arrivare a 20 km con appena 20° e in 33 secondi; mentre a 45° arrivavano a 27,4 km (ma incredibilmente, ancora un pò inferiore rispetto ai cannoni dei primi Condottieri nella versione 'high power', poi però scaricata perché troppo imprecisa e 'tirata'), 18 km max per il tiro a.a. a 75° (oppure 12 km a 55°).
La penetrazione era mirabile: a 15 km potevano perforare 108 mm con una velocità residua incredibilmente ancora ammontante a ben 678 m/sec. A 20 km era ancora 100 mm (strano, anzi assurdo).
Le torri non erano molto corazzate, ma pesavano comunque molto: 180 tonnellate, alzo tra -7 e +55°. Rateo di elevazione 10°/sec e traversa a 5-6°/sec, angolo carica a +7°. I motori erano due da 100 hp per torretta. Ogni cannone aveva culla unica. La distanza era di 155 cm per ciascuno, esattamente 10 calibri (minimo sindacale per evitare interferenze).
Il cannone tedesco da 15 cm/60 calibri KC/25 era un'arma moderna e assai potente considerando che il suo vero calibro era 149 mm e che era stata progettata negli anni '20. Progetto del 1926, servizio dal 1929, era più potente di quelle dei caccia e delle navi da battaglia paricalibro e arrivate successivamente. Le torri trinate avevano slitte singole ma il caricamento era a mano.
Peso: ben 11.970 kg per 9,08 m di lunghezza; cadenza di tiro 6-8 RPM o addirittura 10-12 a seconda degli incrociatori. Munizioni di tipo separato, pesanti 45,5 kg sia APC che HE, c'erano 19,3 kg di propellente per ciascuna. Velocità iniziale 960 m/sec per l'APC, 835 per la HE e 650 per la illuminante. Pressione: 3,23 t/cmq. Vita utile 500 cp. Colpi 120-150 per cannone.
La gittata era considerevole: con 1,7° era 5 km; con 11,5° era 10 km; a 15 km ci arrivava con 11,5° e a 20 con 21,4°. A 25 km con 36,3 ° e angolo di caduta di 59,5°, con 332 m/sec. Massima gittata assoluta pratica: 25,7 km a 40°.
La perforazione delle corazze: solo 60 mm a 3,2 km e 20 mm a 11,2 km. Francamente sembra molto poco, considerando che la velocità del proiettile è ancora molto elevata. Probabilmente era corazza indurita e con un certo angolo (30°?) ma sembra proprio una sotto-stima di quel che poteva fare una munizione così veloce.
Le torri erano pesanti 137 tonnellate oppure 147+, l'alzo -10/+40 e l'elevaizone 6°/sec, rotazione 6-8°/sec. L'angolo di caricamento +3°
La corazza delle torri non era male, ma non era certo strabiliante. Tutti i tipi iniziali Koeingsberg e Leipzig) avevano 30 mm frontali e 20 posteriori, mentre il Nurnberg aveva 80 mm frontali e 35 posteriori (non è chiaro quanto spesso fosse il resto della torre).
C'erano solo 15 uomini per torre, i cannoni erano 155 mm distanti (asse-asse). L'azionamento delle torri era misto idralico-elettrico.
Da notare che il cannone paricalibro dei cacciatorpediniere, da circa 23 km di gittata massima, arrivava a soli 7.200 kg per 8,56 metri.
Riassunto delle caratteristiche salienti dei cannoni:
Mod 26/29______Mod 34/36_____Mod 20________Mod 30______Mk 16______Mk XXI______Type 3________SK-26
-Nazione: ITA____________ITA___________FRA__________FRA_________USA_______UK_________JAP_________GER
-Anno: 1928__________1937__________1926_________1935________1937______1933________1935________1929
-Calibro: 152/53_________152/55________155/50________152/55______152/47_____152/50______155/60_______149/60
-Peso: 7,6 t___________9,7 t _________8,87 t_________7,78 t_________6,6 t_______7_________12,7_________11,97
-Lunghezza: 8,55 m_________8,84 m_______8,05 m________8,86 m_______7,62 m______7,9_________9,6_________9,1
-Cadenza tiro: 4-8 RPM________4-5 __________6____________4-9_________8-10________5-8_________5__________6-12
-Vita utile: ?______________?__________700___________300+________750________1.100_______250+________500
-Elevazione: 45°____________45°__________40°___________45°_________40-60°______45°_________55°__________40°
-Peso proiettile AP: 47,5 kg_________50 kg________57 kg_________56 kg________59 kg______50 kg_______56 kg________45,5
-Peso carica lancio: 21,4 kg(iniz)_____16,35________19,8___________17,3________15,4_______13,6________19 kg________19,3
-Peso carica HE: 1-2,3 kg________1-2,3 kg______2,9/5,6_________1,7/?________0,9-6______1,7-3,6______1,1/3,1_______1,3-3,9
-Pressione: 3,3-3,05 t/cmq___3,27_________3,05___________3,2__________2,9________3,23________3,4_________3,23
-Proiettili x cannone: 50+___________200_________125____________205________205________200________150________120-150
-Velocità iniziale: 850(1000)______ 910 m/s______870___________870_________762___-____841________925__________960
-Gittata max (AP/HE): 22,6-24,6 km____25,7-24,9_____25-26_________26,5-24,2_____23,8-21,5___23,2________27,4_________25,7
-Peso torre: 85 t____________135+t________80 t___________172 t________156-170____80-185______180________137-147
-Corazza torre: 20 mm?________135 (max)______?___________100 max______165 max___100 max______?___________30/80 max
-Corazza barbetta: 20 mm?________100 __________?____________100?________152_________?__________?___________?
-Spaziatura cannoni: 75 cm__________127 cm______150____________?__________150?_______198+_______155__________155
-Culle indipendenti: No_____________ sì___________?____________Sì__________No_________Sì_________Sì___________Sì
-Perforazione: ?_____________86/14 km_______?____________122/10_______?*_________76/11,2____108/15________60/3,2(???)
-Velocità vert/oriz 5/6°/sec________?___________6/6,4___________8/12________10/7________10/7_______10/6__________6/8
-Angolo carica: 20°____________20°max______?_____________15° max_____12,5max____12,5max_____7____________3
* non nota, ma era detta essere 'quasi il doppio' del vecchio cannone Mk 9 che tra l'altro, superava i 900 m/sec e arrivava a quasi la stessa gittata ma con soli 30° di alzo massimo; questo cannone perforava 51 mm a circa 12,3 km (e lo stesso spessore orizzontale da 21 km circa in su). Quindi è facile che avrebbe potuto confrontarsi favorevolmente con tutti i cannoni della stessa categoria, anche quelli italiani e francesi, ma forse non con il pezzo da 155 giapponese che appariva
ancora più potente.
Nel lavoro che sto facendo, ovvero la comparazione tra incrociatori leggeri di ultima generazione, sto perdendo molto tempo e non so nemmeno come diavolo sia possibile come ogni volta ci sia sempre qualcosa da aggiungere, alle volte pure importante, di cui non avevo conoscienza, per cui davvero non so quanto tempo ci metterò ancora. Pazienza.
Però un incrociatore dipende molto sia progettualmente che operativamente dai cannoni che ha bordo (ovviamente riferendosi a quelli dei tempi 'classici'!). E così ecco una classificazione dei cannoni più comuni, almeno per ora limitata a quelli degli incrociatori leggeri. Ecco i dati che ho trovato:
Il BL Mk XXIII 6''/50 (Breech Loading Modello 23) era un tipico cannone prodotto per il trattato di Londra del gennaio 1929, trattato che limitò il calibro delle artiglierie a 152 mm ovvero 6 pollici.
Un'arma apparentemente mediocre, forse la più mediocre del mazzo, con l'uso di sacchetti per le cariche piuttosto che bossoli come in altri cannoni e otturatore tipo Welin. Ma non era affatto un cattivo cannone, era affidabile, preciso e con un'alta cadenza di tiro. Inoltre le installazioni avevano un'ampia spaziatura tra cannone e cannone. Fu programmato come cannone a doppio ruolo ma era troppo lento per questo compito, cosa diventata chiara sopratutto durante il periodo bellico. La dispersione iniziale era comunque di ben 640 metri e la cosa era strana, perché i cannoni tripli erano sia installati in maniera spaziata, sia con quello centrale indietro rispetto agli altri due. Si scoprì poi che i problemi erano di balistica interna dovuti alle troppo piccole dimensioni delle cariche rispetto alla camera di scoppio. Alla fine risolsero con un sistema ulteriore per rendere migliore la precisione del cannone centrale, con un piccolo ritardo prima dello sparo rispetto agli altri due laterali. In tutto vennero costruiti ben 469 cannoni delle varie versioni. Modelli da artiglieria campale o all'opposto, in torri quadrinate, non ebbero esito, ma vennero prodotti cannoni da difesa costiera. E' un fatto che gli italiani giudicassero le salve inglesi molto raccolte, per cui il problema deve essere stato risolto.
Progettato nel 1930, in servizio dal 1933, pesava 7,02 t x 7,87 metri; cadenza di tiro 6-8 RPM per le armi binate, 5-6 per quelle trinate. Peso proiettili 50,8 kg CPBC e 50,8 HE. Carica esplosiva 1,7 e 3,6 kg rispettivamente, mentre la lunghezza era di 68,5 cm e la carica propellente di 13,6 kg (14,5 per l'uso notturno). La velocità iniziale era modesta, 841 m/sec; però la pressione era elevata (ben 3,23 t/cmq). La vita operativa era piuttosto lunga (1.100 cp), 200 i colpi per cannone normalmente impiegati (i Town erano teoricamente provvisti di spazio solo per 150 cp/cannone, ma in realtà ne avevano per 200 e così tutti gli altri, il che significava 2.400 colpi, a cui in realtà si aggiungevano quelli a salve e addestrativi, tanto da arrivare anche a 2.862 colpi per nave).
La gittata era buona ma non straordinaria: a 2,3° 4,5 km con velocità finale di 591 m/sec (CPBC) e angolo di 3°. A 24,1° raggiungevano 18,3 km, velocità finale 331 m/sec e 39,9°. Massima gittata assoluta: 23.200 metri a 45°. L'angolo, con elevazione di 41° e gittata di 22.400 m, era di 56,5°. Notare come questo era l'angolo più o meno rilevato sul Bolzano a causa dei due proiettili arrivati a segno a Punta Stilo: a meno che non fosse stato dovuto al rollio della nave (ma tutti e due i colpi?) o che i cannoni fossero stati seriamente usurati con perdita di velocità iniziale... avremmo una gittata effettiva di circa 22+ km. Se è così, abbiamo presumibilmente il record dei centri (al plurale) da parte di un 6 pollici. Il tempo di volo era di oltre 47 sec per 18,3 km e oltre 71 sec per 22.400 m.
Quanto alla perforazione, a 11.430 m il cannone con i CPBC era accreditato di 76 mm, mentre come corazzatura orizzontale, a 20,1 km era capace di 51 mm sui ponti corazzati. Questo anche se nel caso del Bolzano non riuscì a penetrare la blindatura da 50 mm del ponte principale (però sfondò con facilità i 30 mm del timone), del resto non c'é certo solo il ponte blindato da passare (il Bolzano aveva anche il ponte di coperta da 20 mm oppure le fiancate).
Quanto al peso delle torri: le binate MK XXI arrivava a 92 t, quelle trinate a 148 t (Southampton), 185 (Gloucester ed Edimbourg), 163 (Ceylon).
Alzo: Le Mk XXI arrivavano a 60°, le trinate a 45°.
Elevazione 10°/sec, rotazione 5-7°/sec. Azionamento con 2 motori per impianto per la rotazione. Per le torri binate, 65 hp e 103 hp per quelle trinate. I cannoni binati erano con slitte individuali.
Separazione degli assi cannoni: 213 cm (binate), 198 cm (trinate), comunque ben maggiore dei 10 calibri considerati buoni per evitare l'interferenza tra i proiettili. Questo va paragonato ai 75 cm delle torri italiane di 1a generazione (5 calibri), ai 127 di quelle di 2a generazione trinate (circa 8 calibri), e più o meno lo stesso valore per i Brooklyn. Inoltre il cannone centrale era sistemato indietro circa 76 cm rispetto agli altri due, per evitare influenze reciproche all'atto dello sparo, una delle ragioni per la quale vennero evitati i cannoi in torri quadrinate. La cadenza di tiro nel Mod XXIII trinato a tronco lungo, con un sistema di alimentazione migliorato, era circa 8 RPM.
Nell'insieme, le cariche di lancio e i proiettili arrivavano a ben 16/min nelle torri binate (8 RPM teorici); a ben 32 cariche e altrettanti proiettili completi per le trinate.
L'Mk XXI era per i Leander e simili; per i Southampton ed Gloucester c'era l'Mk XXII da 185 tonnellate, mentre l'Edimbourg aveva l'Mk XXIII di peso analogo ma con sistema d'alimentazione rinnovato e il Ceylon pure l'Mk XXIII che però pesava solo 163 t perché aveva corazza meno spessa.
Corazzatura: Mk XXI: probabilmente sui 25 mm (dato non noto); Mk XXII: 25 mm per tutte le superfici (solo anti-schegge, quindi), ma questo vale solo per il Southampton. Il successivo Gloucester aveva invece 102 mm frontali e 51 mm tutt'attorno, ovvero era passato da 1 a 2-4 pollici di spessore. Certo che il peso della torre era in realtà maggiore. Per l'Mk XXIII, sistemato sugli Edinbourg, lo spessore era di 102-51 mm come nell'altro caso, ovvero spessori a prova di cannoni di medio calibro. Infine sui piccoli Fiji c'era una protezione inferiore, 51 mm fronte-tetto, 25 mm altrove.
In altre parole:
-Mk XXI: 25 mm/1 in (torri binate) 92 t, 65 hp
-Mk XXII: 25 mm/1 in (torri trinate Southampton) 148 t, 103 hp
-Mk XXII: 102-51 mm/4-2 in (torri trinate Gloucester) 185 t, 103 hp
-Mk XXIII: 102-51 mm/4-2 in (torri trinate Edinbourgh) 185 t, 114 hp
-Mk XXIII: 51-25 mm /2-1 in (torri trinate Fiji) 163 t, 114 hp
Il caricamento era manuale e in genere in angoli fino a 12,5°, mentre l'equipaggio per ciascuna torre era di 46 effettivi. Ovviamente la cadenza di tiro soffriva quando il tiro era fatto ad alti angoli.
I cannoni italiani da 152/55 Mod 1934 e 1936 erano armi moderne costruite in modo monoblocco con culatta orizzontale, con due tubi concentrici interni. Erano più largamente spaziati nelle torrette, erano individualmente elevati, e avevano una velocità iniziale inferiore rispetto ai cannoni precedenti, benché alla fine avevano una gittata maggiore (rispetto alle armi precedenti in modalità 'ridotta', come quella adottata nella II GM). L'accuratezza era molto buona, tanto da essere, con le munizioni APC, tra 80 e 90 metri a 17,5 km, mentre le HE erano circa 160-200 metri, sempre a 17,5 km.
Pesavano 9,7 tonnellate, lunghi 8,84 metri, 4-5 RPM, munizioni con proiettili da 50 kg (AP) o 44,4 (HE). La carica propellente era di 16,35 kg e la pressione di 3,27 t/cmq. La velocità iniziale era altissima, ad ogni modo: 910 m/sec per le AP, 945 m/s pwe le HE, addirittura si dice 995 m/s (!!!!) per un cannone nuovo. Esistevano anche proiettili antiaerei; le Littorio avevano, per i loro 12 cannoni, 840 AP, 1428 HE e 252 AA.
Poteva elevarsi fino a 45° e raggiungere i 25,74 km con la AP, curiosamente la più leggera HE arriva invece a 24,9 km.
La perforazione è, su acciaio omogeneo: 86 mm a 0° o 70 mm a 30° /18 mm (ponte) a 14 km; mentre a 18 km si riduce a 65 mm a 0°- 53 mm a 30°/30 mm (ponte); a 20 km, il massimo pratico a cui ci si attendeva di aprire il fuoco (anche se occasionalmente è stato fatto anche a distanze maggiori): 58 mm oppure 47 mm a 30°/43 mm (ponte).
Chiaramente era un'arma molto potente. Per cercare di capire meglio la sua potenza di perforazione: orizzontalmente:
-a 14 km, 86/18 mm;
-a 16, 74/25 mm; -12/+7
-a 18, 65/30 mm; (NB 30 mm mi sembrano decisamente POCHI, più probabile fossero 33-36 mm) -9/+5
-a 20 km, 58/43 mm; -7/+13; probabilmente era possibile perforare 50 mm di acciaio orizzontale (e verticale) a 21-22 km, e chissà quanti alla massima gittata di oltre 25 km, forse oltre 70?
Quanto alle distanze minori, la perforazione dei ponti non era sensibile, ma quella della cintura sì: il gradiente 14-16 km era 6 mm/km; 16-18 km, 4,5 mm/km; 18-20 km, 3,5 mm/km. Chissà quanto ammontava, dunque, per esempio a circa 8-10 km o anche meno (2-3 km?). Difficile dire, perché il gradiente non è uniforme, ma è possibile che superasse i 100 mm a 12 km, e forse i 115+ a 10 km? Possibile. E non oso nemmeno immaginare alle distanze più corte, tipo 2-3 km, forse oltre 200 mm? L'alta velocità era fondamentale, ma un vantaggio che andava perso rapidamente. Eppure era superiore rispetto ai cannoni britannici che a circa 12 km perforavano sui 76 mm, meno e a minore distanza. Probabilmente, una nave con 100 mm di cintura e 50 mm di ponte era considerabile sicura con una IZ tra 10 e 22 km circa. In realtà è ancora più complicato di così, perché se si considera anche lo scafo di circa 15 mm oppure un angolo sui 20-30°, allora la IZ sarà di circa 8-22 km; se si considerano sia lo scafo che l'angolo, allora probabilmente il cannone dovrebbe bucare sui 110 mm equivalenti a 30° e questo probabilmente lo potrebbe fare soltanto a 6-7 km. Difficile dire se la maggiore velocità delle distanze ridotte aumenta l'effetto degli impatti angolati, tanto che a 30°, a 14 km la differenza è di 14/80 mm (il 17,5%); mentre a 20 km è di 11/58 mm (il 19%).
Le torri trinate, senza scudo protettivo erano pesanti ben 135,4 tonnellate. Il caricamento era possbile tra -5 e +20° con caricatori ad aria compressa. I cannoni erano spaziati di 127 cm.
Questi cannoni erano sistemati nelle torrette più assurdamente corazzate della storia dei 6 pollici, e di gran lunga, anche. La Littorio aveva ben 280 mm frontali, 130-80 mm laterali, 80 mm retro, 150-105 mm sul tetto. Sono valori enormi per una torretta secondaria che quasi sono pari a quelli delle principali, però è strano come questi valori, benché apprezzabili, da un lato erano esuberanti per proteggere dal tiro delle armi di medio calibro, e dall'altro erano ancora vulnerabili al tiro delle artiglierie di calibro maggiore, che quindi, a parte che sul tetto, avrebbero potuto ancora perforare le corazze della Littorio. I cannoni degli incrociatori erano invece con blindature tra l'insufficiente e l'ottimo.
I cannoni Modello 1926 e 1929 erano da 152/53 mm, utilizzato solo sui Condottieri delle prime 4 sotto-classi. Erano armi di prestazioni eccezionali, otturatore orizzontale.
Entrati in servizio dal 1928 in poi, pesavano 7,34-7,69 t, lunghezza sugli 8,544 m.
Cadenza di tiro 4 RPM (1929 5-8 RPM?).
Nel modello 1929 c'era un sistema di carica migliorato con circa il doppio della cadenza di quello precedente. La cadenza di tiro comunque non era straordinaria. La velocità iniziale lo era, ivnece, tanto che ebbero una dispersione troppo elevata, il che comportò la riduzione della velocità iniziale.
Peso AP: 50 kg, HE 44,3 kg, iniziali; poi 47,5 kg (AP modelli successivi), lunghezza 63 cm AP. Carica di lancio ben 21,43 kg tanto da dare ben 1.000 m/sec, la velocità tanto cara agli ammiragli italiani valeva anche per le artiglierie, siluri e persino idrovolanti! Però il tipo successivo ebbe solo 850 m/sec, e 950 per gli HE. La pressione iniziale era di ben 3,3 t/cmq, ma è stata ridotta a 3,05 con la velocità di 850 m/sec. La quantità di munizioni era limitata per i primi Condottieri: 35x cannone, in guerra 50.
L'iniziale prestazione è andata scemando rapidamente: a 45° inizialmente si potevano raggiungere, con la munizione iniziale da 55 kg AP, ben 28,4 km, calcolata a 975 m/sec (e il massimo è di 1.000 m/sec).
Queste prestazioni erano eccezionali, mentre la prestazione tipica della II GM era invece ben diversa: solo 850 m/sec con munizione da 47,5 kg AP e gittata ridotta ad appena 22,6 km. La granata HE, invece, non è stata afflitta così ampiamente e così ha mantenuto ben 935 m/sec x 44,3 kg; la gittata era di 24.600 metri, che era ancora una prestazione molto buona, ma non straordinaria.
I modelli di cannoni da 152 erano il Mod 26 per i Da Barbiano, Mod 29 per tutti gli altri a parte gli Abruzzi, che avevano i 152/55.
Peso torri: 85 tonnellate (mod 1926), alzo 45°, azionamento elettrico. Il caricamento era possibile a 20° per il MOd 26 ma ad ogni angolo per il Mod 29. Considerando che l'elevazione era a 5°/sec, questo dava effettivamente una maggiore cadenza di tiro al Mod 29 sulle distanze maggiori specialmente. La distanza degli assi dei cannoni, però, era solo di 75 cm (5 calibri circa).
I cannoni francesi da 152/55 M1930 erano armi molto interessanti. Concepiti per il tiro antiaereo e antisuperficie, si dimostrarono adattissimi per il secondo, ma molto meno per il primo, rivelandosi un mezzo flop come quasi tutte le artiglierie a doppio ruolo del periodo interbellico.
Questi cannoni erano su culle indipendenti e motorizzati con sistemi elettrici e idraulici.
Gli affusti erano concepiti, nel tipo DP, per il caricamento ad ogni angolo e caricamento multiplo per convertirsi rapidamente da un tipo di fuoco all'altro, ma la cadenza di tiro restava bassa e per giunta il sistema era piuttosto inaffidabile, così due delle cinque torri previste vennero sostituite da sei binate da 100 mm.
Questi cannoni avevano un otturatore verticale e costruzione monoblocco.
Entrati in servizio nel 1935, 5 anni dopo il progetto, lunghezza 7,78 t, lunghezza 8,86 m, cadenza di tiro 5-6 RPM a.a. e 6,5 ASu per le corazzate, 4-5 per gli incrociatori, a parte il Gloire (che ebbe una 'semplificazione' del sistema di caricamento nei tardi anni '30) con 5-9 RPM ( 9 RPM mantenuti con alzo di soli 9°). La cadenza progettata era di 8 RPM, e in effetti il Montcalm arrivò fino a 8 RPM durante la battaglia di Dakar, anche se non era stato 'semplificato'.
Le munizioni: SAP da 56 o 57,1 kg; HE 54,5 o 49,3 kg, illuminante 47 kg. Il SAP era lungo circa 72 cm e così l'HE e l'illuminante.
Propellente 17,3 kg. Munizioni 205 colpi x cannone negli incrociatori e 400 per le corazzate.
Esistevano proiettili con colori diversi (interni) in caso di esplosioni, per esempio le Richelieu abbiamo 978 SAP e 1956 HE+ 656 illuminante (previsti ma non è sicuro che siano stati messi in servizio).
La gittata è notevole: con una munizione pesante da 58,8 kg AP americano, oppure 54,17 kg francese. La gittata risultava 26,96 km con la munizione da 58,8 kg; quella da 54,17 kg francese è da 26,474 km e la AA da 47 kg (24,2 km) con a.a. a 14 km.
La perforazione: 122 mm a 9,97 km. Le torri triple avevano un peso di 172 tonnellate e quelle delle corazzate ben 228 t (ma il Bertin solo circa 100 tonnellate).
Elevazione: -10/+45° Mod 1930, e fino a 75 per le corazzate (pianificati addirittura 90°, poi dopo la II GM 85°), ma l'elevazione era nemica delle capacità di caricamento oltre i 45°, per questo i cannoni potevano essere inefficaci nel tiro a.a. .
L'elevazione era di 8°/sec e il brandeggio 12°/sec.
La corazzatura era buona e seconda solo a quella delle torri italiane, ma adeguata per resistere ai medi calibri, ma senza pretesa di resistere a quella delle armi più potenti.
Gli incrociatori La Galissonnière avevano 100 mm frontali, 50 laterali, 40 posteriori e 45 superiore. La Richelieu aveva 130 mm frontali, 70 laterali, 60 retro, 70 superiori.
Il cannone da 155/50 Model 1920 era l'arma di scelta per i Duguay-Trouin, era un'arma meno recente, con un otturatore Welin ma tubo autofrettato.
Disegnato nel 1920, in servizio dal 1926: peso 8,87 t, peso 8,05 metri.
Cadenza di tiro 3-5 RPM (teoricamente aspettato in 6 RPM, ma in pratica non raggiunto).
Peso munizione: 56,5 kg SAP e addirittura 59 kg (HE), con peso di esplosivo di 2,9 e 3,3-5,6 kg rispettivamente.
Carica 19,81 kg, velocità iniziale 870 m/sec (media 850), pressione 3,05 t/cmq. Munizioni per incrociatore 125 colpi.
L'elevazione massima era di 40° e 26,1 km. Peso torri binate: 80 t. Cannoni separati di 150 cm sugli assi.
Malgrado i suoi limiti, ebbe modo di mettersi in mostra durante una battaglia contro la marina thailandese, in cui un incrociatore di questa classe sconfisse un monitore giapponese/thailandese armato con i pezzi da 203 mm.
L'arma americana da 152/47 Mk 16 era insolitamente corta per il suo modello e categoria, ma potente. Usata dai Brooklyn e Cleveland era un'arma ad alta cadenza di tiro e notevole capacità bellica complessiva. Sviluppata da un vecchio modello da 152/50, aveva una costruzione monoblocco e otturatore verticale semi-automatico. Disegnata nel 1932, in servizio dal 1937: peso 6,6 tonnellate, 7,62 m, cadenza di tiro 8-10 colpi al minuto, tanto che l'USS Savannah tirò, nel 1939, 138 colpi in un minuto. I proiettili: AP da 59 kg e HC da 47,6 kg, illuminanti da 43 e 47 kg circa.
Caricamento separato, lunghezza proiettile 68,6 cm. Carica di lancio: 15,4 kg (carica piena), velocità iniziale 762 m/s (AP) e 812 m/sec (HC), 2,91 t/cmq e vita utile del cannone sui 750-1050 colpi. 200 per cannone erano stivati nelle navi. Col tempo ebbe anche la spoletta VT e poteva essere usata anche come arma antiaerei, il che considerando l'enorme cadenza di tiro, era certamente una cattiva notizia per eventuali nemici. La gittata era di circa 23,8 km con gli AP, che da quella distanza scendevano a 369 m/sec e a 58,1°. Per capire la differenza, a soli 5,5 km arrivavano a 548 m/sec (rispetto ai 762 m/sec iniziali) con angolo di appena 4,15°. Questo significa che avevano una KE pari a 8,858 MJ che è meno dei 17,2 MJ iniziali, ma è molto di più dei 4 MJ finali, per giunta con un angolo di impatto molto inferiore, quasi perpendicolare sulla cintura (ma questo era male per il ponte, ovviamente). Il tempo di volo, alla massima distanza, era di 77,3 secondi, circa 45 per i 18 km. L'angolo di caricamento fino a 20°, alzo al quale corrispondeva per l'appunto, la tipica gittata in combattimento, circa 16 km probabilmente. Notare che a 18 km la velocità finale era solo 336 m/sec, addirittura subsonica, ma con caduta di 36,6°, a distanze maggiori aumentava l'angolo e anche la velocità, sia pure di poco.
La granata HE, malgrado il peso inferiore, arrivava invece soltanto a 21,5 km. Anche così, è sufficiente (anche se non strabiliante) per ingaggiare efficacemente qualsiasi altra nave analoga, visto che raramente è possibile anche solo iniziare il tiro oltre i 18-20 km. Chiaramente con cannoni usurati la gittata tende a calare un pò, ma è ancora accettabile, nessun combattimento in pratica sarà mai risolto dai 152 tradizionali (senza munizioni intelligenti) a distanze superiori ai 20 km in ogni caso.
Non sono disponibili dati sulla penetrazione, ma è stato detto che perforasse circa il doppio del vecchio cannone (chiaramente con la nuova munizione e alle medie-lunghe distanze, dove la differenza è maggiore).
Le torri in origine erano capaci soltanto di 40° ma poi vennero modificate per 60° max; elevazione e rotazione erano sui 10°/sec. Il peso delle torri trinate dei Brooklyn era di 156-170 t, mentre i Cleveland e i Fargo avevano pesi maggiori per via della corazzatura aumentata, così da raggiungere 168-176 t. Le differenze in peso erano dovute alla presenza dei telemetri (le prime 4 delle 5 torri dei Brooklyn/St Louis oppure le prime 3 su 5 dei tipi successivi). Erano torri elettriche e avevano bisogno di motori da 50 HP per rotazione e 25 per elevazione, più un motore da 7,5 HP per muovere otturatore e caricatore dietro la slitta dei cannoni, più motori da 15 HP per far salire i proiettili (poi da 20 HP per i Cleveland/Fargo) di ciascuna linea di caricamento. Ogni torre aveva 55 uomini al servizio.
Il cannone giapponese da 155/60 Anno 3 era un'altra arma disegnata come a doppio impiego per i Mogami e Tone, ma poi venne sostituita dai 203 e le torri usate dalle Yamato e dagli incrociatori leggeri Oyodo. Non era molto buona come arma antiaerei, ma lo era come antinave.
Disegnati nel 1930 circa, in servizio dal 1935, pesavano ben 12,7 tonnellate per 9,615 m di lunghezza di cui la parte rigata era di 8,025 m.
Cadenza di tiro 7 RPM teorici ma in pratica al massimo 5 RPM per via della limitata capacità di rifornimento munizioni. Peso: 56 kg sia AP che HE, carica esplosiva 1,15 e 3,1 kg. Propellente 19, kg per la carica normale (12,3 per la ridotta); velocità iniziale 920-925 m/sec sia AP che HE. Pressione: ben 3,4 t/cmq. Vita utile della canna, non sorprendentemente, di soli 250-300 cp, ma i proiettili per cannone a bordo erano 150. Malgrado l'elevata velocità dell'arma, la dispersione era molto buona: a 20 km appena 278 m, molto meglio di quella dei 200 mm dei vecchi incrociaotri giapponesi.
C'erano anche colpi illuminanti con un raggio di 21,6 km.
Le capacità balistiche erano ottime, e con gli AP potevano arrivare a 20 km con appena 20° e in 33 secondi; mentre a 45° arrivavano a 27,4 km (ma incredibilmente, ancora un pò inferiore rispetto ai cannoni dei primi Condottieri nella versione 'high power', poi però scaricata perché troppo imprecisa e 'tirata'), 18 km max per il tiro a.a. a 75° (oppure 12 km a 55°).
La penetrazione era mirabile: a 15 km potevano perforare 108 mm con una velocità residua incredibilmente ancora ammontante a ben 678 m/sec. A 20 km era ancora 100 mm (strano, anzi assurdo).
Le torri non erano molto corazzate, ma pesavano comunque molto: 180 tonnellate, alzo tra -7 e +55°. Rateo di elevazione 10°/sec e traversa a 5-6°/sec, angolo carica a +7°. I motori erano due da 100 hp per torretta. Ogni cannone aveva culla unica. La distanza era di 155 cm per ciascuno, esattamente 10 calibri (minimo sindacale per evitare interferenze).
Il cannone tedesco da 15 cm/60 calibri KC/25 era un'arma moderna e assai potente considerando che il suo vero calibro era 149 mm e che era stata progettata negli anni '20. Progetto del 1926, servizio dal 1929, era più potente di quelle dei caccia e delle navi da battaglia paricalibro e arrivate successivamente. Le torri trinate avevano slitte singole ma il caricamento era a mano.
Peso: ben 11.970 kg per 9,08 m di lunghezza; cadenza di tiro 6-8 RPM o addirittura 10-12 a seconda degli incrociatori. Munizioni di tipo separato, pesanti 45,5 kg sia APC che HE, c'erano 19,3 kg di propellente per ciascuna. Velocità iniziale 960 m/sec per l'APC, 835 per la HE e 650 per la illuminante. Pressione: 3,23 t/cmq. Vita utile 500 cp. Colpi 120-150 per cannone.
La gittata era considerevole: con 1,7° era 5 km; con 11,5° era 10 km; a 15 km ci arrivava con 11,5° e a 20 con 21,4°. A 25 km con 36,3 ° e angolo di caduta di 59,5°, con 332 m/sec. Massima gittata assoluta pratica: 25,7 km a 40°.
La perforazione delle corazze: solo 60 mm a 3,2 km e 20 mm a 11,2 km. Francamente sembra molto poco, considerando che la velocità del proiettile è ancora molto elevata. Probabilmente era corazza indurita e con un certo angolo (30°?) ma sembra proprio una sotto-stima di quel che poteva fare una munizione così veloce.
Le torri erano pesanti 137 tonnellate oppure 147+, l'alzo -10/+40 e l'elevaizone 6°/sec, rotazione 6-8°/sec. L'angolo di caricamento +3°
La corazza delle torri non era male, ma non era certo strabiliante. Tutti i tipi iniziali Koeingsberg e Leipzig) avevano 30 mm frontali e 20 posteriori, mentre il Nurnberg aveva 80 mm frontali e 35 posteriori (non è chiaro quanto spesso fosse il resto della torre).
C'erano solo 15 uomini per torre, i cannoni erano 155 mm distanti (asse-asse). L'azionamento delle torri era misto idralico-elettrico.
Da notare che il cannone paricalibro dei cacciatorpediniere, da circa 23 km di gittata massima, arrivava a soli 7.200 kg per 8,56 metri.
Riassunto delle caratteristiche salienti dei cannoni:
Mod 26/29______Mod 34/36_____Mod 20________Mod 30______Mk 16______Mk XXI______Type 3________SK-26
-Nazione: ITA____________ITA___________FRA__________FRA_________USA_______UK_________JAP_________GER
-Anno: 1928__________1937__________1926_________1935________1937______1933________1935________1929
-Calibro: 152/53_________152/55________155/50________152/55______152/47_____152/50______155/60_______149/60
-Peso: 7,6 t___________9,7 t _________8,87 t_________7,78 t_________6,6 t_______7_________12,7_________11,97
-Lunghezza: 8,55 m_________8,84 m_______8,05 m________8,86 m_______7,62 m______7,9_________9,6_________9,1
-Cadenza tiro: 4-8 RPM________4-5 __________6____________4-9_________8-10________5-8_________5__________6-12
-Vita utile: ?______________?__________700___________300+________750________1.100_______250+________500
-Elevazione: 45°____________45°__________40°___________45°_________40-60°______45°_________55°__________40°
-Peso proiettile AP: 47,5 kg_________50 kg________57 kg_________56 kg________59 kg______50 kg_______56 kg________45,5
-Peso carica lancio: 21,4 kg(iniz)_____16,35________19,8___________17,3________15,4_______13,6________19 kg________19,3
-Peso carica HE: 1-2,3 kg________1-2,3 kg______2,9/5,6_________1,7/?________0,9-6______1,7-3,6______1,1/3,1_______1,3-3,9
-Pressione: 3,3-3,05 t/cmq___3,27_________3,05___________3,2__________2,9________3,23________3,4_________3,23
-Proiettili x cannone: 50+___________200_________125____________205________205________200________150________120-150
-Velocità iniziale: 850(1000)______ 910 m/s______870___________870_________762___-____841________925__________960
-Gittata max (AP/HE): 22,6-24,6 km____25,7-24,9_____25-26_________26,5-24,2_____23,8-21,5___23,2________27,4_________25,7
-Peso torre: 85 t____________135+t________80 t___________172 t________156-170____80-185______180________137-147
-Corazza torre: 20 mm?________135 (max)______?___________100 max______165 max___100 max______?___________30/80 max
-Corazza barbetta: 20 mm?________100 __________?____________100?________152_________?__________?___________?
-Spaziatura cannoni: 75 cm__________127 cm______150____________?__________150?_______198+_______155__________155
-Culle indipendenti: No_____________ sì___________?____________Sì__________No_________Sì_________Sì___________Sì
-Perforazione: ?_____________86/14 km_______?____________122/10_______?*_________76/11,2____108/15________60/3,2(???)
-Velocità vert/oriz 5/6°/sec________?___________6/6,4___________8/12________10/7________10/7_______10/6__________6/8
-Angolo carica: 20°____________20°max______?_____________15° max_____12,5max____12,5max_____7____________3
* non nota, ma era detta essere 'quasi il doppio' del vecchio cannone Mk 9 che tra l'altro, superava i 900 m/sec e arrivava a quasi la stessa gittata ma con soli 30° di alzo massimo; questo cannone perforava 51 mm a circa 12,3 km (e lo stesso spessore orizzontale da 21 km circa in su). Quindi è facile che avrebbe potuto confrontarsi favorevolmente con tutti i cannoni della stessa categoria, anche quelli italiani e francesi, ma forse non con il pezzo da 155 giapponese che appariva
ancora più potente.