28-8-19 (11-12-19)
E il Brasile prende fuoco da quando c'é il criminale Bolsonaro, 4.000 + kmq andati in fumo.
E l'Artico va a fuoco 8 volte tanto (l'Artico!)
E in Africa nera e Madagascar (poveri lemuri!), va a fuoco così tanto, che il 70% degli incendi si trova lì.
E l'Australia. E il Borneo.
E' questo quel che vogliamo? La Terra con il modello di sviluppo 'Isola di Pasqua'?
Risposta ad un articolo delirante (29-8)
https://www.sergioferraris.it/amazzonia-bolsonaro-ha-ragione/#comment-5150
Allora, vedo di rispondere a questo articolo punto per punto:
”Il contesto mondiale è quello che vede le risorse come patrimonio privato o degli stati o delle multinazionali e in questo quadro Bolsonaro ha ragione. ”
1)- anzitutto qui si parla di INCENDI, se il novello Nerone brasiliano è contento, significa che è complice di un crimine (incendio doloso) che è in pratica messo in atto dai manovali del crimine mandati dai fazenderos (amici del Bolso). Quindi Bolsonaro ha ragione quanto poteva averla Saddam Hussein a gasare i Kurdi. Le va bene come equivalenza?
”E si tratta di valore “intangibile” la cui produzione non ha valore per l’economia capitalistica, mentre ne ha infinito per gli ambientalisti.”
2)- oh, al contrario, ha MOLTO valore. Tanto che esistono anche i crediti da carbonio. Inoltre gli ecodisastri hanno impattato e impattano ANCHE sull’economia capitalistica, come si sono ben accorti quest’anno in Germania e Francia, dove si sono registrate temperature africane (fino a 46°C) che rappresentano un record assoluto.
”Ma la riflessione sul valore dei servizi ecosistemici, che deve essere fatta, ora ci porterebbe lontani-”
3)- e allora la si faccia, se non si è in grado di farlo è un altro problema, inutile scriverci sopra un articolo che parla di fumo (letteralmente).
” La regione con la sua foresta è considerata il “polmone” del pianeta che ha uno svantaggio: sorge su una risorsa sovrana chiamata suolo. E che come tutte le risorse sovrane è disponibilità dello stato a cui appartiene.”
4- NO, anzitutto l’Amazzonia NON sorge solo in territorio brasiliano. Poi non mi risulta che Bolsonaro abbia autorizzato UFFICIALMENTE i suoi amichetti criminali a bruciare l’Amazzonia, infine esistono le tribù indigene, rappresentate dal FUNAI in ambito governativo (istituto prontamente depotenziato dal Bolso brasiliano).
”Come lo sono il petrolio per l’Arabia Saudita e la Norvegia e il carbone per la Germania. Risorse che vengono utilizzate, nello schema dell’ecologia classica, ai fini dello sviluppo delle singole nazioni (ricche) o delle multinazionali.”
-5 errore marchiano sul concetto stessso di ‘risorsa’. Infatti, le foreste brasiliane non sono una risorsa ‘minerale’ come il petrolio, ma sono esseri VIVENTI, il che significa che possono rimediare con il proprio metabolismo, all’eccesso di CO2 del petrolio saudita. Non è mai vero il contrario.
”In questo quadro il presidente del Brasile Bolosonaro si muove rispetto alla propria risorsa, il suolo dell’Amazzonia, con una perfetta coerenza rispetto al resto del mondo, che produce l’84% della propria energia da fonti fossili.”
-6 come se fosse la foresta fosse una ‘risorsa fossile’; e oltretutto: in che modo viene sfruttata? Bruciandola? E per farci cosa, di grazia, se non crimini ambientali ben noti anche da noi (2 anni fa venne incendiato il parco del Vesuvio, tanto per dare un esempio).
”E le condanne arrivano principalmente da quelle nazioni che fondano il proprio benessere dalle fonti fossili, a cominciare da Norvegia e Germania che hanno annunciato la chiusura del loro finanziamento al governo Brasiliano per l’Amazzonia – rispettivamente le vertiginose cifre di 30 e 35 milioni di dollari l’anno. Con la Norvegia che utilizza i proventi del petrolio del Mare del Nord per alimentare il welfare dei propri cittadini – che sono 5,3 milioni – mentre la Germania usa il carbone per produrre il 50% della propria elettricità.”
-7 il che non dimostra niente, infatti proprio perché finanziano l’Amazzonia sono comprensibilmente adirate nel vederla distrutta. Finanziano con pochi soldi? Beh, una foresta NON ha bisogno di alcun denaro per vivere. Basta che non ci sia qualcuno che si metta in testa di distruggerla per farci un campo di soia OGM, per esempio, e tutto va benissimo.
”E a ciò bisogna aggiungere le emissioni procapite. La Norvegia emette 9,2 tonnellate di CO2/procapite annue, la Germania 8,9 tonnellate di CO2/procapite annue, l’Italia 6,7 tonnellate di CO2/procapite annue e il Brasile 2,2 tonnellate di CO2/procapite annue.”
-8 se è per questo, il Madagascar sta a 0,125 t/persona/anno, ma sta bruciando e distruggendo il suo vastissimo territorio forestale. Dobbiamo applaudirli e stare zitti perché noi ‘inquiniamo più di loro’? Ma lo vede che razza di ragionamenti sta facendo?
”È un classico dell’economia capitalista: privatizzare i profitti e collettivizzare le perdite.”
-9 argomentazione delirante: qui i profitti li fanno i fazenderos e gli estrattivi, la perdita socializzata è quella dell’Amazzonia e del clima che cambierà (in peggio) per tutti. E quindi Francia e Germania non dovrebbero criticare quel che fa Bolso e gli altri come lui (ci sarebbero anche Indonesia, Congo, Madagascar, Australia e altri ancora).
”Ma strepitare solo in una direzione, senza parlare di carbon tax, – ossia di mettere mano ai propri portafogli – solo quando c’è un’emergenza ambientale e mediatica appare francamente ipocrita. Oltre a portare a risultati pari allo zero.”
-10 ancora non ho capito in nome di quale diritto Bolso darebbe modo agli amici degli amici di genocidare gli indios e distruggere l’Amazzonia. Altro che ipocrisia, e meno male che stiamo parlando di un articolo scritto da un giornalista ‘scientifico’.
E il Brasile prende fuoco da quando c'é il criminale Bolsonaro, 4.000 + kmq andati in fumo.
E l'Artico va a fuoco 8 volte tanto (l'Artico!)
E in Africa nera e Madagascar (poveri lemuri!), va a fuoco così tanto, che il 70% degli incendi si trova lì.
E l'Australia. E il Borneo.
E' questo quel che vogliamo? La Terra con il modello di sviluppo 'Isola di Pasqua'?
Risposta ad un articolo delirante (29-8)
https://www.sergioferraris.it/amazzonia-bolsonaro-ha-ragione/#comment-5150
Allora, vedo di rispondere a questo articolo punto per punto:
”Il contesto mondiale è quello che vede le risorse come patrimonio privato o degli stati o delle multinazionali e in questo quadro Bolsonaro ha ragione. ”
1)- anzitutto qui si parla di INCENDI, se il novello Nerone brasiliano è contento, significa che è complice di un crimine (incendio doloso) che è in pratica messo in atto dai manovali del crimine mandati dai fazenderos (amici del Bolso). Quindi Bolsonaro ha ragione quanto poteva averla Saddam Hussein a gasare i Kurdi. Le va bene come equivalenza?
”E si tratta di valore “intangibile” la cui produzione non ha valore per l’economia capitalistica, mentre ne ha infinito per gli ambientalisti.”
2)- oh, al contrario, ha MOLTO valore. Tanto che esistono anche i crediti da carbonio. Inoltre gli ecodisastri hanno impattato e impattano ANCHE sull’economia capitalistica, come si sono ben accorti quest’anno in Germania e Francia, dove si sono registrate temperature africane (fino a 46°C) che rappresentano un record assoluto.
”Ma la riflessione sul valore dei servizi ecosistemici, che deve essere fatta, ora ci porterebbe lontani-”
3)- e allora la si faccia, se non si è in grado di farlo è un altro problema, inutile scriverci sopra un articolo che parla di fumo (letteralmente).
” La regione con la sua foresta è considerata il “polmone” del pianeta che ha uno svantaggio: sorge su una risorsa sovrana chiamata suolo. E che come tutte le risorse sovrane è disponibilità dello stato a cui appartiene.”
4- NO, anzitutto l’Amazzonia NON sorge solo in territorio brasiliano. Poi non mi risulta che Bolsonaro abbia autorizzato UFFICIALMENTE i suoi amichetti criminali a bruciare l’Amazzonia, infine esistono le tribù indigene, rappresentate dal FUNAI in ambito governativo (istituto prontamente depotenziato dal Bolso brasiliano).
”Come lo sono il petrolio per l’Arabia Saudita e la Norvegia e il carbone per la Germania. Risorse che vengono utilizzate, nello schema dell’ecologia classica, ai fini dello sviluppo delle singole nazioni (ricche) o delle multinazionali.”
-5 errore marchiano sul concetto stessso di ‘risorsa’. Infatti, le foreste brasiliane non sono una risorsa ‘minerale’ come il petrolio, ma sono esseri VIVENTI, il che significa che possono rimediare con il proprio metabolismo, all’eccesso di CO2 del petrolio saudita. Non è mai vero il contrario.
”In questo quadro il presidente del Brasile Bolosonaro si muove rispetto alla propria risorsa, il suolo dell’Amazzonia, con una perfetta coerenza rispetto al resto del mondo, che produce l’84% della propria energia da fonti fossili.”
-6 come se fosse la foresta fosse una ‘risorsa fossile’; e oltretutto: in che modo viene sfruttata? Bruciandola? E per farci cosa, di grazia, se non crimini ambientali ben noti anche da noi (2 anni fa venne incendiato il parco del Vesuvio, tanto per dare un esempio).
”E le condanne arrivano principalmente da quelle nazioni che fondano il proprio benessere dalle fonti fossili, a cominciare da Norvegia e Germania che hanno annunciato la chiusura del loro finanziamento al governo Brasiliano per l’Amazzonia – rispettivamente le vertiginose cifre di 30 e 35 milioni di dollari l’anno. Con la Norvegia che utilizza i proventi del petrolio del Mare del Nord per alimentare il welfare dei propri cittadini – che sono 5,3 milioni – mentre la Germania usa il carbone per produrre il 50% della propria elettricità.”
-7 il che non dimostra niente, infatti proprio perché finanziano l’Amazzonia sono comprensibilmente adirate nel vederla distrutta. Finanziano con pochi soldi? Beh, una foresta NON ha bisogno di alcun denaro per vivere. Basta che non ci sia qualcuno che si metta in testa di distruggerla per farci un campo di soia OGM, per esempio, e tutto va benissimo.
”E a ciò bisogna aggiungere le emissioni procapite. La Norvegia emette 9,2 tonnellate di CO2/procapite annue, la Germania 8,9 tonnellate di CO2/procapite annue, l’Italia 6,7 tonnellate di CO2/procapite annue e il Brasile 2,2 tonnellate di CO2/procapite annue.”
-8 se è per questo, il Madagascar sta a 0,125 t/persona/anno, ma sta bruciando e distruggendo il suo vastissimo territorio forestale. Dobbiamo applaudirli e stare zitti perché noi ‘inquiniamo più di loro’? Ma lo vede che razza di ragionamenti sta facendo?
”È un classico dell’economia capitalista: privatizzare i profitti e collettivizzare le perdite.”
-9 argomentazione delirante: qui i profitti li fanno i fazenderos e gli estrattivi, la perdita socializzata è quella dell’Amazzonia e del clima che cambierà (in peggio) per tutti. E quindi Francia e Germania non dovrebbero criticare quel che fa Bolso e gli altri come lui (ci sarebbero anche Indonesia, Congo, Madagascar, Australia e altri ancora).
”Ma strepitare solo in una direzione, senza parlare di carbon tax, – ossia di mettere mano ai propri portafogli – solo quando c’è un’emergenza ambientale e mediatica appare francamente ipocrita. Oltre a portare a risultati pari allo zero.”
-10 ancora non ho capito in nome di quale diritto Bolso darebbe modo agli amici degli amici di genocidare gli indios e distruggere l’Amazzonia. Altro che ipocrisia, e meno male che stiamo parlando di un articolo scritto da un giornalista ‘scientifico’.