Tutti contro tutti: Helldiver-Bermuda reloaded
17-12-18 (16-12-19)
Domanda: Ma perché cazzo stai sempre lì a distruggere navi italiane? Che te frega?
Risposta: Perché non gioco A CLASSIC EPIC BATTLES ;D
Adesso facciamoci del male davvero! Prendiamo tutti i potenti bastimenti di 1a linea italiani, nella modalità 'classica' metà anni '90.
Flotta italiana al completo, seconda metà anni '90, escluso comunque il naviglio di 'seconda linea'. Quindi i due incrociatori, i 4 cacciatorpediniere e le 12 fregate ufficialmente così definite. E' questa che viene affrontata dalla forza aerea nemica, questa misteriosa forza che è apparsa dalle nuvole 'da qualche parte' davanti alla flotta, evocata come un incantesimo di Merlino.
Flotta principale: 2 incrociatori (Veneto e Garibaldi, con tanto di AV-8 Harrier, peraltro considerando i limiti di armamento che questi avevano: circa 30 AMRAAM e un pò di Sidewinder era tutto quel che schieravano all'epoca come AAM); 4 caccia; 12 fregate missilistiche.
Flotta di supporto: 2 navi rifornitrici, 3 da sbarco, 4 pattugliatori Artigliere, 8 corvette Minerva. Queste navi seguono la flotta principale, inviata per un'ipotetica missione di dominio dei mari per preparare l'operazione anfibia successiva. Quest'ultima, però, non è sempre contemplata e infatti in molte delle simulazioni sotto non compare.
Prima di tutto, volete sapere qualcosa di più di quel che un pilota (umano) dovrebbe conoscere dell'Helldiver? Ecco qua un umoristico libretto diistruzioni. Pilot and Beast - What every young pilot should know about the Helldiver
Ah, altre informazioni interessanti: stando alle specifiche tecniche, il potente Helldiver (che oltre che silurante, può essere usato come strafer, aereo ASW, silurante ecc), è tutt'altro che un'anatra seduta quanto a prestazioni. Infatti, la sua velocità massima, armato con una bomba da 1.000 lb interna, è:
261 mph SLM (420 km/h)
285 mph a 5.000 m (458 km/h), max circa 295 mph (475 km/h, senza bombe).
Armamento interno: 2x20 mm con 400 cp complessivi; 2x7,62 mm con 2.000 cp.
Notevole è anche la possibilità di usare carichi eccezionali: internamente è possibile impiegare due bombe AP da 1.000 lb, oppure in posizione semi-esterna una da 2.000 lb HE oppure un siluro; è possibile anche portare due bombe da 500 lb (o anche da 1.000, al limite..) e ben 8 razzi sotto le ali. Chiaramente, questo armamento non è possibile da utilizzare tutto insieme, specialmente se si vuole ancora raggio, quota, velocità e agilità sufficienti. Però, è pur sempre un fatto notevole, che sia possibile portare 2 bombe nel vano porta-bombe. Anzitutto, questo ci dice che con due armi da 500 lb, a parità di peso, puoi sganciare due armi sulla nave-bersaglio. Ogni colpo sarà meno letale, sì, ma raddoppiano e ciascuno di essi è sufficiente per mettere KO una nave, quasi come uno di dimensioni maggiori. Per cui, non è affatto detto che solo perché l'ordigno singolo è usato normalmente, allora sarà possibile usare soltanto una bomba (come nel caso del Dauntless, che portava, invariabilmente, una sola bomba sotto la fusoliera e al limite, due piccoli ordigni sotto le ali). La probabilità di colpire la nave è maggiore, quindi non è disprezzabile usare questa tecnica.
L'alternativa di portare una bomba da 1.000 lb, oppure addirittura 4 da 500 tra fusoliera e ali, è altrettanto notevole, perché uno sgancio del genere può portare un tale sconquasso, da danneggiare quasi sicuramente la nave, anche senza riuscire a colpirla in pieno (una singola arma da 2.000 lb, che esploda diciamo 5-6 metri sott'acqua, con circa 500 kg di TNT internamente, è un 'serious businness' almeno per 30 metri di distanza e forse anche di più, vedesi gli esperimenti di Mitchell che riuscì ad affondare persino delle corazzate con questa tecnica).
Non è chiaro a quale angolazione i razzi siano lanciabili. Forse non molto elevata, diciamo entro 30-40°. Però le bombe vengono lanciate ad un'angolazione ottimale di circa 65-70°, a velocità di 500-600 km/h. Meno inclinato significa meno preciso, di più significa perdere largamente il controllo della rotta sul momento più bello.
Uno dopo l'altro?
Noooo, non esiste proprio. Con tutta la flotta? E quanno finimo? Dopo 15x1000 minuti? (15.000 minuti = 10 giorni!)... voglio dire, ce la possiamo anche fare... ma con pazienza, non c'é alcuna fretta. Tanto abbiamo 7.199 Helldiver, eh!
In alternativa, è possibile usare un metodo più dinamico: aerei che arrivano in sequenza, diciamo uno ogni 5 minuti a voler prendersela comoda, oppure uno ogni minuto o al massimo, ogni 2, se si vuole fare in fretta. Con 1 aereo ogni minuto, sarebbe possibile lanciare 720 aerei in 12 ore, che forse potrebbero eliminare, se non la flotta intera, almeno le sue difese, costringendola a fuggire con le gambe levate. Inizio? Diciamo alle 6 del mattino.
Pensate solo, dopo appena un'ora (7.00), sono arrivati ben 60 aerei (indipendentemente se erano abbattuti o meno i predecessori) e tutti i caccia AV-8 costretti a ritirarsi per rifornirsi, mentre i missili cominciano a partire dalle navi. E poi, quando dopo circa 1 ora (8.00) ritornano, trovano altri 60 aerei che nel frattempo hanno impegnato di brutto le difese, probabilmente portando al consumo del 10% dei missili.
Come è? Non male, no? Dopo 3 ore (9.00) gli Harrier devono rientrare dopo avere assicurato quasi totalmente la difesa della flotta. A quel punto gli aerei ritornano in massa, uno al minuto, e riescono ad impegnare ancora le difese. L'ora successiva tornano ancora gli Harrier (10.00), che hanno il lavoro molto facilitato dal fatto che gli aerei nemici non attaccano in formazione (e se invece attaccassero in formazione, raggruppandosi dopo essere apparsi uno dietro l'altro? Quella sarebbe una faccenda molto più seria!). Ma hanno la metà dei missili e possono soltanto cercare di fermare metà degli avversari, l'altra metà va sotto tiro dei SAM. Alle 10.30 ritornano (4:30h), mentre lo stillicidio continua. Dopo 1 ora tornano, e sono le 11.30, nel mentre però le navi sono state costrette a salassarsi con i SAM tirati a dozzine. Entro mezzogiorno (6h) rientrano ancora ma hanno solo i cannoni e così durano un'altra mezz'ora e poi devono rientrare (gli Harrier che nel frattempo si sono ridotti per varie ragioni, tra cui danni e forse perdite per il tiro difensivo dei velivoli nemici).
Alle ore 13.00 la situazione è la seguente. Gli Harrier hanno tenuto banco per 1+1+0,5+0,5 = 3 ore. Le altre 4 ore hanno visto 240 aerei nemici venire contrastati dai soli missili SAM e occasionalmente, dai cannoni. Questo ha comportato il consumo di circa il 45% dei SAM disponibili.
A quel punto vengono usati soltanto i sistemi di difesa delle navi, e nelle 4 ore successive altri 240 aerei vengono abbattuti, ma siamo già arrivati alle 17.00 e i SAM usati sono circa il 90% del totale.
Altre 2 ore vedono l'impiego dell'artiglieria quasi esclusivamente, con l'esaurimento pressoché totale dei missili SAM, e gli aerei nemici abbattuti di continuo, a decine, con i cannoni, probabilmente anche quelli degli Harrier.
Siamo così alle 19.00. La flotta è 'disarmata' in termini antiaerei, ma il Sole comincia a tramontare. Entro 2 ore non sarà più possibile contare sulla luce del giorno. Così abbiamo che la flotta dovrà continuare a tirare contro gli aerei in avvicinamento raffiche di colpi di vario calibro, ma senza mai essere saturata dall'attacco nemico.
In sostanza, non c'é modo di causare alla flotta, al di là dei consumi di missili e anche di munizioni, perdite significative nell'arco di un giorno. Per fare qualcosa in merito, ci vorrebbe o da aspettare il giorno successivo, oppure utilizzare anche la notte per eseguire gli attacchi, due opzioni possibili, ma che comportano chiaramente la necessità di usare un numero di aerei ben maggiore di quello visto sopra!
Altra cosa, invece, è se gli aerei, una volta apparsi, si uniscono l'uno all'altro e iniziano, piuttosto che missioni individuali, ad attaccare in maniera coordinata in formazione. Non è necessario che siano grosse formazioni. Ma possono essere letali. Pensate un pò cosa accadrebbe in questo senso.
Qui abbiamo gli aerei che viaggiano da distanze di 100 km circa, non è una cosa da poco. Se ne appare uno ogni minuto... in teoria... potrebbero assemblarsi in maniera tale che, per quando arriverà l'ultimo aereo, potrebbero arrivare anche 15-18 aerei in formazione. Questa flotta aerea, che potrebbe essere anche più ridotta, per esempio 3-4 aerei in varie formazioncine, sarebbe molto più temibile. Anzitutto potrebbero difendersi meglio dai caccia e costringerli a sparare o a lanciare i missili da più lontano. Poi potrebbero sopraffare le difese delle navi. Se queste possono reggere diciamo, fino a 6-10 bombardieri in picchiata per le fregate e qualcosa di più per i caccia e gli incrociatori, allora 12-18 aerei potrebbero essere sufficienti per 'bucarle' e mandare in buca alcune 'palle'.
In tal caso, avremmo un miglioramento nettissimo dell'efficacia e penso che, una volta fuori gioco gli Harrier (entro le 13.00 probabilmente), potrebbero volerci solo poche centinaia di aerei per distruggere la flotta italiana. Forse entro le 18, forse entro le 21, ma vincerebbero.
Visto come, in queste condizioni, variando semplicemente le modalità di gioco, si possono ottenere risultati molto differenti? E questo anche senza contare che gli Helldiver, di tutti i tipi, sono circa 7.000, per cui il numero disponibile non è certo il problema maggiore, ma come li si impiega, questo sì.
Per esempio, uno dopo l'altro... come abbiamo detto sopra... oppure.... tutti insieme appassionatamente? (edit 19-12-18)
Uno più uno, più uno, più uno...
Nel caso del rapporto incrementale, la questione non è tanto dissimile. Tenere presente che ogni ondata arriva circa 15 (o 20?) minuti dalla precedente. Ps: gli Harrier sono 8 esemplari (più 4 Sea King) sul Garibaldi, e portano seco 32 AMRAAM (2 ricariche), 48 AIM-9 (3 ricariche), e 24.000 colpi da 25 mm (10 ricariche per aereo). Non so se siano sufficienti, ma 80 AAM e 24k colpi dovrebbero essere quanto basta (e comunque non c'erano più AMRAAM disponibili per gli aerei, ammesso che a metà anni '90 fossero già disponibili).
Le navi sono sempre gagliardamente equipaggiate: 5 l.m. SM-1 con almeno 200 (o 220?) SAM, 18 l.m. Aspide con ben 432 missili. Più 14 cannoni da 127, 24 da 76, 30 armi binate da 40 mm. Qualcuna, forse, da 20 mm.
1a ondata: 1 aereo. Opps, prontamente abbattuto dagli AV-8.
2a ondata: 2 aerei. Abbattuti entrambi dagli AV-8
3a ondata: 3 aerei. Idem. Che te lo dico affà?
4a ondata: 4 aerei. Idem.
5a ondata: 5 aerei. Idem.
6a ondata: 6 aerei. Idem.
7a ondata: 7 aerei. Idem.
8a ondata: 8 aerei. Idem. Ma adesso gli AV-8 devono cominciare a tornare alla nave, visto che hanno fatto già fuori 36 aerei.
9a ondata: 9 aerei. Idem. Ultimi velivoli abbattuti dagli AV-8
10a ondata: 10 aerei. Vengono ancora abbattuti dagli aerei (alcuni dei quali già rientrati in azione), tranne 2 distrutti dai SAM navali.
11a ondata: 11 aerei. Anche questa ondata non è ancora potente a sufficienza. Vengono tutti abbattuti dagli Harrier
12a ondata: 12 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier.
13a ondata: 13 aerei. Anche questi vengono distrutti dagli Harrier. Però a questo punto vengono richiamati ancora, visto che hanno finito le munizioni.
14a ondata: 14 aerei. metà (7) abbattuti dagli Harrier, metà dai SAM a lungo raggio.
15a ondata: 15 aerei. Oramai la flotta è in chiara difficoltà: deve ricorrere ai SAM a lungo raggio, per la prima volta in massa, con 11 kill sui 15 in tutto.
Notare che gli Harrier, con un paio di sortite, hanno complessivamente abbattuto ben 100 aerei con 16 sortite (oltre 6 x sortita!), e altri 20 dai SAM.
16a ondata: 16 aerei. La difesa della flotta ha la maggior parte delle vittorie: 10, mentre gli Harrier, che hanno finito gli AMRAAM, usano per la 3a ondata solo gli AIM-9 e i cannoni. Tra l'altro, ci sono rimasti soltanto 4-5 Harrier ancora capaci di volare e combattere dopo le battaglie precedenti, dove spesso hanno corso troppi rischi per abbattere i target usando i cannoni a distanza ravvicinata. E adesso hanno solo 2 AAM per ciascuno.
17a ondata: 17 aerei. La difesa degli Harrier dà l'ultimo acuto, abbattendo altri 9 aerei, ma 8 vengono distrutti dagli SM e forse Aspide delle navi.
18a ondata: 18 aerei. Gli Harrier, dopo 3 sortite con circa 20 missioni individuali, hanno eliminato 115 bombardieri malgrado avessero solo 80 AAM! Ma adesso sono fuori gioco e solo la metà di essi sono preparati per usare i soli cannoni. Basteranno? Per adesso, però, non c'é verso. Sono solo le difese SAM della flotta che eliminano questi 18 aerei, un pò per volta siamo arrivati a ben 56 kill da parte dei soli SAM (e forse in qualche caso, cannoni).
19a ondata: 19 aerei. Eliminati interamente dai SAM navali.
20a ondata: 20 aerei. 12 abbattuti dai SAM navali, ma 8 dagli ultimi, irriduciibili Harrier.
21a ondata: 21 aerei. tutti abbattuti dai SAM navali.
22a ondata: 22 aerei. 20 eliminati dai SAM a medio e corto raggio, 2 dai cannoni.
23a ondata: 23 aerei. 15 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni, 3 dagli ultimi Harrier (cannonieri)
24a ondata: 24 aerei. 20 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
25a ondata: 25 aerei. 20 eliminati dai SAM, 5 dai cannoni.
26a ondata: 26 aerei. 22 eliminati dai SAM, 4 dai cannoni.
27a ondata: 27 aerei. 21 eliminati dai SAM, 6 dai cannoni
Finora, in ben 9 ore di battaglia, le ondate d'attacco giunte in azione hanno accumulato ben 378 aerei. Di questi, ben 126 sono stati colpiti dagli Harrier, che pure sono appena 8 esemplari. Però è immenso il numero di SAM utilizzati: hanno abbattuto ben 227 aerei (come il peso di 500 lb..), il che ha comportato l'uso di circa 260 SAM, di cui circa il 60% a medio-lungo raggio (il che significa che ne hanno lanciati ben 156 circa, su 200-220).
Altri 25 aerei sono stati abbattuti dai cannoni.
28a ondata: 28 aerei, oramai affrontati tutti dai SAM e cannoni (per risparmiare i SAM). La consistenza di queste incursioni genera crescenti preoccupazioni da almeno 10 ondate a questa parte! La difesa a.a. abbatte 22 target con i SAM, e 6 con i cannoni.
29a ondata: 29 aerei, anche questi tutti abbattuti da SAM (21) e cannoni (8)
30a ondata: 30 aerei, eliminati da SAM (21) e cannoni (9)
Fino ad adesso, dei circa 650 SAM disponibili, ne sono stati tirati già la metà. E sono passate... beh se gli aerei arrivano a 400 km/h, 30x0,25 = 7,5 ore. Sennò 10 ore (rischia di farsi buio!). Detto questo, gli Helldiver SBC-4 e 5 arrivavano sui 450 km/h a 5.000 m con bomba da 1.000 lb. A parte questo, le navi, a questo punto, hanno lanciato praticamente tutti i loro SAM a medio e lungo raggio: poniamo che siano 200 disponibili, se già alla 27a ondata erano stati tirati oltre 150 missili, adesso, con queste ultime e più numerose 3 ondate, siamo ad altri 64 aerei abbattuti dai soli SAM e questo comporta probabilmente il lancio di almeno 75-80 SAM. Di questi, circa 40 almeno sono a media gittata. Ne restano quindi, probabilmente tra 10 e 30 in tutte le navi, e quelli utilizzabili sono probabilmente soltanto 10! La difesa aerea d'area, quindi, è finita, prima con i caccia, e poi con i SAM SM-1MR/ER progressivamente messi fuori gioco.
31a ondata: 31 aerei (che palle..), eliminati dai SAM (25) e cannoni (6)
32a ondata: 32 aerei, eliminati tutti dai SAM (23) e cannoni (12). Però, per la prima volta, una FFG è centrata da uno di essi. L'anello si è rotto. L'aumento progressivo di aerei e la diminuzione delle difese, con diverse navi a corto di missili e senza più gli AV-8, non permette una capacità di difesa adeguata.
33a ondata: 33 aerei, eliminati tutti dai SAM (27) e cannoni (6). Però, altre 3 navi vengono messe KO, tutte FFG. Oramai inizia il tracollo chiaro e netto.
34a ondata: 34 aerei, eliminati tuti dai SAM (24) e cannoni (10). Altre 4 FFG e 1 DDG centrati.
35a ondata: 35 aerei, eliminati tutti dai SAM (22) e cannoni (13). Altre 2 FFG, 2 DDG e 1 CVG centrati (il Garibaldi)
36a ondata: 36 aerei, eliminati dai SAM (8) e cannoni (8). Altre 2 FFG, 1 DDG e 1 CVG centrati (il Veneto).
Se è andata così, allora abbiamo un totale di 666 (sei-sei-sei) aerei. Sono più dei SAM disponibili sulle navi, questo è sicuro (max 220+432 = 632-652). 126 aerei abbattuti dai caccia, altri 103 dai cannoni, 20 (almeno) sopravvissuti, e infine quelli colpiti dai SAM, che sono di gran lunga i più numerosi, dopo l'erosione dei caccia: 417 aerei, pari (nel caso di 632 o 652 missili) ad una Pk di 64-66% di probabilità abbattimento, ergo i 2/3 dei missili disponibili. MA, in realtà, non tutti i missili sono stati lanciati: le ultime incursioni hanno infatti trovato soltanto i SAM Aspide delle navi italiane, perché gli SM erano stati tutti lanciati. A questo punto, per le navi italiane, c'erano soltanto gli Aspide, ma con tutti i bombardieri in formazione d'attacco da alta quota (6.000 e passa metri), queste armi non hanno avuto modo di essere utilizzate e le ondate d'attacco si sono portate sotto alle navi armate con gli Aspide, prima che questi potessero lanciarli tutti. E' verosimile che gli Aspide siano stati lanciati solo al 90% per i CGV (Garibaldi, 44 su 48 missili = - 4); all'80% circa per i DDG (77 su 96 = -19); e le fregate FFG Lupo e Maestrale, in tutto, hanno potuto lanciare soltanto il 75% dei loro missili (230 su 288 missili = -58), totalizzando un valore di -81 Aspide, armi molto preziose. In tutto, dovrebbero essere stati tirati circa 652-81 = 571 missili, quindi 417 aerei distrutti significano il 73% di successi effettivi, quindi più che 2 su 3 sarebbero 3 su 4. Non è chiaro nemmeno se tutti gli SM siano stati tirati: i lanci continui possono causare avarie e non sarebbe impossibile se l'ambiguità di 220 o 200 missili (a seconda se sono presenti gli ASROC sul Veneto) sarebbero risolti per 200 semplicemente considerando un'avaria che impedisca di lanciare gli ultimi 20 (ad una o più navi). Totale, in tal caso: 76% Pk. Direi che ci siamo, più o meno, anche perché può essere che diversi aerei siano stati alla fine ingaggiati contemporaneamente da più missili, provenienti da una o più navi. (edit 19-12-18)
1+2+4 ecc ecc... (modalità scacchiera)
Arriva un primo aereo: abbattuto prontamente dagli Harrier in CAP, probabilmente con il cannone.
Arriva la seconda incursione, con due aerei: anch'essi abbattuti presumibilmente dagli Harrier, usando forse i Sidewinder. Non è certo un problema eliminare questi pochi bersagli.Però è solo l'inizio...
Arriva la terza incursione: 4 aerei. Non sono molti, ma è il rapporto incrementale che diventa abbastanza evidente anche se un pò negato al riguardo, almeno sulle prime. Sarà un caso? Boh. Vengono tutti abbattuti dai caccia Harrier.
Arriva la quarta incursione: 8 aerei. A quel punto è chiaro che c'é un rapporto incrementale, cosa che molti a bordo delle navi sospettavano dall'incursione precedente. MA a questo punto è un fatto chiaro e netto, tre indizi fanno una prova, no? Comunque, gli Harrier li abbattono tutti. Siccome hanno il brutto vizio di rispondere al fuoco con le mitragliere dorsali (e se possono, anche quelle frontali), gli aerei si tengono a distanza e usano prevalentemente o esclusivamente, i Sidewinder.
Arriva però, subito dopo, la quinta ondata, e indovinate: sono 16 aerei. Sedici. Sono tanti. Gli Harrier in aria sono già tutti e 8 e non si fanno intimidire, li abbattono uno dietro l'altro, totalizzando 31 vittorie, assieme forse anche alla contraerea delle navi, visto che gli aerei pare che appaiano a circa 100 km di distanza, forse anche meno, per cui sono solo a metà del raggio d'azione dei missili delle navi. Tanto la direzione è sempre la stessa, e gli Harrier potranno sicuramente abbattere in media 4 aerei a testa.
A quel punto arriva la sesta ondata: sono ben 32 aerei. Trentadue. Gli Harrier si fanno in quattro per riuscire ad eliminarli, ma stavolta devono anche lasciare un pò di spazio alla difesa delle navi, che lanciano diversi missili, forse dieci (una salva intera delle 5 navi antiaerei?). Ad ogni modo, gli Harrier hanno fatto il grosso del lavoro, con 32 missili e 8 cannoni con 2.400 colpi, hanno sicuramente abbattuto la maggior parte dei 63 aerei nemici eliminati, subendo peraltro anche qualche velivolo danneggiato o abbattuto perché per avvicinarsi tirando con il cannone hanno subito anche il fuoco di risposta dagli aerei nemici, rivelatisi tutt'altro che bersagli immobili. Probabilmente hanno complessivamente abbattuto circa 25 aerei nemici con 32 missili, e ne hanno abbattuti almeno altri 20 con i cannoni, per cui è inevitabile subire in queste battaglie ravvicinate, anche qualche risposta, specie in battaglie con avversari numerosi. Basti vedere la fatica che dovette fare il Sea Harrier per abbattere il Pucarà quel giorno alle Faklands.
Però nemmeno questa ondata è passata. Adesso tocca al resto della gang farsi vedere.
Arriva la settima ondata, e indovinate: 64 aerei. SESSANTAQUATTRO. Sono tanti! E gli Harrier stanno tornando indietro a rifornirsi e riarmarsi prima che sia troppo tardi, per cui non ci si può far più conto almeno per adesso. Gli aerei vengono peraltro ingaggiati dalle 5 navi missilistiche a lungo raggio italiane, che tirano sui sessanta SAM e ottengono sulle 50 vittorie. Come il tiro a segno, ma una dozzina dei 40 SAM disponibili per ciascuna nave vengono così mediamente tirati. A quel punto vengono sotto gli ultimi aerei, del tutto insensibili alla paura, visto che in effetti sono una sorta di robot. Attaccano la linea esterna delle navi e queste sparano anche con gli Aspide mentre scendono giù da circa 7.000 metri di quota, ingaggiandoli essenzialmente quando sono sotto quota 6.000 metri e circa 40 secondi, forse meno, allo sgancio delle armi. In poco tempo, decine di proiettili e molti missili vengono lanciati, con il risultato di abbattere la formazione nemica, che cerca di attaccare le fregate esterne. Ma il tiro incrociato consente alle navi italiane di proteggersi reciprocamente e così soltanto una o forse due fregate vengono danneggiate in maniera leggera, presumibilmente da schegge o mitragliamenti, mentre i bombardieri (Helldiver o forse i più lenti ma più agili Dauntless) vengono abbattuti uno dopo l'altro e mancano i loro bersagli anche con qualche bomba che arrivano a tirargli contro.
NOTARE BENE: grazie ai datalink, è possibile che ciascuna nave venga informata dei velivoli nemici anche quando essi sono nel suo cono del silenzio. Ma non è chiaro se questo basti anche per eseguire il puntamento delle armi su dati delle altre navi, c'é una notevole differenza, ovviamente, tra le due cose (l'AEGIS, per esempio, pare che sia capace di fare anche questo, ma è l'AEGIS, non certo una Maestrale). Inoltre, se le navi sono troppo vicine, gli aerei ad alta quota saranno comunque fuori dal campo visivo, ma se si sparpagliano troppo allora saranno troppo poco dense come difesa, rendendo difficile la copertura reciproca con le artiglierie, se non anche con i missili a più corto raggio. Un grosso problema!
A quel punto, però, non si può certo pensare che i rischi siano finiti: arriva infatti la fatidica ottava ondata: sono ben 128 aerei. CENTOVENTOTTO(!!!)
Gli Harrier sono ancora fermi a rifornirsi e non possono partecipare alla difesa, e con così tanti nemici in giro non c'é molto da fare in ogni caso. Tocca alle navi più potenti lanciare le loro possenti tele-armi ancora una volta, tirano circa sessanta missili e distruggono circa cinquanta incursori. Ma il problema è che ce ne sono ancora circa ottanta, ovvero il 25% circa in più dell'intera formazione che ha attaccato prima. Ci sarebbero voluti gli Harrier, ma non ci sono.
A quel punto gli aerei nemici attaccano. Si ripartiscono in formazioni di circa 12 aerei l'una e danno l'assalto all'anello esterno della formazione navale italiana. 4 attaccano le fregate, e 2 altre squadriglie attaccano i cacciatorpediniere, in maniera molto metodica. Le fregate sono ovviamente più vulnerabili: tutte e 4 vengono colpite. Una viene centrata da una 'sola' bomba, ma i danni da 200 kg di TNT sono tali, che deve lasciare la formazione in fiamme, inoltre altri near miss sono incassati dallo scafo tanto da causare gravi avarie e infiltrazioni d'acqua. Non corre per ora il rischio di affondare, ma comunque bene non sta. Le altre tre fregate, invece, sono tutte centrate da due a quattro bombe l'una, più i near miss e addirittura qualche aereo abbattuto che cade contro le navi (talvolta succede negli attacchi in picchiata). La catastrofe per queste unità è certa: sono tutte immobilizzate con incendi gravissimi ed esplosioni secondarie. Una ha il deposito siluri pesanti esploso a poppa, con conseguenze disastrose già da sé, più una bomba a segno a mezza nave, un'altra ha l'esplosione del deposito da 127 di prua, colpito da una delle quattro bombe che complessivamente vanno a segno. L'ultima delle tre non ha grosse esplosioni a bordo, però quando in uno scafo di 122 metri hai un deposito di munizioni da 127 mm + quello di pronto impiego, altri due di pronto impiego più presumibilmente uno centrale da 40, uno di siluri leggeri(e armi per elicotteri varie), uno di siluri pesanti, uno di missili SAM e uno di razzi che possono essere sistemi ECM ma anche esplosivi, e poi 4 missili antinave ad alto potenziale sparsi per le sovrastrutture, più i siluri, razzi e i missili SAM già pronti al tiro (contateli: sono non meno di 19 locazioni differenti... una ogni 6,5 metri di lunghezza!), c'é poco che puoi fare per evitare di far scoppiare qualcosa, più che una nave, è un campo minato e mediamente c'é 'qualcosa' entro il raggio d'esplosione di un'arma da 1.000 libbre... Ma le tre bombe che la colpiscono la mettono fuori uso e la 'accendono' per le fiamme che prontamente si sviluppano a bordo, finendo per distruggerla (oltretutto le sovrastrutture, a differenza delle Lupo, sono in alluminio).
Una Maestrale colpita ma non distrutta è quella centrata sì da una bomba, ma una soltanto, che la centra a mezza nave circa, ma a parte l'incendio e la messa fuori uso di una sala macchine, almeno non causa esplosioni apprezzabili, anche se è costretta ad allontanarsi dalla formazione.
Anche i cacciatorpediniere sono attaccati, ma solo uno dei due viene colpito: l'altro, un De la Penne, riesce a cavarsela con pochi o nessun danno, ma il suo gemello non se la passa altrettanto bene, con una bomba che esplode proprio a prua, davanti al pezzo da 127, squarciando il 'naso' dello scafo, ma fortunatamente senza far esplodere le munizioni, forse grazie alle corazze protettive per i depositi. Però deve abbandonare la formazione anch'esso, essendo impossibile continuare la manovra ad alta velocità del resto delle navi, con quei danni alla prua che si ritrova. Peraltro non sono i soli: un altro colpo è arrivato nella zona poppiera, a quanto pare un aereo, non si sa se con la bomba o meno, si è schiantato sulla sovrastruttura poppiera, causando un vasto incendio e distruzioni, e mettendo fuori uso il lanciamissili SM-1 poppiero, che ha ancora al suo interno almeno 15-20 missili, una percentuale non trascurabile dei 200 complessivamente disponibili in origine. Almeno altri 120, più probabilmente almeno 130, sono stati lanciati, totalizzando già così i 2/3, ma con quelli non più disponibili siamo a quasi 3/4 del totale. Male, molto male.
Come azione è andata piuttosto bene per gli attaccanti, che hanno eliminato 3 navi, più due fuori uso, su di un totale di diciotto, il che significa quasi un terzo della formazione, con un sesto distrutto definitivamente.
Poi arriva la terrificante nona ondata: 256 aerei. DUECENTOCINQUANTASEI!!!!
Il Garibaldi, che non è stato colpito, lancia i suoi caccia ancora una volta: sono però soltanto 6 aerei, sempre caricati con 4 AAM l'uno. Si è trattato di rifornirli, dotarli di due nuovi Sidewinder e di due AMRAAM, oltre che di 300 colpi da 25 mm per ciascun velivolo. Può essere anche che gli ultimi 4 AMRAAM ancora disponibili li abbiano montati ma è difficile, su due aerei. Ma in ogni caso, non fa una gran differenza.
Il gigantesco stormo aereo si avvicina e gli Harrier lo attaccano, abbattendo circa 30 velivoli nemici in qualche minuto, ma dovendo poi ritirarsi dopo avere finito munizioni e missili, probabilmente anche incassato proiettili.
A quel punto quasi 230 aerei arrivano ancora vicino alle navi. Le 4 missilistiche più grosse lanciano le loro armi, praticamente le ultime che hanno disponibili, e circa 50 missili vengono usati complessivamente, abbattendo circa 40 aerei nemici.
Questo però, fa sì che circa 180 e oltre si dirigano malgrado tutto, ancora in zona d'attacco, specie se sono Helldiver (meno efficaci in agilità dei Dauntless, ma oltre ad essere più veloci e più armati, sono anche capaci di tangenze maggiori, il che significa stare più facilmente fuori dal raggio di tiro delle navi italiane con gli Aspide e anche i cannoni da 76 e 127 mm, finché non si comincia la manovra d'attacco).
Anche stavolta si dispongono come prima, attaccando in formazioni di circa 12 aerei l'una (forse 3 colonne di 4 o 4 di tre, più o meno in simultanea) ogni nave. Cinque formazioni attaccano le navi della flotta interna, quelle rimaste, ovvero i tre cacciatorpediniere e i due incrociatori.
L'attacco ha successo: entrambi gli Audace sono colpiti dalle bombe, con 3-4 ordigni a testa. Il Veneto, con lo sbarramento antiaereo che riesce a fare con tutti quei cannoni, ha comunque subito una singola bomba a segno nella sovrastruttura, con un gruppo di due cannoni e un radar KO, così come anche uno dei Dardo (non è chiaro se con il relativo radar), con gravi danni e incendi in ogni caso. Il Garibaldi è stato colpito in pieno da una bomba nell'hangar e da un aereo sempre nell'hangar, non è chiaro se con la bomba, in entrambi i casi sono fioccati i near miss che hanno danneggiato lo scafo e le parti interne. Entrambe le navi sono praticamente KO e quindi è necessario lasciare perdere la loro missione, per rientrare alla base il prima possibile.
Il De la Penne, valorosamente, riesce a respingere anche quest'attacco, subendo solo qualche danno.
Ma non è una consolazione. Oltretutto gli aerei nemici hanno colpito le fregate: ne restavano otto, e ne hanno attaccato quattro, forse le ultime quattro Maestrale in linea, almeno idealmente, ma più probabilmente tre Maestrale e una delle Lupo. In ogni caso sono riusciti a distruggerle o metterle fuori uso tutte quante, con un numero di bombe da due a quattro per ciascuna nave, abbastanza per eliminarle.
Adesso, dopo nove formazioni di questo tipo, totale circa 108 aerei, ne restano in aria circa ottanta, sufficienti per almeno una mezza dozzina di formazioni.
Ma chi attaccare? A quel punto, ci sono rimaste 4 fregate e un caccia indenne, e i due incrociatori, importanti ma entrambi palesemente e gravemente danneggiati. Attaccare le navi di scorta sarebbe stato il colpo definitivo, ma tanto vale attaccare quelle più importanti, e così fanno. Una dopo l'altra, tre formazioni si gettano sulle navi più importanti.
Il De la Penne, che ha avuto finora fortuna, è uno dei bersagli.
Ma gli altri due sono gli incrociatori. Il Veneto, malgrado sia un vulcano in eruzione quando spara, è gravemente danneggiato anche se ha perso una parte non determinante della sua contraerea. Nonostante questo, non riesce ad impedire agli aerei nemici di farsi sotto, ora che ha finito i missili SM-1 e che ha circa un quarto delle artiglierie fuori uso. La dozzina di aerei, che altrimenti il Veneto si sarebbe magnato, scende giù arrembante e centra la nave con almeno 4 bombe, malgrado che uno o due aerei nemici siano stati abbattuti e qualche altro danneggiato dal tiro difensivo anche in quest'occasione. Il primo quartetto è pressoché annientato, ma il secondo mette a segno una bomba e peggio ancora, l'indisturbato terzo quartetto riesce a lanciare a segno tre bombe in pieno centro, due nelle sovrastrutture e una nell'hangar poppiero, trasformando la vecchia nave in una fornace.
Il Garibaldi non è più fortunato. Delle sue 3 centrali Dardo soltanto una funziona ancora, e questa assieme ai due Dardo di prua affrontano la dozzina di aerei in avvicinamento. Ma non basta nemmeno in questo caso. La nave viene centrata con grande precisione. Del resto, un rettangolo di circa 180 x 25 metri non è facile da mancare per un bombardiere in picchiata. Il risultato sono almeno 4 bombe a segno anche su questa nave, incendiandola in maniera micidiale e decisiva.
Il De la Penne è l'ultimo della lista: ha cercato di difendersi al meglio, ma non può fare molto stavolta, dopo avere respinto già in parte la prima incursione di 32 aerei, poi la seconda di 64, e avere contenuto almeno un pò quella di 128, infine evitando anche la prima ondata di quella da 256. Ma la fortuna non poteva assisterlo sempre. E la fortuna finisce quando uno dei Super Rapido, quello poppiero, a forza di sparare si inceppa per surriscaldamento o forse finisce le munizioni. Il risultato è che un bombardiere, appena appena ingaggiato, vola libero verso la nave e la colpisce in pieno mettendo a segno la sua bomba da mille libbre, a cui segue anche una seconda bomba di un altro aereo superstite al tuffo. E' probabile che il De la Penne avesse finito i missili Aspide, cosa molto probabile se aveva soltanto quelli del deposito e non anche quelli pronti al lancio che avrebbe dato altri 8 disponibili, mentre i missili SM-1 erano a quel punto quasi sicuramente finiti. A quel punto è probabile che il De la Penne avesse solo i cannoni disponibili, con l'Aspide che anche se non avesse finito le armi era impegnato probabilmente a ricaricarle.
Così la nave è messa fuori uso, largamente compromessa nella sua capacità difensiva.
Ma in quota restano ancora circa 36 bombardieri. Che fanno? Si lanciano anche loro contro le navi. Un quartetto attacca ciascuna delle navi interne già viste in azione.
Il Veneto viene centrato da almeno un paio di bombe, il Garibaldi da altre due pure esso, mentre il De la Penne abbatte ancora una volta un aereo, ma non può impedire che una bomba lo centri per la terza volta almeno, mettendolo largamente fuori uso.
Visti i risultati gli altri 24 aerei attaccano le altre navi importanti. Dodici attaccano l'altro De la Penne, riuscendo a centrarlo con altre 3 bombe e mettendolo fuori uso malgrado l'abbattimento di almeno due aerei da parte di questa nave, probabilmente con i Super Rapido visto che quasi tutte le armi antiaeree di altro tipo erano fuori uso in quel momento.
Infine, circa 12 aerei hanno ancora reiterato gli attacchi sulle navi principali, centrando il De la Penne e i due incrociatori con almeno 2 bombe a testa, provocandone il certo affondamento.
Inoltre, a bassa quota c'erano ancora tanti aerei, che mitragliavano le navi con tutte le armi che avevano. Meno male che non possedevano razzi oppure piccole bombe, sarebbero stati letali. Qualcuno, colpito dal tiro delle navi, specie delle fregate, si schianta sulle navi stesse.
C'erano circa 180 aerei sulla verticale delle navi, e la fine della picchiata ha visto anche l'abbattimento di diverse decine di questi. Fino a quel punto hanno eseguito circa 15 assalti, prima 9 di cui 5 contro caccia e incrociatori e 4 contro le fregate, e poi 3 contro gli incrociatori e i caccia, poi 1 contro incrociatori e caccia, 1 contro un caccia già danneggiato e infine 1 contro i tre incrociatori e caccia già attaccati due volte in quella stessa ondata! Incredibile.
Per questo il De la Penne è stato centrato prima da 0, poi da 2, poi da 2 bombe, poi da altre 3 bombe. Notare che il De la Penne aveva già partecipato a respingere la formazione di 32 aerei, poi quella da 64, poi quella da 128, poi ha prima contrastato quella da 256 e poi ha respinto la prima ondata d'attacco, prima di essere colpito; eppure è stato capace di abbattere un altro aereo, e solo l'ultima ondata ha distrutto il valoroso cacciatorpediniere.
Probabilmente, dei circa 180 aerei, circa 100 sono ancora in giro dopo l'attacco (forse anche 120-130, le fregate non hanno abbattuto più di 3-4 aerei l'una prima di essere sopraffatte, gli incrociatori e i caccia hanno probabilmente eliminato almeno 6 aerei a testa, il che significherebbe che 8x4 più 5x6 = circa 80 aerei).
Questo centinaio di 'insetti' ha continuato ad attaccare e a sparare contro le navi, alle volte mitragliandole in gruppi di 6-10 aerei contemporaneamente, crivellando le sovrastrutture e i sistemi di controllo del tiro, nonché mirando a causare esplosioni nelle numerose armi, cannoni, lanciasiluri, lanciarazzi e lanciamissili, disseminate sulla superficie delle navi.
La flotta è sconfitta, a questo punto l'ottava incursione è stata determinante.
Se si vuole distruggere tutto quanto sia ancora a galla, arriva la nonna incursione, con ben 512 velivoli. Niente da fare. Futile anche raccontarla.
1a ondata (1): niente (intercettazione dai caccia)
2a ondata (2): niente
3a ondata (4): niente
4a ondata (8): niente
5a ondata (16): niente
6a ondata (32): niente (inizio contrasto con i SAM navali)
7a ondata (64): 4 FFG e un DDG
8a ondata: 4 FFG, 3 DDG e 2 CVG
Mille frecce in picchiata
Tanti anni fa, c'era un cartone animato giapponese, abbreviato anime (no, non il plurale di anima), Baldios. Uno dei più eleganti tra le tante, ottime animazioni del Sol Levante. In un episodio c'era un'arma infallibile che il nemico invasore aveva tirato fuori contro i difensori della Terra: una flotta di 5.000 (cinquemila!) dischi volanti, quelli strani, a forma romboidale, lucenti e che quando esplodevano sembravano una sfera di cristallo frantumata. Era un dannato problema affrontarli tutti, che a confronto i minidischi di Vega erano quattro gatti. Bene, chiarita l'origine dell'inspirazione (in aggiunta alle mega-astronavi di Indipendence Day, con la loro massiccia e inesorabile sagoma che nessuna difesa terrestre scalfiva), andiamo all'esempio successivo a quello 'costruttivo'.
Nel quarto caso abbiamo circa 1.000 bombardieri (o mille precisi oppure per esempio, 1.024), i quali, tutti assieme, in un'unica comoda soluzione, attaccano le 18 navi della gagliarda flotta italica.
8 Harrier, decollati o già in CAP (i bombardieri appaiono a circa 100 km dalla formazione navale) li contrastano e ne abbattono circa 50. I missili SAM abbattono altri 50 aerei circa, ma a quel punto circa 900 sono ancora lì, sulla testa delle navi, sono circa 50 per ciascuna di esse!!!
L'attacco viene fatto in formazioni di 12 aerei, che sono forse le migliori, abbastanza numerose da saturare le difese, e al contempo abbastanza agili ed 'economiche', per essere manovrate al meglio e per non sprecare troppe bombe su di un bersaglio già 'domato' e quindi da attaccare in maniera meno intensa. Non avrebbe senso buttare 50 bombardieri subito su una certa nave, sarebbe un successo certo quasi al 100% ma sarebbe davvero necessario, specie se poi si volesse attaccare anche la flotta di supporto che segue queste navi?
Il risultato è che i bombardieri attaccano le navi, tutte quante, con formazioni di circa 12 aerei. 12x18 = 216 bombardieri. Non male...
Il risultato della prima ondata d'attacco è micidiale. 6 fregate sono fuori uso, il 50% del totale. Dei cacciatorpediniere, uno è stato messo fuori uso, ovvero il 25%. Degli incrociatori, uno è stato danneggiato seriamente, il Veneto per la precisione, ma è ancora in grado di combattere.
Già quest'azione ha fatto sì che di 18 navi, soltanto 11 siano ancora bersagli validi, quindi quasi 1/3 sono sparite.
A quel punto vengono giù altre 11 formazioni da 12 aerei l'una, per attaccare le navi indenni o anche danneggiate (diverse altre navi, oltre il Veneto, erano sicuramente danneggiate almeno leggermente).
Il risultato è anche stavolta buono: 4 delle 6 fregate, ancora una volta incapaci di tenere testa ad una minaccia così numerosa, vengono eliminate, lasciando soltanto due fortunate superstiti, che a forza di sparare e manovrare ad alta velocità sono riuscite ad evitare il peggio e se la sono cavata con danni lievi o nulli. Però sono le uniche 2 su 12 navi originali!
Le altre 5 formazioni sono riuscite a far danni enormi anche alle navi maggiori. Hanno centrato ancora il Veneto, che aveva una difesa menomata, con altre 3 bombe in aggiunta a quella già entrata in buca. Il Garibaldi, non ancora colpito prima, recepisce un colpo a in pieno, che mette praticamente fuori uso l'intero sistema difensivo della nave, a causa della messa offline dei radar di ricerca aerea dell'isola, appena avanti la quale è avvenuta l'esplosione. E' solo una cosa temporanea, però è quel momento in cui si fa la differenza, come a Midway per esempio, o alle Falklands.
Per giunta, nell'attacco ai cacciatorpediniere, l'ultimo degli Audace viene eliminato con quest'ondata di assalitori, e così uno dei due De la Penne che viene danneggiato, ma è ancora capace di combattere.
A quel punto, viene fuori l'ultima ondata d'attacco, risolutiva. Restano soltanto 6 bersagli validi: le due fregate, i due caccia De la Penne (uno dei quali danneggiato da una bomba a prua e da diversi near miss) e i due incrociatori, entrambi gravemente danneggiati.
Così vanno giù altre 6 formazioni di 12 aerei l'una, che si staccano da quella specie di stormo di cavallette che vola sopra la flotta, come un'astronave di Indipendence Day, lento ma inesorabile, e senza stavolta punti deboli. Abbassandosi con una forte picchiata, affondano entrambe le fregate con almeno 5 bombe a segno complessive (sono quasi certamente delle Lupo), mentre i due cacciatorpediniere non sono stati meno sfortunati. Quello danneggiato è stato centrato ancora, mentre spara quasi di continuo con i cannoni. Così cominciano a incepparsi, oppure finiscono proprio le munizioni, perché le ondate d'attacco non è che si stacchino ogni mezz'ora, vengono giù ogni minuto o due, quello che serve tanto per vedere se l'attacco ha avuto o meno successo. Due-tre centri su navi di media grandezza sono un successo certo, per esempio, 3-4 su navi più grosse ne sono l'equivalente.
Infine, quindi, vengono attaccati i vascelli interni: il Garibaldi, probabilmente attaccato da circa 20 aerei in mitragliamento da varie direzioni, è affondato da quest'attacco con altre 5 bombe a segno, il Veneto, anch'esso probabilmente mitragliato da un numero elevato di aerei, segue con altre 4 bombe in pieno, il De la Penne, pure attaccato da diversi bombardieri (probabilmente, diciamo) subisce altri 3 centri pieni. Praticamente è finita lì.
1a ondata: 12 x 18 = 216 aerei = 6 fregate (su 12) e 1 CT (su 4) KO, più danni seri (1 bomba) per uno dei due incrociatori. = 7 su 18. Aerei superstiti: forse 132.
2a ondata: 12x11 = 132 aerei = 4 fregate (su 6) e 1 CT (su 3) KO, 2 centri su di un CT, altri 3 centri sul Veneto e 1 sul Garibaldi. = 5 su 11 + 3 navi colpite. Aerei superstiti: forse 80 (212)
3a ondata: 12x6 = 72 aerei = 2 fregate (su 2) con 5 bombe complessive, 2 CT (entrambi con 3 bombe a segno), 2 incrociatori = 6 su 6.
Totale: ben 420 aerei con 35 formazioni d'attacco in 3 ondate. E ne restano altri 450-480 circa. Inoltre la maggior parte dei 420 aerei scesi, probabilmente sugli 80 aerei dalle fregate (attaccate 20 volte, 3-4 kill per attacco, 1-2 con gli Aspide, 1-2 con il Compatto e 1-2 con il Dardo, ma non tutti assieme), 50 contro i CT (attaccati 7 volte, una mezza dozzina di kill per attacco?), 30 contro gli incrociatori (attaccati 5 volte, almeno quando erano ancora capaci di difendersi), totale circa 160 perdite su circa 420 aerei. Questo significa che esistono ancora circa 260 aerei, circa 250 forse, ancora in azione. E questi mitragliano tutte le navi che trovano, già la prima ondata di ben 216 aerei ha ottenuto un totale di perdite probabile di 48+24+12 = 84 aerei su 216, ne restano sui 132 alcuni anche danneggiati. Degli 84 aerei abbattuti è facile che almeno un 10% (8?) sia andato a schiantarsi contro una nave, probabilmente su circa una mezza dozzina delle stesse, che non è poco visto che in tutto ufficialmente hanno messo fuori uso 7 navi! Questo significa che oltre a circa 12+3+1 bombe = 16 in tutto, hanno messo 'a segno' anche 8 aerei, forse 9. Non male. Non è detto che siano andati 'a segno' contro le navi bombardate con successo, ma questo non fa altro che estendere i danni anche oltre queste ultime, indebolendo ancora la formazione. Oltretutto non è chiaro se abbiano o meno avuto a bordo anche la bomba, che si assume esploda, al momento dell'impatto.
Questi 132 aerei farebbero un casino d'inferno tra voli di uscita e richiamo, sfrecciando tra le navi della formazione rimaste, e questo già sovraccarica il sistema di controllo del tiro delle navi, comunque sia pressoché accecate dal semplice numero dei target, visto che difficilmente i radar navali di queste unità saranno in grado di vedere mille bersagli contemporaneamente, men che mai i radar che si occupano di designazione dei target ai sistemi antiaerei. Ma purtroppo su questo discorso non abbiamo dati, peraltro è chiaro che almeno i radar a lungo raggio possano seguire almeno alcune centinaia di bersagli per volta, e qui sono probabilmente ecceduti dal totale. I radar a medio raggio forse difficilmente superano i 100 target tracciabili per volta. Perché dovrebbero, del resto?
E poi questi 132 aerei avrebbero almeno 264 mitragliatrici per sparare contro le navi, quindi non sarebbero solo una 'distrazione'. Se una mezza dozzina di questi arriva lungo una nave e la mitraglia, potrebbe mettere fuori uso diversi sistemi antiaerei proprio sul più bello, rendendo impossibile alla nave difendersi dalle ondate di bombardieri. Quest'effetto non è chiaramente osservato qui, in questa simulazione ma in realtà potrebbe essere estremamente pericoloso per le navi stesse, che si troverebbero circa 12 aerei nemici ancora capaci di combattere per ciascuna di loro. Ergo, 24 mitragliere pesanti.
E con la seconda ondata sarebbe anche peggio: con perdite di circa 24+18+10 = 52 aerei, ovvero altri 80 superstiti che si aggiungono ai 132 precedenti, sempre che non siano ancora di più a causa dell'aiutino che hanno avuto. Ci si immagini, per esempio, una fregata che riesce in qualche modo ad evitare un attacco di 12 aerei, dopo la prima ondata, subendo probabilmente anche mitragliamenti e schegge da colpi vicini, e che, mentre si prepara ad affrontare altri 12 aerei (circa, almeno), si trova attaccata da 6 bombardieri che la mitragliano di lato, e che sono solo la metà di quelli che spetterebbero in media, e che si avvicinano. La nave dovrebbe affrontare il nemico con una potenza di fuoco antiaerea adeguata, e magari è anche attaccata da altri due aerei provenienti da un'altra direzione. Contro questi spara con un Dardo, tanto ci potrebbe essere l'altro (ma se è lo stesso lato da dove vengono gli attaccanti?) ad affrontarlo. Ma se così non fosse, e il Dardo sparasse contro i bombardieri in picchiata, gli altri due arriverebbero indisturbati (a parte forse una mitragliera da 20 mm ad azionamento manuale...), sparando contro le sovrastrutture e mirando sopratutto agli stessi Dardo, ben evidenti con quelle grosse torrette che sparano oltretutto. Probabilmente questo basterebbe a mettere il Dardo fuori uso proprio sul più bello. Ma se il Dardo affrontasse questi aerei, a quel punto non potrebbe ingaggiare gli altri in picchiata.
Naturalmente lo stesso vale per i sei aerei che arrivano mitragliando da fronte. In teoria, meriterebbero da soli tutta l'attenzione possibile di due-tre armi della nave, ma in questo modo la nave sarebbe costretta ad abbandondare il contrasto ai bombardieri. L'unica è di calcolare il rischio abbattendo i bombardieri e lasciandosi mitragliare, se gli attaccanti sono abbastanza lontani. Ma se i velivoli nemici mitragliano la nave indisturbati difficilmente non faranno danni apprezzabili. Se arrivano in tempo, potrebbero mettere fuori uso i radar della nave prima che questi aggancino e abbattano la formazione nemica o almeno le sezioni d'attacco successive, diciamo, alla prima. A 400 km/h ci vuole poco per farcela: sono 1 km ogni 9 secondi, più una gittata fino a 2- 3 km delle mitragliere, per cui in una ventina di secondi degli aerei apparentementemente lontani 4-5 km, lontani abbastanza da non dare fastidio, si porterebbero rapidamente a tiro e comincerebbero a sparare. Potrebbero mettere fuori uso alcuni dei sistemi della nave. Se il cannone da 127 a quel punto apre il fuoco, lascia solo l'Aspide e forse un Dardo a sparare sui bombardieri, troppo poco per fermarli in tempo.
Dopo arrivano altri 80 aerei superstiti e siamo a 212, questo con un totale ancora efficiente di forse appena 6 navi: come dire, passare da 12:1 (132:11), a oltre 35:1 (212:6).
Sul raffreddamento dei cannoni durante le azioni di fuoco, armi simili al pezzo da 76 italiano si comportano così:
AK 176
-This mount has selectable rates of fire of 30, 60 and 120-130 rounds per minute. The highest speed could be achieved by firing a burst of 75 rounds, but afterwards the gun had to cool off for 25 to 30 minutes. This weapon is considered effective against missiles and during trials it consistently shot down Falanga ATGMs (AT-2 Swatter) simulating Harpoon ASMs. On average it took 25 rounds per missile.Uses a monobloc barrel with a casing and a vertical sliding breech block. Automatics are recoil operated. The barrel is sea-water cooled, which is pumped between the casing and barrel at 11.5 fps (3.5 mps).
AK 276
This gun is not water-cooled during the firing, but during breaks between firing sea water was pumped through the barrels. It usually took between two and three minutes to cool the guns.
Quindi anche il tiro dei pezzi da 76 mm non è aggratis. Qualche minuto di raffreddamento gli ci vuole (l'AK-176 ha il manicotto come il 76 OTO, ma ha comunque bisogno di molto tempo per rifarsi dell'aver sparato con i suoi cannoni alla massima potenza di fuoco), e questo è quel che non è disponibile! Inoltre la ricarica del caricatore interno, con circa 80 colpi pesanti ciascuno oltre 12 kg, non è cosa banale nemmeno con personale addestrato.
Se l'SR spara a 120 rpm diciamo 3-4 raffiche da 10 colpi l'una, cosa plausibilissima, non solo ha vuotato quasi la metà del caricatore, ma è anche pesantemente surriscaldato. Se dopo 1-2 minuti deve sparare ancora, con modalità simili, è facile che non solo le munizioni non siano state ancora ricaricate (certo non dopo 1 minuto, a meno che non ci sia una formazione da guinness), ma che la canna comunque sia non sia ancora del tutto fredda, e se si mette a sparare ancora allo stesso modo può essere che già alla seconda raffica da 10 colpi (circa 5 secondi), sia soggetto a surriscaldamento e ad eventuali inceppamenti. Anche se non fosse scontato, non è affatto da escludere. E se poi arriva la terza ondata... allora sò cazzi. Oltretutto a quel punto rischia di finire davvero le munizioni.
E gli altri aerei? Con 450 bombardieri (e forse anche 500), sarebbe possibile a quel punto attaccare anche la formazione di supporto, con 4 pattugliatori di squadra, 8 corvette, 2 rifornitori e 3 navi da sbarco, totale circa 18 altre navi. Ma con 450 aerei da bombardamento non c'é problema, sono circa 25 per nave.
Inoltre, la massa di queste navi è poco difesa. A parte i 4 pattugliatori che sono praticamente delle Lupo, per il resto le altre navi sono 8 corvette che hanno un armamento nettamente inferiore seppur ancora con missili disponibili, ma senza CIWS e senza cannone di grosso calibro, mentre il 76 mm non è un SR ma un semplice Compatto. Molto più vulnerabili.
Ma mai quanto le altre: le 3 navi da sbarco e le due da rifornimento sono provviste giusto di un cannone e qualche mitragliera ad azionamento manuale. Al dunque, ben poco potrebbero fare contro l'attacco di così tanti aerei, capaci di lanciare almeno due attacchi con 12 aerei l'uno contro ciascuna nave, quando per eliminare le navi da sbarco e quelle da rifornimento, 5 su 18, potrebbero bastarne la metà (di 12!), mentre le corvette potrebbero essere appena meglio.
Con 6x5 + 12x8 + 24x4 = 222 aerei, la metà scarsa degli almeno 450 disponibili. Con oltre 200 aerei ancora disponibili per un secondo attacco, non ci sarebbero molti problemi ad eliminare anche tutte queste navi eventualmente superstiti o non abbastanza danneggiate. I bombardieri in picchiata, quando non sufficientemente contrastati o contromanovrati, possono mettere a segno anche l'80% delle bombe, la sorte dei due incrociatori inglesi e della portaerei Hermes, nel 1942, parla chiaro al riguardo.
Okinawa reloaded. Low-level version.
16-12-18
MA che succederebbe se il De la Penne venisse attaccato da una formazione aeronavale in modalità 'radente'? Mi è venuto questo tarlo. Ora provo ad elaborare quel che potrebbe accadere in questo scenario, che si preannuncia molto interessante anche se nei dettagli non è possibile realmente pronunciarsi, essendo questo tipo di tattica per sua natura, molto meno prevedibile di quello del semplice ingaggio alle alte quote.
Necessariamente, la difesa a.a. dovrebbe avere un raggio d'azione limitato a bassa quota, come generalmente è. Volare bassi sì, ma quanto e come?
La formazione americana tipica la conosciamo già: prima si presentano i caccia/cacciabombardieri tipo Hellcat o meglio ancora, Corsair; poi seguono gli Helldiver da bombardamento a tutto, e infine gli Avenger; questa armata aerea arriva a circa 4.500 m, non molto alti dunque, così appena vedono le scie dei missili si gettano giù in picchiata ad alta velocità, alta per davvero: entro 60 secondi devono essere scesi a bassa quota, ottenendo nel mentre una velocità molto elevata, circa 720 km/h per i caccia, che è la massima velocità a cui gli aerei possono ancora manovrare con una certa autorità, cercando di ondeggiare o virare, evitando di cadere vittima della contraerea nemica.
La prima salva di missili SM è andata a segno mentre i caccia stanno scendendo come matti, abbattendone due.
Però, quel che succede poi, è molto significativo: i due SM successivi arrivano quando oramai gli aerei sono scesi sotto i 100 metri di quota e sono a circa 30 km di distanza. Le due armi teleguidate, però, non riescono a colpirli. Troppo bassi, troppo distanti!
Poi la formazione si avvicina ancora, arrivando a circa 30 km dopo la fine della picchiata, e poi continuando. I caccia a circa 540 km/h (Corsair?) oppure un pò meno (sui 480, per i caccia con razzi HVAR); poi seguono i bombardieri in picchiata e i TBF entrambi sui 400 km/h. A questo punto si avvicinano a 9 km/min i primi, a 6,7 km/min i secondi e terzi.
Dopo di che, i caccia arrivano a circa 10 km di distanza in circa 2 minuti. A quel punto, la nave gli ha tirato ancora ben 6 missili, ma i risultati non sono dei migliori.
Infatti, questi aerei volano davvero 'molto' bassi. Se sul terreno il volo a bassa quota è in genere quello sotto i 300 metri, con 150 come limite in tempo di pace, sul mare è diverso. A terra si può scendere a circa 60 metri se si è bravi, ma se c'é da rischiare si può calare, in pianura almeno, sui 30 metri, e se si è addirittura esperti, si può scendere persino sui 15 metri, per brevi periodi almeno.
Sul mare è più facile di così: la quota 'bassa' è sui 60 metri, ma si può scendere a 30 senza troppi problemi, specie con un aereo relativamente lento ed agile. Infine, se la situazione lo richiede, si può scendere a 15 metri di quota. Ricordo che i missili SM-1MR, almeno con la spoletta originale (i RIM-66D hanno un tipo diverso, almeno su alcuni blocks, derivante da quella dell'SM-2), erano garantiti per una quota minima di 45 metri. Alle volte si può fare di meglio, come ottennero i Sea Dart alle Falklands, abbattendo aerei in volo sotto gli 11 metri benché la quota minima garantita era di 30. Però è pur sempre un'occasione migliore per sopravvivere, rendendo più difficili le cose agli artiglieri nemici. Magari la gittata utile contro tali bersagli cala drasticamente, e magari la probabilità di colpire è inferiore.
Pensate per esempio, se l'SM-1 avesse l'80% di Pk di colpire bersagli a 30 km purché questi volino a 1.000 metri di quota... mentre se questi volano a 30-45 metri, la Pk potrebbe essere calata al 50% e la gittata utile a 15 km. Questo significa che se si lanciano salve di missili a 40 km (impatto a 30), a 30 (24), a 23 (19), a 18(15), a 14(11), a 10 (7), a 6(4) km, il risultato è davvero notevole: nel primo caso, avremmo 14 lanci con l'80% di successo = 11 kill. Nel secondo caso, invece, avremmo un lancio a 15(12), a 11(8), a 7(5), a 4(3) km, totalizzando appena 8 lanci, con il 50% di successo = 4 kill anziché 11! Azz, si tratta di appena 1/3 scarso, e questo metterebbe in difficoltà persino una nave AEGIS (i missili SM-2 devono pur sempre avere almeno 5-10 km di 'guida continua', ma se il target appare agli ultimi chilometri, invece di porsi graziosamente in posa ad alta quota da dozzine di volte più lontano?)
MA... se necessario, si può andare anche più bassi di così. Basta che ci si dimentichi di manovrare, o almeno di virare lateralmente (sono ammesse solo richiamate, ma non molto rapide almeno all'inizio). Gli aerosiluranti spesso lo facevano davvero, specialmente quando i siluri erano di tipo davvero obsoleto e richiedavano il lancio da circa 10 metri, e non più di 220-280 km/h, per funzionare bene. Ma se necessario, si può scendere ad appena 20 ft di altezza, circa 6 metri.
L'SM-1MR ha una tangenza minima nominale di 45 metri, l'Aspide di 15. Persino quest'ultimo potrebbe avere dei problemi nell'ingaggiare, senza esplodere prematuramente (è questo il grande pericolo... per il missile) un aereo in volo così basso, che la sua pancia sta a circa 6 metri, e la sua coda attorno ai 10. Sicuramente è sotto la quota minima e non ho mai sentito che l'Aspide è considerato un'arma capace di ingaggiare a volo radente i missili antinave, anche se probabilmente può fare anche quello (ma i missili studiati per questa ragione spesso hanno quote d'ingaggio di appena 4-5 metri). La distanza d'attivazione della spoletta, in ogni caso, però, deve essere molto ridotta, altrimenti avviene un'esplosione anticipata, dunque se in quota potrebbe benissimo distruggere il target anche a 15-30 metri, qui è meglio che essa non comandi l'esplosione a più di 5-6 metri. Ciò rende più facile evitare di 'un soffio' questi micidiali missili. E a bassa quota il raggio utile d'esplosione e schegge cala a circa la metà che nell'atmosfera rarefatta.
Si può scendere ancora più in basso? Sì, volendo sì, fino a sbattere contro le onde. Non è stato raro, il caso di aerei che si sono ritrovati a volare sui 3-4 metri di quota, ma ovviamente senza manovrare e comunque sia se è a bassa quota è meglio non agitarsi. In generale, sono cose che puoi mantenere solo per qualche secondo. Nel mentre, non è difficile che il radar d'inseguimento semplicemente non riesca a starti dietro, perché parte del fascio radar, per quanto stretto, rimbalza sull'acqua, rendendo difficile capire quale sia il target e quale il riflesso 'spurio', visto che la superficie marina, se è calma, riflette in maniera speculare il target con la sua stessa energia, oltre a colpire l'acqua e rimbalzare anche da lì. Se il mare è agitato, peggio che mai. Infine, se gli aerei avessero anche dei chaff, almeno quelli multiposto, la combinazione di volo a bassissima quota, chaff e manovre, con una buona velocità complessiva e un'elevata robustezza rispetto a danni che potrebbero distruggere un qualsiasi aereo moderno, sarebbe senz'altro importante.
I cannoni, invece, dovrebbero essere micidiali anche contro missili a volo radente (quanto meno i Super Rapido), ma la loro gittata è pur sempre ridotta, attorno ai 6 km. Questa distanza è probabilmente calcolata con il criterio che un proiettile, oltre i 10-12 secondi non è più utile nel tiro contro bersagli in volo 'tattico'. Per i vecchi 76/50 era sui 4-4,5 km, questi cannoni hanno invece una velocità iniziale maggiore, ma il proiettile è solo di poco più aerodinamico e veloce, per cui sono comunque rapidi anche nella decelarazione, più di quelli da 127 mm che sono più lenti e più massicci (miglior coefficiente massa/drag). In 10 secondi, la regola 'd'oro' identificata dai cannonieri americani, probabilmente vanno sui 5 km, e 6 sono già son molti di più. Certo che se iniziano a sparare perché i proiettili arrivino all'incrocio a 6 km, allora potranno sparare anche da 8-9 km di distanza, ma le cifre (sui 15 km) che si sentono dire alle volte sono totalmente assurde. Anche perché il cannone, che ha una gittata massima sui 15-18 km (non è chiaro, a seconda delle fonti a dire il vero), dovrebbe tenere un alzo sui 30-40° per ottenere tale gittata, e avete mai sentito parlare di un'arma a.a. che tira con un alzo simile? Oltretutto il proiettile, se impiegasse 10 secondi per 5 km, ovvero una media di 500 m/sec, per arrivare a 15 quanto dovrebbe impiegare, tenendo conto anche della curvatura che aggiunge sicuramente altri chilometri? Probabilmente sui 40 secondi, tanto quanto basta persino ad un aereo lento come l'Avenger, per arrivare a 3,4 km circa di distanza dal punto di mira. Basta che devia di 50-60 metri... e bye bye cannoni. Se si vuole sprecare tutte le munizioni senza costrutto, quello è il verso.
Detto questo, lo stormo di aerei si avvicina al possente De la Penne. Questo lancia 6 altri missili, oltre i primi 2 come visto prima, ma ottiene soltanto due vittorie ulteriori, totalizzando appena il 50% dei kill. Nel mentre, potrebbe tirare anche con gli Aspide, ma è probabile che questi missili abbiano una bassa Pk oltre i 10 km, visto che devono rallentare rapidamente dopo appena 1 km e dopo 2 cicli (-25% ogni volta) sarebbero appena supersonici, quindi poco manovrieri, come già spiegato prima. Per questo è raro, persino nelle esercitazioni, sentire di tiri con gli Aspide oltre i 10 km (almeno, intesa come distanza d'impatto, che già non è la stessa cosa).
Probabilmente il De la Penne apre il fuoco a quel punto con i missili, a circa 10-12 km, cercando di beccare gli aerei nemici. Riesce certo in maniera più facile degli SM-1, ma a quel punto è ancora fattibile? se sotto i 15 metri davvero nemmeno gli Aspide garantissero successo (NON significa che non possano, solo che non è 'garantito' che funzionino correttamente), a quel punto è difficile dire cosa potrebbe succedere.
A distanze ridotte, gli SM-1 e gli Aspide iniziano a tirare contro questi velivoli. Ci sono entrambe le FCS SPG-51, ma solo 3 delle SPG-76 (altra differenza, probabilmente, rispetto agli attacchi in quota), una per gli Aspide, le altre due comandano due cannoni a prua e uno a poppa. Gli Aspide lanciati sono complessivamente 4 salve, a 10, 7, 4 e 2,5 km circa, ma una delle salve, l'ultima, è sicuramente con 2 armi.
Gli SM-1 vengono lanciati in 4 esemplari, e data la minore gittata, possono essere diretti con maggiore precisione, ottenendo 2 kill su 4 lanci. Questo è quel che è successo anche con gli Aspide, contro aerei manovranti a 15-30 metri, oppure radenti a 5-10 metri di quota. Non male.
Nel mentre, i due gruppi di cannoni iniziano il tiro, aprendo il fuoco contro i velivoli nemici a circa 6 km di distanza; il gruppo di testa, ne abbatte 3; il gruppo poppiero (un singolo SR) ne distrugge altri 2.
http://navweaps.com/Weapons/WNUS_3-62_mk75.php
OTO-Melara estimates that, combined with the Dardo FCS, the SR can begin engaging attacking missiles at about 6,600 yards (6,000 m), with the first rounds arriving on target at 6,000 yards (5,500 m). With these ranges, a single gun can deal with up to four subsonic sea-skimmer missiles, arriving simultaneously on courses 90 degrees apart, before any reaches 1,100 yards (1,000 m).
Ma... la capacità degli SR è molto sopravvalutata, ad ogni modo, malgrado la ridotta dispersione a 1 km (dichiarata in meno di 30 cm con raffica da 10 colpi! Mentre il precedente Compatto vibrava così tanto che durante una prova con raffica da 20 colpi, non riusciva a colpire un target da 6x6 metri a soli 460 metri, il che significa una dispersione media di oltre 3 metri ad appena 460, vs <0,3 a 1.000!)
Che senso ha dire che iniziando il tiro a 6 km, si possono distruggere 4 missili antinave in arrivo simultaneo in 90° di angolazione? Bisognerebbe che i primi colpi arrivassero sul target a 5.500 metri, detto su RiD, mica me lo invento io, e riportato in quanto tale, anche su Navweapons. La differenza di velocità media tra l'uno e l'altro è di 11:1. Strano, visto che il cannone non ha che 925 m/sec e li perde presto... dunque a chi spara? Ad un Sopwith Camel? Se è un missile che arriva a 300 m/sec, come un OTOMAT, allora facendo 2 conti, resi difficili dalla differente velocità media rispetto alla distanza, potremmo dire dove l'incrocio avverrebbe, nell'ipotesi che il proiettile arrivi a 1.000 m in 1,4 sec, a 2.000 m in 3,5 sec, a 3.000 m in 5,5 sec, a 4.000 m in 7,8 sec, a 5.000 m in 10 sec.
In 5,5 secondi, per esempio, il missile farebbe ben 1.650 metri, riducendo la distanza già a soli 4.350 metri contro i 3.000 raggiunti dal proiettile. L'incrocio avverrebbe a distanza intermedia, poniamo che il proiettile è rimasto con il 50% in media più del missile, ecco che abbiamo circa 3.800 metri, altro che 5.500! Supponendo che la sequenza di tiro sia di circa 5 secondi, sui 10 colpi, prima di poter finire, a questo punto il missile, se viene distrutto poniamo al secondo N.4 di tiro (all'8o colpo), e viene confermato distrutto poi (al 5o secondo circa), arriverebbe virtualmente a 1.500 m più vicino, ovvero appena 2.300 miserabili metri (che comunque è ancora più dellla gittata max del Phalanx). A questo punto abbiamo una sequenza aggiuntiva di ingaggio, che comporta probabilmente 2 secondi complessivi per cambiare il target ed iniziare il fuoco. Se è così, allora abbiamo che il successivo missile è a 1.700 metri quando viene aperto il fuoco. Quando i primi colpi arrivano ad incrociarlo, dopo diciamo 1,7 secondi, allora abbiamo l'incrocio sui 1.200 metri. Da lì è difficile sbagliare, ma è anche vero la gittata minima considerata è di 1.000 metri. Basta che il missile sopravvive alle prime due granate e cede totalmente alla 3a, e sarà a quel punto a soli 750 metri!!!! E nessuna possibilità di ingaggiare il successivo missile, che è a 2,5 secondi di distanza, e sopratutto, a meno di 1 secondo dalla gittata minima nominale del canone SR (500 metri).
E con un missile antinave supersonico? Ah, con 600 m/sec, avremmo i primi colpi a 'segno' a circa 3.000 metri (ipotizzando una parità di velocità media...), che non sembra poi così male rispetto ai 4.350 metri calcolati sopra, di sicuro non è la metà di quella distanza; però... e qui c'é un grosso però, la granata successiva arriverà a segno (forse) a 2.400 metri, la 3a a 1.800 metri, la 4a a 1.200, la 5a a 600 metri e poi... game over. E se il missile esplode in aria, persino da oltre 1 km i frammenti sarebbero ancora pericolosissimi per la nave, in verità non sarebbe del tutto sicuro nemmeno da 3 km (ergo, un'esplosione netta appena dopo il primo impatto), specie se è una grossa arma. La possibilità di ingaggiare un secondo ordigno in attacco simultaneo, quindi, è decisamente fuori discussione, visto che ci sono soltanto 5 possibilità di abbattere già il primo, e quasi nessuna che anche distruggendolo, esso non causerebbe gravi danni alla nave attaccata.
E questo con tutto il bene che posso pensare dell'elegante, compatto cannone OTO da 76 mm, vero best seller (grazie sopratutto all'abbandono del settore di quasi tutti gli altri...), a livello mondiale, e frutto di tutt'altro che azione 'fulminea', visto che l'S.R. è l'arma di 3a generazione apparsa dopo circa 15 anni dal Compatto di 2a, e dopo circa 40 anni dalle armi di prima generazione (SMT, Sovrapposto, MMI), un tempo geologico in termini di tecnologia.
Ripeto: con questi dati balistici è chiaro che '4 missili' in rapida sequenza li puoi abbattere solo se sono Camel o Cessna 172.
Per cui 2 target mi paiono buoni a sufficienza come efficacia, specie considerando che sono robusti e capaci di volare almeno alla metà della velocità di un missile, tenendo conto che viaggiano così radenti alla superficie e che non sono poi tanto più lenti, e se necessario, si muovono anche in maniera evasiva e/o offensiva.
Anzi, sopratutto. Da circa 2.000 metri, infatti, mentre i missili antinave semplicemente 'keep coming' (oppure si producono in manovre evasive più o meno 'standard'), questi -probabilmente- alzatisi di qualche decina o centinaio di metri cominciano a... sparare, con le mitragliere e se ne hanno, con i razzi HVAR.
A quel punto, nulla è più garantito, basta salire leggermente di quota da circa 3 km e tirare i razzi da circa 300 metri e con angolo di 10°, per riuscire, da 1,5-2 km, ad avere un minimo di possibilità di successo (ma devi essere bravo, eh). Con le mitragliere non è nemmeno necessario, basta procedere diritti e considerando il drop di 2 secondi da 30 metri e 3 da 60, è facile riuscire a sparare prima di lanciare i siluri (esempio, l'He 115 idrosilurante con mitragliera MG 151/20 nel muso, impiegata proprio per quella ragione). Oltretutto è possibile che l'aereo abbia un certo assetto a cabrare durante il volo e quindi riesca a colpire più lontano di quel che si potrebbe pensare.
In tutto, a quel punto, abbiamo questi dati: SM-1: 2+2+2 = 6 kill; Aspide: 2 kill. Cannoni: 5 kill. Totale = 13 kill. Niente male! Ma sarà sufficiente?
Nel caso dei caccia con 2 squadroni, probabilmente no.
MA se lo stormo imbarcato arriva con 3 squadroni, l'ultimo dei quali sicuramente e pesantemente armato con gli HVAR, è probabile che la cosa diventi 'molto interessante'. Se un paio di aerei arrivasse a diciamo 1.000-1.200 metri e centrassero, con almeno il 25% dei loro 12-16 HVAR, la nave, riuscirebbero a causare danni considerevoli, specie se questi razzi avessero spolette di prossimità. Basterebbe mettere KO tra razzi e mitragliamento la metà delle FCS della nave (per esempio quelle di prua, ovvero due delle tre Dardo) e la cosa sarebbe drasticamente difficile da gestire.
Ma notare bene, nemmeno con 2 squadroni, specie se armati tutti quanti con gli HVAR (magari solo 4 per aereo, ma con spolette VT), sarebbe assicurata la difesa, visto che 11 aerei resterebbero ancora in corsa, superando tutte le difese. La metà di loro che continuasse l'attacco, e la metà di questi che colpisse l'obiettivo, sarebbe già un buon argomento. Per non parlare di 'accidentali' schianti dell'aereo stesso sulla nave, cosa non infrequente in questo tipo di attacchi.
Con 36 aerei, invece, ci sarebbero probabilmente ben 23 aerei pronti, oltre il doppio. E quelli armati più pesantemente, pure. Forse la nave sarebbe centrata da almeno 10 HVAR tra spolette ad impatto e VT. Questo basterebbe a causarle gravi danni e a mettere largamente KO le sue difese.
A quel punto arrivano i 12 SBC. Salgono in quota fino a circa 3.000 m e poi scendono giù, sganciando bombe. Non è necessario che abbiano per forza una fase d'attacco in picchiata. Ma se anche fosse, una volta superati i 45° di angolo rispetto alla nave, questa avrebbe enormi difficoltà a tracciarli e ingaggiarli. E dodici aerei sono pur sempre tanti.
E' lecito pensare che la nave, nel caso di due soli squadroni, abbia almeno la metà delle FCS ancora attive e possa contrastare con successo una parte dei bombardieri, tirando all'impazzata con i cannoni e forse anche con i missili Aspide (dei quali, peraltro, soltanto 2-3 sono ancora disponibili pronti al tiro). Anche se 4 aerei venissero abbattuti, a questo punto, ben poco si potrebbe fare per evitare il peggio. La nave sarebbe distrutta ugualmente. Stimo che in tal caso i colpi a segno sarebbero un paio (da 1.000 lb HE), il che se è vero, sarebbe sufficiente.
Se invece una decina di caccia attaccano con successo la nave e gli piantano una decina di razzi utili, allora la nave perderà probabilmente almeno i 2/3 se non i 3/4 dei radar di tiro, e i successivi bombardieri probabilmente non perderanno più di 2 aerei, centrando la nave 3-4 volte.
In tutti i casi, i veri specialisti del volo a bassa quota, gli Avenger, non avranno problemi ad arrivare, attaccando la nave e centrandola con almeno 2-3 siluri, distruggendola inevitabilmente.
E' una cosa utile? Boh. Le perdite sono comunque alte, sui 15-17 aerei. Ma anche così, la % dei missili e forse anche dei proiettili a segno cala drasticamente, il che nel caso di ondate successive ha ovviamente la sua importanza, riducendo le perdite dei velivoli e consumando in maniera meno efficiente i missili antiaerei della nave.
Due cose in ordine psicologico si imporrebbero di valutare: da un lato, è più sicuro volare 'bassi' invece di sentirsi come tacchini mentre qualche mortale missile-robot fa rotta su di te, almeno soddisfi l'istinto di nasconderti e B), è peraltro più difficile coordinarsi non essendo, a quel punto, bene in vista gli uni con gli altri. Però, almeno stando ad esperienze come quelle della SAAF, tutto sommato è meglio così, malgrado le difficoltà che possa comportare e la capacità, almeno 'teorica' (vedesi le lievi 'difficoltà' inglesi alle Falklands), dei sistemi antiaerei di abbattere target in volo a quote molto basse. La manovrabilità è migliore e questo vale anche per l'efficacia di tecniche ECM persino primitive, come l'uso di chaff, o anche la virata a 90° (che a bassa quota... DEVE funzionare, perché solo un sistema Doppler può vederti in quell'ambiente, un semplice sistema ad impulsi difficilmente potrà fare altrettanto; peraltro questo ridurrà la velocità di avvicinamento degli aerei, ma se servisse a 'sganciare' il radar dagli aerei bersaglio... forse non è una cattiva idea... anche se ci vuole molta lucidità per farlo al momento giusto).
Per cui quale via è migliore? Non lo so, ma è probabile che questa finirebbe per essere la via più scelta, e certamente avverrebbe con i siluranti, quelli dell'attacco finale, alla Daitarn III.
Tutti contro tutti: Okinawa, 7 aprile 1995 (o '96?)
15-12-19
Ora, abbiamo già visto come il De la Penne riesca a resistere DA SOLO, alle forze aeronavali americane. In questa battaglia tra il numero e la determinazione da una parte, e la tecnologia e la disperazione dall'altra, vince la prima. Come a Little Big Horn. Come a Iswandala. Come ad Adua.
Adesso proviamo a studiare le condizioni entro cui si potrebbe ottenere ugualmente il successo... se il De la Penne NON fosse solo.
Sì, accompagnato. Ma non con le navi giapponesi dell'epoca, ma con EQUIVALENTI ITALIANE MODERNE.
Ah! E adesso che fate, cari ammerrrigani?
Vincete. Ugualmente. Ancora!
Però soffrendo molto di più.
Per passare, il De la Penne avrebbe, temo, bisogno dell'intera flotta d'altura disponibile nel 1995 circa, ovvero sulle 14 fregate missilistiche, altri 3 caccia missilstici, e 2 incrociatori. Ma questo non è possibile. (e se facessi il uarrrragame anche di questo? Naaa, davvero? Forse in futuro eh)
Infatti, direi che l'unica cosa sensata è quella di usare la stessa formazione delle navi giapponesi dell'epoca. All'epoca c'erano, attorno alla Yamato, altre nove navi. l'incrociatore leggero Yahagi, e 8 cacciatorpediniere.
Nel momento in cui queste navi vennero attaccate dal grosso della flotta, però, uno dei caccia era scaduto di poppa perché alle prese con problemi meccanici con riduzione della velocità. Lo Yahagi, invece, si lanciò in una corsa folle a 35 nodi per attirare su di sé le attenzioni americane. Ci riuscì solo in piccola parte, eppure ebbe ben 7 siluri e 12 bombe a segno.
Quindi ecco l'azione al momento della battaglia.
Il De la Penne è la Yamato.
Una fregata italiana, è lo Yahagi.
E i caccia chi li fa? Boh.
Si potrebbe provare di nuovo così:
1)- ipotesi 'pesante'. De la Penne = Yamato; una Maestrale = Yahagi; le 8 tra Lupo e Artigliere (in realtà questi ultimi... entrati in servizio fino al 1996, ad aprile 1945, 50 anni esatti dopo, ce n'erano soltanto 2 in linea...), sarebbero i cacciatorpediniere.
2)- ipotesi 'leggera'. De la Penne = Yamato (ovvio); una Maestrale (o una Lupo?) = Yahagi. Le altre 8 unità sono corvette tipo Cassiopea (!!)
Vantaggi e svantaggi delle due configurazioni belliche.
Nel caso 1) avremmo una potenza di fuoco notevole. Però, come si è visto, mancano all'appello 2 fregate Lup.... errrr Pattugliatori d'altura Artigliere.
CERTO, sarebbe molto interessante fare le cose 'per bene', ovvero metterci 8 fregate sì, ma solo 6 sono le Lupo/Artigliere, e le altre 2? Beh, visto che le 'Maestrale' fanno gli incrociatori... devono essere le due vecchie Alpino, inclusa... la Carabiniere, che già da anni era relegata a 'nave esperienze' ovvero impegnata in vari collaudi (anche del radar EMPAR) e questo significava togliere quasi tutto l'armamento (tranne un cannone da 76) e di fatto radiarla dalla prima linea! E l'Alpino? Anche questa non stava tanto bene: fu ritirata per un periodo dalla linea, trasformata in nave appoggio cacciamine con la rimozione della turbina (velocità max scesa da 29 ad appena 23 nodi) e la rimozione di due dei cannoni da 76. Praticamente un'anatra zoppa. Per giunta ritornò in linea nel 1996, quindi fuori di questo tempo utile (primavera 1995). Quanto alle ultime due Artigliere, una giunse in linea nel novembre 1995, l'altra all'inizio del 1996. Non tanto più tardi... ma comunque troppo per il cinquantellale della battaglia!
La differenza tra Lupo e Artigliere è principalmente, come sistemi antiaerei, che le Artigliere hanno due radar RTN-21, che in pratica sono gli RTN-10X con la capacità di generare anche onde continue per la guida degli Aspide. Però sono illuminatori a bassa potenza, simili a quelli delle Minerva (che peraltro hanno i radar RTN-30X!). Questo, mentre le Lupo hanno l'RTN-10X e il NATO Sea Sparrow Mk 95, ciascuno incapace di fare il doppio ruolo.
Come si vede, non funziona molto bene (però affascinante, diluire la formazione di fregate con le due Alpino...).
Nel caso 2) la situazione è migliore e più definita. Le 8 Minerva sono per l'appunto sufficienti. Come armamento sono inferiori di gran lunga alle Lupo, quello ASW andrebbe anche bene, ma non hanno l'elicottero (armato e con radar e sonar); inoltre non hanno una batteria di missili antinave (che invece sono presenti e danno un potenziale di fuoco eccezionale, alle Lupo). Come armamento a.a. hanno anch'esse un cannone di medio calibro (ma da 76), e un lanciamissili Aspide (però, per quanto ne so, senza ricarica, sicuramente senza sistema automatico di ricarica, del resto assente anche sulle Lupo, che peraltro hanno altri 16 missili pronti nei depositi). Però gli mancano i due CIWS Dardo, che non è un piccolo particolare! Inoltre, le linee di tiro a.a. sono soltanto due (ovviamente) anzichè 4 (con la possibilità teorica di ingaggiare con elevata efficacia, ben 4 target per votla, sia pure sulle brevi distanze). Per giunta, il radar di tiro è solo uno, l'altro sistema è una colonnina optronica (per l'uso del cannone), con tutti i pro e i contro di una soluzione puramente ottica (anche se il laser è senz'altro molto preciso, non è detto che questo sistema sia particolarmente buono per l'azione antiaerei).
Troppo poco per un'azione del genere, infatti le Minerva sono solo corvette di seconda linea. Ma forse, la peggiore caratteristica è la loro velocità: circa 24-25 nodi. ORA; questa velocità è bizzarramente analoga a quella della Yamato nell'ultima corsa (ma almeno in teoria, poteva fare 26-27 nodi), però è assurdo che le navi di scorta siano nettamente più lente delle navi da scortare: il De la Penne arriva sui 31 nodi, almeno 6 più delle Minerva! Peggio che mai, non solo le Minerva sono ben 10 nodi più lente delle Lupo e 7 delle Maestrale, ma oltretutto esse sono incapaci di reggere il passo del De la Penne persino quando questo non va alla massima velocità. Per cui, finirscono per rallentare la corsa della nave principale, e non di 1-2 nodi, ma di una mezza dozzina. E la ragione è che esse non sono mai state considerate valide per la scorta in 1a linea, anche se hanno un buon potenziale di fuoco antiaereo.
Quindi è un cul de sac, e tutte le opzioni sono buone, ma nessuna è impeccabile.
Nell'incertezza, faccio così: prendo l'opzione più potente (Lupo+Maestrale) e la uso allo scopo apposito. Perché usare questa? Perché almeno hai il massimo possibile, quindi se ce la fai in questo caso (a sconfiggere la flotta) ce la farai anche nei casi meno potenti.
Attacco al De la Penne+ 8 fregate Lupo+ 1 Maestrale.
Per comodità chiamerò le 8 fregate in stile 'amerrigano', ovvero FFG-1/9. Per semplificare ancora, però, cambierò il conto durante l'attacco, quando le FFG resteranno solo 7, in quanto una delle Lupo o Artigliere resta indietro per avarie ai motori, mentre la Maestrale si lancia in un'azione diversiva per attirare l'attenzione delle forze aeree nemiche. A quel punto le FFG sono per l'appunto, soltanto 7, numerate da quelle del quadrante anteriore e in senso anti-orario. Perché anti-orario? Perché l'attacco procede in maniera anti-oraria, prima avanti e poi a sinistra, quindi è più facile seguire l'evolversi degli eventi. Naturalmente potrebbe essere anche il contrario, ma ho deciso di fare così, tanto è uguale e mi è venuta meglio in questo modo.
Le FFG sono schierate in genere in coppie per ciascun lato, a parte la FFG-5 che è sola, perché una delle navi è rimasta indietro e a quel punto è necessario fare una scelta, e la scelta è stato disporre la forza meno potente alle spalle della formazione, nell'ipotesi, tutto sommato corretta, che da lì difficilmente sarebbero passate le minacce maggiori, mentre avrebbe avuto ancora importanza nel supportare il resto della formazione.
Distanze tra le navi: in genere 4-5 km, per poter coprire a vicenda gli angoli ciechi dati dal 'cono del silenzio' radar, ovvero su elevazioni maggiori di 45°. In questo modo, con i datalink è possibile per le navi vedere quello che accade su tutta la zona d'operazioni, anche sopra la propria testa. Se questo è sufficiente per designare i target per i sistemi d'arma, però, è un altro discorso e non ci metterei la mano sul fuoco, specie in una situazione di così grande saturazione e confusione, con oltre 200 target che ronzano tutt'attorno alla formazione. Specie per le Lupo/Artigliere diventa una questione delicatissima...
Quanto agli aerei, essi vengono avanti con i caccia in avanti ai cacciabombardieri (ammesso che non siano tutti, ma è difficile, cacciabombardieri), e tutti andranno a mitragliare le navi nemiche, facendo largo per i più armati, ma lenti, aerei biposto da bombardamento e triposto da siluramento, che arrivano per ultimi. Tutto secondo copione. L'arma più temibile sono i razzi HVAR con spoletta di prossimità. Gli Hellcat F6F-5 possono portare fino a 6 razzi, i Corsair F4U-1b fino a 8. Le armi che faranno più danni, però, è probabile che siano le mitragliere e in particolar modo forse le più micidiali di tutte le armi saranno le Browning, così diffuse, affidabili e precise. Le formazioni si presentano in gruppi di 36, suddivisi in squadroni di 18 esemplari, i quali a loro volta sono per lo più raggruppati in unità di 2 o 4, ma comunque tra di loro separati di almeno 500-1000 metri, per rendere praticamente impossibile, o quanto meno molto difficile, alle navi nemiche dirigere missili contro più di un target per ciascun radar. Infine, l'apertura del fuoco è fissata a 40 km, forse si potrebbe fare prima ma sarebbe meglio di no, basandosi sulla possibilità di non essere scoperti finché non si cominciano a lanciare i missili e oltre i 40 km è possibile che gli aerei nemici non riescano ancora a vederti. Inoltre sparando da minore distanza si massimizza la possibilità che gli ordigni vadano a segno, visto che ben presto finiranno il carburante dopo il lancio. In tutto, quel giorno gli alleati hanno radunato ben 386 aerei: 180 caccia, 75 bombardieri in picchiata, 131 siluranti. I gruppi sono arrivati in azione con oltre un'ora di tempo tra i primi e gli ultimi, ma qui, per migliorare la loro possibilità di sopravvivenza, verranno mandati in azione in due grandi formazioni compresse ciascuna in un range di pochi minuti. La cosa non è poi così strana: oltre 30 SBD attaccarono quasi in simultanea ben 3 portaerei giapponesi a Midway. Inoltre, durante la guerra vennero lanciate incursioni su bersagli strategici anche con oltre 1.000 aerei, per cui non è un grande problema se si accorpano gli aerei della Marina, che tra l'altro, almeno per essere dei monomotori, hanno un'ottima autonomia, per condensare in una sola ondata d'attacco i diversi aerei provenienti da più portaerei della flotta americana.
Quanto ai risultati, noterete una notevole piattezza predittiva, in uno con una certa indeterminatezza nelle attribuzioni ai vari sistemi d'arma. Vi sono anche casi di singoli target attaccati da più di una nave, e in generale un certo fastidio per gli SM-1, tanto che vengono messi con probabilità di abbattimento non propriamente stellari (8 su 14 lanci...), più un guasto (forse più comprensibile) nel lanciatore singolo. Gli Aspide vengono considerati forse troppo bene come Pk, ma non si può mica avere tutto. Forse una cosa più equilibrata sarebbe quella di una minore Pk per gli Aspide e una maggiore per i 'vecchi' SM-1. Infine, i cannoni, a meno che non siano usati per la propria autodifesa, sono quasi invariabilmente incapaci di abbattere -e spesso anche di ingaggiare- i bersagli prima che questi eseguano l'attacco ale De la Penne o a qualche altra nave da proteggere, questo sopratutto per via della grande distanza, 4-5 km tra le navi, sia per via della necessità di coprire i settori di quote maggiori, che per il rischio concreto che una 'raffica' da 40-76-127 mm, che non sono certo Phalanx da 20 mm, possa 'accidentalmente', nel tiro incrociato, distruggere o mettere KO una delle altre navi della formazione. Armi a così grande gittata richiedono anche distanze minime di operazione maggiore. Altrimenti finisce come per esempio in una recente esercitazione navale brasiliana-argentina, quando una nave di quest'ultima marina ha 'accidentalmente' tirato una raffica da 40 mm su di una fregata brasiliana. Malgrado che abbia colpito il robusto scafo, con granate di tipo esplosivo, queste hanno squarciato il fasciame aprendovi ampi fori e causando danni considerevoli. Sulle sovrastrutture non sarebbero stati meno letali, specie con le spolette VT. Anni fa c'era stato anche il caso di un cacciatorpediniere turco accidentalmente colpito in plancia da missili Sea Sparrow lanciati da una portaerei americana durante un'esercitazione congiunta in Mediterraneo, con conseguenze potenziali ancora più serie data la potenza di queste armi.
1a ondata: 108 caccia tra F6F e F4U + 36 SBC + 60 TBF = 204 aerei
2a ondata: 72 caccia tra F6F e (forse) F4U + 39 (?) SBC + 71 TBF = 182 aerei
Formazione: 1 De la Penne + 9 FFG di cui 8 Lupo/Artigliere e 1 Maestrale.
Maestrale: si allontana per cercare di sviare l'attenzione.
1 Lupo o Artigliere resta indietro per problemi tecnici.
Resta il De la Penne e la scorta di 7 navi: 2 FFG a destra, 2 a SX, 2 avanti e 1 indietro.
1o attacco: ci sono 36 aerei da caccia F6F o F4U in ciascuno di 3 stormi, ciascuno su 3 squadroni da 12 aerei. In realtà, però, le formazioni sono 2, con 18 aerei l'una. La prima parte di queste formazioni è diretta con 36 aerei direttamente contro la coppia di fregate di testa, un paio di fregate probabilmente tipo Lupo.
La seconda ondata è diretta contro le due fregate di sinistra. La terza ondata di cacciabombardieri, però, va ad attaccare il De la Penne.
Non è chiaro quanti di questi aerei abbiano i razzi e quanti no. Possibilmente almeno 1/3 ha 6 o 8 razzi, se sono F4U possono essere anche 8, ma possono essere anche soltanto 6. Gli F6F hanno al massimo 6 razzi HVAR. Gli altri aerei potrebbero non avere niente oppure per esempio, 4 razzi HVAR, con spolette di prossimità possibilmente. Se potessimo portare tutti gli aerei con gli HVAR sarebbe il top, anche se parte di questi ne avessero solo una quantità ridotta, ma possibilmente con la spoletta VT che li rende circa 5 volte più efficaci.
Attaccano la formazione italiana o giapponese che dir si voglia.
La potenza di fuoco a.a. è la seguente:
1o stormo caccia vs 2 FFG di testa: contro ha le 2 FFG (ovviamente), il De la Penne, e le 2 FFG di dx.
2o stormo caccia vs 2 FFG di sinistra: contro ha le 2 FFG, il De la Penne (che alterna a quel punto l'azione di fuoco, ma in maniera meno incisiva che nel 1o caso, diciamo è 1/3 e nell'altro caso, 2/3), e la FFG di coda.
3o stormo caccia vs De la Penne: contro ha il De la Penne, le 2 FFG di destra, 1 FFG avanti (quella rimasta operativa) e quella posteriore.
Poi arrivano i 36 SBC dritti contro il De la Penne. Essi hanno contro quel che resta del De la Penne, le FFG di destra, quella anteriore e quella posteriore.
Poi arrivano i 60 TBF dritti contro il De la Penne, ma alcuni verso le due FFG anteriori, le due FFG di sinistra, e anche una di destra. Almeno 30 comunque sia sono diretti verso il De la Penne.
1o stormo caccia vs 2 FFG di testa: contro di loro il De la Penne ha tirato circa 10 missili SM-1 con 6 kill, 2 Aspide con 2 kill; le due FFG di destra hanno tirato 2 Aspide a testa più tiro a.a. del cannone da 127 da parte della prima di esse. In tutto sono 4 kill, probabilmente 2 a testa o forse 3+1. Le due FFG anteriori hanno tirato almeno 2 Aspide a testa e tirato anche con i cannoni da 127 e 40 mm, abbattendo almeno 4 aerei ciascuna.
In tutto, quindi, avrebbero ottenuto quindi: 8 kill per il De la Penne; 8 per le FFG di testa; 4 per le 2 FFG di destra, totale almeno 20 vittorie, almeno prima dell'attacco o durante questo.
I risultati: una delle FFG sopravvive all'attacco operativa. Un'altra no, è fuori uso almeno per difendere altre navi.
2o stormo caccia vs 2 FFG a sx. Visto che il tiro del De la Penne è forte contro gli aerei in avvicinamento frontale, meno laterale; abbatte 2 aerei con gli Aspide e 2 con gli SM-1, forse anche 2 con i SR e il Compatto (magari dopo l'attacco). Le 2 FFG attaccate abbattono 8 aerei, mentre la FFG posteriore abbatterebbe altri 2 aerei con gli Aspide. In tutto quindi sono 14-16 aerei. Risultati: hanno messo KO entrambe le FFG.
3o stormo caccia vs De la Penne. Vengono attaccati a loro volta dal De la Penne e da altre 4 FFG. Il De la Penne abbatte 2 aerei con gli Aspide, 4 con gli SR; l'SM-1 è momentaneamente KO e i missili Aspide rimasti pronti sono soltanto 2, non c'é tempo per ricaricare. La FFG di prua abbatte altri 2 aerei. Le 2 FFG di sx hanno abbattuto altri 4 aerei. La FFG di poppa abbatte altri 2 aerei. In tutto abbiamo ben 14 aerei (almeno) perduti. Risultato: il De la Penne viene messo KO.
4o stormo: i 36 SBC arrivano sul De la Penne, impossibilitato o quasi a difendersi. La difesa viene affidata alle 4 FFG. Ciascuna abbatte 2 aerei, il De la Penne ne abbatte altri 2. In tutto 10 aerei su 36 sono abbattuti, almeno prima dell'attacco o durante. Risultati: il De la Penne è messo KO totalmente dalle bombe, in particolare pare che siano arrivati ben 3 ordigni da 1.000 lb in pieno e almeno 1 vicina.
5o stormo: i 30+ TBF che attaccano il De la Penne lo colpiscono con almeno 3 siluri. Altri 24 TBF hanno attaccato le FFG e hanno colpito 3 navi. Perdite: le 4 FFG hanno abbattuto almeno 4-5 bersagli l'una, totale 18 TBF distrutti. Notevole che le FFG siano state pressoché prive di missili pronti al tiro a causa della mancanza di armi pronte dopo le ondate precedenti. Il resto dell'ingaggio è quindi stato essenzialmente con i cannoni da 127 e da 40 mm.
Totale: il De la Penne affondato, 2 FFG affondate. Perdite: almeno 48 caccia su 108, 10 SBC su 36, 8 TBF su 60, totale sui 66 aerei su 204. Probabile anche la perdita di almeno altri 12-20 aerei per via dell'ingaggio dopo l'attacco alle navi, ma le fonti mancano di precisione su questo discorso. (Edit: il totale indicato arriva a 83 velivoli considerando tutte le perdite, incluse quelle dopo l'attacco vero e proprio, che dovrebbero di almeno 8 velivoli e probabilmente anche il doppio, per cui non è detto che il totale effettivo non arrivi davvero a 66 aerei abbattuti in attacco ).
Se non bastasse c'é sempre la 2a ondata d'attacco. Questa probabilmente attacca solo la Maestrale, affondandola dopo 2-4 perdite subite. Probabilmente affondano anche altre 2 FFG danneggiate e rimaste indietro.
Dal punto di vista delle navi...
De la Penne: lancia ben 10 missili tra 40 e 10 km circa verso i caccia nemici in avvicinamento della 1a formazione, ovvero i 36 del 1o stormo, vento in poppa, a circa 350 kt e circa 22-25.000 ft. Di queste armi però ben 4 falliscono, 2 per malfunzione e 2 perché evitate. Però 6 abbattono i bersagli. A distanza più ravvicinata, lancia 2 Aspide che abbattono entrambi i bersagli, da circa 10 km.
Apre poi il fuoco anche con il cannone da 127 e un cannone SR da 76, più un Aspide, mirando a due diversi aerei mentre si disimpegnano, e abbattendoli tutti e 2 con 1 missile e 5 da 127 più 10 da 76 mm.
Poi sposta l'attenzione della propria contraerea contro la seconda formazione a livello di stormo, e a quel punto si tratta di una forza in avvicinamento a circa 12 km a sua volta. A quel punto tira ben 4 SM-1 in rapida sequenza, ottenendo 2 vittorie. La ragione per così pochi successi è che un altro missile viene evitato e uno diretto contro un target già ingaggiato e in via d'essere abbattuto da un Aspide di una delle due FFG di sinistra, per errore di coordinamento. Capita... Lancia anche 3 Aspide, 2 dei quali vanno a segno e uno no, probabilmente perché il target sparisce alla vista del radar di tiro. Apre il fuoco con i cannoni da 76 SR di lato sx e abbatte due caccia da circa 3 km di distanza tirando circa 30 colpi complessivi.
A quel punto ha solo 2 Aspide pronti ancora al tiro, ma la cosa peggiore è che l'ultimo lancio dell'SM-1 ha causato un'avaria al sistema di lancio Mk 13, non grave, ma che per qualche minuto metterà fuori uso il lanciatore. Dopo avere lanciato non meno di 14 missili in meno di 4 minuti la cosa non è impossibile, in effetti. Ci sono molte parti in movimento e molta energia e massa coinvolte in rapide operazioni di ricarica.
Dopo avere respinto 2 ondate o almeno, limitato i danni, ha complessivamente lanciato ben 20 SAM dei 64 disponibili, ottenendo 13 vittorie di cui 8 su 14 per SM-1 e 5 su 6 per Aspide. Inoltre ha anche abbattuto 3 aerei con i cannoni, tirando almeno 45 colpi. Totale: ben 16 vittorie, e nessun danno diretto a bordo.
La potenza di fuoco del De la Penne, però, a quel punto è gravemente compromessa: l'SM-1 non è operativo in quel momento, e l'Aspide ha soltanto 2 missili pronti al lancio. In qualche minuto tutti questi sistemi dovrebbero poter essere rimessi in azione, ma non c'é questo tempo. Infatti, a quel punto, arrivano come una furia gli ultimi 36 caccia/cacciabombardieri. Il De la Penne è l'obiettivo, dopo che le altre formazioni hanno affrontato a caro prezzo la scorta esterna. A quel punto, la nave ha però soltanto 2 Aspide pronti al tiro, e li lancia entrambi contro gli avversari in picchiata oramai ad oltre 700 km/h. Nel mentre le altre navi di scorta hanno tentato di ingaggiarli, ma senza molto successo. Il De la Penne tira gli ultimi 2 Aspide contro i caccia nemici e abbatte 2 di essi, mentre al contempo apre il tiro con altre 2 FCS (una non riesce ad acquisire bene il target per via dell'interferenza delle sovrastrutture, perché i caccia si sono buttati inizialmente a 50-60° e poi hanno livellato, quando oramai sono vicinissimi, a circa 40° per lo strafing e il rocketing) per cui o spara inizialmente senza successo o non spara affatto. Ad ogni modo, i 3 SR aprono il tiro, quello di poppa legato alla FCS che lì funziona bene, e i 2 di prua più il Compatto legati alle 2 FCS di prua. L'effetto è micidiale, perché in rapida sequenza il loro tiro concentrato apre il fuoco contro diversi bersagli e ne abbatte di sicuro 4 in pochi secondi di fuoco contro ciascuno. Ma anche così, non riesce ad impedire di essere mitragliato e attaccato da circa 10 velivoli; uno di questi centra con 3 razzi a impatto pieno la sovrastruttura posteriore, mettendo KO tutti i sistemi d'arma pronti lì. Un altro colpisce con due razzi HVAR la sovrastruttura di prua con spoletta VT, per cui riescono a danneggiare le antenne elettroniche di tiro della nave. Non solo, ma circa 1.000 colpi da 12,7 e forse anche da 20 mm colpiscono la nave su scafo, ponti e sovrastrutture, specie queste ultime ovviamente.
Così, benché il De la Penne abbia abbattuto ben 10 target del 1o stormo, altri 6 del 2o stormo, e adesso altri 6 del 3o stormo, totale ben 22 (15 dai SAM e 7 dai cannoni), viene comunque duramente colpito dai rimanenti velivoli, tanto che alla fine si trova una sola FCS ancora attiva!
Compaiono allora i 36 bombardieri SBC. Da oltre 6.000 metri a circa 500 km/h (con il vento a favore) si presentano lì pronti per dare battaglia. La loro azione è micidiale. Il De la Penne contrasta questi ultimi aerei ma stavolta ha soltanto una FCS attiva e dati i danni, non riesce a ricaricare gli Aspide, in compenso spara con almeno 1 Super Rapido.
Il De la Penne spara con il Super Rapido e una FCS attiva, forse è una poppiera, magari quella non attiva originariamente? Abbatte 2 Helldiver in picchiata, ma viene centrato da 3 bombe e lasciato in fiamme. Poi viene affondato da 3 siluri di Avenger senza potersi difendere. In tutto ha abbattuto 24 aerei di cui 22 caccia e 2 bombardieri in picchiata.
I successi: 8 per gli SM-1, 7 per gli Aspide, 8 per i cannoni da 76 e 1 da 127 mm.
Le due FFG frontali sono, come suggerisce la loro posizione, nel mezzo della battaglia fin dall'inizio. Entrambe vengono attaccate da uno squadrone di 18 cacciabombardieri, e li ingaggiano da circa 7 km, da quando scendono sotto la quota di ingaggio pratica degli Aspide. La potenza di fuoco per entrambe è simile. Basicamente, ciascuna di esse abbatte 2 aerei con gli Aspide (almeno 2 armi lanciate), 1 con il pezzo da 127 mm e 1 con il Dardo. Bisogna tenere presente che gli aerei stanno venendo giù a circa 700 km/h da 50-60° fino poi a circa 40 per l'azione finale.
Quella a Dx (FFG-1) viene sostenuta dal tiro del De la Penne in maniera particolarmente efficace, tanto che abbatte 4 aerei nemici con gli SM-1, e poi, DOPO l'attacco, abbatte anche un aereo con il cannone da 127 mm mentre questo stava cercando di allontanarsi; dall'altro canto le due FFG a destra attaccano la formazione aerea nemica; la FFG-7 essendo più vicina, lancia diversi Aspide abbattendo 2 aerei nemici, e sparando anche con il cannone da 127 abbattendone uno anche qui, mentre si disimpegna DOPO l'attacco. L'altra FFG lancia una salva di missili Aspide ma essendo una Artigliere riesce ad abbattere entrambi gli aerei nemici. Però, dopo l'attacco, gli aerei nemici superstiti si disimpegnano a volo radente e fuggono via a circa 550-600 km/h con la velocità extra guadagnata durante la picchiata ancora in parte attiva ed efficace, rendendoli quasi come dei jet. E le navi italiane sono a circa 4-5 km l'una dall'altra, per cui sono piuttosto distanti per coprirsi meglio in quota (sennò se fossero tutte vicine... i loro radar di scoperta aerea sarebbero tutti fregati da una sola ondata d'attacco...). Ma questo le rende al limite dell'efficacia, specie dei sistemi di 'auto-difesa' di punto, con solo limitate capacità di protezione d'area e quindi, di altre navi.
A quel punto, in sostanza, dei 18 aerei mandati contro la FFG-1 ben 4 sono stati abbattuti prima che si buttassero in picchiata, quando il De la Penne smette di sparare perché preoccupato dall'arrivo dell'altra formazione a sinistra. A quel punto, però, continua il tiro con il 127 mm che peraltro non ha effetti immediati sui target. Peraltro la FFG-1 viene difesa accanitamente da quelle di dx, o dritta che dir si voglia, che come si è visto, lanciano salve di missili Aspide (almeno 4 armi in tutto, probabilmente 5) e abbattono 4 aerei. Altri 4, infine, vengono abbattuti dal tiro diretto della nave italiana sotto attacco, per un totale di ben 12 aerei. Questo da solo spiega bene come mai la nave si è salvata: soltanto 2-3 aerei l'hanno attaccata, incluso uno di quelli poi abbattuti probabilmente da un missile Aspide delle FFG amiche e uno dal tiro del Dardo di bordo. Solo una sventagliata di circa 40 colpi da 12,7 mm è arrivata sulle sovrastrutture, ma causando danni insignificanti e non decisivi. Solo 6 aerei sono sopravvissuti, con ben 8 velivoli distrutti dei 14 rimasti, durante l'attacco in picchiata, e per giunta due di questi ultimi sono stati abbattuti dopo che si erano abbassati e stavano cercando di ritirarsi. Soltanto uno di quelli l'hanno attaccata è sopravvissuto per raccontarlo!
La FFG-1 è anche sottoposta ad altre prove, naturalmente, infatti di lì a poco vede attaccare il De la Penne dai cacciabombardieri della 3a formazione d'attacco (a livello di stormo). Cos'altro fare se non eseguire il tiro con tutte le armi disponibili? E così fa, lanciando almeno 2 Aspide e sparando anche con il cannone da 127 e persino con quello laterale da 40 mm (e forse anche la mitragliera da 20 se disponibile). Di sicuro abbatte due Hellcat o Corsair con gli Aspide, poi abbatte anche altri due aerei in disimpegno verso di lei, uno con il 127 e l'altro con il Dardo da 40 mm, doppiando esattamente (!) quel che ha fatto nel primo caso.
Poi si ripete con l'ondata di Helldiver, quando lancia altri 3 Aspide, colpendo 2 Helldiver. Spara anche con il 127 mm ma senza successo, circa 10 colpi.
A quel punto però, la FGG-1 ha anche da affrontare uno squadrone di TBF che giungono poco dopo. La battaglia si fa durissima, perché in quel momento sulla rampa di lancio ha soltanto 1 Aspide, per cui per il resto deve vedersela con i cannoni di bordo e i cannoncini da 40 mm. Con il 127 mm spiattella 2 TBF, 1 con l'Aspide, mentre con il Dardo ne distrugge altri 2. Eppure, uno di questi ultimi, per quanto in fiamme, riesce a tirare un siluro che poi va a segno, mettendo anche questa nave fuori uso. Benché meno danneggiata di quel che sono state altre unità, la sua condizione menomata, ora che c'é da ritirarsi, impone praticamente l'abbandono della stessa nave il prima possibile, avendo la prua danneggiata e potendo muoversi soltanto in retromarcia!
In tutto, comunque sia, la valorosa FFG-1 ha distrutto aerei di ben 4 ondate, per un totale di 8 cacciabombardieri, 2 bombardieri e 5 siluranti = 15 aerei, di cui probabilmente 7 con gli Aspide e 8 con i cannoni! (4 Compatto e 4 Dardo)
La catastrofe del 1o squadrone/1o stormo, non fa il palio con l'altra FFG di testa, la FFG-2, attaccata dal secondo squadrone di aerei del 1o stormo. La nave viene difesa dal De la Penne anche qui con successo, con 2 kill con gli SM-1 e 2 con gli Aspide. Però, poi... non c'é altro, perché le due FFG di sx stanno per essere attaccate dal 2o stormo e devono pensare a se stesse, lo stesso De la Penne smette di sparare contro questa formazione, lasciando così ben 14 aerei contro la FFG. Questa si difende abbattendone 4 come nell'altro caso, ma ne restano 10. Di questi, solo 4 vanno all'attacco oltre a 1-2 abbattuti dal tiro della nave. Uno degli aerei riesce nell'impresa: lancia una salva di HVAR a pieno bersaglio colpendo la nave con lo scoppio di 3 razzi di cui 1 ad impatto e 2 con prossimità VT, mettendo KO i radar della zona poppiera, ovvero 3 radar FCS su 4 e il radar principale di scoperta aerea. Inoltre mitraglia la nave centrandola con almeno 100 colpi, più 50 da parte di un altro aereo, essenzialmente sulle sovrastrutture. Il risultato è che la nave si trova pressoché indifesa perché praticamente tutti i suoi sistemi radar e di comunicazione sono stati danneggiati! Il De la Penne interviene lanciando un altro Aspide, che abbatte un ulteriore caccia.
I 9 aerei superstiti si allontanano.
In seguito, questa nave viene poi attaccata dagli Avenger. Impossibilitata a difendersi in maniera valida, riesce ad agganciare un aereo con il cannone da 127 mm e ad abbatterlo con i suoi potenti tiri, ma poi viene attaccata da non meno di cinque altri velivoli che si avvicinano in un angolo con scarsa visuale per il cannone e dopo averla mitragliata nell'avvicinamento, probabilmente mettendo KO la FCS o il cannone da 127 stesso, riescono a centrarla con 2 siluri. La nave va poi a picco.
Complessivamente la FFG-2 ha abbattuto 4 caccia e 1 TBF aerosilurante. Armi: 2 Aspide, 1 Dardo e 2 da 127 mm.
Dall'altro lato di questa manovra a tenaglia c'é il secondo stormo. Questo attacca le due FFG laterali di sx. Il De la Penne pensa anche a loro, ingaggiando e abbattendo 2 aerei del 1o squadrone, anche se ben 2 missili mancano il bersaglio, uno perché evitato, l'altro perché preceduto da un Aspide tirato dalla stessa FFG attaccata!
La FFG-3 è capace di tirare a sua volta almeno 2 Aspide e fuoco con almeno il Compatto e uno dei due Dardo, se non entrambi. In tutto abbatte almeno 4 aerei nemici. Però non sono abbastanza: in tutto, sono 6 gli aerei distrutti prima dell'attacco. Ma la nave viene centrata dai razzi di almeno 2 o 3 di questi, che mettono KO praticamente tutto l'armamentario a.a. tranne forse un Dardo, ma sopratutto quello della ricerca aerea. La sua capacità di difesa aerea diventa quindi molto marginale ed è pressoché inutile per quel che poi verrà fuori.
In compenso sarà attaccata dagli Avenger di uno squadrone, arrivato sul tardi per partecipare alla 'festa'. In effetti, due TBF vengono abbattuti dal tiro di un Dardo della nave, rimasto ancora operativo, ma questo non impedirà ad uno degli altri 10 aerei di attaccarla con successo tirandole un siluro. In seguito, verrà abbandonata perché praticamente impossibile da recuperare visto che è fuori uso come apparato motore e si è in una zona di guerra.
Complessivamente ha abbattuto almeno 4 caccia e 2 TBF. Armi: 2 Aspide, 3 Dardo e 1 da 127 mm.
La sua difesa di questa nave è stata molto debole, ma il De La Penne lancia altri due Aspide, stavolta però contro l'altro squadrone, il 2o, diretto alla fregata FFG-4 più indietro. Entrambi gli Aspide distruggono il target. Inoltre, a quel punto, spara anche con i cannoni da 76 SR contro 2 target, ma il tiro di queste armi è evidente nella sua efficacia soltanto quando gli aerei hanno completato già le loro azioni d'attacco, essendo la nave da difendere ad almeno 3,7 km di distanza e ovviamente, i target sono inizialmente ancora più lontani e ben più in alto, praticamente al limite del tiro dei cannoni (circa 6 km). La FFG-4 ne lancia a sua volta almeno 2 (o 3) e abbatte 2 target, più due dal tiro delle artiglierie (probabilmente Dardo e Compatto), mentre da tergo, la FFG-5 rimasta a poppa lancia un paio di Aspide a segno sul bersaglio e spara con il 127 mm. In tutto, dunque, vengono abbattuti parecchi aerei nemici, ben 8 esemplari, più altri 2 abbattuti durante o dopo l'attacco dal tiro degli SR.
Restano solo 8-10 aerei, ma uno di questi fa l'impresa. Con i razzi HVAR riesce a disabilitare il radar di tiro principale della nave, e come se non bastasse, il mitragliamento o uno degli stessi razzi (2-3 a segno) centrano un missile antinave nella zona di poppavia, incendiando l'hangar e mettendo la nave in grave rischio di affondamento dopo l'esplosione della testata e alcune altre interne.
La fregata di poppa FFG-5 attacca anche uno dei caccia in allontanamento con il cannone da 127 mm, ma pur sparando 5-6 colpi, non riesce ad abbatterlo e forse nemmeno a danneggiarlo almeno gravemente. Attiva anche il 40 mm Dardo di uno degli impianti di poppa per 1-2 raffiche, ma al massimo della distanza, sui 4 km, non riesce a causare effetti apprezzabili. Non lancia altri missili prevedendo che ce ne sarà bisogno per le ondate successive, che in effetti sono già sul posto.
Questa fregata avrà poi una sorte imprevista, quando un SBC, respinto dal tiro dei missili delle altre FFG, andrà a ridosso della nave e visto che non poteva eseguire l'attacco, lancia la sua bomba HE da 1.000 lb. Sorprendentemente, fa centro e causa una forte esplosione a bordo della nave, probabilmente sempre in zona poppiera. A quel punto la nave viene abbandonata.
In tutto la FFG-4 ha abbattuto 4 cacciabombardieri. 2 Aspide, 1 Dardo, 1 127 mm.
La FFG-5 non è attaccata direttamente dalle ondate nemiche, per sua fortuna. Infatti assiste impotente all'attacco delle altre navi, ma per conto suo non fa altro che appoggiarle. Lancia 2 missili Aspide contro la formazione dello stormo N.2 diretta alla FFG-4, abbattendo 2 bersagli. Mancato il bersaglio con le artiglierie, spara poi contro gli aerei diretti contro il De la Penne, anche qui lanciando un paio di Aspide e abbattendo 2 aerei. Tirando con il 127 mm essa riesce anche ad abbattere uno dei cacciabombardieri in allontanamento.
Poi c'é la volta dei bombardieri Helldiver, e la FFG lancia altri 4 missili, ma uno non funziona e un altro viene preceduto sul target da un altro Aspide tirato da una compare del lato Dx. A quel punto la nave è priva di missili pronti al lancio, e assiste solo con il 127 mm all'attacco dei TBF. A grande distanza, riesce, a circa 4,5 km, ad abbatterne uno, ma nell'insieme non è capace di infliggere danni significativi contro questi velivoli.
In tutto la FFG-5 ha comunque sia abbattuto ben 5 cacciabombardieri, 2 Helldiver e 1 TBF per un totale di 8 aerei, di cui 6 con gli Aspide e 2 con il 127 mm.
La FFG-6 è quella in coda delle due a Sx. Essa lancia già 2 Aspide contro gli aerei della 1a ondata, o almeno ottiene 2 kill. Poi non interviene contro la 2a ondata, essendo questa troppo lontana per un impiego efficace delle sue armi (circa 7-8 km, lascia fare al De la Penne piuttosto), e poi lancia altri 2 missili contro gli aerei in avvicinamento della 3a ondata, contro il De la Penne, sparando anche con il cannone da 127 e una torre da 40. In tutto abbatte sicuramente altri 2 aerei. Inoltre abbatte un caccia in fuga con il tiro del 127 mm.
In effetti, la situazione non è per nulla simpatica. Apre tuttavia il fuoco anche contro la formazione di Helldiver e lancia almeno 2 Aspide, abbattendo 2 aerei, oltre a sparare con i cannoni e distruggendo un altro aereo in volo a bassa quota, forse con il 40 mm in questo caso.
Finita qui? No, perché poi ci sono anche i TBF. Lancia l'ultimo Aspide che ha a disposizione ma manca il bersaglio per qualche ragione, contro uno dei TBF, forse il missile ha detonato anticipatamente mentre volava a bassa quota. Spara anche con il cannone da 127 e quelli da 40, abbattendo un aereo per ciascun tipo.
Questa è la fine della sua battaglia, senza un graffio a bordo, ma comunque costretta a ritirarsi. In tutto ha abbattuto ben 5 cacciabombardieri, 3 Helldiver e 2 TBF, totalizzando ben 10 kill. Di questi: 6 Aspide, 2 Dardo, 2 127 mm.
La FFG-7 è l'ultima di questa narrazione, ed essa ha un ruolo chiave nella difesa di questa formazione. La prima azione vede il 1o stormo nemico con il suo 1o squadrone, essere contrastato dalla nave, lanciando 2 Aspide e centrando i target + uno con il 127 mm in ritirata.
Poi ha abbattuto anche altri 2 aerei della formazione N.3 usando gli Aspide, mentre il cannone da 127 si inceppa momentaneamente dopo avere tirato 3 colpi, e manca il successo contro un cacciabombardiere probabilmente già danneggiato dai primi colpi. Il Dardo di sx spara ma con poco successo, contro un target che sta saettando a circa 630 km/h a circa 2,5 km pressoché lateralmente, e poi contro un altro che compie una manovra rapida a pelo d'acqua e si allontana dalla nave, passando tra questa e la FFG-6, che tuttavia aveva il cannone da 127 mm già impegnato contro un altro cacciabombardiere (che poi verrà abbattuto). Le eliche non ingannino: questi velivoli erano capaci di allontanarsi ad almeno 150 metri al secondo, per cui in 6-7 secondi erano già 1 km lontano dalla minaccia, e così in una manciata di secondi sarebbero stati fuori tiro utile, specie se non si fossero avvicinati a meno di un paio di km. Inoltre raramente i Dardo e simili sistemi aprono il fuoco contro aerei in allontanamento, e raramente lo fanno anche se volano al traverso, infatti sono sistemi normalmente usati solo per autodifesa, mentre il cannone da 127 è meno legato a questo scopo essendo un sistema non collegato al sistema automatico Dardo.
Stesso discorso per gli Helldiver: a quel punto la FFG-7 lancia tutti gli Aspide rimanenti, almeno 2, abbattendo altri 2 aerei, più un altro abbattuto con il redivivo 127 mm appena ha rilasciato le bombe.
Poi sta a proteggere il De la Penne per via delle armi di bordo che le sono rimaste ancora: i cannoni da 127 e 40 mm. Avvicinandosi a meno di 2 km, colpisce duramente molti aerei nemici, abbattendo 3 TBF con il tiro del 127 mm e 2 con il Dardo. Almeno 2 TBF sono stati mandati in mare mentre attaccavano la stessa nave. Alla fine, però, fallisce la battaglia per la protezione del De la Penne.
La FFG-7 è rimasta quasi indenne, a parte una mitragliata di un TBF sparata appena prima di essere abbattuto da circa 2 km di distanza. La sua capacità antiaerea è stata davvero notevole, visto che ha abbattuto complessivamente: 4 cacciabombardieri, 3 Helldiver, poi ben 7 TBF, totalmente ha ottenuto 15 vittorie. Armi usate per i kill: 6 con gli Aspide, 2 Dardo e 5 Compatto da 127 mm.
Complessivamente, le vittorie delle 8 navi in questione sono state così fatte:
1a ondata CB 2a ondata CB 3a ondata CB 4a ondata SBC 5a ondata TBF Totale
1- FFG-1 (KO) 4 4 2 5 = 15
2- FFG-2 (KO) 4 1 5
3- FFG-3 (KO) 4 2 6
4- FFG-4 (KO) 4 4
5- FFG-5 (OK) 2 3 2 1 8
6- FFG-6 (OK) 2 3 3 2 10
7- FFG-7 (OK) 3 2 3 5 13
De la Penne: (KO) 10 6 6 2 24
23 (su 36) 16 (36) 18 (36) 12(36) 16 (60 o forse, 72) 83 aerei totali (su 204)
57 cacciabombardieri su 108; 12 SBC su 36 e 16 TBF su 60 o 72.
Le vittorie ascrivibili: 8 agli SM-1, con 14 lanci (ne convengo, un pò basso come Pk, ma cambierebbe davvero se fossero un pò di più, che so, 10-12?)
38 (almeno) agli Aspide, calcolando circa il 75% di Pk
39 alle artiglierie di cui probabilmente 8 per gli SR da 76 mm, 18 con il Compatto da 127 mm, 13 con i Dardo da 40 mm.
Se proprio non bastasse c'é sempre la seconda ondata d'attacco, ma è verosimile che gli italiani/giapponesi ne abbiano abbastanza già così. Probabile che la 2a ondata attacchi la Maestrale, con circa 2-4 perdite di aerei contro l'affondamento della nave da parte di gruppi di caccia, cacciabombardieri e bombardieri in picchiata.
Così avremmo effettivamente la replica, più o meno corretta (infatti, nel caso delle navi giapponesi originarie, uno dei 4 c.t. affondati era quello ritardatario). In ogni caso, è improbabile che le navi italiane potrebbero ancora andare avanti dopo avere affrontato anche la 2a ondata d'attacco aereo nemica: come minimo... rimarrebbero senza missili..
Tempistica dell'azione: ipotesi 'mezzogiorno e mezzo di fuoco'
12.30 il De la Penne apre il fuoco con gli SM-1 contro gli aerei nemici a circa 40 km di distanza
12.33: la prima ondata attacca, dopo 3 minuti di corsa ad oltre 650 km/h (grazie al vento in poppa), le prime due fregate del gruppo di testa.
12.34: la seconda formazione attacca le due fregate di sinistra.
12.36: la terza formazione attacca il De la Penne.
In pratica, sono formazioni che si muovono in maniera tale da essere a circa 10-20 km l'una dall'altra, che sembrano tanti, ma sono solo 1-2 minuti di tempo. In pratica, dunque, considerando che ogni attacco dura circa 60 secondi (picchiata più richiamata e fuga, pari a circa 10-12 km di percorso), per quando la formazione ha finito l'attacco e si sta disimpegnando, sta arrivando un'altra formazione che ha già messo gli aerei in picchiata ed è a circa 30 secondi dall'attacco. Ecco perché nemmeno il sistema di ricarica automatica del De la Penne avrebbe potuto fare molto contro questo tipo di minaccia, non c'é proprio il tempo per ricaricare i missili Aspide, perché essi sono continuamente in azione e finché non sono stati esauriti totalmente non è possibile programmare la ricarica, inoltre i cannoni SR messi lì vicini che cominciano a sparare ad alto angolo rischiano seriamente di danneggiare l'attrezzatura. Per le Maestrale questo è un problema remoto (il Compatto è avanti anche al lanciatore), per il Garibaldi nemmeno si pone (i Dardo sono molto lontani e comunque piccoli), idem per gli Audace (gli SR sono a metà nave), ma per il De la Penne il rischio è alto con quel tipo di minaccia proveniente da angoli elevati!
12.38: la 4a formazione (Helldiver) attacca il De la Penne. In teoria, quest'ultimo avrebbe avuto modo di ricaricare il sistema Albatros/Aspide, ma siccome ha una sola FCS ancora operativa, a quel punto c'é poco di che esultare. Quella sola FCS viene destinata ad un SR mentre il lanciamissili è stato probabilmente danneggiato, così come probabilmente entrambe le FCS di prua.
12.40: attaccano gli stormi di aerosiluranti, che termineranno la loro azione circa alle 12.43.
In tutto appena 13 minuti di battaglia con oltre 200 aerei che si sono fatti sotto nel mentre. Le ondate d'attacco sono talmente compresse, che arrivano in cinque, ma tutte con 1-3 minuti di distanza a far tanto l'una dall'altra.
Un pò di storia sulle navi italiane 1960-1980
http://www.betasom.it/forum/index.php?s=a021b44a11dc18b3a27bec6284399cf1&showtopic=35681
E nell'ipotesi 2, ovvero le corvette? Queste navi non sono mai state intese come unità di scorta, del resto con le velocissime navi italiane, 25 nodi fa proprio ridere come massima velocità. Del resto anche le Lafayette vanno sui 25-26 nodi. Però almeno sono 'fregate' piuttosto serie, sebbene rimaste prive di armi ASW (pur essendovene le predisposizioni), ma al contempo, senza dubbio un pò troppo lente per la missione di squadra. Oltretutto i diesel sono poco efficienti ad alto numero di giri.
A parte questo, quanto sopra andrebbe rivisto, sostanzialmente, così: si toglie, per farla breve, la potenza di fuoco dei Dardo mentre si lancia quella dei missili Aspide e del cannone di medio calibro. Questo significherà inevitabilmente minore capacità di fuoco a.a. rispetto a quella della formazione 'pesante', e così vi saranno perdite maggiori da una parte (navi) e minori dall'altra (aerei). Nel caso di cui sopra abbiamo calcolato ben 13 vittorie con i Dardo e 18 con i 127 mm. Anche ammettendo che il 76 fosse all'altezza del Compatto da 127 (ma lo è?) come arma a.a., avremmo quanto meno 13 vittorie in meno, ergo 70 anziché 83. Sempre tantissime, sia chiaro, ma comunque molto inferiori rispetto a prima e con la possibilità aggiuntiva di sopraffare meglio e prima le navi nemiche. Per esempio, la FFG-1, attaccata in massa fin da subito, ha abbattuto ben 15 aerei prima di soccombere alle varie ondate. MA se fosse stata priva di metà delle linee di mira, forse sarebbe stata messa KO fin da subito, magari dopo 2-3, massimo 4 vittorie, finendo sempre KO come poi è accaduto, ma a quel punto avrebbe risparmiato tra 11 e 13 aerei nemici, e certamente non tutti perché colpiti dal Dardo, infatti soltanto 4 kill sono stati fatti da quest'arma, mentre gli altri 11 lo sono per altre cause. Quindi se la nave fosse stata messa KO fin da subito avrebbe da sola, ridotto di numero le perdite attaccanti tanto quanto l'esclusione di tutti i Dardo da questo conteggio.
Per cui è probabile che in realtà, il numero di perdite sarebbe più vicino a 50-60 che a 70.
Ma di questo eventualmente parleremo in un'altro post.
15-12-19
Ora, abbiamo già visto come il De la Penne riesca a resistere DA SOLO, alle forze aeronavali americane. In questa battaglia tra il numero e la determinazione da una parte, e la tecnologia e la disperazione dall'altra, vince la prima. Come a Little Big Horn. Come a Iswandala. Come ad Adua.
Adesso proviamo a studiare le condizioni entro cui si potrebbe ottenere ugualmente il successo... se il De la Penne NON fosse solo.
Sì, accompagnato. Ma non con le navi giapponesi dell'epoca, ma con EQUIVALENTI ITALIANE MODERNE.
Ah! E adesso che fate, cari ammerrrigani?
Vincete. Ugualmente. Ancora!
Però soffrendo molto di più.
Per passare, il De la Penne avrebbe, temo, bisogno dell'intera flotta d'altura disponibile nel 1995 circa, ovvero sulle 14 fregate missilistiche, altri 3 caccia missilstici, e 2 incrociatori. Ma questo non è possibile. (e se facessi il uarrrragame anche di questo? Naaa, davvero? Forse in futuro eh)
Infatti, direi che l'unica cosa sensata è quella di usare la stessa formazione delle navi giapponesi dell'epoca. All'epoca c'erano, attorno alla Yamato, altre nove navi. l'incrociatore leggero Yahagi, e 8 cacciatorpediniere.
Nel momento in cui queste navi vennero attaccate dal grosso della flotta, però, uno dei caccia era scaduto di poppa perché alle prese con problemi meccanici con riduzione della velocità. Lo Yahagi, invece, si lanciò in una corsa folle a 35 nodi per attirare su di sé le attenzioni americane. Ci riuscì solo in piccola parte, eppure ebbe ben 7 siluri e 12 bombe a segno.
Quindi ecco l'azione al momento della battaglia.
Il De la Penne è la Yamato.
Una fregata italiana, è lo Yahagi.
E i caccia chi li fa? Boh.
Si potrebbe provare di nuovo così:
1)- ipotesi 'pesante'. De la Penne = Yamato; una Maestrale = Yahagi; le 8 tra Lupo e Artigliere (in realtà questi ultimi... entrati in servizio fino al 1996, ad aprile 1945, 50 anni esatti dopo, ce n'erano soltanto 2 in linea...), sarebbero i cacciatorpediniere.
2)- ipotesi 'leggera'. De la Penne = Yamato (ovvio); una Maestrale (o una Lupo?) = Yahagi. Le altre 8 unità sono corvette tipo Cassiopea (!!)
Vantaggi e svantaggi delle due configurazioni belliche.
Nel caso 1) avremmo una potenza di fuoco notevole. Però, come si è visto, mancano all'appello 2 fregate Lup.... errrr Pattugliatori d'altura Artigliere.
CERTO, sarebbe molto interessante fare le cose 'per bene', ovvero metterci 8 fregate sì, ma solo 6 sono le Lupo/Artigliere, e le altre 2? Beh, visto che le 'Maestrale' fanno gli incrociatori... devono essere le due vecchie Alpino, inclusa... la Carabiniere, che già da anni era relegata a 'nave esperienze' ovvero impegnata in vari collaudi (anche del radar EMPAR) e questo significava togliere quasi tutto l'armamento (tranne un cannone da 76) e di fatto radiarla dalla prima linea! E l'Alpino? Anche questa non stava tanto bene: fu ritirata per un periodo dalla linea, trasformata in nave appoggio cacciamine con la rimozione della turbina (velocità max scesa da 29 ad appena 23 nodi) e la rimozione di due dei cannoni da 76. Praticamente un'anatra zoppa. Per giunta ritornò in linea nel 1996, quindi fuori di questo tempo utile (primavera 1995). Quanto alle ultime due Artigliere, una giunse in linea nel novembre 1995, l'altra all'inizio del 1996. Non tanto più tardi... ma comunque troppo per il cinquantellale della battaglia!
La differenza tra Lupo e Artigliere è principalmente, come sistemi antiaerei, che le Artigliere hanno due radar RTN-21, che in pratica sono gli RTN-10X con la capacità di generare anche onde continue per la guida degli Aspide. Però sono illuminatori a bassa potenza, simili a quelli delle Minerva (che peraltro hanno i radar RTN-30X!). Questo, mentre le Lupo hanno l'RTN-10X e il NATO Sea Sparrow Mk 95, ciascuno incapace di fare il doppio ruolo.
Come si vede, non funziona molto bene (però affascinante, diluire la formazione di fregate con le due Alpino...).
Nel caso 2) la situazione è migliore e più definita. Le 8 Minerva sono per l'appunto sufficienti. Come armamento sono inferiori di gran lunga alle Lupo, quello ASW andrebbe anche bene, ma non hanno l'elicottero (armato e con radar e sonar); inoltre non hanno una batteria di missili antinave (che invece sono presenti e danno un potenziale di fuoco eccezionale, alle Lupo). Come armamento a.a. hanno anch'esse un cannone di medio calibro (ma da 76), e un lanciamissili Aspide (però, per quanto ne so, senza ricarica, sicuramente senza sistema automatico di ricarica, del resto assente anche sulle Lupo, che peraltro hanno altri 16 missili pronti nei depositi). Però gli mancano i due CIWS Dardo, che non è un piccolo particolare! Inoltre, le linee di tiro a.a. sono soltanto due (ovviamente) anzichè 4 (con la possibilità teorica di ingaggiare con elevata efficacia, ben 4 target per votla, sia pure sulle brevi distanze). Per giunta, il radar di tiro è solo uno, l'altro sistema è una colonnina optronica (per l'uso del cannone), con tutti i pro e i contro di una soluzione puramente ottica (anche se il laser è senz'altro molto preciso, non è detto che questo sistema sia particolarmente buono per l'azione antiaerei).
Troppo poco per un'azione del genere, infatti le Minerva sono solo corvette di seconda linea. Ma forse, la peggiore caratteristica è la loro velocità: circa 24-25 nodi. ORA; questa velocità è bizzarramente analoga a quella della Yamato nell'ultima corsa (ma almeno in teoria, poteva fare 26-27 nodi), però è assurdo che le navi di scorta siano nettamente più lente delle navi da scortare: il De la Penne arriva sui 31 nodi, almeno 6 più delle Minerva! Peggio che mai, non solo le Minerva sono ben 10 nodi più lente delle Lupo e 7 delle Maestrale, ma oltretutto esse sono incapaci di reggere il passo del De la Penne persino quando questo non va alla massima velocità. Per cui, finirscono per rallentare la corsa della nave principale, e non di 1-2 nodi, ma di una mezza dozzina. E la ragione è che esse non sono mai state considerate valide per la scorta in 1a linea, anche se hanno un buon potenziale di fuoco antiaereo.
Quindi è un cul de sac, e tutte le opzioni sono buone, ma nessuna è impeccabile.
Nell'incertezza, faccio così: prendo l'opzione più potente (Lupo+Maestrale) e la uso allo scopo apposito. Perché usare questa? Perché almeno hai il massimo possibile, quindi se ce la fai in questo caso (a sconfiggere la flotta) ce la farai anche nei casi meno potenti.
Attacco al De la Penne+ 8 fregate Lupo+ 1 Maestrale.
Per comodità chiamerò le 8 fregate in stile 'amerrigano', ovvero FFG-1/9. Per semplificare ancora, però, cambierò il conto durante l'attacco, quando le FFG resteranno solo 7, in quanto una delle Lupo o Artigliere resta indietro per avarie ai motori, mentre la Maestrale si lancia in un'azione diversiva per attirare l'attenzione delle forze aeree nemiche. A quel punto le FFG sono per l'appunto, soltanto 7, numerate da quelle del quadrante anteriore e in senso anti-orario. Perché anti-orario? Perché l'attacco procede in maniera anti-oraria, prima avanti e poi a sinistra, quindi è più facile seguire l'evolversi degli eventi. Naturalmente potrebbe essere anche il contrario, ma ho deciso di fare così, tanto è uguale e mi è venuta meglio in questo modo.
Le FFG sono schierate in genere in coppie per ciascun lato, a parte la FFG-5 che è sola, perché una delle navi è rimasta indietro e a quel punto è necessario fare una scelta, e la scelta è stato disporre la forza meno potente alle spalle della formazione, nell'ipotesi, tutto sommato corretta, che da lì difficilmente sarebbero passate le minacce maggiori, mentre avrebbe avuto ancora importanza nel supportare il resto della formazione.
Distanze tra le navi: in genere 4-5 km, per poter coprire a vicenda gli angoli ciechi dati dal 'cono del silenzio' radar, ovvero su elevazioni maggiori di 45°. In questo modo, con i datalink è possibile per le navi vedere quello che accade su tutta la zona d'operazioni, anche sopra la propria testa. Se questo è sufficiente per designare i target per i sistemi d'arma, però, è un altro discorso e non ci metterei la mano sul fuoco, specie in una situazione di così grande saturazione e confusione, con oltre 200 target che ronzano tutt'attorno alla formazione. Specie per le Lupo/Artigliere diventa una questione delicatissima...
Quanto agli aerei, essi vengono avanti con i caccia in avanti ai cacciabombardieri (ammesso che non siano tutti, ma è difficile, cacciabombardieri), e tutti andranno a mitragliare le navi nemiche, facendo largo per i più armati, ma lenti, aerei biposto da bombardamento e triposto da siluramento, che arrivano per ultimi. Tutto secondo copione. L'arma più temibile sono i razzi HVAR con spoletta di prossimità. Gli Hellcat F6F-5 possono portare fino a 6 razzi, i Corsair F4U-1b fino a 8. Le armi che faranno più danni, però, è probabile che siano le mitragliere e in particolar modo forse le più micidiali di tutte le armi saranno le Browning, così diffuse, affidabili e precise. Le formazioni si presentano in gruppi di 36, suddivisi in squadroni di 18 esemplari, i quali a loro volta sono per lo più raggruppati in unità di 2 o 4, ma comunque tra di loro separati di almeno 500-1000 metri, per rendere praticamente impossibile, o quanto meno molto difficile, alle navi nemiche dirigere missili contro più di un target per ciascun radar. Infine, l'apertura del fuoco è fissata a 40 km, forse si potrebbe fare prima ma sarebbe meglio di no, basandosi sulla possibilità di non essere scoperti finché non si cominciano a lanciare i missili e oltre i 40 km è possibile che gli aerei nemici non riescano ancora a vederti. Inoltre sparando da minore distanza si massimizza la possibilità che gli ordigni vadano a segno, visto che ben presto finiranno il carburante dopo il lancio. In tutto, quel giorno gli alleati hanno radunato ben 386 aerei: 180 caccia, 75 bombardieri in picchiata, 131 siluranti. I gruppi sono arrivati in azione con oltre un'ora di tempo tra i primi e gli ultimi, ma qui, per migliorare la loro possibilità di sopravvivenza, verranno mandati in azione in due grandi formazioni compresse ciascuna in un range di pochi minuti. La cosa non è poi così strana: oltre 30 SBD attaccarono quasi in simultanea ben 3 portaerei giapponesi a Midway. Inoltre, durante la guerra vennero lanciate incursioni su bersagli strategici anche con oltre 1.000 aerei, per cui non è un grande problema se si accorpano gli aerei della Marina, che tra l'altro, almeno per essere dei monomotori, hanno un'ottima autonomia, per condensare in una sola ondata d'attacco i diversi aerei provenienti da più portaerei della flotta americana.
Quanto ai risultati, noterete una notevole piattezza predittiva, in uno con una certa indeterminatezza nelle attribuzioni ai vari sistemi d'arma. Vi sono anche casi di singoli target attaccati da più di una nave, e in generale un certo fastidio per gli SM-1, tanto che vengono messi con probabilità di abbattimento non propriamente stellari (8 su 14 lanci...), più un guasto (forse più comprensibile) nel lanciatore singolo. Gli Aspide vengono considerati forse troppo bene come Pk, ma non si può mica avere tutto. Forse una cosa più equilibrata sarebbe quella di una minore Pk per gli Aspide e una maggiore per i 'vecchi' SM-1. Infine, i cannoni, a meno che non siano usati per la propria autodifesa, sono quasi invariabilmente incapaci di abbattere -e spesso anche di ingaggiare- i bersagli prima che questi eseguano l'attacco ale De la Penne o a qualche altra nave da proteggere, questo sopratutto per via della grande distanza, 4-5 km tra le navi, sia per via della necessità di coprire i settori di quote maggiori, che per il rischio concreto che una 'raffica' da 40-76-127 mm, che non sono certo Phalanx da 20 mm, possa 'accidentalmente', nel tiro incrociato, distruggere o mettere KO una delle altre navi della formazione. Armi a così grande gittata richiedono anche distanze minime di operazione maggiore. Altrimenti finisce come per esempio in una recente esercitazione navale brasiliana-argentina, quando una nave di quest'ultima marina ha 'accidentalmente' tirato una raffica da 40 mm su di una fregata brasiliana. Malgrado che abbia colpito il robusto scafo, con granate di tipo esplosivo, queste hanno squarciato il fasciame aprendovi ampi fori e causando danni considerevoli. Sulle sovrastrutture non sarebbero stati meno letali, specie con le spolette VT. Anni fa c'era stato anche il caso di un cacciatorpediniere turco accidentalmente colpito in plancia da missili Sea Sparrow lanciati da una portaerei americana durante un'esercitazione congiunta in Mediterraneo, con conseguenze potenziali ancora più serie data la potenza di queste armi.
1a ondata: 108 caccia tra F6F e F4U + 36 SBC + 60 TBF = 204 aerei
2a ondata: 72 caccia tra F6F e (forse) F4U + 39 (?) SBC + 71 TBF = 182 aerei
Formazione: 1 De la Penne + 9 FFG di cui 8 Lupo/Artigliere e 1 Maestrale.
Maestrale: si allontana per cercare di sviare l'attenzione.
1 Lupo o Artigliere resta indietro per problemi tecnici.
Resta il De la Penne e la scorta di 7 navi: 2 FFG a destra, 2 a SX, 2 avanti e 1 indietro.
1o attacco: ci sono 36 aerei da caccia F6F o F4U in ciascuno di 3 stormi, ciascuno su 3 squadroni da 12 aerei. In realtà, però, le formazioni sono 2, con 18 aerei l'una. La prima parte di queste formazioni è diretta con 36 aerei direttamente contro la coppia di fregate di testa, un paio di fregate probabilmente tipo Lupo.
La seconda ondata è diretta contro le due fregate di sinistra. La terza ondata di cacciabombardieri, però, va ad attaccare il De la Penne.
Non è chiaro quanti di questi aerei abbiano i razzi e quanti no. Possibilmente almeno 1/3 ha 6 o 8 razzi, se sono F4U possono essere anche 8, ma possono essere anche soltanto 6. Gli F6F hanno al massimo 6 razzi HVAR. Gli altri aerei potrebbero non avere niente oppure per esempio, 4 razzi HVAR, con spolette di prossimità possibilmente. Se potessimo portare tutti gli aerei con gli HVAR sarebbe il top, anche se parte di questi ne avessero solo una quantità ridotta, ma possibilmente con la spoletta VT che li rende circa 5 volte più efficaci.
Attaccano la formazione italiana o giapponese che dir si voglia.
La potenza di fuoco a.a. è la seguente:
1o stormo caccia vs 2 FFG di testa: contro ha le 2 FFG (ovviamente), il De la Penne, e le 2 FFG di dx.
2o stormo caccia vs 2 FFG di sinistra: contro ha le 2 FFG, il De la Penne (che alterna a quel punto l'azione di fuoco, ma in maniera meno incisiva che nel 1o caso, diciamo è 1/3 e nell'altro caso, 2/3), e la FFG di coda.
3o stormo caccia vs De la Penne: contro ha il De la Penne, le 2 FFG di destra, 1 FFG avanti (quella rimasta operativa) e quella posteriore.
Poi arrivano i 36 SBC dritti contro il De la Penne. Essi hanno contro quel che resta del De la Penne, le FFG di destra, quella anteriore e quella posteriore.
Poi arrivano i 60 TBF dritti contro il De la Penne, ma alcuni verso le due FFG anteriori, le due FFG di sinistra, e anche una di destra. Almeno 30 comunque sia sono diretti verso il De la Penne.
1o stormo caccia vs 2 FFG di testa: contro di loro il De la Penne ha tirato circa 10 missili SM-1 con 6 kill, 2 Aspide con 2 kill; le due FFG di destra hanno tirato 2 Aspide a testa più tiro a.a. del cannone da 127 da parte della prima di esse. In tutto sono 4 kill, probabilmente 2 a testa o forse 3+1. Le due FFG anteriori hanno tirato almeno 2 Aspide a testa e tirato anche con i cannoni da 127 e 40 mm, abbattendo almeno 4 aerei ciascuna.
In tutto, quindi, avrebbero ottenuto quindi: 8 kill per il De la Penne; 8 per le FFG di testa; 4 per le 2 FFG di destra, totale almeno 20 vittorie, almeno prima dell'attacco o durante questo.
I risultati: una delle FFG sopravvive all'attacco operativa. Un'altra no, è fuori uso almeno per difendere altre navi.
2o stormo caccia vs 2 FFG a sx. Visto che il tiro del De la Penne è forte contro gli aerei in avvicinamento frontale, meno laterale; abbatte 2 aerei con gli Aspide e 2 con gli SM-1, forse anche 2 con i SR e il Compatto (magari dopo l'attacco). Le 2 FFG attaccate abbattono 8 aerei, mentre la FFG posteriore abbatterebbe altri 2 aerei con gli Aspide. In tutto quindi sono 14-16 aerei. Risultati: hanno messo KO entrambe le FFG.
3o stormo caccia vs De la Penne. Vengono attaccati a loro volta dal De la Penne e da altre 4 FFG. Il De la Penne abbatte 2 aerei con gli Aspide, 4 con gli SR; l'SM-1 è momentaneamente KO e i missili Aspide rimasti pronti sono soltanto 2, non c'é tempo per ricaricare. La FFG di prua abbatte altri 2 aerei. Le 2 FFG di sx hanno abbattuto altri 4 aerei. La FFG di poppa abbatte altri 2 aerei. In tutto abbiamo ben 14 aerei (almeno) perduti. Risultato: il De la Penne viene messo KO.
4o stormo: i 36 SBC arrivano sul De la Penne, impossibilitato o quasi a difendersi. La difesa viene affidata alle 4 FFG. Ciascuna abbatte 2 aerei, il De la Penne ne abbatte altri 2. In tutto 10 aerei su 36 sono abbattuti, almeno prima dell'attacco o durante. Risultati: il De la Penne è messo KO totalmente dalle bombe, in particolare pare che siano arrivati ben 3 ordigni da 1.000 lb in pieno e almeno 1 vicina.
5o stormo: i 30+ TBF che attaccano il De la Penne lo colpiscono con almeno 3 siluri. Altri 24 TBF hanno attaccato le FFG e hanno colpito 3 navi. Perdite: le 4 FFG hanno abbattuto almeno 4-5 bersagli l'una, totale 18 TBF distrutti. Notevole che le FFG siano state pressoché prive di missili pronti al tiro a causa della mancanza di armi pronte dopo le ondate precedenti. Il resto dell'ingaggio è quindi stato essenzialmente con i cannoni da 127 e da 40 mm.
Totale: il De la Penne affondato, 2 FFG affondate. Perdite: almeno 48 caccia su 108, 10 SBC su 36, 8 TBF su 60, totale sui 66 aerei su 204. Probabile anche la perdita di almeno altri 12-20 aerei per via dell'ingaggio dopo l'attacco alle navi, ma le fonti mancano di precisione su questo discorso. (Edit: il totale indicato arriva a 83 velivoli considerando tutte le perdite, incluse quelle dopo l'attacco vero e proprio, che dovrebbero di almeno 8 velivoli e probabilmente anche il doppio, per cui non è detto che il totale effettivo non arrivi davvero a 66 aerei abbattuti in attacco ).
Se non bastasse c'é sempre la 2a ondata d'attacco. Questa probabilmente attacca solo la Maestrale, affondandola dopo 2-4 perdite subite. Probabilmente affondano anche altre 2 FFG danneggiate e rimaste indietro.
Dal punto di vista delle navi...
De la Penne: lancia ben 10 missili tra 40 e 10 km circa verso i caccia nemici in avvicinamento della 1a formazione, ovvero i 36 del 1o stormo, vento in poppa, a circa 350 kt e circa 22-25.000 ft. Di queste armi però ben 4 falliscono, 2 per malfunzione e 2 perché evitate. Però 6 abbattono i bersagli. A distanza più ravvicinata, lancia 2 Aspide che abbattono entrambi i bersagli, da circa 10 km.
Apre poi il fuoco anche con il cannone da 127 e un cannone SR da 76, più un Aspide, mirando a due diversi aerei mentre si disimpegnano, e abbattendoli tutti e 2 con 1 missile e 5 da 127 più 10 da 76 mm.
Poi sposta l'attenzione della propria contraerea contro la seconda formazione a livello di stormo, e a quel punto si tratta di una forza in avvicinamento a circa 12 km a sua volta. A quel punto tira ben 4 SM-1 in rapida sequenza, ottenendo 2 vittorie. La ragione per così pochi successi è che un altro missile viene evitato e uno diretto contro un target già ingaggiato e in via d'essere abbattuto da un Aspide di una delle due FFG di sinistra, per errore di coordinamento. Capita... Lancia anche 3 Aspide, 2 dei quali vanno a segno e uno no, probabilmente perché il target sparisce alla vista del radar di tiro. Apre il fuoco con i cannoni da 76 SR di lato sx e abbatte due caccia da circa 3 km di distanza tirando circa 30 colpi complessivi.
A quel punto ha solo 2 Aspide pronti ancora al tiro, ma la cosa peggiore è che l'ultimo lancio dell'SM-1 ha causato un'avaria al sistema di lancio Mk 13, non grave, ma che per qualche minuto metterà fuori uso il lanciatore. Dopo avere lanciato non meno di 14 missili in meno di 4 minuti la cosa non è impossibile, in effetti. Ci sono molte parti in movimento e molta energia e massa coinvolte in rapide operazioni di ricarica.
Dopo avere respinto 2 ondate o almeno, limitato i danni, ha complessivamente lanciato ben 20 SAM dei 64 disponibili, ottenendo 13 vittorie di cui 8 su 14 per SM-1 e 5 su 6 per Aspide. Inoltre ha anche abbattuto 3 aerei con i cannoni, tirando almeno 45 colpi. Totale: ben 16 vittorie, e nessun danno diretto a bordo.
La potenza di fuoco del De la Penne, però, a quel punto è gravemente compromessa: l'SM-1 non è operativo in quel momento, e l'Aspide ha soltanto 2 missili pronti al lancio. In qualche minuto tutti questi sistemi dovrebbero poter essere rimessi in azione, ma non c'é questo tempo. Infatti, a quel punto, arrivano come una furia gli ultimi 36 caccia/cacciabombardieri. Il De la Penne è l'obiettivo, dopo che le altre formazioni hanno affrontato a caro prezzo la scorta esterna. A quel punto, la nave ha però soltanto 2 Aspide pronti al tiro, e li lancia entrambi contro gli avversari in picchiata oramai ad oltre 700 km/h. Nel mentre le altre navi di scorta hanno tentato di ingaggiarli, ma senza molto successo. Il De la Penne tira gli ultimi 2 Aspide contro i caccia nemici e abbatte 2 di essi, mentre al contempo apre il tiro con altre 2 FCS (una non riesce ad acquisire bene il target per via dell'interferenza delle sovrastrutture, perché i caccia si sono buttati inizialmente a 50-60° e poi hanno livellato, quando oramai sono vicinissimi, a circa 40° per lo strafing e il rocketing) per cui o spara inizialmente senza successo o non spara affatto. Ad ogni modo, i 3 SR aprono il tiro, quello di poppa legato alla FCS che lì funziona bene, e i 2 di prua più il Compatto legati alle 2 FCS di prua. L'effetto è micidiale, perché in rapida sequenza il loro tiro concentrato apre il fuoco contro diversi bersagli e ne abbatte di sicuro 4 in pochi secondi di fuoco contro ciascuno. Ma anche così, non riesce ad impedire di essere mitragliato e attaccato da circa 10 velivoli; uno di questi centra con 3 razzi a impatto pieno la sovrastruttura posteriore, mettendo KO tutti i sistemi d'arma pronti lì. Un altro colpisce con due razzi HVAR la sovrastruttura di prua con spoletta VT, per cui riescono a danneggiare le antenne elettroniche di tiro della nave. Non solo, ma circa 1.000 colpi da 12,7 e forse anche da 20 mm colpiscono la nave su scafo, ponti e sovrastrutture, specie queste ultime ovviamente.
Così, benché il De la Penne abbia abbattuto ben 10 target del 1o stormo, altri 6 del 2o stormo, e adesso altri 6 del 3o stormo, totale ben 22 (15 dai SAM e 7 dai cannoni), viene comunque duramente colpito dai rimanenti velivoli, tanto che alla fine si trova una sola FCS ancora attiva!
Compaiono allora i 36 bombardieri SBC. Da oltre 6.000 metri a circa 500 km/h (con il vento a favore) si presentano lì pronti per dare battaglia. La loro azione è micidiale. Il De la Penne contrasta questi ultimi aerei ma stavolta ha soltanto una FCS attiva e dati i danni, non riesce a ricaricare gli Aspide, in compenso spara con almeno 1 Super Rapido.
Il De la Penne spara con il Super Rapido e una FCS attiva, forse è una poppiera, magari quella non attiva originariamente? Abbatte 2 Helldiver in picchiata, ma viene centrato da 3 bombe e lasciato in fiamme. Poi viene affondato da 3 siluri di Avenger senza potersi difendere. In tutto ha abbattuto 24 aerei di cui 22 caccia e 2 bombardieri in picchiata.
I successi: 8 per gli SM-1, 7 per gli Aspide, 8 per i cannoni da 76 e 1 da 127 mm.
Le due FFG frontali sono, come suggerisce la loro posizione, nel mezzo della battaglia fin dall'inizio. Entrambe vengono attaccate da uno squadrone di 18 cacciabombardieri, e li ingaggiano da circa 7 km, da quando scendono sotto la quota di ingaggio pratica degli Aspide. La potenza di fuoco per entrambe è simile. Basicamente, ciascuna di esse abbatte 2 aerei con gli Aspide (almeno 2 armi lanciate), 1 con il pezzo da 127 mm e 1 con il Dardo. Bisogna tenere presente che gli aerei stanno venendo giù a circa 700 km/h da 50-60° fino poi a circa 40 per l'azione finale.
Quella a Dx (FFG-1) viene sostenuta dal tiro del De la Penne in maniera particolarmente efficace, tanto che abbatte 4 aerei nemici con gli SM-1, e poi, DOPO l'attacco, abbatte anche un aereo con il cannone da 127 mm mentre questo stava cercando di allontanarsi; dall'altro canto le due FFG a destra attaccano la formazione aerea nemica; la FFG-7 essendo più vicina, lancia diversi Aspide abbattendo 2 aerei nemici, e sparando anche con il cannone da 127 abbattendone uno anche qui, mentre si disimpegna DOPO l'attacco. L'altra FFG lancia una salva di missili Aspide ma essendo una Artigliere riesce ad abbattere entrambi gli aerei nemici. Però, dopo l'attacco, gli aerei nemici superstiti si disimpegnano a volo radente e fuggono via a circa 550-600 km/h con la velocità extra guadagnata durante la picchiata ancora in parte attiva ed efficace, rendendoli quasi come dei jet. E le navi italiane sono a circa 4-5 km l'una dall'altra, per cui sono piuttosto distanti per coprirsi meglio in quota (sennò se fossero tutte vicine... i loro radar di scoperta aerea sarebbero tutti fregati da una sola ondata d'attacco...). Ma questo le rende al limite dell'efficacia, specie dei sistemi di 'auto-difesa' di punto, con solo limitate capacità di protezione d'area e quindi, di altre navi.
A quel punto, in sostanza, dei 18 aerei mandati contro la FFG-1 ben 4 sono stati abbattuti prima che si buttassero in picchiata, quando il De la Penne smette di sparare perché preoccupato dall'arrivo dell'altra formazione a sinistra. A quel punto, però, continua il tiro con il 127 mm che peraltro non ha effetti immediati sui target. Peraltro la FFG-1 viene difesa accanitamente da quelle di dx, o dritta che dir si voglia, che come si è visto, lanciano salve di missili Aspide (almeno 4 armi in tutto, probabilmente 5) e abbattono 4 aerei. Altri 4, infine, vengono abbattuti dal tiro diretto della nave italiana sotto attacco, per un totale di ben 12 aerei. Questo da solo spiega bene come mai la nave si è salvata: soltanto 2-3 aerei l'hanno attaccata, incluso uno di quelli poi abbattuti probabilmente da un missile Aspide delle FFG amiche e uno dal tiro del Dardo di bordo. Solo una sventagliata di circa 40 colpi da 12,7 mm è arrivata sulle sovrastrutture, ma causando danni insignificanti e non decisivi. Solo 6 aerei sono sopravvissuti, con ben 8 velivoli distrutti dei 14 rimasti, durante l'attacco in picchiata, e per giunta due di questi ultimi sono stati abbattuti dopo che si erano abbassati e stavano cercando di ritirarsi. Soltanto uno di quelli l'hanno attaccata è sopravvissuto per raccontarlo!
La FFG-1 è anche sottoposta ad altre prove, naturalmente, infatti di lì a poco vede attaccare il De la Penne dai cacciabombardieri della 3a formazione d'attacco (a livello di stormo). Cos'altro fare se non eseguire il tiro con tutte le armi disponibili? E così fa, lanciando almeno 2 Aspide e sparando anche con il cannone da 127 e persino con quello laterale da 40 mm (e forse anche la mitragliera da 20 se disponibile). Di sicuro abbatte due Hellcat o Corsair con gli Aspide, poi abbatte anche altri due aerei in disimpegno verso di lei, uno con il 127 e l'altro con il Dardo da 40 mm, doppiando esattamente (!) quel che ha fatto nel primo caso.
Poi si ripete con l'ondata di Helldiver, quando lancia altri 3 Aspide, colpendo 2 Helldiver. Spara anche con il 127 mm ma senza successo, circa 10 colpi.
A quel punto però, la FGG-1 ha anche da affrontare uno squadrone di TBF che giungono poco dopo. La battaglia si fa durissima, perché in quel momento sulla rampa di lancio ha soltanto 1 Aspide, per cui per il resto deve vedersela con i cannoni di bordo e i cannoncini da 40 mm. Con il 127 mm spiattella 2 TBF, 1 con l'Aspide, mentre con il Dardo ne distrugge altri 2. Eppure, uno di questi ultimi, per quanto in fiamme, riesce a tirare un siluro che poi va a segno, mettendo anche questa nave fuori uso. Benché meno danneggiata di quel che sono state altre unità, la sua condizione menomata, ora che c'é da ritirarsi, impone praticamente l'abbandono della stessa nave il prima possibile, avendo la prua danneggiata e potendo muoversi soltanto in retromarcia!
In tutto, comunque sia, la valorosa FFG-1 ha distrutto aerei di ben 4 ondate, per un totale di 8 cacciabombardieri, 2 bombardieri e 5 siluranti = 15 aerei, di cui probabilmente 7 con gli Aspide e 8 con i cannoni! (4 Compatto e 4 Dardo)
La catastrofe del 1o squadrone/1o stormo, non fa il palio con l'altra FFG di testa, la FFG-2, attaccata dal secondo squadrone di aerei del 1o stormo. La nave viene difesa dal De la Penne anche qui con successo, con 2 kill con gli SM-1 e 2 con gli Aspide. Però, poi... non c'é altro, perché le due FFG di sx stanno per essere attaccate dal 2o stormo e devono pensare a se stesse, lo stesso De la Penne smette di sparare contro questa formazione, lasciando così ben 14 aerei contro la FFG. Questa si difende abbattendone 4 come nell'altro caso, ma ne restano 10. Di questi, solo 4 vanno all'attacco oltre a 1-2 abbattuti dal tiro della nave. Uno degli aerei riesce nell'impresa: lancia una salva di HVAR a pieno bersaglio colpendo la nave con lo scoppio di 3 razzi di cui 1 ad impatto e 2 con prossimità VT, mettendo KO i radar della zona poppiera, ovvero 3 radar FCS su 4 e il radar principale di scoperta aerea. Inoltre mitraglia la nave centrandola con almeno 100 colpi, più 50 da parte di un altro aereo, essenzialmente sulle sovrastrutture. Il risultato è che la nave si trova pressoché indifesa perché praticamente tutti i suoi sistemi radar e di comunicazione sono stati danneggiati! Il De la Penne interviene lanciando un altro Aspide, che abbatte un ulteriore caccia.
I 9 aerei superstiti si allontanano.
In seguito, questa nave viene poi attaccata dagli Avenger. Impossibilitata a difendersi in maniera valida, riesce ad agganciare un aereo con il cannone da 127 mm e ad abbatterlo con i suoi potenti tiri, ma poi viene attaccata da non meno di cinque altri velivoli che si avvicinano in un angolo con scarsa visuale per il cannone e dopo averla mitragliata nell'avvicinamento, probabilmente mettendo KO la FCS o il cannone da 127 stesso, riescono a centrarla con 2 siluri. La nave va poi a picco.
Complessivamente la FFG-2 ha abbattuto 4 caccia e 1 TBF aerosilurante. Armi: 2 Aspide, 1 Dardo e 2 da 127 mm.
Dall'altro lato di questa manovra a tenaglia c'é il secondo stormo. Questo attacca le due FFG laterali di sx. Il De la Penne pensa anche a loro, ingaggiando e abbattendo 2 aerei del 1o squadrone, anche se ben 2 missili mancano il bersaglio, uno perché evitato, l'altro perché preceduto da un Aspide tirato dalla stessa FFG attaccata!
La FFG-3 è capace di tirare a sua volta almeno 2 Aspide e fuoco con almeno il Compatto e uno dei due Dardo, se non entrambi. In tutto abbatte almeno 4 aerei nemici. Però non sono abbastanza: in tutto, sono 6 gli aerei distrutti prima dell'attacco. Ma la nave viene centrata dai razzi di almeno 2 o 3 di questi, che mettono KO praticamente tutto l'armamentario a.a. tranne forse un Dardo, ma sopratutto quello della ricerca aerea. La sua capacità di difesa aerea diventa quindi molto marginale ed è pressoché inutile per quel che poi verrà fuori.
In compenso sarà attaccata dagli Avenger di uno squadrone, arrivato sul tardi per partecipare alla 'festa'. In effetti, due TBF vengono abbattuti dal tiro di un Dardo della nave, rimasto ancora operativo, ma questo non impedirà ad uno degli altri 10 aerei di attaccarla con successo tirandole un siluro. In seguito, verrà abbandonata perché praticamente impossibile da recuperare visto che è fuori uso come apparato motore e si è in una zona di guerra.
Complessivamente ha abbattuto almeno 4 caccia e 2 TBF. Armi: 2 Aspide, 3 Dardo e 1 da 127 mm.
La sua difesa di questa nave è stata molto debole, ma il De La Penne lancia altri due Aspide, stavolta però contro l'altro squadrone, il 2o, diretto alla fregata FFG-4 più indietro. Entrambi gli Aspide distruggono il target. Inoltre, a quel punto, spara anche con i cannoni da 76 SR contro 2 target, ma il tiro di queste armi è evidente nella sua efficacia soltanto quando gli aerei hanno completato già le loro azioni d'attacco, essendo la nave da difendere ad almeno 3,7 km di distanza e ovviamente, i target sono inizialmente ancora più lontani e ben più in alto, praticamente al limite del tiro dei cannoni (circa 6 km). La FFG-4 ne lancia a sua volta almeno 2 (o 3) e abbatte 2 target, più due dal tiro delle artiglierie (probabilmente Dardo e Compatto), mentre da tergo, la FFG-5 rimasta a poppa lancia un paio di Aspide a segno sul bersaglio e spara con il 127 mm. In tutto, dunque, vengono abbattuti parecchi aerei nemici, ben 8 esemplari, più altri 2 abbattuti durante o dopo l'attacco dal tiro degli SR.
Restano solo 8-10 aerei, ma uno di questi fa l'impresa. Con i razzi HVAR riesce a disabilitare il radar di tiro principale della nave, e come se non bastasse, il mitragliamento o uno degli stessi razzi (2-3 a segno) centrano un missile antinave nella zona di poppavia, incendiando l'hangar e mettendo la nave in grave rischio di affondamento dopo l'esplosione della testata e alcune altre interne.
La fregata di poppa FFG-5 attacca anche uno dei caccia in allontanamento con il cannone da 127 mm, ma pur sparando 5-6 colpi, non riesce ad abbatterlo e forse nemmeno a danneggiarlo almeno gravemente. Attiva anche il 40 mm Dardo di uno degli impianti di poppa per 1-2 raffiche, ma al massimo della distanza, sui 4 km, non riesce a causare effetti apprezzabili. Non lancia altri missili prevedendo che ce ne sarà bisogno per le ondate successive, che in effetti sono già sul posto.
Questa fregata avrà poi una sorte imprevista, quando un SBC, respinto dal tiro dei missili delle altre FFG, andrà a ridosso della nave e visto che non poteva eseguire l'attacco, lancia la sua bomba HE da 1.000 lb. Sorprendentemente, fa centro e causa una forte esplosione a bordo della nave, probabilmente sempre in zona poppiera. A quel punto la nave viene abbandonata.
In tutto la FFG-4 ha abbattuto 4 cacciabombardieri. 2 Aspide, 1 Dardo, 1 127 mm.
La FFG-5 non è attaccata direttamente dalle ondate nemiche, per sua fortuna. Infatti assiste impotente all'attacco delle altre navi, ma per conto suo non fa altro che appoggiarle. Lancia 2 missili Aspide contro la formazione dello stormo N.2 diretta alla FFG-4, abbattendo 2 bersagli. Mancato il bersaglio con le artiglierie, spara poi contro gli aerei diretti contro il De la Penne, anche qui lanciando un paio di Aspide e abbattendo 2 aerei. Tirando con il 127 mm essa riesce anche ad abbattere uno dei cacciabombardieri in allontanamento.
Poi c'é la volta dei bombardieri Helldiver, e la FFG lancia altri 4 missili, ma uno non funziona e un altro viene preceduto sul target da un altro Aspide tirato da una compare del lato Dx. A quel punto la nave è priva di missili pronti al lancio, e assiste solo con il 127 mm all'attacco dei TBF. A grande distanza, riesce, a circa 4,5 km, ad abbatterne uno, ma nell'insieme non è capace di infliggere danni significativi contro questi velivoli.
In tutto la FFG-5 ha comunque sia abbattuto ben 5 cacciabombardieri, 2 Helldiver e 1 TBF per un totale di 8 aerei, di cui 6 con gli Aspide e 2 con il 127 mm.
La FFG-6 è quella in coda delle due a Sx. Essa lancia già 2 Aspide contro gli aerei della 1a ondata, o almeno ottiene 2 kill. Poi non interviene contro la 2a ondata, essendo questa troppo lontana per un impiego efficace delle sue armi (circa 7-8 km, lascia fare al De la Penne piuttosto), e poi lancia altri 2 missili contro gli aerei in avvicinamento della 3a ondata, contro il De la Penne, sparando anche con il cannone da 127 e una torre da 40. In tutto abbatte sicuramente altri 2 aerei. Inoltre abbatte un caccia in fuga con il tiro del 127 mm.
In effetti, la situazione non è per nulla simpatica. Apre tuttavia il fuoco anche contro la formazione di Helldiver e lancia almeno 2 Aspide, abbattendo 2 aerei, oltre a sparare con i cannoni e distruggendo un altro aereo in volo a bassa quota, forse con il 40 mm in questo caso.
Finita qui? No, perché poi ci sono anche i TBF. Lancia l'ultimo Aspide che ha a disposizione ma manca il bersaglio per qualche ragione, contro uno dei TBF, forse il missile ha detonato anticipatamente mentre volava a bassa quota. Spara anche con il cannone da 127 e quelli da 40, abbattendo un aereo per ciascun tipo.
Questa è la fine della sua battaglia, senza un graffio a bordo, ma comunque costretta a ritirarsi. In tutto ha abbattuto ben 5 cacciabombardieri, 3 Helldiver e 2 TBF, totalizzando ben 10 kill. Di questi: 6 Aspide, 2 Dardo, 2 127 mm.
La FFG-7 è l'ultima di questa narrazione, ed essa ha un ruolo chiave nella difesa di questa formazione. La prima azione vede il 1o stormo nemico con il suo 1o squadrone, essere contrastato dalla nave, lanciando 2 Aspide e centrando i target + uno con il 127 mm in ritirata.
Poi ha abbattuto anche altri 2 aerei della formazione N.3 usando gli Aspide, mentre il cannone da 127 si inceppa momentaneamente dopo avere tirato 3 colpi, e manca il successo contro un cacciabombardiere probabilmente già danneggiato dai primi colpi. Il Dardo di sx spara ma con poco successo, contro un target che sta saettando a circa 630 km/h a circa 2,5 km pressoché lateralmente, e poi contro un altro che compie una manovra rapida a pelo d'acqua e si allontana dalla nave, passando tra questa e la FFG-6, che tuttavia aveva il cannone da 127 mm già impegnato contro un altro cacciabombardiere (che poi verrà abbattuto). Le eliche non ingannino: questi velivoli erano capaci di allontanarsi ad almeno 150 metri al secondo, per cui in 6-7 secondi erano già 1 km lontano dalla minaccia, e così in una manciata di secondi sarebbero stati fuori tiro utile, specie se non si fossero avvicinati a meno di un paio di km. Inoltre raramente i Dardo e simili sistemi aprono il fuoco contro aerei in allontanamento, e raramente lo fanno anche se volano al traverso, infatti sono sistemi normalmente usati solo per autodifesa, mentre il cannone da 127 è meno legato a questo scopo essendo un sistema non collegato al sistema automatico Dardo.
Stesso discorso per gli Helldiver: a quel punto la FFG-7 lancia tutti gli Aspide rimanenti, almeno 2, abbattendo altri 2 aerei, più un altro abbattuto con il redivivo 127 mm appena ha rilasciato le bombe.
Poi sta a proteggere il De la Penne per via delle armi di bordo che le sono rimaste ancora: i cannoni da 127 e 40 mm. Avvicinandosi a meno di 2 km, colpisce duramente molti aerei nemici, abbattendo 3 TBF con il tiro del 127 mm e 2 con il Dardo. Almeno 2 TBF sono stati mandati in mare mentre attaccavano la stessa nave. Alla fine, però, fallisce la battaglia per la protezione del De la Penne.
La FFG-7 è rimasta quasi indenne, a parte una mitragliata di un TBF sparata appena prima di essere abbattuto da circa 2 km di distanza. La sua capacità antiaerea è stata davvero notevole, visto che ha abbattuto complessivamente: 4 cacciabombardieri, 3 Helldiver, poi ben 7 TBF, totalmente ha ottenuto 15 vittorie. Armi usate per i kill: 6 con gli Aspide, 2 Dardo e 5 Compatto da 127 mm.
Complessivamente, le vittorie delle 8 navi in questione sono state così fatte:
1a ondata CB 2a ondata CB 3a ondata CB 4a ondata SBC 5a ondata TBF Totale
1- FFG-1 (KO) 4 4 2 5 = 15
2- FFG-2 (KO) 4 1 5
3- FFG-3 (KO) 4 2 6
4- FFG-4 (KO) 4 4
5- FFG-5 (OK) 2 3 2 1 8
6- FFG-6 (OK) 2 3 3 2 10
7- FFG-7 (OK) 3 2 3 5 13
De la Penne: (KO) 10 6 6 2 24
23 (su 36) 16 (36) 18 (36) 12(36) 16 (60 o forse, 72) 83 aerei totali (su 204)
57 cacciabombardieri su 108; 12 SBC su 36 e 16 TBF su 60 o 72.
Le vittorie ascrivibili: 8 agli SM-1, con 14 lanci (ne convengo, un pò basso come Pk, ma cambierebbe davvero se fossero un pò di più, che so, 10-12?)
38 (almeno) agli Aspide, calcolando circa il 75% di Pk
39 alle artiglierie di cui probabilmente 8 per gli SR da 76 mm, 18 con il Compatto da 127 mm, 13 con i Dardo da 40 mm.
Se proprio non bastasse c'é sempre la seconda ondata d'attacco, ma è verosimile che gli italiani/giapponesi ne abbiano abbastanza già così. Probabile che la 2a ondata attacchi la Maestrale, con circa 2-4 perdite di aerei contro l'affondamento della nave da parte di gruppi di caccia, cacciabombardieri e bombardieri in picchiata.
Così avremmo effettivamente la replica, più o meno corretta (infatti, nel caso delle navi giapponesi originarie, uno dei 4 c.t. affondati era quello ritardatario). In ogni caso, è improbabile che le navi italiane potrebbero ancora andare avanti dopo avere affrontato anche la 2a ondata d'attacco aereo nemica: come minimo... rimarrebbero senza missili..
Tempistica dell'azione: ipotesi 'mezzogiorno e mezzo di fuoco'
12.30 il De la Penne apre il fuoco con gli SM-1 contro gli aerei nemici a circa 40 km di distanza
12.33: la prima ondata attacca, dopo 3 minuti di corsa ad oltre 650 km/h (grazie al vento in poppa), le prime due fregate del gruppo di testa.
12.34: la seconda formazione attacca le due fregate di sinistra.
12.36: la terza formazione attacca il De la Penne.
In pratica, sono formazioni che si muovono in maniera tale da essere a circa 10-20 km l'una dall'altra, che sembrano tanti, ma sono solo 1-2 minuti di tempo. In pratica, dunque, considerando che ogni attacco dura circa 60 secondi (picchiata più richiamata e fuga, pari a circa 10-12 km di percorso), per quando la formazione ha finito l'attacco e si sta disimpegnando, sta arrivando un'altra formazione che ha già messo gli aerei in picchiata ed è a circa 30 secondi dall'attacco. Ecco perché nemmeno il sistema di ricarica automatica del De la Penne avrebbe potuto fare molto contro questo tipo di minaccia, non c'é proprio il tempo per ricaricare i missili Aspide, perché essi sono continuamente in azione e finché non sono stati esauriti totalmente non è possibile programmare la ricarica, inoltre i cannoni SR messi lì vicini che cominciano a sparare ad alto angolo rischiano seriamente di danneggiare l'attrezzatura. Per le Maestrale questo è un problema remoto (il Compatto è avanti anche al lanciatore), per il Garibaldi nemmeno si pone (i Dardo sono molto lontani e comunque piccoli), idem per gli Audace (gli SR sono a metà nave), ma per il De la Penne il rischio è alto con quel tipo di minaccia proveniente da angoli elevati!
12.38: la 4a formazione (Helldiver) attacca il De la Penne. In teoria, quest'ultimo avrebbe avuto modo di ricaricare il sistema Albatros/Aspide, ma siccome ha una sola FCS ancora operativa, a quel punto c'é poco di che esultare. Quella sola FCS viene destinata ad un SR mentre il lanciamissili è stato probabilmente danneggiato, così come probabilmente entrambe le FCS di prua.
12.40: attaccano gli stormi di aerosiluranti, che termineranno la loro azione circa alle 12.43.
In tutto appena 13 minuti di battaglia con oltre 200 aerei che si sono fatti sotto nel mentre. Le ondate d'attacco sono talmente compresse, che arrivano in cinque, ma tutte con 1-3 minuti di distanza a far tanto l'una dall'altra.
Un pò di storia sulle navi italiane 1960-1980
http://www.betasom.it/forum/index.php?s=a021b44a11dc18b3a27bec6284399cf1&showtopic=35681
E nell'ipotesi 2, ovvero le corvette? Queste navi non sono mai state intese come unità di scorta, del resto con le velocissime navi italiane, 25 nodi fa proprio ridere come massima velocità. Del resto anche le Lafayette vanno sui 25-26 nodi. Però almeno sono 'fregate' piuttosto serie, sebbene rimaste prive di armi ASW (pur essendovene le predisposizioni), ma al contempo, senza dubbio un pò troppo lente per la missione di squadra. Oltretutto i diesel sono poco efficienti ad alto numero di giri.
A parte questo, quanto sopra andrebbe rivisto, sostanzialmente, così: si toglie, per farla breve, la potenza di fuoco dei Dardo mentre si lancia quella dei missili Aspide e del cannone di medio calibro. Questo significherà inevitabilmente minore capacità di fuoco a.a. rispetto a quella della formazione 'pesante', e così vi saranno perdite maggiori da una parte (navi) e minori dall'altra (aerei). Nel caso di cui sopra abbiamo calcolato ben 13 vittorie con i Dardo e 18 con i 127 mm. Anche ammettendo che il 76 fosse all'altezza del Compatto da 127 (ma lo è?) come arma a.a., avremmo quanto meno 13 vittorie in meno, ergo 70 anziché 83. Sempre tantissime, sia chiaro, ma comunque molto inferiori rispetto a prima e con la possibilità aggiuntiva di sopraffare meglio e prima le navi nemiche. Per esempio, la FFG-1, attaccata in massa fin da subito, ha abbattuto ben 15 aerei prima di soccombere alle varie ondate. MA se fosse stata priva di metà delle linee di mira, forse sarebbe stata messa KO fin da subito, magari dopo 2-3, massimo 4 vittorie, finendo sempre KO come poi è accaduto, ma a quel punto avrebbe risparmiato tra 11 e 13 aerei nemici, e certamente non tutti perché colpiti dal Dardo, infatti soltanto 4 kill sono stati fatti da quest'arma, mentre gli altri 11 lo sono per altre cause. Quindi se la nave fosse stata messa KO fin da subito avrebbe da sola, ridotto di numero le perdite attaccanti tanto quanto l'esclusione di tutti i Dardo da questo conteggio.
Per cui è probabile che in realtà, il numero di perdite sarebbe più vicino a 50-60 che a 70.
Ma di questo eventualmente parleremo in un'altro post.
De la Penne contro Helldiver reload (Okinawa 1945)
11/12-12-18
E così, dopo esserci dilungati su Bossetti, la sovrappopolazione, concetti filosofici vari, torniamo ai nostri beneamati wargames.
ALLORA, avevo detto giorni fa di Okinawa e della fine della Yamato.
Yamato obtained her first radar contact with aircraft at 10:00; an hour later, American F6F Hellcat fighters appeared overhead to deal with any Japanese aircraft that might appear. None did.[43]
The first wave of U.S. carrier planes were spotted by a Japanese lookout on the bridge at 12:32. Two minutes later, Yamato opened fire with her 460 mm main batteries. The Japanese ships stopped zigzagging and increased speed to 24 kn (28 mph; 44 km/h), beginning evasive maneuvers, and opened fire with their anti-aircraft guns. Yamato carried almost 150 anti-aircraft guns, including her massive 460 mm guns.[22]
The American F6F Hellcat fighters "were supposed to go first, strafing, rocketing, dropping light ordnance, distracting the enemy gunners while the SB2C Helldivers plunged almost straight down with their heavy bombs". This was because the TBM Avenger torpedo bombers "needed all the distraction and diversion they could get when they made their dangerous low altitude runs straight at the enemy ships".[17] The Avengers mainly attacked from the port side so that if the torpedoes hit that side, it would increase the likelihood of the target ship capsizing.[23]
At about 12:30, 280 bomber and torpedo bomber aircraft arrived over the Japanese force. Asashimo, which had fallen out of formation due to engine trouble, was caught and sunk by a detachment of aircraft from San Jacinto. The Surface Special Attack Force increased speed to 24 knots (28 mph; 44 km/h), and following standard Japanese anti-aircraft defensive measures, the destroyers began circling Yamato. The first aircraft swooped in to attack at 12:37. Yahagi turned and raced away at 35 knots (40 mph; 65 km/h) in an attempt to draw off some of the attackers; it drew off only an insignificant number.
Yamato was not hit for four minutes, but at 12:41 two bombs obliterated two of her triple 25 mm anti-aircraft mounts and blew a hole in the deck. A third bomb then destroyed her radar room and the starboard aft 127 mm mount. At 12:46, another two bombs struck the battleship's port side, one slightly ahead of the aft 155 mm centreline turret and the other right on top of the gun. These caused a great deal of damage to the turret and its magazines; only one man survived.[43][N 7] At 12:45 a single torpedo struck Yamato far forward on her port side, sending shock waves throughout the ship. Because many of the ship's crew who didn't go down with the vessel were killed by strafing aircraft as they swam in the oily water, the details are uncertain, but authors Garzke and Dulin record that little damage was caused.[43] Shortly afterward, up to three more torpedoes struck Yamato. Two impacts, on the port side near the engine room and on one of the boiler rooms, are confirmed; the third is disputed but is regarded by Garzke and Dulin as probable because it would explain the reported flooding in Yamato's auxiliary steering room.
The attack ended around 12:47, leaving the battleship listing 5–6° to port; counterflooding—deliberately flooding compartments on the other side of the ship—reduced the list to 1°. One boiler room had been disabled, slightly reducing Yamato's top speed, and strafing had incapacitated many of the gun crews who manned Yamato's unprotected 25 mm anti-aircraft weapons, sharply curtailing their effectiveness.[43]
A large area of ocean with a warship in the middle distance. A plume of smoke is coming from the rear of the ship's superstructure, and the ship appears to be leaning to the left.
Yamato photographed during the battle by an aircraft from USS Yorktown (CV-10). The battleship is on fire and visibly listing to port.
The second attack started just before 13:00. In a coordinated strike, dive bombers flew high overhead to begin their runs while torpedo bombers approached from all directions at just above sea level. Overwhelmed by the number of targets, the battleship's anti-aircraft guns were ineffective, and the Japanese tried desperate measures to break up the attack. Yamato's main guns were loaded with Beehive shells fused to explode one second after firing—a mere 1,000 m (3,300 ft) from the ship—but these had little effect. Three or four torpedoes struck the battleship on the port side and one to starboard.
At that same moment, the Americans launched another 110 aircraft from Task Group 58. Twenty Avengers made a new torpedo run from 60 degrees to port. Yamato started a sharp turn to port but three torpedoes ripped into her port side amidships, jamming her auxiliary rudder in position hard port.[32]
Three hits, close together on the port side, are confirmed: one struck a fireroom that had already been hit, one impacted a different fireroom, and the third hit the hull adjacent to a damaged outboard engine room, increasing the water flow into that space and possibly flooding nearby locations. The fourth hit, unconfirmed, may have struck aft of the third; Garzke and Dulin believe this would explain the rapid flooding reported in that location.[44] This attack left Yamato in a perilous position, listing 15–18° to port. Counterflooding of all remaining starboard void spaces lessened this to 10°, but further correction would have required repairs or flooding the starboard engine and fire rooms. Although the battleship was not yet in danger of sinking, the list meant that the main battery was unable to fire and her speed was limited to 18 knots (33 km/h; 21 mph).[45]
The third and most damaging attack developed at about 13:40. At least four bombs hit the ship's superstructure and caused heavy casualties among her 25 mm anti-aircraft gun crews. Many near misses drove in her outer plating, compromising her defense against torpedoes. Most serious were four more torpedo impacts. Three exploded on the port side, increasing water flow into the port inner engine room and flooding yet another fireroom and the steering gear room. With the auxiliary steering room already under water, the ship lost maneuverability and became stuck in a starboard turn. The fourth torpedo most likely hit the starboard outer engine room, which, along with three other rooms on the starboard side, was being counterflooded to reduce the port list. The torpedo strike accelerated the rate of flooding and trapped many crewmen.[46]
Adesso prendiamo il nostro amatissimo De la Penne (ma perché non ho scelto il gemello MIMBELLI? Almeno era più corto da scrivere. Sarà perché mi ricorda Lupin III? Boh) e facciamogli combattere contro la flotta ammerigana in quel fatidico 7 aprile 1945.
Escludo, in questa prima versione, la presenza di una scorta di navi giapponesi (che avrebbe allungato il brodo ma non di molto) e battaglie precedenti (con gli SM-1 che sicuramente sarebbero calati a forza di scacciare la ricognizione americana).
Ecco come mi immagino la prima versione della battaglia. Tenete presente che abbiamo in questo caso gruppi di aerei imbarcati che attaccano senza coesione e in ondate successive, suddivisi per portaerei d'origine, insomma qualcosa di simile a quel che accadde davvero quel giorno. I piloti sono stati istruiti in maniera vaga e non sanno moltissimo dei missili nemici, se non che si tratta di 'big rockets with a supersonic speed and a guidance system with VT fuses and radar control by the ship, with over 20 miles range' o qualcosa del genere).
Di conseguenza sono poco preparati a quel che accade. Ma la grinta non gli manca.
Qui vediamo come il De la Penne potrebbe essere ingaggiato in quel mezzogiorno di fuoco del 7 aprile 1945.
L'attacco è condotto da una forza aeronavale con una serie di formazioni che provengono individualmente dalle varie portaerei americane, senza una grossa coordinazione alla base, che sarebbe invece utile per ridurre le perdite.
Prima giungono baldanzosamente 24 aerei di una portaerei leggera, si tratta di 18 Hellcat e di 6 Avenger. Nulla di speciale, dunque, con gli Hellcat che non hanno nemmeno i razzi HVAR. Né avrebbero avuto modo di usarli. Quota circa 6.000 metri per tutti gli aerei, velocità sui 320 km/h.
Con questi criteri non è difficile per il De la Penne disgregare la formazione senza quasi sforzo. Lancia 6 missili SM-1MR da distanze iniziali di circa 40 km, che abbattono 5 velivoli, almeno 4 sono Hellcat e presumibilmente 1 è un Avenger. Gli altri, vista la malparata, attaccati da distanze così ampie, si allontanano dopo essersi avvicinati fino a circa 30 km di distanza.
Quasi storditi da questa capacità di distruzione a distanza del cacciatorpediniere nemico, gli americani cedono il passo alla successiva ondata, arrivata attorno a 5 minuti dopo. Sono ben 48 aerei: 24 Hellcat, 12 Helldiver e 12 TBF (i numeri si intendono per approssimati, diciamo 'circa xx aerei'). Se avessero attaccato tutti insieme e alla massima velocità, sarebbe stata tutt'altra storia. Invece...
Il De la Penne attacca anche questa forza aeronavale, e lo fa a modo suo: lancia una coppia di SM-1 da circa 40 km, seguita da un'altra a circa 34 km (i missili vengono lanciati ad almeno 10 secondi l'uno dall'altro). Un'ulteriore salva è scatenata a circa 30 km. Gli Hellcat accennano ad un attacco rapido, avendo visto i missili lanciati contro di loro. Si avvicinano rombando a circa 600 km/h, ma vengono poi messi in crisi dalla salva di missili tirata dal caccia. Poi ne arriva un'altra, lanciata per l'appunto a 30 km, e infine un'altra ancora a circa 25 km. E' evidente che i velivoli americani non attaccano con la dovuta compattezza e risolutezza, esponendosi così a perdite inutili, visto che in 2 minuti almeno potevano scendere forse a soli 20 km di distanza e cominciare a fare un pò di paura. Dopo questi otto missili, gli Hellcat si dividono e ritirano, mentre arrivano gli Helldiver, lenti e vulnerabili ben più dei Grumman. Il lancio di missili prosegue contro di loro, tirando da circa 27 km con gli SM-1, seguita da un'altra a 22 km. Gli Helldiver vengono sorpresi da questo lancio così preciso e perdono 3 dei loro velivoli.
Poi il caccia dismette l'uso dei missili a medio raggio e comincia a sparare gli Aspide. La cosa è probabilmente dettata dal fatto che a questo punto sono stati lanciati già qualcosa come 18 missili SM-1 dei 40 disponibili, praticamente dimezzando le riserve, ora ridotte al 55%. Con questi vengono attaccati così gli ultimi della formazione, gli Avenger, che perdono 4 dei loro goffi gregari a causa del tiro dei missili da distanze di circa 18 km, con due salve una delle quali tirata a soli 14 km di distanza, con impatti ad appena 11 km. A quel punto, gli Avenger capiscono l'antifona e scappano anche loro, quando oramai sono pronti anche i cannoni per sparare a breve termine.
E nel mentre, i 24 Aspide sono ancora disponibili. Ecco perché si pensa di usare quelli. Del resto, nessuno a bordo si fa illusioni: sui radar compaiono un gran numero di bersagli e sono in avvicinamento da diverse direzioni. A quel punto, tanto vale cercare di risparmiare i missili più grossi per altre prede, scombinando le formazioni precedenti, come è accaduto con la prima e più piccola di queste.
I missili SM e Aspide fanno effettivamente il loro lavoro: abbattono ben 7 Hellcat e poi altri 7 Avenger, ovvero 14 su 16 missili lanciati (mancano il bersaglio solo 2 SM-1 dei 12 lanciati).
La fuga dei superstiti è sufficientemente convincente per ritenere valida la tattica utilizzata. In effetti lo è.
Ma altri aerei vengono avanti. Fino ad allora, sono stati abbattuti ben 12 Hellcat, 3 Helldiver e 5 Avenger, ma la battaglia è appena iniziata.
Dopo lo stormo d'attacco di una portaerei leggera e quello di una portaerei di squadra, ecco che arriva un secondo stormo di portaerei di squadra, anch'esso simile come potenza a quello appena sconfitto e messo in fuga. Il De la Penne a quel punto spara a tutto gas, come se non ci fosse un domani, visto che è chiaro come gli avversari non vogliano mollarlo. Questa terza formazione si presenta circa 11 minuti dopo la prima, e viene attaccata anch'essa alla massima distanza pratica, oltre 40 km di raggio.
I missili SM disarticolano ancora una volta la formazione, con gli Hellcat che iniziano l'accelerazione per scendere verso la nave e mitragliarla, attirando il fuoco della contraerea. Purtroppo per loro, l'attirano anche troppo bene, infatti ben 8 missili SM li attaccano con 4 salve tirate tra oltre 40 km e meno di 22.
Nel mentre questo accade, i micidiali missili abbattono almeno 6 Hellcat, il 25% del totale, e costringono gli altri a disimpegnarsi. Gli Helldiver che arrivano di rincalzo vedono tutto, ma poco possono fare e così si inoltrano verso il bersaglio, ben sapendo che i veri bersagli sono loro. Così vengono attaccati e abbattuti dagli SM-1. Rimasti indietro, vengono ingaggiati da circa 27 km anche loro con una prima salva di missili, seguita da un'altra a circa 22 km. Anche questa formazione viene rotta, ma non è l'ultima che avanza verso il bersaglio. Poco dopo scendono quasi a pelo d'acqua gli Avenger della formazione d'attacco finale, e gli SM-1 fanno in tempo solo a tirare loro contro una salva. Poi i 10 aerei rimasti si portano a pelo d'acqua a circa 16 km dalla nave, la quale passa al tiro dei missili Aspide, con i quali abbatte altri 3 Avenger con 4 armi tirate tra 15 e 12 km. Gli altri aerei si allontanano, capendo che non è l'aria giusta.
Nel mentre, gli SM-1 hanno lanciato un'altra coppia di armi contro 4 Hellcat che facendosi coraggio, hanno ripreso l'avanzata verso la nave per coprire gli Avenger. Ma incappano in questi missili micidiali e uno di loro viene abbattuto, però l'altro riesce ad evitare il missile.
A quel punto, anche la 3a formazione è battuta. Sono stati però spesi ben 34 missili, ergo l'85%, del totale degli SM-1 disponibili, oltre a 1/3 degli Aspide. Non è poco, anche se nemmeno un proiettile pare sia stato fino ad allora sparato.
Poi arriva la 4a ondata di aerei d'attacco imbarcati. Non è che cambi molto, anche loro hanno la loro razione, infatti la nave, oramai esasperata, lancia tutti e 6 i suoi SM rimasti, contro gli Hellcat di questa portaerei leggera; mentre gli Avenger si avvicinano, ma vengono presi sotto tiro da una coppia di Aspide e due di essi abbattuti.
A questo punto, gli altri velivoli scappano via, almeno per ora.
In tutto, i 40 SM-1 hanno abbattuto ben 5(6)+10(12)+13(16)+5(6) aerei = 33 (82%).
E gli Aspide hanno abbattuto altri 9 aerei (su 10 lanciati).
Poi arriva la 5a ondata d'attacco, ed è di una portaerei 'pesante'. Il caccia, però, non può più fermarla a distanza elevata, e così deve aspettare che si avvicini. A quel punto gli Hellcat si sono lanciati a oltre 600 km/h in leggera picchiata, cercando di arrivare rapidamente sulla nave. Questa apre il fuoco da circa 18 km con gli Aspide, tirando in sequenza coppie di missili poi anche a 14 km, a 10 km e a 7 km. Nel mentre, inizia anche a sparare con i cannoni da circa 7 km. Gli Hellcat, però, non ci stanno particolarmente a farsi abbattere e così solo 6 Aspide abbattono un Hellcat. Solo, per modo di dire... poi inizia il tiro della nave con i cannoni. Dal momento che questi aerei si sono avvicinati abbastanza da vedere bene la nave e il lancio dei missili, sono maggiormente invogliati, con i giovani piloti nel pieno dei loro anni ruggenti, a farsi sotto e a vendicare i loro compari. Ma il tiro dei cannoni da 127 e 76 mm fa piuttosto male, tanto che altri 6 aeri vengono abbattuti tra 7 e 1 km di distanza. Solo 18 aerei erano sopravvissuti al lancio dei missili, e di questi solo 10 hanno serrato le distanze, ma sono stati presi sotto tiro, in genere prima che arrivassero ad un paio di km, quando c'é da sparare con la miglior precisione, dal tiro di almeno 2 linee di mira dei cannoni. In poche decine di secondi i cannoni hanno distrutto così altri 6 aerei, mentre a bordo piovono un paio di raffiche poco efficaci.
Ma a quel punto, il problema è che non ci sono più i tempi per poter ricaricare anche quel poco di SAM che restano (soltanto sei Aspide dei 64 missili in tutto disponibili). I 12 Helldiver si sono nel frattempo avvicinati a sufficienza da restare sopra la nave, nel cono di silenzio (d'ombra) dei radar principali, e si sono potuti avvicinare quel tanto che basta per iniziare il loro micidiale attacco in picchiata a circa 70°. A quel punto la nave inizia a sparare anche contro di loro, abbattendone 4 con il tiro dei cannoni. Altri si disimpegnano, ma non tutti: almeno 4 riescono ad avvicinarsi e a lanciare le bombe da circa 1.000-1.500 metri.
Ora, sarebbe andata anche bene alla nave fino ad allora, se soltanto non fosse che la mira ai piloti nemici non difettava. E così, una delle bombe da 1.000 lb HE degli Helldiver, trova effettivamente il bersaglio colpendo la nave nella parte posteriore della sovrastruttura anteriore, mettendo KO praticamente tutto il sistema d'arma. Per giunta, un'altra arriva a distanza ravvicinata e scoppia causando danni da concussione, schegge ecc.
La nave è ancora capace di navigare e potrebbe anche essere capace di combattere, ma sul momento è come un pugile suonato. Nel mentre, si avvicinano gli Avenger di un ultimo squadrone. Con tutti i radar della sovrastruttura anteriore KO, il De la Penne non è in grado di contrastarli, per giunta i radar SPG posteriori non servono a niente non essendoci più missili SM-1 disponibili, e non c'é stato il tempo materiale per ricaricare il lanciamissili Aspide nemmeno con il sistema automatico, cosa oltretutto poco raccomandabile quando i cannoni LATERALI da 76 sparano ad alto angolo e a tutto fuoco.
A quel punto, arrivano gli Avenger e c'é soltanto il cannone SR di poppa che può fermarli. Ma anch'esso ha un problema, ha quasi finito le munizioni negli ingaggi precedenti. Il problema è però che l'effetto della bomba ha messo KO per il momento il sistema di combattimento, e sono passati giusto un paio di minuti da quando è giunta a segno la bomba a quando arriva il potente squadrone silurante.
Ecco la tabella dei tempi.
T0: arrivo 1o stormo
T5: arrivo 2o stormo
T16: arrivo 3o stormo
T28: arrivo 4o stormo
T33: arrivo 5o stormo.
A questo punto, prima che il De la Penne possa ritrovare un minimo di capacità belliche, arrivano gli attacchi con i siluri ed è già tanto che non siano molto precisi, a causa delle distanze. Ma quando si vede come la nave non riesca a rispondere al fuoco, gli ultimi aerei si avvicinano a meno di 1.000 metri e lanciano, portando a segno un siluro a prua e un altro a mezzanave.
Per capire quanto gli Avenger possano essere pericolosi, basta citare la fine dell'incrociatore Chikuma a Leyte. DA wikipedia.en:
Il 25 ottobre 1944, durante la Battaglia di Samar, il Chikuma ingaggiò le portaerei di scorta americane, aiutando ad affondare la USS Gambier Bay, ma venne preso di mira dal cacciatorpediniere USS Heermann e da un pesante attacco aereo. Il Chikuma inflisse seri danni all'Heermann, ma poi venne presto attaccato da quattro (4) TBF Avenger della USS Manila Bay (e forse di altre navi). Uno di essi riuscì a colpire la nave con il suo siluro Mk 13 (NB: questo ci dice che già allora l'Mk 13, con la sua testata potenziata con 262 kg di Torpex pari a circa 400 kg di TNT, anziché la vecchia testata da 184 kg di TNT, praticamente il doppio più potente di un'arma già temibile!), spezzando la zona poppiera della nave (1 siluro su 4 tentativi contro bersaglio armato e manovrante) a sinistra, mettendo fuori uso il timone e l'elica di sinistra. La velocità cadde a 18 e poi a 9 nodi, ma sopratutto la nave non poté più virare. Alle 11.05, altri 5 TBF della USS Kitkun Bay attaccarono la nave e venne colpita ancora, a sinistra, a metà nave, da ben due siluri (2/5) con l'allagamento dei locali turbine. Dopo altre 3 ore, ulteriori 3 TBF di due portaerei di scorta si avvicinarono. Il comandate Cady venne poi premiato per quest'azione, che comportò altri siluri (al plurale...) sullo stesso lato (sinistro) con la Navy Cross. In generale è ritenuto che il cacciatorpediniere Nowaki prese i sopravvissuti dall'incrociatore e poi lo affondò con i suoi siluri nel primo pomeriggio del 25 ottobre, ma uno studio più recente suggerisce che il Chikuma affondò per gli effetti dell'attacco aereo e il Nowaki recuperò soltanto i sopravvissuti dall'acqua.
Abbiamo dunque un totale di 12 TBF che piazzarono ben 1+2+x(max 3) siluri, quindi presumibilmente tra 4 e 6 siluri, e questo anche quando la nave era nel primo caso in movimento ed efficienza, con i due siluri successivi invece era a moto lento e incapace di manovrare (ma di difendersi attivamente sì), e infine solo nel terzo caso, totalmente ferma (ma ancora capace di sparare). Quasi il 50% dei siluri (inizialmente il 25%) andarono a segno, dunque non c'é ragione per cui il De la Penne non possa essere centrato da diverse armi. Con 10 siluri disponibili, è facile che i colpi a segno siano almeno 2, ma più probabilmente, non essendovi molto contrasto antiaereo, forse anche 3. Se invece i TBF non vengono ingaggiati da una linea di tiro antiaerea, allora saranno disponibili 12 siluri e con la capacità di lanciarli senza che la nave possa difendersi, anche se può ancora navigare (però non è detto che possa anche eseguire manovre evasive). Il risultato è che in tal caso, è facile che almeno 3 siluri (affondamento in circa mezz'ora-2 ore) o 4 siluri (affondamento in circa 5 minuti) possano centrare la nave. Quindi, solo nel primo caso è possibile (ma non sicuro) che sia necessario un altro aiuto per affondarla, oltre a quello dato già dai siluri degli Avenger.
Queste armi immobilizzano il De la Penne. A quel punto arriva anche uno degli Helldiver che era stato respinto prima dal tiro a.a. e che si rifà sotto, lanciando a segno la bomba a metà nave, centrando anche la sovrastruttura poppiera.
Immobilizzato, indifeso, il De la Penne è poi mitragliato massicciamente da almeno 30 aerei americani e lasciato in fiamme e immobile.
Ma la fine della nave è poi ulteriormente accelerata.
Le ipotesi su come avviene sono due:
1)- due Avenger delle formazioni precedenti, respinti, ma ancora vicini, si accorgono anche dalle comunicazioni radio che la nave è KO e tornano, con il cuore in gola, ma tornano, e silurano la nave al centro. Il De la Penne affonda spaccato in due, circa 5 minuti dopo. Del resto, perché no? L'Helldiver era tornato, del resto ce n'erano disponibili ancora ben 26 in giro (su 36 arrivati in zona inizialmente). Degli Avenger (che significa 'vendicatore', senza giri di parole...), v'erano ancora disponibili un totale di almeno 31 (o 33) sulla forza complessiva di 48 iniziali (meno 15 abbattuti, o forse addirittura 17). Anche togliendo gli aerei dell'ultima ondata, che si presume abbiano lanciato i siluri, c'erano ancora 21 aerei, per cui può ben essere stato il caso che alcuni di essi, magari della 4a ondata, giunta appena 5 minuti prima e quindi certamente non lontana dalla battaglia anche con gli aerei ritornati sui loro passi, abbia mandato almeno alcuni dei 4 aerei superstiti verso la nave una volta sentito per radio (e visto direttamente) l'effetto sulla nave dell'ultima, micidiale ondata d'attacco aeronavale.
2)- arriva il 6o stormo e attacca la nave. Sono i 24 aerei di uno stormo da portaerei leggera e affondano la nave con almeno 2 siluri. Considerando la % di colpi a segno, è facile che siano stati altri 3 o 4, ad ogni modo, più che sufficienti per affondare l'intrepido cacciatorpediniere.
In tutto, il De la Penne ha abbattuto 33 aerei con gli SM-1, altri 15 con gli Aspide, più altri 10 con i cannoni, totale sui 58 aerei di oltre 180 andati all'attacco.
1a ondata: 18 Hellcat e 6 TBF: lancio 6 SM-1MR ( 5 kill: 4 F6F e 1 Avenger)
2a ondata: 24 Hellcat, 12 Helldiver e 12 TBF: lancio 12 SM-1MR e 4 Aspide ( 15 kill: 6 F6F, 3 SBC, 6 TBF)
3a ondata: 24 Hellcat, 12 Helldiver e 12 TBF: lancio 16 SM-1MR e 4 Aspide ( 16 kill: 7 F6F, 3 SBC, 6 TBF)
4a ondata: 18 Hellcat e 6 TBF: lancio di 6 SM-1MR e 2 Aspide ( 6 kill: 4 F6F e 2 TBF)
5a ondata: 24 Hellcat, 12 Helldiver e 12 TBF: lancio di 8 Aspide ( 16 kill: 12 F6F, 4 SBC, possibili anche 2 TBF)
Totale: 108 Hellcat/Corsair, 36 Helldiver e 42 TBF = 186 aerei (ne mancano ancora 200... 72 Hellcat, 39 Helldiver e 89 TBF)
Armi incassate: 1 bomba e 2 siluri (poi diventati 2 bombe e 4 siluri)
Perdite: 33 F6F(forse anche F4U), 10 SBC, 15-17 TBF.
Ad ogni modo, anche senza queste azioni, la mission kill era assicurata. Il De la Penne si trovava: senza più la principale arma a.a. ovvero i missili SM-1, e in generale con appena 6 dei 64 missili SAM che aveva, e 6 dei 72 missili di tutti i tipi. Come capacità antinave, aveva perso l'uso degli 8 missili OTOMAT. Al dunque, non poteva contare che sui 4 cannoni, il lanciamissili Aspide e i due elicotteri. Quanto ai radar, presumibilmente i 5 della sovrastruttura anteriore sono inservibili, quindi si riducono a metà, anche le centrali di tiro Dardo. Dei sonar, quello a prua è inutilizzabile.
Una nave così è ben poco temibile: nessuna capacità antiaerei a medio raggio, nessuna capacità antinave, solo una buona difesa a.a. ravvicianta e una minimo di capacità antisommergibile.
Ma il peggio è che il siluro a centro nave ha allagato almeno 3 compartimenti stagni, il near miss ne ha allagato, almeno parzialmente, un altro, e a prua ci sono altri 2 compartimenti stagni allagati. L'apparato motore è praticamente KO, quello del gruppo posteriore totalmente allagato, quello anteriore è utilizzabile teoricamente ma il fumaiolo è distrutto e al massimo funziona il diesel in queste condizioni, il che significa che la nave può andare a non più di 10-12 nodi. Per giunta, con la falla a prua e circa 1.000+ tonnellate d'acqua dentro lo scafo, è talmente lenta e malmessa, che difficilmente supera i 6 nodi a quel punto. Praticamente un'anatra zoppa, anche raggiungendo Okinawa non potrebbe fare nulla, quindi quel che le resta è tornare indietro, se può. Ma con altri 200 aerei in giro, non penso proprio che possa.
***
Tosto il De la Penne, eh? E meno male per l'USN che una 'fortunata' bomba ha beccato la nave mettendola KO prima dell'arrivo degli Avenger.
E questo è quel che accade con una forza d'attacco NON COESA E COMPATTA.
Ma che succede se invece l'attacco viene portato con la massima determinazione, consapevolezza e sopratutto, en masse?
Questo lo scopriremo presto.
IPOTESI DUE: TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
E adesso divertiamoci a provare il test di 'rottura' del nostro amatissimo De la Penne, se l'attacco è portato in maniera massiccia.
Adesso le formazioni della 1a ondata americana attaccano tutte insieme, sempre contro il De la Penne, e soltanto contro di esso, ovviamente. Le navi di scorta giapponesi, già irrilevanti ai tempi della Yamato, non sono state conteggiate in questo wargame ('semplifichiamo') e ben poco avrebbero comunque potuto fare in ogni caso.
Adesso abbiamo 108 cacca F6F e F4U, 36 SBC e 42 TBF.
Radunatisi oltre il raggio di tiro della nave, si avvicinano come un'enorme armata aerea (nemmeno tanto grande per gli standard della II GM), caccia in avanti, bombardieri dietro, a chiudere gli aerosiluranti. Pronti a dare tutto gas, i caccia sono i primi a farsi avanti e volano leggermente più in alto degli altri, oltre che alla testa dello stormo.
Il De la Penne inizia a tirare i missili contro i caccia da circa 42 km, mentre questi si avvicinano sempre più rapidamente alla nave, scendendo leggermente di quota e avvantaggiati, probabilmente, anche dal vento favorevole. Le salve di missili partono con i target a 42, 33, 25, 19, 15, 10, 7 km circa (in realtà, la differenza tra 1o e 2o missile è di 1,6-2 km di range), prima che gli aerei entrino nel cono di silenzio radar e la nave debba fronteggiarli dando loro la prua, rendendo impossibile sparare anche con la rampa posteriore. In tutto ha tirato (almeno?) 14 missili, i quali hanno abbattuto 10 caccia (2 SM malfunzionanti e 2 evitati).
Al contempo lancia anche i missili Aspide, perché i target non volano abbastanza in alto per impedirlo (purtroppo per loro). Da circa 18 km, e poi 14, poi 10 e poi 7 km circa, lancia tutti e 8 i missili prima di 'cambiare' con i cannoni. Il risultato è un totale di altri 6 aerei abbattuti. Ne ha distrutti ben 16 esemplari.
Ne restano ancora 92, che in gran parte si gettano in massa contro la nave italiana, eseguendo picchiate tra 40 e 60° verso di essa, rombando sui 700+ kmh, e sparando da circa 3 km in poi mentre si avvicinano, tirando pressoché continuamente, salvo 1-2 secondi di pausa per raffreddare le armi.
Il De la Penne è in grave difficoltà a seguirli con quegli angoli di attacco. Apre il tiro con 3 FCS e i cannoni. Una prima formazione di circa 10 aerei viene ingaggiata tenendola sotto tiro con tutti e 4 i cannoni, e questa subisce malamente: tra 5 e 2 km perde ben 6 aerei, e solo 2-3 di essi riescono ad arrivare a distanza di tiro e sparare qualche inefficace raffica.
MA al contempo, altri 8 caccia scendono in picchiata da quota più alta e con angolo superiore, sui 60°. Sparano una quantità industriale di proiettili da 0.50'' contro la nave, senza essere minimamente disturbati, anche perché Il De la Penne sta già fronteggiando un altro squadrone. Dei circa 5000 sparati dagli 8 aerei, circa il 9% arrivano a segno, per lo più sulle sovrastrutture, specie quella anteriore, che probabilmente si becca circa 1 colpo per mq, perforanti-incendiari in genere. Questo mette fuori uso una FCS anteriore e pure un cannone da 76 mm, quello di poppa.
Proprio adesso! E a quel punto si presentano altri 12 Hellcat o Corsair in avanti, a soli 5.000 metri e ad appena 10 secondi dall'aprire il fuoco. Un tempo appena maggiore di quello che serve per far arrivare i primi colpi a 3.000 metri di distanza, specie considerando 1-2 secondi di cambio bersaglio. Uno degli SR apre il fuoco e distrugge un Hellcat a circa 3.000 metri, ma gli altri aprono il fuoco più o meno allo stesso tempo: 60 mitragliere da 12,7 e forse anche da 20 mm (proiettili HE o API) diretti per lo più sulla sovrastruttura. A quel punto la nave riesce ad abbattere un secondo Hellcat a circa 1.800 metri. Ma nel frattempo già cominciano ad arrivare i primi colpi a segno. E' questione di un paio di secondi e a quel punto arriva una vera 'grandinata' di proiettili su tutta la tuga e la sovrastruttura, al ritmo iniziale di circa 20 al secondo, saliti fino a circa 80 con gli aerei a circa 600 metri, quando richiamano.
Questa tempesta di fuoco mette fuori uso anche la 2a FCS già nei primi secondi, e qui la fortuna della nave finisce davvero, perché sul momento non può più coordinare il fuoco delle proprie artiglierie.
Poi arrivano altri 10 caccia da alto angolo e sparano altre centinaia di colpi a segno sulla nave, malgrado vi siano almeno 1 o 2 FCS (a poppa) teoricamente capaci di ingaggiarli (ma rimaste a quanto pare, senza armi collegate).
Questa serie di mitragliate ha comportato risultati pesanti: circa 100 colpi da parte della 1a squadriglia (per lo più merito... di un singolo aereo che ha serrato fino a 800 metri), altri 400 da parte della 2a, poi ce ne aggiungiamo 400 da parte della 3a e infine altri 500 da parte della 4a, totalizzando ben 1.400 colpi a segno, quasi 10 per ogni metro lineare della nave. Naturale che causano molti danni a bordo, sono praticamente uno per mq e alcuni di essi sono da 20 mm. Scoppiano anche incendi a bordo, anche se di piccola scala.
Questo l'hanno ottenuto solo 4 squadroni (o equivalente), con appena 40 aerei. Il De la Penne attiva un'ultima FCS ancora operativa dopo questo diluvio di proiettili, ma oramai la confusione regna sovrana. Il totale di aerei arrivati in zona, almeno in teoria, è di 92 anche se in pratica non più di 70 attaccano davvero la nave, perché molti scappano a causa del tiro dei missili (più di quelli abbattuti! 22:16). Alla fine, però, ci sono altre due enormi formazioni in arrivo. Una è di ben 18 aerei, che scendono giù come una roccia da alta quota a circa 65° e sparano come matti sulla nave, mettendo a segno circa 800 proiettili, contro 1 da parte del 76 mm della nave italiana, che abbatte un Hellcat durante l'azione con una scarica di colpi da parte di uno dei cannoni da 76 anteriori.
Dopo avere 'gruvierato' la nave con quest'ultima scarica delle armi di bordo, il De la Penne appare incapace di difendersi con tutti i sistemi radar KO (oltre 2.000 colpi da 12,7 e anche da 20 mm, sfido io...), quando arriva anche un'altra squadriglia. Sarebbero già stati sufficienti, a dire il vero, questi primi aerei per fare il lavoro, ma questi ultimi 12 sono 'speciali', infatti si tratta di caccia (non è chiaro se Hellcat o Corsair) che oltre le armi di bordo hanno anche una batteria di razzi HVAR. Attaccano in linea di fila e visto che la nave non accenna a difendersi, scendono molto vicini, prima sparano tra 2.500 e 1.200 m con le armi tirando a segno almeno 200 colpi, poi lanciano almeno 72 HVAR (se erano Helcatt non più di così, i Corsair fino a 8 ma può essere che abbiano portato solo parte del carico, in ogni caso sono veloci quanto gli Hellcat senza niente). Il lancio ha facile gioco e solo lo scarso numero di aerei armati di razzi sopravvissuti e avvicinatisi rende possibile limitare i danni, comunque gravi: 12 HVAR a segno sulla parte anteriore e centrale della nave, diversi dei quali sulla sovrastruttura. Ciascuno di essi è un vero proiettile da 127 mm con motore a razzo supersonico, quindi non sono affatto giocattoli. E' come se un caccia Gearing avesse tirato 2 salve piene a segno sul DDG italiano.
Il resto è facile: dopo 2.400 colpi (100 dai 10 aerei della N.1; 400 dagli 8 della N.2; 400 dai 12 della N.3, 500 dai 10 della N.4, 800 dai 18 della N.5 e 200 dalla N.6) e 12 HVAR, la nave è stata messa in pratica fuori uso e se gli aerei americani avessero portato più HVAR, probabilmente l'avrebbero affondata da soli.
Le perdite sono state comunque pesanti: a parte i primi 16 aerei con i SAM, altri sono stati distrutti: 6 della N.1, 2 della N.3, 1 della N.5 = 9 aerei + 16 = 25 kill su 108 aerei iniziali, tante ma forse non tantissime. Il tutto l'attacco è durato circa 3 minuti abbondati, prima dell'inizio del combattimento ravvicinato (entro i 10 km), poi gli aerei si sono avventati in tale numero, che i 70 Hellcat che effettivamente hanno partecipato all'assalto sono riusciti a piombare, con 5 (cinque) squadroni, in meno di 2 minuti!
Adesso arrivano i 36 SBC, a squadroni di 12 l'uno. Mentre il caccia sotto barcolla sotto colpi ed esplosioni, iniziano a scendere giù in picchiata da circa 5.000 metri, dopo essere scesi in planata veloce di un migliaio di metri nell'ultimo minuto o due. Così passano non più di 60 secondi quando arrivano in zona di battaglia, attaccando a quasi 70°. Ma il De la Penne non è in grado di difendersi, e viene preso sotto tiro dallo squadrone senza che possa sparare un colpo. I bombardieri non hanno questa premura: 3 da 1.000 lb più almeno 1 o 2 near miss sarebbero già sufficienti per chiudere la questione.
Poi arrivano gli aerei della 2a formazione e anche loro scaricano una valanga di fuoco su quella nave disgraziata, altre 4 HE da 1.000 lb in pieno, che causano anche l'esplosione di un deposito armi interno, forse siluri ASW. Arriva la 3a e la centrano con altre 2 bombe soltanto, perché c'é troppo fumo, gli aerei vanno in azione a circa 60 secondi l'uno squadrone dall'altro. Altre 4 bombe complessivamente sono i 'near miss' più le 9 in pieno, risultato è che la nave affonda rovesciandosi rapidamente sul lato destro: dentro, nello scafo, praticamente tutte le paratie sono state schiantate dalle detonazioni, così almeno due falle provocate da near miss e una da un ordigno scoppiato a poppa, sotto il ponte di volo, non trovano praticamente alcun ostacolo, imbarcando circa 200 t d'acqua al minuto. Di conseguenza, la nave è destinata ad affondare in circa 5 minuti, visto che il flusso d'acqua poi aumenterà mano a mano che l'immersione aumenta. Con 3 falle di circa 6-10 mq l'una (circa 3x5 metri come altezza e larghezza max), è facile capire come andrà a finire: come se avessero tolto il tappo ad un'enorme vasca (da riempire).
Così l'attacco degli Avenger è del tutto superfluo, e solo uno squadrone si muove all'attacco, ma appena 2 degli aerei lanciano le armi, perché tanto oramai la nave, circa 2 minuti dopo l'ultimo attacco degli SBC, è già in fiamme e sbandata, distrutta da prua a poppa. Proprio mentre si avvicinano, scoppia anche il deposito degli SM-1 distruggendo la sovrastruttura poppiera. Un solo siluro va a segno ma è chiaramente superfluo nell'insieme, tanto che il bastimento va giù circa 3 minuti più tardi.
In tutto, l'attacco ha comportato la perdita di 'soli' 25 aerei (tutti caccia monoposto) e sarebbero stati di meno (forse 19?) se avessero volato più in alto. Molto meglio che nell'azione precedente, comunque sia. Particolarmente pesante la punizione per la nave italiana: ben 9 bombe da 1.000 lb e 1 siluro in pieno, più 12 razzi.
A stormo secco, stormo secco e mezzo.
Certo e così è anche troppo facile, in effetti. Appurato che nemmeno una nave come il DlP può reggere un'azione d'attacco così massiccia, adesso facciamo una riduzione. Proviamo con uno stormo 'secco' contro il De la Penne.
Adesso proviamo con uno stormo solo di portaerei. Ovviamente, una portaerei pesante. Abbiamo già visto come questo non sia sufficiente per superare le difese del De la Penne, ma sarà sempre vero? Ovviamente no.
Anzitutto selezioniamo bene gli aerei: i caccia saranno i Corsair. E non gli F4U-1 normali ma gli F4U-1D. Poi le tattiche: volo ad alta quota, a circa 7.000 metri e passa, specie per i caccia; anche se lì sono più lenti che ai 6.000 m, saranno più al sicuro.
Inoltre aumentiamo il numero dei caccia: almeno 36, con un terzo squadrone. Forse gli aerosiluranti perdono 2 dei loro, poco importa. In tutto, quindi, non più 48, ma almeno 58 e possibilmente 60 aerei. Ed è già una cosa diversa.
Come detto sopra, se la CVL e la CV avessero unito le loro forze iniziali, avrebbero colpito con la potenza di 72 aerei, ergo 42 Hellcat (?), 12 Helldiver e 18 Avenger. Dopo analizziamo anche questa modalità.
La nave li avvista a grande distanza. Apre il tiro a circa 40 km, ma i caccia non restano a guardare: subito scendono di qualche centinaio di metri dai circa 7.600 a cui volano, e acquistano velocità, al contempo si sparpagliano in maniera che ciascuno di essi sia ad almeno 500 metri dall'altro, così da rendere difficile se non impossibile, tenere sotto tiro più aerei con un solo radar SPG; nel mentre arrivano rapidamente, con la WEP, alla massima velocità orizzontale e anche oltre. Infatti, parte della tecnica è quella di perdere progressivamente quota, scendendo in circa 3 minuti da 7.600 m a circa 6.000, e al contempo passando da circa 40-42 km, alla distanza di circa 6, quando entrano nell'agognato 'cono del silenzio' radar. Per fare questo, la formazione arriva nella direzione dei venti dominanti, che aggiungono circa 60 km/h extra rispetto alla velocità della nave, la quale inizialmente è tutt'altro che lieta di correre incontro agli aerei nemici.
A quel punto, la velocità d'avvicinamento è prossima ai 720 km/h, ovvero 600 degli aerei in volo orizzontale, circa 60 kmh per il vento a favore e 60 km/h per la discesa di circa 500 m/min. Questo dà ben 12 km/minuto per l'avvicinamento, paragonabile ad un jet a basse prestazioni!
La nave apre il fuoco e subito gli aerei americani arrivano alla massima velocità, vedendo le colonne bianche di fumo ergersi nel cielo per chilometri, e cercando di avvistare i SAM mentre questi si avvicinano. Per evitarli, niente manovre prolungate: una virata secca, o una richiamata dopo picchiata, a quel punto tutto si decide, non c'é bisogno di scomporre la formazione, perdere troppa quota oppure virare in maniera tale da perdere velocità e dare più tempo alla difesa di abbatterti con altri missili.
I SAM vengono lanciati sui 40 km (prima la nave cerca di non essere avvistata otticamente), e incrociano con la prima salva gli aerei a circa 32 km (rateo di velocità sul 4:1, circa 2.500 km/h abbondanti).
I secondi tiri vengono fatti subito dopo, a circa 31 km, lanciando altri missili che colpiscono gli aerei attaccanti attorno ai 24 km.
I terzi tiri vengono fatti sui 24 km, e colpiscono a circa 18 km di distanza (ora che il raggio si riduce, la differenza di quota si fa sentire di più nel percorso netto, essendo queste distanze considerate sul solo piano orizzontale).
Quarta salva di due missili: lanciati a circa 18 km, raggiungono i bersagli a circa 14 km.
Quinta salva: lancio a circa 13 km, incrocio target a circa 10 km.
Sesta salva: lancio a circa 10 km, incrocio target sui 7 km.
A quel punto succedono alcune cose: i Corsair entrano nella zona d'ombra del radar della nave, e non sono più rilevati, mentre il De la Penne si muove verso la massa di attaccanti dando la prua.
Li ha 'ridotti' assai. Infatti, da 36 sono calati a 28: 8 abbattuti da altrettanti missili, mentre altri due SM sono stati evitati e altri 2 non hanno funzionato in maniera appropriata. Un 67%, ma pur sempre buono.
I Corsair a quel punto sono ridotti a 28, ma sono anche a circa 7 km dalla nave, in picchiata a circa 720 km/h effettivi (200 m/sec) e circa 50-55°; prima delfinano scendendo giù a circa 55-60°, poi risalgono fino a circa 45°, poi ancora giù a circa 50°; in tal modo rendono difficile la mira, ondeggiando mentre si muovono a quella velocità, per le difese della nave italiana, che spara con i cannoni da 76 e 127, i quali hanno 6-7 km di gittata utile, ma di fatto questa si riduce a circa la metà-2/3, perché con i movimenti rapidi e non prevedibili, gli aerei nemici non consentono una mira adeguata se c'é da aspettare più di 5-6 secondi. Un guaio serio!
Le linee di mira usate sono almeno 3: una a poppa, e le due a prua (la 2a a poppa è probabilmente inutilizzabile, perché i target sono troppo ostruiti dalle stesse sovrastrutture vicine all'FCS). Questo comporta che una FCS usi i missili Aspide, tirandone complessivamente 2 salve, probabilmente però la seconda è con 2 missili, tanto per 'impressionare di più'. Bisogna dire che con queste angolazioni il radar SPS-774/RAN-10S è pressoché inutilizzabile e quindi non è possibile una designazione automatica, i singoli target devono essere inquadrati manualmente con i radar stessi e le relative optroniche asservite, ma non è facile, piuttosto sembra come guardare il cielo da un buco di serratura, e i Corsair che arrivano rapidamente a 1/5 di km al secondo, in picchiata, variando la quota e pure l'angolazione di discesa, non sono poi così semplici da tracciare.
In tutto, però, subiscono perdite considerevoli: la 1a formazione, che è più in avanti alle altre, subisce infatti molto e male, perdendo prima 6 aerei degli 8 distrutti dagli SM-1, poi viene anche devastata dal tiro della contraerea e dei missili, perdendo ben 3 velivoli dei 6 rimasti!
Questi aerei sono i più leggeri e maneggevoli, a quanto pare non hanno niente fuori, ma sono molto probabilmente armati con i 4 cannoni da 20 mm.
Però... subito dopo di loro, a circa 30 secondi a far tanto, c'é la seconda formazione. Questi hanno una sorpresa: sono munti di razzi HVAR. Non razzi qualsiasi, però: per poter volare senza troppi pesi e drag, hanno a bordo appena 4 razzi (che, anche se non è confermabile, sono presenti anche sui velivoli della 1a squadriglia). Questi razzi sono pochi, ma hanno la spoletta VT, che li rende, su bersagli in superficie poco protetti, ben 5,2 volte più efficaci (sulla fanteria, ma per i radar è lo stesso, più o meno...). Il ragionamento è semplice: i razzi con spoletta VT sono capaci di scoppiare a circa 20 metri di altezza, e mandano schegge dappertutto. In Vietnam, un missile Shrike (secondo altre fonti, 2) scoppiò accidentalmente vicino ad una nave verso cui era stato lanciato. La nave era l'USS Worden, un grosso incrociatore tipo Leahy. La testata esplose a 30 metri di distanza. Lo Shrike derivava dallo Sparrow, ma aveva una testata più potente (e prestazioni un pò inferiori), tanto che anzichè circa 30, pesava sui 66 kg, di cui 22 di esplosivo. Ma, nonostante la distanza, tanto bastò a mettere totalmente KO i sistemi d'arma della nave, che recuperò solo dopo molti minuti il 50% della propria capacità difensiva, tempo in cui sarebbe stata altamente vulnerabile a qualsiasi attacco. I razzi HVAR non sono altrettanto potenti, ma i 12 velivoli ne portano ben 48 in tutto.
2 di questi aerei sono abbattuti dal tiro degli SM, ma gli altri? La nave riesce ad agganciarli, dopo avere spazzato via gran parte degli ultimi, disgraziati Corsair della 1a formazione (che hanno svolto egregiamente il compito di 'distrarre' la nave dalle forze successive), ma è tardi: lanciano i razzi da circa 2 km sebbene altri 2 vengano abbattuti dal tiro dei sistemi della nave stessa.
I razzi, almeno 32 effettivamente lanciati, scoppiano tutt'attorno alla nave, causandole danni da schegge micidiali, almeno da parte di 3-4 di questi razzi, che mettono KO una FCS anteriore e diversi altri sistemi elettronici. Poi i Corsair prosieguono con il tiro delle mitragliere e colpiscono la nave con altri 300 colpi.
A quel punto, giungono gli ultimi 12 Corsair, questi armati di razzi HVAR 'normali'. Non è chiaro se ne hanno 6 oppure 8, in quest'ultimo caso con una certa penalizzazione di peso e drag (per questo è meglio limitarli a 6), con spolette che dovrebbero essere, almeno in parte, semplice PD (ad impatto). A quel punto, il De la Penne è ancora in grado di difendersi, sorprendentemente, e tira con la torretta poppiera contro questi avversari, che si sono avvicinati ad angolo un pò meno elevato (in genere i razzi non venivano lanciati oltre i 40-45°, proprio al limite insomma, dell'elevazione dei radar). Uno dei Corsair viene così abbattuto (è il 14o), ma questo non impedisce che degli oltre 60 razzi HVAR tirati (da circa 1.000-1.200 metri), almeno 7 vadano a segno, tra cui 3 sulla sovrastruttura anteriore e 2 in quella posteriore. Poi proseguono il tiro, mettendo a segno anche loro sui 300 colpi delle mitragliere.
La missione è stata fatta con successo e la nave è adesso fuori uso, colpita da circa 600 colpi di mitragliera, 7 HVAR diretti e diversi altri (almeno 3-4) VT, con i sistemi d'arma difensivi pressoché inutilizzabili.
A quel punto scendono i bombardieri SBC in picchiata, le solite tattiche e armi già descritti. Entrando nel cono d'ombra radar, sarebbero comunque difficili da affrontare in tutti i casi, ma in questo momento sono davvero impossibili da neutralizzare. Sarà passato poco più di un minuto dall'attacco dell'ultimo squadrone di Corsair ed eccoli lì.
La nave viene centrata da 3 ordigni: 1 da 1.000 lb su ciascuna sovrastruttura, 1 sul ponte di volo, in pratica vengono distrutti i fumaioli e i radar di scoperta (la parte delle sovrastrutture colpite è quella posteriore nel caso del 1o, e quella anteriore nel caso del 2o). 3 compartimenti stagni vengono allagati a poppa, perché l'ordigno caduto lì, esplodendo circa 1/20 di secondo dopo l'impatto, va ad esplodere vicino alla chiglia, dove apre un varco di circa 3 mq, mentre al contempo sfascia le ultime due paratie stagne. Ecco perché c'é un rapido allagamento di circa 500 t d'acqua. Per giunta, un quarto ordigno allaga parzialmente uno dei compartimenti centro-poppieri (un near-miss).
Totalmente incapace di difendersi, viene attaccata dagli Avenger (10-12 esemplari). Questi si avvicinano e attaccano, ma il primo terzetto fallisce perché lancia da troppo distante. Il secondo, capito che la nave non è più capace di difendersi, si avvicina entro i 1.000 m sparando, e mette a segno un siluro a prua, allagando altri 2 compartimenti (200 t).
I risultati non sono del tutto soddisfacenti anche se la nave è sicuramente fuori uso (timone incluso), per cui non potrà più raggiungere Okinawa. A quel punto viene sotto un altro terzetto che si avvicina e lancia con precisione, forse senza nemmeno sparare, ma piazzando due siluri a centro-nave. Uno interessa 2 compartimenti stagni e quello già parzialmente allagato, l'altro, che pure lui causa una falla da circa 12x10 metri, allaga altri 2 compartimenti stagni.
Alla fine la nave è spacciata, tutto l'apparato motore è allagato, ci sono 3 compartimenti a poppa con almeno 500 t d'acqua a bordo, 2 a prua con altre 200, ma poi ve ne sono addirittura cinque (cinque!) a metà nave, con 2.000 t d'acqua a bordo. E' fatta.
Anche se il De la Penne ha probabilmente sui 15-16 compartimenti stagni (l'Audace e i Cassard francesi ne hanno 16, le Lupo 14 e così anche le Maestrale, apparentemente), non può certo restare a galla così malconcio: 3 compartimenti a centro nave sono sopportabili, anche 4 alle estremità, ma NON insieme. Qui abbiamo ben 10 compartimenti su 15-16 allagati, e pertanto la nave è destinata ad affondare. Ha circa 30-120 minuti di vita sopra il livello del mare.
A quel punto, arriva anche un ultimo Avenger, che si è avvicinato dal lato opposto e lancia a segno un siluro (non è chiaro se vi fossero altri 1-2 aerei con lui: se sì, uno ha mancato il bersaglio e nell'altro caso il siluro non è esploso), il quale colpisce anch'esso il centro nave. Non allaga altri compartimenti, ma in compenso spacca lo scafo della nave e prima va giù la poppa in circa 3 minuti e poi un paio di minuti dopo anche la prua, appesantita dall'allagamento di due compartimenti, va a picco. In tutto ha preso a segno 3 bombe e 4 siluri (più almeno 7 razzi).
In tutto sono andati perduti, dunque 'solo' 14 Corsair. E sorpresa, il singolo stormo imbarcato vince. Azz.
E se l'attacco è dato dalle prime due formazioni del caso originario?
A quel punto il concetto è simile, con gli aerei meno efficienti, ma più numerosi del 20%. In pratica, ci sono 42 Hellcat, 12 Helldiver e 18 Avenger.
La nave apre il tiro nelle condizioni simili, ma ha tempo per un settimo lancio di missili, totalizzando 14 SM-1 tirati (il 35% del totale nominale). Lancia a segno un bel pò di armi, 10 kill totali sui caccia e meno male che sono ben 42.
Circa 24 dei superstiti attaccano comunque testardamente la nave e vengono sottoposti al solito, micidiale tiro a.a. delle armi nemiche da difesa ravvicinata. Anzitutto, andando a quote ancora elevate, ma non troppo, non conoscendo la quota effettiva dei missili Aspide con precisione, vengono attaccati da questi e con 8 lanci, 6 vengono abbattuti. Le distanze, anche qui, sono simili a quelle viste prima.
Così sono aumente le perdite già a ben 16 aerei. A quel punto, restano solo circa 18 aerei che attaccano la nave, la quale con i cannoni cerca di sterminarli, approfittando che non arrivno ad angoli troppo forti. E in effetti riesce nel suo intento, tirando giù complessivamente la metà degli attaccanti e riportando soltanto circa 200 colpi a segno, con danni trascurabili.
Ma non è finita qui, perché a questo punto... arrivano gli Helldiver. Essendo più veloci dei Dauntless, essi hanno una capacità chiave per questo scenario, la possibilità di volare a circa 7,5 km/min anziché 6-6,5. Mentre gli ultimi Hellcat vengono miseramente respinti, dopo avere subito l'incredibile perdita di 27 perdite su 42 aerei, a quel punto si presentano i bombardieri SBC, circa 1 minuto dopo gli Hellcat. Essi sono già sopra la nave, nella zona d'ombra del radar. Così scendono giù a circa 70° e la nave non riesce ad ingaggiarli con altrettanta micidiale efficacia, pur potendoli vedere con tutte e 4 le FCS e pure le 2 dell'SM-1. Ma dato l'angolo, non riesce a vederli con i radar d'avvistamento, inoltre avere tirato giù tutti quegli Hellcat, per lo più con il tiro dei cannoni, ha lasciato questi ultimi con relativamente poche munizioni.
Anche così, abbatte fino a 4 bersagli (gli SM-1 non vengono lanciati, probabilmente c'é un'avaria o un guasto nel lanciatore a seguito dell'attacco oppure del lancio forsennato di quasi 15 missili in pochi minuti). Altri Helldiver scappano, ma 4 restano e tirano a segno una bomba e un near miss, insomma come sopra.
A quel punto arrivano gli Avenger, sono come si è detto, ben 18 aerei, ed essi possono giovarsi del fatto che la nave, almeno per ora, non può difendersi visto che ha i radar di prua KO e di fatto non riesce ad usare quelli poppieri, ammesso che siano ancora operativi, ovviamente. Non si sa nemmeno qui, se 1-2 Avenger non siano abbattuti, ma il fatto è che non sono 12, ma 18 esemplari.
Arrivando sui 400 km/h, prima mitragliano la nave da circa 2.000 m, poi attaccano con i siluri inizialmente da 1.600 m, poi 1.200, poi 1.000, infine 600 metri. Un primo attacco fallisce, un altro colpisce la nave a prua, e il terzo la centra con 2 siluri a mezza nave.
A quel punto uno degli Helldiver torna sulla nave e la centra con l'ordigno di bordo sulla sovrastruttura poppiera, portando a 3 siluri e 2 bombe il totale andato a segno. Visto che oramai è immobilizzata, viene mitragliata dagli altri aerei rimasti, e i 3 Helldiver rimasti in gioco, armati con una bomba l'uno, tornano in azione dopo essersi disimpegnati. Il loro compare ha già eseguito l'attacco con successo, gli altri 3 riescono a fare altri danni, del resto facili, colpendo la nave a poppa e a centro nave, più un near miss laterale.
Il De la Penne, pur difendendosi valorosamente, fa la solita fine (perdonami!) dopo circa 10 minuti. Stavolta ha distrutto complessivamente ben 27 caccia e 4 bombardieri = 31 aerei dei 72 usati. Un pò meno bene dell'altra ipotesi. La nave è stata centrata da 3 siluri e 1 (poi aumentata a 4) bombe.
Si potrebbe fare meglio con i razzi a bordo degli Hellcat e/o con i Corsair (armati o meno di razzi). Non molto meglio, ma meglio. E facendo volare i caccia come prima, con arrivo sugli 8.000 m, e discesa planata ad alta velocità e sottovento fino a circa 6.000 m, con picchiata finale sul bersaglio. Ma questo l'abbiamo visto già prima, per cui non è così necessario ripeterlo.
Beh, ricapitoliamo: (lo so, lo so, che palle...)
1) caso: attacchi ad ondate.
Il De la Penne soccombe alla 5a ondata, totale 186 aerei (108 caccia, 36 SBC, 42 TBF) con 58-60 perdite americane , incassando 2 bombe e 4 siluri (1 bomba e 2 siluri nei primi passaggi degli aerei)
Armi incassate: 1 bomba e 2 siluri (poi diventati 2 bombe e 4 siluri)
Perdite: 33 F6F(forse anche F4U), 10 SBC, 15-17 TBF.
2) caso: attacco tutti insieme.
Stesso numero di aerei. Il De la Penne abbatte 25 caccia, incassando 9 bombe e 1 siluro.
3) caso: attacco di stormo singolo 'istruito'. 60 aerei (36 F4U, 12 SBC, 12 TBF), con 14 perdite (caccia), contro 3 bombe e 4 siluri.
4) caso: attacco di 1 stormo e mezzo. 72 aerei (42 caccia, 12 SBC, 18 TBF), con 31 perdite (27 caccia e 4 SBC) contro 3 siluri e 1 (poi 4) bombe.
No destroyer was destroyed with the making of this post