19/2/2018
Capacità tattiche del Macchi 326: armamento
Se si sganciano bombe Mk 82 da 240 kt e 500 ft (con l'MB.326K) esse andranno avanti di ben 1.100 metri prima dell'impatto, ma... colpiranno con angolo di appena 15°! Il che significa che è impossibile sganciare queste bombe contro le piste con qualche speranza di fargli danni! E il peggio è che più si vola bassi e veloci e peggio è: a 240 kt l'impatto è a 24° anche se il percorso è solo di circa 700 metri.
Se si sgancia da 450 metri (1500 ft) una Mk 82, questa andrà:
-se a 15° e a 360 kt: circa 1 km avanti, però con angolo d'impatto di 31°
-se a 15° e a 400 kt: circa 1,1 km avanti, però con angolo d''impatto di 29°
-se a 30° e a 360 kt: circa 650 m, però con angolo d'impatto di 40°
-se a 30° a a 400 kt: circa 650 m, però con angolo d'impatto di 38°
Questo tipo di impatti, fatto uguale l'angolo, la velocità e la quota, saranno replicabili con tutti gli aerei che sganciano questo tipo di armi: le Mk 82, sganciate dagli AMX, avranno le stesse proprietà balistiche! Ma a questo punto, l'unica cosa è sperare che le Snakeye siano più efficaci nello sgancio a bassa quota, perché con le Mk 82 standard semplicemente si fallirebbe: già un impatto con 15°, ovvero con 75° sulla superficie da colpire, se è piatta, significa quasi certamente problemi 'grossi' di attivazione della spoletta! Figurarsi se magari voli a quote ancora minori e/o a velocità maggiori, con il che l'angolo effettivo di impatto arriverà forse a 80-85°!
E' interessante notare che il massimo angolo di sgancio bombe (50°) è ottenibile ad una quota minima di 450 m! Ma solo entro i 280 kt ovvero appena 520 km/h!
I limiti sono in genere tra i 240 e i 400 kt, con quote massime di sgancio segnate a 7.000 ft.
Un valore più sensato di 45°, per esempio, comporta 240 kt a 1000 ft, e fino a 320 a 1500 ft, e solo 380 kt a 2000 ft. Gli angoli d'impatto non variano molto: tra i 52 e i 58°.
Per i razzi da 70 mm FFAR: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,45 km in meno di 2,5''
Per i razzi da 50 mm SNIA: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,35 km in meno di 3''
Per i razzi da 68 mm SNEB: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,45 km in 2,65''
Sgancio di bombe ritardate: è possibile usare 4 secondi come anche 6, ma già nel primo caso, a 360 kt/30° la quota minima di sgancio (AGL!) è di circa 550 m!
Quanto allo sgancio di bombe Mk 82 (e Mk 81, curiosamente!):
-se a 360 kt e a 15°: altitudine perduta: (solo) 280 ft (circa 85 metri); quota minima di sicurezza per i frammenti: 1.000 ft (300 m), per cui bisognerebbe sganciare ad almeno 400 metri o giù di lì.
-se a 360 kt e a 20°: altitudine perduta: 430 ft (130 m); quota minima di sicurezza dalle schegge: 1.200 ft (360 m) = sgancio nominale ad almeno 490 m.
-se a 360 kt e a 25°: altitudine perduta: 620 ft (190 m); quota minima di sicurezza 1.400 ft (430 m) = sgancio nominale ad almeno 620 m
-se a 360 kt e a 30°: altitudine perduta: 830 ft (250 m); quota minima di sicurezza 1600 ft (480 m!) = sgancio nominale ad almeno 730 m.
Da notare che la quota aumenta con la velocità, per esempio a 400 kt e 30° l'altitudine perduta è: 990 ft (300 m circa) e al contempo il raggio di pericol
Capito quanti pericoli vi sono in questi contesti?
Per sganciare con sicurezza da diciamo: 450 metri = teoricamente 280 kt e 20°; massimo assoluto recupero fino a terra: 320 kt e 45° (uscendo a soli 45 metri circa!)
Per sganciare con sicurezza da diciamo: 600 metri = teoricamente 320 kt e 25°; massimo assoluto recupero fino a terra: 400 kt e 45° (usendo a soli 10 metri circa!)
Per sganciare con sicurezza una Mk 82 in volo orizzontale ma con immediato pull-out = 400 ft (120 m) tra 280 e 400 kt
... ma se si vola continuativamente alla stessa velocità e quota = 1200 ft a 280 kt, giù fino a 1000 ft a 400 kt.
Planata dell'MB.326(L): circa 12 km/km H.
Carico G: max 7,33 pulito (4.100 kg, peso carburante 0,78); la velocità KIAS è fino a 500 kt; 7,33 a 300 kt SLM e fino a 3.050 m; 4 G, per esempio, sono possibili ancora a circa 215 kias (più o meno come l'F-86); quanto ai carichi:
Con carichi esterni: 5/-2 G e 430 KIAS (0,75M) SLM; a 9.100 m : 3/-2 G, 280 KIAS e 0,75 M (al peso di 5.200 kg)
V.max operativa MB.326K: 370 KIAS o 0,8M.
Max G in roll (pulito): 5G.
MB.326GB: max G 7,5/-2,5. Capacità limite a 200 kt SLM, 4G; Limite assoluto 7,5 G max, 5 G a 9.100 m.
Manovre limite:
MB.326L G.91R-3 F-86 Mk 4
7,33 G SLM (a circa 500 KIAS);
7,33 G a 3.050 m (460 KIAS) e M 0,82; 7G/-3G a 5.000 ft (550 kt CAS) oppure 3/-0 a 1.500 ft (e 0,9M) 7G/-3G SLM (300-600 kt IAS)
6,2 G a 6 km e a 0,82M; 360 KIAS 6,6 /-3G a 6 km (0,9M e 420 KCAS o 3 G/-0G a 0,95 M e 450 KCAS) 6/-3G a 6 km (320-600 IAS)
4 G a 9.1 km e a 0,82M; 300 KIAS 4,3/-3G a 9.1 km (0,9M e 340 KCAS) o 2 G/-0 a 0,95 M e 465 KCAS 6G/-3G a 9.1 km (360-600 IAS)
2,4 G a 12.200 m e a 0,82 M. (250 KIAS)
F-86 Mk 4: 7/-3G sotto 15.000 ft, 6/-3 sopra; con carichi esterni leggeri (serbatoi da 100 gal): 6/-2G. sennò 5/-2G (167 gal); va notato che queste sono accelerazioni per il recupero dalle picchiate, ma in realtà in rollio bisogna ridurre parecchio: anche SLM, solo 4,5/-1 G pulito. Di buono c'é che con i serbatoi da 100 gal, il limite di 4/-1G si applica a tutte le altitudini.
I G.91R-3: con carichi esterni limite 5G/-3G a 6.000 ft e 0,8M (485 KCAS); a 20.000 ft 5/-3G e 0,8M (375 KCAS); a 9.100 m 3,3/-2,6 G e 0,8M e 310 KCAS.
MB.326K: fino a 7/-2,5G e manovra a 200 KT SLM a 4,5 G oppure 4G a 1,85 G. A 9.100 m 5 G max.
Atterraggio: G.91R-3 a 5.000 kg circa: sui 143 KT; a 3.600 kg, circa 125 KT; estensione flaps circa 185 KT
Atterraggio: F-86: 120-125 KT, flap a circa 160 KT
Atterraggio Hunter: 130-135 KT, flap circa 160 KT
Atterraggio MB.326K: 85-90 KT, flap meno di 140 KT
Al max peso atterraggio, insomma, il G.91 supera anche i 140 KT, mentre l'F-86 in genere si tiene entro i 125 e l'Hunter si accontenta di 135, anche se a pesi leggeri ne richiede 130, ovvero unp ò più del G.91R con la stessa configurazione minima. Il Macchi, prevedibilmente, ha la velocità più bassa.
Dati armamenti:
Peso razzo da 50 mm: circa 3,6-3,8 kg (testata HE o API); lanciarazzia a 18 colpi: circa 100 kg; a 25 colpi, circa 140 kg.
Peso razzo da 70 mm: circa 7,2 kg; testata sui 3,6 kg. Peso lanciatori a 70 colpi: sugli 85 kg carichi.
Peso lanciatori LAU10/A Zuni da 4 colpi: 201 kg carico, 48 kg a vuoto (razzo: sui 48 kg??)
SNEB da 68 mm: tra 4,3 e 8,2 kg. Il motore pesa di sui 3,260 kg di cui 1,485 di propellente vero e proprio; più le testate e spolette. Il tempo di combustione è di meno di 0,9 sec, mentre lo FFAR sta tra 1,4 e 2,8 a seconda delle temperature, e il 50 mm a 1,15 sec.
Tra le cariche: HE: circa 500 gr; HEAT: circa 300 gr (circa 500 per il razzo americano FFAR) e ha anche un incolucro in perlite con capacità di frammentazione.
Tra le testate c'é anche quella allungata Type 27 da 4,6 kg con 1,1 circa di HE.
I lanciatori a 18 colpi pesano carichi 185 kg circa e a 7 colpi circa 58 kg.
(fonti: avialogs.com).
Aggiornamento 20-2-18 (osservazioni tattiche su bombardamento in cabrata, in picchiata e difese aeree ottimizzate alla minaccia)
Per quel che riguarda le basi di 1a linea, vorrei dire che probabilmente lo schema migliore di difesa è quello di usare la 2a linea difensiva con la maggior concentrazione e non la 3a. Perché? Perché i Macchi 326 e 339 attaccherebbero quasi sempre, se non sempre, con le bombe a caduta libera, e non quelle 'frenate'; e tanto meno avrebbero una spoletta a scoppio ritardato, perché è troppo pericoloso come effetto 'collaterale', dato che è molto probabile che essa rimbalzerebbe prima di scoppiare sulla pista. Quindi è necessaria una traiettoria differente, non c'é verso di usare questi ordigni a volo radente contro una pista in calcestruzzo/cemento o simili.
Questo cosa comporta? Che effettivamente, la traiettoria d'attacco sarà svolta necessariamente da una quota elevata, ovvero in picchiata. Idealmente sarebbe bello per i Macchi poter attaccare da alta quota, per esempio nelle tabelle per i '326 vi sono angoli fino a 55° e quote fino a 7.000 ft ovvero oltre 2.100 metri, notare bene, al momento dello sgancio. MA, e c'é un grosso ma... se così fosse, non avrebbero modo di nascondersi dalle difese aeree nemiche, che li distruggerebbero mentre ancora salgono in quota; né potrebbero avvicinarsi da alta quota come se nulla fosse, per poi piombare alle quote più basse.
Quindi devono essenzialmente avvicinarsi a pelo d'alberi (non che gli alberi vi siano...) e poi accelerare al massimo, salire in quota e livellare; entro qualche secondo ricominciano a volare 'inclinati 'ma stavolta verso terra, con un angolo che potrebbe essere tra 15 e 25°. Idealmente dovrebbero seguire l'esempio delle esercitazioni condotte dalla PAN con questo tipo di attacchi: in cabrata fino a 2.700 ft (850 m), poi picchiata e sgancio da 1.500 ft (450 m) a 360 kt e presumibilmente, ad angoli non maggiori di 30°.
Stando alle tabelle di pericolo, 450 metri sono già sorprendentemente perigliosi per chi sgancia bombe esplosive! In effetti, le Mk 82 hanno un carico esplodente di poco più del 40%, il resto sono schegge. E la quota a cui possono essere ancora pericolose non è irrilevante! Infatti, il vero problema con l'attacco in picchiata non è la quota persa nel momento del recupero, perché questa non è di per sé un valore eccessivo, almeno finché si sta entro certi valori di velocità (TAS!) e di angolo non eccessivi. Per i Macchi 326 al massimo si parla di 400 kt e 55°, chiaramente molto meno di quanto potrebbero fare volendo spingere oltre tale livello sia la velocità che l'angolo di picchiata.
Quanto alle quote perdute: a 400 kt e a 30° il recupero comporta la perdita di una quota di almeno 300 metri, e questo presumibilmente con l'accelerazione più forte (vi sono delle chart che parlano di 2G, 4G e 6G). L'aereo può tenere oltre 7G restando entro i limiti strutturali, ma nel recupero in genere si considerano 6G. MA, nonostante la velocità elevata, il pericolo è ancora lì. Anzi, più la velocità è ampia, e più la quota di pericolo aumenta!!!
In effetti, sganciando da 400 kt e 30° bisogna considerare sia i 300 metri di quota perduti, che la quota di pericolo che arriva a ben 510 metri, totalizzando oltre 800 metri teorici di quota AGL, sotto i quali è pericoloso sganciare le bombe. Non è detto che l'aereo vada per forza distrutto o danneggiato, ma se è per questo non è nemmeno detto che non succeda nulla sopra tale quota; probabilisticamente, però, è pericoloso sganciare a quelle quote e velocità con tale angolo di attacco.
Per stare 'al sicuro', bisognerebbe sganciare con una velocità di 360 kt e un angolo di appena 15° se si intende lanciare le bombe da 450 metri AGL; la perdita di quota è di meno di 90 metri e il pericolo è entro una zona di circa 300 metri dal livello del terreno, chiaro?
Però 15° e 360 kt sono veramente pochi per fare un bombardamento su obiettivi 'duri', specie se poi sganci da circa 450 metri. Bisogna considerare che la bomba acquista velocità con la caduta, ma sopratutto aumenta l'angolo con cui cade. Però se sganci a bassa velocità e ad alto angolo ottieni risultati migliori, mentre al contrario finisci per avere una traiettoria più piatta e meno angolata. In ogni caso, con sganci del genere è difficile aumentare di oltre 10° l'impatto rispetto all'angolo di sgancio!
Esempio pratico con una Mk 82, quanto alla modalità di sgancio -se a 30° e a 360 kt: 'gittata' utile (percorso orizzontale) circa 650 m, con angolo d'impatto di 40°. Quindi hai un minimo margine di distanza utile rispetto al punto di sgancio, per restare un pò fuori dalle difese antiaeree; però è poca roba. Sopratutto considerando che poi devi perdere ben 250 metri di quota nel recupero, scendendo ben sotto alla quota minima di sicurezza contro le schegge, che sarebbe sui 580 metri AGL (e invece qui sganci a 450 e scendi fino a ... 200!) In teoria dovresti sganciare da 730 metri e non da 450! Ma come fare per evitare il troppo tempo per raggiungere al quota giusta?
In sostanza, già nello sgancio i Macchi dovrebbero necessariamente correre dei rischi, in questo caso forse eccessivi; con una traiettoria di volo particolarmente 'bassa', si potrebbe forse salire sui 610 metri e poi scendere fino a circa 460 per poi sganciare, probabilmente con angolo di 15° e velocità di 360 kt. L'impatto avrà peraltro luogo a meno di 30° sull'asse verticale, e quindi, considerando anche la velocità abbastanza ridotta, non potrà sperare di danneggiare seriamente le piste.
Probabilmente questo tipo di profilo sarebbe usato sopratutto dai Macchi 326K, essendo aerei piuttosto pesanti. In effetti, 100 su circa 130 di questi sono gli Impala Mk 2, che hanno il motore Viper 540 e non il più potente 632 (con circa il 20% di potenza extra!), per cui salire per gli Impala sudafricani non è certo la cosa più facile, specialmente considerando che sono a pieno carico di bombe e che non solo la velocità ascensionale, ma anche quella massima, sono palesemente ridotte per questa ragione. La velocità massima del 'normale' MB.326K è di 33 m/sec (iniziale), ma solo 19 m/sec con armamento. Con il Viper 540 questi dati andrebbero ribassati forse di almeno il 20%.
La dotazione d'armamento del Macchi 326K, poi, non è così potente come ci si potrebbe immaginare: per esempio, un Macchi 326K -e un Impala Mk 2 particolarmente- non può decollare con il pieno carico sia interno che esterno; il margine è di circa 1.250 kg, appena i 2/3 del carico esterno possibile. Un Macchi 326K, in particolare, non pare essere in grado di portare 4 Mk 82 (907 kg) e due serbatoi esterni (da circa 320 litri l'uno) per un peso di circa 1.300-1.400 kg. Un Impala Mk 2, che ha una potenza inferiore e al contempo ha un peso maggiore del normale, a maggior ragione non può portare 4 bombe Mk 82 e due serbatoi. E siccome quelle da 250 lb tipo Mk 81, non sono efficaci contro una pista indurita, è inutile portare delle bombe di questo tipo anche se i pesi lo consentirebbero (totalizzando circa 1.100 kg complessivi), ridurrebbe solo le prestazioni e l'autonomia. Al limite si potrebbero portare bombe da 750 lb M117, ma sono piuttosto pesanti anche se meno draggier dell'equivalente di 2 Mk 82 e 2 Mk 81 (sempre per un totale di 1500 lb); ma ne vale la pena? Nel caso della SAAF, questo tipo di bombe non era utilizzato, almeno dagli Impala.
Quanto alla velocità massima orizzontale, l'Impala Mk 2 arriva sui 780 km/h anziché 890, così oltre che più lento in salita è anche più lento in volo orizzontale.
Ipotesi: salire in quota per gli Impala Mk 2 con attacco in picchiata: 1- iniziare la manovra da circa 3 km (5x la quota massima raggiunta?) 2- salire a circa 40° (difficile!) fino a 600 metri AGL 3- ributtare il muso sotto l'orizzonte picchiando a 360 kt e 15° 4- sganciare a 450 metri 5- disimpegnarsi quanto più in fretta possibile.
Non so se sia ragionevole, ma se così è, l'aereo sale per un totale di circa 1000 metri e 700 orizzontali (non è facilissimo ma...), in circa 6 secondi, per poi livellare a velocità ridotta per altri 500 metri circa, e poi buttarsi in picchiata fino a 15° per gli ultimi 800 metri, sganciando poi quando è a circa 1000 metri dal bersaglio (misurato a terra) = circa 3 km. Non so se si possa fare, ma è il meglio che mi viene in mente. Bisogna considerare che questo percorso di circa 2.000 metri orizzontali, ma di fatto, almeno 3.000 complessivi, è da farsi ad una velocità media di circa 180 m/sec, pari a circa 12 secondi. Sei in più rispetto al tempo di allertamento del Rapier, che in questo modo potrebbe, a parità di tempo usato, lanciare un missile a 4 km di distanza (a 400 m/sec di media) prima che il Macchi possa sganciare! Ergo, un qualsiasi lanciamissili Rapier, posto che tutto funzioni a dovere, potrebbe intervenire entro i 7 km di distanza dal punto in cui il Macchi inizia a cabrare.
E anche così, con uno sgancio di 15° e un impatto sui 25°, verrebbe fuori un risultato alquanto modesto per l'impatto troppo poco angolato contro la pista, tanto che 30 cm di calcestruzzo equivalgono a circa 70 cm virtuali, un pò troppi per una bomba Mk 82 che arriva a circa 700 km/h al momento dell'impatto.
Vi sono anche altri problemi: le spolette a scoppio ritardato, come minimo richiedono 4 secondi di armamento, il che aumenta la quota di sgancio minima altrimenti non si attiveranno anche in caso di impatto sul bersaglio! Almeno alcune centinaia di metri di percorso sono così richieste per questa sola ragione.
Nulla di buono, dunque; se il sistema Rapier fosse vicino al punto X a cui il Macchi mira, o semplicemente ad una distanza equivalente, potrebbe ancora lanciare anche un secondo missile; infatti, il primo lo tirerebbe con il Macchi ancora a circa 2000 metri di distanza, dopo circa 3 secondi le traiettorie s'incrocerebbero e dopo altri 2-3 partirebbe un secondo missile, che avrebbe bisogno di altro tempo per accelerare e colpire.
Magari il margine è ridotto ma in tal modo: t0 = il Macchi inizia la cabrata e a t1 = viene visto dal Rapier. t6 = il Macchi completa la cabrata (perdendo sicuramente molta velocità dato che è salito a circa 5-6 volte il rateo ascensionale 'normale') e a t7 = il Rapier lancia il primo missile con il bersaglio a 2.000 metri; t10 = dopo 3+ secondi missile e target si intersecano a circa 1.500 metri t13= parte un secondo missile con bersaglio a 1.000 metri circa nello stesso tempo in cui il Macchi sgancia le bombe t16= il Macchi sta scendendo di quota (è forse sotto i 200 metri) quando viene intersecato dal secondo missile, anche se oramai le bombe sono in viaggio.
Nel caso dell'ingaggio da quote maggiori, il tempo disponibile è più alto: cabrata da 5 km, salita fino a 900 metri AGL dopo circa 1500 metri (a circa 35°?) in circa 10 secondi; poi volo orizzontale per circa 1500 metri, infine picchiata a 30° da 900 a 600 metri negli ultimi 1.500 metri circa, con sgancio a 500-600 metri dal bersaglio e circa 600 metri AGL (circa 1.000 metri di distanza diretta); tempo totale 10 sec per la cabrata, circa 10 sec per il volo orizzontale (o altre combinazioni, per esempio 15+5), e circa 10 sec anche in questo caso. Totale: fino a 30 secondi di esposizione prima dello sgancio!
Questo dà luogo ad un bombardamento abbastanza efficace, con angolo di impatto di circa 40°; però il tempo è altissimo, con 30 secondi di tempo hai un'eternità da dover superare; il Rapier fa in tempo a vederti, a sparare dopo circa 7 secondi (1 per la scoperta e 6 per la reazione), da 4.300 metri; poi il missile arriva dopo circa 7 secondi a circa 3.000 metri di distanza; poi parte un secondo missile a circa 2.500 metri; poi il missile interseca la traiettoria a circa 1.800 metri (altri 3 secondi?), e dopo altri 3 secondi parte un altro missile da circa 1.200 metri; e incredibile a dirsi, quest'altro missile riesce a portarsi all'attacco prima ancora che l'aereo riesca a sganciare! infatti lo sgancio avviene a 600 metri circa dal bersaglio (sempre come raggio orizzontale), ma il missile arriva all'impatto già a 800 metri! Questo senza considerare che a quel punto, è possibile lanciare anche il quarto missile con l'aereo che si sta disimpegnando ma è ben dentro il campo di tiro!!!
Quindi i Rapier avrebbero pienezza di tempo con questi attacchi in picchiata: con quello iniziato da 5 km, con 25-30 secondi di tempo, è possibile tirare almeno 2 se non 3 missili prima ancora del bombardamento, e un altro durante il disimpegno; con quello da 3 km di distanza, è possibile lanciare un missile e un secondo contro l'aereo in disimpegno.
Inoltre, a quanto pare i Rapier con il radar Blindfire possono ingaggiare simultaneamente due bersagli con la linea di mira ottica e quella radar!
Quindi, decisamente: quest'attacco in picchiata non sarebbe molto divertente per i Macchi. Inoltre, ci sarebbe il fuoco di fucileria: con l'attacco da 5 km, l'aereo inizierebbe forse a cabrare solo dopo avere preso grandinate di colpi dai mitraglieri e fucilieri della 2a fascia, che è proprio lì, a 5 km e tira fino a 1 km avanti a sé; questo naturalmente non considera la presenza di missili SAM anche in quella fascia, per cui il tiro sarebbe ben presto incrociato!
Con l'attacco da quota minore e 3 km, si eviterebbe magari di sbattere contro la 3a fascia difensiva (quella più interna, a 2 km dal centro dell'aeroporto), ma non di molto. La quota, in ogni caso, di circa 600 metri al massimo, è appena sufficiente per evitare troppi danni da parte del tiro di armi leggere.
Ma nell'insieme, è chiaro che contro questo tipo di aerei sarebbe meglio rinforzare la 2a fascia piuttosto che la 1a; meglio avere 8 plotoni/km nella 2a e 6 plotoni/km nella 3a, piuttosto che il contrario, anche se il perimetro è di 30 km anziché 12 e quindi, è necessario avere in tal caso almeno 310 plotoni anziché 280. Ma con 8 plotoni teoricamente si potrebbero sparare fino a 8.000 colpi e mettere a segno fino a 80 proiettili, che non è una cosa simpatica.
In generale, mi pare evidente che con questo tipo di difese, l'attacco in picchiata è molto sconsigliabile; del resto, non avendo niente di meglio, i Macchi dovrebbero farlo comunque. I '339 sarebbero meglio come prestazioni dei 326 e 326K, a parte i pochissimi 326L con motore Mod.632. Però è un 'meglio' non molto superiore, e i problemi di cui sopra restano tutti; magari un paio di secondi in meno per completare la manovra d'attacco da 3 km, o 3-4 secondi da 5 km, ma non è molto.
Questo significa che se i Macchi volano in maniera tale da superare la 2a fascia in quota, devono salire in realtà prima ancora dei 5 km, iniziare probabilmente da 7 km per trovarsi in quota già a 6 km e fuori tiro delle armi leggere; però sarebbero presi di mira dai SAM senza scampo alcuno! Se iniziano da circa 5 km non potranno evitare nulla delle minacce nemiche, a parte i fucili e le mitragliere della 3a fascia (o anello) di difesa!
Ma i SAM? Nella 2a fascia vi sono ben 3 batterie di Rapier, e altre 2 nella 3a. Solo considerando la metà di queste ultime, con una tipica sezione d'attacco di appena 4 Macchi in arrivo (le altre seguono ad almeno 20-30 secondi l'una dall'altra, tipicamente, e da direzioni sensibilmente differenti), una batteria di Rapier, con 6 lanciamissili quadrupli (o anche sestupli o ottupli, dipende dal modello), può lanciare 6 missili persino se gli aerei si limitano a 600 metri di quota (con effetti probabilmente risibili sulle piste, decisamente spesse, della base aerea); ma se hanno i radar Blindfire ed è vera la capacità di ingaggio 'doppio', allora abbiamo 12 missili lanciati contro appena 4 aerei!!! Questo dovrebbe in ogni caso essere un valore micidiale, contro velivoli piccoli, ma piuttosto lenti e costretti a volare dritti per fare l'attacco finale. Con 6 missili è probabile che almeno 1 o 2 Macchi vengano abbattuti e uno degli altri costretto a manovrare in maniera talmente dura, da non poter sganciare le bombe, men che meno da quota tale da non venire coinvolto dalle schegge.
Quanto alla modalità con 12 missili, è verosimile che una salva del genere abbatterebbe almeno 3 aerei, oppure 2 ma costringendo tutti gli altri ad abbandonare la manovra d'attacco!
Inoltre, se queste perdite spaventose, dell'ordine di almeno il 50%, non fossero abbastanza serie, bisogna ricordarsi anche della presenza di almeno 2 batterie di MANPADS nell'aeroporto interno.
Questo significa che persino nel caso in cui gli aerei passassero attraverso il 2o anello volando ancora bassissimi, e rischiando molto di conseguenza, avrebbero poi da affrontare presumibilmente 6 missili portatili (ipotizzando il 50% dei sistemi coinvolti) e 6 o 12 Rapier, senza dire dell'eventuale presenza di una batteria di Tigercat. In tutto sono una valanga di missili, almeno 12 o 18, contro appena 4 aerei!!! Come potrebbero, se questi missili fossero anche soltanto una frazione validi, del loro valore teorico di mercato -visto anche il successo all'export- riuscire a sopravvivere E a continuare la missione, sarebbe davvero un mistero! Ovviamente questi missili possono ingaggiare i Macchi anche se questi volano bassissimi, ma una volta che si sollevano in quota è molto più facile vederli e abbatterli, ora che si stagliano bene nel cielo e che pur variando velocità e quota, eseguono comunque una rotta fissa e per giunta, rallentano notevolmente rispetto al volo a bassa quota rettilineo. Le piccole dimensioni non vogliono dire molto: i missili possono ingaggiare bersagli, ovviamente una volta avvistati, anche di gran lunga più piccoli (e difficili da vedere), come piccoli sistemi telecomandati o addirittura bengala tirati con i mortai.
E se fossero 4 Macchi in avvicinamento da 5 km? In tal caso avrebbero contro praticamente tutti i missili della batteria, specie se con i Blindfire, con il risultato di trovarsi ingaggiati da ben 24 Rapier (in condizioni assolutamente ottimali per questi ultimi), più almeno 6 MANPADS, ergo 7,5 missili per ciascun singolo aereo!
L'unico problema sarebbe l'impossibilità pratica di rifare l'ingaggio anche per le ondate d'attacco successive; se infatti tra una formazione d'attacco e l'altra, ovvero gruppi diversi in arrivo da distanze diverse, vi sono almeno alcuni minuti, generalmente almeno 3-5 o anche 10-15, nel caso degli aerei della stessa formazione in genere si tratta, a parte la scorta, di 12 velivoli in 3 ondate da 4 l'una. Elidendo gli intercettori e la scorta, avremmo dunque 12 velivoli, e sarebbe interessante vedere quanto possano essere ingaggiati con successo.
Bisogna considerare che i MANPADS possono essere ricaricati subito, tirando anche 2 missili in un minuto... mentre per i Rapier ci vuole probabilmente almeno un tempo di 5-10 minuti per ricaricare totalmente un lanciamissili quadruplo. Per cui la ricarica contro le ondate dello stesso gruppo è da escludersi.
Però con almeno 24 missili per una singola batteria, le armi difensive non mancano di sicuro. Inoltre, arrivando da direzioni diverse sarà logico che anche gli altri Rapier non ingaggiati contro una singola sezione, finiranno per attivarsi, quindi saranno almeno 48 missili contro non più di 12 attaccanti. A questo si aggiungano comodamente i MANPADS con almeno 12 missili pronti al lancio, e rapidamente ricaricabili, probabilmente almeno una volta durante l'ingaggio, totalizzando quindi ben 24 altri ordigni oltre ai 48 Rapier interni. Sono già 72 ovvero 6 per ciascun Macchi, ma negli anelli esterni vi sono molti altri lanciamissili, 36 MANPADS e 18 Rapier per quello intermedio e 12 MANPADS e 6 Rapier per quello esterno: c'é di che divertirsi, insomma. Contro un singolo attacco a livello di gruppo, le tre sezioni di Macchi si vedrebbero assalite da almeno 72 missili solo conteggiando quelli interni, abbastanza per dissuaderli e probabilmente per abbatterne almeno il 50%!
Anche lo sgancio delle bombe in volo orizzontale non aiuta molto: a parte che sono pressoché inefficaci contro le piste in tal caso, la quota minima di pericolo è variabile a seconda della velocità, ma se queste bombe non hanno un sistema di caduta ritardata, scoppieranno troppo vicine allo stesso aereo: così, in tal caso, bisogna salire di quota per evitare il pericolo. Con le Mk 82, in effetti, la quota minima di sgancio per la propria sicurezza, è di ben 120 metri, MA questo solo se si manovra subito dopo con una veloce cabrata! SE invece si continua a volare alla stessa velocità e quota, allora bisogna sganciarle da quote maggiori. Anche volando a 400 kt, ovvero il limite operativo di sgancio ufficiale delle bombe, il Macchi 326 (e se è per questo, il 339) dovrà restare ad almeno 300 metri (e se è più lento, ancora più in alto, per esempio 360). Quindi uno sgancio radente non assicura molto: è necessario salire nettamente di quota e per evitare di essere distrutti dalle proprie bombe, salire ancora oppure portarsi fin dall'inizio a valori elevati.
In definitiva, un Macchi potrebbe:
-sganciare in picchiata da 15° e 450 m
-sganciare in picchiata da 30° e 610 m (ma rischiando di essere beccato dalle schegge, l'angolo non dovrebbe a quella quota, eccedere i 25°)
-sganciare in volo orizzontale con cabrata subito dopo, a 120 metri
-sganciare in volo orizzontale costante, da almeno 300 metri di quota.
In nessuna di queste opzioni l'aereo è realmente 'salvo' e i Rapier possono inquadrarlo con una certa facilità se si presenta già sopra i 30 metri. Il momento dell'attacco finale, dunque, è molto importante; se si tratta di salire a 300, 600 o 900 metri, bisogna considerare l'esposizione tra 10 e 30 (almeno) secondi di tempo; se si limita a 120 metri, ma con cabrata subito dopo, cambia poco e il tempo totale di esposizione difficilmente sarà di meno di 20 secondi.
Quanto agli aeroporti più distanti dalla 1a fascia, questi potrebbero essere attaccati solo dai G.91Y e AMX, e visto che questi aerei hanno armi per l'ingaggio a bassa quota, è meglio rinforzare la 3a fascia/anello interno perché da lì devono, ripeto 'devono' passare gli attaccanti.
E se invece provassero un attacco in cabrata?
In teoria si potrebbe fare, quanto meno lo possono fare gli AMX.
Ma non è molto consigliabile, perché una pista è troppo difficile da colpire in quel modo: è lunga sì, ma è molto stretta e un errore di poche decine di metri sarà sufficiente per mancarla.
Il profilo di volo tipico di un bombardamento 'toss' è quello illustrato nelle modalità di volo degli F-111:
-avvicinamento a tutto gas (velocità non nota, ma presumo, almeno 480-500 kt) e 61 m (200 ft);
-salita a 610 m con accelerazione a 4G, salendo per 3,5 km circa
-sgancio bombe da 3,5-5 km rispetto al bersaglio.
-disimpegno con virata di almeno 90, e possibilmente fino a 180°, mentre si ritorna rapidamente a bassa quota.
Tutta questa manovra deve essere iniziata ad almeno 7, possibilmente 8,5 km dal bersaglio.
E' tantissimo, e dura anche molto: 3,5 km di percorso per arrivare a 610 metri significano, sostanzialmente, anche a 250 m/sec di media, un percorso che dura sui 14 secondi! E questo dentro una difesa aerea i cui sistemi Rapier possono essere attivati con la facilità di un tiro al piattello, con tempo di attivazione che è pari alla metà scarsa di quello che ci mette il bombardiere per raggiungere i 610 m! Davvero non una grande idea.
L'AMX magari ci mette di meno dell'F-111 per la salita, fatta magari a velocità minori ma con angolo maggiore; in ogni caso, anche in questo caso, è prevista una manovra in cabrata a 4G, come nell'F-111. Del resto, se il carico arriva a 7,33G, con carichi esterni in genere il limite è di 5G, per cui non si può fare molto di più, anche perché sennò si perde troppa energia con un aereo sottopotenziato e a pieno carico di bombe (specie se ha anche i serbatoi grandi a bordo), molto pesante e molto draggier.
Anche manovrando rapidamente per sottrarsi al fuoco nemico, un aereo come l'AMX ci metterà, una volta iniziata la manovra, un tempo di circa 25-30 secondi prima di ritornare a bassissima quota e scappare, 'scudato' dalla superficie terrestre. Un tempo dannatamente lungo con i missili in arrivo!
Per giunta il Rapier è immune alle ECM dell'AMX. Il disturbatore funziona contro i sistemi radar, i chaff pure, i flare contro i sistemi IR; ma il Rapier è radiocomandato e il radar di avvistamento è utile, ma non indispensabile anche perché il tiro comunque viene fatto otticamente. L'AMX può solo rimandare di un pò l'avvistamento, ma un lanciamissili Rapier ben piazzato potrebbe comunque vederlo e farlo fuori in tempo utile, persino se lo vedesse otticamente a 3 km anziché a 5 km con il radar. Il radar Blindfire, infine, è un sistema disturbabile sì, ma è anche un apparato assai resiliente alle ECM per cui non c'é da farsi molto affidamento. In generale, l'AMX si troverebbe il sistema RWR, il disturbatore ECM e i lanciatori chaff/flare del tutto inutili contro un Rapier lanciatogli contro in modalità ottica e quindi dovrebbe per forza di cose manovrare e 'scansarsi' il prima possibile essendo un bersaglio facile se continua a volare diritto, e pressoché impossibile da schermare con le sue contromisure, addirittura probabilmente nemmeno allertabile di eventuali missili in arrivo se questi usano solo i sistemi radio.
Per queste ragioni l'attacco in cabrata non sarebbe molto utile. Si potrebbe cercare di sopprimere le difese aeree, ma con un'estensione così ampia ben poco si potrebbe ottenere, anche perché gli anelli difensivi sono laterali rispetto all'aeroporto vero e proprio, per cui ahi voglia a colpirlo anche in pieno con le bombe, le difese aeree resterebbero intatte e pericolose.
Inoltre le bombe scoppierebbero in aria e quindi non farebbero alcun danno serio alle piste. E visto che si parla di serietà, è ragionevole che per ottenere un minimo di effetto contro queste grandi basi, almeno 4 AMX su 12 dovrebbero essere così equipaggiati, con 4 o 6 bombe a testa. Ma a quel punto, in cambio di un risultato pressoché nullo contro la base nemica, sarebbe necessario sacrificare ben 1/3 della formazione italiana, ottenendo così un successo indiretto da parte delle difese aeree. Ergo, PRIMA ancora che queste fossero attivate, già avrebbero indirettamente ottenuto di ridurre di 1/3 la formazione d'attacco anti-pista degli italiani. Naturalmente, anche se fossero 8, 6 o 4 aerei, un paio almeno di velivoli 'cabratori' dovrebbe starci, rovinando 1/4, 1/3 o 1/2 dell'intera formazione! Capito come funziona?
Nell'insieme non c'é molto di che esultare: in effetti, le difese contraerei avrebbero eliminato una fetta notevole degli attaccanti prima ancora di entrare in azione. E siccome quest'attacco sarebbe largamente inefficace, a quel punto le difese potrebbero concentrarsi sugli aerei nemici anti-pista. Inoltre, prima si sarebbero sicuramente 'scaldate' tirando contro i lofters, ben dentro il loro raggio d'azione, e stagliandosi nettamente sopra il terreno, molto probabilmente ne avrebbero anche abbattuti, o costretti a rinunciare alla 'corsa d'attacco', diversi esemplari, dato che in 12-14 secondi effettivamente c'é tutto il tempo per beccarli, almeno da parte dei Rapier della 2a fascia, che è praticamente sulla verticale da cui gli AMX eseguirebbero l'attacco.
Per cui no, non è una buonissima idea. Però può essere che -quasi certamente sbagliando- gli AMX la applichino, così come i britonni hanno fatto ai tempi delle Falklands contro l'aeroporto di Stanley. Ma la probabilità che funzioni è molto bassa e in ogni caso aumenterebbe la possibilità di salvare la funzionalità delle piste di volo, diminuendo in tutti i casi il numero dei bombardieri, mentre le difese a.a. resterebbero pressoché uguali, e avvantaggiate dalla 'sveglia' e dal fatto di dover affrontare meno avversari.
Capacità tattiche del Macchi 326: armamento
Se si sganciano bombe Mk 82 da 240 kt e 500 ft (con l'MB.326K) esse andranno avanti di ben 1.100 metri prima dell'impatto, ma... colpiranno con angolo di appena 15°! Il che significa che è impossibile sganciare queste bombe contro le piste con qualche speranza di fargli danni! E il peggio è che più si vola bassi e veloci e peggio è: a 240 kt l'impatto è a 24° anche se il percorso è solo di circa 700 metri.
Se si sgancia da 450 metri (1500 ft) una Mk 82, questa andrà:
-se a 15° e a 360 kt: circa 1 km avanti, però con angolo d'impatto di 31°
-se a 15° e a 400 kt: circa 1,1 km avanti, però con angolo d''impatto di 29°
-se a 30° e a 360 kt: circa 650 m, però con angolo d'impatto di 40°
-se a 30° a a 400 kt: circa 650 m, però con angolo d'impatto di 38°
Questo tipo di impatti, fatto uguale l'angolo, la velocità e la quota, saranno replicabili con tutti gli aerei che sganciano questo tipo di armi: le Mk 82, sganciate dagli AMX, avranno le stesse proprietà balistiche! Ma a questo punto, l'unica cosa è sperare che le Snakeye siano più efficaci nello sgancio a bassa quota, perché con le Mk 82 standard semplicemente si fallirebbe: già un impatto con 15°, ovvero con 75° sulla superficie da colpire, se è piatta, significa quasi certamente problemi 'grossi' di attivazione della spoletta! Figurarsi se magari voli a quote ancora minori e/o a velocità maggiori, con il che l'angolo effettivo di impatto arriverà forse a 80-85°!
E' interessante notare che il massimo angolo di sgancio bombe (50°) è ottenibile ad una quota minima di 450 m! Ma solo entro i 280 kt ovvero appena 520 km/h!
I limiti sono in genere tra i 240 e i 400 kt, con quote massime di sgancio segnate a 7.000 ft.
Un valore più sensato di 45°, per esempio, comporta 240 kt a 1000 ft, e fino a 320 a 1500 ft, e solo 380 kt a 2000 ft. Gli angoli d'impatto non variano molto: tra i 52 e i 58°.
Per i razzi da 70 mm FFAR: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,45 km in meno di 2,5''
Per i razzi da 50 mm SNIA: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,35 km in meno di 3''
Per i razzi da 68 mm SNEB: tipica azione: 10° picchiata, 1000 ft, 360 kt: raggio circa 1,45 km in 2,65''
Sgancio di bombe ritardate: è possibile usare 4 secondi come anche 6, ma già nel primo caso, a 360 kt/30° la quota minima di sgancio (AGL!) è di circa 550 m!
Quanto allo sgancio di bombe Mk 82 (e Mk 81, curiosamente!):
-se a 360 kt e a 15°: altitudine perduta: (solo) 280 ft (circa 85 metri); quota minima di sicurezza per i frammenti: 1.000 ft (300 m), per cui bisognerebbe sganciare ad almeno 400 metri o giù di lì.
-se a 360 kt e a 20°: altitudine perduta: 430 ft (130 m); quota minima di sicurezza dalle schegge: 1.200 ft (360 m) = sgancio nominale ad almeno 490 m.
-se a 360 kt e a 25°: altitudine perduta: 620 ft (190 m); quota minima di sicurezza 1.400 ft (430 m) = sgancio nominale ad almeno 620 m
-se a 360 kt e a 30°: altitudine perduta: 830 ft (250 m); quota minima di sicurezza 1600 ft (480 m!) = sgancio nominale ad almeno 730 m.
Da notare che la quota aumenta con la velocità, per esempio a 400 kt e 30° l'altitudine perduta è: 990 ft (300 m circa) e al contempo il raggio di pericol
Capito quanti pericoli vi sono in questi contesti?
Per sganciare con sicurezza da diciamo: 450 metri = teoricamente 280 kt e 20°; massimo assoluto recupero fino a terra: 320 kt e 45° (uscendo a soli 45 metri circa!)
Per sganciare con sicurezza da diciamo: 600 metri = teoricamente 320 kt e 25°; massimo assoluto recupero fino a terra: 400 kt e 45° (usendo a soli 10 metri circa!)
Per sganciare con sicurezza una Mk 82 in volo orizzontale ma con immediato pull-out = 400 ft (120 m) tra 280 e 400 kt
... ma se si vola continuativamente alla stessa velocità e quota = 1200 ft a 280 kt, giù fino a 1000 ft a 400 kt.
Planata dell'MB.326(L): circa 12 km/km H.
Carico G: max 7,33 pulito (4.100 kg, peso carburante 0,78); la velocità KIAS è fino a 500 kt; 7,33 a 300 kt SLM e fino a 3.050 m; 4 G, per esempio, sono possibili ancora a circa 215 kias (più o meno come l'F-86); quanto ai carichi:
Con carichi esterni: 5/-2 G e 430 KIAS (0,75M) SLM; a 9.100 m : 3/-2 G, 280 KIAS e 0,75 M (al peso di 5.200 kg)
V.max operativa MB.326K: 370 KIAS o 0,8M.
Max G in roll (pulito): 5G.
MB.326GB: max G 7,5/-2,5. Capacità limite a 200 kt SLM, 4G; Limite assoluto 7,5 G max, 5 G a 9.100 m.
Manovre limite:
MB.326L G.91R-3 F-86 Mk 4
7,33 G SLM (a circa 500 KIAS);
7,33 G a 3.050 m (460 KIAS) e M 0,82; 7G/-3G a 5.000 ft (550 kt CAS) oppure 3/-0 a 1.500 ft (e 0,9M) 7G/-3G SLM (300-600 kt IAS)
6,2 G a 6 km e a 0,82M; 360 KIAS 6,6 /-3G a 6 km (0,9M e 420 KCAS o 3 G/-0G a 0,95 M e 450 KCAS) 6/-3G a 6 km (320-600 IAS)
4 G a 9.1 km e a 0,82M; 300 KIAS 4,3/-3G a 9.1 km (0,9M e 340 KCAS) o 2 G/-0 a 0,95 M e 465 KCAS 6G/-3G a 9.1 km (360-600 IAS)
2,4 G a 12.200 m e a 0,82 M. (250 KIAS)
F-86 Mk 4: 7/-3G sotto 15.000 ft, 6/-3 sopra; con carichi esterni leggeri (serbatoi da 100 gal): 6/-2G. sennò 5/-2G (167 gal); va notato che queste sono accelerazioni per il recupero dalle picchiate, ma in realtà in rollio bisogna ridurre parecchio: anche SLM, solo 4,5/-1 G pulito. Di buono c'é che con i serbatoi da 100 gal, il limite di 4/-1G si applica a tutte le altitudini.
I G.91R-3: con carichi esterni limite 5G/-3G a 6.000 ft e 0,8M (485 KCAS); a 20.000 ft 5/-3G e 0,8M (375 KCAS); a 9.100 m 3,3/-2,6 G e 0,8M e 310 KCAS.
MB.326K: fino a 7/-2,5G e manovra a 200 KT SLM a 4,5 G oppure 4G a 1,85 G. A 9.100 m 5 G max.
Atterraggio: G.91R-3 a 5.000 kg circa: sui 143 KT; a 3.600 kg, circa 125 KT; estensione flaps circa 185 KT
Atterraggio: F-86: 120-125 KT, flap a circa 160 KT
Atterraggio Hunter: 130-135 KT, flap circa 160 KT
Atterraggio MB.326K: 85-90 KT, flap meno di 140 KT
Al max peso atterraggio, insomma, il G.91 supera anche i 140 KT, mentre l'F-86 in genere si tiene entro i 125 e l'Hunter si accontenta di 135, anche se a pesi leggeri ne richiede 130, ovvero unp ò più del G.91R con la stessa configurazione minima. Il Macchi, prevedibilmente, ha la velocità più bassa.
Dati armamenti:
Peso razzo da 50 mm: circa 3,6-3,8 kg (testata HE o API); lanciarazzia a 18 colpi: circa 100 kg; a 25 colpi, circa 140 kg.
Peso razzo da 70 mm: circa 7,2 kg; testata sui 3,6 kg. Peso lanciatori a 70 colpi: sugli 85 kg carichi.
Peso lanciatori LAU10/A Zuni da 4 colpi: 201 kg carico, 48 kg a vuoto (razzo: sui 48 kg??)
SNEB da 68 mm: tra 4,3 e 8,2 kg. Il motore pesa di sui 3,260 kg di cui 1,485 di propellente vero e proprio; più le testate e spolette. Il tempo di combustione è di meno di 0,9 sec, mentre lo FFAR sta tra 1,4 e 2,8 a seconda delle temperature, e il 50 mm a 1,15 sec.
Tra le cariche: HE: circa 500 gr; HEAT: circa 300 gr (circa 500 per il razzo americano FFAR) e ha anche un incolucro in perlite con capacità di frammentazione.
Tra le testate c'é anche quella allungata Type 27 da 4,6 kg con 1,1 circa di HE.
I lanciatori a 18 colpi pesano carichi 185 kg circa e a 7 colpi circa 58 kg.
(fonti: avialogs.com).
Aggiornamento 20-2-18 (osservazioni tattiche su bombardamento in cabrata, in picchiata e difese aeree ottimizzate alla minaccia)
Per quel che riguarda le basi di 1a linea, vorrei dire che probabilmente lo schema migliore di difesa è quello di usare la 2a linea difensiva con la maggior concentrazione e non la 3a. Perché? Perché i Macchi 326 e 339 attaccherebbero quasi sempre, se non sempre, con le bombe a caduta libera, e non quelle 'frenate'; e tanto meno avrebbero una spoletta a scoppio ritardato, perché è troppo pericoloso come effetto 'collaterale', dato che è molto probabile che essa rimbalzerebbe prima di scoppiare sulla pista. Quindi è necessaria una traiettoria differente, non c'é verso di usare questi ordigni a volo radente contro una pista in calcestruzzo/cemento o simili.
Questo cosa comporta? Che effettivamente, la traiettoria d'attacco sarà svolta necessariamente da una quota elevata, ovvero in picchiata. Idealmente sarebbe bello per i Macchi poter attaccare da alta quota, per esempio nelle tabelle per i '326 vi sono angoli fino a 55° e quote fino a 7.000 ft ovvero oltre 2.100 metri, notare bene, al momento dello sgancio. MA, e c'é un grosso ma... se così fosse, non avrebbero modo di nascondersi dalle difese aeree nemiche, che li distruggerebbero mentre ancora salgono in quota; né potrebbero avvicinarsi da alta quota come se nulla fosse, per poi piombare alle quote più basse.
Quindi devono essenzialmente avvicinarsi a pelo d'alberi (non che gli alberi vi siano...) e poi accelerare al massimo, salire in quota e livellare; entro qualche secondo ricominciano a volare 'inclinati 'ma stavolta verso terra, con un angolo che potrebbe essere tra 15 e 25°. Idealmente dovrebbero seguire l'esempio delle esercitazioni condotte dalla PAN con questo tipo di attacchi: in cabrata fino a 2.700 ft (850 m), poi picchiata e sgancio da 1.500 ft (450 m) a 360 kt e presumibilmente, ad angoli non maggiori di 30°.
Stando alle tabelle di pericolo, 450 metri sono già sorprendentemente perigliosi per chi sgancia bombe esplosive! In effetti, le Mk 82 hanno un carico esplodente di poco più del 40%, il resto sono schegge. E la quota a cui possono essere ancora pericolose non è irrilevante! Infatti, il vero problema con l'attacco in picchiata non è la quota persa nel momento del recupero, perché questa non è di per sé un valore eccessivo, almeno finché si sta entro certi valori di velocità (TAS!) e di angolo non eccessivi. Per i Macchi 326 al massimo si parla di 400 kt e 55°, chiaramente molto meno di quanto potrebbero fare volendo spingere oltre tale livello sia la velocità che l'angolo di picchiata.
Quanto alle quote perdute: a 400 kt e a 30° il recupero comporta la perdita di una quota di almeno 300 metri, e questo presumibilmente con l'accelerazione più forte (vi sono delle chart che parlano di 2G, 4G e 6G). L'aereo può tenere oltre 7G restando entro i limiti strutturali, ma nel recupero in genere si considerano 6G. MA, nonostante la velocità elevata, il pericolo è ancora lì. Anzi, più la velocità è ampia, e più la quota di pericolo aumenta!!!
In effetti, sganciando da 400 kt e 30° bisogna considerare sia i 300 metri di quota perduti, che la quota di pericolo che arriva a ben 510 metri, totalizzando oltre 800 metri teorici di quota AGL, sotto i quali è pericoloso sganciare le bombe. Non è detto che l'aereo vada per forza distrutto o danneggiato, ma se è per questo non è nemmeno detto che non succeda nulla sopra tale quota; probabilisticamente, però, è pericoloso sganciare a quelle quote e velocità con tale angolo di attacco.
Per stare 'al sicuro', bisognerebbe sganciare con una velocità di 360 kt e un angolo di appena 15° se si intende lanciare le bombe da 450 metri AGL; la perdita di quota è di meno di 90 metri e il pericolo è entro una zona di circa 300 metri dal livello del terreno, chiaro?
Però 15° e 360 kt sono veramente pochi per fare un bombardamento su obiettivi 'duri', specie se poi sganci da circa 450 metri. Bisogna considerare che la bomba acquista velocità con la caduta, ma sopratutto aumenta l'angolo con cui cade. Però se sganci a bassa velocità e ad alto angolo ottieni risultati migliori, mentre al contrario finisci per avere una traiettoria più piatta e meno angolata. In ogni caso, con sganci del genere è difficile aumentare di oltre 10° l'impatto rispetto all'angolo di sgancio!
Esempio pratico con una Mk 82, quanto alla modalità di sgancio -se a 30° e a 360 kt: 'gittata' utile (percorso orizzontale) circa 650 m, con angolo d'impatto di 40°. Quindi hai un minimo margine di distanza utile rispetto al punto di sgancio, per restare un pò fuori dalle difese antiaeree; però è poca roba. Sopratutto considerando che poi devi perdere ben 250 metri di quota nel recupero, scendendo ben sotto alla quota minima di sicurezza contro le schegge, che sarebbe sui 580 metri AGL (e invece qui sganci a 450 e scendi fino a ... 200!) In teoria dovresti sganciare da 730 metri e non da 450! Ma come fare per evitare il troppo tempo per raggiungere al quota giusta?
In sostanza, già nello sgancio i Macchi dovrebbero necessariamente correre dei rischi, in questo caso forse eccessivi; con una traiettoria di volo particolarmente 'bassa', si potrebbe forse salire sui 610 metri e poi scendere fino a circa 460 per poi sganciare, probabilmente con angolo di 15° e velocità di 360 kt. L'impatto avrà peraltro luogo a meno di 30° sull'asse verticale, e quindi, considerando anche la velocità abbastanza ridotta, non potrà sperare di danneggiare seriamente le piste.
Probabilmente questo tipo di profilo sarebbe usato sopratutto dai Macchi 326K, essendo aerei piuttosto pesanti. In effetti, 100 su circa 130 di questi sono gli Impala Mk 2, che hanno il motore Viper 540 e non il più potente 632 (con circa il 20% di potenza extra!), per cui salire per gli Impala sudafricani non è certo la cosa più facile, specialmente considerando che sono a pieno carico di bombe e che non solo la velocità ascensionale, ma anche quella massima, sono palesemente ridotte per questa ragione. La velocità massima del 'normale' MB.326K è di 33 m/sec (iniziale), ma solo 19 m/sec con armamento. Con il Viper 540 questi dati andrebbero ribassati forse di almeno il 20%.
La dotazione d'armamento del Macchi 326K, poi, non è così potente come ci si potrebbe immaginare: per esempio, un Macchi 326K -e un Impala Mk 2 particolarmente- non può decollare con il pieno carico sia interno che esterno; il margine è di circa 1.250 kg, appena i 2/3 del carico esterno possibile. Un Macchi 326K, in particolare, non pare essere in grado di portare 4 Mk 82 (907 kg) e due serbatoi esterni (da circa 320 litri l'uno) per un peso di circa 1.300-1.400 kg. Un Impala Mk 2, che ha una potenza inferiore e al contempo ha un peso maggiore del normale, a maggior ragione non può portare 4 bombe Mk 82 e due serbatoi. E siccome quelle da 250 lb tipo Mk 81, non sono efficaci contro una pista indurita, è inutile portare delle bombe di questo tipo anche se i pesi lo consentirebbero (totalizzando circa 1.100 kg complessivi), ridurrebbe solo le prestazioni e l'autonomia. Al limite si potrebbero portare bombe da 750 lb M117, ma sono piuttosto pesanti anche se meno draggier dell'equivalente di 2 Mk 82 e 2 Mk 81 (sempre per un totale di 1500 lb); ma ne vale la pena? Nel caso della SAAF, questo tipo di bombe non era utilizzato, almeno dagli Impala.
Quanto alla velocità massima orizzontale, l'Impala Mk 2 arriva sui 780 km/h anziché 890, così oltre che più lento in salita è anche più lento in volo orizzontale.
Ipotesi: salire in quota per gli Impala Mk 2 con attacco in picchiata: 1- iniziare la manovra da circa 3 km (5x la quota massima raggiunta?) 2- salire a circa 40° (difficile!) fino a 600 metri AGL 3- ributtare il muso sotto l'orizzonte picchiando a 360 kt e 15° 4- sganciare a 450 metri 5- disimpegnarsi quanto più in fretta possibile.
Non so se sia ragionevole, ma se così è, l'aereo sale per un totale di circa 1000 metri e 700 orizzontali (non è facilissimo ma...), in circa 6 secondi, per poi livellare a velocità ridotta per altri 500 metri circa, e poi buttarsi in picchiata fino a 15° per gli ultimi 800 metri, sganciando poi quando è a circa 1000 metri dal bersaglio (misurato a terra) = circa 3 km. Non so se si possa fare, ma è il meglio che mi viene in mente. Bisogna considerare che questo percorso di circa 2.000 metri orizzontali, ma di fatto, almeno 3.000 complessivi, è da farsi ad una velocità media di circa 180 m/sec, pari a circa 12 secondi. Sei in più rispetto al tempo di allertamento del Rapier, che in questo modo potrebbe, a parità di tempo usato, lanciare un missile a 4 km di distanza (a 400 m/sec di media) prima che il Macchi possa sganciare! Ergo, un qualsiasi lanciamissili Rapier, posto che tutto funzioni a dovere, potrebbe intervenire entro i 7 km di distanza dal punto in cui il Macchi inizia a cabrare.
E anche così, con uno sgancio di 15° e un impatto sui 25°, verrebbe fuori un risultato alquanto modesto per l'impatto troppo poco angolato contro la pista, tanto che 30 cm di calcestruzzo equivalgono a circa 70 cm virtuali, un pò troppi per una bomba Mk 82 che arriva a circa 700 km/h al momento dell'impatto.
Vi sono anche altri problemi: le spolette a scoppio ritardato, come minimo richiedono 4 secondi di armamento, il che aumenta la quota di sgancio minima altrimenti non si attiveranno anche in caso di impatto sul bersaglio! Almeno alcune centinaia di metri di percorso sono così richieste per questa sola ragione.
Nulla di buono, dunque; se il sistema Rapier fosse vicino al punto X a cui il Macchi mira, o semplicemente ad una distanza equivalente, potrebbe ancora lanciare anche un secondo missile; infatti, il primo lo tirerebbe con il Macchi ancora a circa 2000 metri di distanza, dopo circa 3 secondi le traiettorie s'incrocerebbero e dopo altri 2-3 partirebbe un secondo missile, che avrebbe bisogno di altro tempo per accelerare e colpire.
Magari il margine è ridotto ma in tal modo: t0 = il Macchi inizia la cabrata e a t1 = viene visto dal Rapier. t6 = il Macchi completa la cabrata (perdendo sicuramente molta velocità dato che è salito a circa 5-6 volte il rateo ascensionale 'normale') e a t7 = il Rapier lancia il primo missile con il bersaglio a 2.000 metri; t10 = dopo 3+ secondi missile e target si intersecano a circa 1.500 metri t13= parte un secondo missile con bersaglio a 1.000 metri circa nello stesso tempo in cui il Macchi sgancia le bombe t16= il Macchi sta scendendo di quota (è forse sotto i 200 metri) quando viene intersecato dal secondo missile, anche se oramai le bombe sono in viaggio.
Nel caso dell'ingaggio da quote maggiori, il tempo disponibile è più alto: cabrata da 5 km, salita fino a 900 metri AGL dopo circa 1500 metri (a circa 35°?) in circa 10 secondi; poi volo orizzontale per circa 1500 metri, infine picchiata a 30° da 900 a 600 metri negli ultimi 1.500 metri circa, con sgancio a 500-600 metri dal bersaglio e circa 600 metri AGL (circa 1.000 metri di distanza diretta); tempo totale 10 sec per la cabrata, circa 10 sec per il volo orizzontale (o altre combinazioni, per esempio 15+5), e circa 10 sec anche in questo caso. Totale: fino a 30 secondi di esposizione prima dello sgancio!
Questo dà luogo ad un bombardamento abbastanza efficace, con angolo di impatto di circa 40°; però il tempo è altissimo, con 30 secondi di tempo hai un'eternità da dover superare; il Rapier fa in tempo a vederti, a sparare dopo circa 7 secondi (1 per la scoperta e 6 per la reazione), da 4.300 metri; poi il missile arriva dopo circa 7 secondi a circa 3.000 metri di distanza; poi parte un secondo missile a circa 2.500 metri; poi il missile interseca la traiettoria a circa 1.800 metri (altri 3 secondi?), e dopo altri 3 secondi parte un altro missile da circa 1.200 metri; e incredibile a dirsi, quest'altro missile riesce a portarsi all'attacco prima ancora che l'aereo riesca a sganciare! infatti lo sgancio avviene a 600 metri circa dal bersaglio (sempre come raggio orizzontale), ma il missile arriva all'impatto già a 800 metri! Questo senza considerare che a quel punto, è possibile lanciare anche il quarto missile con l'aereo che si sta disimpegnando ma è ben dentro il campo di tiro!!!
Quindi i Rapier avrebbero pienezza di tempo con questi attacchi in picchiata: con quello iniziato da 5 km, con 25-30 secondi di tempo, è possibile tirare almeno 2 se non 3 missili prima ancora del bombardamento, e un altro durante il disimpegno; con quello da 3 km di distanza, è possibile lanciare un missile e un secondo contro l'aereo in disimpegno.
Inoltre, a quanto pare i Rapier con il radar Blindfire possono ingaggiare simultaneamente due bersagli con la linea di mira ottica e quella radar!
Quindi, decisamente: quest'attacco in picchiata non sarebbe molto divertente per i Macchi. Inoltre, ci sarebbe il fuoco di fucileria: con l'attacco da 5 km, l'aereo inizierebbe forse a cabrare solo dopo avere preso grandinate di colpi dai mitraglieri e fucilieri della 2a fascia, che è proprio lì, a 5 km e tira fino a 1 km avanti a sé; questo naturalmente non considera la presenza di missili SAM anche in quella fascia, per cui il tiro sarebbe ben presto incrociato!
Con l'attacco da quota minore e 3 km, si eviterebbe magari di sbattere contro la 3a fascia difensiva (quella più interna, a 2 km dal centro dell'aeroporto), ma non di molto. La quota, in ogni caso, di circa 600 metri al massimo, è appena sufficiente per evitare troppi danni da parte del tiro di armi leggere.
Ma nell'insieme, è chiaro che contro questo tipo di aerei sarebbe meglio rinforzare la 2a fascia piuttosto che la 1a; meglio avere 8 plotoni/km nella 2a e 6 plotoni/km nella 3a, piuttosto che il contrario, anche se il perimetro è di 30 km anziché 12 e quindi, è necessario avere in tal caso almeno 310 plotoni anziché 280. Ma con 8 plotoni teoricamente si potrebbero sparare fino a 8.000 colpi e mettere a segno fino a 80 proiettili, che non è una cosa simpatica.
In generale, mi pare evidente che con questo tipo di difese, l'attacco in picchiata è molto sconsigliabile; del resto, non avendo niente di meglio, i Macchi dovrebbero farlo comunque. I '339 sarebbero meglio come prestazioni dei 326 e 326K, a parte i pochissimi 326L con motore Mod.632. Però è un 'meglio' non molto superiore, e i problemi di cui sopra restano tutti; magari un paio di secondi in meno per completare la manovra d'attacco da 3 km, o 3-4 secondi da 5 km, ma non è molto.
Questo significa che se i Macchi volano in maniera tale da superare la 2a fascia in quota, devono salire in realtà prima ancora dei 5 km, iniziare probabilmente da 7 km per trovarsi in quota già a 6 km e fuori tiro delle armi leggere; però sarebbero presi di mira dai SAM senza scampo alcuno! Se iniziano da circa 5 km non potranno evitare nulla delle minacce nemiche, a parte i fucili e le mitragliere della 3a fascia (o anello) di difesa!
Ma i SAM? Nella 2a fascia vi sono ben 3 batterie di Rapier, e altre 2 nella 3a. Solo considerando la metà di queste ultime, con una tipica sezione d'attacco di appena 4 Macchi in arrivo (le altre seguono ad almeno 20-30 secondi l'una dall'altra, tipicamente, e da direzioni sensibilmente differenti), una batteria di Rapier, con 6 lanciamissili quadrupli (o anche sestupli o ottupli, dipende dal modello), può lanciare 6 missili persino se gli aerei si limitano a 600 metri di quota (con effetti probabilmente risibili sulle piste, decisamente spesse, della base aerea); ma se hanno i radar Blindfire ed è vera la capacità di ingaggio 'doppio', allora abbiamo 12 missili lanciati contro appena 4 aerei!!! Questo dovrebbe in ogni caso essere un valore micidiale, contro velivoli piccoli, ma piuttosto lenti e costretti a volare dritti per fare l'attacco finale. Con 6 missili è probabile che almeno 1 o 2 Macchi vengano abbattuti e uno degli altri costretto a manovrare in maniera talmente dura, da non poter sganciare le bombe, men che meno da quota tale da non venire coinvolto dalle schegge.
Quanto alla modalità con 12 missili, è verosimile che una salva del genere abbatterebbe almeno 3 aerei, oppure 2 ma costringendo tutti gli altri ad abbandonare la manovra d'attacco!
Inoltre, se queste perdite spaventose, dell'ordine di almeno il 50%, non fossero abbastanza serie, bisogna ricordarsi anche della presenza di almeno 2 batterie di MANPADS nell'aeroporto interno.
Questo significa che persino nel caso in cui gli aerei passassero attraverso il 2o anello volando ancora bassissimi, e rischiando molto di conseguenza, avrebbero poi da affrontare presumibilmente 6 missili portatili (ipotizzando il 50% dei sistemi coinvolti) e 6 o 12 Rapier, senza dire dell'eventuale presenza di una batteria di Tigercat. In tutto sono una valanga di missili, almeno 12 o 18, contro appena 4 aerei!!! Come potrebbero, se questi missili fossero anche soltanto una frazione validi, del loro valore teorico di mercato -visto anche il successo all'export- riuscire a sopravvivere E a continuare la missione, sarebbe davvero un mistero! Ovviamente questi missili possono ingaggiare i Macchi anche se questi volano bassissimi, ma una volta che si sollevano in quota è molto più facile vederli e abbatterli, ora che si stagliano bene nel cielo e che pur variando velocità e quota, eseguono comunque una rotta fissa e per giunta, rallentano notevolmente rispetto al volo a bassa quota rettilineo. Le piccole dimensioni non vogliono dire molto: i missili possono ingaggiare bersagli, ovviamente una volta avvistati, anche di gran lunga più piccoli (e difficili da vedere), come piccoli sistemi telecomandati o addirittura bengala tirati con i mortai.
E se fossero 4 Macchi in avvicinamento da 5 km? In tal caso avrebbero contro praticamente tutti i missili della batteria, specie se con i Blindfire, con il risultato di trovarsi ingaggiati da ben 24 Rapier (in condizioni assolutamente ottimali per questi ultimi), più almeno 6 MANPADS, ergo 7,5 missili per ciascun singolo aereo!
L'unico problema sarebbe l'impossibilità pratica di rifare l'ingaggio anche per le ondate d'attacco successive; se infatti tra una formazione d'attacco e l'altra, ovvero gruppi diversi in arrivo da distanze diverse, vi sono almeno alcuni minuti, generalmente almeno 3-5 o anche 10-15, nel caso degli aerei della stessa formazione in genere si tratta, a parte la scorta, di 12 velivoli in 3 ondate da 4 l'una. Elidendo gli intercettori e la scorta, avremmo dunque 12 velivoli, e sarebbe interessante vedere quanto possano essere ingaggiati con successo.
Bisogna considerare che i MANPADS possono essere ricaricati subito, tirando anche 2 missili in un minuto... mentre per i Rapier ci vuole probabilmente almeno un tempo di 5-10 minuti per ricaricare totalmente un lanciamissili quadruplo. Per cui la ricarica contro le ondate dello stesso gruppo è da escludersi.
Però con almeno 24 missili per una singola batteria, le armi difensive non mancano di sicuro. Inoltre, arrivando da direzioni diverse sarà logico che anche gli altri Rapier non ingaggiati contro una singola sezione, finiranno per attivarsi, quindi saranno almeno 48 missili contro non più di 12 attaccanti. A questo si aggiungano comodamente i MANPADS con almeno 12 missili pronti al lancio, e rapidamente ricaricabili, probabilmente almeno una volta durante l'ingaggio, totalizzando quindi ben 24 altri ordigni oltre ai 48 Rapier interni. Sono già 72 ovvero 6 per ciascun Macchi, ma negli anelli esterni vi sono molti altri lanciamissili, 36 MANPADS e 18 Rapier per quello intermedio e 12 MANPADS e 6 Rapier per quello esterno: c'é di che divertirsi, insomma. Contro un singolo attacco a livello di gruppo, le tre sezioni di Macchi si vedrebbero assalite da almeno 72 missili solo conteggiando quelli interni, abbastanza per dissuaderli e probabilmente per abbatterne almeno il 50%!
Anche lo sgancio delle bombe in volo orizzontale non aiuta molto: a parte che sono pressoché inefficaci contro le piste in tal caso, la quota minima di pericolo è variabile a seconda della velocità, ma se queste bombe non hanno un sistema di caduta ritardata, scoppieranno troppo vicine allo stesso aereo: così, in tal caso, bisogna salire di quota per evitare il pericolo. Con le Mk 82, in effetti, la quota minima di sgancio per la propria sicurezza, è di ben 120 metri, MA questo solo se si manovra subito dopo con una veloce cabrata! SE invece si continua a volare alla stessa velocità e quota, allora bisogna sganciarle da quote maggiori. Anche volando a 400 kt, ovvero il limite operativo di sgancio ufficiale delle bombe, il Macchi 326 (e se è per questo, il 339) dovrà restare ad almeno 300 metri (e se è più lento, ancora più in alto, per esempio 360). Quindi uno sgancio radente non assicura molto: è necessario salire nettamente di quota e per evitare di essere distrutti dalle proprie bombe, salire ancora oppure portarsi fin dall'inizio a valori elevati.
In definitiva, un Macchi potrebbe:
-sganciare in picchiata da 15° e 450 m
-sganciare in picchiata da 30° e 610 m (ma rischiando di essere beccato dalle schegge, l'angolo non dovrebbe a quella quota, eccedere i 25°)
-sganciare in volo orizzontale con cabrata subito dopo, a 120 metri
-sganciare in volo orizzontale costante, da almeno 300 metri di quota.
In nessuna di queste opzioni l'aereo è realmente 'salvo' e i Rapier possono inquadrarlo con una certa facilità se si presenta già sopra i 30 metri. Il momento dell'attacco finale, dunque, è molto importante; se si tratta di salire a 300, 600 o 900 metri, bisogna considerare l'esposizione tra 10 e 30 (almeno) secondi di tempo; se si limita a 120 metri, ma con cabrata subito dopo, cambia poco e il tempo totale di esposizione difficilmente sarà di meno di 20 secondi.
Quanto agli aeroporti più distanti dalla 1a fascia, questi potrebbero essere attaccati solo dai G.91Y e AMX, e visto che questi aerei hanno armi per l'ingaggio a bassa quota, è meglio rinforzare la 3a fascia/anello interno perché da lì devono, ripeto 'devono' passare gli attaccanti.
E se invece provassero un attacco in cabrata?
In teoria si potrebbe fare, quanto meno lo possono fare gli AMX.
Ma non è molto consigliabile, perché una pista è troppo difficile da colpire in quel modo: è lunga sì, ma è molto stretta e un errore di poche decine di metri sarà sufficiente per mancarla.
Il profilo di volo tipico di un bombardamento 'toss' è quello illustrato nelle modalità di volo degli F-111:
-avvicinamento a tutto gas (velocità non nota, ma presumo, almeno 480-500 kt) e 61 m (200 ft);
-salita a 610 m con accelerazione a 4G, salendo per 3,5 km circa
-sgancio bombe da 3,5-5 km rispetto al bersaglio.
-disimpegno con virata di almeno 90, e possibilmente fino a 180°, mentre si ritorna rapidamente a bassa quota.
Tutta questa manovra deve essere iniziata ad almeno 7, possibilmente 8,5 km dal bersaglio.
E' tantissimo, e dura anche molto: 3,5 km di percorso per arrivare a 610 metri significano, sostanzialmente, anche a 250 m/sec di media, un percorso che dura sui 14 secondi! E questo dentro una difesa aerea i cui sistemi Rapier possono essere attivati con la facilità di un tiro al piattello, con tempo di attivazione che è pari alla metà scarsa di quello che ci mette il bombardiere per raggiungere i 610 m! Davvero non una grande idea.
L'AMX magari ci mette di meno dell'F-111 per la salita, fatta magari a velocità minori ma con angolo maggiore; in ogni caso, anche in questo caso, è prevista una manovra in cabrata a 4G, come nell'F-111. Del resto, se il carico arriva a 7,33G, con carichi esterni in genere il limite è di 5G, per cui non si può fare molto di più, anche perché sennò si perde troppa energia con un aereo sottopotenziato e a pieno carico di bombe (specie se ha anche i serbatoi grandi a bordo), molto pesante e molto draggier.
Anche manovrando rapidamente per sottrarsi al fuoco nemico, un aereo come l'AMX ci metterà, una volta iniziata la manovra, un tempo di circa 25-30 secondi prima di ritornare a bassissima quota e scappare, 'scudato' dalla superficie terrestre. Un tempo dannatamente lungo con i missili in arrivo!
Per giunta il Rapier è immune alle ECM dell'AMX. Il disturbatore funziona contro i sistemi radar, i chaff pure, i flare contro i sistemi IR; ma il Rapier è radiocomandato e il radar di avvistamento è utile, ma non indispensabile anche perché il tiro comunque viene fatto otticamente. L'AMX può solo rimandare di un pò l'avvistamento, ma un lanciamissili Rapier ben piazzato potrebbe comunque vederlo e farlo fuori in tempo utile, persino se lo vedesse otticamente a 3 km anziché a 5 km con il radar. Il radar Blindfire, infine, è un sistema disturbabile sì, ma è anche un apparato assai resiliente alle ECM per cui non c'é da farsi molto affidamento. In generale, l'AMX si troverebbe il sistema RWR, il disturbatore ECM e i lanciatori chaff/flare del tutto inutili contro un Rapier lanciatogli contro in modalità ottica e quindi dovrebbe per forza di cose manovrare e 'scansarsi' il prima possibile essendo un bersaglio facile se continua a volare diritto, e pressoché impossibile da schermare con le sue contromisure, addirittura probabilmente nemmeno allertabile di eventuali missili in arrivo se questi usano solo i sistemi radio.
Per queste ragioni l'attacco in cabrata non sarebbe molto utile. Si potrebbe cercare di sopprimere le difese aeree, ma con un'estensione così ampia ben poco si potrebbe ottenere, anche perché gli anelli difensivi sono laterali rispetto all'aeroporto vero e proprio, per cui ahi voglia a colpirlo anche in pieno con le bombe, le difese aeree resterebbero intatte e pericolose.
Inoltre le bombe scoppierebbero in aria e quindi non farebbero alcun danno serio alle piste. E visto che si parla di serietà, è ragionevole che per ottenere un minimo di effetto contro queste grandi basi, almeno 4 AMX su 12 dovrebbero essere così equipaggiati, con 4 o 6 bombe a testa. Ma a quel punto, in cambio di un risultato pressoché nullo contro la base nemica, sarebbe necessario sacrificare ben 1/3 della formazione italiana, ottenendo così un successo indiretto da parte delle difese aeree. Ergo, PRIMA ancora che queste fossero attivate, già avrebbero indirettamente ottenuto di ridurre di 1/3 la formazione d'attacco anti-pista degli italiani. Naturalmente, anche se fossero 8, 6 o 4 aerei, un paio almeno di velivoli 'cabratori' dovrebbe starci, rovinando 1/4, 1/3 o 1/2 dell'intera formazione! Capito come funziona?
Nell'insieme non c'é molto di che esultare: in effetti, le difese contraerei avrebbero eliminato una fetta notevole degli attaccanti prima ancora di entrare in azione. E siccome quest'attacco sarebbe largamente inefficace, a quel punto le difese potrebbero concentrarsi sugli aerei nemici anti-pista. Inoltre, prima si sarebbero sicuramente 'scaldate' tirando contro i lofters, ben dentro il loro raggio d'azione, e stagliandosi nettamente sopra il terreno, molto probabilmente ne avrebbero anche abbattuti, o costretti a rinunciare alla 'corsa d'attacco', diversi esemplari, dato che in 12-14 secondi effettivamente c'é tutto il tempo per beccarli, almeno da parte dei Rapier della 2a fascia, che è praticamente sulla verticale da cui gli AMX eseguirebbero l'attacco.
Per cui no, non è una buonissima idea. Però può essere che -quasi certamente sbagliando- gli AMX la applichino, così come i britonni hanno fatto ai tempi delle Falklands contro l'aeroporto di Stanley. Ma la probabilità che funzioni è molto bassa e in ogni caso aumenterebbe la possibilità di salvare la funzionalità delle piste di volo, diminuendo in tutti i casi il numero dei bombardieri, mentre le difese a.a. resterebbero pressoché uguali, e avvantaggiate dalla 'sveglia' e dal fatto di dover affrontare meno avversari.