PAPERI CONTRO VALOROSI
L'attacco degli AMX contro l'aeroporto dei Valiant (3-5/12/2017)
Questa pagina è enormemente lunga e di fatto è un ebook a ste stante, per cui chiedo venia all'eventuale lettore. Perché questa lunghezza? Essenzialmente, perché non ho scritto queste cose precedentemente e così, scrivo tutto quel che posso nella prima occasione che ho per scriverle, ovvero questa. Tipo di aeroporti, difese, calcoli teorici vari e così via. Ecco perché abbiamo tutto 'sto papierre. Inoltre, questa fase della battaglia, ovvero la retrovia dell'Operazione Alba Rossa-1, il mattino del primo giorno di guerra, è fondamentale perché implica se e quanto gli aerei di tipo avanzato saranno in grado di danneggiare gli aeroporti nemci e a che prezzo. Sappiamo bene che vi sono esercitazioni in cui aerei d'attacco di vario tipo, tra cui Tornado, Buccaneer e persino il paperotto AMX, sono riusciti a cavarsela molto bene e alle volte addirittura senza farsi mai abbattere durante le loro azioni. Ma quanto è realistico tutto cio? Persino gli irakeni, mezzi accecati dalle contromisure e dai missili americani, hanno ottenuto, nel 1991, di abbattere ben 8 Tornado. Eppure erano proprio loro, i 'tornadisti', a dominare le Red Flag della seconda metà degli anni '80. Ricordo quanto erano tronfi i nostri aviatori intervistati da mamma RAI perché, se ricordo bene nel 1990, avevano vinto la Red Flag. Eppure, alla prima missione abbiamo avuto Bellini e Cocciolone. Per cui molto davvero dipende da quel che significano queste missioni e quale è l'ambiente. Alle volte capita in maniera clamorosa, come nel caso del vincitore di una grande competizione USAF, dove un F-104C batté numerosi altri ottenendo il punteggio più alto. Eppure, fu proprio lui, C.Tofferi, ad allungare lista dei caduti in Vietnam, sempre con l'F-104. Un altro celebre pilota, stavolta pakistano, divenne suo malgrado famoso perché fu il primo centoquattrista ad essere abbattuto, nel dicembre 1971, da un MiG-21 indiano. Insomma, non è mai facile capire come una battaglia aerea possa svolgersi davvero. Ma due cose di sicuro sono necessarie: essere in allerta e avere un potenziale di fuoco sufficiente; nonché, chiaramente, avere la volontà di usarlo, piuttosto che sotterrare gli aerei dentro bunker o sotto dune polverose, in attesa di improbabili tempi migliori.
Questo è il più importante dei vari casi di attacco alle basi aeree britanniche. Infatti, è la prima ondata d'attacco del primo giorno, quindi sicuramente quella più potente possibile per gli italiani.
Dal canto loro, le difese inglesi sono integre.
Ma sopratutto: devono proteggere l'aeroporto da danni che potrebbero metterlo facilmente KO. Infatti, qui operano alcuni dei V-Bombers, e questi sono bestioni non indifferenti, quadrireattori da 60-100 tonnellate. Da come andrà questa serie di azioni, dipenderà in buona parte l'esito finale del confronto. O almeno, dipenderà di quanto i britannici ritarderanno nel distruggere le forze italiane, detto in maniera più pragmatica...
1-QUANTO E' CORTO UN ATTERRAGGIO CORTO?
La loro corsa d'atterraggio, più ancora che di decollo (si suppone che siano già in aria per quando avviene l'attacco, e che nelle ore successive almeno parte della pista sia riparabile), è lunga, e per giunta, richiede una pista larga.
In altre parole, una pista della lunghezza tipica di quelle utili per i normali caccia, una striscia diciamo di 1000x15 metri, non sarebbe sufficiente per i Valiant, non almeno nella loro normale attitudine all'atterraggio.
Purtroppo non ho trovato alcuna informazione sulla loro esigenza di spazio all'atterraggio, nemmeno sul loro manuale di volo.
Una cosa la so, però, anzi due: da un lato, si dice che applicando, con tutta la dovuta cautela (non iniziare prima di toccare le ruote per terra, sennò l'antiskid non funzionerà; cercare di stare con l'aereo già ben piantato a terra, possibilmente anche con il ruotino anteriore; aspettarsi 2-3 secondi di tempo tra l'attivazione del freno e l'effettiva esecuzione dell'ordine), la forza piena dei freni, l'aereo potrà fermarsi in MENO DELLA META' della distanza normale d'atterraggio (eseguita senza freni e con motore al minimo).
E dall'altra so che molte delle piste della RAF, non superavano i 2.700 m (9.000 ft o 3.000 yd). Per cui, non ci vuole un genio matematico per capire che, dato che certo gli aerei non usano tutta la lunghezza della pista per funzionare, e sopratutto, che c'é modo e modo di atterrare, i risultati saranno interessanti.
Infatti, l'aereo può atterrare a 40 tonnellate di peso, così come a 50, per esempio; se atterra più pesante, però, da un lato ha più massa e quindi energia cinetica, inerzia; dall'altra, deve mantenere una velocità più alta di qualche decina di nodi, e se consideriamo che l'energia cinetica K è pari al quadrato della velocità, è chiaro dove stiamo ad andare a parare: un aereo da 50 tonnellate che atterra a diciamo, 270 km/h esprime un'energia molto maggiore di uno che atterra al minimo peso, diciamo 40 tonnellate, e a 250 km/h; la differenza, anche se sembra trascurabile, in realtà ammonta a ben il 60% in più, il che significa che ci vorrà un lavoro superiore del 60% per dissipare l'energia K da parte dei freni (e degli pneumatici, che essendo sobbarcati da un peso maggiore, offriranno una superficie maggiore a contatto sul terreno, ricordando che l'attrito è proporzionale anche alla superficie radente).
Per giunta, vi sono altre condizioni, come per esempio, la 'pista bagnata' (o gelata...), che richiede ovviamente più spazio del normale per frenare (per ovvie ragioni, ergo minor attrito). E qui si parla dell'aviazione britannica, mica di quella saudita! Aggiungiamo anche le condizioni di vento, sia per direzione che intensità non facilmente prevedibili e non sempre benevole (idealmente bisognerebbe atterrare con vento sia contrario, che teso).
E ovviamente, non può mancare il possibilissimo accadimento di avarie che facciano sì che l'atterraggio si svolga in maniera anomala. Per esempio, in caso i flap non funzionino al meglio e si debba atterrare con una velocità maggiore del normale. Dopo tutto, parliamo di bombardieri atomici, gli aerei del 'giorno del Giudizio', che devono operare anche con danni a bordo (basti vedere equanti estintori ha il Valiant, sia nei motori che addirittura nei serbatoi!), e comunque, in condizioni ognitempo.
Detto tutto questo, è chiaro che il Valiant è un velivolo dalle esigenze d'atterraggio non particolarmente elevate. A differenza dei più pesanti e successivi Vulcan e Victor, entrambi attorno ai 100.000 kg, il Valiant è sia molto meno potente, che pesante circa il 60% dei colleghi. E' talmente vero, che in effetti, a differenza loro, il Valiant, per mia sorpresa, NON possiede il parafreno. Considerando quanto esso sia efficace con il Vulcan (e presumibilmente, con il Victor), non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare con questo velivolo in termini di prestazioni STOL. Sul Vulcan, per esempio, è facile che possa ridurre da 40 a 25 i secondi di tempo per l'atterraggio.
Evidentemente, gli aerei inglesi erano pur sempre basati in una nazione 'piccola' e operavano necessariamente in strutture assai più limitate di quelle delle superpotenze. La loro capacità era pertanto molto diversa rispetto ai km richiesti dai similari B-47. Del resto, erano assai successivi e più avanzati, con un maggior rapporto potenza:peso. Infatti, se andiamo a vedere la differenza, ecco i risultati:
Valiant B-47
Peso: 34-64 t 36-104 t
Spinta: 19 t/s 16,5 t/s
Mq: 220 mq 132 mq
T/W: 0,56--0,30 0,46--0,16
% vant: +22/87%
W/Mq: 154--290 270--780
% vant: +75/270%
In altre parole il Valiant ha un rapporto potenza/peso (che peraltro non ci interessa per l'atterraggio) tra il 22 e l'87% (!!) migliore.
Mentre in atterraggio, effettivamente, il carico alare è pari a circa il 57% a peso a vuoto, o addirittura a solo il 37% a pieno carico (oltre il peso autorizzato per l'atterraggio). Il fatto che il Valiant abbia un rapporto potenza: peso paragonabile a quello di un F-86, e che abbia un carico alare inferiore a quello di un B-29 e paragonabile grossomodo a quello di un B-24, dà l'idea di quanto lento potesse volare all'atterraggio, pur essendo un aereo colossale rispetto ai suoi colleghi. Per cui non deve stupire se esso fosse tanto rapido nel frenare, quando si consideri che al 50% del carico utile, all'atterraggio, ha circa 220 kg/mq, mentre per esempio il B-47, con lo stesso criterio, ottiene la modica cifra di 530 kg/mq. Magari ha in questo caso (e giustamente) l'uso del parafrento, ma certo che è tutt'altro bestione da portare giù, pertanto sia la corsa di decollo che quella d'atterraggio sono maledettamente più lunghe. L'unico modo per ovviarvi sarebbe l'uso del parafreno e dei razzi RATO, ma non so se e quanto questi dispositivi (ancorché sicuramente provati, almeno i RATO) fossero disponibili per questo velivolo. In termini 'naturali', però, non era certo all'altezza dei V-Bombers quanto a decollo e atterraggio!
Quanto al Valiant, insomma, abbiamo stabilito che esso è capace di operare da piste sensibilmente più corte di quelle del B-47, e che in emergenza, utilizzando appieno i freni, possa ridurre la corsa a 'meno della metà' del normale. Considerando i limiti delle piste inglesi, e le variabili come peso massimo all'atterraggio, condizione della pista, condizioni del vento, eventuali emergenze meccaniche, è facile immaginare che il Valiant potesse atterrare, in condizioni di carico prossime o pari al massimo consentito all'atterraggio, in circa 2.000 metri, che mi sembra ragionevole, da maggiorarsi forse di un 10-20% in condizioni di pista o vento non ottimali.
MA, questo significa anche che ha una capacità di atterraggio molto migliore se frena e a bordo ha pochissimo carburante e niente armi (a parte le rastrelliere). A 40 tonnellate, per esempio, frenando energicamente, scendendo a circa 180 kg/m2 (più o meno come un caccia della II GM tipo Spitfire XIV!), è capace di arrestarsi presumibilmente in circa 1.000 metri, forse addirittura di meno, ma diamo buono 1.000 metri (posto che, a quel punto, l'atterraggio a pieno carico normale sia dell'ordine dei 2.200 o più metri, ammesso che l'atterraggio a pieno carico sia possibile SENZA frenare!).
Queste disquisizioni sono solo teoriche, in realtà: è chiaro che non c'é modo di impedire al 100% che un aereoporto, attaccato anche da forze nemiche modeste, sia al 100% operativo. Per questo, è previsto almeno un 'alternato', dove andare a rifugiarsi in caso l'aeroporto previsto sia andato KO. Diavolo, lo fanno anche con i velivoli civili (in caso di maltempo, essenzialmente).
Però, se si atterra sull'aeroporto originario è possibile avere un miglior servizio a terra, sempre che i servizi a terra esistano ancora dopo l'attacco. Dato che si tratta di un aeroporto blindato, si suppone che essi siano sopravvissuti, ma in ogni caso lo si vedrà dopo l'attacco e i relativi risultati.
Andare ad un aeroporto alternato significa necessariamente ingolfarlo di uomini e mezzi, per cui è una cosa che va pianificata. Non che i britannici non possano, per loro tradizione fare questo e molto di più (basti vedere la gestione dell'isola di Ascensione nel 1982), ma comunque va tenuta in considerazione. Al limite, si può fare un ponte di trasferimento con aerei, elicotteri e veicoli (a seconda di quanto l'aeroporto è lontano) e spostare uomini e attrezzature lì, come per esempio (se sono utilizzate, cosa che non so per certo) le bombe in 'clip' pronte per la ricarica (questo è possibile con il Vulcan e il Victor, con caricatori da 7 colpi, forse addirittura 10 teorici, l'uno; ma non so se sia possibile anche per il Valiant, che a quanto pare ha sempre 21 bombe, ma con la combinazione di 5x3 e 3x2 gruppi).
E poi è un fatto di orgoglio, diciamocelo. Il punto è che anche i Valiant dovrebbero essere in azione nella stessa finestra temporale degli AMX, e così al ritorno avranno da fare sui 600-800 km, pari a circa 1 ora di volo, che è parecchio se c'é solo da risistemare sommariamente qualche piccolo cratere sulla pista e ripulire dai detriti la superficie. Bisogna tenere presente che attorno alla base ci sono circa 20.000 uomini e altri 3.000 sono della base stessa. La manodopera per i lavori non molto qualificati non manca.
Gli ordigni inesplosi sono un problema sì, ma non è così grave come sembra se essi restano in superficie, dove sono contemporaneamente sia più pericolosi e 'suscettibili', che facili da eliminare. Esistono mezzi corazzati: possono trainare le bombe lontano dalle zone pericolose (esempio: con un cavo metallico lungo circa 100 metri, allacciato attorno alla coda), prima di farle esplodere o lasciarle lì; oppure far esplodere le submunizioni rimaste nella pista, cosa più facile e conveniente, in molti casi, che disinnescarle una ad una. Non sarebbe nemmeno difficile, del resto; ricordo ancora quei poveracci dei contadini libanesi nel 2006, che facevano gli artificieri improvvisati degli innumerevoli ordigni inesplosi lasciati in giro dalle democraticissime forze armate israeliane (ma com'era la convenzione sulle mine antiuomo e le bombe a grappolo? Non era ancora entrata in auge oppure se ne fregavano totalmente?). Li avvistavano nei campi, ci buttavano un pò di benzina e accendevano aspettando al riparo il botto (ovviamente non istantaneo). Funzionava benissimo.
E detto tutto quanto sopra, ricordiamo le caratteristiche della base aerea:
-pista secondaria da 2000x30 metri
-pista primaria da 3000x45 metri (esattamente il 50% in più)
-spessore piste: 30 cm (almeno la principale), 25 o 30 cm (più probabilmente anche qui, essendo una base per mezzi pesanti, da 30 cm) per quella secondaria (quindi abbiamo 12 in anziché 10 di spessore, e fino a 10kft di lunghezza e 150 ft di larghezza).
-hangar corazzati singoli a prova di bomba da 1.000 lb sganciata da bassa quota fino a 300 m/sec, o da alta quota fino a 250 m/sec (sul tetto, essenzialmente, che è un pò più fragile essendo a struttura piana) costruiti in calcestruzzo e acciaio (probabilmente la struttura esterna è di circa 70 cm+ 3 cm HTS interni), con porte blindate da circa 50 tonnellate in acciaio e cemento armato.
-hangar manutenzione costruiti in maniera solo rinforzata, antischegge e anti-mitragliamento (10-20 cm cemento armato come pareti)
-zone di attesa con piazzole antischegge (10-20 cm cemento armato)
-strutture base della base (torre comando, palazzine ecc) costruite in maniera rinforzata, ma non a prova di impatto diretto con le bombe (pareti di 10-40 cm in cemento armato).
-depositi munizioni/ricambi/armi/acqua, rifugi antiaerei: costruiti in parte negli hangar stessi, in parte in altre strutture esterne, e in parte sotto il livello del terreno, in tutti i casi protetti in maniera simile agli hangar corazzati (HAS).
Armi antiaeree varie, così come i radar di scoperta.
Ricordiamo il discorso sul territorio attorno, che è importante:
-1 pianura a perdita d'occhio, con lievi rilievi collinari, pressoché ignote le colline vere e proprie, e meno ancora le montagne. La maggior parte dei rilievi visibili entro qualche km non superano i 20-30 metri e sono praticamente delle dune sabbiose o rialzi del terreno, piccoli speroni rocciosi o simili.
-morfologia del territorio: desertica, ampiamente sabbiosa. Praticamente nessun albero in giro. E' qualcosa di simile al deserto nordafricano o a quello australiano, e ricordiamo, il 'campo da gioco' è di 1.000x1.000 km, equamente suddiviso in due fronti da 1.000x500 km l'uno.
-clima: secco, bel tempo, poco o nulla nuvoloso, rara la nebbia e foschia; alta pressione, poco vento presente, relativamente caldo, ma non troppo così da essere un tormento relativamente modesto per i combattenti: struttura termica tipica del deserto tropicale nei mesi più freddi, con temperature tra -5° alle 3 di notte, circa 15° all'alba (poco prima delle 6 del mattino), 30-35° nelle ore di punta (13-15) e a seconda delle zone e condizioni; circa 25-30° attorno alle 7 di sera (tramonto), per poi calare rapidamente nelle 3-4 ore successive. Insomma, caldo sì, ma non eccessivo, paragonabile al giugno mediterraneo, ma con circa metà dell'arco dioturno nettamente più freddo. Il Sole sorge attorno alle 5.50 e tramonta attorno alle 7.30 di sera (almeno, all'inizio della guerra).
-elevazione: bassa, tra i 30 e i 300 metri sul livello del mare, con piccole alture e colline, le più alte delle quali, tuttavia, non arrivano a 1.000 metri nell'intero territorio.
Da notare che con questo tipo di clima, la condizione ISO è assicurata all'inizio della giornata, quindi ottimale per ottenere dai motori degli aerei le prestazioni teoriche (ISO = +15° e SLM), salvo però declinare pesantemente a metà giornata, ma non così gravemente da ridurre in maniera eccessiva le prestazioni degli aerei, essendo ISO +10 o al peggio, più +15 o +20. Inoltre il livello del terreno dove sono gli aeroporti raramente raggiunge i 300 metri (1.000 ft) SLM, per cui anche nella peggiore delle condizioni, abbiamo ISO +20 e +1000 ft, che sono condizioni abbastanza impegnative, ma nulla di drammatico.
Esempio:
Hawker Hunter F.6: ----pulito---------- -------con 2x100 gal---
-decollo: SLM: 300 m: SLM: 300 m:
-- a 0°C: 540 m 604 m 705 m 790 m
-- a 15°C (ISA): 660 m 737 m 860 m 963 m
-- a 30°C (ISA+15): 770 m 860 m 1006 m 1127 m
---a 45°C (ISA+30): 888 m 994 m 1162 m 1301 m
Capito? un Hunter F.6, che è uno degli aerei potenzialmente coinvolti in questo settore, può decollare comunque, ma per quel che ci riguarda in questo contesto, le distanze di decollo a 15° (6 del mattino, quando le piste sono intatte) sono 660-740 metri se è pulito (pressoché impossibile); 860-960 m se con 2x455 l (che ancora è poca roba, infatti bisogna considerare che oltre ad avere probabilmente serbatoi più grossi, ha anche due AAM).
Se invece andiamo a vedere il contesto a 30° di temperatura (facciamo che se la temperatura è sui 35° siamo più o meno SLM, se siamo sui 300 metri allora la temperatura è un pò più bassa, magari sui 30°), allora abbiamo che anziché 660-960 metri come nelle altre condizioni, esiste una situazione del tutto diversa: -decollo (emergenza) pulito: 770-860 metri. Decollo standard (= con due serbatoi da 455 litri, ovvero in realtà, molto meno di quello che dovrebbe avere) = 1000-1.100 metri. Già siamo fuori dalla possibilità di operare da striscie da 1.000 metri e bisogna andare, per sicurezza, attorno ai 1.500 metri (metà pista principale o 75% di quella secondaria).
Chiaramente, c'é una bella differenza tra 860 e 1.100 metri di distanza (un quarto di km), ma non è ancora eccessiva. Se c'é da fare un decollo d'emergenza, però, con l'aereo munito solo del carburante interno (poco, ma sempre meglio che nulla) allora abbiamo uno spazio di decollo di 770 metri SLM.
Questo valore significa che in realtà, decollare in emergenza 'leggeri', a 30° C, significa salire in 770 metri, 860 se è anche a 300 metri. E' molto, ma è ancora entro il livello dei 1.000 metri. In condizioni d'emergenza pura, dunque, è ancora possibile decollare con l'aereo in piste da 1.000 metri.
Per operare con 2 AIM-9 e 2 serbatoi da 455 l, è probabile che bisognerà aggiungere altri 200 metri alla pista (probabilmente + 100 yd x 1000 lb); se poi si vogliono altri 2 AIM-9 o i serbatoi extralarge, allora bisognerà forse aumentare di 200-300 metri la corsa a terra, con un aumento anche della lunghezza della pista necessaria per frenate d'emergenza.
Da notare che anche per l'Hunter, il manuale assicura che:
'' The landing can be cut to less than half normal by using continuous
full brake once the aircraft is firmly on the ground, but this procedure
causes rapid brake and tyre wear and should not normally be used.
The aircraft must be firmly on the ground before applying the brakes.''
E possibilmente con la ruota anteriore abbassata, anche.
Non saprei dire se questo vale per tutti i casi e in che misura, ma del resto il manuale non dice a quale velocità l'aereo atterra, a parte che stalla a 115 kt in condizioni di peso minimo, che di per sé è poco, ma non dice nulla di specifico su come ragionare sul discorso dello spazio d'atterraggio. Da notare che l'Hunter Mk 6 molto probabilmente non aveva il parafreno (infatti non è menzionato), ma i successivi tipi Mk 9 cacciabombardieri e con maggiore peso massimo autorizzato, ce l'avevano sicuramente (e anche i tipi d'addestramento come quelli svizzeri).
In sostanza, l'Hunter potrebbe operare con temperature elevate ed entro i 1.000 metri di pista, solo con carichi leggeri; oppure entro questa distanza, con carichi più pesanti, ma solo a temperature mattutine. In ogni caso, è possibile operare entro (grossomodo) i 1.000 metri, sia pure con modalità operative ridotte. Certo che se bisogna lasciare a terra i missili aria-aria son dolori; del resto, l'alternativa è togliere carburante e l'Hunter non ne ha molto anche col pieno! In alternativa, è possibile alleggerirlo calando le munizioni, che in effetti sono un discreto fardello essendo 500 colpi da circa 500 grammi l'uno. Ma anche dimezzandole, dubito che possano fare molto. Meglio sarebbe se si togliessero anche i cannoni da 30 mm. Tanto l'Hunter ha un 'gun pack' facilmente accessibile e rimovibile. Ma forse è meglio mettersi giù al lavoro e rimettere a posto la pista in maggior lunghezza possibile.
Tanto per fare un esempio concreto: il 6 dicembre 1971 l'aviazione indiana mise a terra i Sabre del Pakistan, sull'aeroporto di Dacca. Ebbene, il giorno dopo, i Sabre avrebbero potuto ricominciare a combattere, perché i 16 crateri da 6 metri x 7 (larghezza) erano stati parzialmente ricoperti e adesso era possibile utilizzare i Sabre su di una specie di pista ridotta alla metà della lunghezza per la metà della larghezza. Questo li avrebbe ovviamente ridotti alla sola difesa aerea a corto raggio, senza alcun serbatoio esterno e probabilmente senza nemmeno gli AIM-9.
Tanto per capirci di che parliamo, prendiamo per esempio i Sabre Mk 4, abbastanza simili ai Sabre pakistani (che a dire il vero, erano più avanzati, ma facciamo finta di nulla).
-Decollo SLM (ok, è il Bengala...) e pulito, a temperature tra -5°: 503 m (e 540 m a 300 m), +15°(640 m), +35°(808 m), +55°: 1060 m (1160 m a 300 m).
-1300 m SLM a 35°, con 2 serbatoi da 167 gal
-810 m SLM a 35°, pulito.
Ecco perché con metà campo d'aviazione era ancora possibile decollare, ma tagliandolo ulteriormente non c'era niente da fare, anche se pure così non sembra affatto male, visto che il campo era sicuramente oltre i 2 km. Evidentemente avevano riattato sui 1000-1200 metri di pista, ma poi gli indiani spezzarono a metà anche quel tratto, condannando gli F-86 all'immobilità.
Tanto per capire quanto le cose possano peggiorare con le condizioni, basti dire che a 35° e 1500 metri, la corsa di decollo sale da 810 a 1300 metri pulito, da 1300 a 2000 metri con due serbatoi; a 55° le distanze passano tra 1060 e 1650 metri, comunque accettabili (pulito); sennò tra 1700 e 2600 metri se con due serbatoi, a 55° e a 1500 metri. Sembrano condizioni assurde, ma in Arabia Saudita, in effetti, non è poi tanto diverso, almeno d'estate!
Tenete presente che una turbina in genere perde circa il 10% della potenza ogni 15-20° sopra l'ISA.
Tenete anche presente che a 30°, un Hunter teoricamente dovrebbe limitare la velocità massima a soli 0,82 mach SLM anziché Mach 1, perché il limite di temperatura ha spostato il limite di mach 1 da SLM (a 15°) a circa 3 km (a 30°). In sostanza, solo per questa ragione, l'Hunter perde 80 kt e scende da circa 1130 a 1000 km/h.
Questo, almeno, è quello che è scritto nei manuali. Alle volte nemmeno viene raggiunto in pratica, specie il raggio d'azione e l'autonomia; alle volte viene superato, come nel caso della velocità (basti pensare alle paurose picchiate 'fino a 700 mph' dei caccia della II GM), che per un caccia esuberante non è affatto difficile da fare.
OK, adesso abbiamo fatto tutta 'sta menata e dovremmo stare apposto.
Adesso parliamo della difesa aerea della base, a cui è demandata la capacità di evitare l'azione dei cacciabombardieri nemici.
2-L'ATTACCO ITALIANO
Anzitutto, la condizione dell'aviazione è quella che segue:
-per attaccare le forze aeree nella 3a fascia, ovvero oltre 350 km, non è praticamente possibile usare la gran parte degli aerei italiani: il G.91R, persino il G.91Y, certamente tutti i Macchi 326 e 339, non hanno alcuna possibilità di farcela, perché se devono volare a bassa quota e partire da almeno, come minimo, 50 km dal proprio territorio, è veramente difficile anche solo ipotizzare un tale profilo di missione. I Macchi e i G.91 hanno circa 300 km di raggio d'azione a bassa quota e con serbatoi inseriti, con i Macchi un pò meglio dei Fiat, però più lenti e quindi, vulnerabili, malgrado la migliore maneggevolezza, almeno a basse velocità. Certo che i Fiat, più veloci, leggermente più piccoli, e discretarmente corazzati, erano macchine più credibili in un contesto dove la minaccia era superiore. Però per eguagliare (forse!) i Macchi in versione d'attacco, avrebbero potuto portare solo carburante. Del resto, se la specifica inizialmente soddisfatta parlava di un raggio d'azione, a 500-1000 metri, di circa 270 km con circa 20 minuti sul bersaglio (chiaramente con serbatoi esterni e con le sole armi interne, visto che non c'era modo inizialmente di portare sia armi che serbatoi), un motivo c'era. Quindi il raggio sarebbe stato difficilmente dell'ordine dei 320 km per entrambi gli aerei, con i soli Macchi 326K monoposto capaci di andare eventualmente un pò più lontano, ma non di molto visto che con circa 250 litri di carburante extra, pari a circa 200 kg, avrebbero potuto fare circa 100 km di percorso in più, totalizzando probabilmente valori di 350-370 km al massimo. Di nuovo, insufficiente per le missioni d'attacco, e poi troppo vulnerabili senza i Fiat di scorta.
Da notare come la capacità di volo di questi aerei sia limitata realmente dal profilo di impiego previsto, del resto necessario per penetrare lo spazio aereo nemico, almeno in questo contesto. Il G.91R, per esempio, se lasciato 'libero' di fare quel che vuole, a 9.000 metri può ottenere un raggio d'azione prossimo ai 500 km con 2 bombe. La stessa missione a bassa quota vale circa 200 km! In pratica, anche il più scarso degli aerei italiani 'potrebbe' farcela. Ma in pratica-pratica, questa possibilità risulta preclusa.
Scartata quindi l'opzione di avere i Fiat G.91R cacciabombardieri, ma anche i Fiat G.91R come caccia di scorta ai Macchi 326 o 339, resta davvero poco dell'armada italiana. Di fatto, su circa 1.700 jets, abbiamo attualmente solo tre tipi di aerei capaci di missioni nella mitica '3a fascia': ovvero i PD-808GE, i G.91Y, e gli AMX, i famigerati 'toponi/paperi/F-16deipoveri'. Ci sarebbero, teoricamente, anche altri aerei provvisti di discreta autonomia: in particolare, gli SF-260, i G.222 e i 'jet' (sic) S.211. Però i G.222 sono aerei da trasporto (a proposito: visto che è entrato in servizio, sia pure limitato, anche l'enorme BZ.308 prototipico, potrebbe essere inserito nell'OrBat degli italiani, anche se francamente... è un pelino ridicolo prenderlo seriamente in considerazione) e ben difficilmente si manderebbero a colpire -specie di giorno- un aeroporto ben difeso (specie con la prospettiva di essere abbattuti a raffica come nel caso dello sfortunato esemplare perso in Iugoslavia nel 1993). Gli SF-260 ad elica, hanno prestazioni semplicemente troppo limitate per essere credibili in missioni di attacco di 'penetrazione', e comunque sia, inizialmente non sono schierati in 1a linea italiana. Lo stesso vale per i pochi S.211: con prestazioni circa doppie, ma ancora lontane dalla soddisfazione, un armamento a dire il minimo marginale (malgrado l'enorme sfarzo delle loro esposizioni nei vari air-shows... fino praticamente ad oggi, visto che l'M-345 è il loro diretto discendente), oltretutto sono anch'essi pochi (più o meno come gli altri due jet principali rimasti in lizza), e con un raggio d'azione difficilmente concepibile se in volo a bassa quota e alta velocità, carichi di armi (e probabilmente, senza poter in tal modo portare dei serbatoi esterni, sennò finiscono praticamente a zero-tituli). Niente da fare, resta il trio di cui sopra: PD-808GE/AMX/G.91Y.
In tutto, però, così facendo si tratta di circa 150 aerei, meno del 10% del totale! Persino considerando la forza schierata in 1a linea, abbiamo 7 gruppi su 55, ovvero circa 1/8 del totale. Già il fatto che circa l'88% dei reparti di 1a linea non possano raggiungere, in pratica, la 3a fascia, che è quella più importante, dà molto da pensare.
Poi analizziamo meglio la questione: i PD-808GE sono solo 8, certamente molto importanti presi singolarmente, ma essendo aerei EW e per giunta, di tipi che negli anni '90 erano già palesemente obsoleti, e comunque sia, mai realmente 'al top' (non sono certo dei Prowler), specie contro minacce composite che richiedono molta energia, e molta capacità di emettere su lunghezze d'onda diverse e in simultanea, è difficile dire quanto possono essere efficaci. In ogni caso, non sono capaci di attaccare direttamente le basi nemiche, ma solo elettronicamente, dando l'ombra EW per aiutare i loro compagni bombardieri. Inoltre, è molto dubbio che essi abbiano davvero l'autonomia richiesta: ad alta quota arrivano sui 2.500 km, che non è male. Ma a bassa quota non è la stessa cosa: l'autonomia, con i motori J85, si riduce facilmente alla metà. E se a questo aggiungiamo che la velocità si abbassa a sua volta, per cui scende da circa 850 a 790 km/h, la cosa è anche peggiore, perché implica che o i velivoli cacciabombardieri volino a velocità inferiori rispetto alle loro possibilità, oppure utilizzino la massima potenza, consumando un botto di carburante, per restare sui 400-420 kt, ma così facendo sono ben al di sopra della loro velocità ideale, visto che in pratica devono andare sempre a tutto gas. In entrambi i casi, le difese nemiche possono esultare, indirettamente causando il taglio dell'autonomia dei PD-808, oppure il rallentamento dei cacciabombardieri.
Non bastasse, i PD-808 non sono certo aerei schierati in 1a linea: devono assolutamente stare abbastanza alla larga, presumibilmente in 2a linea, il che significa volare a bassa quota per almeno 200 km da e verso il confine, più la missione d'attacco vera e propria. Un dead end per la loro possibilità di arrivare in 3a fascia, in ogni caso dovrebbero volare almeno 800 km nella migliore delle ipotesi, e praticamente sempre alla massima velocità!
Quanto ai G.91Y, essi hanno una scarsa capacità di carico. L'autonomia non sarebbe nemmeno male, sui 450-500 km a bassa quota, con 2 serbatoi e 2 bombe. Però è insufficiente per coprire bene la 3a fascia. Inoltre bisogna andarci cauti, perché con i motori provvisti di A/B, i consumi aumentano facilmente oltre il valore pianificato. E' ben vero che i J85 sono piccoli e consumano poco, e che il G.91Y ha molto carburante, circa il doppio del G.91R, dentro i serbatoi; però fuori ne porta poco, ovviamente non può rifornirsi in volo, e per quanto limitato, il consumo dei due J85 a piena potenza potrebbe consumare tutto il carburante interno in circa 12 minuti o poco più.
Dare a questi aerei 5 minuti di combattimento sul bersaglio con max A/B significa ridurre il raggio d'azione teorico di oltre il 30%.
Del resto, se gli si accredita solo 5 minuti ma a piena potenza dry, il consumo non è molto alto... ma benché sia circa il 10% dell'autonomia disponibile, li si lascia in condizioni di decisa inferiorità: infatti, senza A/B, il G.91Y è meno potente del G.91R! Ha una potenza marginalmente superiore, ma pesa molto di più, e quindi ha velocità e agilità inferiori. E' competitivo, in altre parole, solo quando ha l'A/B inserito. Per questo, la sua velocità ottimale è pur sempre sui 610 km/h a bassa quota, mentre per esempio il G.91R arriva agevolmente a 650, pur essendo leggermente più lento in termini assoluti.
Dal momento che esistono 3 gruppi di G.91Y e 3 basi aeree in 2a fascia, che notare bene, a loro volta sono pressoché inattaccabili dagli aerei italiani meno potenti (essendo oltre i 200 km dal confine e quindi, oltre i 250 km da qualsiasi base italiana minore, e oltre 300 km da qualsiasi base principale), non c'é molto da dire oltre a questo. L'attacco a queste basi di 2a fascia spetta necessariamente a loro, mentre gli aerei meno potenti attaccano in massa la 1a fascia, e qualcun altro attaccherà la 3a fascia. Quel 'qualcun altro' è ovviamente, la forza di AMX, 3 gruppi contati, che stavolta devono vedersela con ben 4 basi, e quindi mediamente saranno solo 3/4 di gruppo per ciascuna base. Nove aerei, come (erano) i pianeti del sistema solare, con il Sole rappresentato chiaramente dalla base. Che dovrebbero attaccare. La faccenda si fa molto difficile!
Gli AMX di questo gruppo, sono stati quindi inviati in azione contro l'aeroporto dei Valiant. Vediamo cosa succede.
Anzitutto decollano da una base di 2a fascia e volano a bassa quota, in ovvio silenzio radio, affidandosi al sistema INS di navigazione e attacco e almeno inizialmente, ad una certa vicinanza ottica.
L'aeroporto da cui sono partiri è a circa 240 km dal confine, dunque siamo a distanze considerevoli. Bisogna ricordarsi che nemmeno gli AMX possono rifornirsi, visto che non ci sono aerocisterne.
La velocità media e la quota operativa sono relativamente rilassate, perché l'aereo ha da risparmiare il più possibile durante il viaggio. Probabilmente vola effettivamente a circa 650 km/h e a circa 300-150 metri sul livello del terreno, che sono valori ideali, almeno finché non si approssima al confine, quando per prima cosa si abbassa, e poi a circa 30 metri, accelera varcando la soglia dell'inferno, ovvero il confine nemico.
A quel punto, il consumo inevitabilmente aumenta, perché il valore si porta a circa 740 km/h, se possibile anche a 780 ovvero 400-420 kt, che sono ancora lontani dal massimo possibile, ma sono pur sempre circa 100 km/h oltre la velocità di crociera ottimale a bassa quota, aumentando quindi i consumi non di poco, e portando la velocità da 11 a 12-13 km al minuto, risparmiando preziosi minuti a scapito del carburante. Questo percorso iniziale comporta probabilmente, nella zona iniziale, un valore di circa 2 kg/km, che però aumentano probabilmente a circa 2,5 kg/min quando si accelera. Ricordate che il valore massimo, a circa 300 metri e condizioni ISA, è nominalmente sui 50 kg/min.
Dal che se ne deduce che un AMX, con 2.600 kg di carburante interno e 1.800 kg. Con i soli serbatoi interni, alla massima potenza, farebbe già circa 50 minuti di volo; con quelli esterni circa 80. La distanza effettiva dipende dalle condizioni di carico e di drak index, ma comunque l'AMX, come tutti gli aerei subsonici, ha una perdita abbastanza ridotta rispetto a tante macchine supersoniche usate negli stessi profili di missione, per cui la velocità non è tanto inferiore. In teoria, con consumo pari a 2 kg/km, potremmo avere un massimo di 2.200 km, ovvero ben 1.100 km di raggio d'azione. Però, ovviamente, questo non è quel che succede nel mondo reale...
Se consideriamo le prestazioni, in questo senso, avremmo la seguente tabella:
Configurazione Pulito 2x580 l 2x1.100 l
2.600 kg --- 3.500--- 4.400 kg
Decollo -100 = 2.500 --- 3.400--- 4.300 kg
Riserva -10% = 2.250 --- 3.100--- 3.900 kg
Combat 5 min -250 = 2.000 --- 2.850--- 3.650 kg
A 650 km/h (2 kg/km)
Autonomia km 1000 km --- 1400 km -- 1800 km
Raggio, km 500 km --- 700 km --- 900 km
autonomia, h 1,5 h --- 2,2 h --- 2,8 h
A 750/800 km/h (2,5 kg/km)
Autonomia, km 800 km --- 1.100 km -- 1.400 km
Raggio, km 400 km --- 550 km -- 700 km
autonomia, h 1 h --- 1,4 h -- 1,6 h
A 900+ km/h (3 kg/km)
Autonomia, km 650 km --- 900 km -- 1.200 km
Raggio, km 330 km --- 450 km --- 600 km
autonomia, h 0,75 h --- 1 h --- 1,3 h
Questi valori possono sembrare persino un pò ottimistici, quando poi si installano i carichi esterni. Nel caso dell'AMX con 6 bombe slick, per esempio, ma senza serbatoi, il raggio d'azione cala a 465 km; con 6 Mk 82 S scende a 410 km, mentre su sono indicati 500 km. Con 6 bombe Mk 82 (slick presumibilmente) si arriva a 650 anziché 700 km. Peraltro è una buona approssimazione e per quel che mi riguarda, essendo entro il 10% (almeno con le bombe slick), è buona abbastanza.
Notare come, con i serbatoi extra da 1.100 litri, l'AMX sarebbe capace di volare alla massima velocità di 900 e passa km/h un intero viaggio di oltre 1h a bassa quota, enro un raggio di 600 km. Il che significa che teoricamente potrebbe fare una missione alla massima velocità continua tra una base a 100-150 km e la base nemica più lontana a 450 km dal confine. Mica male.
Però in pratica, non è certo così che si fanno le cose. Per cui è verosimile che il raggio d'azione effettivo sarà grossomodo così:
1a fase, entro il proprio territorio: a 360 kt/ 660 km/h economica; percorso di 250 km tra l'andata e ritorno, totale 500 km, a cui aggiungere un 10% di digressioni (vista la più che probabile distanza laterale tra la base e l'obiettivo), totalizzando 550 km di percorso. Consumo: 1.100 kg.
2a fase, attacco di penetrazione, ad almeno 400, forse 420 nodi (740-780 km/h); percorso per un totale di altri circa 400 km tra andata e altrettanti ritorno, totalizzando 800 km. Consumo: 2.000 kg.
3a fase, attacco finale, a circa 900 km/h o 480-500 nodi; percorso andata/ritorno 100 km. Consumo: 300 kg.
Totale: 4.400 - 100 - 440 - 250 = 3.600 kg - 2.000 - 300 - 1.100 = 200 kg.
Questo totale è il resto extra rispetto al valore iniziale. In sostanza, è possibile che il viaggio abbia comportato un percorso totale di 1.550 km, consumando 3.400 kg (7.500 lb) di carburante e lasciandone soltanto altri 1.000 per decollo, combattimento e riserva, che non sono pochi ma nemmeno tanti. Il percorso vede anche il decollo e quindi sarebbero rimasti solo 900 kg (2.000 lb) di riserva effettiva. Per questo il valore extra non è poi molto grande, ovvero sui 650 kg complessivi per la riserva come da programma. In effetti, si tratta del 15% circa anziché il 'minimo sindacale' del 10%. Anche se sembra molto, vale ricordare che sono pur sempre sui 320 km a velocità economica, che pochi non sono, ma nemmeno eccessivi; con la riserva normale avrebbe fatto 220 km.
Va detto che il ritorno sarebbe stato certamente più dispendioso se per caso i caccia nemici avessero inseguito l'AMX per tutto il percorso; nel caso in specie, il consumo sarebbe potuto arrivare, su 400 km, ad un extra di 200 kg, anche se è piuttosto accademico come valore visto che nessun inseguimento, anche a più riprese, dura seriamente 30 minuti.
Ad ogni modo, ci si può porre il problema se per caso l'AMX potesse arrivare sul bersaglio anche senza serbatoi da 1.100 litri. Con questi, è più che sufficiente. Ma con quelli da 580 litri, di fatto, potrebbe riuscirci solo se vola dalla 1a fascia, del resto con 650 km di raggio d'azione è ovvio che sia così, visto che le basi arrivano fino a 450 km nell'entroterra e la 1a fascia fino a 200 km. Oltre questa fascia, non si potrebbe più fare, per cui in pratica o si rinuncia ai serbatoi grandi ma anche alle basi più lontane, oppure si vuole maggiore sicurezza operando da queste, ma a quel punto o si attaccano le basi di 1-2a fascia, oppure si devono usare i serbatoi grandi. Detto in altri termini, non c'é modo di usare i serbatoi piccoli su distanze del genere, ancorché di poco oltre il limite effettivo. Anche se portare i serbatoi da 1.100 litri comporta in realtà un maggior consumo chilometrico (nella valutazione di cui sopra per semplificare, non ne abbiamo tenuto conto), il fatto di raddoppiare il carburante extra comporta un valore di autonomia indubbiamente superiore.
L'ideale sarebbe, in altri termini, avere i vecchi serbatoi da 800 litri dei G.91Y, ma purtroppo o per fortuna non ne erano disponibili, ancorché inizialmente previsti. Per questo erano necessari quelli da 1.100, che però erano certamente assai pochi nel 1992 e probabilmente anche in seguito, dato che normalmente sono usati sopratutto dagli AMX-T, e che i monoposto essenzialmente vanno con quelli più piccoli (alle volte definiti anche da 550 litri, probabilmente è una sotto-variante o un errore di valutazione?), eventualmente facendo scalo oppure rifornendosi in volo grazie alla sonda IFR.
Questa questione sul raggio d'azione degli AMX è ovviamente d'importanza capitale.
L'AMX, indubbiamente, consuma molto poco. Si pensi che il massimo che normalmente consuma, almeno al decollo, è sui 50 kg/min ovvero circa 3.000 kg/h; in questo caso l'SFC è 0,666, ma supera 0,9 a mach 0,38 e in quota. Però non è affatto detto, purtroppo, quale sia la potenza effettiva a quella velocità, probabilmente è inferiore al valore al decollo.
Per precisione, la capacità dei serbatoi è di 590 l (472 kg) di cui 587 utilizzabili (470 kg); o quelli grandi, 1120 l/896 kg (utilizzabili 1117/894 kg), quindi possiamo dire 945 kg per due serbatoi, oppure due da 1790 kg.
Perché calcolare con tanta pignoleria il raggio d'azione stimato degli AMX? Perché se devono portare i serbatoi da 1.100 litri (decollando dalla 2a fascia) allora ne hanno pochi a disposizione e dunque sarà più difficile, in pratica, sganciarli anche in emergenza, aumentando la vulnerabilità dell'aereo. Non solo, ma avranno anche essenzialmente l'impossibilità di portare più di 4 bombe, anziché le 6 che potrebbero portare con i due serbatoi più piccoli, quando agganciati ai punti d'aggancio esterni alari.
Questo riduce di 1/3 la capacità offensiva dell'aereo!
Un'altra cosa interessante è constatare come lo Spey sia effettivamente un motore dai consumi molto parchi: al massimo va a 50 kg/min in condizioni ISO e a 1.000 ft; nelle stesse condizioni, il motore Avon dell'Hunter consuma circa 100 kg di carburante al minuto. E questo pur essendo circa il 10% meno potente. In altre parole, lo Spey consuma la metà pur essendo del 10% più potente!!!
Peraltro, questo ci permette di fare un altro paragone.
Se l'AMX ha una velocità massima, consuma poniamo sui 50 kg/min, fa circa 3 kg/km, e quindi con 2.500 kg di carburante, fa sui 800 km in circa 50 minuti di volo, calcolati a 0,8 mach/520 kt, ovvero sui 16 km/min. Sennò può fare un pò meglio, sui 1.020-1.040 km/h, ma non scommetterei su di un consumo chilometrico così buono a valori oltre 0,8 mach, per cui potrebbe essere un valore ottimale di velocità quando si procede al massimo pratico.
L'Hunter, che consuma il doppio a pieno motore, ma ha circa la metà del carburante (1.700 litri vs 3.200), finisce il carburante in circa 12 minuti, che a 18 km/min (1020 km/h) dà circa 210 km. In sostanza, il totale dell'AMX a piena potenza è circa 4 volte il valore dell'Hunter!
Però, l'Hunter, pur finendo in ogni caso il carburante in circa 1/4 del tempo del'AMX quando è a piena potenza, non riesce comunque nemmeno alla lunga a fare lo stesso livello di autonomia.
Se però il volo è fatto alla minima velocità di crociera, quella più economica, allora l'AMX va a volare, se sta attorno ai 20 kg/min e 600 km/h circa, diciamo SFC pari a 2 (probabilissimo), un totale di circa 1.200 km. L'Hunter, invece, riesce a fare circa 500 km. Per cui abbiamo che, quando la velocità è quella ottimale, la differenza si riduce pur non annullandosi. Naturalmente, la differenza sarà ancora più ridotta (da 4:1 a circa 2,5:1 pulito), se si aggiungono anche i serbatoi esterni. Con 2 serbatoi da circa 500 litri l'uno, l'AMX volerà probabilmente a circa 1600 km complessivi, mentre l'Hunter volerà per circa 800 km, riducendo ulteriormente il gap a circa 2:1. Con i serbatoi più grandi ancora, è probabile che l'autonomia dell'AMX arriverà sui 2.000 km, mentre l'Hunter con quelli da 1000 litri volerà sui 1.100 km, scendendo a un pò meno di 2:1. Con tutti e 4 i serbatoi (l'Hunter può, l'AMX no), volerà probabilmente per circa 1.500/1.600 km, vale a dire l'80% del valore dell'AMX.
Sembra una cosa di poco interesse, ma considerando che l'Hunter (cacciatore) potrebbe benissimo mettere di mira l'AMX, questo confronto non va sottovalutato. E' probabile, comunque sia, che qualsiasi cosa accada, accada entro 2-5 minuti al massimo, certo non di più. I tempi degli inseguimenti a tutto gas dei vecchi aerei da caccia, sono oramai finiti.
Detto questo, continuiamo a parlare degli AMX in azione verso l'aeroporto.
3-LA DIFESA AEREA INGLESE
Gli AMX stanno andando dunque verso l'obiettivo. Abbiamo visto che essi vanno in azione con 4 Mk 82S, 2x1.100 l, 2x AIM-9, più il pieno interno (non necessariamente anche delle munizioni, comunque presenti almeno al 50%), decollando da una base a circa 250 km dal confine, e continuando a volare bassi ma relativamente lenti.
Quando entrano nella zona nemica aumentano la velocità e si abbassano ancora di più, e via così.
La formazione viaggia in sezioni costituite da 4 aerei l'una, suddivisi in coppie, più o meno in tandem a loro volta (sia le coppie che gli elementi). Non sono necessariamente in volo a distanze ridotte tra sezioni, probabilmente sono separati da diversi km se non decine di km, salvo poi ricongiungersi sul bersaglio (ma ovviamente, NON durante lo stesso momento).
A questo punto gli AMX cominciano ad incontrare le fasce radar di scoperta dei britannici. Ce ne sono molte: solo considerando i radar esportati, i britannici hanno ottenuto oltre 100 esemplari costruiti per il compito di scoperta aerea a lungo raggio. Quindi non c'é davvero problema: l'unico vero che esiste, è di non disturbarsi tra di loro mentre emettono le loro potenti onde. Un altro problema è trovare delle alture da cui dominare entro certi limiti lo spazio aereo circostante e vedere oltre l'orizzonte. Non è facile perché ci sono pochi punti elevati nell'intero teatro operativo e nessuno di essi pare sia particolarmente alto. Quindi la scoperta a bassa quota non è affatto facile; ma con delle intere catene di radar, siti a circa 30 km l'uno dall'altro, è ancora possibile. Sembrano troppo densi, questi radar? Possibile, ma ce ne sono comunque tanti a disposizione, tra cui parecchi esemplari moderni, e in particolare i Martello. La loro azione nell'insieme dovrebbe essere più che sufficiente per causare problemi a chi cerca di entrare. Tre catene radar di questi tipi, con le unità a 30-40 km l'una dall'altra (20-30 radar per catena), a circa 30-40 km di distanza tra le singole catene, dovrebbero fare un bel blocco complessivo, con 60 km circa dalla 1a linea, e poi all'interno fin oltre i 100 km. Per poi cambiare e dare protezione sopratutto alle zone dove sono presenti le basi aeree, particolarmente quelle principali, che sono già note.
La scarsa consistenza dei caccia, invece, è un problema serio: senza i Tornado ADV, come prevede questa versione del wargame, è pressoché impossibile utilizzare dei veri intercettori all'altezza della situazione, i cui migliori esemplari sono i Lightning, che per raggio d'azione e portata del radar sono molto scarsi. In teoria, l'UK potrebbe contare sui Tornado ADV, che sono efficaci, e simili in numero, grossomodo come i Viggen svedesi e i Mirage 2000 francesi. Ma in questo caso i Tornado sono esclusi, il che rende tutto molto più interessante, no? E così abbiamo Harrier, Jaguar, Hawk, Lighting, Hunter e Gnat come intercettori. Non molto, ma del resto nemmeno gli AMX sono 'sto granché, essendo tra l'altro, più lenti di tutti questi velivoli a parte gli Hawk (e non di molto), e comunque sia, proprio questi ultimi hanno i missili Sidewinder L come 'quasi-standard', e quindi sono molto ben armati (ma lenti...) per le intercettazioni. Sono anche piccoli e quindi, difficili da vedere, e sebbene abbiano una velocità massima non molto elevata, sono capaci, in quanto 'hawk' (falchi), di picchiare a velocità molto elevate, tanto che sono stati certificati durante le prove per circa 1,2 mach! Non male davvero. Inoltre sono dotati di una buona autonomia, il che gli permette di aspettare in aria il nemico piuttosto che decollare su allarme, grande vantaggio specie se c'é da aspettarlo 'al varco'. Infine hanno un'ottima maneggevolezza, per cui sono un nemico per chiunque. In sostanza, se viene avvistato un Hawk, potrebbe essere già entro i 3 km di distanza, e quindi praticamente a tiro per i missili Sidewinder. Non certo una bella cosa! Infine, da dire che gli Hawk sono molti, per cui possono non solo stare in aria per lunghi periodi, ma anche in molti esemplari.
Ricapitolando: gli Hawk hanno i seguenti vantaggi:
-sono ben armati con gli AIM-9
-sono dotati di ottima autonomia oraria/chilometrica
-il motore è buono per le basse quote
-benché lenti, hanno una forte velocità di picchiata
-hanno una sagoma piccola e si vedono solo all'ultimo
-dal canto loro hanno un'ottima visibilità dall'abitacolo, anche verso il basso
-hanno un'ottima agilità
-sono tanti e quindi, molto diffusi
In sostanza, un Hawk potrebbe restare a lungo in aria, pattugliando e venendo direzionato nelle zone più importanti da difendere, avvistare gli aerei a bassa quota, gettarsi in picchiata e raggiungerli grazie ad una forte velocità risultante, anche supersonica, da quote di 1.000-3.000 metri più alte; agganciarli con i missili, dopo essersi avvicinati di spalle, magari non visti, e poi batterli in agilità se anche i nemici si accorgessero di loro, in ogni caso possono sparare almeno 2 missili AIM-9 che hanno un'efficacia molto elevata in questi ingaggi, benché vulnerabili ai flares; per cui, meglio di qualsiasi altra cosa, attaccare senza nemmeno essere stati visti, possibilmente da una certa distanza e in superiorità numerica, per esempio 2V1.
Gli AMX viaggiano comunque liberi dagli impegni ed evitano i caccia in pattuglia in 1a linea, del resto sono già molto impegnati nel contrasto degli aerei italiani più numerosi. A quel punto arrivano nella 3a fascia, dopo avere percorso circa 400 km in territorio nemico, per poi accelerare e portarsi a circa 900 km/h verso le basi nemiche.
Queste basi sono 4, con gli AMX che devono attaccarle pur essendo di 3 soli gruppi. Ma la loro azione non è omogenea: gli AMX di due gruppi attaccano altrettante basi, mentre il terzo gruppo attacca due basi suddividendo più o meno regolarmente le sue forze. Di questi 4 aeroporti, solo uno, quello dei Valiant, è contemporaneamente sia sede di bombardieri, che attaccato da un gruppo di aerei. Questo fatto lo rende molto vulnerabile al rischio di essere messo KO per davvero, dato che i bombardieri sono più grandi e hanno bisogno di più pista dei velivoli tattici. Ecco l'importanza di questo confronto.
A questo punto gli AMX sono arrivati verso l'obiettivo e tutti i tentativi di beccarli all'andata, in ben 30 minuti di volo, sono stati vani, ammesso che li abbiano davvero fatti. Però la base di per sé, non è affatto priva di difese.
Anzitutto è una base sede di stormo, per cui ha 3 squadroni. Di questi, uno è di Valiant, ma gli altri due sono di caccia, proprio prevedendo questo problema.
Uno degli squadroni ha gli Hawk. Li fa decollare al momento dell'inizio della guerra, o meglio, con comodo, perché tanto sanno che il nemico non potrà presentarsi prima di almeno mezz'ora su quella base, e questo è un vantaggio non da poco. Prima fanno decollare 6 caccia, ovvero la metà del totale disponibile. Poi ne lanciano altri 6, perché oramai gli AMX sono arrivati e i radar più vicini alla base l'hanno segnalato, così come gli osservatori a terra, visto che è pieno giorno e che nel campo inglese gli uomini non mancano.
A quel punto la difesa della base è costituita da 12 Hawk, che orbitano a circa 50 km dalla base stessa, a circa 3 minuti di volo fuori dai suoi confini. Non è molto e sopratutto, a causa della scarsa velocità e della mancanza di radar, non riescono a vedere gli AMX che pure arrivano in zona.
Peraltro, appena all'interno di questa zona protetta, c'é un altro pericolo. Questo è costituito dall'altro squadrone da caccia. In questo caso ha gli Harrier. Questi aerei hanno una scarsa autonomia e sono più grossi degli Hawk, pur essendo ancora molto piccoli; però sono esuberanti e possono arrivare a velocità molto alte, oltre che a vettorare la spinta e usarla, se necessario, in combattimento. Se vedono un AMX, hanno ottime possibilità di raggiungerlo. Il fatto di avere due cannoni e un telemetro laser non fa altro che aumentare le probabilità di successo. Inoltre hanno una potenza esuberante, essendo a decollo verticale.
Gli Harrier sono posti con altri 6 aerei, dentro la zona di protezione interna della base, e pattugliano a soli 27 km da questa, ovvero 15 NM. La loro attività ha dunque pochissimo tempo per essere messa in atto, ma almeno hanno poco spazio da difendere. Operano in coppie, così come gli Hawk del resto.
Non solo, ma gli Harrier sono capaci di operare anche dalla base stessa, partendo su allarme. Quando, circa 5 minuti prima dell'azione, suona l'allarme, gli Harrier ancora disponibili, ovvero 6, decollano rapidamente e fanno quota ad almeno 2.000, 3.000 metri per evitare ogni 'fraintendimento' rispetto alla propria contraerea. Sono talmente rapidi, che decollano direttamente, pare, dalle piste di raccordo, in circa 100 metri di corsa. Hanno a bordo solo due AIM-9, due serbatoi da 100 galloni e i due gunpod da 30 mm, per cui sono abbastanza leggeri da poterlo fare.
Gli AMX, nel frattempo, arrivano a volo radente. Velocità sui 480-500 nodi, circa 900 km/h ovvero 250 m/sec. L'autonomia non è un problema per loro, possono anche difendersi bene essendo armati di AIM-9L, Vulcan e telemetro radar, oltre che un set completo di RWR, ECM e lanciatori di falsi bersagli.
Gli AMX di questo gruppo, sono stati quindi inviati in azione contro l'aeroporto dei Valiant. Vediamo cosa succede.
4-PARTE L'ATTACCO
Anzitutto decollano da una base di 2a fascia e volano a bassa quota, in ovvio silenzio radio, affidandosi al sistema INS di navigazione e attacco e almeno inizialmente, ad una certa vicinanza ottica. Sono 12 aerei, ripartiti in 3 sezioni (Rosso, Blu e Verde) suddivise in 6 coppie complessive.
L'aeroporto da cui sono partiri è a circa 240 km dal confine, dunque siamo a distanze considerevoli. Bisogna ricordarsi che nemmeno gli AMX possono rifornirsi, visto che non ci sono aerocisterne.
La velocità media e la quota operativa sono relativamente rilassate, perché l'aereo ha da risparmiare il più possibile durante il viaggio. Probabilmente vola effettivamente a circa 650 km/h e a circa 300-150 metri sul livello del terreno, che sono valori ideali, almeno finché non si approssima al confine, quando per prima cosa si abbassa, e poi a circa 30 metri, accelera varcando la soglia dell'inferno, ovvero il confine nemico.
A quel punto, il consumo inevitabilmente aumenta, perché il valore si porta a circa 740 km/h, se possibile anche a 780 ovvero 400-420 kt, che sono ancora lontani dal massimo possibile, ma sono pur sempre circa 100 km/h oltre la velocità di crociera ottimale a bassa quota, aumentando quindi i consumi non di poco, e portando la velocità da 11 a 12-13 km al minuto, risparmiando preziosi minuti a scapito del carburante. Questo percorso iniziale comporta probabilmente, nella zona iniziale, un valore di circa 2 kg/km, che però aumentano probabilmente a circa 2,5 kg/min quando si accelera. Ricordate che il valore massimo, a circa 300 metri e condizioni ISA, è nominalmente sui 50 kg/min.
Dal che se ne deduce che un AMX, con 2.600 kg di carburante interno e 1.800 kg. Con i soli serbatoi interni, alla massima potenza, farebbe già circa 50 minuti di volo; con quelli esterni circa 80. La distanza effettiva dipende dalle condizioni di carico e di drak index, ma comunque l'AMX, come tutti gli aerei subsonici, ha una perdita abbastanza ridotta rispetto a tante macchine supersoniche usate negli stessi profili di missione, per cui la velocità non è tanto inferiore. In teoria, con consumo pari a 2 kg/km, potremmo avere un massimo di 2.200 km, ovvero ben 1.100 km di raggio d'azione. Però, ovviamente, questo non è quel che succede nel mondo reale...
Se consideriamo le prestazioni, in questo senso, avremmo la seguente tabella:
Configurazione Pulito 2x580 l 2x1.100 l
2.600 kg --- 3.500--- 4.400 kg
Decollo -100 = 2.500 --- 3.400--- 4.300 kg
Riserva -10% = 2.250 --- 3.100--- 3.900 kg
Combat 5 min -250 = 2.000 --- 2.850--- 3.650 kg
A 650 km/h (2 kg/km)
Autonomia km 1000 km --- 1400 km -- 1800 km
Raggio, km 500 km --- 700 km --- 900 km
autonomia, h 1,5 h --- 2,2 h --- 2,8 h
A 750/800 km/h (2,5 kg/km)
Autonomia, km 800 km --- 1.100 km -- 1.400 km
Raggio, km 400 km --- 550 km -- 700 km
autonomia, h 1 h --- 1,4 h -- 1,6 h
A 900+ km/h (3 kg/km)
Autonomia, km 650 km --- 900 km -- 1.200 km
Raggio, km 330 km --- 450 km --- 600 km
autonomia, h 0,75 h --- 1 h --- 1,3 h
Questi valori possono sembrare persino un pò ottimistici, quando poi si installano i carichi esterni. Nel caso dell'AMX con 6 bombe slick, per esempio, ma senza serbatoi, il raggio d'azione cala a 465 km; con 6 Mk 82 S scende a 410 km, mentre su sono indicati 500 km. Con 6 bombe Mk 82 (slick) si arriva a 650 anziché 700 km. Peraltro è una buona approssimazione e per quel che mi riguarda, essendo entro il 10% (almeno con le bombe slick), è buona abbastanza.
Per arrivare lì, insomma, gli AMX hanno dovuto fare molto, sia come digressione laterale, che come dog-leg. Probabilmente il 10% extra è già presente nel momento in cui arrivano al confine per compensare lo scartamento laterale e per cercare di formare le sezioni di aerei e coordinarsi (sono pur sempre 12 velivoli in volo a bassa quota su decine di km!). Poi fanno sicuramente diversi cambiamenti di rotta tra 10 e 30° almeno, per evitare di farsi 'prevedere' troppo facilmente. Sono cambiamenti che costano, ovviamente, e che aggiungono almeno un altro 10% al percorso. Totalizzando: 250+410 km x 1,1 = 720 km circa per raggiungere la base; per questo non possono arrivarci con 6 Mk 82 (650 km) e tanto meno, con 6 Mk 82S; anche se potessero (ma è un grosso 'se') avvicinarsi lì con i serbatoi da 580 litri, dovrebbero ridurre comunque a 4 le bombe, anche perché questo permette di ridurre gli adattatori (e il drag) da 3 a 1 (ventrale). Il valore effettivo, se si conta anche il riposizionamento per evitare una traiettoria d'attacco troppo facilmente prevedibile (direttamente dalla frontiera alla base?) è di circa 400 NM, interamente a bassa quota; presumo che questo comporti un valore di almeno 50 NM superiore rispetto a quello possibile con i serbatoi piccoli e 6 Mk 82, per non dire delle 82S che comportano probabilmente un raggio d'azione inferiore del 10%. Per esempio, il raggio d'azione con 6 Mk 82 normali è 465 km lo-lo-lo, ma è di 55 km/30 NM inferiore (410 km) se sono 6 Mk 82Snakeye. Per cui i 650 km è chiaro che siano indirizzati alle bombe slick, e che con le snakeye si possano fare circa 580-650 km, visto che i serbatoi extra aggiungono solo 1/3 di carburante in più e comportano un consumo leggermente peggiore.
A questo punto gli AMX sono arrivati verso l'obiettivo e tutti i tentativi di beccarli all'andata, in ben 30 minuti di volo, sono stati vani, ammesso che li abbiano davvero fatti. Però la base di per sé, non è affatto priva di difese.
Anzitutto è una base sede di stormo, per cui ha 3 squadroni. Di questi, uno è di Valiant, ma gli altri due sono di caccia, proprio prevedendo questo problema.
Uno degli squadroni ha gli Hawk. Li fa decollare al momento dell'inizio della guerra, o meglio, con comodo, perché tanto sanno che il nemico non potrà presentarsi prima di almeno mezz'ora su quella base, e questo è un vantaggio non da poco. Prima fanno decollare 6 caccia, ovvero la metà del totale disponibile. Poi ne lanciano altri 6, perché oramai gli AMX sono arrivati e i radar più vicini alla base l'hanno segnalato, così come gli osservatori a terra, visto che è pieno giorno e che nel campo inglese gli uomini non mancano.
A quel punto la difesa della base è costituita da 12 Hawk, che orbitano a circa 50 km dalla base stessa, a circa 3 minuti di volo fuori dai suoi confini. Non è molto e sopratutto, a causa della scarsa velocità e della mancanza di radar, non riescono a vedere gli AMX che pure arrivano in zona.
Peraltro, appena all'interno di questa zona protetta, c'é un altro pericolo. Questo è costituito dall'altro squadrone da caccia. In questo caso ha gli Harrier. Questi aerei hanno una scarsa autonomia e sono più grossi degli Hawk, pur essendo ancora molto piccoli; però sono esuberanti e possono arrivare a velocità molto alte, oltre che a vettorare la spinta e usarla, se necessario, in combattimento. Se vedono un AMX, hanno ottime possibilità di raggiungerlo. Il fatto di avere due cannoni e un telemetro laser non fa altro che aumentare le probabilità di successo. Inoltre hanno una potenza esuberante, essendo a decollo verticale.
Gli Harrier hanno altri 6 aerei dentro la zona di protezione interna della base, e pattugliano a soli 27 km da questa, ovvero 15 NM. La loro attività ha dunque pochissimo tempo per essere messa in atto, ma almeno hanno poco spazio da difendere. Operano in coppie, così come gli Hawk del resto.
Non solo, ma gli Harrier sono capaci di operare anche dalla base stessa, partendo su allarme. Quando, circa 5 minuti prima dell'azione, suona l'allarme, gli Harrier ancora disponibili, ovvero 6, decollano rapidamente e fanno quota ad almeno 2.000, 3.000 metri per evitare ogni 'fraintendimento' rispetto alla propria contraerea. Sono talmente rapidi, che decollano direttamente, pare, dalle piste di raccordo, in circa 100 metri di corsa. Hanno a bordo solo due AIM-9, due serbatoi da 100 galloni e i due gunpod da 30 mm, per cui sono abbastanza leggeri da poterlo fare.
Gli AMX, nel frattempo, arrivano a volo radente. Velocità sui 480-500 nodi, circa 900 km/h ovvero 250 m/sec. L'autonomia non è un problema per loro, possono anche difendersi bene essendo armati di AIM-9L, Vulcan e telemetro radar, oltre che un set completo di RWR, ECM e lanciatori di falsi bersagli. Con tutto quel carburante, se fossero decollati un pò meno distanti, avrebbero potuto farsela alla massima velocità continuativa; ma anche così, negli ultimi 55 km (30 NM) accelerano da 400-420 nodi (dipende da quanto in dettagli gli conviene di fare, in base a dati che non mi sono noti NdA), fino ad almeno 480 nodi, possibilmente 500, che è già oltre i parametri con i carichi bellici effettivamente portati a bordo. Ad ogni modo, the fight is on!
La velocità degli AMX è tale, da rendere difficile l'inseguimento da parte degli Hawk, a meno che questi non siano sufficientemente ben posizionati.
L'anello esterno delle difese dell'aeroporto comporta un totale di 5 radar che descrivono un ampio arco con una sorveglianza di circa 180 km (inclusi i 'lobi' esterni alla loro posizione); peraltro, essendo a 50 km dal campo, consentono la copertura solo della metà dell'arco d'attacco possibile. Ma dal momento che altri radar non mancano, è possibile che siano avvistati comunque anche a distanze maggiori, in particolar mondo dal momento che esistono pur sempre delle collinette un pò più alte del normale, anche se il vantaggio, almeno a corto raggio, è annullato dal fatto che spesso ve ne sono di altre che le coprono nella scoperta a breve raggio. Però non sono altrettanto dannose rispetto nel lungo raggio. Esempio: radar piazzati su colline alte 300 metri, con altre distanti 1 km e alte sui 200 metri. La zona d'ombra c'é, ma è evidente che riguarda solo zone vicine al radar stesso, e non il tracciamento dei bersagli a lungo raggio, sempre che ovviamente non vi siano delle zone coperte da altre colline. E' questa la maggiore fregatura: da un lato ci sono zone quasi piatte, dove è difficile trovare un punto di scoperta valido; dall'altra vi sono zone di scoperta buone grazie a dei rilievi, ma purtroppo in genere sono una sorta di basse catene montuose che si ostacolano tra di loro in termini di visuale. L'ideale è avere una collina sistemata in avanti rispetto alle zone pianeggianti. Purtroppo non ce ne sono molte, però per esserci, inevitabilmente, ci sono. Nell'insieme, però, non è certo questa l'orografia ideale per questo tipo di controllo aereo a bassa quota, ed è per questo che ci vogliono molti radar, dato che qualsiasi oggetto vada a passarvi vicino, se sta entro i 15-30 km, è praticamente impossibile che non verrà tracciato, cosa che peraltro una catena montuosa potrebbe impedire di fare (basta infilarsi dentro una vallata).
Ad ogni modo, non tutti gli AMX, non conoscendo le posizioni dei radar nemici, riescono a sfuggire loro nell'avvistamento, così come non ci sono riusciti (dodici aerei, per giunta!) nella prima fase, quando sono volati tra i 60 e i 120 km circa dentro il confine.
Dopo di che è stato una sorta di wild west (east?) visto che il numero dei radar si è rarefatto ed è sceso essenzialmente a quelli che poi proteggono l'accesso verso le basi principali. Tutte le basi aeree del resto hanno i loro radar di scoperta aerea. Da non sottovalutare nemmeno i radar dei sistemi missilistici, specialmente i tanti Rapier e i loro Blindfire (che probabilmente hanno una modalità di scoperta aerea, come in genere capita ai radar di tiro), e sopratutto i meno numerosi Bloodhound e i loro sistemi a lungo raggio già di tiro, figurarsi di scoperta (200-400 km). Peraltro anche qui, devono essere posti in zone collinari per rendere al meglio, e siccome sono disposti a difesa delle basi principali, non molto lontani da queste in tutti i casi.Però questi radar si dimostreranno molto utili nello scoprire aerei in avvicinamento da zone non coperte dall'anello di radar di difesa esterno, specie quelli in avvicinamento dai 'quartieri' dove la sorveglianza è meno densa, che sono molto probabilmente quelli posteriori, i quali a loro volta impongono agli AMX una traiettoria d'attacco che va ad allungarsi notevolmente rispetto a quella altrimenti possibile, ovvero diverse decine di km, che vengono percorsi a quel punto per forza alla massima velocità e quindi, consumo.
Inoltre a terra vi sono numerose forze terrestri e certo tanti soldati, di pattuglia o presenti casualmente, che possono prontamente ravvisare della presenza di questi aerei a bassa quota. 12 AMX non passeranno certo inosservati.
5-PRIMO SANGUE
Sia come sia, l'elevata velocità di crociera degli AMX riesce a fregare i caccia nemici incontrati in zona, potendo viaggiare comodamente a 750-800 km/h come standard, anziché i 600-650 dei tipi meno potenti. La loro azione d'attacco definitiva viene portata sui 900 km/h e passa, ma a quel punto, dopo avere evitato gli Hawk esterni, incappano nell'anello interno degli Harrier. Due di questi scendono in quota contro una coppia di AMX, BLU-3 e BLU-4. Questi si accorgono dell'azione nemica e subito scartano via, il gregario avverte il capo dell'attacco. Sono ancora a circa 25 km dall'aeroporto e benché stiano per entrare nel raggio d'azione della contraerea, sono ben decisi a portare l'attacco direttamente. Un Harrier lancia un AIM-9L contro BLU-4, separato di circa mezzo km e 2 km dietro il 'capo'. BLU-4 scarta e con l'aiuto dei flare, riesce ad evitare il missile. A quel punto il secondo Harrier attacca questo AMX, scendendo in picchiata da 1.500 metri circa; mentre il primo, già lanciato ad alta velocità (sui 1.100 km/h almeno) continua l'attacco a BLU-3. Il lancio del missile è avvenuto a circa 1.000 metri; allora l'Harrier leader è già più vicino a BLU-3, per circa 3 km di distanza. Per questo dice al gregario di occuparsi dell'aereo ingaggiato, perché sa che è troppo indietro rispetto al boss nemico. E così continua l'attacco, raggiungendo il punto di lancio. BLU-3 è vicino, essendo raggiunto con un margine di circa 3 km/min, ma è vicina anche la base. L'Harrier scende a 2 km di distanza, ancora tanti per un lancio contro quell'aereo, che continua ad avanzare dritto, forse sperando che essendo più avanti, non sia stato avvistato. Poi si rende conto che lo è e allora lancia una manciata di flare e vira stretto a destra, sapendo che non può più rischiare oltre. L'Harrier lo insegue impedendosi di lanciare l'AIM-9 visto che l'avversario sta emettendo flare a profusione. L'AMX manovra stretto, ma ha ancora a bordo tutte le attrezzature e le bombe, per cui perde rapidamente velocità; non è nella migliore delle condizioni per il duello; allora l'Harrier lo raggiunge in fretta, scendendo a circa 1.500 metri; notare che oramai sono solo a 18 km dal centro della base, tanto che vengono visti da terra, dalla forza avanzata di difesa esterna. L'Harrier raggiunge BLU-3 e gli tira quasi da bruciapelo -800 metri- l'ultimo AIM-9 che ha; l'AMX, che ha già lanciato tre set di flare, in quel momento stava solo manovrando ancora più forte per controbilanciare l'azione dell'Harrier, ma questo semplicemente si è avvicinato ancora di più. Il lancio del missile stavolta è troppo vicino: nei pochissimi secondi tra il lancio di una raffica di flare e l'altra, BLU-3 viene centrato dal Sidewinder, capitombola a terra, appena 15 metri sotto, mentre sta ancora sui 750 km/h, ed esplode fragorosamente, tanto che l'Harrier riesce appena ad evitare di essere coinvolto dallo scoppio manovrando di circa 20° e salendo più o meno di altrettanti, mentre rottami e detriti volavano dappertutto. BLU-3, in tutto, aveva fatto a più riprese circa 100° di virata.
BLU-4, invece, è ingaggiato dall'Harrier gregario. Ben sapendo che non ha nessun interesse a fermarsi lì per duellare con l'intercettore nemico, l'AMX scappa rasoterra, evitando per quanto possibile l'attacco del caccia inglese. Prima lancia dei flare, poi già che c'é, si solleva un momento a circa 60-70 metri, e sgancia tutti i serbatoi e le bombe che ha. A quel punto procede spedito, oramai alleggerito di quasi 2 tonnellate e di forse, 50-60 DI (come dire, un terzo del drag in meno). A quel punto accelera mentre l'Harrier per il momento non può seguirlo bene, perché le bombe a terra sono esplose per davvero, rischiando di coinvolgerlo con le schegge (un trucchetto non da poco per i cacciabombardieri, solo che il pilota dell'Harrier, sapendolo, quando ha visto l'AMX salire lievemente di quota, è anch'esso salito un pò per evitare sorprese...). Dopo di che l'Harrier scatta all'inseguimento di BLU-3, ma questo nel frattempo è riuscito ad allontanarsi di qualche km. Quando l'Harrier lo raggiunge lo attacca con i missili AIM-9, però non è fortunato: il primo non aggancia il bersaglio per ragioni varie, probabilmente lanciato troppo oltre la portata; il secondo viene confuso dai flare che l'AMX continua a lanciare. L'Harrier si avvicina ancora cercando di beccarlo con il cannone da 30 mm, scendendo finalmente sotto il km (probabilmente temeva che avesse ancora qualche bomba a bordo...), ma fallisce il colpo. L'AMX riesce a manovrare più stretto dell'attaccante evitando l'aggancio e l'Harrier si riallontana per attaccarlo meglio, stando attento però ai missili dell'aereo nemico. Da un lato è necessario distruggere questo tipo di aerei ad ogni costo, dall'altro è insano fare da bersaglio ad un nemico meglio armato che è ancora capace di difendersi bene. Ci riprova un'altra volta, mentre chiama rinforzi. Due Hawk stanno arrivando. Poi BLU-4 riesce a lanciargli un AIM-9 contro, in un'azione a forte raggio, con l'Harrier che dopo l'attacco si sta allontanando con una larga virata. Per sua fortuna, il lancio è avvenuto con l'AMX circa 200 kmh più lento e 300 metri più basso dell'Harrier, così che il missile, pur tirato da distanza non eccessiva (2 km circa) non riesce a raggiungerlo per pochi metri! A quel punto l'Harrier smette l'attacco, aspettando gli Hawk. Ed è un errore, perché gli Hawk non sono ancora arrivati e sarebbe bastato ancora un altro attacco perché finalmente arrivassero in scena, erano ad una manciata di km. A BLU-3, indenne, non gli pare il vero di essere lasciato in pace e così scappa via a tutto gas, lasciandosi dietro anche gli Hawk che non erano ancora giunti a tiro. All'uscita dalla scena del combattimento, l'AMX sta filando infatti a circa 550 nodi (1.000-1.020 km/h), abbastanza... e continuerà così per i successivi 3 minuti, portandosi a circa 50 km dalla zona di combattimento, che già, oramai, era ad almeno 30 km dalla base stessa. Così gli sarà facile sfuggire all'eventuale caccia nemica a protezione della base, oramai lasciata alle spalle.
MA questo è stato solo il destino di una delle sei coppie di AMX. E le altre 5?
L'attacco degli AMX contro l'aeroporto dei Valiant (3-5/12/2017)
Questa pagina è enormemente lunga e di fatto è un ebook a ste stante, per cui chiedo venia all'eventuale lettore. Perché questa lunghezza? Essenzialmente, perché non ho scritto queste cose precedentemente e così, scrivo tutto quel che posso nella prima occasione che ho per scriverle, ovvero questa. Tipo di aeroporti, difese, calcoli teorici vari e così via. Ecco perché abbiamo tutto 'sto papierre. Inoltre, questa fase della battaglia, ovvero la retrovia dell'Operazione Alba Rossa-1, il mattino del primo giorno di guerra, è fondamentale perché implica se e quanto gli aerei di tipo avanzato saranno in grado di danneggiare gli aeroporti nemci e a che prezzo. Sappiamo bene che vi sono esercitazioni in cui aerei d'attacco di vario tipo, tra cui Tornado, Buccaneer e persino il paperotto AMX, sono riusciti a cavarsela molto bene e alle volte addirittura senza farsi mai abbattere durante le loro azioni. Ma quanto è realistico tutto cio? Persino gli irakeni, mezzi accecati dalle contromisure e dai missili americani, hanno ottenuto, nel 1991, di abbattere ben 8 Tornado. Eppure erano proprio loro, i 'tornadisti', a dominare le Red Flag della seconda metà degli anni '80. Ricordo quanto erano tronfi i nostri aviatori intervistati da mamma RAI perché, se ricordo bene nel 1990, avevano vinto la Red Flag. Eppure, alla prima missione abbiamo avuto Bellini e Cocciolone. Per cui molto davvero dipende da quel che significano queste missioni e quale è l'ambiente. Alle volte capita in maniera clamorosa, come nel caso del vincitore di una grande competizione USAF, dove un F-104C batté numerosi altri ottenendo il punteggio più alto. Eppure, fu proprio lui, C.Tofferi, ad allungare lista dei caduti in Vietnam, sempre con l'F-104. Un altro celebre pilota, stavolta pakistano, divenne suo malgrado famoso perché fu il primo centoquattrista ad essere abbattuto, nel dicembre 1971, da un MiG-21 indiano. Insomma, non è mai facile capire come una battaglia aerea possa svolgersi davvero. Ma due cose di sicuro sono necessarie: essere in allerta e avere un potenziale di fuoco sufficiente; nonché, chiaramente, avere la volontà di usarlo, piuttosto che sotterrare gli aerei dentro bunker o sotto dune polverose, in attesa di improbabili tempi migliori.
Questo è il più importante dei vari casi di attacco alle basi aeree britanniche. Infatti, è la prima ondata d'attacco del primo giorno, quindi sicuramente quella più potente possibile per gli italiani.
Dal canto loro, le difese inglesi sono integre.
Ma sopratutto: devono proteggere l'aeroporto da danni che potrebbero metterlo facilmente KO. Infatti, qui operano alcuni dei V-Bombers, e questi sono bestioni non indifferenti, quadrireattori da 60-100 tonnellate. Da come andrà questa serie di azioni, dipenderà in buona parte l'esito finale del confronto. O almeno, dipenderà di quanto i britannici ritarderanno nel distruggere le forze italiane, detto in maniera più pragmatica...
1-QUANTO E' CORTO UN ATTERRAGGIO CORTO?
La loro corsa d'atterraggio, più ancora che di decollo (si suppone che siano già in aria per quando avviene l'attacco, e che nelle ore successive almeno parte della pista sia riparabile), è lunga, e per giunta, richiede una pista larga.
In altre parole, una pista della lunghezza tipica di quelle utili per i normali caccia, una striscia diciamo di 1000x15 metri, non sarebbe sufficiente per i Valiant, non almeno nella loro normale attitudine all'atterraggio.
Purtroppo non ho trovato alcuna informazione sulla loro esigenza di spazio all'atterraggio, nemmeno sul loro manuale di volo.
Una cosa la so, però, anzi due: da un lato, si dice che applicando, con tutta la dovuta cautela (non iniziare prima di toccare le ruote per terra, sennò l'antiskid non funzionerà; cercare di stare con l'aereo già ben piantato a terra, possibilmente anche con il ruotino anteriore; aspettarsi 2-3 secondi di tempo tra l'attivazione del freno e l'effettiva esecuzione dell'ordine), la forza piena dei freni, l'aereo potrà fermarsi in MENO DELLA META' della distanza normale d'atterraggio (eseguita senza freni e con motore al minimo).
E dall'altra so che molte delle piste della RAF, non superavano i 2.700 m (9.000 ft o 3.000 yd). Per cui, non ci vuole un genio matematico per capire che, dato che certo gli aerei non usano tutta la lunghezza della pista per funzionare, e sopratutto, che c'é modo e modo di atterrare, i risultati saranno interessanti.
Infatti, l'aereo può atterrare a 40 tonnellate di peso, così come a 50, per esempio; se atterra più pesante, però, da un lato ha più massa e quindi energia cinetica, inerzia; dall'altra, deve mantenere una velocità più alta di qualche decina di nodi, e se consideriamo che l'energia cinetica K è pari al quadrato della velocità, è chiaro dove stiamo ad andare a parare: un aereo da 50 tonnellate che atterra a diciamo, 270 km/h esprime un'energia molto maggiore di uno che atterra al minimo peso, diciamo 40 tonnellate, e a 250 km/h; la differenza, anche se sembra trascurabile, in realtà ammonta a ben il 60% in più, il che significa che ci vorrà un lavoro superiore del 60% per dissipare l'energia K da parte dei freni (e degli pneumatici, che essendo sobbarcati da un peso maggiore, offriranno una superficie maggiore a contatto sul terreno, ricordando che l'attrito è proporzionale anche alla superficie radente).
Per giunta, vi sono altre condizioni, come per esempio, la 'pista bagnata' (o gelata...), che richiede ovviamente più spazio del normale per frenare (per ovvie ragioni, ergo minor attrito). E qui si parla dell'aviazione britannica, mica di quella saudita! Aggiungiamo anche le condizioni di vento, sia per direzione che intensità non facilmente prevedibili e non sempre benevole (idealmente bisognerebbe atterrare con vento sia contrario, che teso).
E ovviamente, non può mancare il possibilissimo accadimento di avarie che facciano sì che l'atterraggio si svolga in maniera anomala. Per esempio, in caso i flap non funzionino al meglio e si debba atterrare con una velocità maggiore del normale. Dopo tutto, parliamo di bombardieri atomici, gli aerei del 'giorno del Giudizio', che devono operare anche con danni a bordo (basti vedere equanti estintori ha il Valiant, sia nei motori che addirittura nei serbatoi!), e comunque, in condizioni ognitempo.
Detto tutto questo, è chiaro che il Valiant è un velivolo dalle esigenze d'atterraggio non particolarmente elevate. A differenza dei più pesanti e successivi Vulcan e Victor, entrambi attorno ai 100.000 kg, il Valiant è sia molto meno potente, che pesante circa il 60% dei colleghi. E' talmente vero, che in effetti, a differenza loro, il Valiant, per mia sorpresa, NON possiede il parafreno. Considerando quanto esso sia efficace con il Vulcan (e presumibilmente, con il Victor), non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare con questo velivolo in termini di prestazioni STOL. Sul Vulcan, per esempio, è facile che possa ridurre da 40 a 25 i secondi di tempo per l'atterraggio.
Evidentemente, gli aerei inglesi erano pur sempre basati in una nazione 'piccola' e operavano necessariamente in strutture assai più limitate di quelle delle superpotenze. La loro capacità era pertanto molto diversa rispetto ai km richiesti dai similari B-47. Del resto, erano assai successivi e più avanzati, con un maggior rapporto potenza:peso. Infatti, se andiamo a vedere la differenza, ecco i risultati:
Valiant B-47
Peso: 34-64 t 36-104 t
Spinta: 19 t/s 16,5 t/s
Mq: 220 mq 132 mq
T/W: 0,56--0,30 0,46--0,16
% vant: +22/87%
W/Mq: 154--290 270--780
% vant: +75/270%
In altre parole il Valiant ha un rapporto potenza/peso (che peraltro non ci interessa per l'atterraggio) tra il 22 e l'87% (!!) migliore.
Mentre in atterraggio, effettivamente, il carico alare è pari a circa il 57% a peso a vuoto, o addirittura a solo il 37% a pieno carico (oltre il peso autorizzato per l'atterraggio). Il fatto che il Valiant abbia un rapporto potenza: peso paragonabile a quello di un F-86, e che abbia un carico alare inferiore a quello di un B-29 e paragonabile grossomodo a quello di un B-24, dà l'idea di quanto lento potesse volare all'atterraggio, pur essendo un aereo colossale rispetto ai suoi colleghi. Per cui non deve stupire se esso fosse tanto rapido nel frenare, quando si consideri che al 50% del carico utile, all'atterraggio, ha circa 220 kg/mq, mentre per esempio il B-47, con lo stesso criterio, ottiene la modica cifra di 530 kg/mq. Magari ha in questo caso (e giustamente) l'uso del parafrento, ma certo che è tutt'altro bestione da portare giù, pertanto sia la corsa di decollo che quella d'atterraggio sono maledettamente più lunghe. L'unico modo per ovviarvi sarebbe l'uso del parafreno e dei razzi RATO, ma non so se e quanto questi dispositivi (ancorché sicuramente provati, almeno i RATO) fossero disponibili per questo velivolo. In termini 'naturali', però, non era certo all'altezza dei V-Bombers quanto a decollo e atterraggio!
Quanto al Valiant, insomma, abbiamo stabilito che esso è capace di operare da piste sensibilmente più corte di quelle del B-47, e che in emergenza, utilizzando appieno i freni, possa ridurre la corsa a 'meno della metà' del normale. Considerando i limiti delle piste inglesi, e le variabili come peso massimo all'atterraggio, condizione della pista, condizioni del vento, eventuali emergenze meccaniche, è facile immaginare che il Valiant potesse atterrare, in condizioni di carico prossime o pari al massimo consentito all'atterraggio, in circa 2.000 metri, che mi sembra ragionevole, da maggiorarsi forse di un 10-20% in condizioni di pista o vento non ottimali.
MA, questo significa anche che ha una capacità di atterraggio molto migliore se frena e a bordo ha pochissimo carburante e niente armi (a parte le rastrelliere). A 40 tonnellate, per esempio, frenando energicamente, scendendo a circa 180 kg/m2 (più o meno come un caccia della II GM tipo Spitfire XIV!), è capace di arrestarsi presumibilmente in circa 1.000 metri, forse addirittura di meno, ma diamo buono 1.000 metri (posto che, a quel punto, l'atterraggio a pieno carico normale sia dell'ordine dei 2.200 o più metri, ammesso che l'atterraggio a pieno carico sia possibile SENZA frenare!).
Queste disquisizioni sono solo teoriche, in realtà: è chiaro che non c'é modo di impedire al 100% che un aereoporto, attaccato anche da forze nemiche modeste, sia al 100% operativo. Per questo, è previsto almeno un 'alternato', dove andare a rifugiarsi in caso l'aeroporto previsto sia andato KO. Diavolo, lo fanno anche con i velivoli civili (in caso di maltempo, essenzialmente).
Però, se si atterra sull'aeroporto originario è possibile avere un miglior servizio a terra, sempre che i servizi a terra esistano ancora dopo l'attacco. Dato che si tratta di un aeroporto blindato, si suppone che essi siano sopravvissuti, ma in ogni caso lo si vedrà dopo l'attacco e i relativi risultati.
Andare ad un aeroporto alternato significa necessariamente ingolfarlo di uomini e mezzi, per cui è una cosa che va pianificata. Non che i britannici non possano, per loro tradizione fare questo e molto di più (basti vedere la gestione dell'isola di Ascensione nel 1982), ma comunque va tenuta in considerazione. Al limite, si può fare un ponte di trasferimento con aerei, elicotteri e veicoli (a seconda di quanto l'aeroporto è lontano) e spostare uomini e attrezzature lì, come per esempio (se sono utilizzate, cosa che non so per certo) le bombe in 'clip' pronte per la ricarica (questo è possibile con il Vulcan e il Victor, con caricatori da 7 colpi, forse addirittura 10 teorici, l'uno; ma non so se sia possibile anche per il Valiant, che a quanto pare ha sempre 21 bombe, ma con la combinazione di 5x3 e 3x2 gruppi).
E poi è un fatto di orgoglio, diciamocelo. Il punto è che anche i Valiant dovrebbero essere in azione nella stessa finestra temporale degli AMX, e così al ritorno avranno da fare sui 600-800 km, pari a circa 1 ora di volo, che è parecchio se c'é solo da risistemare sommariamente qualche piccolo cratere sulla pista e ripulire dai detriti la superficie. Bisogna tenere presente che attorno alla base ci sono circa 20.000 uomini e altri 3.000 sono della base stessa. La manodopera per i lavori non molto qualificati non manca.
Gli ordigni inesplosi sono un problema sì, ma non è così grave come sembra se essi restano in superficie, dove sono contemporaneamente sia più pericolosi e 'suscettibili', che facili da eliminare. Esistono mezzi corazzati: possono trainare le bombe lontano dalle zone pericolose (esempio: con un cavo metallico lungo circa 100 metri, allacciato attorno alla coda), prima di farle esplodere o lasciarle lì; oppure far esplodere le submunizioni rimaste nella pista, cosa più facile e conveniente, in molti casi, che disinnescarle una ad una. Non sarebbe nemmeno difficile, del resto; ricordo ancora quei poveracci dei contadini libanesi nel 2006, che facevano gli artificieri improvvisati degli innumerevoli ordigni inesplosi lasciati in giro dalle democraticissime forze armate israeliane (ma com'era la convenzione sulle mine antiuomo e le bombe a grappolo? Non era ancora entrata in auge oppure se ne fregavano totalmente?). Li avvistavano nei campi, ci buttavano un pò di benzina e accendevano aspettando al riparo il botto (ovviamente non istantaneo). Funzionava benissimo.
E detto tutto quanto sopra, ricordiamo le caratteristiche della base aerea:
-pista secondaria da 2000x30 metri
-pista primaria da 3000x45 metri (esattamente il 50% in più)
-spessore piste: 30 cm (almeno la principale), 25 o 30 cm (più probabilmente anche qui, essendo una base per mezzi pesanti, da 30 cm) per quella secondaria (quindi abbiamo 12 in anziché 10 di spessore, e fino a 10kft di lunghezza e 150 ft di larghezza).
-hangar corazzati singoli a prova di bomba da 1.000 lb sganciata da bassa quota fino a 300 m/sec, o da alta quota fino a 250 m/sec (sul tetto, essenzialmente, che è un pò più fragile essendo a struttura piana) costruiti in calcestruzzo e acciaio (probabilmente la struttura esterna è di circa 70 cm+ 3 cm HTS interni), con porte blindate da circa 50 tonnellate in acciaio e cemento armato.
-hangar manutenzione costruiti in maniera solo rinforzata, antischegge e anti-mitragliamento (10-20 cm cemento armato come pareti)
-zone di attesa con piazzole antischegge (10-20 cm cemento armato)
-strutture base della base (torre comando, palazzine ecc) costruite in maniera rinforzata, ma non a prova di impatto diretto con le bombe (pareti di 10-40 cm in cemento armato).
-depositi munizioni/ricambi/armi/acqua, rifugi antiaerei: costruiti in parte negli hangar stessi, in parte in altre strutture esterne, e in parte sotto il livello del terreno, in tutti i casi protetti in maniera simile agli hangar corazzati (HAS).
Armi antiaeree varie, così come i radar di scoperta.
Ricordiamo il discorso sul territorio attorno, che è importante:
-1 pianura a perdita d'occhio, con lievi rilievi collinari, pressoché ignote le colline vere e proprie, e meno ancora le montagne. La maggior parte dei rilievi visibili entro qualche km non superano i 20-30 metri e sono praticamente delle dune sabbiose o rialzi del terreno, piccoli speroni rocciosi o simili.
-morfologia del territorio: desertica, ampiamente sabbiosa. Praticamente nessun albero in giro. E' qualcosa di simile al deserto nordafricano o a quello australiano, e ricordiamo, il 'campo da gioco' è di 1.000x1.000 km, equamente suddiviso in due fronti da 1.000x500 km l'uno.
-clima: secco, bel tempo, poco o nulla nuvoloso, rara la nebbia e foschia; alta pressione, poco vento presente, relativamente caldo, ma non troppo così da essere un tormento relativamente modesto per i combattenti: struttura termica tipica del deserto tropicale nei mesi più freddi, con temperature tra -5° alle 3 di notte, circa 15° all'alba (poco prima delle 6 del mattino), 30-35° nelle ore di punta (13-15) e a seconda delle zone e condizioni; circa 25-30° attorno alle 7 di sera (tramonto), per poi calare rapidamente nelle 3-4 ore successive. Insomma, caldo sì, ma non eccessivo, paragonabile al giugno mediterraneo, ma con circa metà dell'arco dioturno nettamente più freddo. Il Sole sorge attorno alle 5.50 e tramonta attorno alle 7.30 di sera (almeno, all'inizio della guerra).
-elevazione: bassa, tra i 30 e i 300 metri sul livello del mare, con piccole alture e colline, le più alte delle quali, tuttavia, non arrivano a 1.000 metri nell'intero territorio.
Da notare che con questo tipo di clima, la condizione ISO è assicurata all'inizio della giornata, quindi ottimale per ottenere dai motori degli aerei le prestazioni teoriche (ISO = +15° e SLM), salvo però declinare pesantemente a metà giornata, ma non così gravemente da ridurre in maniera eccessiva le prestazioni degli aerei, essendo ISO +10 o al peggio, più +15 o +20. Inoltre il livello del terreno dove sono gli aeroporti raramente raggiunge i 300 metri (1.000 ft) SLM, per cui anche nella peggiore delle condizioni, abbiamo ISO +20 e +1000 ft, che sono condizioni abbastanza impegnative, ma nulla di drammatico.
Esempio:
Hawker Hunter F.6: ----pulito---------- -------con 2x100 gal---
-decollo: SLM: 300 m: SLM: 300 m:
-- a 0°C: 540 m 604 m 705 m 790 m
-- a 15°C (ISA): 660 m 737 m 860 m 963 m
-- a 30°C (ISA+15): 770 m 860 m 1006 m 1127 m
---a 45°C (ISA+30): 888 m 994 m 1162 m 1301 m
Capito? un Hunter F.6, che è uno degli aerei potenzialmente coinvolti in questo settore, può decollare comunque, ma per quel che ci riguarda in questo contesto, le distanze di decollo a 15° (6 del mattino, quando le piste sono intatte) sono 660-740 metri se è pulito (pressoché impossibile); 860-960 m se con 2x455 l (che ancora è poca roba, infatti bisogna considerare che oltre ad avere probabilmente serbatoi più grossi, ha anche due AAM).
Se invece andiamo a vedere il contesto a 30° di temperatura (facciamo che se la temperatura è sui 35° siamo più o meno SLM, se siamo sui 300 metri allora la temperatura è un pò più bassa, magari sui 30°), allora abbiamo che anziché 660-960 metri come nelle altre condizioni, esiste una situazione del tutto diversa: -decollo (emergenza) pulito: 770-860 metri. Decollo standard (= con due serbatoi da 455 litri, ovvero in realtà, molto meno di quello che dovrebbe avere) = 1000-1.100 metri. Già siamo fuori dalla possibilità di operare da striscie da 1.000 metri e bisogna andare, per sicurezza, attorno ai 1.500 metri (metà pista principale o 75% di quella secondaria).
Chiaramente, c'é una bella differenza tra 860 e 1.100 metri di distanza (un quarto di km), ma non è ancora eccessiva. Se c'é da fare un decollo d'emergenza, però, con l'aereo munito solo del carburante interno (poco, ma sempre meglio che nulla) allora abbiamo uno spazio di decollo di 770 metri SLM.
Questo valore significa che in realtà, decollare in emergenza 'leggeri', a 30° C, significa salire in 770 metri, 860 se è anche a 300 metri. E' molto, ma è ancora entro il livello dei 1.000 metri. In condizioni d'emergenza pura, dunque, è ancora possibile decollare con l'aereo in piste da 1.000 metri.
Per operare con 2 AIM-9 e 2 serbatoi da 455 l, è probabile che bisognerà aggiungere altri 200 metri alla pista (probabilmente + 100 yd x 1000 lb); se poi si vogliono altri 2 AIM-9 o i serbatoi extralarge, allora bisognerà forse aumentare di 200-300 metri la corsa a terra, con un aumento anche della lunghezza della pista necessaria per frenate d'emergenza.
Da notare che anche per l'Hunter, il manuale assicura che:
'' The landing can be cut to less than half normal by using continuous
full brake once the aircraft is firmly on the ground, but this procedure
causes rapid brake and tyre wear and should not normally be used.
The aircraft must be firmly on the ground before applying the brakes.''
E possibilmente con la ruota anteriore abbassata, anche.
Non saprei dire se questo vale per tutti i casi e in che misura, ma del resto il manuale non dice a quale velocità l'aereo atterra, a parte che stalla a 115 kt in condizioni di peso minimo, che di per sé è poco, ma non dice nulla di specifico su come ragionare sul discorso dello spazio d'atterraggio. Da notare che l'Hunter Mk 6 molto probabilmente non aveva il parafreno (infatti non è menzionato), ma i successivi tipi Mk 9 cacciabombardieri e con maggiore peso massimo autorizzato, ce l'avevano sicuramente (e anche i tipi d'addestramento come quelli svizzeri).
In sostanza, l'Hunter potrebbe operare con temperature elevate ed entro i 1.000 metri di pista, solo con carichi leggeri; oppure entro questa distanza, con carichi più pesanti, ma solo a temperature mattutine. In ogni caso, è possibile operare entro (grossomodo) i 1.000 metri, sia pure con modalità operative ridotte. Certo che se bisogna lasciare a terra i missili aria-aria son dolori; del resto, l'alternativa è togliere carburante e l'Hunter non ne ha molto anche col pieno! In alternativa, è possibile alleggerirlo calando le munizioni, che in effetti sono un discreto fardello essendo 500 colpi da circa 500 grammi l'uno. Ma anche dimezzandole, dubito che possano fare molto. Meglio sarebbe se si togliessero anche i cannoni da 30 mm. Tanto l'Hunter ha un 'gun pack' facilmente accessibile e rimovibile. Ma forse è meglio mettersi giù al lavoro e rimettere a posto la pista in maggior lunghezza possibile.
Tanto per fare un esempio concreto: il 6 dicembre 1971 l'aviazione indiana mise a terra i Sabre del Pakistan, sull'aeroporto di Dacca. Ebbene, il giorno dopo, i Sabre avrebbero potuto ricominciare a combattere, perché i 16 crateri da 6 metri x 7 (larghezza) erano stati parzialmente ricoperti e adesso era possibile utilizzare i Sabre su di una specie di pista ridotta alla metà della lunghezza per la metà della larghezza. Questo li avrebbe ovviamente ridotti alla sola difesa aerea a corto raggio, senza alcun serbatoio esterno e probabilmente senza nemmeno gli AIM-9.
Tanto per capirci di che parliamo, prendiamo per esempio i Sabre Mk 4, abbastanza simili ai Sabre pakistani (che a dire il vero, erano più avanzati, ma facciamo finta di nulla).
-Decollo SLM (ok, è il Bengala...) e pulito, a temperature tra -5°: 503 m (e 540 m a 300 m), +15°(640 m), +35°(808 m), +55°: 1060 m (1160 m a 300 m).
-1300 m SLM a 35°, con 2 serbatoi da 167 gal
-810 m SLM a 35°, pulito.
Ecco perché con metà campo d'aviazione era ancora possibile decollare, ma tagliandolo ulteriormente non c'era niente da fare, anche se pure così non sembra affatto male, visto che il campo era sicuramente oltre i 2 km. Evidentemente avevano riattato sui 1000-1200 metri di pista, ma poi gli indiani spezzarono a metà anche quel tratto, condannando gli F-86 all'immobilità.
Tanto per capire quanto le cose possano peggiorare con le condizioni, basti dire che a 35° e 1500 metri, la corsa di decollo sale da 810 a 1300 metri pulito, da 1300 a 2000 metri con due serbatoi; a 55° le distanze passano tra 1060 e 1650 metri, comunque accettabili (pulito); sennò tra 1700 e 2600 metri se con due serbatoi, a 55° e a 1500 metri. Sembrano condizioni assurde, ma in Arabia Saudita, in effetti, non è poi tanto diverso, almeno d'estate!
Tenete presente che una turbina in genere perde circa il 10% della potenza ogni 15-20° sopra l'ISA.
Tenete anche presente che a 30°, un Hunter teoricamente dovrebbe limitare la velocità massima a soli 0,82 mach SLM anziché Mach 1, perché il limite di temperatura ha spostato il limite di mach 1 da SLM (a 15°) a circa 3 km (a 30°). In sostanza, solo per questa ragione, l'Hunter perde 80 kt e scende da circa 1130 a 1000 km/h.
Questo, almeno, è quello che è scritto nei manuali. Alle volte nemmeno viene raggiunto in pratica, specie il raggio d'azione e l'autonomia; alle volte viene superato, come nel caso della velocità (basti pensare alle paurose picchiate 'fino a 700 mph' dei caccia della II GM), che per un caccia esuberante non è affatto difficile da fare.
OK, adesso abbiamo fatto tutta 'sta menata e dovremmo stare apposto.
Adesso parliamo della difesa aerea della base, a cui è demandata la capacità di evitare l'azione dei cacciabombardieri nemici.
2-L'ATTACCO ITALIANO
Anzitutto, la condizione dell'aviazione è quella che segue:
-per attaccare le forze aeree nella 3a fascia, ovvero oltre 350 km, non è praticamente possibile usare la gran parte degli aerei italiani: il G.91R, persino il G.91Y, certamente tutti i Macchi 326 e 339, non hanno alcuna possibilità di farcela, perché se devono volare a bassa quota e partire da almeno, come minimo, 50 km dal proprio territorio, è veramente difficile anche solo ipotizzare un tale profilo di missione. I Macchi e i G.91 hanno circa 300 km di raggio d'azione a bassa quota e con serbatoi inseriti, con i Macchi un pò meglio dei Fiat, però più lenti e quindi, vulnerabili, malgrado la migliore maneggevolezza, almeno a basse velocità. Certo che i Fiat, più veloci, leggermente più piccoli, e discretarmente corazzati, erano macchine più credibili in un contesto dove la minaccia era superiore. Però per eguagliare (forse!) i Macchi in versione d'attacco, avrebbero potuto portare solo carburante. Del resto, se la specifica inizialmente soddisfatta parlava di un raggio d'azione, a 500-1000 metri, di circa 270 km con circa 20 minuti sul bersaglio (chiaramente con serbatoi esterni e con le sole armi interne, visto che non c'era modo inizialmente di portare sia armi che serbatoi), un motivo c'era. Quindi il raggio sarebbe stato difficilmente dell'ordine dei 320 km per entrambi gli aerei, con i soli Macchi 326K monoposto capaci di andare eventualmente un pò più lontano, ma non di molto visto che con circa 250 litri di carburante extra, pari a circa 200 kg, avrebbero potuto fare circa 100 km di percorso in più, totalizzando probabilmente valori di 350-370 km al massimo. Di nuovo, insufficiente per le missioni d'attacco, e poi troppo vulnerabili senza i Fiat di scorta.
Da notare come la capacità di volo di questi aerei sia limitata realmente dal profilo di impiego previsto, del resto necessario per penetrare lo spazio aereo nemico, almeno in questo contesto. Il G.91R, per esempio, se lasciato 'libero' di fare quel che vuole, a 9.000 metri può ottenere un raggio d'azione prossimo ai 500 km con 2 bombe. La stessa missione a bassa quota vale circa 200 km! In pratica, anche il più scarso degli aerei italiani 'potrebbe' farcela. Ma in pratica-pratica, questa possibilità risulta preclusa.
Scartata quindi l'opzione di avere i Fiat G.91R cacciabombardieri, ma anche i Fiat G.91R come caccia di scorta ai Macchi 326 o 339, resta davvero poco dell'armada italiana. Di fatto, su circa 1.700 jets, abbiamo attualmente solo tre tipi di aerei capaci di missioni nella mitica '3a fascia': ovvero i PD-808GE, i G.91Y, e gli AMX, i famigerati 'toponi/paperi/F-16deipoveri'. Ci sarebbero, teoricamente, anche altri aerei provvisti di discreta autonomia: in particolare, gli SF-260, i G.222 e i 'jet' (sic) S.211. Però i G.222 sono aerei da trasporto (a proposito: visto che è entrato in servizio, sia pure limitato, anche l'enorme BZ.308 prototipico, potrebbe essere inserito nell'OrBat degli italiani, anche se francamente... è un pelino ridicolo prenderlo seriamente in considerazione) e ben difficilmente si manderebbero a colpire -specie di giorno- un aeroporto ben difeso (specie con la prospettiva di essere abbattuti a raffica come nel caso dello sfortunato esemplare perso in Iugoslavia nel 1993). Gli SF-260 ad elica, hanno prestazioni semplicemente troppo limitate per essere credibili in missioni di attacco di 'penetrazione', e comunque sia, inizialmente non sono schierati in 1a linea italiana. Lo stesso vale per i pochi S.211: con prestazioni circa doppie, ma ancora lontane dalla soddisfazione, un armamento a dire il minimo marginale (malgrado l'enorme sfarzo delle loro esposizioni nei vari air-shows... fino praticamente ad oggi, visto che l'M-345 è il loro diretto discendente), oltretutto sono anch'essi pochi (più o meno come gli altri due jet principali rimasti in lizza), e con un raggio d'azione difficilmente concepibile se in volo a bassa quota e alta velocità, carichi di armi (e probabilmente, senza poter in tal modo portare dei serbatoi esterni, sennò finiscono praticamente a zero-tituli). Niente da fare, resta il trio di cui sopra: PD-808GE/AMX/G.91Y.
In tutto, però, così facendo si tratta di circa 150 aerei, meno del 10% del totale! Persino considerando la forza schierata in 1a linea, abbiamo 7 gruppi su 55, ovvero circa 1/8 del totale. Già il fatto che circa l'88% dei reparti di 1a linea non possano raggiungere, in pratica, la 3a fascia, che è quella più importante, dà molto da pensare.
Poi analizziamo meglio la questione: i PD-808GE sono solo 8, certamente molto importanti presi singolarmente, ma essendo aerei EW e per giunta, di tipi che negli anni '90 erano già palesemente obsoleti, e comunque sia, mai realmente 'al top' (non sono certo dei Prowler), specie contro minacce composite che richiedono molta energia, e molta capacità di emettere su lunghezze d'onda diverse e in simultanea, è difficile dire quanto possono essere efficaci. In ogni caso, non sono capaci di attaccare direttamente le basi nemiche, ma solo elettronicamente, dando l'ombra EW per aiutare i loro compagni bombardieri. Inoltre, è molto dubbio che essi abbiano davvero l'autonomia richiesta: ad alta quota arrivano sui 2.500 km, che non è male. Ma a bassa quota non è la stessa cosa: l'autonomia, con i motori J85, si riduce facilmente alla metà. E se a questo aggiungiamo che la velocità si abbassa a sua volta, per cui scende da circa 850 a 790 km/h, la cosa è anche peggiore, perché implica che o i velivoli cacciabombardieri volino a velocità inferiori rispetto alle loro possibilità, oppure utilizzino la massima potenza, consumando un botto di carburante, per restare sui 400-420 kt, ma così facendo sono ben al di sopra della loro velocità ideale, visto che in pratica devono andare sempre a tutto gas. In entrambi i casi, le difese nemiche possono esultare, indirettamente causando il taglio dell'autonomia dei PD-808, oppure il rallentamento dei cacciabombardieri.
Non bastasse, i PD-808 non sono certo aerei schierati in 1a linea: devono assolutamente stare abbastanza alla larga, presumibilmente in 2a linea, il che significa volare a bassa quota per almeno 200 km da e verso il confine, più la missione d'attacco vera e propria. Un dead end per la loro possibilità di arrivare in 3a fascia, in ogni caso dovrebbero volare almeno 800 km nella migliore delle ipotesi, e praticamente sempre alla massima velocità!
Quanto ai G.91Y, essi hanno una scarsa capacità di carico. L'autonomia non sarebbe nemmeno male, sui 450-500 km a bassa quota, con 2 serbatoi e 2 bombe. Però è insufficiente per coprire bene la 3a fascia. Inoltre bisogna andarci cauti, perché con i motori provvisti di A/B, i consumi aumentano facilmente oltre il valore pianificato. E' ben vero che i J85 sono piccoli e consumano poco, e che il G.91Y ha molto carburante, circa il doppio del G.91R, dentro i serbatoi; però fuori ne porta poco, ovviamente non può rifornirsi in volo, e per quanto limitato, il consumo dei due J85 a piena potenza potrebbe consumare tutto il carburante interno in circa 12 minuti o poco più.
Dare a questi aerei 5 minuti di combattimento sul bersaglio con max A/B significa ridurre il raggio d'azione teorico di oltre il 30%.
Del resto, se gli si accredita solo 5 minuti ma a piena potenza dry, il consumo non è molto alto... ma benché sia circa il 10% dell'autonomia disponibile, li si lascia in condizioni di decisa inferiorità: infatti, senza A/B, il G.91Y è meno potente del G.91R! Ha una potenza marginalmente superiore, ma pesa molto di più, e quindi ha velocità e agilità inferiori. E' competitivo, in altre parole, solo quando ha l'A/B inserito. Per questo, la sua velocità ottimale è pur sempre sui 610 km/h a bassa quota, mentre per esempio il G.91R arriva agevolmente a 650, pur essendo leggermente più lento in termini assoluti.
Dal momento che esistono 3 gruppi di G.91Y e 3 basi aeree in 2a fascia, che notare bene, a loro volta sono pressoché inattaccabili dagli aerei italiani meno potenti (essendo oltre i 200 km dal confine e quindi, oltre i 250 km da qualsiasi base italiana minore, e oltre 300 km da qualsiasi base principale), non c'é molto da dire oltre a questo. L'attacco a queste basi di 2a fascia spetta necessariamente a loro, mentre gli aerei meno potenti attaccano in massa la 1a fascia, e qualcun altro attaccherà la 3a fascia. Quel 'qualcun altro' è ovviamente, la forza di AMX, 3 gruppi contati, che stavolta devono vedersela con ben 4 basi, e quindi mediamente saranno solo 3/4 di gruppo per ciascuna base. Nove aerei, come (erano) i pianeti del sistema solare, con il Sole rappresentato chiaramente dalla base. Che dovrebbero attaccare. La faccenda si fa molto difficile!
Gli AMX di questo gruppo, sono stati quindi inviati in azione contro l'aeroporto dei Valiant. Vediamo cosa succede.
Anzitutto decollano da una base di 2a fascia e volano a bassa quota, in ovvio silenzio radio, affidandosi al sistema INS di navigazione e attacco e almeno inizialmente, ad una certa vicinanza ottica.
L'aeroporto da cui sono partiri è a circa 240 km dal confine, dunque siamo a distanze considerevoli. Bisogna ricordarsi che nemmeno gli AMX possono rifornirsi, visto che non ci sono aerocisterne.
La velocità media e la quota operativa sono relativamente rilassate, perché l'aereo ha da risparmiare il più possibile durante il viaggio. Probabilmente vola effettivamente a circa 650 km/h e a circa 300-150 metri sul livello del terreno, che sono valori ideali, almeno finché non si approssima al confine, quando per prima cosa si abbassa, e poi a circa 30 metri, accelera varcando la soglia dell'inferno, ovvero il confine nemico.
A quel punto, il consumo inevitabilmente aumenta, perché il valore si porta a circa 740 km/h, se possibile anche a 780 ovvero 400-420 kt, che sono ancora lontani dal massimo possibile, ma sono pur sempre circa 100 km/h oltre la velocità di crociera ottimale a bassa quota, aumentando quindi i consumi non di poco, e portando la velocità da 11 a 12-13 km al minuto, risparmiando preziosi minuti a scapito del carburante. Questo percorso iniziale comporta probabilmente, nella zona iniziale, un valore di circa 2 kg/km, che però aumentano probabilmente a circa 2,5 kg/min quando si accelera. Ricordate che il valore massimo, a circa 300 metri e condizioni ISA, è nominalmente sui 50 kg/min.
Dal che se ne deduce che un AMX, con 2.600 kg di carburante interno e 1.800 kg. Con i soli serbatoi interni, alla massima potenza, farebbe già circa 50 minuti di volo; con quelli esterni circa 80. La distanza effettiva dipende dalle condizioni di carico e di drak index, ma comunque l'AMX, come tutti gli aerei subsonici, ha una perdita abbastanza ridotta rispetto a tante macchine supersoniche usate negli stessi profili di missione, per cui la velocità non è tanto inferiore. In teoria, con consumo pari a 2 kg/km, potremmo avere un massimo di 2.200 km, ovvero ben 1.100 km di raggio d'azione. Però, ovviamente, questo non è quel che succede nel mondo reale...
Se consideriamo le prestazioni, in questo senso, avremmo la seguente tabella:
Configurazione Pulito 2x580 l 2x1.100 l
2.600 kg --- 3.500--- 4.400 kg
Decollo -100 = 2.500 --- 3.400--- 4.300 kg
Riserva -10% = 2.250 --- 3.100--- 3.900 kg
Combat 5 min -250 = 2.000 --- 2.850--- 3.650 kg
A 650 km/h (2 kg/km)
Autonomia km 1000 km --- 1400 km -- 1800 km
Raggio, km 500 km --- 700 km --- 900 km
autonomia, h 1,5 h --- 2,2 h --- 2,8 h
A 750/800 km/h (2,5 kg/km)
Autonomia, km 800 km --- 1.100 km -- 1.400 km
Raggio, km 400 km --- 550 km -- 700 km
autonomia, h 1 h --- 1,4 h -- 1,6 h
A 900+ km/h (3 kg/km)
Autonomia, km 650 km --- 900 km -- 1.200 km
Raggio, km 330 km --- 450 km --- 600 km
autonomia, h 0,75 h --- 1 h --- 1,3 h
Questi valori possono sembrare persino un pò ottimistici, quando poi si installano i carichi esterni. Nel caso dell'AMX con 6 bombe slick, per esempio, ma senza serbatoi, il raggio d'azione cala a 465 km; con 6 Mk 82 S scende a 410 km, mentre su sono indicati 500 km. Con 6 bombe Mk 82 (slick presumibilmente) si arriva a 650 anziché 700 km. Peraltro è una buona approssimazione e per quel che mi riguarda, essendo entro il 10% (almeno con le bombe slick), è buona abbastanza.
Notare come, con i serbatoi extra da 1.100 litri, l'AMX sarebbe capace di volare alla massima velocità di 900 e passa km/h un intero viaggio di oltre 1h a bassa quota, enro un raggio di 600 km. Il che significa che teoricamente potrebbe fare una missione alla massima velocità continua tra una base a 100-150 km e la base nemica più lontana a 450 km dal confine. Mica male.
Però in pratica, non è certo così che si fanno le cose. Per cui è verosimile che il raggio d'azione effettivo sarà grossomodo così:
1a fase, entro il proprio territorio: a 360 kt/ 660 km/h economica; percorso di 250 km tra l'andata e ritorno, totale 500 km, a cui aggiungere un 10% di digressioni (vista la più che probabile distanza laterale tra la base e l'obiettivo), totalizzando 550 km di percorso. Consumo: 1.100 kg.
2a fase, attacco di penetrazione, ad almeno 400, forse 420 nodi (740-780 km/h); percorso per un totale di altri circa 400 km tra andata e altrettanti ritorno, totalizzando 800 km. Consumo: 2.000 kg.
3a fase, attacco finale, a circa 900 km/h o 480-500 nodi; percorso andata/ritorno 100 km. Consumo: 300 kg.
Totale: 4.400 - 100 - 440 - 250 = 3.600 kg - 2.000 - 300 - 1.100 = 200 kg.
Questo totale è il resto extra rispetto al valore iniziale. In sostanza, è possibile che il viaggio abbia comportato un percorso totale di 1.550 km, consumando 3.400 kg (7.500 lb) di carburante e lasciandone soltanto altri 1.000 per decollo, combattimento e riserva, che non sono pochi ma nemmeno tanti. Il percorso vede anche il decollo e quindi sarebbero rimasti solo 900 kg (2.000 lb) di riserva effettiva. Per questo il valore extra non è poi molto grande, ovvero sui 650 kg complessivi per la riserva come da programma. In effetti, si tratta del 15% circa anziché il 'minimo sindacale' del 10%. Anche se sembra molto, vale ricordare che sono pur sempre sui 320 km a velocità economica, che pochi non sono, ma nemmeno eccessivi; con la riserva normale avrebbe fatto 220 km.
Va detto che il ritorno sarebbe stato certamente più dispendioso se per caso i caccia nemici avessero inseguito l'AMX per tutto il percorso; nel caso in specie, il consumo sarebbe potuto arrivare, su 400 km, ad un extra di 200 kg, anche se è piuttosto accademico come valore visto che nessun inseguimento, anche a più riprese, dura seriamente 30 minuti.
Ad ogni modo, ci si può porre il problema se per caso l'AMX potesse arrivare sul bersaglio anche senza serbatoi da 1.100 litri. Con questi, è più che sufficiente. Ma con quelli da 580 litri, di fatto, potrebbe riuscirci solo se vola dalla 1a fascia, del resto con 650 km di raggio d'azione è ovvio che sia così, visto che le basi arrivano fino a 450 km nell'entroterra e la 1a fascia fino a 200 km. Oltre questa fascia, non si potrebbe più fare, per cui in pratica o si rinuncia ai serbatoi grandi ma anche alle basi più lontane, oppure si vuole maggiore sicurezza operando da queste, ma a quel punto o si attaccano le basi di 1-2a fascia, oppure si devono usare i serbatoi grandi. Detto in altri termini, non c'é modo di usare i serbatoi piccoli su distanze del genere, ancorché di poco oltre il limite effettivo. Anche se portare i serbatoi da 1.100 litri comporta in realtà un maggior consumo chilometrico (nella valutazione di cui sopra per semplificare, non ne abbiamo tenuto conto), il fatto di raddoppiare il carburante extra comporta un valore di autonomia indubbiamente superiore.
L'ideale sarebbe, in altri termini, avere i vecchi serbatoi da 800 litri dei G.91Y, ma purtroppo o per fortuna non ne erano disponibili, ancorché inizialmente previsti. Per questo erano necessari quelli da 1.100, che però erano certamente assai pochi nel 1992 e probabilmente anche in seguito, dato che normalmente sono usati sopratutto dagli AMX-T, e che i monoposto essenzialmente vanno con quelli più piccoli (alle volte definiti anche da 550 litri, probabilmente è una sotto-variante o un errore di valutazione?), eventualmente facendo scalo oppure rifornendosi in volo grazie alla sonda IFR.
Questa questione sul raggio d'azione degli AMX è ovviamente d'importanza capitale.
L'AMX, indubbiamente, consuma molto poco. Si pensi che il massimo che normalmente consuma, almeno al decollo, è sui 50 kg/min ovvero circa 3.000 kg/h; in questo caso l'SFC è 0,666, ma supera 0,9 a mach 0,38 e in quota. Però non è affatto detto, purtroppo, quale sia la potenza effettiva a quella velocità, probabilmente è inferiore al valore al decollo.
Per precisione, la capacità dei serbatoi è di 590 l (472 kg) di cui 587 utilizzabili (470 kg); o quelli grandi, 1120 l/896 kg (utilizzabili 1117/894 kg), quindi possiamo dire 945 kg per due serbatoi, oppure due da 1790 kg.
Perché calcolare con tanta pignoleria il raggio d'azione stimato degli AMX? Perché se devono portare i serbatoi da 1.100 litri (decollando dalla 2a fascia) allora ne hanno pochi a disposizione e dunque sarà più difficile, in pratica, sganciarli anche in emergenza, aumentando la vulnerabilità dell'aereo. Non solo, ma avranno anche essenzialmente l'impossibilità di portare più di 4 bombe, anziché le 6 che potrebbero portare con i due serbatoi più piccoli, quando agganciati ai punti d'aggancio esterni alari.
Questo riduce di 1/3 la capacità offensiva dell'aereo!
Un'altra cosa interessante è constatare come lo Spey sia effettivamente un motore dai consumi molto parchi: al massimo va a 50 kg/min in condizioni ISO e a 1.000 ft; nelle stesse condizioni, il motore Avon dell'Hunter consuma circa 100 kg di carburante al minuto. E questo pur essendo circa il 10% meno potente. In altre parole, lo Spey consuma la metà pur essendo del 10% più potente!!!
Peraltro, questo ci permette di fare un altro paragone.
Se l'AMX ha una velocità massima, consuma poniamo sui 50 kg/min, fa circa 3 kg/km, e quindi con 2.500 kg di carburante, fa sui 800 km in circa 50 minuti di volo, calcolati a 0,8 mach/520 kt, ovvero sui 16 km/min. Sennò può fare un pò meglio, sui 1.020-1.040 km/h, ma non scommetterei su di un consumo chilometrico così buono a valori oltre 0,8 mach, per cui potrebbe essere un valore ottimale di velocità quando si procede al massimo pratico.
L'Hunter, che consuma il doppio a pieno motore, ma ha circa la metà del carburante (1.700 litri vs 3.200), finisce il carburante in circa 12 minuti, che a 18 km/min (1020 km/h) dà circa 210 km. In sostanza, il totale dell'AMX a piena potenza è circa 4 volte il valore dell'Hunter!
Però, l'Hunter, pur finendo in ogni caso il carburante in circa 1/4 del tempo del'AMX quando è a piena potenza, non riesce comunque nemmeno alla lunga a fare lo stesso livello di autonomia.
Se però il volo è fatto alla minima velocità di crociera, quella più economica, allora l'AMX va a volare, se sta attorno ai 20 kg/min e 600 km/h circa, diciamo SFC pari a 2 (probabilissimo), un totale di circa 1.200 km. L'Hunter, invece, riesce a fare circa 500 km. Per cui abbiamo che, quando la velocità è quella ottimale, la differenza si riduce pur non annullandosi. Naturalmente, la differenza sarà ancora più ridotta (da 4:1 a circa 2,5:1 pulito), se si aggiungono anche i serbatoi esterni. Con 2 serbatoi da circa 500 litri l'uno, l'AMX volerà probabilmente a circa 1600 km complessivi, mentre l'Hunter volerà per circa 800 km, riducendo ulteriormente il gap a circa 2:1. Con i serbatoi più grandi ancora, è probabile che l'autonomia dell'AMX arriverà sui 2.000 km, mentre l'Hunter con quelli da 1000 litri volerà sui 1.100 km, scendendo a un pò meno di 2:1. Con tutti e 4 i serbatoi (l'Hunter può, l'AMX no), volerà probabilmente per circa 1.500/1.600 km, vale a dire l'80% del valore dell'AMX.
Sembra una cosa di poco interesse, ma considerando che l'Hunter (cacciatore) potrebbe benissimo mettere di mira l'AMX, questo confronto non va sottovalutato. E' probabile, comunque sia, che qualsiasi cosa accada, accada entro 2-5 minuti al massimo, certo non di più. I tempi degli inseguimenti a tutto gas dei vecchi aerei da caccia, sono oramai finiti.
Detto questo, continuiamo a parlare degli AMX in azione verso l'aeroporto.
3-LA DIFESA AEREA INGLESE
Gli AMX stanno andando dunque verso l'obiettivo. Abbiamo visto che essi vanno in azione con 4 Mk 82S, 2x1.100 l, 2x AIM-9, più il pieno interno (non necessariamente anche delle munizioni, comunque presenti almeno al 50%), decollando da una base a circa 250 km dal confine, e continuando a volare bassi ma relativamente lenti.
Quando entrano nella zona nemica aumentano la velocità e si abbassano ancora di più, e via così.
La formazione viaggia in sezioni costituite da 4 aerei l'una, suddivisi in coppie, più o meno in tandem a loro volta (sia le coppie che gli elementi). Non sono necessariamente in volo a distanze ridotte tra sezioni, probabilmente sono separati da diversi km se non decine di km, salvo poi ricongiungersi sul bersaglio (ma ovviamente, NON durante lo stesso momento).
A questo punto gli AMX cominciano ad incontrare le fasce radar di scoperta dei britannici. Ce ne sono molte: solo considerando i radar esportati, i britannici hanno ottenuto oltre 100 esemplari costruiti per il compito di scoperta aerea a lungo raggio. Quindi non c'é davvero problema: l'unico vero che esiste, è di non disturbarsi tra di loro mentre emettono le loro potenti onde. Un altro problema è trovare delle alture da cui dominare entro certi limiti lo spazio aereo circostante e vedere oltre l'orizzonte. Non è facile perché ci sono pochi punti elevati nell'intero teatro operativo e nessuno di essi pare sia particolarmente alto. Quindi la scoperta a bassa quota non è affatto facile; ma con delle intere catene di radar, siti a circa 30 km l'uno dall'altro, è ancora possibile. Sembrano troppo densi, questi radar? Possibile, ma ce ne sono comunque tanti a disposizione, tra cui parecchi esemplari moderni, e in particolare i Martello. La loro azione nell'insieme dovrebbe essere più che sufficiente per causare problemi a chi cerca di entrare. Tre catene radar di questi tipi, con le unità a 30-40 km l'una dall'altra (20-30 radar per catena), a circa 30-40 km di distanza tra le singole catene, dovrebbero fare un bel blocco complessivo, con 60 km circa dalla 1a linea, e poi all'interno fin oltre i 100 km. Per poi cambiare e dare protezione sopratutto alle zone dove sono presenti le basi aeree, particolarmente quelle principali, che sono già note.
La scarsa consistenza dei caccia, invece, è un problema serio: senza i Tornado ADV, come prevede questa versione del wargame, è pressoché impossibile utilizzare dei veri intercettori all'altezza della situazione, i cui migliori esemplari sono i Lightning, che per raggio d'azione e portata del radar sono molto scarsi. In teoria, l'UK potrebbe contare sui Tornado ADV, che sono efficaci, e simili in numero, grossomodo come i Viggen svedesi e i Mirage 2000 francesi. Ma in questo caso i Tornado sono esclusi, il che rende tutto molto più interessante, no? E così abbiamo Harrier, Jaguar, Hawk, Lighting, Hunter e Gnat come intercettori. Non molto, ma del resto nemmeno gli AMX sono 'sto granché, essendo tra l'altro, più lenti di tutti questi velivoli a parte gli Hawk (e non di molto), e comunque sia, proprio questi ultimi hanno i missili Sidewinder L come 'quasi-standard', e quindi sono molto ben armati (ma lenti...) per le intercettazioni. Sono anche piccoli e quindi, difficili da vedere, e sebbene abbiano una velocità massima non molto elevata, sono capaci, in quanto 'hawk' (falchi), di picchiare a velocità molto elevate, tanto che sono stati certificati durante le prove per circa 1,2 mach! Non male davvero. Inoltre sono dotati di una buona autonomia, il che gli permette di aspettare in aria il nemico piuttosto che decollare su allarme, grande vantaggio specie se c'é da aspettarlo 'al varco'. Infine hanno un'ottima maneggevolezza, per cui sono un nemico per chiunque. In sostanza, se viene avvistato un Hawk, potrebbe essere già entro i 3 km di distanza, e quindi praticamente a tiro per i missili Sidewinder. Non certo una bella cosa! Infine, da dire che gli Hawk sono molti, per cui possono non solo stare in aria per lunghi periodi, ma anche in molti esemplari.
Ricapitolando: gli Hawk hanno i seguenti vantaggi:
-sono ben armati con gli AIM-9
-sono dotati di ottima autonomia oraria/chilometrica
-il motore è buono per le basse quote
-benché lenti, hanno una forte velocità di picchiata
-hanno una sagoma piccola e si vedono solo all'ultimo
-dal canto loro hanno un'ottima visibilità dall'abitacolo, anche verso il basso
-hanno un'ottima agilità
-sono tanti e quindi, molto diffusi
In sostanza, un Hawk potrebbe restare a lungo in aria, pattugliando e venendo direzionato nelle zone più importanti da difendere, avvistare gli aerei a bassa quota, gettarsi in picchiata e raggiungerli grazie ad una forte velocità risultante, anche supersonica, da quote di 1.000-3.000 metri più alte; agganciarli con i missili, dopo essersi avvicinati di spalle, magari non visti, e poi batterli in agilità se anche i nemici si accorgessero di loro, in ogni caso possono sparare almeno 2 missili AIM-9 che hanno un'efficacia molto elevata in questi ingaggi, benché vulnerabili ai flares; per cui, meglio di qualsiasi altra cosa, attaccare senza nemmeno essere stati visti, possibilmente da una certa distanza e in superiorità numerica, per esempio 2V1.
Gli AMX viaggiano comunque liberi dagli impegni ed evitano i caccia in pattuglia in 1a linea, del resto sono già molto impegnati nel contrasto degli aerei italiani più numerosi. A quel punto arrivano nella 3a fascia, dopo avere percorso circa 400 km in territorio nemico, per poi accelerare e portarsi a circa 900 km/h verso le basi nemiche.
Queste basi sono 4, con gli AMX che devono attaccarle pur essendo di 3 soli gruppi. Ma la loro azione non è omogenea: gli AMX di due gruppi attaccano altrettante basi, mentre il terzo gruppo attacca due basi suddividendo più o meno regolarmente le sue forze. Di questi 4 aeroporti, solo uno, quello dei Valiant, è contemporaneamente sia sede di bombardieri, che attaccato da un gruppo di aerei. Questo fatto lo rende molto vulnerabile al rischio di essere messo KO per davvero, dato che i bombardieri sono più grandi e hanno bisogno di più pista dei velivoli tattici. Ecco l'importanza di questo confronto.
A questo punto gli AMX sono arrivati verso l'obiettivo e tutti i tentativi di beccarli all'andata, in ben 30 minuti di volo, sono stati vani, ammesso che li abbiano davvero fatti. Però la base di per sé, non è affatto priva di difese.
Anzitutto è una base sede di stormo, per cui ha 3 squadroni. Di questi, uno è di Valiant, ma gli altri due sono di caccia, proprio prevedendo questo problema.
Uno degli squadroni ha gli Hawk. Li fa decollare al momento dell'inizio della guerra, o meglio, con comodo, perché tanto sanno che il nemico non potrà presentarsi prima di almeno mezz'ora su quella base, e questo è un vantaggio non da poco. Prima fanno decollare 6 caccia, ovvero la metà del totale disponibile. Poi ne lanciano altri 6, perché oramai gli AMX sono arrivati e i radar più vicini alla base l'hanno segnalato, così come gli osservatori a terra, visto che è pieno giorno e che nel campo inglese gli uomini non mancano.
A quel punto la difesa della base è costituita da 12 Hawk, che orbitano a circa 50 km dalla base stessa, a circa 3 minuti di volo fuori dai suoi confini. Non è molto e sopratutto, a causa della scarsa velocità e della mancanza di radar, non riescono a vedere gli AMX che pure arrivano in zona.
Peraltro, appena all'interno di questa zona protetta, c'é un altro pericolo. Questo è costituito dall'altro squadrone da caccia. In questo caso ha gli Harrier. Questi aerei hanno una scarsa autonomia e sono più grossi degli Hawk, pur essendo ancora molto piccoli; però sono esuberanti e possono arrivare a velocità molto alte, oltre che a vettorare la spinta e usarla, se necessario, in combattimento. Se vedono un AMX, hanno ottime possibilità di raggiungerlo. Il fatto di avere due cannoni e un telemetro laser non fa altro che aumentare le probabilità di successo. Inoltre hanno una potenza esuberante, essendo a decollo verticale.
Gli Harrier sono posti con altri 6 aerei, dentro la zona di protezione interna della base, e pattugliano a soli 27 km da questa, ovvero 15 NM. La loro attività ha dunque pochissimo tempo per essere messa in atto, ma almeno hanno poco spazio da difendere. Operano in coppie, così come gli Hawk del resto.
Non solo, ma gli Harrier sono capaci di operare anche dalla base stessa, partendo su allarme. Quando, circa 5 minuti prima dell'azione, suona l'allarme, gli Harrier ancora disponibili, ovvero 6, decollano rapidamente e fanno quota ad almeno 2.000, 3.000 metri per evitare ogni 'fraintendimento' rispetto alla propria contraerea. Sono talmente rapidi, che decollano direttamente, pare, dalle piste di raccordo, in circa 100 metri di corsa. Hanno a bordo solo due AIM-9, due serbatoi da 100 galloni e i due gunpod da 30 mm, per cui sono abbastanza leggeri da poterlo fare.
Gli AMX, nel frattempo, arrivano a volo radente. Velocità sui 480-500 nodi, circa 900 km/h ovvero 250 m/sec. L'autonomia non è un problema per loro, possono anche difendersi bene essendo armati di AIM-9L, Vulcan e telemetro radar, oltre che un set completo di RWR, ECM e lanciatori di falsi bersagli.
Gli AMX di questo gruppo, sono stati quindi inviati in azione contro l'aeroporto dei Valiant. Vediamo cosa succede.
4-PARTE L'ATTACCO
Anzitutto decollano da una base di 2a fascia e volano a bassa quota, in ovvio silenzio radio, affidandosi al sistema INS di navigazione e attacco e almeno inizialmente, ad una certa vicinanza ottica. Sono 12 aerei, ripartiti in 3 sezioni (Rosso, Blu e Verde) suddivise in 6 coppie complessive.
L'aeroporto da cui sono partiri è a circa 240 km dal confine, dunque siamo a distanze considerevoli. Bisogna ricordarsi che nemmeno gli AMX possono rifornirsi, visto che non ci sono aerocisterne.
La velocità media e la quota operativa sono relativamente rilassate, perché l'aereo ha da risparmiare il più possibile durante il viaggio. Probabilmente vola effettivamente a circa 650 km/h e a circa 300-150 metri sul livello del terreno, che sono valori ideali, almeno finché non si approssima al confine, quando per prima cosa si abbassa, e poi a circa 30 metri, accelera varcando la soglia dell'inferno, ovvero il confine nemico.
A quel punto, il consumo inevitabilmente aumenta, perché il valore si porta a circa 740 km/h, se possibile anche a 780 ovvero 400-420 kt, che sono ancora lontani dal massimo possibile, ma sono pur sempre circa 100 km/h oltre la velocità di crociera ottimale a bassa quota, aumentando quindi i consumi non di poco, e portando la velocità da 11 a 12-13 km al minuto, risparmiando preziosi minuti a scapito del carburante. Questo percorso iniziale comporta probabilmente, nella zona iniziale, un valore di circa 2 kg/km, che però aumentano probabilmente a circa 2,5 kg/min quando si accelera. Ricordate che il valore massimo, a circa 300 metri e condizioni ISA, è nominalmente sui 50 kg/min.
Dal che se ne deduce che un AMX, con 2.600 kg di carburante interno e 1.800 kg. Con i soli serbatoi interni, alla massima potenza, farebbe già circa 50 minuti di volo; con quelli esterni circa 80. La distanza effettiva dipende dalle condizioni di carico e di drak index, ma comunque l'AMX, come tutti gli aerei subsonici, ha una perdita abbastanza ridotta rispetto a tante macchine supersoniche usate negli stessi profili di missione, per cui la velocità non è tanto inferiore. In teoria, con consumo pari a 2 kg/km, potremmo avere un massimo di 2.200 km, ovvero ben 1.100 km di raggio d'azione. Però, ovviamente, questo non è quel che succede nel mondo reale...
Se consideriamo le prestazioni, in questo senso, avremmo la seguente tabella:
Configurazione Pulito 2x580 l 2x1.100 l
2.600 kg --- 3.500--- 4.400 kg
Decollo -100 = 2.500 --- 3.400--- 4.300 kg
Riserva -10% = 2.250 --- 3.100--- 3.900 kg
Combat 5 min -250 = 2.000 --- 2.850--- 3.650 kg
A 650 km/h (2 kg/km)
Autonomia km 1000 km --- 1400 km -- 1800 km
Raggio, km 500 km --- 700 km --- 900 km
autonomia, h 1,5 h --- 2,2 h --- 2,8 h
A 750/800 km/h (2,5 kg/km)
Autonomia, km 800 km --- 1.100 km -- 1.400 km
Raggio, km 400 km --- 550 km -- 700 km
autonomia, h 1 h --- 1,4 h -- 1,6 h
A 900+ km/h (3 kg/km)
Autonomia, km 650 km --- 900 km -- 1.200 km
Raggio, km 330 km --- 450 km --- 600 km
autonomia, h 0,75 h --- 1 h --- 1,3 h
Questi valori possono sembrare persino un pò ottimistici, quando poi si installano i carichi esterni. Nel caso dell'AMX con 6 bombe slick, per esempio, ma senza serbatoi, il raggio d'azione cala a 465 km; con 6 Mk 82 S scende a 410 km, mentre su sono indicati 500 km. Con 6 bombe Mk 82 (slick) si arriva a 650 anziché 700 km. Peraltro è una buona approssimazione e per quel che mi riguarda, essendo entro il 10% (almeno con le bombe slick), è buona abbastanza.
Per arrivare lì, insomma, gli AMX hanno dovuto fare molto, sia come digressione laterale, che come dog-leg. Probabilmente il 10% extra è già presente nel momento in cui arrivano al confine per compensare lo scartamento laterale e per cercare di formare le sezioni di aerei e coordinarsi (sono pur sempre 12 velivoli in volo a bassa quota su decine di km!). Poi fanno sicuramente diversi cambiamenti di rotta tra 10 e 30° almeno, per evitare di farsi 'prevedere' troppo facilmente. Sono cambiamenti che costano, ovviamente, e che aggiungono almeno un altro 10% al percorso. Totalizzando: 250+410 km x 1,1 = 720 km circa per raggiungere la base; per questo non possono arrivarci con 6 Mk 82 (650 km) e tanto meno, con 6 Mk 82S; anche se potessero (ma è un grosso 'se') avvicinarsi lì con i serbatoi da 580 litri, dovrebbero ridurre comunque a 4 le bombe, anche perché questo permette di ridurre gli adattatori (e il drag) da 3 a 1 (ventrale). Il valore effettivo, se si conta anche il riposizionamento per evitare una traiettoria d'attacco troppo facilmente prevedibile (direttamente dalla frontiera alla base?) è di circa 400 NM, interamente a bassa quota; presumo che questo comporti un valore di almeno 50 NM superiore rispetto a quello possibile con i serbatoi piccoli e 6 Mk 82, per non dire delle 82S che comportano probabilmente un raggio d'azione inferiore del 10%. Per esempio, il raggio d'azione con 6 Mk 82 normali è 465 km lo-lo-lo, ma è di 55 km/30 NM inferiore (410 km) se sono 6 Mk 82Snakeye. Per cui i 650 km è chiaro che siano indirizzati alle bombe slick, e che con le snakeye si possano fare circa 580-650 km, visto che i serbatoi extra aggiungono solo 1/3 di carburante in più e comportano un consumo leggermente peggiore.
A questo punto gli AMX sono arrivati verso l'obiettivo e tutti i tentativi di beccarli all'andata, in ben 30 minuti di volo, sono stati vani, ammesso che li abbiano davvero fatti. Però la base di per sé, non è affatto priva di difese.
Anzitutto è una base sede di stormo, per cui ha 3 squadroni. Di questi, uno è di Valiant, ma gli altri due sono di caccia, proprio prevedendo questo problema.
Uno degli squadroni ha gli Hawk. Li fa decollare al momento dell'inizio della guerra, o meglio, con comodo, perché tanto sanno che il nemico non potrà presentarsi prima di almeno mezz'ora su quella base, e questo è un vantaggio non da poco. Prima fanno decollare 6 caccia, ovvero la metà del totale disponibile. Poi ne lanciano altri 6, perché oramai gli AMX sono arrivati e i radar più vicini alla base l'hanno segnalato, così come gli osservatori a terra, visto che è pieno giorno e che nel campo inglese gli uomini non mancano.
A quel punto la difesa della base è costituita da 12 Hawk, che orbitano a circa 50 km dalla base stessa, a circa 3 minuti di volo fuori dai suoi confini. Non è molto e sopratutto, a causa della scarsa velocità e della mancanza di radar, non riescono a vedere gli AMX che pure arrivano in zona.
Peraltro, appena all'interno di questa zona protetta, c'é un altro pericolo. Questo è costituito dall'altro squadrone da caccia. In questo caso ha gli Harrier. Questi aerei hanno una scarsa autonomia e sono più grossi degli Hawk, pur essendo ancora molto piccoli; però sono esuberanti e possono arrivare a velocità molto alte, oltre che a vettorare la spinta e usarla, se necessario, in combattimento. Se vedono un AMX, hanno ottime possibilità di raggiungerlo. Il fatto di avere due cannoni e un telemetro laser non fa altro che aumentare le probabilità di successo. Inoltre hanno una potenza esuberante, essendo a decollo verticale.
Gli Harrier hanno altri 6 aerei dentro la zona di protezione interna della base, e pattugliano a soli 27 km da questa, ovvero 15 NM. La loro attività ha dunque pochissimo tempo per essere messa in atto, ma almeno hanno poco spazio da difendere. Operano in coppie, così come gli Hawk del resto.
Non solo, ma gli Harrier sono capaci di operare anche dalla base stessa, partendo su allarme. Quando, circa 5 minuti prima dell'azione, suona l'allarme, gli Harrier ancora disponibili, ovvero 6, decollano rapidamente e fanno quota ad almeno 2.000, 3.000 metri per evitare ogni 'fraintendimento' rispetto alla propria contraerea. Sono talmente rapidi, che decollano direttamente, pare, dalle piste di raccordo, in circa 100 metri di corsa. Hanno a bordo solo due AIM-9, due serbatoi da 100 galloni e i due gunpod da 30 mm, per cui sono abbastanza leggeri da poterlo fare.
Gli AMX, nel frattempo, arrivano a volo radente. Velocità sui 480-500 nodi, circa 900 km/h ovvero 250 m/sec. L'autonomia non è un problema per loro, possono anche difendersi bene essendo armati di AIM-9L, Vulcan e telemetro radar, oltre che un set completo di RWR, ECM e lanciatori di falsi bersagli. Con tutto quel carburante, se fossero decollati un pò meno distanti, avrebbero potuto farsela alla massima velocità continuativa; ma anche così, negli ultimi 55 km (30 NM) accelerano da 400-420 nodi (dipende da quanto in dettagli gli conviene di fare, in base a dati che non mi sono noti NdA), fino ad almeno 480 nodi, possibilmente 500, che è già oltre i parametri con i carichi bellici effettivamente portati a bordo. Ad ogni modo, the fight is on!
La velocità degli AMX è tale, da rendere difficile l'inseguimento da parte degli Hawk, a meno che questi non siano sufficientemente ben posizionati.
L'anello esterno delle difese dell'aeroporto comporta un totale di 5 radar che descrivono un ampio arco con una sorveglianza di circa 180 km (inclusi i 'lobi' esterni alla loro posizione); peraltro, essendo a 50 km dal campo, consentono la copertura solo della metà dell'arco d'attacco possibile. Ma dal momento che altri radar non mancano, è possibile che siano avvistati comunque anche a distanze maggiori, in particolar mondo dal momento che esistono pur sempre delle collinette un pò più alte del normale, anche se il vantaggio, almeno a corto raggio, è annullato dal fatto che spesso ve ne sono di altre che le coprono nella scoperta a breve raggio. Però non sono altrettanto dannose rispetto nel lungo raggio. Esempio: radar piazzati su colline alte 300 metri, con altre distanti 1 km e alte sui 200 metri. La zona d'ombra c'é, ma è evidente che riguarda solo zone vicine al radar stesso, e non il tracciamento dei bersagli a lungo raggio, sempre che ovviamente non vi siano delle zone coperte da altre colline. E' questa la maggiore fregatura: da un lato ci sono zone quasi piatte, dove è difficile trovare un punto di scoperta valido; dall'altra vi sono zone di scoperta buone grazie a dei rilievi, ma purtroppo in genere sono una sorta di basse catene montuose che si ostacolano tra di loro in termini di visuale. L'ideale è avere una collina sistemata in avanti rispetto alle zone pianeggianti. Purtroppo non ce ne sono molte, però per esserci, inevitabilmente, ci sono. Nell'insieme, però, non è certo questa l'orografia ideale per questo tipo di controllo aereo a bassa quota, ed è per questo che ci vogliono molti radar, dato che qualsiasi oggetto vada a passarvi vicino, se sta entro i 15-30 km, è praticamente impossibile che non verrà tracciato, cosa che peraltro una catena montuosa potrebbe impedire di fare (basta infilarsi dentro una vallata).
Ad ogni modo, non tutti gli AMX, non conoscendo le posizioni dei radar nemici, riescono a sfuggire loro nell'avvistamento, così come non ci sono riusciti (dodici aerei, per giunta!) nella prima fase, quando sono volati tra i 60 e i 120 km circa dentro il confine.
Dopo di che è stato una sorta di wild west (east?) visto che il numero dei radar si è rarefatto ed è sceso essenzialmente a quelli che poi proteggono l'accesso verso le basi principali. Tutte le basi aeree del resto hanno i loro radar di scoperta aerea. Da non sottovalutare nemmeno i radar dei sistemi missilistici, specialmente i tanti Rapier e i loro Blindfire (che probabilmente hanno una modalità di scoperta aerea, come in genere capita ai radar di tiro), e sopratutto i meno numerosi Bloodhound e i loro sistemi a lungo raggio già di tiro, figurarsi di scoperta (200-400 km). Peraltro anche qui, devono essere posti in zone collinari per rendere al meglio, e siccome sono disposti a difesa delle basi principali, non molto lontani da queste in tutti i casi.Però questi radar si dimostreranno molto utili nello scoprire aerei in avvicinamento da zone non coperte dall'anello di radar di difesa esterno, specie quelli in avvicinamento dai 'quartieri' dove la sorveglianza è meno densa, che sono molto probabilmente quelli posteriori, i quali a loro volta impongono agli AMX una traiettoria d'attacco che va ad allungarsi notevolmente rispetto a quella altrimenti possibile, ovvero diverse decine di km, che vengono percorsi a quel punto per forza alla massima velocità e quindi, consumo.
Inoltre a terra vi sono numerose forze terrestri e certo tanti soldati, di pattuglia o presenti casualmente, che possono prontamente ravvisare della presenza di questi aerei a bassa quota. 12 AMX non passeranno certo inosservati.
5-PRIMO SANGUE
Sia come sia, l'elevata velocità di crociera degli AMX riesce a fregare i caccia nemici incontrati in zona, potendo viaggiare comodamente a 750-800 km/h come standard, anziché i 600-650 dei tipi meno potenti. La loro azione d'attacco definitiva viene portata sui 900 km/h e passa, ma a quel punto, dopo avere evitato gli Hawk esterni, incappano nell'anello interno degli Harrier. Due di questi scendono in quota contro una coppia di AMX, BLU-3 e BLU-4. Questi si accorgono dell'azione nemica e subito scartano via, il gregario avverte il capo dell'attacco. Sono ancora a circa 25 km dall'aeroporto e benché stiano per entrare nel raggio d'azione della contraerea, sono ben decisi a portare l'attacco direttamente. Un Harrier lancia un AIM-9L contro BLU-4, separato di circa mezzo km e 2 km dietro il 'capo'. BLU-4 scarta e con l'aiuto dei flare, riesce ad evitare il missile. A quel punto il secondo Harrier attacca questo AMX, scendendo in picchiata da 1.500 metri circa; mentre il primo, già lanciato ad alta velocità (sui 1.100 km/h almeno) continua l'attacco a BLU-3. Il lancio del missile è avvenuto a circa 1.000 metri; allora l'Harrier leader è già più vicino a BLU-3, per circa 3 km di distanza. Per questo dice al gregario di occuparsi dell'aereo ingaggiato, perché sa che è troppo indietro rispetto al boss nemico. E così continua l'attacco, raggiungendo il punto di lancio. BLU-3 è vicino, essendo raggiunto con un margine di circa 3 km/min, ma è vicina anche la base. L'Harrier scende a 2 km di distanza, ancora tanti per un lancio contro quell'aereo, che continua ad avanzare dritto, forse sperando che essendo più avanti, non sia stato avvistato. Poi si rende conto che lo è e allora lancia una manciata di flare e vira stretto a destra, sapendo che non può più rischiare oltre. L'Harrier lo insegue impedendosi di lanciare l'AIM-9 visto che l'avversario sta emettendo flare a profusione. L'AMX manovra stretto, ma ha ancora a bordo tutte le attrezzature e le bombe, per cui perde rapidamente velocità; non è nella migliore delle condizioni per il duello; allora l'Harrier lo raggiunge in fretta, scendendo a circa 1.500 metri; notare che oramai sono solo a 18 km dal centro della base, tanto che vengono visti da terra, dalla forza avanzata di difesa esterna. L'Harrier raggiunge BLU-3 e gli tira quasi da bruciapelo -800 metri- l'ultimo AIM-9 che ha; l'AMX, che ha già lanciato tre set di flare, in quel momento stava solo manovrando ancora più forte per controbilanciare l'azione dell'Harrier, ma questo semplicemente si è avvicinato ancora di più. Il lancio del missile stavolta è troppo vicino: nei pochissimi secondi tra il lancio di una raffica di flare e l'altra, BLU-3 viene centrato dal Sidewinder, capitombola a terra, appena 15 metri sotto, mentre sta ancora sui 750 km/h, ed esplode fragorosamente, tanto che l'Harrier riesce appena ad evitare di essere coinvolto dallo scoppio manovrando di circa 20° e salendo più o meno di altrettanti, mentre rottami e detriti volavano dappertutto. BLU-3, in tutto, aveva fatto a più riprese circa 100° di virata.
BLU-4, invece, è ingaggiato dall'Harrier gregario. Ben sapendo che non ha nessun interesse a fermarsi lì per duellare con l'intercettore nemico, l'AMX scappa rasoterra, evitando per quanto possibile l'attacco del caccia inglese. Prima lancia dei flare, poi già che c'é, si solleva un momento a circa 60-70 metri, e sgancia tutti i serbatoi e le bombe che ha. A quel punto procede spedito, oramai alleggerito di quasi 2 tonnellate e di forse, 50-60 DI (come dire, un terzo del drag in meno). A quel punto accelera mentre l'Harrier per il momento non può seguirlo bene, perché le bombe a terra sono esplose per davvero, rischiando di coinvolgerlo con le schegge (un trucchetto non da poco per i cacciabombardieri, solo che il pilota dell'Harrier, sapendolo, quando ha visto l'AMX salire lievemente di quota, è anch'esso salito un pò per evitare sorprese...). Dopo di che l'Harrier scatta all'inseguimento di BLU-3, ma questo nel frattempo è riuscito ad allontanarsi di qualche km. Quando l'Harrier lo raggiunge lo attacca con i missili AIM-9, però non è fortunato: il primo non aggancia il bersaglio per ragioni varie, probabilmente lanciato troppo oltre la portata; il secondo viene confuso dai flare che l'AMX continua a lanciare. L'Harrier si avvicina ancora cercando di beccarlo con il cannone da 30 mm, scendendo finalmente sotto il km (probabilmente temeva che avesse ancora qualche bomba a bordo...), ma fallisce il colpo. L'AMX riesce a manovrare più stretto dell'attaccante evitando l'aggancio e l'Harrier si riallontana per attaccarlo meglio, stando attento però ai missili dell'aereo nemico. Da un lato è necessario distruggere questo tipo di aerei ad ogni costo, dall'altro è insano fare da bersaglio ad un nemico meglio armato che è ancora capace di difendersi bene. Ci riprova un'altra volta, mentre chiama rinforzi. Due Hawk stanno arrivando. Poi BLU-4 riesce a lanciargli un AIM-9 contro, in un'azione a forte raggio, con l'Harrier che dopo l'attacco si sta allontanando con una larga virata. Per sua fortuna, il lancio è avvenuto con l'AMX circa 200 kmh più lento e 300 metri più basso dell'Harrier, così che il missile, pur tirato da distanza non eccessiva (2 km circa) non riesce a raggiungerlo per pochi metri! A quel punto l'Harrier smette l'attacco, aspettando gli Hawk. Ed è un errore, perché gli Hawk non sono ancora arrivati e sarebbe bastato ancora un altro attacco perché finalmente arrivassero in scena, erano ad una manciata di km. A BLU-3, indenne, non gli pare il vero di essere lasciato in pace e così scappa via a tutto gas, lasciandosi dietro anche gli Hawk che non erano ancora giunti a tiro. All'uscita dalla scena del combattimento, l'AMX sta filando infatti a circa 550 nodi (1.000-1.020 km/h), abbastanza... e continuerà così per i successivi 3 minuti, portandosi a circa 50 km dalla zona di combattimento, che già, oramai, era ad almeno 30 km dalla base stessa. Così gli sarà facile sfuggire all'eventuale caccia nemica a protezione della base, oramai lasciata alle spalle.
MA questo è stato solo il destino di una delle sei coppie di AMX. E le altre 5?
6-LE DIFESE DI TERRA
In tutto, le sezioni d'attacco sono tre, ciascuna su due coppie. Attaccano, nemmeno a dirlo, da tre direzioni diverse, con un intervallo di circa 60 secondi l'una dall'altra. Gli stessi aerei sono distanziati in maniera sensibile: la coppia di testa, generalmente spaziata di 0,5x2 km, precede l'altra di circa 30 secondi (pari a circa 8 km). E dopo altri 30 secondi, dovrebbe arrivare la prima delle successive coppie. In tutto, basteranno 120 secondi per fare la differenza tra successo e insuccesso.
In genere, per eliminare la contraerea degli aeroporti, si preferisce tirare bombe in cabrata, con scoppio in aria. Ma non era questo il caso, né gli AMX avevano una particolare differenziazione per i ruoli di bombardamento, soppressione difese aeree, e scorta aerea. In teoria avrebbero dovuto, ma a causa del numero ridotto di aerei, e delle loro doti di autosufficienza, tutti gli aerei erano in realtà utilizzati per lo stesso compito, l'attacco alle piste con 4 bombe Mk 82S. Decisione discutibile, ma in effetti, con il livello di difese aeree che c'era, sarebbe stato ben poco efficiente utilizzare probabilmente la maggior parte degli aerei per provare a neutralizzarle (e con i caccia come la mettiamo?), lasciando troppo poco all'azione diretta sulle piste. In teoria, idealmente, un quartetto avrebbe dovuto occuparsi delle difese aeree, un altro avanzare sulle piste, e infine l'ultimo prendersi cura dei caccia nemici per affrontarli direttamente. Ma con una tale potenza contraerea e un aeroporto così massiccio da mettere KO, la qual cosa venne vista come inefficiente e una vittoria indiretta per il nemico.
Ecco perché tutti gli aerei avevano le Mk 82S, 2 AIM-9 e le dotazioni standard interne e di carburante extra. Naturalmente, se ci fosse stato un gruppo di scorta, non sarebbe stato per nulla spiacevole.
E adesso, gli AMX superstiti dovevano attaccare la base aerea nemica. La M8 inglese aveva una serie impressionante di difese, e non era certo un bersaglio facile.
Abbiamo visto come fosse molto distante dal confine (sui 410 km), e già questo importava; c'erano parecchi radar lungo le direttrici di arrivo degli AMX, incluso probabilmente uno Shackleton AEW, se non addirittura uno dei Nimrod AEW (ma a quanto pare, la loro scarsa efficienza e/o quella dei caccia disponibili, non ha fatto praticamente alcuna differenza); inoltre era provvista della difesa di ben 2 squadroni da caccia, il doppio degli attaccanti! Ma a terra non era cosa di minor conto, anzi.
La massa di soldati disponibili, 1.000.000 di effettivi, dava davvero di che pensare. E siccome al fronte c'era ben poco bisogno di tale massa di soldati, allora ecco che molti di loro andarono alla difesa territoriale. E cosa c'era di tanto importante da difendere?
Le forze di prima linea, basicamente, erano circa 10 divisioni corazzate e 20 meccanizzate, le prime con i carri pesanti (200+ tipo Chieftain e simili; una di esse aveva addirittura i Conqueror!), le seconde con una sola brigata corazzata con i carri (100+ Vickers MBT), ma anche un buon numero di soldati. Le armi disponibili per questi ultimi erano parecchie, di conseguenza. Ogni mezzo corazzato dava diritto alla disponibilità di 10 uomini per l'esercito.
Visto che l'esercito inglese ha circa la disponibilità di 2.200 Chieftain, 420 Challenger, 180 Conqueror (= 2.800 MBT pesanti), tra 1.600 e 2.500 Vickers MBT, a seconda delle fonti (normalmente sono considerati 2.200 i soli Vickers indiani, più circa 250 esportati in altre nazioni, escludendo l'ultimo lotto consegnato ancora negli anni '92-95), totalizzando circa 4.300-5.300 carri armati (se i Vickers sono esattamente 1950+250 = abbiamo 5.000 carri precisi), più circa 4400 Ferret, 1700 Pig, 1100 Saladin, 1.800 Saracen, 3.000+ CVR-T, 3.000 FV-432 (o 2.500?), arrivando già così (ma ci sarebbero anche altri mezzi più rari, come i Warrior e i Saxon, o di difficile classificazione, come gli Shortland o le versioni corazzate delle L.Rover, i CEV e i semoventi Abbott), per un totale autorizzabile di circa 2 milioni di uomini.
Persino troppi! E l'alternativa sarebbe, visto che il limite massimo è 1 milione, di scambiare gli uomini con il rapporto 100.000 soldati = 1 squadrone di aerei. Non è molto, mi rendo conto, ma è qualcosa. E i britannici se lo meriterebbero indubbiamente. Si potrebbe anche aumentare, per esempio 1 squadrone = 10.000 soldati (ovvero 1 squadrone vale 1 divisione, che mi sembra anche giusto). Ma così i britannici si troverebbero ad avere altri 100 squadroni: oh-oh-oh! Troppa grazia, direi!
Per questo sono carogna (=stronzo) e ignoro questo scambio, che invece dovrebbe essere assolutamente previsto e prevedibile.
Detto questo, l'aeroporto principale, come tutti gli aeroporti, è fatto con una pista principale di 3000x45 m e una di 2000x30 metri. Più infrastrutture varie e vari HAS per un totale di diverse decine di unità, visto che ogni aereo di 1a linea ha diritto ad un hangar corazzato.
E le difese? Sono 'tanta roba'. Inizialmente pensavo ai soli missili e mi dispiaceva che i cannoni a.a. non fossero presenti (beh, e allora, gli aereoporti italiani?). Però poi ho puntato sempre di più sulla fucileria. Un buon tiro di armi da terra è pericoloso per gli aerei, specie se non arrivano in totale sorpresa. Ho collaudato due cerchi, e poi tre, che sono rimasti tali fino a poco tempo fa. Poi, visto che non mi andava di riscrivere l'OrBat dell'aviazione britannica, ho pensato di aumentare la forza della fanteria di copertura.
In effetti, le unità di prima linea sono già 30 divisioni. Le 10 corazzate hanno probabilmente sui 10.000 effettivi l'una; le 20 meccanizzate, avendo più fanteria (ma sempre tre brigate in tutto, solo che sono 2 meccanizzate e 1 corazzata e non viceversa), hanno probabilmente sui 15.000 effettivi. In tutto sono sui 400.000 uomini.
Questo lascia fuori altri 600.000 'grugni'. Dove sono? Anche se il 20% della forza totale è costituita da reparti non di prima linea o da combattimento, restano comunque sia altri 400.000 effettivi. Di questi 55.000 sono per le basi aeree, ma anche così, il restante ammontare è di ben 345.000 circa; dove è questa massa di manovra? Evidentemente nelle unità territoriali di difesa, non c'é altra ragione per la loro stessa esistenza.
Queste unità possono risultare molto efficaci per la difesa a bassa quota. Anzitutto possono osservare e riportare un gran numero di aerei, stando in pattuglie o in zone d'osservazione. Nemmeno 500.000 kmq sono poi così tanti se ci metti 2 soldati per kmq, è ben difficile che qualsiasi aereo possa arrivare basso 'e veloce', senza che qualcuno se ne accorga!
In numerosi conflitti si è visto come il fuoco di armi leggere sia tutt'altro che inefficace contro gli aerei. In Vietnam, in particolare, si notava già a metà anni '60, che un plotone con i Kalashnikov poteva sparare circa 1.000 colpi in pochi secondi contro aerei volanti a bassa quota, indipendentemente dalla loro velocità, e fino su distanze di circa 1 km. Averceli i Kalashnikov! Ma non è questo il caso...
Con che cosa sono armati questi soldati? La domanda non è banale. Infatti, per l'ottica di base, ogni soldato deve essere armato, e per i 2/3 si tratterà di armi 'lunghe', quindi fucili. Quali armi in generale? L'unica veramente inglese e definibile come fucile è l'SA-80. Disegno compatto e modernissimo, tuttavia è stato definito un prototipo Rolls-Royce, ma pur sempre un prototipo. Infatti, ha avuto innumerevoli problemi e in effetti, è diventato uno dei più grandi disastri della storia delle armi leggere. Sfortunatamente, infatti, tutte le sue buone qualità si sono confrontate con dei difetti di costruzione che hanno fatto chiudere in bruttezza totale la lunga tradizione della gloriosa Lee-Enfields. A cosa pensavano nella realizzazione di questo fucile? Entrò in servizio, inclusa la versione mitragliatrice leggera (L86), a metà anni '80. Per fortuna, dopo circa 5 anni le produzioni sono andate migliorando in qualità, ma non ancora abbastanza, tanto che nel 1991 molti soldati inglesi si sono lamentati ampiamente della scarsa efficacia e affidabilità di questo fucile durante Desert Storm/Granby.
Allora, cosa altro si può dire al riguardo? Che è un fucile molto preciso, con un mirino speciale come standard per tutte le armi, e quando funziona è un'arma dalla migliore gittata utile rispetto ad altri tipi meno efficaci in questo senso, ok. Ma il funzionamento è problematico. La situazione è migliorata un pò utilizzando il caricatore, più robusto, dell'M16 americano, anche se non so se sia considerabile in questo wargame (come 'accessorio') oppure no. Ad ogni buon conto, quest'arma è stata senz'altro il maggiore fallimento del settore nei tempi moderni e non è un caso che in pratica, non l'hanno nemmeno esportata. Inoltre, dal 1989 in poi c'é stato un miglioramento netto della qualità di produzione, a seguito del passaggio a macchine utensili più moderne.
Per giunta, non ne sono state prodotte moltissime. Circa 350.000, ma entro il 1994. A metà 1992 quanti ne erano stati prodotti? E quanti effettivamente utilizzabili? Per andare sul sicuro direi tra 250.000 e 300.000. Non sono pochi, per carità, del resto erano già passati 7-8 anni dall'inizio della produzione e ne mancavano solo 2 alla fine, per cui la cosa si spiega abbastanza bene, tenendo conto che la produzione più massiccia sarà stata nei primi anni, quando c'era bene o male ancora la Guerra Fredda; dopo il 1991 la produzione di praticamente qualsiasi arma subì un netto rallentamento.
L'SA-80, insomma, ha seguito il destino di tante altre armi inglesi che potenzialmente potevano essere molto diffuse, ma che in realtà non hanno avuto alcun successo all'estero. Solo che, mentre l'FV-432, l'equivalente potenziale dell'M113, è pur sempre un veicolo che, ancorché non straordinario, ha dimostrato buone qualità, nel caso dell'SA-80 queste qualità non si sono notate granché, anzi... insomma, ci sarebbe voluto un fucile come l'FA MAS francese piuttosto che questo catorcio, diventato alfine sufficientemente affidabile solo nelle ultime versioni.
Le altre alternative sono anch'esse piuttosto difficoltose da considerare. Uno è il fucile FN FAL, noto come L1. Questa è una buona arma, che offre anche una discreta stabilità al fuoco automatico, reputata meglio del G3 tedesco in questo senso, e sempre con il 7,62. Però va detto che si tratta di un fucile belga prodotto su licenza, e per giunta, la versione inglese non ha il selettore full auto. Azz! Peccato davvero, alle Falklands l'hanno usato davvero come arma a.a. e qualche cosa ha colpito, se tra elicotteri e aerei gli argentini hanno subito la perdita di almeno 2-3 velivoli più i danni per tanti altri.
L'ultima alternativa è la mitraglietta Sterling. Questa è un'arma automatica, e facile da puntare -a differenza del 7,62 full auto-, per giunta è affidabile. Ne sono stati prodotti un buon quantitativo, probabilmente sui 400.000 esemplari. Quali problemi ha, dunque? Anzitutto che è un'arma calibro 9 mm, il che significa, nonostante il maggior calibro, che ha un proiettile poco potente e sopratutto lento, tanto che se un jet supera la posizione dei soldati che gli sparano contro, è quasi impossibile che l'aereo verrà colpito dalla pallottola e se sì, con un'energia tale da danneggiarlo seriamente.
Inoltre è un'arma che discende da un'altra, apparsa attorno al 1944 come discendente della Sten. Di fatto non sarebbe nemmeno un'arma del tutto postbellica, ma bisogna dire che la sua evoluzione è stata discreta e che è entrata in produzione solo dai primi anni '50. Al dunque, è senza dubbio un'arma postbellica e in ogni caso, i soldati, dovendo essere armati con qualcosa, hanno il pieno diritto di usarla (no, il 'qualcosa' non comprende solo pistole, pugnali e bombe a mano, parliamo di un esercito, dopotutto, mica di un gruppo di guerriglieri da 4 soldi).
In ogni caso, tra un fucile che sarebbe ideale se non fosse per la sua scarsa affidabilità; un altro che è potente e affidabile, ma è straniero e a colpo singolo; e un mitra che per l'appunto, è 'mitra' e per giunta, con ascendenza alla II GM, non c'é molto da stare allegri.
Cosa fare dunque? Direi di usare gli SA-80. Per valutare davvero se un'arma automatica inaffidabile da 5,56 è meglio o no di una semiautomatica da 7,62 ma affidabile, ci vorrebbero degli esperimenti sul campo. Ma io sono fiducioso che preferirebbero le SA-80.
Quali? Essenzialmente le ultime produzioni, quelle post-1988, per esempio, così da avere almeno le serie più affidabili. Specialmente, quelle per la protezione più interna delle basi, negli anelli meno numerosi che si trovano all'interno del dispositivo difensivo, e dove vi sono anche gli uomini migliori e meglio addestrati.
Tra l'altro, è curioso come nella famiglia SA-80, l'L85, fucile automatico, funziona leggermente meglio in full auto, mentre l'L-86, che pure è una mitragliatrice, funziona meglio in modalità semi-auto. Tutto al contrario, insomma.
Certo che il compito a cui dovrebbero sottoporsi non è poi così gravoso: si tratta di stare vicini alle proprie basi, senza combattimenti prolungati, praticamente delle condizioni da poligono piuttosto che da battaglia prolungata. E anche così, non era raro sentire di soldati che si trovavano con l'arma inceppata per rotture varie durante le esercitazioni di tiro a semplici poligoni.
Cosa fare, dunque? Visto che per quanto siano fucili demmerda, non possono 'jammare' tutti e subito, almeno un certo numero di pallottole potranno tirarlo no? Facciamo che un AK potrebbe funzionare quasi al 100% dei casi con il tiro dell'intero caricatore da 30 colpi; adesso diciamo che l'SA-80 funzioni solo nell'80% dei casi. In battaglia sarebbe un inconveniente inaccettabile, ma non in questo caso. Inoltre facciamo che il 20% dei fucili che non funziona si inceppa al 50% della potenzialità di fuoco. Così abbiamo un output del 90%, su circa 1.000 colpi disponibili. Non male davvero. Per giunta, resta un'arma precisa e di lunga gittata.
Allora, cos'altro succede? che si può aiutare il tutto con l'impiego delle mitragliatrici. Queste sono tante, perché vi è un gran numero di mezzi che possono portarle: i veicoli corazzati hanno quasi tutti un'arma coassiale e spesso anche un'arma a.a. o per la difesa ravvicinata. Questo era il caso con un gran numero di FV 432, Ferret, Saracen, con praticamente tutti i carri armati. L'unica cosa che non funziona è che purtroppo, sono quasi sempre mitragliatrici leggere. Peraltro hanno maggiore cadenza di tiro, e spesso anche un mirino apposito, oltre ad una maggiore agilità di manovra nel seguire i bersagli. Peccato non avere comunque una buona quantità di Browning M2HB, anche se obiettivamente, non è che un M113 sia tanto buono con queste armi così grandi e pesanti. Certo è che se non deve manovrarle troppo rapidamente, difendendo un settore di cielo più ridotto, si può comunque fare un buon lavoro. Però è meglio, tutto sommato, un'arma di piccolo calibro, anche se ha minore portata e capacità perforante. Una L7, per esempio, ovvero la FN MAG prodotta su licenza, è efficace anche come arma a.a. ed è presente in moltissimi mezzi inglesi sia come coax che come a.a. Oltretutto, se è ancora come nel modello originale, ha una doppia cadenza di tiro: 600 rpm per i tiri contro bersagli a terra, e circa 1.000 per il fuoco a.a., che è quasi pari alla cadenza della mitica MG42/3 tedesca. Non male direi, circa il doppio più rapida delle vecchie Vickers e Browning, quest'ultima spesso montata sui mezzi meno recenti, come i Ferret o le Saladin.
Le L7 o altri tipi sono anche presenti spesso su ulteriori mezzi. Vi è almeno un tipo di autocarro medio inglese che ha la predisposizione per queste armi e per regola, circa 1/3 di questi veicoli dovrebbe avere davvero queste mitragliatrici installate (o anche più di così, se esse sono come dotazione standard); inoltre vi sono le Land Rover, che hanno un'innumerabile quantità di modelli militari. Non tutti sono armati di mitragliatrici, ma molti sì, per esempio quelli da esplorazione in genere hanno una L7 sul pianale, e un'altra L7 davanti, montata in una posizione a brandeggio limitato, ma ancora in grado di eseguire un minimo di tiro a.a. se il bersaglio arriva in avanti al mezzo e se vola a bassa quota. Due condizioni che in effetti è possibile ottenere in questo scenario.
Peccato che i britannici in generale non abbiano creduto all'uso di semoventi a.a. specie se armati di cannoni. La potenza di fuoco è ulteriormente calata dal fatto che anche i cannoni principali dei blindati non sono particolarmente buoni per il tiro a.a. I potenti RARDEN, per esempio, hanno una cadenza di tiro bassa, e peggio ancora, solo caricatori di 3 colpi. Anche se è possibile usarne due (uno per gli AP e uno per gli HE, apparentemente), in tutto sono solo 6 colpi disponibili. Per giunta, oltre a non esservi sistemi di mira specifici nel tiro a.a. le torrette sono, non raramente, ad azionamento manuale, e quindi più lente del dovuto. Di sicuro non c'é nulla di paragonabile alla potenza di fuoco del BMP-2, o anche del Bradley e del Marder.
Però è anche vero che gli Scimitar hanno usato davvero i RARDEN alle Falklands come armi a.a. e uno di essi asserì di avere colpito un A-4 da circa 1 km. Anche le coax da 7,62 mm sono state usate in questo modo, pur non essendovi armi a.a. sopra le torrette, indubbiamente più utili. Gli Scorpion hanno invece contribuito con le 7,62 ma senza tirare anche con i 76 mm.
Questi ultimi potrebbero peraltro essere utili, in questo scenario. Se gli attaccanti non arrivano senza avviso, e se sono bassissimi come in genere sono, è ancora possibile giocargli un tiro mancino. Le munizioni da 76 mm comprendono anche gli shrapnel/mitraglia: praticamente sarebbero un potente fucile a pallettoni, che potrebbe essere sparato tra i 500 e i 1.000 metri di distanza, ovvero nel momento migliore. In alternativa, si potrebbero anche usare i proiettili da 76 mm HE tirati direttamente per terra, in avanti all'aereo in avvicinamento, per disturbarlo a sufficienza e magari costringerlo ad alzarsi di quota.
Con i carri armati è lo stesso: il cannone da 105 mm, per esempio, ha una buona cadenza di tiro e precisione, magari è improbabile che colpisca un jet a bassa quota, ma può sempre tirare una salva tra i 1.000 e i 2.000 metri di distanza, per rendere difficile la vita agli incursori, ovviamente sparando munizioni HE o se ci sono, a mitraglia.
Poi vi sono le armi controcarri. Ce ne sono moltissime, per cui la cosa non è poi così drammatica se vengono usate in maniera 'non conforme'. Abbiamo a disposizione. missili C/C Vigilant a corto raggio, Swingfire e Malkara a lungo raggio, MILAN a medio raggio; cannoni SR Wombat da 120 mm; e lanciarazzi LAW-80 da 80 mm. Sono tantissimi: i soli Swingfire sono circa 45.000. I Vigilant sono stati prodotti in decine di migliaia di esemplari, ma non ho trovato da nessuna parte il numero preciso. I LAW-80 sono stati prodotti in quasi 150.000 esemplari, ma all'epoca erano ancora in fase di produzione, per cui abbassiamo forse a circa 100.000 il totale. La produzione è infatti durata per un totale di 135.000 esemplari in 11 anni, tra il 1986 e il 1997. Pertanto, i primi 6 di questi 11 hanno visto molto probabilmente il picco della produzione essendovi la guerra fredda e non ci sarebbe da stupirsi se ne fossero stati realizzati effettivamente circa i 2/3, ovvero sui 90.000-100.000 esemplari. Quasi certamente non meno di 80.000.
Ovviamente, questi ordigni sono esuberanti se si pensa al fatto che gli italiani hanno solo poco più di 1.000 mezzi blindati, nessuno dei quali in maniera molto robusta. A cui tra l'altro, i britannici oppongono circa 20.000 mezzi, di cui un quarto, sui 5.000, è costituito da carri armati.
Questi razzi hanno una buona capacità di tiro contro i carri nemici, ma ovviamente non sono fatti per abbattere bersagli aerei. Però è un fatto, che i razzi RPG-7 siano stati usati, e alle volte con successo, contro velivoli. In genere si trattava di elicotteri. Però nessuno può negare che, lanciati in quantità sufficiente, sia possibile che colpiscano anche un jet.
Il LAW-80 ha alcuni vantaggi sull'RPG-7. Da un lato è più preciso, per esempio, oltre che con un funzionamento meno influenzabile dal vento laterale.
Dall'altro, però: A- ha una gittata non maggiore (500 metri); B- non ha un sistema di autodistruzione (regolato sui 920 metri, per cui bye bye tiro di sbarramento); C- non ha testate a frammentazione come l'RPG (in opzione a quella HEAT).
Quindi l'arma è poco efficace come c/c. Sopratutto, il fatto che è così precisa è dovuto al motore che brucia quando è dentro al tubo di lancio. Però, e qui c'é un grosso però, se da un lato non è influenzabile mentre accelera, dal vento laterale, dall'altro non è visibile dal nemico. Questo è un vantaggio, ma non nel caso in cui lo lanci per 'simulare' il tiro di un missile SAM portatile, come invece è facile ottenere con l'RPG, che notoriamente ha un doppio impulsore, prima carica di lancio dentro il tubo, e poi un razzo di accelerazione per portarlo a velocità massima. Peraltro, a voler fare uno scherzo non da poco, si potrebbe dare ad un soldato comunquemente il LAW-80, perché con esso si potrebbero ancora ottenere due cose A- lanciarlo da corto raggio, magari entro i 300-500 metri, contro un aereo in avvicinamento, cercando di abbatterlo. La probabilità di colpirlo è bassa, ma del resto nemmeno 30 colpi del caricatore del fucile sarebbero sufficienti ad assicurarla, e men che mai ad assicurare l'abbattimento. Davvero, quindi, un soldato equipaggiato con il LAW-80 sarebbe meno efficace di uno dotato di un fucile d'assalto? Ho i miei dubbi! E comunque sia, nulla vieta almeno di provarci, specialmente se poi l'armamento della zona non comprendesse dei MANPADS. B- si potrebbe anche tentare un altro discorso, ovvero il lancio da distanza oltre la portata utile del razzo, ma comunque davanti all'attaccante. Infatti, se si calcola bene il tempo, si dovrebbe far scoppiare il razzo appena 2-3 secondi prima del passaggio dell'aereo, ovvero a circa 500 metri in avanti, o anche meno (l'importante è che sia avanti, anche se non troppo). L'esplosione, schegge, detriti e fumo causerà una brutta sorpresa al pilota: infatti, questi aerei volano bassissimi usualmente, e così saranno più vulnerabili. L'unica cosa che manca, è una granata a razzo con testata a frammentazione.
Un altro tipo di arma disponibile in gran quantità è il settore delle armi c/c di grosse dimensioni. A parte i cannoni SR tipo Wombat, che potrebbero fare qualcosa di simile (specie se avessero anche gli shrapnel), ma forse sono un pò troppo grossi e voluminosi per questo tipo di impiego, per il resto vi sono diversi tipi di missili, almeno 4 tipi. Di questi, il Malkara è il più grosso e ha dato origine addirittura al Tigercat/Seacat antiaereo, ma qui è solo un'arma controcarri. Questo però dà l'idea di quanto questi missili possano potenzialmente essere utili anche come armi antiaeree. Non è molto diffuso, ma ha forte gittata e fa un certo effetto. Almeno le ultime versioni sono date per 4.000 metri, ma impiegano sui 27 secondi per farli. Sono pur sempre ordigni lenti, ma impressionanti e potrebbero dare filo da torcere ad un pilota che fosse già sottoposto ad altri tipi di minacce. Anche il fatto che non fossero molto precisi e facili da guidare non importa: qui devono solo 'spaventare' l'avversario, non è plausibile che l'abbattano davvero.
Un altro missile è il piccolo Vickers Vigilant. Pesante in realtà sui 15 kg, è un'arma da corto raggio, sui 1.400 metri (1.500 yds), che a differenza del Malkara, è facile da guidare e molto preciso (grazie ad un sistema di stabilizzazione giroscopico). Certo che è anche lento, sui 150 m/sec, ci vogliono oltre 10 secondi per fare tutto il percorso. Però è utile: per essere preciso lo è, e se l'aereo (chiaramente in avvicinamento) non lo considera, potrebbe ritrovarselo addosso. Ricordate, anche le falene sono più lente delle auto, ma per schiantarsi contro il fanale, ci riescono ugualmente! E qui parliamo di falene da 15 kg. E per vedere come vola e manovra, eccovi il link giusto (filmato d'epoca su Youtube)
Poi c'é lo Swingfire, che è lanciato in genere da mezzi corazzati. Questo è un missile piuttosto curioso: infatti, è un'arma tra la 1a e la 2a generazione di ATGM. Da un lato è fatto in maniera moderna, ovvero ha una cellula cilindrica, con alette retrattili e lanciatore compatto, in un contenitore chiuso; è anche piuttosto veloce. Dall'altra, è a guida manuale. Quindi si potrebbe dire che è una specie di missile TOW ma con l'intelligenza del vecchio SS-11. La ragione è il tempo stesso in cui esso è stato sviluppato: negli anni '60, infatti, il SACLOS era un sistema ben poco usato, quanto piuttosto era in auge, persino per missili aria-terra, il tipo manuale. Lo Swingfire è arrivato tardi per i missili CLOS normali, ma ha preceduto il TOW e l'HOT di qualche anno, quel tanto da fargli perdere la sua capacità di tiro 'intelligente' che altrimenti avrebbe avuto. Caso mai, è strano come la gran parte, se non tutti, questi missili, non siano mai stati sviluppati con il sistema SACLOS, quando per esempio i missili SS-11 e anche i vecchi tipi sovietici AT-2 e AT-3 hanno avuto tali versioni computerizzate. Nondimeno, lo Swingfire ha avuto i suoi estimatori, specie in Egitto.
Ha un'alta manovrabilità e può ingaggiare bersagli fino a 20° di elevazione, nonché una gittata di 4.000 metri e una buona velocità, per cui ci mette sui 20 secondi per la massima distanza. Che poi possa davvero colpire un aereo, no way! Però può simulare una minaccia credibile e può farlo per un tempo prolungato, rispetto al 'colpisci e scappa' del missile SAM supersonico. Un missile di questo tipo, che serpeggia davanti ad un aereo per parecchi secondi, potrebbe cioé rendere il pilota poco consapevole del fatto che dall'altra parte sta arrivando un altro missile, stavolta supersonico... (altro filmato su YT al riguardo dello Swingfire)
Infine c'é il MILAN, che alcuni mezzi inglesi hanno, ma che non aggiunge molto al totale disponibile. Solo i missili pesanti Swingfire sono sui 45.000 esemplari. E' probabile che tra i missili ATGM e i razzi, abbiamo circa 100.000 e circa 80.000/100.000 armi per ciascuno dei due tipi. Sono tantissimi, a dire il vero, più che sufficienti anche per un esercito enorme come questo.
E' il nemico, o meglio, i bersagli che offre, che scarseggia. Del resto, salvaguardare gli aeroporti sarà la cosa migliore da fare, se si vuole che poi i veri 'sistemi offensivi', ovvero gli aerei, possano operare per più tempo possibile e non restare bloccati a terra dalle bombe nemiche.
Adesso vediamo come è arrangiata la difesa dell'aeroporto.
PICCOLA AGGIUNTA:
-quanto all'uso 'non confome' delle armi c.c. come antiaeree, ci si potrà anche stupire che se ne possa parlare. In realtà non è poi così stupefacente, anzi. I razzi RPG sono ben noti per avere attaccato in tante occasioni elicotteri e persino aerei lenti. Raramente hanno colpito, ma se qualcuno ricorda il film Blackhawk Down, beh, era basato su di un fatto vero, allorché due UH-60 vennero abbattuti dal tiro diretto degli RPG, visto che i Kalashnikov non erano abbastanza. Chiaramente non hanno alcuna probabilità di abbattere un jet veloce, ma se questo attacca da una direzione prevedibile (o almeno, se i difensori hanno una capacità di difesa sui 360°), la cosa non è poi così impossibile, visto che il suddetto aereo dovrà per forza volare bassissimo, quindi ben dentro la portata del razzo. Vale la pena di ricordare che numerosi missili c/c sono stati utilizzati saltuariamente anche come armi anti-elicottero, alle volte con successo; e che un missile come lo Swingfire, in realtà, è solo marginalmente più lento di un Blowpipe tirato alla massima gittata! Quindi perché non provarci? Per la mancanza di una spoletta di prossimità? Ma se anche buona parte dei missili SAM veri e propri inglesi non ce l'hanno! Perché non è una testata a frammentazione antiaerea? E allora? Tanto se funziona solo ad impatto, non serve nemmeno questo. Inoltre i SAM inglesi sono in gran parte ad impatto, quindi le testate sono semiperforanti o addirittura, HEAT, per cui non c'é molta differenza. Resta il discorso dell'agilità: anche se un missile antiaereo deve manovrare ad alto carico e velocità, non gli è richiesto d'essere così maneggevole da beccare in pochi secondi un bersaglio magari in movimento, anche se a velocità più basse; per cui non è affatto detto che un missile c.c. sia meno agile nell'insieme. L'uso fatto di missili MILAN e TOW in diverse situazioni contro elicotteri, ne è la dimostrazione. Poi chiaro, è una capacità marginale, ma se si considera la ridotta % di SAM andati a segno nell'intera storia di queste armi, a parte casi particolari come gli Stinger (forse l'unico SAM che abbia davvero mantenuto le promesse in azioni belliche) ed entro certi limiti, gli HAWK, non c'é molto di che meravigliarsi, nemmeno se la % fosse 'solo' dell'1%.
-per quel che riguarda i cannoni dei carri e simili: vorrei ricordare diversi episodi delle Falklands in merito. Si va dal fuoco delle armi leggere inglesi (fucili e mitragliatrici), considerati responsabili dell'abbattimento di almeno un grosso elicottero Puma e di almeno un bimotore Pucara (più un altro probabilmente perso per la stessa ragione), ad episodi ancora più interessanti. I pochi Scorpion e Scimitar mandati nell'arcipelago, in effetti, usarono le loro coax come arma a.a. pur essendo le loro grosse torrette ad azionamento puramente manuale. Inoltre, gli Scimitar usarono anche i RARDEN, che pure sono tutt'altro che armi adeguate per questo scopo, eppure uno di loro disse di avere centrato uno Skyhawk da 1 km di distanza.
Nella Guerra del Golfo, poi, va ricordato come il primo attacco dei Jaguar francesi fu un mezzo disastro, mai più ripetuto. Di 12 aerei, 4 vennero colpiti, di cui uno da un missile SAM ad un motore; degli altri, si sa che il pilota di uno di essi, venne colpito da un proiettile (di fucile o mitragliatrice) da terra, che gli spaccò il casco di volo, anche se lo lasciò indenne e lievemente scosso. Finché c'era da attaccare di sorpresa, come a Uadi Dumm nel 1986, si poteva fare tutto senza subire nemmeno un graffio; ma non sempre era così.
Nella stessa guerra, il tiro di sbarramento delle armi irakene, dai fucili in su, fu spesso micidiale per gli attaccanti a bassa quota. In almeno un'occasione, la RAF rinunciò all'attacco a causa di questa potenza di fuoco impressionante (era successo, per la precisione, sull'aeroporto H-3, il 17-18 gennaio 1991).
In Vietnam, nel 1965, si arrivò già alla conclusione che un plotone con gli AK poteva tirare circa 1.000 colpi in 3-5 secondi entro 1 km, indipendententemente dalla velocità dell'aereo, e che circa il 50% dei velivoli abbattuti o danneggiati era stato crivellato dal fuoco di terra, fatto con armi leggere da fanteria (fucili e mitragliatrici).
Ma forse ancora più impressione fa l'affermazione, durante la guerra di Corea, di un equipaggio inglese di Centurion. Infatti, durante un'azione di fuoco da parte di questo carro, fu affermato che niente di meno che un MiG-15 venisse centrato e abbattuto da un proiettile da 83 mm tirato per l'appunto, dal suo cannone. Ora, se quest'affermazione sia vera o no non saprei, ma resta il fatto che sia stata postulata. Cosa pensare, dunque? Che qualsiasi aereo non è veramente al sicuro se vola basso. Vorrei ricordare che persino le navi da battaglia della II GM sparavano con i grossi calibri in caso di attacco aereo; successe alla Bismarck e alle Yamato, ed era previsto esplicamente persino per le Iowa, come se non avessero già abbastanza armi a.a. Inoltre, gli americani arrivarono talmente avanti durante la guerra, che progettarono un proiettile speciale per i cannoni da 203 mm degli incrociatori, leggero, ad altissima velocità iniziale, e GUIDATO, per il compito di arma a.a. Quindi, come si vede, non è poi così scandaloso immaginare che un carro armato possa beccare un aereo a bassa quota. Il Vickers Mk 3 e derivati non è certo un carro particolarmente moderno, ma il cannone da 105 che ha lo è ed è un cannone preciso e a tiro rapido. Inoltre, non gli è richiesto affatto di colpire in pieno l'aereo, ma semplicemente di fare tiro di sbarramento disturbandolo; partendo dall'assunto che probabilmente non volerà a quote maggiori di 30 metri, un aereo sarà facilmente influenzabile dall'esplosione di una granata (da circa 15 kg), che esploda entro 1 km davanti all'aereo e più o meno lungo la sua direttrice d'arrivo. Considerando che praticamente tutti i lati sono presidiati da carri armati, non è particolarmente necessario brandeggiare la torre ed inseguire un bersaglio. Teoricamente, basta avvistarlo a 2-3 km (cosa facilitata dai traccianti e dalle scie dei missili degli anelli esterni) e a quel punto, puntare la torre di un massimo di 10° (queste ovviamente, SONO motorizzate), in circa 1 secondo, e tirare ad un alzo predefinito per far scoppiare il proiettile tra 500 m e 1 km. Questo, fatto per giunta da un plotone carri, sarà sufficiente per causare 'qualche problema' all'aereo attaccante, specie se vi fosse il tempo di tirare anche un'altra granata (circa 5 secondi). Insomma, la guerra è tutta un fatto di probabilità, ovvero 'by chance'. Ma come sempre, chi non ci prova ha già perso. Nella II GM provarono persino con i mortai a fare tiri di sbarramento a.a., anche se onestamente non ebbero molto successo, ma per quel che mi riguarda, sempre meglio che sparare con un fucile.
6a- schieramento
Per prima cosa ci sono i radar di scoperta aerea delle linee esterne della rete inglese, che come si è visto, sono costituiti da una moltitudine di sistemi, con almeno tre catene radar tra i 60 e i 120 km di distanza dal confine.
Poi ci sono i radar sparsi lungo la direttrice più probabile di avvicinamento alle basi.
Poi ci sono i radar della catena più interna, almeno 5 radar che coprono la zona attorno ai 50 km di distanza, anche se probabilmente solo per la metà del perimetro difensivo.
Nel mentre, a terra ci sono gli osservatori o semplici truppe di sorveglianza, che possono vedere e contattare dando l'allarme sui velivoli in avvicinamento (naturalmente, tutti i soldati sono stati addestrati a riconoscere i tipi di aerei nemici e amici).
In aria, invece, ci sono altri osservatori. Per quanto non confermata e non valutabile totalmente, esiste molto probabilmente una capacità di osservazione radar data dai pochi prototipi del Nimrod AEW e dai 12 vecchi Shackleton AEW.
Ma anche non considerando questi aerei, vi sono ancora dei tipi di velivoli interessanti: elicotteri e aerei da trasporto, anche a reazione, che osservano, segnalano e seguono (per quanto possibile) gli aerei nemici, operando a media quota (almeno 3.000 metri, per evitare di essere abbattuti dagli incursori, i quali avranno il loro bel daffare a non farsi altrimenti abbattere dai missili SAM tipo Bloodhound, che coprono virtualmente tutto il territorio, o dai caccia nemici che potrebbero benissimo essere pronti in zona di combattimento), né troppo bassa, né troppo alta (perché sennò non possono più vedere facilmente gli aerei nemici in volo a bassa quota).
Infine, vi sono le difese attive del campo d'aviazione, così come quelle passive. Queste ultime sono l'enorme estenzione (circa 3x2 km), le piste lunghe 3000 e 2000 metri e assai larghe, gli HAS presenti a decine e capaci di reggere anche bombe da 1.000 lb se entro una velocità subsonica (300 m/sec sui lati, almeno 250 m/sec sul tetto).
E le difese attive, invece, sono ben sviluppate in profondità e capacità di azione.
Gli anelli, circa 2 anni fa erano creduti essere solo due, a 2 e 5 km dal centro della base. Ma siccome un eventuale attacco in cabrata avrebbe potuto ancora fare danni da queste distanze, sono stati ampliati con un terzo anello a 8 km, e infine ne sono giunti altri due, a 11 e a 14-15 km (non è chiaro quanto sia davvero, forse distanze variabili 'come da necessità'?)
Nonostante i soldati non abbiano abbondanza di armi come gli M-16, AK o FA MAS, vi sono comunque molte mitragliatrici dei mezzi di supporto, alle volte aiutati anche da veicoli non da fanteria,ma da supporto, come Land Rover armate, blindo leggere Ferret e simili. Questi mezzi fanno parte del plotone armi supporto, che porta il tutto a 5 plotoni la forza della compagnia, pari a circa 200 effettivi. Presumibilmente seguono un pò il modello inglese e un tipico battaglione è fatto da circa 45 mezzi, di cui le unità a livello di compagnia sono 3, ciascuna divisa in 4 plotoni con 3 squadre da 12 uomini l'una, totale sui 36 effettivi, di cui 30 fanti veri e propri, più conduttori e capocarri.
I soldati saranno al riparo in trincee scavate abbastanza profonde da esporre solo la parte superiore del corpo, possibilmente con la parte interna della linea rialzata con altra terra o sacchetti di sabbia, così che possano sparare, magari inginocchiati, verso gli attaccanti esterni, e che possano fare lo stesso stando in piedi rispetto a quelli che si trovano all'interno della linea. Questo trucco sarebbe utile per evitare la già scarsa probabilità che i colpi in arrivo dai commilitoni possano beccare i soldati. La distanza di 3 km è dovuta largamente a questo, visto che da tale raggio i proiettili da 5,56 mm non sono più una minaccia, essendo troppo deboli anche solo per arrivare fin là; anche le armi da 7,62 mm sono al limite della loro gittata massima, ma se sparano a basso angolo -come è facile data la quota dei bersagli e il fatto che è praticamente impossibile seguirli a meno di 100 metri di raggio, ergo sui 10° di elevazione- non ci arriveranno nemmeno! In ogni caso i soldati avranno degli elmetti e per quanto possibile dei giubbotti antiproiettile; la faccia sarà invece difesa dai loro stessi fucili, il resto del corpo semplicemente sarà coperto da terra e sacchetti di sabbia. Così il rischio di friendly fire sarà minimizzato, senza il quale una distanza di 2.000 metri tra anelli sarebbe stata forse preferibile.
Anche i veicoli utilizzati non sono esposti particolarmente. Sono sistemati dietro terrapieni, o in una sorta di buche da cui possono uscire se necessario, e almeno parzialmente coperti da teli mimetici, così che sia difficile vederli, e ancora di più, colpirli. I mezzi, comunque sia, non devono necessariamente stare al livello del terreno: possono anche stare sopra, così da avere un campo di tiro migliore, ma pur sempre nascosti quanto più possibile.
L'intera idea è quella di far restare gli aerei ignari della presenza delle truppe, finché queste non cominciano a sparargli contro. Visto che questo avverrà difficilmente oltre i 1.000 metri, significa che un aereo sarà a circa 4 secondi dal varcare la zona delle trincee. Ora, bisogna dire che se vola a 30 metri, i proiettili da soli cadranno dopo ben 2 secondi per accelerazione di gravità; considerando che per esempio il Vulcan ha una munizione leggera, ma nondimeno una forte velocità iniziale, dopo 2 secondi è facile che abbia già percorso sugli 800-1.000 metri. Considerando che il tempo di reazione del pilota sarà dell'ordine del secondo, è chiaramente impossibile che possa colpire le truppe che gli sparano: in pratica, idealmente, volando a bassa quota vedrà decine di fiammelle e centinaia di scie che gli si parano davanti su di un largo settore di osservazione. Riuscire ad identificare queste fonti di fuoco e reagire diventerebbe davvero difficile, visto che tutto dovrebbe essere fatto davvero entro 1 secondo! Anche se il tiro iniziasse da 1.200 metri (con le mitragliatrici), resterebbero solo 5 secondi, ma basta 1 secondo e allora la distanza calerà così tanto, che se la quota è ancora di 30 metri, l'aereo finirà per sparare oltre il bersaglio. Chiaramente non è facile garantire molto di più di così, e anche i soldati potranno rischiare di essere mitragliati, ma data la situazione, è difficile che l'attaccante prenda qualcosa. Inoltre, più vola basso (10-15 metri), più dovrà concentrarsi nel volo, e questo renderà meno facile puntare e sparare, tentando di ridurre l'azione di fuoco nemica. Come se questo non bastasse, ci sono anche i lanciarazzi, che se l'aereo vola più basso sono sempre più avvantaggiati, rischiando seriamente (con un tiro da circa 1.000 metri in avanti) di danneggiare l'aereo.
Infine, non è affatto detto che se l'aereo vola basso, debba essere per forza ingaggiato dalla massima distanza. Nella prospettiva dell' 'a colpo sicuro', sarebbe anzi meglio risparmiare i colpi, ma sparare praticamente a bruciapelo, entro gli 800 metri per esempio, quando sicuramente l'AMX non potrà più reagire al tiro nemico, e verrà colpito in pieno su distanze davvero ridotte.
Ecco dunque a quel che servono tutti 'sti grugni, per fare una supplenza di sistemi più adatti (tipo i Maxon Mount, come minimo sindacale, o anche gli impianti binati MG!) e integrare i missili, trasformando le zone di difesa in anelli dalla grande potenza di fuoco in tutto il loro perimetro.
La disposizione di queste strutture difensive è questa:
-1 anello BLUE esterno, a 15 km dal centro della base. Questo ha una forza di fucilieri, rinforzati per quanto possibile da mitraglieri e da lanciarazzi c/c. La loro diffusione è piuttosto rarefatta, dato che il perimetro è di almeno 90 km. Ogni km di difesa ha un singolo plotone fucilieri, anche se molto probabilmente è costituito da 3 squadre per circa 40 effettivi, considerando anche qualche piccolo rinforzo (veicoli armati di mitragliatrici, probabilmente 1 plotone per km). Essi sono posizionati in un settore di circa 200 metri di lunghezza, per cui coprono circa 1/5 dell'ampiezza del perimetro. Forza totale: 3.600 circa (1 cp di circa 160 effettivi, ogni 4 km).
Armamento probabile: circa 350 mitragliatrici, 300+600 (ricariche) LAW-80, 3.000 fucili d'assalto.
Il suo compito è quello di cominciare a creare scompiglio negli attaccanti, innervosendo i piloti con il tiro dei fucili, specialmente con i colpi traccianti: i soldati dovranno aprire il fuoco sugli aerei, che passeranno a distanze mai superiori a 400-500 metri da quelli più vicini, rischiando anche di finire intrappolati tra il fuoco di due plotoni sistemati a circa 1 km di distanza tra di loro. Non c'é da aspettarsi molto, ma se l'aereo dovesse arrivare, e ha circa il 20% di poterlo fare davvero, sulla verticale dell'unità di fuoco, si troverebbe 1.000 proiettili da 5,56 e 7,62 sparati praticamente a bruciapelo, tra 1.000 e 100 metri di raggio. Le mitragliatrici ed eventualmente, i fucili non ancora scaricati, possono anche inseguire l'aereo in allontanamento. Chiaramente, aerei singoli hanno poche possibilità di avere questa sorte, ma quando ne attaccano 12, vuol dire che circa 2-3 hanno questa sorte, statisticamente parlando. Inoltre, le distanze vicine ai plotoni sono anch'esse vulnerabili al tiro nemico, per cui se si amplia anche solo a 100 metri per lato, avremmo la % aumentata al 40%, per gli aerei attaccanti, di trovarsi vicini ad un nido di fanteria.
Ovviamente le aspettative non sono alte, ma il tiro al massimo livello di questi soldati da terra potrebbe comunque causare danni di qualche utilità. E' probabile che la % di colpi a segno sia inferiore all'1%, ma anche così un plotone ben piazzato potrebbe mettere a segno tra 3 e 10 colpi su di un aereo come l'AMX. Sempre presente, anche se non alto, il rischio dato dai lanciarazzi, per danneggiare ulteriormente o abbattere gli attaccanti. La % che un AMX abbia di essere tirato giù da una difesa del genere, è sicuramente inferiore all'1% anche se è allertata. Però il rischio di avere danni seri potrebbe essere tra il 2 e il 5%, per cui qualcuno dei 12 (o come nel nostro caso, 10) aerei, potrebbe correre rischi considerevoli.
-2o anello GREEN esterno, a 11 km dal centro: Il perimetro, in questo caso, è di soli 70 km. Questo ha una forza difensiva raddoppiata. Ci sono 2 plotoni di soldati, il che significa circa 80 effettivi, se sono plotoni da 4 squadre l'uno (10 uomini: 8 fucilieri, capocarro, pilota). Adesso sono distribuiti una compagnia per ogni 500 metri, e visto che occupano sui 200 metri, il 40% della superficie è occupato da loro. Nemmeno questi soldati hanno armi missilistiche di sorta, a parte qualche raro missile c/c, tanto per aumentare il fattore d'incertezza.
Forza totale: circa 5600 uomini, (1 cp di circa 160 effettivi ogni 2 km), circa 400 mitragliatrici, 400+800 LAW-80, 20 lanciamissili c/c, 5000 fucili d'assalto.
Il compito di questo anello è un pò simile a quello esterno: in pratica, appena scappati dal fuoco delle armi esterne, si trovano coinvolti nel tiro di questi soldati. La loro densità è doppia, per cui anche se non molto numerosi, possono causare danni notevoli agli attaccanti: con un plotone ogni 500 metri, con una distanza tra queste unità di circa 400 metri, non c'é posto in cui gli aerei nemici possano scappare oltre i 200 metri di distanza dai fucili e dalle mitragliatrici nemici. Inoltre, il tiro dei fucilieri esterni avrà già segnalato, senza ombra di dubbio, l'arrivo degli aerei.
La % che i proiettili vadano a segno è probabilmente ancora qualcosina di meno dell'1%, sempre sulle stesse distanze. La maggiore diffusione delle unità a terra permette però di portare a circa il 50% le probabilità che un aereo o sorvoli, o passi molto vicino a questi plotoni, mettendosi contro 30 fucili e probabilmente almeno 3 mitragliatrici. La vicinanza tra i plotoni però, rende possibile tirare da due unità contro un singolo aereo, il che significa fino a 2.000 colpi totali. Però se gli AMX arrivano in coppia? A quel punto è probabile che il fuoco venga suddiviso, oppure, a scelta, venga ingaggiato il primo dei due aerei (che non casualmente, è il capo-coppia). Suddividere un tiro non molto sostenuto, o concentrarlo solo -o quasi- su di uno dei bersagli? Bella scelta. Ad ogni modo, visto che gli aerei arriveranno sì in coppia, ma almeno a una certa distanza laterale, è facile che il n.2 venga ingaggiato da un altro plotone (o due).
In tutto, è facile che i colpi a segno siano circa 20, e la % che un aereo possa essere abbattuto comincia a salire, anche tenendo conto del danno iniziale; ma è probabilmente ancora dell'1-2% al massimo. Inoltre, la % di aerei danneggiati seriamente adesso potrebbe essere di circa il 5-10%.
Va considerata anche la presenza di un maggior numero di lanciarazzi controcarri; questo è senz'altro l'anello che ne può fare il maggior e più importante uso. Vi sono anche dei missili controcarri, anche se pochi, che una volta lanciati, possono causare qualche apprensione, simulando la presenza di missili antiaerei veri e propri, che invece, a quanto pare, qui mancano del tutto (forse...).
-3o anello YELLOW centrale, a 8 km dal centro base: perimetro di 50 km. Ulteriore raddoppio della densità di fuoco, portata a 1 compagnia x chilometro (160 effettivi, 4 plotoni, su 1 km), schierata in circa 500 metri complessivi (sui 100 per plotone). L'intento base è quello di creare una potenza di fuoco molto superiore, e stavolta non per scompaginare, ma per distruggere quanto più possibile. Il 50% delle munizioni, anche qui, è di tipo tracciante, le altre perforanti (se fossero disponibili perforanti-traccianti sarebbe meglio). Tenete presente che in questo caso, la zona occupata dai plotoni (dispersi su 100 anziché 200 metri) è già del 40% pur essendo il doppio più densi! Oltre il 50% dell'intero spazio aereo potrebbe essere battuto praticamente puntando il fucile in alto e sparando! Ma non solo: la zona pericolosa è adesso del 100%, ergo non c'é posto dove ci si possa nascondere nell'intero fronte aereo, almeno finché si resta a bassa quota.
Forza totale: 8.000 effettivi, 600 mitragliatrici, 600+1200 lanciarazzi c.c., 7000 fucili, 20 lanciamissili c.c., 1 btr Rapier, 2 btr MANPADS (presumibilmente entrambi Blowpipe)
La potenza di fuoco è tale che in pratica, almeno 2 plotoni potranno sempre sparare i loro mille proiettili su di un aereo in avvicinamento; per giunta, sarà sempre molto vicino e quindi la % dei colpi a segno aumenterà, e così il loro potere distruttivo. Quindi abbiamo una molto superiore capacità di fuoco difensivo, con il maggior numero di soldati disponibili nell'intero schieramento. Per giunta, vi sono un buon numero di missili, dei veri e propri SAM, stavolta, non surrogati.
La % di colpire e abbattere un AMX aumenterà, a questo punto, probabilmente al 3-5%, di colpirlo pesantemente al 15-20%.
-4o anello ORANGE, interno, a 5 km dal centro base: perimetro di 30 km. Il numero di soldati stavolta è simile, ma non è così per le armi disponibili: vi sono infatti due batterie Rapier, e ben 3 di MANPADS.
Forza complessiva: 5.000 soldati, 360 mitragliatrici, 360+720 lanciarazzi c.c., 4000 fucili, 10 lanciamissili c.c., 2 btr Rapier, 3 btr MANPADS (2 Blowpipe, 1 Javelin)
La % di abbattere un aereo, a questo punto, è aumentata enormemente rispetto all'inizio; probabilmente è al 5-8% del totale, mentre gli aerei seriamente danneggiati/abbattuti sono il 20-30% del totale.
-5o anello RED, interno, a 2 km dal centro della base: perimetro di 12 km. Questo è l'anello in cui si concentra tutto il successo o meno dell'azione difensiva. Chi riesce a passare potrebbe riuscire a compiere la sua missione! La forza difensiva è simile alla precedente, vi sono 4 batterie di SAM anziché 5, ma il perimetro è meno della metà. Inoltre, dentro la base c'é anche una sorpresa: un'ulteriore batteria di TIGERCAT.
La difesa è quanto di meglio sia disponibile in questo caso. La sua forza di sbarramento è notevole, ma non ci sono solo i fucili. Però ci sono anche quelli, e per giunta, a valore superiore del 50% rispetto alle altre zone difensive, ovvero ben 6 plotoni per km. In pratica ve ne è uno ogni 160 metri, ma la distanza tra un plotone e l'altro è di circa 100 metri. Sono ammucchiati, praticamente. Bisogna tenere presente che, normalmente, questi plotoni di soldati sono schierati lungo una singola linea, per evitare che si sparino tra di loro, ma qui siamo ai limiti della fattibilità.
Inoltre, come già nelle linee precedenti, tra un plotone e l'altro vi sono i lanciamissili Rapier, o i MANPADS. I Rapier sono sistemati in genere su collinette o rialzi, di qualche metro, nella zona difensiva, o anche semplicemente vi sono sistemati gli operatori che così possono controllare meglio otticamente il bersaglio. E' difficile dire se sia meglio lasciare il lanciamissili in basso e mettere gli operatori in alto, oppure mettere il lanciamissili in alto e gli operatori in basso. Se c'é il Blindfire, è chiaro che quest'ultimo sarà posto in qualche posizione dominante. Ad ogni modo, se possibile, sia gli operatori che i lanciamissili saranno in alto, di almeno 2-3 metri rispetto al terreno circostante, o anche di più se non è particolarmente piatto. La loro maggiore esposizione sarà compensata dalla superiore capacità di tiro.
Non solo: ma almeno una batteria di SAM portatili, quella con gli Starbust (certamente i più micidiali tra i tipi disponibili), è stata sistemata alta, sugli hangar per la precisione: vi sono delle postazioni con cerchi di sacchi di sabbia (almeno due file), e uno o due addetti con un lanciamissili pronto. Inoltre, sugli edifici è probabilmente presente anche qualche lanciamissili con i Tigercat, probabilmente sopra le palazzine della base. E' un rischio, ma in guerra cosa non lo è?
Forza disponibile: circa 3.000 soldati, 220 mitragliatrici, 200+400 lanciarazzi c/c, 2500, 1 btr Rapier (e 1 btr Tigercat) e 3 btr MANPADS (1 Blowpipe, 1 Javelin, 1 Starbust)
Inoltre, in questa zona sono anche compresi molti altri armamenti: i mezzi corazzati con il RARDEN sono qui, così come i carri armati. Vi è almeno un plotone per ciascun km, su 4 veicoli presumibilmente, già solo dei mezzi leggeri con il Rarden (o anche un mix tra questi e il pezzo da 76 utilizzante shrapnels). Inoltre vi sono i carri armati Vickers Mk 3, con l'equipaggiamento di due mitragliatrici leggere, una pesante (non necessariamente presente), e il cannone da 105 mm. Anche se di queste armi solo una da 7,62 mm è a.a. (forse in certi casi c'é un'arma da 12,7 mm?), l'effetto di fuoco combinato non è male. I cannoni da 105 mm, in caso, saranno caricati con proiettili HE e tirati a basso angolo, colpendo probabilmente a circa 1 km per evitare rischi per le altre forze più esterne. Del resto, se la Bismarck e la Yamato usarono persino i loro grossi calibri per la difesa a.a. un motivo ci sarà stato (anche le Iowa avevano una possibilità teorica di impiegare i loro cannoni principali). Un tiro di sbarramento, magari 1 o 2 colpi, è già qualcosa. Meglio i 6 di cui sarà capace un mezzo con il RARDEN, ma comunque sia, visto che è mobilitata una divisione, tanto vale approfittarsene.
Probabilità di abbattimento? Difficile dire, ma potrebbero arrivare al 15-20% del totale, mentre la probabilità di causare quanto meno gravi danni all'aereo (tali da pregiudicare probabilmente il riuscimento della missione o il ritorno a casa, o la difesa da ulteriori caccia intercettori) è probabilmente almeno del 40-50%. In pratica, circa la metà degli aerei che arrivano fino qua sono 'seriamente impediti' di fare i loro affari.
Da qualche parte, probabilmente oltre gli anelli, o tra il 3o e il 5o, vi sono anche le due batterie di Bloodhound.
Soldati Densità plotoni distanze plotoni % zona occpata % zona pericolosa missili c/c missili SAM
1o anello 'blu' (15 km- 90 km): 3600 40/km 1/km 800 m 20 40 no no
2o anello 'verde' (11 km- 70 km): 5600 80/km 2/km 400 m 20 60 sì no
3o anello 'giallo' ( 8 km- 50 km): 8000 160/km 4/km 150 m 40 100 sì sì (1x3 km - 1 Rapier 2 MANPADS)
4o anello 'arancio' (5 km- 30 km): 5000 160/km 4/km 150 m 40 100 sì sì (1x1 km - 2 Rapier 3 MANPADS)
5o anello 'rosso' (2 km- 12 km): 3000 250/km 6/km 100 m 60 100 sì sì (2x1 km - 1 Rapier 3 MANPADS)
Forza totale: 25.200 uomini, 1860 lanciarazzi+3720 ricariche, 50 ATGW, 21.000+ fucili d'assalto, 2.000 (circa) mitragliatrici (escludendo quelle dei mezzi corazzati coassiali all'armamento).
4 batterie con 24 l.m. RAPIER, 1 btr con 6 l.m. Tigercat, 8 btr (5 Blow, 2 Jav, 1 Starb) con 48 MANPADS, 2 btr con 12 Bloodhound.
Notare che, misurata per km lineare, questa potenza difensiva ci dà 17 plotoni per km, e se ciascuno di essi spara 1.000 colpi, significa che all'1% delle probabilità, questi sarebbero capaci di colpire uno (o più) aereo per un totale di quasi 200 volte, abbastanza per dare un'ottima probabilità di abbatterlo, più ancora che di danneggiarlo. Se questi sono dispersi tra una coppia di aerei, allora avremo due aerei seriamente danneggiati, anche se non necessariamente abbattuti, e probabilmente fortemente limitati nell'eseguire la missione preposta. Ovviamente questo non tiene conto di nessun'altra arma utilizzata per eliminare questi aerei d'attacco.
Chiaramente tutte queste armi non possono essere state messe in azione solo per la difesa della base. La loro quantità è paurosa, se tutte le basi principali fossero così difese, i fucili SA-80 sarebbero praticamente spariti dalla 1a linea. Ma in fondo perché no? Magari le truppe delle unità di prima linea avranno i FAL e buona notte, del resto hanno maggiore gittata e s'inceppano meno.
Per quel che riguarda la 1a linea, va detto che la forza schierata dagli italiani è relativamente piccola. Si tratta di 4 divisioni a stento, più una decina di brigate (ma non tutte di 1a linea) d'artiglieria.
I britannici possono contare su 30 divisioni, e 10 di esse dovrebbero bastare e avanzare per contenere la forza nemica. Le altre 20 sono quindi utilizzabili per compiti vari nelle retrovie.
E una di esse, ovviamente di fanteria, ha avuto il compito di presiedere alla difesa di questo aeroporto. In pratica, 'disossata' da tutti i reparti non indispensabili (accorpati da qualche altra parte), è stata mandata con tutta la contraerea disponibile per la difesa della base. La sua contraerea, in effetti, è basata su una batteria di Rapier, e due di MANPADS, oltre a migliaia di soldati e mitraglieri con le relative armi, e ad una forza corazzata di circa 100 carri armati Vickers (Vyaiantia?) utilizzati -come tutto quel che è utile- per il tiro a.a. di circostanza.
In pratica, tra l'anello interno, presieduto in buona parte dalla difesa dell'aeronautica, e quelli esterni, con la massiccia presenza dell'esercito sia territoriale (quelli più esterni) sia divisionale (quello intermedio, presumibilmente), sarebbe allestito un potenziale di fuoco a.a. micidiale.
Sarebbe fattibile una cosa del genere? Nel mondo reale NO, ma nel mondo teorico del wargame, sì.
Bisogna dire che in pratica l'intero blocco protettivo della base è provvista di una forza pari ad un corpo d'armata! Questa base, peraltro, è molto importante, per cui non c'é da stupirsi più di tanto se è così. Essa comporta dopo tutto solo circa 1/30 (3%) dell'intera forza di 1a linea dell'esercito. Sembrerebbe troppo, ma in realtà se si fa lo stesso per le sole 10 basi principali, avremmo circa il 30% della forza di 1a linea. Un altro 15% starà (10 divisioni) sul confine (non sono pochi, ma 100.000+ effettivi sono pur sempre diffusi su 1.000 km di confine, 1 divisione ogni 100 km tanto per dire... ovvero circa 1 brigata ogni 30 km, o 1 battaglione ogni 5 km circa). Restano ancora il 55% dei soldati, pari ad oltre 400.000 effettivi.
Quindi avremmo probabilmente: 100.000 effettivi di 1a linea; altri 100.000 di riserva (altre divisioni, insomma); altri 200.000 per la difesa delle basi principali; altri 100.000 per quella delle basi secondarie (sarebbero in media 4.000 per base, probabilmente in realtà, a seconda delle fasce, tra 6.000 e 2.000, disposti in una o due fasce protettive a 2-5 km dal centro della base). Ne avanzano ancora circa 1/4 di milione.
Complessivamente il 1.000.000 di soldati sarebbe:
-200.000 seconda linea/logistica ecc
- 55.000 aeroportuali (3.000 x 10 basi principali, 1.000x 25 basi secondarie)
-400.000 1a linea:
-------100.000 divisioni corazzate (10)
-------300.000 divisioni fanteria (20)
-100.000 difesa aeroporti primari (10) (+10 delle divisioni fanteria di cui sopra)
-100.000 difesa aeroporti secondari (25)
-100.000 difesa radar (1.000x100 per esempio)
-245.000 difesa zone varie (ma 'ndo stanno ahò?)
Come si vede, non mancano i soldati. Peccato che non abbiano qualche centinaio di cannoni a.a. di un qualche tipo, ma per il resto sono talmente tanti che anche a sassate potrebbero portare il loro contributo.
Inoltre, resta il fatto che questi soldati dovrebbero essere molto più numerosi, ben 2.000.000, ma il limite è 'un milione' manco fosse il libro di Marco Polo. L'alternativa è quella di dare squadroni extra con coi scambiare la forza complessiva disponibile a terra, che francamente è in sovrannumero.
Poi c'é da dire: sarà che il modello di difesa è sbagliato? Per esempio, facciamo un altro modo di operare con i soldati a difesa degli aeroporti. Anziché tante linee di difesa stratificate, come i gironi danteschi, se ne fanno poche, o addirittura una soltanto. Come?
Per esempio: che succederebbe se mettessimo una singola linea difensiva, ma con ben 1.000 soldati per km lineare? Che con la linea più corta, quella da 2 km di raggio, dovremmo usare solo 12.000 soldati anziché 20.000. Moltiplicato per 10 aeroporti sarebbero ben 80.000 in meno.
Però 2 km sono pochi, e un aereo con lancio loft potrebbe facilmente fregarli. Però in genere gli attacchi contro le piste sono fatti direttamente su di queste, e non da 5 km con le bombe 'a parabola'. L'ideale sarebbe una linea di 5 km di distanza, ma costerebbe ben 30.000 soldati. In alternativa, si potrebbe ridurre la densità: con 500 soldati sarebbe per esempio solo 15.000, ovvero almeno 5.000 in meno dell'altra opzione, e sarebbero ancora una quantità enorme: circa 12 plotoni per km, uno ogni circa 80 metri! Un aereo che arrivasse lì, sarebbe sottoposto ad un trattamento da 'plotone d'esecuzione', non si scapperebbe proprio. Tanto per dire, se tutti i soldati fossero capaci di sparare contro un singolo aereo, sarebbero circa 12.000 proiettili. Quanti ne servirebbero, all'1% di centri, per mettere KO un AMX? Circa 100, no? Quindi avremmo una quantità eccedente del 20% Kaboom.
Volendo, ci si può fare un pensierino. Notare che se fosse un altro tipo di aereo non sarebbe necessariamente così: se un Macchi è ancora più vulnerabile (tranne forse il K con corazze per l'abitacolo), un G.91, più piccolo, leggermente più veloce e sopratutto, con parabrezza e 160 kg di corazze attorno all'abitacolo e serbatoi inferiori, sarebbe più difficile da abbattere. Ma certo che non avrebbe una vita facile con un centinaio di colpi a segno, sia pure di piccolo calibro!
Se si vuole una versione intermedia, penso che anche una linea a 3 km dal centro della base, sarebbe ancora interessante. Basterebbero, a 500 soldati/km, un totale di circa 10.000 effettivi. Teniamo presente che 2 o 3 km, non sono sufficienti per evitare un attacco loft, ma sono più che sufficienti per evitare un attacco a volo radente sulla pista e quindi sarebbe OK (anche perché l'AMX non può vedere i bersagli come le piste, se non sale di quota e anche così, il radar dovrà pur agganciare il bersaglio se si vuole far partire le bombe: contro un hangar si potrebbe, ma contro una pista non penso proprio!)
Se si ricorresse ai 10.000 (o 12.000?) soldati per l'ultima spiaggia, in stile 'phalanx', cosa succederebbe? Beh, è difficile dirlo, ma significa aumentare a 30.000 circa i colpi per km possibili nell'arrivo di qualsiasi aereo. Con un numero del genere, anche eventualmente diviso per due (una coppia) sarebbe sufficiente, all'1%, per abbattere praticamente qualsiasi aereo in arrivo. Altro che storie!
Anche se sembra tanto l'1% per una pallottola, sia come probabilità di colpire che come % di abbattere (curioso no? Significa che ci vorrebbero 10.000 colpi per kill), in realtà non è proprio così. Il velivolo bersaglio vola veloce, ma basso. In condizioni simili, è possibile colpirlo con facilità. Si pensi che bastano solo 300 metri di quota per cambiare un pò tutto e per rendere l'aereo quasi invulnerabile al tiro dei 5,56 mm: questo è particolarmente vero se il raggio di tiro utile è stimato davvero in 500 metri, e se l'alzo oltre i 40-45° diventa così inaffidabile (a causa della velocità angolare, roba da 'tiro al piattello') nel tirare con un'arma automatica, che in pratica come l'aereo entra nel campo di tiro, considerando che a 45° l'angolo forma un'ipotenusa di 1,4x, dunque che 300 metri AGL significano 420 metri di distanza... che in pratica una frazione di secondo dopo essere entrato entro il campo di tiro, l'aereo è già così elevato rispetto al tiratore che è difficile da seguire e ancora di più da colpire. Inoltre, appena risbuca da oltre la verticale, si trova già a distanza tale, che colpirlo diventa pressoché impossibile ugualmente, perché per quando il proiettile lo raggiungesse, tra la velocità e la quota richieste, si troverebbe solo marginalmente più veloce del bersaglio stesso (a 250 m/sec), e quindi, finirebbe per dargli un minimo valore di danneggiamento, rimbalzando oltretutto facilmente sulle molto inclinate superfici di coda e ventrali dell'aereo, per non dire del robusto motore disponibile.
Con i mitra è anche peggio: una 9 mm ha già una Vo di circa 380 m/sec se tirata da un mitra (meno da una pistola); una volta che sale di quota a 300 metri, che non è semplicemente fare ben 300 metri (con una notevole dispersione, tra l'altro, anche se non dovuta alla difficoltà di controllo dell'arma, è che proprio è troppo per il 9 mm), ma farli in SALITA, che è certo peggio, è già bell'andato. Ci vuole veramente impegno per provare a colpire l'aereo, ma bisogna ricordarsi che la velocità media della pallottola in 300 metri (a salire) è praticamente come quella dell'aereo in avvicinamento, dunque bisognerà sparare almeno 300 metri più distante, circa 600 metri, ovvero (se si spera di colpire l'aereo in verticale), quando è a circa 420 metri di distanza diretta dal tiratore (a 45°). Certo che non è molto visto che un aereo del genere fa circa 20 volte la sua lunghezza in un secondo, mentre il mitra ne tira circa 10 di colpi; anche se si sparasse a massa, bisognerebbe indovinare proprio il punto entro cui la fusoliera passerà per tutta la sua lunghezza (o quasi). E non è facile per niente. E quando l'aereo passerà oltre la distanza verticale, a quel punto, semplicemente non ce ne sarà più: a 250 m/sec, l'aereo andrà troppo veloce e basta, perché il proiettile a quella distanza/quota sarà a stento altrettanto rapido, e in rallentamento molto sostenuto.
Persino a bassa quota i mitra calibro 9 non hanno molta possibilità: finché l'aereo è ingaggiato frontalmente, OK; però appena passa, è una tragedia: se un aereo se ne va a 900 km/h e a 30 metri di quota, poniamo anche che il mitra riesca a puntarlo e a sparare da 100 metri; la pallottola, a quel punto, sarà troppo lenta; se non arriva con un differenziale, diciamo, di almeno 100 m/sec, non c'é verso che possa causare danni elevati (sarebbe circa 1/15 dell'energia iniziale, che essendo un 9 mm, non è moltissima), diciamo che almeno 40-50 J sarebbero il minimo sindacale come energia residua. Ma se già all'uscita dell'arma è a 380 m/sec, e il bersaglio fa 250 m/sec, è impossibile raggiungere questo valore: già a 100 metri, la velocità iniziale presumibilmente è scesa sotto i 350 m/sec (300? 320?) e allora ciao ciao, visto che sparando da 100 metri di spalle su di un bersaglio del genere, sarà possibile forse raggiungere il bersaglio se il proiettile non perde troppa velocità (anche i 30 metri di quota vanno considerati), ma non prima di 400-500 metri, quando il differenziale di velocità sarà pressoché nullo. Purtroppo non ho dettagli sulle prestazioni balistiche del 9 mm.
Con i fucili d'assalto e le mitragliatrici è diverso: persino il 5,45 mm è ancora capace di circa 460 m/sec a 500 metri, per cui è ancora una velocità notevole, e il 5,56 NATO è meglio ancora. Il 5,45 farà ancora in tempo a beccare il velivolo in allontanamento anche se gli sparano da 500 metri di distanza! Infatti la media di velocità entro 1 km è circa 500 m/sec e persino a 1 km il proiettile ha ancora oltre 260 m/sec di velocità residua, visto che cala a velocità subsoniche a 700 metri circa dal punto di sparo, anziché circa 100 come il 9 mm Para.
Ovviamente, per le distanze effettive bisogna considerare la regola dei 100 m/sec: in questo caso i 350 m/sec saranno forse raggiunti sui 650 metri di distanza, che è il massimo a cui sarà ancora possibile fare danni sensibili. Poniamo di rilassare la richiesta scendendo a 'soli' 88 m/sec; avremmo comunque 700 metri di raggio (ignorando la differenza di quota), percorsi a circa 590 m/sec. Il che significa che sarebbe ancora possibile sparare all'aereo in allontanamento fino a 400 metri di distanza (diciamo iniziare quando è a 100 metri e continuare per circa 1,2 secondi successivi, corrispondenti a circa 15 colpi). Non è facile. Buona fortuna.
Naturalmente, però, sarà sempre meglio della pratica impossibilità di tirare con il 9 mm al jet in allontanamento. Anche se ovviamente, un conto è colpire un aereo frontalmente con una velocità d'impatto complessiva, a 300 metri per esempio, di 955 m/sec (e fino a 1050 a 100 metri), un conto è beccarlo a 90-100 m/sec a 700 metri in allontanamento; ma comunque sia, sparando da 100 metri, è possibile ancora beccarlo prima che arrivi a 200 metri, avendo il proiettile una velocità media entro quel livello di circa 800 m/sec, quindi ben 3 volte più veloce. Ovviamente, per le armi di calibro maggiore questo è ancor più vero, come nel caso delle 7,62, e sopratutto di quelle di calibro ancora più grande. Ma questo poco ci interessa; ad ogni modo, anche per la zona colpita (l'abitacolo è certo più vulnerabile del timone di coda) il tiro di spalle è sempre meno efficace di quello frontale, anche se spesso è l'unico che si possa fare (specie se presi alla sprovvista, ma NON è questo il caso!).
Certo che mettere 10.000 soldati su di una linea e aspettare 'il tiro al tacchino' sarebbe veramente micidiale... per il tacchino.
Paradossalmente, sarebbe più efficiente della difesa stratificata, ma ripeto, riduce il raggio d'azione della difesa. Peraltro, se gli aerei volessero attaccare in cabrata, dovrebbero anche fare i conti con i lanciamissili antiaerei e i caccia, per cui non so se gli converrebbe in ogni caso, a prescindere anche dalla scarsa precisione possibile (specie contro le piste, mentre gli HAS sono troppo robusti e le altre strutture, nell'insieme, sacrificabili).
Ora gli AMX sono arrivati a ridosso delle difese dell'aeroporto; cosa li aspetterà dunque?
Per esempio, i missili Rapier, che a tutti gli effetti sono i SAM inglesi più importanti. Come quasi tutti i tipi inglesi, i Rapier sono a comando radio, e sono fatti apposta sopratutto per ingaggiare i bersagli frontalmente, purché, chiaramente, si possano vedere per tempo. Personalmente preferirei di più i Chaparral, o gli SA-13, o gli Stinger; ma abbiamo quel che c'é da avere.
Fonti: filmato australiano su YT e l'artiglieria britannica (sempre su YT)
Così i Rapier lanciano i missili contro gli aerei. Sulle loro capacità, ho già scritto abbastanza, ma continuo qui, tanto per sintetizzare. Il Rapier è piccolo, veloce, poco evidente al momento del lancio per via del suo motore di bassa potenza, ma al contempo è così leggero da accelerare a circa mach 2 (le ultime versioni possono fare anche di meglio). Il suo raggio d'azione è scarso per un SAM in installazione terrestre, ma è adeguato per colpire aerei che comunque sarebbero pressoché invisibili ad oltre 5 km, come succede nel caso dei velivoli che arrivano in profilo NOE (tattico a bassa quota).
La potenza di fuoco di questi missili è elevata perché comunque (a differenza dei MANPADS, dei Chaparral o degli SA-13) hanno un vero radar di scoperta aerea, sia pure minuscolo, capace di vedere bersagli fino a circa 15 km se ha il campo di tiro buono, ovvero dare un preavviso di circa 60 secondi prima dell'arrivo dei 'banditi'. Però il sistema è capace di reagire in appena 5-6 secondi, quindi gli basta un decimo di questo valore, che per un cacciabombardiere significa percorrere non più di un miglio, ovvero circa 1,5 km.
Il Rapier è utilizzabile in vari modi, ed è così piccolo da poterlo sia portare ovunque, sia issare sui tetti abbastanza pesanti da sopportarne il peso, del resto appena superiore a 1.000 chili. E' difficile quindi prevedere dove possa essere e chi lo utilizzi.
Non solo: ma esso è pur sempre a guida SACLOS e come tale, non è rilevabile dai sistemi di allarme dei caccia tattici normali. Per disturbarlo, infatti, serve un jammer che operi nella banda radio utilizzata per i segnali, ovvero la UHF (presumo, non ho mai trovato un indizio su quale sia, ma certamente è una UHF o al limite, una VHF). Però c'é un guaio: i disturbatori portati dagli AMX sono del tipo ELT-553, o simili, che all'epoca significava disturbare da 1 (o 2?) a circa 18-20 GHz. Questo settore è del tutto fuori dalla frequenza usata per la guida dei Rapier, quindi i rilevatori RWR e le ECM nulla possono per evitare l'ingaggio. Non solo, ma nemmeno i lanciatori di chaff/flare possono molto. L'unica cosa è poter disturbare i radar Blindfire (e quelli di scoperta dello stesso Rapier), ma disturbare è una cosa, abbagliare totalmente un'altra, specie se ci sono diversi radar in giro, come per esempio la coppia Rapier-Blindfire. Inoltre è probabile che i radar dei Bloodhound saranno già abbastanza 'impegnativi' da disturbare per gli AMX. E non operando sulla stessa lunghezza d'onda dei Rapier, non dovrebbero costituire un problema per eventuali disturbi reciproci. Il fatto che i Rapier siano numerosi, possano eseguire ingaggi frontali anche da breve distanza (gittata minima, circa 500 metri), e possano arrivare a forte velocità da tutte le direzioni, è un buon indizio della loro capacità d'ingaggio. Sono pericolosi, ecco che c'é. Se riescono a vedere per tempo l'aereo, quest'ultimo può solo scappare oltre il loro raggio oppure evitarli. Manovrare a bassa quota con pieno carico è pericolosissimo, ma un cacciabombardiere ancora carico di armi e magari di serbatoi, non sarà certo nelle migliori condizioni di farlo. Inoltre, volare a bassa quota, a meno di non riuscire a nascondersi alla vista, non servirà, perché il Rapier non ha una spoletta di prossimità o se ce l'ha, non è a forte raggio, quindi sperare che esploda prematuramente perché vola troppo vicino a terra è illusorio. Fa prima a 'nascondersi' schiantandosi a terra.
Poi ci sono i missili tipo MANPADS, ben tre sistemi diversi, tutti evoluti l'uno dall'altro: i Blowpipe, disgraziatamente, sono i meno efficaci e al contempo, i più diffusi. Però il loro numero ne fa comunque delle minacce plausibili, alle Falklands hanno comunque abbattuto due jet (almeno), e non è cosa da poco per un missile 'inefficace'. Basta che abbiano il tempo di poterlo fare.Questo è un micidiale filmato del Blowpipe in azione (simulazione alle Faklands su YT)
Giova ricordare che un tipico ingaggio da parte di un Blowpipe è il lancio contro un bersaglio in avvicinamento a 7.000 metri; l'impatto eventuale (o quanto meno, l'incrocio), sarà a 3.000 metri, il che significa che l'aereo sarà, in media, addirittura più veloce del Blowpipe! Il tempo per cui quest'ultimo possa arrivare nella zona di ingaggio a massima gittata pratica (che in realtà sarebbe sui 4.000 metri) è di 14 secondi (per i 3.000 metri, cioé). Notare bene che un missile controcarri non è tanto più lento. Il vecchi AT-3 Sagger, nella prima versione, ce ne metteva 27, ma già i modelli migliorati hanno aumentato la velocità, per quanto se ne sa, del 25%. Inoltre i missili controcarri della generazione successiva hanno migliorato le prestazioni in maniera netta, e così possono facilmente fare sui 2.000 metri in circa 10-13 secondi, oppure i 3.000 metri in circa 20 secondi a far tanto. Persino i vecchi missili Malkara avevano un tempo di volo a 4.000 metri di 28 secondi.
Questo significa che il Blowpipe è solo marginalmente più veloce di un missile come lo Swinfire. Sarebbe interessante conoscere il tempo per i 4.000 metri in entrambi i missili, ma scommetterei che arriva sui 20 secondi per entrambi, e per i 3.000 metri probabilmente è comparabile, in circa 12-15 secondi. Per questo non sono particolarmente pessimista sull'uso dei missili c/c, sia pure solo come armi 'psicologiche' per l'ingaggio dei bersagli a bassa quota, e per questo credo che sia abbastanza difficile discriminare tra un missile SAM e un ATGM viste le prestazioni piuttosto simili che hanno entrambi.
I Javelin hanno un motore più potente, e una gittata maggiore nonché una velocità prossima a mach 2 anziché 1,5. Anche la velocità media sarà superiore. Inoltre hanno il sistema SACLOS integrale anziché il MCLOS dei tipi originali. Per queste ragioni sono certamente più potenti e temibili. L'ultimo nato era il Javelin S15, ovvero lo Starbust, con un sistema di guida laser simile a quello studiato poi per il successivo Starstreak.
In effetti, la tempistica di questi missili è interessante: il Blowpipe è entrato in servizio nei primi anni '70; il Javelin è arrivato attorno al 1985, ma il suo sviluppo, consapevoli delle limitazioni del tipo originale già prima delle Falklands, era iniziato nel 1980; infine lo Starbust è stato sviluppato durante gli anni '80 ed è entrato in servizio già nel 1989. Ne fecero di progressi, in pochi anni!
La produzione di tutti questi missili è stata massiccia: il Rapier ha toccato circa 25.000 unità, il Blowpipe sulle 34.000 (?), il Javelin sui 10.000 missili, lo Starbust pure sui 10.000. In verità, è molto probabile che un buon numero di Starbust non siano altro che Javelin con il sistema di guida modificato, e probabilmente questo è accaduto anche con i vecchi Blowpipe, magari aggiornati allo standard Javelin, ma su questo non vi sono molte notizie.
In tutto, considerando che la maggior parte dei Rapier è stata prodotta entro metà 1992, e che tutti i Blowpipe e (presumibilmente) Javelin, nonché buona parte degli Starbust, siano stati anch'essi prodotti in quel periodo di tempo, abbiamo probabilmente sui 20.000 Rapier, 34.000 Blowpipe, 10.000 Javelin, 5.000 Starbust, totalizzando circa 70.000 missili SAM! Provate ad immaginare cosa significherebbe se per ipotesi, anche solo l'1% di questi missili abbattesse il bersaglio (o perché lanciati tutti o semplicemente, perché sono quelli che fanno centro tra quelli lanciati): sarebbe quasi la metà dei jet italiani, per esempio. Per fare il 100% dell'aviazione nemica bisognerebbe che arrivassero al 3-4%, percentuale ancora bassa (ma in linea con i risultati delle Falklands). Inoltre questo totale non tiene conto dei pur numerosi missili Tigercat, Bloodhound (quasi 1.000) e Thunderbird.
Per le % non c'é molto da dire, se non che con i missili come i Javelin e Starbust, le probabilità di colpire e distruggere anche dei jet saranno aumentate probabilmente, in termini pratici, tra 5 e 10 volte. Mentre i Rapier sono stati sicuramente migliorati (non tutti, vabbé) dopo il 1982. Già avere 15.000 missili tra Javelin e Starbust comporta, al 10% di Pk, 1.500 aerei nemici abbattuti, cioé praticamente tutti quelli disponibili per gli italiani.
In realtà, basterebbe che venisse eliminato il 10% di questi aerei. Un altro 10% potrebbe essere danneggiato o abbattuto dal fuoco di armi leggere e cause varie, mentre i caccia potrebbero fare almeno i danni combinati, eliminando un altro 20%. Se a questo aggiungiamo che gli attacchi aerei potrebbero a loro volta distruggere o danneggiare un quantitativo paragonabile di aerei in azioni offensive, avremmo probabilmente almeno l'80% dei velivoli italiani eliminati più o meno definitivamente, e basterebbe già così per ridurre la capacità operativa dell'aviazione al punto tale, da rendere impossibile la vittoria a terra, dove c'é una superiorità nemica enorme.
In altre parole, non è certo semplice riuscire a fare fuori una base come questa, anche solo temporaneamente, e anche se fosse, gli aerei nemici potrebbero sempre andare a cercarsi un altro aeroporto lì vicino, pressoché indispensabile come base alternativa, perché non c'é aviazione che non abbia almeno un 'piano B' per evitare attacchi che potrebbero essere comunque efficaci a dispetto delle difese poste in essere.
7-IL GRANDE TIRO AL PAPERO
Gli AMX stanno arrivando sulla base. La prima coppia, ovvero Rosso-1 e Rosso-2, giunge diritta a circa 30 metri o meno di quota, e a circa 900 o più kmh, spaziata di circa 2 km longitudinalmente e di circa 500 metri lateralmente. Ottima condizione tattica, ma le difese aspettano pronte. I sistemi RWR hanno dato l'allarme sulla presenza di molti radar e gli AMX cercano di adattarsi, ma a pochi chilometri è impossibile nascondersi ulteriormente.
E' a questo punto, a circa 60 secondi dal sorvolo del bersaglio, che Rosso-1 vede una serie di scie luminose vicino a sé, in forte avvicinamento dalla sua destra. Vede meglio, e mentre l'aereo sfila tra le traccianti (o forse sono le traccianti che sfilano tra l'aereo?), una serie di piccole teste e mucchi di materiale un pò più rialzati, da cui scaturiscono fiammelle più forti dei lampi rasoterra: è un intero plotone che gli spara addosso. Il suo gregario, di lì a poco, sarà invece oggetto del tiro dell'altro plotone, che altrimenti avrebbe preso in una morsa mortale questo velivolo solitario. A terra, in quel momento, i comandanti delle unità tattiche stavano già sparando assieme ai loro uomini, dopo avere dato ordine 'a voce', presumibilmente con un megafono (la cosa più comoda da fare, come i registi ben sanno) su chi e quando ingaggiare.
Una prima raffica viene sparata dal plotone dell'anello esterno verso Rosso-1, che gli passa ad appena 150 metri di distanza, una faccenda 'intermedia' tra il tiro frontale e quello laterale. Nonostante questa difficoltà, il fiume di traccianti e perforanti partito dalla trentina di armi puntate contro all'aereo, riesce a totalizzare sui 1.000 colpi. Di questi, però, solo 3 vanno a segno (almeno conteggiando quelli con effetti di un qualche rilievo, e probabilmente non quelli rimbalzati senza cagionare danni sensibili).
Non è molto, certo, ma non è che l'inizio. Poi, pochi secondi dopo, è già fuori da questo tiro pericoloso. Inevitabilmente qualche colpo è andato a segno, ma senza danni particolarmente gravi. Però, non è finita. Mentre le ultime traccianti inseguono l'AMX ad oltre 1 km dalla linea, un altro nemico s'appressa, o meglio l'AMX si appressa ad un altro nemico.
3-4 km oltre, vale a dire sui 15 secondi al massimo di distanza dal sorvolo della 1a fascia e a 11 km dal centro della base, ecco che arriva la conoscenza con la seconda fascia, più densa del doppio e sopratutto più diffusa lungo la linea del fronte. Rosso-1 si vede scoppiare almeno due razzi davanti, con qualche detrito che gli arriva davvero addosso, sia pure con danni minimi. Piccolo sobbalzo, mentre l'aereo vira lentamente per evitare di essere un bersaglio troppo facile, tenendo una rotta più angolata di quella che aveva al primo impatto. E subito vede le esplosioni a terra ed entra nel fumo di una di esse. Nel mentre sale da terra un nugolo di traccianti, che sono come al solito, sul 50% del totale. Stavolta l'aereo è preso peggio: si trova ingaggiato da entrambi i plotoni del km che percorre, passando a 100 m da uno e a 300 dall'altro. Il risultato è che almeno 10 colpi vanno a segno.
Ferito, confuso, con almeno 12 proiettili già incassati, ma ancora sostanzialmente integro, il piccolo Rosso-1 è ancora capace di andare avanti. Ma intanto, un proiettile ha colpito il parabrezza incrinandolo e scheggiandolo, anche se non è entrato (nonostante il parabrezza non fosse blindato).
Dopo queste due fasce esterne, poco utili da un punto di vista materiale (ripeto: a che servono questi 8.000 e passa soldati, per fare qualche buco? Tanto vale metterli nelle linee più interne, a questo punto!), l'aereo si avvicina alla terza fascia, a 8 km dalla base. Mentre vola radente a terra, sente di essere stato agganciato da un radar, forse un Blindfire, o di sicuro di essere stato visto da un radar di un sistema SAM, in questo caso un Rapier basico; o forse da entrambi? Non c'é molto tempo per approfondire, perché parte la terza raffica di pallottole. Stavolta sono tante, tantissime! E il giochino innervosisce il pilota, che le ha già subite nei 30 secondi precedenti pressoché ininterrottamente. A quel punto, scarta verso l'alto e di lato, per evitare il peggio. Ma non può manovrare troppo rudemente in quelle condizioni, oltretutto non sa dove siano le difese nemiche, da oltre 1.000 metri sono praticamente invisibili specie non essendo abituati alla loro presenza. Così l'aereo sale da 15 a 50 metri di quota, ma è ancora basso! I colpi lo centrano, ancora una volta, e ancora una volta lo beccano quasi esclusivamente nel muso e nella parte anteriore della fusoliera. Ma stavolta i plotoni sono molti: ben 4 in un km, il che significa che c'é poco da fare manovre, finché si sta sotto i 300 m AGL non c'é da scamparla. Ben 3 plotoni sparano sull'aereo, che passa letteralmente sopra uno di essi, ed entro i 200-300 metri dagli altri due. Tremila colpi in arrivo, ecco cosa c'é. Anche se i fucili SA-80 sono poco affidabili ed è pratica comune non caricarli con 30 proiettili ma solo con 26 o 28 (dipende da quale sia la miglior combinazione tra affidabilità e potenza di fuoco: se per esempio un fucile ha il 90% di probabilità di funzionare con 26 colpi, l'80% con 28 colpi e il 60% con 30 colpi, è facile intuire che sia meglio alleggerlirlo, ma forse non è intuitivo vedere come in tal caso, 28 colpi hanno il miglior rapporto di efficacia e di volume di fuoco). E' un diluvio di pallottole, anche perché gli SA-80, quando funzionano, sono molto buoni come precisione e hanno una gittata assai elevata. Più almeno una mezza dozzina di mitragliatrici, presumibilmente tutte in calibro 7,62 mm NATO, che è una garanzia, specie se si tratta delle valide FN MAG ad alta cadenza di tiro.
Non solo, ma da terra vengono sparati anche almeno 3 razzi LAW-80, che scoppiano davanti all'aereo, ma senza recare danni materiali, a parte il fatto che non sono certo piacevoli a vedersi.
L'aereo viene beccato da tutti i lati: da sinistra, da destra, da sotto, sia davanti che di lato, che di dietro... azz. Stavolta non va per nulla bene: circa 20 proiettili beccano in pieno l'aereo, che oltretutto viene anche attaccato da un missile Rapier, il quale si avvicina rapidissimo. Ma non è stato visto in tempo. Però, per fortuna dell'AMX, con il fatto che quest'ultimo stava già manovrando, gli passa a circa 6 metri di distanza (meno della metà della lunghezza dell'aereo) e lo manca clamorosamente.
Chi non lo ha mancato sono i fucilieri e i mitraglieri, che lo hanno anche colpito ancora al parabrezza, dove un colpo ha passato il vetro e ha mancato di poco la testa del pilota, lasciando comunque un buco largo quasi due centimetri e ampiamente crettato ai lati. Un altro colpo è riuscito a beccare il tettuccio, entrando in un lato e uscendo dall'altro, evidentemente, con un tiro molto angolato.
Certo che questi tiri non hanno giovato molto alla salute né dell'aereo, né del pilota. Una spia si accende: è stato beccato un circuito idraulico. Non è chiaro se si apre subito l'allarme, ma arriva.Dopo questi tre incontri, l'aereo ha già oltre trenta buchi o impatti a segno, vale a dire una media di oltre due per metro di lunghezza. Se il Rapier avesse fatto il suo lavoro, sarebbe stato game over.
Adesso c'é l'anello arancione, quello semi-interno (se applichiamo il codice dei colori, gli anelli sarebbero blu, verde, giallo, arancione, rosso), altri 4 plotoni pronti al tiro, mentre da terra sono disponibili ben due batterie di Rapier e tre di MANPADS. Il pilota sta cercando di capirci qualcosa, mentre il vento entra nella cabina a gran velocità e i frammenti di plexiglass sono dappertutto.. ecco che frontalmente arriva un'altra scarica di colpi, stavolta 'solo' da due plotoni. Prima, però, si vede levarsi in volo un missile solitario: è un c/c, probabilmente un Vigilant, ma questo il pilota non può saperlo. Mentre quest'arma solitaria fa la sua comparsa per diversi secondi senza altro segno di vita, dalla parte opposta, ovvero da destra, saetta un ben più veloce ordigno. Il pilota, impegnato a vedere questo missile lento in avvicinamento, non capisce quel che sta accadendo. E così si trova un altro missile vicino, che gli scoppia appena in coda, facendo sobbalzare l'aereo, ma senza danneggiarlo. Era un Blowpipe. La trappola aveva quasi funzionato, fosse stato un Javelin forse anche senza il 'quasi'. Il controcarri passa a circa 100 metri dall'AMX senza fare altri danni, ma intanto l'aereo è stato beccato bene anche dal fuoco di fucileria, e sfiorato da un altro missile, stavolta un Rapier, proveniente da sinistra anch'esso. Anche stavolta, però non funziona come dovrebbe, sebbene si avvicini a meno di 15 metri. Il tiro da terra, invece, non perdona, e Rosso-1 passa a circa 50 metri dal lato di un plotone, che gli tira con tutto quel che ha, incluso un razzo LAW-80 a tiro 'diretto' (mancando, anche qui, comunque, per meno di 20 metri!). Circa venti proiettili hanno però beccato l'aereo, centrandolo dappertutto, ma sopratutto ancora nel muso.
Così Rosso-1, ferito ancora di più, scappa via. Finora ha evitato in qualche modo (diciamo che lo hanno mancato) ben 2 missili Rapier, 1 Blowpipe, 1 missile c/c, circa mezza dozzina di razzi, ma è stato preso in pieno da circa 50 proiettili, di cui almeno 5 tra tettuccio e abitacolo.
Il radar è andato KO, beccato da almeno un proiettile che è entrato nel trasmettitore. Un principio d'incendio è segnalato nel vano avionica con tanto di fumo fin dentro l'abitacolo, causato presumibilmente da un tracciante o dallo scoppio di qualche condensatore.
Non è ancora finita, però: Rosso-1 continua ad andare avanti, finché non si trova contro l'ultima barriera di fuoco nemico: una linea di soldati armati fino ai denti, i migliori disponibili.
La potenza di fuoco è micidiale: anzitutto l'aereo si vede esplodere davanti almeno tre granate d'artiglieria: sono i pezzi dei carri Vickers calibro 105 mm, sparati da circa 1 km di distanza. Nemmeno stavolta fanno molta differenza. Invece, l'RWR continua a funzionare e segnala un aggancio con il radar Blindfire nemico; purtroppo non è più possibile disturbarlo anche perché il disturbatore radar ha perso almeno una delle antenne d'emissione. Poi l'aereo si vede una valanga di armi che spuntano da terra: non bastando il plotone carri, arrivano anche enormi palle di fuoco in rapida sequenza. Più grandi e veloci del tiro delle mitragliatrici, sono stavolta i cannoni RARDEN di alcuni Scimitar, che tirano sia con queste armi (hanno 6 colpi pronti al tiro, più o meno come un revolver), che con la coax da 7,62, da circa 1.000 metri. Basta un colpo di questi a segno, per distruggere quasi sicuramente Rosso-1. Ma anche stavolta lo mancano. Da terra non fanno mancare, invece, i proiettili leggeri. I fucilieri sono ancora di più del normale: 6 plotoni per km. Quando Rosso-1 sfila a circa 900 km/h, passa sopra uno di questi, e solo da questo plotone incassa almeno 7 proiettili in pieno, di cui due nel parabrezza, con un'altra perforazione e il proiettile che si stampa sull'HUD, rompendolo ma fermandosi contro il vetro e/o il supporto, a pochi centimetri dalla faccia del pilota.
Altri 4 plotoni tutt'attorno lo mitragliano non meno efficacemente: alla fine, in pochi secondi, il suo aereo ha vibrato sotto il peso dei colpi incassati, quasi avesse paura. 26 proiettili a segno di vario tipo, che si aggiungono a tutti gli altri già incassati. E non bastando, arriva anche un missile Blowpipe che esplode vicino all'aereo, colpendolo con almeno 6 schegge.
Ce ne sarebbe a sufficienza per evitare altri guai. 3+10+20+20+33 = 86 proiettili! E sei schegge, anche. Un totale di circa 6 colpi per ciascun metro di lunghezza come media, ma concentrati a circa l'80% nella zona anteriore. Il solo parabrezza ha subito complessivamente almeno 5 impatti, di cui due penetranti; il tettuccio ne ha beccati altri 4, di cui 3 penetranti (essendo meno inclinato e più sottile, è un pò come i vetri delle auto: anche in questo caso il parabrezza spesso fa rimbalzare i proiettili delle armi leggere).
Beccato da un tale uragano di colpi, non meraviglia che Rosso-1 non riesca a colpire l'aeroporto come avrebbe voluto. Manovrando in maniera minimamente valida per evitare d'essere un bersaglio troppo facile, riesce ad entrare alfine nel perimetro dell'aeroporto, ma dopo essere sceso a rasoterra, si trova, dopo lo scoppio del missile specialmente, così fuori parametro che quando vede la pista davanti a sé ha una quota di circa 12 metri. Da quella distanza potrebbe anche colpirla, certo... ma a quel punto, o le bombe esplodono e distruggono l'aereo, oppure non esplodono e rimbalzano sulla pista e quasi sicuramente colpiscono ai piani di coda l'aereo, facendolo probabilmente precipitare. In pratica, le Snakeye, per quanto ottimizzate per le basse quote, non dovrebbero essere lanciate da meno di 30 metri! E qui non siamo nemmeno alla metà. A quel punto l'aereo semplicemente manca il bersaglio. Si rialza un pò per vedere se riesce a trovare qualcosa d'altro, la pista secondaria per esempio. Ma non riesce a vederla, perché è più corta dell'altra e lui ha intersecato la pista principale all'estremità. Così perde l'occasione di fare qualcosa, mentre l'RWR continua a funzionare e a strillare allarme. Nel mentre, vede partire da un lato un missile: è un Tigercat, che tuttavia lo perde rapidamente essendo lasciato nel settore di coda con un lieve scarto di 20-30°. Il Tigercat non è stato lanciato in maniera ottimale e non riesce a seguirlo bene, essendo così lento.
Rosso-1 esce dall'aeroporto ancora con tutti i serbatoi e le bombe a bordo. Mancato il bersaglio, adesso deve sopravvivere. Intanto, però, come se non bastasse, viene prontamente attaccato da un altro uragano di fuoco proveniente da terra, anche se stavolta i fucilieri gli sparano mentre si allontana, perché tirare contro la base di per sé è troppo pericoloso per il rischio di beccare anche gli operatori dei missili SAM. Però le mitragliatrici, più controllabili, possono farlo e gli sparano contro. Alla fine, dopo quest'altro incontro con la linea rossa, è stato beccato altre 15 volte, facendo 101 esatti. Viene anche lanciato un altro missile Rapier, ma nemmeno questo riesce a colpire l'aereo, forse perché nascostosi all'ultimo dietro qualche duna.
A quel punto il pilota vede che l'aereo ha entrambi i circuiti idraulici colpiti. E nel mentre, c'é ancora da giocare quasi tutto il secondo tempo o la partita di ritorno, che sia. Ha ancora da varcare la linea arancio, che non si fa problemi e vedendo l'aereo, gli spara con tutte le armi fin da quando è ancora dentro la linea di tiro. Subito lo crivellano di pallottole, centrandolo comunque con meno colpi di prima. Rosso-1 viene colpito altre 17 volte ed evita all'ultimo momento anche un missile, stavolta un Javelin, che probabilmente ha un malfunzionamento perché lo manca dopo essersi avvicinato pressoché perfettamente.
Arrivato alla terza fascia, l'AMX sorprendentemente riesce a cavarsela per la prima volta senza troppi danni, subendo solo 4 colpi a segno lungo la linea gialla. Ma fanno 122!
A quel punto è quasi fatta: ma proprio davanti alla linea verde, un 'razziere' riesce a beccarlo con le schegge di un colpo esploso a breve raggio, non più di 2-3, ma c'erano. Rosso-1 si trova però anche 11 colpi di proiettile.
Arrivato finalmente alla lina blu (1o anello), viene beccato ancora da altri 2 singoli colpi, portando il totale a 124, più circa 8 schegge.
Appena fuori, si alza un pò, e sgancia sia i serbatoi che le bombe. Beh, almeno ci prova, perché una delle bombe alari non ne vuole sapere di andarsene. Disperato, il pilota cerca di capire dove sia il gregario, ma la situazione a bordo è critica: i serbatoi alari perdono carburante da almeno due o tre punti; i due circuiti idraulici sono colpiti e stanno perdendo rapidamente pressione, tanto che i comandi dell'aereo si stanno irrigidendo e gli spoiler non funzionano quasi per niente. Il motore sta dando problemi, il radar non funziona, e la cabina è piena di fumo data dal principio di incendio (nel frattempo finito); manca da dire che uno dei Sidewinder è rotto con la testina di guida presa da un proiettile. Uno degli ultimi colpi a segno, forse della linea verde, ha preso anche il pilota ad una gamba.
Ehy, poteva andare anche peggio. Dopo avere incassato almeno 124 colpi dei circa 30.000 esplosi contro, ed evitato in qualche modo ben 8 missili (3 Rapier, 1 Tigercat, 3 MANPADS e 1 Vigilant), Rosso-1 è già tanto se è ancora 'vivo'. Ma deve sopravvivere anche al viaggio di ritorno, che sono 400 km, in quelle condizioni. E' vero che Saburo Sakai fece di peggio, ritornando da Rabaul con l'aereo crivellato di colpi, volando mezzo cieco e per circa 1.000 km, senza nemmeno un compagno di volo. Ma qui la situazione è peggiore. La velocità dell'AMX è risalita un pò grazie all'aver mollato quasi tutti i carichi esterni, ma adesso c'é un problema: da un lato ha fallito la missione affidatagli. Dall'altro, non potrà farne un'altra a breve, perché per i danni subito, l'aereo sarà KO quanto meno per il resto della giornata.
Ma non è finita qui, no: poco dopo arrivano due Harrier. Erano parte dei sei decollati all'ultimo. Hanno visto tutto quel che è accaduto, volando sui 3.000 metri di quota. E adesso, appena fuori dal raggio dei SAM, hanno voluto vendicarsi. Ci si potrebbe aspettare a questo punto una lunga e agonica battaglia per finire Rosso-1, ma non è questo che accade. E' molto più rapido dei 120 secondi di panico dell'attacco sull'aeroporto. L'AMX, che sta sferragliando a circa 900 km/h, con il motore a potenza lievemente ridotta, volando a circa 20 metri di quota, viene visto e attaccato dagli Harrier, che lo seguono di continuo e lo raggiungono a circa 1.000 km/h dopo una planata. Il capocoppia è più avanti e in basso del gregario, che gli protegge le spalle.
Attaccano Rosso-1, il cui pilota nemmeno si accorge della minaccia, anche perché oltre ad essere solo, ha anche uno specchietto retrovisore rotto dal tiro nemico. Da circa 800 metri uno degli Harrier lo attacca con un Sidewinder L. Il missile viene scorto giusto in tempo, ma è troppo tardi: dopo meno di 3 secondi dal lancio, scoppia a circa 3 metri dall'AMX che sta giusto accennando ad una manovra verso destra per scartare il missile; ma questo non è un Blowpipe. Le schegge e lo scoppio sono micidiali, devastano tutta la zona posteriore destra dell'aereo, e lo incendiano. Il pilota fa appena in tempo ad eiettarsi. Il crash è avvenuto circa 33 km oltre l'aeroporto, a circa 2 minuti dal momento dell'attacco. In pratica, l'AMX è durato poco, circa 60 secondi dopo essere uscito dal campo di tiro dell'aeroporto. E anche se la vittoria è degli Harrier, va detto che è stata la flak di terra ad impedirgli di fare il suo attacco, riducendolo come i poveri Battle ai ponti di Maastricht e rendendolo molto vulnerabile alla caccia successiva.
E il suo wingman? Rosso-2 seguiva il capo a distanza di circa 2 km, come si è visto. Avrebbe dovuto attaccare a ventaglio, colpire la pista a circa 500 metri di lato, così da segarla al meglio. Ma non andrà così. Anche Rosso-2 ha seguito il n.1 nell'attraversamento della linea blu; ma non ha avuto nessun danno a bordo e pochissimi spari contro in generale. Non gli va altrettanto bene con l'anello verde, dove invece capita proprio sopra uno dei plotoni, e si becca gli interessi: 14 colpi a segno, persino più dell'1% canonico (ma meno se forse si considera anche i tiri iniziali), uno dei quali bello stampato nel parabrezza, dove resta letteralmente conficcato. Come se non bastasse, alcuni razzi gli vengono sparati contro anche a tiro diretto, ma senza effetto. Nella fascia gialla, invece, vede il lancio di un missile 'lento' (era uno Swinfire, quasi sicuramente), e poi viene avvicinato da un missile Blowpipe, ma entrambi restano lontano dall'impatto diretto, con l'AMX che scarta a lato e riesce ad evitarli salendo e virando un pò. Nell'insieme, incassa poco e con questa manovra, si trova a circa 200 metri di quota, subendo solo 5 colpi dalla 3a fascia. L'aver evitato rapidamente la minaccia missilistica, paradossalmente, ha permesso anche di andare fuori rotta rispetto al previsto dai tiratori a terra! E così Rosso-2 continua la sua marcia, salvo poi prendere una grandinata di proiettili mentre si riabbassa per evitare di essere beccato, infatti i radar lo stanno 'pennellando' bene. A quel punto si piglia forse 20 colpi in tutto, ma oramai è solo a 3 km dalla base nemica e può attaccarla di lì a poco. I danni a bordo non sono gravi anche se circa 40 colpi sono andati comunque a segno, e manca ancora l'ultimo anello, quello più difficile da superare. Ma Rosso-2, non arriverà mai a quell'anello. Dopo essere salito di quota davanti alla 3a fascia, viene tracciato da più di una postazione SAM tutt'attorno. Appena passata la 4a fascia, anche se è ritornato a bassa quota, sui 50 metri, prima di sorvolarla, è oramai agganciato da un tracker Rapier. Il missile parte da circa 2 km distante, a ore 10, dalla 4a fascia, e proprio mentre quest'AMX era già alle prese con altri due lanciamissili Rapier, viene attaccato da questo missile. Forse non sarebbe nemmeno arrivato a colpirlo, ma Rosso-2, avvistato l'ennesimo muro di fuoco davanti a sé, nonché un missile Javelin (e un Rapier lanciato anch'esso frontalmente), vira proprio verso quest'ordigno in arrivo, il cui compito è facilitato nelle ultime centinaia di metri. Rosso-2 viene beccato mentre stava perdendo terreno con questa virata a destra, e la zona del motore finisce in pezzi per l'esplosione del missile al suo interno (testata a scoppio ritardato). Non bastando, uno dei missili lanciati, il Javelin, colpisce anche l'ala sinistra dell'aereo, che comunque è appena stato colpito dal Rapier e sta incendiandosi. Si schianta al suolo con una tremenda esplosione.
Questa è la sorte della coppia n.1 della sezione Rossa. E le altre?
La seconda coppia 'rossa' è riuscita a fare ingresso nell'anello difensivo. Ma anche loro vengono crivellati di proiettili, più o meno come i loro compari. Rosso-3 riesce a continuare la sua corsa verso la base, ma non evita un totale di circa 88 proiettili a segno tra tutti gli anelli difensivi. Dalla 4a fascia (arancione) ha anche preso un missile Rapier, che però non lo ha centrato, passandogli a pochi metri di distanza. Evitato questo missile, è stato investito dal tiro delle armi di terra, che hanno messo a segno circa 31 colpi del totale. L'aereo ha 'ballato' assai, di conseguenza, per poi finire la corsa in maniera spettacolare. Proprio mentre stava per bombardare il campo d'aviazione, a circa 900 kmh e 20 metri, è stato raggiunto da un missile Starbust. Una batteria di questi sistemi era infatti basata sul tetto di alcuni hangar, per avere la migliore visuale. In effetti, ha fatto centro colpendo l'AMX nella parte anteriore. L'aereo è esploso in aria e i rottami sono caduti fin sopra la pista. Però non ha potuto sganciare le bombe come voleva, quindi ben poco è stato ottenuto.
Rosso-4 è stato beccato da ben 9 proiettili già attraversando il 1o anello, passando molto vicino ad un plotone. Poi ha preso una quindicina di proiettili dal 2o anello, a cui si è aggiunto anche un razzo LAW-80 esploso proprio davanti, a circa 150 metri, dall'aereo mentre volava a forse appena 10 metri di quota, investendolo con schegge e detriti. Non bastando questo, al 3o anello Rosso-4 si è trovato separato dal suo capo a causa dell'uragano di fuoco che gli è stato diretto contro, tanto da farlo virare di circa 40°; come se non bastasse, si è trovato inseguito da un missile Rapier, il quale lo ha tracciato per lungo tempo, convincendolo ad aumentare ancora la virata per lasciarselo per quanto possibile alle spalle; però a quel punto la virata è aumentata a circa 100 gradi, e Rosso-4 si è trovato... verso l'esterno del perimetro difensivo. La potenza di fuoco da terra lo ha inseguito con le mitragliatrici e i fucili, tanto da mettere a segno altri colpi. A quel punto l'aereo si è trovato beccato da circa 30 colpi, ma quel che è più grave, fuori rotta e con l'RWR che urlava sulla presenza di almeno 3 radar che lo stavano tracciando. Non solo non c'era alcuna sorpresa, ma adesso si sarebbe dovuto rifare daccapo per ritornare verso l'aeroporto. Ma l'eventuale volontà viene smorzata dal passaggio su di un'altra parte del 2o anello, i cui soldati prontamente sparano ancora centrando l'AMX con circa 10 colpi, causando un'ulteriore scossa al malcapitato pilota. A quel punto cede, e scappa a tutto gas, mitragliato ulteriormente dal tiro di terra, senza tuttavia essere colpito ancora dal fuoco dei tiratori. Peraltro, una volta fuori, si trova ad essere l'ultimo rappresentante dell'intera sezione. Nonostante i danni a bordo comprendano anche uno dei circuiti idraulici danneggiato, l'aereo riesce a scappare rasoterra, dopo essersi liberato di serbatoi e bombe. Non viene visto dai caccia nemici e così riesce a filare via. Circa 30 minuti dopo riesce a rientrare nel proprio spazio aereo e cerca subito un aeroporto ancora efficiente dove atterrare. Anche quest'aereo, l'unico della sua sezione, ha peraltro fallito l'attacco previsto.
La sezione Blu è quella che ha avuto i due AMX intercettati dagli Harrier prima che attaccassero. Gli altri due aerei non hanno sorte molto migliore. La coppia di testa, Blu 1 e 2, entra nella 1a schiera a tutto gas, ma viene subito accolta dal fuoco di tutte le armi disponibili. Per farla breve, Blu 1 viene crivellato di colpi, sottoposto al lancio di due missili SAM e di un c/c, e sopratutto almeno 60 proiettili a segno. In questo caso, peraltro, riesce a ridurre i danni altrimenti sicuri, grazie al fatto di volare e zigzagare il più possibile, cambiando anche quota. Per questa ragione riesce anche ad evitare un Rapier e un Blowpipe, mentre sull'aeroporto viene inquadrato anche da un Tigercat. Tutto inutile, in qualche maniera riesce a sganciare le bombe sulla pista, colpendola con due di esse, entrambe esplose. Diciamo che è stato fortunato?
Però deve uscire da quella morsa di piombo e acciaio. Ma come? Dove? Sgancia i serbatoi mentre sta uscendo dall'aeroporto, e poi continua a fuggire a tutto gas, salendo a circa 150 metri perché sinceramente 'impressionato' dal fuoco delle armi a.a., specie dopo che gli hanno messo a segno almeno 3 colpi sul parabrezza, di cui fortunatamente solo uno penetrato, mentre il tettuccio ne ha presi altri 6, di cui 4 entrati. Uscito dalla 1a fascia, però, realizza che quello non è il modo migliore: da terra lo hanno preso altre 15 volte, e nello specchietto vede un missile Tigercat lanciato al suo inseguimento. Non riesce a raggiungerlo, ma il messaggio è chiaro: la quota non è buona né per i fucili né per i missili (o meglio, per evitare entrambi). Allora si ributta a circa 5 metri di quota, volando come un forsennato e sparando ogni tanto a raffica con il cannone Vulcan, per cercare di evitare di essere sparato per primo. Ma non è facile nemmeno vederlo, il nemico. In compenso l'AMX è visibilissimo: alla 2a fascia, una raffica ulteriore lo colpisce con altri 11 colpi frontalmente. Mentre il pilota cerca di controllare l'aereo scosso, arriva un missile Rapier e lo becca in pieno, abbattendolo.
Blu 2 non ha sorte migliore: ha passato le 4 fasce esterne, incassando circa 40 colpi ed evitando un missile Javelin e un ATGW. Poi, nella zona più centrale, i Rapier lo attaccano. Uno di questi, infatti, lo becca proveniendo frontalmente mentre vola a circa 3 km dalla base: colpisce il serbatoio esterno sinistro, esplode tra questo e la fusoliera, con il motore che penetra dentro questa, squarciando il serbatoio posteriore e dando fuoco all'aereo. L'AMX viene sballottato paurosamente, e il pilota -che aveva provato a controllare il velivolo nei primi 5-6 secondi (salvo poi arrendersi di fronte ad un'incontrollabile deriva verso sinistra, dovuta tra l'altro al fatto che il serbatoi s'é spaccato e ha colpito l'equilibratore) fa appena in tempo a salvarsi che l'aereo si schianta al suolo.
Poi c'é la sezione Verde. Questa esegue un'ulteriore azione d'attacco, proveniendo da una direzione diversa. Volando bassi, riescono a dare poco allarme finché non sono arrivati sulla base aerea, ma vengono attaccati subito dopo dalle solite grandini di fuoco nemico.
Verde 1, per esempio, già nell'ingresso si becca 5 colpi da terra, poi se ne trova altri 11 e infine con il cerchio difensivo 3 si trova altri 14 colpi in pieno. A quel punto lascia perdere prematuramente, quando arrivato alla 4a fascia, viene accolto con ben 3 missili, un ATGW, un Blowpipe e un Rapier. Scappa con una virata a 90° mentre da terra le mitragliatrici gli sparano, ma a quanto pare, mancandolo. Non avrà una seconda possibilità, l'attacco poteva essere solo un'azione singola, ritornare a quel punto era quasi suicidio, e per giunta, il pilota era legittimato a non rifarsi sotto dopo avere subito bene o male molti colpi (29). Zigzagando, riesce ad evitare il peggio, dopo essere ripassato per le fasce 3, 2 e 1a. E' stato fatto segno di altri colpi del resto, subendo rispettivamente altri 4, 10 e 4 proiettili, arrivando alla bella cifra di 47.
Verde 2 cerca di penetrare la linea difensiva, ma non ci riesce come vorrebbe: il tiro delle armi leggere nemiche è dappertutto, e si piglia 37 colpi mentre passa, zizagando e delfinando, sulle linee nemiche. Viene sottoposto anche al lancio di almeno due missili, un ennesimo Rapier e un Javelin, ma riesce ad evitarli in qualche modo. Però una volta arrivato in zona di lancio, sbaglia tempi e tira fuori linea tutte le bombe. Poi continua a scappare, inseguito dal solito lento Tigercat e da un più pericoloso Starbust. Scappa rapido, però, e alla fine riesce a sfangarla, stranamente senza altri missili lanciatigli contro, mentre in compenso incassa 4 schegge da un LAW-80 e altri 32 colpi.
Uscito alquanto malconcio, Verde 2 riesce ad evitare anche di essere avvistato dai caccia, almeno sul momento. In compenso li vede lui, e attacca un Harrier che sta inseguendo un altro AMX, Verde 3, riuscendo ad abbatterlo con un Sidewinder. Veramente avventuroso, in seguito ritorna sul proprio territorio assieme a Verde 1 e Verde 3, atterrando nella prima pista disponibile assieme a loro.
Verde 3 pure riesce a penetrare le difese nemiche, incredibilmente non viene sottoposto al lancio di nessun SAM, forse perché presi di sorpresa dalla sua azione, mentre erano concentrati sull'altra coppia? Ad un certo punto arriva sulla pista principale e la colpisce con 3 bombe, ma solo due esplodono. L'aereo è crivellato di colpi a sua volta, schiva un Tigercat subito dopo avere bombardato la pista ma questo esplode centrandolo con almeno 14 schegge. Il fuoco di fucileria gli aveva già cagionato almeno 48 impatti. Scappa dalle linee difensive, ma viene colpito nella fase di fuga da altri 51 colpi, inoltre viene sottoposto al lancio di due Blowpipe e un Rapier, ma non riescono a raggiungerlo. Alla fine si trova avvistato da una coppia di Harrier, ma la sua fortuna è che Verde 2 riesce a salvarlo attaccando l'Harrier e mettendo in difensiva anche il suo compare, che poi non riuscirà a rivedere gli AMX in fuga a bassa quota e quindi, a riaquisirli visivamente.
Verde 4, invece, è meno fortunato. Arrivato in zona d'attacco, viene assalito da un'enorme volume di fuoco da terra, tanto che una singola rampa Rapier gli spara ben due missili, oltre ad un Blowpipe e ad un tiro micidiale di fucileria, che nelle prime 4 cerchie protettive lo becca con qualcosa come 47 colpi, oltre a 15 schegge di un LAW-80 scoppiatogli davanti al muso. L'aereo fugge via, a quel punto, mancando l'aeroporto e la sua 1a fascia. La potenza di fuoco difensiva lo ha tenuto lontano, adesso però deve scappare dalle altre 4 cerchie dentro le quali si è comunque infilato. La sua fuga gli comporta altri 16 proiettili a segno (le difese, a quanto pare, erano nettamente meno efficaci contro obiettivi in ritirata), ma comunque sono tanti. Uno ferisce ad un braccio il pilota, cosa che certo non lo aiuterà nella difesa dai caccia nemici.
L'uscita dell'aereo dal campo d'aviazione non è molto fortunata. Trovatosi disunito da Verde 3, viene attaccato da un Harrier, che poi non è altro che il collega di quello abbattuto da... Verde 2. Rimessosi in picchiata per trovare bersagli, non ha di meglio che quest'aereo, a cui si avvicina come un falco. Gli lancia un AIM-9 che tuttavia l'AMX evita con una pronta manovra e il lancio di almeno 4 flare. Però la battaglia è impari. L'AMX ha un circuito idraulico fuori uso, e non può muoversi molto bene, in particolare metà degli spoiler sono oramai poco o nulla utilizzabili (visto che erano motorizzati da uno di questi circuiti,quello KO). Inoltre ha ancora i carichi a bordo, non avendo potuto sganciarli. Brutta cosa davvero. Riesce tuttavia, dopo l'attacco fallito, a sganciare almeno i serbatoi, però le bombe restano, forse perché non ha funzionato il sistema di sgancio.
L'Harrier lo insegue rapido, senza tanti problemi (lui invece, ha ancora i serbatoi a bordo, tra l'altro). Lo segue nelle manovre, e dopo essersi avvicinato una prima volta per attaccarlo con il cannone, viene evitato con un'altra manovra stretta. A quel punto risale di quota, sfruttando la sua potenza, e poi ritorna giù in picchiata dopo avere fatto una specie di immelmann che lo riporta in coda all'AMX, che sta manovrando e al contempo lancia flare ogni tanto per evitare i Sidewinder. Ma non va molto lontano: mentre sta volando a circa 780 km/h a 18 metri di quota, viene attaccato ancora dall'Harrier, che gli spara con i cannoni da 30 mm da circa 400 metri. E' un momento, ma ben 6 colpi vanno a segno (su circa 50 sparati), crivellando l'aereo. A quel punto l'AMX è nei guai per davvero: ha suito ben 63 colpi di armi leggere, 15 schegge, e 6 proiettili da 30 mm. Il motore comincia a tossire, a causa dei rottami che ha prontamente ingerito a causa di uno dei proiettili che ha interessato una presa d'aria. L'Harrier, che ha spinto l'attacco, si riposiziona usando il VIFF ritornando in quota e perdendo velocità. Poi ritorna giù in picchiata, per osservare la fine di Verde 4. Visto che non lo vede ancora andare a terra, gli lancia un Sidewinder che esplode vicino all'aereo (circa 10 metri) crivellandolo con almeno 50 schegge. Finiti i missili, vede l'aereo che rallenta fino a circa 550 km/h, lasciandosi dietro scie di fumo nero e vapore bianco (cherosene). Incredibile, dopo 63 pallottole, 6 granate, e 65 schegge è ancora in aria. Per poco, però: l'Harrier lo raggiunge a circa 300 metri e gli tira un altro secondo di fuoco con i cannoni, tanto per essere sicuro che non andrà lontano. Infatti, almeno 5 colpi ulteriori esplodono in coda all'aereo italiano, il cui motore prende fuoco (l'AMX non ha un estintore, per quel che vale). Il pilota si eietta e il velivolo esplode a terra, dopo avere subito 63 pallottole, 11 granate, 65 schegge. Non male come resistenza, ma poco ha potuto per evitare il peggio in quella condizione di impiego.
In tutto, riassunto:
Rosso 1+: penetra le difese (malgrado 88 colpi), manca l'azione di bombardamento, evita 7 missili; esce con 124 pallottole; viene abbattuto da un Harrier con un missile AIM-9L
Rosso 2+: fermato davanti 1a fascia, viene colpito da almeno 50 colpi e poi centrato con un missile Rapier (+ 1 Javelin) che lo abbatte
Rosso 3+: fermato prima di sganciare le bombe da un missile Starbust quando stava varcando la 1a linea
Rosso 4: fermato dal fuoco della contraerea prima di varcare il 3o anello, rientra con 40 colpi a segno
Blu 1+: penetra le difese (con 60 colpi), colpisce la pista secondaria con 2 bombe, evita 3 missili; colpito da almeno 86 pallottole, viene abbattuto in fuga sulla 2a fascia da un Rapier
Blu 2+: fermato davanti alla 1a fascia, abbattuto con 40 colpi e un missile Rapier tirato da ore 11
Blu 3+: fermato da un Harrier a circa 20 km dalla base, abbattuto con un AIM-9
Blu 4: fermato da un Harrier a circa 20 km dalla base, evita 2 missili AIM-9 e rientra illeso alla base di partenza
Verde 1: fermato davanti alla 4a fascia, rientra con 47 colpi
Verde 2: penetra le difese, sbaglia lo sgancio delle bombe, incassa 69 colpi ed evita 4 missili; poi abbatte un Harrier con un AIM-9L salvando Verde 3
Verde 3: penetra le difese, colpisce con 3 bombe (2 esplose) la pista principale, poi esce dall'aeroporto con 99 colpi a segno, evitando 3 missili, salvato da Verde 2, rientra
Verde 4+: fermato davanti alla 2a fascia, fugge dall'aeroporto colpito da 63 colpi, evitando 3 missili; poi è raggiunto da un Harrier e colpito da 11 colpi da 30 mm e un AIM-9, precipitando
Complessivamente, tanto per capirci: dei 10 AMX che hanno varcato le soglie dell'aeroporto, solo 4 hanno penetrato le difese e solo 2 hanno colpito le piste (più i rottami di un altro).
Schematicamente è andata così:
-12 aerei partiti: Le sezioni Rosso, Blu, Verde
- 10 quelli arrivati (-2 intercettati): tutti tranne Blu 3 e 4
- 7 quelli sopravvissuti all'avvicinamento (-3 abbattuti prima di arrivare sulle piste: Rosso 2, Rosso 3, Blu 2)
- 4 quelli che sono giunti sull'obiettivo (- 3 respinti prima di arrivare sulle piste: Rosso 1, Blu 1, Verde 2, Verde 3)
- 2 quelli che l'hanno centrato (Blu 1 e Verde 3)
Tutto quel che hanno ottenuto è stato di piazzare 5 bombe sulle piste, se non altro colpendo sia quella principale che quella secondaria. Ma 5 bombe su 5 km di pista... non sono propri tante! Per giunta una è rimbalzata senza esplodere. D'altro canto, i rottami di almeno un AMX sono finiti sulla pista. Le piste di per sé sono tutt'altro che 'finite', ad ogni modo: una striscia di bombe ha colpito quella principale a ben 2.300 metri dalla testata pista stessa. L'altra pista, in paragone, ha avuto ovviamente sorte peggiore: beccata quasi a metà, a 1.100 metri. Un AMX è caduto in pezzi sulla stessa pista principale a circa 1.800 metri, e la cosa peggiore è stato togliere i rottami più pericolosi, in particolare una bomba inesplosa vicina alla pista.
Dopo circa un'ora, l'aeroporto, il cui personale era ben preparato a danni peggiori di questo, aveva dichiarato agibile circa 1.600 metri di pista principale e 1.000 di quella secondaria. I Valiant, al ritorno, non ebbero quindi nessun problema ad atterrare, a peso leggero e con un uso moderato dei freni, direttamente sulla pista principale, anche perché due sole bombe esplose su di un'apertura di 45 metri non erano sufficienti per tagliarla totalmente, dato che erano armi leggere e sganciate da bassa quota, ad angolo molto basso (o alto, dipende dai punti di vista).
La missione era fallita. I 10 AMX che erano entrati sulla base avevano preso oltre 650 colpi in tutto. I 4 che rientrarono ne avevano complessivamente 255. Senza contare le schegge. Di questi AMX e dell'unico rientrato indenne, solo 4 in tutto erano agibili: Rosso 4 e Blu 4 riuscirono a rientrare alla base originaria, degli altri 10, 7 erano stati abbattuti e 3 dovettero atterrare in emergenza su basi avanzate. In tutto, di questi aerei solo i primi 2 poterono ancora partecipare alle altre missioni, degli altri soltanto 1 rientrò in servizio durante la giornata (ma saldando la 2a incursione), mentre gli altri 2 vennero messi KO per almeno tutta la giornata a causa dei danni notevoli che subirono. In tutto, quindi, su 18 AMX per la missione successiva c'era la disponibilità di appena 9 aerei; ma visto che dei 6 velivoli di riserva almeno 2 non erano disponibili quel giorno, è verosimile che non vi fossero più di 7 aerei ancora disponibili, con altri 7 persi e 4 danneggiati o guasti. Chiaramente, con delle difese nemiche pressoché intatte, ripetere l'attacco fallito con 12 aerei, con un totale che nel migliore dei casi sarebbe stato di 9 (il 25% in meno), nel caso più realistico non più di 6 o 7 (il 40-50% in meno), avrebbe significato un disastro totale senza alcuna garanzia di successo. La base nemica, oltretutto, dopo circa 1 ora, era già agibile per le emergenze (e vi rientrarono i Valiant, in effetti), mentre dopo circa 3 ore la pista principale era già stata riparata totalmente e si lavorava per rimettere in sesto il tratto danneggiato di quella secondaria. La fine dei lavori avrebbe preso forse un altro paio d'ore.
Quindi l'era tutto da rifare!
Quanto all'efficacia delle difese di per sé: i fucilieri e mitraglieri lavorarono così tanto, da superare sicuramente i 100.000 proiettili, mentre le varie coppie e sezioni di AMX attaccavano su di un arco di 280° in circa 3 minuti (che diventano oltre 5 considerando l'inizio e la fine del tiro a.a.). Furono determinanti, nel loro piccolo, per rovinare la giornata ai pericolosi piloti degli AMX e alle loro bombe, che comunque sarebbero state appena sufficienti per rompere 5 km di piste, anche se fossero andate tutte a segno, considerando il basso angolo e lo spessore (25-30 cm) delle piste stesse. Ma riducendo a sole 4 bombe esplose sulla pista, in pratica 1/12 di quelle portate, alla fine c'era solo un ordigno, in media, ogni 1250 metri a segno.
Non bastando questo, ovviamente, i caccia fecero del loro intercettando due soli aerei prima dell'attacco, e abbattendone altri due alla fine. Ma chi abbatté gli aerei davvero, sull'aeroporto, furono pur sempre i missili. Fastidiosi gli ATGW, dannosi (moderatamente) i razzi (e probabilmente anche i colpi di cannoni dei mezzi corazzati), certo una risorsa extra che compensava assai bene la mancanza di qualche fucile in più. Ma per quel che riguarda i missili SAM, è un altro discorso. I Rapier abbatterono 3 bersagli, gli Starbust 1, i Javelin contribuirono ad abbattere un aereo comunque centrato da un Rapier. In tutto vennero lanciati, almeno 15 Rapier (fino al 20% di Pk), 2 Starbust (50%), 4 Javelin, 8 Blowpipe, 5 Tigercat, totalizzando sui 34 missili. Sulla supremazia dei Rapier non c'era da discutere, essendocene 4 batterie, tutte radarizzate (non necessariamente con il Blindfire) e in buona posizione, che complessivamente avevano 96 missili (valore minimo) pronti al tiro e almeno il doppio di riserva immediata. Dunque tutto c'era, fuorché una carenza di munizioni. Ad ogni modo, i missili effettivamente usati non erano solo questi: si ha traccia, in varie fasi dell'intercettazione, del lancio di almeno 6 altri Blowpipe, 4 Rapier, 1 Starbust, 2 Javelin, e addirittura un Bloodhound, che probabilmente inseguì Verde-2. Il che aggiungerebbe almeno 14 missili ai 34 sicuramente lanciati e certificati come tali contro questo o quel bersaglio.
Ad ogni modo è chiaro, che quando hai almeno 96 Rapier (15% lanciato), 12 Bloodhound (8%?), 18 Tigercat(30%), 48 MANPADS(30-45%), pari ad almeno 174 missili (usati: 20-25%), l'unico problema è di essere allertati quando necessario, e non certo il rischio di sparare l'ultimo missile prima che sia troppo tardi. In definitiva, la difesa aveva tirato almeno 34 e forse almeno 48 missili SAM, più circa 100.000+ proiettili (probabilmente in realtà, oltre 150.000/200.000, ma chi può dirlo!), oltre a centinaia di razzi e decine di missili c/c. In tutto, aveva messo a segno in pieno 4 missili (circa il 10% Pk), e non più dello 0,7% dei proiettili (nonché lo 0%, almeno come centri diretti, delle armi c/c). In definitiva, la potenza di fuoco era tutt'altro che esaurita e il vero problema era evitare di intralciarsi tra lanciamissili e sistemi vari, specialmente i radar, che in una condizione del genere, erano sicuramente soggetti a interferenze reciproche. Del resto, i Rapier hanno anche -così come molti altri tipi di radar- la capacità di escludere certi settori, allo scopo di non disturbare altri radar analoghi (stessa lunghezza d'onda), o semplicemente, per evitare casi di 'fuoco amico', al di là dell'uso dell'IFF, infatti, spesso si usano dei 'corridoi aerei' che rendono la difesa più vulnerabile, ma almeno l'aviazione è più sicura nel suo modo di fare.
E GLI ALTRI RAID?
Cosa è successo sugli altri tre aeroporti, invece?
E più in generale, cosa è successo sugli altri 9 aeroporti principali, tutti sotto attacco?
Ma quest'ultima è un'altra storia.
Ma per gli altri tre casi, non è difficile da dirsi.
Se sembra una cosa lunga, tranquilli: oramai tutto quel che c'era da dire (o quasi) sulle difese aeree, è stato detto, quindi non sarà ripetuto. Mica servono altre 40 pagine. Al massimo, altre 10.
La No.7 MAB
L'unica altra base attaccata con un intero gruppo di AMX è stata la No.7 MB. Questa base principale -Main Base- era a circa 370 km dal confine, dunque davvero lontana, ma un 10% in meno della No.8. Ospitava solo un gruppo chiaramente dedito all'azione di difesa aerea: aveva gli Hawk (non è chiaro di quale versione, ma probabimente quelli svizzeri). Per il resto c'erano ben due squadroni di Jaguar. Ma uno di essi, fatto con gli aerei omaniti, era in realtà dedito anch'esso alla difesa aerea, mentre l'altro era andato in missione d'attacco contro una delle basi italiane di 1a linea. Quindi, in realtà, esistevano anche qui due squadroni da caccia, per giunta uno di questi era composto da aerei supersonici, anche se non molto agili (benché certo non inferiori ad un AMX carico di bombe, essendo i Jaguar provvisti solo di due missili e uno o due serbatoi sganciabili: in queste condizioni, almeno una volta sganciati i serbatoi, i Jaguar possono tirare oltre 10°/sec continuativi, per quanto ne so sul loro conto, quindi nulla con cui scherzare).
Gli AMX sono arrivati anche a questa base, che aveva difese molto forti, ma sostanzialmente simili a quelle della No.8. C'era però una differenza notevole: il numero dei soldati usati non era così elevato come nel caso della No.8.
E' interessante notare come mai questo sia accaduto. Infatti i Jaguar hanno bisogno di minore spazio e larghezza di pista per operare rispetto ai V-Bombers; una pista come quella principale, tagliata in due per lunghezza e per due in larghezza, è ancora sufficiente per entrambi; ma una pista secondaria con lo stesso trattamento è ancora sufficiente per i Jaguar (e a dire il vero, anche per i V-Bombers se decollano a pesi molto leggeri, o se atterrano frenando in maniera decisa; però 15 metri sono un pò troppo pochi per un aereo che ha 10 metri di carreggiata). In generale, i Jaguar hanno le loro doti in questo senso, e possono persino operare da superfici erbose (non che vi fosse erba NdA) nonché ovviamente, da strade rettilinee e senza ostacoli come fossi laterali (beh, non c'é problema, è un deserto...) o alberi e simili (appunto, non c'é problema....). Metterli a terra, pertanto, anche per brevi periodi, è pressoché impossibile. I 10 gruppi di Jaguar e i 6 di Harrier sono pressoché impossibili da mettere 'a terra'. Certo che i Jaguar, a differenza degli Harrier e dei G.91, non hanno la logistica per operare fuori dagli aeroporti, ma il punto è che non hanno bisogno di abbandonare gli aeroporti, o almeno non di molto: basta che possano usare una pista qualsivoglia lì vicino, e che il supporto logistico vi sia. Ricordate, che questo è un deserto per cui anche degli aerei che operano 'fuori dalle piste', non sono affatto al sicuro, come non lo erano del resto nella II GM quando quasi sempre gli aerei tattici operavano da campi non preparati. Ma nel deserto aperto, con tempo buono come questo, vedere aeroporti anche minuscoli e di fortuna, non era certo difficile, specie se poi hai la superiorità a media e alta quota. Per cui è meglio restare rifugiati nelle proprie basi aeree, difese almeno dal tiro da terra, provviste di infrastrutture adeguate e di hangar corazzati, e di accontentarsi delle striscie di terreno buone per il decollo che fossero disponibili entro qualche km di distanza.
La base No.7 era quindi tutt'altro che indifesa.
Ma allo scopo di economizzare il personale, in questo caso è stata tolta una parte dell'enorme potenza di fuoco della fanteria di terra che si è vista prima. Così il totale è stato ridotto ad appena 10.000 effettivi disponibili per la difesa aerea. Però sono sistemati in maniera diversa. Ricordate il discorso della singola linea difensiva? Ecco, quella lì. Perché è successo, in definitiva? Per via delle capacità di operare da corte strisce di pista dei Jaguar (e degli Hawk, se è per questo). Così è possibile tollerare danni gravissimi alla base, e lasciare che gli aerei ancora possano operarvi. Era quindi prevista una maggiore possibilità di incasso di bombe a segno sulla pista. Per questo c'era minore timore di un eventuale attacco 'toss' da parte italiana, mentre c'era maggiore fiducia di fermare quello a volo radente fin sopra le piste.
E così sarebbe stato. La previsione era corretta.
Gli italiani, infatti, anche qui si guardano bene dall'attaccare con il profilo toss, ma preferiscono quello classico, volando bassi e veloci e sganciando bombe Snakeye. Del resto, se il profilo toss non lo fecero nemmeno i Tornado nella Guerra del Golfo... e quando accadde, in effetti, era per sopprimre le difese aeree con ordigni a scoppio in aria, per giunta alle volte funzionò, alle volte no e i lofters vennero colpiti seriamente per via di questo profilo di lancio. Gli AMX non hanno certo la potenza dei Tornado, per cui devono starci attenti. E in ogni caso, usare una certa percentuale di aerei per colpire le difese aeroportuali comportava indirettamente il successo di queste ultime, costingendo gli attaccanti a rinunciare almeno a una parte, diciamo a un terzo, degli attacchi diretti alle piste. Già non era poco. E le 32 bombe rimanenti non sarebbero state molte per neutralizzare due piste lunghe complessivamente 5 km. Già, 4 bombe malgrado la minore distanza, perché in effetti questi AMX volavano proveniendo da distanze maggiori rispetto al confine, o comunque sia, con un percorso in linea retta paragonabile a quello dell'altro gruppo.
E così che parte l'attacco. Stavolta gli AMX, a dire il vero, sono un pò meno fortunati dei loro confratelli, malgrado la minore distanza. Infatti, già durante l'avvicinamento delle tre sezioni (Rosso, Blu e Verde, come al solito), la difesa aerea fa il suo dovere. Anzitutto, due AMX finiscono sopra una brigata dell'esercito, che gli indirizza dei colpi contro e becca uno di loro (è BLU-2) con almeno 5 proiettili, mentre l'altro viene ingaggiato da un missile SAM Blowpipe. Anche se quest'ultimo fallisce il bersaglio, BLU-1 deve mollare i serbatoi per manovrare al meglio (erano da riportarsi a tutti i costi, vabbé...). Inoltre vengono segnalati al comando difesa aerea, e sono ancora a 210 km dalla base! La cosa viene rimessa un pò al meglio nei minuti successivi, e gli AMX fanno perdere le loro tracce per un pò. Ma a circa 110 km vengono nuovamente tracciati dai radar, che li beccano tutti e 12! Essi sono separati oramai da circa 30 km in larghezza e 30 in lunghezza della formazione, perché oramai si stanno allargando per attaccare da diverse direzioni, come al loro solito.
Una coppia di Jaguar, già in volo, corre ad intercettarli. Ce ne sono altre 5 in azione, essendo aerei a lungo raggio, quando c'é stato l'allarme iniziale sono stati fatti tutti quanti decollare; in aria ci sono già 6 Hawk, ma gli altri 6, stranamente, non vengono fatti decollare, forse nell'incertezza della vera direzione degli attaccanti. Quando la formazione viene rivista ai radar, oramai è un pò troppo tardi per far decollare anche questi aerei, ma vengono vettorati comunque ben avanti alla direzione dell'attacco. Ecco come mai i Jaguar trovano due AMX già a 68 km dalla base stessa, abbastanza per inseguirli con comodo. Uno dei Jaguar si mette a circa 30 metri e 1.200 km/h dietro l'ultimo AMX, che in questo caso è ROSSO-4, mentre questo fila sui 480 nodi (900 km/h). Anche se fosse andato al massimo, non ce l'avrebbe fatta comunque, perché il suo inseguitore stava facendo 650 nodi. Raggiunto un punto di lancio buono, vengono fatti partire entrambi i due AIM-9P disponibili (erano sotto le ali, a quanto pare, per evitare di sporcare l'aerodinamica del velivolo; notare che con i missili sovra-alari si potrebbe teoricamente portarne 4 in tutto). La distanza è circa 1 km, ma poco importa, perché il pilota, stavolta, non si è accorto di nulla, forse perché troppo preso dal non perdere di vista il capo sezione, e inoltre stava pilotando manualmente l'aereo, così basso e veloce. I missili fanno il loro lavoro, in queste condizioni ideali: uno esplode a 2 metri a destra della fusoliera posteriore, l'altro pare che centri addirittura l'aereo nel motore stesso; a quel punto, l'AMX diventa una palla di fuoco. ROSSO-3 fa appena in tempo ad accorgersi del pericolo vedendo l'esplosione, e allora capisce tutto: senza nemmeno avere visto il Jaguar, molla tutti i serbatoi e le bombe, e vira stretto lanciando flare. Pochi secondi dopo si vede i traccianti del Jaguar, che nel frattempo s'é avvicinato, ma purtroppo non ha più missili per abbatterlo (peccato per lui, perché entrambi gli AIM-9 del primo attacco sembravano avere fatto il loro dovere). Ad ogni modo l'AMX vira stretto di 360° e si porta dietro al Jaguar. Però quest'ultimo ha continuato la corsa a tutto gas, avendo mancato il bersaglio e sapendo che non poteva duellare appieno con lui, per cui si è portato già ad almeno 3 km in allontanamento rapido, troppo distante e veloce, nonché alto (era sui 300 e passa metri AGL) per essere ingaggiato, specialmente considerando che ROSSO-1 aveva a quel punto solo 650 km/h scarsi disponibili, circa 180 m/sec più lento. Avesse avuto una velocità comparabile si poteva ancora tentare il lancio, ma non con quei parametri di quota e sopratutto, velocità. In compenso, ROSSO-1 viene a contatto visivo con il secondo Jaguar, che aspetta a circa 1.500 metri. Sale col muso puntato e fa partire un missile, ma questo è solo un modo per evitare d'essere attaccato. Ad ogni modo, funziona: il missile vola verso il Jaguar, che vira stretto e lo evita di poco. Non è chiaro se abbia anche lanciato flare (probabile che i Jaguar omaniti li avessero, in tal caso era meglio usarli!)
Ad ogni modo finisce che l'AMX scappa via, inseguito da entrambi i Jaguar. Il leader è tornato indietro e il gregario lancia i due missili AIM-9 verso ROSSO-1, ma uno dei missili funziona male e scoppia a terra, e l'altro viene deviato dai flare. L'AMX si rigira contro uno dei Jaguar, il gregario, e stavolta lo attacca con il cannone Vulcan. Mette a segno alcuni colpi e il Jaguar prosegue, per poi schiantarsi al suolo. Bum! Poi si disimpegna con l'attacco dell'altro Jaguar, che per la seconda volta gli spara con i cannoni. Ma a quel punto è andata così, ed entrambe le parti si ritirano. Benché sia stato abbattuto un aereo per parte, la vittoria è inglese anche perché hanno molti più Jaguar che gli AMX italiani.
La rimanente forza d'attacco si dirige impavida verso la base inglese. Ma come è strutturata la difesa di quest'ultima?
Beh, la linea difensiva,stavolta, è principalmente una. Si tratta di una difesa scelta a distanze brevi: appena 1 miglio e mezzo dalla base. Troppo poco per difendersi da profili toss, però a parte i caccia, ci sono anche i missili: sia i Bloodhound, che gli stessi Rapier (e simili), capaci di colpire gli aerei nemici fino a 5 km e passa. Se gli AMX vogliono passare con un profilo toss, dunque, dovranno stare molto attenti a quel che fanno, visto che le difese a corto raggio, per quanto nominalmente a corto raggio, sono capaci di intervenire fino a 8 km dal centro della base. E il problema è che da quella distanza, è impossibile vedere la pista e ci si deve accontentare dell'INS, che peraltro rende facilmente ottenibili almeno 100 metri di errore di navigazione, a cui aggiungerci il naturale CEP delle bombe tirate da tale distanza. E' ben vero che i sudafricani, con i Mirage F.1A, riuscivano spesso a fare questo tipo di attacchi alle basi aeree angolane, ma è anche vero che non avevano mica intenzione, seriamente, di colpire e distruggere le piste! Una simile tattica è diventata possibile, essenzialmente, con le bombe JDAM, ma questa è un'altra storia, mica parliamo degli AMX ACOL.
Così il problema è rimasto: arrivare sulle piste e bombardarle passandoci sopra, con tutti i rischi connessi.
E gli inglesi lo sapevano. Avevano fatto così una grande cerchia difensiva, la BIG ONE, basata a circa 3 km dal centro dell'aeroporto. Con un diametro di circa 10 miglia nautiche (18 km), essa ha una densità di fuoco impressionante: circa 600 uomini per km. Non proprio 1.000, ma poco ci manca. Sono ben 4 compagnie, ovvero 16 plotoni, ergo uno ogni circa 70 metri. Considerando che ogni plotone avrà, per quanto denso, almeno 50 metri di dispiegamento e che sono sistemati in maniera lineare, si può ben dire che 'stanno stretti' in un contesto del genere!
Dietro ai soldati c'erano naturalmente le armi a.a. pesanti. I missilieri con i MANPADS appena dietro, ma non tutti: delle 8 batterie, 1 era sui 'tetti' (quella con gli Starbust), e altre due comunque disseminate attorno al perimetro della base, mentre le 5 rimanenti avevano i loro sistemi (4 Blowpipe e 1 Javelin) disseminate con circa 1,5 di essi per km lineare.
Non bastando questa enorme densità, c'era anche una potenza di fuoco micidiale costituita dai Rapier stessi, e ovviamente dai Bloodhound sistemati da qualche parte 'sulle colline' (ma c'erano davvero?) lì vicine (e difesi ciascuno, presumibilmente, da circa 1.000 soldati ulteriori). Le 4 batterie di Rapier erano sistemate: 3 lungo il perimetro, poco distanti dalla linea della fanteria, in appositi terrapieni o rialzi del terreno vari/dune/collinette; e l'ultima era dentro l'aeroporto, sistemata ai vari angoli per migliorare il campo di tiro contro chi fosse riuscito a passare. Notare che, mentre la componente missilistica principale era uguale, mancava, oltre a circa 10.000 soldati, anche la batteria Tigercat.
Ma non dovrà nemmeno stupire, con circa 500 fucili, 45 lanciarazzi, 45 mitragliatrici, 1,5 MANPADS e 1 RAPIER per singolo chilometro, che chi passava lì, non l'avrebbe raccontata...
Quando gli AMX arrivarono, anche qui, con 10 velivoli, successe il non propriamente inimmaginabile.
La loro potenza di attacco fu annullata dal tiro di sbarramento dei sistemi a.a. così massicciamente concentrati.
Rosso-3 e Rosso-4 erano già KO, almeno un altro aereo era stato danneggiato (non gravemente, era Blu-2).
Rosso-1 e Rosso-2 sono i primi ad attaccare, ma si trovano un volume di fuoco micidiale. Anzitutto, quando sono ancora a 5 km dalla base, vengono inquadrati dal lancio di almeno 1 Rapier ciascuno. Tra l'altro, anche se avessero eseguito un bombardamento toss/loft o che altro, non avrebbero fatto in tempo a sottrarsi al lancio dei missili difensivi, per cui sarebbe stato comunque pericoloso per loro anche questo tipo di attacco; inoltre il lancio delle bombe sarebbe stato sicuramente ben dentro la cerchia difensiva della base, troppo lontana per essere colpita dalle bombe indirizzate alla base, per cui almeno il cerchio esterno sarebbe stato ancora intatto.
La potenza di fuoco difensiva si fa subito sentire: entrambi gli AMX scartano non avendo spazio sufficiente per abbassarsi, virano leggermente in salita, come è normale in situazioni del genere. Evitano l'attacco dei missili, ma finiscono contro un muro di armi leggere: Rosso-1 si trova sotto tiro da circa 300 armi automatiche, di cui 30 mitragliatrici. Si becca circa 10.000 proiettili contro, con il bel risultato che almeno 98 di questi vanno a segno, crivellandolo letteralmente. Il velivolo scende un pò oltre di quota, fumando copiosamente dopo questa 'fucilata', appena dopo viene raggiunto da una salva di missili Javelin e Rapier (1 di ciascun tipo). Uno dei missili, un Javelin stavolta, lo becca al volo mentre il pilota sta cercando di controllare ancora l'aereo, che si schianta al suolo poco dopo.
Rosso-2 non ha miglior sorte: ritrovatosi a bassa quota, va a cozzare contro un muro di fuoco devastante, quello di circa 300 fucili e mitragliatrici, con il lancio di almeno sette razzi LAW-80 direttamente mirati a beccare l'aereo (lancio entro i 300-500 metri); ipotesi non pellegrina, perché uno di essi passa a circa 3 metri dall'aereo. L'AMX viene beccato da ben 117 proiettili, ma passa ugualmente. Il problema è che il pilota è stato ferito da ben 3 pallottole, e che l'aereo di per sé ha un muso ridotto ad una gruviera. Quando si avventa sulla base, riesce solo a sorvolarla, perché i sistemi sono in avaria e non c'é modo di sganciare le bombe come vorrebbe. Mentre si allontana, uno Starbust gli esplode vicino inondandolo di schegge (almeno 20). Dopo essere uscito dalla zona, ancora con le armi a bordo, viene ripreso dal tiro dei fucilieri e mitraglieri vari, che lo beccano ancora con altri 48 colpi. Questo disastro ha portato alla perdita di tutti i circuiti idraulici e dei sistemi d'arma. Il solo parabrezza, in avvicinamento, ha preso almeno 7 colpi di cui 3 entrati davvero. Mentre avanza lentamente, viene visto da un Hawk che lo attacca rapidamente, abbattendolo con un Sidewinder da circa 1 km.
Blu-1 e Blu-2 non hanno miglior fortuna: lo scudo si dimostra impenetrabile anche per loro, ma la sorte è diversa. Il leader, infatti, viene risparmiato dal tiro dei missili SAM, per qualche strana ragione, però viene fatto segno al lancio di un missile Swingfire, un 'simulatore' abbastanza credibile di un SAM vero. Ma non è nemmeno questo il punto: mentre cerca di stare in guardia contro di esso, viene inquadrato dai mirini dei tiratori, di cui si avvede troppo tardi (non sapendo nulla dello schema difensivo nemico, del resto). Circa 40 mitragliatrici e 200 fucili gli sparano contro, ma visto che vola a poca altezza, sui 10 metri, viene anche fatto segno dal lancio di almeno 11 razzi LAW-80. Due di questi esplodono a pochi metri dal muso dell'aereo, crivellandolo di schegge e detriti (con tanto di FOD). Preso da 88 colpi di fucile e mitragliatrice, non riesce ad evitare poi anche il lancio di un missile Blowpipe contro di lui, mentre dall'aeroporto parte un Rapier. Vira come un disperato per evitare l'impatto di entrambi e ci riesce, ma a quel punto va fuori dalla rotta giusta di circa 80° Ritornando fuori, ancora con le bombe a bordo, sale di quota cercando per quanto possibile di uscire dal tiro micidiale dei piccoli calibri, che lo ha spaventato più di quello dei missili. Riesce a salire a circa 500 metri AGL, uscendo dal raggio di tiro efficace; però viene attaccato da un altro Rapier, che gli scoppia vicinissimo (circa 2 metri); l'AMX incassa anche qualche proiettile da terra (forse sui 10 colpi), ma poi scappa via, totalmente crivellato di proiettili e schegge. Nonostante tutto, riesce a passare le difese e a rientrare al proprio confine, atterrando poi su di una via dove aspetterà di essere riparato per ritornare alla base (in pratica, lo trainano al primo aeroporto disponibile).
A Blu-2 va anche peggio di così: arrivato in zona, prima si trova sottoposto al tiro contemporaneo di due Rapier, che evita con una rapida manovra a S; poi però, si trova bassissimo, e viene inquadrato dal tiro micidiale di tutto quel che si poteva immaginare; un plotone di Scimitar lo prende sotto tiro con i cannoni da 30 mm (24 colpi disponibili). Mentre un uragano di fuoco lo accoglie entro 1 km di raggio, partono anche queste palle di fuoco più grandi e veloci dei normali traccianti. Mentre l'aereo balla sotto il tiro dei proiettili che vanno a segno a dozzine, arriva anche una raffica fatale: un colpo almeno centra il muso dell'AMX, aprendolo come una scatoletta con l'esplosione. L'aereo, colpito appena a 500 metri dalle linee, mentre sta facendo circa 15 metri di quota, fa appena in tempo a passare la linea di fanteria, schiantandosi dopo che ha impattato con l'ala contro uno degli stessi Scimitar! Non solo, l'esplosione successiva oltre a danneggiare ben due Scimitar, distrugge praticamente anche una postazione di Rapier che è distante poche decine di metri dal crash. E' già tanto che non abbia investito in pieno la linea di fanteria, facendo una strage...
Blu-3 e Blu-4 fanno ingresso quasi contemporaneamente a circa 110° di distanza. Stavolta i Rapier non si fanno mancare: ben 3 postazioni lanciano i loro missili, mirando a questi aerei. Uno di questi becca in pieno Blu-4, che esplode a circa 2 km dalla linea difensiva.
L'altro, invece, scarta, probabilmente ben 2 missili, per poi avvicinarsi ancora, ma bassissimo. Prima, però, vede lo scoppio di almeno 4 granate davanti a lui: sono i carri Vickers di un plotone che l'hanno inquadrato; una delle granate mette a segno alcune schegge; poi continua ad avvicinarsi, mentre due missili Blowpipe vengono lanciati contro di lui, ma entrambi non riescono a tracciarlo fino in fondo: che gli AMX abbiano un jammer anche per questo tipo di armi? Bah.
Non fa molta differenza, perché a quel punto, proprio mentre sta manovrando per evitare queste ultime armi, sta salendo un pò di quota durante una virata, e si trova sotto tiro dal fuoco delle armi leggere: almeno 51 colpi a segno. Però non è la cosa peggiore: infatti almeno 3 razzi LAW-80 vengono lanciati, stavolta a tiro diretto. Blu-3 sta facendo circa 800 km/h a 80 metri, in leggera salita: uno dei razzi lo becca in pieno nella fusoliera posteriore, trasformandolo in una torcia con motore e serbatoio posteriore distrutti. Subito dopo viene anche raggiunto da un altro Rapier, che lo fa letteralmente esplodere in aria. Ma l'accredito della distruzione viene dato al LAW!
Resta la sezione Verde: Verde-1, per esempio, va a farsi sotto, ma si becca un altro Rapier; sono passati circa 60 secondi dalla fine della sezione Blu. Verde-1 capisce l'antifona (probabilmente ha visto anche i traccianti) e vira stretto, senza lasciare troppo spazio alla bontà d'animo della sorte. Verde-2 invece va avanti, ma prima si piglia due missili, un Blowpipe e un Javelin, uno dei quali, il primo tanto per cambiare, gli esplode vicino a circa 1 metro, incendiandogli la fusoliera. Oramai beccato di brutto, riesce ad avanzare un altro pò verso la linea, volando a circa 30 metri e 800 km/h; però viene a quel punto centrato da circa 124 proiettili da terra, e nel viaggiare ancora verso la base, viene anche raggiunto da un missile Starbust e da un Rapier, che entrambi vanno a segno! Esplode e finisce in briciole, ma l'accredito va dato al Blowpipe, una volta almeno all'altezza, visto che avendo incendiato la fusoliera dell'aereo, l'aveva sicuramente danneggiato a morte.
Verde 3 e Verde 4, invece, non si vedono bene: sono agganciati niente di meno che da una batteria di Bloodhound, che gli lancia contro un missile; questo esplode vicino ad uno dei due aerei, a meno di 100 metri di quota. E anche se non causa danni, l'antifona è chiara anche per loro, specie considerando che avvicinatisi, si scoprono non solo ancora agganciati dai missili a lungo raggio, ma anche dalla batteria di Rapier di fronte, dove sono presenti almeno 3 rampe radarizzate e due Blindfire che agganciano i due AMX. Due missili Rapier vengono lanciati verso questi aerei e loro invertono la rotta, mentre da terra partono anche i tiri di almeno 4 Vickers e altrettanti Scimitar, ma sono fuori dal raggio d'azione pratico (sui 1.000 metri).
Almeno sono riusciti ad evitare il peggio, per le difese aeree già allertate (e forse anche i piloti sapevaon già quale era il problema che si stava manifestando). In effetti, anche stavolta la sezione Verde è riuscita a scappare con danni relativamente ridotti, mentre le altre sono andate a pezzi. A quel punto fanno un'altra azione disperata: si allontanano di circa 8 km, poi ritornano ancora per eseguire un lancio in cabrata e liberarsi delle armi senza riportarle indietro (le Snakeye possono essere lanciate anche in maniera normale, basta non rientrare nella zona di pericolo. Ma oramai erano sotto tiro da parte della difesa aerea nemica. Il lancio è stato fatto ugualmente, mirando grosso modo al centro della base stessa. Uno degli AMX è stato inquadrato da un Rapier ugualmente, mentre dalla batteria Bloodhound parte un altro missile; lancia ugualmente le bombe e ritorna a bassissima quota, inseguito dai missili che tuttavia non riescono ad abbatterlo, anche se il Bloodhound scoppia a circa 100 metri di distanza. L'altro, Verde 4, vede arrivare le armi e cede alla 'preoccupazione', lasciando l'attacco in cabrata a tempi migliori. Le bombe non riescono a fare molti danni in ogni caso, anche perché due di queste vengono agganciate dai radar dei Rapier e vengono distrutte. Incredibilmente, peraltro, una delle due bombe va a beccare la pista, prendedola proprio a lato di circa 3 metri. A pensarci bene, non era poi così balorda come idea. Ma i piloti non lo sapevano.
E nemmeno lo sapranno poi: due Jaguar li inseguono attaccandoli a più riprese, mentre poi altri due Hawk riescono ad avvicinarsi per attaccarli. In circa 5 minuti, cercano di abbatterli lanciando complessivamente almeno 3 missili lanciandoli contro entrambi gli AMX, ma non riescono ad abbatterli. Il colmo è stato poi quando, tra una manovra e l'altra, lanciano due AIM-9 e uno di questi, lanciato da Verde 3, abbatte un Hawk.
Rosso 1+: abbattuto appena aveva superato la linea difensiva, 98 colpi, poi distrutto da un Javelin
Rosso 2+: passa la difesa ma ha preso troppi colpi, non riesce a bombardare la pista, esce fuori, ma dopo 165 colpi a segno, viene abbattuto da un Hawk con un AIM-9
Rosso 3 : intercettato dai Jaguar a circa 70 km dalla base, riesce a divincolarsi, abbattendo un Jaguar, ma è costretto a scappare.
Rosso 4+ : abbattuto dai Jaguar a circa 70 km dalla base, con due AIM-9P.
Blu 1 : passa la difesa ma non riesce a eseguire l'attacco, ripassa fuori e riesce a rientrare dopo mille mila rischi, con circa 100 pallottole e qualche missile a segno.
Blu 2+: abbattuto sulla prima linea da forse 100 colpi e 1 da 30 mm
Blu 3+: abbattuto da circa 51 colpi e un razzo LAW-80
Blu 4+: abbattuto da un Rapier prima di arrivare alla 1a linea
Verde 1: respinto dal fuoco dei Rapier.
Verde 2+: abbattuto dal tiro delle armi leggere, con 124 colpi, e da impatto di Blowpipe, finito da Javelin e Rapier
Verde 3: respinto dal fuoco dei Bloodhound e Rapier. Inseguito dai caccia, riesce ad abbattere un Hawk
Verde 4 : respinto dal fuoco dei Bloodhound e Rapier. Inseguito dai caccia, sopravvive all'attacco.
In tutto:
-12 aerei partiti
-10 arrivati davvero sull'obiettivo (5 abbattuti prima di arrivare, 3 respinti)
-2 soltanto passano oltre le difese (1 abbattuto poi)
Dei 7 aerei abbattuti: 1 da un Jaguar e 1 da un Hawk (entrambi con i Sidewinder L o P); 1 da LW/Javelin 1 da LW/Blowpipe 1 da LW/30 mm, 1 da LW/LAW-80, 1 Rapier.
E' andato a segno un gran numero di armi, dei 10 aerei avvicinatisi (ma solo 7 entrati in zona di fuoco), circa 630 i colpi a segno leggeri, almeno 2 Rapier, 2 Javelin, 1 Blowpipe. I missili lanciati sono almeno 17 Rapier, 4 Blowpipe, 2 Javelin, 2 Starbust, 2 Bloodhound. Questi 27 SAM sono quelli acclarati, ma anche qui dovrebbero esserci stati almeno altri 10 ordigni, di cui probabilmente 4 Rapier, 2 Blowpipe, 3 Javelin e 1 Starbust, lanciati. I SAM, in ogni caso, hanno abbattuto solo 3 bersagli in maniera determinante o esclusiva.
La cosa interessante è che questo concetto ha portato esattamente agli stessi risultati in termini di perdite sugli attaccanti: 7 aerei su 12, oltre il 50%(!!!!!). La soluzione 'tutto o niente' ha inflitto un pò meno di danni agli attaccanti, che infatti, in 4 casi riescono ad arrivare alla base di partenza ancora tutti d'un pezzo, anziché 1 solo indenne come nell'altro caso. Però non è che cambi molto: 7 aerei distrutti, 1 solo danneggiato. Solo 4 aerei sono ancora disponibili per ripetere l'azione, e anche considerando gli altri, non ci sono più di 8 o al massimo, 10 velivoli, contro i 12 iniziali. Questo significa che hanno la possibilità di replicare in maniera inefficace, specie se fossero soltanto 8 gli aerei comunque disponibili, ovvero 1/3 in meno di quelli originali. Ah, la pista ha avuto solo una bomba a segno anziché 4 (e una inesplosa) e quindi è pressoché intatta. La missione è totalmente fallita. La reiterazione dovrà tenere conto dell'efficacia delle difese aeree. Quello che gli italiani non possono sapere, però, è che i difensori possono spostare le linee difensive e molto probabilmente non ci sarà un'altra esperienza simile a questa, perché le linee possono essere facilmente cambiate. Così se torneranno gli attaccanti, non sapranno mai se le difese sono ancora dove le hanno lasciate. In verità, è la regola di questo tipo di tattica, spostare le difese aeree ogni qual volta è possibile farlo. Ad ogni modo, è chiaro che tra le due difese aeree, quella della No.8 è migliore, avendo potuto abbattere un uguale numero di aerei, sia pure con meno velivoli danneggiati, ma con le piste praticamente intatte dopo l'attacco; il tutto con circa 10.000 uomini in meno per la difesa. In altre parole, ha inflitto pesanti perdite agli attaccanti, e al contempo ha difeso meglio la base dell'altra modalità di schieramento, ma con molto minor dispendio di personale. Visto che la base è stata difesa meglio, è chiaro che il successo è stato maggiore, e con queste percentuali, 2 o 3 azioni porterebbero all'estinzione degli attaccanti. Il fatto che siano leggermente meno intaccati non vuol dire niente.
E il 3o Gruppo CB che ha fatto? (la No.9 e No.10 MAB)
Si è dovuto suddividere per attaccare entrambe le grandi basi di 3a fascia, quella dei Vulcan e quella dei Victor. Senza rendersene conto, in realtà, gli AMX di questo gruppo dovevano attaccare i due aeroporti più importanti dell'intero schieramento! Purtroppo erano anche i più lontani, e le informazioni erano troppo vaghe, a parte che si sapeva che fossero basi importanti per azioni d'attacco. Però... TUTTE erano indicate così! Quindi c'era poco da fare, effettivamente non c'era base principale di 3a fascia, che non fosse di tipo offensivo, con 3 basi di bombardieri e 1 di strikers. Insomma, non era una cosa da poco, ma non c'era nulla su cui fare valutazioni precise.
Così già parte male, come operazione. Solo 6 aerei (qualche versione dice 8 e 4 per la base più lontana) per aeroporto, quando gli altri hanno resistito alle azioni di un intero gruppo. La forza d'attacco del gruppo contro la No.9 è costituita dai soliti velivoli con bombe Snakeye. Vi sono però anche due aerei di scorta; essi avranno l'incarico di lanciare bombe in profilo loft, e agevolare la penetrazione delle difese nemiche. Questa era un'innovazione, basata sul fatto che troppo pochi sarebbero stati i cacciabombardieri per difendersi mutualmente dagli intercettori nemici.
Così hanno lanciato 6 aerei contro la No.9: le sezioni sono sempre Rosso, Blu e Verde, ma stavolta sono solo coppie.
Rosso-1 e 2 hanno il compito di fare i bombardamenti toss e poi proteggere i cacciabombardieri in ritirata. La No.9 è difesa forte, però: anche se ha solo uno squadrone di difesa aerea, è a circa 430 km dal confine. Lo schema difensivo è come quello della No.7, paro paro, quindi è un concetto stratificato della difesa aerea.
Adesso, peraltro, l'azione è diventata diversa, con le singole sezioni ridotte a coppie, ma non molto distanti tra di loro.
La difesa aerea però li segue in maniera piuttosto continuativa e anche se non riesce a raggiungerli con due Lightning e due Hunter, però è possibile intercettarli vicino alla base, dove devono avvicinarsi per forza.
Ad ogni modo, ecco quel che accade in dettaglio:
Rosso 1 si avvicina alla 1a fascia e viene accolto con una massa di fuoco difensivo dalla 1a e 2a linea difensiva, incassando rispettivamente circa 4 e 12 colpi. Sorpresa tattica davvero, infatti questo velivolo doveva fare il bombardamento loft, ma non è riuscito ad arrivare che l'hanno già accolto in questo modo. Infatti, il lancio era previsto a circa 5 km di distanza dal centro della base. L'aereo comincia a salire dopo essere passato attraverso la 3a fascia, ma anche lì ha avuto una brutta sorpresa, visto che c'erano circa 150 soldati per km, e lo hanno impallinato ben bene. Per giunta l'hanno anche colpito con un razzo LAW che è finito vicinissimo causando altri danni, oltre a circa 22 proiettili a segno diretto. Non bastando, è stato anche oggetto di lancio da parte di un Rapier e un missile Vigilant, ma entrambi non l'hanno raggiunto. Però il segnale di pericolo c'é tutto. Poi, lasciata la 3a fascia a 8 km, dopo circa 1.000 metri è salito per un breve tratto per poi rilasciare le bombe verso la base. Notevole è che una di queste viene abbattuta da un Rapier, le altre cadono verso il centro, ma senza fare danni alla pista, anche se una di esse danneggia proprio un lanciamissili, stavolta un Tigercat. Ritorna subito giù, inseguito da un Rapier lanciato dalla 2a fascia. Ripassa le altre, incassando però altri 11, 6 e 2 colpi, totalizzando la bella cifra di 57 proiettili, più le schegge. Ha un sistema idraulico KO e nonostante questo, dovrà fare anche la scorta ai bombardieri, ammesso che vi saranno.
In effetti vi sono davvero: l'azione di Rosso 1 è eroica dal suo punto di vista, perché pur con un sistema idraulico in malora è andato a difendere uno degli striker dai caccia. E riesce anche a salvarlo, ma nel suo arrivo non ottiene un lancio di missili al momento buono, perché il sistema di tiro è in avaria a causa delle grandinate di pallottole subite. Nonostante questo si fa sotto con il cannone Vulcan per tirare contro uno Gnat. Il mini-caccia riesce però a schivare l'attacco e manovra con grande decisione per mettersi in coda all'AMX azzoppato. Si congiunge anche l'altro Gnat (in realtà è un Aejeet quasi per certo), e raggiungono Rosso 1, centrandolo con almeno 14 colpi da 30 mm, gli ultimi 8 tirati da circa 150 metri, durante una caccia selvaggia durata almeno 2 minuti. Alla fine l'AMX prende fuoco e si schianta al suolo esplodendo.
Rosso 2 è un altro lofter, che va incontro alle stesse esperienze iniziali del suo capo. Solo che quando sale per fare l'attacco, si rende conto di due cose: 1 che il motore ha incassato vistosamente qualche colpo e 2, che è impossibile far funzionare ancora il sistema d'attacco, a causa di un proiettile, dei 44 andati a segno (1 più 8 più 35). Così sgancia le bombe manualmente, tanto per liberarsene comunque. Come prevedibile, dati gli ampi spazi aperti disponibili, è stato inutile come gesto bellico, anche se un camion viene incendiato da una delle bombe e un'altra dà una sventagliata di schegge ad un radar di scopera aerea, danneggiandolo. Non era proprio quel che ci si poteva aspettare da quest'azione. Oltretutto, nel ritornare a terra l'aereo venne beccato da un missile Rapier lanciato sempre dalla 2a fascia, che incendiò l'aereo, esplodendo subito dopo a terra, appena ripassata la 3a fascia.
Blu 1 è andato in azione senza problemi fino a quel punto, ma non è sufficiente per superare le difese nemiche: passa la 1a fascia, la 2a, incassa incredibilmente zero colpi per entrambe. La fortuna finisce poco dopo, perché alla 3a fascia si trova sfiorato da un missile c/c e da un razzo LAW, ma in mezzo ci sono almeno 41 colpi a segno da parte di tre plotoni di terra su cui è volato.
Questo fatto gli ha rovinato la giornata, peggio che mai, gli ha rotto i circuiti del sistema ECM che così non riesce a dare un minimo supporto alle possibilità di sopravvivenza dell'aereo. Sia come sia, dopo circa 5 secondi un altro missile, stavolta un Rapier, viene lanciato correttamente. Probabilmente questo non ha nulla a che fare con il discorso delle ECM, perché l'aereo è stato localizzato comunque visivamente, così vicino come era al Rapier della 4a fascia; però può essere che aiuti, questo sì. Ad ogni modo, il missile raggiunge diritto il bersaglio, dato che questo stava cercando di avvicinarsi a pelo del terreno. Il Rapier esplode poco lontano, avendo la spoletta di prossimità, ma è sufficiente per destabilizzare l'aereo, che poi si schianta al suolo esplodendo.
Blu 2 è lì vicino, e non ha una sorte particolarmente buona a sua volta. Passa la prima linea e già si trova, per sua sfortuna, proprio sopra il plotone. Una raffica ferisce il pilota ad una gamba, in tutto vanno a segno almeno 14 colpi. Strano ma vero, più dei centri con la seconda fascia, che sono solo 9. La seconda fascia ha fornito anche un ATGW che ha mancato di poco l'aereo, però lo ha raggiunto con il cavo di guida, che si è impigliato sull'ala sinistra. La cosa non ha causato grandi problemi, ma era meglio se non fosse successo. Ad ogni modo, la situazione della 3a fascia è anche peggiore, tirando circa 11 colpi a segno e un Rapier. Un'altra fascia è stata la 4a, dove l'aereo è riuscito ad entrare ma subendo altri 19 colpi. Poi viene il turno della 5a fascia e un altro uragano di fuoco attende l'aereo, con circa 5.000 proiettili sparati in pochi secondi, più otto missili complessivi: due Javelin, 2 Rapier, 3 Blowpipe e 1 Starbust. Poco poteva fare a quel punto, malgrado le bombe andate a segno prima, per difendersi. Infatti, viene beccato da circa 41 colpi a segno e al contempo un Javelin esploso a breve raggio, seguito da un Rapier che centra in pieno il bersaglio.
Verde 1 e 2 si avvicinano allo stesso momento da un'altra direzione ancora, e riescono ad eludere i caccia. Però non riescono ad eludere la contraerea, che sulle prime spara poco, ma poi aumenta il ritmo: davanti al 3o anello Verde 1 viene abbattuto dalla contraerea, probabilmente a causa dei proiettili da 7,62 di un plotone mitraglieri che centra ripetutamente l'abitacolo mentre Verde 1 gli passa fino in verticale. Poco dopo viene visto cadere a terra ed esplodere. E' verosimile che abbia preso da queste 3 linee: 7, 18 e 21 colpi complessivi. Non pare che nessun missile sia stato lanciato contro di esso, mentre è certo che almeno 18 razzi vennero tirati dalle varie fasce, tra cui almeno 7 dalla 3a fascia.
Verde 2 non riesce a fare molto da solo, comunque passa tutti gli anelli esterni con pochi danni, e schiva un missile Rapier e un Blowpipe alla 3a fascia. E' sorprendentemente tonico, tanto che becca solo 7 colpi dalla 2a fascia, e nient'altro, forse perché il grosso del fuoco nemico è concentrato sul capo. Ad ogni modo, pochi secondi dopo impatta nella 4a fascia che gli causa altri danni, presumibilmente 15 colpi a segno, nonché gli spara contro ben tre missili, 2 Blowpipe e 1 Rapier, anche stavolta senza colpirlo. Arrivato davanti alla 5a fascia, però, ha contro una potenza di fuoco micidiale, costituita da un lanciamissili Rapier che gli tira contro ben due missili, uno a guida radar e uno ottica, più altri tre missili di cui 2 Javelin e 1 Blowpipe. Non stenta a realizzare che serva una decisa manovra evasiva, specie considerando che il muro di fuoco frontale è visibilissimo anche con i traccianti. Fa una virata di 100° e poi un'altra ancora di 50°, ma comunque deve fallire la sua corsa. Ritorna sulle 4 fasce che ha lasciato e si becca complessivamente altri 8, 0, 4 e 6 colpi a segno, nonché il lancio di uno Swingfire e almeno 15 LAW. In tutto, ha fallito l'azione, ma in compenso ha beccato la modica cifra di 40 colpi pieni, più alcune schegge di un LAW.
La fine delle tribolazioni pare vicina, ma poi arriva una formazione di Gnat che gli dà addosso. Verde 2 sgancia le bombe e per poco non abbatte gli inseguitori dato che scoppiano davvero, ma il trucco era noto e così gli Gnat salgono di quota appena in tempo. Con varie e inevitabili avarie a bordo, non c'é tempo per fare i duelli e Verde 2 scappa ulteriormente verso l'unico obiettivo rimasto: la salvezza. Sarebbe andata male, però, se non fosse arrivato Rosso 1 a salvarlo, però rimettendoci le penne.
Quanto all'aeroporto No.10, la cosa è molto più facile da dire, tutto sommato. Durante l'avvicinamento, stavolta però a forte distanza, gli aerei vengono visti in tempo. E' attaccata la sezione Verde, che però in questo caso, curiosamente, era stata incaricata del lancio delle armi e della scorta, differentemente dall'altra formazione. Prima volano sopra una divisione nemica, che gli spara con quel e da l'allarme. Almeno due missili Rapier sono tirati contro gli AMX della sezione Blu, ma falliscono il bersaglio (tanto per cambiare). Poi però, la fucileria centra uno dei due Rossi, Rosso-1 (5 colpi). Infine vengono contattati anche i caccia nemici. C'era una formazione di Hunter in volo a bassa quota, non molto lontana. Dirottati verso l'avversario, segnalato correttamente come essere i preziosi AMX, e seguito anche per un tratto da un aereo da trasporto, probabilmente un BAe 125 oppure un velivolo più grosso, gli Hunter sono una volta tanto, nella posizione corretta. Uno di loro si getta in picchiata alle spalle della formazione italiana e aggancia, da bassissima quota, Verde-1. Gli lancia un Sidewinder e lo 'killa' da 1 km di distanza, dandogli solo 1-2 secondi di tempo tra il realizzare l'attacco in corso (provando a fare una brusca manovra verso destra, dopo che stava virando lievemente verso sinistra), e l'esplosione del missile, che spedisce a terra l'aereo. Poi si avvicina al secondo AMX, che non s'era accorto di nulla ed era circa 2 km più avanti. Questo si rende conto che c'é una colonna di fumo dietro di lui e realizza che era successo qualcosa al suo compare. Probabilmente, dopo l'esperienza della divisione che avevano incontrato prima (anche se probabilmente non attaccò direttamente questa sezione con il tiro a.a.), avrà pensato, essere qualche missile SAM lanciato da terra, visto che non vedeva alcun velivolo dietro di sé. Invece poi, si accorge della sagoma di un Hunter in quota. Comincia a guardarsi intorno, perché sa che non sono aerei che volano da soli. Infatti, dietro gli appare anche la scia di un missile, lanciato dal secondo Hunter da circa 1,5 km. L'AMX fa in tempo a gettarsi in una virata a destra, e lancia anche dei flare con grande sangue freddo. L'Hunter vede il missile mancare il bersaglio. Del resto, l'aveva lanciato da una certa distanza proprio perché temeva di essere scoperto di lì a poco. L'AMX, però, non ha ancora visto l'Hunter di preciso. Se ne accorge mentre vola nella virata di scampo, ma circa 10 secondi dopo la distanza si è ridotta ad un terzo, circa 500 metri. L'AMX gira verso sinistra, ma è troppo tardi, l'Hunter lo prende di mira da circa 300 metri e lo centra con almeno 16 colpi da 30 mm. L'Hunter si era avvicinato in maniera stealth per davvero: per evitare che fosse visto qualcosa, aveva anche omesso di sganciare i serbatoi, anche perché a terra avrebbero potuto esplodere pur essendo oramai pressoché vuoti. Comunque, ha funzionato.
Le altre due coppie, la Blu e la Rossa, si trovano così desolatamente sole. Quindi è vero che solo 4 aerei, in ogni caso, hanno attaccato la base No.10, ma è presumibilmente questa la ragione, e non piuttosto lo schema 8-4.
In ogni caso, quando si avvicinano, tutte le difese sono pronte. La storia è la solita, tanto per cambiare. L'unica differenza è che il tipo di difesa è intermedio: solo 3 anelli difensivi, anziché 5 o 1, ma con circa 20.000 effettivi disponibili, nella formula di 4 plotonix 1km --- 4 plotoni x 1km --- 8 plotoni x 1 km ovvero circa 8.000, 5.000 e 4.000 effettivi nelle tre linee. E' densa abbastanza per fare male a chi si fosse avventurato fin lì, a 450 km dal confine. La lunghissima tratta di avvicinamento, che per questi AMX ha significato circa 700 km di linea retta, in pratica almeno 750 considerando i leg-dog, li pone al limite del loro raggio d'azione. Però si può ancora fare.
Rosso-1 attacca per dare il buon esempio, a circa 900 km/h e a 20 metri di quota. Beccato in splendida solitudine dal lancio di un Blowpipe e di un paio di migliaia di colpi, viene effettivamente colpito sia dalle schegge del Blowpipe -una volta tanto preciso- sia da circa 30 colpi a segno da terra. Continua la sua corsa, malgrado tutto, e viene centrato da un missile Rapier mentre si avvicina alla seconda linea difensiva. Fine della storia.
Rosso-2, invece, riesce a schivare maggiori danni nella linea n.1, anche se piglia circa 10 colpi; evita un missile Rapier, e poi si lancia all'attacco verso l'altra linea, senza tuttavia ottenere nulla di significativo. La sua rotta viene tracciata e subisce l'attacco di una salva di ben 4 missili, uno Swingfire, un Javelin e due Rapier. Manovra violentemente per evitarli e ci riesce, ma non può completare l'attacco e si ritira.
Blu-1, invece, va contro la malasorte senza esitare, tanto che subisce dalla 1a linea circa 20 colpi a segno, più il lancio di un Blowpipe; dalla seconda linea se ne becca altri 24 e un Rapier, che peraltro fallisce anch'esso la rotta. Infine la 3a linea vede il lancio di tutto quel che c'é contro questo malcapitato, incluso il fuoco da 105 mm di un plotone carri (che sparano anche con tutte le mitragliatrici), altri due Rapier e un Javelin. Quest'ultimo riesce a danneggiare l'aereo con uno scoppio di prossimità, mentre altri 29 colpi lo centrano in tutti i punti rimasti ancora integri. Come avrà fatto poi, a continuare la rotta e a colpire ugualmente la pista con tre bombe, di cui una sola esplosa, è un mistero. Certo che non è sufficiente: alla fine si becca anche un missile Starbust che lo elimina dal cielo con una potente esplosione.
Blu-2 attacca a sua volta, subendo 11 colpi a segno dalla 1a fascia, e poi altri 25 dalla 2a, assieme ad un missile Javelin e a 4 LAW-80. Subisce una sorte tuttavia molto interessante, se si considera che davanti alla 3a fascia, viene sottoposto all'attacco di tre missili, 2 Rapier e 1 Javelin, ma anche al tiro di almeno 14 LAW-80, il cui uso a quanto pare era molto 'liberalizzato' in quella fascia difensiva. Il fatto è che con tutti questi missili in azione, qualcosa doveva colpire. E' stato un LAW-80! Tirato da circa 300 metri, ha beccato l'AMX quando stava a circa 120 metri dalla fascia difensiva, tanto che lo scoppio rilascia rottami che ricadono sui difensori, causando qualche ferito leggero. L'aereo rovina poco dietro la 1a fascia, tanto che i rottami arriveranno anche su entrambe le piste. Ma solo quelli.
Alla fine, solo Rosso-2 riesce a salvarsi e a ritornare per raccontare come è andata, sfuggendo ai relativamente lenti Hawk che non sono riusciti, in questo caso almeno, a raggiungerlo in maniera efficace. C'é stato solo un momento in cui uno di loro ha tirato un AIM-9L, ma il pilota di Rosso-2, con grande freddezza, non ha virato in maniera apprezzabile ma ha lanciato solo una quantità di flare, forte del fatto che il lancio era avvenuto da grande distanza, 2 km almeno. E infatti ha ragione lui, tanto che poi continua e con la sua velocità (dopo avere mollato serbatoi e bombe) distanzia un pò alla volta l'Hawk che lo insegue (con il wingman un pò sopra). E' l'unico che abbia raggiunto la base e sia tornato per raccontarla.
Con il che, il 3o gruppo ha subito forti perdite:
No.9:
Rosso-1+: lancia le bombe da distanza, becca 57 colpi e poi viene abbattuto dagli Gnat con 14 colpi
Rosso-2+: lancia le bombe anch'esso, ma a casaccio, prende 44 colpi e viene abbattuto da un Rapier
Blu-1+: fermato davanti alla 4a fascia, esplode a terra causa un Rapier ( e 41 colpi)
Blu-2+: fermato davant alla 5a fascia, preso da 94 colpi e un Rapier in pieno che lo distrugge.
Verde-1+: fermato sulla 3a fascia dal fuoco delle armi leggere (almeno 46 colpi)
Verde-2: fermato davanti alla 5a fascia dai missili, riesce a salvarsi con 40 colpi a bordo
No.10:
Rosso-1+: fermato davanti alla 2a linea difensiva da un Rapier (e 30 colpi).
Rosso-2: fermato davanti alla 3a (?) linea dai missili, scappa con almeno 10 colpi a segno
Blu-1+: arriva e colpisce con 3 bombe la pista principale, poi viene abbattuto da uno Starbust
Blu-2+: fermato da un razzo LAW-80 sulla 3a fascia (ultima), aveva anche 36 colpi a segno.
Verde-1+: abbattuto da un Hunter con un AIM-9P, a circa 200 km dall'obiettivo
Verde-2+: abbatuto da un Hunter con i cannoni da 30 mm, a circa 200 km dall'obiettivo
Incredibile ma vero, ben 10 aerei abbattuti su 12 complessivi (4 su 5 per ciascuna base!)
Del resto, le difese erano talmente dure ed estese, che un pugno di aerei non poteva fare molto di più. Dei 10 aerei, 3 sono abbattuti dai caccia, stavolta senza perdite; 1 dal tiro delle armi leggere (LW), ben 4 da Rapier, 1 da Starbust, 1 da un LAW-80 (!)
I missili lanciati da entrambe le basi: complessivamente 24 Rapier, 9 Blowpipe, 9 Javelin, 1 Starbust per un totale di circa 52 SAM sicuramente lanciati (ma questi, come al solito, sono solo una parte reale: è verosimile che almeno altri 10 Rapier, 4 Javelin, 7 Blowpipe e 1 Starbust, nonché 2 Tigercat, siano stati lanciati). Il tutto per 5 kill su aerei (e uno su bombe)
Tirando le somme...
Il grande totale, dunque, comporta la perdita di ben 24 AMX su 36 andati in azione, un valore assolutamente incredibile! Nelle simulazioni precedenti avevo dato tra il 20 e il 30% circa, massimo 40% (11-14 aerei o anche meno), ma mai così tanto! Questo riduce il totale degli aerei a soli 30 (10 per gruppo) come media, di cui per giunta, quelli danneggiati seriamente sono circa 6, quindi in tutto abbiamo solo 6 aerei con danni ridotti o nulli che sono riusciti a rientrare. Con tutte quelle armi leggere disponibili (e meno male che non erano M-16/AK!) non è certo una cosa incredibile, ma è altrettanto eccezionale che così tanti aerei siano andati perduti.
Notevole la prova dei LAW; mentre i missili c/c non sono riusciti a fare nessun centro seppur con decine di Swingfire, Vigilant, e -anche se qui non segnalati, anche Malkara e MILAN, se non altro hanno fatto abbastanza paura ai caccia e contribuito a respingerli e a confonderli durante gli attacchi; ma i LAW-80, tirati a breve raggio, si sono dimostrati dannosi: almeno una mezza dozzina di aerei sono stati in qualche modo colpiti da loro, generalmente con le schegge e i detriti. Ma la cosa micidiale è che due AMX sono stati abbattuti direttamente da LORO, incredibile, no? Eppure, sono pur sempre armi balistiche: non c'é ragione per cui non avrebbero potuto abbatterli, con un tiro ben mirato. Dato il gran numero di armi di questo tipo usate, spesso da breve raggio (anche se tiravano da 300-500 metri, la velocità di avvicinamento degli aerei era tale da dimezzare facilmente questo raggio di tiro effettivo). Il totale riportato è apparentemente, di 63 armi e quindi con circa il 3% di colpi a segno pieno. Ma in realtà, anche qui è presumibilmente una grande sottostima di quel che è successo davvero. Spesso i soldati non sparavano con i LAW ma usavano dei fucili, è vero. Ma almeno il 50% non ha fatto così. Il che significa che molto probabilmente, anche tenendo conto il timore (fondato) che un centro su di un AMX in avvicinamento frontale (l'evento con la maggiore probabilità di colpi a segno) causasse l'annientamento anche dello stesso lanciatore, il numero di razzi è stato almeno triplo, forse sui 200 ordigni (1% Pk). Comunque bella prova di precisione.
Complessivamente, i 24 kill sono stati:
-8 aria-aria (appena il 33%): 2 da Hunter, 3 da Harrier, 1 da Hawk, 1 da Jaguar, 1 da Gnat. I mezzi usati: 6 volte gli AIM-9, 2 volte i cannoni.
-16 SAM (il 67%):
AAM lanciati: non assolutamente noti, ma appare congrua la cifra di circa 10 missili (tutti AIM-9L o P) per 6 kill (60%?), quasi sempre ottenuti con l'effetto sorpresa
SAM lanciati: 56+18 Rapier (7 kill) 5+2 Tigercat (0) 21+15 Blowpipe (1) 15+9 Javelin (2) 5+3 Starbust (2) 2+1 Bloodhound (0) =
Grande Totale: 105 sicuri+(almeno!) 47 probabili = 152 SAM. La % di kill per lancio missilistico sarebbe dunque tra il 15 e il 10% circa, più o meno come ci si potrebbe aspettare. Da notare che i quattro aeroporti avevano complessivamente almeno 600 missili pronti al lancio.
Ad essi si aggiungono almeno una ventina di ATGW e oltre 60 LAW accertati, ma con cifre reali sicuramente superiori, specialmente i LAW che probabilmente erano almeno il triplo (200?)
LAW-80: 2 kill
armi leggere: 1 kill
armi leggere/30 mm: 1 kill
Colpi a segno: circa 650+ 630+ 400 = circa 1680 (su appena 30 aerei effettivamente entrati in zona di tiro!)
Il grande totale, dunque, comporta la perdita di ben 24 AMX su 36 andati in azione, un valore assolutamente incredibile! Nelle simulazioni precedenti avevo dato tra il 20 e il 30% circa, massimo 40% (11-14 aerei o anche meno), ma mai così tanto! Questo riduce il totale degli aerei a soli 30 (10 per gruppo) come media, di cui per giunta, quelli danneggiati seriamente sono circa 6, quindi in tutto abbiamo solo 6 aerei con danni ridotti o nulli che sono riusciti a rientrare. Con tutte quelle armi leggere disponibili (e meno male che non erano M-16/AK!) non è certo una cosa incredibile, ma è altrettanto eccezionale che così tanti aerei siano andati perduti.
Notevole la prova dei LAW; mentre i missili c/c non sono riusciti a fare nessun centro seppur con decine di Swingfire, Vigilant, e -anche se qui non segnalati, anche Malkara e MILAN, se non altro hanno fatto abbastanza paura ai caccia e contribuito a respingerli e a confonderli durante gli attacchi; ma i LAW-80, tirati a breve raggio, si sono dimostrati dannosi: almeno una mezza dozzina di aerei sono stati in qualche modo colpiti da loro, generalmente con le schegge e i detriti. Ma la cosa micidiale è che due AMX sono stati abbattuti direttamente da LORO, incredibile, no? Eppure, sono pur sempre armi balistiche: non c'é ragione per cui non avrebbero potuto abbatterli, con un tiro ben mirato. Dato il gran numero di armi di questo tipo usate, spesso da breve raggio (anche se tiravano da 300-500 metri, la velocità di avvicinamento degli aerei era tale da dimezzare facilmente questo raggio di tiro effettivo). Il totale riportato è apparentemente, di 63 armi e quindi con circa il 3% di colpi a segno pieno. Ma in realtà, anche qui è presumibilmente una grande sottostima di quel che è successo davvero. Spesso i soldati non sparavano con i LAW ma usavano dei fucili, è vero. Ma almeno il 50% non ha fatto così. Il che significa che molto probabilmente, anche tenendo conto il timore (fondato) che un centro su di un AMX in avvicinamento frontale (l'evento con la maggiore probabilità di colpi a segno) causasse l'annientamento anche dello stesso lanciatore, il numero di razzi è stato almeno triplo, forse sui 200 ordigni (1% Pk). Comunque bella prova di precisione.
Totale risultati. (MAB= Main Air Base o anche WAB = Wing Air Base)
No.7 MAB:
Rosso 1+: penetra le difese (malgrado 88 colpi), manca l'azione di bombardamento, evita 7 missili; esce con 124 pallottole; viene abbattuto da un Harrier con un missile AIM-9L
Rosso 2+: fermato davanti 1a fascia, viene colpito da almeno 50 colpi e poi centrato con un missile Rapier (+ 1 Javelin) che lo abbatte
Rosso 3+: fermato prima di sganciare le bombe da un missile Starbust quando stava varcando la 1a linea
Rosso 4: fermato dal fuoco della contraerea prima di varcare il 3o anello, rientra con 40 colpi a segno
Blu 1+: penetra le difese (con 60 colpi), colpisce la pista secondaria con 2 bombe, evita 3 missili; colpito da almeno 86 pallottole, viene abbattuto in fuga sulla 2a fascia da un Rapier
Blu 2+: fermato davanti alla 1a fascia, abbattuto con 40 colpi e un missile Rapier tirato da ore 11
Blu 3+: fermato da un Harrier a circa 20 km dalla base, abbattuto con un AIM-9
Blu 4: fermato da un Harrier a circa 20 km dalla base, evita 2 missili AIM-9 e rientra illeso alla base di partenza
Verde 1: fermato davanti alla 4a fascia, rientra con 47 colpi
Verde 2: penetra le difese, sbaglia lo sgancio delle bombe, incassa 69 colpi ed evita 4 missili; poi abbatte un Harrier con un AIM-9L salvando Verde 3
Verde 3: penetra le difese, colpisce con 3 bombe (2 esplose) la pista principale, poi esce dall'aeroporto con 99 colpi a segno, evitando 3 missili, salvato da Verde 2, rientra
Verde 4+: fermato davanti alla 2a fascia, fugge dall'aeroporto colpito da 63 colpi, evitando 3 missili; poi è raggiunto da un Harrier e colpito da 11 colpi da 30 mm e un AIM-9, precipitando
No.8 MAB:
Rosso 1+: abbattuto appena aveva superato la linea difensiva, 98 colpi, poi distrutto da un Javelin
Rosso 2+: passa la difesa ma ha preso troppi colpi, non riesce a bombardare la pista, esce fuori, ma dopo 165 colpi a segno, viene abbattuto da un Hawk con un AIM-9
Rosso 3: intercettato dai Jaguar a circa 70 km dalla base, riesce a divincolarsi, abbattendo un Jaguar, ma è costretto a scappare.
Rosso 4+: abbattuto dai Jaguar a circa 70 km dalla base, con due AIM-9P.
Blu 1: passa la difesa ma non riesce a eseguire l'attacco, ripassa fuori e riesce a rientrare dopo mille mila rischi, con circa 100 pallottole e qualche missile a segno.
Blu 2+: abbattuto sulla prima linea da forse 100 colpi e 1 da 30 mm
Blu 3+: abbattuto da circa 51 colpi e un razzo LAW-80
Blu 4+: abbattuto da un Rapier prima di arrivare alla 1a linea
Verde 1: respinto dal fuoco dei Rapier.
Verde 2+: abbattuto dal tiro delle armi leggere, con 124 colpi, e da impatto di Blowpipe, finito da Javelin e Rapier
Verde 3: respinto dal fuoco dei Bloodhound e Rapier. Inseguito dai caccia, riesce ad abbattere un Hawk
Verde 4: respinto dal fuoco dei Bloodhound e Rapier. Inseguito dai caccia, sopravvive all'attacco.
No.9 MAB:
Rosso-1+: lancia le bombe da distanza, becca 57 colpi e poi viene abbattuto dagli Gnat con 14 colpi
Rosso-2+: lancia le bombe anch'esso, ma a casaccio, prende 44 colpi e viene abbattuto da un Rapier
Blu-1+: fermato davanti alla 4a fascia, esplode a terra causa un Rapier ( e 41 colpi)
Blu-2+: fermato davant alla 5a fascia, preso da 94 colpi e un Rapier in pieno che lo distrugge.
Verde-1+: fermato sulla 3a fascia dal fuoco delle armi leggere (almeno 46 colpi)
Verde-2: fermato davanti alla 5a fascia dai missili, riesce a salvarsi con 40 colpi a bordo
No.10 MAB:
Rosso-1+: fermato davanti alla 2a linea difensiva da un Rapier (e 30 colpi).
Rosso-2: fermato davanti alla 3a (?) linea dai missili, scappa con almeno 10 colpi a segno
Blu-1+: arriva e colpisce con 3 bombe la pista principale, poi viene abbattuto da uno Starbust
Blu-2+: fermato da un razzo LAW-80 sulla 3a fascia (ultima), aveva anche 36 colpi a segno.
Verde-1+: abbattuto da un Hunter con un AIM-9P, a circa 200 km dall'obiettivo
Verde-2+: abbatuto da un Hunter con i cannoni da 30 mm, a circa 200 km dall'obiettivo
Tra le varie fonti di questa follia, potrete gustarvi non solo wkipedia ma anche:
-discussione sull'efficacia dei Blowpipe (forum ARRSE)
Forecast internatiol, speciali come quello sul LAW-80 e il Blowpipe (tra gli altri)
Il micidiale missile Bloodhound (Aerei militari Forum)
AVIALOGS (manuali di volo online) come nel caso del Valiant