E ora una piccola sezione per un altro aereo temibile, ma forse poco compreso, della II guerra mondiale. Questa pagina vuole rimarcare le capacità tattiche dei Mosquito cacciabombardieri, sicuramente la versione più flessibile di questo formidabile 'insetto'.
Mosquito cacciabombardieri
Il Mosquito FB Mk.VI entrò in servizio nel maggio del '43 ed era usato spesso anche dal Coastal Command. Era armato frequentemente con razzi, in sostituzione sopratutto dei Beaufighter, altro potente (e metallico) aereo inglese, ma senza le prestazioni e l'agilità del Mossie; che tra l'altro affondò dieci sottomarini tedeschi, mentre scarso esito ebbe l'Mk XVIII con il cannone Molins da 57 mm, pesante e dal rinculo troppo forte: 27 esemplari vennero dati al Coastal Command, a due squadroni (248 e 254).
Fu questo modello, diffusosi anche in Estremo Oriente, che attaccò la prigione di Amiens e la Gestapo nei quartieri generali in Danimarca. Ma forse l'impiego più strano fu quello di alcuni PR e Mk VI usati anche dalla BOAC come una sorta di 'Concorde ante-litteram', ovvero trasporti veloci di posta e persino passeggeri, nel vano portabombe, per il collegamento con la neutrale Svezia.
Ma se pensate che fosse soltanto questo, considerate che la prima di circa 500 V-1 fu abbattuta proprio da un Mk VI (14/15 giugno 1944), e che prima ancora a questi Mosquito va ascritto il primo aereo tedesco abbattuto dai Britannici durante lo sbarco in Normandia.
Il cacciabombardiere FB. Mk.VI HJ.679, con due Merlin 25, fu oggetto di un report datato 19 settembre 1943, quando venne provato al peso di 9.534 kg. Saliva ad un massimo di circa 8,8 m/sec a 3.200 metri, arrivava a 6.100 m in 12,85 minuti e a 7.620 m in 18,8 minuti, con una quota teorica di circa 9.450 metri. Aumentando il peso di circa 400 kg i tempi salivano a 14,25 e 21,05 minuti e la quota calava leggermente, così come il rateo di salita. La velocità massima era di 583 km/h oppure, senza serbatoi (da 40 galloni) subalari, 591 km/h.
Il 1 febbraio 1944 fu sperimentato un altro VI, l'HX.809, che con due motori Merlin 25, aveva sovrapotenza fino a +25 lb. Bene, il risultato era che l'aereo aumentava la velocità slm di circa 22 mph, ben 569 km/h anziché 534. In generale, l'uso della sovrapotenza aumentava la velocità di oltre 35 km/h sotto la FTH (full throttle Height).
Il 3 gennaio 1944 ne fu sperimentato un altro (W.4096), per verificare le differenze di prestazioni con i radiatori tropicali, ottenendo 556 km/h anziché 572.
I Mosquito e gli 'insetticidi'
E adesso vediamo la parte che forse è più importante di questo capitolo: il confronto diretto con gli altri caccia e le capacità tattiche del nuovo cacciabombardiere De Havilland.
Con il report No.74 della RAF Air Fighting Deve lopment Unit, Wittening, fu valutato il Mosquito FB Mk.VI come incursore, cacciabombardiere, caccia a lungo raggio e caccia di scorta. Fu confrontato con gli Spitfire XII, V e IX e con il Typhoon. L'aereo era il HJ.666, consegnato l'8 marzo 1943, ma le prove iniziarono solo il 27, dopo il cambio del motore sinis tro. Aveva motori Merlin 23 (con spinta +14lb), ma era previsto anche di provare un altro aereo con i Merlin 25.
Aveva 4x20 mm con 600 colpi, 4x7,7 con 2000, aumenta bili rispettivamente a 700 e 2.800. Carburante:403 galloni.
Configurazioni:
-cacciabombardiere: 2x113 kg e 2x113 sotto le ali, 403 galloni (peso totale, circa 9.137 kg).
-caccia a lungo raggio, 113 carburante nella fusoliera (vano portabombe), peso 9.045 kg.
-caccia sovraccaricato: altri 80 galloni sotto le ali (2x40), peso 9.450 kg.
-caccia di scorta: 516 galloni (serbatoio ventrale) e 2x113 kg (totale: 9.292 kg).
C'era un peso d'inerzia di circa 4 kg nel controllo dell'elevatore per migliorare la stabilità a scapito dell'agilità. Il Mosquito era molto piacevole da volare in tutte le condizioni, controlli leggeri e ben armo nizzati, l'alettone molto efficace, elevatori buoni, ma con un limite pratico, nelle accelerazioni possibili, di circa 3 G, a causa del peso di inerzia; l'aereo era stabile, e in picchiata necessitava di trim solo da 300 mph IAS, quando diventava pesante in coda.
In definitiva, il Mosquito era superato in velocità a bassa quota da tutti i contendenti tranne lo Spit V, e superato in salita da tutti loro. In termini di agilità, una volta messo alle loro spalle, i caccia monoposto erano in grado di toglierselo di torno e di metterglisi in coda, mentre il Mosquito non era capace di liberarsi dai caccia nemici in coda. Ma il Mosquito non era inerme: le sue tattiche di evasione erano particolar mente buone, specie di volare contro l'avversario con rapide e limitate virate, per poi fuggire.
Ad ogni modo, contro un pilota di Typhoon inesperto, il Mosquito poteva farsi valere, e notare che il Typhoon aveva un raggio di virata simile a quello del '190.
L'agilità in quota decadeva ulteriormente in proporzione ai caccia nemici. Ma a media quota era ancora accettabile, e l'accelerazione era questione di circa 2 minuti tra la velocità di crociera veloce a quella massima. La visuale posteriore era però molto scarsa ed era possibile sorprendere il Mosquito senza essere visti. Ad alta quota, gli alettoni erano 'laschi' e l'aereo era molto meno agile degli altri a 7.600 metri. Ovviamente, molto di questo era causa dei motori non ottimizzati per queste altitudini.
Come incursore a bassa quota, il Mosquito era eccellente, come già dimostrato in operazioni reali. Con i suoi controlli, era possibile andare in rapide manovre evasive, e rendere le cose difficili per gli inseguitori. Inoltre, con i motori Merlin 25 sarebbe stato forse più veloce degli altri caccia. La tattica migliore era di volare bassi e se ingaggiati, se c'era l'altezza, la cosa migliore era una virata in picchiata. Come cacciabombardiere era capace di colpire bersagli già ingaggiati da aerei come Typhoon e Whirlwind, arrivando a distanze assai maggiori.
Ma come caccia non era abbastanza agile, al massimo potendo ingaggiare aerei simili per caratteristiche o di seconda linea. Non era considerato efficace nemmeno come caccia di scorta e se ingaggiato da caccia mono posto, avrebbe avuto da pensare pienamente solo a prendersi cura di se stesso, senza poter imporre l'iniziativa.
Come caccia monoposto, alleggerito di 1.500 lb (18.800 lb ovvero 8.530 kg circa), poteva fare meglio, con migliore rateo di salita, e con la rimozione del peso d'inerzia, più agile, capace di salire di oltre 15 m/sec a bassa quota. Era ancora incapace di combattere contro uno Spitfire, ma era un buon inizio e una versione più piccola sarebbe stata interessante, almeno agile come il Typhoon (e così sarà, con il D.H. Hornet).
Con i Merlin 23 era veloce già quanto un Fw 190 e un Me 109 slm e più rapido a 2.700 metri, ma più lento a 5.200 m, mentre la velocità di salita era inferiore, e quella di picchiata buona (450 mph indicati) e rapidamente ottenuta.
Un altro elemento di interesse fu l'arrivo del Mosquito con i Merlin 25 e il risultato fu che il nuovo aereo, l'HJ.821, fu trovato capace di volare non solo molto veloce, ma anche perdente sole 5 mph, se con serbatoi esterni. FTH = 1.500 metri in MS e 3.600 con FS.
Per saggiarne davvero le caratteristiche operative, questo Mosquito fu sottoposto alla più dura delle prove. Quando volava a 2.300 rpm, venne attaccato da uno Spitfire XII, che a bassa quota era il più veloce degli Spitfire; ma riuscì a tenerlo a bada, persino quando lo avvistava ad appena circa 800 yd (720 m) e 1.000 ft (305 m) sopra. A piena potenza, passava da 250 a circa 340 mph IAS (402->546 km/h) in 90'', ma con una leggera picchiata di 150-180 metri riduceva il tempo a 60''. Anche la salita era formidabile, arrivando a 19 m/sec; e con tutta la potenza disponibile, ben poca velocità veniva persa salendo nelle nubi basse a circa 600 metri di quota, in meno di 30 secondi, sì da dileguarsi alla vista dei nemici (contraerea inclusa).
Insomma, non c'é da meravigliarsi se i Mosquito fossero così difficili da 'beccare'. In effetti, gli unici che potevano intercettarli agevolmente erano i Me 262.
I Tedeschi, ovviamente, non aspettarono il 1944 per provarci; ma sebbene usassero persino dei reparti di intercettori specifici, come i Bf 109 e Fw 190 alleg geriti, poco riuscirono a fare.
Volando a bassa quota era difficile che i Mosquito venissero avvistati per tempo, e gli intercettori tedeschi non riuscivano a raggiungerli. Anche se ingaggiati, i 'Mossie' riuscivano a cambiare direzione e sparire in poco tempo. Come funzionava questa tattica? Volando bassi, una volta che si temeva la presenza dei caccia, il navigatore si sedeva intraversato e cominciava a guar dare verso il settore posteriore; verso l'alto, il Mosquito aveva una discreta visuale. Una volta avvistati i caccia nemici, cominciavano le manovre d'evasione oppure si dava tutto gas, se il nemico era ancora abbastanza lontano.
Il Mosquito non avrebbe potuto duellare con i caccia nemici a suon di virate; ma poteva scartare di poche decine di gradi, in virate secche, senza combattere nei dog-fight e senza perdere velocità in manovra. Se c'era abbastanza tempo, poteva anche provare a girarsi totalmente verso il suo aggressore. Con l'armamento che aveva, una sparatoria frontale non sarebbe stata piacevole per il suo oppositore, che quindi doveva stare molto attento a non esagerare con la baldanza! Ma, una volta incrociati, era fatta. Il caccia nemico, dopo circa 10-12 secondi (una virata di 180°), cominciava l'inseguimento, ma a quel punto il 'Mossie' era agevolmente a più di un km e a piena velocità, il che si gnifica che era praticamente irraggiungibile.
In altre parole, con queste azioni d'attacco veloce e a bassa quota, i Mosquito FB erano i degni antenati dei bombardieri veloci in stile F-111/Tornado.
Se volavano bassi a 280 mph (451 km/h), erano capaci di rendere difficile l'inseguimento a qualunque intercettore, perché erano difficili da avvistare, praticamente impos sibili da attaccare in picchiata (l'inseguitore, per prendere velocità, rischiava di schiantarsi al suolo) e quindi restava una planata a tutto motore, che però non poteva consentire una grande velocità finale; mentre una volta tornati in volo orizzontale, la densa atmosfera delle basse quote li avrebbe rapidamente riportati alla velocità massima 'normale'. Gli FB Mk.VI erano veloci anche a quote medie: max: 591 km/h o 575 (con bombe), a 2.700 m; 612 km/h a 5.100 metri. Per comparazione, a quote medio-basse, il pur veloce Macchi 202 italiano era tra 10 e 30 km/h più lento (sui 497-560 km/h), e lo stesso C.205V era competitivo solo se il Mosquito aveva bombe esterne.
Come autonomia, certo non meno importante della velocità, il Mosquito era stato valutato in due modi diver si: decollando lontano dalle linee nemiche, e quindi con circa 100 miglia -161 km- a velocità economica, salendo a circa il 90% della sua velocità massima slm solo all'entrata sul territorio nemico, e poi attaccandolo a velocità massime (senza la potenza in emergenza). Oppure, decollando vicino ad esso, e quindi volando sempre alla massima velocità di crociera.
Le missioni erano così suddivise, in termini di consumo: 20 galloni di carburante per il riscaldamento e decollo; crociera economica, a 105 gal/h; massima velocità di crociera, 160 gal/h; massima potenza di combattimento per avvicinamento di 5 minuti (16 galloni a 190 gal/h), 5 minuti di combattimento, 20 gal (a 240 gal/h) e ben 70 galloni (circa 40 minuti) di riserva. Pertanto, si tratta di valori molto conservativi, che potevano essere notevolmente estesi, a seconda della missione. La quantità di carburante interna era di 403 galloni, più 113 nell'eventuale serbatoio ventrale (al posto delle bombe); e altri 80 sotto le ali, nei piloni usualmente utilizzati dalle altre bombe. Questo significa:
-4 bombe : raggio d'azione 430-480 km
Con questa condizione era possibile arrivare a 613 miglia percorse, di cui 200 di raggio sul mare a velocità economica (418 km/h), 28 combat (500 km/h), 26 massima (530 km/h), 359 miglia max velocità crociera (451 km/h).
In tutto, il raggio d'azione era di circa 300 miglia se sul mare per 100, oppure 280 se con tutto il percorso sul territorio nemico.
-2 bombe, serbatoio extra (516 galloni): 520-570 km
- serbatoio extra (516 gal): 600-650 km
- tre serbatoi extra (596 gal): 710-760 km
Potenze e consumi del profilo di missione:
- riscaldamento e decollo: 3.000 rpm +12 lb, 20 galloni per 5 minuti;
- v.crociera economica (418 km/h): 2.300 rpm +4 lb, 105 gal/h per 23 minuti;
- v.crociera veloce (451 km/h): 2.650 rpm +7 lb, 456 km/h, 160 gal/h per x minuti;
- v. max attacco (500 km/h): 2.850 rpm +9 lb, 190 gal/h per 5 minuti;
- v. max disimpegno (530 km/h): 2.850 rpm +14 lb, 240 gal/h per 5 minuti
Osservazione
Questo discorso sui raggi d'azione calcolati non include affatto le molte variabili possibili, specialmente quando si ha a disposizione una tal gamma di velocità su cui giocare.
La 'velocità di crociera economica', nel caso del Mosquito è un termine molto relativo. 300 km/h? 280 km/h? No, ben 260 mph, ovvero 418 km/h. Questo significa che, in crociera veloce, la differenza è di soli 32 km/h; eppure il consumo è superiore di circa il 50%: giova realmente correre più veloce? Può anche essere di no. Poniamo che, data la relativa scarsa minaccia nemica (per esempio, sull'Italia anziché sulla Germania), si potesse volare a velocità di crociera per tutto il percorso: pur togliendo 70+20+16+20 galloni (pari a 126 galloni), si avrebbe un raggio aumentato a: 551 km (con 403 galloni); 776 km (con 516); e addirittura 935 km (!) con il massimo carburante (596 galloni). Questo risultato dà l'idea sia delle potenzialità dell'aereo, che dell'importanza della tecnica di volo e della tattica d'impiego.
Senza considerare che, a quote maggiori, il percorso dovrebbe essere superiore, forse di un 20%, dato che la velocità di punta cresce di circa 80 km/h. Detto in altri termini, se si volessero raggiungere, diciamo, obiettivi distanti 500 km e con 4 bombe, si potrebbe fare agevolmente, semplicemente volando in crociera economica, oppure a quote maggiori (dove è probabile un incremento del 10-15%). Questo 'semplice trucco' dà modo di raddoppiare il carico bellico.
In altre situazioni, dà modo di arrivare là dove altrimenti sarebbe impossibile.
E non abbiamo ancora parlato (purtroppo mancano i dati) dei consumi a velocità veramente 'economiche'; e che vi sia un ampio margine è dimostrato dal fatto che lo Spitfire, altro aereo 'veloce' con i Merlin, dà il meglio di sé a circa 320 km/h.
Tutto questo non è accademia, per almeno due ragioni: una, è che si poteva benissimo lanciare il Mosquito in azioni soltanto 'cannoniere'. Il suo armamento era potente: 4x20 mm e 4x7,7 mm, con abbondanti munizioni, anche aumentabili se necessario (600-700 cp e 2.000-2.800 rispettivamente). Quindi, in molti casi non era necessario usare delle bombe, del resto tutt'altro che potentissime (250 lb/113 kg nominali).
L'altro caso notevole è quello di un consumo eccessivo o danni ai serbatoi, ampiamente compensabili se si può aumentare l'autonomia di circa il 50% semplicemente abbassando (di poco) la velocità di crociera, la migliore era tipicamente di appena 200 mph (322 km/h)! Ed era possibile aggiustare anche a circa 150 (240 km/h, con stallo a meno di 200). Peccato non avere dati sui consumi a questi regimi.
Questo dà l'idea di come il Mosquito fosse flessibile, sia in distanze che in tempo di volo.
Mosquito cacciabombardieri
Il Mosquito FB Mk.VI entrò in servizio nel maggio del '43 ed era usato spesso anche dal Coastal Command. Era armato frequentemente con razzi, in sostituzione sopratutto dei Beaufighter, altro potente (e metallico) aereo inglese, ma senza le prestazioni e l'agilità del Mossie; che tra l'altro affondò dieci sottomarini tedeschi, mentre scarso esito ebbe l'Mk XVIII con il cannone Molins da 57 mm, pesante e dal rinculo troppo forte: 27 esemplari vennero dati al Coastal Command, a due squadroni (248 e 254).
Fu questo modello, diffusosi anche in Estremo Oriente, che attaccò la prigione di Amiens e la Gestapo nei quartieri generali in Danimarca. Ma forse l'impiego più strano fu quello di alcuni PR e Mk VI usati anche dalla BOAC come una sorta di 'Concorde ante-litteram', ovvero trasporti veloci di posta e persino passeggeri, nel vano portabombe, per il collegamento con la neutrale Svezia.
Ma se pensate che fosse soltanto questo, considerate che la prima di circa 500 V-1 fu abbattuta proprio da un Mk VI (14/15 giugno 1944), e che prima ancora a questi Mosquito va ascritto il primo aereo tedesco abbattuto dai Britannici durante lo sbarco in Normandia.
Il cacciabombardiere FB. Mk.VI HJ.679, con due Merlin 25, fu oggetto di un report datato 19 settembre 1943, quando venne provato al peso di 9.534 kg. Saliva ad un massimo di circa 8,8 m/sec a 3.200 metri, arrivava a 6.100 m in 12,85 minuti e a 7.620 m in 18,8 minuti, con una quota teorica di circa 9.450 metri. Aumentando il peso di circa 400 kg i tempi salivano a 14,25 e 21,05 minuti e la quota calava leggermente, così come il rateo di salita. La velocità massima era di 583 km/h oppure, senza serbatoi (da 40 galloni) subalari, 591 km/h.
Il 1 febbraio 1944 fu sperimentato un altro VI, l'HX.809, che con due motori Merlin 25, aveva sovrapotenza fino a +25 lb. Bene, il risultato era che l'aereo aumentava la velocità slm di circa 22 mph, ben 569 km/h anziché 534. In generale, l'uso della sovrapotenza aumentava la velocità di oltre 35 km/h sotto la FTH (full throttle Height).
Il 3 gennaio 1944 ne fu sperimentato un altro (W.4096), per verificare le differenze di prestazioni con i radiatori tropicali, ottenendo 556 km/h anziché 572.
I Mosquito e gli 'insetticidi'
E adesso vediamo la parte che forse è più importante di questo capitolo: il confronto diretto con gli altri caccia e le capacità tattiche del nuovo cacciabombardiere De Havilland.
Con il report No.74 della RAF Air Fighting Deve lopment Unit, Wittening, fu valutato il Mosquito FB Mk.VI come incursore, cacciabombardiere, caccia a lungo raggio e caccia di scorta. Fu confrontato con gli Spitfire XII, V e IX e con il Typhoon. L'aereo era il HJ.666, consegnato l'8 marzo 1943, ma le prove iniziarono solo il 27, dopo il cambio del motore sinis tro. Aveva motori Merlin 23 (con spinta +14lb), ma era previsto anche di provare un altro aereo con i Merlin 25.
Aveva 4x20 mm con 600 colpi, 4x7,7 con 2000, aumenta bili rispettivamente a 700 e 2.800. Carburante:403 galloni.
Configurazioni:
-cacciabombardiere: 2x113 kg e 2x113 sotto le ali, 403 galloni (peso totale, circa 9.137 kg).
-caccia a lungo raggio, 113 carburante nella fusoliera (vano portabombe), peso 9.045 kg.
-caccia sovraccaricato: altri 80 galloni sotto le ali (2x40), peso 9.450 kg.
-caccia di scorta: 516 galloni (serbatoio ventrale) e 2x113 kg (totale: 9.292 kg).
C'era un peso d'inerzia di circa 4 kg nel controllo dell'elevatore per migliorare la stabilità a scapito dell'agilità. Il Mosquito era molto piacevole da volare in tutte le condizioni, controlli leggeri e ben armo nizzati, l'alettone molto efficace, elevatori buoni, ma con un limite pratico, nelle accelerazioni possibili, di circa 3 G, a causa del peso di inerzia; l'aereo era stabile, e in picchiata necessitava di trim solo da 300 mph IAS, quando diventava pesante in coda.
In definitiva, il Mosquito era superato in velocità a bassa quota da tutti i contendenti tranne lo Spit V, e superato in salita da tutti loro. In termini di agilità, una volta messo alle loro spalle, i caccia monoposto erano in grado di toglierselo di torno e di metterglisi in coda, mentre il Mosquito non era capace di liberarsi dai caccia nemici in coda. Ma il Mosquito non era inerme: le sue tattiche di evasione erano particolar mente buone, specie di volare contro l'avversario con rapide e limitate virate, per poi fuggire.
Ad ogni modo, contro un pilota di Typhoon inesperto, il Mosquito poteva farsi valere, e notare che il Typhoon aveva un raggio di virata simile a quello del '190.
L'agilità in quota decadeva ulteriormente in proporzione ai caccia nemici. Ma a media quota era ancora accettabile, e l'accelerazione era questione di circa 2 minuti tra la velocità di crociera veloce a quella massima. La visuale posteriore era però molto scarsa ed era possibile sorprendere il Mosquito senza essere visti. Ad alta quota, gli alettoni erano 'laschi' e l'aereo era molto meno agile degli altri a 7.600 metri. Ovviamente, molto di questo era causa dei motori non ottimizzati per queste altitudini.
Come incursore a bassa quota, il Mosquito era eccellente, come già dimostrato in operazioni reali. Con i suoi controlli, era possibile andare in rapide manovre evasive, e rendere le cose difficili per gli inseguitori. Inoltre, con i motori Merlin 25 sarebbe stato forse più veloce degli altri caccia. La tattica migliore era di volare bassi e se ingaggiati, se c'era l'altezza, la cosa migliore era una virata in picchiata. Come cacciabombardiere era capace di colpire bersagli già ingaggiati da aerei come Typhoon e Whirlwind, arrivando a distanze assai maggiori.
Ma come caccia non era abbastanza agile, al massimo potendo ingaggiare aerei simili per caratteristiche o di seconda linea. Non era considerato efficace nemmeno come caccia di scorta e se ingaggiato da caccia mono posto, avrebbe avuto da pensare pienamente solo a prendersi cura di se stesso, senza poter imporre l'iniziativa.
Come caccia monoposto, alleggerito di 1.500 lb (18.800 lb ovvero 8.530 kg circa), poteva fare meglio, con migliore rateo di salita, e con la rimozione del peso d'inerzia, più agile, capace di salire di oltre 15 m/sec a bassa quota. Era ancora incapace di combattere contro uno Spitfire, ma era un buon inizio e una versione più piccola sarebbe stata interessante, almeno agile come il Typhoon (e così sarà, con il D.H. Hornet).
Con i Merlin 23 era veloce già quanto un Fw 190 e un Me 109 slm e più rapido a 2.700 metri, ma più lento a 5.200 m, mentre la velocità di salita era inferiore, e quella di picchiata buona (450 mph indicati) e rapidamente ottenuta.
Un altro elemento di interesse fu l'arrivo del Mosquito con i Merlin 25 e il risultato fu che il nuovo aereo, l'HJ.821, fu trovato capace di volare non solo molto veloce, ma anche perdente sole 5 mph, se con serbatoi esterni. FTH = 1.500 metri in MS e 3.600 con FS.
Per saggiarne davvero le caratteristiche operative, questo Mosquito fu sottoposto alla più dura delle prove. Quando volava a 2.300 rpm, venne attaccato da uno Spitfire XII, che a bassa quota era il più veloce degli Spitfire; ma riuscì a tenerlo a bada, persino quando lo avvistava ad appena circa 800 yd (720 m) e 1.000 ft (305 m) sopra. A piena potenza, passava da 250 a circa 340 mph IAS (402->546 km/h) in 90'', ma con una leggera picchiata di 150-180 metri riduceva il tempo a 60''. Anche la salita era formidabile, arrivando a 19 m/sec; e con tutta la potenza disponibile, ben poca velocità veniva persa salendo nelle nubi basse a circa 600 metri di quota, in meno di 30 secondi, sì da dileguarsi alla vista dei nemici (contraerea inclusa).
Insomma, non c'é da meravigliarsi se i Mosquito fossero così difficili da 'beccare'. In effetti, gli unici che potevano intercettarli agevolmente erano i Me 262.
I Tedeschi, ovviamente, non aspettarono il 1944 per provarci; ma sebbene usassero persino dei reparti di intercettori specifici, come i Bf 109 e Fw 190 alleg geriti, poco riuscirono a fare.
Volando a bassa quota era difficile che i Mosquito venissero avvistati per tempo, e gli intercettori tedeschi non riuscivano a raggiungerli. Anche se ingaggiati, i 'Mossie' riuscivano a cambiare direzione e sparire in poco tempo. Come funzionava questa tattica? Volando bassi, una volta che si temeva la presenza dei caccia, il navigatore si sedeva intraversato e cominciava a guar dare verso il settore posteriore; verso l'alto, il Mosquito aveva una discreta visuale. Una volta avvistati i caccia nemici, cominciavano le manovre d'evasione oppure si dava tutto gas, se il nemico era ancora abbastanza lontano.
Il Mosquito non avrebbe potuto duellare con i caccia nemici a suon di virate; ma poteva scartare di poche decine di gradi, in virate secche, senza combattere nei dog-fight e senza perdere velocità in manovra. Se c'era abbastanza tempo, poteva anche provare a girarsi totalmente verso il suo aggressore. Con l'armamento che aveva, una sparatoria frontale non sarebbe stata piacevole per il suo oppositore, che quindi doveva stare molto attento a non esagerare con la baldanza! Ma, una volta incrociati, era fatta. Il caccia nemico, dopo circa 10-12 secondi (una virata di 180°), cominciava l'inseguimento, ma a quel punto il 'Mossie' era agevolmente a più di un km e a piena velocità, il che si gnifica che era praticamente irraggiungibile.
In altre parole, con queste azioni d'attacco veloce e a bassa quota, i Mosquito FB erano i degni antenati dei bombardieri veloci in stile F-111/Tornado.
Se volavano bassi a 280 mph (451 km/h), erano capaci di rendere difficile l'inseguimento a qualunque intercettore, perché erano difficili da avvistare, praticamente impos sibili da attaccare in picchiata (l'inseguitore, per prendere velocità, rischiava di schiantarsi al suolo) e quindi restava una planata a tutto motore, che però non poteva consentire una grande velocità finale; mentre una volta tornati in volo orizzontale, la densa atmosfera delle basse quote li avrebbe rapidamente riportati alla velocità massima 'normale'. Gli FB Mk.VI erano veloci anche a quote medie: max: 591 km/h o 575 (con bombe), a 2.700 m; 612 km/h a 5.100 metri. Per comparazione, a quote medio-basse, il pur veloce Macchi 202 italiano era tra 10 e 30 km/h più lento (sui 497-560 km/h), e lo stesso C.205V era competitivo solo se il Mosquito aveva bombe esterne.
Come autonomia, certo non meno importante della velocità, il Mosquito era stato valutato in due modi diver si: decollando lontano dalle linee nemiche, e quindi con circa 100 miglia -161 km- a velocità economica, salendo a circa il 90% della sua velocità massima slm solo all'entrata sul territorio nemico, e poi attaccandolo a velocità massime (senza la potenza in emergenza). Oppure, decollando vicino ad esso, e quindi volando sempre alla massima velocità di crociera.
Le missioni erano così suddivise, in termini di consumo: 20 galloni di carburante per il riscaldamento e decollo; crociera economica, a 105 gal/h; massima velocità di crociera, 160 gal/h; massima potenza di combattimento per avvicinamento di 5 minuti (16 galloni a 190 gal/h), 5 minuti di combattimento, 20 gal (a 240 gal/h) e ben 70 galloni (circa 40 minuti) di riserva. Pertanto, si tratta di valori molto conservativi, che potevano essere notevolmente estesi, a seconda della missione. La quantità di carburante interna era di 403 galloni, più 113 nell'eventuale serbatoio ventrale (al posto delle bombe); e altri 80 sotto le ali, nei piloni usualmente utilizzati dalle altre bombe. Questo significa:
-4 bombe : raggio d'azione 430-480 km
Con questa condizione era possibile arrivare a 613 miglia percorse, di cui 200 di raggio sul mare a velocità economica (418 km/h), 28 combat (500 km/h), 26 massima (530 km/h), 359 miglia max velocità crociera (451 km/h).
In tutto, il raggio d'azione era di circa 300 miglia se sul mare per 100, oppure 280 se con tutto il percorso sul territorio nemico.
-2 bombe, serbatoio extra (516 galloni): 520-570 km
- serbatoio extra (516 gal): 600-650 km
- tre serbatoi extra (596 gal): 710-760 km
Potenze e consumi del profilo di missione:
- riscaldamento e decollo: 3.000 rpm +12 lb, 20 galloni per 5 minuti;
- v.crociera economica (418 km/h): 2.300 rpm +4 lb, 105 gal/h per 23 minuti;
- v.crociera veloce (451 km/h): 2.650 rpm +7 lb, 456 km/h, 160 gal/h per x minuti;
- v. max attacco (500 km/h): 2.850 rpm +9 lb, 190 gal/h per 5 minuti;
- v. max disimpegno (530 km/h): 2.850 rpm +14 lb, 240 gal/h per 5 minuti
Osservazione
Questo discorso sui raggi d'azione calcolati non include affatto le molte variabili possibili, specialmente quando si ha a disposizione una tal gamma di velocità su cui giocare.
La 'velocità di crociera economica', nel caso del Mosquito è un termine molto relativo. 300 km/h? 280 km/h? No, ben 260 mph, ovvero 418 km/h. Questo significa che, in crociera veloce, la differenza è di soli 32 km/h; eppure il consumo è superiore di circa il 50%: giova realmente correre più veloce? Può anche essere di no. Poniamo che, data la relativa scarsa minaccia nemica (per esempio, sull'Italia anziché sulla Germania), si potesse volare a velocità di crociera per tutto il percorso: pur togliendo 70+20+16+20 galloni (pari a 126 galloni), si avrebbe un raggio aumentato a: 551 km (con 403 galloni); 776 km (con 516); e addirittura 935 km (!) con il massimo carburante (596 galloni). Questo risultato dà l'idea sia delle potenzialità dell'aereo, che dell'importanza della tecnica di volo e della tattica d'impiego.
Senza considerare che, a quote maggiori, il percorso dovrebbe essere superiore, forse di un 20%, dato che la velocità di punta cresce di circa 80 km/h. Detto in altri termini, se si volessero raggiungere, diciamo, obiettivi distanti 500 km e con 4 bombe, si potrebbe fare agevolmente, semplicemente volando in crociera economica, oppure a quote maggiori (dove è probabile un incremento del 10-15%). Questo 'semplice trucco' dà modo di raddoppiare il carico bellico.
In altre situazioni, dà modo di arrivare là dove altrimenti sarebbe impossibile.
E non abbiamo ancora parlato (purtroppo mancano i dati) dei consumi a velocità veramente 'economiche'; e che vi sia un ampio margine è dimostrato dal fatto che lo Spitfire, altro aereo 'veloce' con i Merlin, dà il meglio di sé a circa 320 km/h.
Tutto questo non è accademia, per almeno due ragioni: una, è che si poteva benissimo lanciare il Mosquito in azioni soltanto 'cannoniere'. Il suo armamento era potente: 4x20 mm e 4x7,7 mm, con abbondanti munizioni, anche aumentabili se necessario (600-700 cp e 2.000-2.800 rispettivamente). Quindi, in molti casi non era necessario usare delle bombe, del resto tutt'altro che potentissime (250 lb/113 kg nominali).
L'altro caso notevole è quello di un consumo eccessivo o danni ai serbatoi, ampiamente compensabili se si può aumentare l'autonomia di circa il 50% semplicemente abbassando (di poco) la velocità di crociera, la migliore era tipicamente di appena 200 mph (322 km/h)! Ed era possibile aggiustare anche a circa 150 (240 km/h, con stallo a meno di 200). Peccato non avere dati sui consumi a questi regimi.
Questo dà l'idea di come il Mosquito fosse flessibile, sia in distanze che in tempo di volo.