Premessa: come arrivarono i duellanti alla II GM (15-8-17)
Una difficoltà indubbia a cui bisogna far fronte, però, è quella di capire come i carri britannici siano utilizzabili in maniera autonoma. Infatti essi erano concettualmente di 'vecchia scuola', suddivisi come in tante altre nazioni, tra carri veloci (per molti aspetti i veri antenati dei carri moderni, nonché gli eredi della cavalleria corazzata), e carri per la fanteria (che oggi chiameremmo anche 'veicoli da appoggio di fuoco'). Questa suddivisione aveva importanti problemi pratici e dimostrava come la potenzialità di un progetto, in nome di una presunta esigenza di specializzare i ruoli, potesse essere messa in discussione. Notare come nelle forze dell'Asse i carri ebbero qualifiche tra mezzi leggeri, medi e pesanti, ma non tra carri appoggio fanteria e carri veloci; al contrario, questo fu quel che accadde con gli Alleati, anche se i sovietici rinsavirono presto.
E persino gli americani, che avevano quasi subito indovinato il carro ideale, ovvero lo Sherman, commisero poi lo sbaglio di pensare che i carri non fossero capaci di combattere contro altri carri e così costituirono fino a ben 106 battaglioni cacciacarri, basati mezzi, ironicamente, derivati proprio dagli M4 Sherman, ma provvisti sia di un cannone più potente, sia di una blindatura più ridotta (ma aumentabile anche con piastre aggiuntive) e di una maggiore velocità. Avevano invariabilmente torretta rotante come un vero carro, ma altrettanto invariabilmente erano privi di tetto per migliorare la visuale e abbassare il peso, mentre i cannoni d'assalto europei (sempre basati su scafo di carro armato) avevano invece una robusta casamatta chiusa e a prova di cannonata. Alla fine ci si potrebbe chiedere cosa impedisse davvero agli americani di armare meglio il loro M4 Sherman: i carri normali ebbero il pezzo da 75, mentre quelli da 'appoggio di fuoco' ebbero un obice da 105 in torretta (ma solo 2-3 colpi al minuto, gittata c.c. sui 700-900 m), che peraltro per le sue caratteristiche e nonostante l'esistenza di un potente proiettile HEAT, non venne mai preso seriamente in considerazione come mezzo cacciacarri.
A questo proposito, c'é da notare che in pratica, quest'arma era simile o appena meno potente del pezzo italiano da 105/25 impiegato sul 'potentissimo' M43 Bassotto, ampiamente vantato come capace di distruggere ogni carro armato; ma né gli americani, né i tedeschi consideravano, nemmeno nei loro StuG più moderni, gli obici da 105 come armi valide nel tiro controcarri e così anche gli ultimi M43 vennero dotati piuttosto di un cannone da 75: qualcosa non torna, o sbaglio? Forse il pezzo da 105/25 nel Bassotto era solo l'estrema conseguenza del successo operativo del ben più piccolo pezzo da 75 corto. Ma certo non era considerato l'optimum per il ruolo controcarri.
Gli americani continuarono poi con il più valido pezzo da 76 mm, i britannici aggiunsero il loro 17 pdr (Sherman Firefly); ma nel tipo M10, il primo cacciacarri vero e proprio su base Sherman, il cannone era un'ex arma antiaerei da 76 mm (ma non era la stessa dei tipi precedenti!!!). Mentre alla fine, l'M36 Jackson ebbe addirittura un cannone da 90 mm, arma che sarà pareggiata solo dai primissimi M26 Pershing arrivati alla fine della guerra. Ma se già era possibile installare sullo scafo Sherman un pezzo da 90, sarebbe stato così terribile farlo in una torretta provvista di un tetto vero e proprio, e con uno scafo con corazze più spesse, giacché in ogni caso era possibile aggiungere lastre di acciaio extra? Alla fine mi pare che persero soltanto un bel pò di tempo con vie traverse, prima di decidersi a capire che il miglior sistema controcarri è un altro carro armato, anche perché i vari cacciacarri M10, M36 e M18 erano poco protetti, molto alti (non nel caso dell'M18) e quindi, a differenza dei tipi StuG/Semovente, poco adatti al compito di supporto di fuoco e sfondamento linee avversarie. Che in pratica rendeva i carri armati Sherman e Grant protagonisti per una guerra che non poteva essere esattamente la loro (anche se i Grant erano probabilmente migliori come mezzi d'appoggio di fuoco, con tutto quell'arsenale che sparava in tutte le direzioni), ovvero quella dell'appoggio alla fanteria, visto che per l'esplorazione c'erano i carri leggeri M3/5 Stuart e vari tipi di blindo. In altre parole, gli americani produssero lo Sherman, ma non capirono fino in fondo a che serviva.
Ma era finita qui? Nooo, c'era anche ... lo Sherman 'Jumbo'. Uno Sherman oversized con una massa di circa 40 tonnellate, il peso extra di circa 10 tons era dovuto solo alla corazza aggiuntiva. Incredibile ma vero, questo mezzo aveva fino a 180 mm d'acciaio in torretta (anteriore e lati), circa 100 mm nello scafo frontale, 70 mm in quello laterale, competendo di fatto con il Tiger II da 25 tonnellate in più. Nonostante questo, la maggior parte di essi ebbe il pezzo da 75 mm, che era impotente contro i Tiger, ma migliore del 76 come mezzo d'appoggio di fuoco per via, sopratutto, della cadenza di tiro e dei proiettili esplosivi molto migliori.
Un pò di confusione sotto il Sole, che spesso diede forti perdite e molte perplessità, ma che non sarà rimediata fino alla fine della guerra.
Quanto ai carri inglesi, i filoni sono due, come dicevo sopra: i carri per fanteria e quelli incrociatori (cavalleria/veloci). Siccome questi mezzi sono chiaramente pensati per lavorare in sinergia, con i carri pesantemente protetti che sfondano le difese e quelli veloci (non necessariamente più leggeri, mentre l'armamento era analogo) che sfruttano le aperture ottenute, è chiaro che ci vorrebbe, per lavorare al meglio in un wargame, una coppia di carri, uno veloce e uno per fanteria. Non averla significa ridurre molto l'efficacia della forza corazzata inglese, quando i carri siano costretti a lavorare 'da soli'. Per esempio, si potrebbe mettere la coppia Valentine-Crusader; oppure i Churchill-Cromwell.
Quanto al tiro indiretto, anche questo è probabilmente pericoloso per i carri inglesi considerando il confronto con i mezzi italiani. Però va detto che i pezzi italiani sono quasi tutti da 75 mm, ovvero armi decisamente leggere, che anche con i bombardamenti a tappeto avrebbero difficoltà a mettere KO un carro persino se lo centrassero in pieno; i pezzi da 90 e da 105 sono più pericolosi, ma sono pur sempre artiglieria leggera e per giunta, sono rari. La loro gittata è inoltre limitata dalla possibilità di avvistare i mezzi nemici e correggere il tiro oltre l'orizzonte. I 7-8 km dei pezzi da 75 (e probabilmente anche delle armi da 105, data l'elevazione limitata) non aiutava certo ad impostare un combattimento a distanze siderali; ma certo che per i carri pesanti nemici poteva essere difficile vivere in quelle condizioni, essendo così robusti, ma anche così lenti.
Una disamina 'rapida' dei carri inglesi tipo Cruiser la potete trovare qui, con tanto di modellini carucci: www.flamesofwar.com/hobby.aspx?art_id=3208
PERO'... va detto che nemmeno i carri britannici erano indifesi. A parte il caso particolare del Valentine, con due versioni, l'Archer e sopratutto il Bishop (peraltro di ridotta gittata) tipo artiglieria semovente, va detto che i Cromwell (e probabilmente anche i Churchill e qualche altro tipo) erano provvisti di sistemi di mira anche di tipo indiretto. Il che significa che in effetti essi potessero operare, se necessario, anche come semoventi d'artiglieria. Per cui dovrebbero stare attenti anche i 'semoventi' italiani, non è detto che non avrebbero risposta (anzi), mentre di certo c'é il consumo di una grossa quantità di munizioni che va sottratta al numero di colpi (quelli presenti da regolamento, niente 'extra' in questa simulazione) della riserva totale. Ah, dimenticavo: i semoventi italiani in genere sparavano a portelli aperti, a differenza del Cromwell, che non è il massimo quanto a sicurezza in azione!
Tra i carri inglesi forse l'unico veramente swing role fu il Valentine. Apparentemente lento quanto il Matilda, ma molto più affidabile e capace di velocità sostenute maggiori, riuscì a fare spesso sia il compito del carro da fanteria che il cruiser, più per manchevolezze di questi ultimi che per proprio merito, ma era pur sempre un mezzo interessante. Non il più appariscente ma certo tra i più utili dei mezzi inglesi. La produzione britannica totale, ad ogni modo, rivaleggiò per numero con quella tedesca e fu staccata nettamente solo dalle 'superpotenze' dei corazzati, URSS e USA. Benché bisogna ammettere, che con il suo 'carrier' (bren carrier, universal carrier ecc) la Gran Bretagna ha probabilmente a tutt'oggi la palma del blindato prodotto nel maggior numero di esemplari.
L'unica cosa di buono che si può dire dell'Italia, è che essa non seguì il concetto di 'carro per fanteria/carro incrociatore'. In pratica, però, in servizio c'erano quasi solo... carri 'veloci', anzi 'carretti veloci'.
Quando l'Italia entrò in guerra, nel giugno 1940, aveva una forza corazzata numericamente apprezzabile, ma fatta davvero da carri armati 'sardina', di bassissimo valore bellico, anche se notevolmente diffusi e certo molto economici, diciamo pure molto buoni per fare numero. Erano così presenti circa 1.300 carri L3 del tipo L3/33, L3/35, L3/38; esistevano 100 carri M11/39, ed infine c'erano un piccolo numero (decine?) di carri Fiat 3000 e qualche sporadica autoblindo, particolarmente le Lancia I.Z., che erano veicoli poderosi (ma un pò lenti) nella Grande Guerra, salvo poi essere totalmente obsoleti per il conflitto successivo. A dire tanto, non esistevano più di 1.500 mezzi blindati in Italia e colonie. E di questi, il 93% erano leggeri e-o obsoleti. Certo, se esiteva un punto di forza nell'esercito di Mussolini questo poteva essere la numerosissima (ma obsoleta) artiglieria, la fanteria, magari la logistica. Ma certo, non i mezzi corazzati, per quanto anch'essi (tanto per cambiare) strombazzati dal Regime, del resto erano usciti vincitori da almeno un paio di guerre (più la campagna di riconquista della Libia, dove in effetti il mezzo corazzato esordì timidamente a livello storico, ma prima ancora della Grande Guerra; e l'operazione a danno dell'Albania nel 1939). Come si pretendesse che un'intera forza corazzata potesse farsi valere senza nemmeno aver avuto l'idea di dotarla di altre armi contro i mezzi corazzati nemici è difficile dire: se l'esperienza di Spagna aveva insegnato qualcosa, come mai non vennero prontamente riarmati almeno gran parte dei veicoli di mitragliere pesanti? C'erano almeno tre tipi di mitragliatrice da 12,7 o da 13,2 mm, più i cannoni da 20 mm. Non era certo difficile, caso mai era presente solo l'imbarazzo della scelta. Solo alcuni di questi veicoli vennero poi così riarmati durante la campagna d'Africa, ma troppo pochi, troppo tardi. Anche i piccoli carri Vickers Mk VI erano sufficienti per colpire e distruggere gli L3. In verità, pare che all'inizio della guerra fossero in forte carenza anche i proiettili perforanti per le pur ottime Breda da 8 mm (che balisticamente erano estremamente potenti, persino qualcosina di più dei Mauser e Springfield, peccato che questa munizione non fosse utilizzabile da alcun fucile o altra arma della fanteria!) e così persino mezzi di pari 'corazzatura' potevano campare di prepotenza su queste 'carrette' cingolate.
L'esperienza prebellica, come detto sopra, non era mancata: molti mezzi vennero usati in Libia (tra cui uno dei due ciclopici prototipi del Fiat 2000, peraltro risultato troppo lento per lo scopo), circa 250 carri e blindo in Etiopia, e infine quasi 200 esemplari per la guerra in Spagna; ovviamente i 'carretti' e le blindo ebbero perdite sensibili, anche se questo non intaccò più di tanto la forza totale dell'esercito italiano. Molti mezzi vennero anche esportati, persino in Cina, così essi pure vanno sottratti al totale disponibile all'inizio della guerra, rispetto alla somma di tutti i modelli prodotti. Va anche detto che alcuni erano modifiche di altri modelli, per cui c'é il rischio concreto di fare 'doppioni' sommando tutti i tipi L prodotti. Va detto infine, che il carro armato L3 mod 38 venne prodotto in pochi esemplari e comunque, senza la mitragliera da 13,2 che gli avrebbe dato una validità non trascurabile come mezzo contro-carri. In sostanza: CV 33 con arma singola da 6,5 mm; CV 35 con binata da 8 mm; CV 38 con arma da 13,2 mm (ma poi prodotto con le 8 mm).
Poi vennero i carri M13, certo ispirati dai potenti carri sovietici T-26 e BT, con i loro cannoni da 45 mm, capace di tirare anche a 1.500 metri. Dato che in Italia c'era un'arma esattamente paragonabile, ovvero il 47/32 (austriaco ma 'adottato' di fatto in Italia e se è per questo, anche in URSS), la produzione non tardò a concretizzarsi: tra circa la metà del 1940 e probabilmente il luglio del 1941 vennero prodotti 800 scafi esatti; seguirono poi oltre 900 su base M14, e infine gli M42, che sono i più enigmatici di tutti date le tante versioni prodotte, e l'offspring noto come M43. Tra i mezzi leggeri, verranno poi molti L6/40, L40, AB40/41/43, Sahariane (che peraltro non sono considerati veri AFV, essendo un raro caso di un mezzo sostanzialmente 'non corazzato' derivato da uno blindato) e qualche altro modello minore.
Se assommiamo tutti i mezzi corazzati italiani, abbiamo un quantitativo davvero notevole, considerando ovviamente anche i famigerati L3...
Naturalmente escludiamo quelli di preda bellica o forniti dagli alleati, perché questo wargame si concentra sulle capacità produttive delle singole nazioni; però consideriamo anche quelli prodotti dopo l'Armistizio.
E qui casca certo l'asino, perché questi ultimi, prodotti quasi esclusivamente per i tedeschi, erano un numero davvero considerevole, e sopratutto erano in larga misura dei tipi più potenti: circa 90 semoventi da 105 mm, circa 100 con i cannoni da 75 mm lunghi, più carri M15 e P40 (in quantità modesta). La debolezza delle forze corazzate italiane durante la guerra è stata peraltro esacerbata sia dal fatto che la maggior parte dei mezzi più potenti, tra cui i carri P40 (che potremmo definire, un carro M 'on steroids'), e i 3/4 dei semoventi M43, vennero prodotti dopo l'Armistizio. Per giunta, i carri armati e i semoventi prodotti nel 1943 non andarono mai o quasi in Africa, per ragioni che francamente mi sfuggono, ma probabilmente avevano a che fare con la scarsa affidabilità meccanica che avevano gli M15 e derivati, forse per via del motore troppo potente applicato alla vecchia meccanica. Sta di fatto che gli M15 vennero prodotti in oltre 100 esemplari già nel 1942, per cui non si capisce come mai essi vennero trattenuti tutti nel territorio nazionale, così come i trenta semoventi M41 da 90 mm, e probabilmente tutti gli M42 da 75 mm. In compenso, in Tunisia non mancarono molti carri L6, L40, AB41 dal valore bellico molto trascurabile (per usare un eufemismo).
In Africa, stando alla ricostruzione di Storia Militare, vennero utilizzati qualcosa di più di 1.000 carri M, su 1.405 prodotti (M13 e M14); dei semoventi, oltre 220 su questi scafi vennero realizzati con i soli obici da 75; però non è affatto chiaro quanti ne vennero spediti in Africa, anche se si considera che i soli presenti nella zona di El Alamein erano 36 (12 per l'Ariete, 18 per la Littorio, 6 di riserva), e ancora dovevano arrivare i mezzi della Centauro, impiegata in pratica solo in Tunisia.
Certo che la situazione non dev'essere stata allegra per le forze corazzate italiane, costrette nel 1943 a battersi contro gli Sherman con mezzi oramai obsoleti. Ma quando gli Alleati sbarcarono in Sicilia, i corazzati italiani erano talmente scarsi, che vennero usati persino i Renault R.35 di preda bellica, totalmente obsoleti. I cingolati più potenti erano invece i semoventi M41, ma il loro scarso numero e mobilità non gli permise di ottenere molto, e andarono tutti perduti in azione o durante la ritirata. Da notare che esistevano ancora oltre 600 carri L3 in servizio (!!!) all'armistizio.
Infine, le divisioni migliori, tra cui le uniche due corazzate (Ariete II e divisione M) non erano ancora pronte per l'azione e alla fine si decise, con non poco scorno di Mussolini, di tenerle lì attorno a Roma, per difendere la capitale. Erano comunque divisioni incomplete: l'Ariete II aveva in teoria 9.500 uomini e circa 250 mezzi corazzati, ma ancora all'8 settembre gliene mancavano 2.000, nonché circa 100 mezzi blindati, tanto che aveva solo una quarantina di carri veri e propri; la Centauro II (ex M) aveva appena 5.500 uomini, e le sue principali forze erano costituite da 36 mezzi tedeschi (12 Panzer III, 12 Panzer IV, 12 StuG), e 24 cannoni da 88 mm (pure tedeschi). Non era certo una massa d'urto formidabile!
Per questi motivi, le divisioni italiane non furono mai così potenti come avrebbero dovuto essere. E la questione è davvero strana: quando l'Ariete giunse in Africa, per esempio, aveva solo un battaglione con circa 40 carri M13. Eppure all'epoca ne erano stati prodotti a centinaia: ben 235 nel solo 1940, a cui ne seguiranno 851 nel 1941 e 319 (più 103 M15) nel 1942.
E' strano dunque che ancora nel giugno 1941, l'Ariete avesse un numero risibile di carri armati medi: eppure facendo la media, a metà giugno dovevano esserne stati prodotti sui 620 esemplari, al ritmo (nel 1941) di circa 70 al mese. Dove erano tutti gli altri? Boh.
Bisogna dire che le perdite non avevano aiutato: ben 5 battaglioni carri M13, nonché i due con gli M11, vennero annientati entro febbario del 1941, totalizzando teoricamente qualcosa come 72 M11 e circa 155 M13. Qualcuno di questi sarà stato poi, forse, recuperato nelle controffensive, ma altri ancora andarono persi nei Balcani e forse anche durante il trasporto con le navi nel Mediterrano, durante l'assedio di Tobruk o anche per incidenti (per esempio, incendi). Per cui il numero dev'essere stato non elevato, forse tra i 400 e i 500, o poco più. Ma anche così, non è facile capire come mai i carri M13 fossero così pochi nell'Ariete, visto che con sole tre divisioni, sarebbe stato possibile dare a ciascuna di esse almeno 100-150 carri. Ma in generale, anche con due divisioni in prima linea ad El Alamein, il totale di carri M schierati contemporaneamente non arrivò mai molto oltre i 200.
Difficile dire poi quanti di essi sopravvissero in patria: dei circa 400 'probabilmente' non inviati in Africa, i tedeschi pare ne abbiano catturati pochissimi, pur avendoli incontrati in combattimento attorno a Roma. Tutto quel che censirono furono appena 22 M13 e 3 M14! Al contempo però, catturarono molti M15, sui 124 esemplari, quanto meno la maggior parte di quelli prodotti fino ad allora (così come catturarono ben 26 semoventi M43, probabilmente tutti i superstiti dei 30-31 esemplari prodotti).
Se vogliamo riassumere ad ogni modo tutta l'evoluzione numerica dei mezzi italiani:
-giugno 1940: circa 1.300 carri L3, decine di carri L6 e blindo IZ, 100 M11 = circa 1.500 mezzi corazzati.
-giugno 1941: probabilmente analogo numero, ma diversi componenti: circa 900 carri L, e circa 600 scafi M (per lo più M13).
-estate 1943: ancora una volta, parliamo di numeri simili. Al 30 settembre del 1943, i tedeschi risultarono aver catturato circa 910 mezzi corazzati; se si considera che per allora c'erano ancora oltre 600 carri L3 ma solo poco più di 100 risultano nell'elenco, è chiaro che il numero fosse maggiore. Secondo altre fonti si arrivò a circa 1.200 mezzi catturati, che tuttavia non costituiscono ancora un totale completamente affidabile. La percentuale di semoventi, prima inesistenti, era aumentata molto tanto che il gen Jodl annotava 970 mezzi catturati tra cui 300 blindati e 320 semoventi.
I mezzi corazzati italiani (12-1-015)
(ATTENZIONE: QUESTI NUMERI NON SONO AGGIORNATI CON LE SCOPERTE PIU' RECENTI: per vedere il risultato 'definitivo' scorri la pagina più in basso! 19-8-17)
Totale carri e semoventi del R.E, più anche gli altri mezzi disponibili, prodotti durante la II GM. Ho controllato una quantità di fonti e il risultato, abbastanza affidabile, è questo (nb: include ANCHE i mezzi prodotti dopo l'8 settembre e quindi per i Tedeschi o al più, per l'RSI, anche se non parla dei treni corazzati, visto che è abbastanza implicito che un AFV dovrebbe essere capace di muoversi in maniera 'svincolata' rispetto alle strutture esistenti, sennò è per l'appunto un treno armato, non un mezzo da battaglia; ad ogni modo non ho notizie precise sui treni corazzati, quindi..).
710 M13
60 M40
30 M40com.
----
800 tot
695 M14
162 M41
49 M41 com.
30 M42
----
936 tot
Totale carri: 1.405 M13/14
semoventi da 75 mm: 222 M40/41
semoventi da 90 mm: 30 M42
carri comando 79 M40/41; tot. 301 o 331 con i semoventi da 90 mm, totale semoventi da 75 e 90: 252
Totale: 1.736
Mezzi combattimento: 1.657
250 M15/42 (ne risultano almeno 219 prodotti prima dell'Armistizio, e 28 dopo)
188 semoventi da 75/18
60 semoventi da 75/34
30 semoventi da 105/25
Totale provvisorio all'armistizio:
1.405 M13/14, 219+ M15= 1.624+ M13/15
-410 M40-42 da 75/18 mm (incl. comando??)
-30 M42 da 90 mm
-60 M42 da 75/34 mm
-30 M42 da 105/25 mm
-79 comando 75/18
Successivamente all'Armistizio:
-28 M15/42 dopo armistizio, totale 152?
-59 P.40
-6 M42 da 75/46 mm
-34 M42 da 75/34 mm
90 M42 da 105/25 mm
-102 AB.43 da 47/40 mm
Totale produzione bellica:
-435-449 M40-42 da 75/18 mm (60 nel 1941, 132 o 146 nel '42, 24 su scafo M42 su 188 totali nel ‘43, 55 dopo l'armistizio); o anche 465 semoventi su scafo M40 (50), M41 (162), M.42 (243)
-30 M14/42 da 90 mm
-140 M42 da 75/34 mm, e 41 tipo comando
-122 M43 da 105 mm
-7-11 M43 da 75/46 mm
-29 M43 da 75/34 mm
= almeno 767 semoventi da 75, 90 e 105 mm, più molti (100?) veicoli comando
O anche, a seconda delle fonti: 465 da 75/18, 129-163 da 75/34, 7-11 da 75/46, 122 da 105 mm, 30 da 90 mm = 757 o 787
-Semoventi da 75 mm: 222 M40/41
-Semoventi da 90 mm: 30 M42
-Carri comando 79 M40/41; tot. 301 o 331 con i semoventi da 90 mm, totale semoventi da 75 e 90: 252
1.655 carri e 760 semoventi = 2.415 AFV
+60? P.40= 2.475 AFV (+ almeno 79 comando).
I mezzi corazzati britannici
-circa 2.800 ? carri Matilda II
-Circa 3.600 Crusader I/III più circa 1.000 Crusader a.a.
-circa 6.000 Valentine
-c.a. 5.600 Churchill più c.a. 500 Churchill Avre.
-c.a. 1.100 Comet
-c.a. 3.000 Cromwell (2.500??)
-c.a. 1.600 Centaur
Notare che dal totale di cui sopra sono 'depurati' i mezzi privi di valore bellico di prima linea, ergo non armati in maniera tale da distruggere (almeno, non in maniera facile) gli altri mezzi corazzati, e quindi no carri gittaponte, recupero, officina o simili. Dato che i mezzi corazzati britannici sono letteralmente un giardino delle delizie quanto a 'versioni e derivati', capire quanti veri e propri AFV fossero stati prodotti è moolto difficile. La produzione, per giunta, deve intendersi fino attorno a ferragosto del '45, perché che piaccia o no, Londra fu in guerra fino a quel momento. Purtroppo, invece, le statistiche (vedi il sito wwiiequipment, di David Boyle, che raccomando caldamente anche perché ha un apprezzabile 'calcolatore balistico' incorporato con cui divertirvi), in genere si fermano al V-Day contro la Germania (quindi maggio 1945), tagliando fuori 3 mesi di produzione bellica che, sebbene rallentata, era all'epoca incentrata su molti dei mezzi corazzati, aerei ecc dei tipi più avanzati, e quindi un plus non indifferente per i totali da calcolare nello sforzo bellico britannico (si pensi solo che i carri Comet, per esempio, aumentarono presumibilmente di un paio di centinaia di unità, su di un totale di circa 1.100 esemplari).
MA, i carri armati rappresentano solo una delle tre parti dello sforzo bellico 'corazzato' inglese, infatti abbiamo anche:
c.a. 15.000 blindo varie
c.a. 100.000 (??) bren carrier e simili
ATTENZIONE: AGGIORNAMENTO IMPORTANTE SULLA PRODUZIONE BELLICA ITALIANA
I numeri sopra li ho lasciati per un interesse storico su quel che avevo scritto all'epoca, ma per il resto ecco a voi il risultato definitivo della ricerca (almeno, si spera che sia definitivo):
19-8-17
Ed ecco a voi la ricerca più dettagliata sulla produzione di mezzi italiani nella II G.M.
Mezzi prodotti per i Tedeschi e alleati dopo l'8 settembre 1943:
Lince: 129
AB 41: 23
AB 43: 102
L3: 17
L6/40: 16
M15/42: 28
P40: 61 (altri 40 senza motore, usati praticamente solo come fortini)
L40: 74+36+10 (carri comando cp, senza cannone)
M42 da 75/18: 55
M42 da 75/34: 80
M42 comando: 38
M43 da 105/25: 91
M43 da 75/34: 29
M43 da 75/46: 11
Totale: 254 blindo (di cui 125 con arma da 20 mm); 33 carri leggeri 28 carri medi 61 carri pesanti 120 semoventi leggeri (incl. 46 comando); 267 semoventi medi; 38 carri comando = 834 mezzi totali. A questi si aggiunsero circa 910 mezzi blindati (aumentati pare, ad oltre 1.000) catturati dai tedeschi, censiti a fine settembre 1943.
Il semovente da L40 da 47/32 mm venne realizzato dal gennaio 1942 con 30 macchine in aprile, ma alla fine dell'anno erano calate a 13. Nel maggio del 1943 erano usciti 282 semoventi e 320 per l'armistizio. C'era anche una versione comando, probabilmente inclusa nel totale, era per le compagnie. Dopo l'Armistizio altri 74+36 comando+10 comando cp = 120.
Totale semoventi L40 prodotti: probabilmente 440 inclusi i comandi compagnia senza cannone.
Carri L6: Prodotto in 440 esemplari prima dell'armistizio, 16 dopo = 456.
Carro apparso come evoluzione dell'L3, dapprima con un cannone da 37/26 come prototipo, abbandonato con l'arrivo dei carri M, ad un certo punto era noto come M6, ma poi una circolare dell' RE alzò il limite del carro 'medio' da 5 a 8 tonnellate, omologato dopo molte vicissitudini nel 1940, venne prodotto entro maggio in 402 esemplari, poi 440 all'Armistizio. +16 nel dopo-Armistizio...
Autoblindo AB 40/41/43:
667 prodotte totali più 102 AB 43.
E ora...
Totale mezzi corazzati italiani della II GM (a parte alcuni mezzi blindati leggeri per trasporto truppe e le 'camionette sahariane', che erano sì armate e combattenti, ma in pratica non erano blindate avendo solo qualche mm, pare solo 4, di spessore di scafo):
Carri medi:
- M13: 710
- M14: 695
- M15: 247 (possibilmente sui 250 circa, a quanto pare mancano dati sulla 1a settimana di settembre 1943)
= 1.652+
Carri pesanti (esclusi circa 40 senza motore)
- P40: 64
Semoventi:
- M40: 60
- M41 da 90: 30
- M41 da 75: 162 (oppure 132, o 146, stando a Pignato, prodotti in tutto il 1942; i primi 24 su base M42 entrarono in servizio nel marzo '43).
- M42 da 75/18: 243+ (almeno 188 a fine agosto 1943, 55 dopo)
- M42 da 75/34: 140-155 (a fine agosto '43 risultavano 60, altre fonti parlano di 75 o persino di più per l'Armistizio)
- M43 da 105: 121
- M43 da 75/34: 29
- M43 da 75/46: 11
= Totale di 813+ semoventi (è un valore tra i più alti possibili, le cifre possono essere anche inferiori, ma non di molto: vedi sotto).
Oppure, detto dal punto di vista del calibro delle armi:
467 da 75/18 (60 M40, 162 M41, 245 M42),
+ 184 da 75/34 (155 M42, 29 M43),
+ 11 da 75/46 (M43),
+ 30 da 90/53 (M41),
+ 121 da 105/25 (M43).
Totale: 813+ unità.
Il vero problema è capire il numero dei semoventi da 75/18 (e da 75/34, se è per questo!) su scafo M42; su scafo M40 il totale è sicuramente di 60; su scafo M41 già ci sono ben 3 cifre diverse: 132, 146 o 162. Su scafo M42 è ancora più difficile, e vi sono fonti (Rivista Storica, per esempio) che parlano di 188 semoventi da 75/18 prodotti entro l'agosto del 1943; si sa che altri 55 vennero prodotti dopo.
Ma quale sia davvero la verità è difficile da dire: secondo Jane's, per esempio, si parla di 30 M40 (??? probabilmente si sbagliano con i carri comando); 196 M41 (più di prima; non sarà mica che anche qui si sbagliano con i carri comando?) e solo 66 M42, per un totale di 292.
Quel che è citato sul documento segreto dell'Ansaldo 26-4-43, invece, parla di 60 semoventi nel 1941; 164 nel 1942 (probabilmente due di questi erano già su scafo M42) e ben 93 già nel 1o trimestre del 1943 (tutti su scafo M42, immagino). Quindi avremmo già solo per questo, ben 317 unità, a cui sicuramente aggiungere altri 55 mezzi prodotti nel dopo-armistizio, ma anche quelli prodotti per oltre 5 mesi tra l'aprile e il settembre di quell'anno. Quindi avremmo, come fonti note, già ben 372 mezzi e non 292. A parte questa differenza di 80, abbiamo anche questi altri veicoli prodotti successivamente. Se fosse vero che la produzione è arrivata (Storia Militare) a 188 a fine agosto, allora avremmo già sicuramente ben 467 ( 60(41)+164(42)+188(43)+55(44-45) ) più quelli prodotti i primi 7-8 giorni di settembre, che non saranno stati molti, ma un piccolo numero è verosimile che fosse stato approntato (a meno che... il totale non sia stato annullato per far spazio ai semoventi da 75/34, dato che essi erano solo 60 a fine agosto, ma secondo altre fonti come france1935-45 sono arrivati a 75 e secondo qualche altra fonte di wikipedia addirittura a 93, anche se quest'ultimo numero non mi pare congruo e compatibile con quanto già noto tramite Pignato in Rivista Storica)..
Carri e semoventi leggeri:(circa 896)
- L6: 456
- L40: 430
Secondo wikipedia.it ne vennero ordinati, di L40, 300 esemplari, di cui 280 prodotti per l'armistizio e altri 74 dopo uguale a soli 354 esemplari. Ma presumibilmente questa quantità esclude i 36 comando di plotone e 10 di compagnia o di battaglione (ma senza cannone). Questo comporterebbe un totale di presumibilmente 400 unità.
Autoblindo:(circa 780)
- AB40/41/43: 779 (circa)
- Qualche S.43 (da 2 a 10?)
Mezzi dall'armamento irrilevante (piccole blindo, mezzi comando ecc)
Carri comando (147+):
- 30 M13
- 49 M14
- almeno 58 M15 (20 entro 1o trim 43 e 38 dopo Armistizio: restano scoperti però ben 5 mesi e 1 settimana)
- 10 (almeno?) L40
Carri leggeri, autoblindo leggere, trasporti truppa:
- L3: 17
- Lince: 102 o 263
-150 AS 37 protetto; almeno 3 Dovunque 35 protetto; 110 Fiat 665 e qualche altro mezzo blindato realizzato più o meno artigianalmente.
Più, completando qualche littorina blindata e circa 300 Sahariane (però non erano veri corazzati, quindi non sono conteggiati).
In termini più schematici (schema di tipo 'aggregante'):
Carri e semoventi armati con cannoni:
Totale (minimo): 1.652 carri medi + 64 pesanti
= 1.716 carri.
+813 semoventi medi = 2.529+ AFV medio/pesanti
+456 carri leggeri
+430 semoventi leggeri (886) = 3.415 AFV cingolati
+779 autoblindo
(NB: il totale include anche alcune AB-40, ma non include alcune -tra 2 e 10- AS 43 armate con il 20 mm)
= 4.194
+ 147+ carri comando (137+ M, 10 L40) = 4.341 AFV cingolati/ruotati
+ 543 altri mezzi blindati minori
(150 S.37, 110 Fiat 665; 17 L3; 263 Lince, + qualche littorina + qualche prototipo come il Sahariano )
= 4.881+ blindati di tutti i tipi.
Per la parte che ci interessa qui:
GRAND TOTAL (per i soli AFV):
2.529 AFV medio/pesanti più 1.665 mezzi leggeri/blindo = 4.194 più 147++ mezzi comando = 4.341.
Di questi mezzi, per trovare una certa capacità bellica dovremo però affidarci ai soli scafi medio/pesanti e ne abbiamo esattamente: 2.666+ (ma solo circa 2.529 da combattimento), sono quelli che in effetti possiamo considerare come 'veri' AFV: ovvero i soli mezzi medi e pesanti in versione normale o (forse!) quelli comando (che però, non hanno capacità di combattimento dirette, quindi in effetti possono essere usati accanto agli AFV, sono derivati dagli AFV, ma NON sono AFV! E tuttavia, potrebbero essere, a seconda delle situazioni, persino più pericolosi, sia pure indirettamente, degli AFV!).
Gli altri possiamo escluderli dal wargame, sono più un impiccio che altro (quanti carri L6 o semoventi L40 servono per equivalere un Cromwell???) e così c'é soltanto questo quantitativo che si può raccomandare nel confronto con i Cromwell, o eventualmente con i Cromwell/Centaur (ma nel qual caso, forse si potrebbero aggiungere, come 'corazzati ancillari' anche i mezzi leggeri italiani armati con il 20 mm o casamatte con il 47).
I mezzi minori non ci interessano, dato che sono generalmente armati solo con mitragliatrici leggere, per cui sono grossomodo equivalenti ai Bren carrier. Qualche S.37 ha avuto a dire il vero, cannoni da 47 mm, ma questo non è sufficiente per renderla automaticamente un mezzo 'da combattimento' a tutti gli effetti, vista la sua corazza limitata e in generale, la sua struttura poco più che da autocarro blindato. Inoltre non sappiamo quante ne siano state davvero modificate e se è possibile considerle dei veri AFV oppure dei semplici autocannoni un pò più corazzati del solito.
Un'altra questione sono i prototipi: almeno quelli dei mezzi non entrati in servizio li escludo, essendo invalutabili in un ambiente reale e poi sono troppo complessi (e singolari come capacità) perchè valga veramente la pena di considerarli in un wargame, essendo spesso addirittura un pezzo unico, quindi con effetto decisamente modesto per l'esito della battaglia. Semplifichiamo, insomma.
Secondo Tarrif.net, i mezzi corazzati italiani (escluse le camionette e qualche altro rarissimo mezzo, tipo le SA.43 o qualche autoprotetto Dovunque o Fiat) sarebbero questi:
Produzione mezzi corazzati italiani 1940 - 1945 (agg. 23-8-17) secondo Tarrif.net
Tipo 1940-41 1941-42 1942-43 1943-44 1944-45 Totale
L3/35 -- -- -- -- 17 17
L6/40 283 -- -- -- 17 300
M11/39 100 -- -- -- -- 100
M13/40 235 475 -- -- -- 710
M14/41 -- 376 319 -- -- 695
M15/42 -- 1 104 115 24 219
P40 -- 1 -- -- 101 102
CM
M13/40 -- 30 -- -- -- 30
M14/41 -- -- 34 -- -- 34
M15/42 -- -- -- 45 41 86
M14/41 90/53 -- -- 15 -- -- 15
Semovente
47/32 L40 -- 339 -- -- 120 459
75/18 M13 -- 60 -- -- -- 60
75/18 M14 -- -- 162 -- -- 162
75/18 M15 -- -- 2 188 55 245
75/34 M15/42 -- -- 1 60 80 141
75/34 M15/43 -- -- -- 1 29 30
75/46 M15/43 -- -- -- -- 11 11
90/53 M14 -- -- 30 -- -- 30
105/25 M15/43 -- -- -- 30 91 121
149/40 M15/42 -- -- 1 -- -- 1
Autoblindo
AB 40 24 -- - - -- -- 24
AB 41 -- 250 302 72 23 647
AB 43 -- -- -- -- 79 79
AB 40 - 41 R 20 -- -- -- -- 20
Lince -- -- -- -- 250 250
AS 43 -- -- -- -- 10 10
TL 37 -- -- 150 -- -- 150
Littorina M42 -- -- 5 3 -- 8
Littorina M43 -- -- -- -- 8 8
Bisogna dire che gli M11 non erano stati prodotti durante la guerra ma prima, che non sono inclusi mezzi come le Sahariane e qualche autoprotetto.
Il che ci dà: 317 carri leggeri, 1624 carri medi, 102 pesanti (ma solo 64 con motore, gli altri sono casamatte quindi non contano), 150 carri comando. = totale circa 317 carri leggeri, 1624 medi, 64 pesanti = 2005 carri, di cui quelli medio/pesanti 1688.
I semoventi sono invece 459 leggeri, 467 da 75/18, 171 da 75/34, 11 da 75/46 per un totale di 649 da 47 mm, 30 da 90/53, 121 da 105/25 mm (e 1 da 149, ma rimanendo prototipo...)= 459 leggeri e 800 esatti medi su di un totale quindi di 1259 esemplari.
Le blindo sono: 274 con mitragliatrici, 756 con cannoni = 1030.
Si aggiunga a questo anche mezzi minori, come 150 TL 37 e 16 littorine (queste ultime escluse, visto che... non ci sono rotaie nel wargame).
In tutto, i mezzi utilizzabili per il wargame sarebbero dunque 1688+800 = 2488 esemplari. A questi si aggiungono (facoltativamente) anche 459 semoventi leggeri e 1073 con cannoni da 20 mm = 4.020 in totale.
Se sommiamo tutti i mezzi corazzati abbiamo invece 2005+1259+1030 = 4294 esemplari.
Nella valutazione superiore erano invece sui 2.530-4.300 (ma inclusi anche circa 140 mezzi-comando).
Le differenze sono minime, come si vede, rispetto alle altre valutazioni. C'é qualche errore o qualche mancanza (come il discorso dei P.40 o delle Sahariane, che in effetti essendo l'uno senza motore, le altre praticamente sprotette, non sono veri AFV in ogni caso, così come alcuni autoprotetti per compiti più che altro di sicurezza pubblica interna). C'é qualche carro armato in meno, ma poca roba, così come le blindo, più che altro vi sono dei mezi leggeri non conteggiati.
Avvertenza: questa è una nota lievissimamente polemica...
Strano ma vero, la Marina italiana ebbe delle corazze ottime se non eccezionali, usandone circa 13.000 t per ciascuna delle 4 Littorio (per non dire delle altre navi minori) e pure delle ottime leghe per la costruzione; ma mentre navi come le Littorio dondolavano in rada per quasi tutto il tempo, i carristi della Littorio venivano fatti a pezzi in Africa. Considerate che ciascuna delle 4 corazzate aveva abbastanza acciaio di qualità, da equivalere all'intera produzione di corazzati italiani (di qualità scadente!) del periodo bellico, post-armistizio incluso. Era troppo faticoso annullare il completamento della Roma e demolire la Impero, come sensatamente fecero i tedeschi con le loro navi classe H? Del resto, ogni super-corazzata costava quanto 50 sottomarini o 1.000 bombardieri. Che ne dite, chi ha fatto la cosa giusta?
E certo non appare 'molto sensato' che la Marina sia stata così vistosamente viziata nell'allocazione delle risorse per la migliore metallurgia, mentre l'aviazione ebbe per lo più aerei di legno e l'esercito dei carri armati con le corazze di cartongesso. Questo privilegio nell'assegnazione delle risorse migliori per la Marina non era esclusivo dell'Italia, ma da noi raggiunse esiti grotteschi. Basti vedere, con la scusa di 'Lissa' (che certo non fu persa per inferiorità tecnologica!) tutti i più importanti programmi navali dal 1870 in poi: nessuna economia su corazze, sistemi di tiro, cannoni anche a lunghissima gittata e motori potentissimi perché la 'velocità è protezione'(e figa). Evidentemente gli ammiragli italiani sono stati educati così: per ripararsi da sconfitte ingloriose dei potenziali nemici, si sono consolati con quantità inaudite di alta tecnologia, apparentemente convinti che in nessun campo dovevano essere secondi a nessun'altra marina: pazzia! Di un tipo molto costoso, per giunta.
Trovo sconcertante, a dire il minimo, che una nazione che aveva prodotto le Littorio (forse le migliori, certo tra le migliori, corazzate europee) e speso una fortuna per ammodernare le vecchie navi di linea, che aveva ottenuto cannoni ad altissima velocità da 40 km di gittata, che aveva motori da 100.000 cv su scafi poco più che da cacciatorpediniere, che disponeva di super-corazze e per giunta, con tanta cura nel design e nei dettagli superflui (perché non possiamo mica fare brutta figura!), poi mandasse le forze di terra in guerra con i carri L3, magari per sostituirli con gli L6, che non avesse autoblindo (almeno inizialmente), e che persino i suoi 'prestigiosi' carri M avessero corazze che si sbriciolavano, motori diesel di potenza irrisoria (10 cv/t a far tanto..) e cannoncini inevitabilmente destinati ad essere surclassati da qualsiasi miglioramento avversario.
A vedere come erano progettate le Littorio (ma anche i Soldati, i Garibaldi ecc ecc), uno avrebbe potuto pensare che l'esercito italiano avrebbe iniziato la guerra con carri armati da 40 tonnellate tipo M26 Pershing, migliaia di pezzi d'artiglieria modernissimi, autoblindo da 120 km/h. Invece niente da fare, il 95% dei carri erano scatolette, il 97% (almeno!) delle artiglierie sopra 47 mm erano residuati bellici quasi sempre con ruote a raggi e alle volte ancora ad affusto rigido; mentre le blindo erano le inossidabili Lancia IZ di Caporetto. La Marina, invece, per qualche concessione divina aveva ottenuto il meglio di tutto quel che aveva chiesto. Perché così tanta disparità di trattamento?
Eppure era così, e se si vede come sono andate le cose poi è così tuttora (vedesi i caccia De La Penne con 'solo' 11 radar, una roba che nemmeno un incrociatore americano da 10.000 t eguagliava; oppure i mille mila sistemi d'arma ed elettronici di navi come i Doria, le FREMM, la Cavour ecc ecc ecc), per netto vantaggio dell'industria, molto meno dei cittadini-Pantalone (vedesi la prodigiosa 'legge navale' approvata per l'ammiraglio De Giorgi Jr, si sentiva proprio la mancanza di una flotta da 5-6 MLD nuova di pacca, ma ancora modellata come ai tempi della Guerra fredda, salvo che anziché cacciare sottomarini e incrociatori sovietici fa adesso da taxi per i barconi africani...). Ma l'esercito si arrangiasse pure, le trincee non son mica trendy.
Che poi la possente Roma sia stata ostinatamente completata malgrado fosse abbastanza ovvio che sarebbe rimasta un elefante bianco e una succhia-risorse formidabile, che non abbia sparato un colpo in battaglia (a.a. esclusa), salvo poi andare a picco il giorno dopo l'Armistizio mentre era in fuga (con l'ammiraglio) verso Malta, distrutta dai bombardieri tedeschi 'amici' fino al giorno prima, e poi dimenticata e 'riscoperta' solo 70 anni dopo, a due passi dalla costa sarda... non trovate che sia una straordinaria beffa del destino?
Ma ovviamente, sarebbe troppo chiedere che qualcuno impari le lezioni della Storia, e così il ciclo della 'gloria' navale ricominciò ben presto fin dal dopoguerra (ammodernamento del Garibaldi, incrociatori portaelicotteri, super-caccia Audace e stra-fregate Lupo, progetti mirabolanti per navi nucleari ecc ecc), incrociando le dita per evitare qualche altra Matapan o notte 'tarantina'. O magari un altro 8 settembre.
Più precisione sui carri Cromwell..
Studiare la fenomenologia dei carri armati della II GM e dintorni è molto più complesso di quel che potrebbe apparire. I carri inglesi, come rami evolutivi, sono pienamente 'darwiniani', sia come cruiser che come fanteria: capirci qualcosa è un'impresa! Ecco cosa ne ho ricavato dalla ricerca in merito al numero di mezzi prodotti:
Dal sito: wwiiequipment.com:
Carri Comet: 741 (prodotti fino alla fine di maggio 1945). Il totale è però indicato anche come quasi 1.200 esemplari. Evidentemente la produzione di 741 è parziale, e il carro è stato poi prodotto anche dopo maggio 1945, del resto la guerra per i britannici finì nell'agosto successivo, inoltre era inevitabile avere delle 'code produttive' dopo tante armi realizzate a ritmo accelerato durante la guerra. E' difficile dire se siano accettabili nel totale, ma visto che è un programma bellico e visto che i mezzi italiani sono stati conteggiati anche nel dopo-Armistizio, che ha posto fuori gioco quanto meno il regime originario e pure lo stato italiano unitariamente inteso (infatti, si 'spiezzò in due' l'Italia), sarei favorevole, anche se non eccessivamente entusiasta.
Simili problemi si pongono anche per il Cromwell..
Carri Cromwell:
Production of Cromwell Tanks by year (UK Only)
1942 1943 1944 1945(End of May)
Cromwell 1 566 1,935 79
Cromwell III - 39 - -
(Of which 6pdr) 1 327
(Of which 75mm) - 299
Sarebbero circa 2.600 carri Cromwell. Quale è la verità?
Carri Challenger: 197. OK, qui non c'é molta differenza rispetto ai 200 che si dice siano stati effettivamente prodotti.
I cuggini dei Cromwell valgono a loro volta un'occhiata:
Centaur:
Production of Centaur Tanks by year(UK Only)
1942 1943 1944 1945(End of May)
Centaur 2 1260 497 -
(Of which 6pdr) 2 1018 -
(Of which 75mm) - 177 -
(Of which 95mm) - 65 -
Centaur O.P. - 192 159 -
Centaur Polsten - - 100 -
Centaur Bulldozer - - 1 176
Difficile dire se questa cifra si riferisca anche ai Centaur che dopo diventeranno Cromwell, ma penso proprio di sì, visto che in tutto qui si arriva facilmente ad oltre 1.600 mezzi (o addirittura oltre...2.600, considerandoli tutti!) mentre è chiaro che non furono così tanti, quando sommati ai Cromwell.
Forse l'arcano sta proprio in questo: la produzione del Cromwell potrebbe essere conteggiata da alcuni come i soli mezzi nati così, mentre da altri sarebbero conteggiati anche i Cromwell provenienti dalla rimotorizzazione dei Centaur. Si tratta di diverse centinaia di mezzi (quantomeno), ma è fattibile. In effetti, altri siti sono più specifici sul totale prodotto:
Dal sito gracesguide.co.uk:
Total A27 production consisted of 4,016 gun tanks; 950 of which were Centaurs and 3,066 Cromwells. In addition, 375 Centaur hulls were built to be fitted with an anti-aircraft gun turret; only 95 of these were completed.
Quindi avremmo una forza totale di circa 3.066 Cromwell, circa 400-600 in più di quello che è segnalato in altri siti, e in accordo con la cifra ufficiale che S.wikipedia attribuisce a questo carro. Notare come il numero di Centaur è molto meno elevato che nella stima precedente. MA la cifra globale è molto simile!
dal sito tanks.encyclopedia.com:
http://www.tanks-encyclopedia.com/ww2/gb/A27M_Cruiser_MkVIII_Cromwell.php
In all, 3066 A27M Cromwell were built, but when adding the A27L (950), the entire A27 class was 4016 tanks strong. This was still way below the total of Shermans used by the British Army and the Commonwealth and, for the sake of standardization, first line regular units were preferably equipped with the Sherman, while the Cromwell was mostly used for special (elite) units and more specific purposes.
Cromwell I : uguale al Centaur I ma con i primi V12 Meteor (motore che tra l'altro, funzionava con benzine a più basso NO dei tipi d'aviazione ed inizialmente erogava solo 540 hp, aumentati a 600 con le successive, corazze aggiuntive): 357 esemplari con il 57 mm.
Seguono il prototipo Cromwell II con cingoli più larghi e senza mitragliatrice anteriore per aumentare le munizioni; il Cromwell III, altri Centaur I con il V12 Meteor, circa 200 prodotti.
Cromwell IV: la prima versione prodotta in gran numero, anche in questo caso comprendeva però Centaur I e III con il nuovo motore Meteor; oltre 1935 costruiti (o ricostruiti!) con diversi tipi di scafo e il cannone da 75 ottenuto per allargamento del pezzo da 57. Di gran lunga il più numeroso
Cromwell V: scafo saldato e cannone da 75 mm,. ma non è noto quanti prodotti...
Cromwell VI: CS con il pezzo da 95 mm; 341 prodotti.
Cromwell VII Questo era il Cromwell IV o V aggiornato con corazze extra fino a circa 101 mm (NB: questa notizia, purtroppo per il Cromwell, è INFONDATA) con cingoli da 40 cm e altri miglioramenti; circa 1.500 aggiornati e prodotti relativamente tardi nella guerra.
C'erano diversi tipi di Cromwell da osservazione, comando e controllo, ma solo i comando di brigata e divisione avevano i Cromwell con il cannone rimosso per far posto a due radio aggiuntive. Gli altri tenevano il cannone. Non è chiaro quanti costruiti. C'era anche l'Excelsior, che era un mezzo per la fanteria dal peso di ben 40 tonnellate per rimpiazzare il Churchill, ma rimase solo allo stadio di due prototipi, in un certo senso erano equivalenti allo Sherman Jumbo.
Dal sito historyofwar.org:
http://www.historyofwar.org/articles/weapons_cruiser_tank_mk_VIII_cromwell.html
Production: 2,494-2,607 (Roughly 1800 75mm gun, 340 CS, 350 6pdr)
Cromwell I
6pdr gun, two Besa MGs, riveted hull, bolted turret, 14in track
Cromwell II
The Cromwell II would have been armed with the 6pdr gun and used 15.5in tracks. The Cromwell II never entered production. It was to have been produced by Vauxhall after production of the Churchill ended but that tank performed better than expected and remained in production.
Cromwell III
The Cromwell III was the designation given to the Centaur I (6pdr gun) when equipped with a Meteor engine.
Cromwell IV
The Cromwell IV was the designation given to Centaur IIIs (armed with the 75mm gun) that were either re-engined or built from scratch (by companies in the Centaur pool) using the Meteor engine.
Cromwell V
The Cromwell V was armed with a 75mm gun, and was the most numerous version of the tank. It was also produced with a welded hull as the Mk Vw.
Cromwell VI
The Cromwell VI was a close-support version of the tank, armed with a 95mm howitzer. This designation was given both to newly built Cromwells and to Centaurs completed with the Meteor engine.
Cromwell VII/ Cromwell 7
The Cromwell VII was a post-war modification of the tank. It was armed with the 75mm gun, had a low-speed final drive, 15.5in wide tracks and heavy duty front axles. It was produced by modifying Mk IV and V tanks, and was also produced as the Mk 7w which was based on the Mk Vw.
Qui la differenza più che altro è nel fatto che è stato affermato che l'Mk 7 è apparso nel dopoguerra e non verso la fine della stessa. Difficile anche qui capirci qualcosa.
I numeri comunque erano elevati: dice il sito che:
The Cromwell suffered during the fighting in Normandy, where the boccage meant its high speed couldn't be used. After the Falaise Gap closed in mid-August the Allies broke out of Normandy, and the Cromwell came into its own (August was the second most costly month for Cromwell regiments, with 143 lost). It's high speed and surprisingly good reliability meant that it was able to keep up with the faster moving parts of the army, and inspired Montgomery to claim that the great advance was only possible because of the British cruiser tanks and wouldn't have been possible with Panthers and Tigers. The Allies reached Antwerp on 4 September and the fast moving Cromwells were with them.
Another period of largely static warfare followed. October saw the worst casualty figures, with 174 Cromwells lost, although replacements were still arriving in large numbers – by 30 December there were 1,063 Cromwell Mk IVs in Europe.
NB: da quel che è scritto su warthunder, appare che il Cromwell abbia usato i cannoni L/43 (o L/45??) e quindi con minore capacità di perforazione. MA, stando alle poche fonti che notano la cosa, il Centaur aveva il cannone da 57 mm Mk I che era un L/50, e, guarda caso... il Cromwell Mk I era 'virtualmente un duplicato' del Centaur e quindi... 10:1 vincente che aveva anch'esso il 57/50 e NON il 57/43, che nel 1942 era stato già dichiarato superato dalle nuove esigenze, figurarsi nel 1943. Questo è l'unico appiglio che abbiamo per capire che tipo di cannone avesse il Cromwell: il fatto non è marginale, perché permette, per esempio, di perforare 80 mm anziché 60 mm a 910 m e a 30° con le APBCB.
- Quanto alla corazzatura, internamente il Cromwell aveva, secondo tanksencycolpedia: A bulkhead with access doors separated the front compartment from the central fighting compartment. On later models, protection was increased, with 3.1 in (79 mm) welded plates (Mark IVw/Vw), then to 4 in (102 mm) on the Mark VII. Questo significa: 63 mm per i carri normali, 79 mm per quelli saldati (pochi esemplari, ignoto il loro numero), e 102 mm per i carri con corazza extra. Inoltre era ben compartimentato internamente, con 3 sezioni diverse malgrado le piccole dimensioni, incluso comparto guida, combattimento, e motore. Niente male, insomma.
Altre informazioni:
http://warfarehistorynetwork.com/daily/wwii/ww2-vehicles-the-british-cromwell-tank/
ATTENZIONE (aggiornamento 24-9-17), novità dal libro di Fletcher (autore di una monografia Osprey su questi carri): il totale dei Cromwell è notevolmente inferiore a quello detto sopra. Altra cattiva notizia, i Cromwell Mk VII non sono dotati di corazze extra. Solo i Cromwell Mk Vw e VIIw sono provvisti di blindature extra fino a 101 mm, prodotti quasi tutti dalla BRCW, ma in appena 126 esemplari. In tutto i Cromwell costruiti come tali sono soltanto 2494, sentendo in merito quello che ne ha scritto Fletcher, meno persino del dato proveniente in WW.Equipment.com. e di altre pur apparentemente autorevoli fonti. Dove è la verità? Dall'altro canto, però, il totale dei Comet è confermato a 1.186 esemplari, così come quello dei Challenger a 200, dei Cavalier a 500 (anzi, precisamente, 503); MA sopratutto, i Centaur non sono più solo 950, ma addirittura 1821! In tutto questa famiglia multiforme dal Cavalier al Comet avrebbe totalizzato 6286 esemplari, tanti apparentemente; ma ben pochi rispetto ai 17.000 Sherman che il British Army ha ottenuto dagli alleati americani. Questo spiega come mai il Cromwell, pur diventando il carro cruiser più diffuso della seconda metà della guerra, è stato definito come non avere minimamente minacciato la superiorità numerica dello Sherman nel B.A. Ecco la lista della produzione totale secondo Fletcher:
Quindi abbiamo che il Cromwell è stato costruito in meno esemplari (circa 600) di quanto previsto prima, praticamente eguagliando i carri M (e P) e derivati italiani; che le corazze extra sono state attribuite ai soli Cromwell saldati, ovvero circa il 5% del totale (e pure un pò scarso), e infine che i Centaur sono più numerosi di quanto definito da altre fonti. Eppure, a quanto pare, i Centaur prodotti come tali, ma poi convertiti come Cromwell sono stati pochissimi, per cui non si capisce proprio come molte fonti diano 3066 esemplari prodotti. Strano davvero. Anche perché il totale dato da Fletcher, tra Centaur e Cromwell, è comunque superiore rispetto ai circa 4.000 mezzi menzionati da altri, e nemmeno di poco (circa 200 esemplari).
Corazzatura nel dettaglio
Quel vero e proprio rebus che è il Cromwell ha anche una struttura corazzata molto elaborata. Adesso proviamo a spiegare come è fatto davvero. Anzitutto vi sono diversi modelli di questo carro, ma la quasi totalità ha scafo rivettato (mentre la torretta ha SEMPRE una struttura base saldata). I modelli Ww (126 in tutto) hanno scafo saldato e per questo il peso è stato contenuto, dando poi la possibilità di aggiungere lastre protettive aggiuntive sul davanti dello scafo e della torre, oltre che una corazza extra sui lati della stessa.
Il Cromwell è dotato di una robusta protezione, ma non eccezionale rispetto alle esigenze. Tuttavia è interessante notare che esso ha una blindatura a doppio strato praticamente su tutta la struttura del fianco e della torretta. La blindatura del Cromwell a quanto pare è fatta in maniera SPAZIATA, e questo vale sia per la parte medio-bassa del fianco, che verosimilmente per la parte superiore. In questo caso, peraltro, c'é molta confusione perché i 32 mm sono mischiati in maniera non molto chiara sugli schemi, con la blindatura base da 14 mm. Peraltro pare chiaro che questa si estenda fino al soffitto dello scafo. Una cosa che invece è chiara, è che i 32 mm della blindatura esterna, sono presenti solo nella zona centro-anteriore, perché in quella posteriore (motore) sono soltanto 25 mm. Però con una corazza interna che resta comunque ed è sempre da 14 mm.
La protezione dei Cromwell non è poi così male nella torretta: qui sembra essere presente di sicuro la corazza spaziata. Almeno è così che appare su di una foto (vedi sotto) dove la struttura è visibile grazie ad un proiettile perforante, che ha bucato entrambi gli strati.
Tra l'altro la corazza interna dei Cromwell, dove è imbullonata (con una superficie di parecchi % sull'intera torretta) la blindatura esterna, corrisponde allo standard IT.110, come del resto anche nei precedenti cruiser. Questo non è un elemento di acciaio strutturale con resistenza balistica modesta, ma è un vero e proprio scudo d'acciaio al manganese ad alta resistenza, con una doppia capacità: da un lato è durissimo, dall'altra è poco propenso a scheggiarsi o a frantumarsi. Pare addirittura che aumenti localmente la durezza, all'impatto di un oggetto ad alta velocità, 'reagendo' grazie alla struttura cristallina sotto la superficie, con un aumento fino a oltre 600 brinnell, che è paragonabile ad una lastra d'acciaio indurita. Dunque nulla con cui scherzare, e assieme al fatto che esternamente c'é una corazza da 44-63 mm, è facile che la torretta possa incassare colpi più duri di quelli assorbili dallo Sherman. Se la corazza interna è spaziata, resistere alle schegge delle munizioni HESH/EP è molto più facile e la corazza è poco propensa a scheggiarsi con gli impatti. Peraltro questo non ha salvato tanti Crusader dal prendere fuoco per via delle schegge che hanno raggiunto le munizioni. Però i Crusader non avevano la blindatura esterna del Cromwell: 14 mm non sono certo 51. E' vero che erano provvisti di una corazza inclinata sui fianchi della torretta, però non è affatto sicuro che fosse anche spaziata, e comunque sia l'inclinazione non fa quasi nessun effetto alle E.P./H.E.S.H. Mentre una corazza piatta gli può resistere meglio, per quanto bizzarro possa sembrare!
Internamente il Cromwell ha anche due paratie, una per il comparto guida/combattimento e l'altra per il comparto combattimento/motore. La struttura interna è talmente elaborata che c'é anche una specie di 'mezza paratia' tra il guidatore e il mitragliere a lato, il tutto dentro un carro armato assai piccolo! Quindi il rischio schegge dovrebbe essere limitato. Per i primi Cromwell c'era persino la corazza del pavimento spaziata, con un doppio strato esterno e interno da 8 e 6 mm, peraltro solo sotto il vano guida/combattimento e in seguito, stranamente, sostituiti da una più normale blindatura da 10 mm, che peraltro non ha nessuna specifica capacità di resistere alle forti onde d'urto delle mine, mentre una blindatura spaziata potrebbe dare qualche protezione extra in questo senso.