FRANCIA vs ITALIA (30-1-18)
Caccia francesi
I due modelli fondamentali per i francesi sono chiaramente il Mirage F.1 e il Mirage 2000 e siccome questi velivoli vengono schierati per la gran parte
nell'OrBat iniziale, parlare di essi piuttosto che dei tipi più 'classici' come i Mirage III/5/50 è l'obiettivo principale di questa descrizione. Non solo: molti di questi velivoli hanno anche avuto importanti migliorie per quel che riguarda i missili aria-aria impiegati, così utili per il tiro contro bersagli piccoli, elusivi, agili, e sopratutto, volanti a bassa quota e con ridotta emissione di calore. Chiaramente, il missile R-550 Magic 1 era già una buona arma, comparabile all'AIM-9J e certo superiore rispetto all'AIM-9B e presumibilmente, anche all'AIM-9E ed F, con qualche riserva per i D/G/H. In generale è spesso comparato all'AIM-9J ovvero l'ultima generazione prima dei veri e propri missili 'all-aspect'. La loro quota minima certificata è di soli 50 metri, ma se senti parlare di quote operative i sudafricani, per loro è già uno spreco volare ... sopra i dieci! Sono fatti così.
Chiaramente, però, il fatto che un missile non riesca ad ingaggiare nominalmente il target sotto un certo livello non è assicurato. Per dirlo meglio: i missili R-550 sono certificati per quella quota, ma non per questo sono incapaci di colpire a quote più basse, solo che non è garantito il funzionamento perché evidentemente i test non si sono spinti tanto in basso. Costano, del resto, e anche parecchio, specie su bersagli 'veri'. La limitazione più seria, comunque sia, spesso non è il sensore e la relativa sensibilità: se è in grado di 'sentire' un target in volo a bassa quota, non è che scendendo di qualche decina di metri più in basso succeda qualcosa di diverso. Quel che può succedere di 'cattivo', caso mai, è collegato alla spoletta di prossimità. Per un missile come il Falcon, chiaramente, questo NON è un problema, visto che non la possiede, anche se di problemi ne ha ben altri (il fatto che se manca il bersaglio di 3 metri per esempio, al bersaglio... non succede assolutamente nulla); però la spoletta di prossimità spesso serve eccome, così praticamente tutti i missili AAM e i SAM più grandi di quelli lanciabili da spalla, la possiedono. Ma se questa funziona in maniera non affidabile in prossimità del terreno, allora nascono i problemi. Se è troppo sensibile, capterà il ritorno del suolo come un grande bersaglio, certo più della sagoma dell'aereo, e così tenderà ad esplodere ad una certa distanza. In altre parole, sotto i 50 metri potrebbe 'sentire' il terreno più o meno come sentirebbe un aereo a 3-6 metri di distanza, comandando l'esplosione del missile in maniera del tutto anticipata. Le spolette di prossimità inizialmente erano radio oppure, in alcuni casi, infrarosso. Non è stato nemmeno infrequente, specie per i missili con guida 'non all-aspects', esplodere ad una certa distanza dal cono di scarico dei bersagli perché 'attivati' in qualche modo dall'enorme flusso di calore del motore. Peraltro la spoletta IR è più difficile da disturbare e su terreni freddi probabilmente è più affidabile che quella radar.
Tutto questo è stato eliminato dall'avvento della spoletta laser. Questa è costituita da alcuni diodi che irradiano sui vari lati del missile, in maniera da fare una raggera sufficentemente stretta da 'sentire' il bersaglio qualora ci passassero vicini (chiaramente, se è un bersaglio molto piccolo sarà bene comunque di avvicinarsi il più possibile). Visto che il telemetro laser misura i tempi di ritorno, non c'é problema con la vicinanza al terreno: a meno di non essere alla 'distanza letale' considerata utile per lo scoppio dell'arma, non vi sarà alcuna attivazione. PS attenzione perché a terra, questi missili, una volta attivati, in genere hanno delle coperture di sicurezza contro i laser, che sono un pericolo per gli occhi! (almeno questo non è stato certo un miglioramento rispetto ai tipi precedenti...)
Ora, il Magic 1 ha la spoletta IR, il Magic 2 ha un nuovo modello ad alta precisione (ma di tipo radar), come del resto l'AIM-9L Sidewinder. Questo, più il sensore IR migliorato, gli assicurano indubbi vantaggi nell'ingaggio di qualsiasi bersaglio e specialmente quelli più elusivi, e in volo a quote più basse.
In breve, i Magic hanno una gittata utile di circa 3 km e generalmente sono lanciabili di spalle; però hanno ottime caratteristiche di manovrabilità e una gittata minima molto ridotta. Il sensore è discreto, il Magic 2 ha comunque un sistema molto migliore e compete favorevolmente con i Sidewinder degli anni '80, di cui è grossomodo coetaneo. Sono buone armi e hanno buone prestazioni in generale, l'unica pecca è che sono poco note in combattimento e non sempre hanno brillato. Inoltre pur essendo state prodotte in gran numero, il totale non è poi così ampio se comparate ai missili delle super-potenze, anche se hanno avuto modo di partecipare -con alterne fortune- a parecchi conflitti reali, specialmente negli anni '80. In generale i Magic 1 sono stati forse un pò al di sotto delle loro capacità teoriche, ma non c'é ragione di credere che i Sidewinder J/P grossomodo equivalenti, siano superiori o particolarmente migliori. La quota minima d'ingaggio è 50 metri, ma non ti fanno mica la multa se tiri a quote più basse: i Sea Dart potevano ingaggiare bersagli fino a 30 metri di quota, ma alle Falklands hanno abbattuto almeno uno o due A-4 che volavano a quote 'inferiori agli 11 metri'. E poi anche i Sidewinder dei tipi più anziani si sono dimostrati efficaci alle bassissime quote, purché in condizioni molto favorevoli (ovviamente), quanto meno dal 1965 in poi.
Mirage F.1:
Ecuador: 18 aerei= 16 AJ e 2 EJ (? forse più probabilmente, BE), armamento: probabilmente Magic Mk.1 (iniziale, anni '80), forse già cambiato a Mk.2 negli anni '90 (Ps in pratica si tratta di 16 monoposto tipo C/E e due biposto tipo B)
Qatar: 14 aerei= 12 F.1EDA e 2 F.1DDA. Armi: SR.530F e Magic Mk.2
Kuwait: 29 aerei: 18 F.1CK, 2 F.1BKs, 9 F.1CK/2, armabili anche con Magic Mk.2 (stando ad ACIG, mentre il SIPRI non ne parla)
Giordania: 36 aerei: 17 CJ, 2 BJ, 17 EJ. Armamento Magic 1 e SR.530F.
Irak: 124 aerei= 32 F.1EQ/EQ/2, 28 F.1EQ-4, 20 F.1EQ-5, 18 F.1EQ-6, 6 F.1EQ-7s e 20 addestratori. Essi avevano Magic Mk.1 (qualche fonte parla anche di Mk 2 dai tardi anni '80, ma non è supportata da altre e dal SIPRI). Gli EQ-6 aveva anche SR.530D (ACIG), mentre il SIPRI segnala solo la presenza di 200 F, ma puntualizza che sono stati forniti anche 450 missili ARMAT e 240 AS-30L, per non dire di quasi 400 Exocet (che qui non interessano).
S.Africa: 48 aerei= 32 F.1AZ e 16 CZ, armati con Magic 1 e Vukhri (forse anche Darter, all'inizio del 1992?) nonché Python Mk.3 (F.1C superstiti).
Francia: oltre 250 Mirage F.1 tra C (164 o 170), B (20) e CR, questi ultimi dovrebbero essere circa 64 esemplari. Magic 2 per tutti (almeno i C e anche i CR è verosimile che li avessero già ottenuti, vedi anche guerra del Golfo).
NB: In tutto dovrebbero esser stati in servizio 191 F.1 nel 1991, di cui circa 50 CR e il resto caccia C e B di vario genere.
Grecia: 40 F.1CG= niente SR.530, ma 4 AIM-9P-2 o -3 (inizio anni '90), in stile F-16.
Spagna: 73 aerei = 6 BE, 45 CE, ed 22 EE, più quelli ex-Quatar. Nel 1992 l'armamento era 2 AIM-9N o Juli (J con testa di guida L).
Libia: 38 aerei = 16 F.1AD, 16 ED, 6 BD. Magic Mk.1 e SR.530FE.
Marocco: 50 aerei: 30 F.1CH, 14 F.1EH, 6 F.1EH-200. Armi: probabilmente Magic Mk.1 (e forse forse, AIM-9J/P).
Aerei con più di 2 missili Magic Mk.1 per il corto raggio?
15 F.1 Qatarini, 21 (? superstiti di 29) kuwaitiani; 20-40 (?? questi li hanno avuti quanto meno con i 18 EQ-6, possibilissimo anche con i 6 EQ-7) irakeni, circa 120 francesi (più i ricognitori e forse i biposto), circa 40 greci, 40 (??) sudafricani, per un totale probabile di caccia pari a probabilmente di 253 (?) aerei, sufficienti per 14 squadroni, che non è poi male.
In pratica avremmo probabilmente avuto, per il combattimento aereo ravvicinato, i seguenti reparti d'eccellenza:
-6 squadroni con gli F.1C francesi (2 Magic 2), posto che quasi tutti avessero avuto la modifica alle rotaie di lancio e altri dettagli minori.
-2 con gli aerei quatariti e kuwaitiani, tutti con due Magic 2;
-2 con i CG greci e 4 AIM-9P;
-2 squadroni dovrebbero avere gli AZ/CZ sudafricani, con 2 Darter (?) o Python 3
-4 squadroni con i Mirage F.1E spagnoli (2 AIM-9N e JULI).
-1 squadrone con i Mirage F.1EQ irakeni (armati con SR.530D, anche se sempre provvisti di Magic 1)
Gli aerei irakeni dovrebbero essere sufficienti per uno squadrone, portando il totale ad almeno 17 squadroni (ps ma attenzione! pare che, stando all'ACIG, i 24 F.1 iraniani vennero trovati allo standard EQ-6, ergo aggiornati con capacità che in teoria almeno comportavano anche Magic II e SR.530D!). molto difficile stabilire se i missili AIM-9N/JULI siano un miglioramento rispetto ai missili Magic Mk.1, in tal caso sarebbero presenti altri 3-4 squadroni (73 aerei vs 72 di statuto), ma va detto che attorno al 1991 già gli aerei si erano ridotti a 50 unità. Questo comporterebbe un totale di 17 gruppi, di cui 4 però con gli AIM-9N/JULI. Probabilmente i migliori sarebbero i C francesi con 2 Magic 2, per un totale di almeno 6 squadroni, sempre che poi non siano così stati modificati anche i Mirage F.1B, che non so però quanti fossero (un altro squadrone?).
Da notare che in Francia sono rimasti bloccati diversi F.1: circa 4-6 monoposto EQ-6 e 4 biposto. Il tutto comporterebbe che gli EQ-6 o aggiornati sarebbero quindi almeno 36, più forse 6 EQ-7 altrettanto equipaggiati.
Quindi gli aerei 'di punta' sono almeno 6 squadroni di F.1C/Magic 2 francesi; 2 squadroni con gli F.1 quatariti/kuwaitiani (Magic 2), 1 con gli EQ-6 irakeni (Magic 2), così arriviamo a 9 squadroni, più altri 2 presumibilmente, con gli AZ (senza radar, del resto) e CZ (meno numerosi), entrambi con i Python 3 o i Darter. 11 squadroni di punta, dunque, a cui bisogna aggiungere anche gli utili 2 squadroni con gli F-1CG. In tutto siamo a 13 unità, ma va detto che i Mirage F.1 sono almeno 27 squadroni, di cui 2 da ricognizione, e 25 da caccia, cacciabombardieri e attacco.
I 13 squadroni (con 234 aerei) con 4 AIM-9P, oppure 2 Magic 2/Python 3/Darter, probabilmente c'erano anche gli aerei di 1 altro squadrone con i Magic 2 (Equador).
Buoni anche i 2 squadroni greci con 4 AIM-9P.
In tutto, quindi, abbiamo tra 13 e 18 squadroni armati con armi di qualità o quantità elevati.
Questo per i caccia intercettori.
Altri 2 squadroni sono ricognitori, mentre non meno di 7 altri squadroni sono anche presenti come cacciabombardieri, di vario tipo, ma armati essenzialmente con i Magic 1 o AIM-9, più potenti missili come AS-30, ARMAT, Martel, Exocet (che però non ci interessano in questo frangente).
Quindi, gli aerei da intercettazione sarebbero essenzialmente armati con i Magic 2 o simili:
-10-14 squadroni con Mirage F.1C: (2 Magic 2), 6-7 francesi, 3-6 arabi (2 irakeni, 1-2 giordani, 1 kuwaitiani, 1 kuwaitiani/quatariti), 1 equador (?)
- 2 squadroni con Mirage F.1CG greci (fino a 4 AIM-9P)
- 2 squadroni con Mirage F.1A/C sudafricani (2 Darter/Khukri/Python)
- 3-4 squadroni con Mirage F.1C/E spagnoli (2 AIM-9N/JULI)
Questi sarebbero dunque 17-22 squadroni, ma il totale dei caccia in prima linea difensivi dovrebbe essere di 25, su di un totale di 42 (2 F.1 da ricognizione, 25 F.1 da caccia, 12 M.2000, 3 M.2000N). Il che potrebbe essere in pratica riassunto in 8 squadroni di M.2000B/C/E assegnati alla difesa aerea, il che comporta altri 4 in offensiva più i 3 M.2000N. E questo significa anche, evidentemente, 17 squadroni di F.1, che potrebbero essere per l'appunto i 10 con i Magic 2, e altri 6-7 tra gli 8 squadroni con 4 AIM-9P, o 2 Darter/Python oppure 2 AIM-9N/JULI. Gli altri 8 squadroni, quelli degli M.2000, sarebbero in 6 casi con i 2000B/C RDI, e gli altri 2 con altri aerei come gli E indiani. E gli M.2000 d'attacco? A parte i 3 con gli M.2000N, vi sarebbero semmai 4 reparti con gli aerei degli EAU (1 sqn), Egitto (1), Grecia (altri 2).
In definitiva, i Mirage F.1 sono: 64 A, 62 B/D (20 Francia), 358 C (+ 164 Francia, oppure 81 C e 89 C-200, pari a ben 170 unità), 199 E, 64-68 CR(solo Francia). In base a questo numero, il totale degli F.1 sarebbe così di 751 esemplari (inclusi 10 irakeni non consegnati).
Sarebbero dunque un totale di poco superiore ai 724-728 precedentemente stimati. Raggi d'azione: tra l'altro sono indicati 425 km hi-lo-hi con 3.500 kg (14x250 kg), e 644 km con 1.600 kg, oppure 600 km con 1,5 t (6x250 kg), o anche circa 1.385km con 2x250 kg (hi-lo-hi, con serbatoi ovviamente).
Quanto ai Mirage equadoregni: i JA e JE, in realtà erano praticamente non A, ma modelli E, tanto che avevano tutti il radar. Anche gli F-1CK kuwaitiani in realtà erano molto più prossimi agli F-1E multiruolo che ai caccia F.1.
ORBAT degli F.1 (metà 1992):
2 sqn ricognitori:
* 2 sqn. M. F.1CR (francesi, 2 Magic 2)
18 sqn caccia:
* 6 Sqn. M.F.1C/C-200 (francesi, 2 Magic 2)
* 2 Sqn. M.F.1EQ-6 (irakeni, 2 Magic 2, SR.530D)
* 2 Sqn. M.F.1E Quatar/Kuwait (2 Magic 2)
* 2 Sqn. M.F1CG (greci, 4x AIM-9P)
* 2 Sqn. M.F.1AZ/CZ (sudafricani, 2 Python/Darter/Kukhri)
* 2 Sqn. M.F.1CE (spagnoli, 2 AIM-9N/JULI)
* 1 Sqn. M.F1 A/E equador (2 Magic 1)
* 1 Sqn. M.F.1 CJ (giordani, 2 Magic 1, probabilmente anche 2 AIM-9J/P)
7 sqn attacco:
* 3 Sqn. M.F.1EQ-4/5/7 irakeni
* 1 Sqn. M.F.1EE (Spagna)
* 1 Sqn. M.F.1EJ (Giordania)
* 2 Sqn. M.F.1AD/ED (libici)
Mirage 2000:
*3 Sqn 2000N K1 e K2 (58 disponibili già nel gennaio 1991)
*6 Sqn 2000C RDI (francesi, Magic 2 e SR.530D), dei quali secondo A&D (1991) erano disponibili 136 esemplari di tutti i tipi RDM/RDI più 28 biposto (??), il che non considera ovviamente gli esemplari persi in attività (presumibilmente, i soli RDI sono almeno 100, più i M.2000B aggiornati a tale standard), anche se alla fine del 1990 erano segnalati 136 monoposto e 23 biposto ordinati (più i 75N e 39D), per cui è arduo fare luce sul numero effettivamente disponibile a metà del 1992
*2 Sqn 2000C RDM (oltre 100 francesi, Magic 2 e SR.530F)
*2 Sqn 2000CG (40 greci, Magic 2 e SR.530F)
*2 Sqn 2000H (49 indiani di cui 42 mono e 7 biposto TH); Magic 2 e SR.530D
*2 Sqn 2000EAD (22+6 DAD+8 RAD per gli EAU; AIM-9L e SR.530D); secondo A&D hanno gli AIM-9P, secondo il SIPRI gli AIM-9L (attorno al 1990)
*1 Sqn 2000EM/BM (16+4 biposto), missili Magic 1, probabilmente anche AIM-9P, missili SR.530F o (stando ad A&D) SR.530D
*1 Sqn 2000EM/P (egiziani/peruviani con 2 biposto DP), missili Magic 1.
I primi Mirage 2000: 1 prototipo Mirage 2000C-01 (motore M-53-2 da 8.500 kg/s), 1o volo 10 marzo 1978, e seguito poi da altri due prototipi nel 1978-79; poi 15 Mirage 2000C-1 con radar RDM-1 e motore M-53-5 da 9.000 kg/s (volati dal 20 novembre 1982); i n.16-37 avevano l'RDM-SP, poi cambiati (dal novembre 1983) con gli RDM-S3 (che furono i primi a consentire la guida dei Super R.530F!); dal 39o esemplare (senza conteggiare i prototipi?), sono arrivati finalmente i Mirage 2000RDI con radar RDI (doppler da intercettazione, con ridotte capacità anche nell'attacco) e motori M-53P-2 (6.560-9.700 kg/s). Sono noti anche come Mirage 2000DA/RDI.
Quanto all'M-2000B, volò l'11 ottobre 1980 e all'export era noto come Mirage 2000B o 2000D; primo di serie, decollato il 7 ottobre 1983.
Per l'export i Mirage 2000 hanno radar RDM e motore M-53-P2, il primo 2000E consegnato è stato all'Egitto il 30 giugno 1986.
La versione biposto d'attacco 2000N è volata per la 1a volta il 2 febbraio 1983. Ha motore apparentemente invariato rispetto ai caccia, ma la struttura è rinforzata e la dotazione avionica è del tutto diversa con radar Antilope V per il TFR, INS Ulyss 52, radioaltimetro TRT AHV-12, ECM Serval e Spirale, fotocamera OMERA e strumentazione CRT negli abitacoli digitalizzati. 75 ordinati, di cui 58 in servizio nel gennaio 1991. Va notato che di questi aerei, ben la metà, ovvero 29, sono stati costruiti con la sola capacità missilistica con l'ASMP che purtroppo è solo un'arma nucleare. Poi sono arrivati i Mirage 2000N k2 con capacità di portare armi convenzionali (non guidate) di vario tipo. I Mirage 2000N sono apparsi inizialmente con carichi di 8 bombe da 250 kg ma almeno operativamente non usano queste armi. Si pone quindi il problema di 'convenzionalizzare' questi potenti strikers, che o vengono modificati per portare bombe stupide (250 o 400 kg), oppure saranno utilizzabili solo come intercettori con i due missili Magic (1 o 2).
Il Mirage 2000D ha volato solo il 19 febbraio 1991; non ha l'ASMP, ma porta bombe atomiche AN-52, ha navigatore GPS e armi laser e missilistiche varie; ordinati inizialmente in 39 esemplari, non erano ancora entrati in servizio a metà 1992 ma non è necessariamente vero che i primissimi prodotti non fossero già disponibili operativamente.
Da notare che a quel punto erano già disponibili i Mirage 2000 della generazione successiva: il 2000-3 era un biposto B modificato con radar RDY e vari CRT, il tutto studiato per il Rafale; volò il 10 marzo 1988, esattamente 10 anni dopo il prototipo iniziale. Il Mirage 2000-5 ha volato già il 24 ottobre 1990, supera il modello precedente e vi aggiunge l'ECM ICMS Mk.2 e missili MICA.
Ma quanti sono 'sti caxxi di Mirage 2000?
I Mirage 2000RDI erano disponibili, nel 1991, in soli 3 squadroni francesi, più altri 3 con l'RDM e il B; ciascuno squadrone aveva 15 aerei. Ancora nel 1993 c'erano solo 6 squadroni, di cui forse 3 con gli RDI. Eppure, già nel 1991 erano stati ordinati 169 Mirage 2000C (RDM/RDI) su 371 in totale (inclusi 75 N e addirittura 86 D, nonché almeno 28 B); c'erano in servizio almeno 136 aerei monoposto di cui circa 100 RDI, la cui fornitura è continuata anche dopo, con 12 ordinati nel 1992 e 3 nel 1993, forniti in tutto nel 1994.
Secondo la wiki.fr i Mirage 2000C in generale sono stati solo 124. Queste differenze portano il Mirage 2000C a un totale probabilmente di appena 87 esemplari. A mio avviso hanno sbagliato e hanno conteggiato solo gli RDI, però è un fatto che il numero citato sia questo. Nel 2000, i Mirage 2000B erano 14 con l'RDM e 16 con gli RDI, totalizzando quindi almeno 30 velivoli. Tutto questo resta piuttosto sul vago e porterebbe a solo 5 squadroni di M.2000RDI B/C, 1 con gli RDM e 1 con gli EM egiziani, oppure 5 RDI e 2 RDM.
Attualmente la wiki francese ha ricostruito il totale in questo modo:
314 Mirage 2000 complessivamente prodotti per i francesi (su 601 totali), di cui 131 in servizio all'inizio di luglio 2016.
: 124 Mirage 2000C (N. 1-124) consegnati tra dicembre 1982 e luglio 1995; 37 di questi sono stati poi portati allo standard 2000-5F, peraltro dando un'informazione palesemente sbagliata visto che parlano di luglio 1987-luglio 1990 (35 ancora in servizio nel 2016); notevole è che i Mirage non sono stati tutti del 1o lotto, anzi, risultano vari numeri di produzione tra il 38 e il 78.
: 30 Mirage 2000B (501-530), periodo novembre 1983-dicembre 1994 (6 rimasti in linea nel 2016)
: 75 Mirage 2000N (301-375), marzo 1986-maggio 1993 (23 ancora in linea nel luglio 2016)
: 86 Mirage 2000D (601-686) tra marzo 1983 e febbraio 2002 (67 ancora in linea nel 2016).
Di questi aerei, almeno 11 sono andati perduti in incidenti entro metà 1992, per lo più caccia C.
Stando a RiD, a fine 1993 c'erano 102 Mirage 2000C al FATAC, tanto per dirne una...
Al giugno 1990 si diceva che i Mirage 2000C sarebbero stati tagliati a soli 107 esemplari, ma il radar di per sé è stato realizzato in circa 130. Il prototipo ha volato già nel 1979 con un Mystere 20, ma il primo Mirage 2000RDI è entrato in servizio solo nel 1988!
E' tutto piuttosto strano, a dire il vero. La monografia dei Mirage francesi della Delta editrice (del 2014) afferma che i Mirage 2000 sono stati costruiti, per la sola Francia: 136 Mirage 2000C, 32 B, 75 N (31 K1 e 44 K2) e 75 D. In tutto sarebbero stati 318 esemplari solo per la Francia, che è più o meno come è stato detto sopra nella Wiki francese (che a sua volta si basa su altre fonti). Resta stranamente eccessivo il numero dei radar RDI che sono più numerosi degli RDI. Circa 17 Mirage 2000B con l'RDM e gli altri 13-15 con l'RDI.
La stessa monografia afferma che il Mirage F.1 in Francia è stato realizzato in 246 esemplari, di cui 162 F.1C, 20 B e 64 CR.
Tornando ai nostri Mirage 2000, secondo le fonti più accreditate sarebbero ben 601. La quantità complessiva sarebbe in ogni caso comprensiva di:
20 aerei per l'Egitto (4 biposto); 12 per il Perù (2 biposto); India con altri 49 esemplari (7 biposto); 40 per la Grecia (4 biposto) e 36 (6 biposto) per Abu Dhabi. Questi velivoli sono stati tutti consegnati tutti entro metà 1992. Il che ci dà un totale di 157 velivoli esportati, più il numero non ben noto dei Mirage 2000 francesi. In seguito i Mirage 2000 sono stati poi esportati anche in Qatar in 12 esemplari (3 biposto) mentre del Mirage 2005 sono stati poi prodotti anche in altri 15 esemplari in Grecia, 30 o 32 per gli EAU e infine 60 per Taiwan, ovvero altri 107 esemplari. In tutto, quindi, gli aerei esportati sono stati 276 esemplari, e se vi sono solo 601 esemplari prodotti, allora 325 sarebbero finiti in Francia, e non 318 o 314 esemplari. Bah!
Ma se questi numeri rappresentano un problema molto relativo, va detto che il settore italiano è molto meno allegro. I G.91R, forse gli unici veri intercettori italiani, erano missilistici soltanto in una manciata di casi. Dei 130+ consegnati ai portoghesi, solo 73, di cui 40 R-4, 33 R-3, più 11 T, vengono effettivamente messi in servizio. I missili erano portati solo da alcuni R-3 e forse R-4, e dato che non più di 40 di questi aerei (biposto inclusi) sono mai stati operativi in contemporanea, non c'é di che rallegrarsi. Anche se armati di bombe come le Rockeye e Snakeye, i missili erano soltanto gli AIM-9 delle prime versioni, ufficialmente almeno, del modello B, anche se il SIPRI dice essere presente l'E (mai visto però in foto operative o filmato davvero) e altre fonti, smentite dai rapporti più dettagliati, modelli ancora più avanzati fino all'L. In realtà erano due tipi B, massimo E o F.
***
Caccia intercettori: i 6 sqn di M.2000C RDI e 1 RDM, più 18 da caccia con gli F.1 di cui sopra. Quelli d'attacco: 3 sqn 2000N, 4 M.2000CG e H, più 7 sqn con gli aerei A/E libici, giordani, spagnoli e irakeni. Più gli 8 sqn Jaguar, 3 di Vautur A/B, e 2 sqn M.IV. In tutto sarebbero coinvolti 25 sqn da caccia (7 M.2000 e 18 F.1), 2 da ricognizione (F.1) e 27 da attacco (8 Jaguar, 3 Vautur, 2 M.IV, 7 M.2000E/N e 7 F.1), per un totale di 52 unità coinvolte in difesa e in attacco.
Il totale degli aerei coinvolti vede quindi da parte francese 60 squadroni:
-15 M.2000
-27 F.1
-8 Jaguar
-5 A.Jet
Strategici:
-3 Vautur A/B (sebbene gli A non sarebbero aerei strategici, di fatto essi hanno caratteristiche sufficienti per essere considerati tali; del resto, i caccia notturni CN non sono considerati per nulla, pur essendo chiaramente intercettori strategici)
-2 M.IV (bombardieri/ricognitori)
?-Vautur N (da considerare? Boh, meglio tenersi gli A, a questo punto, ben più utili).
Battaglie ipotetiche
Gli aeroporti principali erano sistemati sostanzialmente così: 120, 160, 180---220, 250, 270, 320--- 370, 420, 440 km (dal confine).
Quella che segue è una battaglia virtuale che ho creato per capire meglio le capacità delle difese e degli attacchi tra i due contendenti. L'ho modificata rispetto al 2012, ma solo perché le distanze sono state cambiate e così anche i termini di ingaggio, come spiegherò poi. E' importante perché fa la somma di moltissime cose, che poi possono essere applicate a decine di altri scontri aerei della guerra. Ecco perché è così dettagliata.
La madre di tutte le battaglie (aeree)
Di primissima mattina, entrambi i contendenti iniziano le missioni offensive. I G.91R-3 del gruppo di scorta inviano 12 aerei, con cannoni da 30 mm e, per almeno 8 di essi, rulli per le macchine fotografiche. Sono presenti anche serbatoi, presumibilmente quelli da 520 litri l'uno. I Macchi MB.339A dell'altro gruppo mandano in azione 12 unità, con due serbatoi da 340 litri e due Mk-82.
Il tutto fa parte del piano d'attacco contro una delle basi francesi principali, probabilmente la M.2, che è a circa 155 km dal confine. Non pochi, anzi decisamente molti per questi velivoli già al limite delle loro possibilità. Il decollo dei velivoli italiani è svolto da una base di 1a linea, quasi certamente (ma in questa simulazione non è così importante stabilirlo) una principale.
Quota di volo a circa 60 metri e 560 kmh (200 ft/300 knt) fino a circa 20 km dal confine; poi discesa a 30 metri (100 ft) e uguale velocità. La velocità non può essere più alta, per non aumentare i consumi, ma questo riduce l'efficienza dei G.91R-3, che hanno una velocità ottimale maggiore (sui 650 km/h), ma non ci sono molte possibilità di scelta: vicino all'obiettivo, sarebbero saliti a 400+ kt/740 kmh, aumentando ai livelli ottimali per i G.91, ma non per i Macchi.
Ad ogni modo, la loro velocità è anche dovuta al volo alle basse quote, dove cercano di nascondersi alla ricerca dei caccia e dei radar nemici. A circa 30 km dalla prima linea, ci sono i posti d'osservazione della prima fascia di copertura, con pattuglie di 3-4 soldati ogni 10 km circa, possibilmente in luoghi dalla visuale abbastanza alta, sia pure di poche decine di metri. La zona era per lo più pianeggiante, per cui gli attaccanti avevano difficoltà a non farsi vedere, ma anche gli osservatori non possono vedere molto oltre il breve raggio, perché gli mancano punti d'osservazione sopraelevati. La vegetazione è piuttosto rada e questo riduce la possibilità di evitare l'avvistamento.
Gli aerei raggiungono il confine a circa 150 km dal punto di partenza. E' già parecchio per aerei del genere, ma nemmeno la metà del complessivo percorso di volo: l'obiettivo è un aeroporto distante quasi 140 km dal confine e ci vogliono circa 180 km per riuscirci.
La prima catena di avvistamento è stata ingannata, tanto che, forse anche per via dei boati delle battaglie di prima linea (forse bombardamenti d'artiglieria in lontananza, ma ad almeno 15-20 km di distanza), sbaglia tutto. Localizza gli aerei a circa 4 km da uno degli avamposti, ma non identifica il tipo e il numero, ma sopratutto la loro direzione. Due Mirage 2000C vanno alla caccia, ma fidandosi di una direzione sbagliata finiscono per non trovarli.
La seconda catena di sorveglianza è a circa 30 km dietro l'altra. Ha posti d'osservazione ogni circa 10 km, ma ogni due c'é anche un radar. La formazione d'attacco è grossa: 12 Orpheus e 12 Viper, capaci di esprimere fino ad oltre 40 tonnellate di spinta come massimo, abbastanza da essere probabilmente seguiti anche da un sistema di sismografi. La forza d'attacco comporta 6 G.91R-3 anti-flak, spaziati in avanti, suddivisi in coppie. Seguono sezioni di 4 MB.339A, e infine altri 6 Fiat guardiaspalle, volando necessariamente un pò più alti (40-50 metri) per evitare di cadere a terra dopo un paio di secondi di virata stretta. Cosa necessaria, ma che li rende anche più visibili all'avvistamento. La formazione è di circa 2 km di ampiezza e 10 km di lunghezza. Passano a circa 3 km dal una postazione radar, e a 2 km da una d'avvistamento, meglio sistemata delle altre. Gli aerei sono trovati e identificati, nonché stimati in velocità e sopratutto, direzione. La cosa è notificata al comando difesa aerea, quando gli aerei sono a circa 150 km dalla base, penetrati di circa 70 km nel confine nemico.
Ad alta quota c'é un raro Mirage 2000B/RDI, con il suo potente radar. Ha due serbatoi da 1.700 litri e uno da 1.300 sotto la fusoliera, per oltre 8.000 litri, più due Magic 2. E' una specie di mini-AWACS, in mancanza di meglio, e pattuglia lo spazio aereo in missioni di circa 3 ore, a circa 3-4.000 metri di quota, con una crociera di circa 650 kmh o poco oltre. La CAP è invece costituita da due coppie di aerei, a circa 50 km avanti dell'aereoporto, e decine di km lateralmente. Sono gli aerei del gruppo da caccia d'intercettazione. Questi sono Mirage F.1C. E' probabile che in realtà, ciascuna coppia abbia un solo aereo con due missili Super R.530+2 Magic 2 e uno con i soli Magic 2. Essi pattugliano a circa 3.000 metri, per missioni di circa 90 minuti, potendo disporre di circa 4.000 litri più 1.300 (?) sotto la fusoliera, con velocità di circa 350-370 nodi, ergo 650-700 kmh. Così, l'arco diurno, 15 ore, è completato con 10 CAP e 40 sortite. NB: non è chiarissimo se davvero questi velivoli abbiano i più moderni, e micidiali, Magic 2, ma quasi certamente sono Mirage F.1 dell'aeronautica francese, che risulta nei primi anni '90 avere riequipaggiato i suoi velivoli di Magic 2 come standard, inclusi quelli CR da ricognizione, un pò come hanno fatto nel contempo altre aviazioni, quali quella italiana con gli AIM-9L per i suoi F-104S/ASA. I Magic 2 sono molto superiori rispetto ai Magic 1, da tutti i punti di vista e per quel che ci riguarda, sono superiori anche contro bersagli a terra, dove la quota minima garantita dei Magic 1 era di 50 metri. In verità, i Magic possono colpire anche più in basso, ma non è garantito che il sensore IR funzioni bene o che la spoletta non scoppi per prossimità vicino al terreno. Sarebbe meglio lanciarli molto angolati verso terra, ma non è facile perché il sensore potrebbe non riuscire a sentire il calore del motore sullo sfondo. Con il Magic 2 entrambi i problemi sono notevolmente superati e questa nuova arma è paragonabile all'AIM-9L/M, mentre la precedente è grossomodo tipo l'AIM-9D/G/H/J. In ogni caso, missili pericolosi anche a bassa quota, ma quelli di ultima generazione molto di più di quelli della generazione intermedia, mentre i primissimi missili come gli AIM-9B funzionavano solo occasionalmente contro target a volo radente, sebbene alle volte abbiano davvero fatto centro, così come le loro copie sbiadite AA-2 Atoll, di cui si è detto che addirittura gli israeliani usarono un certo numero per colpire autocarri in movimento!
Localizzata la formazione, il Mirage 2000 la segue semplicemente, restando indietro a circa 10 km e a circa 3 km di quota. La cosa è positivamente considerata dal controllo radar di terra, perché vedendo il Mirage in 'caccia' non c'é molto bisogno di fare altro, a parte un minimo di comunicazioni radio molto basiche. I 4 Mirage F.1 della prima pattuglia che arrivano in zona, non fanno altro che vedere il Mirage 2000 e poi virano in avanti, dove trovano facilmente l'oggetto dei loro desideri: la formazione nemica, che ben presto viene vista sia al radar che otticamente, e questo da una distanza ottimale per non correre il rischio di ritrovarsene qualcun altro tra i piedi.
I velivoli italiani si stanno avvicinando all'obiettivo, mentre i Mirage scendono a circa 1.000 metri e ad oltre 1.200 kmh. Avvistano i loro nemici/bersagli, e cercano di cogliere l'ultima pattuglia di questi apparecchi, per aggirare la difesa dei 'guardiaspalle', pericolosi se venivano ignorati per attaccare i Macchi.
Cosa fare, però, per evitare i pericoli del duello a bassa quota con molti avversari, piccoli e agili? L'unica scelta possibile è di sfruttare la velocità maggiore. I Mirage devono tenere almeno 900 kmh, possibilmente 1000. Acquisire il bersaglio, sparare missili tra 0,5 e 2 km, possibilmente 1-1,5. Cannoni da 0,5 km circa, possibilmente non sotto i 200 metri. Rapido disimpegno, grazie ad una maggiore velocità iniziale e di salita, che a pieno AB arriva a 200 ms, circa 6 volte dei Macchi e Fiat. I Mirage hanno l'A/B inserito, possibilmente alla massima potenza. Questa tattica funziona quasi sempre: non c'é modo di inseguire i Mirage, mentre anche gli ingaggi da lato o frontali sono quasi impossibili, anche perché questi aerei italiani non hanno un telemetro radar o laser. Inoltre non ci sono missili AAM, troppo lontano il bersaglio per portarli per l'intera missione. Così i Mirage possono salire a piena potenza senza rischiare un missile IR in arrivo da tergo. Si sarebbero potuti fare agevolmente 3-4 ingaggi con motori a pieno AB (o almeno al 50%) per 20-30 secondi ogni volta, tanto sarebbe bastato per fare il lavoro.
I primi due Mirage F.1 attaccano con decisione, consapevoli che se vogliono che l'aeroporto non venga sopraffatto, devono assolutamente ridurre la formazione nemica. Così attaccano i primi 2 Mirage F.1C, dopo avere lasciato sfilare tutta la formazione per evitare di essere presi alle spalle.
Il capocoppia si butta in picchiata e livella leggermente, si avvicina a circa 920 kmh e 100 metri di quota al G.91 (il N.2 della coppia centrale), che vola apparentemente ignaro a circa 600 kmh e a 50 metri di quota, un paio di km lì avanti. Dopo qualche secondo ha già il segnale sufficientemente buono. Lancia il Magic e distrugge l'aereo nemico. Poi risale di quota fino a circa 1.800 metri, dopo appena una mezza dozzina di secondi, ignaro di avere alle spalle due G.91R (la coppia di destra), i quali però semplicemente sono andati in affanno dovendo inseguire il Mirage, partendo tra l'altro da una velocità inferiore.
Stavano livellando sui 500 metri, ma non s'erano accorti del wingman del Mirage F.1. Questo era in volo a circa 600 metri di quota e 830 kmh, a circa 4 km di distanza dagli aerei italiani. Non poteva chiedere di meglio dato che così il radar acquisì bene i G.91, postisi fuori dalla copertura del terreno. Così tirò in rapida sequenza i suoi due SR.530F (o forse era solo uno? Ad ogni modo, è chiaro che, quanto meno se gli aerei da caccia avevano due serbatoi subalari, li avevano mollati per evitare di essere troppo appesantiti durante le manovre, mentre non era scontato nel caso di un solo serbatoio ventrale, sebbene questo comportasse presumibilmente ben due missili sotto le ali).
Il capocoppia dei G.91 esplode improvvisamente in aria: è stato beccato da un SR.530. L'altro scivola d'ala e scappa a volo radente, salvo almeno per il momento.
I due Mirage tornano all'attacco. Il capocoppia avvista il luccichio dei tettucci degli MB.339 a bassa quota: giù in picchiata a circa 30°, lancio del Magic da circa 1,2 km, raffica di cannoni e ripresa rapida di quota. Lo sventurato MB.339 (parte della 3a sezione) esplode al suolo. A quel punto c'é l'altro Mirage, che ha ancora i suoi missili Magic, mentre il capo ha (forse!) i suoi Super R.530, ma non riesce ad usarli contro bersagli così a bassa quota. Fa da copertura, in pratica con i soli cannoni, al compare. Questo si butta a bassa quota, attaccando un altro G.91R, allo scopo evidente di impedire alla scorta di proteggere i Macchi, che nel frattempo hanno accelerato mentre i Fiat sono rimasti indietro. Ancora una volta, sceglie una vittima che non l'aveva visto. Parte un Magic da circa 1,6 km e 30° e passa di deflessione laterale, una volta tanto una distanza decente, e da circa 200 metri di quota. Ma fallisce e cade al suolo. Il Mirage fa partire un altro missile mentre il G.91, ora vistosi sotto attacco, sta virando forte (a circa 5 g) e a circa 20 metri e 700 kmh, chiudendo rapidamente le distanze con una virata ad oltre 160°. Il missile parte da circa 800 metri appena. Il G.91 (è il N.1 della coppia SX, rimasto solo poco prima) sta già virando ma il missile, già mentre accelera, imposta una manovra ad oltre 20 G e lo becca ugualmente, abbattendolo circa 3 secondi dopo il lancio. I due Mirage a quel punto tornano in quota, sebbene abbiano ancora gran parte delle munizioni e presumibilmente anche due missili a medio raggio. In seguito andranno in zona della base aerea, armati solo di cannoni ma pur sempre decisi a difendere la loro stessa base principale.
L'altra coppia di Mirage è meno fortunata. Abbiamo visto che questi primi due Mirage avevano abbattuto ben 4 avversari, due a testa: 3 G.91 di cui 2 dai Magic e 1 dai SR.530, e un MB.339 (dai Magic). Ora tocca a questa seconda coppia di Mirage. Il capocoppia attacca un G.91 (coppia SX) lanciandogli un Magic, da circa 2 km di distanza e grossomodo nel cono posteriore di tiro. Il G.91, manovrando stretto, rompe il contatto con una manovra rapida a circa 90°, scendendo a circa 30 metri e 500 kmh. Il Mirage F.1 lancia il secondo Magic, ma il G.91 scatta verso il Mirage completando una manovra di circa 150°, il che significa perdere nuovamente il lock-on sul target. I due aerei si sfilano e il Mirage vira strettissimo per inseguire il testardo G.91R, che aveva evitato ben due Magic manovrando. Non avrebbe dovuto: dietro c'era il G.91R gregario, che stava correndo in aiuto del capo. Spara da circa 600 metri una raffica da 30 mm. Un proiettile colpisce il dorso dell'ala destra del Mirage, forse nemmeno esplode, ma è sufficiente al pilota per capire di essere diventato da cacciatore, preda. Sale di quota, ma così è solo un buon bersaglio al G.91, che da circa 500 metri sgrana una raffica di 2-3 secondi, circa 80-120 colpi, 5-6 dei quali esplodono sulla parte posteriore della fusoliera. Il MIrage esplode subito dopo. Il gregario del Mirage F.1 abbattuto attacca subito dopo il velivolo italiano, tentando di pareggiare il conto. Lo insegue, visto che il suo capocoppia non poteva aiutarlo, essendo troppo lontano dopo la virata. Gli spara un Magic, distanza 800 metri, a 200 metri/800 kmh, sul bersaglio che vola a 600 kmh e a 40 metri. Stavolta è centro pieno e il G.91 è abbattuto a circa 600 metri dal Mirage. Poi questo deve ritirarsi per problemi tecnici: forse la distanza ravvicinata ha portato ad ingoiare nel motore qualche pezzo del G.91 esploso, o l'ingestione dei gas dell'esplosione, parimenti duri da trattare per il compressore del reattore. E questo sarà l'unico Mirage F.1 incapace di sparare tutti i suoi Magic, che complessivamente erano disponibili in 16 esemplari, 15 dei quali lanciati in almeno 12 salve, con 7 'kill'.
In altre parole, dei 6 G.91R 'guardiaspalle' dei Macchi: la coppia CX viene attaccata dalla coppia N.1 dei Mirage, perdendo il gregario; la coppia DX parte all'inseguimento ma perde il leader; poi arriva la coppia di Mirage N.2, che attacca la coppia SX, abbattendo il gregario ma perdendo il proprio leader e costringendo al ritiro anche il gregario. Hanno sparato ben 3 Magic 2 ma ottenuto solo 1 kill e in generale è finita 1-1, mentre i due Mirage della coppia N.1 hanno fatto un secco 4-0 centrando 3 bersagli su 4 con i loro Magic. Molto è dipeso dall'effetto sorpresa, che peraltro ha scatenato un vero vespaio da parte dei Gina superstiti. A quel punto, infatti, c'era ancora la coppia SX intatta, più il leader CX e il gregario DX. Benché disarmonizzati tra di loro, quando si fecero sotto i due Mirage della coppia N.2, proprio contro l'unica coppia rimasta intatta, riuscirono a difendersi accanitamente. Nel frattempo i due Mirage iniziali avevano 'scavalcato' i G.91 e attaccato e distrutto un MB.339A, tornando infine a combattere in tempo per vedere il G.91R superstite della coppia CX e abbatterlo.
Quindi a quel punto: 1o attacco, abbattuti aerei CX-2 e DX-1, secondo attacco uno dei MB.339.
3o attacco (condotto dalla coppia N.2 dei Mirage): distrutto l'aereo SX-2 e perduto anche il Mirage N.1.
4o attacco: tornano i Mirage della N.1 e trovano uno dei 3 soli aerei superstiti della scorta posteriore, il G.91R CX-1, che stava anch'esso volando, come il SX-1, verso sinistra, ma era assai più lontano. Il gregario della N.1 attacca e lo abbatte, coperto dal capocoppia.
Quindi, a questo punto restano solo i G.91R SX-1 e DX-2.
L'altro paio di Gina non ha fatto molto: entrambi si sono impegnati in una manovra evasiva appena si sono accorti di essere sotto attacco e ben presto hanno perso il contatto con la formazione di Macchi, che nel frattempo ha accelerato forse a circa 750 km/h. A quel punto sono apparsi i quattro nuovi Mirage, mentre i loro compari già uscivano, in meno di 3 minuti di combattimento complessivi, dalla scena. Al contempo, però, dei 6 'battistrada' Gina, 4 vennero chiamati in soccorso dei Macchi che, a quel punto, avevano perso praticamente tutti i loro 6 guardiaspalle in quanto 4 erano stati abbattuti e 2 rimasti indietro e comunque disuniti tra di loro.
La prima pattuglia viene messa fuori gioco, ma riuscendo ad abbattere ben 5 aerei (4 G.91R e 1 MB.339), con una sola perdita e un aereo probabilmente danneggiato. In ogni caso, il successo è sopratutto della prima coppia, con 4:0, la seconda fa soltanto un 1:1, più l'aereo danneggiato. Ogni altro combattimento con le coppie di Mirage F.1 sarebbe stato verosimilmente compreso tra questi due estremi, ovvero un successo pieno e un pareggio insoddisfacente.
Ad ogni modo, 4 Mirage non avevano alcuna speranza di fermare un'incursione di ben 24 velivoli nemici. Potevano solo 'limare' la forza nemica, eliminare i 2/3 dei guardiaspalle, ma soltanto 1/18 degli aerei d'attacco veri e propri, inclusi i SEAD. Ma avevano potuto distruggere circa il 20% della formazione nemica, ovvero sufficiente di per sé a rendere scarsamente conveniente una simile missione d'attacco. E sopratutto, aprivano la porta per i successivi attaccanti.
Successivamente arrivano altri 4 (o più probabilmente 6!) Mirage F.1C e intercettano gli italiani tra i 60 e i 20 km dall'aeroporto, quando c'é il rischio di essere colpiti dalla propria flak; qui la battaglia è più confusa e non nota nei particolari, anche se si sa che i Mirage attaccano tirando tutti i loro 8 missili Magic, nonché diversi SR.530 e R.530. Uno degli R.530 a guida IR (o un SR.530F?) abbatte un MB.339, un altro è abbattuto dai cannoni, mentre altri 4 G.91 sono abbattuti dagli 8 Magic. Uno dei Mirage è colpito da 2-3 colpi da 30 mm, ma scappando a circa 900 kmh verso un campo d'aviazione secondario poco distante (30 km?) riesce a far perdere le proprie tracce nonostante i danni seri che ha subito. Pare che un proiettile avesse distrutto il parafreno, un altro era rimbalzato sul dorso alare e uno fosse esploso sul lato della fusoliera posteriore, ma senza distruggere anche il reattore. Pare. Questo Mirage ha comunque abbattuto un G.91 con un Magic. Considerando anche il '339A danneggiato da una cannonata all'ala sinistra centrale, questi 4 Mirage hanno distrutto messo in fuga quasi 2 aerei a testa. E così, se la 1a sezione di 4 Mirage F.1 ha ottenuto un 5-1 (più un aereo danneggiato/guasto), la seconda riesce a fare meglio, tanto che cadono anche stavolta ben 6 aerei, ma sono tutti italiani, un 6-0 con i Mirage che comunque subiscono gravi danni ad uno di loro.
...Ma la battaglia non era finita qui, anzi...
A quel punto, 8 dei 12 G.91 e 4 dei 12 Macchi sono stati sicuramente eliminati (uno di questi ultimi solo danneggiato).
La contraerea non è certo roba da poco: circa 40 cannoni da 20 mm singoli o binati, 8 da 30 mm binati (o singoli, non è ben chiaro), 8 lanciamissili Crotale e pare, 2 Roland 2 trainabili, più una decina di lanciamissili Mistral e alcune (migliaia!) armi leggere da parte di truppa e mezzi vari. Gli aerei italiani avevano già allora perso, perché ben con 12 aerei su 24 abbattuti (11) o respinti (almeno 1), il 50% delle perdite circa, nessuna incursione poteva essere di successo, specie considerando che c'erano solo 24 bombe per attaccare una base formidabile come questa. Una base di prima categoria, con una pista di 3.000x45 metri principale, più una secondaria di almeno 1.500x30 metri, e due bretelle dei 54 hangar singoli con dimensioni di (almeno?) 500-600x15 metri l'una.
Non più di 8 Macchi 339 attaccano la base aerea, assieme a non più di due G.91R: due vengono abbattuti, così un G.91, e quasi tutti (o tutti?) gli altri danneggiati.
Fino ad allora, gli 8 Mirage avevano ottenuto ben 11 kill contro i velivoli nemici. Due vittorie per i cannoni, due per i missili a medio raggio, e sopratutto, 7 per i 15 missili Magic 2 (e forse, in 2-3 casi, Magic 1), tirati in almeno una dozzina di salve. I due Mirage F.1 della difesa ravvicinata poi, riescono ad arrotondare, abbattendo un Macchi 339 ritardatario con un Magic 2.
In tutto, vanno persi 9 Fiat su 12 e 6 Macchi su 12, ergo 15 velivoli su 24, con almeno uno danneggiato.
I Mirage hanno lanciato complessivamente non meno di 22 missili per abbattere complessivamente ben 10 aerei, più 2 con i cannoni. In tutto ben 12 vittorie contro una sola perdita, più 1-2 aerei danneggiati. Il rateo di perdite è di 1 o 1,2:1 per ciascun Mirage impiegato.
Su tutto questo, però, bisogna aggiungere che l'arrivo di almeno 1 e probabilmente un'altra formazione nemica avrebbe alfine travolto questa forza difensiva, già pesantemente impegnata. Solo la contraerea avrebbe potuto evitare il peggio, ma difficilmente l'aeroporto sarebbe stato totalmente operativo, anche se i 9 Mirage e la flak rimasti avrebbero potuto portare con una certa facilità le perdite da 15 a oltre 20 aerei, ovvero oltre il 33%, forse oltre il 40% (24?) del totale, causando agli attaccanti un danno micidiale, mentre il campo d'aviazione sarebbe tornato operativo comunque entro poche ore di tempo. Più serie le perdite di Mirage F.1, a quel punto costretti a combattere sopratutto con i cannoni, ma pur sempre temibili per la loro capacità di zoomare togliendosi dai guai rapidamente, e per la loro capacità missilistica potenziale, che anche se alquanto inefficace a bassa quota (così come il loro radar, del resto) nella versione radar, sarebbe stata comunque teoricamente presente e i Gina e friends non avrebbero mai potuto davvero sapere se il Mirage negli specchietti a 2-3 km di distanza aveva o meno i missili Magic pronti a partire.. e questo sarebbe stato un grosso problema per la 'tenuta' di una formazione aerea nemica. L'esperienza insegna che anche pochi caccia in aria possono fare la differenza rispetto alle formazioni di incursori (nella Spring Flag 2004 un MB.339 riuscì ad 'abbattere' due Tornado!), e sebbene i G.91 facciano egregiamente da cuscinetto tra intercettori e i loro cacciabombardieri, non possono a quel punto aiutare granché questi ultimi dall'essere abbattuti da parte della potente flak gallica.
Alla fine, anche se avessero perso un altro paio di Mirage, i gallici avrebbero vinto comunque, riuscendo a riattare la loro base entro poche ore, e perdendo in tutto appena 3 Mirage più qualcuno (1? 3?) danneggiati. Mentre il nemico avrebbe perduto presumibilmente almeno 20-24 aerei, ovvero almeno 6 volte le perdite definitive dei Mirage, i quali a loro volta avrebbero causato la perdita probabilmente di almeno 18 aerei (per l'ipotesi 24) contro 3, ergo 6:1 definitivi. Troppo per evitare il peggio per gli attaccanti, anche se si tratta di perdite notevoli anche per i difensori. In questo caso i Mirage F.1 avrebbero abbattuto 12 aerei vs 1 perdita (e 2 danneggiati) nella 1a parte della missione, e altri 6 vs 2 (3:1) nella 2a e 3a incursione. Dei Mirage F.1 non tutti sono della stessa qualità, ma ve ne sono pur sempre oltre 700 esemplari, più o meno come i Macchi 326 o i G.91. Persino a 3:1 di perdite (improbabile) potrebbero eliminare tutti i jet nemici restando ancora con 2/3 del totale, ma con questo livello di perdite è più probabile che perderebbero molto meno, forse giusto 200 aerei dei 700. Anche considerando le perdite al suolo (pochissime) e quelle in azioni offensive (poche, e comunque con risultati notevoli), i Mirage F.1 non avrebbero troppi problemi di sopravvivenza. Inoltre, le battaglie le combatterebbero assieme ai Mirage 2000 e ai Jaguar, condividendo con essi successi e sconfitte. Quindi è facile che la perdita complessiva sarebbe non molto superiore ai 100, forse 150 aerei.
Ad ogni modo, tutto questo non fa altro che dimostrare che questa base va difesa tassativamente da 2 gruppi di caccia, perché uno solo, contro 5, è troppo poco! Con 2 gruppi si sarebbe potuto replicare il successo (ipotizzando peraltro 2 battaglie totalmente separate, il che non è affatto realistico!) della 1a, e se è così, con 2-3 perdite di Mirage F.1 sarebbe stato possibile abbattere ben 24 aerei nemici delle prime due formazioni! E se si considera anche la flak, a quel punto avremmo 30 aerei (15x2...) su appena 48 velivoli! Dopo questa strage, persino se i 12 MB.326K arrivassero e andassero senza perdite, avremmo ancora il 50% delle perdite degli attaccanti! Ma i Mirage e la flak non permetterebbero molto facilmente questo e più probabilmente darebbero anche il 50% delle perdite al nemico. Alla fine, potrebbero arrivare anche qui, al 60% delle perdite, ovvero 36 su 60. Un disastro pagato oltretutto con non più di 3-4 Mirage abbattuti e un numero simile danneggiato a far tanto. Forse 1, 2 e 1 nelle 3 formazioni, più un paio danneggiati seriamente. Sarebbero 4 o 6 aerei, contro 28 (?) perdite (7:1) e 36 in tutto (9 o 6:1). E questo con gli italici ancora in piena forma. Come farebbero a replicare altre battaglie del genere, dopo di questa? Con i rinforzi, naturalmente! Ma anche i Mirage potrebbero averceli e continuare a dare un caldo benvenuto anche agli altri velivoli. Di questo passo, se agli italici restano abbastanza aerei per lanciare tre incursioni, ottenere fino a 108 perdite contro questa sola base aerea, contro circa 10 Mirage nemici perduti... non sarebbe poi così difficile!
Però bisogna assolutamente che ai Mirage F.1 di questo gruppo se ne aggiunga un altro almeno, magari di una base secondaria lì vicina. L'autonomia dei Mirage è alta, e possono arrivare da distanze notevoli. La dotazione di gruppi Mirage è di 30, per cui non ci sono molti problemi a difendere almeno le basi di 1a fascia con più di un gruppo! Forse anche 3 o 4, e a quel punto le perdite italiche arriverebbero facilmente al 70-80%, praticamente annientati ogni volta che si fanno vedere. Ma tutto questo, però, non è stato affrontato in questa vecchia simulazione che contemplava un unico attacco su di una base di 2a fascia, cosa improbabile in ogni caso perché il raggio d'azione necessario di 370 km lo-lo-lo è proprio al di fuori di quello dei Gina e persino dei Macchini, tranne forse i pochi 326K e comunque con carichi leggeri. (8-11-19)
Valutazione:
Nell'insieme i Gina non si sono battuti male, pur non avendo radar, contromisure e missili, hanno abbattuto un Mirage e ne hanno danneggiato un altro, subendo peraltro a loro volta 8 perdite. Avessero avuto anch'essi missili Magic o simili, avrebbero potuto benissimo raddoppiare le perdite nemiche, e forse dimezzare le proprie e così si sarebbe probabilmente arrivati a circa 4-2 per i Mirage (con le prime due vittorie che, comunque sia, sfruttavano l'effetto sorpresa a beneficio dei Mirage), e con un buon sistema RWR forse anche queste perdite extra si sarebbero praticamente livellate a 2/3 vs 2 perdite o qualcosa del genere. Ma con i 'se' non si fa la Storia, come è ben noto... Ehy, ancora non ho detto che, già che c'erano, anche i Macchi 339 potevano avere missili e/o sistemi di protezione elettronica (almeno quelli base RWR e dispenser) o in altre parole, potevano essere in questo caso, semplicemente gli Atlas Mk II Impala (12 aerei equipaggiati con quanto sopra). Ecco la combinazione più micidiale: i G.91R portoghesi che scortano gli Impala Mk II sudafricani. Ma, sfortunatamente per loro, si tratterebbe di una formazione pressoché unica, visto che i 'Gina' portoghesi modernizzati basterebbero solo per 2 o al massimo, 3 gruppi (se misti con altri Gina), mentre gli Impala Mk II bastano per 5 o (se misti) 6 gruppi, ma probabilmente non più di 4-5 avrebbero i Macchi ammodernati con sistemi elettronici, e peggio ancora, soltanto uno avrebbe anche i missili di auto-difesa. Quindi, non c'é da scialare: Gina missilistici che scortano Macchi missilistici, può succedere in sostanza soltanto in UNA formazione. Le altre avrebbero valori di sopravvivenza migliori di quelli 'standard', ma non di molto.
Poi c'é da dire anche un'altra cosetta: le distanze in gioco sono tali, per cui ben difficilmente i Gina potrebbero portare i missili con sé, specie in quest'attacco, mentre i Macchi potrebbero forse anche raggiungere questo raggio d'azione, ma presumibilmente con due soli carichi esterni e quindi, sarebbero costretti in pratica a scegliere se portare bombe oppure missili, in ogni caso assieme ai sistemi ECM e ai cannoni, però... certo che non è la stessa cosa! Dovrebbero rinunciare ai missili se vogliono le bombe o viceversa.
Come si vede, in pratica, complice il raggio d'azione, i G.91R non potrebbero usare i missili anche se li avessero, mentre i Macchi non potrebbero portarli assieme alle bombe. Come ne fai, ne manca un pezzo...
Inoltre, non ci sono altre possibilità d'armamento offensivo. I Macchi porterebbero 2 Mk 82 l'uno, anche se potrebbero benissimo portarne, nelle missioni a corto raggio, anche 6, o quanto meno, 4 più due serbatoi; semplicemente non c'é sufficiente autonomia. Per la stessa ragione, i G.91R, qualsiasi sia la loro capacità teorica, non potrebbero usare altro che le proprie armi interne, non avendo abbastanza raggio d'azione per portare missili, razzi o bombe, il che ovviamente penalizza moltissimo sia i caccia di scorta che quelli SEAD, costretti a fare tutto con le loro armi interne.
E' difficile capire come i Mirage se la giocherebbero, visti dall'altra parte della barricata. Efficienti e a lunga autonomia per via del buon quantitativo di carburante accoppiato ad un motore non molto potente, malgrado l'alta velocità, il Mirage F.1 porta circa 4.000 litri di cherosene avio, che sono più o meno quelli portati dal Mirage 2000, che però ha un motore da 9.700 kg/s anziché 7.200, anche se ha un consumo specifico migliore; mentre portano più carburante rispetto ai circa 3.000 litri di molti Mirage III con motore Atar un pò meno potente ma anche meno efficiente. Infine, hanno una forte capacità di trasporto carburante, infatti hanno introdotto i serbatoi da 1.200 litri circa sotto la fusoliera (i tipi irakeni addirittura da oltre 2.000!), oltre a quelli sotto le ali. Se volano con 4 missili e 1 serbatoio hanno una buona capacità di autonomia, ma non strabiliante, comunque adeguata in un pò tutti i casi.
Se invece disprezzano i missili a medio raggio perché inutili rispetto all'ingaggio di bersagli a bassa quota, allora potrebbero benissimo operare con 2 serbatoi e 2 o 3 missili. La differenza maggiore è che l'autonomia con due serbatoi potrebbe essere, volando al minimo della potenza, un valore probabilmente di circa 90 minuti pratici; mentre con due serbatoi e 0 o 1 missile (ventrale), aumenterebbe a probabilmente oltre due ore, in tutti i casi calcolandolo un volo a circa 3.000 metri; ma anche qui, tutto dipende da come l'organizzazione è gestita; infatti gli aerei potrebbero anche volare a quote come 6.000, 9.000 o addirittura 12.000 metri; inseriti in un network difensivo come quello in cui operano, è possibile restare in alta quota finché ve n'é la necessità, aumentando probabilmente l'autonomia di circa 30 minuti per ogni 3.000 metri. Se invece fossero in un network degradato allora ci vorrebbe una missione a bassa quota, possibilmente 3.000 m, ma più probabilmente solo 1.500, che permettono l'avvistamento ottico e forse, anche da parte del radar di bordo (anche a 3.000 m sarebbe forse possibile, ma meno probabile).
Dipende, dunque. Ma all'inizio della guerra non vi sono problemi di questo tipo, per cui i Mirage sono meglio gestiti e operano da basi del tutto intatte, da cui decollare a pieno carico come se fosse Antani, altro problema che si potrebbe porre dopo i primi bombardamenti aerei nemici. In tal caso, decollare con uno o addirittura zero serbatoi è meglio.
Va ricordato che i Mirage F.1, in termini di capacità d'attacco, possono eseguire le seguenti missioni, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali: a bassa quota, 425 km con 3,5 t (14x250 kg), 644 km con 1.600 kg (4x400 kg); 600 kg con 1.500 kg (6x250 kg); oppure, Hi-lo-Hi, fino a circa 1.385 kg con 500 kg (2x250 kg).
Data l'alta autonomia degli aerei, è facile che abbiano portato avanti pattuglie di sei velivoli per volta, ma suddivisi a loro volta in coppie che coprivano un ampio areale. Probabilmente non tutti i Mirage erano disponibili in quel momento per lo stesso compito e così solo 4 anziché 6 riuscirono a trovare la formazione italiana. Poi decollarono altri 6 Mirage, di cui 4 subito e altri due un pò più tardi, ma comunque in tempo almeno per salire in quota e attaccare i velivoli in allontanamento.
Tutti gli aerei avevano due DEFA e due Magic 2, mentre per i missili a medio raggio è più difficile da dire cosa fosse davvero disponibile. Una possibilità è quella dei Super R.530F (alcuni esemplari hanno avuto anche gli D, ma è più raro trovarli, specie se accoppiati ai Magic 2). La loro quota operativa minima, però, non è molto bassa e ho sentito addirittura che è indicata in 1.000 metri. La cosa è strana, visto che persino i vecchi missili R-98/AA-3 russi erano dati per 300-500 metri, e gli AA-7 coevi dei Super erano dati come capaci di intercettare bersagli a quote molto basse, forse anche appena 40 metri, certamente molto meno di 1000 metri! Inoltre non ha alcun senso che un'arma a guida radar non possa agganciare un bersaglio sotto tale quota, se anche la piattaforma di lancio vola altrettanto in basso se non PIU' in basso ancora! Anche senza scomodare i Super R530D (60 metri) è evidente che la quota minima è sovrastimata. L'alternativa è peraltro anche peggiore: i vecchi R.530, di cui c'é la versione a guida radar, pressoché inutilizzabile a basse quote, e la più credibile versione IR con un discreto sensore raffreddato. La loro efficacia è comunque scarsa, ma potrebbero essere buoni se almeno il tipo IR avesse discrete capacità e se non ci fosse altro modo per portare altri due missili Magic o simili, visto che soli due missili per un caccia come il Mirage è uno spreco. Io nell'incertezza direi che una combinazione decente è un serbatoio da 1.200 (o 1.100-1.300 l?) litri, 2 SR.530F e 2 Magic 2.
La forza d'attacco era stata scoperta a 150 km, ed intercettata la prima volta a 100 km, con i Mirage in CAP a 50 km dalla base; una coppia, però, non partecipò al primo contrasto, forse perché vettorata su di un altro bersaglio (che certo non mancavano in quel momento). Poi decollavano poi altri 4 Mirage che intercettarono i velivoli italiani tra 60 e 20 km, e infine un'altra coppia di Mirage quando i nemici erano a soli 30 km, tanto che dovettero salire in quota per evitare di essere abbattuti dalla propria contraerea.
Una parola sul significato del '12', che vale in realtà per tutti gli scenari del wargame. In effetti, con 18 aerei, si potrebbero anche mandare 16 aerei in azione. IN generale sono numeri pari, perché si usano coppie di velivoli, ma non è necessariamente vero. Sopratutto, in genere vi sono guasti e problemi, vedi incursione del 1986 sulla Libia (24 aerei partiti per assicurarne 18 sul bersaglio, ma solo 13 hanno attaccato davvero). Così la decisione poteva essere diversa: visto che 16 aerei sono troppi per un reparto che ne ha totalmente 18, e che 12 sembrano un pò pochi (appena i 2/3 delle macchine efficienti), si poteva fare anche soltanto 14 velivoli. Ma in genere questi aerei non solo operavano in coppie, ma anche in sezioni di 4 velivoli. Così l'unica cosa era questa: in media ci potevano essere 14-15 aerei efficienti. Ma quelli extra non andavano in azione veramente: se partivano 12 aerei per una missione, altri 2 per esempio li seguivano come 'spare', e ne prendevano il posto se c'erano avarie e problemi. Così erano pronti se al decollo c'erano dei guasti, o addirittura, volavano assieme agli altri aerei fino al confine nemico, per poi eventualmente tornare indietro.
Naturalmente resta la grande incognita dei caccia per la difesa delle basi, visto che qui non c'é il bisogno tassativo di tenere delle 'scorte', ma in caso di emergenza, vola tutto quel che può e che i 12 velivoli sono quelli 'garantiti' all'inizio della guerra, ma non è assolutamente certo che ve ne siano realmente solo 12 efficienti, anche se sicuramente è questo il numero calcolato per le missioni d'attacco.
Valutazione delle armi
La cosa che risalta di più è l'utilizzo dei Magic, praticamente sono citati dappertutto nell'arco della narrazione bellica. E la cosa non deve stupire, perché la loro efficacia è micidiale e costituiscono di gran lunga l'armamento più importante dei Mirage F.1. Ricordiamoci che questi sono Magic 2, essendo i Mirage dell'aviazione francese. Del resto, i Magic 2 sono del tutto compatibili con i Magic 1, e forse l'unica vera differenza è la possibilità di essere puntati con il radar ('due missili in uno' dicono), anziché solo con il tracciamento ottico. Ma a bassa quota, specie con i radar degli F.1, non fa molta differenza. La loro efficacia è comunque notevole, come si desume dall'analisi degli abbattimenti.
I velivoli italiani hanno subito: 6 perdite di Macchi 339 su 12, ergo il 50%; e 9 perdite su 12 dei G.91, ergo il 75%. In tutto sono 15 aerei su 24, ovvero oltre il 62%, sarebbe bastato un altro kill per fare esattamente i 2/3. A parte questo, è notevole che di 15 aerei, 12 sono quelli abbattuti dai caccia, ovvero l'80%. E di questi aerei, 8 sono vittime dei Magic 2, che sono esattamente il doppio di tutti gli altri abbattimenti ottenuti con tutti gli altri tipi di armi, ovvero i cannoni e con uno o più probabilmente due tipi diversi di missili a medio raggio. In tutto, i Magic 2 hanno ottenuto un Pk di circa il 50% visto che ne sono stati lanciati almeno 16. Con una gittata utile di circa 3 km e un'alta manovrabilità fino a 50G, con una capacità d'ingaggio elevata e teoricamente, addirittura frontale, si sono dimostrati con semplicità un tipo di missile molto efficace, paragonabile all'AIM-9L americano, se non leggermente migliore. Certamente i limiti del già buono Magic 1 sono stati ampiamente ecceduti con questo nuovo ordigno, al prezzo di appena 1 kg in più. La spoletta, poi, è stata altrettanto importante per l'impiego affidabile dell'arma anche a bassa quota e in manovre spinte al massimo livello strutturale.
Del resto, nei primi anni '90 i Mirage francesi si cimentarono in una complessa esercitazione per dimostrare l'efficacia delle loro armi: vennero lanciati circa 20 missili con l'80% di bersagli distrutti, ovvero probabilmente 16 abbattimenti. La metà di quelli ottenuti da questo gruppo in pochi minuti di battaglie aeree.
Detto questo, la simulazione di cui sopra è stata una 'famosa' battaglia sviluppata nel tempo nei suoi particolari più dettagliati, almeno nel 1o round, ma poi vi sono altre cose da immaginare. Ad esempio è quasi certo che ciascuna base di 1a fascia abbia 2 squadroni, e non soltanto uno, per la sua difesa. Per cui questa descrizione è fallata in radice. La spiegazione è data dal fatto che originariamente la base era localizzata in 2a fascia, a 220 km dal confine, cosa che però è stata degradata dato che l'autonomia proprio non è sufficiente per questo tipo di missione. E dire che erano state anche considerate ulteriori due armi per i G.91 anti-flak e per i Macchi 339. A quella distanza, era plausibile che la base avrebbe avuto un solo gruppo da difesa, ma poi le distanze dal confine sono state calate da 220 a circa 150 km, ricadendo dunque nella 1a fascia, con molto più ampio rischio per la stessa. A questo punto sarebbe in realtà necessario valutare l'esistenza di due diversi gruppi di Mirage difensivi, il che è tutt'altro discorso. Del resto, vi sono più formazioni d'attacco disponibili per quest'aeroporto, per cui l'interazione diventa più difficile da valutare. Quest'esempio, apparentemente complesso, è stato molto semplificato rispetto alla realtà, come si vedrà in altri esempi successivi.
Per quello che riguarda la capacità di combattimento di un altro aeroporto (MB.1?), questo era sotto attacco essendo l'aeroporto principale più vicino rispetto alla prima linea. Esso era così popolato da Mirage F.1. C'erano ben 3 squadroni, e tutti di tipo diverso. 1 di Mirage F.1C, da caccia; 1 di F.1E multiruolo; e 1 di F.1A d'attacco. Questi ultimi andarono all'attacco nella prima azione bellica da soli, con 12 aerei complessivamente presenti. Era tassativo che fosse così, perché i Mirage F.1A potevano combattere anche da soli, non avevano bisogno di scorte, specie considerando gli avversari. Probabilmente ebbero solo dei pod ECM, e non per tutti. Ma poco importava, perché per giustificare la sua esistenza la base doveva comunque operare in offensiva, oltre che difendersi. I Mirage F.1E vennero invece trattenuti per la difesa della base, con l'unica eccezione data da due aerei armati con due ARMAT (o Martel?) mandati ad appoggiare i Mirage F.1. La differenza rispetto all'aeroporto con i Jaguar era per l'appunto questa, anche perché i Jaguar avevano anche un'ottima autonomia, ma era necessario aiutarli maggiormente contro i reparti da caccia nemici, o almeno così si temeva. Inoltre i Mirage F.1 erano dotati di un'ottima capacità di volare in quota, per cui potevano economizzare salendo in quota già in territorio nemico.
Così restavano praticamente 2 gruppi meno due aerei per la difesa della base.
I Mirage F.1, complessivamente, nel corso della prima giornata ottennero complessivamente ben 122 vittorie contro 19 perdite in azione. Tra queste, 2 contro gli AMX, che ebbero a loro volta 2 perdite. I Mirage 2000 ottennero 106 vittorie, essendo meno numerosi (12 squadroni contro 30) e armati in maniera simile. I Mirage 2000 ebbero modo di eliminare anche 6 AMX, subendo a loro volta 3 perdite contro di questi, su di un totale di 14.
In tutto, quindi, i Mirage F.1 e 2000 ottennero ben 228 vittorie contro 33 perdite. Senza contare gli AMX, il rateo di vittorie è di 120:17 per i Mirage F.1 e 100:11 per i Mirage 2000. Ergo, 7:1 e 9:1 rispettivamente. Così il Mirage 2000 non ebbe così un gran vantaggio sul Mirage F.1, forse perché i missili Magic 2 erano diffusi, anche se forse sopratutto sui Mirage 2000 (ma anche sui Mirage F.1 da caccia).
Riprendendo questo discorso dello spostamento della base dalla 2a alla 1a fascia, abbiamo anche il secondo gruppo Mirage F.1 (E) impegnato a quel punto in azione difensiva piuttosto che offensiva (in realtà, è facile che tutti e tre i gruppi sarebbero stati di Mirage F.1 in 1a fascia). A quel punto, arrivano 24 aerei di un'altra formazione aerea simile alla prima (Macchi 326 o 339 e G.91R), e infine, molto furtivamente, altri 12 Macchi 326K che operano senza scorta. Un solo gruppo non potrebbe fare molto di più che fargliela pagare cara (come è del resto: 12 aerei abbattuti, anche contro non 24, dove fanno il 50%, ma contro 60, fanno il 20% delle perdite, una percentuale insostenibile per qualsiasi aviazione moderna o passata se non per pochissime missioni, e peggio ancora se si considerano i 3 aerei abbattuti, che portano le perdite addirittura al 25%!) I Mirage F.1C superstiti, ancora in grado di combattere, sono sicuramente 9, di cui probabilmente 2 non hanno addirittura combattuto mai in quella battaglia, a meno che non si siano uniti al secondo quartetto, quello che ha abbattuto senza perdite 6 aerei nemici (cosa probabilissima, infatti 4 Mirage restavano a difesa ravvicinata della base, la battaglia si è spinta fino ad appena 20 km da questa, e si sa di una sola coppia che ha poi ingaggiato per certo i velivoli superstiti in fuga).
12-5-12
Un altro campo d'aviazione francese è stato attaccato. Si tratta di un altro aeroporto, distante 180 km. Esso ha il solito stormo da combattimento, con 3 unità di F.1 tipo quello distante 120 km, insomma, perché Mirage 2000 e Jaguar sono schierati praticamente tutti in 2a e 3a fascia. Il che significa che tutti i 3 aeroporti di 1a fascia principali, più gli 8 di secondo livello, ergo 17 unità, hanno tutti i Mirage F.1! E quasi tutti sono caccia F.1C, con poche unità di F.1E e meno ancora di F.1A (i CR sono tutti in retrovia, in 2-3a fascia). Ecco perché questi ultimi hanno subito di più e hanno ottenuto di più. In questo caso, c'era sempre il solito gruppo da caccia F.1C da difesa aerea. Ma gli attaccanti, con i loro gruppi di '339 e G.91R, non hanno fatto la stessa cosa che contro l'aeroporto da 220 km di distanza. In pratica, hanno formato un difficile tipo di attacco: anziché 24 aerei tutti insieme, hanno mandato 2 formazioni di 12 aerei l'una, ciascuna con 6 macchi e 6 fiat. Ma non erano soltanto questi velivoli a fare l'attacco: c'erano anche due unità con 12 G.91R ciascuna che si stavano dirigendo verso l'aeroporto.
Queste formazioni, relativamente piccole e numerose, hanno causato una grande confusione. Una formazione composita venne intercettata da parte di 4 F.1 della CAP dell'aeroporto. Essi, tuttavia, ottennero poco, abbattendo 3 aerei ma con due perdite. Arrivarono poi altri due Mirage F.1, che abbatterono altri due aerei italiani senza perdite. La formazione, che a quel punto era stata scoperta e persi 5 aerei su 12, si ritirò attaccando bersagli occasionali in rientro. Ulteriori due F.1 mandati ad intercettarli non riuscirono a raggiungerli o meglio, a trovarli.
Nel frattempo, però, un'altra formazione stava arrivando, dopo un percorso di circa 300 km. Gli aerei mitragliarono e bombardarono l'aeroporto con un minimo preavviso, di forse 1-2 minuti perché vennero localizzati a circa 20 km. Distrussero al suolo due F.1 e scapparono via, subendo solo la perdita di un Fiat dalla contraerea, a sua volta colpita.
Nel frattempo, due Mirage F.1 dell'aeroporto erano stati inviati contro una formazione di 12 G.91. Questi però erano stati già attaccati da due M.2000, che abbatterono 3 aerei senza perdite. Poi si aggiunsero altri 4 Mirage 2000 e 2 F.1 di altre unità, che abbatterono altri 7 G.91, contro un Mirage 2000 abbattuto dai G.91 a loro volta. Ma in tutto, così facendo, si era arrivati a ben 10 aerei su 12, quindi la formazione era stata annientata, così come le capacità offensive del gruppo per quel giorno.
L'altra unità sui G.91R, invece, passò senza essere avvistata o quanto meno, localizzata tempestivamente. Anche questi 12 aerei attaccarono duramente l'aeroporto francese, e per fortuna anche questi erano a carico leggero. Questi G.91 erano andati in volo dall'aeroporto più vicino al confine: appena una sessantina di km dal confine. Ma anche così, si trattava di circa 240 km teorici, non meno di 270 con le deviazioni di rotta. La cosa è importante, perché oltre i 250 km in missione lo-lo, richiedono usualmente serbatoi ausiliari e quindi, la riduzione del carico bellico a circa un terzo (250 kg max). Forse sarebbe ancora possibile andare oltre portando solo i due piloni interni per 500 kg circa, senza serbatoi ma anche senza piloni esterni, ma l'esito sarebbe assai dubbio, specie se poi ti inseguono i Mirage per 100 km. Così, anche in questo caso, in pratica non si riusciva a far attaccare gli aerei con pieno carico, almeno escludendo i carichi dei piloni esterni.
Questi G.91 riuscirono ad arrivare sull'aeroporto, colpendolo ancora, anche sulle difese aeree, che tuttavia reagirono abbattendo due dei 12 G.91R-3. A quel punto sopraggiunsero altri due F.1 che abbatterono due altri G.91 in ritirata.
In tutto, ben 48 G.91 e '339 andarono all'attacco contro quest'aeroporto. Ben 24 di essi riuscirono a raggiungerlo, sia pure subendo 3 perdite complessive dalla flak. In tutto, la difesa dei francesi eliminò ben 20 aerei su 48, in termini assoluti più dell'attacco all'aeroporto a 220 km, ma in termini relativi molto di meno (40%), e sopratutto, con il doppio di aerei arrivati sull'obiettivo (anche se si tratta sempre del 50%). I danni furono ingenti: l'aeroporto venne colpito piuttosto duramente, due F.1C distrutti al suolo e 2 in aria, contro 5 aerei abbattuti in aria dai Mirage, e altri 3 dalla flak. In tutto, quindi, circa 2:1 per i Mirage, ma non fu un gran risultato. Però uno dei 4 squadroni venne praticamente messo fuori combattimento, e in totale ben 20 perdite esatte di 48 aerei attaccanti. In tutto, andarono persi circa 17 G.91 e 3 Macchi. In tutto, i caccia avevano a loro volta subito appena 3 perdite, un M.2000 e 2 F.1, contro 17 avversari abbattuti o quasi 6:1. Complessivamente parteciparono soltanto 8 F.1 della base, più altri 4 di altri reparti aerei e 6 Mirage 2000, per un totale di 18 velivoli, con una media di meno di 1:1 per i 'kill' ottenuti. Gli 8 F.1 decollati arrivarono ad ottenere soltanto 5 vittorie, e subendo 2 perdite ovvero 2,5:1. Sempre un risultato apprezzabile, ma se si pensa al 12:1 dell'aeroporto da 220 km, con un risultato di 14:1 nell'intera giornata, oppure ai 32:4 (8:1) per l'aeroporto da 120 km, è chiaro che si tratta di un risultato insoddisfacente, e che se non vi fossero stati 10 caccia esterni, non sarebbe stato possibile evitare danni ancora più gravi. Così, dopo di allora gli F.1E d'attacco vennero mandati ancora, ma senza il reparto da caccia di copertura (altri F.1E). In pratica, quindi, la base dopo di allora venne difesa da 2 dei 3 reparti da caccia.
13-5-12
I Mirage F.1 e 2000 furono anche pericolosi avversari per gli aerei 'a lungo raggio', i G.91Y e AMX, oltre ai pochi PD-808.
I G.91Y furono mandati ad attaccare gli aeroporti più lontani della seconda fascia, ergo due che erano a 270 e a 320 km, al solito con 12 aerei l'uno. L'aeroporto 320 venne attaccato con notevole sorpresa: i G.91Y riuscirono ad eludere notevolmente bene le difese e attaccarono causando vari danni, ciascuno con due bombe Mk.82 o BL-755, più i due cannoni. Riuscirono ad evitare di essere attaccati dai Mirage 2000 che pure erano di base in zona. Una coppia di M.2000 andò ad inseguirli e riuscì alfine ad abbatterne uno, lanciando 3 Magic 2, ma l'azione era stata poco incisiva, malgrado questo tardivo successo. Altri due G.91Y, probabilmente danneggiati dalla contraerea durante l'azione, o colpiti da un reparto dell'esercito nemico al rientro, eseguirono un atterraggio d'emergenza su di un aeroporto di prima fascia, ad appena 80 km dalle linee. Altri 3 atterrarono sullo stesso aeroporto, perché erano a corto di carburante. La loro base aerea era del resto soltanto a 60 km circa, per cui era in effetti un aeroporto di prima fascia quello da cui stavano partendo.
L'altro reparto di G.91Y, invece, si diresse su di un aeroporto difeso dai Mirage F.1. Malgrado che questi ultimi fossero meno moderni, qui riuscirono a farsi valere molto di più dei Mirage 2000E dell'altra base. Due Mirage si abbassarono ad intercettare gli aerei ed ottennero in rapida sequenza due successi, respingendo un altro velivolo. Arrivarono anche altri due F.1 su pattuglia, che facevano parte di un altro gruppo da caccia, ma che contribuirono abbattendo altri 3 G.91Y contro una propria perdita propria, mentre 4 ulteriori F.1 stavano arrivando. La misura era colma, perché questa battaglia era costata già 5 aerei (ed almeno uno respinto) su 12, e i G.91 erano ancora a quasi 100 km dall'obiettivo. Impossibile quindi contare sulla sorpresa, visto che avrebbero impiegato non meno di 5-6 minuti a raggiungere l'obiettivo persino andando alla massima velocità (ma senza A/B o altrimenti non sarebbero mai tornati indietro, causa fine del carburante!). Così si ritirarono, evitando di essere annichiliti dagli altri 4 F.1 in rotta.
La pesante battuta del 2° gruppo con i G.91Y fu decisamente pericolosa rispetto a quello che fece il 1°, che poté tornare all'attacco con ben 10 aerei di lì a qualche ora, quando vennero riforniti e riarmati anche gli aerei lasciati indietro. Il 2° gruppo, malgrado la perdita di 5 dei suoi 18 velivoli, ne mandò all'attacco altri 8. Fino ad allora, forse per la pressione di respingere i G.91R e i Macchi, i danni subiti da questi velivoli di tipo a lungo raggio, erano stati piuttosto lievi, 6 aerei su 36. Ma la cosa era destinata a cambiare: nel secondo 'round', i G.91Y del 2° gruppo vennero ancora una volta intercettati in tempo dai Mirage F.1, due dei quali li avvistarono a seguito di una segnalazione da terra. La loro azione d'attacco si concretizzò in un totale di 4 G.91 abbattuti su 8, e gli altri si disimpegnarono dopo i lanci di missili dei Mirage.
Ma se Atene piange Sparta non ride, e anche il 1° gruppo stavolta venne 'fregato'. Una coppia di Mirage 2000 riuscì ad attaccarli, portando un'azione da tergo nella quale riuscì ad abbattere 3 G.91Y e a respingerne un altro. Gli altri 6 andarono ugualmente in azione, inseguiti da un'altra coppia di Mirage 2000, e riuscirono ad attaccare la base, ma soltanto per causare danni limitati, subendo una perdita ulteriore dalla contraerea. Vennero assaliti ancora dai Mirage 2000, stavolta una nuova coppia. L'aeroporto era stato messo KO dal primo attacco, e gli aerei usavano la pista secondaria per il momento. Raggiunsero i G.91Y e li eliminarono uno ad uno, abbattendone uno con i Super R.530F e 2 con i Magic, finché un Mirage venne abbattuto a sua volta da un G.91Y. A quel punto, gli ultimi 3 G.91Y stavano rientrando, quando finirono in bocca ad un reparto di Mirage F.1, 4 dei quali erano in pattuglia vicino ad un aeroporto. Attaccarono subito i G.91 e riuscirono ad abbattere due aerei. L'ultimo aereo riuscì malamente a raggiungere un aeroporto secondario di prima linea, prima che il carburante finisse. Un disastro totale, che vide un solo aereo su 10 a ritornare sulla base originaria. Il totale degli aerei persi in appena due incursioni, così, era stato di 1+5 e 8+5 aerei, ergo 19. Altri 3 vennero perduti, ma in questo caso si trattava di G.91Y usati dal reparto ricognitori, che ne aveva 8. Così fanno 22 velivoli, che riducono il totale a circa 45 i G.91Y disponibili. In pratica, poteva essere alimentato ancora il numero di aerei di prima linea, circa 2,5 gruppi. Tuttavia, il totale erogabile non sarebbe stato possibilmente superiore a 15 aerei, diciamo che le perdite del reparto ricognitore potevano essere forse ripianate del tutto, dipendendo dal totale di velivoli perduti, che comprendevano anche gli 8 PD-808GE e altri due aerei, non è chiaro ma probabilmente G.91R-3 o R-4, o forse PD-808 di altri tipi se era ammesso usare velivoli che non sarebbero stati più realmente di prima linea (o ancora, aerei ELINT, ma pare che il G-222VS fosse soltanto uno, forse..). I due reparti aerei con i G.91Y, invece, erano ridotti notevolmente. Il 1° gruppo aveva così solo 15 aerei, e il 2° appena 14. Questo avrebbe potuto comportare complessivamente due azioni con 10 aerei l'una, presumibilmente. Dei 19 aerei G.91Y abbattuti, solo 1 venne eliminato dalla contraerea e gli altri 18 dai caccia nemici, in cambio di due aerei distrutti in aria, un F.1 e un M.2000E, mentre altri due Mirage 2000 vennero distrutti al suolo nel corso del primo attacco.
14-5-12
Come avevamo detto, F.1 e 2000 ottennero 228 vittorie nella prima giornata, con soltanto 33 perdite, beninteso queste sono le sole perdite in duelli aerei, per lo più tenuti in condizioni di difesa. Non è chiaro quanto ottennero, ma F.1 e Mirage 2000 erano andati anche in azioni d'attacco o di scorta sugli aeroporti nemici, e ne avevano fatte tante di tali incursioni, data la loro lunga autonomia. In tutto è probabile che abbiano ottenuto circa 45 successi in missioni offensive, contro una forza di caccia che era mediocre qualitativamente, a dire il minimo, ma era piuttosto numerosa. Anche così, i danni che subirono questi aerei (per lo più G.91R ma anche MB-326K e simili, più i '339C), furono comunque elevati, pari a circa 2,5 gruppi completi. Quanto ai PD-808, dei 8 velivoli con capacità ECM, 3 vennero abbattuti nelle prime ore di operazioni, e verso la fine della giornata erano diventati assai più prudenti nel farsi vedere, così che il loro apporto non fu eccezionalmente buono, seppur apprezzabile. Spesso operarono sopratutto come sistemi di ricerca ELINT che come aerei ECM attivi.
Quanti furono i Mirage 2000 e F.1 persi durante tutta la prima giornata? Forse circa 74. I rimanenti 41 andarono persi in azione per causa contraerea o, per circa una quindicina di esemplari almeno, distrutti al suolo. Quanti gli aerei da combattimento italiani che fecero la stessa fine per mano dei Mirage? Difficile dirlo, forse una trentina. Almeno altri 38 vennero abbattuti dalla contraerea degli aeroporti dove c'erano i Mirage, ovvero praticamente tutti o quasi gli aeroporti, specie tra quelli principali che erano prevalentemente quelli attaccati. In tutto, quindi, il ciclo complessivo vide 74 Mirage, di cui probabilmente 47 F.1 e 27 M.2000, perduti, su di un totale di oltre 1.000 unità, mentre altri avevano riportato danni vari. Degli aerei persi in combattimento, 33, vale la pena di dire che solo 5 F.1 e 2 M.2000 vennero abbattuti in azioni aria-aria offensiva. Questo significa che le perdite offensive aria-aria erano 45:7, quasi 7:1, mentre quelle difensive erano 183:26, ovvero anche qui, circa 7:1 ugualmente, con l'equalizzatore costituito dai 5 caccia persi per abbattere 8 AMX. Senza quest'ultimo valore, riscontrato solo in azioni difensive, sarebbe stato di 8:1 circa.
In tutto, per ragioni dirette o indirette, contro 74 aerei F.1 e 2000 perduti per tutte le azioni, vennero abbattuti o persi dall'altro lato 296 velivoli italiani, tra cui 19 G.91Y e 14 AMX.
I Jaguar hanno attaccato duramente e talvolta combattuto anche per aria, ottenendo un totale di circa 45 velivoli nemici distrutti al suolo e 6 in aria. Le perdite furono di 22 Jaguar in azione, e altri 7 al suolo. Di questi Jaguar, un totale di 8 vennero abbattuti dai caccia nemici, mentre ben 14 furono vittime della contraerea, probabilmente nella totalità dei casi, da parte degli Aspide dei sistemi di difesa, in particolare gli Spada. Avrebbe potuto essere peggio, se non vi fossero state le armi antiradar e la copertura dei Mirage F.1. I Jaguar usualmente andavano in azione con 4 bombe, un pod ECM e un Magic Mk.1 o Mk.2 sotto le ali, 2 lanciatori Alkan conformi sui fianchi sotto le ali, e due cannoni DEFA da 30 mm nella fusoliera, più un serbatoio sotto la fusoliera.
Infine, il totale degli aerei italiani persi fu di 377 aerei, tra cui 22 G.91Y e 14 AMX, 3 PD-808GE e 2 MB-339C. Altri andarono danneggiati e i ricambi non sarebbero stati sufficienti per il giorno dopo. Dal canto loro, andarono perduti 47 Mirage F.1, 27 Mirage 2000 (inclusi i biposto da caccia e attacco), 29 Jaguar A, 5 Alpha Jet (non è chiaro se vennero abbattuti da caccia o distrutti da difese aeree o ancora, al suolo: probabilmente un misto di queste ragioni oppure 2+3) e 3 Vautur, per un totale di 111 apparecchi.
Questi risultati vennero sopportati bene dai francesi, ma per gli italiani la situazione era diversa: ai G.91R-3 persi subentrarono solo gli R-1 e T, mentre i '339, AMX e G.91Y ebbero sostituti, ma esaurendo quasi totalmente le riserve di questi velivoli.
I giorni successivi videro una replica di questa situazione. I 990 velivoli iniziali calarono di circa 100 unità data la difficoltà di sostituire le macchine perse, oltre a decine ancora KO per i danni subiti. I velivoli francesi erano, invece, praticamente ancora gli stessi in numero visto che ben poche unità avevano subito perdite pari o superiori ai 6 mezzi.
I giorni successivi, la situazione non fu da meno: il secondo giorno andarono persi 344 aerei, tra cui 18 G.91Y, 16 AMX, 2 PD-808. E il terzo giorno la situazione andò ancora differenziandosi: la perdita totale di 325 aerei su circa 780 ancora disponibili dai reparti diversi. In tutto, non meno di 1.046 aerei vennero così distrutti, tanto che alcuni reparti cominciarono ad avere già nel terzo giorno, aerei ad elica SF-260W. Un grosso salto indietro per reparti che avevano gli MB.326GB o simili. I PD-808 avevano subito 3 perdite su 8 il primo giorno, 2 nel secondo e 2 nel corso del terzo, ovvero la distruzione di tutti gli aerei eccetto uno. Già alla fine del secondo giorno le capacità erano pressoché annullate in questo settore, già modesto quando anziché 3, aveva 8 velivoli. Alla fine del 3o giorno c'era rimasto solo un velivolo e a quel punto le capacità offensive EW erano pressoché nulle, al massimo si poté usarlo per compiti EW.
Da notare che queste perdite non comportavano altro che aerei da combattimento o da ricognizione/EW. Non c'erano né elicotteri di sorta, né aerei da trasporto e collegamento inclusi nel conteggio, ma di sicuro le perdite erano state elevate, dato il gran numero di velivoli ad elica di vari tipi. In tutto c'erano state dunque perdite pari a quasi il 50% degli aerei italiani:
51 AMX su 65+
55 G.91Y su 66
101 MB.339 su circa 180
340 G.91 su 540 circa
44 G.91T su circa 160
410 MB.326 su circa 700
35 altri su ?
Questo significa che il 4° giorno potevano essere disponibili 14 AMX, 11 G.91Y, circa 80 MB.339A/C, 200 G.91R, 120 G.91T, 300 MB.326, ovvero un totale di circa 725 aerei, più qualche SF-260, S.211 o AM-3C, prima assenti dalla prima linea. Non soltanto erano circa 250 in meno dei 990 iniziali, ma diversi erano danneggiati e in realtà non immediatamente disponibili, le basi aeree erano state pesantemente attaccate durante quei 3 giorni, le difese aeree erano state largamente eliminate malgrado la pericolosità dei missili Aspide. La forza complessiva degli aerei, presi singolarmente, era molto calata: i 120 G.91T erano una pallida ombra rispetto ai potenti G.91R-3, per non parlare dei G.91Y. Sostituire già dopo il secondo giorno uno dei gruppi di AMX (a seguito delle predite che erano arrivate a 40 unità su circa 65) con i Macchi 326B/F dava l'idea del crollo totale delle capacità, anche perché a quel punto non c'era più una possibilità di attaccare, stando a circa 400 km di distanza dal fronte, le basi nemiche, e solo molto malamente, la primissima linea. In tutto, già questo fatto era micidiale: i 25 gruppi di G.91R (più 2,5 di G.91Y) erano diversi: 450 aerei, di cui circa 120 di G.91R-3 e gli altri suddivisi tra R-4(50) e R-1 (più o meno altrettanti). Dopo il terzo giorno la disponibilità di questi aerei era scesa ad appena 200 velivoli, aiutati da 120 G.91T (sempre che tutti schierabili immediatamente). E a quel punto, la disponibilità degli aerei era scesa a questo livello: appena 104 G.91R-3 (-240 circa rispetto all'originale, ergo meno di un terzo!), 23 R-4, circa 70 R-1 e per il resto circa 120 T-1. Una forza che riusciva al massimo ad essere, qualitativamente parlando, il 70% dell'originale, anche perché i T non avevano praticamente l'autonomia per eseguire azioni di attacco, né il loro armamento era del tutto soddisfacente per le azioni di scorta o persino di intercettazione: al più potevano fare i ricognitori armati o poco più, lasciando così ai soli 200 G.91R circa le azioni d'attacco eventuali, ma in pratica, limitate ai soli circa 130 R-3 e R-4 rimasti (su di un totale iniziale di quasi 400).
Le perdite francesi furono molto minori: 111 perdite il 1° giorno, 98 il 2°, appena 55 il 3°, quando le difese nemiche, così come le capacità offensive, erano praticamente crollate. In tutto erano dunque 254 gli aerei francesi persi, contro i 1.046 italiani, pari a circa 4:1, un pò meglio del rapporto iniziale, specie se si considera che il 3° giorno le perdite francesi furono pari a circa 1/6 di quelle italiane!
Dei 254 aerei persi, è appurato che i Mirage F.1 fossero ovviamente i più numerosi: 47 il primo giorno, 44 il 2°, e 26 il 3°. In tutto, quindi, 117 aerei. I Mirage 2000 ebbero invece 27 perdite il 1° giorno, 24 il 2°, 17 il 3°. Totale: 68 perdite, molte di meno, ma in proporzione più numerose rispetto agli F.1, dato che i velivoli disponibili erano circa 400 scarsi anziché oltre 700. I Jaguar ebbero complessivamente 29 perdite il primo giorno, altri 23 il secondo, infine appena 12 il terzo, totalizzando quindi 117 Mirage F.1, 68 Mirage 2000, e appena 64 (ma su circa 200 unità appena!) Jaguar A/E (quasi esclusivamente, dei 160 A, ma non è chiaro come venissero distribuiti i Jaguar esportati, per cui è probabile che fossero di più di 200).
Dopo di questo giorno, la campagna terrestre cominciò ad aumentare di intensità e iniziarono le battaglie più toste, e a quel punto entrambe le parti, ma sopratutto quel che restava dei reparti italiani -oramai ridotti a pochissima cosa per le azioni recce-attacco a lungo raggio- nel sostegno alle forze terrestri e attacchi poco oltre la prima linea nemica. Questo consentì ai francesi di rifiatare e di causare gravi danni subendone pochi, sterminando sul campo di battaglia quel che restava dei G.91 e Macchi, oltre a combatterli bombardando le loro basi, spesso inermi o quasi.
Quanto ai missili Aspide, essi comportarono molte perdite agli avversari, tanto da essere probabilmente l'unico vero ostacolo che essi ebbero nelle loro azioni d'attacco. Complessivamente il primo giorno attaccarono e distrussero circa 22 aerei nemici, il secondo giorno altri 15 e il terzo 6. Ma già al termine del primo giorno, diverse batterie erano KO o gravemente danneggiate. Il secondo giorno gli attacchi misero KO altri radar e lanciamissili e il terzo giorno soltanto una forza residuale venne ancora incontrata, e per lo più colpita duramente. Praticamente, dopo il secondo giorno, la maggior parte delle batterie di prima e seconda fascia erano state messe KO più o meno totalmente, e già dopo il primo giorno, in verità, esse avevano subito gravi danni, specie per via dei missili ARMAT e delle bombe a grappolo.
In tutto gli Aspide fecero comunque la loro parte, ottenendo ben 43 abbattimenti, dei quali probabilmente 23 ebbero luogo ai danni dei Jaguar, 12 contro i Mirage F.1 e 8 contro i Mirage 2000. In queste massicce azioni di intercettazione, vennero lanciati non meno di 380 missili, che per la verità non erano che una parte di quelli disponibili; altri 200 circa vennero distrutti al suolo. I 380 missili ottennero quindi già oltre il 10% di Pk, ma il paragone non è del tutto 'fair' perché essi non solo spesso vennero lanciati in salve di due o anche più armi contro singoli bersagli, ma anche perché non ingaggiarono soltanto aerei: tra i mezzi che distrussero vi furono anche non meno di 35 missili Martel/ARMAT e, pare, anche 8 missili AS-30L e 18 bombe LGB. In tutto, quindi, i 380 missili lanciati abbatterono 43 aerei, 43 missili e 18 bombe, pari a ben 104 bersagli, ergo circa il 27% dei missili lanciati, ma i successi si misurano meglio in termini di salve lanciate e qui si arriva agevolmente al 42% delle salve lanciate in azione. Molti altri missili vennero evitati volando così bassi da rompere l'aggancio radar, alcuni altri vennero ingannati dalle ECM, e infine parecchi vennero ingannati da una tattica semplice ma efficace: puntare sull'obiettivo ad una certa quota, e virare cambiando direzione appena percepito il lancio di missili. Fatto praticamente al limite del raggio d'azione di questi missili, questo rendeva possibile in una manciata di secondi di uscire dal raggio di tiro utile di queste armi, lasciandosele in coda e facendo perdere le tracce. Gli Aspide erano veloci, ma tutto sommato non così tanto: malgrado le prestazioni dichiarate parlino di 2,5 mach, in realtà stando ai dati -pure ufficiali- della spinta, si arriva a meno di mach 2, il che dà parecchi secondi a chi stia a circa una quindicina di km di distanza per scappare o volare basso rompendo l'aggancio (magari dietro ad una provvidenziale collinetta). Una volta che l'aereo ha virato stretto e si allontana con angoli di 90-180°, il missile, che nel frattempo ha prodotto tutta la sua energia bruciando il suo propellente, è costretto ad inseguire e difficilmente raggiunge il bersaglio. Del resto, persino il potente SA-11, capace di intercettare bersagli a circa 800 m/sec in avvicinamento, è limitato a 300 se questi si allontanano. L'esperienza pratica ha dimostrato che praticamente tutti i tipi di missili antiaerei o aria-aria, impiegati in guerre reali, riescono ad ottenere risultati inferiori a quelli ufficiali: lo Sparrow, per esempio, in Vietnam aveva una Pk di circa l'8% quando nei test era arrivato al 60-70, quasi 'one shot-one kill'. Anche se le armi moderne sono molto migliori, non per questo sono infallibili, e sopratutto non è agevole tenere il tracking di velivoli ben guidati che sanno il fatto loro e la posizione di armi che difendono un grande obiettivo statico, e che non hanno nemmeno un gran raggio d'azione né un'elevata quota operativa. Anche per questo, il rateo di successi dell'ordine del 27-42% è particolarmente rimarchevole: le unità difensive con gli Aspide non hanno molto da rimproverarsi, avendo eliminato, in questo periodo di tre giorni, praticamente un avversario ogni ondata d'attacco (9 in tutto) da parte di ciascuna batteria. Ma semplicemente, non sarebbero state mai sufficienti per evitare il peggio. In tutto gli Aspide disponibili erano probabilmente circa 4.000 unità(!!) per cui la riserva era stata poco intaccata. Ma persino così non avrebbero potuto fare molto di più di quel che fecero, abbattendo un paio di centinaia d'altri velivoli tra Mirage e Jaguar e più o meno altrettanti missili e bombe guidate. Ma è anche vero, che i francesi non stavano lì a prenderle e le batterie antiaeree, da entrambe le parti, erano ovviamente obiettivi pienamente legittimi, da eliminare il prima possibile. E con la disponibilità di qualche migliaio di missili Martel ARM e ARMAT, i Francesi avevano senz'altro argomenti validi contro questa minaccia, più le armi tradizionali tra cui le più pericolose, forse, erano le bombe Belouga CBU, che a differenza dei pur validi cannoni e razzi, non necessitavano di cabrate e picchiate apprezzabili prima di essere usate. Infine c'erano anche armi di un certo livello intermedio, missili e bombe a guida laser o di altro tipo, con relativi pod. Per proteggere il tutto, l'industria aveva anche validi sistemi ECM e di lancio falsi bersagli, per cui gli Aspide erano comunque sia, pressoché segnati. Si trattava soltanto di scoprire precisamente a che prezzo avrebbero ceduto, ed esso non fu eccessivamente alto, sebbene in media le batterie costarono circa 4-5 aerei e altrettanti missili (considerando solo quelli abbattuti).
Dopo il terzo giorno, il dado cominciava ad essere tratto e la superiorità dei circa 1.000 aerei francesi, contro i circa 700 italiani era tale da non lasciare molti dubbi su chi avrebbe alfine vinto, anche perché i Francesi avevano una quantità impressionante di elicotteri da trasporto e supporto, tra cui oltre 600 Puma e Super Puma, forse un centinaio di Super Frelon, e centinaia di Gazelle e Fennec, per non dire di tipi ancora meno recenti ma pur sempre numerosi e validi. Le operazioni CAS, specie considerando la quasi nullità delle difese aeree nemiche, erano compito spesso proprio degli elicotteri e i Gazelle, con i loro 4 missili HOT o anche il cannone da 20 mm oppure altre armi, tra cui pare anche missili Mistral, si dimostrarono largamente sufficienti, sebbene spesso appoggiati -e coperti- da aerei ad ala fissa, come i Mirage e gli Alpha Jet. Soltanto i 120 Gazelle/HOT dell'esercito francese sarebbero stati teoricamente capaci di eliminare tutti i mezzi corazzati da combattimento veri e propri (un centinaio) che avevano gli italiani, e vennero largamente usati anche per spazzare via le numerose e temibili postazioni d'artiglieria, che assieme alle mine erano la principale risorsa che gli italiani schieravano contro lo strapotere delle forze di terra nemiche, che ammontavano a circa 2.000 carri armati medi AMX-30 più migliaia di altri veicoli prevalentemente leggeri, ma che superavano come mezzi medi di circa 20:1 i corrispettivi italiani, praticamente l'equivalente di 7-8 divisioni corazzate contro un paio di battaglioni. Non c'era praticamente partita, e il territorio era troppo ampio, non si sarebbe potuto praticamente minare tutti i confini, mentre l'artiglieria italiana praticamente doveva tacere se non voleva essere annientata dall'aviazione nemica che volava oramai di continuo sulle zone prospicienti il campo di battaglia.
Arduo stimare le perdite dopo il terzo giorno, ma è verosimile che gli italiani ebbero circa 200 velivoli distrutti il quarto e molti altri, più o meno sullo stesso livello, anche il quinto e il sesto.
I Mirage F.1 contro i G.91 e Macchi? Perché no?
Base dei Mirage F.1, con 1 gruppo con gli F.1C e un altro con gli F.1E, più uno di Jaguar. La base è una delle principali (ovviamente) e di 1a fascia essendo a circa 190 km dal confine. E' la più distante delle 3 principali di 1a fascia, e forse per questo ha un solo gruppo di caccia difensivi, oltre ad una robusta difesa a.a. come sempre, del resto.
Questa è una battaglia tipica di questo tipo di wargame. Infatti, come in una sfida tra due portaerei inaffondabili, l'altro avversario è un aeroporto dello stesso tipo, sempre seconda fascia, dotato di MB.339A e G.91R-3, rispettivamente uno e due gruppi.
Attacco italiano: al solito, 12 MB e 12 G-91. Esso è contrastato da un gruppo di Mirage, i C, che sono armati prevalentemente con due Magic (1 o, possibilmente, 2), il che è plausibile perché i Super R.530 sono relativamente poco efficaci a bassa quota. Ad ogni modo, dei 12 Mirage (probabilmente 4 in CAP avanzati e 8 giunti subito dopo), almeno la metà ha anche 2 SR.530 (o forse, addirittura 2 R.530IR, ma mai gli R.530EM del tutto inefficaci contro target a bassa quota). L'azione si svogle circa 120 km dietro le linee galliche, e siccome gli attaccanti volano a circa 650 km/h, questo significa circa 15 minuti di volo conteggiando anche le digressioni e i dogleg. La rete di difesa aerea gallica riesce a localizzare senza troppi problemi questi incursori, la prima formazione d'attacco in arrivo. I 12 Mirage F.1 sono già in volo a quel punto, riuscendo a posizionarsi sulla zona assegnata per l'intercettazione. Ad ogni buon conto, i Mirage F.1 attaccano duramente e si impegnano, con coraggio, contro degli avversari elusivi a bassissima quota, che potrebbero anche essere un pericolo se avessero una possibilità di contrattaccare...
La prima coppia a farsi sotto è la N.1 della sezione A dei Mirage F.1. Non deve stupire: è la sezione in volo CAP fin dall'inizio.
Uno dei Mirage avvista un G.91 e lo attacca da circa 1,5 km con un Magic. Centro. Poi, proseguendo a bassissima quota, attacca anche un altro G.91, lanciandogli il missile da circa 2 km. Il G.91, nondimeno, riesce ad evitarlo con una brusca virata a sinistra, il che riesce a far perdere il lock on al missile, o forse questo esplode vicino all'aereo ma senza recargli particolare danno. Il G.91 sta facendo una virata a circa 5-6 G mentre il Mirage lo segue a 3-4. Il pilota del Mirage sa che, avendo già ottenuto un successo, non dovrebbe essere necessariamente in dovere di ottenerne un altro; ma data l'abbondanza di Mirage non è del tutto insensato rischiarne uno per eliminare un G.91 e l'occasione è ghiotta: la raffica da 800 metri, scendendo a 500, mette a segno almeno (in un paio di secondi) un colpo sull'ala sinistra e due nella fusoliera; l'aereo italiano lascia una scia di fumo e cambia la direzione della manovra, ma il Mirage gli è addosso e gli spara per 1 secondo circa da 300 metri, riuscendo a colpirlo con altri 2-3 colpi e a farlo incendiare. Secondo un'altra ricostruzione, invece, l'aereo si sarebbe abbattuto a terra, in fiamme, già dopo la prima raffica.
Un altro Mirage attacca un ulteriore G.91 con un Magic e lo abbatte. Poi si mette all'inseguimento di un altro G.91, quando alle spalle vede arrivare i traccianti di due cannoni DEFA (come i suoi) da 30 mm, sparati da circa 500 metri, da uno dei due G.91 (seguito appunto dall'altro). Il Mirage dà massima potenza e punta il muso a 50, poi 60 gradi, salendo sfruttando i 940 km/h che faceva al momento e che forse lo aiuteranno a tenere lontani i G.91, specialmente prima che aggiustino la mira; ma visto che anche i G.91 salgono cercando di stargli dietro, allora il MIrage fa una sorta di Immelman e continua a salire ancora, a tutto gas, finché dopo circa 60 secondi non li ha staccati ampiamente, arrivando a circa 4.000 metri; nel frattempo, uno dei due G.91R inseguitori viene centrato da un Super R.530F, lanciato da un altro F.1, che così ricordò di non salire troppo in quota agli inseguitori italiani. Il Mirage tornò giù in basso e localizzò un paio di Macchi 339A: contro uno di essi, ancora in picchiata e da circa 1,1 km, tirò il secondo Magic, sparando anche con il DEFA, ma l'abbattimento di quest'aereo venne accreditato ai Magic. Poco dopo, mentre livellava venne colpito da almeno 3 proiettili alla fusoliera, timone e equilibratore sinistro, da parte di un G.91R di due che, ancora una volta, lo stavano aspettando. Il Mirage scappò via zoppicando, a circa 900 km/h. I due G.91R potevano raggiungerlo in quel momento di difficoltà, ma esitarono un momento dato il rischio che altri aerei avrebbero poi attaccato i Macchi, oramai indifesi da altri caccia, almeno nel settore posteriore. Così l'F.1 riuscì ad atterrare in emergenza su di un aeroporto secondario a circa 30 km di distanza.
I caccia Mirage F.1, in tutto, fecero comunque un buon lavoro: gli otto aerei riuscirono ad abbattere complessivamente: 5 G.91 e 2 MB.339 con i Magic; 2 (G.91) con i Super; 2 (1 G.91 + 1 339) con i cannoni. I danni subiti, in cambio di queste 11 vittorie, furono un Mirage abbattuto dai cannoni di un G.91 (da circa 400 metri), e un altro danneggiato (di cui abbiamo visto). Tutto sommato non male, anche perché gli 8 G.91 abbattutti rappresentavano già i due terzi della forza di scorta, mentre i 3 MB.339 rappresentavano pur sempre un quarto del totale: con perdite del genere la missione, prima ancora di arrivare sull'obiettivo, era già fallita, anche considerando solo le perdite dei '339, che ammontavano -malgrado la scorta!- al 25%, una percentuale suicida e non mantenibile, persino con robuste scorte di rimpiazzi. Ma non era finita, perché un altro 339 era scappato sganciando le armi, anche a causa del fuoco dei cannoni, pare con un colpo da 30 mm incassato in pieno, anche. Così oltre ai due terzi dei G.91 erano stati eliminati anche un terzo dei '339.
Quando questi si presentarono sull'aeroporto, quindi, erano già decimati: mancavano ben 12 aerei (incluso uno respinto ma non abbattuto) su 24, ovvero il 50%; e se i due terzi dei '339A erano ancora presenti (con 32 bombe), i G.91 anti-flak almeno in parte erano stati eliminati, visto che avrebbero dovuto essere sei, ma oramai c'erano soltanto 4 aerei complessivi ancora in giro. L'antiaerea, ben allertata, riuscì ad abbattere un altro G.91 e due MB.339A. Dopo, con la fuga, un'altra coppia di F.1 intervenne e aggiunse un altro tocco micidiale, abbattendo uno dei 6 Macchi ancora in giro, distruggendolo con un Magic.
E così, in questa prima azione bellica, i Macchi avevano perso 6 aerei e i G.91 9, pari rispettivamente al 50 e al 75% del totale. In tutto erano 15 perdite su 24 aerei, per cui soltanto nove rientrarono alla base, almeno uno dei quali (ma in realtà ce n'erano forse altri, colpiti quanto meno dalla flak) danneggiato. I Mirage, che avevano abbattuto complessivamente ben 12 aerei (8 dei 9 G-91 e 4 dei 6 '339) riuscirono a subire in contraccambio solo una perdita. In tutto erano perdite pari al 50% per i soli caccia, al 62% tutto compreso.
Nel frattempo, la base aerea veniva attaccata dai Jaguar e dai Mirage F.1E di scorta. Sulla base aerea c'era a difesa, un reparto di G.91R, probabilmente in qualche caso armati di Sidewinder. Sta di fatto che, durante l'azione, un Jaguar dei 12 inviati in azione, venne abbattuto da un G.91. Fu molto più deludente l'azione della batteria degli Spada, che comunque sia, abbatté un Jaguar, malgrado il volo a circa 30 metri di quota e 920 km/h; nonché un Mirage F.1E, che si era avvicinato per aiutare i Jaguar, probabilmente con il lancio di un ARMAT da breve distanza (infatti, almeno 4 dei Mirage F.1 avevano tali armi), o forse, più probabilmente, con il lancio di una salva dei suoi 2-4 lanciarazzi (probabilmente da 68 mm e 18 colpi l'uno). Gli Spada colpirono anche un paio di ARMAT in arrivo, ma non riuscirono ad impedire che i missili colpissero almeno due radar della base. Sopratutto, però, i Jaguar riuscirono ad avvicinarsi così bassi, che in pratica fino a 2-3 km dagli obiettivi, tanto che il Jaguar abbattuto venne ingaggiato da un'altra sezione all'estremità del campo di volo, più lontana di quella che difendeva la direzione attaccata dall'aereo. Diversi altri lanci di Aspide vennero fatti, ma senza successo non tanto per la manovra, ma perché i loro bersagli scomparvero praticamente dietro alture e ostacoli prima di raggiungerli. Le piste della base vennero comunque seriamente danneggiate da bombe Durandal, Belouga e BAP-100 o BAP-120. Non bastava certo per chiudere la base, ma per causarle dei danni certo sì. Alcuni Jaguar probabilmente eseguirono anche azioni di tiro 'long toss', con azione in cabrata, cosa che in pratica rendeva possibile scappare dalla reazione nemica prima che si manifestasse: pare che un Jaguar venne inseguito da un Aspide durante questa manovra, tra 300 e 30 metri di quota, prima che sparisse dietro una provvidenziale collina.
Ad ogni modo, la batteria aveva fatto certo un buon lavoro, abbattendo due cacciabombardieri e due missili, ma certo è che non poteva far fronte a ben 24 attaccanti. I Mirage F.1E con armi aria-aria erano una parte di questi, probabilmente una mezza dozzina, mentre gli altri avevano lanciarazzi oppure anch'essi usavano profili 'long toss' come per esempio fecero i Sea Harrier durante le Falklands oppure i Mirage in Angola. I Mirage e i Jaguar non distrussero, al pari degli attaccanti italiani, aerei da combattimento nemici a terra, ma nondimeno c'erano 4 G.91 in aria e altrettanti in fase di decollo quando si verificò l'allarme. Questi ultimi riuscirono a decollare, ma dopo essere stati miracolosamente risparmiati dall'attacco aereo, e non riuscirono a raggiungere i raider francesi. Nel frattempo, due dei 4 G.91R della CAP difensiva, dopo avere abbattuto il Jaguar, venivano attaccati dai Mirage F.1E e rapidamente eliminati da missili Magic 2.
Così era finita la prima serie di 'scambi'. Dei 54 aerei francesi sulla base, colpita in maniera non particolarmente grave, ne erano stati persi complessivamente 3: un Jaguar, un Mirage F.1E e un Mirage F.1C, dei tre reparti. Altri erano stati danneggiati. Gli altri aerei erano sopravvissuti. I caccia italiani avevano perso 9 G.91 del reparto di scorta, 2 di quello da intercettazione, e 6 dei Macchi 339 del reparto d'attacco, con un totale di ben 17 aerei su 54; anche senza considerare qualche velivolo danneggiato, si trattava di quasi un terzo delle presenze iniziali. Ed era solo il primo 'scambio'!
Il secondo round venne di lì a qualche ora, verso mezzogiorno. La situazione ere però molto diversa: i Macchi mandati all'attacco, dopo il massacro precedente, erano soltanto 8 (dei 12 superstiti, quindi si mantenne in pratica il rapporto precedente). La scorta era di altrettanti G.91R, incredibilmente qui si riuscì a usare tutti gli aerei del gruppo superstiti (erano 9), anche se quasi di sicuro venne anche usata una coppia dell'altro gruppo, quello di difesa, o direttamente o con gli aerei 'prestati' al gruppo decimato.
Stavolta, l'azione dei 16 aerei italiani passò sotto traccia. Per qualche ragione, essi vennero rilevati che erano giunti a circa 30 km dalla base, e quindi a circa 2 minuti dall'attacco. C'erano in aria i soliti 4 Mirage F.1C in CAP. Altri 2 erano pronti al decollo, e riuscirono a farcela appena in tempo. I Jaguar erano appena decollati da pochi minuti e così i loro Mirage di scorta, ma erano già troppo lontani per cambiare rotta e cercare di sterminare i caccia italiani, occasione oramai ghiotta. In realtà, invece, i G.91 e i Macchi attaccarono prima che i caccia intervenissero. L'ultimo dei due Mirage F.1 decollati su allarme riuscì a partire 30 secondi prima dell'arrivo dei G.91, mentre già i missili Crotale cominciavano ad essere lanciati. Dopo circa 30 secondi era già a 1.500 metri e questo già bastava per escludere eventuali problemi, nel frattempo, uscendo dal perimetro dell'aeroporto, sganciò i serbatoi e salì ancora, tanto che dopo circa 30 altri secondi arrivò a 5.000 metri, come l'altro aereo. Restare in volo a bassa quota avrebbe comportato il rischio di essere raggiunto dagli aerei nemici, lenti in salita per via del basso rapporto potenza:peso, ma pur sempre rapidi in volo orizzontale, per non parlare del rischio di essere scambiati per aerei nemici.
Nel frattempo, gli 8 MB.339 e altrettanti G.91 causarono danni considerevoli, pur senza armamenti particolarmente adatti all'attacco delle aerobasi. Tuttavia, la contraerea stava pur sempre in azione: un G.91 venne abbattuto, e così un Macchi; entrambi andarono a far compagnia ai tre aerei già abbattuti al primo attacco, un prezzo non da poco già considerato questo, visto che in tutto erano arrivati sull'obiettivo soltanto 28 aerei, di cui soltanto 16 con bombe (di cui 3 abbattuti, oltretutto). Ma fuori c'erano i sei Mirage, che stavano agitandosi come squali, ma che non si arrischiavano ad avvicinarsi troppo, visto che la contraerea poteva sbagliarsi, e al limite potevano usare i missili SR.530, ma non era troppo facile, stando fuori tiro dalle armi 'amiche'. Ad ogni modo, l'attesa durò poco. La caccia venne ripresa dai 2 Mirage F.1 parte della CAP, che si avvicinarono e abbatterono con i Magic prima un G.91 di retroguardia, e poi 2 MB.339. Un'altra formazione aveva attaccato nel frattempo due G.91 e li abbatté entrambi. L'ultima coppia che si diede da fare furono i Mirage decollati su allarme, che trovarono soltanto un ritardatario G.91, che li impegnò manovrando al meglio ma alla fine venne tirato giù con un Magic, sorte comune eccetto che un G.91 (abbattuto dai cannoni da 30 mm).
A quel punto, l'attacco aveva causato alla base danni sensibili, vista la presenza di 32 bombe a bordo degli incursori, sia pure classe 120 o 250 kg, più razzi e cannoni vari. Un Mirage F.1 era stato distrutto al suolo e un altro danneggiato. In aria, invece, non c'erano state perdite e così ben 6 aerei (4 G.91 e 2 MB.339) vennero abbattuti senza ulteriori perdite dai Mirage F.1, che indubbiamente avrebbero necessitato di una maggior potenza, ma che erano formidabili dogfighters, se è vero che tirarono giù ben 18 aerei nemici (6 MB.339 e 12 G.91 esatti), con un'unica perdita e un solo aereo danneggiato. La combinazione tra potenza dei Mirage e i loro missili Magic, oltre che la situazione tattica di 'inseguimento' su bersagli che in genere non avevano alcuna ECM e sistemi RWR, si dimostrò micidiale. Avere perso, malgrado la sorpresa iniziale, comunque sia, ben il 50% degli attaccanti, pari a 3 degli 8 MB.339 e 5 degli 8 G.91R, fu comunque micidiale per gli attaccanti.
Nel frattempo i Jaguar attaccavano ancora la base, aiutati dai Mirage F.1E. La reazione della batteria Spada fu ancora una volta, pericolosa, abbattendo un ARMAT e poi un altro Jaguar, ma subendo anche la messa KO di una sezione di fuoco (colpita da una bomba a grappolo Belouga sganciata da un Jaguar durante un sorvolo), e danni anche al radar PLUTO a causa di bombe o missili esplosi vicino, oltre ad un radar messo fuori uso da un altro grosso ARMAT. Solo un paio di G.91 intervennero durante l'azione, malgrado in aria ce ne fossero complessivamente 4, ma gli altri due erano forse troppo distanti per raggiungere gli incursori. Mentre un Jaguar si stava allontanando a circa 980 km/h, un G.91 lo stava tallonando sperando di raggiungerlo, era a circa 1.000 metri, ma prima di arrivare a segno venne abbattuto da una precisa raffica da 30 mm di un Mirage di scorta (che stava attento a non colpire con un missile il bersaglio sbagliato). Così non furono i suoi DEFA a fare risultato.
Ad ogni modo, anche stavolta la base italiana ebbe danni massicci, non necessariamente coinvolgenti superfici maggiori di quelli della base francese, ma più profondi e gravi. Del resto i Jaguar non erano i MB.339..
A quel punto, comunque sia, la situazione era questa: i velivoli italiani avevano fatto 40 sortite, 20 per G.91 e altrettante per gli MB.339. Nelle loro azioni d'attacco avevano causato la perdita di un Mirage F.1C in aria e uno a terra, oltre a danni di un certo rilievo. Però avevano anche perso qualcosa come 9 MB.339 e ben 13 G.91. A quel punto, i due reparti d'attacco erano stati decimati, avendo perso complessivamente 22 dei 36 aerei disponibili. Il reparto da caccia aveva invece perso altri 3 G.91, mentre non risultano aerei distrutti al suolo. In tutto, i danni del reparto aereo comportavano qualcosa come 25 dei 54 velivoli. I Francesi avevano perso, invece, complessivamente, 2 Jaguar e 3 Mirage, nemmeno il 10% del totale, anziché quasi il 50%. I loro reparti non erano affatto in crisi.
L'attacco serale fu così anche più difficile. L'aeroporto italiano smobilitò parte del suo gruppo difensivo, mandando complessivamente 6 MB.339 e 12 G.91, che erano ovviamente tratti anche dall'altro gruppo (ben 8), quello usato per la difesa aerea, e che avevano ora soltanto una sezione d'allarme su 4 aerei più 2 in CAP. I Francesi ritennero che avevano inflitto perdite sufficienti ai loro oppositori, ma non era ancora l'occasione di cantar vittoria. Ad ogni modo, potendo ripianare un massimo di 6 aerei per reparto dopo ogni giorno, era chiaro che al massimo livello i velivoli di quella base avrebbero comunque perso 7 dei 54 aerei il giorno dopo, sempre meglio di niente. E ancora il bello doveva venire.
I Jaguar erano decollati da poco per quest'azione ulteriore, scortati da soli 4 Mirage F.1E, ritenendo probabilmente che l'aeroporto nemico fosse oramai KO, ma si sbagliavano date le prestazioni STOL dei piccoli aerei italiani. L'azione nemica fu comunque scoperta in tempo. La CAP era sempre là, 4 Mirage F.1C carichi di missili e carburante. Accortisi di avere compagnia, a bassa quota, si gettarono all'attacco della retroguardia nemica, e spararono anche almeno 3 dei loro missili Super R.530F, ottenendo un centro pur contro un bersaglio in volo a poche decine di metri da terra. Sopratutto, oltre a quest'aereo, abbatterono altri 3 G.91 con i Magic, oltre al primo di questi aerei, che era pure un G.91. Sterminata così la retroguardia, i Mirage non potevano fare praticamente altro, anche se nel primo combattimento bastarono otto aerei per eliminarne ben 11 (quasi 1,5:1). Ma la base era distante, bene o male, e subito partirono ben 4 Mirage F.1C e 2 Mirage F.1E su allarme, appena prima che gli attaccanti arrivassero (tempo di circa 5 minuti, probabilmente). I Mirage non fecero in tempo ad intervenire, tanto per cambiare, ma anche così l'attacco era stato ridotto di un terzo, sacrificando peraltro proprio gli aerei di retroguardia, che non avevano armi particolari anti-superficie. I Mirage si prepararono quindi alla vendetta, mentre i soli 6 MB.339A attaccavano la base, probabilmente con 2 Mk.81 e 2 Mk.82, aiutati da altri 6 G.91R-3 armati con razziere. Diverse le postazioni antiaeree colpite, ma sopratutto quelle che vennero impegnate con i G.91, che stavolta non subirono perdite. Ma questo non impedì che un altro MB.339, il quarto, venisse abbattuto anche stavolta, facendo pagare così un prezzo non indifferente agli attaccanti. Una bomba, peraltro, distrusse un Mirage F.1E e danneggiò altri due aerei di questo tipo, ma non irreparabilmente.
La vendetta attendeva, al solito. Quando i 5 MB.339A si allontanarono da quest'inferno, accompagnati dai 6 G.91, alcuni avevano forse subito danni dal fuoco antiaereo, ma di sicuro il bello doveva venire. Già il fatto che su 40 aerei d'attacco giunti in azione, ben 6 fossero stati abbattuti quel giorno sulla base, dava l'idea di come questa non fosse affatto priva di difese aeree e che gli attaccanti, subendo il 15% di perdite, avevano di fatto già subito a sufficienza, specie considerando che il totale delle armi tipo bombe che arrivarono sul bersaglio fu, al massimo, circa 20 tonnellate ergo un aereo perso ogni 3+ tonnellate sganciate, dà l'idea. Inoltre le bombe non è che potessero fare molto: erano troppo leggere e tirate da bassa quota e relativamente bassa velocità per scavare sensibilmente sulle piste di volo in calcestruzzo; mentre gli hangar erano corazzati anche contro ordigni da 450 kg tirati a 1.000+ km/h, quindi non avrebbero subito danni gli aerei chiusi al loro interno.
Quando gli 11 aerei rimasti scappavano dalla base colpita, si trovarono contro prima i 4 Mirage F.1C e poi anche i 2 Mirage F.1E, che in realtà pare decollassero addirittura DOPO l'incursione, restando fortunatamente fuori dall'area attaccata dai reattori nemici, probabilmente dentro un hangar o dentro una paratia antischegge. Essi decollarono in fretta sfruttando una sezione di pista che non era stata colpita, e andarono in cerca dei loro avversari. Questione di circa 5 minuti dall'inizio dell'attacco (che di per sé durò circa 1-2 minuti). Nel frattempo, i Mirage F.1C attaccavano i loro molestatori: una prima coppia aggredì due G.91, ma ebbe un esito non buono, perché vi fu una perdita per parte (Magic e cannoni da 30 mm). L'altra coppia fu più fortunata, invece: prima abbatterono una coppia arretrata di G.91R, sorprenendoli letteralmente con i missili Magic. Poi attaccarono gli ineffabili Macchi 339, che malgrado le manovre evasive, persero in rapida sequenza altri due aerei. Già così la situazione era micidiale: su 18 aerei, uno (339) era stato abbattuto dalla flak, ben 9 (7 G.91 e 2 '339) erano stati invece eliminati dai caccia. I Mirage F.1E continuarono l'inseguimento, molto tenacemente. Già i '339 avevano subito perdite pari al 50% della forza attaccante, ma non era finita lì: i Mirage F.1E li beccarono dopo un inseguimento durato ben 100 km, li avvistarono e stando attenti a non farsi fregare dai pericolosi G.91, li attaccarono. Prima ne sorpresero uno, il capocoppia tirò il suo secondo Magic contro l'altro, che però lo evitò, così come la raffica da 30 mm che seguì. A quel punto intervenne anche il gregario, che abbatté l'aereo un ultimo Magic.
Fine della questione: dei 6 MB.339A andati all'attacco, soltanto uno tornò, un pò come gli Avenger a Midway. Dei 12 G.91R dei due gruppi, invece, ne tornarono nondimeno 5 unità, inclusi 3 che avevano fatto parte dell'attacco.
Così: dei 12 G.91R, 4 vennero abbattuti e 2 respinti nella fase iniziale dell'attacco, causando così all'avversario perdite complessive già del 33% della forza d'attacco. Altri 3 vennero abbattuti al rientro. Di questi 7 aerei, 4 erano del reparto da difesa, e gli altri 3 dr
Dei '339, nessuno venne abbattuto prima, uno durante e ben 4 dopo l'azione, così che alfine ben 12 aerei su 18 non tornarono: dei sei soli superstiti, pari ad un 1/3, soltanto uno era un Macchi 339.
Nel frattempo i Jaguar riuscirono ad attaccare duramente la base italiana, stavolta non subirono perdite e distrussero al suolo due G.91R. In tutto totalizzarono dunque 36 sortite in tre missioni, con due perdite (5%, praticamente un ordine di grandezza minore di quello subito dagli italiani, e questo faceva come differenza non tanto la contraerea, ma la caccia nemica).
In tutto, la base francese aveva subito la perdita di 4 Mirage F.1 (due al suolo), e 2 Jaguar, più altri danneggiati, su 54 aerei in quel primo giorno di battaglia. Le strutture avevano subito danni abbastanza seri, ma non determinanti. Al contempo, gli italiani, che avevano fatto complessivamente 58 missioni offensive e qualche decina difensive, riuscirono a rimediare la perdita di: 14 MB.339A e 20 G.91R, più altri 4 in difesa, e altri 2 distrutti al suolo. Totale: 34 perdite su 58 sortite offensive, altre 6 subite per offensiva nemica (laddove i francesi persero a loro volta ben 3 dei loro 6 aerei, dunque non gli convenne poi tanto fare questi attacchi).
Il giorno dopo sarebbe stato difficile da superare con questi criteri: la base italiana era stata danneggiata più seriamente di quella italiana, ma la perdite di ben 40 aerei (più quelli danneggiati) era micidiale, lasciandone non più di 14 ancora intatti. Ma non era mica finita qua, perché i rimpiazzi erano soltanto un massimo di 6 per reparto, quindi al più sarebbero tornati ad essere 32, tra cui 10 MB.339A (dopo la catastrofe che aveva ridotto da 18 a 4 gli aerei di questo tipo in un giorno!), e gli altri gruppi: uno con 9 G.91R (quello 'd'attacco', che avevano perso ben 15 aerei), l'altro con appena 14 G.91R.
Così, mentre i Francesi erano riusciti a ripianare tutte le loro perdite e con aerei pressoché uguali, per gli Italiani non era affatto così:
gli restavano infatti soltanto 10 Macchi 339 e 23 G.91R, solo 33 aerei dei 54 originari, e questo per viad ella perdita di ben 40 aerei distrutti il giorno prima. Ecco come diventava rapidamente marginale la loro operatività. C'é di più: i rimpiazzi comportavano macchine inferiori: I Macchi 339 erano 8 gruppi, inclusi i pochi del tipo C (che non completavano nemmeno il gruppo, infatti erano 14-15 piuttosto che 18, gli altri erano A); questo significava 144 aerei su poco oltre 180, quindi c'erano in media forse sui 5 aerei rispetto a ciascun gruppo. Ma i Macchi di questo gruppo, pur avendo la fortuna(sic) di non subire perdite a terra, si trovarono ben 14 perdite in azione, per cui è probabile che qualche aereo di rimpiazzo sia stato in realtà un Macchi 326, magari degli ultimi e più potenti tipi, ma pur sempre non un '339. Invece, è sicuro che i G.91 di rimpiazzo NON erano G-91R-3 e nemmeno R-4, perché il totale di 450 aerei disponibili (25 gruppi) significava l'uso di tutti gli R-3 (oltre 340), i 50 R-4 e pure un certo numero (una cinquantina?) di R-1. Perdere soltanto in questo contesto ben 26 G-91 significava, a 13 di media l'uno, la perdita di un numero spaventoso di velivoli, oltre i due terzi di quelli disponibili. Quindi è sicuro che a quel punto i rimpiazzi sarebbero stati solo gli R-1, più leggeri ma meno armati ed efficienti (e in particolare, almeno normalmente non dotati di punti d'aggancio esterni per cui dovevano scegliere solo tra serbatoi e capacità bellica risibile, oppure capacità bellica modesta ma raggio d'azione risibile e certo, insufficiente per questo tipo di attacchi a lungo raggio e bassa quota/alta velocità). Infine, è molto probabile che, date le perdite, venissero anche forniti dei G-91T, che avevano un raggio d'azione ancora inferiore dato il minor carburante interno, e una potenza di fuoco quasi nulla date le due sole mitragliatrici M3.
Molto probabilmente, così, il giorno successivo, c'erano 10 MB.339A (raschiando davvero il fondo del barile!), 10 G-91R-3 (superstiti del giorno precedente), 8 G-91R-1 e addirittura 5 G-91T, che erano pressoché inutili non avendo autonomia e potenza di fuoco per fare pressoché nulla di offensivo, tanto che vennero al più tenuti come mezzi difensivi o per azioni di ricognizione, tipicamente tattica. Così la potenza di fuoco era relegata, offensivamente, praticamente soltanto su 10 MB.339A (poco più della metà di quelli del giorno prima) e 18 G-91R1/3 (esattamente la metà di quelli del giorno prima, ma di qualità minore e comunque sia, con i soli 10 R-3 che potevano fare attacchi SEAD, mentre gli R1 potevano al più fare copertura aerea, avendo un peso minore ma anche minore armamento: probabilmente anche questi avrebbero finito, in realtà, per fare sopratutto la parte dei caccia da difesa aerea).
Questa mancanza di sostituzione 1:1 può sembrare deprecabile, ma in realtà è giusto per marcare la differenza tra chi riusciva a combattere meglio e a fare più danni all'avversario. E anche se così non fosse stato, al più ci sarebbero stati diciamo 10 MB.339A, 8 MB.326GB, 10 G-91R-3, 8 G-91R-1 e 18 G-91T (forse, se se ne trovavano abbastanza! sennò sarebbero stati altri aerei, come i primi MB.326, gli S.211 o addirittura gli SF-260W! 10:1 vincente che i G.91T non sarebbero stati comunque più di 10 esemplari, e per gli altri al limite i Macchi 326H). Tanto per dire comunque quali danni i Francesi avevano inflitto.
Caccia francesi
I due modelli fondamentali per i francesi sono chiaramente il Mirage F.1 e il Mirage 2000 e siccome questi velivoli vengono schierati per la gran parte
nell'OrBat iniziale, parlare di essi piuttosto che dei tipi più 'classici' come i Mirage III/5/50 è l'obiettivo principale di questa descrizione. Non solo: molti di questi velivoli hanno anche avuto importanti migliorie per quel che riguarda i missili aria-aria impiegati, così utili per il tiro contro bersagli piccoli, elusivi, agili, e sopratutto, volanti a bassa quota e con ridotta emissione di calore. Chiaramente, il missile R-550 Magic 1 era già una buona arma, comparabile all'AIM-9J e certo superiore rispetto all'AIM-9B e presumibilmente, anche all'AIM-9E ed F, con qualche riserva per i D/G/H. In generale è spesso comparato all'AIM-9J ovvero l'ultima generazione prima dei veri e propri missili 'all-aspect'. La loro quota minima certificata è di soli 50 metri, ma se senti parlare di quote operative i sudafricani, per loro è già uno spreco volare ... sopra i dieci! Sono fatti così.
Chiaramente, però, il fatto che un missile non riesca ad ingaggiare nominalmente il target sotto un certo livello non è assicurato. Per dirlo meglio: i missili R-550 sono certificati per quella quota, ma non per questo sono incapaci di colpire a quote più basse, solo che non è garantito il funzionamento perché evidentemente i test non si sono spinti tanto in basso. Costano, del resto, e anche parecchio, specie su bersagli 'veri'. La limitazione più seria, comunque sia, spesso non è il sensore e la relativa sensibilità: se è in grado di 'sentire' un target in volo a bassa quota, non è che scendendo di qualche decina di metri più in basso succeda qualcosa di diverso. Quel che può succedere di 'cattivo', caso mai, è collegato alla spoletta di prossimità. Per un missile come il Falcon, chiaramente, questo NON è un problema, visto che non la possiede, anche se di problemi ne ha ben altri (il fatto che se manca il bersaglio di 3 metri per esempio, al bersaglio... non succede assolutamente nulla); però la spoletta di prossimità spesso serve eccome, così praticamente tutti i missili AAM e i SAM più grandi di quelli lanciabili da spalla, la possiedono. Ma se questa funziona in maniera non affidabile in prossimità del terreno, allora nascono i problemi. Se è troppo sensibile, capterà il ritorno del suolo come un grande bersaglio, certo più della sagoma dell'aereo, e così tenderà ad esplodere ad una certa distanza. In altre parole, sotto i 50 metri potrebbe 'sentire' il terreno più o meno come sentirebbe un aereo a 3-6 metri di distanza, comandando l'esplosione del missile in maniera del tutto anticipata. Le spolette di prossimità inizialmente erano radio oppure, in alcuni casi, infrarosso. Non è stato nemmeno infrequente, specie per i missili con guida 'non all-aspects', esplodere ad una certa distanza dal cono di scarico dei bersagli perché 'attivati' in qualche modo dall'enorme flusso di calore del motore. Peraltro la spoletta IR è più difficile da disturbare e su terreni freddi probabilmente è più affidabile che quella radar.
Tutto questo è stato eliminato dall'avvento della spoletta laser. Questa è costituita da alcuni diodi che irradiano sui vari lati del missile, in maniera da fare una raggera sufficentemente stretta da 'sentire' il bersaglio qualora ci passassero vicini (chiaramente, se è un bersaglio molto piccolo sarà bene comunque di avvicinarsi il più possibile). Visto che il telemetro laser misura i tempi di ritorno, non c'é problema con la vicinanza al terreno: a meno di non essere alla 'distanza letale' considerata utile per lo scoppio dell'arma, non vi sarà alcuna attivazione. PS attenzione perché a terra, questi missili, una volta attivati, in genere hanno delle coperture di sicurezza contro i laser, che sono un pericolo per gli occhi! (almeno questo non è stato certo un miglioramento rispetto ai tipi precedenti...)
Ora, il Magic 1 ha la spoletta IR, il Magic 2 ha un nuovo modello ad alta precisione (ma di tipo radar), come del resto l'AIM-9L Sidewinder. Questo, più il sensore IR migliorato, gli assicurano indubbi vantaggi nell'ingaggio di qualsiasi bersaglio e specialmente quelli più elusivi, e in volo a quote più basse.
In breve, i Magic hanno una gittata utile di circa 3 km e generalmente sono lanciabili di spalle; però hanno ottime caratteristiche di manovrabilità e una gittata minima molto ridotta. Il sensore è discreto, il Magic 2 ha comunque un sistema molto migliore e compete favorevolmente con i Sidewinder degli anni '80, di cui è grossomodo coetaneo. Sono buone armi e hanno buone prestazioni in generale, l'unica pecca è che sono poco note in combattimento e non sempre hanno brillato. Inoltre pur essendo state prodotte in gran numero, il totale non è poi così ampio se comparate ai missili delle super-potenze, anche se hanno avuto modo di partecipare -con alterne fortune- a parecchi conflitti reali, specialmente negli anni '80. In generale i Magic 1 sono stati forse un pò al di sotto delle loro capacità teoriche, ma non c'é ragione di credere che i Sidewinder J/P grossomodo equivalenti, siano superiori o particolarmente migliori. La quota minima d'ingaggio è 50 metri, ma non ti fanno mica la multa se tiri a quote più basse: i Sea Dart potevano ingaggiare bersagli fino a 30 metri di quota, ma alle Falklands hanno abbattuto almeno uno o due A-4 che volavano a quote 'inferiori agli 11 metri'. E poi anche i Sidewinder dei tipi più anziani si sono dimostrati efficaci alle bassissime quote, purché in condizioni molto favorevoli (ovviamente), quanto meno dal 1965 in poi.
Mirage F.1:
Ecuador: 18 aerei= 16 AJ e 2 EJ (? forse più probabilmente, BE), armamento: probabilmente Magic Mk.1 (iniziale, anni '80), forse già cambiato a Mk.2 negli anni '90 (Ps in pratica si tratta di 16 monoposto tipo C/E e due biposto tipo B)
Qatar: 14 aerei= 12 F.1EDA e 2 F.1DDA. Armi: SR.530F e Magic Mk.2
Kuwait: 29 aerei: 18 F.1CK, 2 F.1BKs, 9 F.1CK/2, armabili anche con Magic Mk.2 (stando ad ACIG, mentre il SIPRI non ne parla)
Giordania: 36 aerei: 17 CJ, 2 BJ, 17 EJ. Armamento Magic 1 e SR.530F.
Irak: 124 aerei= 32 F.1EQ/EQ/2, 28 F.1EQ-4, 20 F.1EQ-5, 18 F.1EQ-6, 6 F.1EQ-7s e 20 addestratori. Essi avevano Magic Mk.1 (qualche fonte parla anche di Mk 2 dai tardi anni '80, ma non è supportata da altre e dal SIPRI). Gli EQ-6 aveva anche SR.530D (ACIG), mentre il SIPRI segnala solo la presenza di 200 F, ma puntualizza che sono stati forniti anche 450 missili ARMAT e 240 AS-30L, per non dire di quasi 400 Exocet (che qui non interessano).
S.Africa: 48 aerei= 32 F.1AZ e 16 CZ, armati con Magic 1 e Vukhri (forse anche Darter, all'inizio del 1992?) nonché Python Mk.3 (F.1C superstiti).
Francia: oltre 250 Mirage F.1 tra C (164 o 170), B (20) e CR, questi ultimi dovrebbero essere circa 64 esemplari. Magic 2 per tutti (almeno i C e anche i CR è verosimile che li avessero già ottenuti, vedi anche guerra del Golfo).
NB: In tutto dovrebbero esser stati in servizio 191 F.1 nel 1991, di cui circa 50 CR e il resto caccia C e B di vario genere.
Grecia: 40 F.1CG= niente SR.530, ma 4 AIM-9P-2 o -3 (inizio anni '90), in stile F-16.
Spagna: 73 aerei = 6 BE, 45 CE, ed 22 EE, più quelli ex-Quatar. Nel 1992 l'armamento era 2 AIM-9N o Juli (J con testa di guida L).
Libia: 38 aerei = 16 F.1AD, 16 ED, 6 BD. Magic Mk.1 e SR.530FE.
Marocco: 50 aerei: 30 F.1CH, 14 F.1EH, 6 F.1EH-200. Armi: probabilmente Magic Mk.1 (e forse forse, AIM-9J/P).
Aerei con più di 2 missili Magic Mk.1 per il corto raggio?
15 F.1 Qatarini, 21 (? superstiti di 29) kuwaitiani; 20-40 (?? questi li hanno avuti quanto meno con i 18 EQ-6, possibilissimo anche con i 6 EQ-7) irakeni, circa 120 francesi (più i ricognitori e forse i biposto), circa 40 greci, 40 (??) sudafricani, per un totale probabile di caccia pari a probabilmente di 253 (?) aerei, sufficienti per 14 squadroni, che non è poi male.
In pratica avremmo probabilmente avuto, per il combattimento aereo ravvicinato, i seguenti reparti d'eccellenza:
-6 squadroni con gli F.1C francesi (2 Magic 2), posto che quasi tutti avessero avuto la modifica alle rotaie di lancio e altri dettagli minori.
-2 con gli aerei quatariti e kuwaitiani, tutti con due Magic 2;
-2 con i CG greci e 4 AIM-9P;
-2 squadroni dovrebbero avere gli AZ/CZ sudafricani, con 2 Darter (?) o Python 3
-4 squadroni con i Mirage F.1E spagnoli (2 AIM-9N e JULI).
-1 squadrone con i Mirage F.1EQ irakeni (armati con SR.530D, anche se sempre provvisti di Magic 1)
Gli aerei irakeni dovrebbero essere sufficienti per uno squadrone, portando il totale ad almeno 17 squadroni (ps ma attenzione! pare che, stando all'ACIG, i 24 F.1 iraniani vennero trovati allo standard EQ-6, ergo aggiornati con capacità che in teoria almeno comportavano anche Magic II e SR.530D!). molto difficile stabilire se i missili AIM-9N/JULI siano un miglioramento rispetto ai missili Magic Mk.1, in tal caso sarebbero presenti altri 3-4 squadroni (73 aerei vs 72 di statuto), ma va detto che attorno al 1991 già gli aerei si erano ridotti a 50 unità. Questo comporterebbe un totale di 17 gruppi, di cui 4 però con gli AIM-9N/JULI. Probabilmente i migliori sarebbero i C francesi con 2 Magic 2, per un totale di almeno 6 squadroni, sempre che poi non siano così stati modificati anche i Mirage F.1B, che non so però quanti fossero (un altro squadrone?).
Da notare che in Francia sono rimasti bloccati diversi F.1: circa 4-6 monoposto EQ-6 e 4 biposto. Il tutto comporterebbe che gli EQ-6 o aggiornati sarebbero quindi almeno 36, più forse 6 EQ-7 altrettanto equipaggiati.
Quindi gli aerei 'di punta' sono almeno 6 squadroni di F.1C/Magic 2 francesi; 2 squadroni con gli F.1 quatariti/kuwaitiani (Magic 2), 1 con gli EQ-6 irakeni (Magic 2), così arriviamo a 9 squadroni, più altri 2 presumibilmente, con gli AZ (senza radar, del resto) e CZ (meno numerosi), entrambi con i Python 3 o i Darter. 11 squadroni di punta, dunque, a cui bisogna aggiungere anche gli utili 2 squadroni con gli F-1CG. In tutto siamo a 13 unità, ma va detto che i Mirage F.1 sono almeno 27 squadroni, di cui 2 da ricognizione, e 25 da caccia, cacciabombardieri e attacco.
I 13 squadroni (con 234 aerei) con 4 AIM-9P, oppure 2 Magic 2/Python 3/Darter, probabilmente c'erano anche gli aerei di 1 altro squadrone con i Magic 2 (Equador).
Buoni anche i 2 squadroni greci con 4 AIM-9P.
In tutto, quindi, abbiamo tra 13 e 18 squadroni armati con armi di qualità o quantità elevati.
Questo per i caccia intercettori.
Altri 2 squadroni sono ricognitori, mentre non meno di 7 altri squadroni sono anche presenti come cacciabombardieri, di vario tipo, ma armati essenzialmente con i Magic 1 o AIM-9, più potenti missili come AS-30, ARMAT, Martel, Exocet (che però non ci interessano in questo frangente).
Quindi, gli aerei da intercettazione sarebbero essenzialmente armati con i Magic 2 o simili:
-10-14 squadroni con Mirage F.1C: (2 Magic 2), 6-7 francesi, 3-6 arabi (2 irakeni, 1-2 giordani, 1 kuwaitiani, 1 kuwaitiani/quatariti), 1 equador (?)
- 2 squadroni con Mirage F.1CG greci (fino a 4 AIM-9P)
- 2 squadroni con Mirage F.1A/C sudafricani (2 Darter/Khukri/Python)
- 3-4 squadroni con Mirage F.1C/E spagnoli (2 AIM-9N/JULI)
Questi sarebbero dunque 17-22 squadroni, ma il totale dei caccia in prima linea difensivi dovrebbe essere di 25, su di un totale di 42 (2 F.1 da ricognizione, 25 F.1 da caccia, 12 M.2000, 3 M.2000N). Il che potrebbe essere in pratica riassunto in 8 squadroni di M.2000B/C/E assegnati alla difesa aerea, il che comporta altri 4 in offensiva più i 3 M.2000N. E questo significa anche, evidentemente, 17 squadroni di F.1, che potrebbero essere per l'appunto i 10 con i Magic 2, e altri 6-7 tra gli 8 squadroni con 4 AIM-9P, o 2 Darter/Python oppure 2 AIM-9N/JULI. Gli altri 8 squadroni, quelli degli M.2000, sarebbero in 6 casi con i 2000B/C RDI, e gli altri 2 con altri aerei come gli E indiani. E gli M.2000 d'attacco? A parte i 3 con gli M.2000N, vi sarebbero semmai 4 reparti con gli aerei degli EAU (1 sqn), Egitto (1), Grecia (altri 2).
In definitiva, i Mirage F.1 sono: 64 A, 62 B/D (20 Francia), 358 C (+ 164 Francia, oppure 81 C e 89 C-200, pari a ben 170 unità), 199 E, 64-68 CR(solo Francia). In base a questo numero, il totale degli F.1 sarebbe così di 751 esemplari (inclusi 10 irakeni non consegnati).
Sarebbero dunque un totale di poco superiore ai 724-728 precedentemente stimati. Raggi d'azione: tra l'altro sono indicati 425 km hi-lo-hi con 3.500 kg (14x250 kg), e 644 km con 1.600 kg, oppure 600 km con 1,5 t (6x250 kg), o anche circa 1.385km con 2x250 kg (hi-lo-hi, con serbatoi ovviamente).
Quanto ai Mirage equadoregni: i JA e JE, in realtà erano praticamente non A, ma modelli E, tanto che avevano tutti il radar. Anche gli F-1CK kuwaitiani in realtà erano molto più prossimi agli F-1E multiruolo che ai caccia F.1.
ORBAT degli F.1 (metà 1992):
2 sqn ricognitori:
* 2 sqn. M. F.1CR (francesi, 2 Magic 2)
18 sqn caccia:
* 6 Sqn. M.F.1C/C-200 (francesi, 2 Magic 2)
* 2 Sqn. M.F.1EQ-6 (irakeni, 2 Magic 2, SR.530D)
* 2 Sqn. M.F.1E Quatar/Kuwait (2 Magic 2)
* 2 Sqn. M.F1CG (greci, 4x AIM-9P)
* 2 Sqn. M.F.1AZ/CZ (sudafricani, 2 Python/Darter/Kukhri)
* 2 Sqn. M.F.1CE (spagnoli, 2 AIM-9N/JULI)
* 1 Sqn. M.F1 A/E equador (2 Magic 1)
* 1 Sqn. M.F.1 CJ (giordani, 2 Magic 1, probabilmente anche 2 AIM-9J/P)
7 sqn attacco:
* 3 Sqn. M.F.1EQ-4/5/7 irakeni
* 1 Sqn. M.F.1EE (Spagna)
* 1 Sqn. M.F.1EJ (Giordania)
* 2 Sqn. M.F.1AD/ED (libici)
Mirage 2000:
*3 Sqn 2000N K1 e K2 (58 disponibili già nel gennaio 1991)
*6 Sqn 2000C RDI (francesi, Magic 2 e SR.530D), dei quali secondo A&D (1991) erano disponibili 136 esemplari di tutti i tipi RDM/RDI più 28 biposto (??), il che non considera ovviamente gli esemplari persi in attività (presumibilmente, i soli RDI sono almeno 100, più i M.2000B aggiornati a tale standard), anche se alla fine del 1990 erano segnalati 136 monoposto e 23 biposto ordinati (più i 75N e 39D), per cui è arduo fare luce sul numero effettivamente disponibile a metà del 1992
*2 Sqn 2000C RDM (oltre 100 francesi, Magic 2 e SR.530F)
*2 Sqn 2000CG (40 greci, Magic 2 e SR.530F)
*2 Sqn 2000H (49 indiani di cui 42 mono e 7 biposto TH); Magic 2 e SR.530D
*2 Sqn 2000EAD (22+6 DAD+8 RAD per gli EAU; AIM-9L e SR.530D); secondo A&D hanno gli AIM-9P, secondo il SIPRI gli AIM-9L (attorno al 1990)
*1 Sqn 2000EM/BM (16+4 biposto), missili Magic 1, probabilmente anche AIM-9P, missili SR.530F o (stando ad A&D) SR.530D
*1 Sqn 2000EM/P (egiziani/peruviani con 2 biposto DP), missili Magic 1.
I primi Mirage 2000: 1 prototipo Mirage 2000C-01 (motore M-53-2 da 8.500 kg/s), 1o volo 10 marzo 1978, e seguito poi da altri due prototipi nel 1978-79; poi 15 Mirage 2000C-1 con radar RDM-1 e motore M-53-5 da 9.000 kg/s (volati dal 20 novembre 1982); i n.16-37 avevano l'RDM-SP, poi cambiati (dal novembre 1983) con gli RDM-S3 (che furono i primi a consentire la guida dei Super R.530F!); dal 39o esemplare (senza conteggiare i prototipi?), sono arrivati finalmente i Mirage 2000RDI con radar RDI (doppler da intercettazione, con ridotte capacità anche nell'attacco) e motori M-53P-2 (6.560-9.700 kg/s). Sono noti anche come Mirage 2000DA/RDI.
Quanto all'M-2000B, volò l'11 ottobre 1980 e all'export era noto come Mirage 2000B o 2000D; primo di serie, decollato il 7 ottobre 1983.
Per l'export i Mirage 2000 hanno radar RDM e motore M-53-P2, il primo 2000E consegnato è stato all'Egitto il 30 giugno 1986.
La versione biposto d'attacco 2000N è volata per la 1a volta il 2 febbraio 1983. Ha motore apparentemente invariato rispetto ai caccia, ma la struttura è rinforzata e la dotazione avionica è del tutto diversa con radar Antilope V per il TFR, INS Ulyss 52, radioaltimetro TRT AHV-12, ECM Serval e Spirale, fotocamera OMERA e strumentazione CRT negli abitacoli digitalizzati. 75 ordinati, di cui 58 in servizio nel gennaio 1991. Va notato che di questi aerei, ben la metà, ovvero 29, sono stati costruiti con la sola capacità missilistica con l'ASMP che purtroppo è solo un'arma nucleare. Poi sono arrivati i Mirage 2000N k2 con capacità di portare armi convenzionali (non guidate) di vario tipo. I Mirage 2000N sono apparsi inizialmente con carichi di 8 bombe da 250 kg ma almeno operativamente non usano queste armi. Si pone quindi il problema di 'convenzionalizzare' questi potenti strikers, che o vengono modificati per portare bombe stupide (250 o 400 kg), oppure saranno utilizzabili solo come intercettori con i due missili Magic (1 o 2).
Il Mirage 2000D ha volato solo il 19 febbraio 1991; non ha l'ASMP, ma porta bombe atomiche AN-52, ha navigatore GPS e armi laser e missilistiche varie; ordinati inizialmente in 39 esemplari, non erano ancora entrati in servizio a metà 1992 ma non è necessariamente vero che i primissimi prodotti non fossero già disponibili operativamente.
Da notare che a quel punto erano già disponibili i Mirage 2000 della generazione successiva: il 2000-3 era un biposto B modificato con radar RDY e vari CRT, il tutto studiato per il Rafale; volò il 10 marzo 1988, esattamente 10 anni dopo il prototipo iniziale. Il Mirage 2000-5 ha volato già il 24 ottobre 1990, supera il modello precedente e vi aggiunge l'ECM ICMS Mk.2 e missili MICA.
Ma quanti sono 'sti caxxi di Mirage 2000?
I Mirage 2000RDI erano disponibili, nel 1991, in soli 3 squadroni francesi, più altri 3 con l'RDM e il B; ciascuno squadrone aveva 15 aerei. Ancora nel 1993 c'erano solo 6 squadroni, di cui forse 3 con gli RDI. Eppure, già nel 1991 erano stati ordinati 169 Mirage 2000C (RDM/RDI) su 371 in totale (inclusi 75 N e addirittura 86 D, nonché almeno 28 B); c'erano in servizio almeno 136 aerei monoposto di cui circa 100 RDI, la cui fornitura è continuata anche dopo, con 12 ordinati nel 1992 e 3 nel 1993, forniti in tutto nel 1994.
Secondo la wiki.fr i Mirage 2000C in generale sono stati solo 124. Queste differenze portano il Mirage 2000C a un totale probabilmente di appena 87 esemplari. A mio avviso hanno sbagliato e hanno conteggiato solo gli RDI, però è un fatto che il numero citato sia questo. Nel 2000, i Mirage 2000B erano 14 con l'RDM e 16 con gli RDI, totalizzando quindi almeno 30 velivoli. Tutto questo resta piuttosto sul vago e porterebbe a solo 5 squadroni di M.2000RDI B/C, 1 con gli RDM e 1 con gli EM egiziani, oppure 5 RDI e 2 RDM.
Attualmente la wiki francese ha ricostruito il totale in questo modo:
314 Mirage 2000 complessivamente prodotti per i francesi (su 601 totali), di cui 131 in servizio all'inizio di luglio 2016.
: 124 Mirage 2000C (N. 1-124) consegnati tra dicembre 1982 e luglio 1995; 37 di questi sono stati poi portati allo standard 2000-5F, peraltro dando un'informazione palesemente sbagliata visto che parlano di luglio 1987-luglio 1990 (35 ancora in servizio nel 2016); notevole è che i Mirage non sono stati tutti del 1o lotto, anzi, risultano vari numeri di produzione tra il 38 e il 78.
: 30 Mirage 2000B (501-530), periodo novembre 1983-dicembre 1994 (6 rimasti in linea nel 2016)
: 75 Mirage 2000N (301-375), marzo 1986-maggio 1993 (23 ancora in linea nel luglio 2016)
: 86 Mirage 2000D (601-686) tra marzo 1983 e febbraio 2002 (67 ancora in linea nel 2016).
Di questi aerei, almeno 11 sono andati perduti in incidenti entro metà 1992, per lo più caccia C.
Stando a RiD, a fine 1993 c'erano 102 Mirage 2000C al FATAC, tanto per dirne una...
Al giugno 1990 si diceva che i Mirage 2000C sarebbero stati tagliati a soli 107 esemplari, ma il radar di per sé è stato realizzato in circa 130. Il prototipo ha volato già nel 1979 con un Mystere 20, ma il primo Mirage 2000RDI è entrato in servizio solo nel 1988!
E' tutto piuttosto strano, a dire il vero. La monografia dei Mirage francesi della Delta editrice (del 2014) afferma che i Mirage 2000 sono stati costruiti, per la sola Francia: 136 Mirage 2000C, 32 B, 75 N (31 K1 e 44 K2) e 75 D. In tutto sarebbero stati 318 esemplari solo per la Francia, che è più o meno come è stato detto sopra nella Wiki francese (che a sua volta si basa su altre fonti). Resta stranamente eccessivo il numero dei radar RDI che sono più numerosi degli RDI. Circa 17 Mirage 2000B con l'RDM e gli altri 13-15 con l'RDI.
La stessa monografia afferma che il Mirage F.1 in Francia è stato realizzato in 246 esemplari, di cui 162 F.1C, 20 B e 64 CR.
Tornando ai nostri Mirage 2000, secondo le fonti più accreditate sarebbero ben 601. La quantità complessiva sarebbe in ogni caso comprensiva di:
20 aerei per l'Egitto (4 biposto); 12 per il Perù (2 biposto); India con altri 49 esemplari (7 biposto); 40 per la Grecia (4 biposto) e 36 (6 biposto) per Abu Dhabi. Questi velivoli sono stati tutti consegnati tutti entro metà 1992. Il che ci dà un totale di 157 velivoli esportati, più il numero non ben noto dei Mirage 2000 francesi. In seguito i Mirage 2000 sono stati poi esportati anche in Qatar in 12 esemplari (3 biposto) mentre del Mirage 2005 sono stati poi prodotti anche in altri 15 esemplari in Grecia, 30 o 32 per gli EAU e infine 60 per Taiwan, ovvero altri 107 esemplari. In tutto, quindi, gli aerei esportati sono stati 276 esemplari, e se vi sono solo 601 esemplari prodotti, allora 325 sarebbero finiti in Francia, e non 318 o 314 esemplari. Bah!
Ma se questi numeri rappresentano un problema molto relativo, va detto che il settore italiano è molto meno allegro. I G.91R, forse gli unici veri intercettori italiani, erano missilistici soltanto in una manciata di casi. Dei 130+ consegnati ai portoghesi, solo 73, di cui 40 R-4, 33 R-3, più 11 T, vengono effettivamente messi in servizio. I missili erano portati solo da alcuni R-3 e forse R-4, e dato che non più di 40 di questi aerei (biposto inclusi) sono mai stati operativi in contemporanea, non c'é di che rallegrarsi. Anche se armati di bombe come le Rockeye e Snakeye, i missili erano soltanto gli AIM-9 delle prime versioni, ufficialmente almeno, del modello B, anche se il SIPRI dice essere presente l'E (mai visto però in foto operative o filmato davvero) e altre fonti, smentite dai rapporti più dettagliati, modelli ancora più avanzati fino all'L. In realtà erano due tipi B, massimo E o F.
***
Caccia intercettori: i 6 sqn di M.2000C RDI e 1 RDM, più 18 da caccia con gli F.1 di cui sopra. Quelli d'attacco: 3 sqn 2000N, 4 M.2000CG e H, più 7 sqn con gli aerei A/E libici, giordani, spagnoli e irakeni. Più gli 8 sqn Jaguar, 3 di Vautur A/B, e 2 sqn M.IV. In tutto sarebbero coinvolti 25 sqn da caccia (7 M.2000 e 18 F.1), 2 da ricognizione (F.1) e 27 da attacco (8 Jaguar, 3 Vautur, 2 M.IV, 7 M.2000E/N e 7 F.1), per un totale di 52 unità coinvolte in difesa e in attacco.
Il totale degli aerei coinvolti vede quindi da parte francese 60 squadroni:
-15 M.2000
-27 F.1
-8 Jaguar
-5 A.Jet
Strategici:
-3 Vautur A/B (sebbene gli A non sarebbero aerei strategici, di fatto essi hanno caratteristiche sufficienti per essere considerati tali; del resto, i caccia notturni CN non sono considerati per nulla, pur essendo chiaramente intercettori strategici)
-2 M.IV (bombardieri/ricognitori)
?-Vautur N (da considerare? Boh, meglio tenersi gli A, a questo punto, ben più utili).
Battaglie ipotetiche
Gli aeroporti principali erano sistemati sostanzialmente così: 120, 160, 180---220, 250, 270, 320--- 370, 420, 440 km (dal confine).
Quella che segue è una battaglia virtuale che ho creato per capire meglio le capacità delle difese e degli attacchi tra i due contendenti. L'ho modificata rispetto al 2012, ma solo perché le distanze sono state cambiate e così anche i termini di ingaggio, come spiegherò poi. E' importante perché fa la somma di moltissime cose, che poi possono essere applicate a decine di altri scontri aerei della guerra. Ecco perché è così dettagliata.
La madre di tutte le battaglie (aeree)
Di primissima mattina, entrambi i contendenti iniziano le missioni offensive. I G.91R-3 del gruppo di scorta inviano 12 aerei, con cannoni da 30 mm e, per almeno 8 di essi, rulli per le macchine fotografiche. Sono presenti anche serbatoi, presumibilmente quelli da 520 litri l'uno. I Macchi MB.339A dell'altro gruppo mandano in azione 12 unità, con due serbatoi da 340 litri e due Mk-82.
Il tutto fa parte del piano d'attacco contro una delle basi francesi principali, probabilmente la M.2, che è a circa 155 km dal confine. Non pochi, anzi decisamente molti per questi velivoli già al limite delle loro possibilità. Il decollo dei velivoli italiani è svolto da una base di 1a linea, quasi certamente (ma in questa simulazione non è così importante stabilirlo) una principale.
Quota di volo a circa 60 metri e 560 kmh (200 ft/300 knt) fino a circa 20 km dal confine; poi discesa a 30 metri (100 ft) e uguale velocità. La velocità non può essere più alta, per non aumentare i consumi, ma questo riduce l'efficienza dei G.91R-3, che hanno una velocità ottimale maggiore (sui 650 km/h), ma non ci sono molte possibilità di scelta: vicino all'obiettivo, sarebbero saliti a 400+ kt/740 kmh, aumentando ai livelli ottimali per i G.91, ma non per i Macchi.
Ad ogni modo, la loro velocità è anche dovuta al volo alle basse quote, dove cercano di nascondersi alla ricerca dei caccia e dei radar nemici. A circa 30 km dalla prima linea, ci sono i posti d'osservazione della prima fascia di copertura, con pattuglie di 3-4 soldati ogni 10 km circa, possibilmente in luoghi dalla visuale abbastanza alta, sia pure di poche decine di metri. La zona era per lo più pianeggiante, per cui gli attaccanti avevano difficoltà a non farsi vedere, ma anche gli osservatori non possono vedere molto oltre il breve raggio, perché gli mancano punti d'osservazione sopraelevati. La vegetazione è piuttosto rada e questo riduce la possibilità di evitare l'avvistamento.
Gli aerei raggiungono il confine a circa 150 km dal punto di partenza. E' già parecchio per aerei del genere, ma nemmeno la metà del complessivo percorso di volo: l'obiettivo è un aeroporto distante quasi 140 km dal confine e ci vogliono circa 180 km per riuscirci.
La prima catena di avvistamento è stata ingannata, tanto che, forse anche per via dei boati delle battaglie di prima linea (forse bombardamenti d'artiglieria in lontananza, ma ad almeno 15-20 km di distanza), sbaglia tutto. Localizza gli aerei a circa 4 km da uno degli avamposti, ma non identifica il tipo e il numero, ma sopratutto la loro direzione. Due Mirage 2000C vanno alla caccia, ma fidandosi di una direzione sbagliata finiscono per non trovarli.
La seconda catena di sorveglianza è a circa 30 km dietro l'altra. Ha posti d'osservazione ogni circa 10 km, ma ogni due c'é anche un radar. La formazione d'attacco è grossa: 12 Orpheus e 12 Viper, capaci di esprimere fino ad oltre 40 tonnellate di spinta come massimo, abbastanza da essere probabilmente seguiti anche da un sistema di sismografi. La forza d'attacco comporta 6 G.91R-3 anti-flak, spaziati in avanti, suddivisi in coppie. Seguono sezioni di 4 MB.339A, e infine altri 6 Fiat guardiaspalle, volando necessariamente un pò più alti (40-50 metri) per evitare di cadere a terra dopo un paio di secondi di virata stretta. Cosa necessaria, ma che li rende anche più visibili all'avvistamento. La formazione è di circa 2 km di ampiezza e 10 km di lunghezza. Passano a circa 3 km dal una postazione radar, e a 2 km da una d'avvistamento, meglio sistemata delle altre. Gli aerei sono trovati e identificati, nonché stimati in velocità e sopratutto, direzione. La cosa è notificata al comando difesa aerea, quando gli aerei sono a circa 150 km dalla base, penetrati di circa 70 km nel confine nemico.
Ad alta quota c'é un raro Mirage 2000B/RDI, con il suo potente radar. Ha due serbatoi da 1.700 litri e uno da 1.300 sotto la fusoliera, per oltre 8.000 litri, più due Magic 2. E' una specie di mini-AWACS, in mancanza di meglio, e pattuglia lo spazio aereo in missioni di circa 3 ore, a circa 3-4.000 metri di quota, con una crociera di circa 650 kmh o poco oltre. La CAP è invece costituita da due coppie di aerei, a circa 50 km avanti dell'aereoporto, e decine di km lateralmente. Sono gli aerei del gruppo da caccia d'intercettazione. Questi sono Mirage F.1C. E' probabile che in realtà, ciascuna coppia abbia un solo aereo con due missili Super R.530+2 Magic 2 e uno con i soli Magic 2. Essi pattugliano a circa 3.000 metri, per missioni di circa 90 minuti, potendo disporre di circa 4.000 litri più 1.300 (?) sotto la fusoliera, con velocità di circa 350-370 nodi, ergo 650-700 kmh. Così, l'arco diurno, 15 ore, è completato con 10 CAP e 40 sortite. NB: non è chiarissimo se davvero questi velivoli abbiano i più moderni, e micidiali, Magic 2, ma quasi certamente sono Mirage F.1 dell'aeronautica francese, che risulta nei primi anni '90 avere riequipaggiato i suoi velivoli di Magic 2 come standard, inclusi quelli CR da ricognizione, un pò come hanno fatto nel contempo altre aviazioni, quali quella italiana con gli AIM-9L per i suoi F-104S/ASA. I Magic 2 sono molto superiori rispetto ai Magic 1, da tutti i punti di vista e per quel che ci riguarda, sono superiori anche contro bersagli a terra, dove la quota minima garantita dei Magic 1 era di 50 metri. In verità, i Magic possono colpire anche più in basso, ma non è garantito che il sensore IR funzioni bene o che la spoletta non scoppi per prossimità vicino al terreno. Sarebbe meglio lanciarli molto angolati verso terra, ma non è facile perché il sensore potrebbe non riuscire a sentire il calore del motore sullo sfondo. Con il Magic 2 entrambi i problemi sono notevolmente superati e questa nuova arma è paragonabile all'AIM-9L/M, mentre la precedente è grossomodo tipo l'AIM-9D/G/H/J. In ogni caso, missili pericolosi anche a bassa quota, ma quelli di ultima generazione molto di più di quelli della generazione intermedia, mentre i primissimi missili come gli AIM-9B funzionavano solo occasionalmente contro target a volo radente, sebbene alle volte abbiano davvero fatto centro, così come le loro copie sbiadite AA-2 Atoll, di cui si è detto che addirittura gli israeliani usarono un certo numero per colpire autocarri in movimento!
Localizzata la formazione, il Mirage 2000 la segue semplicemente, restando indietro a circa 10 km e a circa 3 km di quota. La cosa è positivamente considerata dal controllo radar di terra, perché vedendo il Mirage in 'caccia' non c'é molto bisogno di fare altro, a parte un minimo di comunicazioni radio molto basiche. I 4 Mirage F.1 della prima pattuglia che arrivano in zona, non fanno altro che vedere il Mirage 2000 e poi virano in avanti, dove trovano facilmente l'oggetto dei loro desideri: la formazione nemica, che ben presto viene vista sia al radar che otticamente, e questo da una distanza ottimale per non correre il rischio di ritrovarsene qualcun altro tra i piedi.
I velivoli italiani si stanno avvicinando all'obiettivo, mentre i Mirage scendono a circa 1.000 metri e ad oltre 1.200 kmh. Avvistano i loro nemici/bersagli, e cercano di cogliere l'ultima pattuglia di questi apparecchi, per aggirare la difesa dei 'guardiaspalle', pericolosi se venivano ignorati per attaccare i Macchi.
Cosa fare, però, per evitare i pericoli del duello a bassa quota con molti avversari, piccoli e agili? L'unica scelta possibile è di sfruttare la velocità maggiore. I Mirage devono tenere almeno 900 kmh, possibilmente 1000. Acquisire il bersaglio, sparare missili tra 0,5 e 2 km, possibilmente 1-1,5. Cannoni da 0,5 km circa, possibilmente non sotto i 200 metri. Rapido disimpegno, grazie ad una maggiore velocità iniziale e di salita, che a pieno AB arriva a 200 ms, circa 6 volte dei Macchi e Fiat. I Mirage hanno l'A/B inserito, possibilmente alla massima potenza. Questa tattica funziona quasi sempre: non c'é modo di inseguire i Mirage, mentre anche gli ingaggi da lato o frontali sono quasi impossibili, anche perché questi aerei italiani non hanno un telemetro radar o laser. Inoltre non ci sono missili AAM, troppo lontano il bersaglio per portarli per l'intera missione. Così i Mirage possono salire a piena potenza senza rischiare un missile IR in arrivo da tergo. Si sarebbero potuti fare agevolmente 3-4 ingaggi con motori a pieno AB (o almeno al 50%) per 20-30 secondi ogni volta, tanto sarebbe bastato per fare il lavoro.
I primi due Mirage F.1 attaccano con decisione, consapevoli che se vogliono che l'aeroporto non venga sopraffatto, devono assolutamente ridurre la formazione nemica. Così attaccano i primi 2 Mirage F.1C, dopo avere lasciato sfilare tutta la formazione per evitare di essere presi alle spalle.
Il capocoppia si butta in picchiata e livella leggermente, si avvicina a circa 920 kmh e 100 metri di quota al G.91 (il N.2 della coppia centrale), che vola apparentemente ignaro a circa 600 kmh e a 50 metri di quota, un paio di km lì avanti. Dopo qualche secondo ha già il segnale sufficientemente buono. Lancia il Magic e distrugge l'aereo nemico. Poi risale di quota fino a circa 1.800 metri, dopo appena una mezza dozzina di secondi, ignaro di avere alle spalle due G.91R (la coppia di destra), i quali però semplicemente sono andati in affanno dovendo inseguire il Mirage, partendo tra l'altro da una velocità inferiore.
Stavano livellando sui 500 metri, ma non s'erano accorti del wingman del Mirage F.1. Questo era in volo a circa 600 metri di quota e 830 kmh, a circa 4 km di distanza dagli aerei italiani. Non poteva chiedere di meglio dato che così il radar acquisì bene i G.91, postisi fuori dalla copertura del terreno. Così tirò in rapida sequenza i suoi due SR.530F (o forse era solo uno? Ad ogni modo, è chiaro che, quanto meno se gli aerei da caccia avevano due serbatoi subalari, li avevano mollati per evitare di essere troppo appesantiti durante le manovre, mentre non era scontato nel caso di un solo serbatoio ventrale, sebbene questo comportasse presumibilmente ben due missili sotto le ali).
Il capocoppia dei G.91 esplode improvvisamente in aria: è stato beccato da un SR.530. L'altro scivola d'ala e scappa a volo radente, salvo almeno per il momento.
I due Mirage tornano all'attacco. Il capocoppia avvista il luccichio dei tettucci degli MB.339 a bassa quota: giù in picchiata a circa 30°, lancio del Magic da circa 1,2 km, raffica di cannoni e ripresa rapida di quota. Lo sventurato MB.339 (parte della 3a sezione) esplode al suolo. A quel punto c'é l'altro Mirage, che ha ancora i suoi missili Magic, mentre il capo ha (forse!) i suoi Super R.530, ma non riesce ad usarli contro bersagli così a bassa quota. Fa da copertura, in pratica con i soli cannoni, al compare. Questo si butta a bassa quota, attaccando un altro G.91R, allo scopo evidente di impedire alla scorta di proteggere i Macchi, che nel frattempo hanno accelerato mentre i Fiat sono rimasti indietro. Ancora una volta, sceglie una vittima che non l'aveva visto. Parte un Magic da circa 1,6 km e 30° e passa di deflessione laterale, una volta tanto una distanza decente, e da circa 200 metri di quota. Ma fallisce e cade al suolo. Il Mirage fa partire un altro missile mentre il G.91, ora vistosi sotto attacco, sta virando forte (a circa 5 g) e a circa 20 metri e 700 kmh, chiudendo rapidamente le distanze con una virata ad oltre 160°. Il missile parte da circa 800 metri appena. Il G.91 (è il N.1 della coppia SX, rimasto solo poco prima) sta già virando ma il missile, già mentre accelera, imposta una manovra ad oltre 20 G e lo becca ugualmente, abbattendolo circa 3 secondi dopo il lancio. I due Mirage a quel punto tornano in quota, sebbene abbiano ancora gran parte delle munizioni e presumibilmente anche due missili a medio raggio. In seguito andranno in zona della base aerea, armati solo di cannoni ma pur sempre decisi a difendere la loro stessa base principale.
L'altra coppia di Mirage è meno fortunata. Abbiamo visto che questi primi due Mirage avevano abbattuto ben 4 avversari, due a testa: 3 G.91 di cui 2 dai Magic e 1 dai SR.530, e un MB.339 (dai Magic). Ora tocca a questa seconda coppia di Mirage. Il capocoppia attacca un G.91 (coppia SX) lanciandogli un Magic, da circa 2 km di distanza e grossomodo nel cono posteriore di tiro. Il G.91, manovrando stretto, rompe il contatto con una manovra rapida a circa 90°, scendendo a circa 30 metri e 500 kmh. Il Mirage F.1 lancia il secondo Magic, ma il G.91 scatta verso il Mirage completando una manovra di circa 150°, il che significa perdere nuovamente il lock-on sul target. I due aerei si sfilano e il Mirage vira strettissimo per inseguire il testardo G.91R, che aveva evitato ben due Magic manovrando. Non avrebbe dovuto: dietro c'era il G.91R gregario, che stava correndo in aiuto del capo. Spara da circa 600 metri una raffica da 30 mm. Un proiettile colpisce il dorso dell'ala destra del Mirage, forse nemmeno esplode, ma è sufficiente al pilota per capire di essere diventato da cacciatore, preda. Sale di quota, ma così è solo un buon bersaglio al G.91, che da circa 500 metri sgrana una raffica di 2-3 secondi, circa 80-120 colpi, 5-6 dei quali esplodono sulla parte posteriore della fusoliera. Il MIrage esplode subito dopo. Il gregario del Mirage F.1 abbattuto attacca subito dopo il velivolo italiano, tentando di pareggiare il conto. Lo insegue, visto che il suo capocoppia non poteva aiutarlo, essendo troppo lontano dopo la virata. Gli spara un Magic, distanza 800 metri, a 200 metri/800 kmh, sul bersaglio che vola a 600 kmh e a 40 metri. Stavolta è centro pieno e il G.91 è abbattuto a circa 600 metri dal Mirage. Poi questo deve ritirarsi per problemi tecnici: forse la distanza ravvicinata ha portato ad ingoiare nel motore qualche pezzo del G.91 esploso, o l'ingestione dei gas dell'esplosione, parimenti duri da trattare per il compressore del reattore. E questo sarà l'unico Mirage F.1 incapace di sparare tutti i suoi Magic, che complessivamente erano disponibili in 16 esemplari, 15 dei quali lanciati in almeno 12 salve, con 7 'kill'.
In altre parole, dei 6 G.91R 'guardiaspalle' dei Macchi: la coppia CX viene attaccata dalla coppia N.1 dei Mirage, perdendo il gregario; la coppia DX parte all'inseguimento ma perde il leader; poi arriva la coppia di Mirage N.2, che attacca la coppia SX, abbattendo il gregario ma perdendo il proprio leader e costringendo al ritiro anche il gregario. Hanno sparato ben 3 Magic 2 ma ottenuto solo 1 kill e in generale è finita 1-1, mentre i due Mirage della coppia N.1 hanno fatto un secco 4-0 centrando 3 bersagli su 4 con i loro Magic. Molto è dipeso dall'effetto sorpresa, che peraltro ha scatenato un vero vespaio da parte dei Gina superstiti. A quel punto, infatti, c'era ancora la coppia SX intatta, più il leader CX e il gregario DX. Benché disarmonizzati tra di loro, quando si fecero sotto i due Mirage della coppia N.2, proprio contro l'unica coppia rimasta intatta, riuscirono a difendersi accanitamente. Nel frattempo i due Mirage iniziali avevano 'scavalcato' i G.91 e attaccato e distrutto un MB.339A, tornando infine a combattere in tempo per vedere il G.91R superstite della coppia CX e abbatterlo.
Quindi a quel punto: 1o attacco, abbattuti aerei CX-2 e DX-1, secondo attacco uno dei MB.339.
3o attacco (condotto dalla coppia N.2 dei Mirage): distrutto l'aereo SX-2 e perduto anche il Mirage N.1.
4o attacco: tornano i Mirage della N.1 e trovano uno dei 3 soli aerei superstiti della scorta posteriore, il G.91R CX-1, che stava anch'esso volando, come il SX-1, verso sinistra, ma era assai più lontano. Il gregario della N.1 attacca e lo abbatte, coperto dal capocoppia.
Quindi, a questo punto restano solo i G.91R SX-1 e DX-2.
L'altro paio di Gina non ha fatto molto: entrambi si sono impegnati in una manovra evasiva appena si sono accorti di essere sotto attacco e ben presto hanno perso il contatto con la formazione di Macchi, che nel frattempo ha accelerato forse a circa 750 km/h. A quel punto sono apparsi i quattro nuovi Mirage, mentre i loro compari già uscivano, in meno di 3 minuti di combattimento complessivi, dalla scena. Al contempo, però, dei 6 'battistrada' Gina, 4 vennero chiamati in soccorso dei Macchi che, a quel punto, avevano perso praticamente tutti i loro 6 guardiaspalle in quanto 4 erano stati abbattuti e 2 rimasti indietro e comunque disuniti tra di loro.
La prima pattuglia viene messa fuori gioco, ma riuscendo ad abbattere ben 5 aerei (4 G.91R e 1 MB.339), con una sola perdita e un aereo probabilmente danneggiato. In ogni caso, il successo è sopratutto della prima coppia, con 4:0, la seconda fa soltanto un 1:1, più l'aereo danneggiato. Ogni altro combattimento con le coppie di Mirage F.1 sarebbe stato verosimilmente compreso tra questi due estremi, ovvero un successo pieno e un pareggio insoddisfacente.
Ad ogni modo, 4 Mirage non avevano alcuna speranza di fermare un'incursione di ben 24 velivoli nemici. Potevano solo 'limare' la forza nemica, eliminare i 2/3 dei guardiaspalle, ma soltanto 1/18 degli aerei d'attacco veri e propri, inclusi i SEAD. Ma avevano potuto distruggere circa il 20% della formazione nemica, ovvero sufficiente di per sé a rendere scarsamente conveniente una simile missione d'attacco. E sopratutto, aprivano la porta per i successivi attaccanti.
Successivamente arrivano altri 4 (o più probabilmente 6!) Mirage F.1C e intercettano gli italiani tra i 60 e i 20 km dall'aeroporto, quando c'é il rischio di essere colpiti dalla propria flak; qui la battaglia è più confusa e non nota nei particolari, anche se si sa che i Mirage attaccano tirando tutti i loro 8 missili Magic, nonché diversi SR.530 e R.530. Uno degli R.530 a guida IR (o un SR.530F?) abbatte un MB.339, un altro è abbattuto dai cannoni, mentre altri 4 G.91 sono abbattuti dagli 8 Magic. Uno dei Mirage è colpito da 2-3 colpi da 30 mm, ma scappando a circa 900 kmh verso un campo d'aviazione secondario poco distante (30 km?) riesce a far perdere le proprie tracce nonostante i danni seri che ha subito. Pare che un proiettile avesse distrutto il parafreno, un altro era rimbalzato sul dorso alare e uno fosse esploso sul lato della fusoliera posteriore, ma senza distruggere anche il reattore. Pare. Questo Mirage ha comunque abbattuto un G.91 con un Magic. Considerando anche il '339A danneggiato da una cannonata all'ala sinistra centrale, questi 4 Mirage hanno distrutto messo in fuga quasi 2 aerei a testa. E così, se la 1a sezione di 4 Mirage F.1 ha ottenuto un 5-1 (più un aereo danneggiato/guasto), la seconda riesce a fare meglio, tanto che cadono anche stavolta ben 6 aerei, ma sono tutti italiani, un 6-0 con i Mirage che comunque subiscono gravi danni ad uno di loro.
...Ma la battaglia non era finita qui, anzi...
A quel punto, 8 dei 12 G.91 e 4 dei 12 Macchi sono stati sicuramente eliminati (uno di questi ultimi solo danneggiato).
La contraerea non è certo roba da poco: circa 40 cannoni da 20 mm singoli o binati, 8 da 30 mm binati (o singoli, non è ben chiaro), 8 lanciamissili Crotale e pare, 2 Roland 2 trainabili, più una decina di lanciamissili Mistral e alcune (migliaia!) armi leggere da parte di truppa e mezzi vari. Gli aerei italiani avevano già allora perso, perché ben con 12 aerei su 24 abbattuti (11) o respinti (almeno 1), il 50% delle perdite circa, nessuna incursione poteva essere di successo, specie considerando che c'erano solo 24 bombe per attaccare una base formidabile come questa. Una base di prima categoria, con una pista di 3.000x45 metri principale, più una secondaria di almeno 1.500x30 metri, e due bretelle dei 54 hangar singoli con dimensioni di (almeno?) 500-600x15 metri l'una.
Non più di 8 Macchi 339 attaccano la base aerea, assieme a non più di due G.91R: due vengono abbattuti, così un G.91, e quasi tutti (o tutti?) gli altri danneggiati.
Fino ad allora, gli 8 Mirage avevano ottenuto ben 11 kill contro i velivoli nemici. Due vittorie per i cannoni, due per i missili a medio raggio, e sopratutto, 7 per i 15 missili Magic 2 (e forse, in 2-3 casi, Magic 1), tirati in almeno una dozzina di salve. I due Mirage F.1 della difesa ravvicinata poi, riescono ad arrotondare, abbattendo un Macchi 339 ritardatario con un Magic 2.
In tutto, vanno persi 9 Fiat su 12 e 6 Macchi su 12, ergo 15 velivoli su 24, con almeno uno danneggiato.
I Mirage hanno lanciato complessivamente non meno di 22 missili per abbattere complessivamente ben 10 aerei, più 2 con i cannoni. In tutto ben 12 vittorie contro una sola perdita, più 1-2 aerei danneggiati. Il rateo di perdite è di 1 o 1,2:1 per ciascun Mirage impiegato.
Su tutto questo, però, bisogna aggiungere che l'arrivo di almeno 1 e probabilmente un'altra formazione nemica avrebbe alfine travolto questa forza difensiva, già pesantemente impegnata. Solo la contraerea avrebbe potuto evitare il peggio, ma difficilmente l'aeroporto sarebbe stato totalmente operativo, anche se i 9 Mirage e la flak rimasti avrebbero potuto portare con una certa facilità le perdite da 15 a oltre 20 aerei, ovvero oltre il 33%, forse oltre il 40% (24?) del totale, causando agli attaccanti un danno micidiale, mentre il campo d'aviazione sarebbe tornato operativo comunque entro poche ore di tempo. Più serie le perdite di Mirage F.1, a quel punto costretti a combattere sopratutto con i cannoni, ma pur sempre temibili per la loro capacità di zoomare togliendosi dai guai rapidamente, e per la loro capacità missilistica potenziale, che anche se alquanto inefficace a bassa quota (così come il loro radar, del resto) nella versione radar, sarebbe stata comunque teoricamente presente e i Gina e friends non avrebbero mai potuto davvero sapere se il Mirage negli specchietti a 2-3 km di distanza aveva o meno i missili Magic pronti a partire.. e questo sarebbe stato un grosso problema per la 'tenuta' di una formazione aerea nemica. L'esperienza insegna che anche pochi caccia in aria possono fare la differenza rispetto alle formazioni di incursori (nella Spring Flag 2004 un MB.339 riuscì ad 'abbattere' due Tornado!), e sebbene i G.91 facciano egregiamente da cuscinetto tra intercettori e i loro cacciabombardieri, non possono a quel punto aiutare granché questi ultimi dall'essere abbattuti da parte della potente flak gallica.
Alla fine, anche se avessero perso un altro paio di Mirage, i gallici avrebbero vinto comunque, riuscendo a riattare la loro base entro poche ore, e perdendo in tutto appena 3 Mirage più qualcuno (1? 3?) danneggiati. Mentre il nemico avrebbe perduto presumibilmente almeno 20-24 aerei, ovvero almeno 6 volte le perdite definitive dei Mirage, i quali a loro volta avrebbero causato la perdita probabilmente di almeno 18 aerei (per l'ipotesi 24) contro 3, ergo 6:1 definitivi. Troppo per evitare il peggio per gli attaccanti, anche se si tratta di perdite notevoli anche per i difensori. In questo caso i Mirage F.1 avrebbero abbattuto 12 aerei vs 1 perdita (e 2 danneggiati) nella 1a parte della missione, e altri 6 vs 2 (3:1) nella 2a e 3a incursione. Dei Mirage F.1 non tutti sono della stessa qualità, ma ve ne sono pur sempre oltre 700 esemplari, più o meno come i Macchi 326 o i G.91. Persino a 3:1 di perdite (improbabile) potrebbero eliminare tutti i jet nemici restando ancora con 2/3 del totale, ma con questo livello di perdite è più probabile che perderebbero molto meno, forse giusto 200 aerei dei 700. Anche considerando le perdite al suolo (pochissime) e quelle in azioni offensive (poche, e comunque con risultati notevoli), i Mirage F.1 non avrebbero troppi problemi di sopravvivenza. Inoltre, le battaglie le combatterebbero assieme ai Mirage 2000 e ai Jaguar, condividendo con essi successi e sconfitte. Quindi è facile che la perdita complessiva sarebbe non molto superiore ai 100, forse 150 aerei.
Ad ogni modo, tutto questo non fa altro che dimostrare che questa base va difesa tassativamente da 2 gruppi di caccia, perché uno solo, contro 5, è troppo poco! Con 2 gruppi si sarebbe potuto replicare il successo (ipotizzando peraltro 2 battaglie totalmente separate, il che non è affatto realistico!) della 1a, e se è così, con 2-3 perdite di Mirage F.1 sarebbe stato possibile abbattere ben 24 aerei nemici delle prime due formazioni! E se si considera anche la flak, a quel punto avremmo 30 aerei (15x2...) su appena 48 velivoli! Dopo questa strage, persino se i 12 MB.326K arrivassero e andassero senza perdite, avremmo ancora il 50% delle perdite degli attaccanti! Ma i Mirage e la flak non permetterebbero molto facilmente questo e più probabilmente darebbero anche il 50% delle perdite al nemico. Alla fine, potrebbero arrivare anche qui, al 60% delle perdite, ovvero 36 su 60. Un disastro pagato oltretutto con non più di 3-4 Mirage abbattuti e un numero simile danneggiato a far tanto. Forse 1, 2 e 1 nelle 3 formazioni, più un paio danneggiati seriamente. Sarebbero 4 o 6 aerei, contro 28 (?) perdite (7:1) e 36 in tutto (9 o 6:1). E questo con gli italici ancora in piena forma. Come farebbero a replicare altre battaglie del genere, dopo di questa? Con i rinforzi, naturalmente! Ma anche i Mirage potrebbero averceli e continuare a dare un caldo benvenuto anche agli altri velivoli. Di questo passo, se agli italici restano abbastanza aerei per lanciare tre incursioni, ottenere fino a 108 perdite contro questa sola base aerea, contro circa 10 Mirage nemici perduti... non sarebbe poi così difficile!
Però bisogna assolutamente che ai Mirage F.1 di questo gruppo se ne aggiunga un altro almeno, magari di una base secondaria lì vicina. L'autonomia dei Mirage è alta, e possono arrivare da distanze notevoli. La dotazione di gruppi Mirage è di 30, per cui non ci sono molti problemi a difendere almeno le basi di 1a fascia con più di un gruppo! Forse anche 3 o 4, e a quel punto le perdite italiche arriverebbero facilmente al 70-80%, praticamente annientati ogni volta che si fanno vedere. Ma tutto questo, però, non è stato affrontato in questa vecchia simulazione che contemplava un unico attacco su di una base di 2a fascia, cosa improbabile in ogni caso perché il raggio d'azione necessario di 370 km lo-lo-lo è proprio al di fuori di quello dei Gina e persino dei Macchini, tranne forse i pochi 326K e comunque con carichi leggeri. (8-11-19)
Valutazione:
Nell'insieme i Gina non si sono battuti male, pur non avendo radar, contromisure e missili, hanno abbattuto un Mirage e ne hanno danneggiato un altro, subendo peraltro a loro volta 8 perdite. Avessero avuto anch'essi missili Magic o simili, avrebbero potuto benissimo raddoppiare le perdite nemiche, e forse dimezzare le proprie e così si sarebbe probabilmente arrivati a circa 4-2 per i Mirage (con le prime due vittorie che, comunque sia, sfruttavano l'effetto sorpresa a beneficio dei Mirage), e con un buon sistema RWR forse anche queste perdite extra si sarebbero praticamente livellate a 2/3 vs 2 perdite o qualcosa del genere. Ma con i 'se' non si fa la Storia, come è ben noto... Ehy, ancora non ho detto che, già che c'erano, anche i Macchi 339 potevano avere missili e/o sistemi di protezione elettronica (almeno quelli base RWR e dispenser) o in altre parole, potevano essere in questo caso, semplicemente gli Atlas Mk II Impala (12 aerei equipaggiati con quanto sopra). Ecco la combinazione più micidiale: i G.91R portoghesi che scortano gli Impala Mk II sudafricani. Ma, sfortunatamente per loro, si tratterebbe di una formazione pressoché unica, visto che i 'Gina' portoghesi modernizzati basterebbero solo per 2 o al massimo, 3 gruppi (se misti con altri Gina), mentre gli Impala Mk II bastano per 5 o (se misti) 6 gruppi, ma probabilmente non più di 4-5 avrebbero i Macchi ammodernati con sistemi elettronici, e peggio ancora, soltanto uno avrebbe anche i missili di auto-difesa. Quindi, non c'é da scialare: Gina missilistici che scortano Macchi missilistici, può succedere in sostanza soltanto in UNA formazione. Le altre avrebbero valori di sopravvivenza migliori di quelli 'standard', ma non di molto.
Poi c'é da dire anche un'altra cosetta: le distanze in gioco sono tali, per cui ben difficilmente i Gina potrebbero portare i missili con sé, specie in quest'attacco, mentre i Macchi potrebbero forse anche raggiungere questo raggio d'azione, ma presumibilmente con due soli carichi esterni e quindi, sarebbero costretti in pratica a scegliere se portare bombe oppure missili, in ogni caso assieme ai sistemi ECM e ai cannoni, però... certo che non è la stessa cosa! Dovrebbero rinunciare ai missili se vogliono le bombe o viceversa.
Come si vede, in pratica, complice il raggio d'azione, i G.91R non potrebbero usare i missili anche se li avessero, mentre i Macchi non potrebbero portarli assieme alle bombe. Come ne fai, ne manca un pezzo...
Inoltre, non ci sono altre possibilità d'armamento offensivo. I Macchi porterebbero 2 Mk 82 l'uno, anche se potrebbero benissimo portarne, nelle missioni a corto raggio, anche 6, o quanto meno, 4 più due serbatoi; semplicemente non c'é sufficiente autonomia. Per la stessa ragione, i G.91R, qualsiasi sia la loro capacità teorica, non potrebbero usare altro che le proprie armi interne, non avendo abbastanza raggio d'azione per portare missili, razzi o bombe, il che ovviamente penalizza moltissimo sia i caccia di scorta che quelli SEAD, costretti a fare tutto con le loro armi interne.
E' difficile capire come i Mirage se la giocherebbero, visti dall'altra parte della barricata. Efficienti e a lunga autonomia per via del buon quantitativo di carburante accoppiato ad un motore non molto potente, malgrado l'alta velocità, il Mirage F.1 porta circa 4.000 litri di cherosene avio, che sono più o meno quelli portati dal Mirage 2000, che però ha un motore da 9.700 kg/s anziché 7.200, anche se ha un consumo specifico migliore; mentre portano più carburante rispetto ai circa 3.000 litri di molti Mirage III con motore Atar un pò meno potente ma anche meno efficiente. Infine, hanno una forte capacità di trasporto carburante, infatti hanno introdotto i serbatoi da 1.200 litri circa sotto la fusoliera (i tipi irakeni addirittura da oltre 2.000!), oltre a quelli sotto le ali. Se volano con 4 missili e 1 serbatoio hanno una buona capacità di autonomia, ma non strabiliante, comunque adeguata in un pò tutti i casi.
Se invece disprezzano i missili a medio raggio perché inutili rispetto all'ingaggio di bersagli a bassa quota, allora potrebbero benissimo operare con 2 serbatoi e 2 o 3 missili. La differenza maggiore è che l'autonomia con due serbatoi potrebbe essere, volando al minimo della potenza, un valore probabilmente di circa 90 minuti pratici; mentre con due serbatoi e 0 o 1 missile (ventrale), aumenterebbe a probabilmente oltre due ore, in tutti i casi calcolandolo un volo a circa 3.000 metri; ma anche qui, tutto dipende da come l'organizzazione è gestita; infatti gli aerei potrebbero anche volare a quote come 6.000, 9.000 o addirittura 12.000 metri; inseriti in un network difensivo come quello in cui operano, è possibile restare in alta quota finché ve n'é la necessità, aumentando probabilmente l'autonomia di circa 30 minuti per ogni 3.000 metri. Se invece fossero in un network degradato allora ci vorrebbe una missione a bassa quota, possibilmente 3.000 m, ma più probabilmente solo 1.500, che permettono l'avvistamento ottico e forse, anche da parte del radar di bordo (anche a 3.000 m sarebbe forse possibile, ma meno probabile).
Dipende, dunque. Ma all'inizio della guerra non vi sono problemi di questo tipo, per cui i Mirage sono meglio gestiti e operano da basi del tutto intatte, da cui decollare a pieno carico come se fosse Antani, altro problema che si potrebbe porre dopo i primi bombardamenti aerei nemici. In tal caso, decollare con uno o addirittura zero serbatoi è meglio.
Va ricordato che i Mirage F.1, in termini di capacità d'attacco, possono eseguire le seguenti missioni, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali: a bassa quota, 425 km con 3,5 t (14x250 kg), 644 km con 1.600 kg (4x400 kg); 600 kg con 1.500 kg (6x250 kg); oppure, Hi-lo-Hi, fino a circa 1.385 kg con 500 kg (2x250 kg).
Data l'alta autonomia degli aerei, è facile che abbiano portato avanti pattuglie di sei velivoli per volta, ma suddivisi a loro volta in coppie che coprivano un ampio areale. Probabilmente non tutti i Mirage erano disponibili in quel momento per lo stesso compito e così solo 4 anziché 6 riuscirono a trovare la formazione italiana. Poi decollarono altri 6 Mirage, di cui 4 subito e altri due un pò più tardi, ma comunque in tempo almeno per salire in quota e attaccare i velivoli in allontanamento.
Tutti gli aerei avevano due DEFA e due Magic 2, mentre per i missili a medio raggio è più difficile da dire cosa fosse davvero disponibile. Una possibilità è quella dei Super R.530F (alcuni esemplari hanno avuto anche gli D, ma è più raro trovarli, specie se accoppiati ai Magic 2). La loro quota operativa minima, però, non è molto bassa e ho sentito addirittura che è indicata in 1.000 metri. La cosa è strana, visto che persino i vecchi missili R-98/AA-3 russi erano dati per 300-500 metri, e gli AA-7 coevi dei Super erano dati come capaci di intercettare bersagli a quote molto basse, forse anche appena 40 metri, certamente molto meno di 1000 metri! Inoltre non ha alcun senso che un'arma a guida radar non possa agganciare un bersaglio sotto tale quota, se anche la piattaforma di lancio vola altrettanto in basso se non PIU' in basso ancora! Anche senza scomodare i Super R530D (60 metri) è evidente che la quota minima è sovrastimata. L'alternativa è peraltro anche peggiore: i vecchi R.530, di cui c'é la versione a guida radar, pressoché inutilizzabile a basse quote, e la più credibile versione IR con un discreto sensore raffreddato. La loro efficacia è comunque scarsa, ma potrebbero essere buoni se almeno il tipo IR avesse discrete capacità e se non ci fosse altro modo per portare altri due missili Magic o simili, visto che soli due missili per un caccia come il Mirage è uno spreco. Io nell'incertezza direi che una combinazione decente è un serbatoio da 1.200 (o 1.100-1.300 l?) litri, 2 SR.530F e 2 Magic 2.
La forza d'attacco era stata scoperta a 150 km, ed intercettata la prima volta a 100 km, con i Mirage in CAP a 50 km dalla base; una coppia, però, non partecipò al primo contrasto, forse perché vettorata su di un altro bersaglio (che certo non mancavano in quel momento). Poi decollavano poi altri 4 Mirage che intercettarono i velivoli italiani tra 60 e 20 km, e infine un'altra coppia di Mirage quando i nemici erano a soli 30 km, tanto che dovettero salire in quota per evitare di essere abbattuti dalla propria contraerea.
Una parola sul significato del '12', che vale in realtà per tutti gli scenari del wargame. In effetti, con 18 aerei, si potrebbero anche mandare 16 aerei in azione. IN generale sono numeri pari, perché si usano coppie di velivoli, ma non è necessariamente vero. Sopratutto, in genere vi sono guasti e problemi, vedi incursione del 1986 sulla Libia (24 aerei partiti per assicurarne 18 sul bersaglio, ma solo 13 hanno attaccato davvero). Così la decisione poteva essere diversa: visto che 16 aerei sono troppi per un reparto che ne ha totalmente 18, e che 12 sembrano un pò pochi (appena i 2/3 delle macchine efficienti), si poteva fare anche soltanto 14 velivoli. Ma in genere questi aerei non solo operavano in coppie, ma anche in sezioni di 4 velivoli. Così l'unica cosa era questa: in media ci potevano essere 14-15 aerei efficienti. Ma quelli extra non andavano in azione veramente: se partivano 12 aerei per una missione, altri 2 per esempio li seguivano come 'spare', e ne prendevano il posto se c'erano avarie e problemi. Così erano pronti se al decollo c'erano dei guasti, o addirittura, volavano assieme agli altri aerei fino al confine nemico, per poi eventualmente tornare indietro.
Naturalmente resta la grande incognita dei caccia per la difesa delle basi, visto che qui non c'é il bisogno tassativo di tenere delle 'scorte', ma in caso di emergenza, vola tutto quel che può e che i 12 velivoli sono quelli 'garantiti' all'inizio della guerra, ma non è assolutamente certo che ve ne siano realmente solo 12 efficienti, anche se sicuramente è questo il numero calcolato per le missioni d'attacco.
Valutazione delle armi
La cosa che risalta di più è l'utilizzo dei Magic, praticamente sono citati dappertutto nell'arco della narrazione bellica. E la cosa non deve stupire, perché la loro efficacia è micidiale e costituiscono di gran lunga l'armamento più importante dei Mirage F.1. Ricordiamoci che questi sono Magic 2, essendo i Mirage dell'aviazione francese. Del resto, i Magic 2 sono del tutto compatibili con i Magic 1, e forse l'unica vera differenza è la possibilità di essere puntati con il radar ('due missili in uno' dicono), anziché solo con il tracciamento ottico. Ma a bassa quota, specie con i radar degli F.1, non fa molta differenza. La loro efficacia è comunque notevole, come si desume dall'analisi degli abbattimenti.
I velivoli italiani hanno subito: 6 perdite di Macchi 339 su 12, ergo il 50%; e 9 perdite su 12 dei G.91, ergo il 75%. In tutto sono 15 aerei su 24, ovvero oltre il 62%, sarebbe bastato un altro kill per fare esattamente i 2/3. A parte questo, è notevole che di 15 aerei, 12 sono quelli abbattuti dai caccia, ovvero l'80%. E di questi aerei, 8 sono vittime dei Magic 2, che sono esattamente il doppio di tutti gli altri abbattimenti ottenuti con tutti gli altri tipi di armi, ovvero i cannoni e con uno o più probabilmente due tipi diversi di missili a medio raggio. In tutto, i Magic 2 hanno ottenuto un Pk di circa il 50% visto che ne sono stati lanciati almeno 16. Con una gittata utile di circa 3 km e un'alta manovrabilità fino a 50G, con una capacità d'ingaggio elevata e teoricamente, addirittura frontale, si sono dimostrati con semplicità un tipo di missile molto efficace, paragonabile all'AIM-9L americano, se non leggermente migliore. Certamente i limiti del già buono Magic 1 sono stati ampiamente ecceduti con questo nuovo ordigno, al prezzo di appena 1 kg in più. La spoletta, poi, è stata altrettanto importante per l'impiego affidabile dell'arma anche a bassa quota e in manovre spinte al massimo livello strutturale.
Del resto, nei primi anni '90 i Mirage francesi si cimentarono in una complessa esercitazione per dimostrare l'efficacia delle loro armi: vennero lanciati circa 20 missili con l'80% di bersagli distrutti, ovvero probabilmente 16 abbattimenti. La metà di quelli ottenuti da questo gruppo in pochi minuti di battaglie aeree.
Detto questo, la simulazione di cui sopra è stata una 'famosa' battaglia sviluppata nel tempo nei suoi particolari più dettagliati, almeno nel 1o round, ma poi vi sono altre cose da immaginare. Ad esempio è quasi certo che ciascuna base di 1a fascia abbia 2 squadroni, e non soltanto uno, per la sua difesa. Per cui questa descrizione è fallata in radice. La spiegazione è data dal fatto che originariamente la base era localizzata in 2a fascia, a 220 km dal confine, cosa che però è stata degradata dato che l'autonomia proprio non è sufficiente per questo tipo di missione. E dire che erano state anche considerate ulteriori due armi per i G.91 anti-flak e per i Macchi 339. A quella distanza, era plausibile che la base avrebbe avuto un solo gruppo da difesa, ma poi le distanze dal confine sono state calate da 220 a circa 150 km, ricadendo dunque nella 1a fascia, con molto più ampio rischio per la stessa. A questo punto sarebbe in realtà necessario valutare l'esistenza di due diversi gruppi di Mirage difensivi, il che è tutt'altro discorso. Del resto, vi sono più formazioni d'attacco disponibili per quest'aeroporto, per cui l'interazione diventa più difficile da valutare. Quest'esempio, apparentemente complesso, è stato molto semplificato rispetto alla realtà, come si vedrà in altri esempi successivi.
Per quello che riguarda la capacità di combattimento di un altro aeroporto (MB.1?), questo era sotto attacco essendo l'aeroporto principale più vicino rispetto alla prima linea. Esso era così popolato da Mirage F.1. C'erano ben 3 squadroni, e tutti di tipo diverso. 1 di Mirage F.1C, da caccia; 1 di F.1E multiruolo; e 1 di F.1A d'attacco. Questi ultimi andarono all'attacco nella prima azione bellica da soli, con 12 aerei complessivamente presenti. Era tassativo che fosse così, perché i Mirage F.1A potevano combattere anche da soli, non avevano bisogno di scorte, specie considerando gli avversari. Probabilmente ebbero solo dei pod ECM, e non per tutti. Ma poco importava, perché per giustificare la sua esistenza la base doveva comunque operare in offensiva, oltre che difendersi. I Mirage F.1E vennero invece trattenuti per la difesa della base, con l'unica eccezione data da due aerei armati con due ARMAT (o Martel?) mandati ad appoggiare i Mirage F.1. La differenza rispetto all'aeroporto con i Jaguar era per l'appunto questa, anche perché i Jaguar avevano anche un'ottima autonomia, ma era necessario aiutarli maggiormente contro i reparti da caccia nemici, o almeno così si temeva. Inoltre i Mirage F.1 erano dotati di un'ottima capacità di volare in quota, per cui potevano economizzare salendo in quota già in territorio nemico.
Così restavano praticamente 2 gruppi meno due aerei per la difesa della base.
I Mirage F.1, complessivamente, nel corso della prima giornata ottennero complessivamente ben 122 vittorie contro 19 perdite in azione. Tra queste, 2 contro gli AMX, che ebbero a loro volta 2 perdite. I Mirage 2000 ottennero 106 vittorie, essendo meno numerosi (12 squadroni contro 30) e armati in maniera simile. I Mirage 2000 ebbero modo di eliminare anche 6 AMX, subendo a loro volta 3 perdite contro di questi, su di un totale di 14.
In tutto, quindi, i Mirage F.1 e 2000 ottennero ben 228 vittorie contro 33 perdite. Senza contare gli AMX, il rateo di vittorie è di 120:17 per i Mirage F.1 e 100:11 per i Mirage 2000. Ergo, 7:1 e 9:1 rispettivamente. Così il Mirage 2000 non ebbe così un gran vantaggio sul Mirage F.1, forse perché i missili Magic 2 erano diffusi, anche se forse sopratutto sui Mirage 2000 (ma anche sui Mirage F.1 da caccia).
Riprendendo questo discorso dello spostamento della base dalla 2a alla 1a fascia, abbiamo anche il secondo gruppo Mirage F.1 (E) impegnato a quel punto in azione difensiva piuttosto che offensiva (in realtà, è facile che tutti e tre i gruppi sarebbero stati di Mirage F.1 in 1a fascia). A quel punto, arrivano 24 aerei di un'altra formazione aerea simile alla prima (Macchi 326 o 339 e G.91R), e infine, molto furtivamente, altri 12 Macchi 326K che operano senza scorta. Un solo gruppo non potrebbe fare molto di più che fargliela pagare cara (come è del resto: 12 aerei abbattuti, anche contro non 24, dove fanno il 50%, ma contro 60, fanno il 20% delle perdite, una percentuale insostenibile per qualsiasi aviazione moderna o passata se non per pochissime missioni, e peggio ancora se si considerano i 3 aerei abbattuti, che portano le perdite addirittura al 25%!) I Mirage F.1C superstiti, ancora in grado di combattere, sono sicuramente 9, di cui probabilmente 2 non hanno addirittura combattuto mai in quella battaglia, a meno che non si siano uniti al secondo quartetto, quello che ha abbattuto senza perdite 6 aerei nemici (cosa probabilissima, infatti 4 Mirage restavano a difesa ravvicinata della base, la battaglia si è spinta fino ad appena 20 km da questa, e si sa di una sola coppia che ha poi ingaggiato per certo i velivoli superstiti in fuga).
12-5-12
Un altro campo d'aviazione francese è stato attaccato. Si tratta di un altro aeroporto, distante 180 km. Esso ha il solito stormo da combattimento, con 3 unità di F.1 tipo quello distante 120 km, insomma, perché Mirage 2000 e Jaguar sono schierati praticamente tutti in 2a e 3a fascia. Il che significa che tutti i 3 aeroporti di 1a fascia principali, più gli 8 di secondo livello, ergo 17 unità, hanno tutti i Mirage F.1! E quasi tutti sono caccia F.1C, con poche unità di F.1E e meno ancora di F.1A (i CR sono tutti in retrovia, in 2-3a fascia). Ecco perché questi ultimi hanno subito di più e hanno ottenuto di più. In questo caso, c'era sempre il solito gruppo da caccia F.1C da difesa aerea. Ma gli attaccanti, con i loro gruppi di '339 e G.91R, non hanno fatto la stessa cosa che contro l'aeroporto da 220 km di distanza. In pratica, hanno formato un difficile tipo di attacco: anziché 24 aerei tutti insieme, hanno mandato 2 formazioni di 12 aerei l'una, ciascuna con 6 macchi e 6 fiat. Ma non erano soltanto questi velivoli a fare l'attacco: c'erano anche due unità con 12 G.91R ciascuna che si stavano dirigendo verso l'aeroporto.
Queste formazioni, relativamente piccole e numerose, hanno causato una grande confusione. Una formazione composita venne intercettata da parte di 4 F.1 della CAP dell'aeroporto. Essi, tuttavia, ottennero poco, abbattendo 3 aerei ma con due perdite. Arrivarono poi altri due Mirage F.1, che abbatterono altri due aerei italiani senza perdite. La formazione, che a quel punto era stata scoperta e persi 5 aerei su 12, si ritirò attaccando bersagli occasionali in rientro. Ulteriori due F.1 mandati ad intercettarli non riuscirono a raggiungerli o meglio, a trovarli.
Nel frattempo, però, un'altra formazione stava arrivando, dopo un percorso di circa 300 km. Gli aerei mitragliarono e bombardarono l'aeroporto con un minimo preavviso, di forse 1-2 minuti perché vennero localizzati a circa 20 km. Distrussero al suolo due F.1 e scapparono via, subendo solo la perdita di un Fiat dalla contraerea, a sua volta colpita.
Nel frattempo, due Mirage F.1 dell'aeroporto erano stati inviati contro una formazione di 12 G.91. Questi però erano stati già attaccati da due M.2000, che abbatterono 3 aerei senza perdite. Poi si aggiunsero altri 4 Mirage 2000 e 2 F.1 di altre unità, che abbatterono altri 7 G.91, contro un Mirage 2000 abbattuto dai G.91 a loro volta. Ma in tutto, così facendo, si era arrivati a ben 10 aerei su 12, quindi la formazione era stata annientata, così come le capacità offensive del gruppo per quel giorno.
L'altra unità sui G.91R, invece, passò senza essere avvistata o quanto meno, localizzata tempestivamente. Anche questi 12 aerei attaccarono duramente l'aeroporto francese, e per fortuna anche questi erano a carico leggero. Questi G.91 erano andati in volo dall'aeroporto più vicino al confine: appena una sessantina di km dal confine. Ma anche così, si trattava di circa 240 km teorici, non meno di 270 con le deviazioni di rotta. La cosa è importante, perché oltre i 250 km in missione lo-lo, richiedono usualmente serbatoi ausiliari e quindi, la riduzione del carico bellico a circa un terzo (250 kg max). Forse sarebbe ancora possibile andare oltre portando solo i due piloni interni per 500 kg circa, senza serbatoi ma anche senza piloni esterni, ma l'esito sarebbe assai dubbio, specie se poi ti inseguono i Mirage per 100 km. Così, anche in questo caso, in pratica non si riusciva a far attaccare gli aerei con pieno carico, almeno escludendo i carichi dei piloni esterni.
Questi G.91 riuscirono ad arrivare sull'aeroporto, colpendolo ancora, anche sulle difese aeree, che tuttavia reagirono abbattendo due dei 12 G.91R-3. A quel punto sopraggiunsero altri due F.1 che abbatterono due altri G.91 in ritirata.
In tutto, ben 48 G.91 e '339 andarono all'attacco contro quest'aeroporto. Ben 24 di essi riuscirono a raggiungerlo, sia pure subendo 3 perdite complessive dalla flak. In tutto, la difesa dei francesi eliminò ben 20 aerei su 48, in termini assoluti più dell'attacco all'aeroporto a 220 km, ma in termini relativi molto di meno (40%), e sopratutto, con il doppio di aerei arrivati sull'obiettivo (anche se si tratta sempre del 50%). I danni furono ingenti: l'aeroporto venne colpito piuttosto duramente, due F.1C distrutti al suolo e 2 in aria, contro 5 aerei abbattuti in aria dai Mirage, e altri 3 dalla flak. In tutto, quindi, circa 2:1 per i Mirage, ma non fu un gran risultato. Però uno dei 4 squadroni venne praticamente messo fuori combattimento, e in totale ben 20 perdite esatte di 48 aerei attaccanti. In tutto, andarono persi circa 17 G.91 e 3 Macchi. In tutto, i caccia avevano a loro volta subito appena 3 perdite, un M.2000 e 2 F.1, contro 17 avversari abbattuti o quasi 6:1. Complessivamente parteciparono soltanto 8 F.1 della base, più altri 4 di altri reparti aerei e 6 Mirage 2000, per un totale di 18 velivoli, con una media di meno di 1:1 per i 'kill' ottenuti. Gli 8 F.1 decollati arrivarono ad ottenere soltanto 5 vittorie, e subendo 2 perdite ovvero 2,5:1. Sempre un risultato apprezzabile, ma se si pensa al 12:1 dell'aeroporto da 220 km, con un risultato di 14:1 nell'intera giornata, oppure ai 32:4 (8:1) per l'aeroporto da 120 km, è chiaro che si tratta di un risultato insoddisfacente, e che se non vi fossero stati 10 caccia esterni, non sarebbe stato possibile evitare danni ancora più gravi. Così, dopo di allora gli F.1E d'attacco vennero mandati ancora, ma senza il reparto da caccia di copertura (altri F.1E). In pratica, quindi, la base dopo di allora venne difesa da 2 dei 3 reparti da caccia.
13-5-12
I Mirage F.1 e 2000 furono anche pericolosi avversari per gli aerei 'a lungo raggio', i G.91Y e AMX, oltre ai pochi PD-808.
I G.91Y furono mandati ad attaccare gli aeroporti più lontani della seconda fascia, ergo due che erano a 270 e a 320 km, al solito con 12 aerei l'uno. L'aeroporto 320 venne attaccato con notevole sorpresa: i G.91Y riuscirono ad eludere notevolmente bene le difese e attaccarono causando vari danni, ciascuno con due bombe Mk.82 o BL-755, più i due cannoni. Riuscirono ad evitare di essere attaccati dai Mirage 2000 che pure erano di base in zona. Una coppia di M.2000 andò ad inseguirli e riuscì alfine ad abbatterne uno, lanciando 3 Magic 2, ma l'azione era stata poco incisiva, malgrado questo tardivo successo. Altri due G.91Y, probabilmente danneggiati dalla contraerea durante l'azione, o colpiti da un reparto dell'esercito nemico al rientro, eseguirono un atterraggio d'emergenza su di un aeroporto di prima fascia, ad appena 80 km dalle linee. Altri 3 atterrarono sullo stesso aeroporto, perché erano a corto di carburante. La loro base aerea era del resto soltanto a 60 km circa, per cui era in effetti un aeroporto di prima fascia quello da cui stavano partendo.
L'altro reparto di G.91Y, invece, si diresse su di un aeroporto difeso dai Mirage F.1. Malgrado che questi ultimi fossero meno moderni, qui riuscirono a farsi valere molto di più dei Mirage 2000E dell'altra base. Due Mirage si abbassarono ad intercettare gli aerei ed ottennero in rapida sequenza due successi, respingendo un altro velivolo. Arrivarono anche altri due F.1 su pattuglia, che facevano parte di un altro gruppo da caccia, ma che contribuirono abbattendo altri 3 G.91Y contro una propria perdita propria, mentre 4 ulteriori F.1 stavano arrivando. La misura era colma, perché questa battaglia era costata già 5 aerei (ed almeno uno respinto) su 12, e i G.91 erano ancora a quasi 100 km dall'obiettivo. Impossibile quindi contare sulla sorpresa, visto che avrebbero impiegato non meno di 5-6 minuti a raggiungere l'obiettivo persino andando alla massima velocità (ma senza A/B o altrimenti non sarebbero mai tornati indietro, causa fine del carburante!). Così si ritirarono, evitando di essere annichiliti dagli altri 4 F.1 in rotta.
La pesante battuta del 2° gruppo con i G.91Y fu decisamente pericolosa rispetto a quello che fece il 1°, che poté tornare all'attacco con ben 10 aerei di lì a qualche ora, quando vennero riforniti e riarmati anche gli aerei lasciati indietro. Il 2° gruppo, malgrado la perdita di 5 dei suoi 18 velivoli, ne mandò all'attacco altri 8. Fino ad allora, forse per la pressione di respingere i G.91R e i Macchi, i danni subiti da questi velivoli di tipo a lungo raggio, erano stati piuttosto lievi, 6 aerei su 36. Ma la cosa era destinata a cambiare: nel secondo 'round', i G.91Y del 2° gruppo vennero ancora una volta intercettati in tempo dai Mirage F.1, due dei quali li avvistarono a seguito di una segnalazione da terra. La loro azione d'attacco si concretizzò in un totale di 4 G.91 abbattuti su 8, e gli altri si disimpegnarono dopo i lanci di missili dei Mirage.
Ma se Atene piange Sparta non ride, e anche il 1° gruppo stavolta venne 'fregato'. Una coppia di Mirage 2000 riuscì ad attaccarli, portando un'azione da tergo nella quale riuscì ad abbattere 3 G.91Y e a respingerne un altro. Gli altri 6 andarono ugualmente in azione, inseguiti da un'altra coppia di Mirage 2000, e riuscirono ad attaccare la base, ma soltanto per causare danni limitati, subendo una perdita ulteriore dalla contraerea. Vennero assaliti ancora dai Mirage 2000, stavolta una nuova coppia. L'aeroporto era stato messo KO dal primo attacco, e gli aerei usavano la pista secondaria per il momento. Raggiunsero i G.91Y e li eliminarono uno ad uno, abbattendone uno con i Super R.530F e 2 con i Magic, finché un Mirage venne abbattuto a sua volta da un G.91Y. A quel punto, gli ultimi 3 G.91Y stavano rientrando, quando finirono in bocca ad un reparto di Mirage F.1, 4 dei quali erano in pattuglia vicino ad un aeroporto. Attaccarono subito i G.91 e riuscirono ad abbattere due aerei. L'ultimo aereo riuscì malamente a raggiungere un aeroporto secondario di prima linea, prima che il carburante finisse. Un disastro totale, che vide un solo aereo su 10 a ritornare sulla base originaria. Il totale degli aerei persi in appena due incursioni, così, era stato di 1+5 e 8+5 aerei, ergo 19. Altri 3 vennero perduti, ma in questo caso si trattava di G.91Y usati dal reparto ricognitori, che ne aveva 8. Così fanno 22 velivoli, che riducono il totale a circa 45 i G.91Y disponibili. In pratica, poteva essere alimentato ancora il numero di aerei di prima linea, circa 2,5 gruppi. Tuttavia, il totale erogabile non sarebbe stato possibilmente superiore a 15 aerei, diciamo che le perdite del reparto ricognitore potevano essere forse ripianate del tutto, dipendendo dal totale di velivoli perduti, che comprendevano anche gli 8 PD-808GE e altri due aerei, non è chiaro ma probabilmente G.91R-3 o R-4, o forse PD-808 di altri tipi se era ammesso usare velivoli che non sarebbero stati più realmente di prima linea (o ancora, aerei ELINT, ma pare che il G-222VS fosse soltanto uno, forse..). I due reparti aerei con i G.91Y, invece, erano ridotti notevolmente. Il 1° gruppo aveva così solo 15 aerei, e il 2° appena 14. Questo avrebbe potuto comportare complessivamente due azioni con 10 aerei l'una, presumibilmente. Dei 19 aerei G.91Y abbattuti, solo 1 venne eliminato dalla contraerea e gli altri 18 dai caccia nemici, in cambio di due aerei distrutti in aria, un F.1 e un M.2000E, mentre altri due Mirage 2000 vennero distrutti al suolo nel corso del primo attacco.
14-5-12
Come avevamo detto, F.1 e 2000 ottennero 228 vittorie nella prima giornata, con soltanto 33 perdite, beninteso queste sono le sole perdite in duelli aerei, per lo più tenuti in condizioni di difesa. Non è chiaro quanto ottennero, ma F.1 e Mirage 2000 erano andati anche in azioni d'attacco o di scorta sugli aeroporti nemici, e ne avevano fatte tante di tali incursioni, data la loro lunga autonomia. In tutto è probabile che abbiano ottenuto circa 45 successi in missioni offensive, contro una forza di caccia che era mediocre qualitativamente, a dire il minimo, ma era piuttosto numerosa. Anche così, i danni che subirono questi aerei (per lo più G.91R ma anche MB-326K e simili, più i '339C), furono comunque elevati, pari a circa 2,5 gruppi completi. Quanto ai PD-808, dei 8 velivoli con capacità ECM, 3 vennero abbattuti nelle prime ore di operazioni, e verso la fine della giornata erano diventati assai più prudenti nel farsi vedere, così che il loro apporto non fu eccezionalmente buono, seppur apprezzabile. Spesso operarono sopratutto come sistemi di ricerca ELINT che come aerei ECM attivi.
Quanti furono i Mirage 2000 e F.1 persi durante tutta la prima giornata? Forse circa 74. I rimanenti 41 andarono persi in azione per causa contraerea o, per circa una quindicina di esemplari almeno, distrutti al suolo. Quanti gli aerei da combattimento italiani che fecero la stessa fine per mano dei Mirage? Difficile dirlo, forse una trentina. Almeno altri 38 vennero abbattuti dalla contraerea degli aeroporti dove c'erano i Mirage, ovvero praticamente tutti o quasi gli aeroporti, specie tra quelli principali che erano prevalentemente quelli attaccati. In tutto, quindi, il ciclo complessivo vide 74 Mirage, di cui probabilmente 47 F.1 e 27 M.2000, perduti, su di un totale di oltre 1.000 unità, mentre altri avevano riportato danni vari. Degli aerei persi in combattimento, 33, vale la pena di dire che solo 5 F.1 e 2 M.2000 vennero abbattuti in azioni aria-aria offensiva. Questo significa che le perdite offensive aria-aria erano 45:7, quasi 7:1, mentre quelle difensive erano 183:26, ovvero anche qui, circa 7:1 ugualmente, con l'equalizzatore costituito dai 5 caccia persi per abbattere 8 AMX. Senza quest'ultimo valore, riscontrato solo in azioni difensive, sarebbe stato di 8:1 circa.
In tutto, per ragioni dirette o indirette, contro 74 aerei F.1 e 2000 perduti per tutte le azioni, vennero abbattuti o persi dall'altro lato 296 velivoli italiani, tra cui 19 G.91Y e 14 AMX.
I Jaguar hanno attaccato duramente e talvolta combattuto anche per aria, ottenendo un totale di circa 45 velivoli nemici distrutti al suolo e 6 in aria. Le perdite furono di 22 Jaguar in azione, e altri 7 al suolo. Di questi Jaguar, un totale di 8 vennero abbattuti dai caccia nemici, mentre ben 14 furono vittime della contraerea, probabilmente nella totalità dei casi, da parte degli Aspide dei sistemi di difesa, in particolare gli Spada. Avrebbe potuto essere peggio, se non vi fossero state le armi antiradar e la copertura dei Mirage F.1. I Jaguar usualmente andavano in azione con 4 bombe, un pod ECM e un Magic Mk.1 o Mk.2 sotto le ali, 2 lanciatori Alkan conformi sui fianchi sotto le ali, e due cannoni DEFA da 30 mm nella fusoliera, più un serbatoio sotto la fusoliera.
Infine, il totale degli aerei italiani persi fu di 377 aerei, tra cui 22 G.91Y e 14 AMX, 3 PD-808GE e 2 MB-339C. Altri andarono danneggiati e i ricambi non sarebbero stati sufficienti per il giorno dopo. Dal canto loro, andarono perduti 47 Mirage F.1, 27 Mirage 2000 (inclusi i biposto da caccia e attacco), 29 Jaguar A, 5 Alpha Jet (non è chiaro se vennero abbattuti da caccia o distrutti da difese aeree o ancora, al suolo: probabilmente un misto di queste ragioni oppure 2+3) e 3 Vautur, per un totale di 111 apparecchi.
Questi risultati vennero sopportati bene dai francesi, ma per gli italiani la situazione era diversa: ai G.91R-3 persi subentrarono solo gli R-1 e T, mentre i '339, AMX e G.91Y ebbero sostituti, ma esaurendo quasi totalmente le riserve di questi velivoli.
I giorni successivi videro una replica di questa situazione. I 990 velivoli iniziali calarono di circa 100 unità data la difficoltà di sostituire le macchine perse, oltre a decine ancora KO per i danni subiti. I velivoli francesi erano, invece, praticamente ancora gli stessi in numero visto che ben poche unità avevano subito perdite pari o superiori ai 6 mezzi.
I giorni successivi, la situazione non fu da meno: il secondo giorno andarono persi 344 aerei, tra cui 18 G.91Y, 16 AMX, 2 PD-808. E il terzo giorno la situazione andò ancora differenziandosi: la perdita totale di 325 aerei su circa 780 ancora disponibili dai reparti diversi. In tutto, non meno di 1.046 aerei vennero così distrutti, tanto che alcuni reparti cominciarono ad avere già nel terzo giorno, aerei ad elica SF-260W. Un grosso salto indietro per reparti che avevano gli MB.326GB o simili. I PD-808 avevano subito 3 perdite su 8 il primo giorno, 2 nel secondo e 2 nel corso del terzo, ovvero la distruzione di tutti gli aerei eccetto uno. Già alla fine del secondo giorno le capacità erano pressoché annullate in questo settore, già modesto quando anziché 3, aveva 8 velivoli. Alla fine del 3o giorno c'era rimasto solo un velivolo e a quel punto le capacità offensive EW erano pressoché nulle, al massimo si poté usarlo per compiti EW.
Da notare che queste perdite non comportavano altro che aerei da combattimento o da ricognizione/EW. Non c'erano né elicotteri di sorta, né aerei da trasporto e collegamento inclusi nel conteggio, ma di sicuro le perdite erano state elevate, dato il gran numero di velivoli ad elica di vari tipi. In tutto c'erano state dunque perdite pari a quasi il 50% degli aerei italiani:
51 AMX su 65+
55 G.91Y su 66
101 MB.339 su circa 180
340 G.91 su 540 circa
44 G.91T su circa 160
410 MB.326 su circa 700
35 altri su ?
Questo significa che il 4° giorno potevano essere disponibili 14 AMX, 11 G.91Y, circa 80 MB.339A/C, 200 G.91R, 120 G.91T, 300 MB.326, ovvero un totale di circa 725 aerei, più qualche SF-260, S.211 o AM-3C, prima assenti dalla prima linea. Non soltanto erano circa 250 in meno dei 990 iniziali, ma diversi erano danneggiati e in realtà non immediatamente disponibili, le basi aeree erano state pesantemente attaccate durante quei 3 giorni, le difese aeree erano state largamente eliminate malgrado la pericolosità dei missili Aspide. La forza complessiva degli aerei, presi singolarmente, era molto calata: i 120 G.91T erano una pallida ombra rispetto ai potenti G.91R-3, per non parlare dei G.91Y. Sostituire già dopo il secondo giorno uno dei gruppi di AMX (a seguito delle predite che erano arrivate a 40 unità su circa 65) con i Macchi 326B/F dava l'idea del crollo totale delle capacità, anche perché a quel punto non c'era più una possibilità di attaccare, stando a circa 400 km di distanza dal fronte, le basi nemiche, e solo molto malamente, la primissima linea. In tutto, già questo fatto era micidiale: i 25 gruppi di G.91R (più 2,5 di G.91Y) erano diversi: 450 aerei, di cui circa 120 di G.91R-3 e gli altri suddivisi tra R-4(50) e R-1 (più o meno altrettanti). Dopo il terzo giorno la disponibilità di questi aerei era scesa ad appena 200 velivoli, aiutati da 120 G.91T (sempre che tutti schierabili immediatamente). E a quel punto, la disponibilità degli aerei era scesa a questo livello: appena 104 G.91R-3 (-240 circa rispetto all'originale, ergo meno di un terzo!), 23 R-4, circa 70 R-1 e per il resto circa 120 T-1. Una forza che riusciva al massimo ad essere, qualitativamente parlando, il 70% dell'originale, anche perché i T non avevano praticamente l'autonomia per eseguire azioni di attacco, né il loro armamento era del tutto soddisfacente per le azioni di scorta o persino di intercettazione: al più potevano fare i ricognitori armati o poco più, lasciando così ai soli 200 G.91R circa le azioni d'attacco eventuali, ma in pratica, limitate ai soli circa 130 R-3 e R-4 rimasti (su di un totale iniziale di quasi 400).
Le perdite francesi furono molto minori: 111 perdite il 1° giorno, 98 il 2°, appena 55 il 3°, quando le difese nemiche, così come le capacità offensive, erano praticamente crollate. In tutto erano dunque 254 gli aerei francesi persi, contro i 1.046 italiani, pari a circa 4:1, un pò meglio del rapporto iniziale, specie se si considera che il 3° giorno le perdite francesi furono pari a circa 1/6 di quelle italiane!
Dei 254 aerei persi, è appurato che i Mirage F.1 fossero ovviamente i più numerosi: 47 il primo giorno, 44 il 2°, e 26 il 3°. In tutto, quindi, 117 aerei. I Mirage 2000 ebbero invece 27 perdite il 1° giorno, 24 il 2°, 17 il 3°. Totale: 68 perdite, molte di meno, ma in proporzione più numerose rispetto agli F.1, dato che i velivoli disponibili erano circa 400 scarsi anziché oltre 700. I Jaguar ebbero complessivamente 29 perdite il primo giorno, altri 23 il secondo, infine appena 12 il terzo, totalizzando quindi 117 Mirage F.1, 68 Mirage 2000, e appena 64 (ma su circa 200 unità appena!) Jaguar A/E (quasi esclusivamente, dei 160 A, ma non è chiaro come venissero distribuiti i Jaguar esportati, per cui è probabile che fossero di più di 200).
Dopo di questo giorno, la campagna terrestre cominciò ad aumentare di intensità e iniziarono le battaglie più toste, e a quel punto entrambe le parti, ma sopratutto quel che restava dei reparti italiani -oramai ridotti a pochissima cosa per le azioni recce-attacco a lungo raggio- nel sostegno alle forze terrestri e attacchi poco oltre la prima linea nemica. Questo consentì ai francesi di rifiatare e di causare gravi danni subendone pochi, sterminando sul campo di battaglia quel che restava dei G.91 e Macchi, oltre a combatterli bombardando le loro basi, spesso inermi o quasi.
Quanto ai missili Aspide, essi comportarono molte perdite agli avversari, tanto da essere probabilmente l'unico vero ostacolo che essi ebbero nelle loro azioni d'attacco. Complessivamente il primo giorno attaccarono e distrussero circa 22 aerei nemici, il secondo giorno altri 15 e il terzo 6. Ma già al termine del primo giorno, diverse batterie erano KO o gravemente danneggiate. Il secondo giorno gli attacchi misero KO altri radar e lanciamissili e il terzo giorno soltanto una forza residuale venne ancora incontrata, e per lo più colpita duramente. Praticamente, dopo il secondo giorno, la maggior parte delle batterie di prima e seconda fascia erano state messe KO più o meno totalmente, e già dopo il primo giorno, in verità, esse avevano subito gravi danni, specie per via dei missili ARMAT e delle bombe a grappolo.
In tutto gli Aspide fecero comunque la loro parte, ottenendo ben 43 abbattimenti, dei quali probabilmente 23 ebbero luogo ai danni dei Jaguar, 12 contro i Mirage F.1 e 8 contro i Mirage 2000. In queste massicce azioni di intercettazione, vennero lanciati non meno di 380 missili, che per la verità non erano che una parte di quelli disponibili; altri 200 circa vennero distrutti al suolo. I 380 missili ottennero quindi già oltre il 10% di Pk, ma il paragone non è del tutto 'fair' perché essi non solo spesso vennero lanciati in salve di due o anche più armi contro singoli bersagli, ma anche perché non ingaggiarono soltanto aerei: tra i mezzi che distrussero vi furono anche non meno di 35 missili Martel/ARMAT e, pare, anche 8 missili AS-30L e 18 bombe LGB. In tutto, quindi, i 380 missili lanciati abbatterono 43 aerei, 43 missili e 18 bombe, pari a ben 104 bersagli, ergo circa il 27% dei missili lanciati, ma i successi si misurano meglio in termini di salve lanciate e qui si arriva agevolmente al 42% delle salve lanciate in azione. Molti altri missili vennero evitati volando così bassi da rompere l'aggancio radar, alcuni altri vennero ingannati dalle ECM, e infine parecchi vennero ingannati da una tattica semplice ma efficace: puntare sull'obiettivo ad una certa quota, e virare cambiando direzione appena percepito il lancio di missili. Fatto praticamente al limite del raggio d'azione di questi missili, questo rendeva possibile in una manciata di secondi di uscire dal raggio di tiro utile di queste armi, lasciandosele in coda e facendo perdere le tracce. Gli Aspide erano veloci, ma tutto sommato non così tanto: malgrado le prestazioni dichiarate parlino di 2,5 mach, in realtà stando ai dati -pure ufficiali- della spinta, si arriva a meno di mach 2, il che dà parecchi secondi a chi stia a circa una quindicina di km di distanza per scappare o volare basso rompendo l'aggancio (magari dietro ad una provvidenziale collinetta). Una volta che l'aereo ha virato stretto e si allontana con angoli di 90-180°, il missile, che nel frattempo ha prodotto tutta la sua energia bruciando il suo propellente, è costretto ad inseguire e difficilmente raggiunge il bersaglio. Del resto, persino il potente SA-11, capace di intercettare bersagli a circa 800 m/sec in avvicinamento, è limitato a 300 se questi si allontanano. L'esperienza pratica ha dimostrato che praticamente tutti i tipi di missili antiaerei o aria-aria, impiegati in guerre reali, riescono ad ottenere risultati inferiori a quelli ufficiali: lo Sparrow, per esempio, in Vietnam aveva una Pk di circa l'8% quando nei test era arrivato al 60-70, quasi 'one shot-one kill'. Anche se le armi moderne sono molto migliori, non per questo sono infallibili, e sopratutto non è agevole tenere il tracking di velivoli ben guidati che sanno il fatto loro e la posizione di armi che difendono un grande obiettivo statico, e che non hanno nemmeno un gran raggio d'azione né un'elevata quota operativa. Anche per questo, il rateo di successi dell'ordine del 27-42% è particolarmente rimarchevole: le unità difensive con gli Aspide non hanno molto da rimproverarsi, avendo eliminato, in questo periodo di tre giorni, praticamente un avversario ogni ondata d'attacco (9 in tutto) da parte di ciascuna batteria. Ma semplicemente, non sarebbero state mai sufficienti per evitare il peggio. In tutto gli Aspide disponibili erano probabilmente circa 4.000 unità(!!) per cui la riserva era stata poco intaccata. Ma persino così non avrebbero potuto fare molto di più di quel che fecero, abbattendo un paio di centinaia d'altri velivoli tra Mirage e Jaguar e più o meno altrettanti missili e bombe guidate. Ma è anche vero, che i francesi non stavano lì a prenderle e le batterie antiaeree, da entrambe le parti, erano ovviamente obiettivi pienamente legittimi, da eliminare il prima possibile. E con la disponibilità di qualche migliaio di missili Martel ARM e ARMAT, i Francesi avevano senz'altro argomenti validi contro questa minaccia, più le armi tradizionali tra cui le più pericolose, forse, erano le bombe Belouga CBU, che a differenza dei pur validi cannoni e razzi, non necessitavano di cabrate e picchiate apprezzabili prima di essere usate. Infine c'erano anche armi di un certo livello intermedio, missili e bombe a guida laser o di altro tipo, con relativi pod. Per proteggere il tutto, l'industria aveva anche validi sistemi ECM e di lancio falsi bersagli, per cui gli Aspide erano comunque sia, pressoché segnati. Si trattava soltanto di scoprire precisamente a che prezzo avrebbero ceduto, ed esso non fu eccessivamente alto, sebbene in media le batterie costarono circa 4-5 aerei e altrettanti missili (considerando solo quelli abbattuti).
Dopo il terzo giorno, il dado cominciava ad essere tratto e la superiorità dei circa 1.000 aerei francesi, contro i circa 700 italiani era tale da non lasciare molti dubbi su chi avrebbe alfine vinto, anche perché i Francesi avevano una quantità impressionante di elicotteri da trasporto e supporto, tra cui oltre 600 Puma e Super Puma, forse un centinaio di Super Frelon, e centinaia di Gazelle e Fennec, per non dire di tipi ancora meno recenti ma pur sempre numerosi e validi. Le operazioni CAS, specie considerando la quasi nullità delle difese aeree nemiche, erano compito spesso proprio degli elicotteri e i Gazelle, con i loro 4 missili HOT o anche il cannone da 20 mm oppure altre armi, tra cui pare anche missili Mistral, si dimostrarono largamente sufficienti, sebbene spesso appoggiati -e coperti- da aerei ad ala fissa, come i Mirage e gli Alpha Jet. Soltanto i 120 Gazelle/HOT dell'esercito francese sarebbero stati teoricamente capaci di eliminare tutti i mezzi corazzati da combattimento veri e propri (un centinaio) che avevano gli italiani, e vennero largamente usati anche per spazzare via le numerose e temibili postazioni d'artiglieria, che assieme alle mine erano la principale risorsa che gli italiani schieravano contro lo strapotere delle forze di terra nemiche, che ammontavano a circa 2.000 carri armati medi AMX-30 più migliaia di altri veicoli prevalentemente leggeri, ma che superavano come mezzi medi di circa 20:1 i corrispettivi italiani, praticamente l'equivalente di 7-8 divisioni corazzate contro un paio di battaglioni. Non c'era praticamente partita, e il territorio era troppo ampio, non si sarebbe potuto praticamente minare tutti i confini, mentre l'artiglieria italiana praticamente doveva tacere se non voleva essere annientata dall'aviazione nemica che volava oramai di continuo sulle zone prospicienti il campo di battaglia.
Arduo stimare le perdite dopo il terzo giorno, ma è verosimile che gli italiani ebbero circa 200 velivoli distrutti il quarto e molti altri, più o meno sullo stesso livello, anche il quinto e il sesto.
I Mirage F.1 contro i G.91 e Macchi? Perché no?
Base dei Mirage F.1, con 1 gruppo con gli F.1C e un altro con gli F.1E, più uno di Jaguar. La base è una delle principali (ovviamente) e di 1a fascia essendo a circa 190 km dal confine. E' la più distante delle 3 principali di 1a fascia, e forse per questo ha un solo gruppo di caccia difensivi, oltre ad una robusta difesa a.a. come sempre, del resto.
Questa è una battaglia tipica di questo tipo di wargame. Infatti, come in una sfida tra due portaerei inaffondabili, l'altro avversario è un aeroporto dello stesso tipo, sempre seconda fascia, dotato di MB.339A e G.91R-3, rispettivamente uno e due gruppi.
Attacco italiano: al solito, 12 MB e 12 G-91. Esso è contrastato da un gruppo di Mirage, i C, che sono armati prevalentemente con due Magic (1 o, possibilmente, 2), il che è plausibile perché i Super R.530 sono relativamente poco efficaci a bassa quota. Ad ogni modo, dei 12 Mirage (probabilmente 4 in CAP avanzati e 8 giunti subito dopo), almeno la metà ha anche 2 SR.530 (o forse, addirittura 2 R.530IR, ma mai gli R.530EM del tutto inefficaci contro target a bassa quota). L'azione si svogle circa 120 km dietro le linee galliche, e siccome gli attaccanti volano a circa 650 km/h, questo significa circa 15 minuti di volo conteggiando anche le digressioni e i dogleg. La rete di difesa aerea gallica riesce a localizzare senza troppi problemi questi incursori, la prima formazione d'attacco in arrivo. I 12 Mirage F.1 sono già in volo a quel punto, riuscendo a posizionarsi sulla zona assegnata per l'intercettazione. Ad ogni buon conto, i Mirage F.1 attaccano duramente e si impegnano, con coraggio, contro degli avversari elusivi a bassissima quota, che potrebbero anche essere un pericolo se avessero una possibilità di contrattaccare...
La prima coppia a farsi sotto è la N.1 della sezione A dei Mirage F.1. Non deve stupire: è la sezione in volo CAP fin dall'inizio.
Uno dei Mirage avvista un G.91 e lo attacca da circa 1,5 km con un Magic. Centro. Poi, proseguendo a bassissima quota, attacca anche un altro G.91, lanciandogli il missile da circa 2 km. Il G.91, nondimeno, riesce ad evitarlo con una brusca virata a sinistra, il che riesce a far perdere il lock on al missile, o forse questo esplode vicino all'aereo ma senza recargli particolare danno. Il G.91 sta facendo una virata a circa 5-6 G mentre il Mirage lo segue a 3-4. Il pilota del Mirage sa che, avendo già ottenuto un successo, non dovrebbe essere necessariamente in dovere di ottenerne un altro; ma data l'abbondanza di Mirage non è del tutto insensato rischiarne uno per eliminare un G.91 e l'occasione è ghiotta: la raffica da 800 metri, scendendo a 500, mette a segno almeno (in un paio di secondi) un colpo sull'ala sinistra e due nella fusoliera; l'aereo italiano lascia una scia di fumo e cambia la direzione della manovra, ma il Mirage gli è addosso e gli spara per 1 secondo circa da 300 metri, riuscendo a colpirlo con altri 2-3 colpi e a farlo incendiare. Secondo un'altra ricostruzione, invece, l'aereo si sarebbe abbattuto a terra, in fiamme, già dopo la prima raffica.
Un altro Mirage attacca un ulteriore G.91 con un Magic e lo abbatte. Poi si mette all'inseguimento di un altro G.91, quando alle spalle vede arrivare i traccianti di due cannoni DEFA (come i suoi) da 30 mm, sparati da circa 500 metri, da uno dei due G.91 (seguito appunto dall'altro). Il Mirage dà massima potenza e punta il muso a 50, poi 60 gradi, salendo sfruttando i 940 km/h che faceva al momento e che forse lo aiuteranno a tenere lontani i G.91, specialmente prima che aggiustino la mira; ma visto che anche i G.91 salgono cercando di stargli dietro, allora il MIrage fa una sorta di Immelman e continua a salire ancora, a tutto gas, finché dopo circa 60 secondi non li ha staccati ampiamente, arrivando a circa 4.000 metri; nel frattempo, uno dei due G.91R inseguitori viene centrato da un Super R.530F, lanciato da un altro F.1, che così ricordò di non salire troppo in quota agli inseguitori italiani. Il Mirage tornò giù in basso e localizzò un paio di Macchi 339A: contro uno di essi, ancora in picchiata e da circa 1,1 km, tirò il secondo Magic, sparando anche con il DEFA, ma l'abbattimento di quest'aereo venne accreditato ai Magic. Poco dopo, mentre livellava venne colpito da almeno 3 proiettili alla fusoliera, timone e equilibratore sinistro, da parte di un G.91R di due che, ancora una volta, lo stavano aspettando. Il Mirage scappò via zoppicando, a circa 900 km/h. I due G.91R potevano raggiungerlo in quel momento di difficoltà, ma esitarono un momento dato il rischio che altri aerei avrebbero poi attaccato i Macchi, oramai indifesi da altri caccia, almeno nel settore posteriore. Così l'F.1 riuscì ad atterrare in emergenza su di un aeroporto secondario a circa 30 km di distanza.
I caccia Mirage F.1, in tutto, fecero comunque un buon lavoro: gli otto aerei riuscirono ad abbattere complessivamente: 5 G.91 e 2 MB.339 con i Magic; 2 (G.91) con i Super; 2 (1 G.91 + 1 339) con i cannoni. I danni subiti, in cambio di queste 11 vittorie, furono un Mirage abbattuto dai cannoni di un G.91 (da circa 400 metri), e un altro danneggiato (di cui abbiamo visto). Tutto sommato non male, anche perché gli 8 G.91 abbattutti rappresentavano già i due terzi della forza di scorta, mentre i 3 MB.339 rappresentavano pur sempre un quarto del totale: con perdite del genere la missione, prima ancora di arrivare sull'obiettivo, era già fallita, anche considerando solo le perdite dei '339, che ammontavano -malgrado la scorta!- al 25%, una percentuale suicida e non mantenibile, persino con robuste scorte di rimpiazzi. Ma non era finita, perché un altro 339 era scappato sganciando le armi, anche a causa del fuoco dei cannoni, pare con un colpo da 30 mm incassato in pieno, anche. Così oltre ai due terzi dei G.91 erano stati eliminati anche un terzo dei '339.
Quando questi si presentarono sull'aeroporto, quindi, erano già decimati: mancavano ben 12 aerei (incluso uno respinto ma non abbattuto) su 24, ovvero il 50%; e se i due terzi dei '339A erano ancora presenti (con 32 bombe), i G.91 anti-flak almeno in parte erano stati eliminati, visto che avrebbero dovuto essere sei, ma oramai c'erano soltanto 4 aerei complessivi ancora in giro. L'antiaerea, ben allertata, riuscì ad abbattere un altro G.91 e due MB.339A. Dopo, con la fuga, un'altra coppia di F.1 intervenne e aggiunse un altro tocco micidiale, abbattendo uno dei 6 Macchi ancora in giro, distruggendolo con un Magic.
E così, in questa prima azione bellica, i Macchi avevano perso 6 aerei e i G.91 9, pari rispettivamente al 50 e al 75% del totale. In tutto erano 15 perdite su 24 aerei, per cui soltanto nove rientrarono alla base, almeno uno dei quali (ma in realtà ce n'erano forse altri, colpiti quanto meno dalla flak) danneggiato. I Mirage, che avevano abbattuto complessivamente ben 12 aerei (8 dei 9 G-91 e 4 dei 6 '339) riuscirono a subire in contraccambio solo una perdita. In tutto erano perdite pari al 50% per i soli caccia, al 62% tutto compreso.
Nel frattempo, la base aerea veniva attaccata dai Jaguar e dai Mirage F.1E di scorta. Sulla base aerea c'era a difesa, un reparto di G.91R, probabilmente in qualche caso armati di Sidewinder. Sta di fatto che, durante l'azione, un Jaguar dei 12 inviati in azione, venne abbattuto da un G.91. Fu molto più deludente l'azione della batteria degli Spada, che comunque sia, abbatté un Jaguar, malgrado il volo a circa 30 metri di quota e 920 km/h; nonché un Mirage F.1E, che si era avvicinato per aiutare i Jaguar, probabilmente con il lancio di un ARMAT da breve distanza (infatti, almeno 4 dei Mirage F.1 avevano tali armi), o forse, più probabilmente, con il lancio di una salva dei suoi 2-4 lanciarazzi (probabilmente da 68 mm e 18 colpi l'uno). Gli Spada colpirono anche un paio di ARMAT in arrivo, ma non riuscirono ad impedire che i missili colpissero almeno due radar della base. Sopratutto, però, i Jaguar riuscirono ad avvicinarsi così bassi, che in pratica fino a 2-3 km dagli obiettivi, tanto che il Jaguar abbattuto venne ingaggiato da un'altra sezione all'estremità del campo di volo, più lontana di quella che difendeva la direzione attaccata dall'aereo. Diversi altri lanci di Aspide vennero fatti, ma senza successo non tanto per la manovra, ma perché i loro bersagli scomparvero praticamente dietro alture e ostacoli prima di raggiungerli. Le piste della base vennero comunque seriamente danneggiate da bombe Durandal, Belouga e BAP-100 o BAP-120. Non bastava certo per chiudere la base, ma per causarle dei danni certo sì. Alcuni Jaguar probabilmente eseguirono anche azioni di tiro 'long toss', con azione in cabrata, cosa che in pratica rendeva possibile scappare dalla reazione nemica prima che si manifestasse: pare che un Jaguar venne inseguito da un Aspide durante questa manovra, tra 300 e 30 metri di quota, prima che sparisse dietro una provvidenziale collina.
Ad ogni modo, la batteria aveva fatto certo un buon lavoro, abbattendo due cacciabombardieri e due missili, ma certo è che non poteva far fronte a ben 24 attaccanti. I Mirage F.1E con armi aria-aria erano una parte di questi, probabilmente una mezza dozzina, mentre gli altri avevano lanciarazzi oppure anch'essi usavano profili 'long toss' come per esempio fecero i Sea Harrier durante le Falklands oppure i Mirage in Angola. I Mirage e i Jaguar non distrussero, al pari degli attaccanti italiani, aerei da combattimento nemici a terra, ma nondimeno c'erano 4 G.91 in aria e altrettanti in fase di decollo quando si verificò l'allarme. Questi ultimi riuscirono a decollare, ma dopo essere stati miracolosamente risparmiati dall'attacco aereo, e non riuscirono a raggiungere i raider francesi. Nel frattempo, due dei 4 G.91R della CAP difensiva, dopo avere abbattuto il Jaguar, venivano attaccati dai Mirage F.1E e rapidamente eliminati da missili Magic 2.
Così era finita la prima serie di 'scambi'. Dei 54 aerei francesi sulla base, colpita in maniera non particolarmente grave, ne erano stati persi complessivamente 3: un Jaguar, un Mirage F.1E e un Mirage F.1C, dei tre reparti. Altri erano stati danneggiati. Gli altri aerei erano sopravvissuti. I caccia italiani avevano perso 9 G.91 del reparto di scorta, 2 di quello da intercettazione, e 6 dei Macchi 339 del reparto d'attacco, con un totale di ben 17 aerei su 54; anche senza considerare qualche velivolo danneggiato, si trattava di quasi un terzo delle presenze iniziali. Ed era solo il primo 'scambio'!
Il secondo round venne di lì a qualche ora, verso mezzogiorno. La situazione ere però molto diversa: i Macchi mandati all'attacco, dopo il massacro precedente, erano soltanto 8 (dei 12 superstiti, quindi si mantenne in pratica il rapporto precedente). La scorta era di altrettanti G.91R, incredibilmente qui si riuscì a usare tutti gli aerei del gruppo superstiti (erano 9), anche se quasi di sicuro venne anche usata una coppia dell'altro gruppo, quello di difesa, o direttamente o con gli aerei 'prestati' al gruppo decimato.
Stavolta, l'azione dei 16 aerei italiani passò sotto traccia. Per qualche ragione, essi vennero rilevati che erano giunti a circa 30 km dalla base, e quindi a circa 2 minuti dall'attacco. C'erano in aria i soliti 4 Mirage F.1C in CAP. Altri 2 erano pronti al decollo, e riuscirono a farcela appena in tempo. I Jaguar erano appena decollati da pochi minuti e così i loro Mirage di scorta, ma erano già troppo lontani per cambiare rotta e cercare di sterminare i caccia italiani, occasione oramai ghiotta. In realtà, invece, i G.91 e i Macchi attaccarono prima che i caccia intervenissero. L'ultimo dei due Mirage F.1 decollati su allarme riuscì a partire 30 secondi prima dell'arrivo dei G.91, mentre già i missili Crotale cominciavano ad essere lanciati. Dopo circa 30 secondi era già a 1.500 metri e questo già bastava per escludere eventuali problemi, nel frattempo, uscendo dal perimetro dell'aeroporto, sganciò i serbatoi e salì ancora, tanto che dopo circa 30 altri secondi arrivò a 5.000 metri, come l'altro aereo. Restare in volo a bassa quota avrebbe comportato il rischio di essere raggiunto dagli aerei nemici, lenti in salita per via del basso rapporto potenza:peso, ma pur sempre rapidi in volo orizzontale, per non parlare del rischio di essere scambiati per aerei nemici.
Nel frattempo, gli 8 MB.339 e altrettanti G.91 causarono danni considerevoli, pur senza armamenti particolarmente adatti all'attacco delle aerobasi. Tuttavia, la contraerea stava pur sempre in azione: un G.91 venne abbattuto, e così un Macchi; entrambi andarono a far compagnia ai tre aerei già abbattuti al primo attacco, un prezzo non da poco già considerato questo, visto che in tutto erano arrivati sull'obiettivo soltanto 28 aerei, di cui soltanto 16 con bombe (di cui 3 abbattuti, oltretutto). Ma fuori c'erano i sei Mirage, che stavano agitandosi come squali, ma che non si arrischiavano ad avvicinarsi troppo, visto che la contraerea poteva sbagliarsi, e al limite potevano usare i missili SR.530, ma non era troppo facile, stando fuori tiro dalle armi 'amiche'. Ad ogni modo, l'attesa durò poco. La caccia venne ripresa dai 2 Mirage F.1 parte della CAP, che si avvicinarono e abbatterono con i Magic prima un G.91 di retroguardia, e poi 2 MB.339. Un'altra formazione aveva attaccato nel frattempo due G.91 e li abbatté entrambi. L'ultima coppia che si diede da fare furono i Mirage decollati su allarme, che trovarono soltanto un ritardatario G.91, che li impegnò manovrando al meglio ma alla fine venne tirato giù con un Magic, sorte comune eccetto che un G.91 (abbattuto dai cannoni da 30 mm).
A quel punto, l'attacco aveva causato alla base danni sensibili, vista la presenza di 32 bombe a bordo degli incursori, sia pure classe 120 o 250 kg, più razzi e cannoni vari. Un Mirage F.1 era stato distrutto al suolo e un altro danneggiato. In aria, invece, non c'erano state perdite e così ben 6 aerei (4 G.91 e 2 MB.339) vennero abbattuti senza ulteriori perdite dai Mirage F.1, che indubbiamente avrebbero necessitato di una maggior potenza, ma che erano formidabili dogfighters, se è vero che tirarono giù ben 18 aerei nemici (6 MB.339 e 12 G.91 esatti), con un'unica perdita e un solo aereo danneggiato. La combinazione tra potenza dei Mirage e i loro missili Magic, oltre che la situazione tattica di 'inseguimento' su bersagli che in genere non avevano alcuna ECM e sistemi RWR, si dimostrò micidiale. Avere perso, malgrado la sorpresa iniziale, comunque sia, ben il 50% degli attaccanti, pari a 3 degli 8 MB.339 e 5 degli 8 G.91R, fu comunque micidiale per gli attaccanti.
Nel frattempo i Jaguar attaccavano ancora la base, aiutati dai Mirage F.1E. La reazione della batteria Spada fu ancora una volta, pericolosa, abbattendo un ARMAT e poi un altro Jaguar, ma subendo anche la messa KO di una sezione di fuoco (colpita da una bomba a grappolo Belouga sganciata da un Jaguar durante un sorvolo), e danni anche al radar PLUTO a causa di bombe o missili esplosi vicino, oltre ad un radar messo fuori uso da un altro grosso ARMAT. Solo un paio di G.91 intervennero durante l'azione, malgrado in aria ce ne fossero complessivamente 4, ma gli altri due erano forse troppo distanti per raggiungere gli incursori. Mentre un Jaguar si stava allontanando a circa 980 km/h, un G.91 lo stava tallonando sperando di raggiungerlo, era a circa 1.000 metri, ma prima di arrivare a segno venne abbattuto da una precisa raffica da 30 mm di un Mirage di scorta (che stava attento a non colpire con un missile il bersaglio sbagliato). Così non furono i suoi DEFA a fare risultato.
Ad ogni modo, anche stavolta la base italiana ebbe danni massicci, non necessariamente coinvolgenti superfici maggiori di quelli della base francese, ma più profondi e gravi. Del resto i Jaguar non erano i MB.339..
A quel punto, comunque sia, la situazione era questa: i velivoli italiani avevano fatto 40 sortite, 20 per G.91 e altrettante per gli MB.339. Nelle loro azioni d'attacco avevano causato la perdita di un Mirage F.1C in aria e uno a terra, oltre a danni di un certo rilievo. Però avevano anche perso qualcosa come 9 MB.339 e ben 13 G.91. A quel punto, i due reparti d'attacco erano stati decimati, avendo perso complessivamente 22 dei 36 aerei disponibili. Il reparto da caccia aveva invece perso altri 3 G.91, mentre non risultano aerei distrutti al suolo. In tutto, i danni del reparto aereo comportavano qualcosa come 25 dei 54 velivoli. I Francesi avevano perso, invece, complessivamente, 2 Jaguar e 3 Mirage, nemmeno il 10% del totale, anziché quasi il 50%. I loro reparti non erano affatto in crisi.
L'attacco serale fu così anche più difficile. L'aeroporto italiano smobilitò parte del suo gruppo difensivo, mandando complessivamente 6 MB.339 e 12 G.91, che erano ovviamente tratti anche dall'altro gruppo (ben 8), quello usato per la difesa aerea, e che avevano ora soltanto una sezione d'allarme su 4 aerei più 2 in CAP. I Francesi ritennero che avevano inflitto perdite sufficienti ai loro oppositori, ma non era ancora l'occasione di cantar vittoria. Ad ogni modo, potendo ripianare un massimo di 6 aerei per reparto dopo ogni giorno, era chiaro che al massimo livello i velivoli di quella base avrebbero comunque perso 7 dei 54 aerei il giorno dopo, sempre meglio di niente. E ancora il bello doveva venire.
I Jaguar erano decollati da poco per quest'azione ulteriore, scortati da soli 4 Mirage F.1E, ritenendo probabilmente che l'aeroporto nemico fosse oramai KO, ma si sbagliavano date le prestazioni STOL dei piccoli aerei italiani. L'azione nemica fu comunque scoperta in tempo. La CAP era sempre là, 4 Mirage F.1C carichi di missili e carburante. Accortisi di avere compagnia, a bassa quota, si gettarono all'attacco della retroguardia nemica, e spararono anche almeno 3 dei loro missili Super R.530F, ottenendo un centro pur contro un bersaglio in volo a poche decine di metri da terra. Sopratutto, oltre a quest'aereo, abbatterono altri 3 G.91 con i Magic, oltre al primo di questi aerei, che era pure un G.91. Sterminata così la retroguardia, i Mirage non potevano fare praticamente altro, anche se nel primo combattimento bastarono otto aerei per eliminarne ben 11 (quasi 1,5:1). Ma la base era distante, bene o male, e subito partirono ben 4 Mirage F.1C e 2 Mirage F.1E su allarme, appena prima che gli attaccanti arrivassero (tempo di circa 5 minuti, probabilmente). I Mirage non fecero in tempo ad intervenire, tanto per cambiare, ma anche così l'attacco era stato ridotto di un terzo, sacrificando peraltro proprio gli aerei di retroguardia, che non avevano armi particolari anti-superficie. I Mirage si prepararono quindi alla vendetta, mentre i soli 6 MB.339A attaccavano la base, probabilmente con 2 Mk.81 e 2 Mk.82, aiutati da altri 6 G.91R-3 armati con razziere. Diverse le postazioni antiaeree colpite, ma sopratutto quelle che vennero impegnate con i G.91, che stavolta non subirono perdite. Ma questo non impedì che un altro MB.339, il quarto, venisse abbattuto anche stavolta, facendo pagare così un prezzo non indifferente agli attaccanti. Una bomba, peraltro, distrusse un Mirage F.1E e danneggiò altri due aerei di questo tipo, ma non irreparabilmente.
La vendetta attendeva, al solito. Quando i 5 MB.339A si allontanarono da quest'inferno, accompagnati dai 6 G.91, alcuni avevano forse subito danni dal fuoco antiaereo, ma di sicuro il bello doveva venire. Già il fatto che su 40 aerei d'attacco giunti in azione, ben 6 fossero stati abbattuti quel giorno sulla base, dava l'idea di come questa non fosse affatto priva di difese aeree e che gli attaccanti, subendo il 15% di perdite, avevano di fatto già subito a sufficienza, specie considerando che il totale delle armi tipo bombe che arrivarono sul bersaglio fu, al massimo, circa 20 tonnellate ergo un aereo perso ogni 3+ tonnellate sganciate, dà l'idea. Inoltre le bombe non è che potessero fare molto: erano troppo leggere e tirate da bassa quota e relativamente bassa velocità per scavare sensibilmente sulle piste di volo in calcestruzzo; mentre gli hangar erano corazzati anche contro ordigni da 450 kg tirati a 1.000+ km/h, quindi non avrebbero subito danni gli aerei chiusi al loro interno.
Quando gli 11 aerei rimasti scappavano dalla base colpita, si trovarono contro prima i 4 Mirage F.1C e poi anche i 2 Mirage F.1E, che in realtà pare decollassero addirittura DOPO l'incursione, restando fortunatamente fuori dall'area attaccata dai reattori nemici, probabilmente dentro un hangar o dentro una paratia antischegge. Essi decollarono in fretta sfruttando una sezione di pista che non era stata colpita, e andarono in cerca dei loro avversari. Questione di circa 5 minuti dall'inizio dell'attacco (che di per sé durò circa 1-2 minuti). Nel frattempo, i Mirage F.1C attaccavano i loro molestatori: una prima coppia aggredì due G.91, ma ebbe un esito non buono, perché vi fu una perdita per parte (Magic e cannoni da 30 mm). L'altra coppia fu più fortunata, invece: prima abbatterono una coppia arretrata di G.91R, sorprenendoli letteralmente con i missili Magic. Poi attaccarono gli ineffabili Macchi 339, che malgrado le manovre evasive, persero in rapida sequenza altri due aerei. Già così la situazione era micidiale: su 18 aerei, uno (339) era stato abbattuto dalla flak, ben 9 (7 G.91 e 2 '339) erano stati invece eliminati dai caccia. I Mirage F.1E continuarono l'inseguimento, molto tenacemente. Già i '339 avevano subito perdite pari al 50% della forza attaccante, ma non era finita lì: i Mirage F.1E li beccarono dopo un inseguimento durato ben 100 km, li avvistarono e stando attenti a non farsi fregare dai pericolosi G.91, li attaccarono. Prima ne sorpresero uno, il capocoppia tirò il suo secondo Magic contro l'altro, che però lo evitò, così come la raffica da 30 mm che seguì. A quel punto intervenne anche il gregario, che abbatté l'aereo un ultimo Magic.
Fine della questione: dei 6 MB.339A andati all'attacco, soltanto uno tornò, un pò come gli Avenger a Midway. Dei 12 G.91R dei due gruppi, invece, ne tornarono nondimeno 5 unità, inclusi 3 che avevano fatto parte dell'attacco.
Così: dei 12 G.91R, 4 vennero abbattuti e 2 respinti nella fase iniziale dell'attacco, causando così all'avversario perdite complessive già del 33% della forza d'attacco. Altri 3 vennero abbattuti al rientro. Di questi 7 aerei, 4 erano del reparto da difesa, e gli altri 3 dr
Dei '339, nessuno venne abbattuto prima, uno durante e ben 4 dopo l'azione, così che alfine ben 12 aerei su 18 non tornarono: dei sei soli superstiti, pari ad un 1/3, soltanto uno era un Macchi 339.
Nel frattempo i Jaguar riuscirono ad attaccare duramente la base italiana, stavolta non subirono perdite e distrussero al suolo due G.91R. In tutto totalizzarono dunque 36 sortite in tre missioni, con due perdite (5%, praticamente un ordine di grandezza minore di quello subito dagli italiani, e questo faceva come differenza non tanto la contraerea, ma la caccia nemica).
In tutto, la base francese aveva subito la perdita di 4 Mirage F.1 (due al suolo), e 2 Jaguar, più altri danneggiati, su 54 aerei in quel primo giorno di battaglia. Le strutture avevano subito danni abbastanza seri, ma non determinanti. Al contempo, gli italiani, che avevano fatto complessivamente 58 missioni offensive e qualche decina difensive, riuscirono a rimediare la perdita di: 14 MB.339A e 20 G.91R, più altri 4 in difesa, e altri 2 distrutti al suolo. Totale: 34 perdite su 58 sortite offensive, altre 6 subite per offensiva nemica (laddove i francesi persero a loro volta ben 3 dei loro 6 aerei, dunque non gli convenne poi tanto fare questi attacchi).
Il giorno dopo sarebbe stato difficile da superare con questi criteri: la base italiana era stata danneggiata più seriamente di quella italiana, ma la perdite di ben 40 aerei (più quelli danneggiati) era micidiale, lasciandone non più di 14 ancora intatti. Ma non era mica finita qua, perché i rimpiazzi erano soltanto un massimo di 6 per reparto, quindi al più sarebbero tornati ad essere 32, tra cui 10 MB.339A (dopo la catastrofe che aveva ridotto da 18 a 4 gli aerei di questo tipo in un giorno!), e gli altri gruppi: uno con 9 G.91R (quello 'd'attacco', che avevano perso ben 15 aerei), l'altro con appena 14 G.91R.
Così, mentre i Francesi erano riusciti a ripianare tutte le loro perdite e con aerei pressoché uguali, per gli Italiani non era affatto così:
gli restavano infatti soltanto 10 Macchi 339 e 23 G.91R, solo 33 aerei dei 54 originari, e questo per viad ella perdita di ben 40 aerei distrutti il giorno prima. Ecco come diventava rapidamente marginale la loro operatività. C'é di più: i rimpiazzi comportavano macchine inferiori: I Macchi 339 erano 8 gruppi, inclusi i pochi del tipo C (che non completavano nemmeno il gruppo, infatti erano 14-15 piuttosto che 18, gli altri erano A); questo significava 144 aerei su poco oltre 180, quindi c'erano in media forse sui 5 aerei rispetto a ciascun gruppo. Ma i Macchi di questo gruppo, pur avendo la fortuna(sic) di non subire perdite a terra, si trovarono ben 14 perdite in azione, per cui è probabile che qualche aereo di rimpiazzo sia stato in realtà un Macchi 326, magari degli ultimi e più potenti tipi, ma pur sempre non un '339. Invece, è sicuro che i G.91 di rimpiazzo NON erano G-91R-3 e nemmeno R-4, perché il totale di 450 aerei disponibili (25 gruppi) significava l'uso di tutti gli R-3 (oltre 340), i 50 R-4 e pure un certo numero (una cinquantina?) di R-1. Perdere soltanto in questo contesto ben 26 G-91 significava, a 13 di media l'uno, la perdita di un numero spaventoso di velivoli, oltre i due terzi di quelli disponibili. Quindi è sicuro che a quel punto i rimpiazzi sarebbero stati solo gli R-1, più leggeri ma meno armati ed efficienti (e in particolare, almeno normalmente non dotati di punti d'aggancio esterni per cui dovevano scegliere solo tra serbatoi e capacità bellica risibile, oppure capacità bellica modesta ma raggio d'azione risibile e certo, insufficiente per questo tipo di attacchi a lungo raggio e bassa quota/alta velocità). Infine, è molto probabile che, date le perdite, venissero anche forniti dei G-91T, che avevano un raggio d'azione ancora inferiore dato il minor carburante interno, e una potenza di fuoco quasi nulla date le due sole mitragliatrici M3.
Molto probabilmente, così, il giorno successivo, c'erano 10 MB.339A (raschiando davvero il fondo del barile!), 10 G-91R-3 (superstiti del giorno precedente), 8 G-91R-1 e addirittura 5 G-91T, che erano pressoché inutili non avendo autonomia e potenza di fuoco per fare pressoché nulla di offensivo, tanto che vennero al più tenuti come mezzi difensivi o per azioni di ricognizione, tipicamente tattica. Così la potenza di fuoco era relegata, offensivamente, praticamente soltanto su 10 MB.339A (poco più della metà di quelli del giorno prima) e 18 G-91R1/3 (esattamente la metà di quelli del giorno prima, ma di qualità minore e comunque sia, con i soli 10 R-3 che potevano fare attacchi SEAD, mentre gli R1 potevano al più fare copertura aerea, avendo un peso minore ma anche minore armamento: probabilmente anche questi avrebbero finito, in realtà, per fare sopratutto la parte dei caccia da difesa aerea).
Questa mancanza di sostituzione 1:1 può sembrare deprecabile, ma in realtà è giusto per marcare la differenza tra chi riusciva a combattere meglio e a fare più danni all'avversario. E anche se così non fosse stato, al più ci sarebbero stati diciamo 10 MB.339A, 8 MB.326GB, 10 G-91R-3, 8 G-91R-1 e 18 G-91T (forse, se se ne trovavano abbastanza! sennò sarebbero stati altri aerei, come i primi MB.326, gli S.211 o addirittura gli SF-260W! 10:1 vincente che i G.91T non sarebbero stati comunque più di 10 esemplari, e per gli altri al limite i Macchi 326H). Tanto per dire comunque quali danni i Francesi avevano inflitto.