Sulle Granate EP, sui semoventi, sui cruiser 26-7-17
L'altra settimana è arrivato un libro che ho ordinato da eBay, da uno dei venditori che lo faceva a meno. Un piccolo libro davvero, ma intitolato Artiglierie semoventi ad alzo zero. Piccolo ma micidiale, come del resto il vero protagonista del libro, che almeno sulla copertina, è il semovente. Eh, cosa devo dire? E' più o meno come me l'immaginavo per certi versi, molto meglio per altri.
Comunque sia, è assurdo. Mi ci è voluta quasi una settimana per assimilarlo dopo averlo letto tutto in un giorno. Sembrava piccolo, ma dopo avere fatto 100 pagine mi sono reso conto che per quanto veloce, ce n'erano altre 275 da leggere. Esatto, 375 pagine, in piccolo formato, senza un'illustrazione, ma fitto fitto di fatti e nomi, voci e ricordi. Scritto molto bene, anche.
E' un groviglio inesplicabile e incomprensibile di ogni cosa che si può vedere sul campo di battaglia e nelle retrovie. C'é un pò tutto: l'olezzo dei morti, le anime dei carristi che salgono al cielo col rogo dei carri incendiati, le mosche che entrano dappertutto, la poesia delle notti nel deserto immenso, e ovunque, la Morte in agguato, come nel barone di Munchausen. Pronta a ghermire chiunque dappertutto, ma incredibilmente buonista con gli artiglieri semoventisti.
E' il miglior libro che abbia mai letto sulla guerra. Magari è un pò esagerato, come dirò poi. Però è maledettamente importante leggerlo, per capire meglio.
L'avevo ordinato per capire come mai i semoventi italiani abbiano ottenuto tanti risultati in azioni belliche vere. Il motivo a tutt'oggi, però, non l'ho capito. Non è comprensibile in maniera razionale, al massimo si può provare a 'sentirlo' come istinto, come intuizione.
Dall'articolo di Storia Militare La Littorio ad El Alamein (S.M. settembre 2012): il 25 ottobre la sola batteria in appoggio ai carri dell'LI btg distrusse o mise KO 12 carri e 19 automezzi inglesi; il 26 ottobre distrussero, con le granate EP, 5 carri, 11 automezzi e 3 pezzi controcarro. Il 27 ottobre distrussero un'altra decina di carri e una ventina di mezzi leggeri.
La Littorio, a suo tempo, esordì già il 27 giugno a Marsa Matruh, ma ad organici ridotti, il 30 giugno subì la perdita/danneggiamento di ben 20 carri medi e 3 leggeri L6, più altre causate da attacchi aerei.
Altre perdite, non ben precisate, inflitte il 28, 29 e 31 ottobre. Il 28 ottobre, un semovente distrusse 4 piccole cingolette inglesi, utilizzando, oltretutto, appena 4 colpi!
Non bastando ancora, il 2 novembre, quando la Littorio andò distrutta totalmente, un singolo semovente distrusse, alle 11, 4 carri inglesi; alle 12 un altro distrusse 6 carri inglesi.
E questo solo con uno dei due gruppi di artiglieria semovente della Littorio.
L'altro era quello di Davide Beretta, ovvero l'autore -ex comandante di batteria- del libro di cui sopra. Il DLIV gruppo combatté a sua volta altrettanto duramente, distruggendo altri mezzi in quantità: solo il 27 ottobre, distrusse 8 Sherman della 24a brigata inglese.
Il DLIV fu il primo dei gruppi della Littorio ad entrare in azione, con la battaglia di Alam el Halfa di fine agosto- inizio settembre. E Beretta era lì con quei semoventi.
La Littorio sparò ufficialmente 39.270 colpi duranta la battaglia con le sole artiglierie, di cui 7.330 da 20 mm per l'a.a. leggera, e ben 1.640 perforanti EP, più quelli perforanti normali, ovviamente.
Riassunto sia delle perdite che delle vittorie della Littorio (NB: il termine perso o distrutto si riferisce genericamente a mezzi KO, non è affatto detto che non fossero riparabili e se sì, che non siano stati rimessi in servizio, come si vede dai totali):
Su 116 carri M13/14 (che Beretta ricordava definiti quali 'bare su cingoli') e 18 semoventi (più 12 pezzi da 75, 10 da 88, 2 da 87, 10 da 100, 10 da 20 mm):
-23 ottobre, già perso 1 carro, 3 cannoni da 88 e due obici da 100 mm;
-24 ottobre, perdite 7 carri distrutti o KO;
-25 ottobre,persi o KO 5 carri, 1 semovente, 2 pezzi da 75 mm; --------> la batteria del DLVI in appoggio al btg LI colpisce 12 carri e 19 automezzi inglesi
-26 ottobre, giorno catastrofico, la Littorio ebbe KO ben 40 carri, 3 semoventi, 1 cannone da 88, 1 da 100 mm. ------> il DLIV gruppo, da solo, affermò di avere sparato 421 colpi e di avere distrutto almeno 20 carri M4 e Grant, oltre a diversi Valentine e Crusader. (e quanto è il totale? 25? 30?), tirando sui 15 proiettili per 'kill' (ma i centri erano di più, non tutti i colpi a segno erano un KO).
Il DLVI gruppo rivendicò ben 5 carri, 11 automezzi e 3 pezzi c/c.
-27 ottobre, perdite 16 carri e 2 semoventi, 5 pezzi da 88 mm. -------> Il DLIV avrebbe eliminato 8 carri Sherman della 24a AB e probabilmente altra roba, quel giorno perdendo il semovente del capopezzo Breda (prima immobilizzato e poi distrutto con un altro colpo); il DLVI rivendicò circa 10 carri e 20 automezzi distrutti.
-28-31 ottobre: altri combattimenti, esiti non particolarmente noti a parte l'episodio del semovente che distrusse 4 cingolette Bren da distanza ravvicinata. Quanto al DLIV gruppo, seminò morte e distruzione abbondanti, affrontando numerose formazioni nemiche.
Il 30 ottobre, tra l'altro, venne colpito anche Beretta, ferito sul suo semovente comando. In quel giorno colpirono altri carri armati, distrussero un mucchio di mezzi che stavano sfacciatamente rifornendo i carri in prima linea (alcune cingolette) con le munizioni (ne derivò un 'inferno' di mezzi colpiti e incendiati). Poco prima, i mezzi italiani e tedeschi erano stati attaccati dall'aviazione inglese con 6 squadroni con 70 (settanta) aerei!!! E i sette semoventi della Littorio erano ancora tutti d'un pezzo. Anche di questo se ne riparlerà dopo.
-1 novembre: efficienti ancora solo 10 pezzi da 75 (su 12 originari), 7 da 100 mm, 5 da 20 (su 10), 15 semoventi (su 18), 30 carri M (su 116). Da notare che le perdite furono incredibilmente sbilanciate: non solo i semoventi causarono molti più danni di tutti i carri armati pur essendo solo 18 contro 116 (!!!) e questo pur essendo nati come derivati semplici dello scafo del carro stesso, con tutta la sua meccanica e basicamente, la stessa blindatura (eccetto la piastra anteriore della sovrastruttura). MA, in aggiunta, ebbero anche solo il 15% di perdite, mentre i carri erano stati ridotti del 74%. O, detto in altri termini, rimasero con una forza pari all'85% mentre i carri armati scesero al 26%, ovvero 5 semoventi su 6 erano ancora attivi, mentre solo 1 carro su 4 lo era. Questo quasi parificò il numero dei carri con i semoventi. Non mi stupirei che, con questo tipo di situazione, se avessero messo i semoventi contro i carri della Littorio, avrebbero vinto... i semo-venti (un pò di meno, o un pò di più, considerando i carri-comando).
-2 novembre: nel giorno dei Morti, si compie il destino della divisione più agguerrita dell'esercito italiano. La Littorio, con l'ultima cinquantina di mezzi corazzati e truppe varie, oppose un'ultima resistenza organizzata, ma alla fine della giornata, dopo ore di battaglia, erano rimasti pochi carri e bersaglieri. Al riguardo, si dice che il IV btg, perse 39 carri su 41 in pochissime ore di lotta (ma non è chiaro se in questo giorno!).-----> D'altro canto, è riporato come un singolo semovente distrusse, alle 11, 4 carri inglesi; alle 12 un altro distrusse addirittura 6 carri inglesi. Non solo: i gruppi d'artiglieria rientrarono entro le linee (ammesso che esistessero ancora...) con il gruppo da 100 e la batteria da 87 mm, i quali avrebbero distrutto circa 15 carri e alcuni autocarri blindati (?).
Del gruppo da 75/27 rientrarono il comando e 2 cannoni, dopo avere distrutto o KO al nemico 'una decina di carri nemici'. Il che, solo considerando due pezzi da 75 semoventi, e i cannoni da 75, 88 e 100 mm, significherebbe che la Littorio avrebbe eliminato (o messo KO, che non è la stessa cosa), un totale di circa 35 carri e diversi altri mezzi minori. E' possibile? Non saprei, visti i risultati cumulativi ottenuti nella settimana precedente, e la valutazone di circa 70 carri armati 'inutilizzati' (distrutti o KO) dalla Littorio. Ma di questo si parla sotto...
-4 novembre: entra in scena l'Ariete: con circa 107 carri e 12 semoventi+ 8 carri comando M, affronta un nemico realmente potente: attorno alle 12, stando al racconto del gen. Arena (comandate dell'Ariete), vennero distrutti o messi KO ben 60 carri armati italiani, di cui 12 incendiatisi, cosa che fece pensare all'uso di speciali proiettili incendiari, anche se in realtà erano semplicemente proiettili molto potenti, il fatto che il 20% di carri colpiti abbia preso fuoco e che questo sia stato visto come una cosa sospetta, racconta molto di cosa normalmente accadesse (e perché tanti carri colpiti poi fossero recuperati). Fine della battaglia nel pomeriggio, ulteriori strascichi nella sera, con un battaglione rimasto a coprire la ritirata. In tutto, i carri operativi calarono a soli 31 (-76) e 7 semoventi (-5, probabilmente esclusi quelli comando) nella zona tra Deir el Murra e Bir el Abd. Le perdite sarebbero state, quel giorno, un totale di 76 carri e 5 semoventi.
-5 novembre: l'Ariete, ridotta a poca roba, viene rinforzata da altri 6 semoventi e 20 carri da reparti delle retrovie, probabilmente appartententi ancora alla stessa divisione, così da totalizzare un totale di 51 carri e 13 semoventi, che erano pur sempre il 60% scarso di quelli del giorno prima. Ma erano anche le ultime riserve: la battaglia che infuriò dalle 5 del mattino davanti Galal, contro la 10a AB, comportò la perdita di altri 29 carri M e quest'altro disastro significò la fine dell'Ariete come unità combattente.
Benché gli ultimi mezzi corazzati italiani continuarono a coprire la ritirata dell'Asse, il 133° rgt (Littorio) venne sciolto il 21 novembre, e il 1 dicembre venne ufficialmente sciolto anche il 132° (Ariete). Il personale appiedato delle due divisioni venne poi inglobato nella divisione Centauro come battaglione e, rispettivamente, gruppo tattico controcarri.
Il 5 novembre 1942, delle tre divisioni (Littorio, Ariete, Trieste) del XX Corpo erano rimasti, nella relazione finale del comando di quel corpo, i comandi, una batteria da 75/27, due (2!) carri M dell'Ariete, 2 pezzi da 100 mm, due compagnie e dure battaglioni a ranghi ridotti.
Secondo il comandante dell'Ariete, invece, erano sopravvissuti 200 bersaglieri, 8 cannoni da 75 e 105, 3 autocannoni da 90 mm, 6 semoventi da 75 e ben 31 carri M14.
La forza dei carri italiana fu comunque aumentata quando tra mezzi in riparazione e superstiti, venne organizzato un battaglione con circa 20 carri.
Nonostante tutte le perdite subite, dei 5574 uomini iniziali, ne rientrarono alla Sirte, il 18 novembre, ben 4150, ovvero circa il 75% del totale originario. Chissà quanti furono i morti effettivi, se si considerano i prigionieri, per non dire dei feriti.
Le perdite, tra il 24 e il 29 ottobre, non erano poi così drammatiche: ufficiali, 11 morti, 7 dispersi, 14 feriti; truppa, 62 morti, 60 dispersi, 156 feriti per un totale di 140 morti e 170 feriti, nemmeno il 10% del totale. Eppure, il solo IV Btg carri ha avuto 7 morti e 5 feriti su 14 ufficiali (12 su 14), 31 sottufficiali morti/feriti/dispersi su 39, 98 truppe KO su 149.
Quanto alle perdite del nemico, secondo la relazione del comando del XX corpo, nel fronte Sud sarebbero stati solo circa 40 i carri nemici KO (nonostante le leggendarie gesta ultra-mega-iper-eroiche della Folgore). La Littorio avrebbe distrutto presumibilmente 70 carri, e 40 soltanto per conto dell'Ariete, tutto incluso (artiglierie e carri).
Analisi dei risultati
Per quello che riguarda i risultati, non c'é dubbio che i semoventi risultarono estremamente popolari rispetto ai carri M, di cui pure erano parenti strettissimi. Mettere sulla meccanica di un carro mediocre un obice divisionale mediocre, e farne un AFV di grande successo ha del miracoloso, evidentemente Santa Barbara era particolarmente legata ai semoventi italiani.
Ma per quel che riguarda le affermazioni dei rapporti, incluso quello di Beretta, bisogna anche ridurre necessariamente la questione, visto che l'overclaiming, anche se apparentemente meno comune che nelle battaglie aeree, non era proprio assente anche dalle battaglie terrestri. Certo che vedere dei mezzi che anziché sparire in picchiata a 800 km/h, restano fermi lì, davanti alle linee, magari fumando ed esplodendo, è molto più efficace nel verificare gli effetti del proprio tiro, no? E' più facile che un carro venga colpito e che esso non abbia danni, o ne abbia abbastanza pochi da rientrare nelle proprie linee, oppure che venga immobilizzato ma sia poi possibile riportarlo dentro la propria cerchia ed evitare di considerarlo una 'perdita'. Paradossalmente, i carri armati sono particolarmente inclini a fare piuttosto un 'under-claiming!'.
Eppure, certe domande si pongono comunque. Sappiamo che i britannici schierarono circa 1.000 carri armati per El Alamein. Peraltro, ne avevano moltissimi altri in riserva, così che questi numeri non sono necessariamente un punto sicuro di valutazione per calcolarne le perdite. Ufficialmente, comunque sia, si dice che essi persero attorno a 500 carri, di cui tuttavia circa la metà (200-300) vennero poi recuperati e riparati. Forse altri ancora erano riparabili, solo che erano un pò troppo danneggiati, oppure erano immobilizzati sopra dei campi minati, e così vennero lasciati lì dov'erano, anche perché, a differenza dell'Asse (i tedeschi erano particolarmente in gamba a recuperare tutto quel che potevano, amico o nemico che fosse), gli alleati non dovevano spaccarsi la schiena per riparare uno Sherman, quando poi ce n'era uno bello e nuovo che l'aspettava in magazzino, magari di una versione più moderna. Del resto, se si pensa a come gli alleati abbiano tralasciato il recupero dei cadaveri nonostante fossero rimasti padroni della battaglia (vedesi l'opera di P.C.Dominioni in merito), la cosa non dovrebbe stupire più di tanto.
Quanto alla battaglia della Littorio, il numero dei mezzi corazzati nemici eliminati pare peraltro decisamente eccessivo.
Facciamo due conti: se è vero che, stando alla relazione del XX Corpo, l'Ariete ha beccato 40 carri, e la Littorio 70, non soltanto hanno perso più di quanto abbiano vinto, ma anche questa relazione è come minimo 'riduttiva' rispetto alle rivendicazioni dei reparti.
Del resto, se è vero che 500 carri nemici sono stati messi KO, considerando anche la presenza delle divisioni tedesche 15, 21 e 90a, più tutti i campi minati, più i parà italiani e tedeschi, più le fanterie, i cannoni schierati lungo il fronte (anche se erano meno di quelli tedeschi, i pezzi campali italo-tedeschi erano pur sempre circa 500 su 60 km di fronte), i pochi cacciabombardieri, la possibiltà che le unità corazzate italiane abbiano messo KO circa 1/4 dei mezzi alleati eliminati, pare tutto sommato comprensibile, o no?
Meno comprensibile è la rivendicazione di così tante vittorie da parte dei mezzi della Littorio:
Ricapiliamo: solo il 2 novembre, da rapporti isolati, si dice che 2 dei semoventi superstiti abbiano messo KO 10 carri armati; che le artiglierie a traino abbiano fatto fuori altri 25 carri (e siamo a 35). E questi non sono che una parte dei risultati ottenuti, visto anche l'uso di almeno 31 (o 41?) carri armati. Se si vuole dare buoni tutti i rapporti, probabilmente, considerando anche i tanti mezzi che semplicemente non ebbero modo di riportare alcunché perché eliminati durante la battaglia con tanto di equipaggi, probabilmente il valore dovrebbe raddoppiare, per cui i '70 carri' sarebbero forse quelli della sola battaglia del 2 novembre? Ma poi andiamo a vedere e scopriamo che, tra i ricordi frammentari, il solo DLVI gruppo, nel giorno 25 ottobre avrebbe eliminato 12 carri, il 26 altri 5, il 27 circa altri 10, totale già così = 27 carri. Nel contempo, nelle sole battaglie del 25 e del 27 ottobre, il DLVI è riportato avere eliminato almeno 28 carri americani medi, più alcuni inglesi (quanti? 5? 10?).
Se mettiamo le cose così, abbiamo già almeno 58 carri più alcuni altri non conteggiati (erano bersagli 'da poco' a quanto pare...).
Mancano totalmente i dati dei pezzi da 88, delle artiglierie (a parte quelli del 2 novembre) campali, della fanteria (se ha ottenuto risultati), dell'impiego dei semoventi del DLVI gruppo il 26, 28, e l'impiego dei semoventi e carri per tutto il periodo del 29-31 ottobre.
Non sarà mica che la metà dei carri americani e inglesi l'hanno messa KO solo i semoventi italiani della Littorio (e l'altra metà? quelli dell'Ariete?).
Ecco perché ho qualche lievissimo dubbio sull'andamento dei fatti come raccontata da Beretta e soci.
Altre cose che non mi convincono di Beretta, con tutto il rispetto: a parte la realtà romanzatissima che descrive -alternata peraltro a narrazioni crudissime della realtà, e a descrizioni nel dettaglio di fatti bellici adesso poco noti, come la fine della 23a AB inglese- parla e straparla di Sherman fin dalla battaglia in cui lui esordì, quella di Alam el Halfa, che lui chiama la battaglia dei Sei Giorni.
Inoltre i B-24 erano perennemente in quota a bombardare i convogli italo-tedeschi.
MA, va detto: i carri Sherman non debuttarono fino ad El Alamein, erano appena arrivati in Africa e non potevano essere gettati a casaccio contro un nemico già esperto. I risultati non eccezionali di altre battaglie precedenti (come l'appena arrivata 23a AB, distrutta quasi totalmente il mese precedente), e l'abbondanza di altri carri rendono il racconto ben poco credibile. Peraltro è strano che Beretta non conoscesse il profilo degli Sherman da quello dei Grant, dei Crusader, dei Valentine o dei Matilda, tutti carri notevolmente diversi tra di loro. Però è ancora più assurdo che parli di Sherman già in azione ad agosto. E' comprovabile che sia assurdo, a tutti gli effetti.
Mentre i B-24 erano ancora pochi e sicuramente avevano di meglio da fare che colpire i veicoli sparsi nel deserto: erano bombardieri strategici, caso mai colpivano porti, navi, basi nell'entroterra.
Per i bersagli tattici c'erano già Boston, Baltimore, Blenheim, i cacciabombardieri di vario tipo. Per giunta, è strano che 'lo squadrone bianco' (come Beretta lo chiamava) fosse identificato come avente i B-24, quando questi erano quadrimotori pesanti, ben distinguibili da quelli medi e leggeri, che erano invariabilmente bimotori, e generalmente con la coda a timone singolo.
Beretta è nel giusto nel citare i Wellington, invece, ma ovviamente come bombardieri notturni.