14.1.015
Quello che segue sono alcuni miei vecchi scritti sui relativamente poco noti blindati leggeri sovietici, in special modo BMP e BTR.
BMP: OK, e tu, come l'avresti fatto?
Rivoluzionario, più o meno come la Dreadnought quando apparve tra le navi da battaglia, il BMP è stato un pò la Maserati dei mezzi da fanteria. Mezzo senza dubbio esuberante in potenza di fuoco, con una protezione molto buona per la sua epoca (teniamo presente che pesa circa la metà di un Marder), ottima mobilità (da notare che, a differenza dei carri, aveva una vera e propria cloche che rendeva la guida molto più semplice e meno faticosa, che le leve laterali). Ma nondimeno, anche il BMP-1 ha avuto i suoi limiti, che almeno in parte sono stati corretti dal molto superiore BMP-2 (che in pratica, è il primo con la torretta biposto da 30 mm, e -pare- la versione 'turbo' del motore diesel originale). Detto questo, parliamo delle opzioni che si sarebbero potute fare nella sua caratteristica senz'altro più importante: la potenza di fuoco.
Armamento: il 73 mm è potente come arma A/T, ma solo a breve raggio. Per quanto sexy possa essere avere un 'cannone' in un mezzo da trasporto truppe (ma simile all'SPG-9), è in realtà un armamento poco efficace, specie con i sistemi originariamente intesi come FCS e munizioni (no HE, introdotta solo dal 1974; ed una HEAT con precisione e penetrazione non del tutto accettabili inizialmente, e con poco effetto contro obiettivi 'vari'; missili AT-3 Sagger difficili da guidare per chi non fosse specializzato nel loro impiego, ecc).
Così, quali sarebbero le alternative?
Anzitutto, va considerato che i cecoslovacchi hanno rimpiazzato molte torri di BMP-1 con quelle degli OT-64, che sono armate della KPV da 14,5 e della PKT da 7,62, e talvolta anche di due AT-3 sui lati. Nell'insieme sembrano meno armati (la ragione di questa soluzione è dovuta essenzialmente al riciclo di torrette provenienti da mezzi corazzati in demolizione per via dei CFE), ma pensiamoci attentamente, quali vantaggi xomporta avere questo cambiamento, buono per:
*Precisione di tiro su distanze superiori ai 500 metri
*Rapidità di fuoco: a parte i 600 rpm vs 7-8, è anche la rapidità di puntamento e di esecuzione del tiro che fa la differenza
*Capacità a/a e limitatamente (35 vs 33°) ad alto angolo
Però la torretta è limitata, poco protetta (è la classica mini-torretta propria dei BTR/OT/BRDM, con circa 7 mm di spessore), ha solo azionamento manuale, sistemi di tiro elementari e non ha un accesso superiore. Quindi, la torre del BMP-1, in realtà, è sicuramente migliore.
Ma come armarla? Il 73 mm ha un peso paragonabile alla 2A42 da 30x165 mm (circa 110 kg), probabilmente anche le munizioni sono paragonabili in massa (500 vs 40), ma bisogna dire che non c'é la giostrina dei proiettili, decisamente ingombrante, vulnerabile ai colpi penetranti e poco affidabile e veloce, per giunta il proiettile HE deve comunque essere inserito a mano, ma la sua eventuale mancanza sarebbe anche peggiore di questo modesto male (prima del 1974 non c'era, in effetti).
Opzioni ce ne sono molte. L'ideale sarebbe l'armamento tipo quello degli M-980 iugoslavi, 2 AT-3 Sagger (ma troppo esposti sopra il cannone) e il cannone-mitragliera da 20 mm. Inoltre questo IFV ha anche un volume interno maggiore, e la corazza, benché meno inclinata, è più spessa e probabilmente, solida. Nell'insieme è un mezzo migliore e anticipa il BMP-2, che ha un cannone ancora più potente (persino troppo?) da 30 mm e sebbene armato con un solo missile pronto al lancio (più 4 di riserva) ne possiede uno più potente (AT-4 o AT-5) e sopratutto, preciso e affidabile.
Quali sarebbero dunque queste opzioni? Io direi che, se gli Arabi fossero stati abbastanza furbi, avrebbero pensato da soli a modificarli appositamente, ma del resto nemmeno hanno avuto il tempo di riceverli prima del Kippur, che già li hanno dovuti iniziare ad impiegare. Loro dicevano: 'noi volevamo una Ford T, invece abbiamo avuto una Cadillac', ergo troppo complesso come mezzo pratico: forse un M-113 un pò migliorato (VCC? ACAV? AIFV?) sarebbe stato tutto quello che davvero era necessario.
Ecco un'insieme di possibilità. Si usa ancora la torre originaria, con un alzo maggiore (approfittando delle armi più piccole), almeno 40-45, forse anche 50 e oltre gradi di elevazione piuttosto che 33 (che già non sono pochi per questo tipo di armi e calibri).
Ipotesi:
1)-postazione binata da 7,62 mm. Vantaggi, leggera, pochissimo impegnativa come volumi interni (e quindi molto più spazio per l'equipaggio) e con molte munizioni (8.000 colpi?), compatibile con le armi di fanteria a livello di squadra o poco oltre. Svantaggi: troppo leggere per i compiti contro-carri. Del resto, gli MT-LB e gli FV-432 avevano effettivamente solo un'arma da 7,62 (come anche molti M-113 'tedeschi').
2)-postazione binata con arma da 12,7 mm (DhsKM o NVST) e arma da 7,62 PKT (stanard 1000+3000 colpi, ma probabilmente in guerra questo valore sarebbe stato agevolmente aumentato del 40-50%). Vantaggi: efficace e potente, piuttosto valida anche come raggio d'azione contro bersagli relativamente protetti (muri, blindati leggeri, velivoli). Svantaggi: un pò troppo leggera contro altri blindati, ma del resto gli M-113 hanno le M2 senza coassiali e spesso, senza alcuna protezione per il servente.
3)-postazione binata KPV da 14,5 mm più PKT (800 + 3000 cp, idem). Vantaggi: potente e precisa anche alle lunghe distanze, praticamente raddoppia il raggio utile contro un blindato leggero tipo l'M113 (da circa 500 a 1000 metri), grandemente più leggera e meno ingombrante del cannone da 73 più giostrina di caricamento. Svantaggi: uno solo, non può garantire di danneggiare seriamente un carro armato, sempre che questo sia davvero importante rispetto alla precisione di tiro (meglio una raffica che arrivi a segno che un'arma più potente che non riesce a colpire un accidente), alzo in zone urbane/montagnose e per lotta a.a.
4)- dato che non esistono cannoni da 20 mm nell'arsenale moderno sovietico (che sarebbero state OK per l'epoca, come già accaduto per gli FV-302, gli M113 svizzeri con la stessa torretta, gli AMX-VCI ecc), allora entriamo nel regno dei cannoni automatici veri e propri, con l'NR-23 a cadenza di tiro opportunamente ridotta, più PKT (600+3000 cp, idem come anche per i seguenti). Vantaggi: leggero e assai preciso e distruttivo, l'NR-23 avrebbe una buona efficacia contro obiettivi generici, grazie anche alla potente granata HE. Svantaggi: la balistica non è eccezionale (680 ms) e la disponibilità di questo tipo di munizione 23x115 sarebbe limitata normalmente all'aviazione, che peraltro spesso è quella tattica, che opera a distanze non particolarmente grandi dalla prima linea. La capacità di perforazione non è particolarmente elevata, per via della bassa Vo.
5)-23 mm ZU-23 e PKT (500 +3000 cp). Esso è molto più potente (23x152 mm) e quindi efficace come precisione e penetrazione rispetto all'NR-23, inoltre è disponibile già nell'esercito, con il nuovo ZSU-23-4. Svantaggi: naturalmente la munizione è più grande e ingombrante, così come l'arma.
6)-30 mm NR-30 e PKT (500+3000 cp). Esso è disponibile per l'aviazione tattica, per cui non è calibro standard dell'esercito, ma è comunque facilmente reperibile, inoltre è molto potente e altamente distruttivo, pur pesando poco (naturalmente avrebbe dovuto essere modificato per sparare corte raffiche oppure per ridurre fortemente la cadenza di tiro, di 900 cmin, a non più di 300-400 al massimo).
7)-30 mm ad alta potenza più PKT (400+3000 cp), che però all'epoca erano solo o stranieri, poco diffusi (cecoslovacchi), oppure della Marina, con un calibro enormemente potenziato (30x213). In teoria vi sarebbero anche i cannoni da 25 mm della Marina, ma sono poco diffusi e poco noti nelle loro capacità. Però se valesse la pena del cannone da 30 ad alta potenza, allora potrebbe essere vero anche per i cannoni da 25 della Marina, un pò più piccoli come arma e munizioni.
Secondo me la migliore combinazione sarebbe: come logistica, la KPV, in comune già con la fanteria, la contraerea e la ricognizione. Come efficacia, il 23 mm, specialmente il 152, già condiviso dalla flak. Anche il 30 mm NR-30 sarebbe molto potente ed interessante, anche se logisticamente meno logico (sic).
In generale, l'unica cosa che si potrebbe dire al riguardo è che queste armi andrebbero sperimentate. Il KPV ha una penetrazione paragonabile a quella dei cannoni da 20 e 23 mm, ma ha molta meno capacità HE e quindi come arma d'impiego generale. La scelta, in tutta onestà, dovrebbe essere per il 23 mm (possibilmente il 23x152, per ragioni di logistica e di efficacia), ma il 14,5 mm e il 30x150 NR-30 sarebbero ugualmente interessanti, solo con un bilanciamento di qualità diverso. In tutti i casi, l'armamento ad alta cadenza di tiro, precisione e potenza di queste soluzioni non farebbe rimpiangere il 73 mm tranne che in caso di ingaggi a brevissima distanza, dove comunque anche il 23-30 mm potrebbe causare seri danni ad un carro armato, anche senza perforarne la corazzatura.
Io direi che i BMP dovrebbero semplicemente essere consegnati con delle serie di scelta differente, ma comunque con munizioni facilmente reperibili. Per questo, direi che, nonostante la micidialità del cannone da 30 mm di ogni sorta (e che renderebbe la scelta, a lungo andare, migliore delle altre), almeno i modelli iniziali dovrebbero avere: o la KPV da 14,5 oppure lo ZU-23 da 23 mm, perché in entrambi i casi questi cannoni avrebbero una facile reperibilità di munizioni e ricambi, essendo così diffusi nell'esercito.
In pratica, così facendo, gli Arabi avrebbero dovuto collaudare queste varianti, ovviamente diffuse, almeno per quanto possibile, in maniera omogenea nelle loro unità, per non oberarle troppo in termini di calibri e armi varie. Sarebbe stato senz'altro interessante verificare come avrebbero funzionato i BMP armati dell'originale cannone da 73 mm, quelli con la KPV e quelli con lo ZU-23. Senza un collaudo campale, a parte la superiorità sul pezzo da 73 mm in quasi tutti gli ambiti, non si può realmente dire quanto meglio sarebbero stati i BMP con la 14,5 piuttosto che quelli con il 23 mm, anche se quest'ultimo sarebbe senz'altro più efficace nell'insieme (anche se le munizioni calano da 800 a 500, poco importa dato che pesano 180 gr vs 64 circa). Un BMP con armamento di questo tipo esiste davvero: è il piccolo blindato rumento da circa 7 tonnellate, che è stato praticamente un BMP 'scalato' per le esigenze della guerra di montagna (ma sarebbe OK anche se si trattasse di un mezzo aviotrasportabile, ovviamente, visto che ha una massa come quella di un BMD-1/2). Con una dotazione di 800-1.200 colpi da 14,5 mm e 3.000-4.000 da 7,62 mm, sarebbe senz'altro un mezzo efficace (i BMP con i Sagger, invece, avrebbero diciamo 800 colpi e 3.000, più 4 AT-3 e altri 2 pronti eventualmente al tiro).
Del resto, che qualcosa che non andasse c'era lo capirono anche i Sovietici, che attorno al 1980 immisero in servizio (se non addirittura prima) il BMP-2 con il nuovo cannone da 30x165 mm. E questo, senz'altro dopo avere sperimentato per anni soluzioni alternative rispetto al 73 mm. Che quest'ultimo avesse lasciato a desiderare, probabilmente l'avevano capito presto, dato che avevano anche i BTR-60/70 e i BRDM-2 armati con le 14,5 e la differenza di precisione e potenza scaricata effettivamente sul bersaglio, già oltre i 500 metri, dev'essere stata imbarazzante. Ma del resto, erano proprio i primi 500 metri (la gittata nominale del 73 mm arriva a 1300 metri, ma in pratica, a seconda delle condizioni e del bersaglio, è dell'ordine dei 300-700 metri) che interessavano, per via dei campi di tiro ristretti dell'Europa e dell'elevata gittata minima dell'AT-3 Sagger.
Per il resto, il BMP avrebbe avuto anche, a mio avviso, 4-6 lanciagranate fumogene e un affusto posteriore per un'arma extra, tipo una PK della fanteria, utilizzabile anche come arma a.a.
La capacità dei KPV/ZU di fornire fuoco preciso e potente fino oltre i 2.000 metri sarebbe stata impagabile contro i team armati di missili c.c., dato che il pezzi da 73 e 7,62 non potevano farlo. Il fuoco contro obiettivi sopraelevati, aerei e urbani sarebbe stato possibile o molto migliore di quanto era prima presente. Lo spazio per l'equipaggio era molto migliorato. Nel BMP-2 sarebbe stato così, ma la torre biposto, molto più efficiente, sarebbe stata fonte anche di una riduzione dello spazio interno malgrado l'abolizione della giostrina dei proiettili.
Infine gli AT-3 non dovevano essere per ciascun veicolo: e quelli che ce l'avevano dovevano averne 2 pronti al tiro, possibilmente in box corazzati, sui lati della torretta, magari elevabili quando necessario. Oppure usare addirittura un mezzo specializzato come cacciacarri, armato più o meno come un BRDM-2, ergo con una rampa con 4-5 missili e parecchi altri di riserva. Nel primo caso i veicoli sarebbero stati distribuiti nell'ambito del plotone (1-2), nel secondo caso sarebbero stati distribuiti nell'ambito della compagnia (3-4 mezzi come plotone specializzato, ma con la capacità eventuale anche di portare ancora una mezza squadra di 4 soldati).
Quello che segue sono alcuni miei vecchi scritti sui relativamente poco noti blindati leggeri sovietici, in special modo BMP e BTR.
BMP: OK, e tu, come l'avresti fatto?
Rivoluzionario, più o meno come la Dreadnought quando apparve tra le navi da battaglia, il BMP è stato un pò la Maserati dei mezzi da fanteria. Mezzo senza dubbio esuberante in potenza di fuoco, con una protezione molto buona per la sua epoca (teniamo presente che pesa circa la metà di un Marder), ottima mobilità (da notare che, a differenza dei carri, aveva una vera e propria cloche che rendeva la guida molto più semplice e meno faticosa, che le leve laterali). Ma nondimeno, anche il BMP-1 ha avuto i suoi limiti, che almeno in parte sono stati corretti dal molto superiore BMP-2 (che in pratica, è il primo con la torretta biposto da 30 mm, e -pare- la versione 'turbo' del motore diesel originale). Detto questo, parliamo delle opzioni che si sarebbero potute fare nella sua caratteristica senz'altro più importante: la potenza di fuoco.
Armamento: il 73 mm è potente come arma A/T, ma solo a breve raggio. Per quanto sexy possa essere avere un 'cannone' in un mezzo da trasporto truppe (ma simile all'SPG-9), è in realtà un armamento poco efficace, specie con i sistemi originariamente intesi come FCS e munizioni (no HE, introdotta solo dal 1974; ed una HEAT con precisione e penetrazione non del tutto accettabili inizialmente, e con poco effetto contro obiettivi 'vari'; missili AT-3 Sagger difficili da guidare per chi non fosse specializzato nel loro impiego, ecc).
Così, quali sarebbero le alternative?
Anzitutto, va considerato che i cecoslovacchi hanno rimpiazzato molte torri di BMP-1 con quelle degli OT-64, che sono armate della KPV da 14,5 e della PKT da 7,62, e talvolta anche di due AT-3 sui lati. Nell'insieme sembrano meno armati (la ragione di questa soluzione è dovuta essenzialmente al riciclo di torrette provenienti da mezzi corazzati in demolizione per via dei CFE), ma pensiamoci attentamente, quali vantaggi xomporta avere questo cambiamento, buono per:
*Precisione di tiro su distanze superiori ai 500 metri
*Rapidità di fuoco: a parte i 600 rpm vs 7-8, è anche la rapidità di puntamento e di esecuzione del tiro che fa la differenza
*Capacità a/a e limitatamente (35 vs 33°) ad alto angolo
Però la torretta è limitata, poco protetta (è la classica mini-torretta propria dei BTR/OT/BRDM, con circa 7 mm di spessore), ha solo azionamento manuale, sistemi di tiro elementari e non ha un accesso superiore. Quindi, la torre del BMP-1, in realtà, è sicuramente migliore.
Ma come armarla? Il 73 mm ha un peso paragonabile alla 2A42 da 30x165 mm (circa 110 kg), probabilmente anche le munizioni sono paragonabili in massa (500 vs 40), ma bisogna dire che non c'é la giostrina dei proiettili, decisamente ingombrante, vulnerabile ai colpi penetranti e poco affidabile e veloce, per giunta il proiettile HE deve comunque essere inserito a mano, ma la sua eventuale mancanza sarebbe anche peggiore di questo modesto male (prima del 1974 non c'era, in effetti).
Opzioni ce ne sono molte. L'ideale sarebbe l'armamento tipo quello degli M-980 iugoslavi, 2 AT-3 Sagger (ma troppo esposti sopra il cannone) e il cannone-mitragliera da 20 mm. Inoltre questo IFV ha anche un volume interno maggiore, e la corazza, benché meno inclinata, è più spessa e probabilmente, solida. Nell'insieme è un mezzo migliore e anticipa il BMP-2, che ha un cannone ancora più potente (persino troppo?) da 30 mm e sebbene armato con un solo missile pronto al lancio (più 4 di riserva) ne possiede uno più potente (AT-4 o AT-5) e sopratutto, preciso e affidabile.
Quali sarebbero dunque queste opzioni? Io direi che, se gli Arabi fossero stati abbastanza furbi, avrebbero pensato da soli a modificarli appositamente, ma del resto nemmeno hanno avuto il tempo di riceverli prima del Kippur, che già li hanno dovuti iniziare ad impiegare. Loro dicevano: 'noi volevamo una Ford T, invece abbiamo avuto una Cadillac', ergo troppo complesso come mezzo pratico: forse un M-113 un pò migliorato (VCC? ACAV? AIFV?) sarebbe stato tutto quello che davvero era necessario.
Ecco un'insieme di possibilità. Si usa ancora la torre originaria, con un alzo maggiore (approfittando delle armi più piccole), almeno 40-45, forse anche 50 e oltre gradi di elevazione piuttosto che 33 (che già non sono pochi per questo tipo di armi e calibri).
Ipotesi:
1)-postazione binata da 7,62 mm. Vantaggi, leggera, pochissimo impegnativa come volumi interni (e quindi molto più spazio per l'equipaggio) e con molte munizioni (8.000 colpi?), compatibile con le armi di fanteria a livello di squadra o poco oltre. Svantaggi: troppo leggere per i compiti contro-carri. Del resto, gli MT-LB e gli FV-432 avevano effettivamente solo un'arma da 7,62 (come anche molti M-113 'tedeschi').
2)-postazione binata con arma da 12,7 mm (DhsKM o NVST) e arma da 7,62 PKT (stanard 1000+3000 colpi, ma probabilmente in guerra questo valore sarebbe stato agevolmente aumentato del 40-50%). Vantaggi: efficace e potente, piuttosto valida anche come raggio d'azione contro bersagli relativamente protetti (muri, blindati leggeri, velivoli). Svantaggi: un pò troppo leggera contro altri blindati, ma del resto gli M-113 hanno le M2 senza coassiali e spesso, senza alcuna protezione per il servente.
3)-postazione binata KPV da 14,5 mm più PKT (800 + 3000 cp, idem). Vantaggi: potente e precisa anche alle lunghe distanze, praticamente raddoppia il raggio utile contro un blindato leggero tipo l'M113 (da circa 500 a 1000 metri), grandemente più leggera e meno ingombrante del cannone da 73 più giostrina di caricamento. Svantaggi: uno solo, non può garantire di danneggiare seriamente un carro armato, sempre che questo sia davvero importante rispetto alla precisione di tiro (meglio una raffica che arrivi a segno che un'arma più potente che non riesce a colpire un accidente), alzo in zone urbane/montagnose e per lotta a.a.
4)- dato che non esistono cannoni da 20 mm nell'arsenale moderno sovietico (che sarebbero state OK per l'epoca, come già accaduto per gli FV-302, gli M113 svizzeri con la stessa torretta, gli AMX-VCI ecc), allora entriamo nel regno dei cannoni automatici veri e propri, con l'NR-23 a cadenza di tiro opportunamente ridotta, più PKT (600+3000 cp, idem come anche per i seguenti). Vantaggi: leggero e assai preciso e distruttivo, l'NR-23 avrebbe una buona efficacia contro obiettivi generici, grazie anche alla potente granata HE. Svantaggi: la balistica non è eccezionale (680 ms) e la disponibilità di questo tipo di munizione 23x115 sarebbe limitata normalmente all'aviazione, che peraltro spesso è quella tattica, che opera a distanze non particolarmente grandi dalla prima linea. La capacità di perforazione non è particolarmente elevata, per via della bassa Vo.
5)-23 mm ZU-23 e PKT (500 +3000 cp). Esso è molto più potente (23x152 mm) e quindi efficace come precisione e penetrazione rispetto all'NR-23, inoltre è disponibile già nell'esercito, con il nuovo ZSU-23-4. Svantaggi: naturalmente la munizione è più grande e ingombrante, così come l'arma.
6)-30 mm NR-30 e PKT (500+3000 cp). Esso è disponibile per l'aviazione tattica, per cui non è calibro standard dell'esercito, ma è comunque facilmente reperibile, inoltre è molto potente e altamente distruttivo, pur pesando poco (naturalmente avrebbe dovuto essere modificato per sparare corte raffiche oppure per ridurre fortemente la cadenza di tiro, di 900 cmin, a non più di 300-400 al massimo).
7)-30 mm ad alta potenza più PKT (400+3000 cp), che però all'epoca erano solo o stranieri, poco diffusi (cecoslovacchi), oppure della Marina, con un calibro enormemente potenziato (30x213). In teoria vi sarebbero anche i cannoni da 25 mm della Marina, ma sono poco diffusi e poco noti nelle loro capacità. Però se valesse la pena del cannone da 30 ad alta potenza, allora potrebbe essere vero anche per i cannoni da 25 della Marina, un pò più piccoli come arma e munizioni.
Secondo me la migliore combinazione sarebbe: come logistica, la KPV, in comune già con la fanteria, la contraerea e la ricognizione. Come efficacia, il 23 mm, specialmente il 152, già condiviso dalla flak. Anche il 30 mm NR-30 sarebbe molto potente ed interessante, anche se logisticamente meno logico (sic).
In generale, l'unica cosa che si potrebbe dire al riguardo è che queste armi andrebbero sperimentate. Il KPV ha una penetrazione paragonabile a quella dei cannoni da 20 e 23 mm, ma ha molta meno capacità HE e quindi come arma d'impiego generale. La scelta, in tutta onestà, dovrebbe essere per il 23 mm (possibilmente il 23x152, per ragioni di logistica e di efficacia), ma il 14,5 mm e il 30x150 NR-30 sarebbero ugualmente interessanti, solo con un bilanciamento di qualità diverso. In tutti i casi, l'armamento ad alta cadenza di tiro, precisione e potenza di queste soluzioni non farebbe rimpiangere il 73 mm tranne che in caso di ingaggi a brevissima distanza, dove comunque anche il 23-30 mm potrebbe causare seri danni ad un carro armato, anche senza perforarne la corazzatura.
Io direi che i BMP dovrebbero semplicemente essere consegnati con delle serie di scelta differente, ma comunque con munizioni facilmente reperibili. Per questo, direi che, nonostante la micidialità del cannone da 30 mm di ogni sorta (e che renderebbe la scelta, a lungo andare, migliore delle altre), almeno i modelli iniziali dovrebbero avere: o la KPV da 14,5 oppure lo ZU-23 da 23 mm, perché in entrambi i casi questi cannoni avrebbero una facile reperibilità di munizioni e ricambi, essendo così diffusi nell'esercito.
In pratica, così facendo, gli Arabi avrebbero dovuto collaudare queste varianti, ovviamente diffuse, almeno per quanto possibile, in maniera omogenea nelle loro unità, per non oberarle troppo in termini di calibri e armi varie. Sarebbe stato senz'altro interessante verificare come avrebbero funzionato i BMP armati dell'originale cannone da 73 mm, quelli con la KPV e quelli con lo ZU-23. Senza un collaudo campale, a parte la superiorità sul pezzo da 73 mm in quasi tutti gli ambiti, non si può realmente dire quanto meglio sarebbero stati i BMP con la 14,5 piuttosto che quelli con il 23 mm, anche se quest'ultimo sarebbe senz'altro più efficace nell'insieme (anche se le munizioni calano da 800 a 500, poco importa dato che pesano 180 gr vs 64 circa). Un BMP con armamento di questo tipo esiste davvero: è il piccolo blindato rumento da circa 7 tonnellate, che è stato praticamente un BMP 'scalato' per le esigenze della guerra di montagna (ma sarebbe OK anche se si trattasse di un mezzo aviotrasportabile, ovviamente, visto che ha una massa come quella di un BMD-1/2). Con una dotazione di 800-1.200 colpi da 14,5 mm e 3.000-4.000 da 7,62 mm, sarebbe senz'altro un mezzo efficace (i BMP con i Sagger, invece, avrebbero diciamo 800 colpi e 3.000, più 4 AT-3 e altri 2 pronti eventualmente al tiro).
Del resto, che qualcosa che non andasse c'era lo capirono anche i Sovietici, che attorno al 1980 immisero in servizio (se non addirittura prima) il BMP-2 con il nuovo cannone da 30x165 mm. E questo, senz'altro dopo avere sperimentato per anni soluzioni alternative rispetto al 73 mm. Che quest'ultimo avesse lasciato a desiderare, probabilmente l'avevano capito presto, dato che avevano anche i BTR-60/70 e i BRDM-2 armati con le 14,5 e la differenza di precisione e potenza scaricata effettivamente sul bersaglio, già oltre i 500 metri, dev'essere stata imbarazzante. Ma del resto, erano proprio i primi 500 metri (la gittata nominale del 73 mm arriva a 1300 metri, ma in pratica, a seconda delle condizioni e del bersaglio, è dell'ordine dei 300-700 metri) che interessavano, per via dei campi di tiro ristretti dell'Europa e dell'elevata gittata minima dell'AT-3 Sagger.
Per il resto, il BMP avrebbe avuto anche, a mio avviso, 4-6 lanciagranate fumogene e un affusto posteriore per un'arma extra, tipo una PK della fanteria, utilizzabile anche come arma a.a.
La capacità dei KPV/ZU di fornire fuoco preciso e potente fino oltre i 2.000 metri sarebbe stata impagabile contro i team armati di missili c.c., dato che il pezzi da 73 e 7,62 non potevano farlo. Il fuoco contro obiettivi sopraelevati, aerei e urbani sarebbe stato possibile o molto migliore di quanto era prima presente. Lo spazio per l'equipaggio era molto migliorato. Nel BMP-2 sarebbe stato così, ma la torre biposto, molto più efficiente, sarebbe stata fonte anche di una riduzione dello spazio interno malgrado l'abolizione della giostrina dei proiettili.
Infine gli AT-3 non dovevano essere per ciascun veicolo: e quelli che ce l'avevano dovevano averne 2 pronti al tiro, possibilmente in box corazzati, sui lati della torretta, magari elevabili quando necessario. Oppure usare addirittura un mezzo specializzato come cacciacarri, armato più o meno come un BRDM-2, ergo con una rampa con 4-5 missili e parecchi altri di riserva. Nel primo caso i veicoli sarebbero stati distribuiti nell'ambito del plotone (1-2), nel secondo caso sarebbero stati distribuiti nell'ambito della compagnia (3-4 mezzi come plotone specializzato, ma con la capacità eventuale anche di portare ancora una mezza squadra di 4 soldati).
BTR-60 vs OT-64
E' un confronto molto interessante, perché praticamente i cecoslovacchi costruirono l'unica alternativa ai mezzi ruotati russi, durante la Guerra fredda. Un certo numero venne anche esportato (in Irak, per esempio). La Cecoslovacchia si è fatta anche notare, a suo tempo, quando ha prodotto l'RM-70, altro valido (ma pesante e costoso) MLR, esportato anche all'estero (in Germania Orientale ve n'erano, pare, oltre 200, nonché una sessantina in Libia, e un certo numero, forse, nella stessa Armata Rossa). E sopratutto, ha 'sfondato' con gli addestratori L-29 e L-39, diventati quasi ovunque lo standard per le nazioni del Patto di Varsavia, e non solo loro.
Ma allora, l'OT-64, avrebbe avuto le carte in regola per fare lo stesso risultato? E se non ha avuto una tale popolarità, è dipeso da qualche ragione particolare? Ecco a voi un confronto tra le due scuole di pensiero, che generarono questi due possenti APC.
DA RICORDARE: ai tempi della II Guerra mondiale, praticamente l'Armata rossa non aveva mezzi per la propria fanteria, e per questo soffrì di gravi perdite. Negli anni '50 provò a rimediare, ma mezzi come i BTR-152, per quanto popolari, erano un pò troppo limitati. L'arrivo, all'inizio degli anni '60, di possenti blindati 8x8 (otto ruote e tutte motrici) da 10 tonnellate, i BTR-60, fu in realtà, anche se sottovalutato, praticamente un livello di rivoluzione persino maggiore dei successivi -e più armati- BMP-1. Questo perché, mentre nella NATO c'era già abbondanza di mezzi cingolati per la fanteria, le unità motorizzate se la dovevano cavare ancora con autocarri a trazione integrale, senza protezione, capacità anfibia, NBC e spesso nemmeno armati! Il fatto che il Patto di Varsavia schierasse non solo dei mezzi corazzati ruotati per intere unità di fanteria, MA, che questi mezzi corazzati avessero, al posto delle solite trazioni 4x4 (per esempio, gli M3 francesi, parenti delle AML), o al più, 6x6 (il minimo... sindacale, per vere operazioni 'fuoristrada'), arrivassero addirittura a otto ruote motrici (ancorché molto semplici, con un motore a benzina che azionava ciascuna delle due serie laterali!), era veramente un fatto notevole! Prima di vedere qualcosa del genere, negli eserciti NATO, bisognerà praticamente aspettare l'adozione del LAV nel corpo dei Marines USA. Tanto per dare un'idea, un 4x4 potrà al più passare un fosso da circa 60-70 cm; un 6x6 arriva a circa 1,2 metri... ma un 8x8 è capace di passare trincee e fossi larghi 2 metri! Inoltre 'galleggia' meglio su fango, neve, e pure in operazioni anfibie.
Pertanto, anche se adesso sembra tutto facile per noaltri occidentali, qui parliamo di cose avvenute decenni fa. L'adozione della Centauro in versione IFV, per il nostro esercito, per quanto sembri un'astronave rispetto ai vecchi BTR, è una cosa avvenuta circa 45 anni dopo che il Patto di Varsavia fece altrettanto, e circa 15 anni dalla dissoluzione del Patto di Varsavia. Quindi, non c'é che dire: con tutti i difetti e i limiti che possono avere i BTR, onore al merito! Un'unità motorizzata con camioncini potrebbe mai essere efficace come una provvista di blindati 8x8, anfibi, antiproiettile, protetti NBC e con sistemi di visione notturna, nonché armati abbastanza per distruggere altri veicoli blindati? Ovviamente no, ma nazioni come l'Italia (che pure era piena zeppa di M-113) non presero in considerazione questo tipo di veicoli fino alla fine della Guerra fredda, salvo poi corazzare gli 'scarrafoni' (Iveco VM-90) per le emergenze come la Somalia.
Detto questo, ecco all'analisi dei nostri due campioni..
Diciamo che l'OT è notevolmente meglio, risposta breve.
Risposta elaborata:
Motore e mobilità: l'OT-64C ha un diesel, il che gli dà ben 800 km di autonomia e molto minor rischio di incendio e sopratutto, di esplosione, per non dire della maggior reperibilità del diesel nell'esercito (camion e carri armati). Il BTR-60 ha solo 500 km di autonomia su strada, pur essendo quest'ultimo un valore di tutto rispetto, è chiaro che l'OT è migliore. Inoltre, malgrado il rapporto potenza peso quasi simile, l'OT, che pure pesa oltre 13 tonnellate vs 10+, riesce ad andare a circa 94 kmh vs 80, ergo è quasi il 20% più rapido. Nondimeno, i motori a benzina e il rapporto potenza:peso migliore rendono il BTR presumibilmente superiore quanto a spunto e accelerazione, mentre le ruote più larghe e meno 'caricate' dovrebbero consentire migliori condizioni di 'galleggiamento' in ogni situazione (inclusi i guadi).
Protezione: l'OT ha corazze da 10 mm come spessore standard, mentre il BTR ha solo da 7 mm, con parte anteriore dello scafo spessa 9 mm. Però va detto, che le corazze del mezzo russo sono pesantemente inclinate e ben formate, a mò di tartaruga o di T-34, il che comporta un angolo ottimale di protezione, e su tutti i 360°. Per cui non è detto che i 10 mm dell'OT siano migliori dei 7 del BTR. Molto dipende dalla natura e dalla provenienza della minaccia, e nemmeno a dirlo, dalla qualità dell'armatura usata per la costruzione, cosa molto importante dato il ridotto spessore (che in pratica rende tassativa un'alta qualità dei metalli). L'OT-64 è, se non altro, di qualcosa più facile da costruire, malgrado la sua natura più pesante e complessa del BTR, proprio perché ha una struttura costruttiva più semplice.
Armamento: l'OT-64 adotta, nel modello C, la torretta del BRDM-2 e del BTR-60PB, così poco c'é da dire quanto a differenze; alcuni OT-64, comunque, hanno anche due lanciamissili Sagger, mentre i modelli polacchi SKOT 64 hanno spesso anche una torre modificata per aumentare di molto l'alzo, chiaramente in funzione antiaerea dato che, a differenza della Cecoslovacchia, in Polonia ci sono ben poche alture e montagne (anche se non mancano le cittadine).
Disposizione interna: l'OT-64 è di gran lunga il migliore. Sebbene la locazione del motore è tutt'altro che ideale, essendo al centro del mezzo, è pur sempre meglio che nel BTR-60. Infatti, il motore dell'OT-64 non è anteriore, come nel caso del BMP, né posteriore, come nel caso del BTR e del BRDM-2. Essendo al centro, peraltro, è vicina al baricentro del mezzo e quindi è facilmente sopportabile nelle manovre più difficili, come nel caso dell'entrata e uscita dall'acqua. Ma ostruisce abbastanza (per non dire del rumore) l'interno del mezzo, separando praticamente il comparto equipaggio da quello truppa. Nel BTR non c'é problema, il motore -anzi, i motori- sono dietro e danno pochissimo fastidio. Il vero problema è, piuttosto, che l'apparato motore del BTR, pur avendo due motori distinti (uno per ciascun lato, con 4 ruote collegate), non consente nemmeno uno stretto passaggio per l'equipaggio, che avrebbe un enorme beneficio tattico dal non dover esporsi uscendo dai portelli superiori del mezzo, oppure dall'angusto portellone ricavato, in qualche modo, sul lato superiore. Malgrado il BTR sia più largo del Ratel sudafricano, che ha lo stesso tipo di disposizione, il principale fallimento sembra quello che la trasmissione dei motori sovietici non sia sufficientemente compatta per permettere un passaggio all'equipaggio, e questo in spregio al fatto che, per esempio, con il T-64 i sovietici riuscirono indubbiamente a fare una trasmissione assai compatta.*
L'OT-64, invece, ha un grande portellone posteriore. L'equipaggio è mal collegato con il comandante del veicolo (come accade, ma per ragioni diverse, anche nei BMP), ma è enormemente facilitato nell'entrare e uscire dal mezzo, avendo proprio il sistema giusto per accedere e uscire di gran carriera dal veicolo. Il portellone posteriore dell'OT è efficace, in questo senso, più o meno quanto i due del BMP (più piccoli) o dell'MT-LB (forse il miglior APC sovietico, ma a causa della corazza e armamento assai modesti, tipicamente usato come mezzo d'appoggio e per trattore di equipaggiamenti, ruoli nei quali peraltro eccelle, anche in ambiente artico, dove ha sostituito spesso i BMP). L'unica soluzione migliore sarebbe il motore anteriore, a lato del conducente, giusto come accade nel LAV svizzero-americano, che del resto ha lo stesso peso (sulle 13 tonnellate), o nello stesso BMP russo. Soluzione abbastanza ovvia, ma che non è stata facilmente accettata per il timore di avere difficoltà di movimento con forti pendenze, specie nei guadi.
Quindi, sia come mobilità che come disposizione interna per la fanteria, l'OT-64 è superiore. Come protezione e armamento è quanto meno sullo stesso livello. Ad ogni modo, malgrado tutto, e malgrado una migliore economia di esercizio (diesel), l'OT-64 non offre un gran miglioramento sul BTR-60, visto che nell'insieme presumibilmente costa assai di più (peso +30% circa). Non c'é dubbio che i sovietici avrebbero dovuto studiare una soluzione del genere, ad ogni modo. Il motore diesel, sebbene pesante e meno reattivo, è notevolmente vantaggioso, così come il portello posteriore di carico. L'armatura sembra di qualcosa più solida. Il BTR-60, forse anche per il gran numero realizzato, ha dato origine comunque ad un gran quantitativo di versioni specializzate, il che non depone male per la validità del mezzo. I Sovietici avrebbero avuto poco interesse ad adottare questo mezzo cecoslovacco. Esso apparve dopo tutto, con qualche anno di ritardo rispetto al BTR-60 originale. Quest'ultimo, con il tetto aperto, era sensibilmente peggiore (ma in condizioni calde non è detto che sia vero!), ma le versioni successive hanno migliorato la protezione e potenza di fuoco (ma a scapito dell'accessibilità e di una piccola parte delle prestazioni), e sopratutto, il disegno base è stato poi usato per realizzare mezzi potenziati, con portelli e feritorie di tiro meglio concepiti, corazze rinforzate e così via. Nell'insieme, resta il problema base dei motori posteriori, senza passaggio intermedio tra di essi: averlo risolto avrebbe significato ridurre quasi a zero gli svantaggi del BTR (anche perché esso ha motori a benzina, ma sono piuttosto poco potenti e quindi, la logistica non ne soffre molto, all'epoca oltretutto molti blindati anche diesel avevano un'autonomia del tutto comparabile con tutti gli svantaggi del diesel 'd'annata' rispetto alla brillantezza di guida dei tipi a benzina). Che gli utenti esteri abbiano talvolta scelto l'OT-64C, è senz'altro condivisibile, infatti esso è obiettivamente meglio del BTR-60. Anche se, indubbiamente, è anche un mezzo un pò più impegnativo e probabilmente assai più costoso. Beh, non si può avere tutto.
*La cosa va spiegata: l'originale BTR-60, noto anche come 'la barca con le ruote' per la sua forma e le sue spiccate attitudini anfibie (tanto da essere adottato anche dai marines sovietici, che non hanno così avuto bisogno di mezzi specificatamente pensati per la loro arma, che del resto è piuttosto piccola e non lo giustificherebbe appieno), aveva un tetto superiore aperto, copribile al più con un telone. Era spazioso e con degli sportelli laterali, era facilissimo entrare e uscire da esso. Non c'era alcun vero bisogno di considerare il motore, che era posto dietro, più che altro per evitare che il mezzo affondasse troppo di muso quando si tratta di entrare o anche di uscire, da un corso d'acqua (problema che i BMP hanno avuto spesso, anche per il loro pronunciato 'naso'). Però, il tetto dei mezzi era aperto, rendendoli troppo vulnerabili agli attacchi aerei, proiettili d'artiglieria esplodenti in aria, e ovviamente, agli attacchi con agenti NBC, tipici della prevista Terza Guerra mondiale. Così i BTR-60P entrarono in servizio, con il tetto chiuso, ma a quel punto, con soltanto i portelli superiori, cosa pericolosa e scomoda, specie se sotto il fuoco nemico oppure per evacuare gente ferita. I soldati potevano sparare anche da dentro il mezzo, ma la sistemazione non era ottimale, anche perché c'erano panche sistemate in maniera non del tutto idonea, e perché le feritoie di tiro dovevano essere usate anche per l'osservazione, dato che non c'erano gli episcopi abbinati, come nel caso dei successivi BMP-1.
La cosa poteva essere rimediata almeno in un modo: togliere un asse delle otto ruote, ridistribuendo le altre, ma lasciando comunque un varco per far passare i soldati dai lati del mezzo, con apposite porte. Ma la mobilità era considerata importantissima, e le otto ruote del BTR-60 erano eccellenti nell'assicurare la galleggiabilità su ogni sorta di terreno e la traversata persino di trincee lunghe 2 metri, grazie al motore posteriore che riequilibrava il muso del veicolo. Così non ci fu alcuna soluzione in stile del sudafricano (e ben più pesante) Ratel. Anche il Ratel, del resto, ha il motore posteriore. Ma qui sta forse il vero fallimento dei BTR-60: sebbene i motori che hanno, presi singolarmente, siano piuttosto piccoli, nonostante essi non siano un 'monoblocco' come accade invece con i motori di grande potenza ma singoli, non è stato possibile ricavare un varco tra di essi, per realizzare un passaggio, seppur stretto, all'esterno, come nel caso del Ratel, indubbiamente più grosso, ma anche più stretto, e che ha una configurazione 6x6 ma anche due portelli laterali (sebbene non siano particolarmente grandi).
Il BTR-60, basicamente, rimase com'era. Con il BTR-60PB vennero se non altro introdotte la torretta con la KPV e la PKT, e due portelloni laterali, che tuttavia, insistendo sullo scafo superiore, esponevano i soldati a rischi enormi, quasi quanto i portelloni superiori, se non altro ben più larghi. Ma era pur sempre un miglioramento, dato che essi non erano in sostituzione, ma in aggiunta agli altri. Il rischio di perdite umane elevate, però, restava alto, se c'era un nemico che sparava. Anche evacuare feriti o equipaggiamenti voluminosi sarebbe stato difficile, ovviamente. I soldati potevano comunque combattere usando le feritorie oppure aprendo i portelli e sparando da là, giusto come facevano gli americani in Vietnam con gli M-113, che non avevano feritoie di tiro e quindi obbligavano essenzialmente, o a stare appiedati attorno al mezzo, oppure dentro senza far nulla, oppure sopra il mezzo, o ancora con i portelli superiori aperti per stare almeno in parte dentro il veicolo (con la parte inferiore del corpo, che comunque non sarebbe servito esporre in combattimento). Il BTR introduceva, sia pure rudimentalmente, una terza via tra lo stare appiedati e sopra il mezzo, ovvero combattere (sia pure con ridotta efficienza) stando dentro lo stesso.
Il successivo BTR-70 ha cambiato un pò le cose, sempre nell'ambito dei limiti del disegno originale: le 8 ruote di grande diametro, tra l'altro molto vulnerabili al fuoco nemico in combattimento (inevitabilmente, non essendo protette in alcun modo) sono rimaste, ma lo scafo è stato allungato e, almeno frontalmente, rinforzato. La sezione aggiuntiva, tra la seconda e la terza coppia di ruote, ha permesso di sostituire il portello laterale superiore, con uno più arretrato e sopratutto, stavolta in posizione bassa sul veicolo, molto meno esposto all'osservazione e al tiro. Sebbene ancora piuttosto anguste, queste porte erano di gran lunga migliori delle altre, ma certo, il veicolo per usarle doveva fermarsi o quanto meno, viaggiare molto lento, altrimenti i soldati avrebbero rischiato di finire sotto le ruote stesse per ovvie ragioni. Lo scafo più pesante ha richiesto motori più potenti, da 115 anziché 90 hp, ma le prestazioni non sono cambiate: il peso extra ha neutralizzato la potenza di questi motori (che tra l'altro, sono a benzina, come gli altri), e i serbatoi di maggiori dimensioni sono stati usati per mantenere l'autonomia, piuttosto che per aumentarla. All'interno le panche sono sistemate spalla contro spalla, e i soldati possono usare molto meglio le armi di bordo, anche perché stavolta sono apparsi almeno alcuni iposcopi d'osservazione.
Infine il BTR-80, molto più rifinito degli altri, pesante 13 tonnellate (più o meno come l'OT-64C), ha stavolta un solo motore, e diesel, ma anche stavolta non c'é traccia di un passaggio posteriore per l'equipaggio. Piuttosto, però, vi sono dei portelli laterali, ancora piuttosto stretti, che hanno due pezzi diversi. Essi sono fatti così perché i lati del BTR sono inclinati (almeno nella parte superiore) e quindi non consentono di costruire portelli in un pezzo solo. Nel BTR-70 ci si limitò al portello inferiore (complesso da fare anche perché da lì potrebbe, potenzialmente, entrare acqua nei guadi), nel BTR-80 si è scelto di fare una soluzione più ampia anche se complessa. Anche l'armatura è rinforzata, così come il sistema di controllo del tiro. Le feritoie di tiro stavolta sono abbinate agli iposcopi, che sebbene costosi e potenzialmente vulnerabili, sono essenziali per combattere stando all'interno. Paradossalmente, così, il BTR-70 e -80 hanno contemporaneamente migliorato gli accessi per uscire dal mezzo, e al contempo, le disposizioni per combattere molto meglio stando all'interno dello stesso.
Ps: cmq, nell'insieme, la sensazione che l'OT-64C sia stato progettato in maniera meno raffinata c'é tutta. Certo, il motore è diesel anziché benzina, la corazza ha maggior spessore (+45%, ma pur sempre.. sottile), la sistemazione è migliore internamente, essendo, come in molti mezzi (almeno quelli francesi) con il motore a centro 'nave'.
Ma è anche vero che è del 30% più pesante, non è protetto molto meglio (corazza più spessa, ma molto meno inclinata), è più lento nella ripresa (essendo diesel, oltretutto, oltre che con minor potenza rispetto al peso), dato che ha sempre 180 hp, ma diesel invece dei benzina dei BTR-60. Quest'ultimo avrebbe dovuto essere progettato fin da subito pensando al tetto corazzato, e sopratutto, con una trasmissione più compatta, perché se fosse stato possibile aprire anche un modesto portello posteriore, sarebbe stato perfettamente ragionevole.
Oltretutto, l'OT-64 è arrivato, come sembra suggerire il nome, solo 4 anni dopo, e per giunta, il mezzo armato con la torretta chiusa è l'OT-64C(1), apparso probabilmente dopo il BTR-60PB, ma sicuramente dopo che i mezzi sovietici erano già in servizio e prodotti in migliaia di esemplari.