Spade e Spadine (31-8-17; modificato 24/25-11-17)
Qui cerchiamo di fare il punto sulle capacità e i numeri delle armi antiaeree disponibili per la difesa delle basi aeree degli altri obiettivi. Iniziamo dai sistemi principali di entrambi gli schieramenti (inglese e italiano).
Per il missili antiaerei, nel settore italiano, c'é solo una scelta, ovvero i celebri Aspide. Sono presenti solo nella versione Spada (1a generazione), perché lo Skyguard è un tipo svizzero, anche nelle versioni italiane è arduo poterlo considerare valido come prodotto italiano (nonostante la stretta commistione delle varie filiali nazionali), e sopratutto, perché lo Skyguard versione italiana, l'unico eventualmente utilizzabile, era ancora allo stadio di prototipo.
Dalla parte inglese, invece, ci sono circa una mezza dozzina di sistemi disponibili, per cui anziché solo una scelta, c'é l'imbarazzo della scelta. Imbarazzo di breve durata, perché effettivamente il sistema fondamentale è solo uno, ovvero il Rapier.
Qualche notizia extra sul missile Rapier è quindi lecita. Qui sotto trovate, in testa al capitolo ad esso dedicato, un ottimo filmato (fatto con le fonti disponibili in Rete) che lo riassume, mentre in fondo alla pagina ci sono altri materiali sia del Rapier che dello Spada, come ulteriori approfondimenti.
Qui cerchiamo di fare il punto sulle capacità e i numeri delle armi antiaeree disponibili per la difesa delle basi aeree degli altri obiettivi. Iniziamo dai sistemi principali di entrambi gli schieramenti (inglese e italiano).
Per il missili antiaerei, nel settore italiano, c'é solo una scelta, ovvero i celebri Aspide. Sono presenti solo nella versione Spada (1a generazione), perché lo Skyguard è un tipo svizzero, anche nelle versioni italiane è arduo poterlo considerare valido come prodotto italiano (nonostante la stretta commistione delle varie filiali nazionali), e sopratutto, perché lo Skyguard versione italiana, l'unico eventualmente utilizzabile, era ancora allo stadio di prototipo.
Dalla parte inglese, invece, ci sono circa una mezza dozzina di sistemi disponibili, per cui anziché solo una scelta, c'é l'imbarazzo della scelta. Imbarazzo di breve durata, perché effettivamente il sistema fondamentale è solo uno, ovvero il Rapier.
Qualche notizia extra sul missile Rapier è quindi lecita. Qui sotto trovate, in testa al capitolo ad esso dedicato, un ottimo filmato (fatto con le fonti disponibili in Rete) che lo riassume, mentre in fondo alla pagina ci sono altri materiali sia del Rapier che dello Spada, come ulteriori approfondimenti.
La spada inglese: Rapier
Il Rapier (è una sorta di spada rinascimentale a lama lunga di uso civile, basicamente...) venne sviluppato dall'allora BAC negli anni '60, prima (dal 1961 in poi) come 'private venture' nota come Sightime; e poi, con la specifica ET.316, che all'epoca era alternativa alla possibile cancellazione di un altro sistema, il fantascientifico (per l'epoca almeno) MIM-46 Mauler. Doveva essere capace di intercettare dei bersagli supersonici, del resto era un passo successivo a quello del già vecchio Tigercat (della Shorts di Belfast), versione terrestre del Sea Cat, a sua volta versione SAM del missile controcarri Malkara...
La ricerca venne sviluppata al RAE negli anni '60, con il sistema finanziato dal MoD inglese fin dal 1963; la cancellazione definitiva del Mauler americano mandò tutte le risorse sul Rapier, che venne tirato inizialmente nel 1966, e poi provato a Woomera (poligono australiano, e non causalmente l'esercito locale sarebbe stato tra i primi clienti). Venne sviluppato anche un simulatore, ma in generale le difficoltà iniziali di controllare via joy-stick più comando radio, un missile supersonico, non furono poche, e solo l'aggiustamento dei comandi e delle simulazioni dei lanci missilistici, portarono alla fine ad un prodotto accettabile. I test finirono nel 1968 e gli ordini per il nuovo sistema iniziarono dal 1969. Da notare che la RAF aveva in programma, per uno squadrone di difesa aerea, il Tigercat, sviluppato in realtà addirittura a partire da DOPO il sistema dell'esercito, ovvero dal 1967, anche se entrò in servizio già nel 1968.
Il Rapier, adottato comunque anche dalla RAF per le prestazioni certo superiori, venne provato congiuntamente con l'esercito nel 1972-73 e stranamente fu alla fine proprio la RAF che lo immise in servizio, con il No.63 Sqn, mandato in Germania Occidentale, nel 1974. Il Rapier, inizialmente impiegava un sistema ottico di inseguimento per controllare il movimento dei missili; il radar Blindfire (DN181) arrivò dopo, ma comunque in congiunzione con il sistema ottico.
Negli anni '80 venne anche costruito un sofisticato simulatore dove l'operatore, nella cupola ampia 10 metri, vedeva proiettati tramite laser (ai vapori di rame) il bersaglio e il missile, mentre un laser più piccolo (tipo He) simulava il puntino del flare in coda al Rapier. Al centro della cupola c'era una vera unità di tiro Rapier, ma associata, anziché ai missili, al computer di simulazione.
Tre Land Rover potevano portare un sistema Rapier e relativi missili di ricarica e sistemi di tiro. Il radar Blindfire permetteva di scegliere sia il sistema di funzionamento automatico che manuale. In tutto erano necessari 8 uomini.
Quanto al missile, esso è lungo 2,35 metri con diametro di 13,3 cm, motore a propellente solido, raggio di 6,8 km, peso di 42 kg e velocità di oltre mach 2.
Una cosa notevole è la testata: è una semiperforante da 1,4 kg, di cui 0,4 di esplosivo. Davanti c'é un'ogiva appuntita in plastica che serve solo per l'aerodinamica.
La quota operativa è tra 15 e 3000 metri; il lanciatore tipico è alto solo 2,13 metri e pesa 1.227 kg; il sistema Blindfire è elevabile fino a 3,37 metri e pesa 1.186 kg, mentre il sistema ottico è alto 1,54 m e pesa 119 kg, a cui bisogna aggiungere il peso (243 kg) del generatore di corrente.
Dimensioni totali del sistema di lancio: 4,06 x 1,76 (W) x 2,13 m (H). Il lanciatore è provvisto di due sole ruote, ma può estendere 4 appoggi al terreno quando è fermo.
L'arma è priva di spoletta di prossimità; deve colpire in pieno il bersaglio, pertanto la BAC scherzava sul fatto che esso era un hit-ile anziché un miss-ile (miss, mancare) come altri tipi di SAM, tanto che il primo modello di missile era noto come Mk1 Hittile. In effetti è un sistema rapido da usare, preciso e facile da portare dappertutto vi sia necessità, anche sul tetto dei palazzi (come nelle olimpiadi del 2012). La testata è piccola per questa ragione; il missile è poco efficiente come carico utile, ma molto come capacità di utilizzarlo al meglio portandolo all'impatto diretto.
Il radar del Rapier base è un sistema che è contemporaneamente un radar PULSE DOPPLER (banda J), e (presumibilmente!) 3D, il tutto con rotazioni di 30 o 60 per minuto, e raggio di oltre 15 km, opzionale 32 km, e capace di vedere fino a 5 km di altezza. Non solo: nel caso del Dagger (disponibile però solo negli anni '90) è capace di seguire oltre 75 bersagli al secondo, quindi è anti-saturazione; ha un IFF incorporato Cossor Mk 10 o 12 e sistemi MTI per evitare i ritorni del terreno e ECCM, arrivando addirittura ad includere un sistema che spegne il radar se è rilevato un missile ARM in avvicinamento.
Il radar scopre i bersagli e poi li cataloga se sono o meno nemici. Ogni lanciatore può teoricamente operare da solo e controllare fino a 150 kmq di territorio, mentre il radar dovrebbe arrivare ad almeno 600 kmq. Una batteria, ampiamente distribuita, teoricamente arriverebbe ad oltre 900 kmq con i missili, e a oltre 3.000 kmq con la scoperta radar. Per quanto scarso a gittata, quest'ultimo valore è circa l'1% della superficie italiana..
Se non è chiarissima la capacità del modello iniziale rispetto al successivo Dagger, sappiamo che l'originario (e mai sostituito) Blindfire è monopulse in banda F con modalità di ingaggio pienamente automatica e ognitempo; ha capacità di operare in agilità di frequenza e potenza buona per resistere ai disturbi dei jammer. Ha un fascio radar molto stretto e insegue sia il bersaglio che il missile; normalmente il radar asservisce il sistema ottico per permettere all'operatore di seguire l'ingaggio, ma questo non è sempre necessario e in teoria può venire piuttosto impiegato per attaccare un secondo bersaglio lasciando al radar il primo dei due.
Il Blindfire è stato creato e immesso in servizio già nel 1970, con le prime vendite all'Iran nel 1973. Il B.A., invece, rimase senza fino al 1979. Entro il 1997 oltre 350 Blindfire erano stati comunque costruiti. Quanto al missile Rapier di per sé, al 1992 erano stati prodotti apparentemente oltre 500 lanciatori e 20.000 missili!
Una L.Rover lo traina in zona campale, è il sistema TRT (trattore radar) con corrente a 12V.
Quanto al sistema d'arma vero e proprio, è controllato da una TCU (Tactical Control Unit) che ha un cavo tra il lanciatore e l'inseguitore ottico (lunghezza non specificata); ha un quadrante rotondo, diviso in 32 settori da 11,25° l'uno e possono essere disinseriti per evitare tiri in angolazioni pericolose per le forze amiche. Il computer di tiro è stato posizionato dentro l'unità di lancio, che comprende anche i 4 missili, il radar/IFF e la parabola per mandare i segnali di correzione.
Il sistema otticodi osservazione e tracking è un attrezzo portatile che permette all'operatore di controllare il cielo e di seguire eventuali aerei ostili apparsi; la sua robusta struttura rotante ha una doppia finestra superiore che permette di ospitare un doppio sensore. Inizialmente l'operatore si avvale di un sistema telescopico con un prisma Dove che consente di inseguire il bersaglio senza muoversi fisicamente, come per esempio accadeva con i vecchi periscopi dei sottomarini (una grossa comodità, specie se si è già sistemata la posizione dentro una buca mimetizzata, come generalmente accade!). Vi è, affiancato a questo periscopio, anche un sistema di inseguimento TV funzionante con una camera infrarossa (però solo per la ricezione del flare, non per la ricerca). Anche qui c'é un doppio FOV: 11° per catturare il missile all'inizio del lancio, e poi uno di appena 0,55° (che fa capire la precisione del sistema) per tenere il missile entro certi margini di manovra per colpire alfine il bersaglio.
Caratteristiche del sistema di puntamento: su tripode, mimetizzato, per un singolo operatore.
Mobilità: rotazione motorizzata di 360° e alzo tra -10 e +60°, con un ampio FOV di 20° per l'osservazione e uno di soli 4,8 per l'inseguimento. L'osservazione è possibile anche con un binocolo e un sistema secondario monoculare (usato peraltro solo per addestramento). Campo visivo della camera TV IR: 11 o 0,55°.
Utilizzando la scartometria (SACLOS) automatica, il sistema permette all'operatore di tenere sotto controllo il missile semplicemente puntando il bersaglio, visto che la camera vede il flare e il computer calcola la posizione rispetto al bersaglio (che invece è puntato dal mirino ottico). A quel punto il computer di bordo fa le correzioni e manda i segnali tramite parabola radio, che poi vengono ricevuti dalle piccole antenne radio in coda al missile.
La capacità di reazione è tale da stare attorno ai 5-6 secondi tra la scoperta e il pronti al tiro, e un secondo missile è lanciabile in meno di 3 secondi. Vi sono 4 missili pronti al lancio, e possono essere ricaricati entro 2,5 minuti.
Tempo per il massimo raggio d'azione: circa 13 secondi, con un tempo medio di circa 500 metri al secondo. Velocità missile: 650 m/sec; raggio tra 500 e 7.000 m; altezza tra 15 e 3000 m.
I Rapier più moderni sono indicati come: peso 43 kg, velocità oltre 2,5 mach, gittata 8 km, quota 5 km e Pk 90%.
Nel B.A. il sistema Rapier era portato da batterie in tre plotoni di 4 unità di fuoco l'uno, mentre il RAF Regiment aveva squadroni da 8 lanciatori complessivi. Bastavano solo 2 Land Rover di cui l'FC 1 trainava i llanciatore e portava 4 missili di ricarica, e l'FFR aveva un rimorchio con altri 10 missili. Se c'era il Blindfire veniva schierato un altro veicolo, ma solo 1/3 dei sistemi B.A. avevano tale radar, oltre a tutti quelli del RAF Regiment.
Quanto al Tracked Rapier, esso nasceva dall'esigenza dell'esercito iraniano per la protezione mobile dei suoi nuovi carri Chieftain.
La BAC sulle prime non fece altro che montare un sistema Rapier (meno le ruote) sul pianale dell'M548, la versione cargo dell'M113 (notare come non presero in considerazione il pur valido FV432, in effetti mai esportato, nemmeno in Iran, che aveva già l'M113 più economico). Iniziato nel 1974 come Tracked Rapier, non era ancora pronto nel 1979 quando cadde lo shah, così 64 unità vennero prodotte per il B.A. in base ad un contratto a prezzo fisso, iniziando le consegne nel 1981.
Inizialmente doveva essere un sistema semplice, un pò come il Chaparral americano sullo stesso scafo; ma poi la BAC, considerando quanti denari erano oramai disponibili (le vendite del Rapier erano all'epoca già molto buone), decise di fare meglio di così, e i progettisti inglesi di Filton ci misero del loro per aggiornare tutto il concetto. Lo scafo dell'M548 divenne blindato (come l'antenato M113!), trasformandosi nell'RCM 748 provvisto dello stesso generatore (diesel anziché a benzina come nel tipo originale trainato) provvisto anche per lo Chieftain, ovvero il Coventry Climax H 30. Il lanciamissili ebbe 8 ordigni (con lanciatore parzialmente blindato) e sistema anti-vibrazione per l'affusto, mentre l'angusta cabina di lancio (per tre persone) ebbe sia la corazza, che condizionatore d'aria e protezione NBC, con il tracker ottico sito sopra la cabina stessa a destra; l'equipagio di 3 uomini aveva una 'spaziosissima cabina' di 1x2,5x1,5 metri. Era assai lento, difficilmente oltre i 40 km/h su strada, circa la metà fuoristrada.Peraltro era in grado di sparare in 30 secondi dall'alt anziché 15-30 minuti del tipo normale. Il tutto era noto come Tracked Rapier (Rapier su cingoli). Nonostante il peso aggiunto, era ancora portabile con il C-130, anche se probabilmente non più anfibio. Il Blindfire era portato necessariamente su di un secondo veicolo, sia M548 che RCM748, e richiedeva comunque un cavo di collegamento da estendere dopo la fermata.
Ben presto venne anche adottato, per il capocarro, un elmetto per l'inseguimento ottico del bersaglio, il che significa che il lanciatore poteva essere puntato semplicemente muovendo la testa, come nei caccia tattici più moderni, o negli elicotteri americani.
In seguito ha avuto anche un sistema termico di osservazione, per dare capacità di ingaggio 24h anche senza Blindfire, e un GPS per le operazioni nel Golfo dove vennero usate 2 batterie (senza sparare).
Pochi anni dopo il Tracked Rapier venne ritirato dal servizio e sostituito dal più piccolo Alvis Stormer con i missili Starstreak.
Quanto al sistema base trainato, inizialmente era noto come FSA, ma poi venne adottato lo standard FSB (Field Standard B), che introdusse la capacità di spegnere il radar se arrivava un missile, e il sistema di puntamento semplificato per il comandante dell'unità di fuoco, oltre a vari miglioramenti emersi dalla guerra delle Falklands.
Dal 1982 arrivò il Laserfire con un nuovo sistema avanzato, che rimpiazzò l'unità ottica. Non si trattava di un semplice laser di guida, ma addirittura di un LIDAR (laser-radar) molto più piccolo e che permetteva facilmente di installare tutto il sistema su di un singolo veicolo. Il Laserfire Rapier aveva anche un radar Doppler a onde millimetriche, un sistema capace di localizzare anche elicotteri in volo a bassa quota. Infine, era presente un laser YAG:Nd ad alta potenza, che illuminava missile e bersaglio in maniera alternata, localizzando entrambi e poi lasciando che il comando radio dasse l'imput (presumibilmente usando onde UHF). Purtroppo, non ho notizie sulla sua produzione in dettaglio, ma non pare esservi stata per esigenze nazionali, ma eventualmente, solo per l'export. Non fu una bella cosa, a dire il vero, l'eliminazione delle capacità d'ingrandimento dell'unità ottica, molto utile per il controllo dei bersagli aerei (purtroppo non è dato sapere l'ingrandimento possibile con questo apparato). Offerto attorno al 1987 al 60% del costo di un normale Rapier, non ne ho saputo nient'altro da allora, probabilmente non ha avuto successo rispetto al più costoso Rapier radarizzato.
Nel 1985 iniziò lo sviluppo del nuovo sistema tipo FLIR per migliorare le capacità notturne del Rapier. Le prove iniziarono nel 1987 e lo schieramento nel 1990 come SFB2 o Rapier 90.
L'FSB2 fu un passo notevole rispetto ai tipi precedenti. Tra le altre cose, aveva sei missili anziché quattro pronti al tiro; il radar di ricerca venne aggiornato con una nuova e più avanzata antenna planare (ma con caratteristiche non particolarmente migliori, almeno come portata utile), e sopratutto venne introdotta la consolle di controllo tattico, che permetteva l'uso di un massimo di 4 lanciatori con un controllo centralizzato.
Il missile venne invece aggiornato nel 1988 con la testata di prossimità, entrando in produzione già nel 1989 come Mk 1E.
I passaggi successi del Rapier non ci riguarderebbero, perché avvenuti dopo il 1992; tra i missili, comunque sia, vi fu la versione Mk 2 che tra le altre cose aveva SW e HD di tipo avanzato, datalink migliorato per resistere ai disturbi, autopilota digitale, addirittura un sistema INS-Laser, un arnese che all'epoca era molto raro anche sugli aerei tattici.
C'erano anche dei miglioramenti dell'aerodinamica e il propellente era di tipo composito e con due stadi. La testata era di due modelli, uno dei quali a carica cava per impiego doppio anche anti-tank, e con spolette impatto/prossimità.
Il Rapier 2000 è stato un ulteriore passo avanti, noto come FSC. Oramai proprietà della MBDA, il Rapier è stato aggiornato un'altra volta ancora. Già nel 1996, infatti, dopo alcuni anni di sviluppo, e appena poco dopo l'FSB2, entrò in servizio questo nuovo sistema d'arma, che adesso aveva una serie di nuovi sensori. Esisteva ancora il radar Blindfire, mentre il radar più piccolo di ricerca era adesso dissociato dal lanciatore ed era noto come Dagger, un sistema 3D più moderno e a cui era associato il sistema ottico al momento dell'ingaggio. Il sistema ottico di per sé era diventato più sofisticato e adesso era installato direttamente sul lanciamissili, con un sensore IR raffreddato con sistema Stirling anziché bombole di gas, elettronica più compatta (ancora!), e otto missili anziché 6.
In sostanza, è possibile portare in scena ben 2 radar e un sistema ottico, con il Dagger che vede il bersaglio, il Blindfire e il sistema ottico che vengono asserviti alla guida del missile sul bersaglio localizzato dal Dagger e un sistema d'ingaggio interamente automatizzato. In alternativa il sistema ottico può essere usato come apparato di ricerca stealth.
In termini storici, il Rapier è stato utilizzato in guerra da alcuni dei suoi molti utenti; tra questi, è pressoché ignoto (ma probabilmente non stellare) l'uso fattone dagli iraniani contro l'Irak nel 1980-88 (e in realtà anche prima, negli anni '70 c'erano già stati incidenti di confine tra le due nazioni).
Mentre è certo più noto il suo uso con la batteria T (12 lanciatori) dell'esercito e il 63 Sqn RAF (8 sistemi). I risultati furono giudicati buoni, malgrado si sapesse che il sistema non era così efficace e spesso inguaiato da problemi di manutenzione, robustezza (scarsa) del sistema di lancio, disturbi da parte dei radar delle navi in rada. Alla fine vennero indicati ben 14 kill argentini, ma poi ridotti a uno solo (un Dagger del Grupo 6 abbattuto il 29 maggio), e 3 o 4 tra probabili e 'possibili', essenzialmente A-4 Skyhawk abbattuti il 23 e 24 maggio, che peraltro erano ingaggiati da un pò tutte le armi britanniche della baia, per cui stabilire la paternità degli abbattimenti era difficile. Venne addirittura rivendicato che un Rapier distrusse uno Skyhawk diretto verso l'HMS Canberra, e l'esplosione dell'aereo coinvolse anche il secondo caccia che seguiva, abbattendolo a sua volta. D'altro canto, almeno un Rapier pare avere colpito le alberature di una nave inglese durante i lanci a bassissima quota!
Per capire la relativa scarsa efficacia del Rapier, bisogna dire che l'attrezzatura fu portata per un viaggio su mare che durò settimane e 8.000 miglia nautiche, e poi venne scaricato senza tanti complimenti sulle spiagge, operando in condizioni molto fredde e umide (come del resto sarebbe stato anche nell'Europa centrale...). Questo lungo viaggio per un sistema non concepito per sopportare le condizioni 'tipicamente navali' non giovò all'efficacia del sistema (specialmente, probabilmente, al radar). Inoltre, a peggiorare il problema, le parti di ricambio, che avrebbero certo aiutato molto a mantenere efficiente il Rapier, erano in larga parte sull'Atlantic Conveyor, che venne distrutto da missili Exocet e dall'incendio successivo, il 25 maggio 1982. E così i Rapier si trovarono ad operare in una situazione per la quale non erano certo stati progettati. Almeno questo aiuta a capire l'efficacia minore delle aspettative.
Certo che il Rapier ebbe molto successo negli anni '70, '80 e anche '90. Era un sistema semplice, inizialmente economico, comunque compatto e facile da portare e puntare. Non male davvero, considerando che non c'era alcun SAM più piccolo nella NATO (eccetto i MANPADS e qualche Tigercat), mentre ad Est solo gli SA-9 e SA-13 erano di dimensioni pari o inferiori, ma comunque senza radar di scoperta aerea e sistemi d'ingaggio ognitempo. Ad Ovest c'era un sistema marginalmente migliore, il Roland, ma pesava oltre 60 kg; e il Crotale da 85 kg francese, certamente più potente, ma meno flessibile nell'uso, almeno finché non venne riallestito come Shanine (arma da 100 kg).
Il Rapier fu 'pompato' come una delle armi inglesi che vinsero la guerra delle Falklands. Non fu certo un disastro, ma i 14 kill rivendicati erano super-ottimistici, o come si dice adesso, delle fake news. La sua presenza però fu un ombrello importante per le forze inglesi e comunque non c'era niente di meglio disponibile. Il radar, così basso sull'orizzonte, non riuscì a vedere molto, a quanto pare, e l'uso fu sopratutto con il mirino ottico come sistema primario. Peccato davvero che il radar (anche quello tipo Blindfire, un pò più alto) non avesse un braccio elevabile per vedere da campi visivi più elevati. Certo che il sistema venne poi migliorato notevolmente negli anni successivi e già nel 1982 apparve il Laserfire, per poi essere seguito dal Dark Fire, dall'FSB, FSB2 e infine l'SFC. Però i rapporti non propriamente laudativi sul Rapier vennero tenuti segretati per non urtare la capacità di esportazione di questo sistema, che bene o male, era uno dei migliori prodotti offerti dall'industria inglese.
I clienti non mancarono, in effetti, al 1992, questi numeri sono disponibili (in nero gli ordini fatti durante o dopo le Falklands):
Nazione: Anno ordine N. lanciatori N. missili
Australia 1975, 20 lanciatori e 570 missili
Brunei 1979, 12 lanciatori, 250 missili
Indonesia 1984-87, 51 lanciatori, 820 missili
Iran 1970-75, 81 lanciatori, 2100 missili
Oman 1974-77, 28 lanciatori, 600 missili
Qatar 1981-84, 12 lanciatori, 250 missili
Singapore 1981-83, 12 lanciatori, 250 missili
Svizzera 1980, 60 lanciatori, 1200 missili
Turchia 1985-88, 46 lanciatori, 750 missili
UAE 1974-78, 12 lanciatori, 250 missili
USA 1981-85, 46 lanciatori, 1250 missili
Zambia 1971, 12 lanciatori, 250 missili
In tutto, sono stati dunque esportati (dati SIPRI, probabilmente sopravvalutati per l'Iran, che secondo altre fonti aveva circa 30 lanciatori, non so dire perché): 392 lanciatori, più circa 8.540 missili. A questi si aggiungono un totale di 128 lanciatori inglesi, più 64 semoventi. A tutto questo vanno aggiunti anche altri contratti successivi, tra cui l'FSC fornito in 57 esemplari al MoD inglese, ma questo non è pertinente (purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista) per questo wargame. Non sono sicuro se nuovi lanciamissili siano stati costruiti dopo il 1992, comunque sia, a parte (sempre che non fossero ricostruiti) quelli inglesi; molti lanciatori sono stati comunque aggiornati al nuovo standard, e circa 3.000 missili sono stati esportati o ricostruiti per clienti esteri.
In tutto, se questi dati sono corretti, sarebbero stati prodotti entro metà del 1992 ben 520 lanciatori trainati a 4 o 6 missili, e altri 64 semoventi con 8 missil, totalizzando quasi 600 lanciatori e una quantità enorme di ordigni. Sulla paternità inglese dei Tracked Rapier, malgrado li abbia a lungo esclusi (per via della piattaforma 'non britannica') non penso che vi siano dubbi: non si tratta di un programma binazionale, ma solo inglese, e oltre al sistema d'arma e al progetto in generale, va detto che anche lo chassis dell'M548 è stato profondamente rivisto e di fatto trasformato in un nuovo mezzo, che oltretutto è salito di livello, quello di blindato, grazie alla riprogettazione che è stata fatta esclusivamente in Gran Bretagna. La fornitura 'americana' si riduce praticamente giusto al motore, trasmissione e sospensione/cingoli. Non molto, direi.
Tanto per dire, escludendo eventualmente il sistema T.Rapier, con criteri del genere è probabile che il carro OF-40 e il Palmaria sarebbero considerati tedeschi. Il che è parzialmente vero, ma palesemente eccessivo e non porta veramente a nulla. Che poi, se ci si pensa, anche tutti gli aerei ed elicotteri italiani hanno motori e quasi tutte le armi (specie quelle di base) di tipo straniero... mi pare pertanto evidente che il progetto dello chassis riveste un'importanza modesta, almeno in un apparato missilistico come questo.
In % non c'é dubbio che vada alla Gran Bretagna. Sarebbe stato diverso se il sistema fosse stato binazionale, ma qui c'é poco da dire. Come nel caso dell'M109 Roland, nel qual caso il privilegio va al fornitore dello chassis, perché è anche lo sviluppatore del programma e ha modificato assai estesamente anche il sistema d'arma, ovvero, e di nuovo, ha avuto esito determinante in 2 dei tre campi fondamentali (progettazione, scafo e armamento), e ha modificato estesamente anche il terzo, a buon peso. Inoltre il Roland è binazionale e questo indebolisce le posizioni dei singoli membri dell'Euromissile, mentre la BAC/BAe/ecc ecc è un gruppo unico e nazionalmente ben definibile, per cui 'aggiunge peso' alla causa inglese (in % questo non è certo un fattore trascurabile!).
La parte buona del Rapier è indubbiamente rappresentata dalla combinazione tra quantità e qualità.
Ricapitolo le caratteristiche di questi missili e sistemi d'arma.
Missile: 2,35(L) x 0,133 (D); peso 42 kg. Testata 1,4 kg semi-perforante (0,4 kg HE) con spoletta a impatto (più tardi anche di prossimità)
-guida: radio SACLOS (UHF?); 4 alette stabilizzatrici e 4 di manovra in coda
-v.max: 650 m/sec (circa mach 2), probabilmente di più negli ultimi modelli (2,5+ mach); tempo per max raggio: 13 secondi (500 m/sec avg)
-gittata: 500-6.800/7.000 metri (ultimi tipi: 8.000 metri)
-quota: 15-3.000+ metri (ultimi modelli: 5.000 metri)
-caratteristiche varie: carico manovra 30G, Pk 90% (ultime versioni)
-tempi: 5-6 secondi tra scoperta e pronti al tiro; 13 secondi per la massima gittata; <3 secondi per un lancio successivo; <2,5 minuti per la ricarica missili; 15-30 minuti per il tempo fermata/pronti al tiro (30 secondi per il Tracked Rapier).
Sistema di guida:
-radar scoperta standard (15 km raggio, H = circa 5 km? 30-60RPM, Doppler in banda J) con IFF
-puntatore elettro-ottico con telecamera inseguimento: 4,8-20° FOV, -10/+60°
-sistema di controllo sulla TCU, più tardi apparso anche un sistema di controllo centralizzato per fino a 4 lanciatori e un HMS (puntatore-casco)
-radar Blindfire (circa 30 km di raggio, banda F) di controllo tiro ognitempo (opzionale)
-dimensioni e pesi: lanciatore 4,06x1,76(W)x2,13(H), peso 1.227 kg; Blindfire, 3,37 m (H) x 1.186 kg; sistema ottico 1,54m(H)x119 kg; generatore benzina (243 kg). Organizzazione lanciatore: corpo cilindrico con: cupola per radar/IFF superiore; antenna radio (UHF?) anteriore; computer di tiro al centro; generatore posteriore.
Cronologia:
-1961: inizia lo sviluppo (come Sightime)
-1966: inizio lanci di prova
-1974: FSA entra in servizio (inizio produzione, circa 1969)
-1981: Tracked Rapier entra in servizio (inizio programma: 1974)
-1982: appare il Rapier Laserfire
-1982+: FSB entra in servizio
-1989: entra in servizio il missile Mk1E (apparso nel 1988)
-1990: FSB2/Darkfire entra in servizio (apparso dal 1985)
-1995: (circa) entra in servizio il missile Mk 2 (inizio programma 1992)
-1996: FSC/Jernas entra in servizio (sviluppo dagli anni '80 in poi)
Devo confessare, se non si fosse capito, che i Rapier mi sono sempre piaciuti molto. Sarà per la loro sagoma aguzza, sarà per il loro lanciamissili rotondo (pensavo a suo tempo che l'operatore dei sistemi fosse dentro la cupola, a mò di ...cabina telefonica!), sarà perché sono britannicamente fascinosi rispetto a tanti altri tipi più 'squadrati'. La loro efficacia bellica è difficile da valutare, ma comunque sia almeno i tipi modernizzati sono certo efficienti a sufficienza, per tenerli in servizio di prima linea in diverse nazioni tra le più moderne nel settore della difesa aerea, da circa 40 anni a questa parte, sia pure con diverse modernizzazioni introdotte progressivamente. Il fascino del misterioso intruglio dell'apparato di guida e le molteplici versioni con sistemi ottici, telecamere, FLIR, laser, due o tre tipi diversi di radar, non hanno fatto altro che aumentare l'interesse, così come i nomi fascinosi delle varie versioni del sistema missilistico. Di sicuro, questo sistema è FONDAMENTALE per il funzionamento della difesa a bassa quota britannica nel wargame, per cui ogni studio sulla sua possibilità di successo è ben giustificabile.
Fonti: armyrecognition (rapier low level ground SAM) e Copybook (rapier-missile).
https://en.wikipedia.org/wiki/Rapier(missile)
http://www.army-technology.com/projects/jernas/
Il Rapier è un missile indubbiamente temibile. Anche se alle Falklands ha ottenuto molti meno risultati positivi di quello che era stato in un primo momento affermato, bisogna dire che nel 1992 i Rapier erano, per molti dei loro utenti, più potenti che 10 anni prima. C'erano stati anche missili prodotti con spolette di prossimità, per esempio, che non saranno molto efficaci con una testata così piccola, che possono detonare anticipatamente se viaggiano troppo vicino a terra, ma sono sempre meglio di niente, visto che passare a 1 metro di distanza da un bersaglio con una testata che se esplode, potrebbe distruggerlo forse anche a 3 metri, non è sufficiente, se hai solo la spoletta ad impatto. In VN, molti missili Falcon fallirono l'esplosione semplicemente perché privi di spoletta VT visto che vennero osservati passare anche a soli 3 metri dai caccia nemici. Anche una testata poco potente può far qualche danno se esplode, e con una spoletta VT questo è più facile che accada, altrimenti è impossibile (tranne eventualmente, con lo scoppio a tempo predeterminato a fine gittata, ma questa è una cosa che serve a ben poco a parte a non far esplodere a terra il missile).
E Lo SPADONE italiano...
Dal canto suo, mentre il Rapier ha avuto un uso bellico con prestazioni non strabilianti, lo Spada è un totale sconosciuto nel mondo della guerra reale. Di esso sappiamo solo, assicura Finmeccanica, che ha il miglior Pk di ogni tipo di missile, essendo riuscito ad arrivare a circa il 97% di successi (qualsiasi cosa questo significhi) nei lanci di prova. Ma vorrei ricordare che anche il Rapier era ampiamente valutato in termini addestrativi, e che lo Sparrow, il papà diretto dell'Aspide, era accreditato nei lanci di prova del 60-70% di successo, salvo poi ridursi al 7-8% in Vietnam. Anche se le cose sono migliorate con gli anni, va ricordato che ancora contro i libici, gli F-14 ottennero solo il 33% di Pk (1989), mentre i tre missili Sidewinder L ebbero il 100% di successo (1981 e 1989), cosa del resto non molto dissimile dal 70% di successi ottenuti nei 27 lanci alle Falklands nel 1982 (almeno 18 kill su 27 lanci, più qualche altra vittoria in 'collaborazione' ad altri sistemi). Sempre in Vietnam i missili Falcon, lanciati dai Phantom, ottennero solo un numero limitato di vittorie, 5 su circa 50 lanci, quando nei test arrivavano a valori paragonabili a quelli dell'Aspide, con risultati di oltre il 90% quando lanciati da intercettori ben equipaggiati, come l'F-106. Va detto che l'AIM-4 usato in VN era un tipo particolarmente utile per il dogfight, ma in pratica non riuscì a farsi valorizzare per tutta una serie di ragioni, anche estranee al lancio di per sé, come i lunghi tempi di acquisizione e malfunzionamenti vari. In altre parole, negli intercettori totalmente automatizzati e specialistici, come l'F-102 e F-106, era possibile utilizzare questo missile al meglio delle sue capacità; ma questo non pare avesse la stessa .
Insomma, a differenza dei sistemi americani e sovietici, i tipi europei sono 'grigi' per davvero e costituiscono un grosso punto interrogativo sulla loro reale efficacia. Possono funzionare benissimo ed essere micidiali, come è successo con i Roland che abbatterono un Sea Harrier nel 1982 e un Tornado nel 1991, così come possono avere capacità belliche non eccelse, con numerosi limiti operativi e percentuali tutt'altro che eccellenti nel numero di bersagli colpiti e distrutti. Che fare? Beh, almeno proviamo a vedere cosa offrono tali sistemi.
Prima un breve accenno al sistema Spada/Aspide.
Sviluppato dalla Selenia a partire dalla fine degli anni '60, per superare i limiti della tecnologia a valvole dello Sparrow, che pure era stato appena adottato dall'aviazione italiana (AMI) con i suoi F-104, e presto lo sarebbe stato anche con la Marina italiana. Questo missile doveva essere un sistema d'arma completo e un pò per volta ebbe impiego per tutte le forze armate italiane, con ben 4 versioni diverse: Aspide (aria-aria) dalle caratteristiche ali triangolari; Aspide SAM, con la versione navale (sia il Sea Sparrow NATO, che il quasi identico Albatross), terrestre Spada-Aspide; e Skyguard, sia il tipo originale che il successivo Skygard-Aspide dell'esercito. Infine è stato ulteriormente migliorato con lo Spada 2000, che ha un nuovo radar su di un mast elevabile.
Il sistema di guida è molto resistente alle ECM (o almeno, non è debole come quello a scansione conica) essendo del tipo 'monopulse', inoltre ha un motore più potente, una testata a frammentazione anziché la 'conituous rod', e delle alette di manovra orientabili singolarmente anziché a coppie. Ha gittata, potenza, capacità ognitempo, agilità e resistenza; in altre parole è un'arma molto temibile. Ma non è perfetta, tutt'altro. Specialmente se impiegata da terra.
Esso è il missile di maggior successo tra quelli prodotti in Italia, superato in numero solo dalle produzioni di missili controcarri (quanto meno nel caso del MILAN), che però sono di tipo straniero. L'Aspide è uno sviluppo nazionale; la stampa nazionale si è sempre sbracciata a dire che la sua somiglianza con il missile Sparrow è solo coincidente con il fatto di avere la ncessità di rispettare gli ingombri dello Sparrow; ma dove, col trasporto su piloni BL 104 dell'F-104, sotto le ali? Ma va. All'estero, del resto, spesso lo considerano una specie di versione su licenza dello Sparrow, ma anche questa è una visione falsa. In effetti, l'Aspide è stato migliorato su tutti i componenti, sia elettronico, che nel sistema propulsore, che nel sistema di guida e persino della testata bellica. Il similare Sky Flash ha un'evoluzione meno spinta; nato più o meno nello stesso periodo, entrato in servizio veso la fine degli anni '70, come principale differenza aveva un nuovo sensore 'mono-impulso' radar, molto più affidabile della testa di ricerca semiattiva a scansione conica, specie contro le ECM e negli ingaggi a bassa quota. Però testata e struttura restano analoghi, con limiti nella gittata massima e agilità. Solo in seguito sarebbero stati adottati motori più potenti. Negli USA, nel frattempo, lo Sparrow era in produzione con il tipo F, a gittata maggiore, ma con il vecchio sistema a scansione conica, aspettando il 1982 per il monopulse M.
Ad ogni modo, la Selenia aveva prodotto 1.000 missili AIM-7 Sparrow su licenza; è impossibile che questa sia una casualità, se poi l'Aspide sia stato quasi indistinguibile da essi (a parte la forma delle alette principali), quando altre armi della categoria sono totalmente diverse (il Super R.530 o l'R-23). Ovviamente questo discorso, nonché le eventuali licenze di produzione, non sono state particolarmente pubblicizzate dalla stampa italiana e tanto meno dal produttore.
Sperimentato nei primi anni '70, l'Aspide entrò in servizio attorno al 1978 con le fregate classe Lupo, che già erano navi formidabili per l'epoca. La versione Albatross arrivò solo nel 1982, mentre la versione aria-aria, per quanto lungamente sperimentata, entrò in servizio solo con l'F-104ASA-2 nei primi anni '90. Poco dopo toccò anche lo Skyguard-Aspide per l'esercito, con lanciatore a 6 celle anziché 4 come nello Skyguard svizzero.
In tutto ne sono stati prodotti a migliaia; già diversi anni fa si parlava di oltre 4.000 esemplari, e nelle centinaia di lanci eseguiti gli è stata attribuita la percentuale 'record' del 97% di successo. Peraltro non è mai stato usato in guerra, per quanto ne sappiamo, per cui non sappiamo davvero quanto questo missile potrebbe mantenere le promesse in guerra, visto che tanti altri hanno già avuto cocenti delusioni (basti vedere lo Sparrow in Vietnam, calato dal 60-70% a solo il 7-8% di Pk).
Esso è stato adattato allo Skyguard svizzero, ma poi questo sistema è stato scartato in Italia. Attorno al 1984 è arrivato in servizio lo Spada-Aspide. Con lanciatori a 6 celle, ripartiti in sezioni di tiro da 2 lanciatori e un radar di tiro (Falco) l'una, a loro volta assegnate in almeno 3 unità per batteria, la quale ultima ha una un radar di scoperta aerea (Pluto), che negli anni '90 (praticamente impossibile dire quando, ma presumibilmente entro la metà del decennio) ebbero un'altra antenna sistemata su traliccio, perché davvero il Pluto, a 4-5 metri, era enormemente bassa sull'orizzonte, con qualsiasi struttura che scherma la visibilità del pur moderno e potente radar di scoperta (oltre 50 km). Basicamente si tratta di un sistema navale messo in servizio in versione terrestre. Ma quel che funziona bene sulle navi, non è detto che vada bene anche per installazioni terrestri. Per questo lo Spada non ha avuto molto successo nella sua prima generazione, e per quanto noto, è stato usato solo dall'aviazione thailandese e in una singola batteria. L'Aspide ha avuto molto più successo nella versione navale e come munizione per lo Skyguard. Ma queste sono altre storie, per quel che ci riguarda qua.
I sistemi di lancio dell'Aspide non sono certo trascurabili, ma il sistema Skyguard ha lanciatori quadrupli (con tanto di illuminatore incorporato) ed è piccolo e leggero. Lo Spada non è affatto così, e nella 1a generazione (quella che ci interessa qui), era decisamente poco apprezzato per mobilità, anche se poi è migliorato. Si tenga presente anche che lo Skyguard-Aspide italiano, con lanciatore a 6 celle, ha un peso di ben 14 tonnellate a lanciatore, altro che 'mobilità tattica' (il Rapier pesa 1,2 tonnellate, per dire).
Benché prodotto in un ordine di grandezza inferiore rispetto al Rapier, ha anche un ordine di peso maggiore (centinaia di kg anziché decine), ma comunque sia l'equazione è a vantaggio del Rapier, avendo 20.000+x43 kg un peso maggiore di 4.000+x220 kg, anche se non di moltissimo. Però a noi ci interessa il totale delle batterie: l'AMI ne ha avute una quindicina, ma nel 1992 non erano state ancora consegnate totalmente, probabilmente erano attorno alle 12. Più la batteria thailandese. Peraltro si può anche ben pensare che il totale effettivo, all'epoca, fosse dell'ordine delle 12 unità, e non si sbaglierebbe di molto. Questo totale è importante perché significherebbe 1 batteria per ciascuna base principale, più 1 per le due basi secondarie in cui sono presenti gli AMX (2 gruppi).
Caratteristiche basiche (modello originale anni '70-80):
-dimensioni: 3,9 L x 0,203 D x 1 m (ap.alare)
-pesi: 220 kg al lancio; 163 kg a vuoto; 33 kg (testata HE-frag)
-motore: SNIA-BPD da 3.500 kg/s per 3,5s (120.000N) con 57 kg di propellente.
-prestazioni: v.max circa mach 1,8-2 (aria aria, rivendicati fino a 4,4 mach, dato molto opinabile a dire il vero a meno di non lanciarli da oltre mach 2); gittata 15-20 km (aria-aria: oltre 40 km dichiarati); quota da terra: circa 6.000 metri.
Copiato in Cina come PL-11 (e qualche derivato superficie-aria), l'Aspide ha perso la gara per equipaggiare il Viggen JA-37 svedese, l'Aspide è a tutt'oggi in produzione e con la versione Aspide 2000 ha avuto una seconda giovinezza. Ma in generale è un'arma che tende ad avere un livello di prestazioni poco favorevole rispetto al costo. Come mobilità è nettamente inferiore ad un sistema di classe superiore come l'HAWK, che è buono anche per le distanze medio/alte e le quote medie e alte, quando l'Aspide ha una funzione di arma a corta-media gittata per le quote medio-basse e basse e quindi, non è sufficiente per eseguire una difesa aerea completa dello spazio aereo. Però come costo e peso non scherza affatto, e come vulnerabilità alle ECM e alla scoperta è simile ai sistemi di categoria superiore. In altre parole, si potrebbe dire che ha lo stesso livello di mobilità e di 'emissività' dei sistemi a lunga gittata, senza averne le prestazioni, e con un costo molto vicino: le 12 batterie stimate nel programma 1992 erano in conto ad oltre 2.000 mld di lire, quando le 20 batterie Patriot erano state previste con un costo di 5.500, vale a dire in termini unitari, solo il 50% maggiore, pur essendo di 2 categorie superiori (decisamente a lungo raggio, tanto da sostituire gli Hercules). Non è poi difficile capire come mai i missili come l'Aspide e lo Sparrow non abbiano avuto molto successo come armi terrestri: troppo costosi e grossi come armi a corto raggio, troppo scarsi come armi a difesa d'area. Per i caccia così come per le navi minori (fregate) vanno benissimo e non c'é una soluzione più indovinata di loro, ma come armi terrestri non offrono nulla di speciale, l'esercito ha bisogno di sistemi più mobili (poco importa se a più corto raggio) e l'aviazione ha bisogno di missili a più lungo raggio, magari con capacità anti-missile. E poi, tutti quei cavi con cui le sezioni sono collegate al centro di tiro, non sono mai stati ben visti (e i cavi rimasero, oh se rimasero!) nell'ambito del sedime aeroportuale. Oltre ad essere vulnerabili ai bombardamenti e un 00 così per riposizionare le batterie in caso di 'mobilitazione'. Di fatto, gli anziani dei sistemi Nike ricordano che era più facile muovere questi ultimi in versione tattica, che gli Spada, almeno nei primi anni/lustri di servizio. Almeno questo limite, di sicuro non faceva parte del repertorio del Rapier...
Per approfondire sullo Spada/Aspide:
Forum Nike sull'Aspide
Altra discussione sul forum Nike relativa all'Aspide
Aspide sul sito aeronautica.difesa
https://it.wikipedia.org/wiki/Aspide_(missile)
L'ottimo sito Lone Flyer sull'Aspide 1A (prima generazione)
Una valutazione in merito
Ma quali vantaggi operativi ha il Rapier, considerando che esso potrebbe, come potrebbe, essere addirittura un 'game changer' perché dopo tutto, è questo il principale sistema di difesa aerea delle basi inglesi?
1- è piccolo. Molto piccolo. Il missile pesa sui 42 kg ed è lungo poco più di 2 metri. Questo significa che è molto difficile da vedersi in volo e a terra. E' anche la conseguenza diretta dell'essere un 'hit-itle' ovvero un missile che è stato progettato per essere così preciso da colpire direttamente il bersaglio (dopo tutto è così anche per la maggior parte dei MANPADS). Per giunta è mimetico e di sagoma snella e sfuggente.
2- Stealthness: essendo così piccolo, ha bisogno di un motore poco potente, che lascia una scia di fuoco e di fumo minuscola. Confrontato con l'Aspide, che lascia dietro di sé un pennacchio bianco enorme, lungo agevolmente 1 miglio e visibilissimo sia di giorno che di notte, non c'é dubbio che il Rapier risulti pressoché invisibile. A questo si aggiungano le dimensioni ridotte, la sagoma ancora più aguzza, la velocità comparabile, e la mimetizzazione scura tipo esercito (infatti il missile è normalmente esposto all'aria e quindi, visibile, invece di stare dentro le celle di lancio). Vedere un Rapier è quindi difficilissimo, considerando anche la velocità e l'accelerazione, e il fatto che può essere lanciato senza radar di tiro in azione, con il bel risultato che i sistemi elettronici di un normale cacciabombardiere non ne rilevano affatto la presenza.
Sembra tutto il contrario del potente Aspide, che certo è difficile da evitare una volta lanciato, ma è pur sempre contro-manovrabile essendo così indiscreto sia visivamente che elettronicamente. Inoltre, se tante volte non lo si fosse sentito con l'elettronica o visto partire, offre una vista platealmente 'indiscreta' essendo non solo grosso (4 metri), ma anche... quasi totalmente bianco.
Inoltre le piazzole di lancio sono molto grandi e visibili, e dopo un lancio, diventano chiaramente visualizzabili per tutti i piloti della formazione, sia per evitare il lanciamissili, che per distruggerlo con un attacco diretto! Provate a dire dove è un Rapier, comparando la stessa questione, con un missile privo di fumo, un lanciamissili minuscolo e magari in silenzio radar!
3- con una massa così ridotta, anche con un motore non molto potente (di caratteristiche ignote, per quanto ne so, a parte che è a propellente solido) è un'arma che ha una forte accelerazione e arriva a velocità di circa 2.300 km/h, nonché una buona gittata per essere un ordigno di questa categoria, oltre 6 km.
4- date le caratteristiche di cui sopra, vedere il missile decollare e attaccare il suo bersaglio è difficile. Se non lo si avvista subito, da distanza ridotta, potrebbe essere impossibile vederlo avvicinarsi. Ma se si è così vicini da vederlo, vuol dire che non gli si può sfuggire!
5- il sistema di lancio è a sua volta piccolo, molto piccolo. Poco più alto di un uomo in piedi.
6- è di forma piuttosto sfuggente e questo lo rende ancora più difficile da individuare, specie quando è mimetizzato
7- è molto leggero e questo comporta numerosi vantaggi tattici ed economici.
8- è dotato, nondimeno, di tutte le attrezzature che servono, a cominciare da un radar di scoperta di buona portata (oltre 15 km) ruotante sopra il sistema missilistico, per cui è a tutti gli effetti un lanciamissili autonomo e capace di scandagliare i 360°
9- essendo così piccolo e autonomo, è possibile portarlo dappertutto quando lo si desideri, è facile da portare per un elicottero medio, forse anche da un Lynx, e di sicuro è molto rapido e semplice da spostare tatticamente: ovunque possa andare una Land Rover, può portarsi dietro i Rapier.
Si può salire su di una collinetta che altrimenti, con sistemi più pesanti, sarebbe un ostacolo al campo visivo, così facendo, paradossalmente, è possibile sfruttare meglio la gittata dell'arma, per quanto apparentemente limitata, di quanto non sia possibile per missili più grossi e meno mobili. Il campo di tiro è molto buono, in pratica, con l'unico svantaggio che il rada è montato sul basso affusto, ma non è stato fornito di un piccolo albero telescopico, fosse alto anche solo 1-2 metri. Però, in compenso è possibile installare questo sistema persino sui tetti, se necessario. Nel 2012, per esempio, per le olimpiadi di Londra, è stato fatto proprio questo.
10- il posto di lancio non è lo stesso di quello di guida, per cui il lanciatore può operare in maniera fisicamente indipendente da quello di mira. Quest'ultimo, con l'operatore umano, può essere distante qualche decina di metri dal lanciamissili, per cui anche nell'ipotesi che questo venisse avvistato ed attaccato, il suo operatore non deve essere preso dal panico di finire disintegrato con il lanciamissili dall'attacco aereo susseguente, perché spesso è sistemato in una trincea appena a filo del livello del terreno, molto meglio protetto che su sistemi convenzionali come quelli con il container di controllo e lancio. Naturalmente questo dà anche svantaggi: è più lento e difficile costruire una postazione o abbandonarla, pioggia e altro possono causare non pochi problemi, così come il freddo; ma in condizioni abbastanza buone, è un concetto vantaggioso per la sicurezza dell'operatore del missile, che è fisicamente distanziato e difficilmente individuabile.
11- il lanciamissili di per sé ha potenza di fuoco sufficiente: il tipo base ha 4 missili pronti, ma i tipi più recenti ne hanno 6 o 8.
12- i tempi di reazione sono estremamente ridotti: appena 6 secondi dalla scoperta al pronti al fuoco
13- la velocità del missile è tale da raggiungere anche da tergo, qualsiasi aereo entro il raggio di qualche km
14- la portata è limitata, ma è sufficiente per la maggior parte degli ingaggi a bassissima e bassa quota. Naturalmente non basta per ottenere una copertura totale dello spazio aereo, ma per le quote entro i 2-3.000 metri è quel che serve, il resto in teoria dovrebbero farlo sistemi più pesanti o caccia intercettori. Il Rapier del resto è stato costruito per la mobilità piuttosto che la potenza pura.
15- a parte che la portata pratica è incrementata dal fatto di poter essere posizionato nei punti più favorevoli per il tiro, a parte che la velocità rende possibile ingaggi anche contro bersagli in allontanamento a qualche km, il Rapier ha anche un altro vantaggio in termini di portata pratica: è un sistema telecomandato, quindi non ha bisogno di agganciare da sé i bersagli, ma basta che lo veda un operatore da terra, e quindi è possibile, con sufficiente preavviso, eseguire lanci head-on anche da distanze teoricamente fuori della portata massima, se poi il bersaglio continua ad avvicinarsi. In teoria, se ci mette 13 secondi per i 7.000 metri, potrebbe essere lanciato contro un bersaglio in avvicinamento (a 900 km/h) su distanze di circa 10 km. Provateci con un Chaparral, tanto per dirne uno, a fare altrettanto.
16- il fatto che abbia una teleguida è vantaggioso per molti aspetti: un missile con sistema di autoguida è più facile da usare e può seguire anche bersagli usciti dal campo visivo dell'operatore, ma il sistema di guida è complesso. Questo significa un missile più costoso e pesante. Inoltre, anche il missile con il sistema di guida più sofisticato è un'arma stupida, facilmente ingannabile da sistemi elettronici usati al meglio e nel momento giusto, o anche da semplici sistemi come i bengala antimissile. Nel caso del Rapier, invece, l'arma non ha nessuna intelligenza di suo e risponde solo ai comandi da terra. E' l'operatore e la sua intelligenza che giudica quello che succede e guida il missile nel modo più opportuno, evitando che sistemi ECM come chaff, bengala, disturbatori, possano ingannare il missile. Esiste cioé un 'man in the loop' che giudica e corregge il missile e di fatto significa che in realtà, i due contendenti sono entrambi umani, sia pure nascosti da missile e aereo. Naturalmente questo significa, per ottenere ingaggi migliori, un addestramento più curato e più da operatori di lungo corso e professionisti; ma in fondo, non è forse lo stesso principio di guida che viene usato, con successo, nei missili controcarri? Certo che per ottenere successi maggiori bisogna avere più professionalità ma il risultato, a quel punto, sarebbe davvero temibile.
17- come visto sopra, il sistema di guida del Rapier è difficile da ingannare o sentire: non ha un sensore IR e quindi i bengala servono a poco (teoricamente, potrebbero ingannare il sistema di guida SACLOS, questo va detto, ma probabilmente è una cosa molto più teorica che pratica, visto che oltretutto non è ben chiaro se il missile è seguito con un tracciante o con beacon radar), non c'é un radar di tiro vero e proprio -nel sistema base, che è chiarotempo- per cui i sensori d'allarme radar e disturbatori radar non funzionano bene, anche se possono sentire e disturbare il radar di scoperta. MA non possono fare lo stesso con il sistema di tiro, perché quest'ultimo è un canale radio. La gran parte degli aerei tattici ha soltanto sistemi RWR ed eventualmente ECM settati per sentire le onde radar e disturbarle. Questi sistemi operano in genere tra 1-2 e fino a 18-20 GHz. Ma il sistema del Rapier opera con un canale radio, probabilmente di frequenza di alcune centinaia di MHz (purtroppo non sono disponibili particolari in merito, ma quasi sicuramente è un UHF), per cui un normale cacciabombardiere non si rende conto quando è sotto attacco dal Rapier, e non ha nessun sistema elettronico che possa disturbarlo. Il che significa che se il Rapier non è avvistato per tempo, l'unico modo che ha è quello di sentire il radar di scoperta, ma non è detto che questo basti, e in teoria, non è nemmeno detto che il radar stesso sia acceso!
18- il Rapier è stato aggiornato in numerose versioni e sottoversioni, già nel 1992 c'erano molti modelli anche notturni e ognitempo, per cui è facile che possa essere aggiornato ad ordini di grandezza superiori di efficienza, rispetto a quello che era nel 1982. Molte vendite oltretutto, sono state fatte dopo il 1982, e i missili, anche senza cambiare versione, facilmente vengono aggiornati, spesso con risultati molto buoni perché cambiare una scheda elettronica a transistor per mettercene una con i microprocessori di tecnologia anni '80 è già un salto in avanti notevole come affidabilità e prestazioni. Per non parlare delle modifiche dalle valvole ai transistor/microchip (esempio: la modernizzazione del NIKE-Hercules).
19- I Rapier, in generale, sono TANTI. E la quantità è già una 'qualità', anche senza parlare delle 8 milioni di baionette. Infatti, ci sono circa 500 lanciamissili di questo tipo disponibili, a cui si aggiungono (o sono inclusi?) i 64 semoventi su scafo M548 americano, ma pur sempre un programma inglese (e infatti è il Tracked Rapier, Rapier cingolato, mica M548 Rapier) di cui gli americani sono di fatto subfornitori. Con una potenza di fuoco di diverse batterie di Rapier, da 3 a 6 per ciascuna delle 10 basi principali, è possibile formare un dispostivo difensivo formato da cerchi multipli uno dentro l'altro, coprendo ogni lato cieco, e ingaggiando numerosi bersagli anche in simultanea.
I Rapier non sono solo numerosi come lanciamissili, ma anche come missili di per sé. Grossomodo, dovrebbero esservi circa 500 lanciamissili Rapier, il che significa almeno 2000 missili pronti al tiro, 500 radar capaci di esplorare (se hanno una buona posizione) aree di almeno 30 km di diametro (circa 700 kmq), e oltre a questo, una dotazione di missili che probabilmente arriva a ben 20.000 esemplari, ovvero ben 10 ricariche per i lanciamissili. Questo, tra le altre cose, permette di scegliere i missili più moderni ed efficienti come armi di primo impiego. Se anche avessero l'1% di probabilità di abbattimento, a lanciarli tutti distruggerebbero 200 aerei nemici; se hanno il 10%, arrivano a 2.000, praticamente tutta la forza aerea italiana. Il rischio di restare senza missili è quindi mooolto remoto.
20- le capacità operative del Rapier sono incrementate dal radar Blindfire, anch'esso presente in gran numero, con il quale pare che ogni singolo lanciamissili sia capace di ingaggiare due bersagli in simultanea, uno su linea ottica e uno su linea radar (con capacità ognitempo). Il Blindifire ha una portata maggiore (oltre 30 km) e oltretutto è anch'esso disponibile in centinaia di esemplari, probabilmente più di 1 per ogni due lanciamissili. Così una batteria su 6 lanciamissili ha almeno 24-48 armi pronte, e può ingaggiare in teoria fino a 12 bersagli in simultanea, un intero gruppo, mentre altri tipi di sistemi di difesa sono molto meno capaci di questa prestazione cruciale, specie contro aerei che volano così bassi da dare solo pochi secondi prima che attacchino o spariscano.
23- il fatto che il Rapier sia un'arma concepita per colpire direttamente un bersaglio fa sì che difficilmente questo, una volta 'beccato' torni indietro, a differenza di quel che succede spesso con i missili con spolette di prossimità; in cambio, per fare danni, come si è detto, deve colpirlo in pieno oppure nulla accade. Però le spolette possono anche essere inaffidabili, disturbate dalle ECM, disturbate dal terreno e sopratutto, tendono a limitare la quota minima di ingaggio del missile per via del rischio di esplosioni premature nel volo a bassa quota.
24- un'arma senza spoletta VT oppure, come sarà senz'altro nel caso del Rapier (se non altro per le piccole dimensioni della testata) con una spoletta VT dal raggio d'attivazione ridotto, non ha limiti di quota minima, ed è utile persino bersagli di superficie, cosa che un normale missile SAM difficilmente può fare, specie di quelli a guida radar. I vecchi cannoni a.a. erano effettivamente armi a doppio ruolo, e uno sbarco di commandos o l'arrivo di forze nemiche di terra potrebbe anche comportare un conflitto con le unità a.a. Per cui tanto vale avere armi con una minima capacità anche antisuperficie.
In termini di confronto con lo SPADA-Aspide, vi sono molti pro e contro. Lo Spada è un sistema più efficace alle medie quote e distanze, potendo arrivare ad almeno 15 km di raggio e 6 di quota, inoltre è pienamente ognitempo. Però ha dei forti limiti, a cominciare dal costo di decine di milioni per batteria, senz'altro maggiore di quello dei Rapier (sia missile che sistema), il che significa che ne sono disponibili solo poche batterie a fronte di circa 100 del tipo Rapier. E' un ordine di grandezza di differenza e questo permette di difendere molti più bersagli con molte più batterie di Rapier di quanto non sia possibile con lo Spada. In pratica lo Spada può difendere con una sola batteria solo le basi principali e forse qualcuna delle secondarie, presumibilmente quelle con gli AMX. I Rapier, invece, possono difendere tutte le basi e quelle principali persino con 6 batterie.
D'altro canto, abbiamo invece circa 22-23 basi su 35 italiane, semplicemente prive di difese SAM. Anche se sono di tipo secondario, non è certo una buona partena per vincere una guerra aerea, specie contro un avversario che facilmente avrà la superiorità aerea pressoché assicurata.
Inoltre, se la portata è maggiore, questo poco significa contro bersagli a bassisima quota, che in ogni caso difficilmente verrebbero ingaggiati ad oltre 5-6 km di distanza. Sperare che un caccia tattico si faccia vedere prima, specie da parte di un sistema come lo Spada, è pura utopia.
La velocità del Rapier, malgrado sia 1/5 dell'Aspide, è sorprendentemente pari o superiore, il che aiuta a portare rapidamente l'intercettazione. Inoltre la scia del missile Aspide è molto visibile anche a km di distanza, così come la vampa del motore, mentre il Rapier è molto più discreto. A questo si aggiunga anche che l'Aspide necessita di un illuminatore radar, che può essere sentito e disturbato, e che i lanciamissili sono molto più grossi, vistosi, e per giunta hanno bisogno di terreni appositamente preparati, usualmente delle piazzole di lancio magari rialzate. Inoltre sono difficili da spostare rapidamente da un posto all'altro. Anche a motore spento, resta il radar e il 'pasticcone' bianco lungo 4 metri che veleggia nell'aria, visibilissimo di giorno e con bel tempo. Tutto il contrario del Rapier, pensato fin dall'inizio come sistema anche -e sopratutto- per l'esercito, e quindi facile da spostare e difficile da vedere!
Infine, le capacità di ingaggio multiple sono tutt'altra cosa. Una batteria Spada ha in genere 3 sezioni con 2 lanciamissili sestupli l'una, più un radar di tiro e il radar centrale. Ogni sezione di tiro può lanciare più missili, ma solo contro un bersaglio alla volta, il che significa che se tutto va bene, la batteria può ingaggiare 3 bersagli per volta. MA, solo se il radar centrale li vede, il che è difficile specie nella forma standard, con il radar alto solo qualche metro sopra il terreno. In seguito hanno anche usato delle antenne su tralicci alti diversi metri, ma non è affatto chiaro se questo era già vero nel 1992, anno che ci interessa. Come se non bastasse, se il radar Pluto viene messo KO tutta la batteria diventa quasi totalmente inutilizzabile, perché i radar di tiro hanno un campo di vista troppo ridotto e oltretutto, non dovrebbero avere alcun sistema IFF per cui nemmeno sanno a chi sparano.
Al contrario, una batteria di Rapier non ha un radar centrale, ma i 6 lanciamissili possono ingaggiare non 3, ma 6 bersagli, e se hanno come aggiunta un radar Blindfire per coppia, possono ingaggiarne anche 9; se hanno un Blindfire per lanciamissili, possono arrivare, in condizioni di tempo buono, a ingaggiare ben 12 bersagli, fornendo una difesa senza angoli ciechi sui 360° dell'obiettivo. E questo con 1 BATTERIA, figurarsi con 3-6 di queste! Si potrebbero ingaggiare fino a 18-36 bersagli per volta anziché 3, e i missili pronti al tiro sarebbero 72-144 anziché soltanto 36.
Inoltre, anche se l'Aspide è più potente del Rapier come missile, i tempi di reazione sono peggiori: il Rapier può ingaggiare entro 6 secondi, lo Spada-Aspide 'meno di 15 secondi'. Anche se fossero 12, sarebbero pur sempre il doppio del tempo. In tale tempo, un caccia a 900 km/h fa 3 km a bassa quota, abbastanza da sbucare da una collina e colpire l'aeroporto! Inoltre il raggio di tiro minimo dell'Aspide ufficilmente è di ben 750 metri. Probabilmente il Rapier si accontenta di 400-500 metri, ma non si sa di preciso. Il problema è che il lanciamissili Aspide, ancorché capace di sparare sui 360°, è fisso a 30° di alzo (diventano 0° solo per il trasporto). Lanciare contro un bersaglio che vola bassissimo, significa che il missile deve anche picchiare poi verso di esso e questo significa che in pratica, il missile avrà un raggio minimo probabilmente di 1,5 km, circa il doppio del valore 'minimo' teorico. Nel caso del Rapier questo limite non si applica perché il lanciamissili è interamente brandeggiabile anche in elevazione.
Inoltre, il Rapier è più veloce e accelera probabilmente molto più alla svelta, il che significa che concede meno tempo al bersaglio per spostarsi. Se questo si avvicina a 900 km/h, un Rapier probabilmente lo potrà ingaggiare anche a 1 km di distanza, ma l'Aspide probabilmente solo a 2+ km. Se a questo aggiungiamo il tempo di scoperta e reazione, probabilmente l'Aspide potrà ingaggiare efficacemente bersagli solo se li vede oltre i 5-6 km di distanza. Se questi volano a 300 metri non c'é problema, ma se volano a 30 metri, allora persino un ostacolo alto 15 metri sopra il radar a 2 km, potrà schermare il bersaglio fino a 4 km di distanza, quando sarà troppo tardi! Il Rapier non ha questo problema, potrebbe farcela probabilmente anche a soli 2,5 km riducendo le possibilità d'attacco degli aerei nemici, inoltre se necessario si può portare in qualsiasi punto con una vista dominante, da quella collinetta su cui l'Aspide proprio NON ci può andare, al tetto dell'edificio più alto dell'aeroporto, se c'é una terrazza abbastanza robusta e una gru.
Infine, il Rapier è autonomo come sistema, non ha bisogno dei cavi, lunghi e pesanti, nonché vulnerabili, che devono essere deposti a chilometri per collegare il Pluto con ciascuna sezione di tiro.
Per questo è molto meglio il Rapier, specie se si considerano ingaggi fatti solo di giorno e da aerei relativamente semplici e di prestazioni non eccezionali, ma che possono volare approfittando della luce, a quote molto più basse che in azione notturna. E' meglio tutto sommato avere numerosi sistemi a corto raggio, dai Phalanx ai Rapier, che possano prontamente reagire contro numerosi bersagli che volino bassi e spuntino all'ultimo momento, piuttosto che avere un super-sistema con capacità di vista e ingaggio limitate alle basse quote e come numero di bersagli ingaggiabili contemporaneamente. Il fatto che, considerando tutto questo, una base difesa dall'Aspide, contro un gruppo di aerei (diciamo una sezione) provenienti da una certa direzione, potrà al meglio, usare una singola sezione di tiro con un bersaglio ingaggiato per volta, quando una base difesa da diverse batterie di Rapier potrebbe far trovare nello stesso quadrante (120°) fino a 12 lanciamissili con 12 o 24 bersagli ingaggiabili in simultanea (da 3 a 6 volte il numero effettivamente disponile) dà l'idea di quale differenza faccia. E non solo questo, ma i lanci di missili sono piuttosto noiosi anche quando non colpiscono il bersaglio, magari distraendo il pilota o costringendolo alla difensiva proprio sul più bello, quando 1 secondo in più o in meno significa un quarto di km di errore su di un bersaglio altrimenti perfettamente centrato!
E, se non bastasse, i Rapier NON sono soli, ci sono un'enormità di altre armi (dai fucili ai missili Bloodhound) che possono infoltire ulteriormente le capacità di difesa aerea.
Un giudizio in merito
Dal forum Nike-missile, ecco quel che ne dice l'utente 'RDS', uno dei 'missilieri' dell'AM, che certo ne sa più di me sull'argomento:
''Ieri sera, prima del tuo inserimento, ho tagliato una parte del mio intervento perchè l'argomento non poteva essere liquidato con una frasetta prima di andare a letto.
L'industria missilistica italiana degli anni '70-'80 certo non era all'altezza di sfornare un sistema missilistico complesso in tempistiche e modalità paragonabili a quelle degli USA. Per lo più fino ad allora aveva lavorato su produzioni dedicate alla Marina. La difesa aerea a corto-medio raggio di una nave, di per sè obiettivo mobile, non eccessivamente grande, isolato o inserito in una flotta, non è certo quella di una grande base aerea (pensiamo alle grandi estensioni di Ghedi o di Amendola) inchiodata sulla superficie terrestre. La nave è un obiettivo puntiforme a confronto di una Base dove gli obiettivi paganti sono tanti - pensiamo alla dispersione degli Shelter, alle piste di volo lunghe tre km con i loro raccordi, ai depositi carburanti, ecc.- aggingiamo il mascheramento causato dal tereno circostante che non è l'orizzonte marino. Questo stato di cose faceva sì che la minaccia aerea portata contro una nave richiedesse un minor numero di aerei attaccanti rispetto a quanto ne servissero per la saturazione e neutralizzazione di un aeroporto.
Quindi tutto diverso: dalla minaccia, alle condizioni orografiche, alle estensioni da difendere. Pertanto, nel caso della nave, un sistema che potesse sparare un paio di missilotti in rapida successione a debita distanza era ritenuto sufficiente (almeno fino all'arrivo degli ARM Stand-off). L'AM (chiamiamola così come si chiama, e non AMI) e tutte le altre Aeronautiche invece avevano dei requisiti del tutto opposti, come abbiamo visto. Le altre nazioni, come al solito, si erano mosse con anticipo e stavano sviluppando dei sistemi missilistici a breve raggio dedicati alla difesa delle installazioni. Avevano adottato il concetto di un sistema leggero, tatticamente mobile, che a fronte di una necessaria riduzione delle misure del missile, che quindi comportavano raggi di intervento ridotti, avrebbe visto le batterie schierate fuori dagli aeroporti a distantza tale da fermare comunque le penetrazioni degli aerei attaccanti in tempo utile (vedi rapier e roland). La mobilità tattica avrebbe compensato la sopravvivenza degli addetti che si trovavano ad operare all'aperto, assumendo che l'ambiente circostante fosse sicuro.
La nostra Aeronautica, invece, adottò la filosofia di schierare i sistemi missilistici di difesa all'interno delle Basi. Questo voleva dire disporre di un sistema più pesante perchè il missile doveva arrivare più lontano (allora si parlava di una distanza di sicurezza sulle 5 NM, poi ampliate (indovinate da chi ) ad 8 con l'arrivo dei primi Stand-off). Ma schierare un sistema missilistico all'interno di un aeroporto non è cosa da poco. Innanzi tutto si doveva già pensare che i cavi proprio non dovevano esistere! Collegare tre sezioni di fuoco ed un IFC poste ad un paio di km l'una dall'altra ed all'interno di una area altamente urbanizzata come è quella di un aeroporto è qualcosa che sa di "incompetenza" di chi lo ha pensato. Altri problemi derivarono dal mascheramento. Dove metto un radar che per forza deve vedere il più lontano possibile? ma per terra cari signori! e possibilmente accanto all'enorme hangar della manutenzione degli aerei, o di fronte ad uno Shelter, magari accanto alla torre di controllo! D'altronde non c'era altra soluzione in un ambiente già saturo di costruzioni. Così, dopo alcuni anni di pura sofferenza e di continue dimostrazioni pratiche condotte con attacchi di saturazione (e con una sfilza di Unsatisfactory vergata sulle spalle di quelle povere crew), si arrivò a mettere la doppia antenna, richiamata da fafo83, posta su un alto traliccio che svettasse sopra gli edifici (che per fortuna nelle basi aeree non sono tanto alti per ovvi motivi), ma i cavi rimasero uh.. se rimasero!
Di chi fu la colpa? Dell'industria nazionale che voleva piazzare un prodotto così come lo aveva pronto (essenzialmente studiato per la Marina) o dell'AM che non si mise a tavolino "a pensare" prima di firmare il contratto? Penso di tutte e due, ed anche in egual misura.''
http://nikemissile.forumfree.it/?t=48077845&st=15
Sullo schieramento:
Quel che mi è stato detto sul servizio degli Spada (iniziato con una prima batteria attorno al 1984)...
Ciao Stefano, come suggerito dal regolamento del Forum attendiamo una tua presentazione nell'apposita sezione che trovi al seguente link http://nikemissile.forumfree.it/?f=6538881 (cliccaci sopra). Noi del Forum Nike Missile siamo come una grande famiglia, perciò ci piace dare il benvenuto a chi entra a farne parte.
Lo schieramento dello Spada ha subito innumerevoli trasformazioni nel corso di una breve vita operativa. Ciò fu dovuto al fatto che iniziò ad entrare in servizio sul finire della Guerra fredda e pertanto il programma subì molti rimaneggiamenti. Comunque, il massimo dello schieramento prevedeva dodici batterie, di cui undici poste sotto comando NATO ed assegnate alla difesa aerea integrata (NATINAD) dell'Italia. Le undici batterie erano schierate a difesa dei principali aeroporti di allora e, conseguentemente al termine della guerra fredda, ne seguirono le sorti.
Le batterie avevano il numero distintivo a tre cifre composto dal 7 e da due cifre indicanti lo Stormo di appartenenza, ad eccezione di Rimini che fu numerata 00. Quindi:
700 - Rimini
703 - Villafranca
704 - Grosseto
705 - Cervia
706 - Ghedi
732 - Brindisi
736 - Gioia del Colle
737 - Trapani
741 - Sigonella
751 - Istrana
753 - Cameri
Inoltre la 765 era assegnata alla Scuola Missili di Montichiari
Rivolto ricevette una batteria Spada ma in ultimo, non fu mai dichiarata alla NATO perchè nel frattempo il Gruppo di volo degli AMX fu chiuso. Ora il 2° Stormo di Rivolto, in quanto polo missilistico dell'Aeronautica, ha in dotazione delle batterie Spada con le ultime modifiche tecniche.
Un cordiale BLAZING SKIES
Alle Batterie Spada indicate direi che vadano aggiunte
- 746^ Btr. a Pisa dal 1992 al 2000
- 750^ Btr. a San Damiano dal 1994 al 2002 (forse anche nel 2003).
La Batteria di Rimini era inizialmente 705^ e diventa 700 con lo spostamento del 5° Stormo da Rimini a Cervia.
Contemporaneamente, la 708^ Btr. di Cervia (ex 8° st.) diventa 705^ Btr..
http://nikemissile.forumfree.it/?t=50733762&st=135
Non è ben chiaro quante fossero davvero le Spada-Aspide, quindi; qui si parla fino a 15 batterie, ma chiaramente non tutte erano presenti a metà 1992 (anche considerando la batteria thailandese). Comunque anche RDS diceva che fossero 12, per cui non so che pensare, a meno che semplicemente non hanno cambiato denominazione nel tempo (era una serie '7' seguita dal numero dello stormo)
TOLEDO = SPADA? No....
Altro discorso sulla differenza tra Aspide -Spada e Toledo-Skyguard. Questo discorso è importante da sottolineare perché il SIPRI dà come vendute delle batterie di Spada alla Spagna, ma se questo è avvenuto, per le caratteristiche riferite, non si può certo definire 'Spada' tale sistema d'arma, che altrimenti dovrebbe andare ad arricchire lo schieramento italiano nel wargame. Per questo è utile capire se è davvero uno Spada, oppure, pur usando ancora i missili Aspide, è qualcos'altro. E questo è quanto se ne può dire...
In breve:
E' falso affermare che il Toledo sia un sistema Spada; più in dettaglio il SIPRI sbaglia perché:
-1 lo Spada-Aspide è dotato di un radar di batteria soltanto (alle volte ce ne è un altro ma sempre nel comando batteria), ed è il PLUTO. Senza PLUTO, non esiste un sistema SPADA (almeno non della 1a generazione, che è quella di cui si parla)
-2 lo Spada-Aspide ha lanciamissili sestupli e senza alcun sistema di tiro interno, perché ogni sezione ha due lanciamissili e una centrale di tiro con un radar apposito disgiunto dai lanciamissili (il radar è chiamato, a quanto pare, Falco)
-3 lo Spada-Aspide non ha nessuna integrazione con cannoni A.A. Il radar Pluto non ha nessuna capacità di inseguimento mentre gli illuminatori sono ottimizzati solo per il lavoro con i missili Aspide (o Sparrow, almeno in teoria).
-4) lo Spada-Aspide ha mobilità limitata, è infatti stato pensato per difendere grandi obiettivi statici come gli aeroporti.
Al contrario, lo Skyguard:
-1 ha una centrale di tiro costituita da un radar Skyguard, e questa non è per la sola batteria, ma è per ciascuna sezione di tiro della batteria. E' quindi un sistema distribuito, non centralizzato come lo Spada
-2 ogni sezione di tiro, con i lanciamissili, usualmente ha due lanciamissili sì, ma quadrupli, ed essi hanno anche l'illuminatore per guidare i missili stessi. Il tutto è coordinato da un radar di scoperta e inseguimento bersagli Skyguard che lavora con ogni sezione
-3 il sistema Skyguard è integrato cannoni-missili. Anzi, in origine era soltanto cannoni (in genere impianti binati da 35 mm), e la maggior parte degli utenti usano in genere lo Skyguard con i cannoni piuttosto che con i molto meno diffusi lanciamissili.
-4 lo Skyguard è un sistema interamente mobile e schierabile con le unità tattiche dell'esercito ovunque ve ne sia la necessità, da dietro la linea del fronte fino alla protezione di obiettivi delle retrovie.
Più in generale: lo Spada di prima generazione, quasi per definizione, è provvisto del Pluto; lo Skyguard, per definizione (senza 'quasi') deve avere il radar Skyguard, altrimenti è qualcos'altro. Inoltre, lo Skyguard non è affatto un sistema radar simile al Pluto; ha una portata più corta ma la capacità di ingaggio diretto dei bersagli, ed è stato costruito per essere mobile sul campo di battaglia. Il Pluto ha portata maggiore, nessuna capacità di ingaggio diretto ed è un sistema statico.
Questo è il quadro dei due sistemi.
Ora, il Toledo ha comportato l'acquisto di:
-13 lanciamissili quadrupli
-6 direzioni di tiro Super Skyguard
-200 missili Aspide.
Già il fatto che il Toledo abbia -1) lo Skyguard come sistema di tiro (chiaramente per le sezioni di fuoco su due lanciamissili l'una) -2) abbia lanciamissili quadrupli (come nello Skyguard e a differenza dell'Aspide) significa chiaramente che non è uno Spada. Se lo fosse, sarebbero giusto due batterie e questo significa che sarebbero bastati due radar, ma questi radar non sono i PLUTO ma gli Skyguard. E se non è un Pluto non è un sistema Spada, se c'é uno Skyguard non può essere altro che un sistema Skyguard (lo dice il nome).
Infine, il Toledo è un sistema integrato cannoni-missili. Ogni sezione di tiro non solo ha due lanciamissili quadrupli ma ha anche due cannoni binati, e guarda un pò, trattasi dei GDF Skyguard svizzeri!!!
Questo significa che il Toledo ha: Skyguard (ultimo modello), lanciamissili quadrupli (presumibilmente con illuminatore radar incorporato) ed è integrato con cannoni da 35 mm.
Questo è ESATTAMENTE quello che si potrebbe dire di un sistema Skyguard ed è esattamente il CONTRARIO di quel che si potrebbe dire del sistema Spada.
Ma se questo non fosse ancora sufficiente, basti vedere chi ha ordinato questo sistema: non l'aeronautica, come sarebbe inevitabile con lo Spada di 1a generazione... ma l'ET ovvero l'esercito spagnolo, come è normale che sia ... con lo Skyguard.
Come dicono gli americani, sembra un'anatra, si muove come un'anatra, si esprime come un'anatra. E' un'anatra.
Semplicemente, il Toledo è una forma modificata localmente dello Skyguard, giusto come lo è l'AMOUN sviluppato per paesi arabi. Anzi, più precisamente non è uno Skyguard, ma un SUPER Skyguard.
Resterebbe solo il dubbio: ma se è uno Skyguard svizzero, perché ha gli Aspide?
La risposta è semplice: perché la Svizzera non fa né gli Aspide né gli Sparrow, per cui è chiaro che qualcun altro doveva fornire i missili. La Contraves-Oerlikon ha un'importante filale italiana. E addirittura, con l'interesse per le armi a.a. tattiche in declino, una volta finita la Guerra fredda, cedette interamente alla filale italiana la gestione del programma Skyguard negli anni '90.
Per cui non c'é nulla di che stupirsi. Del resto l'E.I. esercito italiano, aveva ordinato anche esso lo Skguard, sia pure in una versione potenziata (in realtà, più che altro, appesantita: 14 tonnellate per ciascun lanciamissili), dove la principale differenza è il lanciamissili sestuplo simile a quello dello Spada, ma pur sempre ancora con i sistemi di tiro e inseguimento bersaglio come nello Skyguard normale. Per cui non c'é nulla di strano, evidentemente la Spagna siglò il contratto direttamente con la Contraves italiana anziché passare dalla casa madre, mentre in Svizzera ordinò i radar Skyguard che venivano fatti solo lì. Se fosse stato uno Spada... avrebbero ordinato in Italia i Pluto e i Falco, o no?
Il Rapier (è una sorta di spada rinascimentale a lama lunga di uso civile, basicamente...) venne sviluppato dall'allora BAC negli anni '60, prima (dal 1961 in poi) come 'private venture' nota come Sightime; e poi, con la specifica ET.316, che all'epoca era alternativa alla possibile cancellazione di un altro sistema, il fantascientifico (per l'epoca almeno) MIM-46 Mauler. Doveva essere capace di intercettare dei bersagli supersonici, del resto era un passo successivo a quello del già vecchio Tigercat (della Shorts di Belfast), versione terrestre del Sea Cat, a sua volta versione SAM del missile controcarri Malkara...
La ricerca venne sviluppata al RAE negli anni '60, con il sistema finanziato dal MoD inglese fin dal 1963; la cancellazione definitiva del Mauler americano mandò tutte le risorse sul Rapier, che venne tirato inizialmente nel 1966, e poi provato a Woomera (poligono australiano, e non causalmente l'esercito locale sarebbe stato tra i primi clienti). Venne sviluppato anche un simulatore, ma in generale le difficoltà iniziali di controllare via joy-stick più comando radio, un missile supersonico, non furono poche, e solo l'aggiustamento dei comandi e delle simulazioni dei lanci missilistici, portarono alla fine ad un prodotto accettabile. I test finirono nel 1968 e gli ordini per il nuovo sistema iniziarono dal 1969. Da notare che la RAF aveva in programma, per uno squadrone di difesa aerea, il Tigercat, sviluppato in realtà addirittura a partire da DOPO il sistema dell'esercito, ovvero dal 1967, anche se entrò in servizio già nel 1968.
Il Rapier, adottato comunque anche dalla RAF per le prestazioni certo superiori, venne provato congiuntamente con l'esercito nel 1972-73 e stranamente fu alla fine proprio la RAF che lo immise in servizio, con il No.63 Sqn, mandato in Germania Occidentale, nel 1974. Il Rapier, inizialmente impiegava un sistema ottico di inseguimento per controllare il movimento dei missili; il radar Blindfire (DN181) arrivò dopo, ma comunque in congiunzione con il sistema ottico.
Negli anni '80 venne anche costruito un sofisticato simulatore dove l'operatore, nella cupola ampia 10 metri, vedeva proiettati tramite laser (ai vapori di rame) il bersaglio e il missile, mentre un laser più piccolo (tipo He) simulava il puntino del flare in coda al Rapier. Al centro della cupola c'era una vera unità di tiro Rapier, ma associata, anziché ai missili, al computer di simulazione.
Tre Land Rover potevano portare un sistema Rapier e relativi missili di ricarica e sistemi di tiro. Il radar Blindfire permetteva di scegliere sia il sistema di funzionamento automatico che manuale. In tutto erano necessari 8 uomini.
Quanto al missile, esso è lungo 2,35 metri con diametro di 13,3 cm, motore a propellente solido, raggio di 6,8 km, peso di 42 kg e velocità di oltre mach 2.
Una cosa notevole è la testata: è una semiperforante da 1,4 kg, di cui 0,4 di esplosivo. Davanti c'é un'ogiva appuntita in plastica che serve solo per l'aerodinamica.
La quota operativa è tra 15 e 3000 metri; il lanciatore tipico è alto solo 2,13 metri e pesa 1.227 kg; il sistema Blindfire è elevabile fino a 3,37 metri e pesa 1.186 kg, mentre il sistema ottico è alto 1,54 m e pesa 119 kg, a cui bisogna aggiungere il peso (243 kg) del generatore di corrente.
Dimensioni totali del sistema di lancio: 4,06 x 1,76 (W) x 2,13 m (H). Il lanciatore è provvisto di due sole ruote, ma può estendere 4 appoggi al terreno quando è fermo.
L'arma è priva di spoletta di prossimità; deve colpire in pieno il bersaglio, pertanto la BAC scherzava sul fatto che esso era un hit-ile anziché un miss-ile (miss, mancare) come altri tipi di SAM, tanto che il primo modello di missile era noto come Mk1 Hittile. In effetti è un sistema rapido da usare, preciso e facile da portare dappertutto vi sia necessità, anche sul tetto dei palazzi (come nelle olimpiadi del 2012). La testata è piccola per questa ragione; il missile è poco efficiente come carico utile, ma molto come capacità di utilizzarlo al meglio portandolo all'impatto diretto.
Il radar del Rapier base è un sistema che è contemporaneamente un radar PULSE DOPPLER (banda J), e (presumibilmente!) 3D, il tutto con rotazioni di 30 o 60 per minuto, e raggio di oltre 15 km, opzionale 32 km, e capace di vedere fino a 5 km di altezza. Non solo: nel caso del Dagger (disponibile però solo negli anni '90) è capace di seguire oltre 75 bersagli al secondo, quindi è anti-saturazione; ha un IFF incorporato Cossor Mk 10 o 12 e sistemi MTI per evitare i ritorni del terreno e ECCM, arrivando addirittura ad includere un sistema che spegne il radar se è rilevato un missile ARM in avvicinamento.
Il radar scopre i bersagli e poi li cataloga se sono o meno nemici. Ogni lanciatore può teoricamente operare da solo e controllare fino a 150 kmq di territorio, mentre il radar dovrebbe arrivare ad almeno 600 kmq. Una batteria, ampiamente distribuita, teoricamente arriverebbe ad oltre 900 kmq con i missili, e a oltre 3.000 kmq con la scoperta radar. Per quanto scarso a gittata, quest'ultimo valore è circa l'1% della superficie italiana..
Se non è chiarissima la capacità del modello iniziale rispetto al successivo Dagger, sappiamo che l'originario (e mai sostituito) Blindfire è monopulse in banda F con modalità di ingaggio pienamente automatica e ognitempo; ha capacità di operare in agilità di frequenza e potenza buona per resistere ai disturbi dei jammer. Ha un fascio radar molto stretto e insegue sia il bersaglio che il missile; normalmente il radar asservisce il sistema ottico per permettere all'operatore di seguire l'ingaggio, ma questo non è sempre necessario e in teoria può venire piuttosto impiegato per attaccare un secondo bersaglio lasciando al radar il primo dei due.
Il Blindfire è stato creato e immesso in servizio già nel 1970, con le prime vendite all'Iran nel 1973. Il B.A., invece, rimase senza fino al 1979. Entro il 1997 oltre 350 Blindfire erano stati comunque costruiti. Quanto al missile Rapier di per sé, al 1992 erano stati prodotti apparentemente oltre 500 lanciatori e 20.000 missili!
Una L.Rover lo traina in zona campale, è il sistema TRT (trattore radar) con corrente a 12V.
Quanto al sistema d'arma vero e proprio, è controllato da una TCU (Tactical Control Unit) che ha un cavo tra il lanciatore e l'inseguitore ottico (lunghezza non specificata); ha un quadrante rotondo, diviso in 32 settori da 11,25° l'uno e possono essere disinseriti per evitare tiri in angolazioni pericolose per le forze amiche. Il computer di tiro è stato posizionato dentro l'unità di lancio, che comprende anche i 4 missili, il radar/IFF e la parabola per mandare i segnali di correzione.
Il sistema otticodi osservazione e tracking è un attrezzo portatile che permette all'operatore di controllare il cielo e di seguire eventuali aerei ostili apparsi; la sua robusta struttura rotante ha una doppia finestra superiore che permette di ospitare un doppio sensore. Inizialmente l'operatore si avvale di un sistema telescopico con un prisma Dove che consente di inseguire il bersaglio senza muoversi fisicamente, come per esempio accadeva con i vecchi periscopi dei sottomarini (una grossa comodità, specie se si è già sistemata la posizione dentro una buca mimetizzata, come generalmente accade!). Vi è, affiancato a questo periscopio, anche un sistema di inseguimento TV funzionante con una camera infrarossa (però solo per la ricezione del flare, non per la ricerca). Anche qui c'é un doppio FOV: 11° per catturare il missile all'inizio del lancio, e poi uno di appena 0,55° (che fa capire la precisione del sistema) per tenere il missile entro certi margini di manovra per colpire alfine il bersaglio.
Caratteristiche del sistema di puntamento: su tripode, mimetizzato, per un singolo operatore.
Mobilità: rotazione motorizzata di 360° e alzo tra -10 e +60°, con un ampio FOV di 20° per l'osservazione e uno di soli 4,8 per l'inseguimento. L'osservazione è possibile anche con un binocolo e un sistema secondario monoculare (usato peraltro solo per addestramento). Campo visivo della camera TV IR: 11 o 0,55°.
Utilizzando la scartometria (SACLOS) automatica, il sistema permette all'operatore di tenere sotto controllo il missile semplicemente puntando il bersaglio, visto che la camera vede il flare e il computer calcola la posizione rispetto al bersaglio (che invece è puntato dal mirino ottico). A quel punto il computer di bordo fa le correzioni e manda i segnali tramite parabola radio, che poi vengono ricevuti dalle piccole antenne radio in coda al missile.
La capacità di reazione è tale da stare attorno ai 5-6 secondi tra la scoperta e il pronti al tiro, e un secondo missile è lanciabile in meno di 3 secondi. Vi sono 4 missili pronti al lancio, e possono essere ricaricati entro 2,5 minuti.
Tempo per il massimo raggio d'azione: circa 13 secondi, con un tempo medio di circa 500 metri al secondo. Velocità missile: 650 m/sec; raggio tra 500 e 7.000 m; altezza tra 15 e 3000 m.
I Rapier più moderni sono indicati come: peso 43 kg, velocità oltre 2,5 mach, gittata 8 km, quota 5 km e Pk 90%.
Nel B.A. il sistema Rapier era portato da batterie in tre plotoni di 4 unità di fuoco l'uno, mentre il RAF Regiment aveva squadroni da 8 lanciatori complessivi. Bastavano solo 2 Land Rover di cui l'FC 1 trainava i llanciatore e portava 4 missili di ricarica, e l'FFR aveva un rimorchio con altri 10 missili. Se c'era il Blindfire veniva schierato un altro veicolo, ma solo 1/3 dei sistemi B.A. avevano tale radar, oltre a tutti quelli del RAF Regiment.
Quanto al Tracked Rapier, esso nasceva dall'esigenza dell'esercito iraniano per la protezione mobile dei suoi nuovi carri Chieftain.
La BAC sulle prime non fece altro che montare un sistema Rapier (meno le ruote) sul pianale dell'M548, la versione cargo dell'M113 (notare come non presero in considerazione il pur valido FV432, in effetti mai esportato, nemmeno in Iran, che aveva già l'M113 più economico). Iniziato nel 1974 come Tracked Rapier, non era ancora pronto nel 1979 quando cadde lo shah, così 64 unità vennero prodotte per il B.A. in base ad un contratto a prezzo fisso, iniziando le consegne nel 1981.
Inizialmente doveva essere un sistema semplice, un pò come il Chaparral americano sullo stesso scafo; ma poi la BAC, considerando quanti denari erano oramai disponibili (le vendite del Rapier erano all'epoca già molto buone), decise di fare meglio di così, e i progettisti inglesi di Filton ci misero del loro per aggiornare tutto il concetto. Lo scafo dell'M548 divenne blindato (come l'antenato M113!), trasformandosi nell'RCM 748 provvisto dello stesso generatore (diesel anziché a benzina come nel tipo originale trainato) provvisto anche per lo Chieftain, ovvero il Coventry Climax H 30. Il lanciamissili ebbe 8 ordigni (con lanciatore parzialmente blindato) e sistema anti-vibrazione per l'affusto, mentre l'angusta cabina di lancio (per tre persone) ebbe sia la corazza, che condizionatore d'aria e protezione NBC, con il tracker ottico sito sopra la cabina stessa a destra; l'equipagio di 3 uomini aveva una 'spaziosissima cabina' di 1x2,5x1,5 metri. Era assai lento, difficilmente oltre i 40 km/h su strada, circa la metà fuoristrada.Peraltro era in grado di sparare in 30 secondi dall'alt anziché 15-30 minuti del tipo normale. Il tutto era noto come Tracked Rapier (Rapier su cingoli). Nonostante il peso aggiunto, era ancora portabile con il C-130, anche se probabilmente non più anfibio. Il Blindfire era portato necessariamente su di un secondo veicolo, sia M548 che RCM748, e richiedeva comunque un cavo di collegamento da estendere dopo la fermata.
Ben presto venne anche adottato, per il capocarro, un elmetto per l'inseguimento ottico del bersaglio, il che significa che il lanciatore poteva essere puntato semplicemente muovendo la testa, come nei caccia tattici più moderni, o negli elicotteri americani.
In seguito ha avuto anche un sistema termico di osservazione, per dare capacità di ingaggio 24h anche senza Blindfire, e un GPS per le operazioni nel Golfo dove vennero usate 2 batterie (senza sparare).
Pochi anni dopo il Tracked Rapier venne ritirato dal servizio e sostituito dal più piccolo Alvis Stormer con i missili Starstreak.
Quanto al sistema base trainato, inizialmente era noto come FSA, ma poi venne adottato lo standard FSB (Field Standard B), che introdusse la capacità di spegnere il radar se arrivava un missile, e il sistema di puntamento semplificato per il comandante dell'unità di fuoco, oltre a vari miglioramenti emersi dalla guerra delle Falklands.
Dal 1982 arrivò il Laserfire con un nuovo sistema avanzato, che rimpiazzò l'unità ottica. Non si trattava di un semplice laser di guida, ma addirittura di un LIDAR (laser-radar) molto più piccolo e che permetteva facilmente di installare tutto il sistema su di un singolo veicolo. Il Laserfire Rapier aveva anche un radar Doppler a onde millimetriche, un sistema capace di localizzare anche elicotteri in volo a bassa quota. Infine, era presente un laser YAG:Nd ad alta potenza, che illuminava missile e bersaglio in maniera alternata, localizzando entrambi e poi lasciando che il comando radio dasse l'imput (presumibilmente usando onde UHF). Purtroppo, non ho notizie sulla sua produzione in dettaglio, ma non pare esservi stata per esigenze nazionali, ma eventualmente, solo per l'export. Non fu una bella cosa, a dire il vero, l'eliminazione delle capacità d'ingrandimento dell'unità ottica, molto utile per il controllo dei bersagli aerei (purtroppo non è dato sapere l'ingrandimento possibile con questo apparato). Offerto attorno al 1987 al 60% del costo di un normale Rapier, non ne ho saputo nient'altro da allora, probabilmente non ha avuto successo rispetto al più costoso Rapier radarizzato.
Nel 1985 iniziò lo sviluppo del nuovo sistema tipo FLIR per migliorare le capacità notturne del Rapier. Le prove iniziarono nel 1987 e lo schieramento nel 1990 come SFB2 o Rapier 90.
L'FSB2 fu un passo notevole rispetto ai tipi precedenti. Tra le altre cose, aveva sei missili anziché quattro pronti al tiro; il radar di ricerca venne aggiornato con una nuova e più avanzata antenna planare (ma con caratteristiche non particolarmente migliori, almeno come portata utile), e sopratutto venne introdotta la consolle di controllo tattico, che permetteva l'uso di un massimo di 4 lanciatori con un controllo centralizzato.
Il missile venne invece aggiornato nel 1988 con la testata di prossimità, entrando in produzione già nel 1989 come Mk 1E.
I passaggi successi del Rapier non ci riguarderebbero, perché avvenuti dopo il 1992; tra i missili, comunque sia, vi fu la versione Mk 2 che tra le altre cose aveva SW e HD di tipo avanzato, datalink migliorato per resistere ai disturbi, autopilota digitale, addirittura un sistema INS-Laser, un arnese che all'epoca era molto raro anche sugli aerei tattici.
C'erano anche dei miglioramenti dell'aerodinamica e il propellente era di tipo composito e con due stadi. La testata era di due modelli, uno dei quali a carica cava per impiego doppio anche anti-tank, e con spolette impatto/prossimità.
Il Rapier 2000 è stato un ulteriore passo avanti, noto come FSC. Oramai proprietà della MBDA, il Rapier è stato aggiornato un'altra volta ancora. Già nel 1996, infatti, dopo alcuni anni di sviluppo, e appena poco dopo l'FSB2, entrò in servizio questo nuovo sistema d'arma, che adesso aveva una serie di nuovi sensori. Esisteva ancora il radar Blindfire, mentre il radar più piccolo di ricerca era adesso dissociato dal lanciatore ed era noto come Dagger, un sistema 3D più moderno e a cui era associato il sistema ottico al momento dell'ingaggio. Il sistema ottico di per sé era diventato più sofisticato e adesso era installato direttamente sul lanciamissili, con un sensore IR raffreddato con sistema Stirling anziché bombole di gas, elettronica più compatta (ancora!), e otto missili anziché 6.
In sostanza, è possibile portare in scena ben 2 radar e un sistema ottico, con il Dagger che vede il bersaglio, il Blindfire e il sistema ottico che vengono asserviti alla guida del missile sul bersaglio localizzato dal Dagger e un sistema d'ingaggio interamente automatizzato. In alternativa il sistema ottico può essere usato come apparato di ricerca stealth.
In termini storici, il Rapier è stato utilizzato in guerra da alcuni dei suoi molti utenti; tra questi, è pressoché ignoto (ma probabilmente non stellare) l'uso fattone dagli iraniani contro l'Irak nel 1980-88 (e in realtà anche prima, negli anni '70 c'erano già stati incidenti di confine tra le due nazioni).
Mentre è certo più noto il suo uso con la batteria T (12 lanciatori) dell'esercito e il 63 Sqn RAF (8 sistemi). I risultati furono giudicati buoni, malgrado si sapesse che il sistema non era così efficace e spesso inguaiato da problemi di manutenzione, robustezza (scarsa) del sistema di lancio, disturbi da parte dei radar delle navi in rada. Alla fine vennero indicati ben 14 kill argentini, ma poi ridotti a uno solo (un Dagger del Grupo 6 abbattuto il 29 maggio), e 3 o 4 tra probabili e 'possibili', essenzialmente A-4 Skyhawk abbattuti il 23 e 24 maggio, che peraltro erano ingaggiati da un pò tutte le armi britanniche della baia, per cui stabilire la paternità degli abbattimenti era difficile. Venne addirittura rivendicato che un Rapier distrusse uno Skyhawk diretto verso l'HMS Canberra, e l'esplosione dell'aereo coinvolse anche il secondo caccia che seguiva, abbattendolo a sua volta. D'altro canto, almeno un Rapier pare avere colpito le alberature di una nave inglese durante i lanci a bassissima quota!
Per capire la relativa scarsa efficacia del Rapier, bisogna dire che l'attrezzatura fu portata per un viaggio su mare che durò settimane e 8.000 miglia nautiche, e poi venne scaricato senza tanti complimenti sulle spiagge, operando in condizioni molto fredde e umide (come del resto sarebbe stato anche nell'Europa centrale...). Questo lungo viaggio per un sistema non concepito per sopportare le condizioni 'tipicamente navali' non giovò all'efficacia del sistema (specialmente, probabilmente, al radar). Inoltre, a peggiorare il problema, le parti di ricambio, che avrebbero certo aiutato molto a mantenere efficiente il Rapier, erano in larga parte sull'Atlantic Conveyor, che venne distrutto da missili Exocet e dall'incendio successivo, il 25 maggio 1982. E così i Rapier si trovarono ad operare in una situazione per la quale non erano certo stati progettati. Almeno questo aiuta a capire l'efficacia minore delle aspettative.
Certo che il Rapier ebbe molto successo negli anni '70, '80 e anche '90. Era un sistema semplice, inizialmente economico, comunque compatto e facile da portare e puntare. Non male davvero, considerando che non c'era alcun SAM più piccolo nella NATO (eccetto i MANPADS e qualche Tigercat), mentre ad Est solo gli SA-9 e SA-13 erano di dimensioni pari o inferiori, ma comunque senza radar di scoperta aerea e sistemi d'ingaggio ognitempo. Ad Ovest c'era un sistema marginalmente migliore, il Roland, ma pesava oltre 60 kg; e il Crotale da 85 kg francese, certamente più potente, ma meno flessibile nell'uso, almeno finché non venne riallestito come Shanine (arma da 100 kg).
Il Rapier fu 'pompato' come una delle armi inglesi che vinsero la guerra delle Falklands. Non fu certo un disastro, ma i 14 kill rivendicati erano super-ottimistici, o come si dice adesso, delle fake news. La sua presenza però fu un ombrello importante per le forze inglesi e comunque non c'era niente di meglio disponibile. Il radar, così basso sull'orizzonte, non riuscì a vedere molto, a quanto pare, e l'uso fu sopratutto con il mirino ottico come sistema primario. Peccato davvero che il radar (anche quello tipo Blindfire, un pò più alto) non avesse un braccio elevabile per vedere da campi visivi più elevati. Certo che il sistema venne poi migliorato notevolmente negli anni successivi e già nel 1982 apparve il Laserfire, per poi essere seguito dal Dark Fire, dall'FSB, FSB2 e infine l'SFC. Però i rapporti non propriamente laudativi sul Rapier vennero tenuti segretati per non urtare la capacità di esportazione di questo sistema, che bene o male, era uno dei migliori prodotti offerti dall'industria inglese.
I clienti non mancarono, in effetti, al 1992, questi numeri sono disponibili (in nero gli ordini fatti durante o dopo le Falklands):
Nazione: Anno ordine N. lanciatori N. missili
Australia 1975, 20 lanciatori e 570 missili
Brunei 1979, 12 lanciatori, 250 missili
Indonesia 1984-87, 51 lanciatori, 820 missili
Iran 1970-75, 81 lanciatori, 2100 missili
Oman 1974-77, 28 lanciatori, 600 missili
Qatar 1981-84, 12 lanciatori, 250 missili
Singapore 1981-83, 12 lanciatori, 250 missili
Svizzera 1980, 60 lanciatori, 1200 missili
Turchia 1985-88, 46 lanciatori, 750 missili
UAE 1974-78, 12 lanciatori, 250 missili
USA 1981-85, 46 lanciatori, 1250 missili
Zambia 1971, 12 lanciatori, 250 missili
In tutto, sono stati dunque esportati (dati SIPRI, probabilmente sopravvalutati per l'Iran, che secondo altre fonti aveva circa 30 lanciatori, non so dire perché): 392 lanciatori, più circa 8.540 missili. A questi si aggiungono un totale di 128 lanciatori inglesi, più 64 semoventi. A tutto questo vanno aggiunti anche altri contratti successivi, tra cui l'FSC fornito in 57 esemplari al MoD inglese, ma questo non è pertinente (purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista) per questo wargame. Non sono sicuro se nuovi lanciamissili siano stati costruiti dopo il 1992, comunque sia, a parte (sempre che non fossero ricostruiti) quelli inglesi; molti lanciatori sono stati comunque aggiornati al nuovo standard, e circa 3.000 missili sono stati esportati o ricostruiti per clienti esteri.
In tutto, se questi dati sono corretti, sarebbero stati prodotti entro metà del 1992 ben 520 lanciatori trainati a 4 o 6 missili, e altri 64 semoventi con 8 missil, totalizzando quasi 600 lanciatori e una quantità enorme di ordigni. Sulla paternità inglese dei Tracked Rapier, malgrado li abbia a lungo esclusi (per via della piattaforma 'non britannica') non penso che vi siano dubbi: non si tratta di un programma binazionale, ma solo inglese, e oltre al sistema d'arma e al progetto in generale, va detto che anche lo chassis dell'M548 è stato profondamente rivisto e di fatto trasformato in un nuovo mezzo, che oltretutto è salito di livello, quello di blindato, grazie alla riprogettazione che è stata fatta esclusivamente in Gran Bretagna. La fornitura 'americana' si riduce praticamente giusto al motore, trasmissione e sospensione/cingoli. Non molto, direi.
Tanto per dire, escludendo eventualmente il sistema T.Rapier, con criteri del genere è probabile che il carro OF-40 e il Palmaria sarebbero considerati tedeschi. Il che è parzialmente vero, ma palesemente eccessivo e non porta veramente a nulla. Che poi, se ci si pensa, anche tutti gli aerei ed elicotteri italiani hanno motori e quasi tutte le armi (specie quelle di base) di tipo straniero... mi pare pertanto evidente che il progetto dello chassis riveste un'importanza modesta, almeno in un apparato missilistico come questo.
In % non c'é dubbio che vada alla Gran Bretagna. Sarebbe stato diverso se il sistema fosse stato binazionale, ma qui c'é poco da dire. Come nel caso dell'M109 Roland, nel qual caso il privilegio va al fornitore dello chassis, perché è anche lo sviluppatore del programma e ha modificato assai estesamente anche il sistema d'arma, ovvero, e di nuovo, ha avuto esito determinante in 2 dei tre campi fondamentali (progettazione, scafo e armamento), e ha modificato estesamente anche il terzo, a buon peso. Inoltre il Roland è binazionale e questo indebolisce le posizioni dei singoli membri dell'Euromissile, mentre la BAC/BAe/ecc ecc è un gruppo unico e nazionalmente ben definibile, per cui 'aggiunge peso' alla causa inglese (in % questo non è certo un fattore trascurabile!).
La parte buona del Rapier è indubbiamente rappresentata dalla combinazione tra quantità e qualità.
Ricapitolo le caratteristiche di questi missili e sistemi d'arma.
Missile: 2,35(L) x 0,133 (D); peso 42 kg. Testata 1,4 kg semi-perforante (0,4 kg HE) con spoletta a impatto (più tardi anche di prossimità)
-guida: radio SACLOS (UHF?); 4 alette stabilizzatrici e 4 di manovra in coda
-v.max: 650 m/sec (circa mach 2), probabilmente di più negli ultimi modelli (2,5+ mach); tempo per max raggio: 13 secondi (500 m/sec avg)
-gittata: 500-6.800/7.000 metri (ultimi tipi: 8.000 metri)
-quota: 15-3.000+ metri (ultimi modelli: 5.000 metri)
-caratteristiche varie: carico manovra 30G, Pk 90% (ultime versioni)
-tempi: 5-6 secondi tra scoperta e pronti al tiro; 13 secondi per la massima gittata; <3 secondi per un lancio successivo; <2,5 minuti per la ricarica missili; 15-30 minuti per il tempo fermata/pronti al tiro (30 secondi per il Tracked Rapier).
Sistema di guida:
-radar scoperta standard (15 km raggio, H = circa 5 km? 30-60RPM, Doppler in banda J) con IFF
-puntatore elettro-ottico con telecamera inseguimento: 4,8-20° FOV, -10/+60°
-sistema di controllo sulla TCU, più tardi apparso anche un sistema di controllo centralizzato per fino a 4 lanciatori e un HMS (puntatore-casco)
-radar Blindfire (circa 30 km di raggio, banda F) di controllo tiro ognitempo (opzionale)
-dimensioni e pesi: lanciatore 4,06x1,76(W)x2,13(H), peso 1.227 kg; Blindfire, 3,37 m (H) x 1.186 kg; sistema ottico 1,54m(H)x119 kg; generatore benzina (243 kg). Organizzazione lanciatore: corpo cilindrico con: cupola per radar/IFF superiore; antenna radio (UHF?) anteriore; computer di tiro al centro; generatore posteriore.
Cronologia:
-1961: inizia lo sviluppo (come Sightime)
-1966: inizio lanci di prova
-1974: FSA entra in servizio (inizio produzione, circa 1969)
-1981: Tracked Rapier entra in servizio (inizio programma: 1974)
-1982: appare il Rapier Laserfire
-1982+: FSB entra in servizio
-1989: entra in servizio il missile Mk1E (apparso nel 1988)
-1990: FSB2/Darkfire entra in servizio (apparso dal 1985)
-1995: (circa) entra in servizio il missile Mk 2 (inizio programma 1992)
-1996: FSC/Jernas entra in servizio (sviluppo dagli anni '80 in poi)
Devo confessare, se non si fosse capito, che i Rapier mi sono sempre piaciuti molto. Sarà per la loro sagoma aguzza, sarà per il loro lanciamissili rotondo (pensavo a suo tempo che l'operatore dei sistemi fosse dentro la cupola, a mò di ...cabina telefonica!), sarà perché sono britannicamente fascinosi rispetto a tanti altri tipi più 'squadrati'. La loro efficacia bellica è difficile da valutare, ma comunque sia almeno i tipi modernizzati sono certo efficienti a sufficienza, per tenerli in servizio di prima linea in diverse nazioni tra le più moderne nel settore della difesa aerea, da circa 40 anni a questa parte, sia pure con diverse modernizzazioni introdotte progressivamente. Il fascino del misterioso intruglio dell'apparato di guida e le molteplici versioni con sistemi ottici, telecamere, FLIR, laser, due o tre tipi diversi di radar, non hanno fatto altro che aumentare l'interesse, così come i nomi fascinosi delle varie versioni del sistema missilistico. Di sicuro, questo sistema è FONDAMENTALE per il funzionamento della difesa a bassa quota britannica nel wargame, per cui ogni studio sulla sua possibilità di successo è ben giustificabile.
Fonti: armyrecognition (rapier low level ground SAM) e Copybook (rapier-missile).
https://en.wikipedia.org/wiki/Rapier(missile)
http://www.army-technology.com/projects/jernas/
Il Rapier è un missile indubbiamente temibile. Anche se alle Falklands ha ottenuto molti meno risultati positivi di quello che era stato in un primo momento affermato, bisogna dire che nel 1992 i Rapier erano, per molti dei loro utenti, più potenti che 10 anni prima. C'erano stati anche missili prodotti con spolette di prossimità, per esempio, che non saranno molto efficaci con una testata così piccola, che possono detonare anticipatamente se viaggiano troppo vicino a terra, ma sono sempre meglio di niente, visto che passare a 1 metro di distanza da un bersaglio con una testata che se esplode, potrebbe distruggerlo forse anche a 3 metri, non è sufficiente, se hai solo la spoletta ad impatto. In VN, molti missili Falcon fallirono l'esplosione semplicemente perché privi di spoletta VT visto che vennero osservati passare anche a soli 3 metri dai caccia nemici. Anche una testata poco potente può far qualche danno se esplode, e con una spoletta VT questo è più facile che accada, altrimenti è impossibile (tranne eventualmente, con lo scoppio a tempo predeterminato a fine gittata, ma questa è una cosa che serve a ben poco a parte a non far esplodere a terra il missile).
E Lo SPADONE italiano...
Dal canto suo, mentre il Rapier ha avuto un uso bellico con prestazioni non strabilianti, lo Spada è un totale sconosciuto nel mondo della guerra reale. Di esso sappiamo solo, assicura Finmeccanica, che ha il miglior Pk di ogni tipo di missile, essendo riuscito ad arrivare a circa il 97% di successi (qualsiasi cosa questo significhi) nei lanci di prova. Ma vorrei ricordare che anche il Rapier era ampiamente valutato in termini addestrativi, e che lo Sparrow, il papà diretto dell'Aspide, era accreditato nei lanci di prova del 60-70% di successo, salvo poi ridursi al 7-8% in Vietnam. Anche se le cose sono migliorate con gli anni, va ricordato che ancora contro i libici, gli F-14 ottennero solo il 33% di Pk (1989), mentre i tre missili Sidewinder L ebbero il 100% di successo (1981 e 1989), cosa del resto non molto dissimile dal 70% di successi ottenuti nei 27 lanci alle Falklands nel 1982 (almeno 18 kill su 27 lanci, più qualche altra vittoria in 'collaborazione' ad altri sistemi). Sempre in Vietnam i missili Falcon, lanciati dai Phantom, ottennero solo un numero limitato di vittorie, 5 su circa 50 lanci, quando nei test arrivavano a valori paragonabili a quelli dell'Aspide, con risultati di oltre il 90% quando lanciati da intercettori ben equipaggiati, come l'F-106. Va detto che l'AIM-4 usato in VN era un tipo particolarmente utile per il dogfight, ma in pratica non riuscì a farsi valorizzare per tutta una serie di ragioni, anche estranee al lancio di per sé, come i lunghi tempi di acquisizione e malfunzionamenti vari. In altre parole, negli intercettori totalmente automatizzati e specialistici, come l'F-102 e F-106, era possibile utilizzare questo missile al meglio delle sue capacità; ma questo non pare avesse la stessa .
Insomma, a differenza dei sistemi americani e sovietici, i tipi europei sono 'grigi' per davvero e costituiscono un grosso punto interrogativo sulla loro reale efficacia. Possono funzionare benissimo ed essere micidiali, come è successo con i Roland che abbatterono un Sea Harrier nel 1982 e un Tornado nel 1991, così come possono avere capacità belliche non eccelse, con numerosi limiti operativi e percentuali tutt'altro che eccellenti nel numero di bersagli colpiti e distrutti. Che fare? Beh, almeno proviamo a vedere cosa offrono tali sistemi.
Prima un breve accenno al sistema Spada/Aspide.
Sviluppato dalla Selenia a partire dalla fine degli anni '60, per superare i limiti della tecnologia a valvole dello Sparrow, che pure era stato appena adottato dall'aviazione italiana (AMI) con i suoi F-104, e presto lo sarebbe stato anche con la Marina italiana. Questo missile doveva essere un sistema d'arma completo e un pò per volta ebbe impiego per tutte le forze armate italiane, con ben 4 versioni diverse: Aspide (aria-aria) dalle caratteristiche ali triangolari; Aspide SAM, con la versione navale (sia il Sea Sparrow NATO, che il quasi identico Albatross), terrestre Spada-Aspide; e Skyguard, sia il tipo originale che il successivo Skygard-Aspide dell'esercito. Infine è stato ulteriormente migliorato con lo Spada 2000, che ha un nuovo radar su di un mast elevabile.
Il sistema di guida è molto resistente alle ECM (o almeno, non è debole come quello a scansione conica) essendo del tipo 'monopulse', inoltre ha un motore più potente, una testata a frammentazione anziché la 'conituous rod', e delle alette di manovra orientabili singolarmente anziché a coppie. Ha gittata, potenza, capacità ognitempo, agilità e resistenza; in altre parole è un'arma molto temibile. Ma non è perfetta, tutt'altro. Specialmente se impiegata da terra.
Esso è il missile di maggior successo tra quelli prodotti in Italia, superato in numero solo dalle produzioni di missili controcarri (quanto meno nel caso del MILAN), che però sono di tipo straniero. L'Aspide è uno sviluppo nazionale; la stampa nazionale si è sempre sbracciata a dire che la sua somiglianza con il missile Sparrow è solo coincidente con il fatto di avere la ncessità di rispettare gli ingombri dello Sparrow; ma dove, col trasporto su piloni BL 104 dell'F-104, sotto le ali? Ma va. All'estero, del resto, spesso lo considerano una specie di versione su licenza dello Sparrow, ma anche questa è una visione falsa. In effetti, l'Aspide è stato migliorato su tutti i componenti, sia elettronico, che nel sistema propulsore, che nel sistema di guida e persino della testata bellica. Il similare Sky Flash ha un'evoluzione meno spinta; nato più o meno nello stesso periodo, entrato in servizio veso la fine degli anni '70, come principale differenza aveva un nuovo sensore 'mono-impulso' radar, molto più affidabile della testa di ricerca semiattiva a scansione conica, specie contro le ECM e negli ingaggi a bassa quota. Però testata e struttura restano analoghi, con limiti nella gittata massima e agilità. Solo in seguito sarebbero stati adottati motori più potenti. Negli USA, nel frattempo, lo Sparrow era in produzione con il tipo F, a gittata maggiore, ma con il vecchio sistema a scansione conica, aspettando il 1982 per il monopulse M.
Ad ogni modo, la Selenia aveva prodotto 1.000 missili AIM-7 Sparrow su licenza; è impossibile che questa sia una casualità, se poi l'Aspide sia stato quasi indistinguibile da essi (a parte la forma delle alette principali), quando altre armi della categoria sono totalmente diverse (il Super R.530 o l'R-23). Ovviamente questo discorso, nonché le eventuali licenze di produzione, non sono state particolarmente pubblicizzate dalla stampa italiana e tanto meno dal produttore.
Sperimentato nei primi anni '70, l'Aspide entrò in servizio attorno al 1978 con le fregate classe Lupo, che già erano navi formidabili per l'epoca. La versione Albatross arrivò solo nel 1982, mentre la versione aria-aria, per quanto lungamente sperimentata, entrò in servizio solo con l'F-104ASA-2 nei primi anni '90. Poco dopo toccò anche lo Skyguard-Aspide per l'esercito, con lanciatore a 6 celle anziché 4 come nello Skyguard svizzero.
In tutto ne sono stati prodotti a migliaia; già diversi anni fa si parlava di oltre 4.000 esemplari, e nelle centinaia di lanci eseguiti gli è stata attribuita la percentuale 'record' del 97% di successo. Peraltro non è mai stato usato in guerra, per quanto ne sappiamo, per cui non sappiamo davvero quanto questo missile potrebbe mantenere le promesse in guerra, visto che tanti altri hanno già avuto cocenti delusioni (basti vedere lo Sparrow in Vietnam, calato dal 60-70% a solo il 7-8% di Pk).
Esso è stato adattato allo Skyguard svizzero, ma poi questo sistema è stato scartato in Italia. Attorno al 1984 è arrivato in servizio lo Spada-Aspide. Con lanciatori a 6 celle, ripartiti in sezioni di tiro da 2 lanciatori e un radar di tiro (Falco) l'una, a loro volta assegnate in almeno 3 unità per batteria, la quale ultima ha una un radar di scoperta aerea (Pluto), che negli anni '90 (praticamente impossibile dire quando, ma presumibilmente entro la metà del decennio) ebbero un'altra antenna sistemata su traliccio, perché davvero il Pluto, a 4-5 metri, era enormemente bassa sull'orizzonte, con qualsiasi struttura che scherma la visibilità del pur moderno e potente radar di scoperta (oltre 50 km). Basicamente si tratta di un sistema navale messo in servizio in versione terrestre. Ma quel che funziona bene sulle navi, non è detto che vada bene anche per installazioni terrestri. Per questo lo Spada non ha avuto molto successo nella sua prima generazione, e per quanto noto, è stato usato solo dall'aviazione thailandese e in una singola batteria. L'Aspide ha avuto molto più successo nella versione navale e come munizione per lo Skyguard. Ma queste sono altre storie, per quel che ci riguarda qua.
I sistemi di lancio dell'Aspide non sono certo trascurabili, ma il sistema Skyguard ha lanciatori quadrupli (con tanto di illuminatore incorporato) ed è piccolo e leggero. Lo Spada non è affatto così, e nella 1a generazione (quella che ci interessa qui), era decisamente poco apprezzato per mobilità, anche se poi è migliorato. Si tenga presente anche che lo Skyguard-Aspide italiano, con lanciatore a 6 celle, ha un peso di ben 14 tonnellate a lanciatore, altro che 'mobilità tattica' (il Rapier pesa 1,2 tonnellate, per dire).
Benché prodotto in un ordine di grandezza inferiore rispetto al Rapier, ha anche un ordine di peso maggiore (centinaia di kg anziché decine), ma comunque sia l'equazione è a vantaggio del Rapier, avendo 20.000+x43 kg un peso maggiore di 4.000+x220 kg, anche se non di moltissimo. Però a noi ci interessa il totale delle batterie: l'AMI ne ha avute una quindicina, ma nel 1992 non erano state ancora consegnate totalmente, probabilmente erano attorno alle 12. Più la batteria thailandese. Peraltro si può anche ben pensare che il totale effettivo, all'epoca, fosse dell'ordine delle 12 unità, e non si sbaglierebbe di molto. Questo totale è importante perché significherebbe 1 batteria per ciascuna base principale, più 1 per le due basi secondarie in cui sono presenti gli AMX (2 gruppi).
Caratteristiche basiche (modello originale anni '70-80):
-dimensioni: 3,9 L x 0,203 D x 1 m (ap.alare)
-pesi: 220 kg al lancio; 163 kg a vuoto; 33 kg (testata HE-frag)
-motore: SNIA-BPD da 3.500 kg/s per 3,5s (120.000N) con 57 kg di propellente.
-prestazioni: v.max circa mach 1,8-2 (aria aria, rivendicati fino a 4,4 mach, dato molto opinabile a dire il vero a meno di non lanciarli da oltre mach 2); gittata 15-20 km (aria-aria: oltre 40 km dichiarati); quota da terra: circa 6.000 metri.
Copiato in Cina come PL-11 (e qualche derivato superficie-aria), l'Aspide ha perso la gara per equipaggiare il Viggen JA-37 svedese, l'Aspide è a tutt'oggi in produzione e con la versione Aspide 2000 ha avuto una seconda giovinezza. Ma in generale è un'arma che tende ad avere un livello di prestazioni poco favorevole rispetto al costo. Come mobilità è nettamente inferiore ad un sistema di classe superiore come l'HAWK, che è buono anche per le distanze medio/alte e le quote medie e alte, quando l'Aspide ha una funzione di arma a corta-media gittata per le quote medio-basse e basse e quindi, non è sufficiente per eseguire una difesa aerea completa dello spazio aereo. Però come costo e peso non scherza affatto, e come vulnerabilità alle ECM e alla scoperta è simile ai sistemi di categoria superiore. In altre parole, si potrebbe dire che ha lo stesso livello di mobilità e di 'emissività' dei sistemi a lunga gittata, senza averne le prestazioni, e con un costo molto vicino: le 12 batterie stimate nel programma 1992 erano in conto ad oltre 2.000 mld di lire, quando le 20 batterie Patriot erano state previste con un costo di 5.500, vale a dire in termini unitari, solo il 50% maggiore, pur essendo di 2 categorie superiori (decisamente a lungo raggio, tanto da sostituire gli Hercules). Non è poi difficile capire come mai i missili come l'Aspide e lo Sparrow non abbiano avuto molto successo come armi terrestri: troppo costosi e grossi come armi a corto raggio, troppo scarsi come armi a difesa d'area. Per i caccia così come per le navi minori (fregate) vanno benissimo e non c'é una soluzione più indovinata di loro, ma come armi terrestri non offrono nulla di speciale, l'esercito ha bisogno di sistemi più mobili (poco importa se a più corto raggio) e l'aviazione ha bisogno di missili a più lungo raggio, magari con capacità anti-missile. E poi, tutti quei cavi con cui le sezioni sono collegate al centro di tiro, non sono mai stati ben visti (e i cavi rimasero, oh se rimasero!) nell'ambito del sedime aeroportuale. Oltre ad essere vulnerabili ai bombardamenti e un 00 così per riposizionare le batterie in caso di 'mobilitazione'. Di fatto, gli anziani dei sistemi Nike ricordano che era più facile muovere questi ultimi in versione tattica, che gli Spada, almeno nei primi anni/lustri di servizio. Almeno questo limite, di sicuro non faceva parte del repertorio del Rapier...
Per approfondire sullo Spada/Aspide:
Forum Nike sull'Aspide
Altra discussione sul forum Nike relativa all'Aspide
Aspide sul sito aeronautica.difesa
https://it.wikipedia.org/wiki/Aspide_(missile)
L'ottimo sito Lone Flyer sull'Aspide 1A (prima generazione)
Una valutazione in merito
Ma quali vantaggi operativi ha il Rapier, considerando che esso potrebbe, come potrebbe, essere addirittura un 'game changer' perché dopo tutto, è questo il principale sistema di difesa aerea delle basi inglesi?
1- è piccolo. Molto piccolo. Il missile pesa sui 42 kg ed è lungo poco più di 2 metri. Questo significa che è molto difficile da vedersi in volo e a terra. E' anche la conseguenza diretta dell'essere un 'hit-itle' ovvero un missile che è stato progettato per essere così preciso da colpire direttamente il bersaglio (dopo tutto è così anche per la maggior parte dei MANPADS). Per giunta è mimetico e di sagoma snella e sfuggente.
2- Stealthness: essendo così piccolo, ha bisogno di un motore poco potente, che lascia una scia di fuoco e di fumo minuscola. Confrontato con l'Aspide, che lascia dietro di sé un pennacchio bianco enorme, lungo agevolmente 1 miglio e visibilissimo sia di giorno che di notte, non c'é dubbio che il Rapier risulti pressoché invisibile. A questo si aggiungano le dimensioni ridotte, la sagoma ancora più aguzza, la velocità comparabile, e la mimetizzazione scura tipo esercito (infatti il missile è normalmente esposto all'aria e quindi, visibile, invece di stare dentro le celle di lancio). Vedere un Rapier è quindi difficilissimo, considerando anche la velocità e l'accelerazione, e il fatto che può essere lanciato senza radar di tiro in azione, con il bel risultato che i sistemi elettronici di un normale cacciabombardiere non ne rilevano affatto la presenza.
Sembra tutto il contrario del potente Aspide, che certo è difficile da evitare una volta lanciato, ma è pur sempre contro-manovrabile essendo così indiscreto sia visivamente che elettronicamente. Inoltre, se tante volte non lo si fosse sentito con l'elettronica o visto partire, offre una vista platealmente 'indiscreta' essendo non solo grosso (4 metri), ma anche... quasi totalmente bianco.
Inoltre le piazzole di lancio sono molto grandi e visibili, e dopo un lancio, diventano chiaramente visualizzabili per tutti i piloti della formazione, sia per evitare il lanciamissili, che per distruggerlo con un attacco diretto! Provate a dire dove è un Rapier, comparando la stessa questione, con un missile privo di fumo, un lanciamissili minuscolo e magari in silenzio radar!
3- con una massa così ridotta, anche con un motore non molto potente (di caratteristiche ignote, per quanto ne so, a parte che è a propellente solido) è un'arma che ha una forte accelerazione e arriva a velocità di circa 2.300 km/h, nonché una buona gittata per essere un ordigno di questa categoria, oltre 6 km.
4- date le caratteristiche di cui sopra, vedere il missile decollare e attaccare il suo bersaglio è difficile. Se non lo si avvista subito, da distanza ridotta, potrebbe essere impossibile vederlo avvicinarsi. Ma se si è così vicini da vederlo, vuol dire che non gli si può sfuggire!
5- il sistema di lancio è a sua volta piccolo, molto piccolo. Poco più alto di un uomo in piedi.
6- è di forma piuttosto sfuggente e questo lo rende ancora più difficile da individuare, specie quando è mimetizzato
7- è molto leggero e questo comporta numerosi vantaggi tattici ed economici.
8- è dotato, nondimeno, di tutte le attrezzature che servono, a cominciare da un radar di scoperta di buona portata (oltre 15 km) ruotante sopra il sistema missilistico, per cui è a tutti gli effetti un lanciamissili autonomo e capace di scandagliare i 360°
9- essendo così piccolo e autonomo, è possibile portarlo dappertutto quando lo si desideri, è facile da portare per un elicottero medio, forse anche da un Lynx, e di sicuro è molto rapido e semplice da spostare tatticamente: ovunque possa andare una Land Rover, può portarsi dietro i Rapier.
Si può salire su di una collinetta che altrimenti, con sistemi più pesanti, sarebbe un ostacolo al campo visivo, così facendo, paradossalmente, è possibile sfruttare meglio la gittata dell'arma, per quanto apparentemente limitata, di quanto non sia possibile per missili più grossi e meno mobili. Il campo di tiro è molto buono, in pratica, con l'unico svantaggio che il rada è montato sul basso affusto, ma non è stato fornito di un piccolo albero telescopico, fosse alto anche solo 1-2 metri. Però, in compenso è possibile installare questo sistema persino sui tetti, se necessario. Nel 2012, per esempio, per le olimpiadi di Londra, è stato fatto proprio questo.
10- il posto di lancio non è lo stesso di quello di guida, per cui il lanciatore può operare in maniera fisicamente indipendente da quello di mira. Quest'ultimo, con l'operatore umano, può essere distante qualche decina di metri dal lanciamissili, per cui anche nell'ipotesi che questo venisse avvistato ed attaccato, il suo operatore non deve essere preso dal panico di finire disintegrato con il lanciamissili dall'attacco aereo susseguente, perché spesso è sistemato in una trincea appena a filo del livello del terreno, molto meglio protetto che su sistemi convenzionali come quelli con il container di controllo e lancio. Naturalmente questo dà anche svantaggi: è più lento e difficile costruire una postazione o abbandonarla, pioggia e altro possono causare non pochi problemi, così come il freddo; ma in condizioni abbastanza buone, è un concetto vantaggioso per la sicurezza dell'operatore del missile, che è fisicamente distanziato e difficilmente individuabile.
11- il lanciamissili di per sé ha potenza di fuoco sufficiente: il tipo base ha 4 missili pronti, ma i tipi più recenti ne hanno 6 o 8.
12- i tempi di reazione sono estremamente ridotti: appena 6 secondi dalla scoperta al pronti al fuoco
13- la velocità del missile è tale da raggiungere anche da tergo, qualsiasi aereo entro il raggio di qualche km
14- la portata è limitata, ma è sufficiente per la maggior parte degli ingaggi a bassissima e bassa quota. Naturalmente non basta per ottenere una copertura totale dello spazio aereo, ma per le quote entro i 2-3.000 metri è quel che serve, il resto in teoria dovrebbero farlo sistemi più pesanti o caccia intercettori. Il Rapier del resto è stato costruito per la mobilità piuttosto che la potenza pura.
15- a parte che la portata pratica è incrementata dal fatto di poter essere posizionato nei punti più favorevoli per il tiro, a parte che la velocità rende possibile ingaggi anche contro bersagli in allontanamento a qualche km, il Rapier ha anche un altro vantaggio in termini di portata pratica: è un sistema telecomandato, quindi non ha bisogno di agganciare da sé i bersagli, ma basta che lo veda un operatore da terra, e quindi è possibile, con sufficiente preavviso, eseguire lanci head-on anche da distanze teoricamente fuori della portata massima, se poi il bersaglio continua ad avvicinarsi. In teoria, se ci mette 13 secondi per i 7.000 metri, potrebbe essere lanciato contro un bersaglio in avvicinamento (a 900 km/h) su distanze di circa 10 km. Provateci con un Chaparral, tanto per dirne uno, a fare altrettanto.
16- il fatto che abbia una teleguida è vantaggioso per molti aspetti: un missile con sistema di autoguida è più facile da usare e può seguire anche bersagli usciti dal campo visivo dell'operatore, ma il sistema di guida è complesso. Questo significa un missile più costoso e pesante. Inoltre, anche il missile con il sistema di guida più sofisticato è un'arma stupida, facilmente ingannabile da sistemi elettronici usati al meglio e nel momento giusto, o anche da semplici sistemi come i bengala antimissile. Nel caso del Rapier, invece, l'arma non ha nessuna intelligenza di suo e risponde solo ai comandi da terra. E' l'operatore e la sua intelligenza che giudica quello che succede e guida il missile nel modo più opportuno, evitando che sistemi ECM come chaff, bengala, disturbatori, possano ingannare il missile. Esiste cioé un 'man in the loop' che giudica e corregge il missile e di fatto significa che in realtà, i due contendenti sono entrambi umani, sia pure nascosti da missile e aereo. Naturalmente questo significa, per ottenere ingaggi migliori, un addestramento più curato e più da operatori di lungo corso e professionisti; ma in fondo, non è forse lo stesso principio di guida che viene usato, con successo, nei missili controcarri? Certo che per ottenere successi maggiori bisogna avere più professionalità ma il risultato, a quel punto, sarebbe davvero temibile.
17- come visto sopra, il sistema di guida del Rapier è difficile da ingannare o sentire: non ha un sensore IR e quindi i bengala servono a poco (teoricamente, potrebbero ingannare il sistema di guida SACLOS, questo va detto, ma probabilmente è una cosa molto più teorica che pratica, visto che oltretutto non è ben chiaro se il missile è seguito con un tracciante o con beacon radar), non c'é un radar di tiro vero e proprio -nel sistema base, che è chiarotempo- per cui i sensori d'allarme radar e disturbatori radar non funzionano bene, anche se possono sentire e disturbare il radar di scoperta. MA non possono fare lo stesso con il sistema di tiro, perché quest'ultimo è un canale radio. La gran parte degli aerei tattici ha soltanto sistemi RWR ed eventualmente ECM settati per sentire le onde radar e disturbarle. Questi sistemi operano in genere tra 1-2 e fino a 18-20 GHz. Ma il sistema del Rapier opera con un canale radio, probabilmente di frequenza di alcune centinaia di MHz (purtroppo non sono disponibili particolari in merito, ma quasi sicuramente è un UHF), per cui un normale cacciabombardiere non si rende conto quando è sotto attacco dal Rapier, e non ha nessun sistema elettronico che possa disturbarlo. Il che significa che se il Rapier non è avvistato per tempo, l'unico modo che ha è quello di sentire il radar di scoperta, ma non è detto che questo basti, e in teoria, non è nemmeno detto che il radar stesso sia acceso!
18- il Rapier è stato aggiornato in numerose versioni e sottoversioni, già nel 1992 c'erano molti modelli anche notturni e ognitempo, per cui è facile che possa essere aggiornato ad ordini di grandezza superiori di efficienza, rispetto a quello che era nel 1982. Molte vendite oltretutto, sono state fatte dopo il 1982, e i missili, anche senza cambiare versione, facilmente vengono aggiornati, spesso con risultati molto buoni perché cambiare una scheda elettronica a transistor per mettercene una con i microprocessori di tecnologia anni '80 è già un salto in avanti notevole come affidabilità e prestazioni. Per non parlare delle modifiche dalle valvole ai transistor/microchip (esempio: la modernizzazione del NIKE-Hercules).
19- I Rapier, in generale, sono TANTI. E la quantità è già una 'qualità', anche senza parlare delle 8 milioni di baionette. Infatti, ci sono circa 500 lanciamissili di questo tipo disponibili, a cui si aggiungono (o sono inclusi?) i 64 semoventi su scafo M548 americano, ma pur sempre un programma inglese (e infatti è il Tracked Rapier, Rapier cingolato, mica M548 Rapier) di cui gli americani sono di fatto subfornitori. Con una potenza di fuoco di diverse batterie di Rapier, da 3 a 6 per ciascuna delle 10 basi principali, è possibile formare un dispostivo difensivo formato da cerchi multipli uno dentro l'altro, coprendo ogni lato cieco, e ingaggiando numerosi bersagli anche in simultanea.
I Rapier non sono solo numerosi come lanciamissili, ma anche come missili di per sé. Grossomodo, dovrebbero esservi circa 500 lanciamissili Rapier, il che significa almeno 2000 missili pronti al tiro, 500 radar capaci di esplorare (se hanno una buona posizione) aree di almeno 30 km di diametro (circa 700 kmq), e oltre a questo, una dotazione di missili che probabilmente arriva a ben 20.000 esemplari, ovvero ben 10 ricariche per i lanciamissili. Questo, tra le altre cose, permette di scegliere i missili più moderni ed efficienti come armi di primo impiego. Se anche avessero l'1% di probabilità di abbattimento, a lanciarli tutti distruggerebbero 200 aerei nemici; se hanno il 10%, arrivano a 2.000, praticamente tutta la forza aerea italiana. Il rischio di restare senza missili è quindi mooolto remoto.
20- le capacità operative del Rapier sono incrementate dal radar Blindfire, anch'esso presente in gran numero, con il quale pare che ogni singolo lanciamissili sia capace di ingaggiare due bersagli in simultanea, uno su linea ottica e uno su linea radar (con capacità ognitempo). Il Blindifire ha una portata maggiore (oltre 30 km) e oltretutto è anch'esso disponibile in centinaia di esemplari, probabilmente più di 1 per ogni due lanciamissili. Così una batteria su 6 lanciamissili ha almeno 24-48 armi pronte, e può ingaggiare in teoria fino a 12 bersagli in simultanea, un intero gruppo, mentre altri tipi di sistemi di difesa sono molto meno capaci di questa prestazione cruciale, specie contro aerei che volano così bassi da dare solo pochi secondi prima che attacchino o spariscano.
23- il fatto che il Rapier sia un'arma concepita per colpire direttamente un bersaglio fa sì che difficilmente questo, una volta 'beccato' torni indietro, a differenza di quel che succede spesso con i missili con spolette di prossimità; in cambio, per fare danni, come si è detto, deve colpirlo in pieno oppure nulla accade. Però le spolette possono anche essere inaffidabili, disturbate dalle ECM, disturbate dal terreno e sopratutto, tendono a limitare la quota minima di ingaggio del missile per via del rischio di esplosioni premature nel volo a bassa quota.
24- un'arma senza spoletta VT oppure, come sarà senz'altro nel caso del Rapier (se non altro per le piccole dimensioni della testata) con una spoletta VT dal raggio d'attivazione ridotto, non ha limiti di quota minima, ed è utile persino bersagli di superficie, cosa che un normale missile SAM difficilmente può fare, specie di quelli a guida radar. I vecchi cannoni a.a. erano effettivamente armi a doppio ruolo, e uno sbarco di commandos o l'arrivo di forze nemiche di terra potrebbe anche comportare un conflitto con le unità a.a. Per cui tanto vale avere armi con una minima capacità anche antisuperficie.
In termini di confronto con lo SPADA-Aspide, vi sono molti pro e contro. Lo Spada è un sistema più efficace alle medie quote e distanze, potendo arrivare ad almeno 15 km di raggio e 6 di quota, inoltre è pienamente ognitempo. Però ha dei forti limiti, a cominciare dal costo di decine di milioni per batteria, senz'altro maggiore di quello dei Rapier (sia missile che sistema), il che significa che ne sono disponibili solo poche batterie a fronte di circa 100 del tipo Rapier. E' un ordine di grandezza di differenza e questo permette di difendere molti più bersagli con molte più batterie di Rapier di quanto non sia possibile con lo Spada. In pratica lo Spada può difendere con una sola batteria solo le basi principali e forse qualcuna delle secondarie, presumibilmente quelle con gli AMX. I Rapier, invece, possono difendere tutte le basi e quelle principali persino con 6 batterie.
D'altro canto, abbiamo invece circa 22-23 basi su 35 italiane, semplicemente prive di difese SAM. Anche se sono di tipo secondario, non è certo una buona partena per vincere una guerra aerea, specie contro un avversario che facilmente avrà la superiorità aerea pressoché assicurata.
Inoltre, se la portata è maggiore, questo poco significa contro bersagli a bassisima quota, che in ogni caso difficilmente verrebbero ingaggiati ad oltre 5-6 km di distanza. Sperare che un caccia tattico si faccia vedere prima, specie da parte di un sistema come lo Spada, è pura utopia.
La velocità del Rapier, malgrado sia 1/5 dell'Aspide, è sorprendentemente pari o superiore, il che aiuta a portare rapidamente l'intercettazione. Inoltre la scia del missile Aspide è molto visibile anche a km di distanza, così come la vampa del motore, mentre il Rapier è molto più discreto. A questo si aggiunga anche che l'Aspide necessita di un illuminatore radar, che può essere sentito e disturbato, e che i lanciamissili sono molto più grossi, vistosi, e per giunta hanno bisogno di terreni appositamente preparati, usualmente delle piazzole di lancio magari rialzate. Inoltre sono difficili da spostare rapidamente da un posto all'altro. Anche a motore spento, resta il radar e il 'pasticcone' bianco lungo 4 metri che veleggia nell'aria, visibilissimo di giorno e con bel tempo. Tutto il contrario del Rapier, pensato fin dall'inizio come sistema anche -e sopratutto- per l'esercito, e quindi facile da spostare e difficile da vedere!
Infine, le capacità di ingaggio multiple sono tutt'altra cosa. Una batteria Spada ha in genere 3 sezioni con 2 lanciamissili sestupli l'una, più un radar di tiro e il radar centrale. Ogni sezione di tiro può lanciare più missili, ma solo contro un bersaglio alla volta, il che significa che se tutto va bene, la batteria può ingaggiare 3 bersagli per volta. MA, solo se il radar centrale li vede, il che è difficile specie nella forma standard, con il radar alto solo qualche metro sopra il terreno. In seguito hanno anche usato delle antenne su tralicci alti diversi metri, ma non è affatto chiaro se questo era già vero nel 1992, anno che ci interessa. Come se non bastasse, se il radar Pluto viene messo KO tutta la batteria diventa quasi totalmente inutilizzabile, perché i radar di tiro hanno un campo di vista troppo ridotto e oltretutto, non dovrebbero avere alcun sistema IFF per cui nemmeno sanno a chi sparano.
Al contrario, una batteria di Rapier non ha un radar centrale, ma i 6 lanciamissili possono ingaggiare non 3, ma 6 bersagli, e se hanno come aggiunta un radar Blindfire per coppia, possono ingaggiarne anche 9; se hanno un Blindfire per lanciamissili, possono arrivare, in condizioni di tempo buono, a ingaggiare ben 12 bersagli, fornendo una difesa senza angoli ciechi sui 360° dell'obiettivo. E questo con 1 BATTERIA, figurarsi con 3-6 di queste! Si potrebbero ingaggiare fino a 18-36 bersagli per volta anziché 3, e i missili pronti al tiro sarebbero 72-144 anziché soltanto 36.
Inoltre, anche se l'Aspide è più potente del Rapier come missile, i tempi di reazione sono peggiori: il Rapier può ingaggiare entro 6 secondi, lo Spada-Aspide 'meno di 15 secondi'. Anche se fossero 12, sarebbero pur sempre il doppio del tempo. In tale tempo, un caccia a 900 km/h fa 3 km a bassa quota, abbastanza da sbucare da una collina e colpire l'aeroporto! Inoltre il raggio di tiro minimo dell'Aspide ufficilmente è di ben 750 metri. Probabilmente il Rapier si accontenta di 400-500 metri, ma non si sa di preciso. Il problema è che il lanciamissili Aspide, ancorché capace di sparare sui 360°, è fisso a 30° di alzo (diventano 0° solo per il trasporto). Lanciare contro un bersaglio che vola bassissimo, significa che il missile deve anche picchiare poi verso di esso e questo significa che in pratica, il missile avrà un raggio minimo probabilmente di 1,5 km, circa il doppio del valore 'minimo' teorico. Nel caso del Rapier questo limite non si applica perché il lanciamissili è interamente brandeggiabile anche in elevazione.
Inoltre, il Rapier è più veloce e accelera probabilmente molto più alla svelta, il che significa che concede meno tempo al bersaglio per spostarsi. Se questo si avvicina a 900 km/h, un Rapier probabilmente lo potrà ingaggiare anche a 1 km di distanza, ma l'Aspide probabilmente solo a 2+ km. Se a questo aggiungiamo il tempo di scoperta e reazione, probabilmente l'Aspide potrà ingaggiare efficacemente bersagli solo se li vede oltre i 5-6 km di distanza. Se questi volano a 300 metri non c'é problema, ma se volano a 30 metri, allora persino un ostacolo alto 15 metri sopra il radar a 2 km, potrà schermare il bersaglio fino a 4 km di distanza, quando sarà troppo tardi! Il Rapier non ha questo problema, potrebbe farcela probabilmente anche a soli 2,5 km riducendo le possibilità d'attacco degli aerei nemici, inoltre se necessario si può portare in qualsiasi punto con una vista dominante, da quella collinetta su cui l'Aspide proprio NON ci può andare, al tetto dell'edificio più alto dell'aeroporto, se c'é una terrazza abbastanza robusta e una gru.
Infine, il Rapier è autonomo come sistema, non ha bisogno dei cavi, lunghi e pesanti, nonché vulnerabili, che devono essere deposti a chilometri per collegare il Pluto con ciascuna sezione di tiro.
Per questo è molto meglio il Rapier, specie se si considerano ingaggi fatti solo di giorno e da aerei relativamente semplici e di prestazioni non eccezionali, ma che possono volare approfittando della luce, a quote molto più basse che in azione notturna. E' meglio tutto sommato avere numerosi sistemi a corto raggio, dai Phalanx ai Rapier, che possano prontamente reagire contro numerosi bersagli che volino bassi e spuntino all'ultimo momento, piuttosto che avere un super-sistema con capacità di vista e ingaggio limitate alle basse quote e come numero di bersagli ingaggiabili contemporaneamente. Il fatto che, considerando tutto questo, una base difesa dall'Aspide, contro un gruppo di aerei (diciamo una sezione) provenienti da una certa direzione, potrà al meglio, usare una singola sezione di tiro con un bersaglio ingaggiato per volta, quando una base difesa da diverse batterie di Rapier potrebbe far trovare nello stesso quadrante (120°) fino a 12 lanciamissili con 12 o 24 bersagli ingaggiabili in simultanea (da 3 a 6 volte il numero effettivamente disponile) dà l'idea di quale differenza faccia. E non solo questo, ma i lanci di missili sono piuttosto noiosi anche quando non colpiscono il bersaglio, magari distraendo il pilota o costringendolo alla difensiva proprio sul più bello, quando 1 secondo in più o in meno significa un quarto di km di errore su di un bersaglio altrimenti perfettamente centrato!
E, se non bastasse, i Rapier NON sono soli, ci sono un'enormità di altre armi (dai fucili ai missili Bloodhound) che possono infoltire ulteriormente le capacità di difesa aerea.
Un giudizio in merito
Dal forum Nike-missile, ecco quel che ne dice l'utente 'RDS', uno dei 'missilieri' dell'AM, che certo ne sa più di me sull'argomento:
''Ieri sera, prima del tuo inserimento, ho tagliato una parte del mio intervento perchè l'argomento non poteva essere liquidato con una frasetta prima di andare a letto.
L'industria missilistica italiana degli anni '70-'80 certo non era all'altezza di sfornare un sistema missilistico complesso in tempistiche e modalità paragonabili a quelle degli USA. Per lo più fino ad allora aveva lavorato su produzioni dedicate alla Marina. La difesa aerea a corto-medio raggio di una nave, di per sè obiettivo mobile, non eccessivamente grande, isolato o inserito in una flotta, non è certo quella di una grande base aerea (pensiamo alle grandi estensioni di Ghedi o di Amendola) inchiodata sulla superficie terrestre. La nave è un obiettivo puntiforme a confronto di una Base dove gli obiettivi paganti sono tanti - pensiamo alla dispersione degli Shelter, alle piste di volo lunghe tre km con i loro raccordi, ai depositi carburanti, ecc.- aggingiamo il mascheramento causato dal tereno circostante che non è l'orizzonte marino. Questo stato di cose faceva sì che la minaccia aerea portata contro una nave richiedesse un minor numero di aerei attaccanti rispetto a quanto ne servissero per la saturazione e neutralizzazione di un aeroporto.
Quindi tutto diverso: dalla minaccia, alle condizioni orografiche, alle estensioni da difendere. Pertanto, nel caso della nave, un sistema che potesse sparare un paio di missilotti in rapida successione a debita distanza era ritenuto sufficiente (almeno fino all'arrivo degli ARM Stand-off). L'AM (chiamiamola così come si chiama, e non AMI) e tutte le altre Aeronautiche invece avevano dei requisiti del tutto opposti, come abbiamo visto. Le altre nazioni, come al solito, si erano mosse con anticipo e stavano sviluppando dei sistemi missilistici a breve raggio dedicati alla difesa delle installazioni. Avevano adottato il concetto di un sistema leggero, tatticamente mobile, che a fronte di una necessaria riduzione delle misure del missile, che quindi comportavano raggi di intervento ridotti, avrebbe visto le batterie schierate fuori dagli aeroporti a distantza tale da fermare comunque le penetrazioni degli aerei attaccanti in tempo utile (vedi rapier e roland). La mobilità tattica avrebbe compensato la sopravvivenza degli addetti che si trovavano ad operare all'aperto, assumendo che l'ambiente circostante fosse sicuro.
La nostra Aeronautica, invece, adottò la filosofia di schierare i sistemi missilistici di difesa all'interno delle Basi. Questo voleva dire disporre di un sistema più pesante perchè il missile doveva arrivare più lontano (allora si parlava di una distanza di sicurezza sulle 5 NM, poi ampliate (indovinate da chi ) ad 8 con l'arrivo dei primi Stand-off). Ma schierare un sistema missilistico all'interno di un aeroporto non è cosa da poco. Innanzi tutto si doveva già pensare che i cavi proprio non dovevano esistere! Collegare tre sezioni di fuoco ed un IFC poste ad un paio di km l'una dall'altra ed all'interno di una area altamente urbanizzata come è quella di un aeroporto è qualcosa che sa di "incompetenza" di chi lo ha pensato. Altri problemi derivarono dal mascheramento. Dove metto un radar che per forza deve vedere il più lontano possibile? ma per terra cari signori! e possibilmente accanto all'enorme hangar della manutenzione degli aerei, o di fronte ad uno Shelter, magari accanto alla torre di controllo! D'altronde non c'era altra soluzione in un ambiente già saturo di costruzioni. Così, dopo alcuni anni di pura sofferenza e di continue dimostrazioni pratiche condotte con attacchi di saturazione (e con una sfilza di Unsatisfactory vergata sulle spalle di quelle povere crew), si arrivò a mettere la doppia antenna, richiamata da fafo83, posta su un alto traliccio che svettasse sopra gli edifici (che per fortuna nelle basi aeree non sono tanto alti per ovvi motivi), ma i cavi rimasero uh.. se rimasero!
Di chi fu la colpa? Dell'industria nazionale che voleva piazzare un prodotto così come lo aveva pronto (essenzialmente studiato per la Marina) o dell'AM che non si mise a tavolino "a pensare" prima di firmare il contratto? Penso di tutte e due, ed anche in egual misura.''
http://nikemissile.forumfree.it/?t=48077845&st=15
Sullo schieramento:
Quel che mi è stato detto sul servizio degli Spada (iniziato con una prima batteria attorno al 1984)...
Ciao Stefano, come suggerito dal regolamento del Forum attendiamo una tua presentazione nell'apposita sezione che trovi al seguente link http://nikemissile.forumfree.it/?f=6538881 (cliccaci sopra). Noi del Forum Nike Missile siamo come una grande famiglia, perciò ci piace dare il benvenuto a chi entra a farne parte.
Lo schieramento dello Spada ha subito innumerevoli trasformazioni nel corso di una breve vita operativa. Ciò fu dovuto al fatto che iniziò ad entrare in servizio sul finire della Guerra fredda e pertanto il programma subì molti rimaneggiamenti. Comunque, il massimo dello schieramento prevedeva dodici batterie, di cui undici poste sotto comando NATO ed assegnate alla difesa aerea integrata (NATINAD) dell'Italia. Le undici batterie erano schierate a difesa dei principali aeroporti di allora e, conseguentemente al termine della guerra fredda, ne seguirono le sorti.
Le batterie avevano il numero distintivo a tre cifre composto dal 7 e da due cifre indicanti lo Stormo di appartenenza, ad eccezione di Rimini che fu numerata 00. Quindi:
700 - Rimini
703 - Villafranca
704 - Grosseto
705 - Cervia
706 - Ghedi
732 - Brindisi
736 - Gioia del Colle
737 - Trapani
741 - Sigonella
751 - Istrana
753 - Cameri
Inoltre la 765 era assegnata alla Scuola Missili di Montichiari
Rivolto ricevette una batteria Spada ma in ultimo, non fu mai dichiarata alla NATO perchè nel frattempo il Gruppo di volo degli AMX fu chiuso. Ora il 2° Stormo di Rivolto, in quanto polo missilistico dell'Aeronautica, ha in dotazione delle batterie Spada con le ultime modifiche tecniche.
Un cordiale BLAZING SKIES
Alle Batterie Spada indicate direi che vadano aggiunte
- 746^ Btr. a Pisa dal 1992 al 2000
- 750^ Btr. a San Damiano dal 1994 al 2002 (forse anche nel 2003).
La Batteria di Rimini era inizialmente 705^ e diventa 700 con lo spostamento del 5° Stormo da Rimini a Cervia.
Contemporaneamente, la 708^ Btr. di Cervia (ex 8° st.) diventa 705^ Btr..
http://nikemissile.forumfree.it/?t=50733762&st=135
Non è ben chiaro quante fossero davvero le Spada-Aspide, quindi; qui si parla fino a 15 batterie, ma chiaramente non tutte erano presenti a metà 1992 (anche considerando la batteria thailandese). Comunque anche RDS diceva che fossero 12, per cui non so che pensare, a meno che semplicemente non hanno cambiato denominazione nel tempo (era una serie '7' seguita dal numero dello stormo)
TOLEDO = SPADA? No....
Altro discorso sulla differenza tra Aspide -Spada e Toledo-Skyguard. Questo discorso è importante da sottolineare perché il SIPRI dà come vendute delle batterie di Spada alla Spagna, ma se questo è avvenuto, per le caratteristiche riferite, non si può certo definire 'Spada' tale sistema d'arma, che altrimenti dovrebbe andare ad arricchire lo schieramento italiano nel wargame. Per questo è utile capire se è davvero uno Spada, oppure, pur usando ancora i missili Aspide, è qualcos'altro. E questo è quanto se ne può dire...
In breve:
E' falso affermare che il Toledo sia un sistema Spada; più in dettaglio il SIPRI sbaglia perché:
-1 lo Spada-Aspide è dotato di un radar di batteria soltanto (alle volte ce ne è un altro ma sempre nel comando batteria), ed è il PLUTO. Senza PLUTO, non esiste un sistema SPADA (almeno non della 1a generazione, che è quella di cui si parla)
-2 lo Spada-Aspide ha lanciamissili sestupli e senza alcun sistema di tiro interno, perché ogni sezione ha due lanciamissili e una centrale di tiro con un radar apposito disgiunto dai lanciamissili (il radar è chiamato, a quanto pare, Falco)
-3 lo Spada-Aspide non ha nessuna integrazione con cannoni A.A. Il radar Pluto non ha nessuna capacità di inseguimento mentre gli illuminatori sono ottimizzati solo per il lavoro con i missili Aspide (o Sparrow, almeno in teoria).
-4) lo Spada-Aspide ha mobilità limitata, è infatti stato pensato per difendere grandi obiettivi statici come gli aeroporti.
Al contrario, lo Skyguard:
-1 ha una centrale di tiro costituita da un radar Skyguard, e questa non è per la sola batteria, ma è per ciascuna sezione di tiro della batteria. E' quindi un sistema distribuito, non centralizzato come lo Spada
-2 ogni sezione di tiro, con i lanciamissili, usualmente ha due lanciamissili sì, ma quadrupli, ed essi hanno anche l'illuminatore per guidare i missili stessi. Il tutto è coordinato da un radar di scoperta e inseguimento bersagli Skyguard che lavora con ogni sezione
-3 il sistema Skyguard è integrato cannoni-missili. Anzi, in origine era soltanto cannoni (in genere impianti binati da 35 mm), e la maggior parte degli utenti usano in genere lo Skyguard con i cannoni piuttosto che con i molto meno diffusi lanciamissili.
-4 lo Skyguard è un sistema interamente mobile e schierabile con le unità tattiche dell'esercito ovunque ve ne sia la necessità, da dietro la linea del fronte fino alla protezione di obiettivi delle retrovie.
Più in generale: lo Spada di prima generazione, quasi per definizione, è provvisto del Pluto; lo Skyguard, per definizione (senza 'quasi') deve avere il radar Skyguard, altrimenti è qualcos'altro. Inoltre, lo Skyguard non è affatto un sistema radar simile al Pluto; ha una portata più corta ma la capacità di ingaggio diretto dei bersagli, ed è stato costruito per essere mobile sul campo di battaglia. Il Pluto ha portata maggiore, nessuna capacità di ingaggio diretto ed è un sistema statico.
Questo è il quadro dei due sistemi.
Ora, il Toledo ha comportato l'acquisto di:
-13 lanciamissili quadrupli
-6 direzioni di tiro Super Skyguard
-200 missili Aspide.
Già il fatto che il Toledo abbia -1) lo Skyguard come sistema di tiro (chiaramente per le sezioni di fuoco su due lanciamissili l'una) -2) abbia lanciamissili quadrupli (come nello Skyguard e a differenza dell'Aspide) significa chiaramente che non è uno Spada. Se lo fosse, sarebbero giusto due batterie e questo significa che sarebbero bastati due radar, ma questi radar non sono i PLUTO ma gli Skyguard. E se non è un Pluto non è un sistema Spada, se c'é uno Skyguard non può essere altro che un sistema Skyguard (lo dice il nome).
Infine, il Toledo è un sistema integrato cannoni-missili. Ogni sezione di tiro non solo ha due lanciamissili quadrupli ma ha anche due cannoni binati, e guarda un pò, trattasi dei GDF Skyguard svizzeri!!!
Questo significa che il Toledo ha: Skyguard (ultimo modello), lanciamissili quadrupli (presumibilmente con illuminatore radar incorporato) ed è integrato con cannoni da 35 mm.
Questo è ESATTAMENTE quello che si potrebbe dire di un sistema Skyguard ed è esattamente il CONTRARIO di quel che si potrebbe dire del sistema Spada.
Ma se questo non fosse ancora sufficiente, basti vedere chi ha ordinato questo sistema: non l'aeronautica, come sarebbe inevitabile con lo Spada di 1a generazione... ma l'ET ovvero l'esercito spagnolo, come è normale che sia ... con lo Skyguard.
Come dicono gli americani, sembra un'anatra, si muove come un'anatra, si esprime come un'anatra. E' un'anatra.
Semplicemente, il Toledo è una forma modificata localmente dello Skyguard, giusto come lo è l'AMOUN sviluppato per paesi arabi. Anzi, più precisamente non è uno Skyguard, ma un SUPER Skyguard.
Resterebbe solo il dubbio: ma se è uno Skyguard svizzero, perché ha gli Aspide?
La risposta è semplice: perché la Svizzera non fa né gli Aspide né gli Sparrow, per cui è chiaro che qualcun altro doveva fornire i missili. La Contraves-Oerlikon ha un'importante filale italiana. E addirittura, con l'interesse per le armi a.a. tattiche in declino, una volta finita la Guerra fredda, cedette interamente alla filale italiana la gestione del programma Skyguard negli anni '90.
Per cui non c'é nulla di che stupirsi. Del resto l'E.I. esercito italiano, aveva ordinato anche esso lo Skguard, sia pure in una versione potenziata (in realtà, più che altro, appesantita: 14 tonnellate per ciascun lanciamissili), dove la principale differenza è il lanciamissili sestuplo simile a quello dello Spada, ma pur sempre ancora con i sistemi di tiro e inseguimento bersaglio come nello Skyguard normale. Per cui non c'é nulla di strano, evidentemente la Spagna siglò il contratto direttamente con la Contraves italiana anziché passare dalla casa madre, mentre in Svizzera ordinò i radar Skyguard che venivano fatti solo lì. Se fosse stato uno Spada... avrebbero ordinato in Italia i Pluto e i Falco, o no?