Littorio vs Bismarck (12-1-015)
(inizio pagina: 11.1.015)
Ecco una breve comparazione delle due navi.
Dimensioni
-Bismarck: lunghezza 251 m ft; larghezza 36 mt; pescaggio (medio) 9,3 m
-Littorio: lunghezza 237,8 m; larghezza 32,9 m; pescaggio medio p.c. 10,5 m
(Roma: 240,7 ft; 224,5 m (p.p.)
Dislocamento
-Bismarck: 41.676 t, 50.153 t a pieno carico
-Littorio: 41.700 t, 45.460 t a pieno carico
Corazzatura Littorio Bismarck
-Cintura principale: 350+ mm 170-320 mm
-ridotto corazzato: 70 mm 145 mm
-ponte principale: 90+9/150+12 mm 80-120(?) mm
-ponte coperta: 36 o 36+9 mm 50 mm
-torrette principali F-L-T-R: 350, 200, 150-200, ? mm 360, 220, 130-180, 320 mm
-torrette secondarie: 280 mm (??) 100 mm
-barbette principali: 280-350 mm 220-340 mm
-barbette secondarie: 100 o 150 mm(?) 80 mm
-torrione: 200-260 mm 350 mm
-copertura timone: 108 mm 110 mm + 50 mm ponte coperta
-Bismarck: cintura principale 320-170 mm; ponti 50 e 80 mm; torrette principali 360 mm (max; lati fino a 220 mm, tetto 130-180 mm, retro 320 mm), secondarie fino a 100 mm frontali (20-40 mm lati e tetto); barbette principali 340 mm, secondarie 80 mm; torrione 350 mm.
-Littorio: cintura principale fino a 350 mm (v. sotto); ponti 36+9 e 150+12 mm; torrette principali fino a 350 mm, secondarie fino a 280 mm (? lati delle stesse, variamente indicati fino a 130 mm); barbette principali 350 mm, secondarie 100 (o 150) mm; torrione 200-260 mm (tetto 130 mm).
Prestazioni
-Bismarck: velocità ufficiale 29 nodi (in realtà oltre 30); autonomia circa 8.000 mg a 16 nodi, 3.700 mg a 30 nodi.
-Littorio: velocità ufficiale 30 nodi (in realtà attorno a 28-29, vedi sotto); autonomia circa 4.500 miglia a velocità di crociera di 16 nodi, 1.700 a 30 nodi (circa).
Armamento (all'inizio del servizio)
-Bismarck: 8 cannoni cal 380 mm (4xII, ovvero 4 torri binate); 12 cannoni da 149 mm (6xII); 16 cannoni da 105 mm (8xII); 16 da 37 mm (8x2); 12 da 20 mm (12x1); tre idrovolanti (Ar.196); la Tirpitz aveva anche 8 siluri da 533 mm (2xIV).
-Littorio: 9 cannoni cal 381 mm (3xIII); 12 da 152 mm (4xIII); 12 da 90 mm (12x I); 20 x 37 mm (singoli o binati) e 16 da 20 mm (8xII). Tre idrovolanti (inizialmente almeno, Ro.43); da aggiungere anche 4 vecchi cannoni da 120/40, ma solo per tiro illuminante e addestramento.
Aerei (iniziali)
-Bismarck: 2 catapulte; fino a 4 Ar.196 negli hangar, e 2 sulle catapulte.
-Littorio: 1 catapulte; fino a 2 Ro.43 sul ponte(!) e 1 sulla catapulta.
Come si vede, si tratta di navi molto simili tra di loro, coeve e di dimensioni e dislocamento comparabili. Apparentemente, la migliore delle due è la Littorio. O no?
Beh, francamente, non è una risposta facile, ma vedremo di trovarla ugualmente.
E adesso, la comparazione dettagliata.
Corazzatura e protezioni varie
-Ponte di coperta: vince la Bismarck (50 mm vs 36 o 45, se si include anche il sostegno di 9 mm alle piastre da 36). Estensione: meglio per la Bismarck.
-Ponte principale: vince la Littorio in spessore (90/99-100/112 centrale, 100/112(??)-150/162 mm sui depositi d'estremità, vs 80 mm- 110/68° mm centrale, 95(o 100)-120/68° mm d'estremità).
Da notare che la struttura corazzata della Bismarck era lunga circa 170 m anziché 120; anche se la nave tedesca era più lunga di quella italiana, in proporzione era circa il 70% anziché il 50-55 come nella nave italiana. Questo significa una percentuale dello scafo protetto da corazza, ben più ampia.
-Torri: difficile dire, anche se in spessore massimo la Bismarck è migliore (360 mm vs 350 frontale); lateralmente pare sia migliore la Bismarck (220 vs 200 mm??); tetto, a seconda di dove è misurato, 180 mm inclinati e 130 mm piatti, contro 200 e 150 mm inclinati, quindi vince la Littorio; posteriore, 320 mm vs 100 (?), quindi vince la Bismarck.
-Barbette: 340 mm vs 350, vince di poco la Littorio.
-Torrione corazzato: no contest, vince la Bismarck (350 mm vs 200-260). Entrambi poggiano su strutture spesse 60 mm.
-Torre/sovrastruttura anteriore: la Littorio ha un vantaggio netto con 60 mm, ma anche parte della torre della Bismarck ha 60 mm! Solo che è più estesa e quindi non si poteva proteggere totalmente come nella nave italiana; per esempio, la plancia di comando è superiore al torrione di per sé, e la plancia di navigazione è davanti. Solo la struttura principale ha una blindatura vera e propria.
-Protezione sistemi di tiro: apparentemente una chiara vittoria della Bismarck, avendo protezioni anteriori da 100 mm sul telemetro sopra il torrione principale (approfittando della relativa scarsa altezza della struttura); 60 mm su quello principale; 100 mm su quello della torre di tiro secondaria posteriore. La Littorio? Apparentemente non c'era alcuna protezione per la struttura (spessa di suo chissà quanto? Gli schemi non riportano nulla, diciamo sui 15-16 mm??).
-Torri medio calibro: vantaggio Littorio, pare che avesse ben 280 mm frontali e 130 laterali, barbette di 150 o 100 mm (a seconda delle fonti); questi valori sono pressoché il doppio delle torri tedesche (che del resto erano sei anziché 4), le quali erano tuttavia tra le meglio protette esistenti (100 mm frontali, 40 mm laterali, 20-35 mm tetto, 80 mm barbette), sebbene inferiori rispetto alle 4 binate delle Scharnorst (170 mm frontale, 60 laterale, 150 mm barbette), che però avevano solo 4 torri binate e gli altri 4 cannoni erano in affusti aperti leggermente scudati, singoli.
-Torri leggere a.a.: vantaggio Littorio, max 40 mm e totalmente chiuse, mentre i pezzi da 105 mm erano leggermente scudati e aperti.
-Cintura principale: vantaggio Littorio, 350 mm (compositi, al netto dell'acciaio, legno e cemento da costruzione) vs 320 mm, per giunta era inclinata leggermente (ma.. pare che anche quella della Bismarck lo fosse, e forse più della stessa Littorio!). Tuttavia, la cintura della Bismarck era protetta posteriormente dal ponte corazzato, era più alta (però era di spessore pieno solo per i 2/3, poi calava fino a 170 mm, sott'acqua e 270 sopra) ed era, così come il ponte, ben più estesa che nella Littorio (70% della lunghezza, circa 170 su 250 metri).
Nonostante la Littorio vantasse lo spessore migliore a murata, la Bismarck in realtà era superiore come resistenza balistica complessiva, sebbene accettasse che i colpi arrivassero dentro lo scafo, poi fermati dal ponte corazzato e dalla paratia antischegge.
-Cintura superiore. vantaggio Bismarck: 145 mm vs 70 mm, ergo protezione pressoché totale contro fuoco di incrociatori leggeri e parziale contro quello di incrociatori pesanti (ad angoli di almeno 40-50-60 gradi, abbastanza efficace anche contro il tiro delle navi da battaglia!), anziché solo contro cacciatorpediniere (da pochi km) e incrociatori leggeri (10 km?), come è il caso della Littorio.
Poi c'é un altro particolare: la Littorio, come tutte le corazzate italiane, aveva la cintura del ridotto sì, ma è traforata da quasi 100 oblò per parte. Anche se questo è un vantaggio per varie ragioni (meno peso, più aria, luce e possibilità di fuga), è al contempo un grave punto debole, specie per una nave che ha il lato più esterno della cintura più debole di quello interno. Schegge, proiettili leggeri e medi, altrimenti confinati fuori, possono passare facilmente, e i colpi di medio calibro possono farcela anche in zone vicine agli oblò, che senza quelle aperture, in teoria, potrebbero resistere all'impatto ma a quel punto, con circa l'1-2% della superficie 'bucata', finiscono per essere fatalmente indeboliti. Notare che la Scharnorst aveva pure essa il ridotto con gli oblò, ma lo spessore era comunque buono solo come antischegge, e dietro c'era una paratia blindata. La Bismarck, invece, non ebbe alcun oblò nel ridotto, nonostante che lo spessore non sia maggiore di quello delle Cavour/Doria, che invece li possiedono. Inoltre e infine, è chiaro che in caso di allagamenti, gli oblò sono tutti punti d'allagamento probabili. Notare come le navi americane di ultima generazione erano tutte, e rigorosamente, prive di oblò nello scafo. Anche se questo non aveva ridotti blindati, la sua struttura diventava così più affidabile di quella delle navi che non avevano tale accorgimento.
-Cintura anteriore e posteriore: difficile dire a causa delle differenti valutazioni, ma pare che la Bismarck avesse cinture fino a prua da 60 mm e la Littorio da 70 (o da 60?) mm; a poppavia 80 mm vs 100 mm. Difficile dire quanto fosse alta la cintura delle navi.
-Protezione sul timone: 110 mm e sopra, 50 mm in coperta, vs 108 mm per la nave italiana: vantaggio Bismarck orizzontale, anche se la Littorio era probabilmente leggermente superiore (100 vs 80 mm?) sui lati.
-Protezione subacquea: al centro, probabilmente superiore per le Littorio, non fosse altro che per l'estensione (7-8 m vs poco più di 5!). Verso le estremità, probabile vantaggio Bismarck rispetto alla Littorio, a causa della riduzione del diametro dei cilindri Pugliese (pare appena 2,3 m vs 3,8 centrali!). Inoltre, la paratia verticale da 45 mm della Bismarck era certo superiore rispetto a quella da 40 (inferiormente, collegata ad una da 28 mm, almeno sulla Littorio) CONCAVA della Littorio: questo significa che la Littorio era apparentemente assai più vulnerabile ai proiettili che fossero penetrati sott'acqua, dentro lo scafo.
-Protezione interna (esclusa protezione subacquea): la Littorio aveva, apparentemente, solo le due paratie da 36 e 24 mm dietro la cintura, ma nient'altro. La Bismarck aveva invece, come continuazione della cintura una paratia antischegge da 30 mm, molto preziosa sia contro i colpi in arrivo dai fianchi, sia contro quelli in arrivo dall'alto, e diretti altrimenti contro il ponte principale. Inoltre, pare che il ponte di mezzo fosse spesso 20 mm anziché 12-14, il che lo qualifica a tutti gli effetti come un ponte (leggermente) protetto. Nell'insieme, vantaggio per la Bismarck.
-Ridondanza sistemi: Littorio forse (?) avvantaggiata con 3 timoni di cui tuttavia 2 solo ausiliari, poco più che moncherini, ma che se non altro erano ben separati da quello principale; però non è affatto detto che avrebbero potuto contrastare il timone principale se questo fosse rimasto bloccato totalmente. Vantaggioso avere 4 turbine e altrettanti assi. Bismarck probabilmente non tanto balorda, avendo due timoni ma entrambi principali; i 3 assi erano forse negativi come manovra e ridondanza, ma erano molto efficienti nelle condizioni di navigazione e per le forme dello scafo.
Tutti i locali delle caldaie e turbine erano protetti da paratie, 2 caldaie o 1 turbina per locale; mentre le Littorio ne avevano sempre due per locale, quindi un totale di 9 paratie contro 6. Vantaggio Bismarck. Il fatto che le caldaie e i ventilatori(?) delle Littorio erano leggermente protetti, non cambia molto perché in caso di esplosioni interne le tubazioni sono quelle più vulnerabili e in caso di allagamento non c'é blindatura che tenga. Il fatto di avere tutti e tre gli assi portaelica corti anziché due corti e due (molto) lunghi era un elemento distintivo enorme. E a vantaggio, ovviamente, della Bismarck.
Tutto quanto sopra, però, non spiega davvero bene la forma d'interazione tra strutture corazzate che avevano le Bismarck. Esse erano molto 'classiche', da questo punto di vista, ma questo non significa che non fossero efficienti.. anzi.
Una delle ragioni per la quale la Bismarck aveva solo 320 mm di corazza alla cintura, malgrado l'ammontare di acciaio usato, era anche dovuto alla lunghezza della nave, francamente un pò eccessiva, ma dovuta all'uso delle 4 torri binate. Avesse adottato la disposizione delle Scharnorst, con tre torri trinate, avrebbe dovuto corazzare un ridotto più corto forse del 15-20%, e questo significava inevitabilmente una corazza molto superiore (le Scharnorst avevano pure ben 320 mm, nonostante fossero circa 10.000 tonnellate più leggere delle Bismarck!). Anche prescindendo dalla riduzione dello scafo in lunghezza, risparmiando forse altre migliaia di tonnellate.
Non solo, ma la cintura della Bismarck NON era verticale, tranne che al centro (sul 40% dell'intera lunghezza). In realtà essa seguiva la forma dello scafo, e quindi era inclinata lateralmente. A quanto pare, la sua struttura era inclinata tra quasi 10 e un massimo, nella zona dei magazzini munizioni d'estremità, di qualcosa come 17°. Altra protezione, che si aggiunge al fatto che il ponte inclinato sui magazzini era di 120 e non 110 mm. Mentre il ponte normale era di 95 mm (sulla Tirpitz di 100) anziché 80 mm. La ridotta protezione del ponte 'standard' (e pure di quello corazzato) si spiega con la paratia antischegge da 30 mm, e la corazza di murata da 145 mm, che rendevano molto arduo il lavoro dei proiettili arrivati a basso angolo. Non solo, ma il ponte di coperta da 50 mm, più la paratia da 30 mm, rendevano molto difficile anche la perforazione attraverso il ponte, anche se quello di coperta, a quanto molti analisti dicono, tipo Okun, potrebbe deviare, in certi assetti, i proiettili in maniera anomala, il che significa farli cadere con anglo maggiore del normale sul ponte sottostante.
Certo che, però, non dev'essere troppo facile. Il ponte intermedio, anche se spesso dimenticato nello schema protettivo, era pur sempre da 20 mm (mentre nella Littorio, spesso citato come parte della 'protezione', era in realtà di appena 12, forse 14 mm, per cui era nient'altro che un elemento strutturale, forse lievemente più robusto del normale).
In verità, la scommessa delle Bismarck era quella di proteggere al meglio tutte le parti, anche a costo di non essere troppo 'esuberanti' in quelle vitali. E date le corte distanze date dalla cattiva visibilità nel Mar del Nord (non era certo il Mediterraneo!) è una buona deduzione. Da molte delle distanze pratiche, c'é da scommetterci che persino il ponte di coperta da 50 mm sarebbe stato sufficiente per far rimbalzare molti proiettili, anche di grosso calibro. Se la cosa sembra eccessiva, considerate che a 10 km solo i pezzi americani da 406 e giapponesi da 460 mm erano abbastanza penetranti da mettere in discussione un ponte da 50 mm. Non solo, ma persino a 20 km il cannone italiano da 381 perforava poco più di 70 mm, per cui avrebbe forse trovato lo stop prima ancora di raggiungere il ponte da 80 mm (non parliamo poi di perforarlo, né dell'incontro eventuale con la paratia da 30 mm, quest'ultima peraltro un pò leggera rispetto ai 45 mm garantiti nelle Scharnorst).
Se a questo aggiungiamo la cittadella superiore al ponte, protetta da 145 mm laterali e 50 superiori, più la paratia da 30 mm su ciascun lato, quindi abbastanza per fermare i cannoni degli incrociatori leggeri nemici, e persino per rendere poco efficaci i 203 mm, per non dire dei proiettili di grosso calibro di tipo HE o anche AP, purché sparati da distanze di 10-12 km, allora la domanda è inevitabile: chi è lo stupido?
Da notare che tra il niente o quasi dei fautori della protezione 'tutto o niente', e i 145 mm delle Bismarck, le Littorio avevano invece messo 70 mm nella parte superiore dello scafo. Probabilmente sono lo stesso tipo di corazze usate per la protezione esterna della cintura e (forse) per quella anteriore ridotta, mentre le corazze da 280 indurite sono probabilmente dello stesso tipo sia per la cintura, che per le torri da 38, e forse per quelle da 152 mm (che esagerazione!), sempre che fosse vera questa incredibile cifra (altre fonti parlano invece di 100 mm: a chi credere?).
Notare anche un altro particolare: gli OBLO'. Nelle 'Littorio', questi erano presenti anche nel ridotto corazzato, e in doppia fila. Il che di certo rendeva le navi più abitabili, ma era una jattura, dal punto di vista balistico, visto che era fonte di decine di punti deboli nella blindatura superiore da 70 mm. Le Bismarck non avevano nessuna apertura in questa zona (le Scharnorst, con 35 o 45 mm, si permettevano invece una singola fila di finestrini). Gli oblò erano vicini anche alle torri d'artiglieria secondarie, il che non è certo molto encomiabile. Né lo è la presenza di oblò a qualche metro dal livello del mare, ovviamente, in caso di allagamenti l'acqua non chiede di meglio per entrare. In questo senso, la Bismarck è sensibilmente più sicura della Littorio (hanno un numero di oblò bassi simile, ma la nave tedesca ce li ha sia a prua che a poppa), ma niente batte le navi dell'USN, che -anche se certo non senza controindicazioni, per le nuove costruzioni avevano totalmente bandito gli oblò dentro lo scafo, affidandosi alla ventilazione forzata e all'illuminazione artificiale. Un pò claustrofobico, ma senza dubbio più sicuro.
Così la blindatura del ridotto laterale della Littorio, che aveva circa 90 (!) oblò per parte, era incommensurabilmente meno sicura del ridotto della Bismarck.
La suddivisione interna era simile: 22 compartimenti stagni per la Bismarck, 22 o 23 (?) per la Littorio.
Armamento
Batteria principale:
E' in vantaggio la Littorio per potenza e numero, nonché bordata (7.965 kg vs 6.400), gittata massima teorica (42+ km vs 35) e capacità di penetrazione verticale (a 0 m: circa 814 mm vs 742) ; sempre migliore anche come penetrazione orizzontale (almeno fino a distanze pratiche), tuttavia la differenza non era così grande da essere particolarmente percepibile, ad ogni effetto pratico potremmo anche definirla 'paragonabile' (RiD: 415 vs 400 mm a 25 km!).
Superiori, invece, per la Bismarck: cadenza di fuoco: almeno 2+ c/min vs 1,3, il che, moltiplicato per la bordata, corrisponde a 10.354 kg vs 12.800: ergo, se si considera questo, il valore di circa il 25% a vantaggio delle Littorio viene pressoché esattamente ribaltato per le Bismarck!
Inoltre, la massima gittata non contava, perché già poco oltre i 30 km in genere nemmeno si sparava più, era impossibile colpire qualcosa più piccolo di un'isola! Il massimo pratico, a cui si poteva sparare con qualche possibilità di successo (ma difficilmente determinante) era di circa 25 km, persino le Iowa avevano una stima di colpi a segno contro le Bismarck di circa l'1% a 27 km. L'unica vera differenza era probabilmente la penetrazione verticale sensibilmente maggiore (ma forse inficiata maggiormente, a causa della maggiore velocità, in impatti obliqui). Le munizioni tedesche pare avessero spolette meno propense ad esplodere correttamente di quelle italiane: peraltro, proprio per questo... i colpi subacquei venivano meglio, essendo meno tendenti ad esplodere subito!
Superiore anche la dotazione di munizioni: almeno 108 per cannone, ergo 864 vs 666. Significa il 29% in più come numero disponibile (sebbene circa il 10% inferiore come massa e potenza, era pur sempre un tipo di munizione comparabile), il 17% in più come massa complessiva.
I telemetri erano di tipo diverso, ma quelli tedeschi -assieme a quelli giapponesi- pare fossero i migliori. E la Bismarck ne aveva ben 3 in altrettante torri telemetriche, una ridondanza molto apprezzabile, specie se si considera che erano tutti corazzati (almeno il meccanismo centrale nella cupola).
In definitiva, non è affatto detto che l'armamento delle Bismarck fosse inferiore, malgrado apparentemente lo era. Anche le esperienze di combattimento, per quanto limitate, hanno visto la Bismarck infliggere molti più danni alla Marina inglese di tutte le Littorio messe assieme. Un colpo in meno di quelli tirati dalla Veneto durante Capo Gaudo e la Bismarck affondò l'Hood (la più grande nave da battaglia dell'epoca) e colpì 4 volte la P.o.W. (la più moderna nave da battaglia inglese!).
Armamento secondario:
12 cannoni di medio calibro per parte; i cannoni da 152 italiani hanno però una superiorità di circa il 10% sia un gittata che in peso munizione, inoltre le torri sono più blindate. Tuttavia, le torri tedesche hanno, una volta in più, un tiro assai più rapido ed essendo sei, sono più difficili da mettere KO totalmente (anche se le torri da 152 italiane sono meglio protette, non lo sono ancora quanto bastava per reggere colpi di grosso calibro o anche tiri d'incrociatori se colpivano sui fianchi). Nell'insieme è un vantaggio leggero per le Littorio, ma la cadenza di tiro dei suoi cannoni non pare molto alta, e questo significherebbe che in realtà non c'é molta differenza con le torri delle Bismarck.
-armamento terziario: 12 cannoni da 90 mm ciascuno in graziose e leggermente protette torri singole, contro 16 cannoni da 105 mm in torri binate, anche se non molto protette. La potenza di fuoco è nettamente a vantaggio delle Bismarck, persino in cadenza di tiro i pezzi da 105, pur lanciando proiettili del 50% più pesanti, sono almeno pari.
IN effetti, il 90 mm, per quanto omaggiato in Italia ('un pezzo da 90'), pur vincendo l'immancabile paragone con l'88 tedesco (il fatto che l'88/56 fosse inferiore a tutti i cannoni alleati della stessa classe, passa ovviamente inosservato, così come che il 90 dell'esercito sia stato progressivamente rimpiazzato, nel dopoguerra, dal 90 americano: nonostante questo, il grande Nicola Pignato definiva il 90 italiano come il migliore cannone pesante della sua classe, alla faccia del fatto che il pur inferiore 88/56 venne prodotto, storicamente parlando, in un arco di tempo più lungo di 10 anni, equipaggiando anche i carri Tiger; e che venne realizzato in quantità almeno 10 volte maggiore, scrivendo effettivamente la storia; e alla faccia del fatto che l'88/71 era chiaramente un pezzo superiore anche al 90 italiano e se è per questo, americano. Da ricordare che il 90 italiano ebbe una versione allungata, ma solo nel dopoguerra, quando invece gli angloamericani e i tedeschi erano passati a modelli 'ad alta potenza' dei loro cannoni già durante il conflitto, vedi anche il Koenigtiger e il Jagdpanther, o il Super Pershing), questo cannone non era il migliore della classe, malgrado i sofisticatissimi affusti in cui era installato.
Le 12 torri da 90 italiane sparavano circa 144 colpi al minuto complessivi, con un output di circa 1.500 kg/min, quando le 8 torri binate da 105 tedesche arrivavano a 240 colpi per un totale di 3.600 kg. Questo non è compensato dall'avere delle torri quadriassali con 11 giroscopi interni, tanto per non farsi mancare nulla, a parte la potenza di fuoco.
-armamento leggero: in qualità e quantità, i 20 e 37 mm delle Littorio sono migliori, anche come sistemi di tiro. Anche se, stando ai risultati delle operazioni reali, verrebbe voglia di ribaltare il giudizio visti i risultati abbastanza modesti del tiro delle Littorio sugli aerosiluranti inglesi (a Gaudo la Veneto abbatté solo l'Albacore che la silurò; la Bismarck, pur essendo sola, riuscì ad abbattere almeno due Swordfish prima che la silurassero). Peraltro, durante la guerra l'armamento venne rafforzato e la Tirpiz probabilmente ebbe più contraerea leggera di qualunque nave italiana (almeno con i 20 mm).
Aerei e radar:
Per certi versi erano simili, ma solo in apparenza, perché la Bismarck li aveva al centro, in posizione ideale per le operazioni degli aerei (anche se pericolosa per eventuali incendi! Non si può avere tutto!).
Del resto, nel Mare del Nord le condimeteo sono così schifose, che una sistemazione a poppa era praticamente impossibile, i movimenti di beccheggio sono troppo elevati!
Tuttavia, il vantaggio era nettamente da parte della Bismarck, perché
1- poteva ospitarne ben 4 in appositi hangar, e se necessario, altri 2 in catapulta. La Littorio ne aveva soltanto 3, quindi sono 6 contro 3. Se non si conteggia l'aereo pronto sulla catapulta, allora sono 4 vs 2.
2- la Bismarck aveva due catapulte, e non soltanto una, grosso vantaggio in guerra
3- la Bismarck le aveva a mezza nave, così come gli aerei: questo comportava potenziali rischi d'incendio e problemi con le sovrastrutture, però erano ideali perché non erano disturbati minimamente dai cannoni di g.c. o dal maltempo, per cui le operazioni aeree erano teoricamente indipendenti da quello che combinavano i cannoni delle batterie. Al contrario, i ricognitori sulla catapulta a poppa erano estremamente vulnerabili al fuoco sia nemico, che sopratutto, delle stesse bordate della nave.
4- peggio che mai: a differenza della Bismarck, che aveva ben tre hangar a centro nave (uno principale e 2 secondari), la Littorio non aveva nessun hangar! A differenza degli stessi incrociatori leggeri e pesanti italiani, infatti, non c'era nessuna struttura di protezione: i velivoli erano semplicemente alloggiati 'sotto' la torre n.3, una soluzione che ben difficilmente poteva essere considerata soddisfacente se non in piccole missioni a corto raggio, e con il bel tempo. Questa era un'altra ragione per cui la Littorio pagava la sua esuberanza in armamento. Oltretutto i ricognitori Ro.43 erano piuttosto scadenti, e tipicamente dopo il lancio non rientravano a bordo, ma raggiungevano basi a terra: recuperarli in condizioni di guerra, o di mar grosso, non era pratico. I Re.2000, apparsi successivamente, erano di prestazioni migliori, ma non erano idrovolanti, solo caccia 'lanciabili' che dovevano poi tornare a terra per forza, o ammarare in emergenza.
Quindi questo lato, così come il radar (presente nelle navi tedesche fin dal 1939) vedeva le Bismarck in netto vantaggio. Oltretutto, gli Ar.196 potevano fare parecchio 'male', non erano soltanto idrovolanti da ricognizione, ma dei piccoli cacciabombardieri (armati come un Bf 109, ma ovviamente, meno veloci) e ce n'erano molti. Quindi, in termini di capacità di scoperta (aerei e radar) e persino di attacco 'a distanza', la Bismarck era decisamente in vantaggio.
-Siluri: zero a zero. Però la Tirpiz li ebbe successivamente, con 8 tubi.
-Altro: le 'Littorio' vincono con 4 vecchi cannoni 'illuminanti' da 120/40 mm.
Questi sono però dei cannoni del XIX secolo, quasi invisibili (al centro, davanti ai cannoni da 90/50), tanto che solo l'altro giorno sono riuscito a 'vederli' per la prima volta! La loro portata era, pare, di appena 9 km (o 12, a seconda delle fonti) con proiettili da circa 20 kg, quindi il loro valore bellico era pressoché nullo, a meno di non trovarsi in una mischia notturna. Oltretutto, la portata pratica era anche inferiore: i pezzi da 120/15, per esempio, hanno 6,4 km, ma la portata pratica era di appena 4 km. In pratica, i 120/40 erano troppo scarsi anche per il tiro illuminante, visto che la portata pratica non dev'essere stata superiore, probabilmente, ai 6-7 km.
Velocità e autonomia
-Velocità effettiva: sebbene fossero ufficialmente dichiarate capaci di 29 nodi, le Bismarck non avevano problemi ad andare a 30 (velocità ordinata e probabilmente raggiunta durante la battaglia dello Stretto di Danimarca, quando venne affondato lo Hood) ed esistono anche delle curve che dimostrano come i consumi fossero sufficienti per un'autonomia a quella velocità, per quasi 4.000 miglia nautiche (più di 7.000 km).
Ma c'era di più.
Le Littorio, al contrario delle cifre ufficiali, NON erano navi da 30 nodi, malgrado così venisse dichiarato. Sebbene le prestazioni varino a seconda dei macchinari, delle condizioni marine, della profondità, della pulizia dello scafo ecc ecc ecc, è un fatto che a Gaudo, gli incrociatori inglesi, che certamente non erano navi in stile 'Da Giussano', riuscirono, con una onesta velocità di circa 31-32 nodi, a staccare la Veneto nonostante questa li inseguisse per almeno 20 nodi, senza fare deviazioni apprezzabili, mentre le unità inglesi zigzagavano. E nonostante questo, diedero almeno 3 km alla nave italiana, che dovette dismettere il fuoco. Nemmeno gli incrociatori italiani da '35 nodi' riuscirono ad avvicinarsi (e anzi, furono forse lievemente staccati durante quasi un'ora di inseguimento!), alla faccia del fatto che il più potente e recente degli incrociatori inglesi aveva una velocità ufficialmente ridotta, causa un'avaria, a circa 24 nodi! In realtà, è probabile che le navi inglesi non superassero mai i 32 nodi, ma furono le navi italiane che erano drammaticamente meno prestanti di quel che sembrava. Del resto, se i 'Trento' erano stati provati a circa 11.000 tonnellate, pur stazzando a pieno carico sulle 14.000, il giochetto si svela per quel che è. Nel mentre, gli altri incrociatori, come gli Zara, nemmeno si avvicinarono a distanza per iniziare il tiro e non ebbero alcun ruolo nella battaglia. Per cui, è probabile che quel giorno la Veneto, pur se partita circa 2 giorni prima (e quindi alleggerita almeno, diciamo, di 1000 tonnellate di nafta) era incapace di viaggiare a più di 27 nodi (a far tanto!). Praticamente la velocità di cui era accreditata (e che manteneva davvero, a pieno carico!) della 'lenta' Yamato o della south Dakota. Non voglio dire he le Littorio fossero le più lente delle navi da battaglia moderne, ma è un fatto che in condizioni operative erano nella fascia 'bassa' e non vantavano nessun margine di velocità significativa contro nessuna nave da battaglia di ultima generazione. Se così non fosse stato, se fossero state capaci di viaggiare a 30 nodi come la Bismarck poteva fare davvero, la Veneto avrebbe raggiunto o quanto meno sarebbe rimasta dietro senza perdere terreno, agli incrociatori inglesi a Gaudo, invece di essere staccata di una velocità apparentemente di circa 10 km/h (5-6 nodi) inferiore, nonostante che le navi inglesi zigzagassero e quindi, in realtà, percorressero molta più strada.
Del resto, anche la ROMA era stata portata, a 'tutta forza', a poco più di 29 nodi, durante le prove, quand'era nuova di zecca. So che esistono anche fonti in cui veniva dichiarata capace di fare di meglio di così, ma almeno wikipedia.it non le riporta, vedi la voce apposita sulla n.b. Roma.
-capacità di carburante: Bismarck 7.400 t, Tirpitz 7.780 t (effettive 8.297, ma la differenza non poteva essere pompata in superficie, ergo era impossibile da svuotare per alimentare i motori). L'autonomia era prevista in ben 14.000 nm a 15 nodi (ergo, circa 25.000 km a 27 km/h), ma ben presto ci si rese conto di come queste condizioni fossero quelle, più 'facili', da tempo di pace. Questo fece sì che già nel 1936 l'OKL tedesco dimezzasse i valori a circa 7.000 nm/15 kt, tanto che si prese in considerazione il ritorno ai diesel, come nelle corazzate 'tascabili'. Ai Tedeschi, insomma, interessavano navi fortenemente offensive, non certo da difesa costiera, e l'attacco al traffico era fondamentale per la loro linea di operazioni. Nel 1941, però, venne trovato un libretto di operazioni tattiche della RN inglese, e in base a quelle informazioni della marina 'di riferimento' per eccellenza, si stabilì che la Bismarck avesse: 8.600 nm (circa 16.000 km) a 15 nodi, 8.150 (15.200 km) a 21 nodi (39 km/h), 5.200 nm (9.600 km) a 27 nodi (50 km/h) e infine, ben 3.750 nm a 30 nodi (= 6.900 km a 55 km/h). Abbastanza per attraversare a tutta potenza l'Atlantico, oppure per un percorso andata e ritorno, ma a velocità di crociera. La Tirpitz, a sua volta, sarebbe stata capace di fare persino meglio.
La Littorio, invece, aveva ufficialmente 3.700 t di carburante (ma poteva andare anche oltre, superando le 4.000); l'autonomia era (con 3.700 t?): 4.580 nm a 16 nodi (8.400 km a 29 km/h); 3.920 nm a 20 nodi (7.300 km a 37 km/h); 1.770 nm a 30 nodi (3.300 km a 55 km/h). Questi valori, quindi, sono circa la metà di quelli delle navi tedesche, segno che le operazioni oceaniche, per quanto la RM ne fosse interessata (ma con i soli sommergibili), fossero totalmente fuori discussione per una nazione che è incastonata in mezzo al tranquillo 'Mare Nostrum'.
NOTARE BENE, come la Bismarck fosse 'solo' superiore di circa il 90% a velocità basse (sui 15 nodi), ma circa 20 arrivava al raddoppio e alle massime velocità fosse apparentemente superiore del 110%, ergo avesse un'autonomia del 210% rispetto alle 'Littorio'. Non c'era partita! Le missioni strategiche erano quindi molto più facilmente ottenute dalla Bismarck che dalla Littorio, grazie alla devoluzione di quasi il 20% (contro il 10% scarso) del dislocamento al solo carburante.
Con un carico di nafta di circa 4.000 t vs 8.000, era praticamente il doppio a vantaggio delle Bismarck (questa è la ragione per la quale a pieno carico arrivavano a circa 50.000 t pur avendo circa lo stesso dislocamento delle navi italiane a peso 'standard'). L'autonomia era proporzionalmente elevata: la Bismarck aveva circa il doppio e passa di autonomia rispetto alla Littorio, che era di gran lunga, in ossequio alla sua missione 'mediterranea(centrale)' la più scarsa della classe.
-Tenuta di mare: molte corazzate non avevano una buona capacità in questo senso, a differenza delle portaerei, e nonostante la loro aria solida e stabile. Le Littorio non facevano eccezione, anzi erano piuttosto deficitarie (soluzione parzialmente trovata con la Roma). Questo malgrado operassero nel tranquillo Mediterraneo, un gioco rispetto al Mare del Nord o all'Atlantico. Le Bismarck, pur non essendo particolarmente buone in questo senso, erano presumibilmente migliori. Va detto che le navi da battaglia tedesche erano carenti in tenuta al mare sopratutto per il basso bordo libero, ma erano assolutamente in grado, se necessario, di staccare anche le navi britanniche, operando in condizioni di tempesta a velocità effettive di circa 30 nodi, quelle velocità che nemmeno a Gaudo riusciranno alla Veneto, dove certo la visibilità non era eccelsa, me non c'era certo un mare molto agitato da affrontare. La stabilità delle Bismarck era rimarchevole, così come la loro capacità quali piattaforme di tiro (anche se, forse troppo stabili per via di un'altezza metacentrica molto alta, superiore al 20% della larghezza, erano un pò 'rigide'). Le Littorio non hanno mai dimostrato di essere altrettanto valide, pur avendo avuto molte più occasioni per farlo, e in acque ben più facili (Mediterraneo anziché Mare del Nord). Naturalmente, questo fatto aiutava meglio di altri l'uso delle artiglierie e degli aerei di bordo. Ma non ebbe affatto un buon esito.
I cannoni da 381, nonostante la loro grande gittata, non erano capaci di fare centro. I Britannici erano molto abili con le cortine fumogene, ma questo da solo non può essere una giustificazione. E i 42-44 km di raggio dei cannoni italiani non trovò alcuna vera conferma, dato che l'unica occasione in cui una 'Littorio' colpì qualcosa, fu nella II battaglia della Sirte, quando le navi britanniche si fecero sotto fino a distanze di appena 5.500 metri! Solo allora, per contrastare l'azione silurante nemica, la nave italiana e le sue compagne riuscirono a dimostrare le capacità dei loro cannoni, ma era una situazione palesemente sbilanciata a loro favore, contro un nemico che, pur di non lasciare avvicinare la Regia Marina ai mercantili, aveva scientemente deciso una 'carica' contro forze chiaramente superiori. E anche così, solo un colpo da 381 mm (più alcuni da 152) andò a segno, di 191 sparati (su di un totale generale di circa 1.500). Non un gran biglietto da visita per una nave concepita come 'superiore' rispetto a qualsiasia altra in Europa!
La prima e ultima missione della Bismarck. Notare come il percorso sarebbe stato più che sufficiente per mettere in crisi di autonomia le 'Littorio' (e se è per questo, subirono malamente anche le navi britanniche, che pure erano superiori e dovettero fare un percorso più breve).
Valutazione finale: the winner is??
Ovviamente, è un fattore legato alle condizioni 'relative'. Missione tattiche: in teoria avvantaggiata la Littorio, sennonché la Bismarck è, in realtà, PIU' veloce della nave italiana. Quindi non esistono cose come '1 nodo di vantaggio', si tratta semmai di 1(o 2) nodi a vantaggio sì, ma della Bismarck! E' inutile girarci attorno, è così anche se i dati ufficiali dicono diversamente (le dimostrazioni 'pratiche' contano molto di più di quelle teoriche, giusto?).
I cannoni: la bordata della Bismarck è inferiore di quasi il 20%, la gittata è minore, la penetrazione pure. SE si facesse il giochino del 'ti buco la cintura' vincerebbe la Littorio a man bassa. Idem per i ponti, francamente a vantaggio della nave italiana. MA... tutto questo poco vuol dire. La Bismarck aveva una cadenza di fuoco indicata di circa il 60% maggiore, per cui a 2,3-3 c/ min (teorici!) si poteva fare circa 15-19 t/minuto, contro circa 10 t/min per la Littorio!
La gittata, non voleva dire NULLA, perché entrambe le navi non avrebbero potuto mai esercitarla, a meno di non tirare contro una città costiera (e non delle più piccole). Se 25 km erano un raggio d'azione massimo a cui sperare di colpire qualcosa (con, diciamo, l'1-2% dei colpi), e 30 km erano la portata massima a cui aprire il fuoco almeno per 'disturbare' il nemico, allora i 36 km della Bismarck o i 42 della Littorio non facevano nessuna differenza (sebbene, notare la questione: la Bismarck aveva una gittata NETTAMENTE inferiore anche rispetto ai cannoni delle precedenti Scharnorst, che invece arrivavano a circa 41 km, e in verità, era appena al livello delle Deutchland con i loro pezzi da 283 mm di tipo 'intermedio' tra quelli della Grande guerra e quelli della II GM).
Quindi restava solo la differenza della penetrazione, a favore delle Littorio. Ma, per esercitarla, prima bisognava colpire il bersaglio e in questo la Bismarck si dimostrò, almeno prima di essere saturata di siluri e munizioni, ben superiore alle navi italiane. Vabbé, a distanze minori, ma pur sempre ottime. Per esempio, nei circa 20 minuti di battaglia di Capo Gaudo, solo alcune schegge andarono a segno sugli incrociatori inglesi. Cosa sarebbe successo se la Bismarck avesse messo a segno almeno 5 colpi come accadde, due mesi dopo, nello stretto di Danimarca?
Bisogna tenere presente che ben difficilmente qualcuno di quei proiettili si sarebbe trovato di fronte la cintura della Littorio; e che anche se avesse avuto a che fare con il ponte corazzato principale, avrebbe comunque quasi certamente funzionato esplodendo dentro la nave. Anche se nessun colpo avesse causato danni a parti vitali, questo sarebbe stato abbastanza per causare la ritirata della Littorio. Bisogna tenere presente che le centrali di tiro principali delle Bismarck erano tre, più quelle delle torri come back-up. Le Littorio ne avevano tre, ma in realtà due erano sulle torri sopraelevate, e assolutamente inferiori rispetto a quella principale, del torrione stesso. Non c'é che dire: qualora il torrione, con la sua armatura insufficiente, fosse stato colpito, la Littorio avrebbe perso quasi il 100% della sua efficacia combattiva, mentre la Bismarck avrebbe potuto continuare a colpire usando le altre due stazioni di tiro principali. Questo NON è un dettaglio secondario, per navi concepite per 'sgrugnarsi' tra di loro! Giova anche ricordare che, apparentemente, nessuna corazza era posta a difesa della stazione DT della Littorio (o se c'era, era puramente una struttura anti-schegge, nemmeno ricordata dagli schemi ufficiali), mentre per la Bismarck erano previsti fino a 100 mm di acciaio (pochi se contro i grossi calibri; nient'affatto trascurabili, però, contro le schegge o i medi calibri che armavano le stesse navi da battaglia, e comunque sia... molto meglio di niente, anche perché la struttura delle stazioni DT era troppo piccola per far sia attivare che detonare una munizione di g.c. che l'avesse colpita, prima che uscisse dal lato opposto, cosa che ben difficilmente si potrebbe dire del torrione corazzato delle Littorio).
I cannoni secondari erano, così come quelli primari, a lieve vantaggio della nave italiana, perché di maggior gittata e potenza. Però, anche qua, ci sono differenze: stando a Naval Weapons, i 152 mm, benché capaci di perforare 86 mm/0° a 14 km (e 40 mm/40° a 18 km, sensibilmente meglio dei 152 inglesi, sensibilmente peggio dei 152 francesi), erano capaci di una cadenza di tiro di 5-6 colpi al minuto, quando i pezzi tedeschi avevano una cadenza di 6-8 colpi al minuto. Questo senza considerare le prove di tiro EFFETTIVE fatte dalla R.Marina, per cui, stando all'articolo di Colliva su Storia militare di qualche anno fa, il volume di fuoco era di circa 2 colpi/min! A questo aggiungiamo che la gittata con la granata HE era di 23 km per il cannone tedesco, di 24 per quello italiano, per cui la distanza di tiro è praticamente analoga quando si usano proiettili HE.
In effetti, risulta che i pezzi da 152 mm italiani avevano granate da 50 kg con circa 1 kg di HE e 25,7 km di raggio; i colpi HE pesavano 44,4 kg, con 2,3 kg di HE e raggio di 24,9 km. Notare come il carico di esplosivo, nella norma per i colpi SAP, era scarso per gli HE, una cosa piuttosto strana, se si considera che i cannoni da 152 venivano usati anche come armi a.a. (l'alzo massimo era di 45°; a dire il vero, almeno per fuoco di sbarramento, la RM usava anche i cannoni da 203 mm, ma in maniera molto approssimativa, visto che non aveva alcun affusto progettato per elevati angoli di tiro).
I cannoni tedeschi, invece: AP, 45 kg, 23 km(?) e 0,885 kg di HE; HE, 45 kg, 23 km, 3,06 o 3,89 kg (se con spoletta anteriore).
In realtà, appare che tutti (tutti!) i cannoni di questa categoria, avessero più esplosivo di quelli da 152 mm italiani!
-Francia: i 155 mm avevano 2,9-5,6 kg; i 152 mm: 1,7 kg (per le AP).
-UK: 152 mm: 1,7 o 3,6 kg.
-USA: 151 mm: 0,9 kg (dinamite) oppure 6 kg(!) HE.
-Giappone: 155 mm: 1,15 o 3,2 kg.
OT: Stessa musica anche per i 203 mm, oltretutto. I proiettili erano tutti tra i 110 e i 125 kg di peso, ma:
Cariche HE AP/APC HE
-USA: 1,7-2,3 kg (dinamite) 4,70-9,7 kg.
-Germania: 2,3 kg AP 6,54-8,93 kg
-Francia: 4,0 kg 8,30 kg
-UK: 5,2 10,00 kg
-Giappone: 3,11 8,20 kg
-Italia: 3,4 8,20 kg.
In aggiunta: almeno i primi 'Condottieri' avevano una quantità di munizioni patetica: 35 colpi per cannone, in guerra aumentati a circa 50. Gli incrociatori angloamericani, in genere, avevano 200 colpi per cannone (da 152 mm)!
Nell'insieme, anche qui non c'é molto da scegliere, ma la maggior cadenza di fuoco delle armi tedesche è micidiale.
Se si accettano i dati di Naval Weapons, abbiamo circa 6 c.min per i 155, 8 per i 150 (al loro meglio), con la possibilità di lanciare cariche HE da sei cannoni per lato, portando complessivamente a segno 36x2,3 kg (82,8 kg)/min per la nave italiana, contro 48x3,08-3,82 kg (148-183 kg) per quella tedesca.
Questo, senza considerare che nelle prove di tiro citate da Colliva, i cannoni da 152/55 avevano eseguito al massimo 2 tiri al minuto per canna. A questo aggiungiamo che raramente i cannoni tedeschi usavano le munizioni AP. Peraltro, le Littorio avevano quasi il doppio di munizioni per cannone, 210 anziché 108-120 colpi. E' tutto un controsenso, se si considera che i proiettili a.a. italiani avevano poca possibilità di essere efficaci, senza radar di tiro e sopratutto, con una cadenza di tiro che avrebbe dovuto essere particolarmente elevata, mentre in realtà era del tutto marginale stando a Colliva, e nient'affatto ottima nemmeno per Naval weapons. Mentre i cannoni tedeschi erano molto più rapidi, ma senza munizioni a.a. (e con un alzo lievemente inferiore rispetto ai 45° dei cannoni italiani)!
Ad ogni modo, dato che la distanza utile è molto inferiore rispetto a quella massima, nelle battaglie tra navi, la portata sarebbe stata sufficiente per entrambi i tipi, dato che la massima distanza a cui i '6 pollici' non è molto superiore a 18 km.
Secondo il solito, micidiale E. Cernuschi, il record di gittata a cui un cannone da 152 abbia colpito qualcosa spetta al Montecuccoli, da oltre 20 km. Però, questa è un'affermazione che come al solito, è 'parecchio' discutibile: infatti, il Bolzano fu colpito ben 3 volte da fortissima distanza (dal Neptune), e l'angolo di caduta misurato dai buchi nei ponti e scafo, 57°, è corrispondente ad una gittata massima di circa 25 km, per cui è probabile che il Neptune abbia colpito ripetutamente il Bolzano a distanze tra 21 e 22,5 km, praticamente al massimo raggio delle sue artiglierie, che al più, arrivavano a 23,3 km (NdA: anche considerando che il mare era piuttosto calmo, per cui è probabile che il rollio non fosse particolarmente considerevole, sebbene successivamente l'incrociatore ebbe grossi problemi a causa del carburante consumato e di movimenti di rollio persino di 11° a mare calmo! In appena 2-3 giorni, cioé, uno dei migliori incrociatori italiani avrebbe corso seriamente il rischio di 'ribaltarsi' se avesse incappato in una tempesta seria).
In altri termini, è verosimile che i 150 mm tedeschi sarebbero stati più dannosi di quelli da 152 italiani. Tanto le corazzature erano troppo spesse per perforarle da distanze pratiche di tiro (diciamo 12-20 km). E allora, meglio usare i proiettili HE, con il triplo (addirittura il quadruplo per le armi tedesche) di carica esplosiva.
Del resto delle armi, è meglio soprassedere: ad ogni modo, se le distanze fossero cadute molto più del normale, la bordata di 6 pezzi da 90 mm non avrebbe potuto nemmeno lontanamente tenere il confronto con 8 da 105 mm (120 kg vs 60), che avevano sia gittata che cadenza di tiro superiori.
Le torri secondarie e terziarie non erano corazzate a sufficienza per sopravvivere ai colpi di grosso calibro (solo il frontale delle torri da 152 italiane poteva forse sopravvivere, ma difficilmente la torre sarebbe rimasta operativa dopo l'impatto). Le torri secondarie erano protette contro armi della stessa categoria di calibro. Le armi da 90 mm erano meglio protette di quelle da 105, ma pur sempre non abbastanza anche contro i 150-152 mm.
E ovviamente, i telemetri della SDT della Littorio erano vulnerabili pressoché a TUTTE le armi tedesche, a parte forse quelle da 20 mm. Mentre le SDT tedesche erano invulnerabili a tutte le armi sotto il 381 mm. I telemetri veri e proprio non erano totalmente inclusi nella struttura, a differenza di quelli italiani, ma questo non era un problema eccessivo perché era molto difficile colpirne le 'canne'; in compenso, proprio per questo c'era il peso sufficiente per corazzare la SDT vera e propria!
A questo aggiungiamo che non solo le Bismarck erano più celeri nel tiro (probabilmente le più rapide tra tutte le navi da battaglia moderne), ma avevano anche il 50% di munizioni in più (almeno 108 cp per cannone, anziché 74) e che i loro cannoni non subivano lo stesso livello di degradazione di quelli da 381 mm, se aggiungiamo che nelle prove i 381 mm citati da Colliva tiravano 2 colpi al minuto ma solo con la seconda carica (ridotta), ma scendevano a circa 1 c/min a piena potenza (come è inevitabile in una battaglia del genere).
La componente aerea: indubbiamente l'Ar.196 era un apparecchio superiore al Ro.43, praticamente in ogni aspetto, tanto da essere usato alle volte persino come intercettore (contro idrovolanti come i Catalina sarebbe stato eccellente, ma purtroppo per i tedeschi, la catapulta era stata danneggiata da schegge contro la P.o.W). Sopratutto, la catapulta era molto più protetta, così come gli aerei, essendo a centro nave, mentre nella Littorio ogni cannonata poppiera significava quasi per certo distruggere gli idrovolanti sulla catapulta (tanto che era frequente .. buttarli a mare prima di sparare, nel senso più letterale del termine). L'unica controindicazione era la presenza di benzina a centro delle sovrastrutture, ma non si poteva avere tutto! L'alternativa era una sistemazione come nella Richelieu francese, con i cannoni di g.c. tutti a prua e quelli medi a poppa (la Rodney era uguale, a parte la differenza che non aveva, date le piccole dimensioni, gli aerei).
Siluri: buoni sopratutto per dare il colpo di grazia ad un nemico già vinto, e sempre e giustamente temuti. Tuttavia, nessuna di queste navi li aveva. Va detto che però, la Tirpitz li ebbe.
Quanto all'effetto dei colpi: sulle sovrastrutture, in entrambi i casi, i colpi medi e leggeri poco avrebbero fatto, data l'estensione delle corazzature protettive e il loro buon spessore.
Entrambe le parti avevano cannoni scarsamente capaci di perforare sia la cintura, sia il ponte principale della nave nemica. Praticamente, era un 'non match'. Però, la blindatura 'dietro' la protezione principale era migliore nel caso della Bismarck, con la paratia da 45 mm sotto il ponte principale, e quella da 30 mm sopra.
La Littorio, inoltre, aveva un grave difetto sotto la linea d'acqua: la cintura sarà stata pure indistruttibile (o quasi!), ma era poco profonda. La paratia antisiluro era concava, per giunta nemmeno tanto spessa (40 mm, ridotti a 28 mm nella parte inferiore, almeno nella Impero). Ora, un siluro che fosse esploso fuori dalla chiglia avrebbe causato danni pesanti, ma forse contenibili. Ma immaginate cosa sarebbe successo con un colpo 'corto' sotto la cintura, come quello che colpì effettivamente la Bismarck esplodendo contro la paratia antisiluro e causando alcuni danni e allagamenti nei locali interni. Ma adesso pensiamoci bene: il T-34 aveva più o meno gli spessori di queste paratie, ed era ben noto per la sua resistenza ai colpi nemici. Questa era data dall'inclinazione delle piastre, non certo dal loro spessore puro (quella era una 'specialità' del KV). SE avesse avuto una piastra concava, anziché inclinata di 60°, che cosa sarebbe successo? Una gara di tiro a segno con premio pressoché assicurato!
Con questa struttura antisiluro (di per sé abbastanza efficace, ma certo non molto efficiente), la Littorio rischiava tantissimo, perché aveva una 'shot trap' perfetta (per giunta, fatta in due pezzi abbastanza facili da 'spacchettare') per un colpo che, sebbene con una carica molto inferiore, fosse entrato dentro la nave e avesse detonato a contatto con la paratia, o addirittura fosse riuscito (almeno in parte) a perforarla prima di scoppiare. In tal caso, cosa avrebbe potuto la piastra da 8 mm scarsi, posta come ultima istanza dietro la paratia? Un colpo simile, nella zona munizioni, avrebbe potuto mettere in gravissimo rischio la nave italiana! E questo a maggior ragione considerando che nella zona d'estremità, la protezione era di oltre un metro più stretta per ciascun fianco (e il cilindro era calato di 1,5 metri, pensate un pò: da 380 a 230 cm circa).
Manca ancora qualcosa? Certo: la carica esplosiva di per sé. Il pezzo da 381 italiano sparava colpi da 885 kg, ma attenzione: secondo Naval Weapons, il peso delle cariche delle HE era di 29,51 kg appena... ma peggio che mai, le AP avevano appena 10,16 kg di esplosivo.
La differenza con le granate tedesche è fondamentale, pur pesando queste ultime ben 85 kg in meno (per le AP):
APC L/4,4 - 18.8 kg --HE L/4,5 spoletta posteriore: 32.6 kg ---HE L/4,6, spoletta anteriore: (ben) 64.2 kg.
E non era certo un problema relegato alle armi tedesche: le granate da 356 mm (721 kg) inglesi avevano 22 kg di HE; quelle da 381 mm (879 kg) erano provviste di 22 kg di HE se AP, o addirittura 59 se erano HE. Quelle da 406 mm, invece, avevano 27 kg di HE (shellite), per un peso di 929 kg.
E le granate americane? I 406 mm AP/HE avevano 18 e 67 kg circa. I 460 giapponesi, 33 e 67 kg. Persino i 406 mm giapponesi 15 e 44 kg. Ultimo sberleffo: persino i 356 mm giapponesi avevano 11 e 29 kg di carica, ergo praticamente uguali, ma con peso inferiore del proiettile, di circa 250 kg.
Un'altra ottima ragione per preferire l'arma tedesca a quella italiana, apparentemente.
Sebbene l'energia cinetica fosse di circa 270 MJ anziché 320, non solo la penetrazione non era eccessivamente inferiore, ma la carica esplosiva interna era quasi doppia, e se si usavano proiettili 'a grande capacità', aumentava ulteriormente di circa il 100%!
Questo significa che le granate da 380 tedesche erano nettamente più distruttive: 80 kg di metallo non possono compensare 8 kg di esplosivo. Non è chiarissimo quali tipi di esplosivi, a dire il vero, ma la differenza dovrebbe essere, in capacità, abbastanza ridotta visto che nessuna delle due nazioni era all'età della pietra (la Germania fu pioniera nell'uso del meno potente, ma più stabile, TNT).
Le spolette tedesche spesso erano piuttosto 'tarde' nell'esplodere e non molto affidabili in generale. Tuttavia, questo, paradossalmente, poteva essere un problema aggiuntivo, in caso di colpi subacquei, dove era più probabile che le granate tedesche sfrecciassero fino a penetrare la chiglia.
Non solo: ma pare che i proiettili tedeschi, come quelli giapponesi, fossero anche concepiti per tiri 'subacquei'.
Quanto ai colpi di per sé, pare che i proiettili tedeschi non fossero buoni per penetrare corazze inclinate, ma quelli italiani fossero probabilmente anche peggiori. Sarebbe interessante avere le curve di penetrazione dei 381 italiani. Il fatto è che, mentre la cintura delle navi italiane era composita e molto moderatamente inclinata, quella tedesca, pur essendo verticale al centro (ma fino a 17° nelle zone delle torri, specie quelle prodiere!), era apparentemente convenzionale, ma supportata da un ponte inclinato di 100-120 mm a ben 68°, il che dava ai 320 mm esterni (pare che nella Tirpitz fossero stati ridotti a 310, mentre il ponte sui depositi era aumentato da 95 a 100 mm), più fino a 120x 2,67 = 320 mm, ergo ben 640 mm di acciaio (più 15-20 mm di scafo). Mica male! E sopratutto, come avrebbe potuto un cannone 'sensibile' come il 381 mm (agli angoli elevati) riuscire a penetrare un tale arrangiamento, anche solo parzialmente? Persino se fossero stati 640 mm verticali e monoblocco, a 10 km, il cannone sarebbe stato appena capace di penetrarlo, ma solo perpendicolarmente! E' come se dietro la cintura principale+scafo (circa 340 mm), ci fosse stato un carro T-64 sovietico. Per giunta, dietro c'era anche una paratia da 45 mm che avrebbe potuto abbastanza facilmente parare ogni scheggia ed esplosione. Non deve pertanto sorprendere che la Bismarck non esplose nonostante le decine di tonnellate di munizioni appontate senza permesso del comandante. Semplicemente, non c'era modo per i cannoni britannici di superare l'intero arrangiamento, nemmeno a 0 metri. Nemmeno i cannoni dalle Yamato e Iowa avrebbero potuto, secondo lo stesso Okun, superare questo schema protettivo, forse nemmeno a bruciapelo, che probabilmente era il migliore per le distanze fino a 15-20 km. La Littorio poteva farsi valere nel settore, a sua volta, ma una volta perforata la cintura, non c'erano che due snelle paratie interne per fermare esplosioni e schegge. Quindi bisognava avere assoluta fede nelle proprietà 'scappuccianti' della piastra da 70+10 mm esterna. Alla fine, tutto si giocava lì e soltanto lì. Se la munizione fosse stata abbastanza 'dura', come quelle 'indistruttibili' sviluppate dagli americani, questa soluzione avrebbe potuto fare ben poco, o almeno, non abbastanza, per fermare l'arrivo dei proiettili nemici.
Si potrebbe dire anche di come i tre timoni aiutino meglio la Littorio che la Bismarck in caso di danno al timone principale; ma anzitutto, chi dice che i timoni secondari siano sufficienti per contrastare un timone principale che eventualmente restasse bloccato al massimo della deflessione, come normale durante una manovra bellica, da un siluro? E sopratutto, se la Bismarck fu lasciata senza scorta non fu colpa sua, mentre la Littorio silurata tre volte sarebbe affondata senza che nessuno si fosse dovuto preoccupare della sua governabilità 'col timone bloccato' (prova provata: Taranto novembre 1940).
E poi non ho ancora detto che la Bismarck ebbe il radar molto tempo prima della Littorio. Anche se erano sistemi primitivi, non andavano a detrimento di niente, ed erano un aiuto fondamentale nelle battaglie notturne!
Ricapitolando il tutto:
Protezione:
Cintura corazzata principale: Bismarck
Ridotto corazzato: Bismarck
Cinture d'estremità: Littorio(?)
Ponte principale: Littorio
Ponte superiore: Bismarck
Torri d'artiglieria: Bismarck(??)
Barbette: Littorio
Artiglierie secondarie: Littorio
Timone: Bismarck(?)
Antisiluri: Bismarck (ma al centro era meglio la Littorio)
Artiglierie principali: Littorio
Volume di fuoco effettivo: Bismarck
Deposito munizioni: Bismarck
Radar e telemetri: Bismarck
Artiglierie secondarie: Littorio
AA (20-105 mm): Bismarck(?)
Aerei e installazioni: Bismarck
Velocità: Bismarck (in teoria, Littorio)
Autonomia: Bismarck (di gran lunga)
Nell'insieme, sarei propenso a dare la vittoria tattica alle Bismarck, per tutte le ragioni di cui sopra.
No, certo, non per la potenza di fuoco teorica:quella è a vantaggio della Littorio, non c'é dubbio. Ma anche lo Stalin era un carro potenzialmente superiore a, che so, il Panther o il Tiger. Ma non era migliore, perché meno preciso, con meno munizioni e con meno cadenza di tiro. Proprio come, di fatto, la Littorio.
La maggiore cadenza di tiro delle Bismarck, e la capacità di colpire dimostrata in azione, parlano a favore della corazzata tedesca. La nave italiana avrebbe potuto reggere, comuque sia, sul ponte principale, e sulla cintura, probabilmente anche sulle torri e barbette: ma non avrebbe potuto impedire danni secondari e cumulativi, tali da causare rischi concreti di doversi ritirare prima che la Bismarck riesca ad infliggere qualche fortuito colpo decisivo. Finché le distanze restano elevate, è invece probabile che pochissimi o nessuno dei colpi della Littorio sia capace di andare a segno. Se la Bismarck va a manovrare un minimo, per ridurre la sagoma, è meglio ancora. La cintura corazzata + ponte angolato della nave tedesca è sufficiente, malgrado tutto, per reggere i colpi anche da distanze ridotte, per cui non deve necessariamente 'angolarsi' per reggere meglio i colpi in arrivo sulla cintura. Però, con circa 15 cm, non sarebbe difficile, con angoli elevati, che i 381/50 riescano a rimbalzare anche su quella superiore. Nel mentre, è chiaro che i ponti corazzati di entrambe le navi siano pressoché indistruttibili al tiro fino a distanze dell'ordine dei 25-30 km.
In sostanza, anche se i pezzi da 381 sono più potenti, il margine di potenza perforante è solo di poco superiore rispetto ai 380/52 (anche se spesso indicati come 380/47, in realtà sono PIU' lunghi dei 381 italiani). Né i ponti principali, né la cintura principale sono vulnerabili a questi cannoni, a distanze tipiche di combattimento. Solo che la Bismarck potrebbe riuscire, almeno a breve raggio, a perforare quella della Littorio.
La capacità esplosiva dei colpi da 380 tedeschi era superiore (e di parecchio) rispetto ai pur più pesanti 381/50. Anche questo contava, più un volume di fuoco teorico fino a 2,2 superiore (almeno sulla carta).
Da notare che i 381/50 potevano teoricamente arrivare, stando alle prove del 1940, anche a 2 colpi al minuto, MA.. solo con la seconda carica.
Detto questo, se, dopo 3-4 colpi, la Littorio decidesse di ritirarsi, dovrebbe stare molto attenta a non farsi raggiungere dalla Bismarck, che se è ancora intatta da questo punto di vista, è perfettamente capace di raggiungerla.
Peraltro, come scrisse l'amm. Da Zara (che si pavoneggiava per la vittoria del 15 giugno 1942 contro la RN, ma al dunque, fallì nel distruggere una singola nave da guerra nonostante la grande superiorità di potenza di fuoco), esiste una 'tragica consensualità nel combattimento navale'. Come dimostra, del resto, anche l'esito di scontri come Punta Stilo, Capo Gaudo, Stretto di Danimarca. Solo con le sorprese (Matapan) o azioni 'senza scampo' (ultima battaglia della Bismarck), o ancora con una vera e propria trappola (ma pur sempre, anche una serie di 'consensualità) come all'Isola degli Orsi, si può avere un risultato decisivo indipendentemente dalla volontà del 'perdente'.
Naturalmente, ci sono un sacco di opinioni che potrebbero divergere da questa conclusione (anche la Bismarck, tanto per cambiare, è valutata agli opposti estremi dai vari commentatori di cose storiche, da una super-corazzata strafiga, ad una specie di vecchia Baden riammodernata, che è come dire che le Littorio siano le Caracciolo 2.0). Ma per le ragioni di cui sopra, prendendo punto per punto le caratteristiche tecniche, e cercando di non dimenticare le esperienze operative, non vedo come il punteggio non possa essere che a vantaggio della Bismarck.
Strategicamente? Non c'é partita. La Bismarck ha il doppio di autonomia, per giunta è molto stabile (al contrario la Littorio ha un'altezza metacentrica che è la più bassa della categoria, che non è una buona condizione di partenza per sopravvivere in battaglia). Probabilissimo che sia anche superiore come nave per la navigazione in acque difficili (dopotutto è stata pensata come nave oceanica, mica 'casalinga'). A questo aggiungiamo la dotazione di munizioni, tra 108 e 130 colpi per cannone per le Bismarck, probabilmente solo 74 per le Littorio. Queste due caratteristiche (autonomia e magazzini) furono da sole sufficienti per prendere, non senza ragione, con menefreghismo la richiesta italiana di mandare le Littorio a combattere contro il Giappone. Già le Re Giorgio V erano un pò in difficoltà in questo frangente, figurarsi le Littorio! E con munizioni che oltre che poche, erano anche ben poco micidiali quanto a carico esplosivo, la cosa non poteva che essere anche peggiore.