5-2-015
Conclusione: the winner is?
La battaglia con le Iowa, insomma, si fa interessante, tirando le somme. Ma la somma di tutto questo, a cosa ci porta?
In breve: le Iowa, piaccia o no, sono le migliori navi da battaglia mai costruite. Non in tutti gli ambiti, non in tutti i settori, ma nell'insieme erano le migliori. E quindi battevano anche le Littorio. Esse erano ben protette, anche rispetto ai cannoni da 406/45. Probabilmente avrebbero avuto dei problemi congrui (sotto i 20 km) con i cannoni da 381/50 mm, ma solo nella cintura corazzata, che come si è visto, non sarebbe stata facilmente 'reperibile' in termini ideali, tanto cari ai progettisti, e tanto evitati dai capitani in mare.
Come si vedrà anche qui, e in seguito: la distanza di tiro contro la cintura vede in vantaggio le Littorio (21-22 km vs le Iowa, contro 12-13 km come massimo raggio di vulnerabiltà); al contrario, il raggio delle Iowa contro i ponti era preminente, e potevano penetrare quelli delle Littorio fin da circa 20 km (sala macchine) o al più, 24-25 (depositi munizioni). Contro una vulnerabilità probabilmente eccedente i 28-30 km da parte delle Littorio, ovvero fuori da ogni raggio d'azione pratico (che al più, si può calcolare in circa 25 km).
Spiegazione lunga
In generale, è noto che la Iowa era protetta dai 406/50 a distanze superiori ai 21 km (sulla cintura), mentre la Littorio era protetta contro i 381 sopra i 14 km. Dato che il 406 americano era leggermente più potente del 381, anche verticalmente, fino a circa 22-24 km, è probabile che questo significasse una resistenza teorica fino a 13 km di distanza. Mentre le Iowa sono vulnerabili fino a circa 21-22 km.
QUESTO, però, senza considerare tutto quanto sopra riguardo gli angoli di impatto, e senza considerare la difficoltà di colpire le cinture, specie in navi che manovrano. E la ragione è anche, perché le navi manovranti inevitabilmente riducono l'estensione dei fianchi e se tengono 20-30° di angolo verso un certo bersaglio, possono ancora sparargli contro con tutte le artiglierie, ma riducono enormemente l'estensione della superficie esposta al tiro nemico, e quindi quella della cintura. Non è quindi solo un fatto di spessore virtuale e di angolo d'impatto, MA, anche di riduzione della sagoma del 'bersaglio'.
Tenete presente che nella battaglia dello Stretto di Danimarca, le corazzate britanniche e tedesche coinvolte avevano davvero delle cinture corazzate estese. La corazzata Bismarck aveva una cintura lunga circa il 70% della nave stessa, e alta 4,8 metri. Si tratta di circa 800 mq per lato, un rettangolo di circa 170x4,8 mq.
Le King George V avevano una cintura più corta, ma era alta il 50% in più, ergo ben 7,2 metri, di cui circa 4,6 sotto il livello del mare (una grossa mano per la protezione anti-siluro!), quando la Bismarck ne aveva solo 1,6 metri (il 33%). Queste navi avevano quindi una protezione eccezionale, eppure essa non venne sfidata alle distanze normali di combattimento, nonostante i numerosi colpi arrivati a segno, ben più di quelli che vennero messi a segno dalle Littorio in tutta la II guerra mondiale.
Quindi, a mio avviso, la cintura, almeno finché la distanza non scende a circa 12-15 km, non è davvero in pericolo. E anche così, sarà più importante la struttura della difesa subacquea che quella della stessa cintura.
Questo è grandemente vero per la Littorio e le sue sorelle, dotate di corazze assolutamente limitate in profondità, almeno molto di più di quanto non è accaduto alle navi inglesi, e forse anche tedesche.
Tenete presente che nella battaglia dello Stretto di Danimarca, le corazzate britanniche e tedesche coinvolte avevano davvero delle cinture corazzate estese. La corazzata Bismarck aveva una cintura lunga circa il 70% della nave stessa, e alta 4,8 metri. Si tratta di circa 800 mq per lato, un rettangolo di circa 170x4,8 mq.
Detto questo, la Iowa avrebbe dovuto tenere a bada la Littorio alle massime distanze, per quanto possibile. Non era facile, ma nemmeno difficile, avendo velocità di 32-33 nodi effettivi.
La Roma, per esempio, pare che durante una prova a massima velocità, tenne oltre 29 nodi per un'ora usando 'tutta forza' (in sovra-potenza, presumibilmente). Malgrado le velocità ufficiali, era quindi più lenta delle Bismarck! E certo molto di più delle Iowa.
Le Iowa avrebbero dovuto lanciare il loro attacco tenendo la distanza, e sperare che i colpi dei grossi calibri avrebbero colpito i ponti corazzati della Littorio, ben protetti sui depositi munizioni, ma deboli sul resto della nave.
La Littorio avrebbe dovuto sperare di perforare la Iowa sulla cintura, ma oltre i 20 km sarebbe stato molto difficile riuscirci. Anche una volta penetrata la cintura, va detto che distruggere la Iowa non sarebbe stato facile. L'apparato motore, per esempio, era costituito da 8 compartimenti ciascuno con due caldaie oppure una turbina (ad esse collegate). Non era cosa di poco conto.
A confronto, l'apparato motore delle Littorio era molto più vulnerabile ai 406 mm delle Iowa, sia per la scarsa protezione, che per come era disposto.
In sostanza, finché la gittata fosse stata mantenuta sui 20-25 km, la Iowa avrebbe potuto vincere. Non di più, magari, perché le massime distanze di tiro pratico, a cui una nave può colpire un'altra, specie se in movimento, sono per l'appunto sui 25 km. E anche così, sono colpi molto sporadici, con probabilità di centro stimate, per le Iowa, dell'ordine del 2-3% o poco più. Quindi sarebbe stato necessario, per finire la Littorio/Veneto/Roma, avvicinarsi successivamente, correndo rischi notevoli. Tuttavia, avanzando di prua, possibilmente obliqui, i cannoni della Littorio avrebbero perso parecchia dell'efficacia, almeno contro la cintura della Iowa.
La cosa non era altrettanto vera per i cannoni della Iowa: la penetrazione migliore l'avevano sui ponti e i ponti, a differenza della cintura, sono colpibili con la stessa efficacia indipendentemente dall'angolazione di tiro! Questo E' uno dei vantaggi maggiori di avere un cannone 'peso massimo'.
In pratica, è come se il 381 fosse un 9 parabellum, e il 406 un Magnum (o anche un '45'). Non è necessario che il proiettile più pesante sia più penetrante e veloce per avere un maggior 'stopping power'.
Dal canto suo, il 406 americano inizia con una velocità marcatamente inferiore: solo 762 m/sec (cannone nuovo, naturalmente), contro 850. Ma la capacità di penetrazione delle corazze verticali è superiore. Con il crescere della distanza, le cose diventano anche migliori.
Anzitutto, l'energia iniziale è del 10% maggiore, circa 350 vs 320 MJ. Poi, però, il decadimento colpisce di più il più leggero proiettile da 381. Questo è vero, al punto che a circa 35 km, la velocità della munizione americana è diventata inesorabilmente, lievemente superiore rispetto a quella italiana! Il che significa che adesso l'energia residua è circa il 30% superiore!
Il fatto che oltre i 25 km pare che il 381 sia superiore in penetrazione verticale è ingannevole: mentre questa superiorità comincia a manifestarsi (ma in maniera lievissima e nient'affatto determinante), il proiettile da 406 aumenta la potenza di penetrazione dei ponti, e in maniera massiccia, per una semplice constatazione: è l'angolo di caduta che è molto maggiore, per questo-malgrado l'energia superiore- la penetrazione orizzontale è inferiore. Ma chi se ne importa, se poi la penetrazione sui ponti corazzati, già attorno ai 25 km è probabilmente del 50% maggiore?
E sopratutto, oltre i 20 km c'é un'ottima probabilità che sia possibile perforare almeno i ponti corazzati italiani nelle zone meno spesse, come nel comparto macchine, anche se bisogna aspettare circa 25 km per riuscire a distruggere i depositi munizioni.
La Littorio può fare a sua volta parecchi danni, ma intanto deve poter colpire. Cosa che, anche tirando diverse centinaia di colpi, né lei né le sue sorelle hanno mai dimostrato in maniera convincente.
Se la Iowa riesce a piazzare i primi 2-3 colpi, è già quasi fatta. I 406 mm possono o meno penetrare, ma sono quel tipo di munizione che 'dove passa, non cresce più l'erba'. Quanto a torri, barbette e torrione, è abbastanza pacifico che la distanza di tiro utile sia a vantaggio delle Iowa: il torrione ha 445 mm di spessore, vd miserabili 260 mm; le torri sono 432 mm vs 350, idem le barbette. Anche ammettendo una superiorità marcata degli acciai induriti italiani sull'armatura 'class A' o 'B' americana, sarebbe sempre una differenza almeno lieve, a vantaggio della Iowa, il che potrebbe facilmente tradursi in una differenza pratica di diverse migliaia di metri, tipo 22 vs 25 o roba del genere.
Bisogna anche considerare che le Iowa hanno circa 300 mm di armatura per la paratia anteriore della cittadella, il che aiuta a farle serrare più facilmente le distanze rispetto alle navi nemiche, senza il timore di essere devastata nei depositi anteriori. Basta tenere un'angolazione di un certo livello (sui 30-45°) e buona notte, non c'é niente che potrebbe arrivare da prua e perforare la cintura o la paratia anteriore!
In cambio, i cannoni da 381 mm non potrebbero perforare la Iowa se non a distanze enormi, sui ponti: probabilmente sopra i 28-30 km. Sebbene i cannoni dei due contendenti arrivino a circa 40 km, e questa distanza sia pertanto giusto i 2/3 del totale, è una totale utopia riuscire a colpire una nave in movimento a più di 25 km. Quindi, la Iowa sarebbe, di fatto, altamente avvantaggiata. Mentre da quella distanza potrebbe forare anche i ponti della protezione depositi munizioni.
Una cosa particolarmente notevole è anche che questo ragionamento si può fare anche per le North Carolina e le South Dakota. Le prime sono poco protette sulla cintura, pensata più che altro contro i 356 mm. Le seconde, invece, sono protette anche contro il 406/45.
Il fatto è che entrambe hanno ponti sufficienti ad ogni distanza pratica contro i cannoni da 381 mm!
E che i 406/45, anche se hanno solo 32 km circa di gittata, sono più che sufficienti per ogni situazione pratica. E sopratutto, che la loro penetrazione, data da una velocità minore (701 m/sec) che implica una traiettoria più arcuata, specie alle lunghe distanze, significa un'alta probabilità di penetrare ogni ponte corazzato delle Littorio da distanze elevate. Visto che la velocità è, in pratica comparabile, sarebbe ancora possibile battere le Littorio, anche per le North Carolina!
Quanto a tenuta di mare, le navi americane sono, piuttosto sorprendentemente, alquanto mediocri, tanto che si dice che durante un'esercitazione postbellica, la Vanguard britannica abbia colpito (simulatamente) la Iowa senza che questa sia riuscita a rendere il colpo (con la Vanguard avente cannoni del 1916!!). Ma la Vanguard era un'eccellente nave come tenuta al mare (tanto che era usata, probabilmente, più come yacht reale che come nave da guerra..). Le Littorio non erano affatto così fortunate, e probabilmente in brutte condizioni meteo avrebbero sofferto più o meno quanto le navi americane (che dopotutto, erano concepite per combattere e navigare in pieno oceano, come in effetti fecero).
Aggiungiamo l'elevata quantità di munizioni delle unità americane, e l'alta cadenza di tiro, più ovviamente i sofisticati radar di controllo, e il gioco è fatto. I vincitori, in questo caso, sono senz'altro gli americani. E le Iowa sono le migliori navi da battaglia americane e presumibilmente, mai costruite, per il complesso di caratteristiche che hanno. Anche se hanno 100 mm di corazza di cintura e 50 mm di calibro dei cannoni in meno delle Yamato (sarebbe stato proprio un 'bel match', certo più importante di quello della Washington contro la Kirishima).
Quindi, a mio avviso, la cintura, almeno finché la distanza non scende a circa 12-15 km, non è davvero in pericolo. E anche così, sarà più importante la struttura della difesa subacquea che quella della stessa cintura.
Questo è grandemente vero per la Littorio e le sue sorelle, dotate di corazze assolutamente limitate in profondità, almeno molto di più di quanto non è accaduto alle navi inglesi, e forse anche tedesche.
Nell'insieme, se le Iowa, o le SoDak, o le NoCa volevano vincere contro le Littorio, avrebbero dovuto darsi parecchio da fare, e piazzare almeno 6-10 colpi tra i 20 e 25 km, prima di poter ridurre le distanze in maniera abbastanza sicura da dare il colpo di grazia (possibilmente, però, stando sempre sopra 10-12 km).
Questo livello è quello che servirebbe per battere le Littorio. Con 130 colpi per cannone e ottimi radar di tiro, non dovrebbe essere difficile, ma non è detto che sia facile. Solo che io scommetto su di loro piuttosto che sulla nave italiana.
Per fare un paragone, la Bismarck, sparando un colpo in meno della Veneto a Gaudo, riuscì a distruggere la Hood e a colpire 4 volte la P.o.W, mettendola alfine in fuga. Con una prestazione del genere, replicata sulla Veneto senza che questa riesca a restituire il colpo, la Bismarck sarebbe risultata anche vincitrice di questa battaglia, costringendo l'unità nemica a scappare, sempre che nell'inseguimento successivo la Bismarck non riuscisse a raggiungerla, o semplicemente a renderle così difficile la vita, da farle finire l'autonomia residua.
SE non altro, si può ben dire che la Bismarck riuscì, con cannoni certo meno potenti (ma capaci di sparare fino a 2-3 colpi al minuto) di quelli italiani, a dimostrare la propria efficacia in combattimento.
Non sapremo mai l'output di un eventuale confronto (lo stesso cap. Leach, della P.o.W., rifiutò di ammettere d'essere scappato alle navi tedesche, nonostante i danni seri rimediati e le avarie agli ancora nuovissimi cannoni e relative torri), ma di sicuro, storicamente, le 'meraviglie' tecnologiche delle navi italiane non sono state affatto confermate nella realtà della guerra, indipendentemente dalle cause (inclusa la famigerata irregolarità del peso delle munizioni usate ecc).
***
Una cosa che piuttosto dovrebbe far indignare: se l'industria italiana riuscì a produrre oltre 14.000 tonnellate di ottimo acciaio balistico per ciascuna delle tre Littorio (e in parte, per l'incompleta Impero), come mai non si riuscì MAI a risolvere il problemino delle corazze cartonate dei carri e semoventi italiani? Con una singola corazzata in meno, ci sarebbe stato acciaio per fare 2 o 3 mila carri italiani! Ma mentre questi, davvero bisognosi di avere ottime corazze, venivano messi alla prova e fatti a pezzi in Africa, le navi da battaglia per lo più languivano ondeggiando placidamente nei porti.
Quale fosse la preferenza dell'allocazione delle risorse in Italia è chiaro: la Marina doveva avere i suoi giocattoli senza alcun compromesso. Che gli altri servizi glielo lasciassero fare (basti dire che il costo di una Littorio era di oltre 800 milioni dell'epoca, ovvero circa quanto tutta la produzione dei Macchi 202!), è a mio avviso lievemente inspiegabile.
Poi guardo come, in questo periodo di crisi, la Marina ordini 10 fregate FREMM da mezzo miliardo l'una, e come il governo gli allunghi oltre 5 mld per il rinnovo della flotta (provenienti dal ministero dello sviluppo economico! Come se non ci fossero cose migliori da fare, a cominciare dalle buche sulle strade!) e allora tutto è più chiaro.
Conclusione: the winner is?
La battaglia con le Iowa, insomma, si fa interessante, tirando le somme. Ma la somma di tutto questo, a cosa ci porta?
In breve: le Iowa, piaccia o no, sono le migliori navi da battaglia mai costruite. Non in tutti gli ambiti, non in tutti i settori, ma nell'insieme erano le migliori. E quindi battevano anche le Littorio. Esse erano ben protette, anche rispetto ai cannoni da 406/45. Probabilmente avrebbero avuto dei problemi congrui (sotto i 20 km) con i cannoni da 381/50 mm, ma solo nella cintura corazzata, che come si è visto, non sarebbe stata facilmente 'reperibile' in termini ideali, tanto cari ai progettisti, e tanto evitati dai capitani in mare.
Come si vedrà anche qui, e in seguito: la distanza di tiro contro la cintura vede in vantaggio le Littorio (21-22 km vs le Iowa, contro 12-13 km come massimo raggio di vulnerabiltà); al contrario, il raggio delle Iowa contro i ponti era preminente, e potevano penetrare quelli delle Littorio fin da circa 20 km (sala macchine) o al più, 24-25 (depositi munizioni). Contro una vulnerabilità probabilmente eccedente i 28-30 km da parte delle Littorio, ovvero fuori da ogni raggio d'azione pratico (che al più, si può calcolare in circa 25 km).
Spiegazione lunga
In generale, è noto che la Iowa era protetta dai 406/50 a distanze superiori ai 21 km (sulla cintura), mentre la Littorio era protetta contro i 381 sopra i 14 km. Dato che il 406 americano era leggermente più potente del 381, anche verticalmente, fino a circa 22-24 km, è probabile che questo significasse una resistenza teorica fino a 13 km di distanza. Mentre le Iowa sono vulnerabili fino a circa 21-22 km.
QUESTO, però, senza considerare tutto quanto sopra riguardo gli angoli di impatto, e senza considerare la difficoltà di colpire le cinture, specie in navi che manovrano. E la ragione è anche, perché le navi manovranti inevitabilmente riducono l'estensione dei fianchi e se tengono 20-30° di angolo verso un certo bersaglio, possono ancora sparargli contro con tutte le artiglierie, ma riducono enormemente l'estensione della superficie esposta al tiro nemico, e quindi quella della cintura. Non è quindi solo un fatto di spessore virtuale e di angolo d'impatto, MA, anche di riduzione della sagoma del 'bersaglio'.
Tenete presente che nella battaglia dello Stretto di Danimarca, le corazzate britanniche e tedesche coinvolte avevano davvero delle cinture corazzate estese. La corazzata Bismarck aveva una cintura lunga circa il 70% della nave stessa, e alta 4,8 metri. Si tratta di circa 800 mq per lato, un rettangolo di circa 170x4,8 mq.
Le King George V avevano una cintura più corta, ma era alta il 50% in più, ergo ben 7,2 metri, di cui circa 4,6 sotto il livello del mare (una grossa mano per la protezione anti-siluro!), quando la Bismarck ne aveva solo 1,6 metri (il 33%). Queste navi avevano quindi una protezione eccezionale, eppure essa non venne sfidata alle distanze normali di combattimento, nonostante i numerosi colpi arrivati a segno, ben più di quelli che vennero messi a segno dalle Littorio in tutta la II guerra mondiale.
Quindi, a mio avviso, la cintura, almeno finché la distanza non scende a circa 12-15 km, non è davvero in pericolo. E anche così, sarà più importante la struttura della difesa subacquea che quella della stessa cintura.
Questo è grandemente vero per la Littorio e le sue sorelle, dotate di corazze assolutamente limitate in profondità, almeno molto di più di quanto non è accaduto alle navi inglesi, e forse anche tedesche.
Tenete presente che nella battaglia dello Stretto di Danimarca, le corazzate britanniche e tedesche coinvolte avevano davvero delle cinture corazzate estese. La corazzata Bismarck aveva una cintura lunga circa il 70% della nave stessa, e alta 4,8 metri. Si tratta di circa 800 mq per lato, un rettangolo di circa 170x4,8 mq.
Detto questo, la Iowa avrebbe dovuto tenere a bada la Littorio alle massime distanze, per quanto possibile. Non era facile, ma nemmeno difficile, avendo velocità di 32-33 nodi effettivi.
La Roma, per esempio, pare che durante una prova a massima velocità, tenne oltre 29 nodi per un'ora usando 'tutta forza' (in sovra-potenza, presumibilmente). Malgrado le velocità ufficiali, era quindi più lenta delle Bismarck! E certo molto di più delle Iowa.
Le Iowa avrebbero dovuto lanciare il loro attacco tenendo la distanza, e sperare che i colpi dei grossi calibri avrebbero colpito i ponti corazzati della Littorio, ben protetti sui depositi munizioni, ma deboli sul resto della nave.
La Littorio avrebbe dovuto sperare di perforare la Iowa sulla cintura, ma oltre i 20 km sarebbe stato molto difficile riuscirci. Anche una volta penetrata la cintura, va detto che distruggere la Iowa non sarebbe stato facile. L'apparato motore, per esempio, era costituito da 8 compartimenti ciascuno con due caldaie oppure una turbina (ad esse collegate). Non era cosa di poco conto.
A confronto, l'apparato motore delle Littorio era molto più vulnerabile ai 406 mm delle Iowa, sia per la scarsa protezione, che per come era disposto.
In sostanza, finché la gittata fosse stata mantenuta sui 20-25 km, la Iowa avrebbe potuto vincere. Non di più, magari, perché le massime distanze di tiro pratico, a cui una nave può colpire un'altra, specie se in movimento, sono per l'appunto sui 25 km. E anche così, sono colpi molto sporadici, con probabilità di centro stimate, per le Iowa, dell'ordine del 2-3% o poco più. Quindi sarebbe stato necessario, per finire la Littorio/Veneto/Roma, avvicinarsi successivamente, correndo rischi notevoli. Tuttavia, avanzando di prua, possibilmente obliqui, i cannoni della Littorio avrebbero perso parecchia dell'efficacia, almeno contro la cintura della Iowa.
La cosa non era altrettanto vera per i cannoni della Iowa: la penetrazione migliore l'avevano sui ponti e i ponti, a differenza della cintura, sono colpibili con la stessa efficacia indipendentemente dall'angolazione di tiro! Questo E' uno dei vantaggi maggiori di avere un cannone 'peso massimo'.
In pratica, è come se il 381 fosse un 9 parabellum, e il 406 un Magnum (o anche un '45'). Non è necessario che il proiettile più pesante sia più penetrante e veloce per avere un maggior 'stopping power'.
Dal canto suo, il 406 americano inizia con una velocità marcatamente inferiore: solo 762 m/sec (cannone nuovo, naturalmente), contro 850. Ma la capacità di penetrazione delle corazze verticali è superiore. Con il crescere della distanza, le cose diventano anche migliori.
Anzitutto, l'energia iniziale è del 10% maggiore, circa 350 vs 320 MJ. Poi, però, il decadimento colpisce di più il più leggero proiettile da 381. Questo è vero, al punto che a circa 35 km, la velocità della munizione americana è diventata inesorabilmente, lievemente superiore rispetto a quella italiana! Il che significa che adesso l'energia residua è circa il 30% superiore!
Il fatto che oltre i 25 km pare che il 381 sia superiore in penetrazione verticale è ingannevole: mentre questa superiorità comincia a manifestarsi (ma in maniera lievissima e nient'affatto determinante), il proiettile da 406 aumenta la potenza di penetrazione dei ponti, e in maniera massiccia, per una semplice constatazione: è l'angolo di caduta che è molto maggiore, per questo-malgrado l'energia superiore- la penetrazione orizzontale è inferiore. Ma chi se ne importa, se poi la penetrazione sui ponti corazzati, già attorno ai 25 km è probabilmente del 50% maggiore?
E sopratutto, oltre i 20 km c'é un'ottima probabilità che sia possibile perforare almeno i ponti corazzati italiani nelle zone meno spesse, come nel comparto macchine, anche se bisogna aspettare circa 25 km per riuscire a distruggere i depositi munizioni.
La Littorio può fare a sua volta parecchi danni, ma intanto deve poter colpire. Cosa che, anche tirando diverse centinaia di colpi, né lei né le sue sorelle hanno mai dimostrato in maniera convincente.
Se la Iowa riesce a piazzare i primi 2-3 colpi, è già quasi fatta. I 406 mm possono o meno penetrare, ma sono quel tipo di munizione che 'dove passa, non cresce più l'erba'. Quanto a torri, barbette e torrione, è abbastanza pacifico che la distanza di tiro utile sia a vantaggio delle Iowa: il torrione ha 445 mm di spessore, vd miserabili 260 mm; le torri sono 432 mm vs 350, idem le barbette. Anche ammettendo una superiorità marcata degli acciai induriti italiani sull'armatura 'class A' o 'B' americana, sarebbe sempre una differenza almeno lieve, a vantaggio della Iowa, il che potrebbe facilmente tradursi in una differenza pratica di diverse migliaia di metri, tipo 22 vs 25 o roba del genere.
Bisogna anche considerare che le Iowa hanno circa 300 mm di armatura per la paratia anteriore della cittadella, il che aiuta a farle serrare più facilmente le distanze rispetto alle navi nemiche, senza il timore di essere devastata nei depositi anteriori. Basta tenere un'angolazione di un certo livello (sui 30-45°) e buona notte, non c'é niente che potrebbe arrivare da prua e perforare la cintura o la paratia anteriore!
In cambio, i cannoni da 381 mm non potrebbero perforare la Iowa se non a distanze enormi, sui ponti: probabilmente sopra i 28-30 km. Sebbene i cannoni dei due contendenti arrivino a circa 40 km, e questa distanza sia pertanto giusto i 2/3 del totale, è una totale utopia riuscire a colpire una nave in movimento a più di 25 km. Quindi, la Iowa sarebbe, di fatto, altamente avvantaggiata. Mentre da quella distanza potrebbe forare anche i ponti della protezione depositi munizioni.
Una cosa particolarmente notevole è anche che questo ragionamento si può fare anche per le North Carolina e le South Dakota. Le prime sono poco protette sulla cintura, pensata più che altro contro i 356 mm. Le seconde, invece, sono protette anche contro il 406/45.
Il fatto è che entrambe hanno ponti sufficienti ad ogni distanza pratica contro i cannoni da 381 mm!
E che i 406/45, anche se hanno solo 32 km circa di gittata, sono più che sufficienti per ogni situazione pratica. E sopratutto, che la loro penetrazione, data da una velocità minore (701 m/sec) che implica una traiettoria più arcuata, specie alle lunghe distanze, significa un'alta probabilità di penetrare ogni ponte corazzato delle Littorio da distanze elevate. Visto che la velocità è, in pratica comparabile, sarebbe ancora possibile battere le Littorio, anche per le North Carolina!
Quanto a tenuta di mare, le navi americane sono, piuttosto sorprendentemente, alquanto mediocri, tanto che si dice che durante un'esercitazione postbellica, la Vanguard britannica abbia colpito (simulatamente) la Iowa senza che questa sia riuscita a rendere il colpo (con la Vanguard avente cannoni del 1916!!). Ma la Vanguard era un'eccellente nave come tenuta al mare (tanto che era usata, probabilmente, più come yacht reale che come nave da guerra..). Le Littorio non erano affatto così fortunate, e probabilmente in brutte condizioni meteo avrebbero sofferto più o meno quanto le navi americane (che dopotutto, erano concepite per combattere e navigare in pieno oceano, come in effetti fecero).
Aggiungiamo l'elevata quantità di munizioni delle unità americane, e l'alta cadenza di tiro, più ovviamente i sofisticati radar di controllo, e il gioco è fatto. I vincitori, in questo caso, sono senz'altro gli americani. E le Iowa sono le migliori navi da battaglia americane e presumibilmente, mai costruite, per il complesso di caratteristiche che hanno. Anche se hanno 100 mm di corazza di cintura e 50 mm di calibro dei cannoni in meno delle Yamato (sarebbe stato proprio un 'bel match', certo più importante di quello della Washington contro la Kirishima).
Quindi, a mio avviso, la cintura, almeno finché la distanza non scende a circa 12-15 km, non è davvero in pericolo. E anche così, sarà più importante la struttura della difesa subacquea che quella della stessa cintura.
Questo è grandemente vero per la Littorio e le sue sorelle, dotate di corazze assolutamente limitate in profondità, almeno molto di più di quanto non è accaduto alle navi inglesi, e forse anche tedesche.
Nell'insieme, se le Iowa, o le SoDak, o le NoCa volevano vincere contro le Littorio, avrebbero dovuto darsi parecchio da fare, e piazzare almeno 6-10 colpi tra i 20 e 25 km, prima di poter ridurre le distanze in maniera abbastanza sicura da dare il colpo di grazia (possibilmente, però, stando sempre sopra 10-12 km).
Questo livello è quello che servirebbe per battere le Littorio. Con 130 colpi per cannone e ottimi radar di tiro, non dovrebbe essere difficile, ma non è detto che sia facile. Solo che io scommetto su di loro piuttosto che sulla nave italiana.
Per fare un paragone, la Bismarck, sparando un colpo in meno della Veneto a Gaudo, riuscì a distruggere la Hood e a colpire 4 volte la P.o.W, mettendola alfine in fuga. Con una prestazione del genere, replicata sulla Veneto senza che questa riesca a restituire il colpo, la Bismarck sarebbe risultata anche vincitrice di questa battaglia, costringendo l'unità nemica a scappare, sempre che nell'inseguimento successivo la Bismarck non riuscisse a raggiungerla, o semplicemente a renderle così difficile la vita, da farle finire l'autonomia residua.
SE non altro, si può ben dire che la Bismarck riuscì, con cannoni certo meno potenti (ma capaci di sparare fino a 2-3 colpi al minuto) di quelli italiani, a dimostrare la propria efficacia in combattimento.
Non sapremo mai l'output di un eventuale confronto (lo stesso cap. Leach, della P.o.W., rifiutò di ammettere d'essere scappato alle navi tedesche, nonostante i danni seri rimediati e le avarie agli ancora nuovissimi cannoni e relative torri), ma di sicuro, storicamente, le 'meraviglie' tecnologiche delle navi italiane non sono state affatto confermate nella realtà della guerra, indipendentemente dalle cause (inclusa la famigerata irregolarità del peso delle munizioni usate ecc).
***
Una cosa che piuttosto dovrebbe far indignare: se l'industria italiana riuscì a produrre oltre 14.000 tonnellate di ottimo acciaio balistico per ciascuna delle tre Littorio (e in parte, per l'incompleta Impero), come mai non si riuscì MAI a risolvere il problemino delle corazze cartonate dei carri e semoventi italiani? Con una singola corazzata in meno, ci sarebbe stato acciaio per fare 2 o 3 mila carri italiani! Ma mentre questi, davvero bisognosi di avere ottime corazze, venivano messi alla prova e fatti a pezzi in Africa, le navi da battaglia per lo più languivano ondeggiando placidamente nei porti.
Quale fosse la preferenza dell'allocazione delle risorse in Italia è chiaro: la Marina doveva avere i suoi giocattoli senza alcun compromesso. Che gli altri servizi glielo lasciassero fare (basti dire che il costo di una Littorio era di oltre 800 milioni dell'epoca, ovvero circa quanto tutta la produzione dei Macchi 202!), è a mio avviso lievemente inspiegabile.
Poi guardo come, in questo periodo di crisi, la Marina ordini 10 fregate FREMM da mezzo miliardo l'una, e come il governo gli allunghi oltre 5 mld per il rinnovo della flotta (provenienti dal ministero dello sviluppo economico! Come se non ci fossero cose migliori da fare, a cominciare dalle buche sulle strade!) e allora tutto è più chiaro.