27-11-20:
Ebbene sì, abbiamo SCONFITTO per l'ennesima volta il COVIDDI', ma non ce ne siamo nemmeno accorti. Meno male che ci ha fatto la telecronaca il Bassetti, così nessuno potrà negare di saperlo!
Mica ce ne potevamo rendere conto. Appena ieri oltre 29.000 casi e oltre 800 morti. Ma no! Abbiamo il libro di Bassetti che per chi non lo sapesse, adesso prende anche appuntamenti via facebook.
I DUE VIDEO QUI SOPRA sono del 19-11 e del 26-11(una settimana di distanza). Notare bene: nel primo dice che hanno 'sbagliato' (chi lui? MA NOOOOO)... a conteggiare i morti, mettendoci anche quelli di INFARTO. Inutile spiegare alla quaque lì presente che ci sono stati molti più morti per COVID non segnalati ufficialmente, come è chiarissimo dai dati ISTAT (+14.000 morti in eccesso SENZA SPIEGAZIONE).
L'altro, invece, il bassetto continua a minimizzare spudoratamente l'impatto del coviddi sull'Italia. Lui vede sempre POSITIVO, probabilmente ha delle lenti a contatto rosa, mentre solo questa settimana i comuni mortali hanno visto 4.000 morti coviddizzati. Ma lui no, nemmeno la morte dell'amata madre lo ha scosso più di tanto.
Ma vediamo cos'altro ha fatto il Nostro ultimamente:
www.quotidianpost.it/il-vaccino-e-la-sua-efficacia-intervista-al-professor-bassetti/?
Il Vaccino e la sua efficacia, intervista al professor Bassetti
Excursus Covid dalle misure restrittive ai benefici del vaccino secondo il Professor Bassetti
Di A.D. London
25 Novembre 2020
“Ho paura del COVID-19 se non ho le armi per combatterlo. Ho paura di quello che il COVID-19 ha ingenerato nella coscienza delle persone. Oggi le persone pensano che esser contagiati da Covid coincide con l’aver contratto una malattia mortale, incurabile. Mi fa paura lo stigma del Covid. Mi fa paura l’isolazionismo di chi ha il Covid. Mi fa paura la mancanza di privacy che il Covid ci ha dato e tutto quello che ha creato nelle nostre coscienze piuttosto che la malattia in sé per sé.
Francamente nella mia esperienza di medico e d’infettivologo da più di due decenni ho visto virus più terribili. Mi spaventa tutto ciò che ha creato dai cambiamenti dello stile di vita al modo di rapportarci col prossimo. Non sarà semplice tornare indietro” così risponde il Professor Matteo Bassetti quando gli si chiede il resoconto sul COVID-19 nonché la sua opinione. In prossimità delle feste natalizie e della chiusura di quest’anno bisestile che non si è smentito in quanto a leggenda nefasta, la popolazione italiana auspicava ad un momento di respiro lasciandosi alle spalle il Covid come un brutto ricordo. Ma, ahimè, la contagiosità del virus non si è arrestata, confermando altresì la sua seconda ondata. Al fine di garantire la tutela della salute di ogni cittadino tutte le figure mediche sono al lavoro per la ricerca della soluzione migliore che si traduce in un vaccino che dia altresì la sua efficacia nella lotta al Covid. Per fare un po’ il resoconto dello status Covid ci si è avvalsi della collaborazione del Professor Bassetti.
Chi è Matteo Bassetti
Classe 1970. Professore Ordinario di Malattie infettive presso l’Università di Genova nonché Direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova oltre che Direttore della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive dell’Università di Genova. Per di più Presidente della società italiana di Terapia Antinfettiva. Nato a Genova ed originario della medesima città ligure. Ho lavorato tanti anni fuori, poi sono ritornato. Otto anni nel ruolo di Direttore di malattie infettive ad Udine e precedentemente, tra il 2000 ed il 2001, negli Stati Uniti per un fellowship sulle malattie Infettive a Yale University a Hew Haven si racconta così il Professor Matteo Bassetti.
Dal suo tono di voce si ravvisa una personalità ascendente che sa bene dove ha posto le sue basi “sono molto orgoglioso delle mie esperienze soprattutto in merito a Yale University che ritengo un passaggio molto importante della mia vita professionale che tralaltro mi ha agganciato con tutto il mondo internazionale con cui sono ancora molto legato. Ho rapporti continuativi con loro. Mi definisco extra-Italia da un punto di vista lavorativo. Ho sempre tenuto in considerazione gli scambi culturali nazionali ed internazionali di cui sono molto fiero“.
Commento: Già, ASCENDENTE. Perché non TRASCENDENTE? O sennò si tratterebbe proprio dell'ASCESA nei Cieli, come è giusto che sia per un SALVATORE? Siamo alla santità eh?
INTERVISTA
In molteplici interviste ha dichiarato che la conta dei morti da Covid è minore rispetto a quelle enunciate. Può spiegare meglio?
R – “Premetto che in primis bisogna parlare di statistica. Necessita una differenza tra letalità (tasso di letalità) e mortalità (tasso di mortalità). Le persone inesperte spesso li confondono. Ho affermato che il tasso di letalità, ovverosia il numero di morti, sul numero di contagiati da COVID-19 è stato probabilmente sovrastimato poiché chiunque arrivasse in ospedale sia che avesse una polmonite interstiziale con conseguente decesso da Covid, sia che arrivasse con la diagnosi di un tampone positivo seppur asintomatico ma con altre patologie veniva comunque ascritto a morte per COVID-19.
Comm: AH, 42.000 morti in eccesso tra marzo e aprile ma Bassetti insiste a dire che hanno 'probabilmente sovrastimato' i numeri? CHIUNQUE arrivasse in ospedale, eh? E quelli che NON CI ARRIVAVANO? Già dimenticato lo scandalo delle RSA lombarde e non? CI sono 14.000 morti in eccesso OLTRE quelli COVID! E questo se ne esce con questa incredibile BELINATA.
È evidente che c’è un byas. Se si presta attenzione alla letalità italiana a confronto con quella di altri paesi europei, Germania, Austria, Francia, Svizzera, ovverosia paesi a noi vicini, con sistemi sanitari simili al nostro, l’Italia ha una letalità circa 3 volte di più rispetto agli altri paesi. Pertanto è evidente che il conteggio dei morti era errato da parte degli altri o al contrario era errato da parte nostra, ovvero c’è un errore di fondo nel numero di morti contati. Questo però non dev’esser confuso con la mortalità. Seppur si è affermato che a ben vedere i dati ISTAT riguardanti marzo aprile c’è stato un aumento importante della mortalità.
Certo che trattandosi di un eccesso della mortalità nel nostro Paese, in particolare e con evidenza di dati le regioni del Nord Italia di gran lunga sono le più colpite. Ma bisogna considerare non alla mortalità di quei 3 mesi e di quei luoghi bensì alla mortalità annua, fine 2020, per esaminare la mortalità in Italia a confronto con la mortalità dei cinque anni precedenti e potremmo dire che c’è stato un eccesso di mortalità. Quest’ultimo può essere collegato a due ordini di fattori, da una parte c’è la mortalità da COVID-19, dall’altra chi può negare che ci sia stato anche un incremento di mortalità poiché ci si è dimenticati delle altre patologie. Ovvero, siamo sicuri che a marzo, aprile, maggio chi ha avuto un infarto, un ictus, un problema oncologico sia stato curato bene come negli anni precedenti al 2020? Non ne sono così convinto. Bisogna prestare molta attenzione ai termini che si usano poiché letalità e mortalità hanno una collocazione medica differente“.
Commento: questo dà l'idea di quanto Bassetto sia BASSO per davvero nell'analisi statistica. Evidentemente il BIAS ce l'ha lui, visto che quando succede un evento eccezionale localizzato nel tempo e spazio, NON SI ASPETTANO LE STATISTICHE DI FINE ANNO per fare la conta dei morti. Sennò che facevamo, 40 anni fa? Aspettavamo la fine del 1980 per calcolare quanti erano morti per il terremoto d'Irpinia??? E se poi a fine anno arriveranno (come SICURAMENTE arriveranno, a questo punto) dati ancora PEGGIORI, che farà Bassetti? Che dirà? COME SE LO SPIEGA, l'errore 'iniziale' se negli ultimi 4 giorni abbiamo avuto 3 giorni SOPRA QUOTA OTTOCENTO MORTI? Se seguissimo il ragionamento di Bassetti allora adesso avremmo molti più morti di COVID... oppure diciamo che sono morti anche oggi sempre persone falsamente considerate di coviddi? Come quel bodybuilder campano, che secondo alcuni sarebbe morto di anemia mediterranea, cosa piuttosto strana visto che per morire devi avere una forma GRAVE ma con la forma grave in genere col cavolo che diventi un culturista, pure campione oltretutto.
Terrorismo psicologico
R – “Secondo me la comunicazione non è stata tante volte del tutto corretta perché oggi abbiamo persone terrorizzate. Noi dobbiamo essere molto precisi con le persone spiegandogli esattamente cosa può succedere nel momento in cui ci sia il contagio con il Coronavirus. Nel 90/95% dei casi abbiamo la maggioranza delle persone che sono asintomatiche, poco sintomatiche o con un quadro clinico lieve gestibile probabilmente a casa, di contro un 5-6 % di persone che necessitano il ricovero ospedaliero. Noi, secondo me, avremmo dovuto dare una comunicazione attenta su questo.
Non dire che in caso di contagio da Covid devi correre in ospedale, dove ti metteranno un tubo in gola e poi muorirai. Semmai necessitava informare le persone che dovevano e devono imparare a riconoscere i sintomi iniziali di quest’infezione. Diamo questi segnali ai medici di base e colleghiamo i medici di base all’ospedale. Inoltre spieghiamo che questa non è l’infezione con la quale il mondo finirà. È un’infezione brutta che sicuramente ha provocato tanti morti e tanta pressione sugli ospedali ma è molto lontana da altre infezioni aventi una letalità del 25 – 30%. Ritengo che questa sia la comunicazione più giusta che dispenso dal primo giorno. Senza panico.
Commento: il solito Bassetti, non c'é dubbio. Anzitutto dovrebbero spiegargli che le epidemie più dannose NON riescono usualmente a diffondersi molto nel mondo moderno, per questo la MERS e la SARS originale sono sparite ben presto. Quanto al '5%' qualcuno dovrebbe informare il 'prof' che rappresenta 3 MILIONI DI PERSONE se esteso all'intera popolazione italiana.
Ognuno ha dato la comunicazione che ha ritenuto più opportuna e se ne assume le responsabilità. Per quanto mi riguarda, ho seguito il mio modo di comunicare e me ne sono assunto le responsabilità subendo numerose critiche. Adesso è il momento dell’autocritica da parte di chi ha preferito una comunicazione diversa magari in buona fede per il rispetto delle misure restrittive, seppur ottenendo l’effetto contrario con la decisione avventata e disperata di molte persone che hanno scelto di non rivolgersi alle cure ospedaliere optando per la gestione autonoma del problema. In alcuni casi preferendo l’acquisto delle bombole di ossigeno al mercato nero. Tutto questo a mio parere è il frutto di una cattiva informazione. Da parte mia non è mai trapelato l’invito al non utilizzo della mascherina sino a sfociare in LIBERI TUTTI. Sono stato molto trasparente nelle spiegazioni. Ho scelto sempre una comunicazione realista basandomi su ciò che accadeva nel mio reparto“.
Commento: eccerto, come no Bassetti: facciamo un'analisi (incompleta ma significativa) di quel che ha detto solo nell'ultima mesata?
10 ottobre: 5.724 casi e 29 morti, Bassetti: “Malattia covid gestibile e letalità azzerata, basta terrorismo”
15 ottobre: 8.803 casi e 83 morti, Bassetti: "Lockdown a Natale? Parlarne serve solo a mettere paura"
16 ottobre: 10.010 casi e 55 morti, Bassetti: "La curva ha avuto un'accelerazione improvvisa, situazione peggiorata"
20 ottobre: 10.874 casi e 89 morti, Bassetti: ''Il terrorismo peggior consigliere''
28 ottobre: 24.989 casi e 225 morti, Bassetti: ''si è sbagliata la comunicazione degli ultimi sette mesi''
30 ottobre: 31.084 casi e 199 morti, Bassetti: “lockdown andava fatto già due settimane fa”
Cosa pensa della necessarietà delle misure restrittive indicate contro il contagio da Covid, dalla mascherina al distanziamento?
R – “Le misure restrittive sono state necessarie in un primo momento ma anche in questa seconda ondata per situazioni locali molto difficili e sono stato il primo a farne richiesta, forse le misure restrittive andavano prese pure prima. Penso che siano un buon compromesso per la tutela della salute e dell’economia e mi pare che abbiano funzionato. Ora però bisogna esser dinamici anche nella discesa in egual maniera e con la stessa dinamicità nella salita, nel pieno rispetto delle misure dei cittadini altrimenti fra un mese si tornerà da capo con necessari lockdown. L’apertura che ci sarà, dovrà esser vissuta dai cittadini con scienza e coscienza“.
Può paragonare il COVID-19 ad un virus già vissuto nella storia umana?
R – “Un virus così personalmente non posso dire di averlo mai vissuto in passato. Abbiamo avuto epidemie influenzali del passato che avevano caratteristiche simili ma diverse per contagiosità più bassa. Il virus attuale ha la capacità di diffondersi più rapidamente ed una letalità più alta rispetto all’influenza. Mi auguro che non si ripeti una pandemia che ci possa cogliere nuovamente impreparati“.
Si stima che il Covid resterà a lungo con noi. Lei cosa pensa in merito?
R – “Credo che ci dovremmo convivere ancora per un bel po’. Con l’ausilio del vaccino non ci saranno più ondate altissime con numeri sostenuti, ma non credo che se ne andrà via facilmente. Dovremmo imparare in ogni caso a conviverci. Imparare a leggerlo, a riconoscerlo. Vivere con maggiore consapevolezza. Tanta prudenza ma non panico. Necessiterebbe un educazione al virus spiegando alle persone i segni i sintomi“
Il vaccino
Il vaccino per molti è la soluzione. Ma molti dubbi disorientano la fiducia delle persone. Tra l’altro molti medici stanno educando le persone al concetto di mutevolezza del virus ed in tal caso il vaccino potrebbe sembrare limitato nel tempo. Può fornire una sua opinione in merito a mo’ di spiegazione? Poi un ulteriore dubbio sorge dalla composizione recente del vaccino che sembra avvicinarsi alle terapie adoperate per la cura delle malattie autoimmuni tra cui la sclerosi multipla, può spiegare se i malati autoimmuni potranno trarre beneficio in virtù della somministrazione di tale vaccino?
R – “Il vaccino ci dovrebbe conferire un’immunità che darà al nostro sistema immunitario la possibilità di difenderci nel momento in cui si viene a contatto con il virus. È importante in vista del vaccino evitare la disunione come classe medica. Dobbiamo essere tutti uniti nel sostenere la scientificità e la forza del vaccino e degli enti che sono preposti al controllo. Dobbiamo avere fiducia in qualcuno. Se gli enti regolatori approveranno questi vaccini, l’avranno fatto tutelando la salute pubblica prima di tutelare le aziende che li producono. L’unione eviterà di avere una grossa componente vaccino scettici.
Già oggi si conta una percentuale del 30% d’italiani contrari a questo vaccino. In una prima fase bisognerà spiegare alle persone i rischi ed i benefici del vaccino. Mi auguro che si vaccineranno tutti. Con quello che abbiamo passato è da stolti non vaccinarsi. Tra i miei collaboratori ho avuto la reazione positiva dinnanzi alla possibilità della somministrazione del vaccino tanto da avere la loro richiesta d’immediatezza in maniera sperimentale. Mi auguro che le persone vedendo la nostra unione e il nostro desiderio del vaccino si avvicini sin da subito alla scelta del vaccinarsi. I malati autoimmuni ne trarranno beneficio. Anzi saranno proprio le categorie più fragili, tra cui gli autoimmuni, le prime persone ad essere vaccinate. Senza esitazione alcuna”.
Commento: evvai il Bassy ci fa subito capire dove vuole andare a parare: dice che sostanzialmente se gli italiani vogliono la libertà devono farsi vaccinare. Liberi e vaccinati, che sarà mai? E sopratutto: SENZA ESITAZIONE ALCUNA, vaccinare le persone PIU' FRAGILI, poi se il vaccino ha delle controindicazioni chissenefrega. L'importante è riprendere a 'vivere', no?
Le percentuali della non efficacia dei vaccini antiCovid presi in considerazione (nello specifico Pfizer 30%, Moderna 5,5%, AstraZeneca ad oggi 10%) alludono al solo fatto che il vaccino non protegga dal virus e/o dall’incidenza di ulteriori effetti collaterali?
R – “L’efficacia si riferisce a 100 persone che una volta vaccinati e di seguito messi a contatto con il virus non si contagino. Dinnanzi a ciò non è rilevante pensare agli effetti collaterali“.
Si ringrazia il Professor Bassetti per l’intervista concessa e per la spiegazione dettagliata insita in ogni risposta.(SLURP)
MENO MALE che questa è un'intervista SENZA possibilità di commenti su quella pagina. Ho segnato in nero (ma se era MARRONE era meglio) le cose più salienti.
Nel mezzo vedete i commenti su come ho risposto all'esime primario.
Questo è lo stesso giornale e lo stesso grande scienziato che diceva che:
www.quotidianpost.it/lockdown-a-natale-matteo-bassetti-punta-sulla-strategia-alternativa/
Lockdown a Natale, Matteo Bassetti punta sulla strategia alternativa
L'idea di possibile lockdown natalizio ipotizzata da Andrea Crisanti provoca la reazione dell'infettivologo Bassetti che punta su altre soluzioni
Di Edoardo Musicò -15 Ottobre 2020
Alla prospettiva di Lockdown a Natale, sostenuto da Andrea Crisanti, si contrappone Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del San Martino di Genova che punta sulla strategia alternativa da seguire per evitare chiusure generalizzate, con effetti più devastanti di quelli primaverili.
La panoramica di Matteo Bassetti sull’evoluzione del Covid-19
Nella giornata di ieri, il professor Bassetti ha inserito un post a fine turno sulla sua pagina Facebook che tocca tutti i tasti dolenti della ripresa del Covid, ma con una panoramica a 360 gradi sul problema: “Si chiude un’altra giornata difficile in ospedale fatta di molti ricoveri per Covid e per fortuna anche di molte dimissioni. Lavoro duro fatto dal gruppo che coordino e che non si ferma mai: giorno e notte.
Oggi grazie ai nostri protocolli di cura abbiamo grandi soddisfazioni. Abbiamo una letalità quasi azzerata (inferiore all’1%), neanche paragonabile a quella di marzo e aprile, nonostante l’età media dei nostri pazienti sia simile a quella della scorsa primavera.
I nostri protocolli terapeutici funzionano. Quando sento dire che la nostra capacità di trattamento e la letalità non sono cambiate credo che non manchi ottimismo, manca semplicemente il realismo. Basta guardare ai numeri…I nostri protocolli sono a disposizione di tutti i colleghi che ne vogliono usufruire“.
Il rischio di lockdown a Natale
Nonostante i progressi a livello terapeutico, citati da Matteo Bassetti, un’azione più capillare del tracciamento, della diagnostica e l’uso delle mascherine, Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’università di Padova, genetista e collaboratore della regione Veneto nella prima fase dell’emergenza, parla apertamente di lockdown nel periodo natalizio, a causa dell’incremento della curva dei contagi e dei conseguenti ricoveri ospedalieri.
La frase di Crisanti che ha fatto discutere riguarda una nuova possibile chiusura generalizzata: “Un lockdown a Natale è nell’ordine delle cose“ specificando a Studio24 di RaiNews24, che l’aumento dei casi provoca un effetto negativo sui tracciamenti (contact tracing) e sui tamponi, proprio questo circolo vizioso fa aumentare la diffusione del virus.
Le cifre che allarmano
Le ultime 24 ore hanno registrato 8.804 positivi su 162.932 tamponi, che è realmente una cifra record a livello di controlli, ma alcuni ritengono che si debba comunque imporre nuove strette in tempi brevi, oltre a quelle stabilite dal nuovo Dpcm del governo Conte, per abbassare la trasmissione del virus e rimettere la situazione sotto controllo.
Tuttavia, molti specialisti non condividono l’allarmismo perché, al momento, le terapie intensive non affrontano una situazione paragonabile a quella di aprile, solo 8,32% dei posti occupati da pazienti Covid, il 95% dei positivi è asintomatico e spesso poco contagioso, quindi si tratta di persone a larga maggioranza non malate o con sintomi lievi.
La replica di Matteo Bassetti
L’infettivologo Bassetti non cede al pessimismo, nonostante l’aumento dei contagi autunnali, e ha specificato il suo punto di vista ad AdnKronos: “Sparare dicendo che ci sarà una chiusura mette solo tanta paura nella popolazione e tanto allarme per uno dei momenti più belli in un anno che è stato molto difficile…Noi, clinici e medici, dobbiamo stare attenti a fare certe affermazioni, le scelte di una nuova serrata spettano alla politica, che deve decidere in base ai dati e all’andamento della curva epidemiologica“.
Il riferimento riguarda il nuovo Dpcm da valutare alla prova dei fatti nelle prossime settimane, considerando anche il margine decisionale lasciato alle regioni per decidere ulteriori limitazioni, e Matteo Bassetti punta proprio su questa strategia alternativa per scongiurare il rischio di un lockdown a Natale.
Le misure aggiuntive della Liguria
Non a caso, la Liguria si è già mossa in questa direzione mettendo sotto stretta osservazione il cluster della Spezia che sembra ora molto più controllabile e i focolai che hanno interessato Genova, soprattutto nel centro storico, escluso il Porto Antico e la zona acquario, nei due quartieri di ponente, Sampierdarena e Cornigliano, oltre che in parte di Certosa e Rivarolo in Val Polcevera.
Limitatamente a queste aree della città, il sindaco Marco Bucci e il presidente della Liguria Giovanni Toti hanno concordato un’ordinanza che vieta di fermarsi in strada a chiacchierare, impone la chiusura dei supermercati aperti h24 entro le 21, delle sale gioco e la disattivazione dei distributori automatici di cibi e bevande, che provocavano molti assembramenti, per un periodo di 29 giorni, pari alla durata del Dpcm.
La strategia degli interventi mirati
Secondo Bassetti quindi è possibile contenere gli aumenti dei casi di Covid-19 con strategie che puntano a chiusure molto circoscritte e limitate, al posto di un lockdown generale che va evitato in tutti i modi per un motivo ormai evidente di emergenza a vari livelli:
“l’Italia non lo potrebbe sopportare, sia dal punto di vista sanitario, psicologico ed economico…Al momento mi sentirei di escludere la possibilità di lockdown. Credo che con gli interventi del governo, che tutti noi abbiamo sostenuto, si possa ancora provare a invertire la rotta“.
La replica di Giuseppe Conte alle parole di Crisanti e la prospettiva futura
Il governo è sul filo del rasoio e più di uno ritiene inevitabile un nuovo lockdown, anche se le conseguenze sarebbero disastrose, tuttavia Giuseppe Conte cerca di smorzare le polemiche di fronte all’allarme di Crisanti, restando sul vago. Il premier, infatti, temporeggia e si rifiuta di fare previsioni per Natale, preferendo concentrarsi sulle misure “idonee, adeguate e sostenibili per prevenire il lockdown“, ma mette comunque le mani avanti, perché sarà il comportamento dei cittadini “a fare la differenza“.
In pratica, se la situazione peggiorasse, più che recitare il mea culpa per la carenza di terapie intensive e posti letto in molte regioni, strutture insufficienti per l’isolamento dei pazienti non gravi, mancata strategia sui tamponi, con sfibranti attese di ore, e norme non sempre chiarissime, si punterà il dito sugli italiani in generale che, a prescindere dal loro livello di disciplina e sopportazione, serviranno da capro espiatorio predestinato.
COMMENTO RAPIDO: ma di quali CAZZO DI PROTOCOLLI PARLA? Da allora abbiamo avuto oltre QUINDICIMILA MORTI. Basterebbe questo per replicare alla 'mancanza di realismo' di cui ciancia il Bassettator. Pazzesco veramente.Chiunque altro si nasconderebbe per non averne presa una in otto mesi.
Ma CAMOMILLATOR non è solito usare oramai mezze misure:
Non che abbia particolare simpatia per la Capra Capua (anzi...), ma sentite quel che ha detto il Grande e l'Elevatissimo professore:
Bassetti contro Ilaria Capua: “È veterinaria, non parli del vaccino anti Covid”
www.notizie.it/cronaca/2020/11/27/vaccino-covid-bassetti-ilaria-capua/
"Così si crea confusione - ha detto il virologo - abbiamo sovvertito l'ordine della meritocrazia"
bassetti contro ilaria capua sul vaccino covid
Matteo Bassetti, a L’aria che tira, in merito al vaccino contro il Covid, ha criticato l’intervento di martedì 24 novembre di Ilaria Capua a DiMartedì. “L’altra sera c’era una veterinaria che parlava di vaccini, così si crea confusione“.
27/11/2020
Queste le parole di Matteo Bassetti. “Purtroppo nella medicina oggi c’è tanta confusione. Nella trasmissione del altra sera abbiamo sovvertito l’ordine della meritocrazia“, prosegue Bassetti a L’aria che tira.
Bassetti poi continua asserendo che martedì nella trasmissione “c’era una suora che parlava di economia planetaria“. E ancora: “un giornalista che parlava delle complicanze della polmonite da covid quasi facendo vedere le proprie lastre e una veterinaria che parlava di vaccini. Bisogna rimettere ordine nella competenza: i vaccini, da che mondo è mondo, prevengono la malattia e l’infezione. Ho grandissimo rispetto per la dottoressa Capua, ma io non parlo di animali perché non parlo di vaccini”.
“Dire che i vaccini non prevengono l’infezione è sbagliato“, spiega il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Dobbiamo dire che i vaccini non hanno un’efficacia del 100%, qualcuno verrà vaccinato e farà comunque l’infezione ma in forma molto meno aggressiva. Il vaccino per l’influenza ha un’efficacia del 50-60%, ma chi si fa la malattia se la fa in forma più lieve.
Io non voglio attaccare nessuno, ma io non so cosa succede ai polli perché non faccio il veterinario”.
Infine: “Quando andavo a scuola, chi non sapeva fare un compito copiava dal secchione. Perché noi in Italia non siamo in grado di copiare dalla Germania che ha gestito in maniera appropriata anche le scuole? Lì le hanno chiuse in qualche Land dove c’erano i contagi. Noi sulle scuole abbiamo sbagliato molto.
Poi è chiaro che non ha senso aprire il 15 dicembre per riaprire il 20 dicembre. I paesi evoluti in Europa non le hanno chiuse, le abbiamo chiuse solo noi.
Commento...Immagino che la Capua, per la quale non ho particolari simpatie (anzi), avrebbe buone ragioni per rispondere a tono al Bassy. DOVREBBE, più precisamente.
Bassetti: le scuole non andavano chiuse. In Europa non lo ha fatto nessuno. Ora vanno riaperte
www.ligurianotizie.it/bassetti-le-scuole-non-andavano-chiuse-in-europa-non-lo-ha-fatto-nessuno-ora-vanno-riaperte/2020/11/26/412768/
26 Novembre 2020
Prof. Matteo Bassetti, direttore clinica Malattie infettive S. Martino di Genova
“Sono sempre stato dell’idea che le scuole non andavano chiuse. Basta vedere il resto d’Europa dove nessuno le ha chiuse.
O pensiamo di essere i più furbi, o dovremmo guardare a chi fa meglio di noi.
Sarebbe bene imparare da Germania, Svizzera, Austria, Francia, Spagna, Uk, ecc.”.
Lo ha dichiarato oggi su fb il prof. Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“Io credo si debba tornare a scuola – ha spiegato il prof. Bassetti – con tutte le misure di sicurezza.
Nelle scuole secondarie i ragazzi sanno che indossare la mascherina è fondamentale.
Servirebbe invece ragionare sui trasporti pubblici locali, magari ipotizzando che nella fascia oraria 6-8.30, in cui si spostano i liceali, gli anziani dovrebbero rimanere a casa o usare altri mezzi di trasporto.
Ma questo fa parte dell’organizzazione della società in tempo di emergenza. Cosa fatta in altri Paesi, ma da noi no”.
NO, certo caro Bassy: siamo proprio l'UNICA nazione ad avere chiuso (parzialmente) le scuole, eh? Irlanda, Cechia, Spagna, Irlanda ecc non le hanno mica chiuse parzialmente, naaaa, assolutamente.
Ma il Camomillator non si limita a difendere, attacca a testa bassa:
Dati Covid taroccati? Bassetti: vergognatevi, Liguria con minor numero casi e incremento
www.ligurianotizie.it/dati-covid-taroccati-bassetti-vergognatevi-liguria-con-minor-numero-casi-e-incremento/2020/11/27/412844/
27 Novembre 2020
Prof. Bassetti e la sua équipe al San Martino di Genova (foto repertorio fb)
“Ho appena finito il tradizionale briefing del venerdì con tutti i sanitari del mio team. La situazione qui al reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino è decisamente buona: pochi nuovi ricoveri e moltissime dimissioni. La occupazione dei posti letto qui è inferiore al 60%“.
Lo ha dichiarato stamane su fb il direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova Matteo Bassetti.
“Continua – ha aggiunto Bassetti – la fattiva e innovativa collaborazione tra clinica Malattie infettive e medici di Medicina generale della Provincia di Genova.
Stiamo seguendo con una consulenza virtuale molti pazienti Covid a casa e quando hanno bisogno vengono direttamente ricoverati in ospedale senza passare dal pronto soccorso. Davvero un progetto utile per il sistema sanitario ligure.
Oggi è stata anche occasione per guardare ai dati di Genova e della Liguria.
Siamo la regione italiana con il numero più basso di casi per 100,000 abitanti (953) e con il minor incremento (10,1%). Anche la situazione ospedaliera e delle terapie intensive va costantemente migliorando.
Poche settimane fa c’era qualcuno in malafede che diceva che i sanitari ‘taroccassero’ i dati per farli sembrare migliori. Spero si vergognino un pò.
Oggi tutti i dati ci dicono che, anche questa volta, Genova e la Liguria hanno lavorato duro e, non senza fatica, hanno ottenuto risultati importanti e incontrovertibili sul Covid-19.
Sono orgoglioso di fare parte della squadra regionale che ha ottenuto questi risultati consentendoci di primeggiare nuovamente in Italia”.
Oramai siamo veramente alla FANTASCIENZA, ma di quali primati ciancia questo professorissimo? La Liguria ha avuto oltre 2.000 morti causa COVID, Sembrano pochi?
Notizia di oggi:
www.msn.com/it-it/notizie/italia/covid-liguria-calano-i-ricoveri-tanti-guariti-scendono-gli-attualmente-positivi/ar-BB1bqAN8
La Spezia, 27 novembre 2020 - Sono 606 i nuovi casi di positivi al Covid in Liguria registrati nelle ultime 24 ore, che portano il totale da inizio epidemia a 50.557, con 5.532 tamponi effettuati. Scendono gli attualmente positivi a 13.076 (-483) e scendono anche i ricoveri: in ospedale ci sono 1.128 positivi al covid (-61), di cui 109 in terapia intensiva, 5 in meno rispetto a ieri.
Allora compariamola con l'Umbria, come va?
www.lanazione.it/umbria/cronaca/covid-umbria-26-novembre-i-dati-scende-la-curva-di-contagi-e-ricoveri-1.5755314
Perugia, 26 novembre 2020 - Continua a scendere la curva degli attualmente positivi in Umbria, come è possibile vedere dal grafico. Secondo il bollettino del 26 novembre sono 343 i nuovi positivi in un giorno (erano stati 386 nella giornata di mercoledì).
Secondo Bassetti, quindi, una regione con 606 casi (ok al 27 novembre) su 1,5 mln di abitanti sarebbe messa meglio di una che il giorno prima ha avuto 343 casi su quasi 900.000 abitanti?
Andiamo su Sky, va:
tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/coronavirus-italia-contagi
La Liguria risulta abbia avuto nel periodo dell'ultima settimana circa 3.800 contagiati, con 245/100.000 abitanti. L'Umbria: 2.100 con 240/100k. Marche: 2.900 con 193/100k. Molise: 705 e 231/100k, Sardegna 2.700 e 173/100k. Sicilia 10.300 e 206/100k, Calabria 2.700 e 138/100k.
E questa secondo Bassetti sarebbe una cosa che li ha portati a 'primeggiare' in Italia.
Anche come % di positivi ai test: Liguria oltre 10,6%, Umbria meno di 8%, e nel mezzo anche Valdaosta, Trentino, Molise e Lazio.
Ma ehy, volete contraddire Boss Robot Toti?
www.primocanale.it/notizie/covid-il-gimbe-liguria-ha-il-minor-incremento-in-italia-della-settimana--225234.html
GENOVA - La Liguria è la regione italiana che nell'ultima settimana ha fatto registrare il minor incremento percentuale di casi covid e tra le migliori per incidenza ogni 100mila abitanti, nelle ultime due settimane. E' quanto rilevato dall'ultima analisi della Fondazione Gimbe, riferita al periodo dal 12 al 26 novembre. Un dato non passato inosservato al governatore Giovanni Toti che si toglie qualche sassolino.
"Sulle bacheche dei tanti gufi catastrofisti che, ahimé, ci circondano, non vedo questo grafico della Fondazione Gimbe, un tempo considerata da certe persone la bibbia per i dati sulla diffusione del covid. Prima, quando secondo Gimbe eravamo più in difficoltà, veniva pubblicata ovunque per attaccare la nostra sanità. E adesso stranamente no, tutti in silenzio. Non la cita nessun politico di opposizione, nessun giornalista, nessun improvvisato esperto in materia. Nessuno! Come mai? Chiedo per un amico", ha sottolineato il governatore ligure.
Vogliamo andare su Wikipedia? Vogliamo, vogliamo:
it.wikipedia.org/wiki/Pandemia_di_COVID-19_del_2020_in_Italia
Risulta che la Liguria abbia effettivamente meno casi 'attivi' delle altre regioni italiane x la popolazione ma... e qui c'é un grosso MA... ha 50k casi quando l'Umbria, con 9/15 della popolazione, ne ha 23... morti? 2.300+ vs 369. La Liguria è 9a come numero di casi, e 6a come morti. Bassetti, precisamente, QUANDO E' che avrebbe ottenuto una 'supremazia' sul resto d'Italia? Visto che è sempre stato LI' fin dall'inizio?
Eppure, la Liguria ha avuto 1.600 morti x mln di abitante, l'Umbria solo 400. Il Friuli solo 550. Non parliamo del resto del centro-Sud. Vantati pure, Bassy, con il tuo compare Totigol.
Ricoveri? 65/100k per la Liguria, 40/100k per l'Umbria. T.I? 7,03 per entrambi.
Poi andiamo sui vaccini, su cui non senza malizia, adesso l'eminente egghead sta premendo. Non tutto quel che luccica è oro (o la testa del primario d'Italia):
Vaccino Astrazeneca, Pregliasco: “Per dire che è efficace servono approfondimenti”
www.notizie.it/cronaca/2020/11/27/vaccino-astrazeneca-pregliasco/
27/11/2020
"L'ammissione dell'errore sul dosaggio mi sembra un grande segno di trasparenza da parte dell'azienda"
Fabrizio Pregliasco ha parlato del Vaccino anti Covid di Astrazeneca: “Serve una riconferma” sull’efficacia, ma “l’ammissione dell’errore sul dosaggio mi sembra un grande segno di trasparenza da parte dell’azienda”. Il virologo ha parlato a TPI. “Le caratteristiche della stimolazione del sistema immunitario non sono ancora ben conosciute.
Però il fatto che questo risultato sia stato individuato, come sembra, per un aspetto procedurale non corretto, necessita di una riconferma”.
E ancora: “Sembra che i volontari cui è stato somministrato questo dosaggio avessero tutti un’età inferiore ai 55 anni. Quindi al momento possiamo solo prendere atto di un’evidenza, comprendere quale sia il motivo dietro l’evidenza sarà una fase successiva”.
“Questi ‘errori’ o queste situazioni, se segnalate, evidenziano una correttezza nella gestione complessiva e nella verifica dei risultati, quindi a mio avviso si vede l’onestà dei ricercatori e dell’azienda stessa – ha continuato il professore -. Qui è sicuramente una situazione contingente rispetto agli interessi geopolitici ed economici che stanno dietro a queste sperimentazioni. Purtroppo c’è stata un po’ una “annuncite” da parte di tutte le aziende, con informazioni essenziali, comunicati stampa.
Resta l’esigenza di vedere alcuni articoli scientifici che possano dare un’idea. Sarà poi il pacchetto complessivo a essere sottoposto agli organismi regolatori. È chiaro che poi dati completi resteranno riservati per alcuni anni, perché c’è anche un aspetto brevettale, però ci aspettiamo anche articoli sulle riviste, con aspetti particolari che consolidino e rendano più trasparente l’informazione alla comunità scientifica”.
Infine: “Per velocizzare la prassi si è utilizzato un percorso di rolling.
In altri progetti di cui ho fatto parte, su altri tipi di vaccini, la documentazione veniva presentata tutta insieme alla fine. Qui invece è stato possibile portare i risultati intermedi delle varie fasi, quindi le autorità regolatorie hanno già fatto delle pre-valutazioni. Sarà solo necessario un ulteriore studio che precisa lo schema terapeutico proposto”.
Per capire, al di fuori dei GUFI di TOTIANA memoria (e pure renziana, da ricordarsi che il copyright è suo), ecco una lettera del presidente ISTAT sul numero delle vittime.
E INFINE ABBIAMO IL BUON ZANGRILLO, che ci delizia con un'analisi degna del miglior CROZZA.
Pubblicato il: 18/11/2020 15:51
www.adnkronos.com/salute/sanita/2020/11/18/covid-zangrillo-letalita-record-italia-distorsione-della-realta
"Oggi sul 'Corriere della Sera' l'Italia viene indicata in modo negativo, sulla base di un database e non di una ricerca strutturata secondo regole scientifiche, come il terzo Paese al mondo per letalità da Covid". Esordisce così l'analisi di Alberto Zangrillo, prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Sotto i riflettori i numeri citati nel servizio, che vengono dal maxi contatore con cui l'americana Johns Hopkins University aggiorna quotidianamente sui contagi confermati, i morti, i guariti da Covid-19 censiti dai vari Paesi.
"E' sorprendente come non venga tenuto in alcun conto un dato che costituisce il nostro orgoglio di italiani - sottolinea lo specialista all'Adnkronos Salute - Il Belpaese ha una principale caratteristica, credo positiva: la longevità. In Italia la percentuale di ultrasettantenni è del 17%, contro circa il 10% del resto d'Europa. Ed è noto che Sars-CoV-2 colpisce in modo letale soprattutto la popolazione anziana. Secondo motivo per considerare una fake news quella di cui stiamo dibattendo: l'indice è calcolato in base al rapporto fra morti e numero di positivi, ed è noto a tutti che durante la cosiddetta prima ondata il numero di persone tracciate come positive al Sars-CoV-2 in Italia, primo Paese occidentale colpito, è stato drammaticamente sottostimato".
Per Zangrillo, "basterebbero questi due dati significativi a indicare la grave distorsione della realtà. Ma è bene aggiungerne un altro: la modalità di trasmissione dei dati statistici da parte delle Regioni all'Istituto superiore di sanità - osserva - è gravata da un fisiologico ritardo, che rende ogni conclusione in merito del tutto inopportuna e intempestiva".
Tutto ciò, conclude, "ovviamente viene dichiarato a difesa del nostro sistema sanitario nazionale, nella consapevolezza del grave momento che stiamo vivendo, ma a difesa della verità spesso calpestata per fare clamore. Con la scellerata e irresponsabile conseguenza di rovinare irreparabilmente la vita ai nostri anziani, e non solo"
Commento: AH SI'? Ma tu guarda, e io pensavo che l'Italia avesse fatto un MUCCHIO di test diagnostici già entro primavera! Andiamo ad analizzare: l'Italia, con 350k esami x mln, è a tutt'oggi più 'esaminata' di Germania e Francia, Svezia, Finlandia e Olanda. Quanto all'età media, come la spiega Zangry, che l'Italia, con 47 anni di media popolazione, è un anno più giovane del Giappone e 1 anno appena più vecchia della Germania e 2 della Spagna? (dati Worldmeters).
E ora parliamo della % di over 65: ITALIA 14 milioni (888 morti/mln), GERMANIA 18 (193), FRANCIA 14 (795), SPAGNA 9 (955), GIAPPONE 35 (16 morti per mln!)
population.un.org/wpp/Graphs/Probabilistic/POP/65plus/724
DICO, ci vedete una QUALSIASI RELAZIONE CAUSALE???
www.avvenire.it/attualita/pagine/ecco-quanto-ha-ucciso-il-virus-istat?fbclid=IwAR0wVirK3tc8OS6DYfOn6guJSpE1qbr04V6ieoeUmY4Un_--H582I1WV-QU
Dati Istat. Ecco quanto ha ucciso il Covid
Gian Carlo Blangiardo sabato 24 ottobre 2020
Il bilancio dei decessi in Italia nei primi otto mesi del 2020: +8,6 su base nazionale, +19,5% al Nord
Caro direttore,
l’Istat ha diffuso i dati sul totale dei morti, per qualunque causa, registrati nei primi otto mesi del 2020 prendendo in esame, per la prima volta in modo esaustivo, l’insieme di tutti i 7.903 Comuni italiani (al 31 agosto 2020). Tali dati, confrontati con gli stessi valori riferiti a ogni anno del quinquennio 2015-2019, hanno consentito di cogliere, nella sua reale entità e al di là di ogni ambiguità di ordine definitorio, l’ammontare della mortalità aggiuntiva, per lo più indotta (direttamente e no) dall’azione di Covid-19. Essi ci raccontano una fase storica dai contorni drammatici, che è iniziata con l’arrivo della primavera e che vorremmo tanto non proseguisse sino a comprendere l’inverno che ci attende.
Di fatto, dunque, i più recenti dati Istat mostrano come l’andamento dei decessi per il complesso delle cause abbia segnato una marcata distinzione tra i primi due mesi del 2020 e il successivo bimestre di marzo e aprile. Se infatti all’inizio del corrente anno si andava accreditando, nel confronto col recente passato (il corrispondente valore medio 2015-2019), una sostanziale diminuzione della frequenza di morti, a partire dal mese di marzo è intervenuta una diffusa e traumatica "rottura" di tale tendenza. A livello territoriale è il Nord l’area in cui il cambiamento di rotta è stato più dirompente per via della rapida diffusione dell’epidemia di Covid-19. In particolare, in Lombardia si è passati da una apprezzabile diminuzione dei decessi del 5,8% nel bimestre gennaio-febbraio 2020 – rispetto allo stesso bimestre 2015-2019 – al drammatico primato di un aumento del 191,2% nel mese di marzo, seguito dal +69,1% dell’Emilia-Romagna e dal +62,2%, del Trentino Alto-Adige. Ad aprile, benché sia emersa una moderata attenuazione dell’eccesso di mortalità proprio nelle due regioni, Lombardia e Emilia Romagna, che più avevano subito la crescita a marzo, l’aumento è rimasto intenso e senza eccezioni per l’intero Paese: i decessi totali sono scesi, nel complesso, dagli oltre 85mila di marzo ai 72mila di aprile e si è passati da un aumento medio del 47,2% al 39,2%. La situazione sembra essersi volta in meglio nel corso del mese di maggio: a livello nazionale, i decessi totali sono risultati ancora lievemente superiori alla media rispetto allo stesso mese del 2015-2019 (+2,1%) e solo in 3 Regioni (Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige) l’eccesso di decessi è rimasto ancora nell’ordine del 10%.
Finalmente nei mesi di giugno e luglio l’orizzonte si è decisamente schiarito. A livello nazionale il calo del numero dei decessi – sempre rispetto alla media 2015/2019 – è stato, rispettivamente, dell’1,5% e del 3% e, nello stesso periodo, la variazione è risultata negativa per tutte le ripartizioni. Solo in poche realtà regionali sono rimasti eccessi di mortalità (ad esempio in Sardegna), ma si è trattato per lo più di valori relativamente contenuti. D’altra parte nel mese di luglio anche la Lombardia ha fatto registrare, per la prima volta dall’inizio della pandemia, un numero di decessi inferiore rispetto alla media del 2015-2019 e tale variazione è stata negativa del 4,9%. La tendenza al miglioramento è poi proseguita ad agosto, un mese durante il quale i dati sembravano aver offerto un messaggio di speranza che prefigurava l’uscita dal tunnel. La frequenza di decessi si è infatti complessivamente stabilizzata sui livelli medi del recente passato e ha portato il bilancio della crescita di mortalità nei primi 8 mesi del 2020, rispetto al quinquennio precedente, a un +8,6% su base nazionale; un surplus che è stato sostanzialmente generato dal solo Nord (+19,5%), in quanto il Centro e il Mezzogiorno, rispettivamente con -0,2% e -1,1%, si sono caratterizzati per una riduzione del numero dei morti durante il complesso dei primi 8 mesi del 2020.
Ma quale sarà il seguito della storia? Le fonti ministeriali ci informano che dal 1° di settembre a tutt’oggi il totale cumulato dei decessi attribuibili unicamente a Covid-19 è passato da 35.491 a 36.698 unità: circa 1.200 casi in più, cui vanno verosimilmente aggiunti quelli provocati, indirettamente, dall’infezione e dalle condizioni di contesto legate al comportamento dei soggetti a rischio e all’accessibilità ai sistemi di cura. Non dimentichiamo poi che la curva ha tendenzialmente ripreso a salire con una certa regolarità già a partire dai primi di ottobre. Questo ci induce realisticamente ad affermare che la lettura dei dati che Istat ha reso ora disponibili non deve far credere che l’emergenza di Covid-19, nelle sue manifestazioni più gravi, possa ritenersi chiusa con la stagione estiva.
Occorre essere consapevoli che siamo tuttora nel pieno della bufera. E che, proprio per questo, dobbiamo tutti comportarci con senso di responsabilità e con il massimo rispetto per la vita, nostra e di chi ci sta accanto. Perché ogni unità in più nella conta dei decessi non è solo un "caso statistico", è una persona che forse potevamo salvare; è la testimonianza di una sconfitta che non vogliamo dover amaramente ammettere.
Presidente Istat
PERO', ho come l'impressione, da quanto accalorati siano i commentatori sui video YT e i post FB di Bassy-bassy, che i suoi supporter sono ben decisi a sostenere queste posizioni 'ottimiste' che manco Tonino Guerra si sarebbe immaginato. Prossima fermata, Ministero della Salute? E Bassy è certo favorito rispetto ad altri cani sciolti, come questi sotto:
www.ilgiornale.it/news/cronache/bacco-abbiamo-ucciso-persone-terapia-intensiva-1874356.html
Spunta l'esposto contro il governo: "Uccisi malati in terapia intensiva"
Il ricercatore Paquale Bacco, insieme al virologo Giulio Tarro e al magistrato Angelo Giorgianni, presenteranno un esposto contro il Governo e faranno ricorso alla Corte di Giustizia europea per le misure adottate durante la pandemia
Emanuela Carucci - Mer, 01/07/2020 - 19:00
Insieme al virologo Giulio Tarro ed al magistrato Angelo Giorgianni, il medico ricercatore Paquale Bacco presenterà una denuncia presso la procura della Repubblica di Roma ed un ricorso alla Corte di Giustizia europea contro i provvedimenti presi dal Governo di Giuseppe Conte durante l'apice della pandemia in Italia.
I tre esperti lo faranno attraverso la loro associazione "L'Eretico" cui fanno parte già circa 2mila medici e giuristi. Nell'esposto, come si legge in una nota stampa, si mettono in evidenza una serie di aspetti della malagestione dell'emergenza Covid-19 in Italia, in particolare sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico.
"Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi: per gli esperti dell'Eretico sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale" scrivono Tarro, Bacco e Giorganni nella nota.
"Noi abbiamo ucciso le persone anche se in buona fede perché si era dinanzi ad una situazione nuova, ma in terapia intensiva è stata applicata una cura sbagliata. Si diceva di non utilizzare gli antinfammatori che ora invece sono alla base della nuova terapia, non veniva utilizzata l'eparina ed è stata effettuata la ventilazione profonda. Io ho visto le basi dei polmoni di pazienti Covid, durante le autopsie, ed erano completamente ustionate perché l'ossigeno puro mandato ad una certa pressione ha creato una vera e propria ustione. Poi si creavano le tromboembolie perché l'ossigeno non circolava in quanto i polmoni erano occlusi. I medici hanno seguito le linee guida del governo utilizzando un protocollo completamente sbagliato. È stato come curare un diabetico con lo zucchero." ha dichiarato a ilGiornale.it Pasquale Bacco.
Non è finita. Sotto accusa, nell'esposto, c'è anche l'uso delle mascherine, "per il quale lo stesso ministero della Salute prevede possibili controindicazioni", e la somministrazione del vaccino. Il comitato legale dell'associazione "L'Eretico" ha già predisposto il modulo che i cittadini potranno utilizzare per chiedere al proprio datore di lavoro (o al dirigente scolastico, in caso di scuole) "di assumersi la responsabilità civile e penale per gli eventuali danni alla salute derivanti dall’uso del dispositivo. Un modulo analogo è stato preparato per l’assunzione di responsabilità del medico o del pediatra di libera scelta nei confronti del paziente (e dell’Asl nei confronti del medico) laddove sia disposta la somministrazione di un vaccino obbligatorio. Il consenso informato del paziente è richiesto per legge: eventuali controindicazioni derivanti dalla cura devono essere indicate dal medico perché il paziente possa decidere se accettare o meno la cura e i suoi possibili danni" scrivono gli associati. I moduli sono stati pubblicati sul sito dell'associazione ed "è possibile scaricarli gratuitamente" come fa sapere Bacco.
"La cosa più brutta - ha concluso il medico legale -è che nessuno ha chiesto scusa, ora è un dato che sono state applicate le terapie sbagliate e nessuno ha detto 'Abbiamo sbagliato'".
Commento rapido: eccerto, sta a vedere che aspettavano Bacco e perBacco per sapere che in T.I. bisogna usare anche l'eparina! Non era forse il farmaco usato dall'infermiera killer (poi assolta misteriosamente in appello) nel 2015? Quanto ai polmoni 'bruciati dall'ossigeno' stai a vedere che nelle T.I. lavorano dei soci di Himmler che usano l'O al posto dello Zyklon B...ma per piacere.
Ecco, i grandi sghenziadi e medici che tutto il mondo ci invidia.