3-11-18
PRIMA DI PROCEDERE OLTRE...
Cosa abbiamo visto prima, nel post precedente? Una serie di analisi probabilistiche, vista e e raccontata come thriller fantascientifico (per gli amanti del cinema, un riferimento ovvio potrebbe essere Dimensione Zero, giusto?), sulle capacità di fuoco e l'analisi delle capacità effettive di tiro dei missili e dei cannoni delle navi italiane. Questo contro un bersaglio facile, anche se qualche volta tutt'altro che collaborativo (alle volte gli aerei nemici sparavano durante la picchiata, che non so quanto fosse normale per le azioni di picchiata fatte da piloti 'umani', che tuttavia non erano certo alla guida di questi 'mostri' preistorici).
Ci sono molte altre valutazioni che si possono fare su questa battaglia con il sacrificio finale del cacciatorpediniere e ognuno se ne può immaginare una ricca serie.
Da notare, in ogni caso, che gli aerei attaccanti erano tutt'altro che prede difficili. Nessun avvicinamento radente, nessun volo oltre la quota massima dell'Aspide, nessun volo alla massima velocità (ebbene sì, il profilo di volo scelto, in questo caso, infatti, è compatibile non solo con il potente Helldiver, ma anche con il suo predecessore, ovvero l'agile e ben noto DAUNTLESS! Eppure l'Helldiver era stato scelto originariamente, proprio perché più veloce del Dauntless e quindi meno vulnerabile prima di arrivare a tiro!); addirittura, nessuna vera manovra difensiva, nemmeno con i missili in avvicinamento. Come un robot, senza paura e senza molta consapevolezza. Un target facile.
Nell'insieme è fiction, ma in condizioni tali da trasformare una realtà 'normale' in un Matrix. Perché sapete, erano disponibili tutti gli Helldiver prodotti (diverse migliaia) per cui l'unica salvezza del De la Penne era scappare fino alla costa americana. Ma questo significava navigare per almeno un giorno e per farlo, doveva combattere centinaia di aerei nemici, visto che almeno 12 ore di luce avrebbero comportato non meno di 144 aerei nemici. E come abbiamo visto, è stato tutto risolto poco oltre il 130° aereo. Poteva farcela il De la Penne? Forse. Spero che il numero di colpi di cannone sia stato logicamente dedotto, in tempo di pace non c'é bisogno di di portare il pieno di munizioni e generalmente non accade, tanto che con i missili antinave, che effettivamente sono ben visibili all'esterno della nave, spesso si assiste a soltanto 2-4 armi presenti su 4-8 totalmente previste. Per i SAM penso che sia la stessa cosa, e per le armi balistiche non è meno vero.
A parte questo, si noti come il discorso del 'cono radar' non è stato messo in luce. Questo per via del fatto che l'aereo era uno solo, quindi veniva tracciato dalle DT prima che entrasse dentro la zona cieca della nave, continuando a tracciarlo in tutto il suo percorso.
Adesso vediamo quel che succede se si cambia la modalità di funzionamento del wargame. Notare bene come nemmeno qui il 'cono di silenzio' appare, il che è spiegato soltanto perché all'epoca non l'avevo ancora ben compreso, evidentemente. Ma anche così, è molto interessante notare come le cose andrebbero in questa battaglia simulata.
Da notare che la storia che segue è una storia di 'escalation', per così dire. Se sapete la storia del tale che voleva farsi compensare dal re con i chicchi di riso sistemati sulla scacchiera, con la sola condizione di raddoppiarne il numero per ogni casella... ci siamo capiti. Solo che qui non è certo il re che vince. Piuttosto, questo è un esempio di come una forza d'attacco multipla possa battere anche la più potente delle difese. E sopratutto, possa farlo in maniera meno costosa e più efficiente. Del resto, se i bombardieri SBD si fossero presentati uno per uno a Midway... oppure gli aerei americani contro la Yamato o la Musashi si fossero presentati uno per uno, comodamente, per gli artiglieri nemici... ve lo immaginate cosa sarebbe successo?
E invece sappiamo come è andata. E adesso vediamo come andrebbe in questo wargame, ai nostri eroi del De la Penne.
3- chicchi di riso e scacchi
Atto I. La sorpresa.
L'aereo sconosciuto si avvicina e cerca di attaccare. L'attacco fallisce di poco e il Super Rapido di diritta abbatte l'Helldiver con 5 colpi a breve distanza. Ok, questo l'abbiamo già visto. Adesso andiamo oltre.
Atto II. La conferma.
Subito dopo appaiono altri due aerei, stesso tipo. Stessa rotta, nessuna notizia. Viene ordinata la massima allerta e ai posti di combattimento. Ok, siamo pronti. Lancio di ultimatum per chiedere agli aerei di retrocedere dai loro intenti e cambiare rotta. Niente. Lancio di due missili Aspide con i suoi sistemi RTN-30X (Dardo-E) di prua. Entrambi gli aerei, ingaggiati a circa 11 chilometri, vengono abbattuti.
Assurdo. Ma non si è visto ancora tutto, anzi è appena iniziato lo spettacolo ai confini della Realtà.
Atto III. Guerra a tutto gas.
Subito dopo avere abbattuto questi due aerei, viene lanciato un altro allarme. Dalla stessa direzione si vedono arrivare ben quattro aerei. Ma come? Cosa sta succedendo? Allora si è in guerra per davvero, ma contro chi?
Non importa. A quel punto bisogna aprire il fuoco prima che sia troppo tardi. Viene lanciato almeno tre volte l'ammonimento a non avvicinarsi oltre, ma è ignorato. A quel punto vengono lanciati due Aspide. E poi altri due. Gli Aspide non sono da meno rispetto alla loro fama commerciale, iniziando l'ingaggio a 12 km, ma uno degli ultimi due non riesce a distruggere del tutto il target. Incendiato, l'Helldiver continua ad avvicinarsi come un demonio, arrancando nell'aria e descrivendo un lungo arco di planata, a soli 7 km di distanza. Presto viene lanciato un altro missile Aspide, che stavolta distrugge totalmente quel diavolo d'aereo.
Atto IV. La rabbia e la gloria.
Finita? Beh, per il momento sì. Ma solo per il momento. Subito dopo, infatti, riappare un gruppo di aerei. Ancora! No, è peggio che pria. Stavolta sono OTTO aerei. Ancora una volta, sono due volte quelli che erano presenti nel round precedente! Ma come affrontare una simile minaccia? Beh, sicuramente dando piena potenza alla macchina difensiva. I sette missili Aspide lanciati sono già quasi la metà del totale, ma gli SM-1 non sono stati toccati, e sono come un vulcano pronto ad esplodere con la loro enorme potenza distruttiva.
Attivati, vengono lanciati in rapida sequenza due SM-1: due enormi esplosioni, a circa 10 secondi l'una dall'altra. Il lancio è avvenuto da circa 25 km di distanza, centro attorno a 22-21 km. Non c'é tempo da perdere: lancio di un altro SM-1, seguito da un altro ancora. Ma quest'ultimo non va da nessuna parte, c'é un problema di accensione del sustainer e il missile ricade in mare. L'altro invece va a segno e distrugge innancambilmente il target, con una testata da oltre 60 kg (o se è degli ultimi Block, da 112) non c'é da stupirsi. Siamo a circa 18 km di distanza.
Lancio di altri missili, in rapida sequenza altri due per poter utilizzare la coppia di radar. Dopo circa 30 secondi il primo va a segno attorno ai 15 km di distanza, seguito pochi secondi dopo dall'altro.
A quel punto viene dato il via per il lancio di tutte le armi possibili. Vengono lanciati due missili SM-1 in rapida sequenza, mentre frontalmente viene lanciato un Aspide contro il terzo aereo rimasto. Il lancio viene eseguito bene, tanto che tutti e tre gli aerei rimasti vengono abbattuti.
Sono rimasti ancora 32 SM e 8 Aspide, per cui tutto sommato è una riserva ancora notevole. E il nemico pare annientato. Dopo questo, c'é quasi da essere orgogliosi: il nemico è stato cancellato, la nave ha dato dimostrazione di grande solidità difensiva.
Atto IV. Sgomento e furia.
Ma solo per il momento. Vengono subito tracciati altri 16 target, appena pochi secondi dopo i primi. Appaiono sempre attorno ai 30 km, così nemmeno è possibile sfruttare appieno la gittata degli Standard.
E quindi, come potranno essere affrontati ben 16 target? Il sistema difensivo dei De la Penne è fin troppo grande e dimensionato, ma è abbastanza per un'impresa del genere? E sopratutto, come si può avere speranza se ogni volta che combatti il nemico e lo sconfiggi, si ripresenta qualche secondo dopo, raddoppiando di forza? Ora si può solo urlare ordini e attivare tutto quel che c'é di disponibile. Si prova con tutto quel che c'é sotto mano. Ma la paura è nel cuore di tutti gli uomini a bordo: anche il potente cacciatorpediniere, potrà mai sconfiggere un nemico del genere?
A quel punto viene ordinato subito il tiro dei sistemi d'arma, lancio dei due SM-1MR in rapida sequenza, impatto a circa 23 e 24 km circa.
Inizia bene, ma poi continua bene oppure no? Il lancio viene rinnovato attorno ai 22 km, con impatto attorno ai 18-19 km, ma stavolta uno dei missili fallisce il bersaglio non esplodendo pur passandoci vicino.
La situazione è ancora difficile da gestire. Vengono lanciati contemporaneamente ben 4 missili, due Aspide e due SM-1MR. I due SM-1MR colpiscono ancora i target distruggendoli, ma nessuno degli aerei vola così vicino all'altro da poter essere distrutto in mucchio. Uno degli Aspide, però, fallisce a sua volta il tiro, un guasto probabilmente al sensore di ricerca. Alla fine, altri tre missili vanno a segno su distanze sui 15 km circa.
A questo punto viene lanciata un'ultima coppiola di missili SM-1, così come più o meno nello stesso momento vengono lanciati due Aspide e impattano tra i 10 e i 12 km. Restano appena 6 aerei da abbattere, incredibile, ben 10 kill in circa 3 minuti.
Gli ultimi 6 Helldiver, però, senza alcun problema apparente, continuano ad avvicinarsi verso la nave. Vengono lanciati altri 4 missili, sempre tra SM-1 e Aspide, tanto per gradire. Stavolta a fallire il colpo è un SM-1, che danneggia il bersaglio, ma non così tanto da abbatterlo sul colpo, tanto che continua ad avvicinarsi. Ma oramai sono soltanto 3 gli aerei rimasti ancora in aria. Sono a circa 7-8 km.
Adesso c'é da fare un ultimo sforzo, gli ultimi tre aerei. Viene lanciata una coppiola di SM-1 e un'altra di Aspide, correndo il rischio di sovrapporsi, perché le prede sono solo tre. Forse è stato un errore di coordinamento, può capitare. Ad ogni modo, tutti i missili centrano i bersagli. Nessuno dei 16 bersagli è sceso sotto i 5 km di distanza.
Il problema è che sono finiti gli Aspide, e anche gli SM-1MR non si sentono tanto bene. Ne sono stati lanciati, contro l'ultima formazione, 12 in totale. Questo significa che adesso ci sono solo la metà degli SM-1MR disponibili e lo 0% degli Aspide.
Il De la Penne ha superato bene la prova, anche meglio di quel che ci si aspettava. E non ha dovuto ancora nemmeno sparare con i cannoni, che sono un altro punto forte della sua difesa. Il problema è che oramai sono anche quasi l'unico.
Atto VI. ' fino all'ultima munizione!'
Ancora lì, da 30 km circa. Altri 32 aerei, nemmeno a farlo apposta! Questo gela ogni residua speranza, perché è chiaro che, senza aiuti esterni e senza che questa mostruosità cessi, è chiaro come finirà, e nemmeno tra molto. Ma ogni esitazione, adesso, non è più possibile, ci si aggrappa alla speranza in questo sforzo di Sisifo. Dalla COC partono gli ordini non meno che dalla plancia, da dove osservano ad occhio quel che succede. L'azione è disperata, ma lucida. A quel punto è partita una salva di missili SM-1, e anche stavolta l'impatto è stato fatto attorno ai 23 km, il che significa che la velocità media è stata di meno di mach 1,5. Non sembrano molti, ma considerando che i missili partono da fermi e poi devono affrontare una forte resistenza aerodinamica durante il volo a quota medio-bassa, salendo di 5 km al contempo, a quel punto è più facile capire come mai la velocità media è più bassa di quel che si potrebbe immaginare.
A questo punto viene lanciato un altro paio di missili SM-1 e circa 18 km per l'impatto, ma anche stavolta senza uno dei missili distrugga il target.
Il lancio, una volta in più, viene eseguito senza problemi, circa 15 km ed arriviamo a segno. E ancora a 11-12 km per la quarta coppia, ma ancora una volta niente successo pieno (solo un Helldiver killato). Bene, con otto missili e 6 centri, ecco che si arriva rapidamente al colpo successivo, altri 7-8 km. A quel punto iniziano i tiri con le artiglierie, tutto quel che potrebbe sparare.
Il lancio di ulteriori due missili SM-1MR, da circa 5 km a far tanto, contro target che già stanno scendendo giù in picchiata, è quello finale, e si capisce bene perché.. Sono stati tirati 12 missili in tutto, come l'altra volta, con 10 kill complessivi. Il problema è che ci sono altri 22 Helldiver. A quel punto non c'é più modo di usare gli SM-1, è troppo vicino la minacci, mentre vengono usati i cannoni e il caccia si dirige verso i bombardieri per cercare di contromanovrarli. Questi stanno oramai buttandosi in picchiata, da circa 5.000 metri e circa 7 km di distanza. Presto accelerano a circa 600 km/h, che è un km ogni sei secondi. Circa 40 secondi, in realtà anche meno perché non sganceranno certo all'ultimo momento.
Stanno scendendo tutti quanti a pochi secondi di distanza tra il primo e l'ultimo. Il cannone da 127 mm prende sotto tiro un Helldiver e apre il fuoco da circa 7 km, sparando una serie di proiettili, circa 10, e lo centra a 5 km di distanza. Poi arriva a selezionare un secondo aereo e spara a raffica anche contro di questo. Anche stavolta il tiro è micidiale: già a circa 3 km viene incendiato, ma il target è stato bersagliato ancora per qualche secondo perché seguito dal radar, finché non lo disintegra a circa 2,5 km. A questo punto, il cannone apre il tiro anche stavolta, una potenza di fuoco che abbatte anche quest'ultimo target, distruggendolo a circa 1,5 km. Tre bersagli.
Uno dei due cannoni Super Rapido ha aperto il fuoco da oltre 6 km di distanza, così come gli altri due SR (uno dei quali quasi certamente collegato al 127 mm, se non tutte le 4 DT riescono a seguire i target). Aprono il tiro più o meno in simultanea, iniziano a distruggere gli Helldiver uno dietro l'altro, ma essendo proiettili piccoli, a meno di non centrare in pieno l'aereo è difficile distruggerli totalmente. Inoltre i radar tendono naturalmente a seguire i frammenti più grandi, esiste anche una telecamera di accompagnamento ma se il sistema opera in maniera automatica è difficile fermare subito il tiro. Inoltre, cadendo su angoli da circa 60-70°, anche un aereo ridotto ad un rottame incendiato, appare ancora una minaccia finché non viene disintegrato, e anche così è possibile che il radar segua il motore mentre cade. Il tiro in effetti è rapido per davvero: dei tre SR, uno distrugge il target a circa 4,5 km, un altro a 4 km, l'altro invece colpisce l'Helldiver, ma non riesce a discernere bene quando lo sta distruggendo, tanto che lo segue finché non lo distrugge a circa 2,9 km di distanza.
La seconda parte del match vede i tre SR sparare quasi sulla verticale degli incursori. Le raffiche da 76 abbattono in rapida sequenza altri tre aerei, ma non tutto va bene. Il cannone che ha tirato fino a 2,9 km di distanza apre ancora il tiro ma mentre sta centrando anche quest'aereo ottiene anche un guasto meccanico, dovuto al tiro prolungato alla massima cadenza di tiro e ad alto angolo di tiro. In teoria questo non dovrebbe essere un vero problema, ma si vede che nessuno è perfetto. Un altro SR è riuscito ad incorrere ancora nello stesso errore dell'altro, solo che nel secondo round. Ha sparato da circa 4 km sul bersaglio (dopo avere distrutto il primo a 4,5 km), a meno di 3 km dal momento dello sgancio. Ha sparato altri proiettili eliminando anche questo bombardiere, ma poi non ha dismesso subito l'inseguimento ma ha continuato a sparare. Ha distrutto l'aereo fino a devastare anche il motore con almeno un colpo in pieno nel motore, ma poi con tutti i frammenti in volo il radar ha avuto difficoltà di capire quali fossero i bersagli da inseguire e quali no. Così questo cannone è anch'esso ridotto a 'solo' 2 bersagli distrutti pur sparando all'impazzata. Resta solo un SR che ha funzionato bene in questo senso: dopo avere distrutto un Helldiver a 4 km, ha sfasciato un secondo aereo a 2,5 km e infine ne ha fatto esplodere un altro a circa 1,8 km. Tre centri, così come il Compatto da 127 mm.
Così facendo, i 4 cannoni, nell'arco di poche decine di secondi, forse circa trenta, hanno distrutto ben 10 Helldiver, cosa davvero notevole. L'unico problema è che ce ne sono pur sempre altri 12. Dodici! Non tutti riescono a mirare bene e a colpire la nave. Sganciano da distanze tra 1 e 1,5 km, con grande precisione in ogni caso. Delle 12 bombe, 4 vanno a segno pieno, un'altra scoppia a distanza minore di 15 metri e causa una falla nello scafo, altre ancora esplodono entro i 100-150 metri, e fanno danni minori.
Il De La Penne è bell'e spennato. 4 bombe da 1.000 libbre, equivalenti a circa 2.000 libbre di tritolo o altro esplosivo simile, oltretutto ben distribuiti: una prima bomba ha demolito la parte posteriore della sovrastruttura anteriore, esplodendo nel ponte di corridoio sottostante, distruggendo la COC, un locale macchine e praticamente tutta la parte anteriore dello schieramento di radar ed elettronica. Un altro ordigno ha colpito invece il ponte elicotteri e addirittura due hanno colpito la zona della sovrastruttura poppiera, uno in pieno, l'altro sul fianco dove poi è esploso praticamente a contatto con la murata ma sott'acqua. Ma l'effetto peggiore l'ha fatto l'altro ordigno. Gli otto missili SM-1 ancora dentro il deposito sono stati investiti in pieno dall'esplosione e hanno cominciato a detonare. In pratica, vi sono state una serie di esplosioni successive nei depositi siluri e munizioni, distruggendo anche i due elicotteri AB-212 nell'hangar. Per giunta, le due enormi falle formatesi nel fianco destro della nave (quello verso cui stava virando mentre è stata colpita), hanno causato un enorme allagamento, anche perché la bomba N.1, che ha colpito i ponti, ha crivellato le paratie di almeno tre compartimenti stagni, per giunta ha messo in collegamento diretto lo scafo con il mare, tanto che hanno cominciato ad entrare circa 1.000 litri d'acqua al secondo. E questo senza considerare un quantitativo probabilmente almeno doppio che entrava nella zona poppiera, attraverso almeno altri tre compartimenti. I dodici Helldiver rimasti si sono messi a mitragliare il De La Penne anziché allontanarsi subito cercando di danneggiarlo il più possibile, riuscendo anche a far detonare almeno uno dei missili OTOMAT a centro nave, oltre a provocare un forte incendio e a falciare il personale tutt'attorno. La brutalità dei vecchi 'arnesi' è palesemente micidiale, non importa se obsoleti. Anche le clave possono uccidere, del resto.
Gli Helldiver si allontanano, oramai è chiaro che non c'é molto da fare. Dopo circa 10 minuti la nave ha imbarcato circa 2.500 tonnellate d'acqua ed è inclinata di circa 25°, con la zona poppiera quasi affondata. Dopo circa 10 altri minuti si rovescia sul fianco destro e affonda.
Sono spariti tutti tranne il mozzo, come nelle migliori tradizioni del mistero marinaro. Niente Moby Dick, forse persino peggio. Per affondare il possente De la Penne c'é voluta una mezza dozzina di ondate d'attacco, con un totale di 63 Helldiver. Di questi, 51 sono finiti in mare. 8 missili e circa 1.000 dei 1.200 proiettili con spoletta VT, che dovevano fermarli, hanno fatto la stessa fine.
Per gli amanti delle statistiche:
Atto I: 76 mm: 1 kill (5 colpi)
Atto II: Aspide: 2 kill (2 missili)
Atto III: Aspide: 4 kill (5 missili)
Atto IV: Aspide: 1 kill (1 missile) SM-1: 7 kill (8 missili)
Atto V: Aspide: 6 kill (8 missili) SM-1: 10 kill (12 missili)
Atto VI: SM-1: 10 kill (12 missili) 127 mm: 3 kill (30 colpi?) 76 mm: 7 kill (100+ colpi?)
4-Uno più uno
Alternativamente abbiamo l'addizione, per farla breve. In questo caso, ogni volta che si presenta un'ulteriore ondata d'attacco, essa è aumentata di un aereo. Non è certo altrettanto veloce rispetto all'altra versione, ma è pur sempre molto superiore rispetto alla versione '1 per volta'.
Riprendiamo la battaglia da dove è iniziata al 1o round. Il bombardiere ha sbagliato mira mancando, di poco, il potente cacciatorpediniere italiano. A quel punto, il tiro del 76 mm abbatte il bersaglio. Sconcerto a bordo, tutto così assurdo e inatteso.
Il blip successivo sul radar, a circa 30 km, non aiuta a calmare il sorpreso equipaggio. Dopo circa due minuti, si decide il lancio di due Aspide che abbattono entrambi i bersagli a circa 12 km.
Sembra finita, ma in realtà non è che l'inizio. A quel punto arrivano 3 blip. E' chiaro che anche questi hanno intenti ostili e stavolta si perde poco tempo a cercare di parlare con loro. Una prima salva di SM-1 abbatte un target, ma ci si mette anche la sfortuna: un altro missile finisce in mare poco dopo il lancio. A quel punto viene lanciato un altro paio di missili SM-1 che stavolta, a circa 18 km, abbattono entrambi i bersagli rimasti.
Dopo qualche secondo, come al solito, appaiono altri target sullo schermo. Stavolta sono ben quattro. Quattro! E' preoccupante. A quel punto vengono lanciati subito i missili SM-1, e tutti loro, malgrado l'inizio non felicissimo, colpiscono i bersagli. Dopo poco più di un minuto essi erano stati tutti abbattuti. Sarà finita? Macché.
Pochi secondi dopo, ecco che l'operatore radar esclama l'avvistamento di altri bersagli. Uno, due, tre, quattro, cinque. E ancora una volta i sistemi d'arma iniziano a sparare contro di loro. I missili SM-1 vengono lanciati subito, senza porre che qualche secondo in mezzo tra avvistamento e ingaggio. I primi due missili centrano il bersaglio, gli altri due fanno un solo centro, ma gli ultimi due target vengono comunque abbattuti dalla 3a salva, ovvero entro i circa 15 km.
A quel punto arriva un'altra formazione. Stavolta sono ben sei target. Il lancio degli SM-1 è ancora più frenetico, tirando complessivamente sei missili per centrare cinque dei sei velivoli, uno è mancato proprio all'ultima salva. Viene tirato un altro missile che lo centra entro i 12 km.
A quel punto il sistema SM-1 è stato utilizzato largamente. In tutto ha tirato ben 21 missili, ovvero oltre la metà del totale. Basta così? Purtroppo no.
Poco dopo, ecco che arrivano altri velivoli nemici... sono ben sette! A questo punto è chiaro che hanno uno schema preciso. Ora l'unica cosa è: potrà il De la Penne sopravvivere a questo gioco mortale, abbastanza tempo prima di essere sopraffatto da una quantità crescente di nemici?
A quel punto iniziano i lanci degli SM-1: anche stavolta uno fallisce, ma gli altri hanno successo. Dopo 4 salve, spazzano via tutti gli Helldiver (o Dauntless?), con l'unica eccezione di un bersaglio abbattuto con un secondo missile dopo che uno della 3a salva ha mancato il bersaglio. Il tiro è stato rapido: 8 missili in circa 3 minuti, totalizzando 7 target che vengono distrutti entro i 12 km.
La nevrosi si espande anche a bordo, la paura è tanta anche se mista a soddisfazione per avere sopportato un attacco in massa così consistente. Però, adesso, i missili lanciati sono ben 29 e questo comporta il consumo di oltre il 70% del totale. Non giova nemmeno considerare che la Pk è arrivata a ben 18 target su 25 su 29, ovvero l'86%, niente male davvero, solo 4 miss o comunque con danni insufficienti per l'abbattimento.
L'ottava ondata, però, non sorprende nessuno. Sgomento, sì, ma non sorpresa. Rabbia, paura, ma fredda determinazione avendo ancora il De la Penne molte risorse. Però tutti sanno che, con un attacco di saturazione esteso, non avrebbero potuto contare soltanto sui cannoni: una volta finiti gli SM-1 per 'diradare' i target a distanza, la nave sarebbe stata estremamente vulnerabile. E si sa bene quanto un bombardiere in picchiata sia preciso, anche se il De la Penne ha avuto fortuna manovrando all'ultimo momento quando il primo di loro si è fatto avanti. A questo punto, però, non c'é più tempo per fare calcoli elaborati e si dà fuoco alle polveri: prima tre salve di missili SM-1 da soli, poi altri due missili di questo tipo e due Aspide. Un missile SM-1 malfunziona, un altro colpisce ma non abbastanza duramente il target (esplosione prematura?), gli altri fanno centro e distruggono il bersaglio, così come fanno i due Aspide con i loro. In tutto sono ben 10 missili contro 8 kill. Tutti gli aerei nemici sono stati abbattuti, anche stavolta, ad almeno 12 km di distanza. Confortante, ma adesso c'é solo il timore di cos'altro potrà accadere di lì a poco.
E infatti ritorna la stessa maledizione. Altri blip, ben... nove! Incredibile! I missili SM-1 sono quasi finiti, ben 37 lanciati su non più di 40. Malgrado abbiano abbattuto ben 31 target ovvero l'83% dei lanci (circa 5/6), il timore è ancora alto. Ora i magazzini sono praticamente vuoti e non si potrà far conto su queste potenti armi. Certamente non dopo quest'ennesima ondata d'attacco, vada come vada. Intanto vengono lanciati gli ultimi 3 missili, e assieme a questi, anche ben 6 Aspide. Incredibile ma vero, in questo 'gran finale', tutte le armi colpiscono il bersaglio. Gli SM-1, quindi, terminano la loro azione con un totale di 34 su 40, ovvero l'85% preciso, di abbattimenti (6/7imi). Per essere dei missili già all'epoca 'vecchiotti' si sono comportati molto bene. Ma non è certo questo il punto.
Il punto è che... adesso arrivano altri blip. Dieci! E ora non ci sono più gli SM-1. Subito vengono caricati altri Aspide, ma nemmeno questi sono più una quantità abbondante. In tutto se ne possono mettere insieme appena sei esemplari, tutto quel che resta dei 56 ordigni inizialmente presenti nei due depositi missilistici di bordo. Per il resto, le munizioni di cannone non mancano, ma basteranno per fermarli? Il timore gravissimo è che i bombardieri arrivino quasi sulla verticale della nave, approfittando del 'cono di silenzio' radar potranno a quel punto scendere come falchi sulla preda senza essere più tracciati, a meno di non essere seguiti uno per uno dai radar di tiro di bordo. Ma per far questo, prima devono essere 'sfoltiti'.
Il risultato è che il De la Penne lancia tutti i missili entro gli 8 km di distanza, abbattendo 5 bersagli (15 Aspide a segno su 16 lanci). Ne restano altrettanti che a quel punto iniziano la picchiata sulla nave. Il De la Penne deve arrabattarsi nel seguirli uno per uno con i radar di bordo nonostante che sia quasi impossibile usare tutti e 4 i Dardo contemporaneamente, per via degli ingombri delle antenne e degli alberi. Ad ogni modo, uno per volta, riesce ad abbattere i target: uno dai 127 mm e gli altri 4 dai Super Rapido, uno distrutto da quello di poppa e gli altri 3 dai due di prua. In genere sono tirate raffiche da 10 colpi da 76 e da 5-6 colpi da 127 per ingaggio, e il 127 mm ha partecipato al tiro assieme ad uno dei 76 mm, sparando a due diversi target, uno dei quali attribuito ai suoi colpi. I 76 mm hanno tenuto fede alla propria fama, distruggendo entro i 2 km tutti e 4 gli altri aerei, appena prima che possano sganciare le bombe. Però uno, benché in fiamme, sgancia ugualmente prima di essere distrutto dal tiro di uno o più SR. La bomba, non attaccata dai cannoni, manca di poco la nave, causando qualche danno leggero a bordo per concussione.
E' già tanto. Ma adesso è l'ora dell'11ima ondata. E stavolta non ci sono missili ad 'ammorbidire' il nemico prima che giunga in picchiata sulla nave. Il 127 mm apre il tiro appena prima che i bombardieri inizino la picchiata, ma i proiettili ci mettono un bel pò per arrivare e ottengono poco sul momento, per poi diventare più precisi mentre gli Helldiver si avvicinano. Ma basterà? I Super Rapido vengono considerati capaci di abbattere 4 missili antinave per ciascuno di essi, ma questa è più che altro pubblicità. Qui si tratta di fare sul serio ma sopratutto, i missili antinave in genere non attaccano da alta quota in picchiata. Arrivati sulla verticale o quasi, della nave, i bombardieri scendono giù in rapida sequenza e a quel punto soltanto i radar di tiro possono seguirli, mentre quello di scoperta SPS-774 e i due a lungo raggio non possono fare nulla perché non vedono a quella angolazione così elevata. Per cui, i 4 target selezionati inizialmente sono presi sotto un tiro micidiale e uno dopo l'altro, abbattuti da altrettante artiglierie di bordo. Però gli altri 7 non sono tracciati. Mentre l'ultimo Helldiver dei primi 4 viene abbattuto e distrutto sulla verticale della nave, a circa 2 km di distanza, dal tiro dei due 76 mm prodieri; gli altri 7 scendono in picchiata e puntano al De la Penne. Le loro bombe non sono meno precise del tiro della nave. Quest'ultima riesce a localizzare soltanto 2 altri bombardieri ma il suo tiro riesce a distruggerne soltanto 1, almeno prima che sgancino le bombe. L'altro riesce però a mirare e rilasciare la sua potente arma da 1.000 lb, prima di essere abbattuto anch'esso. La bomba non pare che colpisca la nave, ma esplode vicinissima in mare, aprendo vie d'acqua importanti a metà scafo. Seguono altre 3 bombe sganciate dai 5 bombardieri che non sono stati per nulla tracciati. Esse vanno a segno sulle due sovrastrutture e sullo specchio di poppa, causando distruzioni immense e allagando almeno 3 compartimenti stagni (a poppa), più i due allagati almeno parzialmente a metà nave dal near miss. Il De la Penne è praticamente un rottame galleggiante, e i 5 velivoli superstiti infieriscono su di esso mitragliandolo con almeno 3 passaggi, mirando specialmente alle armi e all'hangar, così da causare altri danni. La batteria di missili antinave esplode in fiamme. Il De la Penne è oramai spacciato, con i timoni fuori uso e così l'apparato motore, fiamme a bordo e circa 1.000 tonnellate d'acqua. Sopravvivere senza aiuto diventa impossibile.
Ma la nave è ancora a galla, mentre 'loro' se ne vanno, per la prima volta. Poi risalgono in quota e da circa 3.000 metri, si gettano in picchiata, stavolta senza aerofreni! E' un'azione kamikaze che centra con 4 aerei la nave, mentre un quinto finisce in mare. L'impatto, a circa 750 km/h, è micidiale e rottami e motore in fiamme penetrano nei ponti. L'hangar, centrato in pieno, esplode con gli elicotteri e i siluri leggeri sistemati lì vicino, così come le munizioni da 76 mm ancora da sparare. Altro centro a mezza nave, dove già sono esplosi i missili, e due nella zona più a prua, mirando al settore artiglieresco. Uno dei velivoli entra nel deposito vuoto degli Aspide, l'altro invece riesce davvero ad arrivare al Santo Graal della nave, ovvero il deposito principale da 127 mm. L'esplosione di questo causa la distruzione della parte prodiera del De la Penne, ovvero l'unica ancora relativamente intatta. La fine arriva poi, circa mezz'ora dopo la nave scompare nel mare, senza che vi siano altri attacchi.
Un finale alternativo è quello con la 12a ondata. Ovviamente 12 Helldiver, che bersagliano il povero De la Penne distruggendolo pezzo per pezzo con almeno 8 bombe da 1.000 lb in pieno.
Riassunto:
Prima attacca 1 Helldiver. = 1 SR 76 mm (5 cp)
Attacco mancato e aereo abbattuto subito dopo.
Seconda ondata: attaccano 2 Helldiver = 2 Aspide.
Entrambi abbattuti a medio-breve raggio dopo ammonimento a non avvicinarsi.
Terza ondata: attaccano 3 Helldiver = 4 SM-1MR.
Lancio di missili fin dalla massima distanza. Entro i circa 18-20 km sono tutti abbattuti.
Quarta ondata: attaccano 4 Helldiver = 4 SM-1MR.
Lancio dalla massima distanza, anche stavolta entro i 18-20 km eliminati tutti i target.
Quinta ondata: attaccano 5 Helldiver = 6 SM-1MR.
Lancio con successo entro i 15-16 km circa.
Sesta ondata: attaccano 6 Helldiver = 7 SM-1MR
Eliminati entro i 12 km da 4 salve di missili che arrivano al 50% rispetto al totale.
Settima ondata: attaccano 7 Helldiver = 8 SM-1MR
Entro i 12 km sono stati fatti fuori tutti i target.
Ottava ondata: attaccano 8 Helldiver = 8 SM-1MR+ 2 Aspide
Entro i 12 km sono stati eliminati tutti i target ma per farlo è stato necessario distruggerli anche con gli Aspide.
Nona ondata: attaccano 9 Helldiver = 3 SM-1MR+ 6 Aspide
Entro i 10 km sono stati abbattuti tutti i target.
Decima ondata: attaccano 10 Helldiver = 6 Aspide e 10 colpi da 127 mm + 40 da 76 mm.
Entro gli 8 km spariscono tutti gli Aspide, ma restano ancora due Helldiver, che vengono abbattuti dal cannone da 127 mm e dai due di prua da 76 mm.
Undicesima ondata: attaccano 11 Helldiver = 20 colpi da 127 mm e 80 colpi da 76 mm.
Senza più missili, vengono usate solo le artiglierie. Il cannone da 127 mm
Totale degli aerei abbattuti, quindi, 61 aerei di cui 49 dai missili e 12 dalle artiglierie, questi ultimi solo nella 1a, 10a e 11a ondata.
5-Tutti insieme appassionatamente
Ennesima (ma non ultima!) variazione sul tema. Chi sfiderà il potente De la Penne stavolta? E sopratutto, come lo sfideranno?
Sui radar compare la flotta nemica. Sono tanti aerei. Uno, due, tre, dieci, undici, venti, ventuno... ventinove, trenta, trentuno e trentadue.
Il lancio dei missili parte da subito con l'SM-1MR. Lancio di dodici missili in pochi minuti, mentre gli Aspide tirano a loro volta altri 8 missili pronti al lancio. Naturalmente non c'é tempo per ricaricare...
1a salva: 2 centri (SM-1) a circa 25 km. -30
2a salva a circa 21 km, con due kill. -28
3a salva, circa 18 km, ma un solo kill. -27
Poi iniziano il tiro con i missili Aspide, due e due SM-1MR, con 2 e 1 missili a segno attorno ai 15 km: -24.
Lancio di altri 2 SM e 2 Aspide, altri 2+1 centri (stavolta a mancare è stato un Aspide) = -21, mentre 'essi' sono a circa 12 km di distanza.
A circa 9 km arriva un'altra salva di missili, 2 Aspide e 2 SM, sono 4 centri micidiali, ma siamo ancora a -17.
A quel punto resta in opzione il tiro con i cannoni. Un radar 30X guida un missile e abbatte un Helldiver da circa 7 km, e poi l'ultimo Aspide tira ancora a circa 5 km. Poi è troppo tardi per ricaricare. Nel contempo l'altro radar di prua controlla il tiro del pezzo da 127 mm che abbatte un altro aereo.
A questo punto la situazione è la seguente: l'orda si sta avvicinando a circa 5 km e meno ancora. Ma, pur essendo sfoltita, in aria ci sono ancora 14 aerei.
Il fuoco dei cannoni da 76 mm continua a fare qualcosa, due target sono già sotto tiro dai 3 cannoni, che operano a coppie e singolo (quello di poppa) con tutte le DT contemporaneamente attive. Il sistema SM-1 non è in quel momento operativo, stando fuori campo di tiro mentre la nave mostra la prua agli attaccanti (oppure, ipotesi alternativa: perché soggetto ad un guasto, dopo avere sparato ben 12 missili in circa 3,5 minuti). Un Helldiver viene distrutto a circa 4 km dal tiro della coppia di prua, e più o meno simultaneamente un altro viene distrutto dal cannone di poppa, ma non cambia subito il bersaglio come dovrebbe. -12 aerei.
Infine, abbiamo la resa dei conti per davvero. Il cannone da 127 mm distrugge poco dopo un altro aereo a circa 2,5 km, mentre i 2 cannoni da 76 mm prodieri sparano all'impazzata e abbattono un altro aereo a circa 2 km: -10. Ma è troppo tardi. E l'angolo molto elevato dei bombardieri, almeno 60°, fa sì che da un lato essi risultino molto precisi nel tiro, e dall'altro che i radar di avvistamento della nave non possano più tracciarli, stando ben al di sopra del loro massimo settore verticale di circa 45°. Il che significa, che nonostante il cannone da 127 sia riuscito ad agganciare e ad abbattere un secondo target, la potenzialità di ingaggio di bersagli multipli del successivo strato difensivo da 76 mm non è più applicabile, perché non c'é alcun radar agganciabile sul bersaglio: per cercarli autonomamente devono metterci del tempo, maledettamente prezioso, che non c'é più nella loro disponibilità. Terribile, sì, ma è una lotta mortale, dopotutto.
I cannoni a.a. sono stati certamente efficaci, tanto che hanno distrutto ben 2 target con il solo Compatto da 127 mm; ma i 3 pezzi da 76 SR hanno distrutto altri 3 aerei, totalizzando ben 5 bombardieri distrutti in appena 3 km di percorso ovvero circa 20 secondi di tempo.
-1 bombardiere distrutto a circa 5 km dal 127; 2 distrutti da circa 4 km dai 76 mm; 1 distrutto dal 127 a 2,5 km; 1 distrutto dai 76 mm a 2 km.
Notare come gli ultimi 2 aerei sono stati vittime delle FCS dopo che esse, annientati i primi bersagli, sono riuscite, pur in quei pochi secondi, a trovare un secondo target, e parliamo di distanze percorse a 600 km/h, ergo circa 30 secondi dall'inizio del tiro allo sgancio delle bombe, e forse persino di meno.
Niente male, se non fosse per il livello di minaccia da affrontare, chiaramente...
Ma poi, anche se venissero distrutti un altro paio di bombardieri, questo farebbe una grande differenza? Ce ne sono ancora 10 e tutti loro hanno elevate possibilità di distruggere il De la Penne. I bombardieri giapponesi D3A, nel 1942, arrivavano anche all'80% dei colpi a segno, quindi 10 aerei potrebbero essere persino il doppio di quelli strettamente necessari, anche ammettendo delle probabilità di colpire inferiori a questo valore.
Un ultimo Helldiver viene abbattuto mentre sta richiamando dopo la picchiata, sempre da una raffica da 76 mm.
Le 10 bombe sganciate vanno a segno e centrano la nave con 4 colpi in pieno e alcuni vicini. Dopo circa 2 ore viene abbandonata a causa degli incendi. I 9 Helldiver rimasti mitragliano la nave da prua a poppa prima di andarsene, causando esplosioni e incendi a bordo, tra cui la batteria di missili antinave. Immobilizzata e impossibilitata a muoversi, non andrà certo lontano!
In tutto, dunque, la difesa a.a. ravvicinata ha fatto questo risultato:
127 mm: -1 (5 km); -1 (2,5 km)
76 mm-1: -1/2 (4 km); -1 (2 km)
76 mm-2: -1/2 (4 km);
76 mm-3: -1 (4 km); -1 (1 km)
Aspide: - 2 (15 km); - 1 (12 km); -2 (9 km); -1(7 km); -1 (5 km).
Da confrontarsi con il risultato che avevo calcolato senza la correzione dovuta alla mancata copertura radar ad alto angolo:
127 mm: -1 (5 km); -1 (2,5 km)
76 mm-1: -1/2 (4 km); -1 (2 km) -1 (0,5 km)
76 mm-2: -1/2 (4 km); -1 (1,8 km) -1 (1 km)
76 mm-3: -1 (4 km); -1 (2 km)
Aspide: - 2 (15 km); - 1 (12 km); -2 (9 km); -1(7 km); -1 (5 km).
Questo è un totale per la difesa ravvicinata notevole, comunque sia, in tutto vi sono stati 6 aerei abbattuti dalle artiglierie, più i 7 degli Aspide e ovviamente, quelli abbattuti dai SM-1 ovvero altri 10.
In tutto hanno beccato 23 aerei su 32, ma gli Helldiver sono riusciti malgrado tutto a beccare la nave. Di sicuro il numero di 32 è veramente il limite entro cui è possibile ancora difendersi.
Una cosa evidente che salta all'occhio è come questi bombardieri usino una sola arma anche se con buona precisione. Ma se non volano a quote maggiori, a che serve portare un'arma soltanto? Lo sgancio migliore per evitare al più la contraerea è a circa 1.500 metri di distanza, ma se si vuole maggiore precisione, magari sparando anche con le armi di bordo, allora va bene per aumentare la probabilità di sganciare, ma non certo di colpire. Entro i 1-1,2 km avvicinarsi diventa sempre più pericoloso, anche contro munizioni di tipo normale. Sganciare con tre bombe per volta significa aumentare le probabilità che almeno una di queste vada a segno, probabilmente sono le stesse di fare centro da 700-800 metri con una singola bomba. In ogni caso la 'forcella' potrebbe distruggere o danneggiare lo scafo, visto che sono oltre 300 kg di esplosivo che detonano praticamente insieme al massimo entro qualche decina di metri dalla mezzeria dello scafo. Un singolo bombardiere 'fortunato' potrebbe distruggere la nave, specie se poi si schianta sulla stessa a causa dei danni riportati.
Un'altra cosa evidente che salta all'occhio è come i frammenti di ogni sorta piovano comunque sulla nave, tra cui anche munizioni e bombe, nonché rottami abbastanza grossi da fare danni seri, spesso ancora in fiamme. Del resto, quando sul cielo della nave si disintegrando decine di aerei che la stanno puntando in forte picchiata, non dovrebbe stupire: sono centinaia di tonnellate di materiali che cadono giù a circa la metà della velocità del suono, sotto forma di migliaia di pezzi se l'aereo è disintegrato, peggio ancora, sotto forma di un aereo ancora integro con le bombe a bordo pronte ad esplodere all'impatto o peggio, subito dopo, in profondità.
Adesso rifacciamo l'attacco con gli Helldiver che sparano di brutto con tutto quel che hanno a bordo.
Per l'avvicinamento c'é poco da dire, è da distanze tali che non fa differenza. Caso mai, il primo Helldiver, quello che attacca di sorpresa, potrebbe davvero fare qualche scherzo non da poco: mitragliare la plancia del De la Penne e/o lanciare razzi da 127 mm, e poi tirare non una, ma tre bombe. Oppure addirittura, sganciarne cinque, perché anche sotto le ali è possibile portare bombe. Se qualche razzo, o peggio, qualche bomba va a segno, questo menomerà la nave per il resto dell'ingaggio, con conseguenze tali che potrebbe essere addirittura indifesa rispetto già ai successivi bombardieri (si pensi solo se razzi o bombe mettessero fuori uso la COC).
Adesso, però, studiamo l'attacco portato dalla forza di 32 Helldiver. Stavolta sono ad armamento completo, e pronti a dimostrarlo appieno. Ripartiamo da quel che è successo prima: a 9 km, sono stati abbattuti già allora complessivamente 15 Helldiver, con il lancio complessivo di circa 12 SM-1MR e 6 Aspide.
Poi inizia la folle corsa verso il basso. Uno dei radar RTN-30X continua ad essere agganciato al sistema Aspide, che ha ancora 2 missili pronti dopo le tre salve tirate in precedenza, su target che fanno 360-400 km/h di velocità d'avvicinamento e forse più (perché limitarsi a 360-370?). A quel punto scendono giù in picchiata da circa 5.000 metri a 600 km/h, con angoli prossimi ai 70°.
Scendono giù in picchiata, ma si fanno precedere da qualcosa di molto sgradevole. Infatti, sotto le ali hanno razzi da 127 mm, otto per aereo, probabilmente del tipo HVAR (molto più preciso e potente del vecchio VAR). Quando scendono giù in picchiata vengono fatti segno al tiro dei missili e cannoni nemici, in pratica sotto i 5 km solo da parte dei cannoni perché gli Aspide sono finiti e c'é bisogno di tempo per ricaricarli, anche con il sistema di riarmo automatico Riva-Calzoni ci vorrà sicuramente un certo numero di secondi e oramai le centrali di tiro sono passate al controllo dei cannoni, funzionando in modalità diversa rispetto ai missili e ai loro sensori di guida, ovviamente. Non è come passare al controllo di due tipi diversi di cannoni.
Il cannone da 127 mm abbatte uno degli Helldiver da circa 5 km, mentre altri due vengono eliminati da circa 4 km dal tiro delle armi da 76 mm. Però a quel punto la palla passa agli altri Helldiver. Ora le distanze sono buone, l'attacco in picchiata è ottimo per questo tipo di azione, con angolo probabilmente di circa 60° il che minimizza l'effetto della gravità e aumenta la velocità dei razzi stessi durante la caduta. Da circa 2 miglia (3 km), mentre il pezzo da 127 ricomincia a sparare contro un altro target, e così stanno cercando di fare, stavolta in maniera indipendente, tutti i cannoni da 76 della nave, partono le prime salve di razzi: almeno 16, otto per ciascuno dei due aerei. Qualche secondo dopo, ne partono altri 24, ovvero il tiro di altri 3 aerei. Brutta cosa! 40 HVAR in volo sul De La Penne, a velocità supersonica. Questo non impedisce al De la Penne di distruggere altri tre Helldiver con il tiro dei cannoni, ma nemmeno impedisce ad un'ottima raffica di razzi di centrare il De la Penne pagandolo con la stessa moneta: tre HVAR colpiscono la nave, uno a prua davanti al cannone da 127, che resta messo fuori uso, un altro sul fumaiolo posteriore destro, che coinvolge con l'esplosione anche i radar lì vicini relativi al sistema SM-1, e sopratutto un altro centra la sovrastruttura scoppiando tra l'albero e il fumaiolo anteriore, e causando danni e interruzioni di circuiti, oltre a principi d'incendio. Altri razzi scoppiano vicini e fanno volare schegge dappertutto. Queste salve di razzi mettono momentaneamente in 'tilt' la nave, ma non è finita: altri razzi arrivano giù a pioggia; mentre i primi sono stati tirati tra i 3,7 e i 3,3 km da parte di cinque aerei, per cui la precisione era piuttosto marginale, poi ne partono altri 24 da parte di altri 3 aerei, gli ultimi che ce li hanno ancora, da circa 2,5-2,7 km. Infatti dei 17 aerei rimasti, già 3 sono stati abbattuti prima che vengono lanciati i primi razzi, altri tre successivamente; ma oramai i razzi li hanno già lanciati. In tutto dei 17 superstiti arrivati a tiro di artiglieria, tre sono abbattuti prima di lanciarli, 3 subito dopo, ma alla fine otto aerei riescono sicuramente a lanciare un totale di 64 HVAR.
Se i primi 40 hanno piazzato a segno 3 colpi, che è già buono, i successivi 24 razzi sfruttano il fato di essere stati lanciati da distanze inferiori di quasi 1 km per ottenere un risultato analogo: altri tre razzi beccano la nave, uno sfonda la coperta appena a lato della sovrastruttura anteriore, uno il ponte di volo elicotteri, e un altro centra l'alberatura posteriore, abbattendola assieme al radar di scoperta a medio raggio. Con 11 radar, 4 cannoni, 3 lanciamissili, 2 lanciasiluri, 2 lanciarazzi e 2 elicotteri, qualsiasi punto in cui vai a toccare questa nave finisce che becchi qualcosa di importante! Questi sei razzi, e gli altri 58 scoppiati tutt'attorno mettono momentaneamente KO la difesa aerea, anche per il colpo strategico che ha subito.
Gli Helldiver continuano a picchiare verso la nave, e da circa 1,5 km sganciano le bombe. Circa 10 secondi dopo lo sgancio, queste esplodono tutt'attorno alla nave, ma una la centra in pieno, diritta sulla grossa sovrastruttura di plancia, perforata dietro con l'ordigno che esplode distruggendo la COC ancora una volta bersaglio fondamentale.
A quel punto, mentre la nave è fuori uso, arrivano gli ultimi 6 Helldiver, in questo caso però armati di due bombe da 500 lb sotto le ali e di una da 1.000 lb dentro la fusoliera. Lo sgancio viene eseguito in genere entro i 1.000 metri, approfittando dell'assenza momentanea di armi a.a. e fa forcella almeno due volte: in una di queste, la 1.000 lb centra la sovrastruttura poppiera, mentre le due da 500 cadono entro i 15 metri dalle fiancate, esplodendo a circa 8 metri e provocando danni considerevoli in entrambi i lati del fasciame, che comincia a cedere e a imbarcare acqua. Nell'altro caso, invece, la situazione è più netta. Sia la 1.000 che una delle 500 (caduta praticamente ai lati della coperta, ed esplosa contro il fasciame), colpiscono in pieno, mentre l'altra cade comunque a meno di 20 metri. Si genera un'enorme falla a mezzanave dovuta all'arma da 500 libbre, mentre quella da 1.000 ha centrato il target a mezza nave, sotto l'albero, ed esplode nel locale poppiero delle macchine. Un ultimo aereo fa forcella con un'altra bomba da 1.000 lb HC a centro nave, sfondando lo scafo anche sotto il livello di galleggiamento.
Ridotta ad un relitto da 4 colpi in pieno (4 da 1.000 e 1 da 500 lb), la nave italiana è ferma e indifesa. Gli Helldiver rimasti ne approfittano. Sono 12, e tutti loro hanno qualcosa come 2 cannoni da 20 mm con 400 colpi. Gli Helldiver eseguono un'infinità di passaggi mitragliando tutto quel che sembra vulnerabile della nave, financo la linea di galleggiamento. Non solo, ma anche gli ultimi missili disponibili nel tamburo Standard, raggiunto dalle fiamme, esplodono distruggendo la sovrastruttura poppiera. Quando gli Helldiver se ne vanno, la nave è un relitto in fiamme, che affonda circa 5 ore più tardi. Peraltro, hanno pagato caro l'attacco, con ben 20 perdite. Ma la possibilità di sparare i razzi è senz'altro micidiale per rispondere al fuoco antiaerei proprio quando ci si avvicina entro i 3 km di distanza, ovvero il settore più pericoloso della difesa aerea nemica.
6-Terrore da alta quota
Fino ad adesso gli Helldiver hanno volato 'facile'. Ma cosa succederebbe se volassero in maniera tutt'altro che semplice da contrastare? La loro tangenza pratica supera, almeno sulla carta, gli 8.000 metri. Almeno sulla carta, gli Aspide non hanno validità oltre i 6.000 metri. Volare a 6.000 metri è già dunque, al limite delle loro possibilità, ma salire oltre? Facciamo che gli Helldiver anziché a 16.000, volino a 25.000 ft, circa 7.600 metri. Questo dà l'idea di come le cose possano cambiare. I missili SM-1MR sarebbero più efficaci, a parte i guasti, ma la distanza d'ingaggio cambierebbe poco anche perché i 'bogey' appaiono comunque attorno ai 30 km.
Caso mai, a quel punto cambierebbe la situazione nell'attacco finale. Gli Helldiver si butterebbero giù da quote troppo alte per essere inquadrati prima dai cannoni e dagli Aspide, che quindi dovrebbero eliminarli mentre scendono giù. Hanno circa 40 secondi di tempo, a 600 km/h con sgancio a 1.000-1.500 metri di distanza. Ci riusciranno? Mettiamo che le linee di mira, a quel punto, possono essere comunque soltanto quattro, una per gli Aspide, le altre tre per i cannoni: probabilmente, il pezzo da 127, i due cannoni di prua e quello di poppa, oppure quest'ultimo è associato a uno di prua. Ingaggiano 4 bersagli alla volta, bisogna considerare che gli altri sono stati abbattuti dagli SM-1MR, che tra l'altro, da una tale quota si può ammettere che possano lanciare un'ultima coppiola di missili prima che la nave manovrando verso gli attaccanti, o prima che gli attaccanti siano troppo sulla verticale, non riescano più ad essere ingaggiati. Prima vengono abbattuti 10 aerei, poi vengono abbattuti più aerei ancora.
Escludendo i razzi, sarebbero a mio avviso 4 per linea di mira, più un paio per gli SM-1.
Ma anche così, devono affrontare probabilmente 20 aerei in un tempo di circa 30-40 secondi. Sopratutto, sebbene ad alte angolazioni probabilmente tutte e 4 le DT Dardo (SPG-76 per essere precisi, secondo la denominazione della MMI) possano mirare a questi velivoli, è anche vero che i radar di avvistamento non possono fare lo stesso e così dopo il 1o ingaggio (di successo), ne segue a stento un secondo. In tutto, in altre parole, 'soltanto' 8 target vengono distrutti, ma ne restano ben 12 esemplari. Il risultato è ovviamente, pirotecnico: anche con una sola arma da 1.000 lb, centrano la nave almeno 4 o 5 volte, quando 3 sono il limite assoluto in termini di resistenza senza affondare. Mitragliano il caccia e poi se ne vanno, lasciandolo affondare in circa 20 minuti (in caso di 5 centri, se soltanto 4 allora è circa 1 ora).
Inoltre, non è detto che gli aerofreni siano da estrarre fin da subito: il vecchio Dauntless con questi estratti non faceva più di 550 km/h, ma senza poteva arrivare verso gli 800, per cui l'avvicinamento iniziale potrebbe essere fatto a velocità degne di un jet, molto più difficili da seguire per la direzione di tiro di terra, e con molto meno tempo per reagire. Quindi, volare a quote e/o velocità maggiori porta bene per l'attaccante, cosa abbastanza intuibile.
7- Avenger, Avenger a dozzine!
Il Triangolo delle Bermuda è famoso per la sparizione di cinque TBF Avenger, no?
Tuttavia, non ho particolare fiduca nella pericolosità dell'Avenger. L'unica è che il primo, a sorpresa, come si è visto prima, arrivi e centri con un siluro la nave, mettendola a quel punto seriamente KO, possibilmente incapace di difendersi dalle ondate successive o con la capacità di difesa ridotta almeno almeno al 50%.
Se il volo radente rende più difficile la localizzazione, con i sistemi moderni questo non è molto serio e i missili non subiscono eccessivo degrado di prestazioni rispetto ai lanci da media quota, anche se gli SM-1, almeno in teoria, sarebbero inefficaci sotto i 45 metri (ma non c'é da mettere la mano sul fuoco nemmeno su questo, sebbene certamente siano in maggiore difficoltà e con minore Pk). Basicamente, o gli Avenger lanciano da distanze troppo elevate e specie se tirano singolarmente, questo significa non riuscire a colpire la nave pressoché MAI, oppure serrano le distanze e allora vengono abbattuti, in altre parole entro i 1.000 metri si può provare, ma da 2.000 metri è troppo, specie con i poderosi ma lenti siluri americani; a meno che la nave non sia stata danneggiata di già al primo tentativo 'a sorpresa', anche se non fosse messa fuori uso, almeno non eccessivamente, nelle sue capacità di difesa aerea. Gli Avenger attaccherebbero da distanze simili agli Helldiver, ma volando radenti e quindi, su due dimensioni, per giunta più lenti e peggio ancora, se vengono abbattuti cascano in mare anziché continuare a 'puntare' verso la nave. Di buono hanno che, come in genere fanno gli aerosiluranti, tendono a manovrare assai strettamente, cercando di non rendere la loro posizione futura troppo facile da prevedere e mandando in crisi la punteria dei cannoni che tirano ad 'inseguimento' anziché a sbarramento. Ma se attaccano singolarmente, dubito che questo faccia molta differenza. Se peraltro eseguono missioni manovre valide a sufficienza, è facile che possano causare un maggiore sciupio di munizioni al difensore rispetto alla picchiata diritta dell'Helldiver, almeno finché non vengono colpiti per bene.
A mio avviso per provare ad intaccare il De la Penne 'sano' ci vorrebbero almeno 16 Avenger, se le manovre evasive sono sufficienti per ridurre la percentuale mostruosa (il 10%!) di Pk dei proiettili (non guidati!) della nave italiana.
Non sempre del resto le cose vanno come dicono i commercianti di armi: alla Falklands, la HMS Ardent, prima di essere affondata, sparò con tutte le armi a sua disposizione e si dice che tirasse ben 190 proiettili da 114 mm, ben più potenti dei 76 mm, più 5 missili Sea Cats, senza alcun successo, e questo pur avendo entrambi i sistemi diretti da un sistema RTN-10X Argo (lo stesso delle Lupo italiane per il loro pezzo da 127 mm).
Questo è vero specialmente se gli attacchi precedenti hanno depauperato la dotazione di missili SM e hanno eliminato i missili Aspide dai depositi, lasciando di fatto solo ai cannoni l'onere di fermare gli incursori nemici. Volando a bassa quota, rendono impossibile tirargli con più di 3 cannoni (se attaccano tutti da una parte) e questo fa il gioco degli attaccanti: anche se i cannoni ne abbattessero 10, gli altri sei potrebbero ancora attaccare, e forse silurare con uno o due ordigni la nave italiana. Con un singolo ordigno potrebbe forse sopravvivere (ma quasi certamente, senza più difese almeno per il momento), con due quasi sicuramente affonderebbe, specie se poi gli Avenger gli eseguono numerosi passaggi di mitragliamento.
Nell'ipotesi delle ondate con la tecnica del raddoppio, ad ogni modo, questi aerei seguirebbero soltanto 15 altri Avenger, per cui è praticamente impossibile che abbiano svuotato i depositi della nave.
Caso mai, l'ipotesi potrebbe essere quella del rapporto incrementale +1, in tal caso peraltro sarebbero persino troppi, visto che i predecessori ammonterebbero a ben 120 esemplari.
In tal caso, è probabile che già dai 12 in poi sia possibile che un siluro vada a segno, quindi basterebbero 91 aerei fino ad allora. I 13 successivi, senza più missili e con la nave danneggiata gravemente e quasi immobile, potrebbero esplodere altri siluri a segno sulla nave, un paio ulteriori bastano e probabilmente avanzano. Totale: 104 aerei necessari, di cui un numero non noto abbattuto, ma probabilmente tra i 90 e i 100.
Quindi, senza alcun incremento (ovvero con la solita tecnica dell'uno alla volta), potremmo vedere il De la Penne che stermina una lunga lista di Avenger. Non è facile dire quanti, ma sparando 'a colpo sicuro' (tanto ce n'é soltanto uno...), si aumenta la probabilità di abbattimento. Considerando la % di successo dei missili pari al 75%, abbiamo 42 kill. Poi, con comodo, il De la Penne distrugge altri 80 (ottanta!) aerei tirando in media 10 granate per ciascuno, da 76 o da 127 mm. Bisogna dire che questi siluranti sono comunque capaci di eseguire lanci da circa 1.000 metri e pertanto la loro minaccia non è elevata, ma al contempo abbattere un velivolo così manovrabile e in volo a bassa quota, capace di attaccare da distanze significative, è tutt'altro che scontatamente facile. Per cui penso che queste % di abbattimento siano nell'insieme sensate, anche se preferisco ovviamente gli Helldiver (o i Dauntless, se è per questo) come possibilità di sopravvivenza.
Altra possibilità, come detto, gli aerei in modalità 'raddoppio'. In tal caso, all'ondata N.5 ovvero 16 aerei, gli ultimi di 31 in tutto, potrebbero 'forse' asfaltare il De la Penne, ma io penso che non basterebbero perché la difesa mista missili-aa. potrebbe ancora distruggerli. Tutto dipende dalle capacità degli SM-1 in questo scenario con avversari in volo a quote davvero minime, sui 15-30 metri. Se le spolette detonano troppo presto, per esempio, sono dolori, mentre gli Aspide sono buoni fino a 15 metri di quota e quindi non hanno praticamente problemi a distruggerli, ma non è detto che non subiscano qualche imprevisto con detonazione anticipata: a bassa quota, tutto si paga più caro.
Le munizioni non dovrebbero avere problemi, almeno quelle da 76 mm SR. Nell'insieme dichiaro l'impossibilità di valutare correttamente questo scenario, per le variabili legate agli SM-1.
Nondimeno, penso che una successiva ondata, la N.6 da 32 aerei, avrebbe quasi sicuramente la meglio, essendo decisamente troppi per abbatterli tutti, specie se in volo a bassissima quota come sicuramente farebbero. Va bene che sono molto più lenti di un missile antinave, va bene che sono molto più grossi come bersaglio, va bene che volano a quote leggermente maggiori... però 32 sono 32. Non possono essere ingannati dalle contromisure elettroniche, tanto per cominciare, quindi bye bye a chaff, flare, disturbatori ecc ecc, cosa non di poco conto nella guerra navale. E possono volare in maniera molto manovriera, rendendo difficile la tracciabilità mentre ronzano a bassa quota. Infine, la loro corporatura sarà massiccia, ma sono capaci di incassare una grande quantità di danni, senza per questo essere messi in crisi con il rischio di cadere subito in mare. Tutto questo i missili non possono farlo, o quanto meno non a questo livello. Per cui, anche se l'Avenger vola a circa 1/3 della velocità di un missile come l'Exocet (o più probabilmente, circa il 40%), e anche se la traccia radar sarà almeno 100 volte maggiore, esso ha comunque una buona possibilità di sopravvivere quel tanto che basta per lanciare il siluro, anche se fosse poi incendiato e perduto in mare.
Come aerei in aumento +1, ho già detto, alla 12a ondata, con 91 aerei coinvolti, è probabile che una intera squadriglia di questi bestioni possa portarsi abbastanza vicina per lanciare qualche siluro prima di essere totalmente annientata. Il che è confortevolmente confermabile anche dal fatto che a quel punto, i missili SAM disponibili saranno sicuramente finiti e quindi soltanto le artiglierie potranno sparare, con un massimo di 3 alla volta, se gli Avenger arrivano tutti da una parte. Inoltre il numero degli attaccanti è tale, che per neutralizzarli bisognerà iniziare a sparargli da forte distanza, quando la probabilità di distruggerli è ancora bassa, ovvero con grande spreco di munizioni, specie se essi volano in maniera agile e imprevedibile. Alla 13a ondata, quasi sicuramente, gli ultimi di 104 velivoli sarebbero sufficienti per distruggere il De la Penne.
Resta qualche altra opportunità? Massì, come no. Mandare gli Avenger a gruppi di 5 aerei per volta. Come quelli spariti nel famoso incidente del 1945. Tornano, ma non come nel film Incontri Ravvicinati.
Arrivati a gruppi di 5 per ogni volta, riusciranno a lanciare i siluri prima di essere abbattuti? Penso che ci vorranno almeno 15-20 ondate per questo risultato. Magari saranno sufficienti 100 aerei, perché onestamente, soltanto 5 non sono sufficienti come 'attacco di saturazione'. Però sempre meglio che mandarne uno per volta, anche se la nave dovesse sparare il 20-30% di colpi in più per compensare la distanza maggiore a cui aprire il fuoco (con minore precisione, anche perché non puoi ingaggiare contemporaneamente 5 target con le sole artiglierie!), questo significherà restare a secco di munizioni un pò prima del normale. E magari beccarsi almeno 2 siluri dall'ultima ondata, rimasta pressoché incontrastata per 'esaurimento scorte'.
Però in tutta onestà non c'ho voglia di fare anche questa simulazione, sorry...
PS: ogni riferimento, in questo wargame, all'episodio 7 della serie originale Capitan Harlock, è puramente casuale.