5 aprile 2021. (pubblicato solo il 17 giugno 2021)
BEH, è passato un pò di tempo da quando ho deciso di dismettere la pubblicazione di articoli sul COVID e sopratutto... sui vaccini anti-covid, visto che il rischio di essere 'cannati' per qualsiasi motivo, non importa quanto seri siano gli argomenti portati, è stato molto alto, e probabilmente lo è tutt'ora.
Ma dopo la morte della povera Camilla di 18 anni, di Genova, c'é una maggiore consapevolezza sul vaccino e i suoi rischi.
Ma di questo parleremo, se Dio vuole, negli articoli successivi.
Per adesso, portiamo avanti il ruolo del diario di bordo nella pandemia. L'ho fatto per i morti da COVID e non mi esimo per quelli da vaccino o con buona possibilità di esserlo.
E a rileggere questi casi, del post che preparai per il 5 aprile scorso, c'é di che riflettere molto.
Ricordate quando scoppiarono i primi casi? Sembra un secolo, è successo meno di un mese fa.
Morto docente a Biella, Piemonte sospende lotto Astrazeneca in via precauzionale - Cronaca (quotidiano.net)
Torino, 14 marzo 2021
La Regione Piemonte ha sospeso in via precauzionale il lotto ABV5811 di vaccino AstraZeneca. A disporlo è stato il commissario dell'Area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, a seguito della morte, a Biella, di un docente a cui nella giornata di ieri era stato somministrato il siero. In attesa delle decisioni dell'Autorità Giudiziaria e della Commissione di Vigilanza del Farmaco, le somministrazioni di vaccini AstraZeneca appartenenti a lotti diversi sono quindi già riprese.
Palù (Aifa): "Non ci sono correlazioni dimostrate""
C'è molta emotività rispetto ai vaccini. Non c'è alcuna correlazione dimostrata, se non una relazione temporale con la vaccinazione col vaccino AstraZeneca e l'evento nefasto. Ma non un nesso causale. Bisogna attendere gli esiti degli esami. Bisogna essere molto cauti", risponde però Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, a "Mezz'ora in più" su Rai3 in merito al blocco da parte del Piemonte. Il professore ricorda i numerosi studi valutativi e la somministrazione di milioni di dosi di vaccino AstraZeneca in Gran Bretagna, senza che si siano registrati incidenti tromboembolici. "Alcuni Stati si stanno cautelando in maniera intensa, ma non c'è alcun rischio - dice ancora Palù -. La somministrazione di un vaccino del genere può comportare una risposta infiammatoria, ma la sorveglianza è tale che si può escludere una correlazione. L'Ema tra sette giorni emetterà un comunicato sulle reazioni avverse. Nessuno è grave su decine di migliaia di vaccinazioni effettuate".
Il comunicato dell'Aifa
In serata arriva anche il comunicato dell'Aifa (che CASUALMENTE è presieduta dallo stesso Palù), che ribadisce: "I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L'allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato". Aifa sottolinea che "le attività di farmacovigilanza proseguono sia a livello nazionale che europeo in collaborazione con Ema, monitorando con attenzione possibili effetti avversi legati alla vaccinazione". Aifa "rassicura fortemente i cittadini sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca per una ottimale adesione alla campagna vaccinale in corso".
Il ministero della Salute
Fonti del ministero della Salute sottolineano: piena fiducia sull'attività di sorveglianza da parte dell'Ema e dell'Aifa, "uniche autorità che possono prendere decisioni sulla sicurezza dei vaccini".
La società farmaceutica
Arriva oggi un'ulteriore rassicurazione di Astrazeneca: "Un'attenta revisione di tutti i dati di sicurezza disponibili di oltre 17 milioni di persone vaccinate nell'Unione Europea e nel Regno Unito con il vaccino Covid-19 AstraZeneca non ha mostrato evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato paese". E aggiunge: "Finora nell'Ue e nel Regno Unito, sono stati segnalati 15 eventi di Tvp (trombosi venosa profonda) e 22 eventi di embolia polmonare tra quelli a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la società ha ricevuto all'8 marzo. Questo è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati. Il rapporto mensile sulla sicurezza sarà reso pubblico sul sito web dell'Agenzia europea per i medicinali nella settimana successiva, in linea con le misure di trasparenza eccezionali per Covid".
Morte dopo vaccino Astrazeneca, l'Aifa: "Nessun rischio, solo emotività" - Il RiformistaRedazione — 14 Marzo 2021
Dopo i decessi avvenuti a poche ore, o al massimo giorni, dalla somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca in Piemonte, Campania e Sicilia, arrivano le rassicurazioni di Giorgio Palù, presidente Aifa (Agenzia italiana del farmaco), intervenendo a ‘In mezz’ora in più’ su Rai3, in relazione ai casi di questi giorni.
Non c’è “nessuna correlazione, nessun nesso causale, se non una relazione temporale”, tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte di alcune persone vaccinate con questo farmaco. “C’e’ molta emotività” su queste vicende che riguardano le vaccinazioni, “e questo vale anche per le vaccinazioni AstraZeneca”, ha detto Palù sottolineando che nel caso verificatosi in Austria “si trattava di emopatia, e nel caso di Napoli c’è stato un infarto intestinale, mentre in Sicilia è ancora da conoscere l’esito dell’autopsia”.
Il presidente dell’Aifa ha poi ricordato i numerosi studi valutativi e la somministrazione di milioni di dosi di vaccino AstraZeneca in Gran Bretagna, senza che si siano registrati incidenti tromboembolici o mortali correlati. I casi di tromboemoblia sono stati su 11 milioni 250 circa, e siamo ben al di sotto dell’incidenza di questi fenomeni nella popolazione normale, soprattutto negli anziani, cioè circa uno su mille. Bisogna essere molto cauti”, aggiunge.
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Sulla terapia al cortisone a casa, che ha sollevato polemiche nei giorni scorsi, Palù osserva: “All’inizio della malattia c’è una difesa naturale e non è il caso di usare un farmaco che blocca la nostra risposta anti-infiammatoria. Quando l’infiammazione esplode, è invece molto pericolosa perché può accendere la spia della coagulazione e si possono avere fenomeni trombotici. Il cortisone andrebbe usato nella fase in cui questa infiammazione sta procedendo, andrebbe usato con grande accortezza”, aggiunge.
ECCO, era il 14 marzo scorso.
Su quel che penso di Palù ho già detto. Era quello che diceva che persino con la 'variante inglese' c'era 'emotività' e 'infodemia', intanto sono morte altre 25.000 persone e fischia da quel 23 dicembre. Una grossa parte di loro sono morte molto 'emozionate' dalla variante inglese.
Ma siccome i giornalisti non chiedono mai un cazzo a questa gente, nessuno gli chiede conto di quel che dicono e se sì, rischi TU di essere messo sotto accusa per molestie/stalking o come accaduto recentemente, vilipendio al capo dello stato, cosa accaduta a della gente per dei commenti su Twitter di UN ANNO FA.
Interessante, eh?
Bene. Ma almeno... una parolina su come caxxo sia possibile che i 'vaccinati' abbiano meno, ripeto: MENO reazioni trombotiche ai vaccini della popolazione 'non vaccinata', lo vogliamo dire? Sennò finisce che abbiamo addirittura come terapia suggerita contro le trombosi, il 'vaccino'.
E sia ben chiaro, NON è un problema solo di Astrazeneca.
Quanto gli studi statistici siano capaci o meno di portare a decisioni razionali, poi, lo illustra magistralmente questo studio burlesque sulla mortalità dall'uso dei paracadute che 'non eccede' quella della popolazione che non lo usa.
Parachute use to prevent death and major trauma when jumping from aircraft: randomized controlled trial - PubMed (nih.gov)
Abstract
Objective: To determine if using a parachute prevents death or major traumatic injury when jumping from an aircraft.
Design: Randomized controlled trial.
Setting: Private or commercial aircraft between September 2017 and August 2018.
Participants: 92 aircraft passengers aged 18 and over were screened for participation. 23 agreed to be enrolled and were randomized.
Intervention: Jumping from an aircraft (airplane or helicopter) with a parachute versus an empty backpack (unblinded).
Main outcome measures: Composite of death or major traumatic injury (defined by an Injury Severity Score over 15) upon impact with the ground measured immediately after landing.
Results: Parachute use did not significantly reduce death or major injury (0% for parachute v 0% for control; P>0.9). This finding was consistent across multiple subgroups. Compared with individuals screened but not enrolled, participants included in the study were on aircraft at significantly lower altitude (mean of 0.6 m for participants v mean of 9146 m for non-participants; P<0.001) and lower velocity (mean of 0 km/h v mean of 800 km/h; P<0.001).
Conclusions: Parachute use did not reduce death or major traumatic injury when jumping from aircraft in the first randomized evaluation of this intervention. However, the trial was only able to enroll participants on small stationary aircraft on the ground, suggesting cautious extrapolation to high altitude jumps. When beliefs regarding the effectiveness of an intervention exist in the community, randomized trials might selectively enroll individuals with a lower perceived likelihood of benefit, thus diminishing the applicability of the results to clinical practice.
Published by the BMJ Publishing Group Limited. For permission to use (where not already granted under a licence) please go to http://group.bmj.com/group/rights-licensing/permissions.
Conflict of interest statement Competing interests: All authors have completed the ICMJE uniform disclosure form and declare: no support from any organization for the submitted work; no financial relationships with any organizations that might have an interest in the submitted work in the previous three years; no other relationships or activities that could appear to have influenced the submitted work.
Non ce l'ha fatta il carabiniere colpito da trombosi cerebrale: sarà disposta l'autopsia per far luce sulle cause - Mantovauno.it
Di redazione
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17 Marzo 2021
MANTOVA – Non ce l’ha fatta il maresciallo dei carabinieri mantovano cinquantenne che due giorni fa era stato ricoverato d’urgenza per una trombosi cerebrale e ieri sottoposto a un disperato intervento chirurgico che nulla però ha potuto fare per salvargli la vita.
Le sue condizioni, in terapia intensiva, sono infatti sempre rimaste gravissime fino alla morte cerebrale a cui è seguito il decesso con la diagnosi di trombosi venosa cerebrale.
Il militare si era sottoposto alla vaccinazione con il siero di AstraZeneca 11 giorni prima del ricovero, motivo per cui da parte di Asst Mantova è scattata una serie di accertamenti. La sua cartella clinica è già stata inviata all‘Istituto Superiore di Sanità.
I primi giorni dopo il vaccino pare che il carabiniere stesse bene, poi il sesto giorno dopo l’immunizzazione ha iniziato ad accusare dei forti mal di testa che non gli hanno impedito però di lavorare. Fino a due giorni fa quando le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. La Tac a cui è stato subito sottoposto dopo il suo ingresso al Pronto Soccorso ha accertato che si trattava di una trombosi cerebrale.
La diagnosi relativa allo sfortunato militare mantovano è la stessa che ha portato il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino a far sospendere il vaccino di AstraZeneca in Germania. Decisione che due giorni fa è stata poi presa da Italia e molti altri Paesi europei e che era già stata anticipata da altri Stati come la Danimarca.
Il Paul-Ehrilch-Institut di Berlino ha comunicato ieri di aver notato “un accumulo impressionante di una forma speciale di trombosi venosa cerebrale molto rara (trombosi della vena del seno) in connessione con una carenza di piastrine del sangue (trombocitopenia) e sanguinamento in prossimità temporale alle vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca”.
I medici del Poma in un primo momento hanno escluso una relazione tra il vaccino e la trombosi. Sono partiti però tutti gli accertamenti per fare chiarezza se vi possa essere stato un qualsiasi legame tra la trombosi fatale, il malore e il conseguente decesso dell’uomo. Nei prossimi giorni sarà effettuata anche l’autopsia così come accaduto per tutti gli altri casi di decessi dopo il vaccino anti-Covid.
MA COSA SARANNO MAI QUESTE 'RARE TROMBOSI'. I politici e l'EMA e gli scienziati dell'AIFA (più o meno tutti sulla stessa barca, eh), ci dicevano che dovevamo STARE TRANQUILLI.
Astrazeneca, l'Ema: 'Il vaccino è sicuro e non è associato ad aumento del rischio di trombosi. Altre verifiche su casi rari, non escluso legame' - Il Fatto Quotidiano
L'Agenzia europea del farmaco, dopo giorni di verifiche e analisi approfondite, rassicura sulla sicurezza del siero. Ma spiega anche che, alla luce di alcuni casi rari di trombosi cerebrale, "il foglietto illustrativo del farmaco deve essere aggiornato", in modo tale che "questa informazione sia resa nota ai medici e al pubblico". In totale sono stati accertati 25 eventi avversi rari "su 20 milioni di vaccinati", di cui tre in Italia, relativi soprattutto a donne giovani. Anche sull'ipotetico legame con la pillola contraccettiva saranno fatti altri approfondimenti
di F. Q. | 18 MARZO 2021
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Vaccino Covid e casi sospetti, le ipotesi degli scienziati sul fenomeno chiamato Ade. E il dibattito sull’utilità del test sierologico
“Il vaccino Astrazeneca è sicuro ed efficace”, i benefici “sono superiori ai rischi” e non può essere associato “a un incremento del rischio di trombosi“. Non è escluso, però, che ci sia un legame con alcuni “casi più rari“, su cui verranno fatti “ulteriori approfondimenti”. Di conseguenza, “il foglietto illustrativo del farmaco deve essere aggiornato”. È questo l’esito delle verifiche condotte dagli esperti dell’Agenzia europea del farmaco dopo che diversi Paesi europei, compresa l’Italia, hanno sospeso in via precauzionale le somministrazioni. Un alert partito dopo che il Paul Ehrlich Institut aveva accertato in Germania sette casi sospetti di rara trombosi del seno venoso cerebrale associata a carenza di piastrine. La Commissione di farmacovigilanza dell’Ema ha analizzato per giorni i dati e le informazioni provenienti dalle Agenzie nazionali del farmaco degli Stati membri, comprese le autopsie relative ad alcuni decessi, e si è confrontata anche con le autorità britanniche (dove sono già stati vaccinati con Astrazeneca oltre 11 milioni di cittadini), arrivando a un complessivo via libera. Nel giro di pochi minuti il governo italiano ha quindi annunciato che le iniezioni riprenderanno da venerdì 19, mentre in Francia sono ripartite già nel pomeriggio.
Covid, Ema: "AstraZeneca è un vaccino sicuro ed efficace"
Volume 90%
Il presidente del gruppo di esperti dell’Ema Sabien Straus, ha spiegato che i casi di trombosi accertati dopo la somministrazione del siero della casa anglo-svedese sono statisticamente “inferiori” rispetto a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata. Verranno però condotti nuovi studi per capire qualcosa di più “riguardo agli eventi avversi più rari” segnalati in diversi Paesi. Si tratta complessivamente di 25 casi (di cui 9 mortali) “su 20 milioni di vaccinati” con Astrazeneca, con un’incidenza più alta nelle donne under 55, anche se “è abbastanza prematuro trarre le conclusioni su gruppi specifici”. In Italia, fa sapere Straus, ne sono stati osservati tre, sette in Germania, due in Norvegia, uno in Spagna, tre nel Regno Unito e due in India. Si tratta nello specifico di episodi di “Dic (coagulazione intravascolare disseminata) e Cvst (trombosi cerebrale dei seni venosi)”. Poiché questi eventi sono rari e la stessa Covid-19 spesso causa disturbi della coagulazione del sangue nei pazienti – analizza l’Agenzia – “è difficile stimare un tasso di base per questi eventi nelle persone che non hanno ricevuto il vaccino. Tuttavia, sulla base dei dati pre-Covid, è stato calcolato che al 16 marzo si sarebbe potuto prevedere meno di un caso segnalato di Dic tra le persone sotto i 50 anni entro 14 giorni dalla somministrazione del vaccino, mentre erano stati segnalati 5 casi. Allo stesso modo, in questa fascia di età ci si sarebbero potuti aspettare in media 1,35 casi di Cvst, mentre al 16 marzo data ce n’erano stati 12. Uno squilibrio simile non era visibile nella popolazione più anziana a cui era stato somministrato il vaccino”.
Per l’Ema si tratta in ogni caso di numeri ridottissimi, che però non permettono di escludere “un legame” con le iniezioni. È per questo che il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca “deve essere aggiornato“, spiega Straus. “Ci sono ancora alcune incertezze, abbiamo visto alcuni casi molto rari” ed abbiamo “raccomandato di aggiungere un’avvertenza, in modo che questa informazione sia resa nota ai medici e al pubblico perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare gli eventuali effetti collaterali“. Alla domanda se ci sia un nesso con la pillola anticoncezionale – come sospettato nei giorni scorsi dal presidente dell’Aifa Giorgio Palù – l’esperto ha chiarito che “c’è sempre una distinta possibilità” di eventi tromboembolici “per le donne che assumono la pillola anticoncezionale. Indagheremo il legame tra l’uso della pillola e la possibilità di un aumento dei rischi di casi avversi per chi viene vaccinato“. Sono stati definitivamente esclusi, invece, i sospetti su alcuni lotti del siero o su difetti produttivi negli stabilimenti della multinazionale: “La commissione sulla sicurezza dell’Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti”.
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Nel corso della conferenza stampa è intervenuta anche la direttrice dell’Agenzia Emer Cooke, rivolgendosi direttamente agli Stati dell’Unione che “stanno aspettando il risultato di questa revisione sulla sicurezza” del vaccino AstraZeneca. “Oggi stiamo mantenendo la nostra promessa“, ha spiegato. “La nostra responsabilità è di giungere a una conclusione circa il fatto che i benefici superino o meno i rischi in modo che possano prendere una decisione informata e aumentare la fiducia nel vaccino”. Cooke si dice certa che se toccasse a lei, si farebbe “vaccinare domani“, ma vorrebbe anche sapere “cosa fare se mi succedesse qualcosa dopo la vaccinazione” ed “è ciò che stiamo cercando di dire oggi. “Uno dei motivi per cui stiamo mettendo in luce le nostre conclusioni sulla sicurezza” del vaccino “è per aumentare la consapevolezza tra le persone che vengono vaccinate su ciò a cui dovrebbero prestare attenzione in caso di problemi”.
Vaccino Covid e casi sospetti, le ipotesi degli scienziati sul fenomeno chiamato Ade. E il dibattito sull'utilità del test sierologico - Il Fatto Quotidiano
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Lo scienziato Cassone: “Autopsia può dare risposte” – Anche la rivista Nature, esclude questa prima ipotesi, ma l’Ade ha anche un secondo meccanismo d’azione, che riguarda la formazione di “immunocomplessi anticorpo-virus”, ovvero si creano degli “edifici” tra il virus e l’anticorpo, che si legano come mattoncini. Questi, poi, non riescono ad essere espulsi dal nostro organismo e si vanno ad accumulare nei tessuti, compresi i vasi sanguigni, creando criticità. Se il vaccino creasse questa reazione avversa sarebbe verificabile con esami mirati, “un’autopsia può dare risposta a questa domanda, il fenomeno Ade verrebbe notato – chiarisce Antonio Cassone, già direttore di Malattie Infettive dell’ISS e membro dell’American Academy of Microbiology – va subito detto che non è stato registrato nessun decesso nelle fasi sperimentali dei vaccini (approvati dall’Ema), correlati a questo meccanismo”. In questo momento storico è giusto valutare tutte le ipotesi, “non c’è mai stata una vaccinazione di massa con vaccini di nuova concezione (genici) che, eccetto una brevissima esperienza con un costrutto adenovirale anti-Ebola, non erano mai stati usati nell’uomo, per cui ogni cautela è dovuta – continua Cassone – nelle fasi finali delle sperimentazioni cliniche si arrivava a 30-60 mila persone, ma possono sfuggire eventi molto rari che si manifestano quando i vaccini sono usati su larga scale, e di cui si deve comunque tenere conto. È giusto indagare ogni ipotesi, in questo momento è fondamentale il ruolo della Farmacovigilanza”.
È utile fare il sierologico prima del vaccino? –
“Nessuno prevede di fare il test sierologico prima del vaccino”, puntualizza il direttore scientifico dello Spallanzani, tant’è che il test sierologico per gli anticorpi SARS-CoV-2 (che serve per valutare se abbiamo avuto nel passato il Covid19) non è raccomandato prima della vaccinazione, né in Europa né negli States. “Non è necessario fare il sierologico – anche secondo Antonella Viola -, i dati indicano che chi ha avuto Covid non corre alcun rischio a vaccinarsi, anzi, la vaccinazione migliora il titolo anticorpale e consente una migliore neutralizzazione nei confronti delle varianti”.
Commento: peccato che a differenza di quello che questi due 'luminari' dicono, Stefano Paternò è morto proprio perché afflitto da una forma latente di COVID non diagnosticata. Ma che BRAVI questi scienziati, non c'é che dire!
Mentre, il direttore di Infettivologia dell’ospedale di Alessandria, Guido Chichino, da tempo ritiene che “la vaccinazione sia inutile nelle persone che hanno avuto il Covid in maniera clinicamente significativa, o perlomeno che possa essere rinviata dopo approfonditi studi. Questi soggetti hanno una reazione immunitaria più “vivace” alla somministrazione del vaccino, più con AstraZeneca che con Pfizer. Chi ha anticorpi per infezione pregressa può presentare una sindrome simil infettiva/influenzale per alcuni giorni. Questo fenomeno c’è lo aspettavamo – chiarisce Chichino – perché è tutto legato al vettore, cioè un adenovirus modificato, ma è anche il motivo per il quale credo che il vaccino AstraZeneca possa essere più efficace di altri e non vada abbandonato”.
Il responsabile della sicurezza dei vaccini Mhra (agenzia regolatrice dei farmaci in Uk), Philip Bryan, contattato da Il Fatto Quotidiano.it, ha precisato che “gli studi clinici per entrambi i vaccini (Pfizer e AstraZeneca) hanno incluso sottoinsiemi di persone con anticorpi Covid (e quindi una precedente infezione) al momento della vaccinazione e l’analisi dei dati non ha indicato un rischio di effetti collaterali diversi in queste persone. La nostra revisione non ha anche rivelato alcun problema di sicurezza particolare in quelli con infezione precedente”. Ma, alcuni medici e ricercatori sostengono lo stesso la necessità di un test sierologico, “io personalmente richiedo il sierologico per i miei pazienti e faccio anche ulteriori test inclusi i marker di infiammazione vascolare (Infective endocarditis, Fattori della coagulazione VIII e Von Willebrand) prima di consigliare il vaccino agli individui con un provato precedente contatto con il Covid, dato che la maggioranza di quelli che hanno superato l’infezione in modo asintomatico possono ancora avere il virus nascosto nell’organismo (in particolare nella parete dei vasi, cuore, polmoni, intestino e cervello) – osserva Alessandro Santin, direttore dello Smilow Center di Yale University -, quando però ti vaccini il sistema immunitario si attiva in modo energico e comincia ad attaccare il virus negli organi in cui si nasconde, e questo può causare in una parte di questi soggetti potenziali reazioni avverse, più importanti di chi non ha mai avuto Covid. Se attacca i vasi dove il virus persiste può causare trombosi e emorragie, se attacca il cuore può causare infarti, se attacca le piastrine i pazienti sviluppano inizialmente una porpora (piccoli arrossamenti sulla cute) e poi se non trattati delle gravi emorragie cerebrali, che sono poi le principali ragioni per le quali alcune tra le persone vaccinate possono diventare sintomatiche e potenzialmente morire dopo ore o giorni dalla somministrazione pure essendo perfettamente sane prima del vaccino – inoltre, aggiunge Santin – nessuna delle case farmaceutiche ha presentato dati sulla sicurezza del loro vaccino in questi individui (quelli che hanno già incontrato il virus e che potenzialmente ne albergano ancora piccole quantità nel loro corpo) che sono purtroppo oggi un numero significativo, e questo ha fatto impaurire le autorità sanitarie di molti paesi”.
Fenomeno “sirs” – sindrome da risposta infiammatoria sistemica da vaccino –
Un fenomeno che merita attenzione, stando alla pubblicazione di The Lancet, è la Sirs (sindrome da risposta infiammatoria sistemica) attivata dal vaccino (mRNA, Moderna). Una paziente con storia di ipertensione e diabete ha avuto sintomi dopo 24 ore, con cadute frequenti e cedimenti delle gambe, tutto risolto dopo tre giorni con antibiotici. La Sirs può avere vari livelli di intensità, “è assai sfuggente dal punto di vista dei meccanismi fini immunologici – conferma Antonio Cassone -, fermo restando che si tratta di una fortissima immunoattivazione”. La sindrome è clinicamente riconoscibile, “la Sirs si definisce con la presenza nel paziente di almeno due parametri clinici tra cui la febbre sopra i 38 gradi, alterazioni della frequenza cardiaca o respiratoria e alterazioni dei neutrofili (i globuli bianchi che per primi combattono nelle infezioni) – secondo Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova – la Sirs dipende da una forte attivazione del sistema immunitario e quindi può verificarsi in seguito alla vaccinazione. I vaccini che stiamo usando possono causare febbre, anche molto alta, per la forte attivazione immunitaria”. Anche qui sono importanti i numeri e le statistiche, “i casi di Sirs sono una assoluta rarità – conferma Giuseppe Ippolito -, al contrario sono associati ad eventi infettivi e costituiscono una fase della sepsi”.
La pubblicazione su Nature
La pubblicazione su The Lancet
Infermiera di 27 anni muore mezz’ora dopo il vaccino: «Uno choc anafilattico» | Roma (ilroma.net)
di Redazione
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Dom 21 Marzo 2021 16:26
Secondo quanto si apprende da una nota dell’agenzia Reuters, è psicosi AstraZeneca anche all’estero.
Presunta vittima di una reazione allergica provocata dal vaccino un’infermiera georgiana di 27 anni, Megi Bakradze, residente nella città di Akhaltsikhe.
Megi Bakradze aveva ricevuto la prima dose
La donna aveva fatto la prima dose di vaccino il 18 marzo scorso.
Mezz’ora dopo avrebbe avuto uno shock anafilattico che l’ha portata rapidamente in coma.
La ragazza è stata poi trasportata a Tbilisi ma i medici non sono riusciti a salvarla nonostante la tempestività dei soccorsi.
In Georgia la notizia è rimbalzata ovunque, creando timori e polemiche nonostante le rassicurazioni del ministero dalla salute, dell’Oms e dell’Ema.
I parenti di Megi hanno assicurato che la ragazza «non aveva malattie pregresse».
Partita subito un’inchiesta
Dopo l’incidente, le autorità sanitarie hanno disposto subito una sospensione della vaccinazione nella parte alta montagnosa della regione dell’Agiaria.
Nel resto del paese, il processo continua come previsto.
«La morte di Megi Bakradze è stata molto probabilmente il risultato di una grave reazione allergica al vaccino, ma questo è un effetto collaterale molto raro»,
ha spiegato Levan Ratiani, direttore del First University Hospital di Tbilisi.
AstraZeneca, Oms: "No nesso causale fra vaccino e trombosi"
Al momento, "non è stato stabilito un nesso causale" tra il vaccino AstraZeneca contro Covid-19 e i casi di tromboembolia e trombocitopenia.
Questa la conclusione del Comitato di esperti Oms sulla sicurezza vaccinale (Gacvs), al termine della 3 giorni di analisi dei dati e delle informazioni disponibili sui casi.
Il vaccino "continua ad avere un profilo rischio-beneficio positivo, con un enorme potenziale nel prevenire le infezioni e ridurre i decessi in tutto il mondo", sottolineano.
"I dati disponibili non suggeriscono alcun aumento generale delle condizioni di coagulazione come la trombosi venosa profonda o l'embolia polmonare in seguito alla somministrazione di vaccini Covid-19.
I tassi riportati di eventi tromboembolici dopo i vaccini sono in linea con il numero previsto di diagnosi, entrambe le condizioni si verificano naturalmente e non sono rare.
E si verificano anche come risultato di Covid-19", spiegano gli esperti.
Quanto alle segnalazioni di forme di trombosi rare, "non è certo che questi eventi, come la trombosi del seno venoso cerebrale, siano stati causati dalla vaccinazione".
Si "raccomanda ai Paesi", in ogni caso, "di continuare a monitorare la sicurezza di tutti i vaccini contro Covid-19 e promuovere la segnalazione di sospetti eventi avversi".
"Facciamo appello ai Paesi perché continuino ad usare questo importante vaccino contro il Covid19:
il vaccino AstraZeneca è particolarmente importante perché conta per oltre il 90% dei vaccini che sono distribuiti attraverso l'alleanza Covax",
ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus, ricordando che il coronavirus "è una malattia mortale e il vaccino AstraZeneca può prevenirlo e che anche "il Covid19 può causare coaguli di sangue e piastrine basse".
“Capiamo che le persone possano aver avuto dubbi sulla sicurezza del vaccino Oxford / AstraZeneca”,
ha aggiunto Tedros, sottolineando però che “la vera domanda da porsi con qualunque farmaco o vaccino è se il rischio di assumerlo sia maggiore o minore del rischio posto dalla malattia che intende prevenire o curare”.
AstraZeneca, a Napoli in fuga anche i sanitari: il 60% non si presenta per il vaccino - Il Mattino.it
Lunedì 22 Marzo 2021
Anche gli operatori sanitari a Napoli dimostrano una forte diserzione rispetto al vaccino AstraZeneca. Oggi, infatti, sono stati convocati dall'Asl Napoli1 2500 lavoratori del settore sanitario, tra ordini professionali, cliniche private e altri settori sanitari. Di questi tra la Stazione Marittima e la Mostra d'Oltremare si sono presentati 1.042 cittadini, cioé il 41.68%. A questi cittadini sono stati somministrati 972 dosi di AstraZeneca e 70 di Pfizer (per patologie incompatibili con AstraZeneca). Gli assenti sono stati 1.458. Sale invece l'adesione delle forze dell'ordine ai vaccini Astrazeneca a Napoli. L'Asl Napoli 1 riporta che hanno aderito in 191 sui 225 convocati, l'84,89%. Ai vaccinati, 176 hanno avuto la somministrazione dell'AstraZeneca e 15 del Pfizer per patologie incompatibili con AstraZeneca. Tutto regolare come al solito alla Mostra d'Oltremare dove erano stati convocati 49 cittadini di oltre 80 anni per la seconda dose di Pfizer e si sono presentati in 41. Intanto oggi è arrivata in Campania la prima parte della spedizione settimanale di 120.000 dosi di vaccino Pfizer che si concluderà con la seconda parte in arrvo domani.
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Antonio Barbieri
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23 marzo alle ore 21:03 ·
Mario Conte
15 marzo alle ore 11:06 ·
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QUESTA È LA SUA STORIA E L'EMAIL CHE HO INVIATO A TUTTI I GIORNALI E ALLE
Le Iene
Il Mattino
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Mia mamma non è morta ma abbiamo bisogno di un aiuto di tutti affinché possano vederla tutti i dottori... vi prego aiutateci
Mia mamma (Sonia Battaglia) , una donna di 54 anni fin ora sempre stata sana come un pesce una settimana fa si è sottoposta al vaccino Astrazeneca (LOTTO ABV5811), data scadenza 30.06.2021 responsabile vaccinazione : Antonio Coppola, data somministrazione 1 Marzo 2021, ore 15.05.
Il giorno seguente al vaccino stava bene tanto che è andata a lavorare.
Due giorni dopo ha avuto la febbre (nella norma rassicurati dalla dottoressa).
Terzo giorno, mia mamma ha iniziato a vomitare senza sosta, abbiamo chiamato l’ambulanza i quali le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo.
Mia mamma dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava.
Il giorno 12 sera abbiamo richiamato l’ambulanza la quale dopo aver controllato i parametri vitali si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo.
La mattina seguente ovvero ieri 13 marzo ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile! L ho presa in braccio e portata in pronto soccorso (ospedale del mare Napoli) dove è stata ricoverata d’urgenza per emorragia celebrale nel durante ha avuto anche un infarto... dopo essere riusciti a parlare con i dottori nel pomeriggio ci hanno informati che nel giro di due ore ha avuto una TROMBOSI MASSIMA che ha preso tutti gli organi del corpo, EMORRAGIA CELEBRALE e un occlusione dell'aorta causata da una placca. Non si può intervenire in nessun modo perché l'eparina aumenta ulteriormente l'emorragia al cervello!
Io vi prego, vi supplico di intervenire così che si possano avere altri consulti medici, che portino alla luce questo veleno che vogliono iniettarci! Vi prego vi chiedo umilmente una mano c’è un intera famiglia distrutta e sei voi potete darci una mano ve ne saremmo eternamente grati .
La famiglia Conte-Battaglia .
Raffaele Conte 3331761642
Mario Conte 3482558456
Napoli, uomo di 61 in coma dopo il vaccino, è un collega di Sonia Battaglia (italianiemigrati.com)
Marzo 23, 2021
L’uomo di 61 anni, Aldo Puopolo, ha 61 anni e il 4 marzo scorso si era sottoposto alla prima dose di vaccinazione. Ora si trova in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli di Napoli, Aldo è un collega di Sonia Battaglia, deceduta pochi giorni fa all’ospedale del Mare a seguito della vaccinazione.
La dose che gli è stata stata somministrata appartiene al lotto ABV5811 di AstraZeneca, in seguito sottoposto a sequestro dai Carabinieri del Nas. Poco dopo la dose del vaccino Aldo, per circa tre giorni, ha avuto la febbre a 39 e dei fortissimi mal di testa. Nella notte tra il 20 e il 21 marzo le sue condizioni sono peggiorate ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli dove, a seguito di una Tac, è stata riscontrata un’ischemia cerebrale causata da un ictus di natura trombotica.
Verso le 4 di mattina è stato poi trasferito al reparto di terapia intensiva del nosocomio di Napoli dove, tuttora, è ricoverato. Un’altra vittima dunque che non avrà giustizia, un uomo sano che improvvisamente è stato colpito da un trombo cerebrale, esattamente come tante altre persone e la sua collega recentemente scomparsa.
Astrazeneca, finanziere di 48 anni stroncato da un malore a Formia: due giorni fa aveva fatto il vaccino (ilmessaggero.it)
Astrazeneca, finanziere di 48 anni stroncato da un malore a Formia: due giorni fa aveva fatto il vaccino
25 MARZO 2021
E' arrivato nel parcheggio della caserma della Guardia di finanza di Formia, stava andando al lavoro al Centro navale delle Fiamme Gialle quando si è accasciato davanti ai colleghi. Il finanziere aveva 48 anni e viveva a Scauri, è morto poco dopo all'ospedale di Formia, per lui non c'è stato niente da fare, è stato ucciso da un infarto. Inutili i soccorsi prestati dai sanitari dell'Ares 118.
Due giorni fa era stato vaccinato, come tutti gli esponenti della forze dell'ordine gli era stata somministrata una fiala di AstraZeneca, un collegamento allo stato esclusivamente temporale, ma sul quale le autorità sanitarie faranno i dovuti accertamenti per escludere un nesso con l'inoculazione. Secondo le prime informazioni già ieri aveva avvertito dolori di stomaco e anche questa mattina, arrivando al lavoro, aveva detto di non sentirsi bene.
AstraZeneca, Ue pronta ad azioni legali: «Confusione sui lotti. Covid? Situazione grave». E in Danimarca stop altre 3 settimane
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Profondo cordoglio nella Guardia di finanza, i colleghi di Formia hanno immediatamente raggiunto il Dono Svizzero appena saputo che il loro collega era deceduto e si sono stretti alla famiglia del militare. L'uomo era originario della Campania ma da tempo viveva nella località balneare del Comune di Minturno.
Nei giorni scorsi, a Latina, una donna di 35 anni era stata colpita da trombosi dopo la somministrazione del vaccino. E' ancora ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale "Santa Maria Goretti" di Latina. Anche in questo caso, al momento, il collegamento è solo temporale.
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Nel frattempo, l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha convocato un gruppo di esperti ad hoc per il 29 marzo per fornire un contributo aggiuntivo alla valutazione in corso del vaccino AstraZeneca e dei casi di trombosi. Lo comunica l'Ema, che ha anche aggiornato sul proprio sito le informazioni sul prodotto modificate e la relativa comunicazione diretta agli operatori sanitari. Il gruppo di consulenti esterni include esperti in ematologia (trombosi ed emostasi), medicina cardiovascolare, malattie infettive, virologia, neurologia, immunologia ed epidemiologia. Si incontreranno per fornire le loro opinioni al Prac su aspetti quali qualsiasi meccanismo d'azione plausibile, possibili fattori di rischio e qualsiasi dato aggiuntivo necessario per acquisire una più profonda comprensione degli eventi osservati e del potenziale rischio. Il gruppo di esperti includerà anche due rappresentanti del pubblico. L'esito della riunione del 29 marzo, insieme a un'ulteriore analisi dei casi segnalati, contribuirà a una raccomandazione aggiornata dell'Ema, attesa tra il 6 e il 9 aprile.
Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 07:53
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25 MARZO 2021
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La Commissione Ue ha intenzione di intraprendere azioni legali contro AstraZeneca se non otterrà risultati soddisfacenti sul rispetto del contratto per la consegna delle dosi del vaccino anti-Covid. È quanto si apprende a Bruxelles da fonti Ue a poche ore dall'inizio del vertice dei leader Ue. «Non vogliamo vincere una causa legale per il fatto di vincerla, ma per ottenere più dosi», soprattutto per il secondo trimestre, sul quale c'è preoccupazione, spiegano le stesse fonti, aggiungendo che c'è ancora «un grande divario» sulle dosi concordate, oltre a «confusione su quali lotti vanno a chi». AstraZeneca ha consegnato in totale solo circa 18 milioni di dosi all'Unione europea. Si apprende da fonti Ue. Da contratto l'azienda anglo-svedese si era impegnata a consegnare 120 milioni di dosi per il primo trimestre, una cifra che poi la Big Pharma aveva tagliato a 30 milioni, mettendo in difficoltà vari Paesi dell'Ue, che avevano puntato le loro campagne vaccinali sulla casa farmaceutica di Oxford.
Vertice Ue: accelerazione sui vaccini«L'accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l'importanza della trasparenza e dell'estensione del regime di autorizzazione all'esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna». Si legge nella bozza di conclusioni della videoconferenza dei leader Ue appena iniziata. «La situazione epidemiologica del Covid resta grave - fanno sapere durante il vertice - , anche alla luce delle sfide poste dalle varianti. Le restrizioni, anche per quanto riguarda i viaggi non essenziali, devono quindi essere mantenute per il momento, mentre deve continuare a essere garantito il flusso senza ostacoli di merci e servizi all'interno del mercato unico, anche utilizzando i corridoi verdi». Il lavoro legislativo e tecnico «sui certificati digitali interoperabili Covid sulla base della proposta della Commissione Ue, per tornare a viaggiare, in futuro, quando le condizioni epidemiologiche del Covid lo permetteranno, «dovrebbe essere portato avanti con urgenza».
Alla fine di questa settimana saranno in totale 88milioni le dosi anti-Covid distribuite nell'Ue grazie alla strategia guidata da Bruxelles. Di queste 62 milioni sono state inoculate, con 18,2 milioni di europei che hanno ricevuto le due iniezioni, pari al 4,1% del totale dell'Ue. Si legge nelle diapositive che la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha presentato ai leader dei 27, alla videoconferenza, e pubblicate su Twitter.
Le dosiL'Ue ha esportato dal primo dicembre 2020 ad oggi circa 77 mln di dosi di vaccini anti-Covid verso 33 Paesi. Lo riportano i lucidi diffusi via social dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, mentre è in corso il Consiglio Europeo in videoconferenza. Covax, programma che vede l'Ue tra i principali donatori, ha consegnato 31 mln di dosi di vaccini a 54 Paesi.
In Danimarca sospeso per altre 3 settimane
Le vaccinazioni con AstraZeneca in Danimarca resteranno sospese per altre tre settimane, nonostante l'Ema abbia assicurato che il farmaco anglosvedese è «efficace e sicuro». Lo hanno riferito fonti citate dall'emittente locale "Tv2". Due settimane fa, la Danimarca è stata tra i primi paesi in Europa a sospendere l'uso del vaccino di AstraZeneca. Lo stop era stato dichiarato dalle autorità di Copenaghen lo scorso 11 marzo in via precauzionale, dopo i casi di trombosi, per il rischio di effetti collaterali potenzialmente seri.
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1 danese su 3 rifiuterebbe AstraZeneca
In Danimarca una persona su tre rifiuterebbe il vaccino messo a punto da AstraZeneca e dall'Università di Oxford, secondo quanto emerge da un sondaggio diffuso dall'emittente TV 2 e da Politiken. L'indagine condotta su 1.053 persone ha infatti mostrato che il 33% dei danesi rifiuterebbe di farsi vaccinare con AstraZeneca, attualmente sospeso. Ad essere maggiormente contrari a questo vaccino sono le donne. Ad oggi circa 150.000 persone in Danimarca hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca.
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India stop exportL'India ha deciso di sospendere l'esportazione del vaccino AstraZeneca prodotto dagli impianti del Serum Institute per poter soddisfare la richiesta interna di dosi. La sospensione riguarda anche le milioni di dosi che, in base al programma Covax, erano destinate ai Paesi a basso e medio reddito. Lo riporta la Bbc citando l'amministratore delegato del Serum Institute of India, Adar Poonawalla, che ha parlato di carenza di materie prime per la produzione di vaccini. In particolare ha citato il divieto imposto dagli Stati Uniti su alcuni articoli specifici, come filtri specializzati, tubi monouso e determinati prodotti chimici.
Morte cerebrale per la prof vaccinata con Astrazeneca (cronachedellacampania.it)
Morte cerebrale per la prof vaccinata con Astrazeneca
I due figli, il marito, i fratelli ,hanno comunque lanciato un appello: ‘Vaccinatevi, e’ l’unico modo per uscire dalla pandemia’
Di LA REDAZIONE 31 Marzo 2021
Dichiarata la morte cerebrale per la docente Augusta Turiaco, 55 anni, da giorni ricoverata al Policlinico di Messina.La donna era in cura per un’emorraggia cerebrale dovuta a una trombosi, per la quale aveva subito un intervento chirurgico. Ieri sera e’ stata dichiarata la morte cerebrale, dopo una settimana di coma farmacologico. La donna si era sentita male dopo essersi vaccinata con AstraZeneca. Sul caso la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per valutare se ci sia una correlazione tra la trombosi e il vaccino che le era stato somministrato 13 giorni prima del ricovero.
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I due figli, il marito, i fratelli ,hanno comunque lanciato un appello ai messinesi: “Vaccinatevi, e’ l’unico modo per uscire dalla pandemia. Augusta era una persona straordinaria nella sua normalita’, ha trascorso la sua vita prima tra le sale di concerto e poi tra i banchi di scuola come insegnante. Cittadina e donna onesta, nelle scorse settimane si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi vedersi coinvolta in un incubo che ha avuto purtroppo un esito infausto. Come estremo gesto d’amore, aveva manifestato la volonta’ di donare gli organi”. La famiglia ringrazia “l’encomiabile sforzo dei Medici del Policlinico di Messina che hanno seguito incessantemente la vicenda, facendo il possibile”.
ALTRE PROF UCCISE DA TROMBI LETALI DOPO IL VACCINO MEZZO ITALIANO. Il ministro tedesco rifiuta il siero AstraZeneca! (gospanews.net)
di Redazione Gospa News
Grazie alla complicità di governatori regionali di centrodestra come Alberto Cirio (Piemonte), Giovanni Toti (Liguria) e Luca Zaia (Veneto) ormai saliti sul carro del premier Mario Draghi per il governo di larghe intese sui vaccini obbligatori per gli operatori sanitari, la strategia del centrosinistra (PD-M5S) avviata dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul business dei sieri antiCovid-19 può proseguire.
L’ordine di scuderia è quello di non creare allarmismi ripetendo a iosa il mamtra “nessuna correlazione” sebbene nelle ultime settimane ci sia stata in Italia un’interminabile scia di morti per emorragie cerebrali da trombosi in giovani militari e insegnanti. Le ultime due proprio durante la Settimana Santa.
WUHAN-GATES – 32. BILL III: IMPERATORE DI VACCINI nel Cartello Big Pharma
La principale preoccupazione dei politici e sanitari italiani pare soprattutto quella di non compromettere l’immagine dell’antidoto contro il Covid-19 sviluppato da AstraZeneca, sulla base di una ricerca di Jenner-Oxford e del vettore Adenovirus dello scimpanzè fornito dal Park Science di Pomezia (Roma), centro biotecnologico di eccellenza promosso dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti (ex segretario del Partito Democratico) divenuto fondamentale per gli affari italiani nel piano mondiale di immunizzazione contro la pandemia, gestito dall’ong GAVI di BIll Gates (finanziaziore del Democratic Party americano) attraverso il piano Covax dell’OMS.
Norvegia, Danimarca e Germania, dotati di autorità sanitarie efficienti e non politicizzate come nella penisola italica, storico covo della mafia in ogni settore pubblico, hanno già acclarato le correlazioni tra vaccino e misteriose occlusioni venose sovente letali. Canada e Olanda sono stati più cauti nelle dichiarazioni ma hanno sospeso ugualmente il siero AstraZeneca, costretta a cambiare nome in Vaxzevria (ex-ChAdOx1) per inserire tra gli effetti indesiderati del foglio illustrativo anche le rare trombosi.
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«A pagare dazio questa volta è il governo di Angela Merkel, con il rifiuto categorico del ministro dell’Interno Horst Seehofer ad essere vaccinato col preparato di AstraZeneca, riferisce il tabloid Bild. – scrive Sputnik Italia – Il suo collega, il ministro della Salute Jens Spahn, aveva chiesto a tutti i membri del governo di dare l’esempio e farsi vaccinare con questo farmaco. Una mossa che mirava a promuovere il vaccino, a corto di fiducia sin dal momento della sua temporanea sospensione a seguito di alcuni casi sospetti con reazioni avverse gravi».
Il 40enne Jens Spahn non poteva dare l’esempio in prima persona, dato che la sua età non gli permette di ricevere questo vaccino. Invece il ministro dell’Interno 71enne era il profilo adatto. “La risposta alla richiesta di Jens Spahn è no!”, ha detto Horst Seehofer a Bild, che gli aveva posto domande sul tema. Tuttavia, il ministro dell’Interno è stato attento a non dare un giudizio sul vaccino stesso, ha evidenziato il tabloid tedesco.
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Il 1° aprile, il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha ricevuto una prima dose di AstraZeneca. Ha incoraggiato i suoi connazionali a fare altrettanto, dicendo in un comunicato “di fidarsi di tutti i vaccini approvati in Germania”. Anche la 66enne Angela Merkel ha annunciato alla stampa di essere pronta a farsi somministrare il siero di AstraZeneca che la sua nazione ha però sconsigliato agli under 60 proprio per le trombosi letali correlate al vaccino, su suggerimento del Comitato permanente per l’immunizzazione (STIKO).
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ALTRE DUE INSEGNANTI MORTE PER EMORRAGIE CEREBRALI
Altre due insegnanti sono decedute durante la Settimana Santa a Palermo e Genova. L’ultima è accaduta nel capoluogo ligure per la 32enne Francesca Tuscano. Alle 9:44 della mattina di Pasqua i medici hanno constatato la morte cerebrale e hanno cominciato l’osservazione di 6 ore, passate le quali è stato ufficializzato il decesso. La famiglia ha deciso di donare gli organi. La donna era arrivata sabato al San Martino come «un caso di quadro trombotico ed emorragico» ed aveva fatto sapere che era stata «vaccinata presso la ASL di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca in data 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile, giunta al Pronto Soccorso dopo essere stata trovata in gravi condizioni presso il proprio domicilio».
L’insegnante genovese Francesca Tuscano, morta a 32 anni per un evento trombotico alcuni giorni dopo il vaccino AstraZenecaAmici e colleghi sono increduli e scioccati. La ricordano sulla sua bacheca Facebook (da cui viene la foto pubblicata da Genova Quotidiana) come «una ragazza buona e gentile», «semplice e buona». Un’amica scrive «Ci mancherai tanto, non ci posso ancora credere», un’altra piange la perdita di «un meraviglioso angelo volato in cielo». Francesca si occupava degli altri. Era stata anche volontaria presso il Banco Alimentare. Tra le sue attività anche il volontariato come divulgatore scientifico ai Rolli Days e in diverse iniziative nei musei comunali e a Palazzo Ducale.
NWO CONTRO L’ITALIA – 6. La Ministra dei Vaccini Obbligatori (ai sanitari) ne impose 12 ai Bimbi da Giudice. All’ombra di Napolitano & Soros
Quest’anno la giovane donna lavorava come docente di sostegno all’IISS Majorana Giorgi, in passato aveva ricoperto lo stesso ruolo all’IISS Einaudi Casaregis Galilei. Si era diplomata al liceo classico Colombo, quindi aveva ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’Arte e valorizzazione del patrimonio artistico dopo la triennale in Conservazione dei beni culturali all’Università di Genova.
TOTI: “PER ORA NESSUNA CORRELAZIONE”«La Direzione del Policlinico, già sabato aveva subito attivato le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. Al momento non è detto che vaccino ed emorragia cerebrale siano collegati. Soltanto gli approfondimenti potranno dire cosa è successo» scrive il sito Genova Quotidiana.
«Vedremo alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono già al lavoro gli specialisti del San Martino – ha detto sabato sera il presidente della Regione Giovanni Toti -. Sono scattate le procedure di controllo e verifica: difficile stabilire ora un collegamento, può essere casualità, predisposizione o altro. Ad Aifa si segnalano tutti gli accadimenti sospetti, vedremo poi alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono già al lavoro gli specialisti al San Martino».
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri (S), e il presidente della Regione Liguria, Giovani Toti, durante la visita al Policlinico S. Martino di Genova, 25 Maggio 2020.«Come ha detto anche il Viceministro (Pierpaolo Sileri con delega alla Salute – ndr) non vi è una correlazione accertata tra quello che è accaduto a quella povera ragazza e l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Noi siamo molto prudenti, abbiamo segnalato alla farmacovigilanza dell’agenzia italiana per il farmaco tutto quanto è accaduto e saranno loro a doverci dare una risposta. AstraZeneca sapete che è un vaccino molto controllato su cui c’è stato anche un ampio dibattito sulle fasce di utilizzo. La vaccinazione sta aiutando a salvare molte migliaia di persone dalla morte per Covid quindi dobbiamo sempre tenere presente qual è il risultato che si vuole ottenere.” Così il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, come riportato da Libero Quotidiano.
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TROMBOSI ACCERTATA PER L’INSEGNANTE DI PALERMO
«L’autopsia sul corpo della professoressa Cinzia Pennino, morta a Palermo circa 10 giorni dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, conferma la trombosi. L’esame autoptico è stato eseguito all’ospedale Policlinico di Palermo sul corpo di Cinzia Pennino, la docente dell’istituto Don Bosco morta a Palermo per una trombosi dopo la somministrazione del vaccino. L’accertamento è stato eseguito dai medici legali Antonella Argo ed Elisabetta Orlando. L’esame è stato richiesto dalla task force regionale che sta indagando su tutti i decessi sospetti seguiti alle vaccinazioni contro il Covid» riporta invece IL Messaggero in riferimento alla tragica scomparsa dell’insegnante siciliana di 46 anni.
L’insegnante palermitana Cinzia Pennino morta a 46 anni per una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca«Dalle prime analisi sarebbe stata confermata l’insorgenza di una trombosi, ma ancora è troppo presto per stabilire se ci sia o meno una correlazione con il vaccino. La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo conoscitivo dopo la segnalazione del caso da parte dell’ospedale» aggiunge il quotidiano romano. Si spera che qualche dubbio sia sciolto prima che l’intera popolazione italiana sia stata costretta a vaccinarsi, come già imposto dal Decreto Legge del Governo Draghi agli operatori sanitari.
Avete visto quanti casi di cronaca sono già stati enumerati, e questa è solo la seconda parte dell'articolo. Ma non è certo questo che può fermare la 'strategia' vaccinale. Infatti...
ED ECCO quel che diceva invece il governo sui vaccini: obbligo per tutto il personale sanitario!
Dl Covid: obbligo vaccino per tutto il personale sanitario e divieto chiusura scuole - Rai News
Ipotesi in Consiglio dei ministri Dl Covid: obbligo vaccino per tutto il personale sanitario e divieto chiusura scuole
l dl atteso nel pomeriggio sul tavolo del governo: la norma più 'forte' è sicuramente quella che prevede l'obbligo di vaccinazione per tutto il personale della sanità. L'ipotesi che si sta facendo strada è di estendere il provvedimento a chiunque lavori in una struttura sanitaria. Si lavora anche a un meccanismo per le aperture. Salvini, Cdm prenda atto dei dati scientifici Tweet Coronavirus: 16.017 nuovi casi con 301.451 tamponi e 529 morti Contrasto al Covid, allo studio le misure da prendere dopo la Pasqua Scuola, Tar Lazio: governo riesamini misure su chiusure, ma il Dpcm resta in vigore Dl Sostegni: tutte le misure presenti nel provvedimento Coronavirus, via libera del Cdm: da lunedì le nuove misure. A Pasqua tutta Italia in zona rossa 31 marzo 2021
Si lavora al decreto legge Covid atteso nel pomeriggio in Consiglio dei ministri: Dunque l'esito finale del lavoro in corso si conoscerà probabilmente solo a ridosso del Cdm. Non dovrebbe esserci un automatismo per gli allentamenti, che potrebbero riguardare attività come bar e ristoranti che potrebbero tornare ad aprire a pranzo. E il decreto dovrebbe escludere per tutto il mese la zona gialla. Quanto alle sanzioni per chi rifiuta la vaccinazione, l'ipotesi è quella della sospensione dello stipendio per un tempo congruo all'andamento della pandemia: in caso di vaccinazione di massa o di calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. Nel decreto legge Covid, che sarà oggi in Cdm, dovrebbe essere inserito anche lo scudo penale per i somministratori di vaccini. Automatismo allentamento misure Sempre stando alle indiscrezioni che emergono in queste ore, nel decreto legge Covid sarà inserito un automatismo secondo il quale, sotto una certa soglia, tra il 15 e 20 aprile, prevederà un allentamento delle misure anti-contagio, in relazione a un eventuale miglioramento dei dati. A quanto viene spiegato, non si tratta del ritorno della zona gialla, piuttosto di un via libera ad aperture di bar e ristoranti a pranzo ed eventualmente anche della ripresa delle attività di teatri e cinema. L'ordinanza che impone la quarantena per chi viaggia all'estero nel periodo delle festività pasquali, è stata concordata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, con il presidente del Consiglio. La ratio del provvedimento è quella di fungere da deterrente ora che le misure di contenimento dei contagi restano molto severe. Divieto di chiudere le scuole Il decreto legge contenente le restrizioni per il periodo dopo Pasqua dovrebbe prevedere anche una norma che vieta ai governatori regionali di chiudere le scuole fino alla prima media, a prescindere dalla fascia di colore in cui la loro Regione sarà inserita, di volta in volta, in base ai dati epidemiologici. Salvini, Cdm prenda atto dei dati scientifici "Sulle aperture noi sosteniamo la linea Draghi: quindi se i dati scientifici portano in zona rossa, si chiude. Se ad aprile i dati portano una regione inz ona gialla lì si apre. Non ci possono essere i dati scientifici a senso unico: quando va male scatta, sennò aspetti. E'inaccettabile". Così il leader della Lega, Matteo Salvini in una conferenza stampa. E in vista dei decreti in discussione dal governo, ha aggiunto: "Conto che il Consiglio dei ministri prenda atto di quello che la scienza dice". "A meno che ci sia qualcuno che per ideologia vede solo rosso", ha concluso annunciando: "Sono pronto a confrontarmi con Speranza". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ipotesi-obbligo-vaccino-per-tutto-il-personale-sanitario-84218721-8b3a-4c11-971f-887905b51078.html
L'Ema aggiorna su sicurezza vaccini in Ue. Su AstraZeneca "nessun rischio legato ad età" - Rai News
L'Ema aggiorna su sicurezza vaccini in Ue.
Su AstraZeneca "nessun rischio legato ad età" "Un nesso causale con il vaccino" anti-Covid di AstraZeneca, per i casi di trombosi rare segnalati dopo la somministrazione, "non è dimostrato, ma è possibile e ulteriori analisi stanno continuando", ribadisce l'Agenzia europea del farmaco.
Che sulle donne incinte dice: "Non diamo controindicazioni, ma consigliamo che si consultino con il loro medico" Tweet Ok dell'Ema a produzione del vaccino Pfizer in Germania e AstraZeneca in Olanda Ema: "Primi dati indicano efficacia vaccini anche contro trasmissione virus" Ema: "Vaccino AstraZeneca sicuro ed efficace". Draghi: riprendono somministrazioni in Italia AstraZeneca, il verdetto dell'Ema: "Vaccino efficace, benefici superiori a rischi" 31 marzo 2021
I benefici dei vaccini Vaxzevria (Astrazeneca), Comirnaty (Pfizer) e Moderna nel prevenire la malattia Covid-19 "continuano a superare i rischi e non vi sono raccomandazioni che modifichino le condizioni d'uso" in tutti e tre i casi. Questa la conclusione che emerge dai nuovi aggiornamenti sulla sicurezza dei vaccini per il Covid-19, pubblicati dall'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema). Le valutazioni sono effettuate dal comitato per la sicurezza dell'Ema (Prac) e si basano sui nuovi dati sulla sicurezza emergenti in tutto il mondo resi disponibili dopo l'autorizzazione dei sieri. Per quanto riguarda AstraZeneca, si tratta del primo rapporto mensile ed è stata inserita la possibilità di "una grave reazione allergica che sarà inclusa nelle informazioni sul prodotto come effetto indesiderato noto". In particolare i casi di sospetta anafilassi riportati a EudraVigilance sono stati 41 su 5 milioni di vaccinati nel Regno Unito, "la frequenza di tali eventi ancora non può essere stimata", ma "continuerà ad essere sorvegliata". Nelle informazioni sul prodotto, alla luce degli episodi delle settimane scorse che hanno portato alcuni Paesi a fermare temporaneamente a scopo cautelare le somministrazioni, inoltre, "è stata inclusa un'avvertenza su eventi di coaguli di sangue specifici molto rari". A questo proposito, Ema precisa che "sono in corso ulteriori indagini sulle possibili relazioni causali con il vaccino" e raccomanda ai vaccinati "di rivolgersi immediatamente a un medico qualora si verifichino trombi o emorragie". Per quanto riguarda invece Pfizer e Moderna, si tratta del terzo rapporto mensile e "i dati sono coerenti con l'attuale profilo di sicurezza di tali vaccini". Per Pfizer la valutazione ha identificato un gonfiore esteso dell'arto vaccinato, come nuovo effetto collaterale, ma che si risolve spontaneamente entro un paio di giorni. Mentre la frequenza di diarrea e vomito, effetti collaterali recentemente identificati, è stata ora stimata come molto comune (in più di 1 vaccinato su 10) e comune (1 caso su 100), pertanto "le informazioni sul prodotto verranno aggiornate di conseguenza". Infine, per tutti e tre i vaccini utilizzati nell'UE, "è stata avviata una valutazione specifica relativa alla trombocitopenia immunitaria ovvero bassi livelli di piastrine nel sangue come effetto indesiderato sospetto" anche se "in questa fase non è stata stabilita un'associazione causale con la vaccinazione". Sugli episodi di trombosi, "abbiamo valutato 62 casi su 9,2 milioni di persone vaccinate. Se guardiamo all'età, abbiamo calcolato un rischio di un caso su 100mila nelle persone con età inferiore ai 60 anni". Così Emer Cooke, direttrice esecutiva dell'Ema. L'Ema su AstraZeneca: "Non c'è nessun rischio specifico legato all'età" "Non c'è nessun rischio specifico legato all'età per il vaccino AstraZeneca. Lo riferisce l'Ema in un comunicato. "Come comunicato il 18 marzo, l'Ema ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali". Lo scrive l'Agenzia europea per i medicinali in una nota in riferimento alla segnalazione di rarissimi casi di trombosi dopo il vaccino con AstraZeneca. "Maggiori informazioni e consigli per gli operatori sanitari e il pubblico sono disponibili nelle informazioni sul prodotto del vaccino e nella relativa comunicazione diretta con gli operatori sanitari", spiega l'Ema. "Le persone vaccinate devono essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino questi tipi molto rari di coaguli di sangue.
Se presentano sintomi indicativi di problemi di coagulazione come descritto nelle informazioni sul prodotto, devono rivolgersi immediatamente a un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione", informa l'Agenzia europea. "No controindicazioni AstraZeneca per donne incinte, ma consigliamo consulti" "Non diamo controindicazioni alle donne incinte per l'uso del vaccino AstraZeneca ma consigliamo che si consultino con il loro medico prima di farsi somministrare alcun vaccino". Lo ha dichiarato la direttrice esecutiva dell'Ema, Emer Cooke, in conferenza stampa. Germania: AstraZeneca di norma alle persone maggiori di 60 anni Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca in Germania sarà somministrato di norma alle persone maggiori di 60 anni. L'ennesimo intervento governativo sul siero anglo-svedese è stato concertato dai ministri della Sanità dei Laender insieme a quello nazionale, Jens Spahn. Il documento congiunto prevede che gli Under 60 anni nei principali gruppi prioritari (ossia ad alto rischio) potranno continuare ad essere vaccinati con AstraZeneca ma solo dopo una "attenta valutazione medica" da parte dei medici di base. In sostanza, si tratta di procedere ad una "individuale analisi di eventuali rischi" prima di procedere alla somministrazione del siero anglo svedese.
La decisione recepisce l'indicazione della commissione permanente per i vaccini (Stiko) che "ha deciso di modificare le sue raccomandazioni su AstraZeneca sulla base di casi molto rari, ma gravi, relativi a trombosi cerebrali". "Sono casi rari ma che non possiamo ignorare", ha spiegato la nacelliera Angela Merkel,"per questo il governo e i Laender hanno deciso di seguire le raccomandazioni della commissione". "C'è anche la questione della fiducia", ha sottolineato la Merkel, "dobbiamo poterci fidare dei vaccini. Per questo aspettiamo ogni volta la loro approvazione anche da parte delle autorita' come l'Ema, perché è necessario ridurre al minimo i rischi. La fiducia nasce anche dal fatto che ogni caso sospetto viene analizzato in profondità e capito". Nondimeno "sappiamo che vaccinare è il mezzo più importante per mettere fine alla pandemia", ha detto ancora la cancelliera, "e sappiamo che è una grande fortuna che ci siano tanti vaccini. Non siamo di fronte alla domanda 'AstraZeneca o nessun vaccino', perché ne abbiamo diversi". A detta di Angela Merkel, ad un certo punto "sarà chiaro con quali vaccini si raggiungerà la piena immunizzazione". Merkel ha spiegato che si faranno "cambiamenti alla distribuzione per quanto riguardo le modalità della campagna a livello di governo federale e dei Laender". -
Canada sospende vaccino AstraZeneca per popolazione sotto 55 anni - Rai News
Canada sospende vaccino AstraZeneca per popolazione sotto 55 anni "C'è una sostanziale incertezza sui benefici di fornire il vaccino AstraZeneca agli adulti sotto i 55 anni dati i potenziali rischi", ha spiegato Shelley Deeks, vice presidente della commissione nazionale sulla vaccinazione.
Berlino blocca uso per under 60 dopo dati del Paul Ehrlich Institut: "Fino ad oggi 31 casi di trombosi cerebrale dopo vaccino"
31 marzo 2021
Per il timore di possibili trombi, finora mai verificatisi nella popolazione canadese vaccinata, il Canada ha sospeso l'uso del vaccino anti-Covid di AstraZeneca per le persone sotto i 55 anni. La decisione segue la raccomandazione della Commissione nazionale sulla vaccinazione. "C'è una sostanziale incertezza sui benefici di fornire il vaccino AstraZeneca agli adulti sotto i 55 anni dati i potenziali rischi", ha spiegato Shelley Deeks, vice presidente della commissione. Da nuovi dati provenienti dall'Europa si evince che il rischio di trombi è potenzialmente di uno su 100 mila, più alto di uno su un milione ritenuto in precedenza, ha aggiunto. Da qui, la decisione di sospenderne l'uso, in attesa di nuovi analisi rischi-benefici, e l'invito a chi lo abbia ricevuto negli ultimi 20 giorni di consultare un medico. Città di Berlino ferma AstraZeneca per under 60 Il Land di Berlino interrompe le vaccinazioni con AstraZeneca per chi ha meno di 60 anni. Lo ha annunciato la Senatrice responsabile della Sanità berlinese Dilek Kalayci, riferendo di nuovi dati sugli effetti collaterali. Secondo il Paul Ehrlich Institut, l'istituto nazionale per le vaccinazioni, sono 31 in Germania fino ad oggi i casi di trombosi cerebrale dopo il vaccino AstrAzeneca. La cancelliera Angela Merkel La commissione permanente per i vaccini (Stiko) "ha deciso di modificare le sue raccomandazioni su AstraZeneca sulla base di casi molto rari, ma gravi, relativi a trombosi cerebrali, casi che non possiamo ignorare. Per questo il governo e i Laender hanno deciso di seguire le raccomandazioni della commissione". Così Angela Merkel al termine di un vertice con i governatori dei Laender, i rispettivi ministri alla Sanità e il titolare alla Salute del governo federale, Jens Spahn, riferendosi alla decisione della Stiko di limitare la raccomandazione per la somministrazione di AstraZeneca alle persone superiori ai 60 anni, anche se si potrà continuare a vaccinare con il siero anglo-svedese anche i più giovani nel caso appartengano ai gruppi più a rischio.
Il regolatore tedesco dei vaccini ha affermato oggi di avere registrato 31 casi di un raro coagulo di sangue nel cervello, nove dei quali hanno provocato la morte, dopo una vaccinazione contro il Covid-19 con il siero messo a punto da AstraZeneca.In 19 di questi casi è stata rinvenuta una carenza di piastrine o trombocitopenia, riferisce la Reuters che cita il Paul Ehrlich Institute. In nove occasioni, le persone che hanno avuto questa complicanza sono poi morte. Ad eccezione di due casi, tutte le segnalazioni hanno riguardato donne di età compresa tra i 20 e i 63 anni. I due uomini con questo tipo di complicanze avevano invece 36 e 57 anni. In mattinata i gruppi ospedalieri statali Charité e Vivantes di Berlino avevano annunciato la decisione di sospendere la somministrazione delle dosi del vaccino AstraZeneca alle donne di età inferiore ai 55 anni. Lo riferisce la Dpa. "Questo passo si rende necessario per la Charité perché nel frattempo ci sono stati altri casi di trombosi cerebrale di donne in Germania", ha detto la portavoce della clinica universitaria Manuela Zingl. Nessuna complicazione ha riguardato le vaccinazioni alla Charité, ha specificato la portavoce. Anche il distretto di Euskirchen in Nordreno-Vestfalia ha sospeso la vaccinazione con AstraZeneca alle donne sotto i 55 anni dopo che la settimana scorsa un'altra donna di 47 anni era morta in seguito alla vaccinazione. "Quando sarà il mio turno userò Astrazeneca" La cancelliera è poi andata oltre nell'avallare la sicurezza del vaccino. "Quando sarà il mio turno, mi farò vaccinare anche con AstraZeneca", ha detto Merkel rispondendo ad una domanda, in conferenza stampa a Berlino dopo la riunione tra il governo federale e i Laender sulle vaccinazioni con AstraZeneca. La cancelliera, con i suoi 67 anni, rientra nella fascia di popolazione per cui la Commissione vaccinale tedesca (Stiko) consiglia l'uso del vaccino anglo-svedese.
Maestra 40enne gravissima in ospedale dopo aver fatto il vaccino AstraZeneca - Prima la Martesana
Maestra 40enne gravissima in ospedale dopo aver fatto il vaccino AstraZenecaL'insegnante di Cernusco sul Naviglio, di 40 anni, è stata ricoverata per una tromboembolia. Si indaga per capire se c'è un nesso causa-effetto con il farmaco.CRONACA
Martesana, 03 Aprile 2021 ore 13:24
Ancora un caso di un’insegnante che sta male dopo aver ricevuto la dose del vaccino AstraZeneca. Questa volta è accaduto a Cernusco sul Naviglio, vittima una maestra della Primaria dell’Istituto Levi Montalcini.
La donna, di 40 anni, si era sottoposta alla vaccinazione anti-Covid il 14 marzo 2021.
Dopo avere accusato un’emicrania anomala nei giorni successivi, è stata colpita da una tromboembolia. E’ stata ricoverata all’ospedale di Vizzolo Predabissi e poi, in seguito a un aggravamento delle condizioni, a Pavia. Ora è in condizioni critiche nel reparto di Terapia intensiva. Le ultime notizie parlano di segnali incoraggianti.
Il caso fa riaprire però il dibattito sulla correlazione tra vaccini ed eventi avversi di questo tipo, in particolare legati al vaccino Vaxzevria, il nuovo nome del farmaco di AstraZeneca.
Uno dei casi che ha fatto più discutere è stato quello di Sandro Tognatti, l’insegnante di 57 anni di Cossato (Biella) morto 17 ore dopo la somministrazione della dose. Dopo l’autopsia si è però scoperto che non sono stati rilevati trombi e che il decesso è avvenuto a seguito di un infarto, o comunque un problema cardiaco improvviso.
Il virologo Fabrizio Pregliasco alla Gazzetta della Martesana ha spiegato che giustamente episodi così allarmano, ma che occorre anche avere un approccio razionale al problema:
“Non è mai stata riscontrata una correlazione tra un qualsiasi vaccino e trombi – ha spiegato – Così oggi si indaga, considerando anche che si tratta di un farmaco nuovo, ma non ci sono al momento elementi che possano mettere in relazione le due cose. Anche perché non c’è una variazione nel numero dei casi di persone colpite da tali eventi tra vaccinati e non vaccinati. In Italia abbiamo una media di seimila tromboembolie all’anno. E’ di gran lunga più probabile sviluppare una forma grave di malattia se si è infettati dal Coronavirus che avere effetti collaterali gravi dopo l’assunzione del vaccino“
E’ notizia di oggi, sabato 3 aprile 2021, che l’Olanda ha sospeso la somministrazione del vaccino anglo-svedese.
Tutti i dettagli nell’edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell’edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 3 aprile 2021.
Commento: Preliasco e gli altri, un pò di VERGOGNA non ce l'hanno? Quando appaiono in TV, qualcuno vada a chiedergli cosa hanno detto appena 2-3 mesi fa prima dell'odierna 'crisi' delle vaccinazioni. Questa storia delle 'correlazioni non dimostrate' di fronte a casi clinici gravissimi è qualcosa di incredibile e spregevole. Non è questione di quante 'trombosi' avvengono nella popolazione in generale, è che 1- le trombosi non avvengono facilmente con gente di 30-40-50 anni 2- bisogna vedere CHE TIPO DI TROMBOSI, magari pure associate ad emorragie e 3- bisogna vedere la correlazione temporale, sennò diciamo pure che Cristo è morto dal freddo e non perché appiccato ad una croce.
Ieri è uscita questa notizia.
Guaio AstraZeneca: anche l’Italia valuta di limitarlo a over 60 – infosannio
4 APRILE 2021 • ( 7 COMMENTI )
(di Alessandro Mantovani – Il Fatto Quotidiano) –
C’è una donna in rianimazione al San Martino di Genova: 32 anni, trombosi cerebrale, il 22 marzo si era vaccinata con AstraZeneca e venerdì ha avuto i sintomi, gravi. I Paesi Bassi ieri l’altro hanno limitato agli over 60 le vaccinazioni con il prodotto dell’azienda anglo-svedese dopo 5 casi “sospetti”, ieri le hanno sospese del tutto. In Gran Bretagna al 24 marzo, ha fatto sapere il Medicines and healthcare regulatory agency (Mhra), ci sono stati sette decessi su 22 casi di trombosi cerebrale dei seni venosi e otto altri tipi di trombosi, 30 in tutto su 18 milioni di vaccinati con quel prodotto. Non vi è certezza di un nesso causale col vaccino, anzi il Mhra ribadisce che “i benefici superano i rischi”. Sappiamo solo che alcuni eventi avversi si presentano in numeri limitati ma ritenuti superiori all’atteso e in misura assai variabile da un Paese all’altro: nei 14 giorni presi in esame dal report dell’agenzia europea del farmaco europeo Ema datato 18 marzo 2021 le trombosi del seno cerebrale erano in tutto 15, 13 nello Spazio economico europeo (Ue più Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e 2 in Gran Bretagna, ma in percentuale corrisponde al 42% in più del valore atteso nell’intera area e addirittura al 394% in più, il quintuplo, eliminando i dati britannici. Riguardano soprattutto giovani donne, che a volte prendono la pillola anticoncezionale e a volte no.
Si cerca di evitare reazioni scomposte come quelle delle scorse settimane, quando in Italia siamo passati da “è sicurissimo” a “fermiamo tutto” dopo che l’ha fatto la Germania. La Danimarca non ha mai ripreso a usare AstraZeneca. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ieri ha rassicurato: “Numeri bassissimi”. Il professor Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive al Sacco di Milano, vede “questioni politiche” dietro la scelta olandese: “I dati esatti della frequenza precedente di questi fenomeni, non ci sono. Non ci sono lavori che dicono che i casi siano più frequenti di quanto si creda. È impossibile stabilire una relazione stretta tra i due fenomeni, le trombosi e il vaccino”. Insomma, grande pressione su AstraZeneca – il vaccino su cui l’Ue e l’Italia hanno puntato di più – e intanto c’è chi esalta Sputnik.
Aspetteremo le valutazioni di Ema sulle trombosi, forse già martedì. Al ministero della Salute però si avanza l’ipotesi di fare come in Francia, Germania e altri Paesi e limitare AstraZeneca al di sopra di una certa età, potrebbe essere 65 anni. “Utilizzeremmo Pfizer per i giovani, non sarebbe una cattiva idea perché i primi studi negli Stati Uniti rilevano un’elevata efficacia di Pfizer/Biontech nel prevenire l’infezione e non solo la malattia grave. Può essere utile proprio per i giovani che hanno maggiori contatti. E AstraZeneca offre agli anziani assolute garanzie contro la malattia grave”, ragiona una fonte qualificata. I Centri per il controllo delle malattie (Cdc) statunitensi hanno reso noto uno studio condotto su 3.950 medici, infermieri e altri lavoratori vaccinati con Pfizer/Biontech e Moderna e monitorati per 13 settimane quando già circolavano le varianti: il rischio di infezione è ridotto del 90% dopo due dosi e dell’80% dopo una sola.
Nulla è deciso, tocca ad Aifa, l’agenzia del farmaco, che all’inizio aveva consigliato AstraZeneca agli under 55 perché non erano ritenuti sufficienti i dati sugli anziani, che poi sono arrivati con le vaccinazioni in Gran Bretagna. Ma c’è anche chi scappa da quel vaccino: ieri il Sappe, uno dei sindacati della polizia penitenziaria, ha fatto sapere che il 20-30% degli agenti lo rifiuta e chiede Pfizer o Moderna; a Roma girano nelle chat elenchi degli hub che fanno questo o quel vaccino in modo che l’utenza possa provare a scegliere.
AH, Palù sicuramente parlerà di 'emotività', gli agenti carcerari sono molto impressionabili. Come anche le persone che stranamente si sono beccate queste reazioni 'non correlate'.
Deceduta la 32enne insegnante colpita da emorragia cerebrale: il 22 marzo era stata vaccinata con Astrazeneca - IVG.it
04 Aprile 2021 - 12:19
Genova. Con una nota diramata poco fa, la direzione del policlinico San Martino di Genova comunica che è iniziata alle 9.44 di oggi l’osservazione (della durata di 6 ore) necessaria a confermare lo stato di morte cerebrale per la paziente di 32 anni ricoverata in rianimazione.
La donna, un’insegnante di 32 anni, lo scorso 22 marzo era stata vaccinata con Astrazeneca: avrebbe cominciato a non sentirsi bene due giorni fa e ieri è stata portata al pronto soccorso del nosocomio genovese dopo essere stata trovata in gravi condizioni nella sua abitazione, dove è stata ricoverata all’ospedale San Martino in rianimazione a causa di un’emorragia cerebrale in un quadro trombotico.
“La direzione del Policlinico ha attivato – si legge in una nota dell’ospedale – le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso AIFA”. In una nota di Regione Liguria apprendiamo che a seguito dell’episodio sono in corso tutte le verifiche previste per questi casi.
Il vaccino Astrazeneca era stato sospeso in mezza Europa, Italia compresa, dopo alcuni casi di decessi legati proprio a trombosi, poi la somministrazione era ripresa dopo il via libera di Ema ed Aifa. Proprio di ieri la notizia che il vaccino Astrazeneca è stato sospeso in Olanda.
AstraZeneca, avvocato ricoverato a Messina, due settimane fa il vaccino. La diagnosi: emorragia cerebrale (ilmessaggero.it)
AstraZeneca, avvocato ricoverato a Messina, due settimane fa il vaccino. La diagnosi: emorragia cerebrale
Lunedì 5 Aprile 2021
Astrazeneca, è stato ricoverato d'urgenza a 45 anni l'avvocato Mario Turrisi al Policlinico di Messina a causa di una emorragia cerebrale. L'uomo pochi giorni prima aveva ricevuto la prima somministrazione del vaccino anti-Covid. Il legale, originario di Tusa, una cittadina in provincia di Messina, era giunto al pronto soccorso messinese la scorsa notte dopo essersi sentito male, e poi sottoposto al vaccino Astrazeneca nelle scorse settimane, assieme altri avvocati, prima che la somministrazione al comparto giustizia fosse sospesa. Dopo pochi giorni dalla somministrazione, Turrisi ha cominciato ad accusare forti mal di testa. A Pasqua le sue condizioni si sono aggravate e per l’avvocato, che si occupava di previdenza del lavoro ed assicurativo, anche in questo caso gli esami hanno evidenziato una trombosi. Immediata la segnalazione della Procura di Patti all’Aifa per accertamenti.
Pregliasco: «Trombosi eventi rari»
«È importante sottolineare che tutti vaccini anti-Covid disponibili sono sostanzialmente comparabili nell'efficacia. Gli eventi avversi vanno evidenziati, come in ogni approccio terapeutico e farmacologico, ma le trombosi di cui si parla restano eventi rarissimi». Lo ha detto a Sky TG24 Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano. «Si perde in alcuni casi - spiega il virologo - il vero rapporto fra il pericolo della malattia e il pericolo di un vaccino, e spesso si sbaglia pensando che sia meglio non vaccinarsi». I vaccini, chiarisce, «evitano la malattia, soprattutto quella grave, ma studi ad hoc dimostrano che i vaccini hanno anche la capacità e la possibilità di sterilizzare la persona che si vaccina e impedire in gran parte di contagiare gli altri. È un elemento importante che ci aspettavamo, mancava l'oggettività del dato scientifico che si sta acquisendo grazie agli studi e all'applicazione su grande scala di queste vaccinazioni».
Vaccino low cost in arrivo dall'America, primi test sull'uomo in Brasile e Messico
Quanto ai problemi organizzativi, «andrebbero visti in un tempo un pò più lungo perché l'organizzazione è davvero complessa. Mentre le nubi sulle dosi mi inquietano perché in questa guerra al virus le munizioni sono fondamentali come l'aspetto organizzativo che credo si sia ora ben oliato. Credo- ha concluso Preglisco - già si vedano bei risultati negli anziani ricoverati nelle Rsa e nei casi fra gli operatori sanitari precipitati quasi a zero»
AstraZeneca, in Francia casi di trombosi e decessi: «Panico e disdette nel nord del Paese». Stop produzione negli Usa (ilmessaggero.it)
AstraZeneca, in Francia casi di trombosi e decessi: «Panico e disdette nel nord del Paese». Stop produzione negli Usa
5 APRILE 2021
AstraZeneca, ancora dubbi e polemiche. Nel nord della Francia diverse centinaia di dosi del vaccino restano nei frigoriferi in attesa che si presentino i candidati all'iniezione, dopo che molte persone hanno disdetto l'appuntamento dopo le continue notizie diffuse su presunti effetti collaterali del vaccino anglo-svedese. «È più di un'ondata di panico» ha detto la sindaca di destra di Calais, nel nord, Natacha Bouchart, affermando di disporre di «550 dosi di AstraZeneca da iniettare» e avere al momento soltanto 70 appuntamenti previsti nei prossimi giorni. Secondo lei, gli appuntamenti per chi è programmato con gli altri tipi di vaccino procedono normalmente.
«Sono 8 giorni - ha detto la sindaca - che va così e venerdì (dopo le notizie dall'Inghilterra di 30 casi di trombosi in persone vaccinate, ndr) è stato il colpo di grazia». «Serve davvero una campagna di informazione nazionale - ha insistito la Bouchart - per spiegare che questo vaccino non ha più conseguenze negative di Pfizer o Moderna. C'è stata una pessima comunicazione, con conseguenze adesso pesantissime». Il panico è dovuto anche al fatto che 3 nuovi casi di trombosi atipica (coaguli) associati ad AstraZeneca (due persone sono poi morte), si sono verificati in Francia tra il 19 e il 25 marzo, secondo il report ufficiale dell'agenzia del farmaco francese.
L'agenzia sanitaria, che ha segnalato questo rischio una settimana fa, «riconferma la rarissima occorrenza di questo rischio trombotico» nelle persone vaccinate con AstraZeneca. Ma ricorda anche che l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) conferma il rapporto beneficio / rischio positivo della vaccinazione nella prevenzione del Covid-19. L'ANSM raccomanda alle persone che hanno ricevuto questo vaccino di consultare immediatamente un medico se i sintomi persistono oltre i tre giorni, come «mancanza di respiro, dolore toracico, gonfiore delle gambe, dolore addominale, forti mal di testa, visione offuscata o lividi a distanza da il sito di iniezione».
AstraZeneca, gli Usa fermano la produzione in uno stabilimento: «Noi non avremo bisogno di questo vaccino»
Stop UsaIntanto, il governo americano ha ordinato alla AstraZeneca di interrompere la produzione del suo vaccino nei laboratori della Emergent BioSolutions di Baltimora, dove il mese scorso a causa di un errore umano sono risultate inutilizzabili fino a 15 milioni di dosi del siero Johnson & Johnson: la decisione è stata presa per evitare ulteriori rischi di contaminazione dei vaccini. Lo riporta la Cnn, che cita un anonimo funzionario dell'amministrazione.
La Emergent BioSolutions produceva sotto licenza a Baltimora sia il vaccino della Johnson & Johnson, sia quello della AstraZeneca, ma in seguito all'incidente di marzo - secondo quanto ha detto il funzionario - il governo ha ordinato alla Johnson & Johnson di prendere il pieno controllo della produzione del proprio vaccino nello stabilimento. Allo stesso tempo, il dipartimento della Sanità americano ha ordinato alla AstraZeneca di produrre il suo vaccino altrove. La fonte dell'emittente non ha specificato il nuovo laboratorio in cui verrà prodotto adesso il vaccino del colosso anglo-svedese.
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ECCO, avete visto quanti casini vi fossero già marzo scorso e all'inizio di aprile. Casi di cronaca oramai dimenticati, ma le persone morte allora morte rimangono anche adesso, per non parlare di tante reazioni gravi ma non letali.
In questa 'breve' disamina abbiamo visto morte molte persone:
-un carabiniere
-un finanziere
-4 insegnanti
-un avvocato
-un'infermiera
-un'impiegata (e un collega pure ricoverato per trombosi)
Camilla è stata SOLO L'ULTIMA (?) delle tante persone morte 'di reazione avversa'. E la lettura di questo articolo penso che lo dimostri ampiamente. Fa venire i brividi vedere quanto i nostri politici, scienziati, informatori, medici, si scordino così in fretta di questi 'eventi avversi' al punto da non menzionarli, come se non fossero mai avvenuti, quando già 3 mesi fa le cronache erano letteralmente piene di questi fatti tragici.
La loro colpa è senza dubbio grandissima. E la loro impunità sarà senza dubbio almeno altrettanto grande, del resto basti vedere Fontana e Gallera ancora non indagati per le stragi delle RSA dell'anno scorso!
E andiamo a vedere cosa è successo nel mese di marzo, ma iniziamo con una prefazione di Massimo Mazzucco, che tutto sommato mi pare convincente.
Luogocomune - Astra Zeneca: cambia il nome, ma non il prodotto
Astra Zeneca: cambia il nome, ma non il prodotto
Categoria: Medicina & Salute
Pubblicato: 30 Marzo 2021
Che cosa fai quando hai messo sul mercato un vaccino in tempi forsennati, risultando in un prodotto scarsamente efficace e relativamente pericoloso?
Il buon senso direbbe: ritiri il prodotto dal mercato, ti scusi con chi ne è rimasto vittima, e ti rimetti a studiare daccapo la formula, per offrire alla popolazione qualcosa di sicuro ed efficace. Così dovrebbe funzionare il mondo.
Invece che cosa ha fatto AstraZeneca, di fronte al clamoroso flop del suo vaccino anti-covid? Gli ha cambiato semplicemente il nome. Da oggi non si chiama più AstraZeneca, ma si chiama Vaxzevria.
Perchè l’importante è la facciata, non il contenuto. L’importante è il marketing, non la sicurezza dei cittadini. L’importante è continuare a far soldi, non la salute delle persone.
E infatti, mentre il vaccino cambia nome, al suo bugiardino sono stati aggiunti ufficialmente gli effetti avversi (e spesso fatali) registrati di recente:
Trombocitopenia e disturbi della coagulazione: È stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia. La maggior parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata in donne di età inferiore a 55 anni. Tuttavia ciò potrebbe riflettere l'aumento dell'uso del vaccino in questa popolazione. Alcuni casi hanno avuto esito fatale.
Sempre dal bugiardino, leggiamo anche le seguenti frasi:
- La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota in quanto è ancora in fase di determinazione dagli studi clinici in corso.
- Gli studi di tossicità riproduttiva sugli animali non sono stati completati.
- Questo medicinale è stato autorizzato con procedura “subordinata a condizioni”. Ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questo medicinale
- Non sono stati effettuati studi di genotossicità né di cancerogenicità.
- Vaxzevria contiene organismi geneticamente modificati (OGM). Il vaccino non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alle linee guida locali per gli organismi geneticamente modificati o i rifiuti a rischio biologico.
Prego signori, fatevi avanti: the show must go on.
Massimo Mazzucco